Rivoluzione: il tennis volta paginaItaliani sempre più in alto · sta Louis Armstrong, nato e...

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Anno XIV - n.31 - 29 agosto 2018 New York Today, sei volte al giorno Su SuperTennis aggiornamenti continui da Flushing Meadows Pag.20 GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: la rivoluzione d’agosto Pag.3 Storica Robertina: l’impresa da ricordare Pag.8 Che storia: quando Ashe fece un... Sessantotto Pag.10 Focus: Next Gen di ieri, stelle di oggi Pag.16 Numeri della settimana Pag.18 - Giovani Pag.22 Circuito Fit-Tpra Pag.29 - Racchette “Camo” Pag.30 L’esperto: il cibo ‘bio’ fa la differenza? Pag.32 Rivoluzione: il tennis volta pagina Us Open tutti nuovi per festeggiare i 50 anni Nuovo stadio con tetto apribile, nuovo logo, nuovi spazi per i giocatori e... Pag.4 Dalla vista all’udito: il senso del colpo Ecco come occhi e orecchie giocano insieme per farci centrare la palla Pag.25 Cambia la Coppa Davis e c’è un nuovo ranking È ufficiale: dal 2019 un Mondiale in sede unica e parte il Transition Tour Pag.12 e 14

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Anno XIV - n.31 - 29 agosto 2018 New York Today,sei volte al giornoSu SuperTennis aggiornamenticontinui da Flushing Meadows

Pag.20

GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: la rivoluzione d’agosto Pag.3Storica Robertina: l’impresa da ricordare Pag.8Che storia: quando Ashe fece un... Sessantotto Pag.10Focus: Next Gen di ieri, stelle di oggi Pag.16Numeri della settimana Pag.18 - Giovani Pag.22Circuito Fit-Tpra Pag.29 - Racchette “Camo” Pag.30L’esperto: il cibo ‘bio’ fa la differenza? Pag.32

Italiani sempre più in altoRivoluzione: il tennis volta pagina

Us Open tutti nuoviper festeggiare i 50 anniNuovo stadio con tetto apribile, nuovo logo, nuovi spazi per i giocatori e...

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Dalla vista all’udito:il senso del colpoEcco come occhi e orecchie giocanoinsieme per farci centrare la palla

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Cambia la Coppa Davise c’è un nuovo rankingÈ ufficiale: dal 2019 un Mondiale in sedeunica e parte il Transition Tour

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prima pagina

La rivoluzione d’agosto

DIRETTOREAngelo Binaghi

COMITATO DI DIREZIONEAngelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina

DIRETTORE RESPONSABILEEnzo Anderloni

COORDINAMENTO REDAZIONALEAngelo MancusoSUPER TENNIS TEAMAntonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari,Annamaria Pedani (grafica)

FOTOGetty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli

HANNO COLLABORATOGiovanni Di Natale, Alessandro Mastroluca, Andrea Nizzero,Claudia Pagani, Gabriele Riva,Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto,Piero Valesio.

A CURA DI Sportcast SrlVia Cesena, 58 - 00182 [email protected]

REALIZZAZIONE E IMPAGINAZIONEGAME Comunicazione & Media S.r.l.

REDAZIONE E SEGRETERIAStadio Olimpico - Curva NordIngresso 44, Scala G00135 RomaInfo: [email protected]. Tribunale di Roma n. 1/2004dell’ 8 gennaio 2004

Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono.

La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www.federtennis.it e www.supertennis.tve spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected]

DI ENZO ANDERLONI - FOTO GETTY IMAGES

Siamo partiti per le ferie all’inizio di agosto con il tennis che cono-scevamo dal secolo scorso e ci ritroviamo a fine agosto, in avvio

di Us Open, in un mondo nuovo. La ri-voluzione ha avuto il suo epicentro ne-gli Stati Uniti, a Orlando (Florida) per la precisione, dove l’assemblea della ITF, la federazione tennistica internazio-nale, ha votato e ufficializzato defini-tivamente due trasformazioni epocali. Della prima, il totale rinnovamento/stravolgimento della Coppa Davis, han-no parlato tutti i giornali. D’altronde si tratta di una manifestazione che tocca il sentimento popolare dall’anno 1900, quando Dwight Davis fece realizzare il grande ‘bowl’ d’argento (6,75 kg) per la sfida tra Stati Uniti e Isole Britanni-che. L’unico grande evento a squadre del tennis (insieme alla sua versione al femminile, la Fed Cup), quello che muove più le bandiere. Quello che ti re-gala l’immortalità come la vittoria in un torneo dello Slam.D’ora in poi il fattore campo e il tifo casalingo conteranno solo al primo turno. Il cuore della manifestazione sarà la fase finale in sede unica in no-vembre: dovremo pensarla come un Campionato del Mondo che ogni anno metterà in campo (concentrato in una settimana) il meglio di ogni nazione. Ogni anno, non una volta ogni quattro come nel calcio. Un eventone (che tra l’altro SuperTen-nis trasmetterà in esclusiva in chiaro. Ha già i diritti sino al 2021) che rinun-cia agli aspetti classici del fattore cam-po e dei tre set su cinque per riunire in unità di spazio, tempo e luogo il massi-mo della qualità tennistica per nazioni. Un’altra Davis, un altro mondo.Meno si è parlato di una rivoluzione ancora più grande, che era già stata annunciata e messa in moto nel 2017, ma ha avuto la definitiva benedizione due settimane fa sempre a Orlando:

la grande riforma del tennis mondiale (con la creazione di un nuovo ranking gestito dall’ITF stessa) che ridurrà il numero dei professionisti a 750 uomi-ni e 750 donne. Contro i 14.000 che sono stimati oggi essersi iscritti ad al-meno un torneo ‘pro’.Una razionalizzazione pensata per creare un percorso più logico, linea-re e sostenibile dal tennis giovanile all’ATP Tour; mirata a far sì che i soldi dei montepremi vengano distribuiti in modo più equo e che i 750 tennisti che si definiranno professionisti possano effettivamente vivere della loro attività agonistica. Come leggerete nelle pagi-ne che seguono, le ricerche e le analisi effettuate dall’ITF avevano constatato che nel 2016 erano solo 336 uomini e 253 donne (dei famosi 14.000) ad aver chiuso il bilancio in pareggio. Tutti gli altri ci avevano rimesso.L’ITF aveva anche rilevato che col pas-sare degli anni aumentava il tempo me-dio impiegato dai talenti in crescita per entrare tra i primi 100 del ranking. Nel 2000 le donne ci mettevano in media 3,4 anni e gli uomini 3,7. Nel 2010 que-sto tempo si era allungato a 4,1 anni per le ragazze, 4,8 anni per i maschi. Con i relativi aggravi di costi da affron-

tare in termini di programmazione e partecipazione ai tornei. Così è stato varato un ‘Transition Tour’, con relati-va classifica, che farà da ponte e filtro tra l’attività Junior e i Challenger Atp, porta d’ingresso appunto alla Top 100.Un mondo che cambia radicalmente, con la naturale sparizione di tutta quel-la fascia di giocatori, forti ma non abba-stanza per fare il vero salto, che hanno popolato a migliaia (e per anni) le fasce delle prove da 15/25.000$.Ora solo chi punta davvero in alto (co-me ambizione e come modo di giocare) troverà la sua rampa di lancio. E se avrà le qualità, troverà anche, nella ridistri-buzione di montepremi e benefit, le ri-sorse per finanziare la scalata.Questo agosto 2018 dunque non ha visto solo l’esplosione del Next Gen Tsitsipas che batte quattro Top 10 a Toronto e schizza al n.15 del mondo o l’impresa di Novak Djokovic che supe-rando Federer a Cincinnati completa il Golden Masters, la raccolta di tutti i titoli Masters 1000 che solo lui può vantare. Agosto ci prende dalla sdraio, sotto l’ombrellone, e ci spara diretta-mente nel futuro (passando per New York). Afferrate le racchette e... allac-ciate le cinture.

I rappresentanti del Kosmos Sport Group, tra cui il fondatore Gerard Piqué (giocatore del Fc Barcellona), festeggiano l’approvazione da parte dell’ITF del loro

progetto di trasformazione della Coppa Davis

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Us Open 50 anni:che squilli di tromba!Celebrando il suo cinquantenario ‘open’ il torneo più ricco si rifà il look. Nuovo logo, nuovi spazi per i giocatori, nuovi perfino panchine e seggioloni degli arbitri. E pure lo stadio Louis Armstrong ora ha il tetto retrattile

DI ANDREA NIZZERO

FOTO GETTY IMAGES

Quando mercoledì scorso, 22 agosto, Katrina Adams ha inaugurato il nuovo Louis Armstrong Stadium, la sen-

sazione per lei e per tutta la USTA dev’essere stata simile a quella di vin-cere uno Slam. La presidente e CEO del-la federtennis americana ha condotto, negli ultimi quattro anni, la parte topi-ca e conclusiva di un imponente piano di rinnovamento che ha cambiato vol-to al Billie Jean King National Tennis Center, il complesso più conosciuto con il nome del parco che lo ospita: Flushing Meadows. Adams è contem-poraneamente la persona più giovane di sempre, la prima afroamericana e la prima ex tennista professionista (otta-vi in singolare e semifinale in doppio a Wimbledon 1988) a guidare la USTA, e non può che essere orgogliosa del fat-to che i lavori si siano conclusi come da programma: “Il 2018 è un anno si-gnificativo nella nostra storia. Non so-lo è il 50esimo anniversario del torneo (inteso come prima edizione aperta sia a professionisti che ai dilettanti, ndr), abbiamo anche concluso i cinque anni di trasformazione del Tennis Center. Sappiamo di essere pronti per una cre-scita incredibile” ha detto a margine dell’inaugurazione del nuovo stadio.

Un evento ‘spaziale’C’erano anche Wynton Marsalis, il trombettista jazz n.1 di oggi, John McEnroe, James Blake e l’ex sindaco di New York David Dinkins, famoso non solo per essere stato il primo (e ulti-mo) nero a guidare la Grande Mela ma anche per aver imposto all’aeroporto di La Guardia la deviazione dei voli durante il torneo. Ma i cinquant’anni

Il nuovo logo degli Us Open celebra i 50 anni del torneo dal 1968, quando si giocò il primo torneo per i Pro oltre a quello dei dilettanti;sopra, la musica di Wynton Marsalis che ha inaugurato il nuovo Louis Armstrong Stadium

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trascorsi dal primo Open e dalla sto-rica vittoria di Arthur Ashe sono stati festeggiati, già prima dell’inizio del torneo, anche con un altro evento del tutto fuori dall’ordinario.La sera precedente, martedì, sul globo gigante che accoglie i visitatori all’ac-cesso Sud del Tennis Center era stata proiettata la “prima partita di tennis nello spazio”, un insolito doppio gio-cato in assenza di gravità negli angusti spazi della Stazione Spaziale Interna-zionale. Andrew Feustel, uno dei quat-tro astronauti coinvolti, nel pomerig-gio aveva persino chiacchierato in di-retta video con Juan Martin Del Potro.

