Robin Hood - febbraio 2011

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Periodico d’Informazione - Distribuzione Gratuita Registrato al Tribunale di Marsala al N.181 del 14/12/2009 del Registro dei Periodici Febbraio 2011 - ANNO 1 - Numero 1 Direttore Editoriale: Mimmo Guzzo Direttore Responsabile: Celeste Caradonna S ono lontani i giorni in cui i nostri prodi aspiranti consiglieri bussa- vano di porta in porta chiedendo voti in cambio di...cchiù pilu ppi tutti. Inoltre ci hanno giurato di non volere un euro e di dimezzare le spese della politica in favore del popolo partan- nese. Una volta assittati un si vitti cchiù a nuddu, ma non per cosa, sono stati troppo impegnati a capire come è me- glio spartirsi il gettone di presenza. Secondo alcuni, infatti, basterebbe al consigliere passare con la macchina dalla via del Popolo o zone limitrofe durante l'orario del consiglio comu- nale per maturare il gettone di 63 euri tondi. Secondo i più attenti invece il consi- gliere dovrebbe anche fare un colpo di clacson per segnalare la propria pre- senza, e secondo i più estremisti si de- vono fare almeno due giri dell'isolato. Per tagliare corto, insomma vi infor- miamo che ci sono volute quattro se- dute, di consiglio, riguardanti la modifica al regolmento del consiglio comunale, al modico costo di circa 6.000 euri oltre ai premi liminari di commissioni. Ma alla fine è stato deciso: basta vo- tare un solo punto all'ordine del giorno e poi...via di corsa a prendere i gettoni d'oro. N.B. la modifica del "gettone di pre- senza" ha avuto 18 voti favorevoli (sia di maggioranza che di opposizione) mentre 2 consiglieri (Bevinetto, Ste- fano Nastasi) si sono astenuti. Giustamente tutti hanno preso il get- tone di presenza. La Redazione QUANTUNQUEMENTE... Tiratura: 5.000 copie ACCADE AL CONSIGLIO COMUNALE DI PARTANNA!

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Robin Hood - febbraio 2011

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Page 1: Robin Hood - febbraio 2011

Periodico d’Informazione - Distribuzione Gratuita

Registrato al Tribunale di Marsala al N.181del 14/12/2009 del Registro dei Periodici

Febbraio 2011 - ANNO 1 - Numero 1 Direttore Editoriale: Mimmo GuzzoDirettore Responsabile: Celeste Caradonna

Sono lontani i giorni in cui i nostriprodi aspiranti consiglieri bussa-

vano di porta in porta chiedendo votiin cambio di...cchiù pilu ppi tutti.Inoltre ci hanno giurato di non volereun euro e di dimezzare le spese dellapolitica in favore del popolo partan-nese.Una volta assittati un si vitti cchiù anuddu, ma non per cosa, sono statitroppo impegnati a capire come è me-glio spartirsi il gettone di presenza.Secondo alcuni, infatti, basterebbe alconsigliere passare con la macchinadalla via del Popolo o zone limitrofedurante l'orario del consiglio comu-nale per maturare il gettone di 63 euritondi.Secondo i più attenti invece il consi-gliere dovrebbe anche fare un colpo diclacson per segnalare la propria pre-senza, e secondo i più estremisti si de-vono fare almeno due giri dell'isolato.Per tagliare corto, insomma vi infor-miamo che ci sono volute quattro se-dute, di consiglio, riguardanti lamodifica al regolmento del consigliocomunale, al modico costo di circa6.000 euri oltre ai premi liminari dicommissioni.Ma alla fine è stato deciso: basta vo-tare un solo punto all'ordine delgiorno e poi...via di corsa a prendere igettoni d'oro.

N.B. la modifica del "gettone di pre-senza" ha avuto 18 voti favorevoli (siadi maggioranza che di opposizione)mentre 2 consiglieri (Bevinetto, Ste-fano Nastasi) si sono astenuti.Giustamente tutti hanno preso il get-tone di presenza.

La Redazione

QUANTUNQUEMENTE...

Tiratura: 5.000 copie

ACCADE AL CONSIGLIO COMUNALE DI PARTANNA!

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2 Partanna

Sono passati 43 anni e si parla an-cora di ricostruzione. È di qualche

settimana fa la notizia che il Governo,nella persona del Ministro delle In-frastrutture Altiero Matteoli, sembraabbia manifestato la seria volontà difronte ai sindaci della Valle del Be-lìce, coordinati dal vice vindaco diPartanna Nicolò Catania, di chiuderedefinitivamente il capitolo ricostru-zione nel Belìce. Pare che sianopronti circa 150 milioni di euro cheandranno a rimpinguare le casse dei21 Comuni terremotati della valle chepotranno in tal modo far fronte alleultime (si fa per dire) esigenze post-terremoto.La decisione del Ministro è scaturitadopo l’incontro con i nostri sindaci te-nutosi a Roma in seguito alla protestadi questi ultimi del 17 Gennaio u.s.quando, approfittando della presenzaa Sciacca del Ministro, per l’inaugu-razione dello snodo viario sulla S.S.115, proprio nei giorni della comme-morazione del 43° anniversario delterremoto, hanno manifestato il pro-prio malcontento.La volontà di incontrare il Ministro aSciacca era stata resa nota il giornoprecedente nella sala conferenze delcastello di Partanna dove, durante una

manifestazione aperta al pubblico, isindaci, assieme ad alcuni esponentipolitici regionali e nazionali tra i qualiil Senatore Antonio D’Alì, hanno alungo dibattuto sulla necessità dichiudere definitivamente la ricostru-zione per poter guardare al futuro se-condo nuove politiche di sviluppoeconomico e sociale.Continua insomma la cultura dell’as-sistenzialismo che, sfruttando la de-

