Giornale Robin Hood

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Periodico d’Informazione - Distribuzione Gratuita Registrato al Tribunale di Marsala al N.181 del 14/12/2009 del Registro dei Periodici Maggio - Giugno 2010 - ANNO 0 - Numero 6 Direttore Editoriale: Mimmo Guzzo Direttore Responsabile: Celeste Caradonna Mi presento, sono Mario Di giorno faccio il Precario Per guadagnarmi la pagnotta Sono costretto a fare la botta Ho quarant’anni appena fatti Ma non parliamo di contratti Relativamente al mio futuro Lo vedo molto ma molto duro Da qualche mese mi hanno detto: Senti Mario, con tutto il rispetto Il contratto ti è scaduto Adesso vai a casa e stai seduto E pensare che ho famiglia, adesso cosa dico a mia figlia? Forse è meglio scioperare Magari qualcuno mi saprà ascoltare A Palermo giorno e notte A parlare con chi se ne fotte Il risultato? Una promessa! Speriamu chi un nni pigghianu pi fissa Così son tornato al mio lavoro Per il mio Comune rappresento l’oro Senza me, quelli di ruolo, i colleghi Come farebbero, te lo spieghi? Ci hanno spolpato fino all’osso Come si fa con l’agnello grosso Con le nostre si sono fatti i soldoni E adesso ci buttano sti mascalzoni Mentre tra me e me penso Questa cosa non ha senso Se questa è una misura anti crisi Siamo rovinati precisi Chi farà girare l’economia locale Se il 50% degli impiegati finirà male S’è veru accussì, semu cuminati boni Arrè ci votu pi sti scienziati politiconi! Picciotti tutti uniti am’ha stari Si ci la vulemu fari Garibaldi l’Italia la fici cu milli Niatri 22.500 putemu fari favilli. Redazione VITA DA PRECARI a pag.2 Partanna Valorizzazione dei Beni Culturali e Sviluppo Economico a pag.3 Salemi E GIUSY ASARO LASCIO’ PINO GIAMMARINARO a pag.5 Calatafini - Segesta NUOVE SCOPERTE ARCHEOLOGICHE A SEGESTA a pag.6 Calatafimi APPROVATO BILANCIO DI PREVISIONE 2010 a pag.7 Vita Dante Alighieri, nato a Vita........... a pag.7 Fatti, non Parole Se hai Bisogno del me- dico del pronto soc- corso, puoi anche morire. a pag.8 Mario il Precario Santa Ninfa CALOGERO MURANIA: Esordio di uno scrittore santaninfese. a pag.4 Stampato su carta riciclata Tiratura: 5.000 copie

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Maggio_Giugno _2010

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Page 1: Giornale Robin Hood

Periodico d’Informazione - Distribuzione Gratuita

Registrato al Tribunale di Marsala al N.181 del 14/12/2009 del Registro dei Periodici

Maggio - Giugno 2010 - ANNO 0 - Numero 6 Direttore Editoriale: Mimmo GuzzoDirettore Responsabile: Celeste Caradonna

Mi presento, sono MarioDi giorno faccio il PrecarioPer guadagnarmi la pagnottaSono costretto a fare la botta

Ho quarant’anni appena fattiMa non parliamo di contrattiRelativamente al mio futuroLo vedo molto ma molto duro

Da qualche mese mi hanno detto:Senti Mario, con tutto il rispettoIl contratto ti è scadutoAdesso vai a casa e stai seduto

E pensare che ho famiglia,adesso cosa dico a mia figlia?Forse è meglio scioperareMagari qualcuno mi saprà ascoltare

A Palermo giorno e notteA parlare con chi se ne fotteIl risultato? Una promessa!Speriamu chi un nni pigghianu pi fissa

Così son tornato al mio lavoroPer il mio Comune rappresento l’oroSenza me, quelli di ruolo, i colleghiCome farebbero, te lo spieghi?

Ci hanno spolpato fino all’ossoCome si fa con l’agnello grossoCon le nostre si sono fatti i soldoniE adesso ci buttano sti mascalzoni

Mentre tra me e me pensoQuesta cosa non ha sensoSe questa è una misura anti crisiSiamo rovinati precisi

Chi farà girare l’economia localeSe il 50% degli impiegati finirà maleS’è veru accussì, semu cuminati boniArrè ci votu pi sti scienziati politiconi!

Picciotti tutti uniti am’ha stariSi ci la vulemu fariGaribaldi l’Italia la fici cu milliNiatri 22.500 putemu fari favilli.

RedazioneVITA DAPRECARI

a pag.2

PartannaValorizzazione dei

Beni Culturali eSviluppo

Economicoa pag.3

Salemi

E GIUSY ASAROLASCIO’ PINO

GIAMMARINAROa pag.5

Calatafini - SegestaNUOVE SCOPERTEARCHEOLOGICHE

A SEGESTAa pag.6

CalatafimiAPPROVATO BILANCIO DI

PREVISIONE 2010a pag.7

VitaDante Alighieri,

nato a Vita...........a pag.7

Fatti, non ParoleSe hai Bisogno del me-dico del pronto soc-corso, puoi anchemorire.

a pag.8

Mario il Precario

Santa NinfaCALOGERO MURANIA:Esordio di uno scrittore

santaninfese.a pag.4

Stampatosu cartariciclata

Tiratura:5.000copie

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2 Partanna

Chiuso in Redazione il 07/07/2010

Direttore Responsabile: Celeste CaradonnaDirettore Editoriale: Mimmo Guzzo

Grafica, impaginazione, stampa e distribuzione:EDIVIDEO S.a.s. EDIVIDEO S.a.s.

Via Vespri, 144 - 91028 Partanna(TP) - Tel./fax 0924 88828

Redazione: Maurizio Marchese, Giovanni Casciotta, Chiara Pacino, FrancoLo Re, Antonella Tibaudo, Luigi Raccagna, Massimo Trinceri.Hanno collaborato: Dott. Giuseppe Accardo, Dott. Maria Elena Bianco,Giuseppe Varia, Vito Caronna.

Ormai sono mesi che si pone acentro dell’attenzione, e della

sussistenza di tutti i Comuni della Si-cilia, la “l’affare precari”. Nel caos dinotizie, informazioni e comunicatipolitici più o meno contraddittori, piùo meno colmi di inesattezze, prima dibuttare giù quest’articolo abbiamochiesto ad un precario comunale“vero” (dettagliatamente informatosulle utile evoluzioni della vicenda)di renderci edotti al fine di evitarcil’accodamento sull’autostrada dellesciocchezze. Andiamo per grado inquesta storia tragicomica. I precari, nelle sue varie articolazioni,diramazioni e mutazioni genetiche,sono un plotone di circa 23.000 di-pendenti. Aldilà dei giudizi su cometale plotone di lavoratori abbia avutoaccesso al tanto amato posto (quasi)fisso, di fatto negli anni (grazie aipensionamenti ed alla mancanza diconcorsi) sono diventati l’ossaturadegli Enti siciliani. Sostanzialmentehanno affiancato (a volte sostituito intoto!!!) i dipendenti comunali. Oggisono essenziale per l’attività ordinariadi ogni Comune o Provincia, nonchédella Regione stessa. Il tutto con il be-neficio assoluto per i Comuni e per leProvince visto che è proprio la Re-gione che sborsa loro lo stipendio(salvo integrazioni). Dunque i Co-muni guadagno dipendenti a “gratìs”

nonché i parziali trasferimenti dallo“stato centrale” (per dirlo alla Bossi,ultimamente erogatore gratuito diminchiate a ripetizione) per unapianta organica che via via nel tempodi fatto s’è dimezzata! Sorvolandoanni ed anni (o meglio decenni) di vi-cende arriviamo al Marzo(circa) del2010, laddove la Commissione La-voro della Regione esita, all’unani-mità, un disegno di legge che,attraverso un meccanismo di premia-lità economica, da la possibilità agliEnti di stabilizza i precari. Finalmente l’agoniata stabilizzazionesi tocca per mano! Ma il fato nella no-stra terra è cinico e baro. Vuoi che cisia qualche intoppo, magari causatodal cervello sieronegativo dei nostripolitici regionali? I ben informati (isoliti quattro gatti e mai le migliaiadi polli!) sanno che il nostro gover-nartur Lombardo, o chi per lui, nellaconferenza Stato-Regioni del31.03.2009 ha dimenticato di chie-dere la proroga per lo sforamento delpatto di stabilità (leggesi come quelrapporto espresso in percentuali trale varie composizioni di spese: in sol-doni quanto un Comune può spen-dere in un anno). Il life motiv di talescelta politica: poi ni n’vintamu cac-chi cosa. Il problema che Lombardoed i sui non sono riusciti ad inventarsialcunché. E difatti in sede della Fi-nanziaria Regionale, nel mese diAprile, la maggioranza (per capire dachi è composta in Sicilia aspettiamoancora il 4° segreto di Fhatima!) pre-