Ashe e Armstrong:due super sessioni seraliIl grande piano di rinnovamento por-tato a termine da Katrina Adams, CEO dal gennaio 2015, era stato deciso nel 2013, avviato nel 2014 ed è costato ol-tre 550 milioni di dollari. Il tutto si è concretizzato in una serie di interven-ti che hanno permesso agli US Open di diventare lo Slam più avveniristico e futuribile dei quattro, dopo un recen-tissimo passato di pesanti critiche e polemiche, con ben 5 finali consecuti-ve spostate per pioggia e programma-zione discutibile tra il 2008 e il 2012.Oggi, spettatori (e soprattutto televi-sioni) sanno che con il tetto retrattile sopra l’Arthur Ashe Stadium inaugu-rato nel 2016 e il nuovissimo Louis Armstrong, anch’esso dotato di coper-tura mobile, non dovranno più teme-re giornate cancellate e ore di attesa. A ciò si aggiunga lo splendido Gran-dstand, inaugurato due anni fa, e l’an-cora più intimo Court 17 aperto nel 2011: il torneo di New York può ora vantare il site più avanzato al mondo per ciò che riguarda il tennis. Duran-te il torneo il nuovo Louis Armstrong sarà palcoscenico di un programma quotidiano ancora più ricco di quel-lo dell’Ashe, con una sessione serale dedicata, e avremo modo di capire se il suo funzionamento sarà all’altezza della sua innegabile bellezza.

Un motore da 120 cavalliper muovere il tettoIl colpo d’occhio che presenta come bi-glietto da visita è più che promettente: le tribune, ripide e su due livelli, por-tano la capienza a 14.061 posti a sede-re; l’anello inferiore che corre attorno a tutto il campo è sovrastato sui due lati corti da una struttura composta da oltre 14.000 feritoie in terracotta che

gli permettono di essere “ventilato na-turalmente” anche a tetto chiuso, una caratteristica unica o quasi tra gli stadi coperti; quando aperto, il tetto retrat-tile ultraleggero lascia libera un’area di cielo vasta oltre 18 campi da singo-lare e, quando chiuso, lascia comun-que penetrare il 73% dell’energia e luce solare; il tetto si trova a quasi 40 metri dalla superficie di gioco, e verrà mos-so da un motore da 120 cavalli che permetterà l’apertura e la chiusura in meno di dieci minuti. Matt Rossetti della Rossetti Architects, lo studio che ha disegnato il progetto, garantisce tutte queste cose e non so-lo: “Avrà la stessa atmosfera del vec-chio Armstrong, con i fan davvero se-

duti sopra il gioco”, assicura. Con oltre l’85% degli spettatori che entra dall’in-gresso Est, questo stadio avveniristico e le migliorie che ha portato anche nei grounds adiacenti saranno il biglietto da visita di questi nuovi US Open per migliaia e migliaia di persone: “Que-sta è l’ultima fase della trasformazio-ne, che aveva come grandi obiettivi il maggior spazio, più servizi, e più om-bra”, ha detto Danny Zausner, diretto-re operativo del Tennis Center.

Tutto nuovo per i giocatori:dal nido alle panchineGli spettatori e le televisioni non sono però gli unici destinatari degli investi-menti fatti. Piccoli e grandi interventi sono stati fatti anche verso giocatori e ufficiali di gara. I tennisti accede-ranno al torneo da una nuova entrata dedicata, che conduce a un giardino grande il doppio di quello presente gli anni scorsi. Proseguendo all’inter-no dello stadio potranno trovare un nuovo nido per i pargoli, sempre più numerosi sul circuito, e per preparare i match avranno a disposizione: un’a-rea silenziosa, una per il riscaldamen-to sia all’interno che all’esterno e una

Il nuovo Louis Armstrong da 14 mila posti (qui nella configurazione a tetto chiuso), secondo solo all’Arthur Ashe Stadium, sarà teatro di una ‘seconda’ sessione serale parallela a quella del Centrale; sotto, una vista esterna, l’inaugurazione e il meccanismo del tetto

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pista per correre.Sul campo, sono state ridisegnate le sedute per i giocatori (ora panchine adattabili con spazio per le borse e le bevande, ed espandibili per i doppi) e quelle per i giudici di linea. Anche il seggiolone dell’arbitro è stato ri-progettato dopo aver ascoltato i sug-gerimenti dei diretti interessati: una struttura quasi piramidale, scala sul lato sinistro, cavi e fili nascosti nella struttura, una posizione più comoda per l’utilizzo del computer del pun-teggio, e un nuovo parasole disegna-to per intralciare il meno possibile la vista degli spettatori.

Innovazione e memoria:questa sì che è musica...Questi nuovi US Open 2018 rap-presentano l’ultimo capitolo di una storia, quella di Flushing Mea-dows, che ha portato molto al ten-nis americano e globale. Un luogo particolare, venuto alla luce per l’esposizione universale del 1939 e rinnovato per la NY World’s Fair del 1964, che incrociò il suo destino con quello del tennis nel gennaio 1977. Fu allora che, mentre volava su La Guardia, il presidente USTA entrante William Hester vide dal fi-nestrino dell’aereo lo stadio deno-minato Singer Bowl.Lo stadio aveva ospitato gente come The Doors, The Who e Jimi Hendrix a fine anni ‘60, ma all’epoca era qua-si inutilizzato. Hester si fece subito avanti e, ottenuta l’autorizzazione dalla città di New York, l’anno succes-sivo (1978) gli US Open abbandonaro-no il West Side Tennis Club di Forrest

Hills e si trasferirono nel quartiere di Corona, Queens, New York.Il Singer Bowl era stato diviso in due campi e fu intitolato al celebre jazzi-sta Louis Armstrong, nato e cresciu-to a New Orleans prima di trasferir-

si proprio a Corona, dove morì nel 1971. La scelta di mantenere il suo nome anche per il nuovo stadio, dopo che quello originale è stato demolito nel 2016, fa onore alla USTA, consape-vole delle radici di questo luogo.

Roger Federer si allenaa New York in maglia nera Uniqlo. Nera è anche la racchetta (è il modello precedente a quellolanciato nel 2018?);a sinistra, i campioni 2017Sloane Stephens e Rafa Nadal;sotto, le novità ‘strutturali’a Flushing Meadows

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Storica Vinci a New York:l’impresa da ricordareTre anni fa Roberta buttava fuori in semifinale Serena Williams dagliUs Open 2015, poi vinti da Flavia Pennetta. Quel match è stato inseritonei 50 momenti da ricordare di queste prime 50 edizioni dell’Era Open

DI ALESSANDRO NIZEGORODCEW

FOTO GETTY IMAGES

Sono passati quasi tre anni da quel giorno di settembre. Anzi, da quei giorni di settembre. Uno, quello della finale tutta italiana

agli Us Open, tra Roberta Vinci e Flavia Pennetta; ma anche quello della semi-finale che vide la “piccola” Robertina comporre il suo capolavoro ai danni dell’enorme Serena Williams. Una se-mifinale storica, perché la statunitense era a caccia del Grand Slam, e senza grandi teste di serie rimaste nel tabel-lone l’impresa sembrava soltanto... una “Vinci” più in là. Non andò così, l’az-zurra vinse quel match, svegliò la mi-nore delle sorelle Williams dal grande sogno. Oggi, gli Us Open - sul loro sito ufficiale - mettono quel match tra i 50 da ricordare (e chi se lo scorda?) tra i migliori dei primi 50 anni di Era Open.A tre anni di distanza, con lo Slam new-yorchese pronto al via, Roberta non ha più il circuito cui pensare. “Il mio futu-ro? Dopo un bel po’ di vacanze fatte, so solo che sarà sicuramente nel tennis”. È una Roberta Vinci sorridente e rilassata quella che in estate ha visitato il Centro Estivo Fit di Castel di Sangro, accolta da una miriade di ragazzini festanti ed emozionati. “È una sensazione inde-scrivibile venire qui - ha raccontato la tarantina - questi ragazzi sono sempre eccezionali. Ho firmato magliette, cap-pellini, racchette, addirittura scarpe. In questo centro splendido abbiamo pas-sato insieme una giornata coinvolgente e ricca di risate. Mi hanno fatto tante domande, si sono emozionati e mi han-no emozionato”.

Tennis, tv e circuitoCome fece lei, a parti invertite su quel Arthur Ashe Stadium che poi incoronò

Flavia Pennetta e tutto il tennis italia-no in rosa. A qualche mese dall’ultimo match giocato nel circuito al Foro Itali-co contro Aleksandra Krunic, Roberta Vinci si è raccontata tra passato, pre-sente e futuro, con una sola grande certezza.

“È stato giusto smettere quest’anno - ha detto -. Non ho vissuto alcun istante di ripensamento e non ho mai cambiato idea. Mi manca il tennis, ma non quel-lo giocato. Se in tv c’è un bel match mi fermo a seguirlo sino alla fine, così co-me ho osservato con piacere i ragazzi

Era l’11 settembre del 2015, Roberta Vinci superò per 2-6 6-4 6-4 Serena Williamsnella seconda semifinale degli Us Open

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giocare sui campi di Castel di Sangro. Ma non tornerei mai indietro - spiega - i tornei non mi mancano affatto. Di cosa ho maggiore nostalgia nel circuito? È ancora presto per dirlo con sicurezza, penso di poter rispondere a questa do-manda tra qualche mese”. Adesso le conferenze stampa cui si sot-topone Roberta sono quelle improvvi-sate dai fan, come quelle che hanno ‘or-ganizzato’ i ragazzini dei Centri Estivi dopo un bel pranzo insieme. “Mi hanno chiesto tante cose – raccon-ta l’ex numero 7 del mondo - passando dai miei inizi sino al match contro Se-rena Williams agli Us Open - dalle diffe-renti emozioni degli incontri di singolo e doppio fino al mio futuro”. Domande sincere che, scavando scavando, da New York portano fino a Wimbledon, edizione 2014, quella della vittoria in doppio con Sara Errani (6-1 6-3 in finale a Mladenovic/Babos). “Ricordo che io e Sara – ha detto ai bambini - non ci par-lammo per tutta la mattina, colazione compresa. Eravamo concentratissime e nulla poteva distogliere il nostro pen-siero da quel grandissimo obiettivo. Entrammo in campo e giocammo in maniera fantastica”.

Il futuro nel tennisSe i ricordi sono una certezza, scolpiti nella storia del tennis come quell’im-magine delle mani portate alle orec-chie di fronte a una New York attonita per la ‘caduta’ di Serena, il futuro di Roberta ha un solo punto fermo. “Sa-rà sicuramente nel tennis”. I dettagli, il ruolo che andrà a ricoprire è invece ancora un rebus. “Mi piacerebbe molto aiutare i ragazzi giovani a crescere - ha spiegato la Vinci -, provando a dare loro i giusti consigli in uno sport così complicato e competitivo. Allo stesso tempo non mi dispiacerebbe allenare un giocatore o una giocatrice profes-sionista. Magari non sono in grado, magari sì. Dovrò capirlo, col tempo.

Quel giornonella storia,quando mammavinse gli Us OpenQuasi 20 mila like, un sacco di repost e una va-gonata di commenti. È l’effetto suscitato da uno scatto di Flavia Pennetta, regina degli Us Open 2015, pubblicato sul suo account Instagram (con oltre 156 mila follower). Il figlio di Flavia e Fa-bio Fognini, Federico, sta nel passeggino mentre viene spinto in giro per il Billie Jean King Natio-nal Tennis Center; a un certo punto, sulla parete, incontra la fotografia che ricorda quel giorno nel-la storia, il giorno in cui Flavia Pennetta superò Roberta Vinci, vinse il primo Slam in carriera e a caldo annunciò il ritiro dal tennis pro. “Mamiiii ma che ci faiiii lì?”, dice il post d’accompagna-mento alla foto. Eppure, nonostante i soli 15 me-si, la faccia di Federico, sguardo all’insù, mostra una certa consapevolezza. Mamma ha vinto uno Slam, mamma è nella storia (g.r.)

