Rivista1

84

description

Elettronica in

Transcript of Rivista1

Page 1: Rivista1
Anna-M
Testo inserito
Futura Elettronica srl Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287
Page 2: Rivista1

Multimetro pro-fessionale dabanco con ali-mentazione abatter i a/rete ,indicazione digi-tale e analogica

con scala a 42 seg-menti, altezza digit 18 mm, selezione automaticadelle portate, retroilluminazione e possibilità di con-nessione ad un PC. Funzione memoria, precisone ±0.3%. DVM645 Euro 196,00

Strumento professionalecon 10 differenti funzio-ni in 32 portate. Misurazione RMS dellecomponenti alternate.Ampio display a 4 ½cifre. È in grado di misu-

rare tensioni continue ealternate, correnti AC e DC, resistenza, capacità,frequenza, continuità elettrica nonchè effettuaretest di diodi e transistor. Alimentazione con bat-teria a 9V. Completo di guscio di protezione.

DVM98 Euro 115,00

Apparecchio digitale a 3½cifre con eccezionale rapporto prezzo/presta-zioni. 39 gamme di misu-razione: tensione e corren-te DC, tensione e corrente

AC, resistenza, capacità,induttanza, frequenza, temperatura, tester TTL.Alimentazione con batteria a 9V.

DVM1090 Euro 64,00

Sistema adinfrarossi perla misura dellatemperatura adistanza.Possibilità di

visualizzazione ingradi centigradi o in gradi Fahrenheit, display LCDcon retroilluminazione, memorizzazione, spegni-mento automatico. Puntatore laser incluso.Alimentazione: 9V (batteria inclusa).

DVM8810 Euro 98,00

Strumento digitalein grado di misurarecon estrema preci-sione induttanze ecapacità. DisplayLCD con cifre alte21 millimetri, 6

gamme di misura percapacità, 4 per induttanza. Autocalibrazione, ali-mentazione con pila a 9 V.

DVM6243 Euro 80,00

Dispositivo digitale conpinza amperometrica.Display digitale a 3200conteggi con scala ana-logica a 33 segmenti.Altezza digit 15 mm,funzione di memoria. È

in grado di misurare cor-renti fino a 1.000 A. Massimo diametro cavo misu-razione: Ø 50 mm Misura anche tensione, resistenzae frequenza. Funzione continuità e tester per diodi.Dotato di retroilluminazione. Alimentazione conbatteria a 9V.

Pinza amperometrica adat-ta a qualsiasi multimetrodigitale. In grado di con-vertire la corrente da 0,1 a300 A in una tensione di 1mV ogni 0,1A misurati.

Adatto per conduttori didiametro massimo di 30 millimetri. Dimensioni: 80 x156 x 35mm; peso con batteria: ±220g.

AC97 Euro 25,00

M u l t i m e t rodigitale dallecaratteristi-che professio-nali a 3½ cifrecon uscita

RS232, memo-rizzazione dei dati e display retroilluminato.Misura tensioni in AC e DC, correnti in AC e DC,resistenze, capacità e temperature. Alimentazionecon batteria a 9V. Completo di guscio di protezione.

DVM345 Euro 82,00

Apparecchio digitale dallecaratteristiche professio-nali con display LCD da 33/4 cifre, indicazioneautomatica della polarità,bargraph, indicazione di

batteria scarica, selezioneautomatica delle portate, memorizzazione dei dati eprotezione contro i sovraccarichi. Misura tensioni/cor-renti alternate e continue, resistenza, capacità e fre-quenza. Alimentazione con batteria a 9V. Completo diguscio di protezione. DVM68 Euro 47,00

Multimetro digitale ingrado di misurare correntifino a 10A DC, tensioni con-tinue e alternate fino a750V, resistenze fino a 2Mohm, diodi, transistor.Alimentazione con batteriaa 9V (inclusa). Dimensioni:70 x 126 x 26 mm.

DVM830L Euro 4,50

Multimetro digitale in grado di misurarecorrenti fino a 10A DC, tensioni continuee alternate fino a 750V, resistenze fino a 2Mohm, diodi, transistor. Alimentazionecon batteria a 9V (inclusa).

Multimetro digitale a 3 1/2 cifrelow cost

DVM830 Euro 8,00

Multimetro da banco

Rilevatore ditemperaturaa distanza -20/+270°C

Strumento professionalea 3 1/2 cifre per la misu-ra di temperature da -50°C a 1300°C munito didue distinti ingressi.

Indicazione in °C o °F,memoria, memoria del valore

massimo, funzionamento con termocoppia tipoK. Lo strumento viene fornito con due termocop-pie. Alimentazione: 1 x 9V.

Termometro con doppioingresso e sensore a termocoppia

Sistema adinfrarossi per lamisura dellatemperatura adistanza.Possibilità di

visualizzazione ingradi centigradi o in gradi Fahrenheit. Puntatorelaser incluso. Alimentazione: 9V.

Rilevatore di temperaturaa distanza -20/+420°C

DVM8869 Euro 178,00

Tutti

i pr

ezzi

si i

nten

dono

IVA

incl

usa.

Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA)Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 www.futuranet.it

Disponibili presso i migliori negozi di elettronicao nel nostro punto vendita di Gallarate (VA).

Caratteristiche tecniche e vendita on-line:www.futuranet.it Richiedi il Catalogo Generale!

Strumento per la misura dell’illuminazione con indicazione digitale da0.01lux a 50000lux tramite display a 3 1/2 cifre. Funzionamento a batte-rie, indicazione di batteria scarica, indicazione di fuoriscala. Sonda concavo della lunghezza di circa 1 metro. Alimentazione: 1 x 9V (batteriainclusa). Completo di custodia.

Luxmetrodigitale

WS9500 Euro 39,00

Dispositivo per la visualizzionedella velocità del vento su isto-gramma e scala di Beaufortcompleto di termometro.Visualizzazione della tempera-tura di raffreddamento (wind-

chill factory). Display LCD conretroilluminazione. Strumento indispensabile per chi sioccupa dell’installazione o manutenzione di sistemi dicondizionamento e trattamento dell’aria, sia a livellocivile che industriale. Indispensabile in campo nautico.Completo di cinghietta. Alimentazione: 1x 3 V(CR2032, batteria inclusa).

Anemometro digitale

Multimetro digitale RMS a 4 1/2 cifre Multimetro digitale a 3 3/4 cifre

DVM1322 Euro 69,00

Termoigrometro digitale per lamisura del grado di umidità (da 0%al 100%) e della temperatura ( da -20°C a +60°C) con memoria edindicazione del valore minimo emassimo. Alimentazione 9V (abatteria).

DVM321 Euro 78,00

Multimetro digitale con display retroilluminato in gradodi misurare correnti fino a 10A DC, tensioni continue ealternate fino a 600V, resistenze fino a 2 Mohm, diodi,

transistor e continuità elettrica. Alimentazione con batte-ria a 9V (inclusa). Funzione memoria per mantenere visualizzata la lettura.Completo di guscio di protezione.

Pinza amperome-trica con multime-tro digitale condisplay LCD retro-illuminato da 3

2/3 cifre a 2400 con-teggi. Memorizzazione dei dati, protezione controi sovraccarichi, autospegnimento e indicatore dibatteria scarica. Misura tensioni/correnti alterna-te e continue 0-200A e frequenza 40Hz-1kHz;apertura pinza: 18mm (0.7"); torcia incorporata.Alimentazione con 2 batterie tipo AAA 1,5V. Vienefornito con custodia in plastica.

DCM269 Euro 86,00

Multimetri e strumenti di misura

DVM1300 Euro 48,00

LC meter digitale a 3 1/2 cifreMultimetro digitale a 3 1/2 con LC

Multimetro digitale a 3 1/2 cifre con RS232

Multimetro con pinza amperometrica Pinza amperometrica per multimetri digitali

Multimetro miniatura con pinzaMultimetro analogico permisure di tensioni DC eAC fino a 1000V, correntiin continua da 50µA a10A, portate resistenza(x1-x10K), diodi e transi-stor (Ice0, hfe); scala in

dB; selezione manuale delleportate; dimensioni: 148 x 100 x 35mm; alimenta-zione: 9V (batteria inclusa).

Multimetro analogico

AVM360 Euro 14,00

Display con scale colorate.Per misure di tensioni DCe AC fino a 500V, correntein continua fino a 250mA,e manopola di taratura perle misure di resistenza(x1/x10).

Selezione manuale delle por-tate; dimensioni: 120 x 60 x 30mm; alimentazio-ne: 1,5V AA (batteria compresa). Completo dibatteria e guscio di protezione giallo.

Multimetro analogico con guscio giallo

AVM460 Euro 11,00

Multimetro digitale a 3 1/2 cifre low cost

Multimetro digitale a 3 1/2 cifre

Fonometro analogicoFonometro portatile dalle caratteristiche professionali in grado di rilevare suoni di intensità com-presa tra 50 e 126 dB. Sette scale di misura, curve di pesatura A e C conformi agli standard inter-nazionali, modalità FAST e SLOW per le costanti di tempo, calibrazione VR eseguibile dall'esterno,microfono a condensatore di grande precisione. Ideale per misurare il rumore di fondo in fabbriche,scuole e uffici, per testare l'acustica di studi di registrazione e teatri nonché per effettuare una cor-retta installazione di impianti HI-FI. L'apparecchio viene fornito con batteria alcalina.

FR255 Euro 26,00

Fonometro professionale

DVM850 Euro 12,00

Fonometro professionaleStrumento con risoluzione di 0,1 dB ed indicazione digitale della misura. È in grado di rilevareintensità sonore comprese tra 35 e 130 dB in due scale. Completo di custodia e batteria di alimen-tazione. Display: 3 1/2 cifre con indicatore di funzione; scale di misura: low (da 35 a 100dB) / high(da 65 a 130dB); precisione: 2,5 dB / 3,5 dB; definizione: 0,1 dB; curve di pesatura: A e C (seleziona-bile); alimentazione: 9V (batteria inclusa). DVM1326 Euro 122,00

DCM268 Euro 136,00

Misuratore con risoluzione di 0,1 dB ed indicazione digitale della misura. È in grado di rilevareintensità sonore comprese tra 30 e 130 dB. Scale di misura: low (da 30 a 100dB) / high (da 60 a130dB); precisione: +/- 1.5dB 94dB @ 1kHz; gamma di frequenza: da 31.5Hz a 8kHz; uscita ausilia-ria: AC/DC; alimentazione: 1 x 9V (batteria inclusa); dimensioni: 210 x 55 x 32 mm.

DVM805 Euro 92,00

Termoigrometro digitale

Page 3: Rivista1

Elettronica In - luglio agosto ‘95 1

ELETTRONICA INNOVATIVA Rivista mensile , anno I n.1 LUGLIO AGOSTO 1995

Direttore responsabile:Arsenio Spadoni

Responsabile editoriale:Carlo Vignati

Redazione:Paolo Gaspari, Vittorio Lo Schiavo,Sandro Reis, Francesco Doni, AngeloVignati, Antonella Mantia.

DIREZIONE, REDAZIONE,PUBBLICITA’:VISPA s.n.c.v.le Kennedy 9820027 Rescaldina (MI)telefono 0331-577982telefax 0331-578200

Abbonamenti:Annuo 10 numeri L. 56.000 Estero 10 numeri L. 120.000Le richieste di abbonamento vannoinviate a: VISPA s.n.c., v.le Kennedy98, 20027 Rescaldina (MI), tel. 0331-577982

Distribuzione per l’Italia:SO.DI.P. Angelo Patuzzi S.p.A.via Bettola 18 20092 Cinisello B. (MI)telefono 02-660301telefax 02-66030320

Stampa:Industria per le Arti Grafiche Garzanti Verga s.r.l.via Mazzini 1520063 Cernusco S/N (MI)

Elettronica Innovativa:Rivista mensile registrata presso il tri-bunale di Milano con il n. 245 il giorno3-05-1995.Una copia L. 7.000Numero arretrato L. 14.000(C) 1995 VISPA s.n.c.

Impaginazione e fotolito sono realizzatiin DeskTop Publishing con programmiQuark XPress 3.3 e Adobe Photoshop2.5 per Windows. Tutti i diritti di riprodu-zione o di traduzione degli articoli pub-blicati sono riservati a termine di Leggeper tutti i Paesi. I circuiti descritti suquesta rivista possono essere realizza-ti solo per uso dilettantistico, ne è proi-bita la realizzazione a carattere com-merciale ed industriale. L’invio di artico-li implica da parte dell’autore l’accetta-zione, in caso di pubblicazione, deicompensi stabiliti dall’Editore.Manoscritti, disegni, foto ed altri mate-riali non verranno in nessun caso resti-tuiti. L’utilizzazione degli schemi pubbli-cati non comporta alcuna responsabi-lità da parte della Società editrice.

SOMMARIO

INTERFACCIA RELE’ PER PCCome controllare quattro carichi di potenza tramite la portaparallela di qualsiasi Personal Computer.

REGISTRATORE CHIPCORDERArriva ChipCorder, la nuova versione degli integrati per sintesivocale della ISD. Due progetti in uno: registratore e lettore.

INTERFONO MOTOFacilmente applicabile a qualsiasi tipo di casco, consente a pas-seggero e pilota di comunicare tra loro senza essere costretti aurlare.

VISUALIZZATORE DTMFRealizzato con un microcontrollore, consente di visualizzare sudisplay qualsiasi sequenza di toni DTMF.

CORSO DI ELETTRONICA DI BASEDedicato ai lettori alle prime armi, questo Corso privilegia l’a-spetto pratico a quello teorico. Prima puntata.

ECO RIVERBERO DIGITALEUno dei più interessanti effetti sonori realizzato nel modo piùsemplice grazie ad un nuovo integrato Holtek.

TUTTO SUI POLYSWITCH Alla scoperta di questi nuovi dispositivi che prendono il posto deitradizionali fusibili. Adatti a qualsiasi impiego.

MODULO MOSFET 220 WATTPotente e versatile finale con stadio di uscita realizzato conmosfet complementari Hitachi.

CORSO DI PROGRAMMAZIONE PER ST626XPer apprendere la logica di funzionamento e le tecniche di pro-grammazione dei nuovi micro della famiglia ST626X.

SPECIALE PANNELLI SOLARICosa si può fare con l’energia del sole, ovvero quando e comevanno utilizzati i pannelli fotovoltaici.

