RMN varie - Dott. Schiavi riservati... · 2015. 11. 5. · RMN 5 Novembre 2015. È possibile...
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RMN 5
Novembre 2015
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È possibile schematizzare i problemi di sicurezza in 3 classidistinte:
1. effetti biologici dei campi magnetici
2. effetti meccanici del campo magnetico (già visto)
3. problemi connessi all’utilizzo dell’LHe
È da tener presente che tali effetti possono essere concomitantie sinergici.
PROBLEMI DI SICUREZZA CONNESSI
ALL’UTILIZZO DI UNA APPARECCHIATURA A
RISONANZA MAGNETICA
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CAMPO STATICO: EFFETTI BIOLOGICI DIRETTI
1.Il campo statico è in grado di orientare
le molecole
•In teoria, tutte le molecole magneticamente anisotrope esposte ad un campo magnetico subiscono una forza che può determinarne la rotazione e quindi l’orientazione con il campo.
�Il DNA in soluzione all’1% si orienta in un campo di 13 T.
����Il segmento esterno dei bastoncelli retinici e le emaziefalciformi deossigenate si orientano in campi
magnetici inferiori a 1T.
•Per questo motivo si ritiene che spostandoci verso campi magnetici elevati essi possano costituire un pericolo per le persone affette da anemia falciforme (con
formazione di trombi ematici).
•Attualmente tuttavia non si conoscono altri rischi associati all’orientazione delle molecole con il campo.
Fonte: DR. Massimo Mattozzi - Ispesl
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Normativa Europea – Limiti di esposizione a campi elettromagnetici per il personale addetto
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LIMITI DI ESPOSIZIONE (LAVORATORI)
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Limiti Derivati per la popolazione – Raccomandazione Europea 12071999 – GU CE 30/07/1999
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Lo studio sviluppa / indaga:• Il calcolo delle correnti indotte nel corpo umano dovute al movimento
dell’operatore in un gradiente di campo magnetico statico.• L’ Esposizione ai campi magnetici variabili dei gradienti pulsati delle
macchine RM •E’ RIFERITO A TOMOGRAFI REALMENTE ESISTENTI:
•INFINION DA 1,5 T•SIEMENS DA 4 T
•EMI DA 7 T
HA MISURATO POI L’ESPOSIZIONE AL CAMPO MAGNETICO STATICO CON DOSIMETRI PERSONALI PER VERIFICARE I LIVELLI DI ESPOSIZIONE
NELLE NORMALI PRATICHE CLINICHE (dosimetri composti da sonde hall e sonde per il dB/dt)
Fonte: DR. Massimo Mattozzi - Ispesl
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LO STUDIO CROZIER- Alcuni risultati
Valori di densità di corrente prodotti dal movimento alla velocità di 1 m/s nel campo magnetico statico di un impianto RM.
Da confrontare con il limite di 40 mA/m2 rms ovvero 4 10-2 A/m2 (56.57 mA/m2di picco)
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Movimento del lavoratore in un gradiente di campo magnetico staticoCorrenti indotte da gradienti di campo statico (magnete da 1,5 Tesla).
In ascissa distanza z dall’estremità del magnete.
z
Fonte: DR. Massimo Mattozzi - Ispesl
Altri- studi
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Si limita il tempo di permanenza in zone con un determinato livello di campo.
�D.M. 2/8/1991 (di cui restano in vigore solo gli allegati, che contengono gli standard di sicurezza), stabilisce i limiti di esposizione dei lavoratori al campo magnetico statico (corpo intero):
2T .............15 min/giorno200 mT .......1 ora/giorno
I nuovi standard di sicurezza (quando usciranno) prevedono per l’esposizione dei lavoratori (corpo intero):
2 T............. 40 min/giorno200 mT ........8 ore/giorno 8 T .............10 min/giorno
Limiti di esposizione ancora validi in Italia
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CRIOGENO (LHe)
Il magnete, essendo superconduttore, deve esseremantenuto alla temperatura di circa 4°K (-269 °C). Taletemperatura viene raggiunta immergendo la bobina inLHe.