Cercherò di comprendere quali saran-no le mie predisposizioni”.A proposito dei giusti consigli da dare ai giovani agonisti, la Vinci si soffer-ma su divertimento e passione, “per-ché senza quelli non si va da nessuna parte. Il tennis non deve mai essere un peso, anche quando non si riesce a vincere con continuità. Io da piccoli-na vincevo tanto, anche e soprattutto grazie al talento, ma col passare degli anni ho scoperto tutte le difficoltà di questa disciplina e ho dovuto iniziare a lavorare tanto dal punto di vista fisi-co e mentale”.

Sognando New YorkConsigli per i ragazzi ma anche per i genitori, troppo spesso eccessivamen-te coinvolti durante i match dei loro figli. “Ho seguito parecchi tornei ju-niores e ho assistito a scene da impaz-zire: ho visto genitori nascosti dietro ai cespugli, pronti a dare consigli di nascosto ai ragazzi, o altri sgridare ec-cessivamente i propri figli. Io ho avu-to la fortuna di avere due genitori, da questo punto di vista, fantastici: non si sono mai intromessi tra me e il mio maestro. Il bambino deve sentire il massimo della fiducia nell’allenatore, mentre il genitore, figura ovviamente fondamentale, deve rimanere un pas-so indietro. Riassumendo direi che un bravo genitore è quello che consente al figlio di sbagliare, di commettere

degli errori; è quello che si confronta con il maestro senza scavalcarlo. Gio-vane agonista, genitore e maestro de-vono rappresentare un team affiatato, altrimenti possono insorgere parecchi problemi”. Guardando i ragazzi gioca-re alle sue spalle, la Vinci sorride, si diverte, si emoziona e ripensa ai tempi in cui era la piccola Roberta a vivere il suo Centro Estivo. “Sono passati tan-tissimi anni ma i ricordi sono indele-bili: stagioni splendide, tennis tutto il giorno, piscina, pallamano, altre infi-nite attività e quel nome sul cappelli-no... Guardo questi ragazzi e un po’ li invidio”. Loro guardano lei, e sognano di diventare grandi, magari proprio a New York. Su quell’Arthur Asha Sta-dium che lei ha “conquistato” e che, proprio in questi giorni, guardano in televisione.

Qui sopra, Roberta Vinci in visita ai Centri Estivi della Fit; sotto, l’abbracciocon Flavia Pennetta subito dopo la finale persa agli Us Open 2015

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Ashe, la pantera eleganteche fece un... Sessantotto50 anni fa Arthur vinse gli Us Amateur Championships e subito dopo i primi Us Open della storia. In quanto dilettante guadagnò 28 dollari, contro i 14 mila del finalista olandese Okker. Diventò un simbolo per gli afroamericani

DI ALESSANDRO MASTROLUCA

FOTO GETTY IMAGES

Arthur Ashe è in macchina, sta guidando sul ponte George Washington quando il noti-ziario interrompe il program-

ma alla radio per un’edizione straordi-naria. Hanno sparato al reverendo Mar-tin Luther King sul balcone di un hotel di Memphis. È il 3 aprile del 1968, l’an-no delle rivoluzioni e delle rivelazioni per Ashe e per il mondo del tennis, che entrerà a breve nell’Era Open. Il 25 agosto al Longwood Cricket Club, dove iniziò la storia della Coppa Davis, Ashe aspetta di affrontare Bob Lutz nella finale degli US Amateur Cham-pionships. È il principale torneo negli Usa per i dilettanti, la naturale evolu-zione dei vecchi US Nationals, che di-ventano US Open. Prima della finale, il manager e suo grande amico Donald Dell lo avvicina. “Non vorrai svegliarti domani mattina dopo aver perso que-sta partita”, gli dice. Ashe manca quat-tro match-point e salva due palle bre-ak nell’ultimo game prima di chiudere alla quinta occasione. Davanti a 4.200 spettatori, in una giornata calda attra-versata da improvvise folate di vento, vince per 4-6 6-3 8-10 6-0 6-4 e diventa il dilettante numero 1 degli USA.

Il primo Us OpenMa il meglio deve ancora venire. Per-ché c’è un solo, primo US Open. Ashe supera il mancino sudafricano Cliff Drysdale, che nel 1972 sarà nominato primo presidente dell’ATP, nei quarti, e in semifinale Clark Graebner. È una sfida tra due filosofie di vita e due stili di gioco opposti. Graebner è un prote-stante, un repubblicano, con la foto di Nixon sulla scrivania dell’ufficio, è un tennista muscolare e potente. Ashe è il

luogotenente dell’esercito contrario al-la guerra, un riservista con un fratello in Vietnam che prolunga il suo periodo al fronte per permettergli di continua-re a giocare. È un uomo di moltitudini ricomposte in un ensemble liberale, in un tennis creativo. L’ultimo fotogram-ma della partita lo ritrae con le braccia aperte, nella posa della vittoria, dopo il 4-6 8-6 7-5 6-2 che lo porta in finale nel primo US Open della storia, la sua terza in un torneo dello Slam.Affronta Tom Okker, l’Olandese Vo-lante, che essendo professionista si assicura già i 14 mila dollari di monte-premi, anche se dovesse perdere. Ashe ha diritto solo a 28 dollari al giorno di rimborso spese. A fine torneo, quando questa sperequazione verrà resa pub-blica, una signora del New Jersey gli spedirà un centinaio di azioni della Ge-neral Motors: valore 8.900 dollari.

Arthur Ashe qui con il trofeo degli Us Amateur;a destra con la coppa degli Us Open ‘68e mentrericeve le congratu-lazioni da suo padre

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La finale del ‘68La pioggia ritarda il programma e co-stringe a spostare la finale di lunedì. Si gioca davanti a poco più di settemila spettatori: vuol dire oltre 97.000 nel-le due settimane, 17 mila in più che in qualsiasi altra edizione riservata ai so-li amatori. Nel primo set, solo uno dei suoi 13 game di servizio (in cui con-cede appena 14 punti) termina ai van-taggi. Due break gli costano il secondo set, ma vince il terzo e si presenta in vantaggio alla pausa. “Chiudi in quattro”, gli dice Donald Dell negli spogliatoi.“Okker sembra un po’ stanco”, aggiun-ge Charlie Pasarell. “Non vedo come possa esserlo - ribatte Ashe - i game stanno andando via troppo veloci”. Ge-ne O’Connor, preparatore della Nazio-nale di Coppa Davis, gli suggerisce di farsi una doccia. Ma Ashe non l’ha mai fatta dopo il terzo set di una partita, ed è troppo scaramantico per iniziare in un giorno così importante. Okker, però, porta la finale al quinto.

Ben fatto, ragazzo!Ashe ha un piano chiaro, mettere in campo la prima e sbagliare meno volée possibile. Nei momenti davvero im-portanti, gli hanno insegnato, non c’è niente di meglio che tornare ai fonda-mentali e non cercare soluzioni com-plesse. La testa fa il resto. Si combina-no la strategia, l’intelligenza tattica, la

Ad Arthur Ashe, natoa Richmond (Virginia),

a fianco con la coppa di Wimbledon 1975, è stato

dedicato il campo centrale degli Us Open (sotto),

davanti al quale sorge anche una sua statua

capacità di leggere le situazioni, e il consiglio prezioso di Gonzales prima del suo debutto in Coppa Davis anni prima: non devi fare il tuo gioco, ma giocare il tennis che serve per vincere. Ashe ‘Junior’ chiude 14-12 5-7 6-3 3-6 6-3. È il primo nero a vincere uno Slam nel singolare maschile. La cerimonia di premiazione è commovente, come l’abbraccio con il dottor Johnson, il primo maestro suo e ancor prima di Althea Gibson, e soprattutto con suo padre, Arthur Ashe Senior. “Ben fatto, ragazzo”, gli dice fra le lacrime. L’uomo che alla moglie morente ha promesso di prendersi cura dei figli senza affi-darli ad altri vorrebbe dirgli tanto di più. Ma c’è poco da aggiungere.

Le pantere nereUna settimana dopo la vittoria a Forest

Hills, Ashe viene invitato in tv al pro-gramma ‘Face the Nation’. Nessun atle-ta era mai stato ospite prima di allora. Insiste sul ruolo degli atleti di colore, sulla responsabilità, sullo sconten-to dei neri insofferenti al Civil Rights Act, e sempre più vicini alle posizioni estreme delle Pantere Nere, che si fa-ranno sentire e vedere fino in Messico, sul podio olimpico in cui spiccano due pugni alzati verso il cielo e ‘guantati’ di nero: per la rivista Life è una delle dieci foto più influenti di tutto il Novecento. Come è influente quella prima vittoria, perché consente ad Ashe di alimentare una reputazione e di usare i succes-si sportivi come una piattaforma. Di sfruttare il successo, che in fondo è un participio passato, per cambiare il futuro. Perché, come disse allora, nes-suno sta a sentire i perdenti

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cambio epocale

Nuovo ITF entry ranking:il circuito rivoluzionatoDal 2019 ci sarà una classifica mondiale di “transizione” affiancata a quelle Atp e Wta. Secondo le stime i professionisti passeranno da quasi 15.000a 1.500. Obiettivo: agevolare i giovani e far guadagnare chi se lo merita

DI ALESSANDRO MASTROLUCA

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Rendere il tennis uno sport più sostenibile per i giocatori. E insieme accompagnare quel passaggio da junior a pro che

per molti giovani appare più come un salto nel buio. È una rivoluzione. La ‘survey’ realizzata dall’ITF e pubblica-ta alla fine del 2016, che ha coinvolto 3.711 atleti junior, ha evidenziato le ragioni alla base dell’introduzione del Transition Tour. Nel nome c’è già lo spi-rito del cambiamento. I vecchi Futures diventeranno l’inizio di una transizio-ne, che vuol dire passaggio dinamico a tornei più grandi, verso orizzonti più importanti, non rifugio per tennisti in calo che continuano a galleggiare sen-za crescere di livello e risultati.Dall’anno prossimo i Futures di monte-premi più basso daranno solo “punti di ingresso” (ITF Entry Points) per i tornei di livello più alto che invece contribui-ranno alla classifica ATP e WTA. La partecipazione ai tornei “di tran-sizione” sarà agevolata per i migliori junior, per rispondere a una doppia contingenza, si legge nel documen-to. Da un lato l’età media dei tornei junior si abbassa fino a 16 anni, e il numero di partecipanti raddoppia dal 2000 al 2015 (da 3.859 a 6.848 fra i ragazzi, da 2.672 a 5.318 fra le ragaz-ze). Dall’altro, quasi il 70% di questi atleti è senza classifica, e lo scenario a livello professionistico non è poi co-sì diverso.

Il 60% era “in rosso”Nel 2013, quando l’ITF ha iniziato la sua ricerca, erano in classifica 8.874 giocatori e 4.862 giocatrici, e quasi la metà senza guadagni all’attivo (3.896 uomini e 2.212 donne). A fine 2016,

solo 336 giocatori e 253 giocatri-ci riuscivano a chiudere la stagione almeno in pari fra costi e guadagni. Non stupisce che per oltre il 60% de-gli atleti coinvolti nella ricerca non esisterebbero abbastanza opportuni-

tà per progredire nel circuito ITF.“Penso sia un obiettivo valido quello di consentire a più giocatori di po-tersi mantenere attraverso il tennis”, ha scritto Miliaan Niesten, trentenne statunitense di nascita e olandese di

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cambio epocale

nazionalità acquisita, numero 486 del ranking di doppio che ha condiviso una lettera scritta all’ITF sulla sua pa-gina Facebook. Niesten sottolinea co-me, nel calendario 2018, ci siano 53 tornei fra Atp 250 e 500, che hanno visto in tabellone in media poco più di 100 giocatori a settimana, e quasi 4 Challenger a settimana. Dal suo pun-to di vista, questo sistema rischia di non garantire abbastanza posti e co-stringere i tennisti che non hanno la classifica per entrare nei Challenger a iscriversi ai tornei di transizione da 25 mila dollari, dove però non c’è da guadagnare nell’immediato. Non ci sono regole di esclusione nei tornei di transizione, se non per i primi 100; chi è classificato fra la posizione 101 e la 150 può giocare solo se invitato attraverso una wild card. L’ITF, che ha puntato sull’abbassa-mento dei costi organizzativi per favorire anche una diversa distribu-zione geografica dei tornei del nuo-vo Transition Tour, sottolinea come l’analisi dei calendari, a tutti i livelli, faccia emergere delle disomogenei-tà: “alcune settimane dell’anno pre-vedono troppi o troppo pochi tornei, e questo ha delle conseguenze sui nostri obiettivi di creare maggiori opportunità in più nazioni per più giocatori. Per questo, lavoreremo con tutte le nazioni per creare un ca-lendario che possa far meglio incon-trare la domanda e l’offerta di tornei ai differenti livelli”.

