robin hood dicembre 2010

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Dicembre 2010 - ANNO 0 - Numero 6 U na bella scatola vuota all’interno. E’ questo lo stato del- l’ospedale “Vittorio Emanuele III” di Salemi. La strut- tura, oramai, vive un’agonia lunga anni e anni. Il nuovo Piano di riordino della rete sanitaria regionale prevede che i suoi reparti, Ortopedia, Otorino e Urologia, vengano trasformati in ambulatori specialistici, che il suo Pronto Soccorso lasci il posto al Pte (Presidio territoriale di emergenza)..Ed intanto l’efficienza di altri servizi viene meno. E’ il caso di Radiolo- gia che da un po’ di tempo opera in emergenza di personale medico. Da sottolineare infatti che la Divisione in questione è composta da un’unità e mezza (visto che un medico è a mezzo servizio). Tutto ciò causa non pochi disagi, soprattutto se si verificano le emergenze che in una struttura ospedaliera sono all’ordine del giorno. A tal proposito è da sottolineare il caso di una partoriente, trasportata al Pronto Soccorso, a cui non è stato possibile effettuare un’ecografia per l’assenza di un radiologo reperibile. Per non parlare del fatto che qualche settimana fa un paziente con frattura alla milza è stato tra- sportato con urgenza al presidio ospedaliero di Castelvetrano perché al nosocomio di Salemi non vi era un chirurgo repe- ribile. Quando si discuteva del Piano nei quartieri alti del- l’ambiente politico e sanitario, l’obiettivo da raggiungere sembrava fosse quello di evitare che in Provincia esistessero dei presidi ospedalieri copia degli altri. Sembrava l’obiettivo fosse quello di valorizzare i poli di eccellenza che insistevano nelle varie strutture. Allora ci si chiede il perché reparti come Otorino e Ortopedia, a cui si rivolge l’utenza provinciale e non solo, vengano trasferiti. Ci si chiede perché si permette al Pronto Soccorso di operare in carenza di personale medico. Ci si chiede il perché una struttura sanitaria che da sempre serve tutta la Valle del Belice versi in questo stato di preca- rietà. E perché gli utenti che versano i propri contributi af- finchè gli venga garantito il sacro santo diritto alla salute, sancito anche dalla Costituzione Italiana, debbano continuare a fare i conti con un sistema sanitario che funziona a “ sin- ghozzo” e che consente all’ospedale salemitano di essere ge- stito come se fosse una struttura privata. Perché è questo che si è fatto quando è stato chiuso questo o quel servizio, que- sto o quel reparto. Si parla di tagli, che ben vengano se si opera garantendo i servizi e la loro efficienza. Ma che senso hanno i tagli se poi i presidi limitrofi non riescono a garantire i posti letto agli utenti. In quest’ultimo periodo al centralino dell’ospedale di Salemi sono pervenute diverse richieste per posti disponibili. Segno che c’è qualcosa da migliorare, per- ché non si può rischiare di mettere in pericolo l’incolumità fi- sica delle persone. Ci auguriamo che nei quartieri alti della politica e della sanità si possa operare tenendo conto si del- l’evoluzione dei tempi ma anche garantendo agli utenti il di- ritto alla salute. Tagli, non Fatti Salemi Salemi Arriva Morgan come Assessore all’Ebrezza Pagina 7 Santa Ninfa Santa Ninfa TIA - IL Gruppo di maggioranza al Consiglio Comunale dalla parte dei commercianti. Pagina 5 Partanna Partanna Cronaca del Congresso sull’Agricoltura svoltasi al Castello Grifeo Pagina 3

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Dicembre 2010 - ANNO 0 - Numero 6

Una bella scatola vuota all’interno. E’ questo lo stato del-l’ospedale “Vittorio Emanuele III” di Salemi. La strut-

tura, oramai, vive un’agonia lunga anni e anni. Il nuovo Pianodi riordino della rete sanitaria regionale prevede che i suoireparti, Ortopedia, Otorino e Urologia, vengano trasformati inambulatori specialistici, che il suo Pronto Soccorso lasci ilposto al Pte (Presidio territoriale di emergenza)..Ed intantol’efficienza di altri servizi viene meno. E’ il caso di Radiolo-gia che da un po’ di tempo opera in emergenza di personalemedico. Da sottolineare infatti che la Divisione in questioneè composta da un’unità e mezza (visto che un medico è amezzo servizio). Tutto ciò causa non pochi disagi, soprattuttose si verificano le emergenze che in una struttura ospedalierasono all’ordine del giorno. A tal proposito è da sottolineare ilcaso di una partoriente, trasportata al Pronto Soccorso, a cuinon è stato possibile effettuare un’ecografia per l’assenza diun radiologo reperibile. Per non parlare del fatto che qualchesettimana fa un paziente con frattura alla milza è stato tra-sportato con urgenza al presidio ospedaliero di Castelvetranoperché al nosocomio di Salemi non vi era un chirurgo repe-ribile. Quando si discuteva del Piano nei quartieri alti del-l’ambiente politico e sanitario, l’obiettivo da raggiungeresembrava fosse quello di evitare che in Provincia esistesserodei presidi ospedalieri copia degli altri. Sembrava l’obiettivofosse quello di valorizzare i poli di eccellenza che insistevanonelle varie strutture. Allora ci si chiede il perché reparti comeOtorino e Ortopedia, a cui si rivolge l’utenza provinciale enon solo, vengano trasferiti. Ci si chiede perché si permetteal Pronto Soccorso di operare in carenza di personale medico.Ci si chiede il perché una struttura sanitaria che da sempreserve tutta la Valle del Belice versi in questo stato di preca-rietà. E perché gli utenti che versano i propri contributi af-finchè gli venga garantito il sacro santo diritto alla salute,sancito anche dalla Costituzione Italiana, debbano continuarea fare i conti con un sistema sanitario che funziona a “ sin-ghozzo” e che consente all’ospedale salemitano di essere ge-stito come se fosse una struttura privata. Perché è questo chesi è fatto quando è stato chiuso questo o quel servizio, que-sto o quel reparto. Si parla di tagli, che ben vengano se siopera garantendo i servizi e la loro efficienza. Ma che sensohanno i tagli se poi i presidi limitrofi non riescono a garantirei posti letto agli utenti. In quest’ultimo periodo al centralinodell’ospedale di Salemi sono pervenute diverse richieste perposti disponibili. Segno che c’è qualcosa da migliorare, per-ché non si può rischiare di mettere in pericolo l’incolumità fi-sica delle persone. Ci auguriamo che nei quartieri alti dellapolitica e della sanità si possa operare tenendo conto si del-l’evoluzione dei tempi ma anche garantendo agli utenti il di-ritto alla salute.

Tagli, non Fatti

SalemiSalemiArriva Morgan comeAssessore all’Ebrezza

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Santa NinfaSanta NinfaTIA - IL Gruppo di maggioranza

al Consiglio Comunaledalla parte dei commercianti.

