Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

13
Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri I sistemi locali 2011: innovazioni, qualità, prospettive Istat, 6 novembre 2015

Transcript of Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Page 1: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Robustezza e persistenza dei sistemi locali

Giovanni A. Barbieri

I sistemi locali 2011: innovazioni, qualità, prospettive

Istat, 6 novembre 2015

Page 2: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Indice

I sistemi locali esistono veramente?

Metodologia

Caratteristiche dei nuclei

La periferia

Dai nuclei ai sistemi locali robusti e persistenti in tre (semplici) passaggi

Conclusioni

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

2

Page 3: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

I sistemi locali esistono

veramente?

Sono oggetti reali o il risultato dell’applicazione di un algoritmo?

Per capirlo dobbiamo fare un esperimento naturale di storia [Diamond & Robinson 2011] This approach consists of comparing – preferably comparatively and

aided by statistical analyses – different systems that are similar in many respects but that differ with respect to the factors one wishes to study. […] On reflection, one might also expect comparisons and quantitative methods and statistics to play an uncontroversial middle role in the study of history. Historians are constantly making statements of the form “This changed (or increased or decreased) with time,” or “This was more than that,” or “This person did more (or less) than, or behaved differently from, that person.” But merely to make such statements, without providing the underlying numbers and doing the associated statistics, is to frame the comparison without carrying it out.

Nel nostro caso: un esperimento naturale di geografia Separare analiticamente gli effetti dei cambiamenti intervenuti tra il

2001 e il 2011 nella realtà da quelli ascrivibili all’applicazione di due diversi algoritmi e a misurarne l’importanza relativa

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

3

Page 4: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Metodologia

Esperimento possibile perché abbiamo tre diverse geografie:

«01 vecchio»: matrice pendolarismo 2001, “vecchio metodo” (686 sistemi locali)

«01 nuovo»: pendolarismo 2001, nuovo metodo (683 SL)

«11 nuovo»: pendolarismo 2011, nuovo metodo (611 SL)

Risultati: Persistenti, nel tempo

Robusti, independenti dall’algoritmo

Robusti e persistenti

Dati di base: 8092 comuni (definiti al 2011 e ricostruiti per il 2001)

Popolazione al 2011 (non siamo interessati al cambiamento demografico ma ai guadagni/perdite di comuni)

Superficie al 2011 (medesima motivazione)

Intersezione delle tre geografie: Si formano 1453 nuclei disgiunti

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

4

Page 5: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Al centro: Un gruppo di nuclei

presenti in tutte e tre le geografie (in rosso)

Tre gruppi (petali) presenti in due geografie, a coppie

Esclusi i nuclei né robusti né persistenti (430 comuni, 181 nuclei)

All’esterno: Tre gruppi specifici

per anno e metodo

Risultano dalla somma tra i nuclei né robusti né persistenti e i il gruppo interno opposto

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

5

Page 6: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Caratteristiche dei nuclei

Cinque tipologie di nuclei a seconda della

presenza in una sola (né robusti né persistenti), in due (robusti, persistenti, figlioli prodighi) o in tutte e tre le tipologie (robusti e persistenti)

Sorpresa!

503 nuclei su 1.453 sono robusti e persistenti: 1/3 dei nuclei, ma

2/3 dei comuni e della superficie

80% della popolazione

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

6

Page 7: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

La periferia

2.887 comuni (20% della popolazione) Aree interne del Mezzogiorno

Specializzazione industriale scarsa o assente

Flussi di pendolarismo minori e frammentati

Margini contendibili di nuclei forti

Lista di riserva: Gruppo di comuni contesi da più di un attrattore e/o

aventi legami deboli con il sistema locale dominante

Marginali e interstiziali

Ricadono nel campo di attrazione di una pluralità di nuclei, ma non hanno legami forti con nessuno

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

7

Page 8: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

8 I sistemi locali: una nuova interpretazione Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

Page 9: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Dai nuclei ai sistemi locali robusti e

persistenti in tre (semplici) passaggi

1. I nuclei disgiunti sono componenti elementari invarianti, i sistemi locali sono configurazioni spaziali specifiche Le 5 tipologie di nuclei offrono contributi diversi alle configurazioni

di sistemi locali

I 503 nuclei robusti e persistenti sono il nòcciolo centrale di 503 sistemi locali robusti e persistenti

2. Nella transizione da una geografia all’altra, i sistemi locali o si dissolvono o cambiano In quelli che cambiano, permane il nucleo disgiunto che

costituisce il loro nòcciolo centrale

Altri nuclei possono aggregarsi o distaccarsi

Cambiano la forma (con riferimento ai confini geografici) e la composizione (in termini di numero di comuni, popolazione e superficie) del sistema locale

Che cos'è l’identità di un sistema locale?

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

9

Page 10: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Un esempio: Torino

Nucleo

R&P

Cirié Cirié Torino (RnP)

Susa Torino

Susa (FiP)

Susa Torino

Torino (PnR)

Torino Carmagnola

Savigliano (nRnP)

Torino Carmagnola

Chieri (nRnP)

Torino Torino

Chieri (RnP)

Torino Chieri

Chieri (PnR)

Torino Chivasso

Torino (FiP)

Crescentino

Chivasso

Torino (nRnP)

TORINO

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

Page 11: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Dai nuclei a sistemi locali robusti e

persistenti in tre (semplici) passaggi

3. Che cosa accade nel passaggio alla geografia del 2011? 611 sistemi locali

27 nuovi

10 figlioli prodighi

71 persistenti non robusti

503 sistemi locali robusti e persistenti 184 sono composti dagli stessi 1.351 comuni

229 hanno guadagnato comuni (1.121 più 3.559 di inizio periodo, in totale 4.680)

90 hanno perso comuni (1.367 - 175 = 1.192)

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

11

Page 12: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

12 I sistemi locali: una nuova interpretazione Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

Page 13: Robustezza e persistenza dei sistemi locali-G. A. B

Conclusioni

I SL sono forme urbane reali Sebbene la «prova» (evidence) della loro

esistenza sia data dai flussi di pendolarismo e non dal costruito

I SL sono una buona proxy dei sistemi urbani giornalieri Il risultato emergente dell’auto-

organizzazione

Una buona base per osservare i fenomeni urbani e geografici nella loro eterogeneità

Robustezza e persistenza dei sistemi locali Giovanni A. Barbieri – Roma, 6 novembre 2015

13