senta un emendamento nel quale siammette lo sforamento del patto distabilità per lo stipendio dei soli pre-cari. Naturalmente il Commissariodello Stato (colui che decide anche sele Leggi Regionali sono in contrastocon le materie di competenza delloStato Centrale) impugna l’emenda-mento in quanto la Regione, anche separzialmente, non può minimamentederogare i limiti del patto stabiliti a li-vello nazionale ed europeo!!!A questo punto la beffa!!!Pratica-mente a Marzo abbiamo il disegno diLegge per stabilizzare i precari, adAprile si scopre che non ci sono isoldi (e per i quattro comuni Sicilianiche li hanno, non li possono spen-dere!!) per garantire l’esistenza stessadei contratti in essere! Come banal-mente si dice dalle stelle alle stalle!!Allora giù scioperi e manifestazioni(il movimento autonomo MGL porta10.000 precari -diconsi diecimila/oo-ed una catasta di sindaci davanti laRegione, i Comuni restano paraliz-zati per giorni in quanto i dipendenti,lasciati soli dai precari, non ricor-dano più come si lavora, una trage-dia!). La soluzione? Quella diottenere da Tremonti il rinnovo delladeroga al patto di stabilità! Allora nelmese di Giugno il nostro Governa-tore, tra un’annunciato arresto permafia ed una nuova puntata alla be-autiful nella propria pseduo maggio-ranza (dicono che Cracolici reciti laparte brouke e Lupo quellaTylor…vuoi vedere che il PD sici-

liano sta andando a puttan….!), volaa Roma. Lì, vuoi per i conti, vuoi perla situazione politica in Sicilia, Tre-monti lo manda a cag_re. E allora?Meno male che Silvio c’è…. AlloraLombardo si appella a Silvio, ultima-mente un po’ incazzato con il Tre-monti, per trovare una soluzione allavicenda. Mica possiamo lasciare22.000 dipendenti a casa? Un poten-ziale di 100.000 voti? La verità, però,è che ad oggi tutto è fermo, tutto è inmano (aimè) alla politica con la p mi-nuscola quanto Brunetta, con 22.000lavorati che mantengono in essere gliEnti Comunali con la scrure sul capodelle lettere di licenziamento. Ven-t’anni di mangime politico ed il risul-tato è uno stato di precarietà chediventa più precario con una classe dionorevoli ancora più precari. E se lapolitica non trova una soluzione?Cosa succede? Parafrasando un di-pendente coinvolto nella vicenda ilprecario si va a cercare il lavoro e sela prende con il Sindaco, il Sindacosi va a cercare i dipendenti e se laprende con la Regione, il cittadino siva a cercare i servizi e se laprende…..e basta!

P.S. per la stesura del presente arti-colo si ringraziano gli autori del-l’opuscolo “Articolista Mon Amour”libello arguto e divertente sperandoche la pura genialità degli autori nonsia stata sopita nel tempo dalla para-lizzante, massacrante e precaria con-dizione di precario.

VITA DA PRECARI!!Dott. Giuseppe Accardo

Ebbene si, a distanza di due anni,finalmente abbiamo il piacere di

ricominciare a parlarne. Il buon carovecchio Re Artù ci aveva fin troppoben abituati ai ribaltoni, rimpasti, so-stituzioni e chi più ne ha più ne metta,ma il suo “figlio prediletto”, restìo aseguire le orme del “padre” ci ha fattoun po’ penare, al punto da lasciarcisenza grosse notizie per il nostro pic-colo giornale. Ma finalmente ilgiorno tanto atteso è arrivato e dopocirca 700 giorni di stabilità è statamossa la prima pedina, infatti, dopoqualche mese di vacatio, dovuta alledimissioni dell’assessore GraziellaCausi, è stata nominata la Dott.ssa

Giovanna Genco (questioni di quoterosa) che alle scorse amministrative,in quota UDC aveva contribuito allacausa del nostro J.B.C.C. con 71 voti.Giovanna Genco, 30 anni, laureata inRelazioni Pubbliche presso l’Univer-sità di Catania, in passato ha ricopertoil ruolo di esperta per le politiche co-munitarie di Vittorio Sgarbi a Salemi,collaborando anche con i comuni diCastelvetrano e Salaparuta.Insomma, un curriculum di tutto ri-spetto, speriamo che almeno lei rie-sca a dare un po’ di vivacità e un po’di freschezza al nostro paese, magaricon qualche bella iniziativa, e chenon sia invece il contrario, che nonvenga risucchiata, cioè, nel nulla to-tale di questi due anni. In bocca allupo!

E arrivò il Rimpastodi Mimmo Guzzo

Giornata dedicata alla legalità ealla mafia quella tenutasi, l’11

maggio, nei locali dell’auditorium“Dante Alighieri” di Partanna. Il babyconsiglio, presieduto da ValentinaCalandra, ha approvato, all’unani-mità, un ordine del giorno tendere adisolare il bullismo sia dentro che fuorila scuola. Dopo la proiezione delvideo “Io ricordo” con GianfrancoIannuzzo, i ragazzi hanno rivolto unaserie di domande al sindaco GiovanniCuttone, a Giovanni Chinnici, figliodel giudice ucciso dalla mafia nel lu-glio del 1983 , al comandante dellastazione dei carabinieri di PartannaFabio Proietti e al capitano dei cara-binieri di Castelvetrano EmanueleFanara. Domande sulla mafia, sullasua nascita, sul fatto se sia, o meno,

invincibile, fino alle recenti dichiara-zioni rese ai giudici da MassimoCiancimino sui rapporti fra mafia epolitica. Per il sindaco Cuttone “ènecessario portare avanti tutti, ed inmodo particolare gli uomini delleistituzioni, i concetti di legalità e giu-stizia”. Per Chinnici, “anima” de-l’omonima fondazione intestata alpadre e che ha sede a Partanna “lamafia non è, come diceva GiovanniFalcone, invincibile” mentre il capi-tano Fanara e il maresciallo Proiettihanno asserito, all’unisono, “che ilclima è certamente cambiato rispettoal passato, vi è più consapevolezzapresso i cittadini anche e perman-gono sacche di omertà”. “Spetta avoi giovani, hanno asserito i due mi-litari, comportarvi in maniera cor-retta, discernere le cose giuste daquelle sbagliate”. A moderare l’in-contro l’assessore alla pubblica istru-zione Antonino Termini.

Giornata della LegalitàRedazione

Errata CorrigeErrata CorrigeNel numero di Aprile di Robin Hood, nell’articolo “Partanna, la TIA aumenta o diminuisce?Tutti i numeri dal consiglio”, avevamo erroneamente affermato che i consiglieri di opposi-zione si erano astenuti dall’approvazione della tariffa, anzichè asserire che l’opposizione ha vo-tato contro l’approvazione della stessa. Ci scusiamo per l’errore. La RedazioneLa Redazione