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PartannaPartannaCronaca del Congressosull’Agricoltura svoltasi

al Castello Grifeo

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2 Partanna

Non c’è che dire, bravi, bravi e an-cora bravi, e pensare che a Mag-

gio c’era chi pensava che non se nefacesse nulla… sai com’è, c’è la crisi!E invece non è stato così, anzi! Que-st’estate abbiamo assistito ad eventiin pompa magna e la nostra piccolacittà ha registrato presenze da record.Di cosa stiamo parlando? Ma del-l’estate partannese, è ovvio. Cincotti,Noemi, Bennato, Venuti, I Nomadi, imeno nomadi, gli stanziali, i fissi, iprecari, i disoccupati, gli emigrati, gliimmigrati, insomma tutti allegra-mente in piazza o nei pressi a cantare.Mai vista una cosa così da sette annia questa parte, da quando cioè haavuto origine l’estate partannese.Le notti bianche hanno davvero tra-sformato le vie del nostro centro sto-rico in fiumi di persone divertite,interessate alla nostra realtà locale,sia essa artistica, monumentale, com-merciale o sociale. Ci ha reso fieriquesta cosa, è stato bello sentirsi in-vidiati dai nostri vicini di casa deipaesi attorno i quali ci hanno riempitodi complimenti e resi campanilistica-mente orgogliosi di essere partannesi.Non importa se c’è stato qualche pro-blema logistico e alcuni profondi co-noscitori del proprio paese hannoavuto serie difficoltà a raggiungerecasa propria a causa della chiusura in-discriminata al traffico di tutte lestrade di accesso ad alcune zone dellacittà e della mancanza dell’opportuna

segnaletica. The show must go oncantava uno coi baffi qualche anno fa.Bravi anche perché tutto questo è co-stato solo 30.000 euro circa alle cassecomunali, il resto l’ha fatto mammaRegione inserendo Partanna nel fa-moso “Circuito del Mito” che com-prende realtà ben più note della nostracome ad esempio Taormina, o grazieal “Pescato” che non si capisce an-cora come abbia portato tanti soldiproprio a Partanna (si sa, tutto fabrodo e lu pisci a brodu di certu undispiaci). Insomma ci siamo divertitia gratìs e non solo, la nostra econo-mia (soprattutto quella dei commer-cianti del centro) ne ha giovatoparecchio. Pensavate che per que-st’anno potesse bastare così? Vi sba-gliavate perché non è ancora finita, ilNatale ci riserverà ancora deglieventi, un po’ più “caserecci” masempre di eventi si tratta. Nessun Vip,per carità il Natale è una festa Sacra,fatta di cose semplici, magari tradi-zionali, per cui la “sagra di lu cuccid-datu” e la gara delle “fiuredde”prenderanno il posto di qualche can-tante famoso e le classiche luminariee il solito trenino per i bambini con-tribuiranno alla creazione di quellatanto attesa e magica atmosfera nata-lizia, il tutto per valorizzare la nostracultura e le nostre tradizioni. Alloragrazie ai nostri amministratori, in par-ticolare a quelli che si sono spesi e sa-crificati per la riuscita di questieventi, mille di questi Agosti e di que-sti Natali…CHAPEAU.P.S.: continuate a leggere però.

di Redazione

arebbe stato troppo bello, vero?Ma voi lo sapete, il ruolo che ci

siamo cocciutamente disegnati ci im-pedisce di fare complimenti fini a sestessi o ad una “leccatina” che, a dif-ferenza di alcuni, non è proprio la no-stra attività preferita.Pertanto adesso arriva il bello. Ar-riva il bello perché finita l’estate e ilNatale, passare altri 10 mesi nelladesolazione totale e nello sconfortoper la consapevolezza che qui non c’èfuturo migliore non è proprio cosìbello. Si, perché i nostri vicini dipaese hanno visto la faccia miglioredella medaglia e l’hanno apprezzataperché loro non hanno neanchequella, ma noi partannesi si sa, siamogente ambiziosa e vogliamo di più.Certo, non possiamo pretendere chesia sempre Agosto o Natale, non fos-s’altro per una questione di clima,però vorremmo che fosse quanto-meno “Primavera”, una stagione fio-rente e vivace, colorata e fresca e non“Inverno” profondo da Settembre aLuglio, un inverno lungo, grigio e de-solato.

Vorremmo che tutti, o una buonaparte almeno, non fossero costretti adessere Partannesi “stagionali” perpoi tornare a vivere sul serio altrove.Vorremmo che le vostre capacità, cheavete dimostrato di possedere orga-nizzando quello che da anni riuscite afare, fossero impiegate per far si chesi possa avere ancora una lunga Pri-mavera a Partanna, che la nostraeconomia non fosse solo fatta di tre-quattro notti bianche e di 360 nottinere come la pece,vorremmo chel’estate partannese non fosse solouno specchietto per le allodole.Dalle nostre parti, in Sicilia intendo,si trovano i fondi per gli spettacoli enon quelli per migliorare la qualitàdella vita quotidiana?È forse più conveniente ottenere con-sensi tramite i cantanti che far eman-cipare il popolo tramitel’innalzamento della qualità dellavita, rischiando di non poterlo piùcontrollare?Vorremmo la Primavera da voi chesiete così capaci (e non lo diciamoironicamente ma perché lo crediamosul serio), vorremmo che l’estate e ilNatale non fossero solo un’illusioneda dimenticare nel grigiore dei giornia venire.

di Redazione

E’ veramente da non credere, la“munnizza all’acqua”.

Come si può sporcare così un luogodove ci si reca a fare la scorta d’ac-qua fresca !?! Come si può pensare diabbandonare così gratuitamente i ri-fiuti. Tutto ciò è alquanto parados-sale; perché mentre c’è chicontribuisce direttamente ad un ri-sparmio in termini di risorse (pla-stica), proprio perché non acquistal’acqua in confezione, c’è invece chiin opposto “recupera” e cioè compieun atto “vile” e abbandona il rifiuto.Alla fonte di C/da Binasina-Pecorellesi incontrano giovani e anziani, e ogni

volta debbono assistere a questo tri-ste spettacolo. Da poco tempo l’am-ministrazione comunale nella personadel Geom. Salvatore Bonura, si è ado-perata per il rifacimento e la sistema-zione delle fonti e dei bevaicomunali; bevai che a detta di moltirappresentano un patrimonio antico ecaratteristico. Questi lavori sono statiaccolti come un concreto interessa-mento verso un bene propriamentegoduto dai cittadini. Adesso sta a noiimpegnarci; il minimo è tenere que-ste sorgenti pulite e salvaguardarledal “degrado umano”, per quanto ciriguarda questi sono luoghi preziosiin quanto convogliano il bene più im-portante della terra: l’acqua

di Giovanni Casciotta

LA DISCARICA DI BINASINA

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3Partanna

Situazione delicata per l’Ato Be-lice Ambiente nonché per gli 11

Comuni aderenti alla Società. LaManpower S.p.a., con sede in Mi-lano, ha notificato un atto di pignora-mento presso i Comuni aderenti laSocietà d’Ambito, in quanto suoi de-bitori, per circa 1.000.000,00 di euro.L’udienza per l’assegnazione di talisomme era prevista per il 20.10.2010ma, come ha comunicato la BeliceAmbiente S.p.a. dal proprio sito, ilGiudice dell’Esecuzione del Tribu-

nale Civile di Marsala, ElviraRomeo, a quell’udienza ha concessoun termine di 20 giorni per il depo-sito di note. La vicenda assume unrilievo notevole stante che se il Giu-dice dell’Esecuzione procedesse al-l’assegnazione delle somme cosìcome pignorate si aprirebbe unanuova “via” per tutti i creditori dellaBelice Ambiente S.p.a. mettendo arepentaglio la stabilità economica,già di per se precaria, degli 11 Co-muni aderenti. Che aggiungere? Alpeggio non c’è mai fine.

Incredibile ma vero. Dopo anni dibattaglie dei cittadini contro la de-

terminazione “illegittima” della TIAda parte della Belice Ambiente S.p.a.,nonché contro i relativi aumenti stra-tosferici della tariffa, arriva la beffa.E difatti, per l’anno 2010 la Tariffa èstata determinata, giustamente, dagliEnti Comunali, il problema è che iComuni, che negli ultimi anni si sonoposti affianco al cittadino addossandol’esclusiva colpa dell’aumento delleTariffe alla Belice Ambiente S.p.a.,

hanno a loro volta aumentato enor-memente la tassazione stessa affe-rente la raccolta e lo smaltimento deirifiuti. Morale della favola: tutti i po-litici contro gli aumenti della TIA,tutta la politica a favore dell’aumentodella TIA. Non ci resta che rasse-gnarci, di fronte a questa vicenda, al-l’evidente incapacità della classedirigente e rimanere in attesa, comesi legge nella bollettazione del Co-mune di Partanna, della prossima “li-guidazione” della Tariffa!

I comuni pignorati!La Redazione

I Comuni procedono alladella Tariffa!!!

