RM S P E C I A L E SALUTE - Amica Card · 2015. 3. 12. · zioninervose periferiche(il dr.Pacciani...

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SALUTE S P E C I A L E a cura di RCS MediaGroup Pubblicità Claustrum: luogo chiuso che causa sensazio- ne di disagio in molti. Paure ancestrali che si manifestano spesso per la prima volta duran- te la esecuzione di un semplice (ma spesso in- dispensabile) esame diagnostico quale e’ la Risonanza Magnetica. Persone normali che si scoprono ‘malate’ solo perche’ introdotte nel lungo e stretto tunnel della Risonanza Magnetica. Incubo di molti pazienti che spes- so tentennano, ritardano la esecuzione del- l’esame, proprio per evitare il disagio dell’in- serimento del proprio corpo nell’apparecchia- tura diagnostica. Ci sono alternative? E’ pos- sibile eseguire l’esame in maniera accurata con apparecchiature diverse da quelle tanto temute per le caratteristiche del ‘magnete’?. Ne parliamo in questa intervista con il Prof. Paolo Pavone, esperto di Risonanza Magnetica, responsabile del reparto di Radiologia della Mater Dei di Roma. Prof. Pavone, ci fa una breve descrizio- ne delle apparecchiature di Risonanza Magnetica? Lavoriamo con la Risonanza gia’ dal 1982. La prima apparecchiatura, davvero pioneristica, fu istallata dal Prof. Faroni, ed era un vero mo- numento alla tecnologia, un’apparecchiatura che oggi sarebbe degna di stare in un museo di archeologia industriale, ma per noi giovani radiologi fu qualcosa di sconvolgente, con il nostro gruppo coordinato dal prof. Buoni attra- verso borse di studio della fondazione Limmat di Zurigo. Vedere per la prima volta l’interno del corpo umano con dettagli cosi esatti, in maniera non invasiva fu assolutamente illumi- nante: abbiamo passato molte domeniche a la- vorare per scoprire le nuove frontiere che ci ve- nivano offerte dalle immagini a livello del cor- po e dell’encefalo. Era una macchina aperta, ma si capi’ presto che per avere risultati piu’ validi in termini di dettaglio anatomico (e quin- di in termini di verifica delle malattie), era ne- cessario che il potente campo magnetico fosse contenuto e controllato in una apparecchiatu- ra ‘chiusa’, quasi un grosso ‘thermos’ che con- tiene elio liquido (vicino alla temperatura dello zero assoluto), dove le spire che generano il campo magnetico non incontrano resistenza (il fenomeno della superconduttivita’). I magneti superconduttivi sono quelli che attualmente forniscono le immagini di maggiore dettaglio e precisione e su queste apparecchiature si e’ sviluppato, negli ultimi trent’anni l’imaging di precisione che ha cambiato il mondo medico, grazie alla diagnosi di malattie a volte addirit- tura misconosciute e permettendo una vera e propria Anatomia Patologica in Vivo. Qundi Accuratezza delle Immagini va di pari passo con Apparecchiatura Risonanza Magnetica Chiusa? Si, solo queste apparecchiature possono dare i risultati di estrema precisione che si aspettano i medici che inviano il paziente ad eseguire l’indagine. Occorre un altissimo campo magne- tico (lavoriamo a 1,5-3 tesla) per avere una ri- soluzione che e’ millimetrica in tutti i settori del corpo umano. Solo queste apparecchiature consentono di avere le immagini cosiddette ‘Funzionali’ dove si arriva a capire i meccani- smi della malattia attraverso la funzione cellu- lare. Queste immagini consentono di avere an- che l’immagine del ‘pensiero umano’, fornen- do la mappa delle aree del cervello che si atti- vano durante le varie attivita’ cerebrali. E le apparecchiature Aperte? Finora le apparecchiature aperte erano costi- tuite da magneti cosiddetti ‘permanenti’. Basso campo magnetico va di pari passo con bassa qualita’ delle immagini. Vengono im- piegate routinariamente, ma spesso per una iniziale valutazione diagnostica, da integrare eventualmente con altre indagini o con esami con apparecchiature ‘chiuse’. Ma, a quanto abbiamo inteso, ci sono ora delle novita’? Infatti: le ditte che producono le apparecchia- ture di Risonanza Magnetica sono da sempre sensibili ai problemi di claustrofobia indotti dalle apparecchiature chiuse ed hanno lavo- rato per migliorare le tecnologie, senza ridur- re, anzi incrementando la qualita’ diagnosti- ca. La nuova generazione di magneti e’ stata introdotta poco piu’ di un anno fa, e parliamo di Risonanza ad alto campo ed altissima riso- luzione, superiore a quanto mai realizzato fi- nora: i nuovi sistemi aperti vengono chiamati ‘Open Bore’, piu’ simili ad una grossa TAC (che mai da’ problemi di claustrofobia) che ad una Risonanza Magnetica di vecchio tipo. La prima apparecchiatura di questo tipo istallata in Italia e’ in attivita’ da oltre un anno pres- so la Mater Dei (la seconda e’ istallata pres- so la clinica Igea di Milano). Sono molti i pazienti che hanno apprezzato in questo primo periodo di attivita’ la estrema facilita’ (ed anche velocita’) con cui queste apparecchiature eliminano i disagi legati alla claustrofobia (e, soprattutto, non si sviluppa la claustrofobia in soggetti altrimenti normali). Ci sono altre caratteristiche che rendo- no particolare questa nuova Risonanza Magnetica? Certamente le innovazioni tecnologiche non si sono limitate alla creazione del magnete ‘Open Bore’: la nuova apparecchiatura ha una risoluzione assolutamente mai vista prima, superiore del 30-40% rispetto a quanto fino- ra prodotto. Ha la capacita’ di ‘vedere’ strut- ture millimetriche con una precisione ed una accuratezza nettamente superiore, anche per- che’ sfrutta le caratteristiche tecniche della Risonanza a 3 Tesla. Dopo un anno di espe- rienza clinica a farmi capire che abbiamo im- magini migliori di quanto finora prodotto so- no i commenti dei colleghi medici: spesso chiedono ai pazienti di tornare ad eseguire gli esami di controllo presso la nostra struttura perche’ vogliono avere queste immagini di dettaglio delle singole patologie. Ci sono nuove applicazioni che state valutando? Grazie alla altissima risoluzione riusciamo a vedere cose che difficilmente potevano esse- re identificate con altre apparecchiature: mi riferisco a studi di dettaglio dell’encefalo e della colonna, ma anche alla prostata (spes- so riusciamo ad evitare anche la invasiva ecografia), alle immagini di ‘spettroscopia’, alle applicazioni in ambito ortopedico (im- magini di precisione prima di decidere se in- tervenire o meno), all’imaging delle dirama- zioni nervose periferiche (il dr. Pacciani e’ un mago in questo campo e lavora con noi). Infine ricordo l’imaging di ‘diffusione’ dei lin- fonodi e dei noduli neoplastici: forse in un tempo non troppo lontano, nel follow up oncologico, limiteremo l’uso della TAC e del- la PET (radiazioni significative!!) impiegando immagini di dettaglio ottenute in maniera del tutto innocua e non invasiva con Risonanza Magnetica. Prof. Paolo Pavone Responsabile Servizio di Radiologia Casa di Cura Mater Dei Via Bertoloni 34 Tel 06.802201 RISONANZA MAGNETICA APERTA E CLAUSTROFOBIA DOTT. MARCO COSIMI Dirigente Medico presso l’U.O.C. di Chirurgia d’Urgenza dell’Ospedale S. Eugenio di Roma - A.S.L. RM/C Studio: Via Nomentana 4, Monterotondo Stazione tel. 320775877 – 3890515805 mail: [email protected] www.marcocosimi.it 10 Domenica 29 Aprile 2012 Corriere della Sera RM

