CARITAS a5 ok · na lieta notizia non si può tenere per sé: il messaggero di cui parla il profeta...

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Tu che annunci liete notizie ( ( Isaia 4 4 0,9) Itinerario p p er v v ivere l l ’Avvento e e i i l N N atale 2 2 007 i i n f f amiglia

Transcript of CARITAS a5 ok · na lieta notizia non si può tenere per sé: il messaggero di cui parla il profeta...

Tu che annunciliete notizie ((Isaia 440,9)

It inerar io pper vv ivere ll ’Avvento ee ii l NNatale 22007 iin ffamigl ia

Una lieta notizia non si può tenere per sé: il messaggero di cui parla il profeta

Isaia “alza la voce, sale sul monte” perché sia udibile a tutti quanto sta per annunciare

(cfr. Is. 40,9)

Nasce Gesù, Dio viene a visitare la terra, assumendo su di sè la fatica di ogni donna e

uomo, portando la lieta notizia dell’amore di Dio.

Nel disegno di copertina i messaggeri si moltiplicano e lanciano colombe annunciatrici

di Pace e Salvezza per ogni persona.

La Parola di Dio annuncia llaa lliiettaa nnoottiiziiaa; e sono i ppoveri ce la rendono concreta e ce

la fanno comprendere, ci ricordano che davanti a Dio tutti siamo poveri. La condivi-

sione, quindi, prima che gesto di generosità, è riconoscerci compagni di un cammino

comune.

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La lieta notizia ddiivveennttaa vviittaa, nel tentativo di trasformare in gesti concreti quanto ci è

stato annunciato; ci sprona a pprreeggaarree iinnssiieemmee per vivere nel migliore dei modi l’attesa

della venuta di chi ci libera e salva.

Allo schema dei giorni festivi di questo Avvento/Natale si aggiunge la voce dei ragazzi

della scuola media “Giovanni e Francesca Falcone” di Roma. Insieme a migliaia di loro

coetanei, hanno partecipato all’iniziativa “LLaa nnave ddella llegalità” che li ha con-

dotti a Palermo per capire il fenomeno mafioso, le sue tragiche conseguenze e lanciare

un messaggio di impegno e speranza.

Nei giorni feriali, la Parola di Dio si fa riffleesssioonnee ee pprregghiiera, grazie all’aiuto di alcune

famiglie. Alle loro preghiere, in uno spazio apposito, possiamo aggiungere quelle di

ognuno di noi, e recitarle insieme prima del pasto che ci

vede riuniti in famiglia.

Caritas IItaliana augura ad ognuno un tempo di Avvento ricco di speranza e un Natale dove il lieto annuncio si trasformi in condivisionecon gli altri, a partire dalle persone più care.

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…… aannunciata ddai ppoveri…Quale buona notizia può recare un vecchio mendicante india-no, cosa possono dire quelle mani protese e quella voce – Allah, Allah – che accompagnano il gesto? Rivedo la scena nei ricor-di, pochi giorni dopo il mio arrivo in India. Mi hanno già det-to che non bisogna dare l’elemosina ai poveri sulla strada, per-ché si sarebbe immediatamente sommersi da frotte di altripoveri che reclamano la propria parte. “I am a poor” continua ilvecchio, guardandomi con gli occhi stanchi e pure ancora stra-namente penetranti. “Sono un povero” dice, e ripete ancora:“Allah, Allah”. Gli dico che mi dispiace, che non sono ricconemmeno io, che non posso dargli niente. “Tutti siamo poveridavanti a Dio” mi risponde nel suo inglese essenziale “Anche iwhite men, anche tu sei povero”. Continua con un dono dimes-so “Ma tu non sei un mendicante, io sono un mendicante e hobisogno di te”.Dopo 30 anni quelle parole mi risuonano ancora nella testa: “I am a begger, I need you”. Io sono un mendicante, non ho biso-gno della rivoluzione, di fare sciopero, di iscrivermi al sindacato:“Ho bisogno di te”.La conversazione è andata avanti ancora per qualche minuto, edeffettivamente una piccola folla di altri mendicanti o di curiosi siè subito formata attorno a noi. Ma, contrariamente a quello chemi aspettavo, tutti stavano zitti a osservare il lento e insolito colloquio del vecchio indiano e del giovane europeo che ero, anzi “englishman”… Alla fine gli do una decina di rupie, lui neprende 2 o 3 e poi dice “Give other”. Come, dico, non ti ba-stano? “You no understand – risponde – give other beggers”.

Tu non capisci, dai ad altri poveri. La piccola folla guarda,ma nessuno dice niente, nessuno interviene. Quel vecchio

indiano ora è nella braccia di Dio, ma io ne conservo la fo-to; chissà, forse nessuno l’aveva mai fotografato prima.Mi ha svelato alcune verità che poi avrei approfonditoin libri, convegni, incontri. Lui mi ha svelato la mia po-

vertà, la mia possibile ricchezza, i gesti che accompagna-no la dignità ferita, mi ha insegnato l’ascolto e il coraggio

davanti alla folla, che non è sempre ostile.

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

È ormai tempo

di svegliarvi dal sonno,

perché la nostra salvezza

è più vicina ora

di quando

diventammo credenti.

La notte è avanzata,

il giorno è vicino.

Gettiamo via perciò

le opere

delle tenebre

e indossiamo

le armi della luce.

Comportiamoci

onestamente,

come in pieno

giorno.

(Romani

13,11-13a)

Prima domenica di Avvento 2 DICEMBRE

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“Dhaniydsad sahib”, mi dice il vecchio, andandosene, curvo e len-to. Ma lo dice serio, senza sorridere. Vuol dire “grazie signore”. Iolo vedo allontanarsi e gli dico a mezza voce, anche se lui non sen-te, le stesse parole: “Dhaniydsad sahib”, grazie Signore. La folla sene va alla spicciolata, nessuno mi chiede niente.

Un operatore Caritas

…… ddiventa vvitaPer convertirsi, cambiare vita, occorre uscire da se stessi, dal pro-prio nido dorato. Se questo ragazzo di allora non avesse accettato,con spirito di fede e avventura, di partire per luoghi lontani, nonavrebbe imparato le tante cose che tuttora lo vedono impegnatoa servizio di tante comunità nel mondo. Ci sono tanti modi di partire: i giovani possono decidere di fare un’esperienzaall’estero con le tante organizzazioni che le promuovono oppuredecidendo di aderire al servizio civile internazionale. Gli adultipossono informarsi sulle possibilità del turismo responsabile:raggiungere mete incantevoli, ma incontrando veramente il popolo che le abita e si organizza per migliorare le proprie con-dizioni di vita.Tutti possono meglio informarsi: la fine dell’anno è tempo perdecidere qualche abbonamento che possa allargare la nostra mente e il nostro cuore (riviste Caritas, missionarie, di organizzazioni non governative, ecc.)

Preghiamo iins iemeSignore, siamo tutti poveri davanti a Te. Aiutaci ad esprimere ilnostro bisogno di Te e di persone che ci amino e a rispondere achi ci chiede solidarietà, disponibilità, ascolto, affetto.

Lie te nnotiz ie… dal la nnave ddella llega lità

Siamo saliti sulla nave

dove ci hanno distribuito

una borsetta con la ma-

glietta di Giovanni e Paolo*,

e ti posso assicurare, caro

diario, che già imbarcarci

sulla nave ha cominciato ve-

ra mente a farmi capire che

dentro di me qual cosa sta-

va cambiando.

*Falcone e Borsellino

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Lunedì 3 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Forgeranno le loro spade

in vomeri, le loro lance

in falci; un popolo

non alzerà più la spada

contro un altro popolo,

non si eserciteranno

più nell’arte

della guerra.

(Isaia 2,4)

… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Signore, oggi ci parli della guerra che noi per fortuna non conosciamo; noi non abbiamo spade e lance nelle nostre case.Forse allora vuoi farci capire che ognuno di noi ha le sue responsabilità nella costruzione della pace e che le nostreguerre sono i nostri sterili litigi, i bisticci per un gioco o i capricci per una sciocchezza; le nostre armi sono le parole, avolte così taglienti e offensive, i silenzi, sempre troppo lunghi,gli egoismi e le prepotenze, che non lasciano spazio agli altri.Aiutaci allora attraverso l’esperienza del perdono a trasforma-re questi inciampi della vita quotidiana in momenti di cresci-ta per le nostre famiglie e a prepararci così con le migliori di -sposizioni d’animo ad accoglierti nella grotta di Betlemme.

. . . pper oognuno ddi nnoi

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LLaa lliietta nnotizia……

Io ti rendo lode, Padre,

Signore del cielo e della terra,

che hai nascosto

queste cose ai dotti

e ai sapienti

e le hai rivelate ai piccoli.

(Luca 10,21)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Signore, oggi con la tua Parola ci riveli che nel Tuo regno i veri “grandi” sono gli umili, coloro cioè che si riconosconobisognosi di te. Nelle nostre famiglie, di fronte a tanti pro-blemi, a volte ci sembra di aver già capito tutto, di poter fareda soli o addirittura di essere quelli che possono insegnaresenza aver più niente da imparare. Aiutaci allora ad impararedai bambini più piccoli l’atteggiamento di chi sa di aver biso-gno di tutto e la consapevolezza di dover essere sempre ac-compagnati per mano: noi vogliamo essere quei piccoli a cuiti riveli ed averti come riferimento per la nostra vita, per po-terci rivolgere a te nei momenti del bisogno e ringraziarti neimomenti più belli.

