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ANNO 13 - SUPPLEMENTO N. 2 al N. 3/4 - 2013 Osteoreview Osteoporosi e aderenza al trattamento: efficacia, tollerabilità e vantaggi del nuovo schema terapeutico con clodronato 200 mg B. Frediani Centro per l’Osteoporosi e per la Diagnosi Strumentale Osteoarticolare, Sezione di Reumatologia, Università di Siena

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ANNO 13 - SUPPLEMENTO N. 2 al N. 3/4 - 2013

OsteoreviewOsteoporosi e aderenzaal trattamento:efficacia, tollerabilitàe vantaggi del nuovoschema terapeuticocon clodronato 200 mg

B. FredianiCentro per l’Osteoporosi e per laDiagnosi Strumentale Osteoarticolare,Sezione di Reumatologia, Università di Siena

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osteoporosi.itANNO 13 - SUPPLEMENTO N.2 al N. 3/4 - 2013Registrazione del Tribunale di Milanon. 664 del 17 ottobre 2000Direttore editorialeGiorgio MaggianiDirettore responsabileMassimo PadulaComitato scientifico Silvano Adami (VR), Carlina V. Albanese (RM),Mario Barbagallo (PA), Sebastiano Bartolone (ME),Francesco Bertoldo (VR), Gerolamo Bianchi (GE), Renata Caudarella (BO), Antonio Del Puente (NA), Ombretta Di Munno (PI), Bruno Frediani (SI), Sandro Giannini (PD), Diego Giuntini (TS), Giancarlo Isaia (TO), Domenico Maugeri (CT), Maurizio Mazzantini (PI), Quirico Mela (CA), Giovanni Minisola (RM), Luigi Molfetta (GE), Oreste Moreschini (RM), Maurizio Muratore (LE),Alfredo Nardi (RO), Ranuccio Nuti (SI),Ernesto Palummeri (GE), Gianbattista Rini (PA), Luigi Sinigaglia (MI), Lorenzo Ventura (MN)Francesco Versace (SV)Progetto grafico Dynamicom srlCoordinamento editorialeDynamicom - Milano tel. 02.89693750 - fax 02.201176e-mail: [email protected] GrafismiDirezione, redazione e amministrazioneVia S. Gregorio, 12 - 20124 Milano - tel. 02.89693750Sito Internetwww.osteoporosi.itEditore Dynamicom edizioni Nessuna parte di questa pubblicazione può essere fo-tocopiata o riprodotta anche parzialmente senza l’auto-rizzazione dell’editore.Norme per gli Autori La rivista pubblica contributi (articoli originali, di aggiornamento, casi clinici, ecc.) relativi alla patologiadell’osteoporosi. Gli Autori dei contributi sono gli unici re-sponsabili del loro contenuto e della riproduzione nelleimmagini allegate. L’accettazione dei contributi è comun-que subordinata alla revisione del comitato scientifico,all’esecuzione di eventuali modifiche dettate da esigenzeredazionali ed al parere del direttore responsabile.Norme generali Il testo dovrà essere composto in lingua italiana, dattilo-scritto in duplice copia con pagine numerate e dovràessere corredato da: 1. Titolo; 2. Nomi per esteso degliautori e istituto di appartenenza, indirizzo e recapito te-lefonico dell’Autore cui è destinata la corrispondenza;3. Bibliografia essenziale; 4. A discrezione degli Autori ègradita la memorizzazione del testo e di eventuali imma-gini su supporto ottico (CD-ROM) per PC DOS o AppleMacintosh.Il materiale da pubblicare va indirizzato a:Osteoporosi.it c/o Dynamicom srl Via S. Gregorio,12 - 20124 Milano.Avvertenze ai lettoriL’Editore declina ogni responsabilità derivante da erroriod omissioni in merito a dosaggio ed impiego di prodottieventualmente citati negli articoli, ed invita il lettore acontrollare personalmente l’esattezza, facendo riferi-mento alla bibliografia relativa.

