RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che...

9
511 1 - Introduzione Le zone umide sono ambienti di grandissimo interesse ecologico, pae- saggistico e territoriale, meritevoli della massima tutela. Tali ecosistemi, che si sviluppano lungo le zone di transizione tra acqua e terra, si quali- ficano anche per l’elevata ricchezza di specie animali e vegetali. Dal punto di vista ecologico, tali aree rappresentano ambienti con eleva- ta diversità e produttività biologica, che garantiscono la vita a moltissime specie viventi. Queste zone sono ecosistemi estremamente vulnerabili e dinamici e l’al- terazione dei processi naturali porta a modifiche sostanziali nei diversi livelli di organizzazione ecologica (paesaggio, ecosistema, habitat e spe- cie; Amazega, et al., 2002). Gli ambienti umidi costieri rappresentano, quindi, l’esempio più chiaro dei processi di interazione tra le diverse sfere che compongono il pianeta e dove si può rilevare come la vita trasforma e condiziona un intorno di dimensioni considerevoli (Marotta e Mulazani, 2006). Negli ultimi decenni, le zone umide presenti nel territorio italiano hanno visto l’accentuarsi delle pressioni antropiche riferite all’uso agricolo del territorio, alle captazioni idriche, alle opere di bonifica ed all’aumento della densità abitativa, con effetti rilevanti sul territorio legati alla tra- sformazione ed alla frammentazione ambientale. Per caratterizzare l’eterogeneità degli ambienti umidi costieri e per valu- tarne lo stato di degrado si può ricorrere all’utilizzo delle metodiche ana- litiche sviluppate nel contesto della disciplina dell’ecologia del paesag- gio per l’analisi dei modelli spaziali e della diversità, come gli indici di paesaggio relativi alla frammentazione, al contagio ed alla lacunarità, uti- lizzati per descrivere le variazioni nella composizione, nella configurazio- ne e nella struttura di tali ecosistemi sia a livello di habitat che a livello complessivo di mosaico ambientale (paesaggio). La struttura del paesaggio viene generalmente riferita alle relazioni spa- ANALISI DELLE CARATTERISTICHE STRUTTURALI DEL PAESAGGIO COSTIE- RO DELLA RISERVA NATURALE DI TORRE FLAVIA (ROMA) Stefania Mandrone, Chiara Vicini Apat - Dipartimento tutela delle acque interne e marine, Servizio difesa delle coste

Transcript of RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che...

Page 1: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

511

11 -- IInnttrroodduuzziioonnee

Le zone umide sono ambienti di grandissimo interesse ecologico, pae-saggistico e territoriale, meritevoli della massima tutela. Tali ecosistemi,che si sviluppano lungo le zone di transizione tra acqua e terra, si quali-ficano anche per l’elevata ricchezza di specie animali e vegetali. Dal punto di vista ecologico, tali aree rappresentano ambienti con eleva-ta diversità e produttività biologica, che garantiscono la vita a moltissimespecie viventi. Queste zone sono ecosistemi estremamente vulnerabili e dinamici e l’al-terazione dei processi naturali porta a modifiche sostanziali nei diversilivelli di organizzazione ecologica (paesaggio, ecosistema, habitat e spe-cie; Amazega, et al., 2002). Gli ambienti umidi costieri rappresentano,quindi, l’esempio più chiaro dei processi di interazione tra le diverse sfereche compongono il pianeta e dove si può rilevare come la vita trasformae condiziona un intorno di dimensioni considerevoli (Marotta e Mulazani,2006).Negli ultimi decenni, le zone umide presenti nel territorio italiano hannovisto l’accentuarsi delle pressioni antropiche riferite all’uso agricolo delterritorio, alle captazioni idriche, alle opere di bonifica ed all’aumentodella densità abitativa, con effetti rilevanti sul territorio legati alla tra-sformazione ed alla frammentazione ambientale.Per caratterizzare l’eterogeneità degli ambienti umidi costieri e per valu-tarne lo stato di degrado si può ricorrere all’utilizzo delle metodiche ana-litiche sviluppate nel contesto della disciplina dell’ecologia del paesag-gio per l’analisi dei modelli spaziali e della diversità, come gli indici dipaesaggio relativi alla frammentazione, al contagio ed alla lacunarità, uti-lizzati per descrivere le variazioni nella composizione, nella configurazio-ne e nella struttura di tali ecosistemi sia a livello di habitat che a livellocomplessivo di mosaico ambientale (paesaggio). La struttura del paesaggio viene generalmente riferita alle relazioni spa-