Page 3: Giornale Robin Hood

3Partanna

Viviamo un periodo di crisi econo-mica e di grande difficoltà nel

creare e trovare posti di lavoro. PerPartanna si è però accesa una scintillache, opportunamente alimentata, puòdiventare una fiamma. Sino a nonmolto tempo fa era difficile pensareche la nostra economia potesse con-tare su una nuova risorsa: il turismo.Abbiamo visto invece, e con estremopiacere, che, a seguito dell’aperturadel Castello, arrivano numerosigruppi di turisti – spesso stranieri -ma anche piccoli gruppi, o singole fa-miglie o persone. Questa nuova op-portunità si fonda sui nostri Beniculturali (il parco dello “Stretto” siinaugura il 5 p.v.) e occorre, quindi,aprirsi verso lo sfruttamento di dettanuova risorsa. E’ bene ricordarci cheessi non necessitano solo di essereinaugurati, ma hanno bisogno di es-sere gestiti e, quindi, curati e arric-chiti, sia per la loro migliorevalorizzazione, sia per sfruttarli inmodo ottimale al fine di riceverne op-portunità di lavoro. Bisogna ormaiuscire dal dilettantismo scrollandosilo scotto di apprendistato e, affron-tando una sfida, prendere coscienzadel fatto che Partanna deve comeprima cosa diventare un comune po-liglotta: qualunque materiale pubbli-citario, didascalico ecc..deve essere,oltre che in lingua Italiana, in fran-cese, tedesco, inglese e spagnolo.L’Amministrazione comunale e qual-che bar hanno da poco intrapreso talevia. Occorre poi attuare le strategieper far rimanere il turista, almeno perun fine settimana, nel nostro Co-mune. Prima, fra tutte, una: offrire unsoggiorno che comporti, quantomeno nei primi tempi, una modestis-sima spesa per l’alloggio. Poichémancano gli alberghi, e non si preve-dono loro realizzazioni, e “si assistead uno spostamento delle preferenzedi alloggio verso soluzioni extra-al-berghiere”, per reperire posti letto ènecessario l’incremento o la crea-zione di case e appartamenti per levacanze, affittacamere, bed and bre-akfast ecc… e, rivolgendosi ad un tu-rismo medio, adottare prezzi molto

concorrenziali per invogliare le per-sone a venire a Partanna, garantendoloro un’offerta diversificata fatta dipreistoria, storia, arte, cultura, tran-quillità, ambiente sano, aria pura,cibo genuino, tipico e caratteristico,condita da accoglienza e gentilezza.Il fatto che Partanna è ormai città tu-ristica e d’arte, rappresenta solo ilpunto di partenza su cui lavorare e co-struire. Il Comune – venendo incon-tro a quei cittadini che praticanoprezzi competitivi - deve fare la suaparte pubblicizzando, anche su Inter-net (facendo eventuali collegamenticon i siti già esistenti degli operatoriprivati), le offerte su un sito di qua-lità e ben fatto (oggi il turista, primadi scegliere, si informa, cerca notiziesul luogo; si potrebbero inserire lefoto delle case). Ricordiamoci che unturista soddisfatto, spesso ritorna, madiventa sicuramente veicolo di pro-mozione. E’, pertanto, necessaria laricerca della qualità nella costruzionedell’offerta. Bisogna, quindi, inco-minciare ad avere il culto del turistache inizia dal culto per Partanna mi-gliorandone, in primo luogo, la vivi-bilità, cioè: verde, pulizia, isolapedonale perenne, assenza di inqui-namento acustico (su cui nessuno vi-gila) e atmosferico, segnaleticastradale orizzontale ecc..). Occorretrovare un’intesa con i proprietaridelle case da locare: questi devonocomunicare in anticipo al Comune ladata di arrivo del turista, in modo chesi possa predisporne ( a cura dell’Uf-ficio turistico che il Comune, essendoormai città d’arte, ha l’obbligo di isti-tuire o di altro ufficio da creare adhoc) l’accoglienza cu seggia e cap-peddu, prendendolo per mano, coc-colandolo, informandolo che èpossibile noleggiare in loco un’auto,suggerendo un programma di visite edi attività (culturali, sportive, ricrea-tive- Terme Acque pie - ecc…) ade-guato alla durata della permanenza,fornendogli tutte le informazioni utiliper una piacevole vacanza ed un re-galo, da dare all’inizio del soggiorno,di 1 lt. (ad es.) d’0lio. Ciò non vaconsiderata una spesa, ma un investi-mento, perché farà conoscere la qua-lità eccezionale del nostro prodotto e

si potrà determinare un aumento dellavendita dello stesso. Dobbiamo im-parare ad ascoltare ed interagire conil turista rispondendo o, addirittura,anticipando le sue richieste. Le even-tuali critiche o lamentele dovrannodiventare punti di forza per miglio-rarci, tentando di recuperare, ove pos-sibile, in tempo reale l’eventualeturista insoddisfatto. Bisogna puntaresulla differenziazione e personalizza-zione rispetto alle altre offerte pre-senti sul mercato, cercando disfruttare tutte le nostre risorse. Perl’acquisto di frutta e verdura si do-vranno indicare i produttori locali –previo accordo con gli stessi - al finedi permettere al turista di risparmiaree di raccogliere con le proprie manidetti beni (cosa che tantissime per-sone non hanno mai fatto e che lasciaun segno indelebile). Ma si potràanche prevedere la consegna a domi-cilio. Potrà nascere un lavoro nuovo,una sorta di accompagnatore-guidache organizzi, tra l’altro, la possibi-lità di passeggiate a cavallo o in bici-cletta e , perché no ! - non sembriesagerato - uscite in canoa nella digaGarcia (c’è già un piccolo molo adhoc ed esiste un circolo nautico) chedista meno di mezz’ora da Partanna.Ricordiamoci che il turista torna seriusciamo ad emozionarlo e noi dob-biamo adoperarci per farlo star bene efargli vivere un sogno. Egli deve es-sere coinvolto, uscendo dalle omolo-gazioni del nostro tempo, nelle nostretradizioni gastronomiche, badandobene che i prodotti devono essere al-l’insegna della qualità e genuinità,perché scannaliannu lu vasceddul’api un vennu cchiù. Si dovranno in-dicare i luoghi in cui gustare e acqui-stare zabbina, ricotta, formaggi,vino, olio, olive, pomodoro essiccatoecc. Bisogna trovare qualcuno dispo-nibile a preparare ( e a vendere) di-nanzi al turista (possibilmenteappassionandolo alle varie operazioniculinarie, facendogli scoprire unaspetto della ricchezza di un luogoche non conosce), i nostri dolci tipici(cannoli, cassateddi, pignoccata,sfinci ecc…) e/o – a seconda dellestagioni - i nostri piatti tradizionali:brucioli, pasta con le sarde, sarde a

beccafico, carcocciuli attuppati, stig-ghiola ecc….le nostre conserve : ca-ponata, melanzane e peperonisott’aceto, alivi scacciati, fichi secchi(potrebbero rinascere). Pensiamoquale emozione potrebbe dare al turi-sta una escursione in campagna perraccogliere (a seconda del periodo)capperi o olive – previo accordo coni produttori -, indicandogli poi comemettere i primi sotto sale o prepararele seconde schiacciate fresche o in sa-lamoia, rendendolo protagonista del-l’esperienza e non semplice spettatoreo acquirente. Il visitatore deve diven-tare il vettore promozionale dei nostriprodotti tipici, badando bene che “sarà possibile vendere al turista,anche successivamente a distanza,quei prodotti tipici, unici ed inimita-bili dal mercato globale, che gli con-sentono di ricordare e riviverel’emozione che ha vissuto durante ilsuo soggiorno e di continuare a gu-stare le prelibatezze che ha sco-perto”. Per richiamare persone aPartanna, poiché il polo turistico pereccellenza è dalle nostre parti Seli-nunte, il Comune, a titolo sperimen-tale, potrebbe anche attivare, nei mesidi luglio e agosto prossimi (anchenon tutti i giorni), un servizio di au-tobus Selinunte-Partanna a.r. (ridi-mensionando eventualmente altrelinee urbane) dalle ore 20.00 alle24.00, garantendo in tale fascia ora-ria l’apertura del castello ( ove fossenecessario, il volontariato potrebbesopperire ad esigenze di personale) ela visita gratuita. Il turista che verràa Partanna, coinvolto nel felice con-nubio tra beni culturali e ambientali eprodotti genuini della nostra agricol-tura, metterà certamente in moto lanostra economia e, se riusciremo afargli trascorrere una piacevole va-canza, farà arrivare tante altre per-sone, creando un circuito virtuoso e,quindi, uno sviluppo duraturo e so-stenibile, che potrà dare tante possi-bilità al territorio e ai nostri giovani,evitandone la fuga. E’, però, indi-spensabile il raccordo con i comunivicini, ed, in particolare, con Castel-vetrano e Salemi.Iniziamo.Ad maiora.

VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI E SVILIPPO ECONOMICOdi Giuseppe Varia

Nell'edizione di febbraio, avevamo scrittodella palestra della scuola elementare di ViaMessina che da circa tre anni era inutilizza-bile perchè era ceduto il tetto dell'ingresso.L'Assessore di riferimento A.Termini si era in-pegnato, asserendo che prima del mese di di-cembre 2010 la palestra poteva essere

utilizzata dai bambini. Ebbene, cari lettori,udite udite. A fine maggio, con 7 mesi in anti-cipo, i lavori alla palestra sono stati comple-tati. Noi di Robin Hood, con vero piaceredobbiamo sciogliere i nodini al fazzoletto cheavevamo fatto nel mese di febbraio. Pochevolte la politica si mette al servizio del citta-dino.