La Redazione

Positiva è stata l'iniziativa dell'amministra-zione comunale per il convegno sull'agri-

coltura, svoltasilo scorso 25 Novembre nellascuderia del Castello Grifeo. Invitati eccellenti,il Presidente della Regione Lombardo e il Pre-sidente della Provincia Turano, i quali, en-trambi assenti, non hanno nemmeno posto laclassica scusa per "impegni istituzionali". Lecariche istituzionali presenti erano: l'assessoreRegionale all'agricoltura D'Antrassi, il vicePresidente della Provincia Culicchia, l'onore-vole Oddo, i sindaci dei comuni limitrofi, non-chè diversi assessori comunali ed esponentidelle Associazioni di Categoria. Inoltre è daregistrare la presenza di diversi giornalisti,emittenti televisive ed i veri protagonisti del-l’iniziativa, ovvero i cosidetti "viddani”, aliasquelli che realmente lavorano la terra e toccanocon mano la crisi del settore.Tutto sembravapronto per una bella passerella politica, co-munque passiamo ai fatti.Il sindaco Cuttone, (tanto merito per l'inizia-tiva), ha fatto gli onori di casa, sottolinenadosubito le esigenze di cambiamento e di fare re-almente qualcosa per la crisi. La parola poi èpassata all’On. Culicchia che sottoscrive il di-scorso di Cuttone. Poi il momento più atteso:l'intervento dell'Assessore regionale D'An-trassi. Segue la delusione. L'assessore ha fattoagitare i presenti con una inopportuna lezionedi mercato imprenditoriale e industriale. I"viddani" conosciuti per avere scarpe grossema cervello fino capiscono l'antifona hanno co-minciato a polemizzare. Giustamente. Sonostanchi e nauseati dalle belle parole. Sono

troppe e vuote ed il troppo stroppia sempre. E’intervenuto anche il generale Pappalardo, da li-bero cittadino, che con parole molto dure ha di-chiarato di volersi impegnare in prima personaper la battaglia a favore dei "viddani". Il presi-dente Murania della cantina sociale SantaNinfa ha dato contributo alla discussione la-mentando il problema della globalizzazionesenza regole affermando che "...da noi il go-verno finanzia la pota verde, paga la non pro-duzione e mortifica gli agricoltoriautorizzando l'entrare nel nostro commercio diproduzioni estere che arrivano da Panama, delCile, dell'Argentina, ect..ect... dove i costi diproduzione costano un decimo delle nostra...".Pino D'Angelo, Presidente Regionale ComitatiSpontanei per l'Agricoltura, ha messo sul ta-volo della discussione i numeri, leggi e legginee denuncia il disinteresse della Regione Siciliache non fa altro che affossare i produttori. E’scattato un doveroso applauso. Si è applauditoalla palese rovina e all'abbandono da partedelle istituzioni. Ha concluso l'On. Oddo, a di-fesa del proprio operato in favore degli agri-coltori. E qui si è riaccesa la polemica... ed incerti momenti è sembrata ingestibile la rabbiae la frustazione. L'assessore D'Antrassi, hachiuso promettendo che l'assessorato si impe-gnerà per cercare di risolvere la crisi, cercandodi dare indicazioni sulle produzioni già vendutee crediti verso le aziende. A noi di R.H. nonresta altro che sperare che alle parole seguanoi fatti. In Sicilia si dice "dopu Natali lu friddue la fami ". Per qualcuno è già una triste realtà,non certo dei nostri politici, che dopo Nataleavranno una sostanziosa tredicesima e forseanche la quattordicesima. Mentre i "viddani", afine anno, prenderanno qualcosa... non si sadove, ma lo prenderanno.

Cronaca del Convegnosull'agricoltura svoltosi a Partanna

di Mimmo Guzzo

Quando c'è da prendersi qual-che merito i nostri politici (ingenerale) si battono il petto ecercano di fare le prime donne.Così è stato per la riuscita dellagestione, da parte del comune,del castello Grifeo (CONTANTO DI MERITO). E' dalquel famoso 27 Dicembre2007, data dell'inaugurazione,che sentiamo parlare di volanoper l'economia partannese.Sono passati quasi tre anni esollecitati da qualche impie-gato che lavora all'interno delCastello, siamo andati a esami-nare come sta quel famoso vo-lano, di cui abbiamo sentitoparlare.La situazione, è la seguente: treanni fa i nostri politici, hannoposteggiato nelle storichestanze del castello, circa 18elementi tra impiegati L.S.U. ,contrattisti, ect.,con la promessa che in tempirapidi si sarebbe avviato uncorso sulla storia del nostro ca-stello e su Partanna, per esserepronti a spiegare in manieraesaustiva ai turisti, i nostri gio-ielli di “famiglia”. Abbiamochiesto a coloro che sono statiincaricati a fare da accompa-gnatori all'interno del castello,e la risposta è stata: "Noi nonabbiamo visto nessuno e cisentiamo abbandonati dallanostra amministrazione".In piena estate ci sono state ad-dirittura giornate che come ac-

compagnatore è rimasto solouna persona per tutto il castelloe in qualche turno mancavapersino la figura del contabile,quindi non si sono potuti stac-care biglietti, rischiando di la-sciare fuori quei pochi turistiche volevano visitare il volanodell'economia partannese.Abbiamo chiesto al nostroprimo cittadino, quali sono iprogetti per migliorare la ge-stione del castello?E' il caso di mettere, un diret-tore che si occupi di gestire, ilnostro gioiello, che tanti ci in-vidiano, e magari se lo inven-tano per cercare diincrementare il turismo e avolte ci riescono?

La risposta del nostro Sin-daco:

Il castello di Partanna risultail primo fra tutti i castelli dellaSicilia, per iniziative culturalie manifestazioni di qualsiasigenere;Abbiamo fatto inserire il ca-stello di Partanna in tutte leguide che parlano di castelli inSicilia;Al più presto saranno istallatidei TOTEM elettronici, dove ituristi potranno ascoltare lastoria del castello in diverselingue;Sarà fatto un corso per guidespecializzate da parte del PAM(prima archeologia del Medi-terraneo) aperto a tutti.

Ipse Dixit

MA CU LU CASTEDDUCOMU FINI'?

di Mimmo Guzzo

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4 Partanna

Da qualche anno nel paese di Par-tanna le lunghe estati vengono

vissute dai cittadini tra l’anfiteatro, lapiazza Falcone-Borsellino e il Ca-stello medioevale, laddove si svol-gono manifestazioni culturali, teatralie musicali.L’amministrazione Comunale ha pro-mosso una serie di eventi atti a deli-ziare non solo i cittadini ma anche gliabitanti dei paesi limitrofi non po-nendo l’attenzione su quell’ associa-zione culturale che è rappresentatadalla Banda Musicale del paese.Appunto la Banda Musicale non siesibisce durante le lunghe estati equando si svolge il concerto di Natalei rappresentanti dell’amministrazionenon sono presenti.Il numero dei componenti dell’asso-

ciazione”Vincenzo Bellini” è moltocospicuo, un numero di circa cin-quanta elementi; il maestro di musicadella Banda,Nicola Muratore, negliultimi anni è riuscito a coinvolgeretanti ragazzi e bambini che si sonoappassionati alla musica e si sentonoperfettamente integrati nell’associa-zione, vivendola come,anche, diver-sivo alla noia dei giovani di unpiccolo centro.Ma qual è direte voi il problema dasottoporre alla cortese attenzione deinostri amministratori e dei cittadini?Ilproblema è la mancanza dei localidove potersi riunire, anche se allostato attuale le lezioni si svolgono inun luogo umido, non musicalmenteidoneo e inadeguato dal punto di vistaigienico-sanitario viste le pareti pienedi muffa che possono scatenare siareazioni allergiche che veri e propriattacchi di asma.Inoltre, il fatto curioso è quello rela-tivo agli spartiti musicali che stanno

marcendo a causa della condensa pre-sente nei muri delle stanze , per nonparlare degli strumenti che spesso siscordano a causa dello stesso pro-blema.Allora mi chiedo, da genitore di unelemento della Banda Musicale,doverisiede la sensibilità dell’Ammini-strazione Comunale che sembra at -tenzionare società e cultura?In ogni paese la Banda rappresental’emblema di una cittadinanza, la sto-ria di una comunità che risiede su unterritorio. Ecco perché a tal propositorivolgo un accorato appello ai mem-bri dell’amministrazione comunale,affinché non sminuiscano l’impor-tanza dell’associazione musicale chepuò allontanare i giovani dalla droga,dall’alcol e da tutto ciò che può deri-varne dal far niente.Quindi penso che sia meglio valoriz-zare gli elementi musicali del nostropaese che non servono solo per ac-compagnare la processione e il Santo,

anche se questo rappresenta un onore,ma considerarli come rappresentantidel mondo artistico e culturale del no-stro piccolo centro in grado di elevarelo spirito attraverso la musica, com-ponente talvolta essenziale e talvoltamarginale nella vita dell’uomo, mapur sempre presente.In conclusione la soluzione del pro-blema è condizionata dall’assegna-zione dei locali idonei allosvolgimento sia delle lezioni chedelle prove perché tra qualche tempotutti gli elementi bandistici si ritrove-ranno a dover provare per le strade,visto che sono ospiti dell’asilo nido ein parte dell’ufficio di collocamento.Per concludere, cari lettori, facciamoun nodo al fazzoletto e verifichiamoin quanto tempo i nostri rappresen-tanti politici risolveranno il pro-blema…