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Osteoporosi e aderenza al trattamento:efficacia, tollerabilità e vantaggi del nuovo schematerapeutico con clodronato 200 mg

Introduzione Tra le molteplici patologiecronico-degenerative che af-fliggono la nostra società, l’o-steoporosi è una di quelle amaggiore impatto sanitarioed economico, e anche so-ciale. Sempre più spesso siutilizza l’espressione “epide-mia silenziosa”, una formulache riassume con estrema ef-ficacia i problemi che con-traddistinguono l’osteoporo-si, e cioè la sua enorme dif-fusione e la scarsa percezioneche se ne ha. Si tratta di una patologia si-stemica dello scheletro carat-terizzata dalla progressiva di-minuzione della massa osseae dal deterioramento dellamicroarchitettura dell’osso,processo questo che porta aduna aumentata fragilità osseae al conseguente rischio difrattura. Le sedi comuni difratture osteoporotiche sonorappresentate dalle vertebre,femore prossimale e polsoanche se è ormai noto che lafrattura di femore, specie nel-la popolazione anziana, ècausa non trascurabile dimortalità e di disabilità.L’osteoporosi rappresenta

una malattia di rilevanza so-ciale. La sua incidenza infat-ti aumenta con l’età sino adinteressare la maggior partedella popolazione oltre l’ot-tava decade di vita.Si stima che in Italia ci sianooggi quasi 4.000.000 di don-ne affette da osteoporosi equindi a rischio di frattura.Ritenuta una patologia di per-tinenza della donna, è tutta-via presente anche nella po-polazione maschile. Gli uomini con una condi-zione ossea a rischio, infatti,sono oltre un milione. Con il progressivo invecchia-mento della popolazione, inparticolare di quella italianache è tra le più anziane, è daattendersi un esponenzialeincremento del l’incidenza dimalattia. L’eziologia dell’osteoporosi èmultifattoriale: in particola-re l’età avanzata, l’apparte-nenza al sesso femminile, labassa massa ossea, la storiadi fratture atraumatiche, lamenopausa prematura e ilbasso peso corporeo rappre-sentano alcuni dei principalifattori di rischio responsabi-li dell’incremento del rischio

di frattura associato a questacondizione. Sebbene in tem-pi recenti siano stati compiu-ti importanti progressi nellaterapia dell’osteoporosi post-menopausale, che nel com-plesso hanno portato all’in-troduzione di molecole conmeccanismi d’azione inno-vativi, i bisfosfonati, dopo 40anni di impiego in numerosemalattie del metabolismo os-seo, rappresentano a tutt’og-gi il trattamento di primascelta, e quindi i farmaci piùampiamente usati e diffusi. I bisfosfonati sono infatti ingrado di garantire un’efficaceriduzione del rischio frattu-rativo e un miglioramentodel contenuto minerale sche-letrico, generalmente ben tol-lerati, soprat tutto se utilizza-ti in modo corretto, con unadurata appropriata e in sog-getti selezionati.

Bisfosfonati nellapratica clinica e aderenzaal trattamento Sebbene da anni esistano trat-tamenti farmacologici effica-ci, uno dei maggiori ostacolialla riduzione dell’incidenzadi fratture è costituito dalla

mancata aderenza da partedel paziente al trattamentoantiosteoporotico prescritto,fenomeno in crescita le cuiconseguenze sanitarie ed eco-nomiche stanno acquistandoun peso sempre più rilevante.Oltre naturalmente a un peg-gioramento della qualità divita del paziente.Uno dei requisiti fondamen-tali al buon esito del tratta-mento è dunque l’aderenzaterapeutica definita comecombinazione di compliance(rispetto delle indicazioninell’assunzione del tratta-mento) e persistenza (prose-guimento del trattamento pertutta la durata prescritta). I bisfosfonati rappresentanoindubbiamente la classe difarmaci più ampiamente uti-lizzata, con un profilo di ef-ficacia e sicurezza ben stu-diato e documentato. Tale te-rapia, indipendentementedalla molecola impiegata,presenta tuttavia alcuni im-portanti limiti, che nel com-plesso compromettono l’a-derenza da parte del paziente(sia in termini di complianceche di persistenza) e quindiin ultima analisi l’efficacia.