7

13

23

27

33

42

49

54

63

72

Page 4: Rivista1

Obiettivi ccon ffocale ffissa ee ddiaframma ffisso

Obiettivi ccon ffocale ffissa ee AAUTO-IIRIS - ttipo VVideo DDrive Obiettivi ccon ffocale ffissa ee AAUTO-IIRIS - ttipo VVideo DDrive

Obiettivi ccon ffocale ffissae AAUTO-IIRIS - ttipo DDC DDrive

Obiettivi ccon ffocale ffissae AAUTO-IIRIS - ttipo DDC DDrive

Obiettivi VVariofocal ccon AAUTO-IIRIS DDC DDrive Obiettivi VVariofocal ccon AAUTO-IIRIS DDC DDrive

Montaggio: standard CLunghezza focale: 2,9 mm

Diaframma: F2.0Apertura angolare (1/3”): 94°(H) x 70°(V)Apertura angolare (1/4”): 70°(H) x 52°(V)

Messa a fuoco: 0,1m - infinitoDimensioni: 32 (DIA) x 22 (L) mm

FR114-2,9Euro 22,00

Montaggio: standard CLunghezza focale: 4,0 mm

Diaframma: F2.5Apertura angolare (1/3”): 64°(H) x 48°(V)Apertura angolare (1/4”): 48°(H) x 36°(V)

Messa a fuoco: 0,1m - infinitoDimensioni: 32 (DIA) x 29 (L) mm

FR114-4Euro 12,00

FR114-8Euro 12,00

FR114-16Euro 12,00

Montaggio: standard CLunghezza focale: 8,0 mm

Diaframma: F2.8Apertura angolare (1/3”): 34°(H) x 25°(V)Apertura angolare (1/4”): 24°(H) x 18°(V)

Messa a fuoco: 0,2m - infinitoDimensioni: 32 (DIA) x 19 (L) mm

Montaggio: standard CLunghezza focale: 16 mm

Diaframma: F1.6Apertura angolare (1/3”): 18°(H) x 13,5°(V)Apertura angolare (1/4”): 13,5°(H) x 10°(V)

Messa a fuoco: 0,4m - infinitoDimensioni: 37 (DIA) x 35 (L) mm

Montaggio: standard CSLunghezza focale:3,5 - 8,0 mmDiaframma: F1.4 - chiusoApertura angolare (1/3”): 76°(H) x 57°(V) @f=3,5 mm / 34°(H) x 25°(V) @ f=8,0 mmApertura angolare (1/4”): 56°(H) x 43°(V) @f=3,5 mm / 24°(H) x 18°(V) @ f=8,0 mmMessa a fuoco: 0,1m - infinitoDimensioni: 34 (DIA) x 50 (L) mm

FR114-0358VFEuro 42,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 6,0 - 15,0 mmDiaframma: F1.6 - chiusoApertura angolare (1/3”): 45°(H)x 34°(V) @ f=6,0 mm / 19°(H) x14°(V) @ f=15,0 mmApertura angolare (1/4”): 34°(H) x 25°(V) @f=6,0 mm / 14°(H) x 10,5°(V) @ f=15,0 mmMessa a fuoco: 0,1m - infinitoDimensioni: 34 (DIA) x 61 (L) mm

FR114-0615VFEuro 48,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 4 mmDiaframma: F1.2 - chiusoControllo IRIS: DCApertura angolare (1/3”): 64°(H) x 48°(V)Apertura angolare (1/4”): 48°(H) x 36°(V) Messa a fuoco: 0,1m - infinitoDimensioni: 38 (DIA) x 38 (L) mmConnettore: IRIS standard 4 poli

FR114-4DCEuro 60,00

FR114-12DCEuro 56,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 12 mmDiaframma: F1.4 - chiusoControllo IRIS: DCApertura angolare (1/3”): 23°(H) x 17°(V)Apertura angolare (1/4”): 17°(H) x 12,5°(V) Messa a fuoco: 0,2m - infinitoDimensioni: 45 (DIA) x 38 (L) mmConnettore: IRIS standard 4 poli

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 2,8 mm

Diaframma: F1.4 - chiusoControllo IRIS: Video Drive

Apertura angolare (1/3”): 97°(H) x 72°(V)Apertura angolare (1/4”): 72°(H) x 54°(V)

Messa a fuoco: 0,1m - infinitoControlli: Level, ALC

Dimensioni: 38 (DIA) x 40 (L) mmCollegamenti: Cavo 3 poli a saldare

FR114-028VIEuro 70,00

FR114-4VIEuro 68,00Montaggio: standard CS

Lunghezza focale: 4,0 mmDiaframma: F1.2 - chiuso

Controllo IRIS: Video DriveApertura angolare (1/3”): 64°(H) x 48°(V)Apertura angolare (1/4”): 48°(H) x 36°(V)

Messa a fuoco: 0,1m - infinitoControlli: Level, ALC

Dimensioni: 38 (DIA) x 38 (L) mmCollegamenti: Cavo 3 poli a saldare

FR114-8VIEuro 65,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 8,0 mm

Diaframma: F1.2 - chiusoControllo IRIS: Video Drive

Apertura angolare (1/3”): 34°(H) x 25°(V)Apertura angolare (1/4”): 24°(H) x 18°(V)

Messa a fuoco: 0,1m - infinitoControlli: Level, ALC

Dimensioni: 38 (DIA) x 35 (L) mmCollegamenti: Cavo 3 poli a saldare

FR114-16VIEuro 65,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 16 mmDiaframma: F1.4 - chiuso

Controllo IRIS: Video DriveApertura angolare (1/3”): 18°(H) x 13,5° (V)Apertura angolare (1/4”): 13,5°(H) x 10°(V)

Messa a fuoco: 0,2m - infinitoControlli: Level, ALC

Dimensioni: 38 (DIA) x 34 (L) mmCollegamenti: Cavo 3 poli a saldare

FR114-0358VFDCEuro 75,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 3,5 - 8,0 mmDiaframma: F1.4 - chiusoControllo IRIS: DCApertura angolare (1/3”): 76°(H) x 57°(V) @ f=3,5mm / 34°(H) x 25°(V) @ f=8,0 mmApertura angolare (1/4”): 56°(H) x 43°(V) @ f=3,5mm / 24°(H) x 18°(V) @ f=8,0 mmMessa a fuoco: 0,1m - infinitoDimensioni: 38 (DIA) x 51 (L) mmConnettore: IRIS standard 4 poli

FR114-1230VFDCEuro 85,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 12 -30 mmDiaframma: F1.6 - chiusoControllo IRIS: DCApertura angolare (1/3”): 23°(H) x 17°(V) @ f=12mm / 10°(H) x 7,5°(V) @ f=30 mmApertura angolare (1/4”): 17°(H) x 12,5°(V) @f=12 mm / 7,5°(H) x 5,5°(V) @ f=30 mmMessa a fuoco: 0,2 m - infinitoDimensioni: 38 (DIA) x 70 (L) mmConnettore: IRIS standard 4 poli

FR114-2812VFDCEuro 90,00

Montaggio: standard CSLunghezza focale: 2,8 - 12,0 mmDiaframma: F1.4 - chiusoControllo IRIS: DCApertura angolare (1/3”): 97°(H) x 72°(V) @ f=2,8mm / 23°(H) x 17°(V) @ f=12,0 mmApertura angolare (1/4”): 72°(H) x 54°(V) @ f=2,8mm / 17°(H) x 12,5°(V) @ f=12,0 mmMessa a fuoco: 0,1m - infinitoDimensioni: 38 (DIA) x 75 (L) mmConnettore: IRIS standard 4 poli

OObbieettttiivvii perrCC

CCTT

VV

Via Adige, 1121013 GALLARATE (VA)

Tel. 0331/799775Fax 0331/778112

Per maggiori informazionipotete consultare il nostrosito www.futuranet.it dovetroverete tutte le schede

dettagliate di ogni prodotto.

Obiettivi VVariofocalcon ccontrollo mmanuale ddel ddiaframmaObiettivi VVariofocalcon ccontrollo mmanuale ddel ddiaframma

Tutti

i pr

ezzi

si i

nten

dono

IVA

incl

usa.

Page 5: Rivista1

Caro lettore,questo mese hai trovato in edicola una nuova rivista di elettronicaapplicata: Elettronica Innovativa o, più confidenzialmente,Elettronica In. Sicuramente anche tu, come molte altre persone, tisarai chiesto il motivo di questa nuova iniziativa editoriale dalmomento che sul mercato sono presenti numerose testate, forsetroppe. La ragione è molto semplice. A nostro giudizio, ed è unparere condiviso da molti, manca, nel panorama italiano, una rivi-sta che sia in stretto contatto con i più importanti Produttori dicomponenti attivi e che perciò possa proporre, sfruttando le novitàdelle varie Case, dei progetti sempre originali e tecnologicamenteall’avanguardia anziché i soliti circuiti triti e ritriti. Un’altra esigen-za molto sentita dagli appassionati di elettronica (strettamente lega-ta all’attuale situazione di mercato) riguarda la reale fattibilità deiprogetti proposti. Spesso, sulle varie riviste, vengono pubblicati deibellissimi progetti che però non sono realizzabili in quanto molti deicomponenti utilizzati sono introvabili. Ciò provoca nell’appassiona-to un grave senso di frustrazione. Per questo motivo su ElettronicaIn troverai sempre dei progetti con il necessario supporto commer-ciale. A tale scopo abbiamo raggiunto un’intesa con alcuni distribu-tori che garantiranno la reperibilità dei componenti utilizzati. Manon vogliamo fermarci qui. E’ nostra intenzione occuparci anche disettori dell’elettronica ancora inesplorati, sicuramente interessanti edai risvolti imprevedibili, perché l’elettronica è in continua evoluzio-ne, si arricchisce ogni giorno di scoperte, di applicazioni esaltantiche non finiscono mai di affascinare. Elettronica innovativa, appun-to, come recita la nostra testata. Ma anche “dentro” l’elettronicaper capire, sperimentare, ampliare la gamma delle nostre esperien-ze. Non vogliamo trascurare neppure i lettori alle prime armi per iquali presenteremo specifici progetti e corsi finalizzati come quelloche prende il via già da questo primo numero. Dunque, se anche tuvuoi essere un elettronico IN e sempre più IN nell’elettronica, nondimenticarti di acquistare ogni mese la tua copia di Elettronica In.

Page 6: Rivista1

Una seriecompleta di

scatole dimontaggiohi-tech che

utilizzanoi cellulariSiemens

dellaserie 35

LOCALIZZATORE

GPS REMOTO

Sistema di localizzazioneveicolare a basso costo,composto da una unitàremota (FT481) e da una sta-zione base (FT482) da doveè possibile controllare ememorizzare la posizionein tempo reale del veicolomonitorato. L'unità remota,disponibile in scatola dimontaggio, comprende tuttii componenti, il contenito-re, il cavo di connessione alcellulare e il micro già pro-grammato. Per completarel'unità remota occorreacquistare separatamenteun cellulare Siemens serie35 (S35, C35, M35)e un rice-vitore GPS con uscita seria-le (codice GPS910).

LOCALIZZATORE

GPS BASE

Sistema di localizzazioneveicolare a basso costo,composto da una unitàremota (FT481) e da una sta-zione base (FT482) da doveè possibile controllare ememorizzare la posizionein tempo reale del veicolomonitorato. L'unità base, disponibile inscatola di montaggio, com-prende tutti i componenti,il contenitore, il cavo diconnessione al cellulare e ilmicro già programmato. Percompletare l'unità base ènecessario acquistare sepa-ratamente (oltre ad un PCcon Windows 9x o XP) uncellulare Siemens serie 35(S35, C35, M35), un alimen-tatore (codice AL07), unsoftware per la gestionedelle cartine digitali (codiceFUGPS/SW) e le cartinedigitali delle zone che inte-ressano.

FT481K euro 46,00

FT482K euro 62,00

LOCALIZZATORE

GPS REMOTO CON

MEMORIA

Sistema di localizzazione veico-lare a basso costo, composto dauna unità remota (FT484) ingrado di memorizzare fino a8000 punti e da una stazionebase (FT485) in grado di localiz-zare il remoto in real time e discaricare i dati memorizzati.L'unità remota, disponibile inscatola di montaggio, compren-de tutti i componenti, il conteni-tore, il cavo di connessione alcellulare e il micro già program-mato. Per completare l'unitàremota occorre acquistare sepa-ratamente un cellulare Siemensserie 35 (S35, C35, M35)e un rice-vitore GPS con uscita seriale(codice GPS910). Mediante sem-plici modifiche può essere adat-tato per l'utilizzo di cellulariSiemens della famiglia 45.

FT484K euro 74,00

LOCALIZZATORE

GPS BASE CON

MEMORIA

Sistema di localizzazione veico-lare a basso costo, composto dauna unità remota (FT484) ingrado di memorizzare fino a8000 punti e da una stazionebase (FT485) in grado di localiz-zare il remoto in real time e discaricare i dati memorizzati.L'unità base, disponibile in sca-tola di montaggio, comprendetutti i componenti, il contenito-re, il cavo di connessione al cel-lulare, il micro già programma-to e il software di gestione. Percompletare l'unità base è neces-sario acquistare separatamente(oltre ad un PC con Windows 9xo XP) un cellulare Siemens serie35 (S35, C35, M35), un ricevitoreGPS con uscita seriale (codiceGPS910), un alimentatore (codi-ce AL07), le cartine digitali e unsoftware per la gestione di esse(codice FUGPS/SW). Mediantesemplici modifiche può essereadattato per l'utilizzo di cellula-ri Siemens della famiglia 45.

FT485K euro 62,00

TELEALLARME

Abbinato ad un cellulare GSMSiemens consente di realizzare unsistema di allarme a distanzamediante SMS. Quando l’ingres-so di allarme viene attivato, ildispositivo invia un SMS con untesto prememorizzato al vostrotelefonino. Ideale da abbinare aqualsiasi impianto antifurto casao macchina. Funziona con i cellu-lari Siemens delle serie 35. Il kitcomprende anche il contenitore eil cavo di collegamento al cellula-re ( cellulare Siemens non com-preso).

FT420 euro 60,00

APRICANCELLO

Dispone di un relè d’usci-ta che può essere attivato adistanza mediante unatelefonata proveniente daqualsiasi telefono di retefissa o mobile il cui nume-ro sia stato preventiva-mente memorizzato.Anche l’inserimento deinumeri abilitati vieneeffettuato in modalitàremota (da persona auto-rizzata) senza dover acce-dere fisicamente all’appa-recchio. Il dispositivo è ingrado di memorizzareoltre 300 utenti ed invia unSMS di conferma (siaall’utente che all’ammini-stratore) quando un nuovonumero viene abilitato oeliminato. Il kit compren-de anche il contenitore edil cavo di collegamento alcellulare. Va abbinato adun cellulare (non compre-so) Siemens della famiglia35 (escluso il modelloA35).

FT422 euro 68,00

SISTEMA DI

CONTROLLO

Sistema GSM bidirezio-nale di controllo remotorealizzato con un cellula-re Siemens della famiglia35 (escluso A35).Consente l’attivazioneindipendente di due usci-te e/o la verifica dellostato delle stesse. In que-sta configurazione l’appa-recchiatura remota puòessere attivata medianteun telefono fisso o un cel-lulare. Come sistema diallarme, invece, l’apparec-chio invia uno o più SMSquando uno dei dueingressi di allarme vieneattivato. A ciascun ingres-so può essere associato unmessaggio differente e gliSMS possono essereinviati a numeri diversi,fino ad un massimo di 9utenze. Il GSM CON-TROL SYSTEM deveessere collegato ad un cel-lulare Siemens, viene for-nito già montato e collau-dato e comprende anche ilcontenitore ed i cavi dicollegamento. Non è com-preso il cellulare.Mediante semplici modi-fiche può essere adattatoper l'utilizzo di cellulariSiemens della famiglia45.

FT448 euro 82,00

TELECONTROLLO

Abbinato ad un cellulare GSMSiemens, questo dispositivopermette di attivare a distanzacon una semplice telefonatadue relè con i quali azionarequalsiasi carico. Il kit compren-de anche il contenitore ed ilcavo di collegamento al cellula-re (cellulare Siemens non com-preso).

FT421 euro 65,00

Via Adige, 1121013 Gallarate (VA)

Tel. 0331/799775 Fax. 0331/778112www.futuranet.it

Maggiori informazioni su questi prodotti e su tutte

le altre apparecchiature distribuite sono disponibili

sul sito www.futuranet.it

tramite il quale è anche possibile effettuare

acquisti on-line.

Tutti i prezzi si intendono IVA inclusa.

Page 7: Rivista1

LETTERE

Elettronica In - luglio agosto ‘95 5

LA PROGRAMMAZIONEDEI MICRO

Ho acquistato, presso un rivenditoredi materiale elettronico, un microcon-trollore 68HC705K1 versione OTP persostituirlo al micro dello stesso tipomontato sulla scheda della chiaveDTMF a quattro canali che si è brucia-to. Nonostante ciò, la scheda non fun-ziona ancora.

Matteo Variale, Firenze

Il circuito non potrà in alcun casofunzionare in quanto la memoria nelmicrocontrollore nuovo è ancora vergi-ne. A differenza di tutti gli altri integra-ti che svolgono compiti ben precisi, lafunzione svolta dal micro dipende dalprogramma caricato nella memoriainterna. In questo modo al componenteè possibile fare svolgere compiti diffe-renti. Nei dispositivi con memoriaEPROM è possibile scrivere e cancella-re più volte il programma mentre inquelli con memoria OTP (One TimeProgrammable) una volta scritto il pro-gramma non è più possibile cancellarloe il chip svolgerà per sempre quelladeterminata funzione. I micro delprimo tipo vengono utilizzati durante larealizzazione del programma, per veri-ficare che tutto funzioni come previsto;in caso contrario il programma puòessere cancellato, modificato e ricari-cato nel dispositivo. I micro di tipoOTP vengono invece utilizzati in pro-duzione. Per programmare questidispositivi è necessario utilizzare unsistema di sviluppo o uno Starter Kit.Quelli della Motorola (la Casa che pro-duce quel chip) sono distribuiti dallaSilverstar di Cinisello Balsamo (MI).

L’INTEGRATO 8870

Non riesco a trovare l’integrato 8870che viene utilizzato in numerosi proget-ti. Mi hanno proposto un UM92870 manon credo che sia la stessa cosa.

Giovanni Russo, Napoli

Vai tranquillo, è lo stesso chip pro-

dotto dalla UMC. Spesso gli integrati, aseconda della casa costruttrice, vengo-no marchiati in maniera differente. Inalcuni casi le diversità sono minime, inaltri più marcate e tanto da trarre ininganno come nel caso in questione.