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S A L U T ES P E C I A L Ea cura di RCS MediaGroup Pubblicità

Claustrum: luogo chiuso che causa sensazio-ne di disagio in molti. Paure ancestrali che simanifestano spesso per la prima volta duran-te la esecuzione di un semplice (ma spesso in-dispensabile) esame diagnostico quale e’ laRisonanza Magnetica. Persone normali che siscoprono ‘malate’ solo perche’ introdotte nellungo e stretto tunnel della RisonanzaMagnetica. Incubo di molti pazienti che spes-so tentennano, ritardano la esecuzione del-l’esame, proprio per evitare il disagio dell’in-serimento del proprio corpo nell’apparecchia-tura diagnostica. Ci sono alternative? E’ pos-sibile eseguire l’esame in maniera accuratacon apparecchiature diverse da quelle tantotemute per le caratteristiche del ‘magnete’?.Ne parliamo in questa intervista con il Prof.Paolo Pavone, esperto di RisonanzaMagnetica, responsabile del reparto diRadiologia della Mater Dei di Roma.

Prof. Pavone, ci fa una breve descrizio-ne delle apparecchiature di RisonanzaMagnetica?Lavoriamo con la Risonanza gia’ dal 1982. Laprima apparecchiatura, davvero pioneristica,fu istallata dal Prof. Faroni, ed era un vero mo-numento alla tecnologia, un’apparecchiaturache oggi sarebbe degna di stare in un museodi archeologia industriale, ma per noi giovaniradiologi fu qualcosa di sconvolgente, con ilnostro gruppo coordinato dal prof. Buoni attra-verso borse di studio della fondazione Limmat

di Zurigo. Vedere per la prima volta l’internodel corpo umano con dettagli cosi esatti, inmaniera non invasiva fu assolutamente illumi-nante: abbiamo passato molte domeniche a la-vorare per scoprire le nuove frontiere che ci ve-nivano offerte dalle immagini a livello del cor-po e dell’encefalo. Era una macchina aperta,ma si capi’ presto che per avere risultati piu’validi in termini di dettaglio anatomico (e quin-di in termini di verifica delle malattie), era ne-cessario che il potente campo magnetico fossecontenuto e controllato in una apparecchiatu-ra ‘chiusa’, quasi un grosso ‘thermos’ che con-tiene elio liquido (vicino alla temperatura dellozero assoluto), dove le spire che generano ilcampo magnetico non incontrano resistenza (ilfenomeno della superconduttivita’). I magnetisuperconduttivi sono quelli che attualmenteforniscono le immagini di maggiore dettaglio eprecisione e su queste apparecchiature si e’sviluppato, negli ultimi trent’anni l’imaging diprecisione che ha cambiato il mondo medico,grazie alla diagnosi di malattie a volte addirit-tura misconosciute e permettendo una vera epropria Anatomia Patologica in Vivo.

Qundi Accuratezza delle Immagini vadi pari passo con ApparecchiaturaRisonanza Magnetica Chiusa?Si, solo queste apparecchiature possono dare irisultati di estrema precisione che si aspettanoi medici che inviano il paziente ad eseguirel’indagine. Occorre un altissimo campo magne-

tico (lavoriamo a 1,5-3 tesla) per avere una ri-soluzione che e’ millimetrica in tutti i settoridel corpo umano. Solo queste apparecchiatureconsentono di avere le immagini cosiddette‘Funzionali’ dove si arriva a capire i meccani-smi della malattia attraverso la funzione cellu-lare. Queste immagini consentono di avere an-che l’immagine del ‘pensiero umano’, fornen-do la mappa delle aree del cervello che si atti-vano durante le varie attivita’ cerebrali.

E le apparecchiature Aperte?Finora le apparecchiature aperte erano costi-tuite da magneti cosiddetti ‘permanenti’.Basso campo magnetico va di pari passo conbassa qualita’ delle immagini. Vengono im-piegate routinariamente, ma spesso per unainiziale valutazione diagnostica, da integrareeventualmente con altre indagini o con esamicon apparecchiature ‘chiuse’.