. . . pper oognuno ddi nnoi

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Martedì 4 dicembre

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Signore, oggi ci parli di ciechi che vedono, di muti

che parlano, e di altri grandi miracoli che hai com-piuto e di cui la folla si stupisce. Noi non abbiamo mai

visto niente di tutto questo, ma ti chiediamo di insegnarcia rimanere stupiti dei piccoli grandi miracoli di tutti i giorni,quelli che parlano della bellezza del creato, della grandezza delcuore di tante persone che incontriamo. Come è successo nelbrano che abbiamo ascoltato, tu ti prendi cura di noi, interve-nendo nelle nostre vite con doni che a noi spetta solo di rico-noscere e accogliere. Donaci la capacità di saper vedere la tua“miracolosa” presenza nella quotidianità delle nostre case etestimoniarla con le persone che incontriamo.

.. . pper oognuno ddi nnoi

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Mercoledì 5 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

La folla

era piena di stupore

nel vedere

i muti che parlavano,

gli storpi raddrizzati,

gli zoppi che camminavano

e i ciechi che vedevano.

E glorificava

il Dio di Israele.

(Matteo 15,31)

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LLa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Aprite le porte:

entri il popolo giusto

che si mantiene fedele.

Il suo animo è saldo;

tu gli assicurerai la pace,

pace perché

in te ha fiducia.

(Isaia 26,2-3)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Signore, con la lettura di oggi ci ricordi che la pace è per chiha fiducia in te e ti è fedele: questo non è sempre facile perchéa volte sembra proprio che tu ci chieda di percorrere stradeche non fanno per noi, un lavoro che non sembra adatto, uncompagno di banco o un insegnante che non ci va a genio…Certe volte proprio non capiamo! Ma che serenità quella vol-ta che, nonostante tutto, ci siamo fidati, abbiamo accettato dicuore e a distanza di tempo ci siamo accorti che il tuo proget-to era ben più grande di quello che riuscivamo a vedere in quelmomento. E che pace anche quella volta che ti siamo stati fe-deli fino in fondo, mettendo a tacere il nostro egoismo, il no-stro orgoglio, il dio-denaro, il dio-lavoro…Per la pace nelle nostre case, rafforzaci Signore nella fedeltà enella fiducia in te.

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Giovedì 6 dicembre

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…… ssi ffa rr i fless ione ee ppreghiera…Signore, oggi, attraverso la lettura della tua Parola, ci ricordia-mo che Tu ci hai promesso la salvezza. Che strana la parola“promessa”: ne sentiamo in continuazione, ogni pubblicità cipromette una soddisfazione e una gioia che poi, o non arrivamai, o dura pochissimo. Per non parlare poi delle promesseche facciamo noi, così difficili da mantenere… Tu però torni ariempire di significato questa parola: tu sei colui che mantie-ne la promessa.La tua è una promessa di salvezza, fatta rovesciando le nostrelogiche terrene: ad essere rallegrati saranno gli umili e a gioiresaranno i poveri. Insegnaci allora a valutare con sapienza i be-ni della terra affinché possiamo un giorno far parte di coloroche gioiranno in te.

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Venerdì 7 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Udranno in quel giorno

i sordi le parole

di un libro;

liberati dall’oscurità

e dalle tenebre, gli occhi

dei ciechi vedranno.

Gli umili si rallegreranno

di nuovo nel Signore,

i più poveri gioiranno

nel Santo di Israele.

(Isaia 29,18-19)

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…… aannunciata ddai ppoveri…Fatima è una giovane donna del Marocco, immigrata e di fedemusulmana che si ritrova sola e abbandonata con un bambinonella pancia. Disperata per la paura di non farcela, dapprimapensa di abortire, poi decide di partorire e di lasciare il bam-bino ad un destino migliore che non quello che avrebbe potu-to avere con lei. Poi, quasi per caso, incontra persone che si in-teressano alla sua situazione, che le promettono egarantiscono un aiuto e la incoraggiano in questo momentodifficile. Ha sentito di non essere sola, si è sentita amata e ac-cettata e, attraverso tante difficoltà, ha partorito una stupendabambina.Si sistema in un piccolo appartamento, vicino ad altre famiglie,trova un lavoro e comincia a farsi attenta ad alcune situazioni dibisogno di altre donne straniere che si ritrovano nelle sue condi-zioni iniziali di abbandono e disperazione: Amina, una ragazzadel Marocco lasciata dal marito perché era in attesa di un bambi-no e Natalia una donna dell’Ucraina che cercava un posto per leie per il suo bambino di una settimana, visto che era stata cacciatadalla famiglia dove si trovava per lavoro. Così, la casa di Fatimadiventa a sua volta luogo di accoglienza per situazioni difficili,oasi di passaggio per altre donne che da sole non ce l’avrebberofatta.E se provate a chiedere a Fatima il perché di questa sua disponi-bilità, vi sentirete rispondere: “Non posso non restituire ad altri,nel piccolo che posso fare, quello che a mia volta ho ricevuto, per-ché ho capito che questo è l’unico modo di vivere”.Certo questa è una pagina di Vangelo, come al solito con dei pro-tagonisti inaspettati e con una logica sorprendente, proprio comesolo il Signore sa fare. E questo è sicuramente un seme della civil-tà dell’amore, un segno della pace che è possibile, un segno di spe-ranza e di incoraggiamento che una persona semplice e con unsacco di problemi ci insegna.

Un operatore Caritas

IMMACOLATA CONCEZIONE (Sabato 8 dicembre)

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Non temere, Maria,

perché hai trovato grazia

presso Dio.

Ecco concepirai un figlio,

lo darai alla luce

e lo chiamerai Gesù.

Sarà grande e chiamato

Figlio dell’Altissimo;

il Signore Dio

gli darà il trono

di Davide suo padre

e regnerà per s empre

sulla casa di Giacobbe

e il suo regno non avrà fine.

(Luca 1,30-33)

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…… ddiventa vvitaNessuno è tanto povero da non potersi mettere a servizio dellepersone. Quello che abbiamo ricevuto, gratuitamente, è un donoda condividere perché la lieta notizia di Gesù sia annunciata anche con gesti concreti. Analizziamo bene il nostro tempo: chespazio diamo al volontariato, al servizio di persone che fanno piùfatica? La parrocchia, la Caritas possono darci indicazioni in pro-posito e aiutarci a mettere a disposizione i doni ricevuti.

Preghiamo iins iemeSignore, dacci il dono dell’accoglienza, per mol-tiplicare la gioia intorno a noi. Insegnaci la gra-tuità perché il tuo amore sia visibile a tutti. Co-me Fatima aiutaci a dire: questo è l’unico mododi vivere.

Liete nnot iz ie… dal la nnave ddel la ll ega li tà

Sai, io sono una ragazza

che si è sempre fatta gli

affari suoi senza andare ad

intromettersi nella vita

altrui, però dopo quel gior-

no nell’aula-bunker con

tutte quelle persone che

parlavano e manifestavano

la loro disapprovazione alla

mafia, ho capito che è giun-

to il momento di dire “ba-

sta” a tutte le cose brutte

che mi circondano.

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…… aannunciata ddai ppoveri…Dobbiamo ricordare che siamo stati un popolo di emigranti. Ilgiornalista Gian Antonio Stella inizia un suo libro (“L’Orda,quando gli albanesi eravamo noi”) con queste parole “La fecciadel pianeta, questo eravamo. Meglio: così eravamo visti noi ita-liani”. Tutto ciò credo che non lo dovremmo mai dimenticare.Ora siamo noi a dover accettare persone dalla cultura, dai costu-mi e dalle abitudini diverse dalle nostre, ma non dobbiamo maiconsiderare qualcuno, anche se povero, la feccia del pianeta, e do-vremmo dire, come diceva Madre Teresa di Calcutta “amali”.Nella nostra parrocchia molti credono in ciò ed è per questo cheda oltre tre anni portiamo avanti un programma di accoglienza:cene, panini, docce ed una scuola d’Italiano. Tutti questi inter-venti sono rivolti ai numerosi stranieri che vivono in baracchelungo le sponde del vicino fiume Aniene.In occasione della consegna degli attestati scolastici, abbiamo or-ganizzato un momento particolare con la messa in scena dellacommedia “Romeo e Julieta” ai tempi… del permesso di soggior-no. L’idea è venuta perché quest’anno un cospicuo numero di ra-gazzi, tra i 12 e 19 anni, hanno frequentato la nostra scuola.Abbiamo trovato un regista disponibile a guidarci, dei pezzi distoffa (anche brutti), dei cartoni, che non servono solo per ripa-rare dal freddo, dei teli di plastica, che non servono solo per farei tetti delle baracche, tanta buona volontà (sono circa 4 mesi chesi lavora alla sua realizzazione), tanto tanto amore ed ecco tutto èpronto.Sicuramente non è un’opera da professionisti, sicuramente i mez-zi sono scarsi, ma tutti gli attori ci hanno messo tanto impegnoper dimostrare che tra gli immigrati non c’è solo gente che “raz-zola” nei cassoni dell’immondizia, che beve, o fa di peggio… c’èanche tanta brava gente che vuole lavorare, che vuole studiare,che vuole impegnarsi per avere un futuro migliore rispetto aquello che avrebbe potuto avere nel paese di origine… come, finoa qualche anno fa, abbiamo fatto noi.