GLI INTEGRATIHOLTEK

Ho trovato un progetto molto interes-sante che utilizza un integrato dellaHoltek che risulta sconosciuto ai riven-ditori da me contattati. Dove possoacquistare i prodotti di questa Casa?

Marcello Dardi, Milano

I chip della Holtek non sono moltodiffusi nel nostro paese e, a parte ildistributore nazionale, che però effet-tua solamente forniture all’ingrosso, èmolto difficile che qualche rivenditoreal dettaglio ne sia fornito. La dittaFutura Elettronica ha in catalogo due o

tre modelli di questa casa; se tra questic’è il chip che stai cercando hai risoltoi tuoi problemi: telefona allo0331/576139.

LA FREQUENZADEL MODULO RF290.

Vorrei sapere come posso fare perportare da 300 a 433 MHz la frequen-za di lavoro di un modulo Aurel RF290.

Mario Inganni, Verona

Per effettuare una modifica del gene-re bisogna agire non solo sul compen-satore ma anche sulla bobina di sinto-nia dalla quale vanno eliminate alcunespire. Se sei dotato dell’attrezzatura perlavorare sui circuiti in SMD puoi pro-vare ad effettuare tale modifica, in casocontrario ti conviene rinunciare. Adogni buon conto, sappi che i moduliRF290 sono disponibili anche tarati sui433,92 MHz.

I LIVELLI DELLA LINEA

Ho realizzato un’apparecchiaturatelefonica che non ne vuole sapere difunzionare. Secondo me il problemadipende dalla mia linea sulla qualemisuro, a circuito aperto, una tensionecontinua di 42 volt.

Marco Girardi, Lucca

Il valore standard dei generatori uti-lizzati nelle centrali telefoniche è di 48volt. E’ tuttavia possibile che, a causadella lunghezza del doppino, la tensio-ne effettivamente presente in linea siapiù bassa, anche inferiore ai 42 volt deltuo caso. Comunque tutte le apparec-chiature telefoniche sono in grado difunzionare anche con valori molto piùbassi, del 30-40 per cento inferiori aquello standard. Riteniamo pertantoche, almeno questa volta, la colpa delmancato funzionamento del tuo proget-to non sia attribuibile alla Sip,.. pardon,alla Telecom.

SERVIZIOCONSULENZA

TECNICAPer ulteriori informazionisui progetti pubblicati eper qualsiasi problema tec-nico relativo agli stessi èdisponibile il nostro servi-zio di consulenza tecnicache risponde allo 0331-577982. Il servizio è attivoesclusivamente il lunedìdalle 14.30 alle 17.30.

In questa rubrica pubblichiamo lelettere di interesse generale che

giungono in redazione. A tutte lealtre, nei limiti del possibile, rispon-deremo privatamente. Tutta la cor-

rispondenza va inviata a:Elettronica In, v.le Kennedy 98,

20027 Rescaldina (MI).

Page 8: Rivista1

LAB1 3 in 1LAB1 3 in 1

Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel nostro puntovendita di Gallarate (VA).

Pre

zzo

IV

A in

clu

sa

Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) - Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 - www.futuranet.it

La soluzione di laboratorio ideale

per chi ha problemi di spazio!Euro 148,00LAB1

Comprende: un multimetro, unalimentatore ed una stazione saldante.Con LAB1 coprirete il 99% delle vostreesigenze di laboratorio. Ideale per gli hobbistialle prime esperienze e per le scuole.

MULTIMETRO DIGITALE- LCD retroilluminato 3 1/2 digit- tensione CC: da 200mV a 600V fs in 5 portate- tensione CA: 200V e 600V fs - corrente CC: da 200µA a 10A in 5 portate- resistenza: da 200ohm a 2Mohm - test per diodi, transistor e di continuità- memorizzazione dati, buzzer

ALIMENTATORE STABILIZZATO- uscita: 3 - 4,5 - 6 - 7,5 - 9 - 12Vcc- corrente massima: 1,5A- indicazione a LED di sovraccarico

STAZIONE SALDANTE- tensione stilo: 24V- potenza massima: 48W- riscaldatore in ceramica con sensore integrato- gamma di temperatura: 150°÷450°C

Page 9: Rivista1

Non c’è dubbio, a detta di tutti siamo entrati nell’era dell’automazione sfrenata e del forte sviluppo tecnologico e

chi, in questo scenario, svolge un ruolo prioritario è il com-puter che, nelle sue varie forme, dal Personal, allaWorkStation, è in grado di controllare interi cicli produttivi.Il personal computer, universalmente noto con la sigla “PC”,è entrato anche nelle nostre case affascinando grandi e pic-coli per le sue qualità e per l’aiuto che può dare nello studio,nel lavoro e, perché no, nel tempo libero. Quante volte siamorimasti esterrefatti dalla capacità dei PC di gestire una miria-de di dati, dalla precisione di un disegno vettoriale o sempli-cemente dalla velocità di esecuzione di calcoli e statistiche.Tra le varie applicazioni affidate al computer un utilizzo tra ipiù appassionanti riguarda la comunicazione dell’elaborato-re stesso con il mondo esterno con la conseguente possibilitàdi trasmettere e ricevere dati, controllare carichi e acquisireinformazioni. Tutto questo ha portato negli ultimi anni ad unfiorire sul mercato di “periferiche” e schede aggiuntive ingrado di far giungere al PC segnali di vario tipo demandan-do la decisionalità e la manipolazione di tali segnali al nostro

calcolatore. La multimedialità è il tipico esempio ma nonsicuramente l’unico. Guardiamo, ad esempio, al successo deiModem-Fax, dispositivi in grado di convertire segnali inlinea telefonica in dati comprensibili al computer lasciando aquesto l’intero compito gestionale del sistema, o alle schededi programmazione per i vari microcontrollori o eprom dovel’elaboratore svolge una funzione intermediaria tra il tecnicoprogrammatore e i dati richiesti/forniti dall’integrato.Insomma, anche nel nostro piccolo laboratorio ricerchiamosempre più interattività tra il computer ed il lavoro che stia-mo svolgendo, così oltre ai classici impieghi come la stampadi documenti e i calcoli matematici, affianchiamo altri lavoripratici sfruttando le possibilità che l’informatica mette adisposizione. E’ in questo contesto che nasce la nostra inter-faccia a relè, che consente di fornire al nostro PC una“mano” in grado di attivare qualsiasi carico collegato allanostra scheda. La semplicità dell’ hardware e del software èuna prerogativa di partenza del progetto che se da un latolimita il numero di canali di controllo e le loro funzioni, dal-l’altro permette con poca difficoltà a tutti gli hobbisti, di

COMPUTER

INTERFACCIA RELE’PER PC

di Paolo Gaspari

Come controllare quattro carichi di potenza tramite la porta parallela di qualsiasi PersonalComputer. Nell’articolo, oltre alla descrizione dell’hardware, viene illustrato il software di gestio-

ne della scheda. Il progetto è disponibile in scatola di montaggio.

Elettronica In - luglio agosto ‘95 7

Page 10: Rivista1

8 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Schemaelettrico

giungere alla realizzazione dell’interosistema senza far uso di costosi compi-latori. Per questo motivo la nostra scel-ta è caduta sulla porta parallela del PC,ossia quella collegata normalmente allastampante e abbreviata con la siglaLPT1. Su questa porta, a differenza diquelle seriali, i dati (D0-D7) scorronoparallelamente con una maggior facilitàdi decodifica in ricezione, che si tradu-ce in una semplificazione hardwaredella nostra scheda. Avremo quindi idati che, opportunamente “bufferizza-ti”, vanno a pilotare direttamente i relè,come vedremo più avanti durante ladescrizione dello schema elettrico.Unaltro vantaggio nell’utilizzare la portaparallela rispetto alla seriale è quello di

avere dei segnali digitali TTL con valo-ri di 0 o di 5 volt sulle uscite che nonrichiedono l’impiego di stadi converti-tori. Un’obiezione all’impiego dellaporta parallela potrebbe venire da chiutilizza tale porta per pilotare una stam-pante; a costoro consigliamo l’utilizzodi un “Data transfer switch” a due vie,in grado di collegare alternativamentela stampante e la scheda, con la sempli-ce rotazione di un commutatore.

CIRCUITO ELETTRICO

Dalla parallela preleviamo quattrosegnali e precisamente D0, D1, D2, D3,che associamo ai nostri quattro canali.Per l’impiego di relè a 12 volt, e soprat-

tutto per non sovraccaricare l’ uscita a 5volt della porta, abbiamo utilizzatoun’alimentazione esterna di 9 ÷ 15 voltcontinui da applicare alla morsettiera adue poli presente sullo stampato. Ildiodo D5 evita qualsiasi tipo di danneg-giamento della scheda in caso di unaaccidentale inversione di polarità e per ipiù prudenti proponiamo l’impiego diun fusibile da 500 mA da collegare inserie a questo diodo , in modo da salva-guardarsi da cortocircuiti in fase dimontaggio. L’alimentazione, filtrata daicondensatori C2 e C3, viene impiegataper eccitare i relè il cui pilotaggio èdemandato ai quattro transistor NPNT1÷T4. In parallelo alle bobine dei relèsono stati aggiunti dei led con relative

Page 11: Rivista1

Circuito stampato in scala 1:1

Disposizione dei componenti

Elettronica In - luglio agosto ‘95 9

ELENCO COMPONENTI

R1: 3,3 KohmR2: 3,3 KohmR3: 3,3 KohmR4: 3,3 KohmR5: 1 KohmR6: 1 KohmR7: 1 KohmR8: 1 KohmR9: 15 KohmR10: 15 KohmR11: 100 KohmR12: 100 KohmR13: 15 KohmR14: 100 KohmR15: 15 KohmR16: 100 KohmR17: 820 ohm(I resistori sono da 1/4W5%)

C1: 100 nF ceramicoC2: 1000 µF 25 VL elettr.C3: 100 nF ceramicoC4: 22 nF ceramicoC5: 22 nF ceramicoC6: 22 nF ceramicoC7: 22 nF ceramicoT1, T2, T3, T4: BC547BD1, D2, D3, D4, D5: 1N4002DZ1: zener 5,1 V 1/2 WLD1: led rosso 5 mmLD2: led rosso 5 mmLD3: led rosso 5 mmLD4: led rosso 5 mmRL1: relè 12 volt 1 scambioRL2: relè 12 volt 1 scambioRL3: relè 12 volt 1 scambioRL4: relè 12 volt 1 scambioU1: 4081

resistenze di limitazione corrente, peravere anche una indicazione visivadello stato dei canali. Usando una sor-gente di alimentazione esterna al nostrocomputer, dalla porta parallela occorreprelevare anche un terminale di riferi-mento, e precisamente la massa (pin25) che verrà collegata al terminalenegativo della nostra alimentazione. Isegnali che scorrono lungo il Bus checollega la porta con la scheda comeabbiamo detto in precedenza sonosegnali TTL e come tali possono subiredelle alterazioni dovute ad interferenzee disturbi che possono pregiudicare ilcorretto funzionamento del sistema. Perevitare tutto questo occorre adottaredelle accortezze di carattere pratico e

circuitale. Prima fra tutte, che valecome regola generale per chi usa laporta parallela, è quella di utilizzarecavi di connessione PC / Periferica noneccessivamente lunghi. Le stesse Casecostruttrici di periferiche sconsiglianodi superare i 2-3 metri di lunghezza,tuttavia prove di laboratorio effettuatecon la nostra scheda hanno permessodei collegamenti di oltre 10 metri senzariscontrare alcun problema. Gli altriaccorgimenti adottati nel nostro circui-to sono l’impiego di buffer e di filtri RCall’arrivo dei segnali sulla piastra.Dovendo utilizzare solo quattro segna-li, come buffer abbiamo impiegato uncomune integrato CMOS contenentealtrettante porte AND le cui uscite sono

connesse ai transistor pilota. Dovendol’integrato gestire segnali TTL, l’ali-mentazione dovrà essere di 5 volt. Perquesto motivo viene impiegato unozener che, con la sua resistenza di cadu-ta, provvede a fornire tale tensione par-tendo dai 12 volt. Concludiamo ladescrizione del circuito con alcune con-siderazioni pratiche. Nella nostra sche-da abbiamo utilizzato un connettorefemmina a vaschetta 25 poli montato sustampato con inclinazione di 90 gradi.Occorre pertanto un cavetto di collega-mento maschio/maschio 25 poli perpoter collegare correttamente la schedaalla presa del computer. Data la sempli-cità dei collegamenti, prestando un po'di attenzione e usando i connettori ade-

Page 12: Rivista1

10 Elettronica In - luglio agosto ‘95

guati (due maschi 25 poli) potrete voistessi costruire questo cavo, rispettandole seguenti indicazioni:

D0 = pin 2D1 = pin 3D2 = pin 4D3 = pin 5

Massa = pin 25

I relè di uscita presentano i tre contattiche fanno capo alle relative morsettieree possono essere impiegati come inter-ruttori o deviatori. Essi sono in grado dipilotare carichi che assorbono una cor-rente massima di 5 ampère.

IL SOFTWARENon essendo richiesta una particolarevelocità di trasmissione dati abbiamoutilizzato per il programma di gestionedella nostra scheda il linguaggio basicche sicuramente molti di voi già cono-scono. Ciò consente di apportare facil-mente modifiche o personalizzazioni alprogramma. Un ulteriore vantaggio diquesta scelta è data dal fatto che le ulti-me versioni di DOS contengono uncompilatore di Basic chiamato QBA-SIC; basterà dunque digitare il listatoriportato in questo articolo per poter farfunzionare la nostra interfaccia. Se siadotta questa soluzione occorre innan-

zitutto aprire l’ambiente di sviluppolanciando qBasic, digitare poi il listatoriga per riga riportando fedelmenteanche gli spazi e le punteggiature.Infine bisogna salvare il lavoro attri-buendo un nome di file. Il compilatoreprovvederà a creare un file con il vostronome e con l’estensione .BAS (esem-pio: rele.bas). A questo punto il pro-gramma è pronto per essere utilizzatodigitando da DOS la seguente riga:QBASIC/RUN NomeProgramma ( es.qBasic /run rele). Un altro sistemameno “artigianale” del precedente èquello di usare un compilatore com-merciale in Basic in grado di creare

PER LA SCATOLA DI MONTAGGIO

L’interfaccia relè per PC (cod.FT100) è disponibile in scatola di

montaggio al prezzo di lire48.000. Il kit comprende tutti icomponenti, la basetta forata eserigrafata, le minuterie ed ilsoftware su dischetto. Non è

compreso il cavo di collegamentoal PC. Il materiale va richiesto a:FUTURA ELETTRONICA, v.leKennedy 96, 20027 Rescaldina

(MI), tel. 0331-576139, fax 0331-578200.