VOLERE E POTERELa palestra della scuola elementare di via Messina è pronta!

di Mimmo Guzzo

Il 17 Luglio alle ore 20,30, nel Cortile del Castello Grifeo di Partanna, si par-lerà di Ulisse, in uno spettacolo scritto e diretto da Gaspare La Rocca e GiuseppeGiacalone, in un’alternanza di musica e poesia, con la presenza di diversi attori emusicisti.

AppuntamentoMusicale

Page 4: Giornale Robin Hood

4 Santa Ninfa

Ebbene sì, quel ragazzo, ormaiventenne, che qualche anno fa si è

trasferito a Roma ha trovato la suastrada. Calogero Murania, infatti, hascritto e pubblicato il suo primo ro-manzo: La formula perfetta. A quantopare lui per primo ne ha trovata una,visto che le numerose pagine scritteper formare il suo racconto non sonorimaste ad impolverarsi in un cassettoma sono diventate un vero e proprioromanzo da comprare in libreria. Di-ceva François La Rochefoucauld “Lagiovinezza è un’ebrezza continua: lafebbre della ragione”. Contagiato daquesta febbre Robin Hood è orgo-glioso di concedere un meritato spa-zio al giovane Calogero. Godetevil’intervista.Questo è il tuo primo romanzo. Comesi diventa scrittore? Arrivare nel mondo dell’editoria a 20anni con la prefazione di RosannaBanfi è una grande opportunità. Ap-pena ho letto la prima recensione hoacquistato la consapevolezza di es-sere diventato uno scrittore. La re-censione diceva: “LA FORMULAPERFETTA” è un inno all’amore ealla speranza. Devo, comunque con-fessarti che, non so come si diventascrittore. Posso solo dirti che io hoiniziato a scrivere per evadere da unarealtà amara, per fuggire dal dolore eper rendere immortali piccole storiequotidiane. Così sono nati dalla miafantasia personaggi come Anita e diDiego, grazie ai quali ho reso miamadre, e con lei tutti i malati termi-nali, un po’ immortali. Come hai fatto a capire che quelloche avevi da dire poteva diventare unlibro e non una canzone, una poesia oquant'altro?Le storie che avevo in mente eranotalmente tante che rinchiuderle in unacanzone era impossibile e scrivereuna sola poesia non sarebbe bastato.

Magari, se a scuola avessi amatoDante, avrei potuto decidere di scri-vere un poema (ndr ride). C'è chi dice di scrivere perché sisente come Dio. C'è chi lo fa perchégli viene bene. Tu perché scrivi? Non ho mai scritto per i motivi chedici tu. Scrivo per stare bene, per in-ventarmi finali diversi a storie co-muni e verosimili, ma soprattutto perimpedire che i miei sogni migliorisvaniscano all’alba scontrandosi conla dura realtà.Dove e quando scrivi? Bella domanda! Ovunque, ti rispondosubito. A volte scrivo mentre conducola trasmissione. L’ispirazione mi ar-riva persino quando sono in treno evedo le persone scambiarsi certi gesti,che possono sembrare banali al pas-sante distratto, ma per me, anche i si-lenzi parlano. Ogni posto è buono perscrivere, appunto. L’importante è tro-vare la concentrazione giusta, la tuaamica ispirazione ed il silenzio men-tale per cullare i pensieri. Cerco di ri-portare le mie idee nero su bianconella tranquillità, nel cuore della notteoppure in posti isolati dove tutto tace.Ad esempio l’ultimo capitolo de “Laformula perfetta” è stato scritto sullaspiaggia di Tre Fontane. Era l’alba.Ricordo ancora il fruscio delle ondee il mondo che iniziava a svegliarsi. Veniamo al tuo romanzo. Da dove ènata l'idea?Ho tratteggiato i primi capitoli de “LaFormula perfetta”, quando mia madresi è ammalata di cancro, e nella miafamiglia sono entrate parole comechemioterapia o radioterapia. L’ideaè saltata fuori quando ho notato chetante persone scappavano di frontealla parola cancro. Ne ho visto tantiavere paura e scappare! E i malatisentono un peso e si lasciano morireprima. Questo non è giusto. Con ilmio libro ho voluto dire alla gente:non avere paura. Il cancro non è con-tagioso. Io ho deciso di dare una spe-

ranza a tutte quelle persone chestanno vivendo una situazione deli-cata e che hanno ancora tanta vogliadi vivere, di amare e sorridere, pro-prio come mia madre che oggi pur-troppo mi sorride dall’alto.Sono venuti prima i personaggi o lastoria?Prima è venuta la storia e poi sononati i personaggi. I motivi ispiratoridi questa storia con questi perso-naggi, sono due. Il primo motivo,molto personale, nasce dalla rabbia:non mi piacevano i dottori e cometrattavano i pazienti. Ed allora hopensato, cosa succede quando il ma-lato, appartiene ad una famiglia po-tente, e non è un numero qualunquecome è successo a mia madre? Il se-condo, la politica: quella delle paroledette e dei programmi non realizzati,quella delle contraddizioni e dellamancanza di indignazione. Questo se-condo motivo, non è solo personale.Ho voluto scrivere di una donna,Elena Della Valle, e di un uomo Ste-fano De Simone, i cui destini si in-crociano per caso, ma incrociandosi,

le scelte dell’uno condizionano la vitadell’altro, ed alla fine, entrambi scel-gono di cambiare il corso della lorostoria personale e politica per l’unico

vero valido motivo che dovrebbe in-fluenzare ogni decisione umana. Ecosì mi sono inventato un finale mio.Un finale inaspettato in cui ogni let-tore può effettuare la propria sceltapersonale. Insomma, un finale apertoalla fantasia di chi legge il libro.C'è qualcosa di autobiografico inquesto tuo primo libro?Certamente il dolore di chi ha vistolottare, e poi restare vinta, una per-sona cara dal cancro.Qual è il tuo prossimo progetto?Sto scrivendo il mio secondo ro-manzo, ma non chiedermi anticipa-zioni. Cosa significa per un siciliano viverelontano dalla sua terra?E’ un rapporto strano. Quando sonoin Sicilia non vedo l’ora di scappareperché in fondo nonostante gli sforzi,da solo non posso cambiare tuttal’isola. Soffro l’apatica lentezza dellaSicilia. E quando sono lontano nonvedo l’ora di tornare perché sento lamancanza degli odori tipici e del ca-lore della mia gente.Che cos’è l’ANT e perché la sostieni?La mia esperienza mi ha fatto avvici-nare molto al problema dei malati dicancro. L’ANT, attraverso 22 Ospe-dali Domiciliari Oncologici (ODO-ANT) ed attraverso equipe composteda Medici, Infermieri, Psicologi eNutrizionisti, Operatori Sociosanitarie Farmacisti, porta al domicilio delsofferente e alla sua famiglia tutte lecure necessarie 24 ore su 24, tutti igiorni dell’anno, cercando di farfronte, quindi, alle esigenze fisiche,emotive, e spirituali che investono gliuomini che soffrono e combattonocontro il cancro. Il mio sostegnovuole richiamare l’attenzione su unproblema che investe tante famiglie eche l’ANT contribuisce ogni giornoad alleviare. La vita ha un senso finoalla fine ed ogni uomo ha diritto di vi-vere con dignità, ogni istante. E’ perquesto che ho voluto sostenere l’Ant.

CALOGERO MURANIA: ESORDIO DI UNO SCRITTORE SANTANINFESE

Dott. Maria Elena Bianco

Il polemicoSTRANO MA VEROSulla spesa che il Comune sostiene per gli esperti esterni(per la precisione € 30.000,00), il Sindaco di-chiara: “… l’A.C. ritiene necessario ricorrere al conferimento di incarichi esterni per la Dott. AntoninaFerraro (ndr segretario comunale del comune di Santa Ninfa) e per altri, e che con gli esperti risparmia,perché l’Avv. Lentini è di grande utilità ed il Dott. Giambalvo sostiene il segretario comunale che firma ilparere di regolarità contabile”. La legge 7/1992 all’art. 14 stabilisce: Il sindaco, per l'espletamento di at-tività connesse con le materie di sua competenza, può conferire incarichi a tempo determinato che non co-stituiscono rapporto di pubblico impiego, ad esperti estranei all'amministrazione. Come fa il Comune diSanta Ninfa a pagare esperti per il segretario comunale? Che il Comune di Santa Ninfa paghi esperti

esterni per fare i Segretari Comunali? Che nel prossimo Consiglio si proponga la nomina di un Sindaco

esterno per fare il Sindaco Comunale? Pare che il Presidente del Consiglio frema...