I pro? Saranno 750Lo scopo finale è restringere il circu-ito professionistico, maschile e fem-minile, a circa 750 giocatori e 750 giocatrici, ma il numero non è un “cut-off” rigido, né un’indicazione del-la classifica necessaria per iscriversi a un torneo o aumentare il proprio prize money. È un’indicazione dell’or-dine di grandezza ideale dei circuiti. Dal 2019, nella classifica WTA figure-rà chi ha ottenuto almeno tre punti in tre tornei da 25 mila dollari o più, op-pure 10 punti in un evento solo (850 giocatrici secondo le stime ITF), e a li-vello ATP chi avrà ottenuto almeno un punto nei Challenger e nei turni finali dei tornei da 25 mila dollari (700-750 giocatori).

Non si può galleggiareMa a cambiare di più dovrà essere l’approccio stesso dei giocatori al-la propria carriera, già dagli inizi.

La nuova classifica parallela ITF:ecco come funzioneràDal 2019 ci saranno due sistemi di ranking differenti sì, ma paralleli. Uno sarà quello che già cono-sciamo oggi, quello delle classifiche Atp e Wta; l’altro invece è quello che si costruirà attraverso gli ITF Entry Points. Entriamo nel dettaglio. Nel tennis femminile dal 2019 i tornei che offriranno un montepremi minimo da 25 mila dollari continueranno ad attribuire punti per la classifica Wta; in campo maschile invece i tornei da 25 mila dollari offriranno allo stesso tempo punti Atp (soltanto nei turni finali) e i nuovi ITF Entry Points (in tutti i turni). Allo stesso tempo, anche le qualifica-zioni dei Challenger - anche loro profondamente riformati dal 2019 - attribuiranno sia punti Atp (in tutti gli eventi) che punti ITF Entry (negli eventi fino a 125 mila dollari di montepremi). È già stato reso noto però che dal 2020 i tornei da 25 mila dollari faranno parte esclusivamente del Transition Tour, contribuendo così soltanto alla classifica degli Entry Point, non più a quella Atp. Così molti giocatori e giocatrici finiranno per competere in entrambe le classifiche contempora-neamente e avranno così due ranking, una professionistico e l’altro cosiddetto “entry”. Il nuovo sistema, che vedremo alla prova dei fatti tra qualche mese, sarà strettamente collegato e i giocatori avranno la possibilità di conquistarsi l’accesso ai tornei Pro.

I punti ‘Entry’ per il nuovo ranking?Verranno assegnati cosìEcco, turno per turno, torneo per torneo, come si assegnano i punti Entry per la classifica del Transition Tour.

* a questo turno vengono assegnati anche punti Atp/Wta** a questo turno vengono assegnati anche punti Atp/Wta ma solo nel 2019

CATEGORIA TORNEO VITTORIA FINALE SF QF R16 R32 Qualifier Q. FR

TRANSITION TOUR FEMMINILE

15 mila $ + H 15 mila $

150 100

90 60

45 30

18 12

6 4

0 0

3 2

1 1

TRANSITION TOUR MASCHILE

15 mila $ + H 15 mila $

150 100

90 60

45 30

18 12

6 4

0 0

3 2

1 1

ITF PRO DA 25 MILA 25 mila $ + H 25 mila $

225** 150**

135** 90**

67** 45

27 18

9 6

0 0

4 3

1 1

ATP CHALLENGER 125 mila $ + H 100 mila $ + H 75 mila $ + H 50 mila $ + H

135* 101* 101* 67*

100 67 67 45

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Questo sistema riconosce delle op-portunità, ma non consente di fat-to più ai giocatori di vivacchiare, di galleggiare nei tornei minori, maga-ri nella propria nazione, nell’attesa dell’occasione di sfondare. Chi vuole costruire una storia da professioni-sta non può che iniziare già con una direzione chiara, come Shapovalov o Tsitsipas, che nella differenza di stili hanno guardato ai grandi, ai campio-ni da seguire non solo nel modo di giocare. È il modello di successo di Djokovic, è una parte della sua leg-genda l’impeccabile borsa che pre-sentò al primo allenamento con Jele-na Gencic a cinque anni.

Un nuovo mododi pensareSempre di più, scalare la classifica vorrà dire pensarsi professionista già da junior, magari con quell’atten-zione alla preparazione, all’alimenta-

zione, al recupero che ha permesso a Paolo Lorenzi di allungarsi la carriera e togliersi le più grandi soddisfazio-ni ampiamente dopo i trent’anni. In quest’ottica, le politiche di supporto delle federazioni nazionali e interna-zionali avranno un peso non margina-le nell’indirizzare i primi anni di car-riera, nell’orientare lo sviluppo tenni-stico dei singoli e delle nazioni.È un modello, quello introdotto dall’anno prossimo, che premia la professionalità prima ancora del professionismo, che cambia un mo-do di pensare e non solo un modello di ranking. Come ogni rivoluzione, serviranno tempi e adattamenti. Ma di sicuro il tennis non sarà più lo stesso. E i giovani dovranno cresce-re, nella testa, molto presto. Perché, ancor più di prima, non basterà voler diventare un top player, ma servirà essere disposti dall’inizio a fare tutto quel che serve per arrivarci.

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cambio epocale

La nuova Davissi giocherà cosìWorld group a 24 squadre con fase finale in sede unica e partite al meglio dei tre set. Solo il 1° turno, in febbraio, si gioca alla vecchia maniera.Diventa il Mondiale del tennis. Sarà trasmessa da SuperTennis

È l’inizio di una nuova era. La Cop-pa Davis cambia e non sarà più come la conosciamo. È passata la proposta Kosmos, l’idea di Ge-

rard Piqué di trasformarla nel Mondiale del tennis. Distinto, però, dall’eventua-le World Team Cup che potrebbe risor-gere dalle sue ceneri.Dopo un primo turno in febbraio, con 24 squadre che si sfideranno con la vecchia modalità nella scelta del cam-po, la fase finale vedrà in campo le 12 vincenti più le 4 semifinaliste dell’anno precedente e 2 wild card.Si deciderà tutto in una settimana, con sei gironi da tre squadre e qualifica-zione ai quarti delle prime classifica-te e delle due migliori seconde. Vista l’incidenza maggiore della classifica avulsa, del quoziente game e del quo-ziente set, con le squadre che all’ultima giornata già saprebbero quale risultato servirebbe per passare il turno, conterà molto la determinazione dei punteggi per ogni vittoria, sia all’interno del sin-golo ‘tie’ che nell’economia del girone. Ogni incontro si disputerà al meglio delle tre partite, due singolari e un doppio, tutte al meglio dei tre set. Far sì che una sconfitta 3-0 dia zero punti e una per 2-1 ne assegni uno, un po’ co-me avviene nel Mondiale di volley dove in caso di tie-break si assegnano due punti ai vincitori e uno agli sconfitti, garantirebbe ad esempio incontri più competitivi.

Tifosi al seguitoDi sicuro, l’evento sarà molto televisi-vo (e SuperTennis ha già ‘conquistato’ le prime tre edizioni) e potrebbe offrire svariate soluzioni al mondo broadcast per esaltarne emozioni e spettacola-rità. La simultaneità degli incontri in sede unica è garanzia di copertura te-levisiva, mentre la riduzione del nume-ro di incontri e di set faciliterà l’inse-

rimento dell’evento nei palinsesti delle tv generaliste. Il nuovo format avrà un impatto anche sul comportamento dei tifosi, chiamati a dover seguire la pro-pria squadra in trasferta, come avviene già oggi per le Olimpiadi o per le grandi rassegne internazionali a squadre.Più complessa sarà l’assegnazione dell’evento finale. La nuova formula ha bisogno di una sede adatta in gra-do di accogliere più sfide. Per il 2019 si dovrebbe giocare allo stadio Pierre-Mauroy di Lille, che ospita le gare in-terne dei Dogues, i Mastini, come viene identificata la locale squadra di calcio. L’impianto, che ha già ospitato le finali di Davis del 2014 (vittoria della Sviz-zera di Federer e Wawrinka) e del 2017 (successo della Francia sul Belgio), è un gioiello architettonico dell’impiantisti-ca sportiva e gli organizzatori hanno promesso la costruzione di tre nuovi campi. Lille, nonostante alcune voci trapelate dalla stampa spagnola, avreb-be superato la concorrenza della Caja Magica di Madrid, che già dispone di tre show court con tetto retrattile.

L’evoluzioneUn evento di questa portata avrà bi-sogno di sedimentarsi anche nella mente degli appassionati, abituati alla

vecchia formula, e renderlo itinerante potrebbe portare ad accorciare i tem-pi. Sembra questa la strada intrapresa dall’ITF e dal gruppo Kosmos, che ha già ottenuto l’appoggio del miliardario statunitense Larry Ellison, patron di Oracle e proprietario dell’Indian Wells Tennis Garden in California, la sede del primo grande torneo in calendario negli Usa dopo gli Australian Open. Ellison ha promesso di investire nella nuova Coppa Davis e si è detto onora-to, in una dichiarazione pubblicata sul sito del Desert Sun, “che l’Indian Wells Garden sia preso in considerazione per ospitare 18 nazionali nella nuova fase finale della Coppa Davis per il 2021”. Il successo di questo evento, nella vecchia come nella nuova con-figurazione, passa soprattutto dalla presenza dei top player, che l’anno scorso sono apparsi decisamente fa-vorevoli alla formula della Laver Cup, esibizione fra Europa e Resto del Mon-do in cui riecheggia lo spirito della golfistica Ryder Cup. La presenza di un ricco montepremi potrebbe sicu-ramente essere da stimolo per i top player. I pareri favorevoli alla riforma di Nadal e Djokovic sono certamente un buon punto di partenza perché la rivoluzione diventi evoluzione.

Dal 2019 si giocherà in sede unica, con un campo principale e altri “showcourt” a disposizione.Qui l’impianto di Lille, in Francia

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atp e wtafocus next gen

Next Gen ieri a Milano,stelle oggi ovunque...Nemmeno un anno fa giocavano la prima edizione delle Next Gen Atp Finals: ora Chung ha una semifinale Slam all’attivo, Coric è nei Top 20, Medvedev ha vinto due titoli e Berrettini uno. Milano è un... trampolino

DI ALESSANDRO MASTROLUCA

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Milano è la città del futuro. E il futuro del tennis passa per le Next Gen Atp Finals. Hyeon Chung, primo vinci-

tore del torneo, ha preso dall’area che aveva già ospitato l’Expo l’abbrivio per la semifinale all’Australian Open. Uscito dai limiti d’età Next Gen, è su-bito diventato il primo coreano tra gli ultimi 4 in uno Slam, nel primo tor-neo in cui ha vinto cinque partite di fila. Il più giovane semifinalista in un major dai tempi di Cilic a Melbourne nel 2010 ha cambiato la percezio-ne del tennis in Corea. La vittoria su Djokovic, si legge sul sito dell’Austra-lian Open, ha attirato davanti al cana-le tv JTBC un pubblico quattro volte superiore alla finale Federer-Nadal dell’anno precedente.Milano si è confermata porta sul futu-ro anche per Daniil Medvedev, all’ul-timo anno Next Gen nel 2017, che ha rinforzato il suo posto nella gene-razione di oggi con due titoli in sta-gione, a Sydney e Winston Salem. Ha trovato quella continuità che gli era mancata l’anno scorso, quando aveva infilato strisce di 6 e 8 sconfitte di fila pur essendo il primo a battere un top 3 nella sua prima vittoria in un ma-jor dai tempi dell’exploit di Karlovic a Wimbledon nel 2003.