Anna-M
Testo inserito
Futura Elettronica srl Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287
Anna-M
Testo inserito
Futura Elettronica srl Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287
Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 13: Rivista1

Elettronica In - luglio agosto ‘95 11

REM ==== CONTROLLO RELE’ TRAMITE LPT1 ===========

REM File: rele.bas Data: 28/12/1994 Prog.: Gaspari PaoloREM Compiler: QBasic Relase: 1

REM Imposta la modalità di schermo e i coloriSCREEN 7, , 0, 0COLOR 2, 5REM Disegna l’interfaccia graficaLINE (1, 1)-(318, 180), 1, BLINE (21, 21)-(137, 72), 1, BFLINE (179, 21)-(298, 72), 1, BFLINE (21, 110)-(137, 160), 1, BFLINE (179, 110)-(298, 160), 1, BFLOCATE 5, 6: PRINT “Carico: 1”LOCATE 7, 4: PRINT “Relè Disattivo”LOCATE 16, 6: PRINT “Carico: 3”LOCATE 18, 4: PRINT “Relè Disattivo”LOCATE 5, 26: PRINT “Carico: 2”LOCATE 7, 24: PRINT “Relè Disattivo”LOCATE 16, 26: PRINT “Carico: 4”LOCATE 18, 24: PRINT “Relè Disattivo”LOCATE 25, 2: PRINT “-ESC- Per uscire -F5- Timer”;COLOR 7LOCATE 9, 10: PRINT “F1”LOCATE 20, 10: PRINT “F3”LOCATE 9, 30: PRINT “F2”LOCATE 20, 30: PRINT “F4”COLOR 2REM Definizione variabiliDIM carico AS INTEGER: REM Variabile contenente il valore da inviare alla lpt1DIM SHARED Temporizzatore(4): REM contiene i secondi per i quattro timerREM Parametri inizialicarico = 0OUT &H378, caricocaricobak = caricoKEY(0) ON: REM Attiva tutti i tasti funzionecar1$ = “Disattivo”: car2$ = “Disattivo”car3$ = “Disattivo”: car4$ = “Disattivo”Label7:LOCATE 11, 6: PRINT SPACE$(30)LOCATE 22, 6: PRINT SPACE$(30)Tempo1 = 86410: Tempo2 = 86410: Tempo3 = 86410: Tempo4 = 86410REM Main ProgramDOLOCATE 2, 17: PRINT TIME$a$ = INKEY$IF carico <> caricobak THEN GOSUB INVIADATION KEY(1) GOSUB CARICO1ON KEY(2) GOSUB CARICO2ON KEY(3) GOSUB CARICO3ON KEY(4) GOSUB CARICO4ON KEY(5) GOSUB ProgrammazioneTimeIF INT(TIMER) = Tempo1 AND Temporizzatore(1) <> 0 THEN GOSUB CARICO1IF INT(TIMER) = Tempo2 AND Temporizzatore(2) <> 0 THEN GOSUB CARICO2IF INT(TIMER) = Tempo3 AND Temporizzatore(3) <> 0 THEN GOSUB CARICO3IF INT(TIMER) = Tempo4 AND Temporizzatore(4) <> 0 THEN GOSUB CARICO4LOCATE 2, 17LOOP UNTIL a$ = CHR$(27)SCREEN 7, , 1, 1CLSPRINT “ Abbandonare il programma ?”LOCATE 10, 1: PRINT “-ESC- Torna al DOS”PRINT : PRINT “Un tasto per continuare”f$ = “”Label6: f$ = INKEY$IF f$ = “” THEN GOTO Label6IF f$ <> CHR$(27) THEN SCREEN 7, , 0, 0: COLOR 2, 5: GOTO Label7OUT &H378, 0SYSTEM: REM Fine ProgrammaREM Subroutine di invio dati alla parallelaINVIADATI: OUT &H378, caricocaricobak = caricoRETURNREM Subroutine di commutazione canale 1CARICO1:IF car1$ = “Disattivo” THENIF Temporizzatore(1) = 0 THEN GOTO Label2Tempo1 = INT(TIMER + Temporizzatore(1))IF Tempo1 > 86400 THEN Tempo1 = Tempo1 - 86400LOCATE 11, 6: COLOR 3: PRINT “Timer”: COLOR 2Label2:carico = carico + 1car1$ = “Attivo “ELSETempo1 = 86410LOCATE 11, 6: PRINT “ “carico = carico - 1car1$ = “Disattivo”END IFLOCATE 7, 4: PRINT “Relè “; car1$: LOCATE 2, 17RETURN

REM Subroutine di commutazione canale 2CARICO2:IF car2$ = “Disattivo” THENIF Temporizzatore(2) = 0 THEN GOTO Label3Tempo2 = INT(TIMER + Temporizzatore(2))IF Tempo2 > 86400 THEN Tempo2 = Tempo2 - 86400LOCATE 11, 26: COLOR 3: PRINT “Timer”: COLOR 2Label3:carico = carico + 2car2$ = “Attivo “ELSETempo2 = 86410LOCATE 11, 26: PRINT “ “carico = carico - 2car2$ = “Disattivo”END IFLOCATE 7, 24: PRINT “Relè “; car2$: LOCATE 2, 17RETURNREM Subroutine di commutazione canale 3CARICO3:IF car3$ = “Disattivo” THENIF Temporizzatore(3) = 0 THEN GOTO Label4Tempo3 = INT(TIMER + Temporizzatore(3))IF Tempo3 > 86400 THEN Tempo3 = Tempo3 - 86400LOCATE 22, 6: COLOR 3: PRINT “Timer”: COLOR 2Label4:carico = carico + 4car3$ = “Attivo “ELSETempo3 = 86410LOCATE 22, 6: PRINT “ “carico = carico - 4car3$ = “Disattivo”END IFLOCATE 18, 4: PRINT “Relè “; car3$: LOCATE 2, 17RETURNREM Subroutine di commutazione canale 4CARICO4:IF car4$ = “Disattivo” THENIF Temporizzatore(4) = 0 THEN GOTO Label5Tempo4 = INT(TIMER + Temporizzatore(4))IF Tempo4 > 86400 THEN Tempo4 = Tempo4 - 86400LOCATE 22, 26: COLOR 3: PRINT “Timer”: COLOR 2Label5:carico = carico + 8car4$ = “Attivo “ELSETempo4 = 86410LOCATE 22, 26: PRINT “ “carico = carico - 8car4$ = “Disattivo”END IFLOCATE 18, 24: PRINT “Relè “; car4$: LOCATE 2, 17RETURNREM Subroutine di programmazione dei timerProgrammazioneTime:SCREEN 7, , 1, 1COLOR 2, 5CLSLOCATE 20, 2: PRINT “Programmazione Timer”LOCATE 25, 2: PRINT “-ESC- Per uscire”LOCATE 2, 5: PRINT “ Scegli il carico da temporizzare “COLOR 1: LOCATE 7, 1: PRINT “Sec.”FOR i = 1 TO 4COLOR 1: LOCATE 7, i * 8: PRINT Temporizzatore(i)COLOR 7: LOCATE 5, (i * 8) + 2: PRINT “F”; iNEXT iCOLOR 2, 5T = 0DOON KEY(1) GOSUB TIME1ON KEY(2) GOSUB TIME2ON KEY(3) GOSUB TIME3ON KEY(4) GOSUB TIME4LOOP UNTIL INKEY$ = CHR$(27) OR T <> 0IF T = 0 THEN GOTO Label1LOCATE 10, 1: PRINT “Inserisci i secondi per il carico”; TINPUT Temporizzatore(T)IF Temporizzatore(T) > 86400 THEN Temporizzatore(T) = 86400Label1: SCREEN 7, , 0, 0COLOR 2, 5RETURNREM Subroutine di impostazione TimeTIME1: T = 1: GOTO LabelTIME2: T = 2: GOTO LabelTIME3: T = 3: GOTO LabelTIME4: T = 4Label:RETURN

IL LISTATO SOFTWARE

Page 14: Rivista1

automaticamente il file eseguibile daDOS che avrà l’estensione .EXE.Analizziamo ora il programma vero eproprio partendo dalla schermata grafi-ca iniziale che indica lo stato dei cana-li. A ciascuno di essi è associato untasto funzione e precisamente <F1>,<F2>, <F3>, <F4>, con il compito di

commutare lo stato del relè relativo. Iltasto <Esc> premuto due volte permet-te di ritornare al DOS. Un altro vantag-gio di questa scheda consiste nel poterassociare un temporizzatore a ciascuncanale per far sì che nel momento in cuiattiviamo il relè esso rimanga eccitatoper il tempo selezionato. Abbiamo

quindi quattro Timer imposta-bili da 1 secondo a 24 ore. Perentrare in programmazionetimer dalla schermata principa-le occorre premere il tasto fun-zione <F5> seguito poi daltasto funzione del canale che ciinteressa modificare. A questopunto è sufficiente indicare isecondi del timer, tenendoconto che è consentito un inter-vallo da 0 (Timer disattivo) a86400 (24 Ore). Se durante ilfunzionamento della schedavolete lasciare inalterato lostato dei canali togliendo itimer in funzione basta preme-re <ESC> seguito dal tasto<Space>. La semplicità di que-

sta interfaccia ci ha spinti subito ad uti-lizzarla nel nostro laboratorio cometimer per il controllo di un bromografoe dei bagni di incisione. Ovviamente lepossibilità di utilizzo non si fermanoqui, a voi il compito di trovare altri epiù interessanti impieghi.

12 Elettronica In - luglio agosto ‘95

LAMPADE PER ELETTRONICALAMPADE UV-CLampada ultravioletta la cui lunghezza d’onda di 2.537 Angstrom (253,7 nm) consentela cancellazione di qualsiasi tipo di EPROM e di microchip finestrato. Per il suo funzio-namento necessita soltanto di uno starter e di un reattore come una normale lampadafluorescente. Sono disponibili tre diversi modelli con potenze di 4, 6 e 8 watt.UV-C 4W (l=134,5 mm, d=15,5 mm) L. 25.000UV-C 6W (l=210,5 mm, d=15,5 mm) L. 28.000UV-C 8W (l=287mm, d=15,5 mm) L. 30.000

CANCELLATORE DI EPROM E DI MICROCHIP FINESTRATISemplice ed economico cancellatore dotato di una sorgente di raggi ultravio-letti (TUV 4W/G4T5 della Philips) che consente di eliminare i dati contenutinelle memorie di tipo EPROM e nei microcontrollori finestrati. Il cancellatore èdotato di microswitch di sicurezza, timer regolabile e di alimentatore da rete a220 volt. Può cancellare quattro chip alla volta.FR60 (Cancellatore di EPROM montato in contenitore di alluminio) L. 160.000

LAMPADA PER BROMOGRAFOLampada fluorescente in grado di emettere una forte concentrazione di raggiUV-A con lunghezza d’onda di 352 nm. Viene utilizzata nei bromografi per atti-vare la reazione chimica del photoresist. Indispensabile per realizzare circuitistampati professionali. Potenza 15 watt.UV-A 15W (l=436mm, d=25,5mm) L. 10.000

LAMPADA DI WOODEmette raggi UV con una lunghezza d’onda compresa tra 315 e 400 nm capaci di generare un particolare effetto fluorescente (lucecangiante). Ideale per creare effetti luminosi in discoteche, teatri, punti di ritrovo, bar, privè, ecc. Viene utilizzata anche per evidenziarela filigrana delle banconote. Potenza 15 watt.LAMPADA WOOD 15W (l=436mm, d=25,5mm) L. 25.000

Per ordini e informazioni scrivi o telefona a:FUTURA ELETTRONICA, V.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI), Tel. 0331-576139, Fax 0331-578200

Page 15: Rivista1

C’era una volta ...il DAST! Ora c’é ChipCorder, lanuova frontiera della registrazione digitale in sin-

gle-chip. No, non è l’inizio di una favola moderna, mauna storia vera, quella,infinita, dellamicroelettronica.Alla fine del 1992,quando comparve-ro sul nostro merca-to, si parlava deiDAST come integra-ti rivoluzionari, l’in-novazione che avreb-be dettato legge permolto tempo nelcampo della sintesivocale; registrazione eriproduzione fino a due

minuti con un solo chip, un microfono ed un altopar-lante, buona fedeltà di riproduzione, indirizzamento

della memoria, possibilità di colle-gamento in cascata, erano e sonogli elementi che avvaloravano taletesi. Oggi ChipCorder, la nuovatecnologia della ISD (InformationStorage Device, ovvero la stessaCasa che produce gli integratiDAST) enfatizza i pregi deisistemi DAST condensando inquattro nuovissimi chip lemigliori doti di un sistema persintesi vocale, riassumibili indue parole: semplicità e fun-zionalità. I nuovi ChipCorderISD sono, come i DAST, deicompleti registratori e lettori

Elettronica In - luglio agosto ‘95 13

SINTESI VOCALE

CHIPCORDER SINGOLO MESSAGGIO

Arriva ChipCorder, la nuova versione degli integrati per sintesi vocale della ISD: un registratoredigitale ancora più completo grazie al controllo ad impulso ed alla miglior qualità sonora. Unanuova gamma di integrati da 10 a 20 secondi con la quale abbiamo realizzato un semplice regi-

stratore ed un lettore per singoli messaggi.

di Arsenio Spadoni

Ray

chem

Page 16: Rivista1

digitali, tuttavia accorpano molte fun-zioni e migliorie che con i sistemi

DAST si potevano ottenere soltantoaggiungendo circuiti esterni. Ma vedia-

14 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Registratore, schema elettrico

mo nel dettaglio cosa offrono questinuovissimi componenti: innanzitutto

miglior qualitàdel suono, graziea nuovi converti-tori A/D e D/A abasso rumore difondo; inoltre, lam e m o r i aEEPROM questavolta è molto piùaffidabile egarantisce la con-servazione deidati per 100 anni(valore stimatoda prove di labo-ratorio: per veri-ficarlo dovrem-mo attendere 100

Schema a blocchi del ChipCorder ISD 1200/1400

Page 17: Rivista1

Se conoscete i chip della serie DAST certo potete immaginare quale rivo-luzione abbia rappresentato la loro introduzione nel mercato dei compo-nenti elettronici: sono stati i primi completi registratori digitali one-chip,comprendenti due stadi d’ingresso per microfono (uno con AGC) i con-vertitori A/D e D/A, una memoria EEPROM (quindi non volatile) per lamemorizzazione e la conservazione dei dati anche in assenza di alimen-tazione, un amplificatore di uscita a ponte (collegabile direttamente adun piccolo altoparlante) ed una logica di controllo. Non contenta delDAST la ISD ci propone il ChipCorder, un nuovo registratore digitaleone-chip che dispone di tutti i pregi del DAST migliorati dove si potevamigliorarli: tanto per cominciare ChipCorder dispone di una EEPROMpiù affidabile (100 mila cicli di read/write contro i 10 mila del DAST, econservazione dei dati fino a 100 anni contro i 10 del DAST) non richie-de logica esterna per la gestione della riproduzione, offre un suono diqualità decisamente migliore del DAST, qualità che si concretizza inminor rumore di fondo e risoluzione. Merito anche della memoria ripar-tita in diverse locazioni a seconda della durata: 64.000 per la famiglia1200 (1210, 1212, rispettivamente da 10 e 12 secondi) e 128.000 per gliISD1400 (1416 da 16 secondi e 1420 da 20 secondi) e frequenze di cam-pionamento di 6,4 KHz per i chip da 10 e 20 secondi (banda passantegarantita di 2,7 KHz) di 5,3 KHz per il 14 secondi (banda passante di 2,3KHz) e ben 8 KHz per il 16 secondi, che resta il modello di punta con ben3,4 KHz di banda passante. Anche nei ChipCorder è possibile ripartire

la memoria per scrivere e leggere più messaggi: gli 8 bit di indirizzo con-sentono di accedere selettivamente alle 80 partizioni di ISD1210 (125 mSl’una) e ISD1212 (150 mS l’una) e alle 160 di ISD1416 (risoluzione di 100millisecondi) e ISD1420 (partizioni della durata di 125 mS l’una). Tra lenovità rilevanti introdotte con ChipCorder va notata la logica di con-trollo, più immediata e semplice di quella del DAST: registrazione eriproduzione si comandano con piedini distinti e direttamente; il chip vada solo in Power Down quando né registrazione né lettura sono in corso.Per la registrazione il comando è il livello zero al piedino REC (27) chealtrimenti va posto a livello alto (+5V); per la lettura sono disponibili duecomandi: pin 24, che portato a livello basso per un istante attiva la ripro-duzione (che si ferma a fine messaggio) e pin 23, che per mantenere lariproduzione va tenuto costantemente a livello basso. Usando il piedino23 la lettura avanza all’infinito, tuttavia al termine del messaggio non vié ripetizione dello stesso. E’ disponibile un piedino (25) per alimentareun LED in registrazione: questo assume lo zero logico in registrazione e,in lettura, per un breve istante a fine messaggio (marca l’EOM). IlChipCorder può ricevere il clock dall’esterno dal pin 26, che nel norma-le funzionamento va posto a massa. Vanno a massa anche i piedini 12 e13 (GND analogica e digitale) mentre al positivo si collegano (però in duepunti distinti e con condensatori di filtro) i pin di alimentazione 28 e 16.