Partanna,luogo di eventi culturali?

di Mimma Palermo

Direttore Responsabile: Celeste CaradonnaDirettore Editoriale: Mimmo Guzzo

Redazione:

Hanno collaborato:

ungo la strada provincialeche unisce Partanna con

Castelvetrano, Selinunte econ lo scorrimento veloceSciacca-Mazara, esiste l’in-crocio, comunemente detto,delle “quattro vie”.In tale incrocio, circa quattroanni fa (mentre gli incrocistanno scomparendo ovun-que, sostituiti dalle rotonde; v.Mazara del Vallo), sono statiistallati dei semafori, ma, agliangoli, non è stata apposta al-cuna segnaletica, per cui chivi arriva non sa (non tutti di-sponiamo di navigatore satel-litare) quale direzioneprendere per raggiungere Se-linunte, Castelvetrano, Ma-zara, Sciacca, Partanna.Ciò crea disservizio e diffi-coltà al viandante e un gravedanno all’immagine della No-

stra Terra.E’ alquanto sorprendente chela politica (e siamo città turi-stica e d’arte!) non si interessidi ciò.Eppure, sui nn.7 del 20/12/06pag.8 e 3 del 17/4/08 pag.4, diquesto giornale, e sul “Gior-nale di Sicilia” del 14/3/08,pag.26, è stato sollevato ilproblema, che il primo Ago-sto 2010 è stato anche sotto-posto al neo Assessoreprovinciale al turismo, Cet-tina Spataro, in occasione diuna sua visita a Partanna.Detta segnaletica stradale vaapposta con urgenza, essendoormai prossima l’apertura del“Parco dello Stretto”, su cuiPartanna, in forza dei suoialtri rilevanti beni culturali,punta per lo sviluppo econo-mico.Attualmente si sopperisce conil volontariato.

4 Vie:Semafori si,

segnaletica no!di Giuseppe Varia

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5Santa Ninfa

Si è tenuto lo scorso Ottobre il con-siglio comunale avente ad og-

getto la “deroga provvisoria, ai sensidell’art. 11 Legge Regionale 17/2004,al Regolamento comunale per la di-sciplina della Tariffa per la gestionedei rifiuti urbani”. In sostanza è statatagliata di €97.570,43 la tariffa Tia,approvata con la delibera del Consi-glio Comunale nr. 24 del 29.04.2010,relativamente alle utenze commer-ciali. Tale scelta è maturata subitodopo la bollettazione inviata ai com-mercianti dal Comune di S.Ninfa iquali si sono visti, in alcuni casi, tri-plicare la tariffa rispetto alla già esosafattura dell’anno passato. A richiederela convocazione della seduta con ur-genza è stato il gruppo consiliare dimaggioranza (il gruppo Uniti per

Santa Ninfa e gli indipendenti) che hamostrato forte solidarietà ai commer-cianti-esercenti ed ha trovato imme-diatamente una soluzione ovvero,come detto, quella di riapprovare lebollettazioni per le utenze non dome-stiche con tariffa TIA nella misuraminima e porre a carico del bilanciocomunale la diminuzione del gettitoconsequenziale alla proposta stessa.Insomma i commercianti ed esercentipagano la tariffa al minimo ed il co-mune paga la differenza…non pocoin un momento di forte crisi per lepiccole realtà commerciali. Il fine no-bile è stato però raggiunto con su-dore, in quanto, prima la responsabiledell’area finanziaria del Comune diS.Ninfa ha presentato il parere tec-nico negativo alla modifica in favoredei commercianti, poi, inaspettata-mente, una parte della minoranza(MPA-UDC), ha deciso di votate con-tro stante “l’inopportunità di votare

tale deliberazione così in fretta”. Tragli interventi si annota quello del con-sigliere Maria Bianco (PD) che haspecificato il senso di responsabilitàmostrato dal gruppo di maggioranzanei confronti dei commercianti, “ laconcitazione degli interventi di tutti,l’approfondimento delle argomenta-zioni denotano l’urgenza di interve-nire a favore dei commercianti,questo deve realizzarsi in una vota-zione favorevole da parte di tutti.Anche perché se il funzionario nonpresta parere positivo, c’è la legge afarlo e legittimare una tale scelta”.Da rilevare l’intervento dei consi -glieri Accardo, Di Stefano e del pre-sidente Lombardino, a significare lacompattezza della maggioranza nelfar quadrato per agire a favore deicommercianti, e l’assenza del capo-gruppo di maggioranza Bellafiore.Durante il consiglio, inoltre, non sonomancate polemiche sull’inefficienza

e l’inoperosità di alcuni uffici comu-nali. Ad accendere la polemica il con-sigliere Ferreri (UDC) che haduramente richiamato all’efficienzala segretaria e con essa i dipendentiche occupano gli uffici in generale,“che non sono in grado di neanche dipermettere un regolare approfondi-mento delle carte del consiglio per-ché sbagliano i riferimentinormativi”. Ancora sul punto rincarail consigliere Maria Bianco (PD)checon onestà intellettuale dichiarache“gli uffici non collaborando comedovrebbero lasciano le patate bollential consiglio che deve, suo malgrado,cimentarsi in materie tecniche nonproprie del ruolo ed assumersi re-sponsabilità che andrebbero condi-vise con gli uffici”. Il consiglio si èconcluso con l’approvazione delladelibera a favore dei commercianticon 9 voti su 12. Finalmente un esem-pio di politica fattivamente dalla parte

IL Gruppo di maggioranza al ConsiglioComunale dalla parte dei commercianti.

di Redazione

E’ noto a tutti lo stemma della So-cietà operaia di mutuo soccorso

di S.Ninfa: due mani che saldamentesi congiungono in una stretta che hafatto storia. Nel congresso che si è te-nuto domenica 21.11.2010 le manigiunte sono quelle della SOMS conquella della storia. Grazie al profusoimpegno ed alla dedizione che il gio-vane Vice Presidente, Dott. GiuseppeSpina, ha saputo palesare al con-gresso di S.Stefano di Camastra natu-rale è stato portare un evento diquesta portata anche a S.Ninfa. Unagrande occasione di cultura, apertacon l’inno di Mameli contato in piedicon mano sul cuore, che i soci e nonsolo hanno ben accolto. La sala eragremita di gente interessata. Relatorid’eccezione come G.Ciavirella (pre-sid. Coresi SOMS SMS), Dott. P.Put-zolu (Presid. Nazionale FIMIV),

Prof. P. Siino (Docente di storia delrisorgimento Univ. Pa), Prof. M. In-grassia (docente storia contempora-nea Univ Pa), Prof. S. Vaiana(giornalista e scrittore), Dott. F. Lu-cania( della Biblioteca civica di To) eprof. C. Paterna (preside dell’Ist. Perla Storia del risorgimento italiano),moderati dal Dott. G.Milazzo hannosaputo trattenere l’interesse dei pre-senti contagiandoli con la passionedel loro dire e con la rilevanza cultu-rale ed intellettiva di tutti gli inter-venti. Come diceva Benedetto Crocela storia nostra è storia della nostraanima, e la storia dell’anima umana èla storia del mondo. La storia hapreso a vivere grazie alle parole ac-corate del prof. Siino, al di là con glianni ma giovane e vigoroso nello spi-rito, e del prof. Ingrassia, capace dimettere la sua cultura alla compren-sione di tutti. Questo congresso segnaun’altra tappa importante per laSOMS di S.Ninfa che piano piano

esce fuori il carattere: attento alle oc-casioni di convivialità e sempre piùincline al sociale ed alla cultura. Unnuovo risveglio.