vastazione provocata dalla calamitànaturale, ha visto sorgere nuove cittàrispondenti ai dettami funzionalisti erazionalisti dell’urbanistica moderna(che hanno cancellato, insieme alsisma, secoli di cultura locale el’identità di molti paesi…ma questa èun’altra storia) ed ha permesso ad unpopolo arretrato di emanciparsi. Mase da un lato la ricostruzione è stata illievito dell’economia locale, dall’al-tro non ha favorito lo sviluppo di unacultura imprenditoriale capace di trai-nare l’economia al di fuori della rico-struzione, lo dimostra la difficoltàattuale dell’agricoltura e l’emigra-zione continua e sempre più massic-cia dei giovani dai nostri paesi ora chela ricostruzione volge al termine.Adesso molto probabilmente il mori-bondo Belìce sarà rianimato per qual-che anno, ma una volta finitidefinitivamente i soldi che ci spettanocosa andremo a chiedere ai Ministri?Dobbiamo forse sperare in qualchealtra disgrazia per poter risorgere? Sidice che chiudendo la ricostruzionepossiamo guardare al futuro secondonuove strategie di sviluppo. Ma èstato necessario attendere la fine dellaricostruzione per attuare queste stra-tegie? L’impressione è che quando fi-nirà l’assistenza dello Stato ilmoribondo Belìce non avrà moltesperanze. Ai posteri l’ardua sentenza.

ACI BONACCORSI, UNICO COMUNE VIRTUOSO IN SICILIA

La Redazione

Il Comune diAci Bonaccorsi (CT) èentrato a far parte dell’Associa-

zione Nazionale dei Comuni Virtuosi.Il Comune, ad oggi unico iscritto inSicilia, ha avviato in questi anni nu-merose iniziative in campo ambien-tale, dimostrando quanto sia possibileanche in zone particolarmente com-plesse e in situazioni difficili metterein campo azioni concrete e di buon-senso, a servizio della comunità e delterritorio. La manutenzione del terri-torio passa anche attraverso pratichedi bilancio partecipativo, il cui stru-mento è stato inserito per la primavolta nel 2007. Un concorso, “AciBonaccorsi a colori”, prevede inveceun contributo economico ai cittadiniche realizzano o manutendono le fac-

ciate delle loro abitazioni.Avviato nel2006, ha riscosso fin dal principio unbuon successo. Il Comune si sta do-tando di impianti fotovoltaici sullesuperfici coperte del municipio edella palestra polivalente, ed è in fasedi avvio la certificazione energeticadegli edifici pubblici presenti inpaese.Al contempo il Comune ha de-ciso di sostituire con tecnologia LEDgli impianti di pubblica illuminazionee i semafori del territorio, con un in-dubbio vantaggio economico ed ener-getico. La percentuale di raccoltadifferenziata è di tutto rispetto (amarzo 2010 sfiorava il 64%) e i citta-dini più virtuosi vengono premiatigrazie ad uno sconto del 25% sullaTARSU. Il servizio spazzatura è ge-stito da Aci Ambiente, ma in effettiviene organizzato dai Comuni chenon hanno mai perso la gestione quo-

tidiana. Si fa la raccolta porta a portaspinta, nel senso che, oltre a differen-ziare i rifiuti, si fa anche l’umido.Ogni contenitore ha un codice a barreche individua i rifiuti e chi rispetta leregole paga un terzo in meno comepremialità.Si pensa anche ai giovani, gli univer-sitari del paese che hanno voglia dilavorare sono utilizzati nella comuni-cazione, ciascuno di essi ha il com-pito di informare 200 famiglie suiservizi comunali, sull’utilità di nonusare la plastica e di fare la raccoltadifferenziata. Prendono un vaucherdell’Inps di 10 euro all’ora (2,5 europer i contributi e 7,5 per loro) e pos-sono cambiarlo alla Posta. Così gua-dagnano 500 euro. Negli anni sonostati potenziati e creati nuovi percorsiciclo-pedonali per limitare l’uso delleauto ed aumentare la sicurezza di ci-

clisti e pedoni. Periodicamente i cit-tadini possono usufruire del Mercatodel contadino promosso dal comune,con la vendita diretta dei prodotti dalproduttore al consumatore per abbat-tere i costi e migliorare la qualità, egrazie alla casa dell’acqua tutti i resi-denti (muniti di tessera magnetica)possono fornirsi di acqua mineraliz-zata naturale e gassata, (si parla di unrisparmio a famiglia di 300 euro al-l’anno), e contestualmente si elimi-nano le bottiglie di plastica. Infine,per fare una spesa più sostenibile, aicittadini sono state recapitate a casaborse di tela personalizzate, che con-sente di ridurre l’uso improprio disacchetti di plastica, in linea peraltrocon la campagna nazionale “Porta lasporta!”.Un invito agli altri 345 comuni del-l’isola: copiate sindaci, copiate!

di Luigi Raccagna

Comuni Virtuosi

Ricostruzione: la storia infinita!

Giunge alla nostra redazione unasegnalazione da parte degli abi-

tanti della zona bassa della via Cia-lona sulla mancanza della condottafognaria lungo tale tratto di strada.Gli abitanti lamentano il fatto che no-nostante abbiano pagato, in fase di ot-tenimento delle concessioni edilizie,gli oneri di urbanizzazione, necessariaffinché il Comune provvedesse allarealizzazione delle opere di urbaniz-zazione primaria quali fognature, il-luminazioni stradali ecc. questeultime sono state realizzate. In attesadi una risposta da parte degli organicompetenti, gli abitanti comunicanoche continueranno a spurgare pazien-temente e con rassegnazione i loropozzi neri.

Gli abitanti di viaCialona sono nella

m…ancanzadi fognatura.

La Redazione

Per lapubblicità suquesto giornale0924 88828

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3Partanna

L’Avis Partannain continua crescita.

La Redazione

Anche il 2010 è stato un anno pro-spero per l’Avis Comunale di

Partanna.In due anni si è passati da 166 a 360donazioni, realizzando anche un in-cremento record dei soci del 69%.