ChipCorderISD

1200/1400caratteristiche

tecniche

anni, e non sarebbe il caso...) e 100mila cicli di lettura/scrittura senzainconvenienti. Ancora, ChipCorder puòessere controllato in registrazione eriproduzione mediante diversi coman-di: a differenza dei DAST non si attivaportando a massa due o tre piedini, madispone di un ingresso di comando perla registrazione e di due per la riprodu-zione. La registrazione si avvia ponen-do a massa un piedino di REC, mentrela lettura può essere avviata mediantedue piedini: uno per il comando adimpulso (negativo) ed uno per ilcomando a livello (anch’esso negati-vo); quest’ultimo permette l’avviodella lettura solo se tenuto a livellobasso. In pratica il ChipCorder ha“assorbito” quella rete logica compostada bistabili che necessitava aggiungere

Elettronica In - luglio agosto ‘95 15

DAST E CHIPCORDER A CONFRONTO

Page 18: Rivista1

16 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Circuito stampato in scala 1:1 Disposizione dei componenti

Registratore singolo messaggio per ChipCorder ISD

ELENCO COMPONENTI

R1: 100 KohmR2: 4,7 KohmR3: 10 KohmR4-R5: 100 KohmR6: 1 KohmR7: 10 Kohm trimmer m.o. p. 5R8: 1 KohmR9: 10 KohmR10-R11: 22 Kohm

R12: 150 OhmR13: 56 OhmR14: 1 OhmR15: 1 KohmR16: 4,7 KohmR17: 1 KohmR18: 470 KohmR19: 1 Kohm(I resistori sono da 1/4 watt 5 %)

C1-C2: 100 nF multistratoC3: 470 µF 16 V elettrolitico rad.C4: 47 µF 16 V elettrolitico rad.C5: 470 µF 25 V elettrolitico rad.C6÷C8: 100 nF multistratoC9: 1 µF 16 V elettrolitico rad.C10: 10 µF 16 V elettrolitico rad.C11: 220 pF ceramicoC12: 100 µF 16 V elettr. rad.

Schema applicati-vo delle nuovesintesi vocalidella ISD. Si puònotare che lalogica di control-lo è più immedia-ta e semplice diquella dei DAST,infatti registrazio-ne e riproduzionesi comandanodirettamente conpiedini distinti.

Page 19: Rivista1

ad un DAST per poterne leggere il con-tenuto o per poter scrivere in memoria;tant’é che in lettura questo nuovo inte-grato si arresta automaticamente e nonha l’EOM che avvisa la logica esternadel termine del messaggio. Non esisto-no più i piedini di Chip Enable e PowerDown, poiché il nuovo CipCorder èstato concepito per realizzare registra-tori digitali ad un solo integrato: in pra-tica non è collegabile in cascata come iDAST, ma questa è cosa da poco,soprattutto per molte applicazioni. Ilcomponente va in Power Down (assor-bendo circa 2,5 microwatt a 5 volt)automaticamente ogni volta che si arre-

sta una fase di lettura/scrittura ecomunque prima dell’avvio di una diesse. Quindi anche dopo essere statoalimentato. Insomma, ci troviamo tra lemani un nuovo “potente” dispositivoper sintesi vocale, un DAST completodi tutto quello che noi, come altri pro-gettisti, avremmo dovuto aggiungergliper farlo funzionare, ma tutto in un solointegrato. La cosa più ovvia per noi èstata prendere la documentazione deiChipCorder, studiarla attentamente e,appena avuto tra le mani uno di questiintegrati, metterci al lavoro per realiz-zare il circuito necessario a vederlosubito in funzione.

Il circuito in questione è il registrato-re/riproduttore digitale che proponiamoin queste pagine. Ah, sì, in questo arti-colo abbiamo inserito due circuiti: oltreal registratore, un semplice lettore,capace ovviamente della sola riprodu-zione del contenuto di un ChipCorder.Il motivo è semplice: offrire oltre al cir-cuito di test e di programmazione, undispositivo più piccolo per tutte quelleapplicazioni ove sia sufficiente la ripro-duzione del messaggio vocale.Entrambi i circuiti li trovate in questepagine; più chiaramente trovate i loroschemi elettrici al completo, ovviamen-te distinti. In entrambi notiamo un’ap-prezzabile novità rispetto ai classici

Elettronica In - luglio agosto ‘95 17

Collegamente esterni del registratore diChipCorder. L’altoparlante, la capsula

microfonica e i pulsanti di registrazione eriproduzione sono compresi nella scatola di

montaggio

C13: 47 µF 16 V elettrolitico rad.C14: 220 pF ceramicoC15: 100 µF 16 V elettr. rad.C16: 220 µF 16 V elettr. rad.C17: 100 nF multistratoC18: 47 µF 16 V elettrolitico rad.C19-C20: 100 nF multistratoC21: 4,7 µF 16 V elettrolitico rad.T1-T2-T3: BC547B

D1: 1N4002LD1: Led rosso 5 mmLD2: Led verde 5 mmU1: DAST da programmareU2: 7805 U3: TBA820MS1-S2: pulsante n.a.MIC: capsula mic. preamplificata.AP: altoparlante 8 Ohm 0,5 Watt

Varie:- Zoccolo 4 + 4 pin- Zoccolo 14 + 14 pin- Morsetto 2 poli (5 pz) - C.S. cod. E26

Page 20: Rivista1

massimo disponibile; a fine registrazio-ne l’integrato scrive nella propriamemoria un fine messaggio (EOM) chegli servirà in lettura per fermarsi auto-maticamente, appunto al termine delmessaggio riprodotto. Per evitare ladiffusione di suoni e rumori dall’alto-

18 Elettronica In - luglio agosto ‘95

ELENCO COMPONENTI

R1: 100 KohmR2: 4,7 KohmR3: 10 KohmR4-R5: 100 KohmR6: 1 KohmR7: 10 Kohm trimmer m.o. p. 5R8: 1 KohmR9: 10 KohmR10: 47 KohmR11: 22 KohmR12: 150 Ohm

Lettore, schema elettrico

quindi le stesse considerazioni, non acaso il piedino 18 (notate anche che ipiedini di ingresso BF sono i medesimidel DAST) è collegato a massa median-te un condensatore da 100 nF. IlChipCorder registra finché si tiene pre-muto S2 e comunque non oltre il tempo

LA SERIE CHIPCORDER

I nuovi ISD della serieChipCorder sono ben quattro,

suddivisi in due famiglie:ISD1200 e ISD1400. La prima

raggruppa i chip da 10 e 12secondi (rispettivamente

ISD1210 e ISD1212) mentredella seconda fanno parteISD1416 (da 16 secondi) eISD1420 (da 20 secondi).

Tutti e solo questi sono gli inte-grati utilizzabili con il pro-

grammatore ed il lettore pre-sentati in questo articolo.

CON IL TEXTOOLVolendo utilizzare il program-matore per eseguire una granquantità di registrazioni su inte-grati diversi (in pratica per laproduzione...) conviene montareuno zoccolo Textool da 28 pininvece di quello tradizionale peril ChipCorder. Diversamente lacontinua inserzione ed estrazio-ne di integrati, oltre ad esserefaticosa (perché richiede un cac-ciaviti ed attenzione per non pie-gare i piedini) porta prestoall’allentamento dei contattidello zoccolo, che perciò divienein breve inaffidabile.

schemi applicativi: l’amplificatore dipotenza che, se pur piccola, consentel’ascolto dei messaggi al giusto livello,certamente maggiore di quello permes-so dallo stadio di uscita di DAST eChipCorder.

IL REGISTRATORE

Ma andiamo come sempre con ordine econcentriamo la nostra attenzione sulloschema del registratore e riproduttoredigitale, circuito che permette dimemorizzare un messaggio nellaEEPROM di un ChipCorder, quindi diriascoltarlo quante volte si desidera.Lo schema in questione mette subito inevidenza i vantaggi pratici dell’uso delChipCorder rispetto al DAST (quelliqualitativi li potrete sentire, però solorealizzando il registratore digitale...);se avete dei dubbi provate a separaretutta la parte di schema che sta a destradi C9 (ovvero l’amplificatore di poten-za): quello che resta è il registratoredigitale vero e proprio. Come potetevedere l’unico integrato utilizzato (aparte l’immancabile regolatore di ten-sione U2) è il ChipCorder. Ci sono isoliti pulsanti di attivazione della regi-strazione e della riproduzione, oltreall’immancabile LED che indica l’av-vio della registrazione; a tal propositonotate un’altra interessante novità: ilChipCorder dispone di un’uscita perpilotare direttamente il LED di regi-strazione (piedino 25).Lo schema l’ab-biamo visto, vediamo quindi di com-prendere come funziona e quale è l’uti-lizzo pratico dei pochi piedini dicomando dell’integrato U1. Notateprima di tutto che per la riproduzioneabbiamo optato per il comando adimpulso, infatti utilizziamo il piedino24 (PLAYE) e non il 23 (PLAYL,ovvero comando a livello stabile). Perla registrazione al solito il comandoviene dato mediante un pulsante nor-malmente aperto: S2, che permette diporre a massa (quindi a livello logicobasso) il piedino di comando della regi-strazione (27); premendo detto pulsan-te si pone a zero logico il piedino RECe l’U1 registra nella propria memoriasuoni e rumori captati dall’ambientedalla capsula microfonica. Il collega-mento di quest’ultima è tale e qualequello relativo a circuiti basati sulDAST; per l’ingresso audio valgono

Page 21: Rivista1

parlante, in fase di registrazione l’am-plificatore BF esterno (U2) viene bloc-cato; più precisamente, viene cortocir-cuitato il suo ingresso. Il tutto avvienegrazie a T3 e T2: in registrazione sta alivello basso il pin 25 (comando delLED) che oltre a consentire l’accensio-

ne del diodo LD1 lascia interdetto T3;T2 può così andare in saturazione (lopolarizzano R8, R9, R10) cortocircui-tando col proprio collettore il cursoredel trimmer R7. Rilasciando il pulsan-te S2 l’integrato U1 torna a riposo eLD1 si spegne; quest’ultimo si spegne

da solo se, pur tenendo premuto S2, ter-mina il tempo disponibile per la regi-strazione. In tal caso il LED è utile adavvisare che bisogna rilasciare S2, poi-ché tenerlo ancora premuto è del tuttoinutile. Vediamo ora cosa accade quan-do si riproduce il messaggio memoriz-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 19

R13: 56 OhmR14: 1 OhmR15-R16: 4,7 Kohm(I resistori sono da 1/4 watt 5 %)C1-C2: 100 nF multistratoC3: 220 µF 16 V elettrolitico rad.C4: 47 µF 16 V elettrolitico rad.C5: 220 µF 25 V elettrolitico rad.C6-C7-C8: 100 nF multistratoC9: 1 µF 16 V elettrolitico rad.C10: 10 µF 16 V elettrolitico rad.

C11: 220 pF ceramicoC12: 100 µF 16 V elettr. rad.C13: 47 µF 16 V elettrolitico rad.C14: 220 pF ceramicoC15: 100 µF 16 V elettr. rad.C16: 220 µF 16 V elettr. rad.C17: 100 nF multistratoC18: 1 µF 16 V elettrolitico rad.T1-T2-T3: BC547D1: 1N4002U1: DAST da riprodurre

U2: 7805U3: TBA820MS1: pulsante n.a.AP: altoparlante 8 Ohm 0,5 Watt

Varie:- Zoccolo 4 + 4 pin- Zoccolo 14 + 14 pin- Morsetto 2 poli ( 4 pz)- C.S. cod. E27

Page 22: Rivista1

piedino 25 a fine messaggio dà unimpulso a livello logico basso (impulsocorrispondente all’EOM dei tradizio-nali DAST). Per l’amplificazione delsegnale di uscita del DAST utilizziamoun TBA820M, un semplice ma validointegrato capace di fornire fino a 1 wattad un altoparlante da 8 ohm; nel nostro

caso l’amplificatore è dimensionato perarrivare a mezzo watt, potenza più chesufficiente nella maggior parte dei casi.Notate che rispetto ai tradizionali pro-grammatori DAST abbiamo inserito lafunzione di muting (quella descrittaqualche riga addietro) in registrazione,che impedisce la riproduzione di suoni

20 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Circuito stampato in scala 1:1 Disposizione dei componenti

Lettore singolo messaggio per ChipCorder ISD

PER LA SCATOLA DI MONTAGGIO

Entrambi i circuiti sono disponibili in scatola di montaggio.Del registratore sono disponibili varie versioni: FT95K(scatola di montaggio) lire 25.000; FT95M (montato e col-laudato) lire 32.000; FT95T (scatola di montaggio con tex-tool) lire 55.000; FT95TM (montato con textool) lire 62.000.Le varie versioni comprendono tutti i componenti, la baset-ta e le minuterie (non è compreso l’integrato ChipCorder).Del lettore esistono due versioni: FT96K (scatola di mon-taggio) a lire 18.000 e FT96M (montato e collaudato) a22.000 lire. Anche in questo caso non è compreso l’integra-to di sintesi vocale. I ChipCorder vanno ordinati separata-mente; attualmente sono disponibili i modelli ISD1416 (16secondi) e ISD1420 (20 secondi). Il costo di ogni singolointegrato è di 32.000 lire. Tutti questi prodotti possono esse-re richiesti a: FUTURA ELETTRONICA V.le Kennedy, 9620027 RESCALDINA (MI) Tel 0331/576139 Fax0331/578200.

zato nel ChipCorder: la riproduzioneha inizio premendo per un istante ilpulsante S1. Quando S1 si chiude si dàun impulso a livello basso, attraversoC8, al piedino 24 (l’ingresso di coman-do ad impulso per la riproduzione)quindi U1 inizia a leggere il contenutodella propria memoria, riconvertendoloper restituire il segnale analogico alleproprie uscite. Rilasciando S1 la ripro-duzione prosegue fino al termine delmessaggio; notate anche la particolarefunzione di T1: questo ci serve per sca-ricare il C8, che altrimenti rimarrebbecarico impedendo l’avvio di un’altraeventuale fase di riproduzione. T1opera così: quando si preme S1 il con-densatore C8 pur caricandosi consentel’invio di un impulso negativo al pin 24di U1. Quest’ultimo inizia la riprodu-zione ed il suo pin 25 resta a livelloalto; in tal modo T1 va in conduzionescaricando il condensatore. Sempre a proposito della riproduzionedel messaggio riteniamo importanteosservare alcuni dettagli: innanzituttoT3, che sta in saturazione per effettodel potenziale del pin 25 di U1, quindilascia interdetto T2 il quale permette iltransito del segnale BF dal pin 14 delCipCorder all’ingresso dell’amplifica-tore esterno; da notare, anche, che il

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 23: Rivista1

IL LETTORE

Bene, abbiamo visto il circuito del pro-grammatore, possiamo quindi passare aquello del lettore, dispositivo che è poisostanzialmente un programmatoresenza microfono e senza comandi edaccessori per la registrazione. Basta

una rapida occhiata per accorgersi cheil lettore è lo stesso circuito del pro-grammatore, dal quale mancano lacapsula microfonica e relativo circuitodi polarizzazione, il LED di segnalazio-ne della registrazione, ed il pulsante dicomando collegato al piedino 27; nota-te che quest’ultimo è sempre collegato

Elettronica In - luglio agosto ‘95 21

In alto, piano di cablaggio complessivodel lettore per singolo messaggio.

A destra, foto del prototipo a montag-gio ultimato.

a caso durante la programmazione delDAST. Nello stadio di uscita viene uti-lizzato un trimmer (R7) che consente diregolare il livello del segnale inviatoall’amplificatore (che lo eleverà dicirca 40 volte). Notate ancora che,come per i DAST, è possibile prelevareil segnale dall’amplificatore (a ponte)del ChipCorder semplicemente pren-dendolo dal piedino 14 e lasciandoscollegato il 15 (altra uscita del ponte). Completo il circuito il regolatore ditensione U2, un comune 7805 che con-sente di ricavare i 5 volt stabilizzatiindispensabili per il buon funziona-mento del ChipCorder; l’amplificatoredi uscita viene invece alimentato diret-tamente dalla tensione che entra nelcircuito: da 12 a 15 volt in continua. Ildiodo D1 si trova in serie alla lineapositiva di alimentazione e fa da prote-zione contro l’inversione di polarità; unaccorgimento che pur apparendo perdilettanti è spesso utile anche ai piùesperti: infatti non è tanto difficile ali-mentare un circuito al contrario,soprattutto quando si lavora di corsa...Il LED LD2 indica, illuminandosi,quando il circuito è alimentato; vienepolarizzato mediante la resistenza dilimitazione R19.

Page 24: Rivista1

rispettata una polarità e che il loro cato-do sta in corrispondenza della fascettacolorata.