AANNAALLIISSII DDEELLLLEE CCAARRAATTTTEERRIISSTTIICCHHEE SSTTRRUUTTTTUURRAALLII DDEELL PPAAEESSAAGGGGIIOO CCOOSSTTIIEE--RROO DDEELLLLAA RRIISSEERRVVAA NNAATTUURRAALLEE DDII TTOORRRREE FFLLAAVVIIAA ((RROOMMAA))

Stefania Mandrone, Chiara Vicini

Apat - Dipartimento tutela delle acque interne e marine,

Servizio difesa delle coste

Page 2: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

512 Convegno di Maratea

ziali esistenti tra i singoli elementi che lo compongono, denominati pat-ches, a loro volta raggruppati in classi appartenenti alla stessa unità ter-ritoriale. Per composizione del paesaggio si intende l’abbondanza e lavarietà dei tipi di patches, mentre per configurazione ci si riferisce alladistribuzione ed alle caratteristiche spaziali dei patches presenti all’in-terno del mosaico ambientale.Nel presente lavoro è stata condotta un’analisi del mosaico degli habitatdell’area umida della Riserva Naturale di Torre Flavia attraverso lo studiodella composizione e configurazione del paesaggio.

22 -- AArreeaa ddii ssttuuddiioo

L’area umida protetta Monumento naturale Palude di Torre Flavia è situa-ta lungo il litorale tirrenico a nord di Roma, nei comuni di Ladispoli eCerveteri, di fronte al SIC Secche di Torre Flavia (fig. 1). Essa rappresental’ultimo residuo della palude di Campo di Mare, un sistema di acquitrinie paludi salmastre costiere, un tempo relativamente esteso.La Palude di Torre Flavia si sviluppa per circa 40 ha, parallelamente allalinea di costa in direzione nord-ovest/sud-est e rappresenta uno deilembi residui delle zone umide che si estendevano, alternate ad areeforestali ed arbustive, fino ai primi decenni del secolo scorso su granparte della maremma laziale. Questi ambienti progressivamente bonifi-cati e messi a coltura (Battisti, 2006) hanno vissuto l’intensificarsi di talitrasformazioni territoriali a partire dagli anni settanta, determinandol’aggravarsi delle condizioni complessive di degrado dovuto a stress idri-co, attività venatoria/bracconaggio, presenza di discariche non autoriz-zate, insediamenti residenziali abusivi di varia tipologia. La bonifica el’urbanizzazione nelle adiacenze della Palude hanno contribuito in mododeterminante ad alterare il regime idrologico dell’area.La Palude di Torre Flavia è caratterizzata dalla presenza di un terreno dinatura argillosa, fango molto scuro derivante dalla presenza di materialeorganico vegetale in decomposizione che consente l’accumulo di acquenei settori retrodunari. Lembi residuali di un’antica duna sabbiosa sepa-rano la palude dal mare. Un molo di origine artificiale collega attualmen-te alla costa i ruderi dell’antica Torre Flavia rimasta isolata a circa 80 mdalla spiaggia a causa dell’erosione che caratterizza gran parte del lito-rale nord.

Page 3: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 513

Figura 1 - Foto aerea del mosaico ambientale che comprende l’area della Palude di TorreFlavia

Page 4: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

514 Convegno di Maratea

Dal punto di vista climatico la Palude di Torre Flavia appartiene allaRegione climatica Mediterranea, termotipo mesomediterraneo caratteri-stico delle aree litorali della provincia di Roma (Blasi, 1994) ed è costitui-ta da una notevole ricchezza di ambienti naturali (dune sabbiose, habitatretrodunari, stagni, canali e praterie) interessati da un elevato disturboantropico (fig. 2).