Numerosi aspiranti donatori si stannoavvicinando sempre più all’Avis,ormai diventata una realtà imponentenella cultura partannese.Intanto le novità principali sono l’am-pliamento del personale medico, fon-damentale nelle giornate prestabilitea ricevere l’enorme affluenza e so-prattutto che le donazioni ormai ven-gono effettuate non piùsull’autoemoteca ma all’interno dellanuova sede, con strutture specialisti-che moderne e all’avanguardia.A contribuire a tutti questi risultati cisono stati diversi fattori, resta il fattoche i meriti vanno distribuiti a tutticoloro che fattivamente si sono pro-digati a portare l’Avis di Partanna aquesti altissimi livelli. Un elogio par-ticolare va comunque ai donatori,senza di loro, senza il loro impegno ela loro generosità questi successi nonsi potevano altrimenti raggiungere.L’augurio del direttivo per il 2011 èquello di sensibilizzare ancora altrigiovani, attraverso le scuole, attra-verso iniziative che possano educarealla cultura della donazione, stru-mento indispensabile per aiutare tutticoloro che ricevono ancora una spe-ranza di vita attraverso le donazionidi sangue.

Intanto Domenica 20 Febbraio al Ca-stello Grifeo si è svolta la III Festa delDonatore dove oltre alla premiazionedei donatori si è tenuta la cerimoniad’intitolazione della nuova sede a“Ciccio La Rocca” scomparso recen-temente, ex donatore e socio-fonda-tore dell’associazione. Il Presidente della Repubblica Ita-

liana ha conferito al sig. Chiara-monte Giuseppe, nato a Castelvetranoil 16.01.1909, deceduto16.01.1996, laMedaglia d’Onore concessa ai mili-tari che durante il secondo conflittomondiale sono stati internati e/o de-portati nei campi di concentramentotedeschi.La cerimonia, organizzata dalla pre-fettura di Trapani, si è svolta nellasede del Liceo Artistico “Michelan-gelo Buonarroti” il 27 Gennaioscorso, in occasione della giornatadella memoria che l’Europa dedica alricordo di un milione e cinquecentomila circa di vite umane nella trage-dia del l’olocausto.La cerimonia, presieduta dal PrefettoMarilisa Magno, è avvenuta alla pre-senza dei familiari, del vice sindaco

di Castelvetrano Giovanna ErranteParrino, dell’assessore del comune diPartanna Angelo Bulgarello, delleAutorità militari, civili e religiose,dalle scolaresche di Trapani. Eranoinoltre presenti il presidente provin-ciale dell’Associazione NazioneCombattenti e Reduci, prof. DiRando, Antonina Zarzana, Commis-sario Straordinario della sezioneA.N.C.R. di Partanna, Antonina Zar-zana, il Presidente della sezione diCastelvetrano, Sig. Indelicato, cui èstata concessa la Medaglia d’Onore.Momento di commozione da partedei familiari, in particolare dei figlidel sig. Chiaramonte, Matteo eRosa, i quali hanno manifestato pro-fonda gratitudine per la solenne ceri-monia in onore del padre.Al termine della cerimonia, il con-certo per la Giornata della Memoria,eseguita dal Maestro Ulrich Von Wro-chem, noto artista di fama internazio-nale.

Associazione Nazionale Combattentie Reduci - Partanna

MEDAGLIA D’ONOREACHIARAMONTE

E' questo quello che ha statuito con la Sentenza n.168/2010 il Giudice di Pace

di Partanna, Polizzi, a seguitodi un giudizio promosso dallasignora C.A. di S.Ninfa difesadall'Avv.Accardo Giuseppe. Lasignora, incontrando difficoltànel pagamento della tassa auto-mobilistica, si era accorta cheera stato emesso sulla sua auto-vettura un provvedimento difermo. Caso che accomuna tan-tissimi contribuenti. Quindi, sirivolgeva alla SeritSicilia S.p.a.che le rendeva noto che v'erapendente un'iscrizione a ruoloed un dipendente fermo ammi-nistrativo, mai notificato, peruna somma non dovuta. Dopola scoperta la signora, che perdiverso tempo non ha potuto

più utilizzare la vettura sottoposta al fermo, si affidavaad un legale per chiederne la cancellazione nonché il ri-sarcimento dei danni patiti.Con la predetta pronuncia il Giudice di Pace accoglieva

la richiesta risarcitoria (nelcorso del giudizio la Serit prov-vedeva d'ufficio alla cancella-zione del fermo) e liquidava lasomma di euro 1.000,00, ivicomprese le spese legali. Con lasentenza n. 168/2010 il Giudicedi Pace di Partanna ha consoli-dato un orientamento giurispru-denziale per cui se la Serit con itanto odiati fermi produce undanno al contribuente, intesocome danno anche l'impossibi-lità temporanea dell'utilizzo diun veicolo, questi ha diritto alrisarcimento.

Nella Fotol’Avv. Giuseppe Accardo

Nella foto da sinistra, AntoninoMangialomini, Ninni Battaglia,Giovanni Casciotta, Maurizio Na-poli e Salvatore Leone.

La Redazione

Se il fermo amministrativo è illegittimoil contribuente ha diritto al risarcimento

La Redazione

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4 Santa Ninfa

Il comune di Santa Ninfa è un comune nuovo ma che conserva storia etradizione. Le sue vie, la piazza, i corsi raccontano non soltanto il pas-

sato, ma anche il presente di un paese che post-terremoto è riuscito a ri-nascere come un paese bello. Questa bellezza appartiene a tutti i cittadiniche ne sono i principali fruitori e, allo stesso tempo, i custodi ed i respon-sabili. I cittadini però non hanno colpa della profonda incuria che si vedein giro. Responsabile è l’Amministrazione. Negli ultimi tempi urge uncorso intensivo di decoro urbano a Santa Ninfa! E’ l’abc del senso civicoche la bellezza di un comune va di pari passo con la pulizia, la manuten-zione e la rivitalizzazione di tutto ciò che gli appartiene e di cui ha com-petenza. L'Amministrazione comunale dovrebbe, velocemente, attivarsiimpegnandosi nella salvaguardia del proprio territorio convincendosi chel'attenzione verso gli spazi pubblici deve tradursi in un indicatore signifi-cativo della qualità del tessuto urbano. Il rispetto dell'ordine, della puli-zia, del decoro della città, l’attenzione per il verde, infatti, è e deve essereuna regola di civiltà. Le foto testimoniano che c’è molto da fare….