I pericoli potenziali maneggiando l’elio liquido derivanoessenzialmente da queste caratteristiche:
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1. il liquido è estremamente freddo; l’elio è il piùfreddo tra i liquidi criogeni; la bassissimatemperatura dell’elio liquido fa condensare esolidificare l’aria;
2. piccolissime quantità di elio vengono convertite ingrandi volumi di gas
3. l’elio non tiene in vita
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Precauzioni da osservare in caso di contatto con l’LHe
Il contatto accidentale con l’LHe o gas freddouscente con la pelle o gli occhi può provocare unalesione simile al congelamento. Proteggere gliocchi e coprire la pelle ove esiste possibilità dicontatto col liquido, il gas freddo o i tubi e le partidell’apparecchio più freddi
Avvertimento per il pronto soccorso
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Precauzioni da osservare in caso di contatto con l’LHe
Nel caso in cui una persona venisse intontita operdesse i sensi a contatto con l’LHe, trasportarloimmediatamente in un’area ben ventilata
Se si è interrotto il respiro, applicare la respirazioneartificiale. Nel caso di perdita di sensi, chiamareimmediatamente un dottore
Le ustioni criogeniche devono essere trattate comele ustioni da fuoco; trattate come ustioni chimichepeggiorerebbero
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Precauzioni da osservare in caso di contatto con l’LHe
La ventilazione interna comunque è in grado di garantire
la massima sicurezza in caso di fuoriuscita di He.
Normalmente vengono garanti 10 ricambi d’aria/ora e 20
in caso di emergenza (fuoriuscita di He); quando la
concentrazione di ossigeno scende al di sotto del 18%, il
rilevatore di ossigeno posto all’interno della sala del
magnete fa entrare in funzione la ventola di emergenza
che porta a 20 i ricambi d’aria/ora.
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CARATTERISTICHE DELL’He
Formula chimica He
Peso molecolare 4,0026
Punto di solidificazione 4,21° K
Densità del liquido 125 kg/m3
Densità del gas a 273° K e 1 bar 0,176 kg/m3
Espansione di volume da liquido
a gas a 20° C e 1 bar742:1
Colore Nessuno
Odore Nessuno
Sapore Nessuno
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PROTEZIONE DAGLI INCENDI
Il gas elio non è combustibile, tuttavia esiste la possibilità dipotenziali rischi dovuti a fughe di gas e condensazioni diossigeno.
�Non far uso di fiamme libere e divieto assoluto di
fumare in sala magnete
�Non usare materiali sintetici per coprire il paziente;
usare solo carta, cotone o lino
� Informare i Vigili del Fuoco della presenza di un
magnete presso la casa di cura
IMPORTANTE
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PULSANTI DI EMERGENZA
Sono previsti per motivi di sicurezza 2 tipi di pulsanti:
SPEGNIMENTO DEL MAGNETE (Quench)
SPEGNIMENTO DEL SISTEMA ELETTRONICO (Emergency ShutDown)
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SPEGNIMENTO DEL MAGNETE (Quench)
Se un paziente rimane attaccato al magnete a causa di un
oggetto ferromagnetico, e a causa di ciò se verifica
un’emergenza sanitaria oppure una qualunque
emergenta legata al campo magnetico, provocare un
quenchdel magnete.
Se non c’è emergenza attendere prima di provocare il
quench del magnete
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� Nei sistemi dove l’Unità di Disattivazione del Magnete
(Magnet Rundown Unit, MRU) viene chiamata Unità
di Disattivazione d’Emergenza (Emergency Rundown
Unit ), sollevare l’interruttore del riscaldamento e
posizionarlo su A o B e premere il pulsante rosso di
Disattivazione d’Emergenza (Emergency Rundown).
Se nella prima posizione l’interruttore non funziona,
selezionare l’altra e premere di nuovo il pulsante rosso.
SPEGNIMENTO DEL MAGNETE (Quench)
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� Nei sistemi dove l’unità si chiama Unità di
Disattivazione del Magnete (Magnet Rundown Unit,MRU ), sollevare il coperchio di plastica e premere ilpulsante rosso di disattivazione.
Questo pulsante, situato sul muro vicino al magnete,
disattiva (quench) il magnete in 2 minuti circa.
SPEGNIMENTO DEL MAGNETE (Quench)
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Un quench è una reazione subitanea al calore. Faevaporare rapidamente i criogeni che, a loro volta,causano la dispersione del campo magnetico statico.
Da ricordare: un quench del magnete comporteràdiversi giorni di inattività, per cui si consiglia dipremere il pulsante solo in caso di vera e propriaemergenza. Non cercare di testare questo pulsante;solo personale qualificato del servizio di assistenza puòfarlo.
SPEGNIMENTO DEL MAGNETE (Quench)
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Tale pulsante spegne completamente l’apparecchiaturascollegandola dalla rete elettrica (senza toccare ilmagnete) ed è da utilizzare nei seguenti casi:
SPEGNIMENTO DEL SISTEMA ELETTRONICO (Emergency ShutDown)
Pericolo per il paziente
Incendio
Pericolo per l’apparecchiatura
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SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO E RICAMBIO D’ARIA
All’interno della sala RM è presente un sistema di ricambid’aria idoneo per questo tipo d’impianti.
All’uopo sono stati previsti 20 ricambi d’aria/ora nella salamagnete.