Una parrocchia di periferia

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Accoglietevi perciò

gli uni gli altri come

Cristo accolse voi,

per la gloria di Dio.

Dico infatti che Cristo

si è fatto servitore

dei circoncisi in favore

della veracità di Dio,

per compiere le promesse

dei padri;

le nazioni pagane

invece glorificano Dio

per la sua misericordia,

come sta scritto

“Per questo ti celebrerò

tra le nazioni pagane,

e canterò inni

al tuo nome”.

(Romani 15,7-9)

Seconda domenica di Avvento 10 dicembre

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…… ddiventa vvitaPezzi di stoffa, anche brutti, e cartoni diventano scenografie; per-sone solitamente ai margini, guardate con sospetto, diventano at-tori, tecnici, musicisti, mostrando il meglio di sé. Questa parroc-chia ha seguito la logica dell’amore, non della sola beneficenza; siè messa in relazione con le persone, non ha solo “provveduto ai casi”. Ricordando “quando gli Albanesi eravamo noi”, ha ricono-sciuto in tutti dignità e valore. Occorre recuperare creatività, inventarsi modi perché le persone in difficoltà vengano ricono-sciute nelle loro risorse, e venga loro chiesto di coinvolgersi, dipartecipare. Parliamone in parrocchia.

Preghiamo iins iemeSignore, il futuro migliore che tante persone cercano tra noi, puòdiventare possibile anche grazie all’accoglienza di ogni persona,di ogni comunità. Insegnaci lo spirito dell’accoglienza, privo dipregiudizi, aperto alla Tua presenza in ogni persona.

Lie te nnotiz ie… dal la nnave ddella llega lità

La mafia non è solo alimen-

tata da mafiosi, ma anche

dalla poca conoscenza che

porta a creare persone

omertose che non capisco-

no l’importanza di combat-

tere questa ignobile situa-

zione. Tutti abbiamo il

diritto di vivere in libertà e

serenità e questo non ac-

cadrà finché non combat-

teremo fianco a fianco per

permetterlo.

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…… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Cammineremo sulla Via santa, Signore, ora lo so… enon sarà la strada “in discesa” o quella “facile”: sarà la via

in cui tutto avrà chiaramente un senso, il senso. E noi lapercorreremo nella gioia quando splenderà nitida ai nostri

occhi la meta verso cui vogliamo andare. Gioia e felicità ci seguiranno, la tristezza e il pianto fuggiranno perché sapremoche non la fatica, non l’incomprensione, la debolezza o la delusione possono allontanarci da Te. I redenti la percorre-ranno, non i super-men, ma coloro che si sono lasciati abbrac-ciare da te nei giorni della vittoria e in quelli della sconfitta.

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Lunedì 10 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Ci sarà una strada

appianata

e la chiameranno

“Via santa”;

nessun impuro

la percorrerà e gli stolti

non vi si aggireranno.

Non ci sarà più il leone,

nessuna bestia feroce

la percorrerà,

vi cammineranno i redenti.

Su di essa ritorneranno

i riscattati dal Signore

e verranno in Sion

con giubilo;

felicità splenderà

sul loro capo;

gioia e felicità

li seguiranno

e fuggiranno tristezza

e pianto.

(Isaia 35,1-10)

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LLa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Sali su un alto monte,

tu che rechi liete notizie

in Sion; alza la voce

con forza, tu che rechi

liete notizie in Gerusalemme.

Alza la voce, non temere;

annunzia alle città

di Giuda:

“Ecco il vostro Dio!”.

(Isaia 40,9)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Ma devo essere io ad annunciare Dio? Io reco liete notizie inSion? Se vedo le mie mani sono vuote, se mi immergo nel miocuore notizie tristi mi circondano. Ma al centro del mio esistereecco uno sguardo, il calore di un abbraccio dato e ricevuto, il desiderio di un incontro non ancora compiuto. Allora ho ancheio una buona notizia, la buona notizia: ecco il Signore, vive nella comunione perfetta della Trinità e anche nella comunione dell’uomo e della donna.Rallegrati Gerusalemme, nelle nozze ecco il nostro Dio!

. . . pper oognuno ddi nnoi

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Martedì 11 dicembre

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Eccoci Signore, ci siamo incontrati e nelle nostre nozze cerchiamo l’incontro con Te! Ma lo scorrere dei giorni ci co-glie impreparati, non sempre curiamo la nostra relazione co-me dovremmo e distrattamente ci amiamo, più preoccupati diciò che non riusciamo a fare che lieti per quanto abbiamo fat-to. E temiamo di dire che siamo stanchi e affaticati come se inqueste parole vedessimo tracciato il disegno di un fallimento. Ma tu ci chiami insieme e ci dici: “Venite a me affaticati estanchi. Tenetevi per mano e venite a me, vi darò io la forza,così come il vigore, ma le mani che si uniscono, quelle, le po-tete portare solo voi!”

. . . pper oognuno ddi nnoi

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Mercoledì 12 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Non lo sai forse?

Non lo hai udito?

Dio eterno è il Signore,

creatore di tutta la terra.

Egli non si affatica

né si stanca,

la sua intelligenza

è inscrutabile.

Egli dà forza

allo stanco

e moltiplica

il vigore allo spossato.

(Isaia 40,28-29)

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LLa llieta nnotiiziia……

Ti lodino, Signore,

tutte le tue opere

e ti benedicano

i tuoi fedeli.

Dicano la gloria

del tuo regno

e parlino della tua potenza.

(Salmo 145,10-11)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Sei potente Signore! Oggi lo possiamo dire noi che siamo letue creature. Ecco siamo giunti a Te nei giorni della fatica e abbiamo toccato la tua potenza perché nelle nostre maniunite ma vuote hai riversato il balsamo della comprensione eil fuoco del desiderio. Vogliamo restare uniti a Te perché solocosì restiamo uniti fra di noi.Quale potenza Signore! Vogliamo ricominciare e un simile desi-derio può giungere solo da Te, sì non abbiamo paura neppure didircelo: ricominciare, ricominciare, oggi e domani, ogni giornoper tutti i giorni della nostra vita.

. . . pper oognuno ddi nnoi

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Giovedì 13 dicembre

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Ricominciare ogni giorno con lo stesso vigore con cui i bam-bini si tuffano nei loro giochi. Come è possibile? Sei tu Cristoche ci indichi la via, tu lo Sposo cui chiedere aiuto. Allora abbiamo guardato, nascosti fra i discepoli, alcuni dei tuoi in-contri e li abbiamo visti vissuti nella pienezza! Che fosse gioiao dolore non hai mai avuto paura di farti coinvolgere total-mente, ballando con chi festeggiava e piangendo con chi sof-friva. E ogni volta hai realizzato l’incontro nella comunione.Anche noi dobbiamo avere il coraggio di cercare sempre osti-natamente la comunione fra di noi, nel riso e nel pianto, neigiorni di sereno e in quelli di tempesta.

.. . pper oognuno ddi nnoi

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Venerdì 14 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

A chi paragonerò

io questa generazione?

Essa è simile

a quei fanciulli seduti

sulle piazze

che si rivolgono

agli altri compagni

e dicono: Vi abbiamo

suonato il flauto

e non avete ballato,

abbiamo cantato

un lamento

e non avete pianto.

(Matteo 11,16-17)

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LLa llieetaa nnootizia…

Preparate

la via del Signore,

raddrizzate i suoi sentieri!

Ogni uomo vedrà

la salvezza di Dio.

(Antifona al vangelo,

Luca 3,4.6)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Vedremo la tua salvezza e si presenterà a noi mentre cam-mineremo su di un sentiero tortuoso. Noi cammineremoinsieme sulla via e mentre la percorreremo verso di Te avre-mo la gioia di scoprire che Tu sei dinnanzi a noi ad atten-derci e al nostro fianco per sorreggerci, sopra di noi per ve-gliarci e alle nostre spalle per spronarci.Ecco la salvezza di Dio per noi, scoprirci totalmente immersi inLui, insieme da sempre e per sempre.