Figura 2 - Carta dell’uso del suolo (stralcio): rappresentazione del mosaico ambientale checomprende la Palude di Torre Flavia

Page 5: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 515

Nel 1997 è stato istituito dalla Regione Lazio il Monumento naturaleRegionale “Palude di Torre Flavia”, che risulta inserito nell’elenco nazio-nale delle Aree Naturali Protette, curato dal Ministero dell’Ambiente edella Tutela del Territorio.L’importanza naturalistica è avvalorata dall’essere riconosciuta anchezona di protezione speciale ZPS, inclusa nella Rete Natura 2000, mentrela parte verso mare è caratterizzata dalla presenza del SIC “Secche diTorre Flavia”.

33 -- MMaatteerriiaallii ee mmeettooddii

Allo scopo di analizzare le caratteristiche strutturali dell’area di studio èstato utilizzato un approccio multidisciplinare costituito da più fasi:fotointerpretazione, analisi dei diversi tematismi ambientali disponibilied esame della cartografia di base. Ciascuna fase ha contribuito alla defi-nizione del paesaggio dell’area umida di Torre Flavia ai diversi livelli diaggregazione e di scala. A tale scopo sono state utilizzate: Carta di usodel suolo (1:25000) Corine Land Cover 2000 e Carta delle Unità diPaesaggio (1:25000). Mediante fotointerpretazione è stata selezionataun’area di circa 1.000 ha che comprende le diverse tipologie di uso delsuolo che caratterizzano il comprensorio della Riserva naturale: areeurbane, aree agricole e le aree a vegetazione sclerofilla. Analisi quantita-tive del mosaico paesaggistico sono state condotte calcolando un set diindici, appositamente individuati nel quadro teorico dell’ecologia delpaesaggio (Mc Garigal e Marks, 1995). Gli indici utilizzati descrivono levariazioni della composizione, configurazione e struttura del paesaggiosia a livello di classi di habitat (diverse tipologie di patches) che com-plessivo di mosaico ambientale. Sono stati selezionati gli indici che for-nivano il maggior numero di informazioni sulle caratteristiche di area,forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza.Per calcolare le metriche del paesaggio è stato utilizzato il softwareFRAGSTAT 3.3 (Mc Garigal e Marks, 1995). Questo programma è molto uti-lizzato negli studi di Landscape Ecology, e fornisce una vasta gamma dimetriche che permettono il calcolo della dimensione delle classi di coper-tura, della loro distribuzione spaziale e del rapporto area perimetro.Gli indici utilizzati sono descritti in tabella 1.

44 -- RRiissuullttaattii ee ddiissccuussssiioonnii

L’area di studio occupa una superficie di circa 1000 ha, di cui circa il 50%è ad uso agricolo (in prevalenza seminativi e vigneti; fig. 3).Esternamente all’area protetta, a ridosso dei campi coltivati, si estendo-no formazioni prative soggette a sfalcio caratterizzate da un’elevata

Page 6: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

516 Convegno di Maratea

diversità di specie e da un notevole impatto antropico. Le superfici a litoi-de (urbanizzato, suolo nudo, cantieri e spazi in costruzione ecc.) rappre-sentano il 25% dell’area. Percentuali minori (1.05%) sono occupate dallavegetazione naturale la cui estensione è limitata alle aree soggette aminor pressione antropica caratterizzata dalla presenza di boschi di lati-foglie. La riserva naturale è principalmente costituita da vegetazione sclerofillatipica degli ambienti mediterranei. Le associazioni vegetali sono tipichedegli ambienti umidi e variano in relazione al grado di salinità dell’acqua.Nella parte più interna e lontana dal mare, superata una fascia di prati fal-ciabili fortemente condizionati dall’intervento umano, si trovano pratiemersi con specie erbacee adattate ad ambienti non sommersi macostantemente umidi. Nella zona depressa, dove l’acqua è più dolce, profonda e persistente, sisviluppano specie tipiche di acque stagnanti come il ranuncolo acquatico(Ranunculus aquatilis), mentre ai margini la vegetazione è dominata dallacannuccia di palude (Phragmites australis). Di particolare interesse bota-nico è un frammento di salicornieto, ormai di dimensioni estremamenteridotte, residuo della flora delle zone umide costiere, con marcata salini-tà del suolo. Scarse e continuamente danneggiate, sull’arenile, le specietipiche degli ambienti sabbiosi.