Coric cresce in frettaL’Italia rimane centrale nella geo-grafia del successo di Borna Coric (nella foto qui a destra), anche lui protagonista a Milano lo scorso an-no, che ha sviluppato con Riccardo Piatti un percorso di semplificazione del gesto, di efficienza nella posizio-ne, che l’hanno reso il più giovane

campione nei 26 anni di storia del torneo di Halle. La prima semifinale in un Masters 1000, a Indian Wells, è una gemma incastonata nel percorso di una stagione che si fonda nella Mi-lano città di frontiera.“È che la vita ha un andamento stra-no per chi a quest’ora non dorme già”, canta Ivano Fossati, e nella New York in cui tutto può succedere, nella New

Il russo Daniil Medvedev nell’estate del cemento americano ha

conquistato il secondo titolo in carriera: a quello di Sydney ha

aggiunto quello di Winston Salem;sotto, a destra, Hyeon Chung,

il primo semifinalista Slamcoreano di sempre, dopo

la vittoria a Milano a novembre, ha avuto un tale impatto che ha

cambiato le prospettivedel tennis nel suo Paese

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atp e wtafocus next gen

York che non dorme mai, Dennis Sha-povalov dà lezioni di potenza e di ispirazione che non si improvvisa. Mentre Stefanos Tsitsipas, che a Mila-no c’era anche se solo per un’esibizio-ne con Sascha Zverev, già dall’anno scorso non più “Next” per sostanza e qualità di risultati. L’effetto positivo però rimane, e il greco cresciuto guar-dando ai grandi, consapevole che l’o-biettivo non è cancellare gli errori ma da quelli imparare per essere sempre migliori del giorno prima, a New York si è presentato da n.15 del mondo. Ha giocato due finali in carriera, battuto sempre da Nadal ma senza più alcuna traccia di timore o tremore da esor-dio a Toronto, ha portato la Grecia al centro della geografia tennistica, nel segno dell’eleganza e di una perso-nalità decisa dietro la chioma folta. “Siamo i creatori del futuro dei nostri figli - ha detto al Times - quel che fac-ciamo oggi avrà un impatto su di loro domani”. Intanto, ha iniziato a creare il personale percorso per la gloria e un mondo nel quale possa valere la pena trovare un posto.

I russi di Spagna e...Milano ha lanciato i due “russi di Spagna”, Karen Khachanov (nella foto qui a destra) e Andrey Ru-blev, discontinui e dubbiosi, appas-sionati e dostoevskiani, ripartiti con diverse stabilità dalla Milano bella con la nebbia, un po’ donna con la veletta per dirla con Ornella Vanoni. Anche Matteo Berrettini (nella fo-to qui a destra), il Next Gen italia-no più atteso lo scorso anno, sorpre-so però dalla pressione, dalla stan-chezza e da un ottimo Baldi nelle qualificazioni di Milano 3, ha preso slancio dall’esperienza milanese. In meno di un anno, dalla semina della scorsa stagione, ha raccolto la pri-ma vittoria in un match da Masters 1000, in casa al Foro Italico, il terzo turno al Roland Garros, il successo di prestigio su Sock a Wimbledon, il primo titolo in carriera e un affaccio sulla Top 50. E il meglio deve ancora venire. Per tutti loro.

Felix, il primo Millennial da SlamÈ nato nel giorno di Roger Federer (l’8 agosto), sta attraversando il circuito come il millennium bug. Felix Auger-Aliassime, canadese classe 2000, è il primo “millennial” ad aver giocato nel tabellone di uno Slam: lo ha fatto agli Us Open. La grande promessa del tennis mondiale, già diventato a Indian Wells il più giovane a passare un turno in un Masters 1000, si è arreso a un attacco di tachicardia contro il connazionale e grande amico Denis Shapovalov. L’abbraccio commovente tra i due è solo una tappa verso un lungo percorso di successo.

Milano sempre più vicinaCosì si comprano i bigliettiper le Next Gen Atp FinalsLa seconda edizione delle Next Gen Atp Finals è prevista dal 6 al 10 novembre 2018. È già possi-bile acquistare i biglietti per tutte le sessioni di gioco che si svolgeranno come nel 2017 al polo fieristico di Milano-Rho. Per comprare i tagliandi basta andare su ticketing.nextgenatpfinals.com, accessibile anche dal sito ufficiale della manife-stazione (www.nextgenatpfinals.com). Il 6, il 7 e l’8 novembre, giornate dedicate ai round robin, sono previste due sessioni, quella pomeridiana dalle 14 e quella serale dalle 19.30. Poi sessione unica a partire dalle 19.00 per le semifinali di venerdì 9 e le due finali di sabato 10. Disponibili anche biglietti cumulativi e abbonamenti.

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i numeri della settimana

I primi 20 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Rafael Nadal (ESP) 100402 Roger Federer (SUI) 70803 Juan Martin del Potro (ARG) 55004 Alexander Zverev (GER) 48455 Kevin Anderson (RSA) 46156 Novak Djokovic (SRB) 44457 Marin Cilic (CRO) 44458 Grigor Dimitrov (BUL) 37909 Dominic Thiem (AUT) 3485

10 David Goffin (BEL) 343511 John Isner (USA) 320012 Pablo Carreno Busta (ESP) 242513 Diego Schwartzman (ARG) 238014 Fabio Fognini (ITA) 219015 Stefanos Tsitsipas (GRE) 204216 Kyle Edmund (GBR) 193517 Lucas Pouille (FRA) 191518 Jack Sock (USA) 181519 Kei Nishikori (JPN) 175520 Borna Coric (CRO) 1735

I primi 20 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 14 Fabio Fognini 21902 21 Marco Cecchinato 17343 51 Andreas Seppi 9864 57 Matteo Berrettini 9095 94 Paolo Lorenzi 6036 110 Thomas Fabbiano 5147 121 Lorenzo Sonego 4608 141 Stefano Travaglia 4099 144 Simone Bolelli 401

10 164 Gianluigi Quinzi 34111 166 Luca Vanni 33712 179 Andrea Arnaboldi 32013 182 Matteo Donati 31014 209 Stefano Napolitano 26715 212 Gian Marco Moroni 264

16 218 Salvatore Caruso 25717 228 Alessandro Giannessi 24418 242 Federico Gaio 23219 255 Lorenzo Giustino 21720 286 Filippo Baldi 175

Le prime 20 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Simona Halep (ROU) 80612 Caroline Wozniacki (DEN) 59753 Sloane Stephens (USA) 54824 Angelique Kerber (GER) 53055 Petra Kvitova (CZE) 48856 Caroline Garcia (FRA) 47257 Elina Svitolina (UKR) 45558 Karolina Pliskova (CZE) 41059 Julia Goerges (GER) 3900

10 Jelena Ostapenko (LAT) 378711 Daria Kasatkina (RUS) 352512 Garbine Muguruza (ESP) 350013 Kiki Bertens (NED) 326014 Madison Keys (USA) 321215 Elise Mertens (BEL) 294016 Venus Williams (USA) 2841 17 Ashleigh Barty (AUS) 2740 18 Anastasija Sevastova (LAT) 225019 Naomi Osaka (JPN) 224520 Aryna Sabalenka (BLR) 2140

Le prime 20 italiane del ranking WtaPos. Rank. Nome Punti

1 40 Camila Giorgi 13012 81 Sara Errani 7913 175 Martina Trevisan 3354 185 Martina Di Giuseppe 3015 189 Deborah Chiesa 2976 229 Jasmine Paolini 2487 239 Anastasia Grymalska 2368 244 Jessica Pieri 2299 247 Giulia Gatto-Monticone 226

10 272 Georgia Brescia 19311 315 Stefania Rubini 15412 369 Camilla Rosatello 11313 371 Federica Di Sarra 11214 409 Lucrezia Stefanini 9515 413 Gaia Sanesi 93

16 416 Angelica Moratelli 9217 432 Martina Colmegna 8518 454 Francesca Schiavone 7819 470 Martina Caregaro 7320 480 Cristiana Ferrando 69

NYC più azzurra che mai

DI GIORGIO SPALLUTO

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8 gli italiani record nel main draw maschile degli US Open. A Fognini, Cecchinato, Seppi, Berrettini e Lorenzi si sono aggiunti dalle qualificazioni Stefano Travaglia, Lorenzo Sonego (nella foto) e Federico Gaio. Migliorato il precedente primato azzurroa New York risalente al 1992, quando l’Italia poté contare su 7 rappresentanti.

129 gli italiani che nella storia hanno preso parte a un torneo dello Slam. L’ultimoa fare il suo debutto è stato Federico Gaioa New York. Il faentino è il 4° azzurro a fare il suo esordio in uno Slam nel 2018 dopo Berrettini, Sonego e Caruso.

935 i giorni trascorsi dall’ultimo precedente tra Djokovic e Federer primadella finale di Cincinnati vinta dal serbo in agosto. I due infatti non si affrontavano dalla semifinale degli Australian Open 2016,quando a imporsi era stato lo stesso Djokovic.

4 i Top 10 sconfitti da Stefanos Tsitsipas lungo la sua strada verso la finale del Masters 1000 del Canada. Il greco è diventato il più giovane di sempre a compiere un’impresa così.

20 il ranking e gli anni di Aryna Sabalenka. Con il titolo conquistato a New Haven, la bielorussa è diventata la prima giocatrice nata nel 1998 a entraretra le prime 20 al mondo.