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Tra i principali fattori limi-tanti rientra innanzitutto lacomplessità del regime ora-le. Non solo, la somministra-zione per os comporta disagiper il paziente inerenti i pos-sibili effetti gastroesofagei, ildigiuno mattutino e il rischioche, se i farmaci non vengonoassunti con tutte le dovuteprecauzioni, data la biodi-sponibilità estremamentebassa, lo sforzo possa risul-tare vano. Va ricordato infatti come lasomministrazione concomi-tante di caffè o succo d’aran-cia può ridurre la biodispo-nibilità del farmaco del 60per cento circa. L’interazionedi tutti questi fattori ha unmarcato effetto negativo, chesi traduce in pratica con l’ab-bandono della terapia da par-te del paziente entro i primi12 mesi dalla prescrizione(Adachi 2007).Fondamentali per questo pro-blema sono innanzitutto ilruolo del medico e l’infor-mazione al paziente.Il rapporto medico-pazienteriveste un ruolo fondamen-tale nel determinare l’ade-renza alla terapia. Il curantedovrebbe infatti spiegare lanatura della patologia e il ti-po di trattamento, come an-che motivare il soggetto adattenersi alla prescrizione erispettarla. Un’informazionefondamentale da trasmettereal paziente è quella di sotto-lineare che lo scopo princi-pale della terapia è la pre-venzione delle fratture da fra-gilità. Compito del medicodunque è quello di assicurar-si che questo messaggio av-

venga in maniera corretta ecompleta al momento dell’i-nizio della terapia, al fine dievitare l’interruzione del trat-tamento per scarsa motiva-zione del paziente.Possibili soluzioni al proble-ma dell’aderenza vengonocontinuamente fornite anchedalla ricerca farmaceutica chepermette di offrire opzioniterapeutiche sempre più van-taggiose.Tuttavia, l’immissione sulmercato di formulazioni set-timanali o mensili di bisfo-sfonati orali da un lato hacontenuto i problemi legatialla tollerabilità gastrointe-stinale mentre dall’altro nonha dato i risultati sperati intermini di ottimizzazione del-l’aderenza. Nei soggetti in cui la sommi-nistrazione orale di bisfosfo-nati risulta difficile da gestire,un’opzione vantaggiosa è rap-presentata ancor oggi da clo-dronato intramuscolare. Larecente disponibilità di unnuovo dosaggio intramusco-lare quindicinale (200 mg)consente infatti di migliorarela compliance del paziente altrattamento e quindi di au-mentarne l’efficacia, grazie al-la somministrazione di unnumero inferiore di dosi a in-tervalli di tempo prolungati..

Meccanismo d’azionedi clodronatoClodronato è uno dei bisfo-sfonati più antichi e cono-sciuti, comunemente ed effi-cacemente impiegato daglianni Sessanta a oggi per iltrattamento di numerosi dis-ordini osteometabolici, ca-

ratterizzati in generale da uneccessivo riassorbi- mento(Ebetino 2011, Russell 2011).Come tutti gli altri bisfosfo-nati utilizzati nella pratica cli-nica, clodronato presenta unastruttura chimica caratteriz-zata da due atomi di fosforo(P) legati a un singolo ato-mo di carbonio (C) che for-mano il complesso P–C–P.Al carbonio centrale sono le-gate due catene laterali, R1 eR2, che determinano la diffe-rente potenza di ciascun bi-sfosfonato e che, per clodro-nato, sono composte en-trambe da un atomo di cloro(R1 = R2 = Cl) (Figura 1).Il complesso P-C-P rende ibisfosfonati analoghi del pi-rofosfato inorganico, un com-posto ubiquitario nell’orga-nismo. I bisfosfonati si carat-terizzano per una elevata af-finità per i cristalli di idros-siapatite nelle aree di intensoriassorbimento osseo, aree incui gli osteoclasti erodonol’osso formando vere e pro-prie lacune.Nelle lacune di riassorbi-mento osteoclastico la pre-senza di un pH acido deter-