. . . pper oognuno ddi nnoi

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Sabato 15 dicembre

…… aannunciata ddai ppoveri…Sono un ragazzo siciliano di 30 anni, mi chiamo Alessandro. Rac-contare la mia storia non è facile, perché ho avuto una vita molto dura, però mi fa anche piacere potere parlare di me e diquello che mi è successo.Vengo da una famiglia che non sta male economicamente, manonostante questo sono finito su una cattiva strada… soprattuttoper colpa delle amicizie sbagliate che avevo da ragazzo. Ho inizia-to a rubare a 15 anni, per il solo desiderio di avere denaro facile. Hoconosciuto il carcere minorile e non sono andato a scuola regolar-mente. Sono venuto a Carpi per la prima volta negli anni Novan-ta con la mia fidanzata. Qui ho trovato una realtà che dava moltepossibilità di lavorare… a me sembrava possibile iniziare una nuo-va vita regolare, lasciarmi alle spalle gli anni brutti vissuti nella miacittà. Ma la mia ragazza mi ha lasciato e io sono tornato in Sicilia.Purtroppo lì ho ripreso le abitudini di prima e, per una rapina, hoscontato un anno e otto mesi in carcere.Poi sono ritornato a Carpi. Oggi voglio soltanto chiudere con ilmio passato, dove ho conosciuto, oltre al carcere, anche la droga. Ho conosciuto una ragazza straniera che mi ha creduto e ha capi-to che stavolta faccio sul serio. La amo molto e aspettiamo ancheun bambino.Ma le cose non sono ancora a posto, perché non riesco a trovare la-voro… Trovando un lavoro potrei dimostrare che sono una perso-

na nuova, che ho chiuso per sempre con il mio brutto passato eche sono capace di assumermi la responsabilità di un figlio. Hobussato a molti uffici e agenzie, ma mi hanno offerto finora sol-tanto pochi lavori saltuari, anche se io sono disposto a fare qua-lunque tipo di lavoro. Voglio anche tornare a scuola, per imparare e avere nel futuromigliori possibilità di lavoro. Provo vergogna per quello che ho fatto nel passato… adesso de-sidero solo cambiare la mia vita, ma è difficile! Ci sono pochis-sime opportunità per una persona che ha capito di avere sba-gliato e vuole ricominciare tutto da capo, onestamente! Avolte, forse, è facile esprimere giudizi superficiali sulle personecome me, che hanno fatto degli errori. Ma prima di giudicar-ci, bisognerebbe conoscere tutte le difficoltà che incontriamo

e che ci fanno rischiare continuamente di ricacciar-ci nell’inferno che vogliamo lasciare.

Un ragazzo

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Irrobustite

le mani fiacche,

rendete salde

le ginocchia vacillanti.

Dite agli smarriti

di cuore: “Coraggio!

Non temete;

ecco il vostro Dio,

giunge la vendetta,

la ricompensa divina.

Egli viene a salvarvi.

Allora si apriranno

gli occhi dei ciechi

e si schiuderanno

gli orecchi dei sordi.

Allora lo zoppo

salterà come un cervo,

grid erà di gioia

la lingua del muto.

(Isaia 35,3-6a)

Terza domenica di Avvento 16 dicembre

22

23

…… ddiventa vvitaIrrobustire le mani fiacche, rendere salde le ginocchia va-cillanti, significa mettersi a fianco delle persone più de-boli, camminare insieme con pazienza, accettando ca-dute e scivolate, ricominciando ogni volta da capo. È lafatica di chi opera con i senza dimora, con persone vitti-me di tossicodipendenze, con malati mentali… Se cono-sciamo persone coinvolte in queste situazioni, cerchiamodi stare vicini almeno alle famiglie. Se ci è possibile, pre-stiamo la nostra opera o almeno sosteniamo finanziariamentequelle organizzazioni che affrontano questi problemi, cercan-do percorsi di recupero ad una vita nuova. Questo ragazzo cista provando, questa è la sua “buona notizia”.

Preghiamo iins iemeSignore, vieni a salvarci, rendici capaci di gioire insieme ai piùpoveri di ogni piccolo passo avanti, di sostenere ogni fatica.Stai vicino a chi è più solo, scoraggiato, dacci occhi per vede-re, orecchie per ascoltare, un cuore aperto.

Liete nnot izie… dalla nnave dde lla llegal ità

Eravamo nel quartiere pa-

lermitano di Corleone a

manifestare contro la ma-

fia e molti corleonesi non

hanno apprezzato le nostre

azioni; lo stesso è succes-

so per le vie di Palermo do-

ve molti ci hanno insultato

suonando clacson e urlan-

do. Ho sentito l’omertà, ma

ho visto anche gli occhi di

persone che vedevano in

quella manifestazione qual-

cosa di buono e di utile, si

sono sentite aiutate.

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…… ssi ffa rr i f less ione ee ppreghiera…Signore, Tu hai detto: “chi vuol essere il primo tra voisarà il servo di tutti” (Mc 10,44).

Fa che i potenti della terra comprendano che nell’eserciziodi ogni potere, al di sopra delle ideologie e degli interessi, de-ve prevalere la logica del servizio all’uomo e la difesa della vita.

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LUNEDÌ 17 DICEMBRE

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Non sarà tolto

lo scettro da Giuda

né il bastone

del comando

tra i suoi piedi,

finché verrà colui

al quale esso appartiene

e a cui è dovuta

l’obbedienza dei popoli.

(Genesi 49,10)

24

LLa llieta nnoottizziaa…

Ecco, verranno giorni

– dice il Signore –

nei quali susciterò

a Davide

un germoglio giusto,

che regnerà

da vero re

e sarà saggio

ed eserciterà il diritto

e la giustizia sulla terra.

(Geremia 23,5)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…La Tua Parola proclamata dal profeta Geremia si è compiuta,o Signore, il germoglio giusto è il Tuo Figlio Gesù. Un re conla corona di spine e per trono una croce, un re del tutto diver-so da quello atteso dagli uomini, che dona la Sua vita per lanostra salvezza, che ci chiede di condividere non ricchezza egloria, ma spesso sofferenze proprie e dei fratelli. Il Suo gran-de messaggio è racchiuso nella parola “Amore”.Fa’ o Signore che anche in noi germogli quel seme d’Amore“Tuo Figlio Gesù” in modo che anche da noi possano venirefrutti d’Amore.

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MARTEDÌ 18 DICEMBRE

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Signore Gesù con la Tua parola inviti anche noi a non temere,a fidarci di Te, a sentire sempre vicino a noi la Tua Presenza,quella presenza di Padre che ci guida, ci sorregge nelle cadute,esaudisce le nostre preghiere, ci ama e ci invita ad essere suoiannunciatori.Ti preghiamo Signore affinché la forza del tuo amore sosten-ga il nostro rapporto di coppia e di famiglia trasformando lenostre vite in parola vissuta e donata a Te e ai fratelli che ponisul nostro cammino. Fa’ che possiamo esprimere la nostra riconoscenza a Dio Padre per il Suo amore fedele, misericor-dioso e vero.

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MERCOLEDÌ 19 DICEMBRE

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Non temere, Zaccaria,

la tua preghiera

è stata esaudita

e tua moglie Elisabetta

ti darà un figlio,

che chiamerai Giovanni.

Avrai gioia

ed esultanza e molti

si rallegreranno

della sua nascita,

poiché egli sarà grande

davanti

al Signore.

(Luca 1,13-15)

26

LLa llieetaa nnotiiziia…

Ti saluto,

o piena di grazia,

il Signore è con te.

(Luca 1,28)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…La frase pronunciata dall’Angelo Gabriele turba Maria, chesi domandava che senso avesse questo saluto. È nel silenzioche Maria ascolta la voce dell’Angelo, e in questo profondosilenzio del cuore, Maria ha potuto udire la Voce di Dio: Dionon chiede altro che di venire accolto, di essere accettato nel-la nostra vita con tutto quello che Egli fa, con tutto quello checomporta, rinunciando a noi stessi, al nostro modo di vedere,ai nostri progetti, per entrare nel Suo disegno... anche quandoquesto ci sembra incomprensibile, “inadeguato” a noi, per noi.

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GIOVEDÌ 20 DICEMBRE

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…… ssi ffa rr i flessione ee ppreghiera…O Signore, nel silenzio, come a tua madre, ci fai

giungere agli orecchi la tua voce. Con Te nel gremboil cuore pulsa in modo nuovo e gli occhi di madri e di

padri si aprono ad una realtà mai conosciuta. Il Tuo volto materno entra nella nostra famiglia, nelle altre famiglie, nella vita di ogni giorno. Grazie, Signore, perché con il tuo annuncio ci fai più traspa-renti, più veri, più credibili.

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Venerdì 21 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Ecco, appena la voce

del tuo saluto

è giunta ai miei orecchi,

il bambino

ha esultato di gioia

nel mio grembo.

E beata colei

che ha creduto

nell’adempimento

delle parole

del Signore.

(Luca 1,44-45)

28

LLa llieta nnoottizziaa…

Ha spiegato la potenza

del suo braccio,

ha disperso i superbi

nei pensieri

del loro cuore;

ha rovesciato

i potenti dai troni,

ha innalzato gli umili;

ha ricolmato

di beni gli affamati,

ha rimandato a mani

vuote i ricchi.

(Luca 1,51-53)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Signore, con l’enorme forza del Tuo amore, la stessa forzacon la quale ci hai donato la vita, Tu che aiuti tutte le per-sone in difficoltà, riempici di Te, cosicché possiamo diffon-dere questa Tua forza e questo Tuo amore nel mondo e por-tare a compimento la missione che ci hai affidato.