Per i due integrati dual-in-line

(ChipCorder e TBA820M) utilizzate

altrettanti zoccoli, rispettivamente a 28

e 8 piedini. Il montaggio può prosegui-

re con il trimmer, i condensatori non

polarizzati, quindi i transistor, gli elet-

trolitici, i LED ed il regolatore di ten-

sione. Rispettate la polarità di LED,

elettrolitici, e la piedinatura dei transi-

stor indicati nei piani di montaggio,

illustrati separatamente in queste pagi-

ne per programmatore e lettore. Per

entrambi i montaggi il regolatore di

tensione va inserito nei rispettivi fori,

quindi saldato, facendo in modo che la

parte metallica stia rivolta all’esterno

del circuito stampato. I pulsanti, l’alto-

parlante, ed il microfono (per il regi-

stratore) vanno all’esterno dello stam-

pato, collegati mediante appositi mor-

setti da c.s. a passo 5 mm che dovrete

saldare ai rispettivi punti del circuito.

Per tutte le fasi del montaggio non per-

dete d’occhio la relativa disposizione

dei componenti, così da inserire corret-

tamente tutti i componenti ed avere un

circuito sicuramente funzionante al

primo colpo. Ciò riguarda soprattutto il

TBA820M ed il ChipCorder, che con

quello che costa va trattato con cura

(anche fuori dal circuito: ricordate che

soffre l’accumulo di cariche elettriche,

quindi non maneggiatelo con indosso

scarpe con suola in gomma ed abiti sin-

tetici).

Terminato il montaggio sia program-

matore che lettore sono subito utilizza-

bili: infatti non richiedono alcuna tara-

tura, se non quella del livello di uscita

(in riproduzione) che però va eseguita

durante l’ascolto secondo criteri sog-

gettivi. Per poter funzionare entrambi i

circuiti richiedono una tensione conti-

nua, meglio se stabilizzata, di 12÷15

volt, ed una corrente di circa 300 mil-

liampére; l’alimentatore da utilizzare

andrà quindi scelto sulla base di tali

esigenze.

22 Elettronica In - luglio agosto ‘95

al positivo di alimentazione e deveesserlo perché la fase di registrazione èpredominante rispetto alla lettura. Se ilpiedino 27 fosse lasciato scollegatoqualunque disturbo potrebbe forzare inregistrazione il ChipCorder anche se losi è attivato in lettura, con le conse-guenze ben immaginabili. Ma vediamonei dettagli il circuito del lettore: anchequesto dispone di un amplificatore (deltutto identico a quello montato nel pro-grammatore) di potenza collegatoall’uscita del ChipCorder U1. Anchenel lettore troviamo il dispositivo chetacita l’ingresso dell’amplificatorequando il ChipCorder non è in riprodu-zione. Il circuito in questione è compo-sto da T2 e T3 e funziona in modocompletamente analogo a quello che

abbiamo visto e descritto parlando delprogrammatore. Lo stesso discorsovale per la rete di comando della lettu-ra, rete che viene comandata dal pul-sante S1. Anche in questo caso T1serve per scaricare C8 dopo l’invio del-l’impulso di comando al piedino 24 delChipCorder. Relativamente al circuitolettore ma anche al programmatore,facciamo notare che il piedino dicomando a livello per la riproduzione,attualmente non utilizzato (perchéusiamo il comando a pulsante) rimanecollegato al positivo di alimentazioneper la solita ragione: lasciato liberopotrebbe influenzare e disturbare ilfunzionamento del circuito. Vieneposto a livello alto perché si attiva alivello basso. Notate che nel lettore, adifferenza del programmatore, non esi-ste la rete di temporizzazione perl’AGC (controllo automatico del gua-dagno dello stadio microfonico) colle-gata (e in questo ChipCorder somigliaal DAST) tra il piedino 19 e massa;

l’AGC infatti non ci serve perchél’AGC all’ingresso riguarda solo laregistrazione. Spostiamoci nella partefinale del circuito e notiamo che il let-tore, a differenza del programmatore,dispone di due uscite BF: una per ‘alto-parlante (8 ohm, 1/2 watt) ed una adalta impedenza per registratori analogi-ci, mixer, amplificatori di maggiorpotenza. Al solito il circuito è alimenta-to con una tensione continua di valorecompreso tra 12 e 15 volt (assorbimen-to massimo di 300 milliampére) e unregolatore di tensione (U2) ricava i 5volt stabilizzati per il ChipCorder. Ilsolito diodo 1N4002 protegge il circui-to dall’inversione di polarità sull’ali-mentazione.

IN PRATICA

Ora che abbiamo visto i due circuitipossiamo pensare a come realizzarli;entrambi sono tutto sommato semplici,visti i pochi elementi che li compongo-no. In ogni caso il montaggio richiedeun minimo di attenzione ed il rispettodi alcune semplici regole che vi elen-chiamo. Be’, prima di tutto sappiateche per entrambi i circuiti abbiamodisegnato la traccia dello stampato,utile per ottenere la basetta su cui sal-dare tutti i componenti. Le due tracceillustrate in queste pagine permettonodi ricavare le pellicole (master) per l’e-secuzione delle basette mediantefotoincisione. Una volta preparati i cir-cuiti stampati bisogna montare i pochicomponenti iniziando con diodi e resi-stenze; ricordate che per i diodi va

Page 25: Rivista1

Siamo in piena estate, la stagione preferita dagliappassionati di moto. Le belle giornate di sole rap-

presentano la cornice ideale per gite ed escursioni. Nona caso strade ed autostrade sono invase dai centauri,tutti, piloti e passeggeri, con il regolamentare casco diprotezione. Per chi viaggia in moto il casco rappresen-

ta un elemento di sicurezza fondamentale; basti pensa-re che da quando è stata estesa l’obbligatorietà ancheper i ciclomotori, gli incidenti mortali si sono dimezza-ti. Il casco, dunque, va sempre indossato, sia nei viaggibrevi che nei lunghi trasferimenti. Purtroppo questo uti-lissimo accessorio presenta anche alcuni inconvenienti;

Elettronica In - luglio agosto ‘95 23

ON THE ROAD

Facilmente applicabile a qualsiasi tipo di casco, consente a passeggero e pilota dicomunicare tra loro senza essere costretti ad urlare. La scatola di montaggio comprende anche gli auricolari e i microfoni con le relative staffe di fissaggio.

interfonomoto

di Francesco Doni

Page 26: Rivista1

il principale (a parte il caldo d’estate) èrappresentato dall’isolamento acustico:per comunicare tra loro, pilota e pas-seggero debbono urlare e in alcuni casi

(alta velocità, moto molto rumorose) idue, addirittura, non riescono a sentirsi.Per eliminare questo inconveniente, ènecessario fare uso di un apposito

interfono da montare sui caschi. Neinegozi che trattano accessori per motopossiamo trovare vari dispositivi diquesto genere, con caratteristiche e pre-

24 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Circuitoelettrico

Page 27: Rivista1

stazioni differenti ma anche con unacosa in comune: il prezzo decisamenteeccessivo. Spesso, non a caso, sulleriviste di elettronica, troviamo progettidel genere, richiesti dai lettori appassio-nati di moto che sono alla ricerca diqualcosa di più economico di quantoofferto dal mercato. Tutti i progetti cheabbiamo visto in questi anni sono sicu-ramente più che validi dal punto di vista

tecnico (d’altra parte si tratta di un sem-plice amplificatore) ma, tutti quanti,peccano per quanto riguarda l’aspettopratico. Infatti il problema di questidispositivi non è la circuiteria elettroni-ca ma bensì il sistema di fissaggio delmicrofono e dell’auricolare, che, se nonrisolto, vanifica anche il più sofisticatoschema. D’altra parte non è possibileaffrontare “artigianalmente” questo

problema che va risolto a monte, da chipropone il progetto. Per questo motivo,quando abbiamo deciso di realizzare uninterfono per moto, abbiamo cercato dirisolvere innanzitutto il problema delmicrofono e dell’auricolare; solo in unsecondo tempo ci siamo occupati delcircuito elettrico. Ecco dunque la nostraproposta per un interfono economico,sicuro, facilmente installabile su qual-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 25

COMPONENTI

R1: 10 OhmR2: 2,2 KohmR3: 22 KohmR4: 22 KohmP1: 10 Kohm potenziometro con

interruttore di accensione.C1: 10 µF 16 VL

In praticaC2: 10 µF 16 VLC3: 47 nF ceramicoC4: 100 nF ceramico C5: 4,7 µF 16 VLC6: 4,7 µF 16 VLC7: 220 µF 16 VLC8: 1.000 pF ceramicoC9: 1.000 pF ceramicoLD1: Led rosso 3mmU1: LM386VAL: 6 voltVarie:2 Capsule microfoniche

preamplificate2 Auricolari 32 Ohm1 C.S. cod. F0221 Contenitore con

portapile1 Zoccolo 4+4 pin.

Il circuito dell’interfono è stato montato all’interno di un contenitore plastico munitodi portapile in grado di accogliere quattro ministilo. Il contenitore dispone anche di

una clips per il fissaggio alla cintura.

Page 28: Rivista1

siasi casco. L’apparecchio è disponibilein scatola di montaggio ed il kit com-prende anche una coppia di auricola-ri/microfoni con il relativo sistema difissaggio al casco che risolve l’annosoproblema, tipico di questi dispositivi. Ilcircuito è quanto di più semplice sipossa immaginare essendo compostoda un solo stadio amplificatore.Abbiamo deciso di adottare questasoluzione per ridurre al minimo il con-sumo in modo da ottenere un’elevataautonomia. L’interfono viene alimenta-to con 4 pile mini stilo che, se di tipoalcalino, consentono un impiego conti-

nuativo di almeno 80-100 ore. Il circui-to assorbe infatti meno di 10 mA men-tre le pile mini stilo sono in grado dierogare una corrente di 800 mA/h.L’unico elemento attivo utilizzato nel-l’interfono è l’integrato U1, un comuneLM386. Il segnale audio di ingressoviene applicato al pin 3 tramite il poten-ziometro di volume P1. Il circuito uti-lizza quali microfoni due capsulepreamplificate che evitano l’impiego diulteriori stadi di preamplificazione. Lecapsule sono polarizzate mediante leresistenze R3 e R4; i condensatori C8 eC9 limitano la banda passante del

26 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Legenda: 1) Presa jack stereo 2) Spina jack stereo 3) ControlloON/OFF e volume 4) Snodo 5) Coperchio pile 6) Clip fissaggio

cintura 7) Clip fissaggio casco.

dispositivo. I due segnali audio vengo-no miscelati tra loro mediante i con-densatori elettrolitici C5 e C6, entram-bi collegati allo stesso terminale delpotenziometro P1. Il segnale amplifica-to è disponibile sul pin 5 da dove, tra-mite il condensatore elettrolitico C7,giunge ad entrambi gli auricolari da 32ohm collegati in parallelo tra loro. E’evidente che con questa configurazionecircuitale sia il passeggero che il pilotasentono in cuffia anche la loro voce maciò non provoca alcun fastidio. Anzi, ilfatto di udire anche la propria voceconsente di verificare costantemente ilbuon funzionamento del circuito. Il ledLD1 segnala quando l’interfono è ali-mentato. L’interruttore di accensione faparte del potenziometro di volume. Ilguadagno complessivo del circuito èvolutamente basso in modo da evitarefastidiosi rumori di fondo nell’aurico-lare: l’unico segnale che passa, ancheper la vicinanza del microfono allabocca, è la voce del compagno di viag-gio. Fin qui il circuito; vediamo oracome va costruito ed utilizzato il dispo-sitivo. Come si vede nelle illustrazioni,tutti i componenti sono stati inseriti emontati su un minuscolo circuito stam-pato; dato l’esiguo numero di elementi,la possibilità di commettere qualcheerrore durante questa fase del cablag-gio è piuttosto remota.A montaggio ultimato la piastrina vainserita all’interno di un piccolo conte-nitore plastico munito di portapile ingrado di accogliere quattro mini stilocollegate in serie. Su un lato del conte-nitore vanno fissate due prese jack ste-reo alle quali fanno capo l’auricolareed il microfono di ciascun casco. E’consigliabile fare uso di un contenitoremunito di clips in modo da poterlo fis-sare alla cintura. Il microfono è fissatoad una lato di una astina flessibile laquale può essere montata facilmente suqualsiasi tipo di casco grazie ad un par-ticolare gancio, come si vede nelle fotoe nei disegni. L’astina va opportuna-mente regolata in modo che il microfo-no si trovi esattamente davanti allabocca. L’interfono dispone di un solo control-lo (il potenziometro di volume)mediante il quale è possibile accenderee spegnere l’apparecchio e regolarne illivello sonoro in funzioni delle condi-zioni di impiego.

ANCHE IN SCATOLA DI MONTAGGIOL’interfono moto è disponibile in scatola di montaggio (cod.FE102) al prezzo di 46.000 lire. Il kit comprende tutti i compo-nenti, le minuterie, il contenitore e una coppiaauricolare/microfono completa di sistema di fissaggio al casco.L’apparecchio è disponibile anche montato e collaudato allo stes-so prezzo del kit. Il materiale va richiesto a: Futura Elettronica,V.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI) tel 0331/576139.

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 29: Rivista1

La codifica con toni DTMF, utilizzata sia in campotelefonico che in quello radio, trova sempre mag-

giori applicazioni, anche al di fuoridi questi settori. Ricordiamoche con questa sigla(DTMF = Dual ToneMulti Frequency) ven-gono identificate sediciparticolari segnaliaudio ognuno dei quali ècomposto da due fre-quenze; a ciascuno diquesti segnali è associatoun numero (dallo 0 al 9) oun simbolo (a,b,c,d, * ,#). I16 toni sono sufficienti perinviare tramite un canaleaudio qualsiasi tipo di infor-mazione. Tutti i sistemi dicommutazione telefonicavengono gestiti con questosistema, anche quelli ditelefonia cellulare. Anche incampo radio, quando si trattadi inviare informazioni su uncanale in fonia vengono utiliz-zati i toni DTMF. Capita spes-so, dunque, di ascoltare sequen-ze di toni DTMF più o menoveloci a cui non siamo in gradodi associare il corrispondente valore numerico.Per decodificare i dati trasmessi è necessario utilizzareuna particolare apparecchiatura elettronica che, a quan-to ci risulta, non è disponibile in commercio.L’apparecchiatura in questione converte i toni audio insegnali digitali che vengono visualizzati da un displaya sette segmenti. Il circuito descritto in queste pagine è

appunto un visualizzatore per toni DTMF che potràessere utile in numerose occasioni. A rigor di logica il

circuito dovrebbe disporre di tantidisplay quanti sono i toni che siintendono visualizzare; in pratica,come dimostra il nostro circuito, èsufficiente un solo display pervisualizzare più toni. Il dispositi-vo descritto in questo articoloutilizza un numero esiguo dicomponenti in quanto granparte delle funzioni vengonoespletate da un microcontrol-lore appositamente program-mato. Anche in questo caso,dunque, l’impiego di unmicro consente di realizzareun’apparecchiatura compat-ta, flessibile, con elevateprestazioni ad un costocontenuto. Grazie almicrocontrollore il circui-to è in grado di acquisiresequenze molto velociche vengono memoriz-zate (massimo 20 toni) esuccessivamente visua-lizzate più lentamente

semplicemente premendo ilpulsante di scansione dellamemoria. Osservando lo sche-ma elettrico notiamo che, oltreal micro, nel circuito viene uti-lizzato un altro integrato (U3,un 8870) che ha il compito di

convertire i toni DTMF in segnali digitali. La schedadispone di due distinti ingressi: uno per segnali standard

Elettronica In - luglio agosto ‘95 27

TELEFONIA

VISUALIZZATORE DTMFCON MICROCONTROLLORE

di Sandro Reis

Consente di visualizzare su display qualsiasi sequenza di toni DTMF. L’impiego di un buf-fer di memoria permette di riconoscere anche sequenze molto veloci.

Page 30: Rivista1

28 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Schema elettrico

Schema applicativo dell’integrato decodificatore DTMF 8870 e tabella di conversione da tono a livello digitale.

Page 31: Rivista1

di bassa frequenza e uno per segnaliprovenienti dalla linea telefonica. Il cir-cuito può essere alimentato con unatensione continua compresa tra 8 e 15volt. Ma analizziamo in dettaglio loschema elettrico.