Tali ricambi d’aria sono azionati automaticamente da unsistema di rilevazione dell’ossigeno che, quando lapercentuale di O2 scende sotto una certa soglia (18%),attiva il sistema di espulsione rapida.
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SISTEMA DI CONDIZIONAMENTO E RICAMBIO D’ARIA
Sebbene la quantità di elio presente all’interno del magnete
sia elevata (alcuni centinaia di litri), questa quantità ben
difficilmente andrà in ambiente, a causa della presenza di
del diaframma di rottura (burnst disk) che provvede alla
sua rottura non appena dovesse verificarsi un quench.
Il gas prodotto fuoriuscirebbe quindi, attraverso il sistema
di tubature, all’esterno, attraverso il tubo di quench.
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Caratteristiche del SensoreOssigeno
�Il sensore ossigeno èdirettamente collegato aduna centralina di comando
�La taratura del sensoredeve prevedere lapossibilità di settare unasoglia di pre-allarme (19 -20%)in corrispondenzadella quale si attival’avvisatore sonoro-luminoso collegato allacentralina, e una sogliadiallarme ( rigorosamenteal18%) che implichil’attivazione automatica diun sistema di ventilazionedi emergenza
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Normativa Nazionale per il SAR (D.M.S. del 03/08/1993 - Pazienti)
ALLEGATO A
Modifica del punto E.2.c dell’all. 1 e del punto D.2.b dell’all. 4 del
decreto ministeriale 2 agosto 1991
Campi elettromagnetici (e.m) a radiofrequenza
I) Si raccomanda che l'esposizione di pazienti o volontari sani a campielettromagnetici a radiofrequenza sia tale da evitare che la
temperatura corporea subisca un innalzamento a 0.5°C.
In condizioni ambientali adeguate (temperatura ambiente≤ 22° C,umidità relativa < 50%) il rispetto di tale soglia viene assicurato
limitando il valore medio del rateo di assorbimento specifico medio
(SAR) a corpo intero - mediato su qualunque intervallo temporale di
15 minuti - come segue:
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Tempo di esposizione (minuti) Valori di SAR (W/kg)
t > 30 < 1
15 < t < 30 < 30/t
t < 15 < 2
Questi stessi limiti vengono raccomandati anche per i lavoratori.
II) E' tuttavia possibile estendere l'esposizione di pazientie volontari
sino ad un innalzamento massimo della temperatura corporeadi
1° C, e a soglie di SAR medio a corpo intero (mediato su
qualunque intervallo temporale di 15 minuti e sempre in
condizioni ambientali adeguate), previa valutazione da parte del
medico responsabile dell'analisi, del beneficio derivante al
paziente dall'analisi stessa, a fronte dei possibili rischi:
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Tempo di esposizione (minuti) Valori di SAR (W/kg)
t > 30 < 2
15 < t < 30 < 60/t
t < 15 < 4
Normativa Nazionale per il SAR (D.M. 03/08/1993 – All. A)
Nella valutazione dei rischi associati a tali estensioni dei limiti diesposizione, è necessario tener presente che pazienti affetti daalcune patologie (quali alterazioni nella funzionalitàcardiovascolare; termoregolazione compromessa o ridotte; statifebbrili; ipertensione, etc.), pazienti trattati con alcuni farmaci(quali diuretici, tranquillanti, sedativi, vasodilatatori, etc.), bambini,anziani, pazienti in gravidanza o soggetti obesi, sono più suscettibilidi soggetti normali ai possibili danni indotti dal riscaldamentotessutale indotto da campi elettromagnetici.
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Poiché le categorie di pazienti sensibili non sono ben definite, si raccomanda chein tutti i casi in cui il medico decida di estendere le condizioni di esposizionesecondo quanto sopra precisato, vengano comunque effettuati sul paziente inormali controlli dei principali parametri fisiologici (battito cardiaco,temperatura corporea, pressione sanguigna, etc.).
E' altresì necessario considerare che: a) disomogeneità tessutali possono dar luogo a picchi localizzati di potenza assorbita e quindi provocare innalzamenti locali di temperatura ("hot spots"); b) in prossimità della bobina a radiofrequenza, possono verificarsi effetti di surriscaldamento locale; c) l'esposizione a campi elettromagnetici a radiofrequenza durante analisi a risonanza magnetica è prevalentemente confinata alla parte del corpo esaminata.