DUNNI C’ E’ VISTA UN CI VOLI PROVA….

*Astrea*Cambiare la struttura urbanistica di una cittàsignifica cambiarne la morale.

Guardare alla sezione di una qualsiasi città,grande o piccola che sia, è come guardare qual-cosa di simile alla sezione di un tumore fibroso.

La città è la maestra dell'uomo.

Uscire in città a piedi, è faticosis-simo. T'investe la lava bollente delbrutto, strade sopra strade. Unvero teatro di guerra. Ogni città riceve la sua forma dal

deserto a cui si oppone.

Le città portano le stigmate del pas-sare del tempo, occasionalmente lepromesse delle epoche future.

Gli uomini, non solo le case, fanno lacittà.

TOCCATA E FUGATOTO-REVISORI:Stanno per aprirsi le danze alla ri-cerca di coloro che rivestiranno ilruolo di revisori contabili al Comunedi Santa Ninfa. Quella del revisore èuna figura, almeno sulla carta, parti-colare ed importante presente nellamacchina amministrativa perché ga-rantisce una corretta e sana ammini-strazione. Per questo dovrebbeessere una carica indipendente. Il si-

stema ed il metodo di nomina, tal-volta adottati, potrebbero far per-dere molto della sua presuntaobiettività. A questo punto, sponta-nea sorge una domanda: riuscirannoi nostri politici a guardare lontanopensando alla professionalità e se-rietà, all’indipendenza ed all’incapa-cità di farsi influenzare dei revisorio faranno scelte politiche per revi-sori politicizzati? Vedere per cre-dere.

*Astrea*

CARNEVALE ALLA SOCIETA’OPERAIA.

La nuova amministrazione della so-cietà operaia sta per affrontare unanuova sfida con i soci in primis e conla cittadinanza poi: quella del carne-vale. Tanta attesa ed aspettative co-minciano a farsi strada.La gente, almeno per il Carnevale,vuole divertirsi, svagarsi, ballare enon pensare a bollette, mutui, debiti,politica e quant’altro. Se il buongiorno si vede dal mattino, dato l’im-

pegno, il tempo e l’entusiasmomesso in campo da molti dei soci chevogliono contribuire alla sua buonariuscita, quello di quest’anno si pre-annuncia un carnevale coi fiocchi!C’è da credere che questo eventosarà un altro fiore all’occhiello sullagiacca del presidente e del consigliod’amministrazione tutto.I saggi hanno sempre ragione: volereè potere.Vogliamo vedere che sarà l’enne-sima scommessa vinta dalla Societàoperaia?

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5Salemi

“Evidentemente per la Prefet-tura di Trapani la presenza diun sindaco così esposto, popo-larissimo, più volte minacciato,non rientra negli obiettivi da tu-telare, trovo pericoloso svolgereil mio ruolo senza garanzie e hoconseguentemente ritenuto op-portuno rassegnare le mie di-missioni da sindaco”. Cosìparlò Vittorio Sgarbi qualchesettimana addietro annunciandole dimissioni dalla carica di Sin-daco del comune di Salemi. Unadecisione scaturita dopo la re-voca della scorta da parte dellaPrefettura. In verità in pochisono stati a crederlo in città. Icoups de théâtre cadono ormai

nel disincanto generale e nel-l’indifferenza assoluta. Come adesempio Leonardo Bascone, unodegli undici consiglieri chehanno dichiarato recentementedi passare all’opposizione, can-didamente che così ci ha dichia-rato: “Sono convinto cherimarranno cose solo annun-ciate perché non si dimetterà,così come ha detto e poi maifatto altre volte”. Una facileprofezia, dal momento che dopomeno di una settimana, si è ma-terializzato un primo ripensa-mento sotto forma di fax inviatoal comando di Polizia munici-pale. Con una dichiarazione au-tenticata da un notaio il Sindacoha manifestato l’intenzione nondi dimettersi più e di imboccare

la singolare strada dell’ “auto-sospensione” dalla carica, affi-dando alla giunta laresponsabilità dell’attività am-ministrativa del Comune. Cosache ha infastidito non poco il ca-pogruppo del Pd in consiglio co-munale Domenico Venuti, chesbottando ha subito commen-tato: “Insomma, il tutto è dav-vero ridicolo! Sgarbi non puòconsiderarsi il padrone dellaCittà e certamente non al disopra delle leggi, che non pre-vedono affatto l’istituto giuri-dico dell’autosospensione! Epoi, Sgarbi cosa fa: auto-comu-nica al Comune, di cui è mas-simo rappresentante, questascelta? Non è previsto che si di-chiari di non svolgere una fun-zione per cui si è stati eletti. Sesi dimette lo si deve comunicareal Prefetto di Trapani. Ho chie-sto agli uffici del Comune di in-viare le carte al Prefetto edall'Assessorato Regionale agliEnti Locali perché facciano leloro valutazioni ”. Chiedo. E lanotorietà planetaria di cui Sa-lemi starebbe godendo daquando Sgarbi è sindaco? Ve-nuti dimostra di non avere dubbirimarcando subito “Il rilievomediatico se è fine a se stessonon basta! E la confusione cheviene sollevata ha il solo scopodi nascondere le tante magagnedi un’Amministrazione incapacedi produrre risultati concreti.Valga per tutti la vicenda dellaTia, che ritengo davvero emble-matica per fare capire cosa in-tendo”. Già, la Tariffa suiRifiuti! Una vera e propria stan-gata, con aumenti anche del100%, che ha sollevato moltis-simo malumore fra i cittadini.Come è potuto accadere? “Nonc’è alcuna giustificazione”- mirisponde- “ e non possono es-sere in alcun modo nascoste leresponsabilità della Giunta Mu-nicipale sulle cause dei pesantirincari”.Non c’è responsabilitàdella Belice Ambiente? “No.Questa volta l’importo dovutodai cittadini è stato stabilito conprovvedimento della Giunta cheha disatteso quanto deliberatodal Consiglio Comunale circal’abbattimento complessivo del