IL CIRCUITO

I toni DTMF da decodificare vannoapplicati all’ingresso “IN BF” qualoraprovengano da una normale sorgenteaudio (uscita BF di un apparato, gene-ratore di toni, ecc.); nel caso di segnaliprovenienti dalla linea telefonica vainvece utilizzato l’apposito ingresso“IN TEL”. In entrambi i casi il segnalegiunge al trimmer R12 il quale consen-te di regolare il livello d’ingresso. I tonigiungono così al pin 2 dell’integratoU3 il quale ha il compito di convertirei toni DTMF in segnali digitali. Perfunzionare nel migliore dei modi que-sto integrato ( un comune 8870) neces-sita di un oscillatore stabile e preciso.Per questo motivo il clock internoviene controllato da un quarzo a 3,58MHz collegato tra i terminali 7 e 8.Quando l’integrato riconosce un tono,il terminale denominato STD (pin 15)cambia stato e le quattro linee di uscitaassumono un preciso livello logico checoincide con quel particolare tono.Nella tabella riportata nelle illustrazio-ni sono indicati i livelli logici che assu-mono le quattro uscite in corrisponden-za dei vari segnali di ingresso; così, adesempio, qualora all’ingressodell’8870 giunga un tono DTMF di770/1336 Hz corrispondente al numero5, le quattro uscite assumeranno rispet-tivamente i livelli 0,1,0,1. Le uscitedell’8870 sono latchate, ovvero i livellirimangono memorizzati anche quandoil tono non risulta più presente iningresso. Per modificare i livelli diuscita è necessario che all’ingressodell’8870 giunga un nuovo tono. Alcontrario, l’uscita STD è attiva esclusi-vamente in presenza di segnale DTMFin ingresso. Le quattro linee di dato piùla linea STD sono connesse con 5ingressi del microcontrollore U1, unchip della famiglia SGS-ThomsomST6, precisamente un ST62T10.L’ingresso NMI e quello di reset sonoconnessi a due pulsanti normalmenteaperti. Il microcontrollore pilota diret-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 29

Disposizione dei componenti

Circuito stampato in scala 1:1

R1÷R7: 1 KohmR8: 47 KohmR9-R10: 100 KohmR11: 47 Kohm trimmer m.o. p. 5R12-R13: 100 KohmR14: 330 KohmR15: 100 KohmR16: 10 Kohm(I resistori sono da 1/4 Watt 5 %)

C1: 220 nF 250 V poliestereC2: 100 nF multistratoC3: 1 µF 16 V elettrolitico rad.C4-C5: 22 pF ceramicoC6: 470 µF 16 V elettrolitico rad.C7-C8-C9: 100 nF multistrato

C10: 100 µF 25 V elettr. rad.D1: 1N4148D2: 1N4002DZ1: zener 5,1 V 1/2 WDISPLAY1: display c.c. 7 segm.U1: ST62T10 (programma MF36)U2: 7805U3: 8870PT1: ponte 200 V 1 AQ1: quarzo 6 MHzQ2: quarzo 3,58 MHzS1-S2: pulsante n.a.

Varie:- Morsetto 2 poli p. 5 mm (5 pz)- C.S. cod. E35

Elenco componenti

Page 32: Rivista1

tamente mediante le linee PB0-PB6 undisplay a sette segmenti a catodo comu-ne. All’integrato è anche collegato ilquarzo di clock a 6 MHz. Nella memo-ria ROM del micro è memorizzato in

maniera permanente il programmaappositamente studiato per questaapplicazione. Di tale programma ripor-tiamo il diagramma di flusso dal qualesi comprende come è stato impostato il

30 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Diagramma di flusso delprogramma contenuto nelmicro U1.

ANCHE IN SCATOLA DI MONTAGGIO

Il visualizzatore DTMF è disponibile in scatola di montag-gio (cod. FT92) al prezzo di Lire 68 mila; il kit comprendetutti i componenti, la basetta, le minuterie ed il microcon-trollore già programmato. Quest’ultimo è disponibile ancheseparatamente al prezzo di 30mila lire (cod. ST62T10-MF36). Il materiale va richiesto a: FUTURA ELETTRO-NICA V.le Kennedy, 96 20027 RESCALDINA (MI) Tel0331/576139 Fax 0331/578200.

progetto dal punto di vista software.Coloro che hanno una certa dimesti-chezza con i micro della famiglia ST6e che posseggono l’apposito Starter kitpotranno cimentarsi in questa applica-zione, modificando o addiritturamigliorando il nostro circuito. Quantiinvece non hanno ancora imparato alavorare con questi componentidovranno acquistare il micro già pro-grammato, micro che è disponibilepresso la ditta Futura Elettronica laquale produce e commercializza anchela scatola di montaggio completa. Matorniamo al nostro circuito. Ogni voltache l’integrato U3 riconosce un tonovalido DTMF, trasferisce i dati relativial microcontrollore. Quest’ultimovisualizza il tono sul display e lo

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 33: Rivista1

memorizza nella sua RAM interna.Qualora, a causa dell’elevata velocitàdei toni in arrivo, non sia possibileeffettuare la lettura sul display, è possi-bile attivare la funzione di scansionedella memoria. Premendo il pulsanteS2 (SCAN) il micro visualizza lenta-mente sul display i toni DTMF nell’e-satta sequenza con cui sono stati rice-vuti e memorizzati. La procedura discansione può essere ripetuta più volte.Il buffer può contenere come massimo20 dati ovvero 20 toni. Di conseguenzai primi 20 toni vengono visualizzati ememorizzati mentre quelli successivivengono solamente visualizzati. Perazzerare il buffer è sufficiente premereil pulsante S1 (RESET) o togliere perqualche istante la tensione di alimenta-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 31

OOFFFFEERRTTAA SSPPEECCIIAALLEE

Floppy Disk3”1/2 1,44MB

V.le Kennedy 9620027 Rescaldina (MI)Tel. 0331-576139Fax 0331-578200

Floppy Disk di elevataqualità, alta densità,100% error free, ad unprezzo imbattibile.Disponibili fino adesaurimento.

Confezione da 10 pezziLire 12.000

Confezione da 50 pezziLire 55.000

Confezione da 100 pz.Lire 100.000

Spedizioni contrassegno intutta Italia con spese a caricodel destinatario. Per ordinarescrivi o telefona a:

zione. Il circuito del visualizzatorecomprende anche un regolatore di ten-sione che fornisce la tensione stabiliz-zata a 5 volt necessaria al corretto fun-zionamento degli integrati U1 e U3. Amonte del regolatore può essere appli-cata una tensione continua compresatra 8 e 15 volt. L’assorbimento del cir-cuito è di poche decine di milliampère.Il diodo D2 evita che un’eventualeinversione dei terminali di alimentazio-ne possa danneggiare il dispositivo.

IN PRATICA

Per il montaggio del visualizzatore èconsigliabile fare uso dell’apposito cir-cuito stampato sul quale sono montatitutti i componenti, compreso il displaya sette segmenti. Le dimensioni dellostampato sono particolarmente conte-nute: appena 95 x 60 millimetri. Per lesaldature consigliamo l’impiego di unsaldatore da 20-40 watt munito di unapunta sottile. Per il montaggio degliintegrati U1 e U3 abbiamo previstol’impiego degli appositi zoccoli.Durante il montaggio bisogna prestarela massima attenzione al corretto inse-rimento degli elementi polarizzati(semiconduttori e condensatori elettro-litici) nonché all’esatto posizionamen-to degli elementi passivi (resistenze econdensatori). Il display a sette seg-menti deve essere inserito in modo cheil segmento DP (Decimal Point) siarivolto verso l’esterno della basetta. Ildispositivo non necessita di alcunataratura ad eccezione della regolazionedel livello di ingresso del segnale di BFche si effettua agendo sul trimmer R11.A montaggio ultimato potremo effet-tuare un completo collaudo visualiz-zando tutti i 16 toni DTMF. Agendo sulpulsante S2 potremo anche verificare ilfunzionamento del buffer di memoria.Poiché non è possibile indicare suldisplay a 7 segmenti i simboli “*” e “#”abbiamo associato ai toni corrispon-denti rispettivamente la lettera “E” e lalettera “F”. Alla prima accensione ildisplay a sette segmenti visualizza untrattino.

IL PROTOTIPO

La memoria del visualizzatore è controllatada due pulsanti. Il primo

(SCAN) consente di visualiz-zare lentamente sul display

gli ultimi 20 toni decodificatidal circuito; il secondo

(RESET) azzera completa-mente il buffer di memoria.

Page 34: Rivista1
Page 35: Rivista1

CO

RS

O D

I EL

ET

TR

ON

ICA

Elettronica In - luglio agosto ‘95 33

CORSO DI

ELETTRONICA DI BASE

Questo Corso di Elettronica, che si articola in più puntate, è rivolto ai lettori alle prime armi, ovvero a coloro che - pur essendo attratti ed affascinati dal mondo

dell’elettronica - hanno una limitata conoscenza di questa materia. Pur senza trascurarel’esposizione di concetti teorici di base, è nostra intenzione privilegiare l’aspetto pratico,

convinti che solo un’ immediata verifica “sul campo” possa fare comprendere al meglio le leggi fondamentali che stanno alla base dell’elettronica. Per questo motivo tutte

le puntate si concluderanno con delle esercitazioni che consentiranno di mettere in pratica le nozioni acquisite. Ci auguriamo che questo Corso possa essere utile

sia a coloro che si interessano a questa materia per hobby sia a quanti hanno un interesse professionale specifico (studenti di elettronica, tecnici, eccetera).

A tutti auguriamo una proficua lettura.

a cura della Redazione Prima puntata

T utti sappiamo che per giocare a tennis servonoun racchetta, un set di palline, un paio di scar-

pe da ginnastica, pantaloncini e maglietta. E’ ilminimo indispensabile. Poi, col passare del tempo,magari acquisteremo una racchetta migliore e,forse, un paio di scarpe più comode o semplice-mente più belle. In ogni caso senza questa minima

attrezzatura non impareremo mai a giocare. Allostesso modo, per poter operare in campo elettroni-co, è necessario avere a disposizione un’attrezzatu-ra minima che consenta di realizzare i circuiti pro-posti e di verificarne il funzionamento. E’ benedisporre di questa attrezzatura sin dall’inizio inmodo da acquisire una certa dimestichezza con

Page 36: Rivista1

CO

RS

O D

I EL

ET

TR

ON

ICA

materiali e tecniche di cablaggio. L’attrezzaturaminima necessaria è composta dai seguenti pro-dotti:- Saldatore a stilo con punta sottile la cui potenzapuò variare tra un minimo di 25 ed un massimo di40 watt.- Portasaldatore con spugna autoestinguente emolla in metallo.- Tester digitale in grado di misurare come minimotensioni, correnti e resistenze.- Dissaldatore o, visto l’elevato costo di un disposi-tivo del genere, succhiastagno manuale.- Set di attrezzi vari composto come minimo da untronchesino, da una forbice da elettricista, da uncercafase e da una confezione di cacciaviti. - Basette millefori (almeno due piastre formatoeurocard, ovvero 100 x 160 millimetri).- Stagno (come minimo due confezioni da 20-50grammi).- Set componenti elettronici comprendente un

assortimento di resistenze, condensatori, diodi,ponti, qualche transistor e dei led. A questi prodot-ti andrebbe aggiunto come minimo un alimentatoreuniversale ma quest’apparecchiatura sarà unadelle prime di cui proporremo la costruzione. Per ilmomento accontentiamoci dunque di alimentare inostri circuiti con delle pile (ciò anche per motividi sicurezza: è consigliabile, infatti, prendere dime-stichezza con dispositivi a bassa tensione prima diincominciare a lavorare con la tensione di rete).Questo materiale può essere acquistato in qualsia-si negozio di componenti elettronici; a tale proposi-to segnaliamo (vedi spazio a fine articolo) che laditta Futura Elettronica dispone di un kit denomi-nato “Set Attrezzatura Base” che comprende quasitutti i prodotti elencati in precedenza.

IL SALDATORE

E’ l’attrezzo più importante di qualsiasi laborato-rio elettronico. Col saldatore vengono effettuati

34 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Nelle foto, alcune attrezzi che nonpossono mancare nel laboratorio dello sperimenta-

tore elettronico. In basso, spaccato di un saldatore astilo termostatato, a sinistra, una moderna stazione

di saldatura, sopra, due pompette succhiastagno.Nella pagina accanto, una completa stazione di

saldatura/dissaldatura e, in basso,un set di tronchesini.

Page 37: Rivista1

quasi tutti i cablaggi elettronici. I vari componentiutilizzati in qualsiasi circuito elettronico sono col-legati elettricamente e meccanicamente tra loromediante la fusione di una lega di stagno. I termi-nali da collegare vengono scaldati dalla punta diun saldatore la quale fonde anche un pezzetto distagno che cola sul punto di contatto solidificando-si subito dopo. Un tutt’uno che garantisce un per-fetto contatto elettrico. In pratica è piuttosto raroche i terminali di due componenti vengano saldatitra loro; più spesso, per collegare tra loro i com-ponenti, vengono utilizzati i cosiddetti circuitistampati: sul piano superiore della piastra vengo-no inseriti tutti i componenti ed i terminali relativivengono saldati a delle piste ramate presenti sullato sottostante. Tali piste garantiscono il collega-mento tra i vari componenti rispettando esattamen-te lo schema elettrico del circuito. E’ evidente chein questo caso i terminali dei vari componentivanno saldati alle piste ramate; la tecnica è la stes-

CO

RS

O D

I EL

ET

TR

ON

ICA

Elettronica In - luglio agosto ‘95 35

sa: il punto di contatto tra la piazzuola ed il termi-nale va scaldato con la punta del saldatore primadi appoggiare allo stesso il filo di stagno che fon-dendo e solidificandosi consente di ottenere un per-fetto contatto elettrico e meccanico tra la pista edil terminale. Per il montaggio dei circuiti elettroni-ci è consigliabile utilizzare un saldatore a stilo dipotenza compresa tra 25 e 40 watt; i modelli piùeconomici dispongono di una sola punta che spes-so non può neppure essere sostituita; le stazioni disaldatura, invece, consentono l’impiego di punte dimisure e forme differenti che possono essere sosti-tuite con punte nuove in caso di deterioramento.Inoltre questi dispositivi presentano numerose altreprerogative: mantengono costante la temperaturadella punta (temperatura che può essere regolatain funzione del tipo di saldatura da effettuare), uti-lizzano per l’alimentazione dell’elemento riscal-dante una tensione di poche decine di volt, presen-tano un elevato isolamento elettrico, eccetera. Ilrovescio della medaglia è rappresentato dall’eleva-to costo di queste apparecchiature che, a secondadei modelli, è generalmente compreso tra 200 e500 mila lire. Una spesa non necessaria specie perchi sta muovendo i primi passi in questo campo. Adogni buon conto, quale che sia il saldatore utilizza-to, è indispensabile fare uso di un portasaldatorecon alloggiamento metallico a spirale e spugnaautoestinguente. Non è infatti consigliabile appog-giare il saldatore al banco di lavoro col pericolo dibruciare qualcosa. La spugna autoestinguente, chedeve essere tenuta sempre un po’ umida (bastabagnarla con dell’acqua ogni tanto), serve perpulire la punta del saldatore alla quale, dopopoche saldature, restano attaccati residui di mate-

Page 38: Rivista1

CO

RS

O D

I EL

ET

TR

ON

ICA

riale carbonizzato che, se non asportato, rende dif-ficoltose le successive operazioni di saldatura.Il filo di stagno (in realta’ una lega di stagno al60% e piombo al 40%) utilizzato per effettuare lesaldature è disponibile in rocchetti di vario peso,da poche decine di grammi fino a 1 o più chili. Ildiametro del filo è generalmente compreso tra 0,5e 1 millimetro; all’interno è presente una sostanza(il disossidante) che facilita le operazioni di salda-tura e che evapora al momento della saldaturastessa.Questa sostanza è organica e leggermenteattivata; sostanze che contengono alogeni nondovrebbero essere utilizzate. Ai fini di un correttofunzionamento di qualsiasi circuito elettronico èfondamentale che le saldature siano realizzate a

36 Elettronica In - luglio agosto ‘95

regola d’arte: lo stagno deve espandersi quanto piùpossibile sul punto di saldatura e non deve esserené troppo né troppo poco. La saldatura deve esse-re lucente, liscia e uniforme; se lo stagno formauna sorta di pallina la saldatura è “fredda” e varifatta. Al termine della saldatura i terminali deicomponenti vanno tagliati utilizzando il tronchesi-no, un attrezzo specifico per questo scopo e non,come fanno molti, la forbice da elettricista.

IL TESTER

E’ questo l’unico strumento indispensabile sin daiprimi montaggi. Per il tecnico elettronico il testerè paragonabile alla chiave inglese per l’idraulico oal pennello per l’imbianchino: senza questo stru-

In alto, alcuni modelli di tester digitali tra i più diffusi. Nel disegno a destra sono evidenziati il selettore funzioni (1), il display (2) e le prese per i puntali (3, 4, 5).