SUL FRONTE DEL PALCO Il Sindaco, indespettito dal primo Comizio del Gruppo UDC-MPA , nel Comizio di risposta ha definito ilgruppo dei Consiglieri Ferreri, Spina e Murania "...un gruppo di giovani rampanti, arrampicatori sociali,senza macchia e senza paura...." mentre l'altro Gruppo di Minoranza (ndr PDL-MPA) "...un'opposizionecostruttiva.....". Nel Comizio di rispota il Consigliere Carlo Ferreri (UDC) ha replicato "....il sindaco ècompare, avvocato e portavoce dell'altro Gruppo di Minoranza.....". Il Sindaco, anche a nome dei consi-

glieri del PDL, ha seccamente smentito.

Adeguandosi a quanto già datempo succede in altri co-

muni ed in altre realtà cittadine,anche i genitori di Santa Ninfahanno deciso di dare il via allafondazione di un Comitato deigenitori. Tale comitato è un or-gano previsto dalle attuali nor-mative in merito allapartecipazione dei genitori allascuola, al fine di contribuire allaformazione di una comunità sco-lastica in continuo contatto con lapiù vasta comunità sociale e ci-vile. Presidente del comitato Pa-qualina Infantino, che condeterminazione e tenacia ha cre-duto tanto nel progetto da riu-scire a coinvolgere i genitori eriuscire nel suo intento: creareun’isola di impegno civico, unmondo di volontariato che sispende nel tentativo di apportareun contributo fattivo alla scuola.Il tentativo, costituendo il comi-tato, è quello di organizzarsi edinformarsi dei propri diritti e do-

veri. La situazione dovrebbecambiare. In meglio. Il Comitatosi propone, così come tiene a pre-cisare il presidente in carica, didiventare uno spazio democra-tico in grado di garantire a tutti igenitori una partecipazione attivaalla vita della scuola, di permet-tere il flusso d’informazione tra igenitori, rappresentanti di classee quelli del Consiglio d’istituto,far sì che il Comitato diventi unostrumento per l’elaborazione diproposte e per la focalizzazionedi problemi ampiamente condi-visi, di avanzare proposte e sol-levare problemi che non possonoessere ignorati dal Consiglio diIstituto, svolgere una funzione distimolo a chè le varie compo-nenti rispettino ed adempiono aidoveri cui sono chiamate,inter-pretare e rappresentare la scuolanel suo contesto territoriale, di-ventare un alleato della scuolanelle “battaglie” per la qualità delservizio.

NASCE A S.NINFA IL COMITATO DEI GENITORI.

La Redazione

Il polemico è un nuovo spazio volto a pungolare i nostri politici, quindi, con af-fetto e sperando che apprezzino lo spirito di satira, li invitiamo ad non offen-dersi, a non prendere le battute come attacchi personali ed, anzi, a fornircisempre nuovo materiale!

ASPETTANDO LE ELEZIONIStante il clima pesante che vive la politica Santanifense si fa possibile l'ipotesi delle elezioni anticipate. Riu-nitosi il correntone degli ex DS per farsi trovare pronti. "Compagni, c'è bisogno di un volto nuovo della Po-litica" uno. "Un intelelttuale?" l'altro "No no un giovane, un Bel fiore!!" un altro ancora "No no avete vistola Lega? Facciamo come Salemi c'è bisogno di uno del Nord!!" Tizio "Un Lombardo?" ...a questo puntopare che sia intervenuto il Saggio del Gruppo a calmare gli animi "Compagni sempre ingordi!!!Addirit-tura un Lombardo, ma a noi ci basta un Lombardino!!"...

Page 5: Giornale Robin Hood

5Salemi

“Salemi, prima capitaled’Italia”. E’uno dei tanti

slogan ideati dalla fertile inven-tiva della giunta del Comune diSalemi per le celebrazioni del150° dell’Unità d’Italia. Si fapresto a dirlo e a scriverlo. Enon staremmo certo a spaccareil capello in quattro per stabilirese si tratti o meno di una forza-tura propagandistica. Specialmente se il fine fossequello di acquisire i cospicui fi-nanziamenti pubblici tantevolte sbandierati e su cui tantosi favoleggiò prima, durante edopo la campagna elettoraledelle comunali. Fu questo, riteniamo, uno deimotivi che indusse una partedei salemitani a votare VittorioSgarbi (non plebiscitariamentecome gli autorevoli sponsoravrebbero sperato, però). Unaallettante promessa che spostògli incerti. Non furono in pochia credere che con una vedettetelevisiva di quel calibro, caraanche a Berlusconi, prima opoi, a Salemi “i pìcciuli” sa-rebbero arrivati copiosamente,anche in previsione delle pro-grammate celebrazioni garibal-dine. Così, almeno, secondo lapropaganda diffusa nei bar e neicrocicchi della città. Ma allerosee aspettative presto sarebbesubentrata una cocente disillu-sione. Con il trascorre dei mesii dubbi serpeggianti sarebberodivenuti ben presto amare cer-tezze. Dei finanziamenti promessineppure l’ombra. Neppure unpetit cadeau per l’11 maggio!Esclusi persino nell’emissionedei quattro francobolli comme-morativi e relativi annulli per laspedizione dei Mille!Il disincanto della gente oggicomincia a toccarsi con mano.I ritardi del tanto decantato pro-getto “Case ad un euro”, le di-missioni di Scalisi prima e diToscano dopo, il balletto delleattribuzioni delle deleghe, le litifuribonde tra il vice sindaco Fa-vuzza e l’assessore Grillo, ilrimpasto della giunta più volteannunciato e mai realizzatohanno consolidato nell’opi-

nione pubblica la convinzioneche la situazione del Comunesia davvero imbarazzante e in-difendibile. Al punto tale che persino PinoGiammarinaro, il demiurgo del-l’operazione “Sgarbi”, non tro-vando argomenti convincentiper giustificare la palude am-ministrativa o forse anche peruscire dall’accerchiamento daparte dell’antagonista PeppinoCascio, avrebbe dato a inten-dere di essere addirittura al-l’opposizione. Considerando, aquanto pare, la presenza di An-gelo Calistrotra la compa-gine assesso-riale solo untrascurabi ledettaglio. Masi sa, quandosi esorcizza,spesso se neresta vittima.E capita cosìche la monoli-tica maggio-ranza delConsiglio Co-munale po-trebbe daresegnali di cedimenti. I dodicifedelissimi di Giammarinaro,potrebbero avviarsi verso altrilidi. Ardagna e Fici sembranoessere approdati dalle parti diTurano, Salvino Verde si di-chiara “indipendente”, mentrealtri due consiglieri aderisconoal neonato “Partito della na-zione”. “Vittorio Sgarbi può contareoggi solo su otto voti dellamaggioranza iniziale”- affermacon nettezza Giusy Asaro- “Ba-scone, Verde ed io abbiamo uf-ficialmente dichiarato di esserepassati all’opposizione, il sin-daco ne deve prendere atto”.Non solo. Il Presidente delConsiglio precisa di ritenersi,“fuori dall’Udc ed equidistanteda tutti i partiti politici” e citiene anche a sottolineare dinon essere più in sintonia conGiammarinaro ( “non lo capi-sco più”, dice) e di avere ora“un rapporto di amicizia poli-tica con l’on Paolo Ruggi-rello”. Infine si dice certa che“il Pd è già pronto a sostenerela giunta, dopo che sulla vi-cenda del regolamento delle

‘case ad un euro’ Venuti ha di-mostrato di essere stato parteattiva nel coinvolgimento delconsulente della Provincia Gal-fano”. Domenico Venuti peròsmentisce categoricamente erilancia dicendo che “la mag-gioranza consiliare è ormaidissolta!”. Il tempo dirà se talisommovimenti sono reali o seinvece fanno parte solo del-l’eterno teatrino politico sale-mitano. Per il momento icittadini dovranno acconten-tarsi di una lunga serie di pan-nelli innalzati alle porte della

città. Dalla cuilettura i tantiauspicati turi-sti avrannol ’ imbarazzodella scelta perstabilire chesito si accin-gono a visi-t a r e .C e r t a m e n t euna localitàmultiforme edeclettica dalmomento cheSalemi vienedefinita Città

“prima capitale d’Italia“, “deipani“, “del dialogo tra reli-gioni“, “dell’arte e della lette-ratura“, “capitale provvisoriadel Tibet“, “del museo dellamafia“, “del benedivino“. Ma-nifestazione di una ipertrofiadell’ego di chi li ha ideati. Nonsappiamo. Di una cosa siamocerti. Il pannello che più di ognialtro desterà maggiormentel’attenzione sarà quello in cui sideclama che Salemi è il“primo comune demafizzato“!Una oasi, certamente. Sarà laprima deduzione. Da parte didiversi apparati dello Stato (in-quirenti, la magistratura, forzedell’ordine) non è stato piùvolte indicato questa provinciacome “lo zoccolo duro di cosanostra”? Intanto, mentre lacrisi dell’agricoltura, dell’edili-zia e occupazionale si va fa-cendo sempre più acuta e siregistra l’aumento dell’emigra-zione mai così elevato negli ul-timi decenni, Salemi semprepiù si caratterizza come unpaese per pensionati e pochiimpiegati. In sintesi, un paesesenza futuro.

di Franco Lo Re

E Giusy Asaro lasciò Pino Giammarinaro!