In nessun caso il valore medio del SAR localizzato in distretti corporei puòessere tale da indurre un innalzamento della temperatura locale al disopra di38° C in qualunque tessuto della testa; di 39° C in qualunque tessuto deltronco; di 40° C in qualunque tessuto degli arti.In condizioni ambientali adeguate si ritiene che il rispetto di tali soglietermiche venga assicurato limitando il valore medio del rateo di assorbimentospecifico medio (SAR) a corpo intero (mediato su qualunque intervallotemporale di 6 minuti) come segue:
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Tempo di esposizione (minuti) Valori di SAR (W/kg)
t > 30 < 2
15 < t < 30 < 60/t
t < 15 < 4
Tempo di esposizione (minuti) Valori di SAR (W/kg)
t > 30 < 4
15 < t < 30 < 120/t
t < 15 < 8
Tempo di esposizione (minuti) Valori di SAR (W/kg)
t > 30 < 6
15 < t < 30 < 180/t
t < 15 < 12
Testa
Tronco
Arti
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III) Per proteggere tessuti scarsamente vascolarizzati, come ad
esempio l'occhio, si raccomanda che tali tessuti non siano
esposti a valori di SAR superiori a 0.1 W/10 g per periodi di
durata superiore a 10 minuti.
IV) Gli utenti di apparati diagnostici a risonanza magnetica
generalmente non dispongono di mezzi adeguati per la
determinazione dell'energia depositata nel corpo del paziente.Si
raccomanda quindi che l'utente richieda alla casa costruttrice
informazioni dettagliate e i dati necessari al rispetto delle
norme e raccomandazioni di sicurezza in materia.
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Stimolazione dei Nervi Periferici
ATTENZIONE
a causa del tasso di variazione del campo magnetico (dB/dt) usato durante alcune scansioni,
una piccola percentuale di pazienti potrebbe essere soggetta a formicolii o a sensazioni cutanee
anomale
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Normativa Nazionale per il SAR (Magneti Gradienti)
ALLEGATO B
Modifica del punto E.2.b dell’all. 1 e del punto D.2.c dell’all. 4 del
decreto ministeriale 2 agosto 1991
Campi magnetici variabili nel tempo (esclusi campi a
radiofrequenza)
I) Durante analisi a risonanza magnetica, i campi magneticivariabili nel tempo (dB/dt), associati all'accensione e allospegnimento rapido dei gradienti di localizzazione spaziale,inducono potenziali elettrici e correnti circolanti nel corpo delpaziente (o del volontario sano).
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Normativa Nazionale per il SAR(D.M. 03/08/1993 – All. B)
I principali effetti fisiopatologici associati a tali induzioni possono
essere:
a) alterazioni nei potenziali di azione di cellule eccitabili;
b) stimolazione neuromuscolare;
c) fibrillazione cardiaca.
Si ritiene che valori di dB/dt inferiori a 6 T/s non rappresentino
rischio per la salute del paziente
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Normativa Nazionale per il SAR(D.M. 03/08/1993 – All. B)
II) E' tuttavia possibile estendere l'esposizione di pazientie volontaria campi magnetici variabili nel tempo contenuti al disotto deilimiti di seguito specificati, previa valutazione da partedel medicoresponsabile dell'analisi, del beneficio derivante al pazientedell'analisi stessa, a fronte dei possibili rischi:
t (tempo di esposizione
alle rf in µµµµs)Variazione del campo
magnetico in T/s (dB/dt)
t > 120 20
12 < t < 120 2400/t
t < 12 200
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Normativa Nazionale per il SAR(D.M. 03/08/1993 – All. B)
Nella valutazione dei rischi associati a tali estensioni dei limiti
di esposizione, è necessario tener presente che pazienti affetti
da alcune patologie cardiocircolatorie o neurologiche nonché
pazienti sottoposti a terapie a base di attivatori neuronali,
possono essere particolarmente sensibili all'esposizione a
campi magnetici variabili nel tempo.
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Normativa Nazionale per il SAR(D.M. 03/08/1993 – All. B)
E' pertanto necessario chein tutti i casi in cui il medico
consideri l'opportunità di estendere le condizioni di
esposizione a valori di dB/dt > 6 T/s, predisponga un
preventivo controllo della funzionalità cardiaca del paziente
(ECG). Si raccomanda inoltre che il medico effettui controlli
sia sulla stimolazione periferica che sulla funzionalità
cardiocircolatoria del paziente, durante analisi che prevedono
l'impiego di dB/dt superiori a 6 T/s.
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Normativa Nazionale per il SAR(D.M. 03/08/1993 – All. B)
III) Gli utenti di apparati diagnostici a risonanza magnetica
generalmente non dispongono di mezzi adeguati per la
determinazione accurata dei valori di dB/dt utilizzati nei
diversi protocolli clinico-diagnostici. Si raccomanda
quindi che l'utente richieda alla casa costruttrice
informazioni dettagliate e i dati necessari al rispetto delle
norme e raccomandazioni di sicurezza in materia.