mina il distacco dei bisfosfo-nati dalla superficie mineraleossea e la loro incorporazio-ne all’interno degli osteocla-sti in analoghi dell’adenosinatrifosfato (ATP), portando al-la formazione di un metabo-lita denominato AppCCl2p. Tale metabolita, non idroliz-zabile e quindi metabolica-mente inutilizzabile, si accu-mula all’interno della celluladeterminando la conseguen-te morte cellulare per il de-pauperamento dei depositidi ATP, l’inibizione della sin-tesi proteica e di altre reazio-ni ATP-dipendenti (Figura 2).

Clodronatonell’osteoporosi:effetti su BMDe rischio di frattureClodronato è disponibile inItalia nella formulazione ora-le, intramuscolare ed endo-venosa e indicato nella pre-venzione e nel trattamentodell’osteoporosi postmeno-pausale, nelle osteolisi tu-morali, nel mieloma multi-plo e nell’iperparatiroidismoprimario. Uno dei primi stu-di tesi a valutare l’efficacia di

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Figura 1. Struttura chimica di clodronato

HO

O OP PC

Cl OH

HO Cl OH

Figura 2. Meccanismo d’azione di clodronato

Clodronatodi adenina

leotidiin nucIncorporazione

p)(AppCCITPdell’AATP

Analogo

necrosi cellularelisi cellulare e

Rapida

di adenina p)2(AppCCI necrosi cellulare

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clodronato sulla BMD è quel-lo di Filipponi e colleghi(Filip poni 1996), in cui il far-maco veniva somministratoa un dosaggio pari a 200 mgper via endovenosa ogni 3settimane. Successivamente,risultati positivi sulla BMDsono emersi anche dall’im-pego di clodronato per viaintramuscolare. Rossini e col-leghi nel 1999 hanno con-frontato l’efficacia della mo-lecola nell’incrementare laBMD al dosaggio di 100 mguna volta la settimana vs 100mg una volta ogni due setti-mane in donne con osteopo-rosi postmenopausale, di-mostrando la maggior effica-cia a livello lombare del do-saggio intramuscolare setti-manale (Fi gura 3) (Rossini1999). Questi risultati sonoemersi anche dallo studiocondotto nel 2005 da Domi -nguez e colleghi che ha evi-denziato risultati migliori alivello sia lombare sia femo-rale del dosaggio 100 mg set-timanale rispetto al quindi-cinale benché entrambi glischemi terapeutici fossero sta-tisticamente superiori al grup-po di controllo rappresentatodalla sola supplementazionedi calcio e vitamina D (Domi -n guez 2005). Clodronato 100 mg a setti-mana per via intramuscolareha dimostrato inoltre la suaefficacia nel prevenire l’o-steoporosi da cortisonici inuno studio randomizzato econtrollato con placebo con-dotto su 163 pazienti affettida artrite, non osteoporoticied in trattamento corticoste-roideo da non più di tre me-si; la BMD si è mantenutanormale nei soggetti trattaticon clodronato, mentre ri-sultava nettamente ridotta nelgruppo di controllo trattatocon solo calcio vitamina D.(Frediani 2003). Per quantoriguarda la formulazione ora-le, in uno studio randomiz-

zato, controllato, condottonel 2004 da McCloskey e col-leghi su 593 donne affette daosteoporosi postmenopausa-le o secondaria, clodronato800 mg/die ha dimostrato atre anni aumenti significativiin termini di BMD lombare efemorale rispetto al placebo(McCloskey 2004). L’efficacia antifratturativa diclodronato somministrato per