Nuovi eventi della SOMS:Il 22 dicembre, h: 21:30 “Tombo-

lata” per l’acquisto delle cartelle re-carsi alla società (una cartella €1,00).Il 29 dicembre “La festa degli au-guri” h:21:30, prevede rinfresco eserata danzante, richiesta prenota-zione, ingresso €10,00 cadauno.

ALLA S.O.M.S INCONTRO CON LA STORIAdi Maria Elena Bianco

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Finalmente anche a Santa Ninfanasce un`associazione che pro-

pone ai giovani, tra le varie cose, ildiffusissimo sport della pallavolo. In-fatti, L`Associazione sportiva“Scuola dello Sport del Belice” ha uf-ficialmente ottenuto l`utilizzo del Pa-lazzetto del Centro sportivo. Un belrisveglio per il Comune belicino chedopo le belle esperienze vissute inpassato(pallamano e basket) da di-versi anni era rimasta senza alcunaespressione sportiva sia a livello ago-nistico che amatoriale. Per conoscerei dettagli della meritevole iniziativaabbiamo intervistato il presidentedell`associazione, il Prof. GiuseppeLa Rocca.Presidente La Rocca, perché farnascere tale iniziativa nel Comunedi S. Ninfa?L`idea nasce dal fatto che già da al-cuni anni, conversando con amici econoscenti di S. Ninfa, mi veniva ri-petuta l`esigenza di far praticareun`attività sportiva ai bambini edinoltre, qualcuno mi invitava ad av-viare dei corsi di pallavolo. Da ciò,pian piano, è maturata l`idea di darevita ad un`associazione le cui radicipartissero proprio dal territorio, met-tendo a disposizione di esso la miaesperienza nel settore.Oggi, grazie alSindaco Pellicane, all`assessore allo

Sport Conforto e all`avvocato MariaElena Bianco che ci Hanno sostenutoe permesso l`utilizzo del Palazzetto,ci troviamo ai nastri di partenza percondividere con tutti questa fanta-stica esperienza.Quindi quest`anno sportivo undoppio impegno per Lei, quello ditecnico alla guida della prima squa-dra della Polisportiva LibertasPartanna, impegnata nel Campio-nato Regionale di Serie C e quelladi Presidente della Scuola delloSport del Belice. Ci potrebbero es-sere delle sinergie tra le due realtà?L`idea di attivare un percorso paral-lelo in un paese limitrofo a Partannaè stata ben vista dal neo Dirigentedella Libertas Santino Atria ed inol-tre, nei vari discorsi che ci vedonoentrambi protagonisti di questo sport,non sono mancati i momenti di presain esame di possibili ed eventuali rap-porti di collaborazione tra le due so-cietà.Come sarà articolata l`attivitàsportiva?Il programma societario per le atti-vità di pallavolo prevede la costitu-zione di quattro gruppi di bambini eragazzi dai sette ai tredici anni cheeffettueranno, per il primo anno, al-meno due allenamenti settimanali.Ci sarà anche lo spazio per la pal-lavolo femminile?Si, i corsi verranno rivolti sia a

gruppi di maschi che di femmine.Ci saranno istruttori che supporte-ranno il progetto sportivo?Certamente, l`associazione si serviràdella collaborazione di due tecnici:Fausto Battaglia,che seguirà i gruppimaschili ed Enza Maria Trinceri cheseguirà i gruppi femminili; entrambivantano una lunga esperienza suicampi di pallavolo, sia come gioca-tori che come tecnici del settore gio-vanile.

Quali sono gli obiettivi a breve,media e lunga scadenza?Gli obiettivi a breve termine sonoquelli di creare un significativo mo-mento di aggregazione sociale sia peri bambini che per i genitori, attra-verso la condivisione delle sempliciesperienze che si troveranno a viveree la passione per lo sport. A mediotermine vogliamo dare la possibilitàai nostri atleti di confrontarsi con iloro coetanei dei paesi limitrofi, at -

traverso l`organizzazione di giornatedi gemellaggio; inoltre, a fine sta-gione sportiva, essendo già la nostraassociazione affiliata alla FIPAV (Fe-derazione Italiana Pallavolo), parte-cipare alle competizioni sportiveorganizzate dal Comitato Provin-ciale. A lungo termine l`obiettivo èquello di riuscire a creare una solidarealtà pallavolistica che possa far co-noscere i ragazzi e le squadre di S.Ninfa sia a livello Provinciale cheRegionale e perché no, magari se-guire le orme della Libertas Partannache quest`anno festeggerà il suo 40°anno di attività.Ci sono altri progetti oltre la palla-volo?L`associazione si pone anche altriobiettivi, con progetti rivolti al so-ciale. Grazie alle persone che stannocondividendo con me questa inizia-tiva, a breve contatteremo le altre as-sociazioni che operano nel paese pereventuali scambi di idee e per darevita, insieme, a dei progetti che di si-curo avranno una positiva ricadutasulla comunità di S. Ninfa.Come ci si può iscrivere all`asso-ciazione?Le iscrizioni si effettuano, tutti i Lu-nedì, Martedì, Giovedì e Venerdìdalle ore 16,00 alle ore 18,00 pressoil Palazzetto del Centro Sportivo di S.Ninfa.

A Santa Ninfa arriva la pallavolo!!!di Mimmo Guzzo

Il partito più votato del Comune diSanta Ninfa, il Partito Democratico,

ha eletto il 5 ottobre scorso il suo se-gretario comunale. Alla presenza dicirca quaranta componenti dell’as-semblea del partito è stato eletto Giu-seppe Lombardino. Già segretariouscente è stato, per la precisione, ri-eletto all’unanimità dei presenti. Traquest’ultimi Baldo Gucciardi, segre-tario provinciale del PD. La candida-tura di Lombardino è nata dallarichiesta che il gruppo dirigente gli harivolto insistentemente, malgrado lo

scetticismo mostrato dallo stesso, diconfermare al vertice del partito unuomo che potesse mettere in campol’esperienza politico-amministrativomaturata negli anni.Dalla discussione sorta in Assembleaè emerso chiaramente quanto sia de-licato dirigere il partito in questa fasecosì complicata sia a livello nazio-nale, che provinciale, ma soprattutto alivello comunale. Non si è messa latesta sotto la sabbia e con estremachiarezza e limpidezza intellettualechi è intervenuto ha sottolineato ladifficoltà di far parte del PD e di rap-presentarlo oggi. “Quando hanno co-minciato a chiedermi se erodisponibile a ricoprire nuovamente ilruolo di Segretario”, dice Giuseppe