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Sabato 22 dicembre

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…… aannunciata ddai ppoveri…La mente di ragazzina non mi permetteva di capire quanto lie-ta fosse quella notizia: Michele era in comunità e non solo stava bene, stava tornando a nuova vita.Gli occhi di mamma e papà brillavano nel sentirlo felice men-tre raccontava come si stava riprendendo la sua vita, come il la-voro con altri ragazzi e il rendersi utile ogni giorno gli stessedando la possibilità di costruirsi un vero futuro. Il fatto chenon fosse realmente figlio loro non rendeva meno importan-te e forte il sentimento di gioia per quel ragazzo che per tantianni, con tutta la sua sensibilità, gioia di vita, intelligenza nonera riuscito a superare le difficoltà familiari e personali. Quan-te liti, quanti scontri per il suo bene, quanti abbracci affettuo-si e momenti di felicità e orgoglio hanno segnato la vita dellamia famiglia mentre Michele era con noi.Le sue parole quel giorno portavano risposte positive alle tante preghiere che silenziosamente erano state consegnate aDio dai cuori di due genitori.Il valore della famiglia, dell’amore reciproco, del rispetto perl’altro, del lavoro e del sacrificio erano stati testimoniati a lungo con la quotidiana vita di famiglia e lui silenzioso li ave-va fatti suoi senza capirne a fondo il valore e la ricchezza. Maquelle parole al telefono trasmettevano nuova fiducia e leni-vano tutti gli sforzi, le fatiche e i dispiaceri affrontati: Miche-le stava trovando la sua via per la serenità. Quando è mancato, in molti abbiamo chiesto a Dio perchédopo tante fatiche e sofferenze gli avesse permesso di raggiun-gere la felicità se doveva togliergliela così in fretta. Mi ci sonovoluti anni, molte preghiere e spesso tante lacrime per capirequanto fortunato era stato Michele e anche noi. Era stato testimone vivente della lieta notizia, ne era ricercatore e por-tatore allo stesso tempo: anche per lui era stato possibile il recupero, il ritorno, la conversione ad una vita ricca di signifi-cato ed amore.

Una sorella

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Allora Isaia disse:

«Ascoltate,

casa di Davide!

Non vi basta di stancare

la pazienza degli uomini,

perché ora vogliate

stancare anche quella

del mio Dio?

Pertanto il Signore stesso

vi darà un segno.

Ecco: la vergine

concepirà un figlio,

che chiamerà

“Emmanuele”:

“Dio-con-noi”».

(Isaia 7,13-14)

Quarta domenica di Avvento 23 dicembre

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…… ddiventa vvitaPur nel dolore, questa sorella ha trovato un senso ad una sto-ria altrimenti incomprensibile. Una famiglia ha accolto comefiglio un ragazzo solo, accompagnandolo nella fatica di cre-scere, di superare le proprie carenze, di sbagliare, di ritrovarsi.Testimone vivente della lieta notizia, ricercatore e portatoreallo stesso tempo. Solo un cuore di sorella “vera” poteva legge-re il “segno” di Dio. L’affido famigliare, l’adozione, sono iniziative impegnative e difficili, in cui è possibile che una per-sona senza affetti ritrovi se stesso e viva una vita piena. Non sitratta di riempire vuoti, ma di mettere a disposizione l’energiadell’amore gratuito, senza contropartita.

Preghiamo iins iemeSignore, aiutaci a leggere i segni di Dio: Gesù nasce, bambino,e rinnova la terra. Ogni fatica, ogni dolore viene illuminata daTe. Vieni, Signore, Maranatha!

Liete nnot iz ie… dal la nnave ddel la ll ega li tà

Noi ragazzi, per ricordare

Paolo Borsellino e Giovanni

Falcone, ci siamo messi

a cantare e a ballare la

canzone di Fabrizio Moro

“Pensa”, che descrive per-

sone che hanno lasciato

un segno con coraggio e

impegno, proprio come

loro due.

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…… ssi ffa rr i fless ione ee ppreghiera…Com’è bello sentire che la nostra vita ha uno scopoben preciso, che la nostra presenza ha un significato

e un senso fin dal principio. Quante volte diciamotutto questo ai nostri figli?

Signore aiutaci a raccontare ai nostri figli che la loro vita è preziosa e che Tu fin da ora hai assegnato loro un compitoimportante, in loro confidi e di loro ti fidi.

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Lunedì 24 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

E tu, bambino,

sarai chiamato

profeta dell’Altissimo

perché andrai

innanzi al Signore

a preparargli le strade,

per dare al suo popolo

la conoscenza

della salvezza

nella remissione

dei suoi peccati,

grazie alla bontà

misericordiosa

del nostro Dio,

per cui verrà a visitarci

dall’alto un sole che sorge.

(Luca 1,76-78)

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34

…… aannunciata ddai ppoveri…Da circa 6 anni, non vivo più con i miei genitori. Per proble-mi seri di difficoltà di convivenza non ho più legami con loro.Nei primi quattro anni sono rimasta in grave difficoltà; poi holavorato in un bar, ma la nascita dei miei due bimbi mi hannoreso difficile conciliare il ruolo di mamma con il lavoro.Col papà dei miei due bambini mi sono lasciata sin dal primomomento in cui ho saputo di essere incinta. Lui voleva che ioabortissi. Invece ho voluto continuare per la mia strada e luiper la sua. Quando anche gli amici della Caritas, che già mi stavano se-guendo, hanno saputo della mia gravidanza, in tanti si sonoprodigati in mio soccorso dal punto di vista sia morale chemateriale. Da allora mi sono stati sempre vicini. Mi hannoaiutata a trovare una sistemazione ed un lavoro. A Tarantonon è molto facile. Quattro di loro sono stati i padrini e le madrine dei miei due gemelli, un maschio ed una femmina,Piero e Simona, che sono stati battezzati. È stato, quello, unmomento molto commovente. Emozioni che non dimenti-cherò mai. Anche la parrocchia mi ha aiutato: grazie a questi amici, infatti, ho ritrovato la fede.Le vicende familiari e le loro conseguenze mi avevano un po’inaridita.Ora sono fiduciosa per il futuro perché il lavoro che svolgo inclinica come ausiliaria, anche se a tempo determinato, mi hapermesso di acquisire una competenza professionale che mipotrà essere utile per altre opportunità di lavoro di caratteresocio-sanitario. È un settore che mi piace molto.Per il resto e al di sopra di tutto mi interessa che i miei due figlistiano sempre bene e sereni in un ambiente colmo di amore.Ciò che io, purtroppo, non ho avuto nella mia famiglia.

Una mamma

Natale (Martedì 25 dicembre)

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Come sono belli

sui monti

i piedi del messaggero

di lieti annunzi

che annunzia la pace,

messaggero di bene

che annunzia la salvezza,

che dice a Sion

“Regna il tuo Dio”.

Senti? Le tue sentinelle

alzano la voce,

insieme gridano di gioia,

poiché vedono

con i loro occhi

il ritorno del Signore in Sion.

Prorompete insieme

in canti di gioia,

rovine di Gerusalemme,

perché il Signore

ha consolato il suo popolo,

ha riscattato Gerusalemme.

(Isaia 52,7-9)

35

…… ddiventa vvitaÈ Natale per questa mamma: quello che la vita le aveva nega-to è tornato grazie ad una comunità attenta e generosa. I suoibambini avranno un futuro diverso, grazie al suo impegno ealla fede ritrovata.Oggi ricordiamoci di tutti i bambini grazie ai quali tante don-ne e uomini si risollevano e cercano una vita migliore. In queste feste, diamo loro un posto nelle nostre case.

Preghiamo iins iemeSignore, i piedi del messaggero ci annunciano la lieta notizia: Diosi è fatto bambino e abita tra noi. Grazie del dono della vita. Liete nnot iz ie…

dal la nnave ddel la ll ega li tà

Mi trovo senza parole a

descrivere quel meraviglio-

so 23 maggio in cui

50.000 persone hanno

detto al mondo di voler

cambiare le regole, di voler

andare a testa alta per le

strade o più semplicemen-

te di volere la libertà.

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…… ssi ffa rr i fless ione ee ppreghiera…Signore, quante volte nel momento della difficoltà nonsiamo riusciti a vedere oltre, non ci siamo fatti illumi-

nare dalla tua presenza.Aiutaci a tenere il nostro sguardo rivolto verso l’alto per

poter godere della tua luce e rifletterla nella nostra vita e inquella delle persone che sono vicino a noi.

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MERCOLEDÌ 26 DICEMBRE, Santo Stefano

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Ma Stefano,

pieno di Spirito Santo,

fissando gli occhi al cielo,

vide la gloria di Dio

e Gesù che stava

alla sua destra e disse:

“Ecco, io contemplo

i cieli aperti

e il Figlio dell’uomo

che sta alla destra di Dio”.

(Atti degli Apostoli,

7,55-57)

36

LLa llieta nnoottizziaa…

Quello che abbiamo

veduto e udito,

noi lo annunziamo

anche a voi,

perché anche voi siate

in comunione con noi.

La nostra comunione

è col Padre e col Figlio

suo Gesù Cristo.

Queste cose

vi scriviamo

perché la nostra gioia

sia perfetta.