20% sul costo totale del serviziocon copertura a carico del bi-lancio comunale, cosa cheavrebbe consentito il manteni-mento degli stessi costi del2009.” Saremo costretti quindia pagare queste bollette salatis-sime, domando. “Non è detto. IlConsiglio ha approvato una mo-zione che prevede la sospen-sione della riscossione, nellemore della rideterminazionedegli importi alla luce di quantostabilito dal Consiglio Comu-nale nel Maggio scorso perscongiurare che vengano iscrittia ruolo gli importi errati con undanno economico non indiffe-rente per i cittadini.” Anche sulpronunciamento degli undiciconsiglieri comunali di passareparadossalmente all’opposi-zione dopo l’inatteso ritorno diSanci e Ilardi Domenico Venutimostra di non avere dubbi pre-cisando che “la valutazionesarà fatta sul campo, al mo-mento del voto su provvedimentiimportanti, ma la mia sensa-zione è che questi consiglierisiano spinti da motivazioni di-versi. Mentre sulla nuova giuntadebbo dire che paradossalmentesi fa finalmente chiarezza at-torno alla farsa che da mesi vain scena in Città. Finisce qui latanto annunciata, a mai com-piuta, rottura tra Giammarinaroe Sgarbi, e finisce miseramente,vista la reintegrazione tardiva diben due assessori già revocatiche il Sindaco ha dovuto subire.Insomma, una gran confu-sione!”. E se Sgarbi lasciasseveramente la carica di sindaco,per Salemi sarebbe un danno?“Il problema è che le frequentiassenze di Sgarbi hanno di fattolasciato la città nelle mani diPino Giammarinaro, "allena-tore manager" di parecchi con-siglieri, di almeno trecomponenti della giunta e disvariati funzionari: un discussopersonaggio politico che, pro-blemi giudiziari a parte, usa me-todi politici che si ispirano alclientelismo e non alla pro-grammazione e allo sviluppo”.Quindi meglio ricorrere alle le-zioni anticipate, sembrerebbe dicapire.

di Franco Lo Re

Per Venuti del Pd: “Semplicemente ridicolo!”Sgarbi: “Me ne vado da Salemi, non intendo espormi oltre”. Poi ci ripensa e si autosospende

Domenico Venuti, capogruppo del Pd

Una gran bella strut-tura dove regnano

confusione e disservizi.E' questo lo stato del-l'ospedale "Vittorio Ema-nuele III", smantellato aseguito dei tagli effettuatiin attuazione del Piano diriordino della rete sanita-ria regionale. Il nosoco-mio salemitano, daqualche decennio fioreall'occhiello della Valledel Belice, zona sismicadi primo grado, è statotra i più ridimensionati inprovincia di Trapani.Quello ridotto a pocacosa. Dove la maggiorparte dei reparti sonostati trasferiti nei presidilimitrofi. E' stato così perGinecologia e Pediatrianel 2007, per Chirurgianell'estate del 2009, e oraè toccato anche ad Oto-rino, Ortopedia e Urolo-gia. Qualcuno potrebbedire che questi insistonoancora all'interno del-l'ospedale di Salemi, main realtà non è così. In-fatti i tre reparti, che fi-guravano tra i poli dieccellenza del Trapanese,sono stati ridotti ad am-bulatori specialistici edinglobati nell'Area Chi-rurgica insieme al servi-zio di Chirurgia.L'esperimento del nuovoreparto che contiene di-verse specialità, servizi enumerosi ambulatori, haottenuto numerosissimiconsensi a Salemi e nonsolo, ma pare che tuttoquesto fermento e le tan-tissime prenotazioni ab-biano subito unrallentamento nell'ultimoperiodo. Non ci è datosapere se l'indiscrezione,

trapelata nei giorniscorsi, sia vera.Ma se lo fosse perchéstoppare qualcosa cheinizia a funzionare comesi deve? Forse perchétale servizio si allinei aidisservizi offerti dal pre-sidio ospedaliero? Anzi,medico?Tra i disservizi figura laTac, per elencarne uno.L'apparecchiatura, pro-veniente dall'ospedale"San Biagio" di Marsala,è stata assemblata e col-laudata lo scorso mese didicembre, dopo oltre unanno e mezzo di attesa, equando doveva iniziaread essere fruita ecco cheil gruppo di continuità ri-sulta fuori servizio e lebatterie scariche.Per risolvere il problemapare occorrano circa 10mila euro. Dunque l'ap-parecchiatura non è at-tiva e chissà quando losarà. E intanto gli utentisalemitani e quelli deicentri limitrofi devonocontinuare ad appog-giarsi ad altri presidiospedalieri, ancora a sin-ghiozzo il Pta, che ospitacirca 20 ambulatori spe-cialistici distrettuali.A tal proposito di recenteun utente ha lamentatol'assenza di attrezzaturenell'ambulatorio di Ocu-listica che non ha con-sentito ai dottori che vioperano di effettuare unavisita approfondita al ri-chiedente.E che dire del complessooperatorio, tra i più at-trezzati ed efficienti dellaSicilia occidentale, cheora si limita ad ospitareinterventi di routine?Si è parlato di attivare laRiabilitazione, ma pare itempi saranno lunghi.