I PRIMI 16 DELLA RACE TO MILANPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Alexander Zverev (GER) 42752 Stefanos Tsitsipas (GRE) 17823 Denis Shapovalov (CAN) 11354 Alex de Minaur (AUS) 10255 Frances Tiafoe (USA) 9756 Andrey Rublev (RUS) 6857 Taylor Fritz (USA) 6588 Jaume Munar (ESP) 596

Pos. Nome (nazionalità) Punti9 Hubert Hurkacz (POL) 405

10 Casper Ruud (NOR) 37211 Michael Mmoh (USA) 36812 Felix Auger-Aliassime (CAN) 35013 Lloyd Harris (RSA) 34814 Ugo Humbert (FRA) 33015 Reilly Opelka (USA) 30716 Marc Polmans (AUS) 288

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La maratona di New York

Gli spot su SuperTennis gi-rano da un po’. Ma chi si è staccato dalla spiaggia, o dalla montagna, solo per

vedere i match in diretta nell’estate americana, potrebbe esserseli per-si. La notizia è che non solo New York Today torna puntuale come ogni Slam per gli Us Open, il pun-to è che raddoppia. Dai tre classici appuntamenti giornalieri, le fasce con l’informazione da Flushing Me-adows diventano sei e coprono tut-ta la giornata in una vera e propria maratona-news. La casa del tennis d’Italia è sempre più aperta, insom-ma: il buongiorno è fissato alle 8.00 del mattino, per andare al lavoro con tutti gli aggiornamenti sulla nottata americana appena trascorsa. New York Today torna in onda alle 10.30, poi ancora alle 13.00, in concomitan-

il tennis in tv

Giovedì 3004:45 - Official Film Wimbledon 201705:45 - Travaglia vs Berdych, ATP Marsiglia 201808:00 - New York Today08:15 - WPT Valladolid SF2 Femminile09:45 - Magazine ATP 10:15 - Regionando 10:30 - New York Today10:45 - Sabalenka vs Wozniacki, WTA Montreal (replica)12:45 - Tennis Parade 13:00 - New York Today13:15 - Cecchinato vs Struff, ATP Budapest 201814:45 - Halep vs Bertens, WTA Cincinnati (replica)16:45 - New York Today17:15 - Wozniacki vs Pavlyucenkova, WTA Eastborne 201819:30 - Federer vs Paire, ATP Halle 2018 21:00 - New York Today21:15 - Tennis Storming Muguruza21:30 - Vinci vs Krunic, WTA Roma 201823:00 - New York Today23:30 - Del Potro vs Anderson, ATP Acapulco 2018

Venerdì 3101:00 - Danilovic vs Sasnovic, WTA International Mosca 201803:00 - Nadal vs Coria, ATP Roma 200508:00 - New York Today08:15 - WPT Valladolid SF2 Maschile 10:30 - New York Today10:45 - Tiafoe vs Anderson, ATP New York 201812:45 - Tennis Storming Muguruza 13:00 - New York Today13:15 - V. Williams vs Kontaveit, WTA Madrid 201815:15 - Berdych vs Paire, ATP Stoccarda 201816:45 - New York Today17:15 - Tennis Parade17:30 - Halep vs Pavlyuchecova, WTA Montreal (replica)19:30 - Seppi vs A. Zverev, ATP Rotterdam 201821:00 - New York Today21:15 - Del Potro vs Tiafoe, ATP Delray Beach 201823:00 - New York Today23:30 - Sharapova vs Ostapenko, WTA Roma 2018

Sabato 102:30 - Karjinovic vs Allaussime, ATP 500 Rotterdam 201804:45 - Keys vs Pavlyucenkova, WTA Stoccarda 201807:00 - Federer vs Bemelmans, ATP Rotterdam 201808:00 - New York Today08:15 - WPT Valladolid Finale Femminile 10:30 - New York Today10:45 - Fognini vs Dimitrov, Roma 2015 13:00 - New York Today13:15 - Halep vs Stephens, WTA Montreal (replica)15:45 - Circolando ASD Campagnuzza16:15 - Magazine ATP16:45 - New York Today17:15 - V. Williams vs Watson, WTA San Jose 201819:00 - Zverev vs Nishikori, ATP Washington 201820:45 - Tennis Parade21:00 - New York Today21:15 - Federer vs Kohlschreiber, ATP Rotterdam 201823:00 - New York Today23:30 - Pliskova vs Sabalenka, WTA Eastbourne

Domenica 201:30 - Ferrer vs Wu, ATP Auckland 201803:15 - Tennis Storming Muguruza03:30 - Halep vs Svitolina, Roma 201803:30 - A. Zverev vs Hanfmann, ATP Monaco, 2018 06:00 - Giorgi vs Radwanska, WTA Sydney 201808:00 - New York Today08:15 - WPT Valladolid Finale M.10:30 - New York Today10:45 - Del Potro vs Bautista, Auckland 201813:00 - New York Today13:15 - Zverev vs Djokovic, ATP Roma 201715:00 - Halep vs Barty, WTA Cincinnati16:45 - New York Today17:15 - Federer vs Kyrgios, ATP Stoccarda 201819:00 - Fognini vs Bellucci, ATP Rio de Janeiro 201821:00 - New York Today21:15 - Being Serena - Il cambiamento21:45 - Kvitova vs Mladenovic, WTA Cincinnati 23:00 - New York Today23:30 - Del Potro vs Ferrer, ATP Acapulco 2018

Lunedì 301:45 - Sevastova vs Wozniacki, WTA Roma 201803:30 - Rubrev vs Auger- Aliassime, ATP Umag 201805:45 - Svitolina vs Suarez Navarro, WTA Madrid 201808:00 - New York Today08:15 - ATP Winston Salem 201810:30 - New York Today10:45 - Halep vs Stephens, WTA Montreal (replica)13:00 - New York Today13:15 - De Minaur vs Rublev, Discovering Next Gen16:00 - Tennis Parade16:15 - Being Serena - Il Cambiamento 16:45 - New York Today17:15 - Djokovic vs Nadal, ATP Roma 2016 19:30 - Tennis Storming Djokovic 19:45 - Halep vs Svitolina, WTA Roma 2018 21:00 - New York Today21:15 - Berrettini vs Lopez, ATP Gstaad 201822:30 - Circolando Forte Village Cagliari23:00 - New York Today23:30 - Azarenka vs Bondarenko, WTA San Jose 2018

Martedì 401:45 - Tennis Storming Djpokovic02:00 - Cecchinato vs Monfils, ATP Amburgo 201803:45 - Halep vs Bertens, WTA Cincinnati06:00 - Coric vs Federer, ATP Halle 201808:00 - New York Today08:15 - WPT SF1 Maschile10:30 - New York Today10:45 - Del Potro vs Ferrer, ATP Acapulco 201813:00 - New York Today13:15 - Fognini vs Gasquet, ATP Bastad 2018 16:45 - New York Today17:15 - Circolando TC Melfi 17:45 - Tie-Break Next Gen 18:15 - Sharapova vs Ostapenko, WTA Roma 201821:00 - New York Today21:15 - Raonic vs Cecchinato ATP Roma 201623:00 - New York Today23:30 - Fognini vs Jarry, ATP Sao Paulo 2018

Mercoledì 501:00 - Borg vs McEnroe, Wimbledon 198005:45 - Tennis Storming Djokovic06:00 - Giorgi vs Strycova, WTA Praga 201808:00 - New York Today08:15 - WPT SF1 Femminile10:30 - New York Today10:45 - Giorgi vs Keys, WTA Cincinnati 201811:45 - Federer vs Haase, ATP Rotterdam 2018 13:00 - New York Today13:15 - V. Williams vs Kasatkina, WTA Indian Wells 2018 16:00 - Circolando TC Rungg 16:30 - Tennis Parade16:45 - New York Today17:15 - Stephens vs Svitolina, WTA Montreal (replica)19:00 - Shapovalov vs Fritz, ATP Delray Beach 018 20:15 - Magazine ATP20:45 - Tennis Parade21:00 - New York Today21:15 - Sakkari vs Pliskova, WTA Roma 2018 23:00 - New York Today23:30 - Courier vs Ivanisevic, ATP Roma 1993

NY Today: alle 8.00 la prima edizione, alle 23.00 l’ultima

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

za con la pausa pranzo. Alle 16.45, in prima serata alle 21.00 e alle 23 sono

i restanti tre appuntamenti. Dove? Sul canale 64 del digitale terrestre.

L’Arthur Ashe Stadium, campo centrale degli Us Open (foto Getty Images)

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L’estate delle coppe:l’Italia agli “Europei”Hanno giocato gli azzurrini under 16 e gli under 18. I primi hanno raggiunto un buon secondo posto in campo maschile, gli altri sono finiti quartisia con i ragazzi che con le ragazze. Protagoniste Francia, Ucraina e Russia

DI VIVIANO VESPIGNANI

La 47esima edizione della Cop-pa Borotra, Campionato eu-ropeo maschile under 16, ha riservato un eccellente secon-

do posto alla nazionale azzurra alle spalle dell’irraggiungibile Francia, capace di compiere un percorso net-to nella fase finale di Le Touquet (in Francia), via via superando Lettonia, Ungheria e, per l’appunto, la nostra rappresentativa. In maglia azzurra, capitanati da Stefano Pescosolido, hanno giocato Flavio Cobolli, Luca Nardi e Luciano Darderi che ha sosti-tuito Lorenzo Musetti dopo la dispu-ta del girone di qualificazione. Il loro cammino è iniziato con un clamoro-so successo ottenuto ai danni della Russia, seconda favorita, grazie a Cobolli vincitore su Kachmazov per 6-3 6-2 e Darderi su Agafonov per 6-2 6-1, ma non è stata da meno la vit-toria in semifinale riportata per 2-1 sulla Spagna (Cobolli su Gonzales Fernandez, 4-6 6-3 6-3 e Cobolli-Nar-di su Alcaraz Garfia-Llama Ruiz, 4-6 6-1 10/6). In finale Cobolli ha ceduto a Lilian Marmousez per 6-3 6-2 e Dar-deri ad Arthur Cazaux per 6-2 7-6.La fase di qualificazione era stata superata dall’Italia al Ct Latiano, in Puglia, dove gli azzurri hanno supe-rato per 3-0 la Slovacchia e per 2-1 l’Austria. Nella finale gli azzurri era-no poi superati 2-0 dall’Ungheria con ciò fallendo l’opportunità di guada-gnare una della quattro teste di serie del girone finale.

Azzurrine, che sfortuna!Uno dei peggiori sorteggi possibili ha messo i bastoni tra le ruote alle nostre Under 16 nella Coppa Helve-tie. L’Italia guidata da Giovanni Pao-

Flavio Cobolli (in alto) e Luca Nardi (qui sopra), secondi con l’Italia agli Europei Under 16, a Le Toquet (Francia)

lisso è finita sulla strada della Letto-nia a Rivne, in Ucraina. Lettonia che, forte della vincitrice e della finalista dei recenti Campionati europei indi-viduali under 16, ha superato le no-stre per 2-1 nell’incontro che valeva

la qualificazione alla fase finale.Nei due singolari in programma Lisa Pigato è stata sconfitta per 6-2 7-6 da Kamilla Bartone e Matilde Mariani per 7-6 6-4 da Patrjicia Spaka. Inin-fluente il successivo spareggio per il terzo posto nel quale l’Italia, che contava anche su Eleonora Alvisi, ha battuto per 2-1 la Polonia.Nella fase finale giocata a Budapest, in Ungheria, il titolo è stato ampia-mente meritato dalla Russia, che ha piegato per 2-1 la Spagna, la Lettonia e, in finale, l’Ucraina, con ciò salendo per l’undicesima volta (in 42 edizio-ni) sul più alto gradino del podio.

Coppa Valerio, Italia quartaSui campi del Circolo Tennis Todi i ragazzi di capitan Giorgio Galimber-ti, Fabrizio Andaloro, Filippo Moroni e Giulio Zeppieri (foto sotto), hanno ottenuto la quarta piazza nel cam-pionato europeo under 18 di Coppa Valerio che costituisce un buon tra-guardo viste le forze in campo. Co-me da pronostico, ha vinto la Francia battendo l’Italia in semifinale per 3-0 (Hugo Gaston, vincitore 6-4 6-3 su Zeppieri e Clement Tabur per 6-0 7-5 su Andaloro) e la Spagna in finale per 2-1. Al primo turno gli azzurri han-no ottenuto un eccellente risultato

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superando 2-1 l’Ungheria, terza na-zione del seeding, e nella finale per il terzo posto sono stati superati 2-0 dalla Russia.Anche in Coppa Valerio agli azzurri (Andaloro e Zeppieri in singolare, An-daloro-Moroni in doppio) sono state sufficienti le due vittorie riportate a Veska (Repubblica Ceca), per 3-0, su Moldavia e sulla quotata Repubblica Ceca per guadagnare il girone finale. Hanno poi ceduto 2-1 all’Ucraina nel confronto che valeva il primo posto.