Tabella 1 - Descrizione degli Indici di Paesaggio utilizzati

Page 7: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 517

Tutti gli habitat più preziosi del Monumento Naturale (salicornieto, popo-lamenti di giuncacee e ciperacee, aree di nidificazione interne al canneto)sono, quindi, da considerarsi a rischio, per l’assenza di una sufficienteflora costruttiva che difenda la palude dall’arretramento della costa:popolamenti di graminacee tipiche della duna, come lo sparto pungente(Ammophila littoralis) e la gramigna delle spiagge (Agropyron junceum)sono quasi scomparse per l’effetto sinergico di interventi antropici e fat-tori naturali.

Figura 3 - Classificazione delle coperture vegetali rilevate per il Monumento Naturale Paludedi Torre Flavia (elaborazione A. Guidi)

Page 8: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

518 Convegno di Maratea

L’unità di paesaggio presenta un indice di dispersione pari a 66.7, ovve-ro le tipologie di habitat risultano tra loro ben “mescolate” con rari casidi isolamento geografico. Il valore dell’indice di Shannon (0.6) indica unaripartizione polarizzata del territorio con le superfici agricole e le areelitoidi che occupano porzioni elevate dell’area (tab. 2). Le classi che presentano habitat interrotti di maggiori dimensioni sonoquelle relative alle aree urbane (25%) e le aree agricole a seminativo(20%) ciò evidenzia una notevole omogeneità spaziale con queste dueclassi che tendono ad occupare una percentuale elevata dell’area inesame. Le aree boschive e i tratti costieri a vegetazione sclerofilla sono caratte-rizzate, come evidenziato dall’indice frattale IF, da forme più complesserispetto alle aree agricole ed urbane. Il grado di complessità della formaviene spesso usato nella letteratura scientifica come indicatore del livel-lo di pressione antropica agente sugli habitat: infatti la presenza dell’uo-mo tende a semplificare le forme abbassando il valore di IF verso il valo-re unitario, all’opposto un alto grado di naturalità è evidenziato da valoridi IF prossimi a 2.L’area umida di Torre Flavia rappresenta quindi un frammento di ecosi-stema umido che si sviluppa in una matrice ambientale trasformata, i cuiflussi di energia e di materia sono in massima parte controllati dall’uomo.Tale area quindi è sottoposta ad una moltitudine di disturbi di origineantropica perché inserita in un paesaggio continuamente trasformatodall’azione umana.

Tabella 2 - Indici di classe di habitat calcolati peri territorio della riserva naturale di TorreFlavia

Page 9: RO DDELLA RRISERVA NNATURALE DDI ... - Autorità di Bacino · forma e densità di habitat e che presentavano un basso grado di ridon-danza. Per calcolare le metriche del paesaggio

Coste: Prevenire, Programmare, Pianificare 519

Bibliografia

Amazega M., Leone A. (1989) - Le opere di regimazione fluviale in rappor-to all’ambiente, Economia Montana, 55, 39-45.

Battisti C. (2006) - Inquadramento territoriale della palude di Torre Flavia.Biodiversità, gestione, conservazione di un’area umida del litorale tir-renico: la Palude di Torre Flavia. Provincia di Roma, Gangemi editore,57-60.

Blasi C. (1994) - Fitoclimatologia del Lazio. Carta del fitoclima del Lazio,Università La Sapienza, Roma, Regione Lazio.

Marotta L., Mulazzani A. (2006) - Il paesaggio di Torre Flavia: percolazio-ne e funzionalità. Biodiversità, gestione, conservazione di un’areaumida del litorale tirrenico: la Palude di Torre Flavia. Provincia diRoma, Gangemi editore, 130-141.

MC.Garigal K., Marks B. J. (199) - FRAGSTATS: spatial pattern analysis pro-gram for quantifying landscape structure, Gen. Tech. Rep. PNW-GTR-351, Portland, OR: U.S. Department of Agriculture, Forest Service,Pacific Northwest Research Station, 1-122.