"DISSERVIZI"PER 5 MILIONI DI

EUROAL "VITTORIOEMANUELE III"

segue a pag. 6

di Celeste Caradonna

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6 Salemi

Stessa cosa per la Casadel risveglio. Ci sichiede perché sman-tellare così una strut-tura che funzionava.Tagli si, ma non ri-muovendo i serviziutili all'utenza se poi lealtre strutture sanitariesono strapiene e il per-sonale in dotazione incerti casi è carente perfar fronte alle emer-genze. L'esempio èrappresentato dal no-

socomio di Castelve-trano in cui si river-sano migliaia di utentidella Valle del Belice.Sono troppe le do-mande senza risposta.Si parla di potenzia-mento ma in realtà il"Vittorio EmanueleIII" è stato smantel-lato. Ci sono aree dellastruttura completa-mente vuote, e nuove.Allora perché ade-guarle e spendere oltre5 milioni di euro sepoi i risultati sono que-sti?

segue a pag. 5

Ipse dixitSanci di nuovo assessore. Una profetica autopromozione?“…Una partecipazione passiva è lontana dal mio modo di operare e quindi mi trovo costretto a rassegnare le mie di-missioni affinché Sgarbi possa assegnare l’incarico di assessore ad un soggetto intelligente, libero, non servo, indi-pendente e non cameriere, sicuramente più capace di assecondare, con subordinazione, la volontà della ‘sua’amministrazione…”(Salvatore Sanci, annunciando le proprie dimissioni da assessore. Giornale di Sicilia del 05.10.2010)

L’ Ospedale di Salemi: solo una scatola vuota“L’Ospedale di Salemi non subirà alcun declassamento. A tal proposito ho avuto un colloquio con il direttore ge-nerale dell’Asp di Trapani, che mi ha assicurato peraltro che il Pronto Soccorso rimarrà aperto”(Vittorio Sgarbi, sindaco di Salemi. Giornale di Sicilia del 03.10.2010)

“L’Ospedale di Salemi non subirà alcun declassamento. A tal proposito ho avuto un colloquio con il direttore ge-nerale dell’Asp di Trapani, che mi ha assicurato peraltro che il Pronto Soccorso rimarrà aperto”(Stuppia, nominato consulente da Sgarbi. Giornale di Sicilia del 26.01.2011)

Gibellina

Salvate dal Punteruolo Rosso, gra-zie ad un trattamento ad hoc, circa

4500 palme del comune di Gibellina.Da circa 3 anni l’amministrazione co-munale del centro belicino investeuna esigua somma, che si aggira sui10mila euro all'anno, al fine di sal-vare il proprio patrimonio verde, di-stribuito su 150 ettari di superficieurbana.Dall’estate del 2008, le palme pub-bliche e private del Comune sonostate attaccate dal Punteruolo Rosso.Il risanamento delle palme infettate èavvenuto mediante una diagnosi pre-coce a cui ha fatto seguito un tratta-mento basato sull’Endoterapia deltronco, effettuata con prodotti chimiciautorizzati periodicamente dal Mini-stero della Salute.Nello specifico l’Endoterapia consi-ste nel portare, mediante iniezioni altronco della palma, direttamente al-l’interno del legno, prodotti utili alcontrollo dei parassiti. Il trattamentoviene ripetuto a distanza di alcunimesi.Oltre all’attività di lotta al Punteruolorosso, il Comune effettua anchequella di prevenzione che consiste neltrattamento per aspersione allachioma di prodotti fitosanitari da ef-fettuare 3 volte all’anno ( primavera,estate e autunno).

A coordinare l’attività, svolta da al-cuni operai del Comune, specializzatinel trattamento delle palme, è l’agro-nomo Antonio D’Aloisio, responsa-bile dell’ufficio Agricoltura, Tuteladel verde pubblico, Ambiente e Sa-nità, presso il comune di Gibellina.D’Aloisio in questi ultimi 3 anni hamesso a disposizione del Comune edei privati la propria competenza, ri-lasciando in alcuni casi anche consu-lenze ad hoc gratuite.Per un parere in materia di Punteruolorosso lo si può contattare al 333-7359769 oppure inviando una e-maila [email protected] 2009 la problematica legata alPunteruolo rosso è stata al centro diun convegno promosso dal comune diGibellina, a cui hanno partecipatoesperti in materia provenienti da ogniparte della Sicilia.Durante i lavori si fece appello allasensibilità dei Comuni limitrofi per-ché iniziassero ad effettuare l’attivitàdi prevenzione e lotta al Punteruolorosso, al fine di ridimensionare il fe-nomeno che sta distruggendo il patri-monio verde dell’Isola.Ma finora l’appello è rimasto tale eGibellina sembra sia l’unico Comunedella Provincia a tenere sotto con-trollo il problema.Da segnalare che negli ultimi 4 anniin Sicilia sono stati spesi circa 6 mi-lioni di euro per demolire 10milapalme infettate dal Punteruolo rosso,quando ne sarebbero bastati molto dimeno per salvarle.

SALVATE DAL PUNTERUOLO ROSSOLE PALME DI GIBELLINA

di Celeste Caradonna

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7Società

Le barriere architettoniche per lepersone “diversamente abili”

sono un impedimento nel svolgere lapropria vita sociale di tutti i giorni.Moltissime persone con disabilità so-prattutto chi è in carrozzina, rinunciaad andare in quei luoghi pubblici, lo-cali o in altre attività commercialiperché, per loro non sono accessibili,per la presenza di barriere che nondovrebbero esserci, ma che, pur-troppo persistono ancora oggi in mol-tissime città o paesini d’Italia.Spesso mi pongo queste domande?Perché ancora oggi “nel 2011” luoghidel tipo, bar, ristoranti, pizzerie, gela-terie, negozi di vario genere… soloper citarne alcuni, non sono accessi-bili a tutti…nonostante la normativarelativa all’abbattimento delle bar-riere architettoniche obbliga i titolario gestori di locali “come elencatisopra”, ad abbattere tutte le barrierearchitettoniche? Per “barriera” s’in-tende l’elemento costruttivo che im-pedisca, limiti o renda difficoltosi glispostamenti o l’uso di servizi (spe-cialmente di persone con limitata ca-pacità motoria, con menomazioni olimitazioni permanenti di carattere fi-

sico, sensoriale o cognitivo).Qual’è l’ostacolo che impedisce diadeguare quella attività commerciale,sprovvista di minimi servizi comepuò essere una semplice pedana ouno scivolo per consentire l’accessi-bilità al disabile? Mi rispondo conun’altra domanda….sarà un fattoreeconomico o è un problema di scarsasensibilità?Credetemi spesso mi sono trovato da-vanti ad ostacoli stupidi, piccoli sca-lini che potrebbero essere abbattuticon un semplicissimo e poco ingom-brante scivolo rimovibile di legno,con costi di poche decine di euro.