(1 Giovanni 1,3-4)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Ai bambini piacciono molto le storie e le favole ma per raccontarle ci vogliono tempo e fantasia.Signore noi conosciamo una bella storia, una storia vera, fattadi gioia, sofferenza, speranza e amore, un amore che vincesempre, come quello dei supereroi. Aiutaci a raccontare di teai nostri figli, con l’entusiasmo e il calore di chi racconta la storia più bella del mondo.

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Giovedì 27 dicembre, San Giovanni apostolo ed evangelista

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Il buio fa paura a tutti, grandi e piccini, perché quando è buionon si vede dove si va, non si è più sicuri di ciò che si fa e si corre il rischio di inciampare e commettere errori.Signore fa che possiamo ricordarci e ricordare agli altri che tusei la vera luce, quella che non si spegne mai, e che se ti terremo sempre nel cuore il buio non sarà mai più così buio.

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Venerdì 28 dicembre, Santi Innocenti martiri

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Questo è il messaggio

che abbiamo udito

da Gesù Cristo

e che ora vi annunziamo:

Dio è luce e in lui

non ci sono tenebre.

(1 Giovanni 1,5)

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LLaa lliietta nnottizzia…

Ora lascia,

o Signore,

che il tuo servo

vada in pace

secondo la tua parola;

perché i miei occhi

han visto la tua salvezza,

preparata da te

davanti a tutti i popoli,

luce per illuminare

le genti e gloria

del tuo popolo Israele.

(Luca 2,29-32)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Simeone ha aspettato tanti anni la tua venuta Signore, eappena ti ha visto, anche se bambino, ti ha riconosciuto. Fa’ o Signore che anche noi sappiamo riconoscerti nel nostro sposo/a, nei nostri figli, nel vicino di casa, nel com-pagno di lavoro o di scuola, nel lavavetri all’incrocio o nelparcheggiatore in piazza per poterti lodare e ringraziare ognigiorno di esserti fatto presenza viva nella nostra vita.

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Sabato 29 dicembre

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…… aannunciata ddai ppoveri…Accogliemmo Simone in famiglia nel 1992. Diverso tempoprima il nostro parroco ci aveva chiesto di fare da padrini a unbimbetto di 4 anni. Accettammo. I rapporti furono occasio-nali e i nostri nomi archiviati insieme al certificato di battesi-mo. Saltammo di nuovo fuori con la Cresima: qualcuno “cilesse”, ci riconobbe, ci contattò. Accettammo di nuovo, e miomarito si riappropriò del ruolo di “cumpare”, come lo chiama-va la nonna di Simone. Di lì a poco ebbe inizio la storia: setteanni insieme, tra alti e altissimi all’inizio, bassi e sottoterra al-la fine della convivenza, a causa di un desiderio spasmodico dilibertà, e subito la ripresa affettuosa una volta conquistata l’indipendenza, a soli 19 anni, non senza difficoltà. Oggi Si-mone, che ha 27 anni e un lavoro importante, vive nell’appar-tamento di mia suocera - che invece ha preso “in affitto” la suastanza da noi - e attualmente sta cercando casa. Con due ingressi, per sé e per sua madre. Quella vera, di cui si prendeteneramente cura. Gironzola spesso dalle nostre parti e racconta, racconta, racconta… Se gli telefonano dice con na-turalezza: “Ci vediamo dopo, adesso sono dai miei”. Con miomarito parla di azioni e conti correnti, con me di amori, viag-gi e progetti, con Massimiliano, il nostro unico figlio che nonè mai stato figlio unico, non saprei… cose da fratelli. Sta di fat-to che nei cinque mesi in cui Max è stato a Edimburgo, Simone è andato a trovarlo due volte. “Fratelli di madre diversa”, così hanno detto agli amici che indagavano sulle mancate so-miglianze. Lì c’è tutto. Lì c’è Dio che ama senza misura.

Nel 1994 a casa nostra è arrivato Giannino, un down di 40 an-ni. Quando sorride è come se accendesse la luce. Lui ci chiamaspesso mamma e papà e continua a vivere con noi. I ragazzil’hanno svezzato con le uscite al cinema e le partite al bar. Maquesta è un’altra storia.

Una famiglia

Santa Famiglia domenica 30 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……77

Al di sopra di tutto

poi vi sia la carità,

che è il vincolo

della perfezione.

E la pace di Cristo

regni nei vostri cuori,

perché ad essa

siete stati chiamati

in un solo corpo.

E siate riconoscenti!

La parola di Cristo

dimori tra voi

abbondantemente;

ammaestratevi

e ammonitevi

con ogni sapienza,

cantando a Dio di cuore

e con gratitudine salmi,

inni e cantici spirituali.

(Colossesi 3,14-16)

41

…… ddiventa vvita“Al di sopra di tutto ci sia la carità”: Dio, che ama senza misu-ra, è presente nelle relazioni di coppia, in quelle tra genitori efigli, tra i figli. Dio mostra la luce nel sorriso di Giannino, nella vita ritrovata di Simone.Questo intreccio di relazioni permette a ciascuno di trovare ilproprio posto, il proprio ruolo; in questa festa della Santa Famiglia, proponiamoci l’impegno, in famiglia, di mi-gliorare le relazioni fra noi, anche con piccoli gesti, per esserepiù forti e più capaci di rapporti veri, anche nei confronti dichi ci vive accanto.

Preghiamo iins iemeSignore, la tua Parola dimori abbondantemente fra noi, e cirenda capaci di amare veramente, senza misura.

Liete nnot iz ie… dal la nnave ddel la ll ega li tà

La mafia è terrore è mal-

vagità, rovina di tante

famiglie e ragazzi che cre-

scono con quella mentali-

tà. La manifestazione di

tanta gente contraria,

sta a significare che la

mafia non è una malattia

inguaribile, ma è solo una

mentalità discutibile

che tutti insieme pos-

siamo sconfiggere.

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…… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Signore Gesù, la tua parola oggi ci fa ricordare il dono grande del nostro battesimo, quando tu ci hai

accolto come figli e noi abbiamo cominciato ad acco-glierti come Padre, accompagnati dalla fede dei nostri

genitori. Adesso, ogni giorno, ci chiedi di rinnovare quella accoglienza nella fede, ma anche nella relazione con tuttiquelli che abbiamo vicino, che incontriamo ogni giorno o cheincontriamo per un solo giorno. Aiutaci a fare dei nostri incontri una bella occasione per vivere e far vivere la speranza e la gioia del Tuo incontro.Grazie, o Signore, perché ci hai voluti tuoi figli!

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Lunedì 31 dicembre

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

A quanti

però l’hanno accolto,

ha dato potere

di diventare figli di Dio:

a quelli che credono

nel suo nome,

i quali non da sangue,

né da volere di carne,

né da volere di uomo,

ma da Dio

sono stati generati.

(Giovanni 1,12-13)

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…… aannunciata dda i ppover i…Marian Abu Shihab è una signora araba, musulmana, di 30anni, sola, con tre bambini, con un ritardo psichico, che si vede distruggere la sua casa da una bomba il 6 agosto 2006. Leautorità della sua città la prendono in cura per la prima urgenza, ma dove metterla poi?Antonio e Sana Hayek sono invece cristiani, di 35 e 34 anni.Anche loro vivono nella stessa città, nel quartiere un po’ peri-ferico di Wadi Nesnas. Anche loro, il 6 agosto 2006 ricevonoin casa un razzo e la mamma Sana rimane paralizzata; i bam-bini, impauriti, non riescono ad andare più a scuola.Tatiana Kovalov è una donna ebrea di 37 anni, di origine russa, con due figli di 15 e 16 anni, abbandonata dal marito alcolizzato. Il primo agosto, nella stessa città, il suo apparta-mento viene colpito da un razzo. Tatiana rimane ferita, e anche sua figlia Irene, meno gravemente.Sono tre delle trenta storie che potremmo raccontare riguar-do alla guerra che nell’estate del 2006 ha coinvolto Libano eIsraele.Qual è dunque la buona notizia, nel panorama di questa en-nesima guerra mediorientale? Tutte queste persone sono cit-tadini israeliani colpiti dai razzi degli Hezbollah libanesi nel-la città israeliana di Haifa. Se è vero infatti che l’esercitoisraeliano ha distrutto in Libano un bel po’ di costruzioni,ponti, abitazioni, provocando oltre 1000 morti, gli Hezbollahlanciavano razzi sul Libano verso la popolazione civile israe-liana. La Caritas Italiana ha suggerito il gesto inatteso di pro-muovere un segno di conciliazione fra Ebrei e Arabi, entram-bi vittime di un conflitto senza fine. Caritas Gerusalemme, composta da Arabi che vivono su unterritorio occupato dagli Israeliani, si reca ad Haifa e, insiemead una organizzazione ebraica, il “Friendship Village”, porgeaiuto agli Israeliani colpiti dagli Hezbollah con un piccolofondo messo a disposizione da Caritas Italiana.Non era facile credere che degli arabi potessero aiutare degliIsraeliani, e i volti tradivano sulle prime una meraviglia venatadi scetticismo.Ora questi volti sorridono, perché la solidarietà ricevuta da quelli che lapolitica e la storia hanno deciso essere per definizione i “nemici”, è vera-mente capace di annunciare la buona notizia che l’amore trasforma,perché è capace di gesti inattesi.