via orale è ben documentata.Nello studio appena citatocondotto da McCloskey in-fatti clodronato 800 mg/dieoltre a produrre effetti positi-vi sula BMD ha dimostrato lariduzione significativa del46% dell’incidenza di fratturevertebrali a tre anni rispetto algruppo placebo (Figura 4). La riduzione del rischio difratture vertebrali era avve-

nuta in entrambi i tipi diosteoporosi e in donne con esenza fratture vertebrali al ba-sale (McCloskey 2004).In un successivo ampio stu-dio effettuato dallo stessogruppo su una popolazioneanziana istituzionalizzata diampie dimensioni, non sele-zionata per osteoporosi, è sta-ta valutata l’efficacia antifrat-turativa del farmaco sommi-

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Figura 3. Variazioni della BMD lombare con clodronato per via intramuscolare in pazienti conosteoporosi postmenopausale. (Rossini 1999)

Varia

zion

e pe

rcen

tual

e de

lla B

MD

6

5

4

3

2

1

0

-1

-2

-3

-436

p<0,001

Mesi241260

**

* *

**

*

100 mg/settimana 100 mg/2 settimane Nessuna terapia (controlli) *p<0,05 vs basale

Figura 4. Riduzione delle fratture vertebrali dopo tre anni di trattamento con clodronato oralein pazienti con osteoporosi. (McCloskey 2004)

Placebo

RR 0,54 (0,37-0,80)

Clodronato

Inci

denz

a di

frat

ture

ver

tebr

ali (

%)

30

25

20

15

10

5

0

-46%

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nistrato sempre per via orale. Nelle 5592 donne anziane,in tre anni di studio, clodro-nato non ha ridotto signifi-cativamente il rischio di frat-ture femorali rispetto al pla-cebo; considerando inveceogni tipo di frattura clinicada fragilità, il trattamento conclodronato ha ridotto l’inci-denza di frattura del 20% ri-spetto al placebo (McCloskey2007). Meno documentata èl’efficacia antifratturativa del-la formulazione intramusco-lare. I dati principali derivanodallo studio condotto da Fre -diani e colleghi su pazientiaffetti da artrite in trattamen-to steroideo che dimostra lasignificativa riduzione del ri-schio di fratture vertebrali(-37%) e vertebrali multiple(-75%) di clodronato 100 mguna volta la settimana(Frediani 2003). Sebbene esistano studi chedimostrano l’efficacia dellasomministrazione intramu-scolare nella prevenzione del-la perdita ossea postmeno-pausale e nella riduzione delrischio fratturativo nell’o-steoporosi da glucocorticoi-di, mancano studi compara-tivi finalizzati a dimostrarel’equivalenza di dose tra lasomministrazione orale equella intramuscolare anchese in diversi studi l’incre-mento della BMD è risultatasovrapponibile nelle due mo-dalità di somministrazione(Figura 5) (Rossini 1999,McCloskey 2004).

Clodronato 200 mg:efficacia e tollerabilitàdel nuovo schematerapeuticoSebbene negli ultimi tempisiano stati compiuti impor-tanti progressi nella terapiadell’osteoporosi postmeno-pausale, i bisfosfonati restanotuttora un caposaldo del trat-tamento che tuttavia presen-ta alcuni importanti limiti.

Come già ricordato, questi li-miti nel complesso compro-mettono l’aderenza (sia intermini di compliance che dipersistenza) da parte del pa-ziente (circa il 50 per centodei pazienti abbandona iltrattamento entro i primi 12mesi dalla prescrizione)(Adachi 2007) e quindi in ul-tima analisi l’efficacia clini-ca. Come tutti i bisfosfonaticlodronato, quando vienesomministrato per via oraleha una biodisponibilità mol-to bassa, pari al 2% (RCPAcido Clodronico); quindiuna dose di 800 mg/die,quella cioè efficace nel ridur-re il rischio di fratture clini-che, corrisponde a una doseassorbita di 16 mg di farma-co, equivalente a circa 100mg a settimana, il dosaggiopiù comunemente utilizzatoin Italia per via intramusco-lare (Frediani 2009). L’assorbimento è comunquediminuito dalla concomitan-te assunzione di cibo e be-vande.Rispetto alle formulazioniorali, gravate spesso da effet-ti collaterali e modalità di as-sunzione che ne riducono lacompliance e conseguente-