Lombardino, “ho avuto molti dubbi.Poi, soprattutto a fronte di una seriedi sollecitazioni e di motivazioni chevenivano fornite, in particolare ri -spetto alla necessità di aiutare la cre-scita e la rinsaldatura del gruppodirigente del PD santaninfese, misono convinto e messo a disposizione.Le esigenze del partito mi hanno mo-tivato soprattutto perché si è ripre-sentata la possibilità di lavorare percostruire una esperienza di crescitaumana e politica a servizio della no-stra città, a fianco degli amministra-tori e del Sindaco che guidano ilnostro Comune”. La nascita del PD ècoincisa, anche per il nostro comune,con il sopraggiungere di problemi,veleni, incomprensioni e polemiche.Meglio non nascondersi dietro undito. E’ ora di guardare al futuro conserietà e maturità? E’ questo l’obiet-tivo che si prefigge di raggiungere?Si. Con la partecipazione di tutti, cer-cherò di costruire una vera e propriasquadra che, attraverso una precisasuddivisione dei compiti e dei temi daseguire, permetta al PD di SantaNinfa di organizzarsi in modo tale daproseguire con passo finalmente piùdeciso e più sicuro”, continua Lom-bardino, “il nostro partito deve rap-presentare il punto di riferimentocapace di proporre, al di là delle fu-tili polemiche, un futuro reale, con-

creto, da toccare con mano, al nostroComune. A livello locale, le prioritàsono tante…i cittadini lo gridano agran voce. Quotidianamente. Laforza del partito è e deve essere que-sta: raccogliere le esigenze dellagente, di tutti, e indirizzare con de-terminazione gli amministratori peril soddisfacimento di quelle esigenze.Il partito deve stare tra le persone,ascoltarle, capirle, e collaborare fat-tivamente con tutti gli amministratoriverso scelte forti ma dovute, a voltenon popolari ma necessarie per ilbene della comunità”. Il neo eletto, alsuo secondo mandato come segreta-rio ha le idee chiare. Non nascondeche i dissapori di questi anni rendonol’esercizio del ruolo complicato, nellostesso tempo, il riconoscimento daparte del partito come “il leader giu-sto”, non può permettergli di tirarsiindietro perché le sorti del Comune edei suoi compaesani sono ormai unavera e propria priorità. Fino ad ora at-torno al PD a Santa Ninfa si è parlatodi cambiamento senza cambiare, si èdescritto un percorso senza comin-ciarlo… ora, maturati gli errori e riac-ceso l’entusiasmo potrebbe essere lavolta buona perché il cambiamento siveda e il percorso si intraprenda conpasso deciso. Vedere per credere. Nonci resta che augurare…..in bocca allupo!

LOMBARDINO: NEO RI-ELETTO ALLA SEGRETERIADEL PD A SANTA NINFA.

Redazione

Il Prof. La Rocca

Santa Ninfa

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7Salemi

uando in quel tardo pome-riggio di un uggioso fine

settimana di novembre le agen-zie di stampa batterono la noti-zia che il sindaco di Salemiaveva deciso di “nominare ilcantante Morgan assessore allacreatività, ebbrezza e dirittiumani del Comune di Salemi, insostituzione di Oliviero To-scani”, furono in pochi qui a Sa-lemi, a crederci. Anche perché si

conobbero subito le modalità eil luogo di come venne decisa l’“investitura”.L’annuncio fu subito definitocome l’ennesima provocazioneo addirittura come una “bu-fala”.Invano Vittorio Sgarbi avevavoluto sottolineare che “Colgenio di Marco Castoldi (il veronome di Morgan. N.d.r) si po-tranno fare grandi cose”. Dopoun immediato rifiuto il cantanteha però cambiato opinione, di-chiarandosi disponibile per as-solvere all’impegnativoincarico.A questo punto non ci rimaneche attendere per vedere e gu-stare gli eventi mirabili pro-messi. Poco conta se appenaqualche settimana addietro ave-vano deciso di non procedere acolmare il vuoto lasciato dai treassessori dimessisi, prendendo apretesto l’osservanza di una di-rettiva della finanziaria regio-nale. Come si ricorderà il primo

a lasciare, con motivazionimolto inquietanti, fu OlivieroToscani nel lontano ottobre del2009. Ma anche SalvatoreSanci, chiamato a sostituirlodopo molti mesi, non fu dameno quando di lì a pochissimotempo decise di gettare la spu-gna. Dopo poco più di un mese,infatti, si dimise criticandoaspramente l’operato dellaGiunta sostenendo, tra l’altro,che “la politica volta alla ri-cerca della nuova immagine delpaese ha portato la compagineassessoriale ad avallare scelte

attingendo a fondi del bilanciocomunale, non promuovendo ecurando finanziamenti”.E come se non bastasse, eccosopraggiungere di lì a poco,anche quelle di Angelo Calistro.Entrambi in quota Pino Giam-marinaro. Un segnale di una rot-tura tra Sgarbi e l’ex deputato?Ne è convinto un settimanaleprovinciale che, con un titolo ur-lato di copertina, ha ammonito“Vogliono cacciarlo! ”, allu-dendo a sotterranee congiure dipalazzo ordite da Giammarinaroper colpire il Sindaco. Trascu-rando però un dato elementare.Che se realmente queste fosserole sue intenzioni avrebbe tutti inumeri necessari per una mo-zione di sfiducia Consiglio Co-munale! Quindi solo un bluff ?Sono in molti a esserne con-vinti. A cominciare dal PD. Cheufficialmente siede sui banchidell’opposizione, ma che la pro-mette anche nella società attra-verso le parole del suo nuovo

presidente Antonio Brunettaquando ci dice. “Questi fannosolo il gioco delle parti. E’il Pdche si è caratterizzato comevera forza di opposizione edovrà cominciare a farla nonsolo in Consiglio, ma anchenella Città. Dobbiamo creareuno stretto collegamento tra lasocietà e quello che avvienenelle Istituzioni. Questa Ammi-nistrazione, ad esempio, ha di-mostrato una scarsa attenzioneper le scuole, i servizi primari esociali, la manutenzione ordina-ria e la raccolta differenziatadei rifiuti (un primato negativoper Salemi, essendo l’unico co-mune dell’Ato a non farla) pernon parlare del progetto case ad1 euro, cavallo di battaglia delSindaco: nonostante il relativoRegolamento sia stato appro-vato nel 18 marzo scorso, nonse ha più traccia”.Ma anche Luigi Crimi, del PdL,ha preso recentemente posizionecon un volantino diffuso in cittànel quale dopo avere messo inrisalto il fatto che “la GiuntaComunale di Salemi non vienequasi mai convocata e presie-duta dal Sindaco, il quale vivealtrove in tutt’altre faccende af-faccendato, è illegittima nellasua composizione numerica, de-libera in assenza di plenum le-gale e statutario, è notoriamenteincapace, inconcludente, tra-sversale e poco trasparente”.Non solo, secondo l’ex sindacoessa “è condizionata e prigio-niera di personaggi noti allacittà per la loro mediocrità poli -tica e per la loro fallimentarecapacità amministrativa daiquali discendono politicamentee culturalmente i componentidella giunta stessa”. E infine in-voca un intervento delle “istitu-zioni provinciali, regionali enazionali nonché la Prefettura ela Procura della Repubblica chegià altre volte sono state chia-mate in causa.” Il tutto, mentresi attende l’arrivo della Donnacon gatto, opera di Pablo Pi-casso, a cui sono affidate le sortidell’industria turistica cittadina,che, come è noto, è da tempo at-trezzata per accogliere e ospitareaffollate schiere di turisti cheprovengono da ogni parte delglobo.

di Franco Lo Re

Arriva Morgan come assessore all’ebbrezza!Dopo l’annuncio di nomi altisonanti di ex-prefetti, nobildonne e giornalisti