Un operatore Caritas

Giornata per la Pace e la Giustizia Mercoledì 1° gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Ti benedica

il Signore e ti protegga.

Il Signore faccia brillare

il suo volto su di te

e ti sia propizio.

Il Signore rivolga

su di te il suo volto

e ti conceda pace.

(Numeri 6,24-26)

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…… ddiventa vvi taI gesti impossibili diventano possibili in una logica di amoregratuito. Nel disastro del Medio Oriente, questa piccola goc-cia aiuta tutti a riflettere sull’urgenza della Pace, a partire dagesti che ognuno è in grado di compiere. La guerra è sempredisumana, ingiusta: questo ci dicono i Papi ad ogni 1° gennaioe ciascuno di noi deve impegnarsi innanzitutto a superare laviolenza che ci portiamo dentro, e poi a sostenere le iniziativeche promuovono la pace dove è pesantemente minacciata.Ascoltiamo oggi il messaggio che il Santo Padre ci consegna ecerchiamo di tradurlo in scelte di Pace.

Preghiamo iins iemeSignore, concedici la tua Pace, rendici capaci di costruirla ognigiorno, di custodirla perché nessuno possa insidiarla. Confor-ta le vittime della violenza e della guerra, sostieni lalotta nonviolenta di chi vuole superare questa follia.

Liete nnot iz ie… dalla nnave ddel la ll ega li tà

Dopo il saluto a migliaia di

persone da parte di Ma-

ria Falcone, ha inizio il

corteo in cui abbiamo

alzato in cielo i nostri

striscioni. Uno di questi di-

ceva “La legalità mette le

ali”.

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Signore Gesù, nella festa di ieri abbiamo incontrato Maria,Madre di Dio che ha preparato, nel suo cuore e nella sua vita,la via al Signore. È una via fatta di desiderio e stupore per tut-te le cose belle che abbiamo, ma anche è una via fatta di buioe fatica per le cose oscure alle quali non sappiamo dare rispo-sta. In questa via, a volte larga e piana, a volte tortuosa e stret-ta, Tu ci prendi per mano e ci chiedi di camminare con fidu-cia, tenendo il passo dei più piccoli.Aiutaci Signore, a farci compagni e fratelli di chi fa fatica, adaccoglierli come “buona Novella” per me e per noi, ad infon-dere quella speranza che ci hai promesso perché Tu, Signoresei l’Amore, il Dio amante della vita.Grazie, o Signore, delle strade che prepari per noi!

.. . pper oognuno ddi nnoi

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Mercoledì 2 gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Giovanni rispose:

«Io sono “voce di uno

che grida nel deserto:

Preparate la via al Signore”

come disse

il profeta Isaia».

(Giovanni 1,23)

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LLaa lliietta nnotizia……

Giovanni,

vedendo Gesù

venire verso di lui,

disse «Ecco l’agnello di Dio,

ecco colui che toglie

il peccato del mondo».

(Giovanni 1,29)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Signore Gesù, quante volte ci vieni incontro e noi non cene accorgiamo! Hai il volto del bambino, del nonno, delcollega, del vicino. Hai il volto del perdono, il passo di chifa il primo passo! Ci raggiungi nella voce di una telefonataamica, nel sorriso di chi ti vuol dire: Sono con te, coraggio! Ora, non guardare la nostra povertà che spesso giudica, spar-la, chiude i ponti, evita… Tu sei l’Agnello di Dio che vuole togliere il peccato del mondo.Aiutaci Signore a liberarci dalle nostre pesantezze, aiutaci aguardare a Te con la gioia di chi sa di avere un amico fedele,buono, pronto a perdonare le nostre mancanze. Grazie, o Signore, della gioia che dai ai nostri cuori!

. . . pper oognuno ddi nnoi

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Giovedì 3 gennaio

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…… ssi ffa rr i fless ione ee ppreghiera…Signore Gesù, vedi, anche il creato esprime la gioia

della Tua presenza. Tutto gioisce davanti a Te. Tu seigrande, sei la nostra giustizia che dà risposta alle nostre

attese. Il male, l’orrore, l’odio che ferisce l’uomo e soprattuttoi più piccoli lacera il nostro cuore, ma nel Tuo cuore tutti siamo raccolti. La Tua giustizia sia la nostra giustizia e il nostro giudizio sia la Tua voce. Non vogliamo odiare, non vogliamo condannare, vogliamo amare sempre.Aiutaci, Signore, a superare l’ostacolo che ci divide dal fratelloe a lodarTi insieme alla natura per le opere da Te compiute. Grazie, o Signore, delle meraviglie che compi in ciascuno dinoi!

.. . pper oognuno ddi nnoi

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Venerdì 4 gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

I fiumi battano le mani,

esultino insieme

le montagne.

Esultino davanti

al Signore che viene,

che viene a giudicare

la terra.

Giudicherà il mondo

con giustizia

e i popoli con rettitudine.

(Salmo 98,8-9)

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LLa llieta nnoottizziaa…

Questo è il messaggio

che avete udito

fin da principio:

che ci amiamo

gli uni gli altri.

(1 Giovanni 3,11)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Signore Gesù, nella nostra famiglia vogliamo tanto amarci come vuoi tu, ma non sempre ci riusciamo: pretese, incom-prensioni, egoismi ci bloccano. A scuola vogliamo tanto esse-re fratelli come vuoi tu, ma non sempre ci riusciamo: poco rispetto, rivalità, emarginazione ci fanno essere nemici. Nel la-voro vogliamo tanto essere servizievoli, sorridenti, gentili, come vuoi tu, ma non sempre ci riusciamo: invidie, sopraffa-zioni, critiche ci fanno sentire superiori. Tu oggi ci inviti adamare tutti. Aiutaci, o Signore, a guardare sempre avanti, a credere che letue manifestazioni sono variegate, ma che in ognuna c’è l’impronta del tuo amore.Grazie, o Signore, perché hai fiducia in noi, nellanostra capacità di amarci.

. . . pper oognuno ddi nnoi

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Sabato 5 gennaio

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…… aannunciata ddai ppoveri…“…Davvero hai un figlio? Deve essere proprio bello averne…quando torni a casa dagli una carezza”.Mi aveva colpito molto la sensibilità dietro queste parole diFranco, l’ospite della Tenda con cui ho avuto modo di parlarediverse volte. Un suo amico aveva venduto per strada una quarantina dipiantine concessegli in anticipo da un grossista “compiacente”.Per un giorno le difficoltà di non riuscire a trovare lavoro at-traverso i normali canali sono state superate.Noi volontari siamo 240: perché non provare a dare una ma-no a chi mostra buona volontà? È nata così la proposta diacquistare i vasetti di primule che Franco ha portato inTenda. Abbiamo acquistato circa 34 piante, con un buon mar-gine di guadagno per l’ospite. Sicuramente una goccia nel mare delle sue difficoltà (e se le primule durassero più a lungoavremmo potuto fare anche di più…), ma una goccia che perlui ha significato sentire la partecipazione alla sua storia per-sonale, fatta di “migrazioni” periodiche dalla Puglia allaricerca di lavoro. Ricerca finora sempre delusa, se non per im-pieghi di 1 o 2 giorni con paghe da fame tramite agenzie inte-rinali.Nei diversi colloqui (ed è stato questo forse l’aspetto più bellodi tutta l’iniziativa) mi ha fatto il dono di raccontarsi, con alcune sue vicende personali che ne hanno condizionato la vita, che lo hanno portato 10 anni all’estero a lavorare, masempre per arrivare al limite a fine mese, e poi ancora in Italia, alla ricerca di una svolta che, se ci sarà, saprà più di colpo difortuna che di sua buona volontà, perché a volte la nostra società è spietata con chi vive percorsi difficili, e si ritrova “inritardo” rispetto ai suoi ritmi sfrenati.L’ultima volta che ci siamo sentiti gli ho telefonato per comu-nicargli due annunci di lavoro apparsi in Tenda, che potevanointeressargli; “…li ho già sentiti – mi risponde – ma lì cercanopersone con esperienza, e là cercano apprendisti… grazie lostesso… Comunque ti vorrei chiedere un ultimo favore: puoidare un bacio al tuo bambino?” Fatto.

Un volontario della “Tenda”

Epifania domenica 6 gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Ed ecco la stella,

che avevano visto

nel suo sorgere,

li precedeva,

finché giunse e si fermò

sopra il luogo

dove si trovava il bambino.

Al vedere la stella

essi provarono

una grandissima gioia.

Entrati nella casa,

videro il bambino

con Maria sua Madre,

e prostratisi lo adorarono.

(Matteo 2,9-11)

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…… ddiventa vvitaUna “spesa solidale” può ridare fiducia ad una persona in dif-ficoltà. Questa volta si tratta di una iniziativa informale, masono tante le occasioni in cui ci viene chiesto di spendere conpiù attenzione il denaro, pensando non solo alla qualità o alprezzo, ma alla provenienza della merce, alle condizioni di chila produce. L’esempio più conosciuto è quello del commercioequo e solidale: le Botteghe del Mondo ci danno questa op-portunità, dando garanzie precise sulla formazione del prezzoe sui vantaggi dell’acquisto per le cooperative lo mettono adisposizione. Proviamo a far diventare “ordinaria” l’abitudinead acquistare questi prodotti.