mente l’efficacia terapeutica,clodronato intramuscolarecostituisce ancora oggi un in-teressante opzione terapeuti-ca. La recente disponibilitàdel nuovo dosaggio intramu-scolare quindicinale per iltrattamento e la prevenzionedell’osteoporosi postmeno-pausale consente infatti di su-perare i limiti delle terapieorali, in termini sia di persi-stenza sia di compliance e,quindi, di aumentarne l’effi-cacia clinica.Il nuovo dosaggio permettedi semplificare note - vol-mente lo schema di terapiagarantendo la stessa efficaciae tollerabilità del 100 mg, macon metà delle iniezioni.Uno studio randomizzato, inaperto, a gruppi paralleli con-dotto da Frediani e colleghiha messo a confronto gli ef-fetti sulla massa ossea di clo-dronato 100 mg una volta asettimana rispetto a clodro-nato 200 mg ogni 2 settima-ne, in 60 donne tra i 50 e gli80 anni affette da osteoporo-si postmenopausale (Frediani2011). Nel lavoro della durata di dueanni gli incrementi di BMDdel 100 mg settimanale sono

risultati sovrapponibili aquelli del 200 mg ogni duesettimane, a livello sia lom-bare sia femorale (Figura 6). Per quanto riguarda la tolle-rabilità e la sicurezza, en-trambi i dosaggi sono statiben tollerati senza mostraredifferenze: un lieve dolorenella sede di iniezione è sta-to riportato da un pazientedel gruppo settimanale e dadue pazienti del gruppo quin-dicinale. Stessi risultati sono stati otte-nuti da Muratore e colleghiin 60 donne con osteoporosipostmenopausale trattate perun anno con clodronato 100mg settimanale o 200 mgquindicinale nei quali è ri-sultato sovrapponibile anchel’effetto antalgico (valutatocon la VAS), ancora una vol-ta senza dif - ferenze signifi-cative tra i due gruppi, cheperaltro migliora progressi-vamente nel corso dei 12 me-si (Muratore 2010) (Figura7). L’unico effetto indeside-rato è stato il dolore in sededi iniezione. Per quanto riguarda l’ade-renza, il 20% dei pazienti delgruppo settimanale ha inter-rotto il trattamento, mentre

Figura 5. Effetti di clodronato orale e intramuscolare sulla BMD lombare. (Rossini 1999,McCloskey 2004)

800 mg/die (McCloskey 2004)

BMD lombare

100 mg a settimana (Rossini 1999)

Varia

zion

e pe

rcen

tual

e m

edia

del

la B

MD

6%

4,5%

3%

1,5%

0%

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quelli del gruppo quindici-nale hanno assunto clodro-nato per tutta la durata dellostudio. Sulla base dei risultati di que-sto studio, clodronato 200mg somministrato ogni duesettimane oltre a mostrare lastessa efficacia e lo stesso pro-filo di sicurezza di clodrona-to 100 mg una volta a setti-mana ha garantito il miglio-ramento dell’aderenza al trat-tamento, uno dei dati più im-portanti derivati da questostudio.Per valutare l’esistenza di uneventuale margine di mag-gior efficacia con un ulterioreaumento della dose, è statorecentemente pubblicato unostudio della durata di due an-ni che ha valutato gli effettisulla BMD di clodronatosomministrato per via intra-muscolare alla dose di 200mg a settimana rispetto alladose di 100 mg a settimana,in donne con osteoporosipostmenopausale (Frediani2013). Dai risultati dello studio sievince che, raddoppiando ladose di clodronato sommi-nistrato settimanalmente, siottengono incrementi diBMD superiori e più rapidi alivello lombare ma soprat-tutto, in proporzione, a livel-lo femorale, rispetto al 100mg. I due dosaggi intramu-scolari di clodronato (100 e200 mg) sono stati recente-mente confrontati in uno stu-dio di farmacocinetica (Radi -cioni 2013) condotto su 32donne sane in età postmeno-pausale. I risultati hanno mostrato labioequivalenza dei due do-saggi, somministrati in sin-gola dose, in termini di escre-zione cumulativa media.Buona è risultata la tollera-bilità locale per entrambi idosaggi.