Regalo di Natale: l’Ospedale di Salemi viene declassatoin PTAÈ stata, fino a questo momento, una gara a chi la spa-rava più grossa, mentre il malato, è il caso di dirlo, mo-riva di consunzione. Stiamo parlando dell’Ospedale diSalemi. Sul cui destino si sono sciupati fiumi d’inchio-stro, si sono rincorsi comunicati stampa, congiunti, se-parati, vergati in bello stile o sintatticamenteapprossimativi. Numerose esternazioni da parte del sin-daco Vittorio Sgarbi, dell’onorevole Baldo Gucciardi, epersino dell’assessore regionale Massimo Russo tutte fi-nalizzate a rassicurare i cittadini e l’opinione pubblica.Chiusura del nosocomio? Ma quando mai! Solo diceriedei soliti catastrofisti. E tutti in coro a sostenere che in-vece esso sarebbe stato addirittura potenziato e ampliato.Insomma un indecoroso spettacolo fatto di parole in li-bertà e giocato tutto sulle teste del povero e ignaro citta-dino. Ora è ufficiale. Entro Natale i reparti di Urologia,Ortopedia e Otorino, dopo quello di Chirurgia avvenutogià oltre un anno fa, nel silenzio più assoluto, verrannotrasferiti a Marsala. Mentre verrà creata una Unità Ope-rativa di Chirurgia con dieci posti letto per acuti attinentibranche di urologia, ortopedia ed otorinolaringoiatria.Ma non si potranno fare più interventi di una certa rile-vanza come ad esempio la colecistectomia o per frattureossee. Il Pronto Soccorso sarà sostituito da un PTE, altrasigla misteriosa per non dire che non vi sarà più però lapresenza di un anestesista in servizio H24, come è statofino ad oggi. In compenso ci mandano una TAC, ma, sidice, di seconda mano e mancano pure i radiologi.Celebrato a Salemi il 1° Congresso della Federazionedella Sinistra del BeliceSi è tenuto a Salemi presso il salone del Circolo Cultu-

rale “G.Pedone” il primo Congresso della Federazionedella Sinistra della Valle del Belice. I rappresentanti diRifondazione Comunista di Ferrero, Comunisti Italianidi Diliberto, di Socialismo 2000 di Cesare Salvi prove-nienti da Castelvetrano, Calatafimi, Partanna, Campo-bello e Salemi si sono riuniti in convegno per darsi unastruttura organizzativa politica unitaria con la prospet-tiva di dare vita ad un unico partito di sinistra. Numerosisono stati gli interventi lungamente applauditi da una as-semblea particolarmente calorosa e animata da buoni in-tendimenti. Hanno preso la parola tra gli altri GeroAccardo, Francesco Fiorello, Ernesto Raccagna, SabinaLazzara, Maria Antonietta Garofalo, Michele Secchia.Ai lavori era presente il dirigente nazionale Simone Og-gionni. Particolare attenzione è stata data al rinascentefenomeno dell’emigrazione. E’stato rilevato che a partirenon sono più solo gli operai o i braccianti, come nel pas-sato. Oggi a fare le valigie ci sono artigiani qualificati eanche moltissimi giovani diplomati o in possesso di unalaurea. E’ stata messa sotto accusa la politica dei varigoverni nazionali e regionali che hanno messo in ginoc-chio l’intera filiera della vitivinicoltura e dell’olivicol-tura, mai così in crisi da venti anni a questa parte. Ma c’èstato anche chi, come Lucia Titone, ha affrontato il temadel crescente degrado dell’attuale società consumisticache spinge larghi strati popolari ad essere abbindolati,spesso inconsapevolmente, ad un nuovo tipo di clienteli-smo, auspicando che il partito spenda maggiori energieper attività culturali. Alla fine dei lavori è stato eletto uncoordinamento di zona della Valle del Belice. “Che nonè e non vuole essere una altra Federazione contrappostaa quella di Trapani” ci tiene a dichiarare Gero Accardo,smentendo quanto affermato dal settimanale Quarto Po-tere che parlava di un presunto e inesistente dissenso tral’organizzazione zonale del Belice e quella provinciale.

di

(...continua )

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8 Calatafimi - Segesta

“Mobbing” e “Bossing”sono neologismi per indi-

care le vessazioni, i soprusi, leaggressioni psicologiche e lemolestie sul posto di lavoro.Quando scoppiò il fenomenonon si sentiva parlare d’altro.Ora l’attenzione è calata, forseai media interessa meno ma ilproblema purtroppo resta tri-stemente di perenne attualità.Nelle aziende pubbliche, doveforse ci si attende di essere me-glio tutelati dalla "ragion distato”, le situazioni di mob-bing tendono a cronicizzareper la difficoltà dei dipendentidi trovare rapidamente una di-versa sistemazione lavorativa.Nell'ambito pubblico, infatti,spesso si deve attendere il con-corso interno apposito o ci sideve letteralmente "raccoman-dare" al dirigente di turno perottenere un cambio di posi-zione. Ad oggi i dati statisticisono preoccupanti. Più del63% sono le telefonate- de-nuncia che provengono pro-prio dalle P.A. a fronte di un37% di telefonate-denuncieche provengono dalle aziendeprivate. Nella P.A. il terminepiù idoneo per indicare il pro-blema è Bossing. A differenzadel mobbing, la sua origine èestremamente razionale e loscopo viene perseguito con di-sarmante lucidità e freddezza.Perché si attua il bossing? E’un abuso del datore di lavoropubblico per togliere di mezzouna persona indesiderata, siaper motivi personali, ad esem-pio invidia da parte dei supe-riori, paura del capo diretto diessere superato dal dipendente,sia organizzativi, per necessitàdi ridurre personale, per ta-gliare i rami improduttivi del-l'azienda senza essere costrettia licenziare. Si vuole indurrealle dimissioni il dipendenteschivando così eventuali pro-blemi di origine sindacale e leleggi sul licenziamento. Comesi attua? Sicuramente con ognimezzo che procuri intorno al-

l'interessato/a un'atmosfera ditensione insostenibile: con at-teggiamenti severi ingiustifi-cati, minacce, rimproveri,spesso anche sabotaggi venutidall'alto difficilmente dimo-strabili oppure affidandogliimprovvisamente dei lavoridegradati e dequalificati, pri-vandolo così di ogni opportu-nità di crescita sia personaleche a livello di carriera. Comeuscirne? Non è sicuramentefacile. Il lavoro occupa granparte della nostra vita e averegravi problemi sul luogo di la-voro è decisamente penaliz-zante dal punto di vista dellapropria salute psicofisica. Pre-liminare è l’interesse perun’approfondita indagine chederiva dal fatto che nel pub-blico impiego si è soliti am-mantare con solidemotivazioni anche gli atti peg-giori, così da dare ad essi unaparvenza di legittimità. Qualisono i danni? Il danno da mob-bing/bossing è quantificato siain termini patrimoniali (visono cioè conseguenze econo-miche che si riversano sul la-voratore mobbizzato) sia intermini biologici (danni di sa-lute) ed esistenziali (ovverocioè si assiste ad un effettivopeggioramento dell'esistenzadel lavoratore mobbizzato). Inrealtà vi sono conseguenzeanche per l'ente o azienda dovesi verificano questi eventi. Siassiste infatti a:un calo dell'ef-ficienza fra i dipendenti;unaperdita di immagine del-l'azienda o dell’ente; un au-mento degli infortuni e dellemalattie da stress correlate;unasignificativa perdita econo-mica;un danno erariale;un au-mento dei contenziosi con idipendenti. Bisognerebbe de-nunciare agli organi compe-tenti l'accaduto e purtroppoquesto è uno dei passi più dif-ficili da compiere, e cercare diriacquistare fiducia in se stessie nelle proprie capacità. Biso-gna avere rispetto della propriapersona e lottare per far valerei propri diritti. La Costitu-zione, art. 2 in primis, è lì perricordarcelo.

“BOSSING” NELLA PUBBLICAAMMINISTRAZIONE.

Avv. Accardo Giuseppe

Il consiglio comunale di Calatafimi-Segesta in una recente seduta ha

approvato all’unanimità il Piano dilottizzazione di contrada Fegotto cheprevede la realizzazione di quattrolotti, per uso industriale ed artigia-nale, per un totale di 10mila metriquadri. Nell’area insistono già 31aziende che danno occupazione a 700dipendenti. Le attività, il cui fatturatosi aggira sui 120milioni, occupanoun’area di 1.390.000 metri quadri.Sono questi i numeri del consorzio disviluppo industriale “Terra degliElimi”, inaugurato nel luglio del2007. La prima azienda ad insediarsinella zona, negli anni Sessanta, fu laSicilgesso, poi via via anche le altre,

per lo più alcamesi, che non eranoriuscite a trovare spazio nell’area in-dustriale di Alcamo, decisero di met-tere le radici nella contrada. Fino aquando, qualche anno addietro, gliimprenditori privati scelsero di con-sorziarsi allo scopo di sostenere lespecifiche esigenze produttive e po-tenzialità di sviluppo dell’agglome-rato industriale di contrada Fegotto.A capo del consorzio l’imprenditoreVincenzo Messana. Nell’area insi-stono le seguenti aziende: Sicilgesso,Bizar Line Srl, C.E.P. Srl, InterplastService Srl,Corso Legnami, GemesSrl,Infravia Srl, Lima Lto Spa, Origi-nal Legno, Mirrione Francesco Srl,Tecno Building System Srl, AdragnaMangimi, Coas Officine, Deltadue,Edilsider, Enologica Cassara’, Sirtec,Sintesi Communication, C.G. Eventi