Preghiamo iins iemeSignore, ti manifesti ai sapienti nelle sembianze di un bambi-no… e i Magi hanno creduto alla Stella! Aiutaci a crescere nella fede.

Liete nnot iz ie… dal la nnave ddella llega li tà

Stanchi e cambiati da que-

sto lungo viaggio torniamo a

casa arricchiti dentro e…

anche fuori visto che ci sia-

mo ustionati sotto al sole

della Sicilia, una terra che

non è fatta solo di mafia ma

anche di brava gente che

vuole lavorare e crescere

prosperosa. Una terra che

purtroppo, come recita la

celeberrima canzone “Pen-

sa”, “fra limoni e fra conchi-

glie massacra figli e figlie”.

Tutto questo può cambiare;

come disse Falcone, “La ma-

fia è un fenomeno u mano e

come tutti i fenomeni umani è

destinata a scomparire”.

Noi dobbiamo batterci per-

ché questo accada.

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…… ssi ffa rr i flessione ee ppreghiera…Credere non è così facile; certe volte occorre accet-

tare di camminare al buio. I ragazzi, poi, ci mettonospesso in crisi con le loro domande così radicali!

Signore, insegnaci ad amarci, perché anche in questomodo possiamo rafforzare la nostra fede.

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Lunedì 7 gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Questo è il suo

comandamento:

che crediamo

nel nome del Figlio

suo Gesù Cristo

e ci amiamo

gli uni gli altri,

secondo il precetto

che ci ha dato.

(1 Giovanni 3,23)

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LLa llieta nnoottizziaa…

In questo si è manifestato

l’amore di Dio per noi:

Dio ha mandato

il suo Figlio unigenito

nel mondo, perché noi

avessimo la vita per lui.

(1 Giovanni 4,9)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Grazie, Signore, perché il tuo amore ci dona la vita ogni gior-no: la nostra, quella dei nostri cari, quella di chi ci sta vicino,quella di chi fatica insieme a noi. Aiutaci a rendere la vita nostra e di ciascuno degna del tuo amore.

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Martedì 8 gennaio

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…La vita ci rende spesso tanto stanchi, sembra di non poter arriva-re a tutto, specialmente quando la famiglia è più numerosa oqualcuno attraversa momenti difficili. Ma nell’amore “dimoria-mo in Lui” e così troviamo ristoro. Signore, sorreggi le nostre fatiche.

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Mercoledì 9 gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Noi abbiamo riconosciuto

e creduto all’amore

che Dio ha per noi.

Dio è amore;

chi sta nell’amore

dimora in Dio

e Dio dimora in lui.

(1 Giovanni 4,16)

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LLaa lliietta nnotizia…

“Oggi si è adempiuta

questa Scrittura

che voi avete udito

con i vostri orecchi”.

Tutti gli rendevano

testimonianza

ed erano meravigliati

delle parole di grazia

che uscivano

dalla sua bocca.

(Luca 4,21-22)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Anche noi, Signore, vogliamo renderti testimonianza; aiutaci atrovare i gesti giusti, le parole adatte, perché le persone che vi-vono accanto a noi possano ritrovare la meraviglia del tuo an-nuncio.

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Giovedì 10 gennaio

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…… ssi ffa rr if lessione ee ppreghiera…Signore, insegnaci a trovare i momenti per ritirarci,

per guardarci dentro, per stare in silenzio davanti a Te.Aiutaci a comprendere che i nostri gesti di amore acqui-

steranno così valore, saranno davvero espressione del tuoamore per ogni persona.

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Venerdì 11 Gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

La sua fama si diffondeva

ancor più; folle numerose

venivano per ascoltarlo

e farsi guarire

dalle loro infermità.

Ma Gesù si ritirava

in luoghi solitari a pregare.

(Luca 5,15-16)

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LLa llieta nnoottizziaa…

Giovanni rispose:

“Ora questa mia gioia

è compiuta.

Egli deve crescere

e io invece diminuire”.

(Giovanni 3,29-30)

… ssi ffa rri f less ione ee ppreghiera…Giovanni si fa “da parte”, riconoscendo il Signore. Aiutaci adessere liberi dalla voglia di centrare tutto su noi stessi; a darespazio a Te che, crescendo in noi, ci aiuterai ad essere veri annunciatori della lieta notizia del tuo Vangelo.

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Sabato 12 gennaio

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…… aannunciata dda i ppover i…Quando sono arrivato a Padova, non sapevo che avrei abitatonel quartiere più famoso della città. Via Anelli: la strada daicondomini stipati di immigrati, per i media semplicemente “ilghetto”, il covo dove si annidavano illegalità, traffico di stupe-facenti, clandestinità e malavita. I padovani evitavano di passare di là, avevano paura. Ma io non lo sapevo.Venivo dal Sud Italia, dove per sopravvivere ho fatto l’ambu-lante e lo stagionale nella raccolta dei pomodori; al Nord, invece, ho sperimentato i turni come operaio e magazziniere,ottenendo finalmente il permesso di soggiorno. Nel mio pae-se, la Nigeria, facevo il barbiere, ma qui il mio titolo di studioera carta straccia. Un duro colpo per me, che volevo svolgereil mio mestiere, costruirmi la mia nuova vita come l’avevosempre sognata. C’era un solo modo: tornare sui banchi discuola.Tre anni per ottenere il diploma, tra compagni con la metà deimiei anni, in una convivenza non sempre facile. Lavoravo dinotte, studiavo di giorno. Per tenermi in esercizio, nel tempolibero tagliavo i capelli ai miei vicini di casa su di un pianerot-tolo all’aperto, con un filo elettrico allungato dal mio apparta-mento per accendere il phon, d’inverno con tanti maglioni perripararmi dal freddo. La cosa più difficile era arrivare sul pia-nerottolo e trovarlo imbrattato di immondizie, di escrementi,e ogni volta doverlo pulire e disinfettare per ricevere in mododignitoso i miei vicini-clienti. Molti mi prendevano in giro,non capivano perché insistessi in quella vita così dura, quandoera molto più facile guadagnare illegalmente. Sono stati i tre anni più difficili della mia vita. Mi ripetevoche, se Dio avesse voluto, avrebbe esaudito le mie preghiere...e alla fine è stato così. Ho terminato la scuola e con il titolo inmano mi sono presentato alla Caritas Diocesana che, grazie alProgetto Microcredito, mi ha finanziato un prestito di avvio.Ho affittato un negozio, l’ho arredato con dei mobili usati, hocominciato a ricevere i primi clienti. Oggi posso dire con orgoglio: “Faccio il barbiere”, e dalla Nigeria mi hanno raggiunto mia moglie e mia figlia.

Un immigrato

Battesimo di Gesù Domenica 13 gennaio

LLaa lliieettaa nnoottiizziiaa……

Appena battezzato,

Gesù uscì dall’acqua:

ed ecco, si aprirono i cieli

ed egli vide lo Spirito di Dio

scendere come una colomba

e venire su di lui.

Ed una voce dal cielo disse:

“Questi è il mio figlio

prediletto,

nel quale mi sono

compiaciuto”.

(Matteo 3,16-17)

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…… ddiventa vvi taQuesto giovane immigrato ci insegna che chi ha un progettoe lo persegue, pur nelle difficoltà, trova in se stesso la forza diandare avanti. Il tempo di Natale è finito, la Quaresima è alleporte: facciamo un progetto riguardo alla nostra vita, qualco-sa che vogliamo fortemente con l’intento di essere messaggeridi liete notizie, annunciatori del Regno di Dio sulla terra; unprogetto accanto ai più poveri che ci ricordano che abbiamotutti bisogno della lieta notizia dell’amore di Dio.

Preghiamo iins iemeSignore, aiutaci ad essere forti nella fede, fiduciosi in Te, misericordiosi con tutti.

Liete nnot iz ie… dal la nnave ddella llega li tà

Lotta anche tu per quello

che vuoi, senza aver paura

del futuro e di nient’altro,

perché un giorno dovrai es-

sere fiera di quello che hai

compiuto, e ricordati sem-

pre questa frase: “La vita

è nostra e non di cosa

nostra”.

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Hanno collaborato:Eleonora Albanese, Associazione Oasi Cana, Alessandro,

Ilde e Gianni Brunoro, Roberto Bucciarelli, Floriana e Ivan Bartoletti Stella, Tony Cappuccio, Ileana e Luca Carando, Eugenio e Chiara Guggi,

Gianmarco Marzocchini, Nicoletta e Davide Origlia, Parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Ponte Mammolo,

Silvio Tessari, Carlo Valanzuolo.

Da:Ancona, Carpi (MO), Ferrara, India, Libano, Mondovì (Cuneo),

Padova, Reggio Emilia, Roma, Palermo, Taranto, Vercelli.

Rielaborazione grafica da un disegno di Cinzia Ratto a cura diPublistampa Arti Grafiche - Pergine Valsugana (TN)

Via Aurelia, 796 - 00165 Roma - Italiawww.caritasitaliana.it