Acque agitate nell’Udc, mentre Peppino Cascio si rivela il vero maître à penser della GiuntaAnche a Salemi la beffa della “nuova” tariffa dei rifiuti,mentre Truglio si dimette dalla Belice Ambiente e gli ope-ratori sono senza stipendio Per ben cinque anni i cittadini sono stati sottoposti al paga-mento di una esosa tariffa dei rifiuti solidi urbani, determi-nata illegittimamente dalla Belice Ambiente, Non siamo noia dirlo. Ma diverse sentenze della Commissione TributariaProvinciale, a cui hanno fatto ricorso centinaia di contri-buenti. Agli inizi dell’anno in corso la stessa Ato, ricono-scendo l’errore commesso, ha invitato i Comuni a mettersi inregola. I singoli consigli comunali hanno stabilito la nuovatariffa per l’anno 2010. Così anche quello di Salemi. Nelfrattempo qualche gruppo consiliare, qui da noi l’Udc,aveva dichiarato addirittura che l’unico modo per fare ri-sparmiare l’Ente e i cittadini era il ritorno al vecchio sistemadella Tarsu, con la gestione diretta del Comune. Ma, visti irisultati, verrebbe da chiedersi se le parole e soprattutto inumeri hanno ancora lo stesso valore e significato di unavolta. Parrebbe di no. E così é accaduto che, dopo che ancheil Consiglio Comunale di Salemi ha fissato la nuova tariffa,sono state messo in scena il solito triste balletto delle cifre.Ma anche quello di improvvide dichiarazioni da parte di chi,in rispetto delle cariche pubbliche ricoperte, meglio sarebbeun dignitoso silenzio. Si vorrebbe fare spacciare insommaper “risparmio” per i cittadini quello che in effetti è sem-plicemente, nella migliore delle ipotesi una riconferma diquella del 2009, se non addirittura un rincaro per alcune ti-pologie di nuclei familiari. La verità è che anche questavolta i singoli consiglieri comunali hanno abdicato in mododavvero mortificante al ruolo ricoperto. Hanno infatti ap-provato non solo la nuova tariffa in base ad un piano deicosti del servizio presentato dalla stessa Belice Ambiente,ma anche sapendo che presto la stessa andrà in liquidazione.Il tutto, mentre arrivano appunto le “malinconiche”, comelo stesso le ha definite, dimissioni dell’amministratore dele-gato della Belice Ambiente Francesco Truglio. Il tutto, men-tre per fine giugno gli operatori ecologici della BeliceAmbiente incroceranno le braccia. La decisione è arrivata altermine dell'assemblea che si è tenuta nella sede di S. Ninfa.Si sa che ammonta a 4.617.000 euro il costo del servizio giàespletato. Nessun comune socio ha effettuato il pagamento.Si tratta di cifre consistenti e considerato che il mensile deglistipendi dei dipendenti è di circa 400.000 euro si prevedonotempi duri.Viale delle Rimembranze, con una pavimentazione maicosì dissestata! Viale delle Rimembranze è quell’ampio marciapiedi che co-steggia la Via Matteotti. E’ il percorso pedonale che i sale-mitani hanno scelto per “lo struscio”. Ha sempre avuto iltriste primato di essere sprovvisto di comode e invitanti pan-chine. Caso unico fra i paesi siciliani. Da qualche tempo aquesta parte però ne ha conquistato un secondo. Lo statopenoso della pavimentazione. Le mattonelle, di cui origina-riamente era costituita, in alcuni tratti, sono un vago ri-cordo. Completamente divelte, sono sostituite da enormibuche, paragonabili a veri e propri crateri, che ne rendonopericoloso l’attraversamento. Un autentico disagio per i cit-tadini di qualsiasi età, che vi passano, ma anche un pugnoin un occhio sul piano estetico. E non siamo in periferia!Dopo la giunta di “salute pubblica” di undici mesi fa, An-tonina Grillo oggi nel mirino“La nuova giunta rappresenta la volontà di un governo disalute pubblica, attribuendo responsabilità ad ogni compo-nente politica indipendentemente dalle indicazioni dei par-titi. Sono stati scelti esponenti dell’Udc (Calistro) e delMovimento per l’Autonomia (Favuzza), un esponente del Pdl(Caterina Bivona), un esponente della sinistra che si è inqualche modo dimostrata disponibile autonomamente dalPartito democratico (Grillo), un esponente del mio movi-mento, “Liberal Sgarbi» (Grasso) ed un esponente dell’Udc(Calistro) di cui segnalo la parentela con il deputato del Par-tito Democratico Baldo Gucciardi.” Così Vittorio Sgarbi,meno di un anno fa. Ora se ne preannuncia un’altra.

La Frecciadi Will Scarlett

(...continua )

Ipse DixitIpse DixitChi l’ha visto?“Il dott. Fortunato Arena, medico chirurgo, specialista inradiodiagnostica e scienze delle immagini, ha ricevuto la no-mina di consulente alle politiche sanitarie e responsabiledegli eventi organizzativi sanitari locali del comune di Sa-lemi, incarico conferitogli dall’onorevole Vittorio Sgarbi,Sindaco di Salemi.” (http://www.palermomania.it/news)

Page 6: Giornale Robin Hood

6

La campagna di scavi condotta aSegesta dalla Soprintendenza ai

Beni Culturali e Ambientali di Tra-pani, diretta da Rossella Giglio, in re-gime di convenzione con la ScuolaNormale Superiore di Pisa, con la di-rezione del professore Carmine Am-polo e della Professoressa CeciliaParra, conclusa nei giorni scorsi, hapermesso di definire completamentela rimessa in luce della grande agoràdi Segesta, nel piazzale utilizzato at-tualmente come sosta per la visita alteatro. La piazza con i suoi edifici oc-cupava un’area di circa 6000 metriquadri ed era circondata da grandiportici (stoai) sui lati Nord e Sud, eda un criptoportico sul lato Ovest. Al livello superiore, in direzioneOvest, un’area di almeno 1800 metriquadri era occupata da altri edificipubblici, tra cui la sala del Consigliodella città (buleuterion) a forma dipiccolo teatro ed il ginnasio; e in di-rezione Sud, a quota di poco infe-riore, un’altra stoà si sviluppavapresso la strada d’accesso all’agorà. L'agorà era un complesso degno delteatro e del tempio che tutti cono-scono, e documenta ancor più l'im-portanza e la bellezza della città,disposta scenograficamente a domi-nare lo splendido paesaggio che lacirconda. L'architettura con magnifi-che costruzioni nella calda pietra lo-cale (in antico rivestita di stucchi) siconferma il vero "tesoro" di Segesta.La quantità di nuovi materiali archi-tettonici scoperti di recente, tale daconsentire una ricostruzione almenoparziale di un enorme portico monu-mentale a due piani, è impressio-nante, tanto più che l'area fu usatacome cava di materiali per gli edificimedievali che vi si sovrapposero.Non era facile creare una grandepiazza sulle alture. La sua caratteri-stica essenziale era infatti la disposi-