Srl, Ecolmedi Srl, Lavori E Costru-zioni Srl, Lupo Giuseppe, MaestriEvola Srl,Arti Grafiche Campo Srl,Martina Srl, Art.In Srl, Isca France-sco Sa, e Lipa Snc. L’insediamento

industriale di contrada Fegotto rap-presenta una bella realtà nella pro-vincia di Trapani e offre buoneopportunità occupazionali. Ma questonon vuol dire che i titolari delle atti-vità non abbiano delle difficoltà. Que-ste sono causate dalla mancanza diservizi. L’area è priva di opere di ur-banizzazione primaria. A tal propo-sito il sindaco di Calatafimi Segesta,Nicolò Ferrara, riferisce: “Stiamocercando di collaborare con il con-sorzio per risolvere qualche pro-blema legato soprattutto ai servizi. Inprospettiva di ciò abbiamo inseritonel Piano triennale delle opere pub-bliche l’intervento di urbanizzazioneprimaria dell’area”. Coloro che vo-gliono saperne di più sul consorzio,possono visitare il sito web: www.csi-terradeglielimi.it .

Insediamento industriale in contrada Fegottodi Celeste Caradonna

ontinueremo inflessibili a seguire la vicendaacqua, per dare modo ai cittadini di informarsi,

di informare, di vigilare, come dire, di saperne par-lare, nella ricerca di una soluzione ottimale quellache volge verso i reali bisogni dei cittadini.Nel nostro paese non c’è una cultura ampia dell'ac-qua, le sorgenti non sono protette, l'acqua vienesprecata come se fosse un bene inesauribile. Biso-gna prima di tutto acquisire una serie di informa-zioni sul “problema” dell’acqua come benepubblico che prima ignoravamo. Purtroppo la leggenazionale e tutti i regolamenti regionali e comunaliper alcuni sono veramente ingarbugliati nella lorointerpretazione, e succede che i più furbi ne trag-gono vantaggio.Insomma, senza che nessuno se ne accorga, cistanno togliendo anche l’acqua, a uso e consumodelle soliti multinazionali, magari travestite da pic-cole società. Bisogna essere molto vigili.L'acqua è il petrolio di questo secolo, l'oggetto didesiderio di “certe società”, dobbiamo difenderla.In Italia esistono movimenti a favore dell'acqua pub-blica, che conducono da tempo varie battaglie cheintendono far riconoscere l’acqua come un dirittoumano universale. Ognuno di noi si deve fare pro-motore di eventi, manifestazioni, movimenti attui arisollevare la questione in corso, dobbiamo tutti par-tecipare alla battaglia referendaria per abrogaretutte quelle norme che hanno consentito e garanti-scono la privatizzazione dell’acqua in Italia, in pri-mis l’ultimo Art. 15 del Decreto Ronchi approvato anovembre, ma anche tutte quelle leggi che hannopermesso l’ingresso dei privati nella gestione delservizio idrico in Italia in tutti questi anni.E’ eticamente inammissibile che le imprese privatetentino di appropriarsene. L’accesso all’acqua è undiritto intrasferibile, in quanto l’acqua è un bene vi-tale e insostituibile per tutte le forme di vita.Nel bel paese lo sviluppo di privatizzazione del ser-vizio idrico è iniziato da una quindicina d’anni e si-lenziosamente attraverso espedienti legislativi si èandata affermando la gestione privata.Ci era stato riferito, che lo Stato non poteva fare piùfronte ai costi di gestione del servizio idrico, e che siauspicava l’intervento di privati per procurare i ca-pitali necessari.Ma un soggetto privato che gestisce dei servizi, sipone l’obiettivo di aumentare la quantità di prodottoche vende anno dopo anno, tant’è vero che in Italiai "piani di ambito" che sono i piani attraverso i qualisi gestisce la risorsa idrica, prevedono nei prossimianni un aumento dei consumi, quindi aumento divendita del proprio prodotto. Tutto ciò si deve evitareperché a causa dei cambiamenti climatici, stiamoandando verso una direzione che ci porterà ad unascarsità della risorsa. Quindi le migliorie potrannoessere quelle che mirano ad un risparmio idrico,cosa che i privati non possono garantire, (non gliconviene ) lo può sostenere una corretta gestione at-traverso enti pubblici, proprio perché il primo obiet-tivo è di garantire un servizio e un diritto a tutti. Perla cronaca a gestire il 60% dell’acqua di tutto il pia-

neta saranno i tre colossi mondiali dei servizi idrici:le francesi Gdf-Suez e Veolia e la tedesca RWE Tha-mes Water, le stesse società che privatizzano l’acquaanche in Africa e America Latina.Cosa può fare il cittadino per contrastare il processodi privatizzazione dell’acqua in Italia? Innanzituttosi devono portare modifiche agli statuti comunali eprovinciali, e riconoscere il servizio idrico un benenecessario indistintamente a tutti, ricchi e poveri,precari, pensionati, giovani e vecchi.L’acqua non sia quindi un bene di consistenza eco-nomica, non sia un bene che debba sottostare alleleggi del mercato, ma vada garantito come un dirittodi tutti, per questo i cittadini possono promuoveredelle raccolte firme all’interno del territorio dellapropria Provincia e comune, per stimolare il Consi-glio Comunale affinché si approvino delle delibera-zioni che modifichino lo Statuto comunale e siriconosca il diritto umano all’acqua.Nello Statuto dei vostri Comuni fate inserire il testo:"In osservanza della legge, la proprietà delle infra-strutture e delle reti del servizio idrico integrato èpubblica e inalienabile. La Città si impegna per ga-rantire che la gestione del servizio idrico integratosia effettuata esclusivamente mediante soggetti in-teramente pubblici". In questo modo il Comune puòriappropriarsi della podestà di decidere, di come ge-stire il servizio idrico e quindi distaccarsi dalla le-gislazione nazionale, solo cosi ci sarebbeun’inversione di propositi e una chiara ammissionedi venire incontro ai diritti dei cittadini. Dall'acquasi comincia e ci si forma nelle menti e nelle co-scienze. Il concetto di acqua pubblica lo possonocomprendere tutti, dagli scienziati alle massaie.Riassumendo non c'è dubbio che nel pensiero co-mune e di buon senso l'acqua è un bene indispensa-bile e inalienabile, cosa che il decreto Ronchi vuoleignorare. La privatizzazione dell'acqua può rispon-dere solo alla volontà di creare nuove fonti di ac-quisizione di reddito e risorse da parte di politici epoliticanti inseriti e da inserire in consigli di ammi-nistrazione sovraccarichi con tendenza a ulterioreallargamento. Dicasi poltrone, poltroncine, sgabelli,purché rendano. A vantaggio di chi? Di chi li occupaovviamente, non certo per il bene degli utenti cheper un motivo o per un altro vedono le proprie bol-lette lievitare. Ma questi problemi esistono da tempo.Ci si può aspettare un ripensamento sul decreto daparte di chi sembra voler intensificare o far intensi-ficare la razzia delle risorse naturali? Intanto è no-tizia recente della mega raccolta di firme(1.401.432), più di un milione quattrocentomila, lapiù grande raccolta di sempre in Italia per la ri-chiesta di un referendum in Corte di Cassazione.Dall'acqua si deve iniziare a:- Riappropriarsi dei beni comuni- Pretendere il rispetto dei diritti- Pretendere e non elemosinare il diritto alla vita- Pretendere la trasparenza nella "cosa" pubblica- Ottenere la partecipazione della cittadinanzaPerché da sempre:- L'acqua è un diritto umano e sociale- L'acqua non può essere fonte di profitto- L'acqua è la fonte principale di vita, ed appartienea tutti

L’acqua è di tuttidi Giovanni Casciotta

Società