Figura 7. Riduzione della VAS in donne trattate con clodronato affette da osteoporosi postme-nopausale. (Muratore 2010)

Basale

VAS

(mm

)

Tempo6 mesi 12 mesi

60

50

40

30

20

10

0

5956

4239

2419

**

**

200 mg ogni 2 settimane p < rispetto al basale 100 mg a settimana *

Figura 6. Effetti di clodronato sulla BMD lombare e del collo femorale a 1 e 2 anni di tratta-mento in pazienti con osteoporosi postmenopausale. (Frediani 2011)

Colonna lombare

Varia

zion

e da

l bas

ale

(%)

Clodronato 100 mg una volta a settimana

Collo femorale

4

3,5

3

2,5

2

1,5

1

0,5

0

2,8*

3,5**

2,3*2,5*

Colonna lombare

Varia

zion

e da

l bas

ale

(%)

Clodronato 200 mg una volta ogni 2 settimane

Collo femorale

4,5

4

3,5

3

2,5

2

1,5

1

0,5

0

2,7*

3,9**

1,9§

2,8*

p < 0,052 anni1 anno * p < 0,01** p = ns§

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ConclusioniIl trattamento dell’osteoporo-si dispone oggi di numerosifarmaci con diversa efficaciae diversi meccanismi d’azio-ne, che permettono di ade-guare e personalizzare la te-rapia in base al quadro meta-bolico e alle caratteristiche delpaziente. Oltre a efficacia, tol-lerabilità e sicurezza, l’ade-renza al trattamento sembraessere uno dei fattori deter-minanti per il successo dellaterapia, dal momento che an-che il farmaco più efficace dalpunto di vista clinico non por-

terà ai risultati previsti se iltrattamento viene interrotto. I bisfosfonati sono oggi il trat-tamento più diffuso e garan-tiscono un’efficace riduzionedel rischio fratturativo e unmiglioramento del contenu-to minerale scheletrico. Tuttavia i bisfosfonati, so-prattutto per le formulazioniorali, sono gravati spesso daalcuni effetti collaterali e mo-dalità di assunzione che ne ri-ducono la compliance e con-seguentemente l’efficacia te-rapeutica. Per questi aspetti laformulazione intramuscolare

di clodronato costituisce ancoroggi un’interessante opzioneterapeutica considerando larecente disponibilità del nuo-vo dosaggio da 200 mg chesembra essere uno dei farma-ci più promettenti non soloper la sua efficacia densito-metrica ma soprattutto per idati importanti nella praticaclinica correlati all’aderenzaalla terapia. La riduzione del-la frequenza di somministra-zione da 1 volta a settimana a2 volte al mese si traduce chia-ramente in una migliore ade-renza alla terapia da parte del

paziente, mantenendo lo stes-so profilo di sicurezza e tolle-rabilità del 100 mg. Se a questo si aggiungono leproprietà antinfiammatorie eanalgesiche (Rovetta 2000),clodronato intramuscolare200 mg potrebbe rappresen-tare uno dei farmaci di sceltanel trattamento e prevenzio-ne dell’osteoporosi postme-nopausale per i vantaggi of-ferti in termini di aderenza euna valida alternativa per tut-ti quei pazienti in cui la som-ministrazione orale risulti didifficile.■

BIBLIOGRAFIAAdachi J et al. The association between com-pliance and persistence with bisphosphonatetherapy and fracture risk: a review. BMCMusculoskelet Disord. 2007; 8:97

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