La Cocciaretto non bastaIl titolo europeo under 18 di Coppa Sofia-Soisbault è stato appannaggio dell’Ucraina che nel girone finale di Valladolid, in Spagna, ha piegato nell’ultimo atto la favoritissima Rus-sia. L’Italia femminile, rappresentata da Elisabetta Cocciaretto (sotto), Martina Biagianti e Federica Rossi (sostituita da Barbara Dessolis nel gi-rone finale), e capitanata da Giorgia Mortello, ha raggiunto un apprezza-bile quarto posto, frutto del successo riportato per 2-1 sulla Turchia. Nelle semifinali, di fronte alla Russia, non è bastato l’apporto di Elisabetta, che ha prevalso su Varvara Gracheva al tie-break del set decisivo, mentre nel confronto con la Slovacchia, che va-leva la terza piazza, Martina e Barba-ra sono state sconfitte 2-1 perdendo per 7-6 7-5 il punto del doppio.Nella fase di qualificazione di Maglie una sofferta vittoria sul Portogallo era stata la chiave di volta dell’Italia per ottenere la qualificazione alla fa-se finale: sul punteggio di 1-1, Elisa-betta Cocciaretto e Martina Biagianti l’avevano spuntata per 4-6 7-5 10/8, per poi legittimare il risultato supe-rando 2-0 la Spagna.

Roma, l’impero delle ProvinceLa più verde delle competizioni nazionali a squadre, la Coppa delle Province under 11, 10 e 9, ha fatto il bis della finale dello scorso anno con Roma vittoriosa in finale su Palermo. Al Centro federale estivo di Serramazzoni la 26esima edizione della Coppa ha regalato a Roma il successo numero dieci che ancor più ne rinsalda la leadership davanti a Genova e Torino, entrambe a quota tre vittorie. Pa-lermo era approdata alla finale battendo Ancona, Bologna e Milano A nel primo girone, mentre Roma nell’altro girone si era imposta a Taranto, La Spezia e Rimini.La classifica finale: 1° Roma, 2° Palermo, 3° Rimini, 4° Ancona, 5° Taranto, 6° Milano A, 7 °Bologna, 8° La Spezia

Dopo 6 anni di nuovo Marche,la Coppa Belardinelli è vostra!Giunta alla ventesima edizione, la Coppa nazionale under 13 e 12 per rappresentative regionali inti-tolata a Mario Belardinelli ha incoronato per la seconda volta le Marche, già vittoriose nel 2012. Sui campi del Centro federale estivo di Castel di Sangro, dove si son dati battaglia 190 giovani tennisti, le Marche (seconda testa di serie) hanno prevalso in finale per 5-2 sull’Emilia Romagna (prima testa di serie) con una rappresentativa composta da Filippo Mazzola, Andrea Meduri, Edoardo Principi, Diego Sabatini, Lorenzo Schiahbasi, Yaima Perez Wilson, Francesca Tassi e Federica Urgesi, guidate dai capitani Marco Sposetti e Giovanni Torresi. Nei turni precedenti avevano via via superato 7-0 il Trentino-Alto Adige, 5-2 la Puglia-Basilicata e 5-2 il Lazio. La classifica per titoli vede ora la Lom-bardia in testa con 7 vittorie, il Lazio al secondo posto con 3, Liguria, Marche, Toscana e Sicilia con 2, quindi Emilia-Romagna e Puglia con un successo.

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personal coach

Occhi e orecchie...giocano insiemeÈ grazie a loro che interpretiamo la nostra posizione nello spazio edi quella degli altri nel campo d’azione. Postura, equilibrio e relazioni sensoriali sono indispensabili per la performance del tennista

DI ANDREA CAGNO * - I.S.F. R. LOMBARDI

*Ottico, Optometrista, Consulente e responsabile area visiva FIT

Si definisce postura la forma in cui vengono mantenuti i diversi segmenti del corpo durante una attività, statica o

dinamica, ma può anche essere de-finita come il movimento del nostro corpo nello spazio circostante, in continua evoluzione e adattamento al contesto ambientale.

Il massimo risultatocon il minor sforzoEconomia, comfort ed equilibrio caratterizzano il controllo postu-rale, gli stessi fondamentali che caratterizzano l’efficacia e l’effi-cienza tecnico-tattica. Enterocet-tori, esterocettori e propriocettori forniscono al sistema nervoso cen-trale le informazioni collettive, re-lazionando il corpo con lo spazio di gioco, ottimizzando la gestione spazio temporale ed il controllo psico-emozionale; andiamo a sco-prire da dove arrivano queste in-formazioni.Occhi (vista, e abilità visive di esplorazione, ricerca e fissazione della palla)Orecchie (udito, e informazioni vestibolari per gli stimoli connessi all’equilibrio)Bocca (denti: masticazione, lingua deglutizione e interazione postu-rale)

Piedi (sensibilità tattile e appoggi plantari)Viscere (gravicettori che informa-no sulla posizione del corpo)Apparato muscolo-scheletrico (colonna vertebrale, bacino, arti).Nello specifico ci soffermeremo sulle informazioni che arrivano dalle nostre orecchie, quindi, sul sistema uditivo e sulla sua inte-razione con gli occhi, anche perché alcuni dei loro muscoli si sviluppa-no congiuntamente in fase embrio-nale e continuano costantemente a interagire. In particolare, l’udi-to coopera continuamente con il canale visivo per ricevere le informazioni esterne al di fuori del nostro campo di azione ci-nestesico, ovvero sono i recet-tori esterni dell’essere umano per la lunga distanza.

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personal coach

Tramite le loro informazioni inte-grate si ottimizza l’interpretazione della propria posizione nello spazio e di quella degli altri oggetti/sog-getti presenti nel campo di azione.Le informazioni visive e uditive inoltre concorrono per codifica-re velocemente le informazioni spazio-temporali degli oggetti in movimento, in particolare il tenni-sta utilizza le informazioni visive per riconoscere velocità, direzioni, altezze e rotazioni della palla in-tegrandole con quelle uditive nel momento degli impatti che siano questi sulle proprie corde, su quelle degli avversari o sul terreno.

Dal canale uditivodipende anche l’equilibrioUna funzione importante del cana-le uditivo è la cooperazione per la gestione dell’equilibrio per mezzo dell’apparato vestibolare, che ha lo scopo principale di valutare e regi-strare la posizione ed il movimento della testa nello spazio, oltre a man-tenere una corretta posizione degli occhi durante i movimenti della testa; nel tennis è di rilevante im-portanza per la sua interazione con strutture di diversi distretti musco-lari che contribuiscono a stabilizza-re la testa durante il movimento.Nell’orecchio interno si trovano i ca-nali semicircolari sensibili alle acce-lerazioni angolari, da essi dipartono le fibre che si dirigono ai motoneu-roni dei muscoli oculari, al cervel-letto e ai motoneuroni dei muscoli scheletrici (nello schema in alto).

Il corpo al serviziodi occhi e orecchieL’immagine del tuffo di Djoko-vic (qui sopra a destra) mette in evidenza il lavoro congiunto di questi sistemi: nonostante il corpo sia completamente scomposto, gli occhi rimangono allineati e il collo perpendicolare al terreno, in breve, il corpo di Novak Djokovic si mette al servizio del sistema vestibolo-oculare allo scopo di ottimizzare la performance motoria e tecnica, e ridurre il tempo di riassetto e alli-neamento degli assi visivi al suolo, da qui la sua indiscussa capacità nei recuperi e nella rapida riorganiz-zazione del movimento per i colpi successivi.Le onde sonore che si propagano at-traverso l’aria circostante (ad esem-

pio, l’impatto della pallina sulle corde che crea vibrazione) vengono convertite in impulsi nervosi che il cervello percepisce come suoni.Ogni orecchio possiede circa 40.000 fibre uditive, entrambi inviano le informazioni al tronco encefalico che integra le informazioni per l’a-scolto biauricolare, che consente la precisa e veloce localizzazione della direzione di provenienza di suoni, indispensabile per ricono-scere il luogo di partenza di una palla da colpire “no look” (nella foto sopra lo fa Kohlschreiber) o per integrare la mappa acustica con quella visiva per ottimizzare il ti-ming esecutivo per colpire la palla.

Open Stancepiù vantaggiosa?Inoltre, è appurato che l’ascolto biauricolare permette una efficien-za superiore, con maggiore facilità ed accuratezza sia per tempo che per intensità con cui lo stimolo vie-ne percepito, quindi si può sup-porre che la posizione “aperta” per colpire di dritto dal punto di vista uditivo possa essere vantaggiosa per un tennista.Non solo, si può anche supporre che la “schermatura sonora” do-vuta alla posizione della testa, in posizione “chiusa” possa ridurre la qualità uditiva dell’atleta nella ri-cezione dello stimolo, nonostante la biomeccanica della ‘close stance’ sia tecnicamente la più efficace. Si potrebbe ipotizzare che un at-

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leta che predilige il canale udi-tivo possa utilizzare maggior-mente la posizione open stance anziché quella ‘close’, ma non ci sono studi a supporto di questa tesi, almeno per ora.

In presenza di sorditàIn presenza di sordità omolaterale, a livello posturale è possibile loca-lizzare la sorgente sonora con un solo orecchio, ma questo obbliga l’atleta a ruotare il capo in modo da “centrare l’orecchio sano” verso lo stimolo, alterando la relazione con gli altri apparati implicati nella ge-stione posturale. Nell’immagine a destra si evidenzia un adat-tamento torsionale della testa che comporta la rotazione del-le prime tre vertebre cervicali, con relative tensioni dei muscoli del collo e delle spalle, producen-do asimmetrie lungo tutto il corpo. Inoltre, viene alterata l’organizza-zione dei muscoli extraoculari, che si occupano dei movimenti degli occhi nella ricerca della palla.Studi dimostrano che la posizione della testa e degli occhi modifica-no l’informazione propriocettiva e condizionano l’organizzazione delle catene cinetiche, fino ai pie-di, variando carichi e appoggi (P.M. Gagey e B. Weber). È quindi chiaro che una deprivazione monolatera-le delle informazioni uditive e con-seguentemente visive implica ec-cessive sollecitazioni meccaniche sulle strutture ossee, delle artico-lazioni e dei legamenti, oltre a pro-durre alterazioni e sbilanciamenti tra le catene muscolari, a volte ri-ducendo le capacità motorie, tecni-che e tattiche.

Sordità totaleSappiamo, però, che in caso di sor-dità totale (a differenza della cecità totale) è possibile comunque giocare a tennis ad altissimo livello, pur do-vendo rinunciare ai vantaggi di sen-tire il suono della palla sulle proprie corde, su quelle dell’avversario e sul campo. Ma cosa avviene in presenza di sordità? Il corpo si adatta al cam-biamento riprogrammando i suoi re-cettori e sviluppando maggiormente quelli rimasti, quindi, in particolare si rafforza il sistema visivo.Duckhee Lee (nella foto qui a de-stra) è un atleta coreano sordo dal-la nascita e nonostante questo è Top

300 Atp. In alcune interviste ha rivela-to che ha imparato fin da piccolissimo a leggere in modo perfetto il labiale delle persone. Nel suo caso possiamo dire che “non può togliere gli occhi dalla palla”, o meglio, che la sua at-tenzione visiva sui dettagli importan-ti deve essere di altissimo livello per compensare le carenze uditive.

personal coach

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circuito fit-tpra

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Da uno Slam all’altroIn agosto l’evento speciale del Foro Italico, adesso per gli amatoridi tutta Italia è già l’ora di pensare agli Us Open. In palio punti importanti per qualificarsi al Master AWT sempre più vicino. 97 i tornei programmati

DI CLAUDIA PAGANI

Il tennis amatoriale non va mai in vacanza: è stata un’estate ricca di eventi e gli appassionati del circuito Fit-Tpra non si sono fat-

ti sfuggire le occasioni per mettersi alla prova. Ricalcando le orme dei professionisti impegnati nei Masters 1000 (e nei Premier...) in giro per il mondo, più di 1.500 Fighters in tutta Italia, dopo il grande evento targato SuperSlam “Wimbledon”, si sono sfi-dati nei Grand Prix di Toronto e Cin-cinnati per continuare ad accumu-lare i punti del ranking, anche nelle settimane di vacanza.Ma in realtà agosto si era aperto con un appuntamento ancora più speciale, il Quinto Slam, giocato al Foro Italico dal 3 al 5 agosto in co-da agli stage adulti della Capitale. 233 gli iscritti nei diversi tabelloni, i più numerosi provenienti da Roma e dalle altre province del Lazio, ma non sono mancati i soliti affezionati lombardi, piemontesi, emiliani, con qualche rappresentante provenien-te pure da Lecce, Trieste, Napoli, Genova e Ancona... insomma un bel campione di amatori che non han-no voluto perdersi l’emozione di giocare ancora una volta nel tempio del tennis italiano, nonostante la calura estiva.