zione su ampie terrazze artificiali ,poste a livelli altimetrici distinti. I lavori effettuati furono imponenti,sia per creare la terrazza superiore, siaper spianare la grande terrazza infe-riore occupata dall'agorà e sostenerla;anche la strada monumentale che pro-veniva da Sud, richiese il taglio diuna rampa scavata nel banco roc-cioso. Per tutto ciò furono necessarienormi sbancamenti, per una cuba-tura calcolabile in oltre 10.000 metricubi.In età romana in quest’areaesterna all’agorà furono promosseopere di ampliamento costruendo unvero e proprio ‘nuovo’ forum, comeindicato da una grande iscrizione in-cisa sul pavimento (sulla copertura diuna cloaca). A finanziare e iniziare tali opere edi-lizie furono Onaso e Sopoli. Il primoera un notabile di Segesta, già notograzie a Cicerone, che aveva testimo-niato a Roma nel processo control'esoso governatore Verre, proprieta-rio di terreni e produttore di laterizinella zona di Parti-nico. Una nuova piazzalastricata di formagrosso modo‘triangolare’ ed unmercato alimen-tare (macellum)occuparono glispazi del com-plesso, disponen-dosi ai lati dellastrada già esi-stente. Tutto ciò siaggiunse allagrande agorà, an-ch’essa trasfor-mata in fororomano. Ma è lagrande stoà, il por-tico settentrionale,che va rivelandosisempre più nellasua imponenza divolumi e di deco-razione architetto-

nica. E' una stoà ad ali, analoga a quelle diSolunto e di Alesa, ma di dimensionimolto più vaste. Sappiamo che avevadue piani, con un duplice ordine – do-rico quello inferiore, ionico-siceliotaquello superiore – per una lunghezzadi oltre m 100; le ali erano lunghe 20metri ciascuna. All’interno, lo spazio di oltre 11metri di profondità, era scandito indue navate da grandi colonne doricheottagonali. Nell’angolo Nord-orien-tale un vano angolare, con una scaladi accesso ad una sorta di mezzaninopavimentato in cocciopesto con filedi tessere musive bianche, metteva incomunicazione con l’esterno; inbasso, sotto una nicchia per statue,era inserita una grande tabella ansatacon margini arrotondati. Del secondopiano è ormai ben nota la fronte, consemicolonne d’ordine ionico-italico,collegate da transenne a reticolo e or-nata in alto da cornice decorata dagocciolatoi a testa leonina. Lungo i

lati della piazza sorgevano monu-menti minori, di cui si conservanosolo le parti inferiori: un’esedra, duebasi ad L, una base rettangolare, cherichiamano anche per Segesta quel-l’addensamento che caratterizzava leagorai greche ed i fòri italici e ro-mani. L'imponenza dell' agorà ellenistica diSegesta la pone ad un livello parago-nabile ai migliori esempi di piazze esantuari del secondo ellenismo inAsia Minore, nelle isole del mar Egeoed in Italia. La continuazione dello scavo e il re-stauro di almeno una parte dell'im-ponente struttura arricchirebberoSegesta e la Sicilia di un ulteriore mo-numento di alto livello qualitativo edi notevole significato storico. Per questo sarebbe fondamentale inprospettiva recuperare l’unità dellapiazza e della viabilità antica con mo-difiche all’attuale piazzale di sosta in-terno e alla strada per il teatro.

Nuove scoperte archeologiche a Segesta

REDAZIONE

Calatafimi Segesta

Il consiglio comunale di Calatafimi

Segesta ha approvato a maggio-

ranza il Bilancio di previsione 2010.

Esitato positivamente anche il con-

suntivo del 2009, il Piano triennale

delle opere pubbliche, il Piano delle

alienazioni immobiliari ed il Piano di

lottizzazione in contrada Fegotto. Per

quanto concerne il Bilancio di previ-

sione alla voce uscite figurano:

17.111.212,83 euro, di cui

8.391.342,27 di spesa corrente e

2.544.429,00 di investimenti. Nel

consuntivo si registrano 624.657,30

euro di avanzo. A tal proposito, lo

scorso 31 maggio il Consiglio ha dato

parere positivo sull’impiego di una

parte dell’avanzo, ovvero su 300mila

euro, per il coofinanziamento dei la-

vori della zona artigianale di contrada

Sasi e per la realizzazione di un asilo

nido. “Credo si sia ottenuto il migliorrisultato possibile-dice Minore- e

questo grazie ad un lavoro cer-tosino dell'amministrazione cheè riuscita a proporre al Consi-glio un programma di previ-sione concreto e sensibile alleesigenze della cittadinanza”.(*CECA*)

L’Aula approva Bilancio di previsione 2010

Nella foto Mario Minore

Page 7: Giornale Robin Hood

7Vita

Nel mezzo del cammin tra Calatafimi e Vitami ritrovai per una pericolosa fossaoscura, ché la diritta via era smarrita.

Ah! Dire come s’è formata è cosa duraquesta fossa profonda, selvaggia e forte che dopo mesi e mesi ancora rinnova la paura!

Tanto triste amara che poco è più morte; ma per parlare bene di cosa a Vita vi trovai, dirò de l'altre cose ch'io v'ho scorte.

Io non so ben dire come a Vita arrivai tanto era piena di buche la strada a quel punto che la S.s. 113 abbandonai.

Girando da Pianto Romano nella città songiunto. Entrai in quella che “Valle dei Murales” è chia-mata e di spavento il cuore mi fu sopraggiunto;

guardai avanti e vidi la sua stradelle, il paese vecchio sembrava di un altro pianeta: dov’è finito il centro storico? Case crollate,c’eran solo quelle.

Allora con la paura che non si quieta, che in quella buca è cominciata, per le strade di Vita mi avventurai con aria di-screta.

Credevo d’esser in una città abbandonata, “strano – pensai-, non è così che l’ho lasciata”, una persona però non l’ho incontrata.

Così l’animo mio, che molto soffriva, si voltò indietro a guardare, scosso, ma non vide mai alcuna anima viva.

Camminai veloce senza perder il passo Ripresi il viaggio per la città deserta e una cosa mi colpì di sasso:

cominciando da una via Garibaldi incerta, sapete che particolare nuovo ho colto? Di divieti di sosta a destra e a manca Vita è co-perta!

In una buona educazione stradale il paese è oggicoinvolto? No, le macchine comodamente posteggiate lungoil cammino, dimostrano che dei segnali stra-dali…io me ne…sbatto!

Questo mi fece arrabbiar un pochinole regole non son tutte belle, ma se ci sono, facciamole rispettare,…magari un tantino.

In piazza Pirandello incontrai ragazzi e don-zelle.È questo il principale ritrovo delle più giovanipersone!“Questo è il nostro punto d’incontro”, -commentaron quelle - e adesso che arriva la calda stagionepasseremo molto tempo in piazza adoziarenon essendoci un luogo miglior di incontroo altra situazione”.

Che strano che i giovani non abbiano doveandareeppure essi sono il futuro di ogni reame,magari è solo questione di tempo, tempo di orga-nizzare.

Ma il tempo è fugace, a volte è infame,meglio darsi più da fareprima che ciò che resti intorno a noi sia solo le-tame.

Questa storia a chi a Vita non c’è più la vogliodedicarea famiglie e giovani che ci hanno lasciato

perché Vita di lavoro è sprovvistache bello sarebbe poter ritornare!

Beh, sarebbe proprio una grande conquista,il paese d’origine poter ripopolare…un pensiero fisso che tanto ci rattristaperché siamo consapevoli che è un sogno chepurtroppo mai si potrà avverare!

Dante Alighieri, nato a Vita ed emigrato al nord Italia per cercare “for-tuna”, torna “in vacanza” dopo tanti decenni nel suo paese d’origine e…

di Antonella Tibaudo

Page 8: Giornale Robin Hood

8 Gibellina

Con il 60,33% delle preferenze,l’architetto Rosario Fontana è

stato eletto sindaco di Gibellina. Ilneo primo cittadino, supportato dallalista civica “La Città che vorrei” cheha ottenuto 1.943 voti, ha battuto ildottore Salvatore Sutera, la cui prefe-renza si attesta su una percentualepari a 39, 67. La lista che ha sponso-rizzato quest’ultimo, “Con Sutera perGibellina”, ha raggiunto 1.105. Nellospecifico sono state 1.852 le prefe-