Adesso vediamo cosa dice la legge inmateria di barriere architettoniche?

Il quadro legislativo.La legge quadro italiana che tratta ilproblema dell'accessibilità è la legge13/89 che stabilisce i termini e le mo-dalità in cui deve essere garantita l'ac-cessibilità ai vari ambienti, conparticolare attenzione ai luoghi pub-blici. Il D.M. 236/89 (decreto attua-tivo) si addentra maggiormente nellaparte tecnica ed individua tre diversilivelli di qualità dello spazio co-struito.Questi tre livelli sono:

• Accessibilità: possibilità per per-sone con ridotta o impedita capacitàmotoria o sensoriale di raggiungerel’edificio e le sue singole unità im-mobiliari e ambientali, di entrarviagevolmente e di fruire di spazi ed at-trezzature in condizioni di adeguatasicurezza e autonomia.• Visitabilità: possibilità per personecon ridotta o impedita capacità moto-ria o sensoriale di accedere agli spazidi relazione e ad almeno un servizioigienico di ogni unità immobiliare.Sono considerati spazi di relazione glispazi di soggiorno dell’alloggio equelli dei luoghi di lavoro, servizio edincontro, nei quali il cittadino entra inrapporto con la funzione, ivi svolta.• Adattabilità: possibilità di modifi-care nel tempo lo spazio costruito acosti limitati, allo scopo di renderlocompletamente ed agevolmente frui-bile anche da parte di persone con ri-dotta o impedita capacità motoria osensoriale.Sempre il D.M. 236/89 stabilisceanche, per gli edifici e gli spazi pri-vati, i parametri tecnici e dimensio-nali correlati al raggiungimento deitre livelli di qualità sopra riportati:per esempio le dimensioni minimedelle porte, le caratteristiche dellescale, la pendenza delle rampe pedo-nali, gli spazi necessari alla rotazionedi una sedia a ruote, le dimensionidegli ascensori e le casistiche dellaloro necessità, le caratteristiche di unservizio igienico accessibile ed altriancora. I requisiti vengono stabiliti inmodo differenziato a seconda della ti-pologia degli edifici e degli spazi.Ogni nuova costruzione deve, infatti,rispettare tali norme, ed i vecchi edi-fici devono essere opportunamenteadeguati alla normativa in caso di ri-strutturazione.Per quanto riguarda gli edifici e glispazi pubblici vi è stata l'emanazionedi un ulteriore decreto attuativo.

Alcuni esempi di barriere architetto-nicheEsempi classici di barriera architetto-nica sono: scalini, porte strette, pen-denze eccessive, spazi ridotti.Esistono innumerevoli casi di barrieremeno evidenti, come parapetti"pieni", che impediscono la visibilitàad una persona in carrozzina o dibassa statura; banconi da bar troppoalti, sentieri di ghiaia o a fondo disse-

stato. Nel caso di persone non vedentipossono rappresentare casi di barrieraarchitettonica anche semafori privi disegnalatore acustico o oggetti spor-genti;Possiamo affermare che dalla defini-zione di barriera architettonica, ancheattraverso la lettura del documentoICF del 2001, siamo passati al con-cetto di conflitto uomo-ambiente, ov-vero a quella serie di ostacoli edimpedimenti, di forma temporanea opermanente, che impediscono al-l'utente di fruire in piena sicurezza ditutta quella serie di funzioni, attrez-zature e servizi che lo spazio antro-pizzato dovrebbe garantire a tutte lecategorie d'utenza. In tal senso ac-canto alle barriere fisiche e percettivesi apre il mondo delle barrire comu-nicative, ovvero di tutti i segnali chel'ambiente genera nei confronti deipropri fruitori.Parlando invece di barriere virtuali sipossono menzionare alcuni siti inter-net non conformi agli standard di ac-cessibilità.Le normative di riferimento per even-tuali approfondimenti sono:• legge 13/89;• D.M.236/89;• Legge 104/92;• DPR 503/1996;• DPR 380/2001 (Artt. 77-81)Prima parlavo di una maggiore sensi-bilità da parte di quei titolari, gestoriche possiamo definire così “distratti”nel far abbattere quelle barriere chepersistono nella propria attività.Per cambiare questo stato di “distra-zione”, il primo passo deve esserefatto educando la comunità tutta: bi-sogna istruirla a rimuovere le barriereculturali prima di quelle architettoni-che al fine di promuovere l’integra-zione sociale parallelamente a quellaambientale.Il secondo grande passo deve esserefatto in fase di pianificazione urbani-stica: la progettazione dello spazio edegli edifici deve essere volta a favo-rire il più possibile una vita indipen-dente e confortevole delle persone neivari settori: nelle abitazioni, nei tra-sporti, nel lavoro, nell'istruzione e neltempo libero.Solo con un cambiamento culturale sipuò avere un mondo ha misurad’uomo.

Barriere architettonichedi Vito Caronna

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Come la mettiamo? Allora mettia-moci d’accordo una volte per

tutte. vogliamo la salute dei nostripiccoli?Allora facciamo i bravi, comportia-moci correttamente e rispettiamo tuttii bambini, non solo i nostri figli, maanche quelli degli altriTutta la questione nasce soprattuttonegli asili, e nei rientri precoci da ma-lattie influenzali, dove a rimetterci lasalute sono proprio i più piccoli, chenon hanno nessuna colpa se nonquella di avere a volte i genitori unpo’ troppo superficiali e “impegnati”.Premesso che dopo un periodo in-fluenzale, ci sta la cosiddetta fase diconvalescenza, che essendo un pe-riodo di “riposo” post-malattia, con-sente al bambino di recuperare leforze e tornare appieno alla vita diogni giorno. si dirà non è sempre così.E’ vero anche che ogni caso è diversoda un altro.Tra tutte le malattie, ad esempio, leinfezioni virali respiratorie sono ingrado di produrre una depressioneimmunologica che facilita la ricor-renza di altre infezioni respiratorienei periodi seguenti e cioè fin tantoche il bambino non è del tutto guarito,avrà la predisposizione a riammalarsi.Le malattie scolastiche si diffondonodi piu’ per il rientro anzitempo ascuola dei bambini, che, pur essendo"quasi guariti", disperdono ancora tra