97 tornei programmatiC’è anche chi ha preferito sperimen-tare il full time di tennis agli stage per adulti organizzati dalla Fit con i maestri federali a disposizione 24 ore su 24, così da migliorare il pro-prio bagaglio tecnico e agonistico. Lo hanno fatto soprattutto in vista del prossimo impegno. Sì, perché ades-so si ritrovano carichi di entusiasmo per affrontare l’ultimo SuperSlam della stagione, gli Us Open, in pro-gramma dal 7 al 9 settembre (ma già anticipato a questo week-end per le

competizioni All Star e per i doppi).A oggi sono 97 i tornei programmati in Italia in contemporanea, e manca-no ancora 10 giorni allo stop delle

Quinto Slam, i vincitori a Roma Ecco i nomi dei fighters che si sono aggiudicati il bottino da 2.500 punti in palio nel 5° slam stagionale, quello estivo, speciale di Roma:

Limit 45: Emiliano Fabiani (Roma)Limit 65: Piercarlo Sprecacenere (Roma)Open maschile: Rodolfo Bentivoglio (Civitavecchia)Open femminile: Annamaria De Bortoli (Milano)Doppio maschile: Marco Bernabucci e Massimo Chiadroni (Roma)Doppio femminile: Alessandra Galimberti e Anna De Bortoli (Milano)Doppio misto: Claudia Pagani e Luca Chiesa (Bergamo)

iscrizioni. In palio 3.000 punti che potrebbero ancora rivoluzionare la classifica. Tutto è apertissimo: già, perché basterebbe un bottino pieno all’imminente Slam per permettere a chi è a ridosso dei Top 10 di inserir-si tra gli aventi diritto a disputare le AWT Finals di novembre.Gli Us Open, come di consueto, si giocheranno in alcuni dei circoli più prestigiosi della penisola, basta scegliere la location preferita colle-gandosi al sito www.tpratennis.it e iscriversi con un click. I campi di Flushing Meadows aspettano anche qui, in Italia.

I campi del Quanta Club di Milano, sede di gioco degli Us Open in Lombardia

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racchette e dintorni

Mimetizzato per brillareTsitsipas è stato il testimonial di spicco della nuova collezione camouflage di Wilson. Attrezzi in mimetica che guardano al pubblico più giovanee allo streetwear. In Italia si troveranno in un circuito ristretto di negozi

DI ENZO ANDERLONI - FOTO GETTY IMAGES

Stefanos Tsitsipas: è lui la vera nuova star. Uno che gioca da primo della classe ma ha an-che la personalità del primo

della classe. Uno che pensa a vincere e battere tutti ma anche già pronto a interpretare il ruolo di leader, ‘in-fluencer’ come si dice oggi.Attivissimo sui social, in particolare su YouTube e Instagram, sa prendere le cose sul serio serio, delle riflessio-ni sull’esistenza e dell’impegno so-ciale ma anche su quello più leggero dell’immagine, della moda. Non esitò un secondo, meno di un mese fa, a lanciare appelli per raccogliere aiuti per suoi connazionali vittime dei ter-rificanti incendi che hanno colpito la zona attorno ad Atene. Ci ha subito messo la faccia, anche se era quella di un ragazzo di nemmeno vent’anni. Da appassionato vlogger gira e carica video nei quali ragiona sul futuro del pianeta.

Fatti vedere... in mimeticaAdesso che i vent’anni li ha compiu-ti, lo scorso 12 agosto, ha lanciato svariati messaggi sull’importanza dell’eleganza, dello stile, dentro e fuori dal campo. E fa tendenza. E’ già uno dei testimonial di spicco della nuove edizione delle racchet-te Wilson, quelle di tendenza con la livrea ‘mimetica’, ‘Camo’ come l’hanno chiamata gli americani. Un ‘camouflage’ pensato soprattutto per il pubblico più giovane. E lan-ciato con l’ironico slogan “Be seen”, “fatti vedere”. A Toronto Tsitsipas si è fatto vedere di sicuro: ha impu-gnato infatti la nuova versione del-la sua Wilson Blade 98 18x20, che sembra una tuta mimetica, sui toni del verdone, con il logo aziendale rosso che spicca sul profilo e infil-zato quattro Top 10: Thiem, Djoko-vic, A. Zverev e Anderson. Non si è

fatto problemi a cambiare look in corso d’opera. Anzi ha fatto il ‘bot-to’ sfoderando la novità. Per chi è curioso delle specifiche della sua attrezzatura possiamo di-re che, customizzazioni personali a parte, Tsitsipas usa un’incordatura Luxilon 4G, calibro 1,25, alla tensio-ne di 25 kg per le 18 corde verticali e 24 kg per le 20 corde orizzontali. Un reticolo fitto pensato per offrire più controllo e precisione che spinta. L’o-vergrip bianco è un Wilson Pro. Spon-sorizzato da Adidas, Stefanos calza le nuove Adizero Ubersonic 3, color acquamarina, le stesse calzature uti-lizzate da Alexander Zverev.

Non solo Stefanos...La collezione Camo di Wilson, che in Italia arriverà solo in un circuito ri-stretto di punti vendita specializzati, riguarda tutte le principali famiglie Wilson: Ultra, Burn, Blade e Pro Staff. Quattro varianti di camouflage ispirati alle tinte base delle racchette: azzurro blu per le Ultra (comouflage marino), marrone/beige per le Burn (deserto),

Il greco Stefanos Tsitsipas con la sua Wilson Blade 98‘camo’ (sopra il dettaglio);sotto, le mimetizzazionidegli altri modelli

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Gli altri Top Player “mimetizzati” sono il britannico Kyle Edmund (qui sopra),il giapponese Kei Nishikori (più in alto) e l’olandese Kiki Bertens (a sinistra)

racchette e dintorni

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toni del verde (boscaglia/foresta) per le Blade, grigio/bianco/nero (monta-gna) per le Pro Staff. I modelli sono quelli dai pesi più contenuti e quin-di gestibili da un pubblico ampio ma soprattutto indirizzati ai più giovani, racchette di passaggio tra le junior e le dimensioni da adulto: Ultra 100L, piatto da 100 pollici quadrati, 277 grammi; Burn 100 LS, piatto da 1000, 280 gr; Blade 98L, piatto da 98, 285 gr e Pro Staff 97L, piatto 97, 290 gr. Prezzi, al listino, da 200 ai 260 euro. Per quanto concerne i testimonials, oltre a Tsitsipas, si è visto un Key Nishikori in racchetta mimetica, co-me il belga Goffin e l’inglese Kyle Edmund. In campo femminile spicca una delle giocatrici più in forma del momento, l’olandese Kiki Bertens, vincitrice a Cincinnati con la sua Wil-son Blade ‘Camo’.

A New York in anteprimala nuova Asics con Nole Novak Djokovic ha avuto tempo di far vista al flagship store della Asics sulla 5th Avenue a New York per valorizzare le calzature con cui è tornato al successo: sia a Wimbledon che a Cincinnati dove ha com-pletato il Golden Masters, il serbo calzava le sue Gel Resolution Novak, dotate di tomaia Flexion Fit e di External Heel Counter per garantire sostegno, stabilità e comfort. Della tomaia Flexion Fit è dotata anche la nuova versione della Solution Speed, la Speed FF, lanciata dall’azienda giapponese alla vigilia degli Us Open. Se la Resolution di Djokovic è la calzatura top in termini di sostegno, Speed FF è il mas-simo nella gamma Asics dal punto di vista della leggerezza e velocità. In particolare in questa versione 2018 è stato inserito un intersuola in FlyteFoam, un materiale utilizzato nelle scarpe da corsa che è il 35% più leggero degli inserti ammortizzanti standard e promette di durare un 10% in più.

Page 32: Rivoluzione: il tennis volta paginaItaliani sempre più in alto · sta Louis Armstrong, nato e cresciu-to a New Orleans prima di trasferir-si proprio a Corona, dove morì nel 1971.

La domanda - Per uno sportivo mangiare cibo ‘bio’ può fare la differenza?

l’esperto

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Inviate le vostre domande per l’esperto via e-mailI nostri esperti sono pronti a rispondere alle vostre domande sui più vari argomenti riguardanti i vari aspetti del tennis. Come? Semplicissimo: scriveteci una email al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] con i vostri quesiti, le vostre curiosità, non più solo e soltanto di natura regolamentare. Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti, settore per settore, e vi risponderemo sulle pagine di questa rubrica settimana dopo settimana.

Risponde Dott. Paolo Accornero,medico e nutrizionista

La rispostaIl cibo biologico sta assumendo una posizione sempre più rilevante: da-gli scaffali dei nostri supermercati alle nostre tavole. Per uno sportivo scegliere cibo biologico non solo ha senso, ma ritengo sia decisamente fondamentale. Il metabolismo di chi fa sport è mi-gliore di chi fa vita sedentaria, per-ché i muscoli crescono progressiva-mente. Partiamo dal presupposto che uno sportivo è già un soggetto che stressa molto il suo organismo e ciò comporta la formazione dei radicali liberi. Diventa dunque fondamentale che lo sportivo fornisca al proprio corpo una buona benzina e il cibo biologico lo è.Vi faccio un esempio: si può anche avere una Ferrari, ma se poi ci mettia-mo una benzina da 95 ottani, non va da nessuna parte, ha bisogno di una benzina da 100 ottani.Da tutto questo si evince dunque che, come accennato, il cibo bio è un car-burante migliore. Come nel caso del-la benzina da 100 ottani, è naturale che il costo degli alimenti bio sia più elevato. I carboidrati (pasta, pane, cereali...) provenienti da coltivazione biologica, e in particolar modo quel-li integrali, modulano meglio l’as-sorbimento degli zuccheri. Frutta e verdura biologiche evitano il carico di pesticidi e di quelle sostanze che vengono normalmente usate per fa-vorirne la lunga conservazione. Le proteine (carne e pesce) biologiche contengono grassi e qualità di gras-so nettamente migliori, pensiamo ad esempio agli acidi grassi polinsaturi che vengono ingeriti dalle mucche che brucano erba vivendo all’aperto, ed inoltre non sono appesantite dai pesticidi e dagli antibiotici che sono

usati ampiamente negli allevamenti in batteria per evitare la contamina-zione. Abbiamo già detto che l’organi-smo di uno sportivo è molto stressa-to, se poi riceve tutte queste sostanze estranee (pesticidi, antibiotici...), è chiaro che il corpo debba attivarsi per

espellerle. Tali tossine si possono tut-tavia accumulare e ciò può diminuire l’efficienza della prestazione sporti-va. Bisogna quindi stare molto attenti alla scelte alimentari.

Testo raccolto da Fabio Bagatella