Ma, a quanto abbiamo inteso, ci sonoora delle novita’?Infatti: le ditte che producono le apparecchia-ture di Risonanza Magnetica sono da sempresensibili ai problemi di claustrofobia indottidalle apparecchiature chiuse ed hanno lavo-rato per migliorare le tecnologie, senza ridur-re, anzi incrementando la qualita’ diagnosti-ca. La nuova generazione di magneti e’ stataintrodotta poco piu’ di un anno fa, e parliamodi Risonanza ad alto campo ed altissima riso-luzione, superiore a quanto mai realizzato fi-nora: i nuovi sistemi aperti vengono chiamati

‘Open Bore’, piu’ simili ad una grossa TAC(che mai da’ problemi di claustrofobia) che aduna Risonanza Magnetica di vecchio tipo. Laprima apparecchiatura di questo tipo istallatain Italia e’ in attivita’ da oltre un anno pres-so la Mater Dei (la seconda e’ istallata pres-so la clinica Igea di Milano).Sono molti i pazienti che hanno apprezzato inquesto primo periodo di attivita’ la estremafacilita’ (ed anche velocita’) con cui questeapparecchiature eliminano i disagi legati allaclaustrofobia (e, soprattutto, non si sviluppa laclaustrofobia in soggetti altrimenti normali).

Ci sono altre caratteristiche che rendo-no particolare questa nuova RisonanzaMagnetica?Certamente le innovazioni tecnologiche nonsi sono limitate alla creazione del magnete‘Open Bore’: la nuova apparecchiatura ha unarisoluzione assolutamente mai vista prima,superiore del 30-40% rispetto a quanto fino-ra prodotto. Ha la capacita’ di ‘vedere’ strut-ture millimetriche con una precisione ed unaaccuratezza nettamente superiore, anche per-che’ sfrutta le caratteristiche tecniche dellaRisonanza a 3 Tesla. Dopo un anno di espe-rienza clinica a farmi capire che abbiamo im-magini migliori di quanto finora prodotto so-no i commenti dei colleghi medici: spessochiedono ai pazienti di tornare ad eseguire gliesami di controllo presso la nostra strutturaperche’ vogliono avere queste immagini didettaglio delle singole patologie.

Ci sono nuove applicazioni che statevalutando?Grazie alla altissima risoluzione riusciamo avedere cose che difficilmente potevano esse-re identificate con altre apparecchiature: miriferisco a studi di dettaglio dell’encefalo edella colonna, ma anche alla prostata (spes-so riusciamo ad evitare anche la invasivaecografia), alle immagini di ‘spettroscopia’,alle applicazioni in ambito ortopedico (im-magini di precisione prima di decidere se in-tervenire o meno), all’imaging delle dirama-zioni nervose periferiche (il dr. Pacciani e’ unmago in questo campo e lavora con noi).Infine ricordo l’imaging di ‘diffusione’ dei lin-fonodi e dei noduli neoplastici: forse in untempo non troppo lontano, nel follow uponcologico, limiteremo l’uso della TAC e del-la PET (radiazioni significative!!) impiegandoimmagini di dettaglio ottenute in manieradel tutto innocua e non invasiva conRisonanza Magnetica.

Prof. Paolo Pavone

Responsabile

Servizio di Radiologia

Casa di Cura Mater Dei

Via Bertoloni 34

Tel 06.802201

RISONANZA MAGNETICA APERTA E CLAUSTROFOBIA

DOTT. MARCO COSIMI

Dirigente Medico presso l’U.O.C.di Chirurgia d’Urgenza dell’Ospedale

S. Eugenio di Roma - A.S.L. RM/CStudio: Via Nomentana 4, Monterotondo Stazione

tel. 320775877 – 3890515805mail: [email protected]

www.marcocosimi.it

10Domenica 29 Aprile 2012 Corriere della Sera

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