i piccolicompagni illoro viruscon t ag i an -doli.T e n e n d oconto di tuttoquesto, perogni episodioinfettivo sid o v r e b b econsigl iareuna convale-scenza di di-versi giorni,cosa che aquanto parediventa un"lusso" che lanostra societànon vuole onon può più permettersi, ed ecco chein conclusione c'è una forte spinta arichiedere il certificato medico dirientro anche quando il bambino none’ perfettamente guarito.Un atteggiamento poco rispettoso, inprimis nei confronti del figlio, chemagari poverino sta a malapena sullesue gambe e in secondo luogo neiconfronti degli altri che sono espostial contagio, fosse anche solo unasemplice influenza.Mi chiedo, cosa direbbe quellamamma poco “attenta” se si invertis-sero le parti..e cioè se suo figlio fossecontagiato da un bimbo malato….cosa direbbe !?!? Magari sarebbe pro-prio la prima a fare una caciara!!Gli operatori scolastici hanno

e s p r e s s oforti preoc-cupazioni ri-guardo airientri antici-pati, (se nevedono ditutti i colori,bimbi nelpieno del-l’influenza,magari senzafebbre, ches t a r n u t i -scono, chetossiscono,pallidi inviso, ed ad-d i r i t t u r aq u a l c u n onella fase

calda, poveretto, che vomita inclasse). Insomma, ci vorrebbe un pòdi buon senso, perché è chiaro che

non si puo’ delegare anche la salutedei figli alla scuola.Da qui deve partire un appello aipediatri sul territorio, i quali devonoancor di più “sensibilizzare” i geni-tori all’osservanza delle opportunemisure sanitarie in materia di rientro.E’quanto mai inopportuno, insomma,mandare all’asilo un bimbo non an-cora completamente guarito.Gli istituti scolastici non devono es-sere paragonati come a delle strutturesanitarie, non devono essere luoghidove ad ogni costo si parcheggiano ibimbi.L’asilo è un luogo dove i bambini,corrono, giocano, si divertono estanno in salute.E sia chiaro che a scuola non devonoandarci i bambini influenzati facendorimanere a casa quelli sani, semmai ilcontrario !!La scuola tutto deve essere tranne cheun ospedale !!

8 Società

Chiuso in Redazione il 24/02/2010

Direttore Responsabile: Celeste CaradonnaDirettore Editoriale: Mimmo Guzzo

Grafica, impaginazione, stampa e distribuzione:EDIVIDEO S.a.s.EDIVIDEO S.a.s.

Via Vespri, 144 - 91028 Partanna(TP) - Tel./fax 0924 88828

Redazione: Maurizio Marchese, Giovanni Casciotta, Chiara Pacino, FrancoLo Re, Antonella Tibaudo, Luigi Raccagna, Massimo Trinceri.Hanno collaborato: Log. Mariangela Mistretta

OSPED’ASILOdi Giovanni Casciotta

Parcheggio Bimbi

Il logopedista è un operatore sanita-rio specializzato nell'educazione e

nella rieducazione dei disturbi dellavoce, della parola e del linguaggio.Questa professione richiede non solocompetenza, professionalità e prepa-razione, ma doti e qualità umanequali sensibilità, intuito, pazienza,creatività.Il logopedista non si occupa esclusi-vamente della pronuncia (l’ immagi-nario è saturo di queste idee); ma sioccupa di respiro, voce – fonazione,articolazione, risonanza, degluti-zione, motricita’ orale, linguaggio,comunicazione…Erre moscia, zete sibilanti, ma anchedisturbi del linguaggio causati daictus o sordità.Tutti problemi che si possono supe-rare, ricorrendo al professionista giu-sto: il Logopedista.C’è l’adolescente con imbarazzantiproblemi di pronuncia: come la esseal posto della zeta, che gli fa dire, peresempio,"ragasse” invece di “ra-gazze”.C’è il bambino con gravi difficoltà a

scuola a causa di dislessia, che glicrea problemi a leggere e a scrivere elo fa sentire diverso dagli altri.Ma c’è anche chi, in seguito a untrauma cranico per un incidented’auto oppure a un ictus o a malattiedegenerative (come il Parkinson el’Alzheimer), ha perso l’uso della pa-rola e non può più comunicare con glialtri, ha disturbi di memoria e di con-centrazione.Tutti questi (e molti altri!) disturbi dellinguaggio e cognitivi possono crearecomplessi o addirittura compromet-tere pesantemente la qualità dellavita.Eppure non tutti sanno (compresimolti medici ) che questi problemipossono essere corretti e, spesso, gua-riti, dagli esperti di una disciplina chesi chiama Logopedia.Ma che cosa fa, in pratica, il logope-dista?Lavora sulla voce, sul respiro, la fo-nazione, l’articolazione, la risonanza,l’ascolto, la concentrazione, comuni-cazione verbale e non verbale; sul lin-guaggio. Tramite giochi simbolici,motori, didattici, tramite interventodiretto lavorando sugli organi artico-latori, con strategie di facilitazione o

compensazione.Lavora anche nell’eta’ adulta, preva-lentemente con disturbi di linguaggioe memoria verbale, disturbi della pa-rola scritta.Tutto questo in base all’eta’ del pa-ziente.Puo’ fare counselling, intervenire di-rettamente o indirettamente.Spesso, quando si soffre di disturbidel linguaggio, non si ricorre subitoal logopedista, anche perchè la pro-

fessione è ancora relativamente pococonosciuta.Proprio per questo il 6 Marzo 2011 èstata organizzata la “Giornata Euro-pea della Logopedia” promossa dalComité Permanent de Liaison des Or-thophonistes-Logopèdes de l’UnionEuropeénne (CPLOL).Il tema scelto per il 2011 è la SOR-DITA'.

Chi è il Logopedista, di cosa si occupa?

Logopedista Mariangela Mistretta