renze per Fontana e 1.218 quelle perSutera. Da segnalare, inoltre, che alleurne si sono recati 3.127 elettori con-tro i 4.207 gli aventi diritto, conun’affluenza pari al 74,33%. L’ar-chitetto Fontana, 54 anni lo scorso 1°giugno, ha un folto curriculum poli-tico alle spalle. Infatti, dal ‘90 al ’94ha ricoperto la carica di assessore al-l’Urbanistica per conto dell’allorasindaco Ludovico Corrao; dal ’94 al’98 è stato capogruppo consiliare delpartito “La Rinascita”, e dal ’98 al2000 è stato assessore alla Culturasotto la legislatura di Giovanni Na-varra. L’ultima comparsa nell’ambitopolitico locale è da registrare nel2005, quando decise di concorrerealla poltrona di sindaco contro l’av-vocato Vito Bonanno, ma quest’ul-timo ebbe la meglio. Dopo aversaputo della sua elezione, il neoprimo cittadino ha dichiarato: “De-dico questa vittoria al senatore Lu-dovico Corrao che ha sempre credutoin me ed io ho sempre creduto al suoprogetto”. Fontana ha aggiunto:“Sono commosso per lo straordina-rio risultato ottenuto. Voglio ringra-ziare con affetto tutta la cittadinanza,anche coloro che non mi hanno vo-tato. Sarò- continua- il sindaco ditutti e governerò nella giustizia.”. Pa-

cato e di stile il commento dell’altrocandidato, Salvatore Sutera, che rife-risce: “ Faccio tanti auguri al neosindaco. Per quanto mi riguarda fa-remo un’opposizione corretta, co-struttiva e attenta.”. I complimentiall’architetto Fontana sono giuntianche da parte del primo cittadinouscente, l’avvocato Vito Bonanno,: “ Mi complimento per l’affermazionepersonale ed il risultato politico dalsignificato inequivocabile. Auguro alui un buon lavoro nell’interesse ditutti”. Poi un pensiero ai numerosigiovani eletti al consiglio comunale: “ Gli auguro di poter spendere il loroentusiasmo e la freschezza delle loroidee per la città”. Il sindaco Fontanasi è insediato al Comune già all’indo-mani dalla sua elezione tramite unacerimonia solenne avvenuta nei localidell’ufficio di Gabinetto del primocittadino dove Vito Bonanno gli haconsegnato le chiavi d’argento “ per-ché l’elezione del sindaco – ha com-mentato quest’ultimo – deve essereun momento normale nella vita de-mocratica della città”. Fontana, so-stenuto da un mix di forze politiche,quali l’Udc, Mpa, Alleati per la Sici-lia, con presenza di personalità vicineal Pdl Sicilia, all’Area socialista e alPd, è supportato dal senatore Ludo-

vico Corrao che, dopo aver appresodella sua elezione, gli ha inviato unmazzo di fiori accompagnato da unbigliettino su cui c’era scritto: “Au-guri per una nuova rinascita”. Rinascita è il nome della lista di cuifaceva parte Rosario Fontana quandoera assessore della giunta targata Cor-rao. Attualmente, il sindaco non è tes-serato a nessun partito. Tra gliobiettivi del suo programma figu-rano: l’aiuto alle imprese attraverso lapredisposizione di uno studio di mar-keting territoriale, finalizzato all’in-dividuazione di nuovi mercati; lavalorizzazione del patrimonio cultu-rale ed artistico di Gibellina, intensi-ficando la collaborazione con laFondazione Orestiadi, e la creazionedi servizi al cittadino di vario genere,da una carta al wi-fi al protocolloelettronico etc. Per l’attuazione diquesti punti, si servirà della collabo-razione degli assessori Claudio Col-lovà e Francesco Maria Coppa,rispettivamente, direttore artisticodelle Orestiadi di Gibellina edesperto di marketing territoriale e difinanza d’impresa. Inoltre, tra le priorità di Fontana rien-tra l’emergenza “ articolisti” , pro-blema che nell’ultimo periodo tienebanco in tutto il territorio dell’Isola.

ROSARIO FONTANA ELETTO SINDACO DI GIBELLINA

di Celeste Caradonna

Salve, mi chiamo Vito Caronna, iltitolare e il Webmaster del sito

web: www.vitocaronna.it. e vivo aPartanna (Tp). Voglio raccontarvi lamia disavventura. Il 14 agosto del 1989 a causa di untuffo fatto al mare subisco un gravetrauma al midollo spinale, che mi hacausato una paralisi dal collo in giù.Dopo il primo intervento, per l’appli-cazione di due placche alle vertebrecervicali lesionate, vengo trasferito inun centro di riabilitazione di Caltagi-rone. Arrivato lì, i medici mi visitanoe spiegano ai miei genitori che il per-corso della riabilitazione era lungo, èse c’erano speranze che tornassi acamminare di nuovo, dipendeva dalmio corpo, se avrebbe reagito positi-vamente alla terapia. Dopo quattor-dici lunghi mesi di dura fisioterapia,riesco ha recuperare solo il movi-mento delle braccia, ma non quellodelle mani e delle gambe. I medicicostatando il mio non miglioramentoalla riabilitazione, decidono di dimet-termi è cosi ritorno a casa, dove tut-t’oggi, continuo a fare fisioterapia pertenere i muscoli e gli arti in movi-mento. La mia speranza, e di quelliche vivono nelle mie stesse condi-zioni è rivolta alla scienza, sperandoche riesca a trovare una cura. La miavuole essere anche, la testimonianza

di come si può utilizzare il computerpur essendo totalmente paralizzati.Ho voluto raccontarvi la mia storia,per far capire a tutti coloro i quali vi-vono nelle mie stesse condizioni che,la vita va vissuta intensamente, congioia, con una visione positiva, anchecon un grave handicap. Giorni fa mi ècapitata una disavventura che rite-nerla assurda è veramente poco. Eradomenica 13/06/2010 verso le 21.30inizio a sentire freddo, alle 23.30 mi-suro la temperatura ed era arrivata aquarantuno, si, avete capito bene, 41.A quel punto prendo subito la tachi-pirina e mi metto sotto le coperte.Verso le 2.30, mia madre sentendomidelirare corre al pronto soccorso, sitoin Viale Papa Giovanni XXIII che sitrova di fronte casa mia, per richie-dere l’assistenza di un medico. Arri-vata lì, suona e gli apre unadottoressa, cui espone il fatto, infor-mandola anche del mio handicap. Ladottoressa liquida mia madre dicendoche non poteva venire perché erasenza farmaci, e invita mia madre adandare in farmacia. Poi da il suo ul-timo professionale supporto (si fa perdire) dicendo che, per la febbre a 41basta mettere un panno bagnato infronte, e prendere la tachipirina, tuttecose che già avevamo fatto. Mammainsiste con la dottoressa per convin-cerla per venirmi a visitare ma niente,la dottoressa ritiene che non ci fossebisogno, (stiamo parlando di febbre aquarantuno). Qualche giorno dopo ho

presentato recalmo all’Azienda Sani-taria Provinciale – Trapani - Distrettodi Castelvetrano, a cui ha pronta-mente risposto il Direttore del Di-stretto. Qesta la risposta:

“Spiacente nell’apprendere quantoda Voi comunicato con la nota del16/06/2010 nonché quanto riportatodalla stampa locale riferito all’episo-dio di mancata assistenza subìto, de-nunciato dalla S.V. e adeguatamenteriscontrato dallo scrivente, si comu-nica di avere immediatamente, giustaVostra segnalazione di avere avviatole indagini interne per verificare l’ac-caduto. Nel porgere le più sentitescuse e nel manifestare rispetto per lacondizione di disabilità in cui pur-troppo si trova la S.V., condizione chea maggior ragione rende inaccetta-bile l’accaduto, lo scrivente quale Di-rettore Sanitario di questo Distretto,dà assicurazione che verrà accertatal’eventuale responsabilità del sog-getto che non ha fornito l’adeguataassistenza sanitaria e che verrannoposte in essere tutte le iniziative voltea censurare l’accaduto e ad evitare ilripetersi di disagi e disservizi perl’utenza”.

Il Direttore del DistrettoDott. Andrea Farina

Vito Caronna

La Costituzione della

Repubblica Italiana

Principi fondamentali

Art. 2La Repubblica riconosce e garantisce idiritti inviolabili dell'uomo, sia come sin-golo sia nelle formazioni sociali ove sisvolge la sua personalità, e richiedel'adempimento dei doveri inderogabili disolidarietà politica, economica e sociale.

Parte primaDIRITTI E DOVERI DEI

CITTADINI

TITOLO IIRAPPORTI ETICO-SOCIALI

Art. 32.

“La Repubblica tutela la salute come fon-damentale diritto dell'individuo e inte-resse della collettività, e garantisce curegratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un deter-minato trattamento sanitario se non perdisposizione di legge. La legge non puòin nessun caso violare i limiti imposti dalrispetto della persona umana.”

Se hai bisogno del medico delpronto soccorso, puoi anche morire

Fatti, non Parole