Nella pagina accanto, un moderno tavolo di lavoro.

Page 39: Rivista1

mento non è infatti possibile effettuare misure dialcun tipo sui circuiti, ricercare un guasto, verifi-care il valore di un componente. Ma cos’è un testere come va utilizzato? Fortunatamente l’utilizzo deltester è molto semplice, addirittura intuitivo, ancheprescindendo dalla conoscenza approfondita dellegrandezze elettriche. Mediante un tester è possibi-le misurare le grandezze elettriche comunementeutilizzate in campo elettronico. Anche il più scarsotester deve essere in grado di misurare la differen-za di potenziale (tensione) tra due punti di un cir-cuito, la corrente che fluisce attraverso un condut-tore e la resistenza elettrica che esiste tra i punti diun componente. Quasi tutti i moderni tester utiliz-zano per l’indicazione del valore misurato unvisualizzatore (display) di tipo digitale; in praticail valore viene espresso direttamente tramite nume-ri. Ad esempio, qualora andassimo a misurare latensione alternata presente ai capi di una presadell’impianto elettrico di casa, lo strumento visua-lizzerebbe la cifra 220. Quasi tutti i tester dispon-gono di un commutatore centrale a più posizionimediante il quale è possibile selezionare il tipo dimisura da effettuare e il valore massimo del fondoscala. Tornando all’esempio precedente, in primaapprossimazione il commutatore dovrà essere posi-zionato nella zona relativa alle tensioni alternateper poi scegliere il fondo scala più adatto (nelnostro caso 500 o 1000 volt a seconda dello stru-

CO

RS

O D

I EL

ET

TR

ON

ICA

Elettronica In - luglio agosto ‘95 37

mento). Solo a questo punto potremo effettuare lamisura. Qualora venga utilizzata una scala errata( ad esempio 100 volt f.s.) lo strumento va in over-flow, segnalando che la misura non può essereeffettuata correttamente con la scala selezionata.Al contrario dei tester analogici (quelli con la lan-cetta, per intenderci), i tester digitali dispongonodi due boccole d’ingresso (tre al massimo) allequali collegare i puntali. Le boccole sono polariz-zate ovvero presentano un terminale negativo (soli-tamente contraddistinto dal colore nero e dallascritta GND) ed un terminale positivo (coloratosolitamente in rosso). La misura più semplice daeffettuare riguarda la tensione. Per misurare la ten-sione presente tra due punti di un qualsiasi circui-to bisogna toccare gli stessi con i due puntali deltester; il puntale nero va collegato al punto che siritiene essere il negativo, quello rosso al puntopositivo. Con il commutatore centrale va scelto ilfondo scala più adatto, in C.C. se si tratta di unatensione continua, in C.A. se la tensione è alterna-ta. In quest’ultimo caso non ha alcuna importanzase i terminali vengono scambiati tra loro. Se inve-ce si invertono i terminali durante la misura di unatensione continua, sul display, davanti alla cifra,comparirà il segno (-). Anche la misura delle resi-stenze è molto semplice. E’ sufficiente infatti por-tare il commutatore centrale nella zona “Ohmetro”e selezionare la giusta portata. Durante questa

Page 40: Rivista1

CO

RS

O D

I EL

ET

TR

ON

ICA

misura, specie per valori molto alti di resistenza,non bisogna assolutamente toccare i terminali conle mani. Il corpo umano presenta infatti una resi-stenza di qualche decina di migliaia di ohm che,collegata in parallelo alla resistenza da misurare,falserebbe completamente la misura. L’impiegocome amperometro è leggermente più complesso inquanto per misurare la corrente è necessario porreil tester in “serie” al circuito. In altre parole biso-gna interrompere il circuito ed inserire lo strumen-to tra i due terminali liberi. Anche in questo, se sitratta di un circuito in C.C. , bisogna rispettare lepolarità.Oltre alle funzioni appena descritte, quasi tutti itester digitali sono in grado di effettuare numerosealtre misure anche se, in questi casi, il grado diprecisione non è paragonabile a quello relativoalle misure di cui ci siamo appena occupati. Cosìmolti strumenti possono effettuare misure di fre-quenza, capacità, guadagno e induttanza; inoltremoltissimi tester sono in grado di verificare lo statodelle giunzioni di un diodo o di un tester. Tuttavia,come già accennato, queste ulteriori funzioni ven-gono implementate per dare all’operatore soloun’idea, discretamente approssimata, del valore inesame.

GLI ALTRI ATTREZZI

L’uso degli altri attrezzi presenti in un laboratorioelettronico dovrebbe essere intuitivo.Come segnalato in precedenza, il tronchesino vautilizzato per tagliare i terminali dei componenti,specie di quelli montati su circuito stampato. Il succhiastagno va invece utilizzato quando ènecessario dissaldare un componente. Il beccucciova avvicinato alla saldatura da rimuovere, prece-dentemente riscaldata con il saldatore. Quando lostagno è completamente fuso bisogna premere e

38 Elettronica In - luglio agosto ‘95

DOVE ACQUISTARE IL MATERIALEL’attrezzatura necessaria per iniziare a lavorare con i circuiti elettronici può essere acqui-stata presso qualsiasi negozio specializzato. A tale proposito segnaliamo una interessanteiniziativa della ditta Futura Elettronica che dispone di un kit denominato “SetAttrezzatura Base”. La confezione comprende i seguenti prodotti: un saldatore a stilo da25 watt, un portasaldore con spugna autoestinguente e molla in metallo, un tester digita-le a più funzioni, una pompetta succhiastagno, un tronchesino, una forbice da elettricista,un cercafase, un set di cacciaviti, due basette millefori 10 x 16 cm, due confezioni di sta-gno, oltre 200 componenti elettronici attivi e passivi. Il costo complessivo di tale attrezza-tura è di 146.000 lire. Per eventuali ordini o informazioni telefonare allo 0331-576139.

rilasciare di colpo il pulsante del succhiastagno; inquesto modo la depressione che si crea risucchiatutto lo stagno all’interno dell’attrezzo. Col cercafase, come dice la parola stessa, è possi-bile individuare, sulla rete a 220 volt, il terminalecorrispondente alla fase ( l’altro, ovviamente, coin-cide col neutro). A tale scopo è sufficiente toccareuno alla volta con la punta del cercafase i due ter-minali di rete avendo l’accortezza di porre un ditoa contatto con il terminale metallico posto sul retrodell’attrezzo. In presenza della fase, il neon pre-sente all’interno si illumina. In questa sede non è ilcaso di occuparci anche dei cacciaviti e dell’at-trezzatura minuta: l’uso di questi strumenti dovreb-be essere noto a tutti.Si conclude qui questa prima puntata del nostroCorso di Elettronica di Base; in attesa del prossi-mo numero della rivista (dal quale inizieremo aproporre anche alcuni semplici apparecchi dalaboratorio) vi consigliamo di impratichirvi colsaldatore e soprattutto col tester. Con questo stru-mento potrete verificare i valori dei componentipresenti all’interno del “Set Attrezzatura Base”.

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 41: Rivista1

FR239 Euro 39,00

Sistema ad infrarossi conportata di oltre 20 metriformato da un trasmetti-tore e da un ricevitoreparticolarmente compat-ti. Dotato di un sistemadi rotazione della foto-cellula che consente unagevole allineamentoanche in condizioni d'in-stallazione disagiatesenza dover ricorrere astaffe, squadrette, ecc.

BARRIERAINFRAROSSI 20 mt

Barriera ad infrarossi conportata massima di 7metri con sistema aretroriflessione.L'elemento attivo nelquale è alloggiato sia iltrasmettitore che il rice-vitore dispone di un cir-cuito switching che con-sente di utilizzare unatensione di alimentazio-ne alternata o continuacompresa tra 12 e 240V.Uscita a relè, grado diprotezione IP66.

Barriera ad infrarossi aretroriflessione conallarme, ideale per rea-lizzare barriere di sicu-rezza per varchi sino a 7metri di larghezza. Setcompleto con trasmetti-tore/ricevitore IR, staffadi fissaggio con tassellie viti, riflettore prismati-co, sirena temporizzata,cavo di connessione ealimentatore di rete.

BARRIERA IRcon ALLARME

FR264 Euro 64,00

Dispositivo facilmente col-legabile a qualsiasi impian-to antifurto. Portata massi-ma di 14 metri con angolodi copertura massima di180°. Doppio elemento PIRper ottenere un elevatogrado di sicurezza edun’altissima immunità aifalsi allarmi.Compensazione automati-ca delle variazioni di tem-peratura. Completo di lentiintercambiabili.

SENSORE PIR con FILI

FR79 Euro 32,00

Sensibile sensore PIR dasoffitto alimentato con latensione di rete in gradodi pilotare carichi fino a1200 watt. Regolazioneautomatica della sensibi-lità giorno/notte, sempli-ce da installare, elevatoraggio di azione, led disegnalazione acceso /spento e rilevazionemovimento.

SENSORE PIR da SOFFITTO

FR254 Euro 12,50

Sensore ad infrarossi anti-intrusione wireless com-pleto di trasmettitore viaradio. Segnalazioneremota mediante trasmis-sione codificata RF con-trollata tramite filtro SAW.Frequenza di lavoro:433.92 MHz; codifica:145026; tempo di inibi-zione tra allarmi: 120s;copertura 15m. 136°; ali-mentazione: a batteria da9V; consumo a riposo13µA; consumo in allar-me: 10mA. Cicalino disegnalazione batteria sca-rica e antimanomissione.

SENSORE PIRvia RADIO

SIR113NEW Euro 68,00

Rilevatore ad infrarossipassivi in versioneminiaturizzata, conte-nente un sensore piroe-lettrico posto dietro unalente di Fresnel a 16 ele-menti (5 assi ottici);un’uscita normalmentebassa passa allo statologico 1 in caso di rile-vazione di movimento.Alimentazione compre-sa fra 3 e 6VDC stabiliz-zata. Distanza di rileva-mento di circa 5 metri.

MINI SENSOREPIR

MINIPIR Euro 30,00

Barriera infrarossi a dueraggi con portata di oltre60 metri in ambientichiusi e 30 metri all'e-sterno. Utilizza un fasciolaser a luce visibile perfacilitare l'allineamento.Il set è composto dal TX,dall'RX e dagli accessoridi montaggio. Grado diprotezione IP55.L'utilizzo di un doppioraggio consente di ridur-re notevolmente il pro-blema dei falsi allarmi.

BARRIERA IR60/30 mt

FR256 Euro 128,00

Contatore a 4 cifre dacollegare alla barriera adinfrarossi FR264 ingrado di indicare quantevolte questa è statainterrotta dal passaggiodi una persona. Sul pan-nello frontale sono pre-senti tre pulsanti a cuicorrispondono le funzio-ni: reset; incrementa diuna unità il conteggio;decrementa di 1 unità ilconteggio. Il dispositivoviene fornito con 10

metri di cavo e gliaccessori per il fis-

saggio a muro.

CONTATOREper BARRIERA IR

FR264C Euro 33,00

Barriera ad infrarossi aquattro fasci con porta-ta massima di circa 8metri; questo sistemapuò essere utilizzato intutti quei casi (all’inter-no o all’esterno) in cuisia necessario realizza-re un perimetro di sicu-rezza per proteggere,in maniera discreta edinvisibile, varchi di variogenere: porte, finestre,portoni, garage, terraz-zi, eccetera. Altezzabarriera 105 cm, corpoin alluminio anti-UVcon pannello in ABS.Completo di accessoriper il montaggio.

BARRIERA IRMULTIFASCIO

FR252 Euro 165,00

Tutti i prezzi siintendono IVA

inclusa.

Via Adige, 11 21013 Gallarate (VA)Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 - www.futuranet.it

Disponibili presso i migliori negozi di elettronicao nel nostro punto vendita di Gallarate (VA).

Caratteristiche tecniche evendita on-line: www.futuranet.it

Sensore PIRalimentato a

batteria con sirenaincorporata. Può fun-

zionare come campanellosegnalando con due "ding-dong" il passaggio di unapersona oppure comemini-allarme con tempo diattivazione della sirena dicirca 30 secondi.Consumo in stand-by par-ticolarmente contenuto.Tensione di alimentazio-ne: 1 x 9V (batteria alcali-na non compresa); portatadel sensore: 8m max; con-sumo corrente a riposo:0,15mA.

CAMPANELLOe ALLARME

HAM1011 Euro 12,00

BARRIERA IR aRETRORIFLESSIONE

FR240 Euro 54,00

frr

Page 42: Rivista1

PROGRAMMATORE PICper dispositivi FLASH

INTERFACCIAUSB per PC

con funzione

DEMOBOARD

utilizzabile anche come

DEMOBOARD

Scheda di interfaccia per PC funzionantemediante porta USB. Disponibile sia in scato-

la di montaggio che montata e collaudata.Completa di software di gestione con pannello di

controllo per l’attivazione delle uscite e la lettura deidati in ingresso. Dispone di 5 canali di ingresso e 8 canali

di uscita digitali. In più, sono presenti due ingressi e due uscite ana-logiche caratterizzate da una risoluzione di 8 bit. E’ possibile collegare fino ad

un massimo di 4 schede alla porta USB in modo da avere a disposizione un nume-ro maggiore di canali di ingresso/uscita. Oltre che come interfaccia a sè

stante, questa scheda può essere utilizzata anche come utilissimademoboard con la quale testare programmi personalizzati scrit-

ti in Visual Basic, Delphi o C++. A tale scopo il pacchetto softwa-re fornito a corredo della scheda contiene una specifica DLLcon tutte le routine di comunicazione necessarie.

[montato - cod. VM111 Euro 52,00]

! PC IBM Compatibile, processorePentium o superiore;

! Sistema operativo Windows™95/98/ME/NT/2000/XP;

! Lettore di CD ROM e mouse;! Una porta RS232 libera.

Requisiti minimi di sistema:

Quandohardware e softwaresi incontrano...

Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nelnostro punto vendita di Gallarate (VA).

Caratteristiche tecniche e venditaon-line: www.futuranet.itVia Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331/799775Fax. 0331/778112 Tutti i prezzi sono da intendersi IVA inclusa.

Versatile programmatore per microcontrollori Microchip® FLASH PIC in grado di funzionare anche come demoboard per la verifica dei programmi più semplici.Disponibile sia in scatola di montaggio che montato e collaudato. Il sistema va collegato alla porta seriale di qualsiasi PC nel quale andrà caricato l'appositosoftware su CD (compreso nella confezione): l'utente potrà così programmare, leggere e testare la maggior parte dei micro della Microchip. Dispone di quattrozoccoli in grado di accogliere micro da 8, 14, 18 e 28 pin. Il dispositivo comprende anche un micro vergine PIC16F627 riprogrammabile oltre 1.000 volte.

Caratteristiche tecniche:- adatto per la programmazione di microcontrollori Microchip® FLASH PIC™;- supporta 4 differenti formati: 4+4pin, 7+7pin 9+9pin e 14 + 14 pin; possibilità di programmazione in-circuit;- 4 pulsanti e 6 diodi LED per eseguire esperimenti con i programmi più semplici;- si collega facilmente a qualsiasi PC tramite la porta seriale;- Cavo seriale di connessione al PC fornito a corredo solamente della versione montata.- include un microcontroller PIC16F627 che può essere riprogrammato fino a 1000 volte;- completo di software di compilazione e di programmazione;- alimentatore: 12÷15V cc, minimo 300mA, non stabilizzato (alimentatore non compreso);- supporta le seguenti famiglie di micro FLASH: PIC12F629, PIC12F675, PIC16F83,PIC16F84(A), PIC16F871, PIC16F872, PIC16F873, PIC16F874, PIC16F876, PIC16F627(A),PIC16F628(A), PIC16F630, ecc;

- dimensioni: 145 mm x 100 mm.

Caratteristiche tecniche:- 5 ingressi digitali (0=massa, 1=aperto, tasto di test disponibile sulla

scheda);- 2 ingressi analogici con opzioni di attenuazione e amplificazione (test inter-

no di +5V disponibile);- 8 uscite digitali open collector (valori massimi: 50V/100mA, LED di indicazione

sulla scheda);- 2 uscite analogiche (da 0 a 5V, impedenza di uscita 1,5K) o onda PWM(da 0% a 100% uscite di open collector);

- livelli massimi: 100mA/40V (indicatori a LED presenti sulla scheda);- tempo di conversione medio: 20ms per comando;- alimentazione richiesta dalla porta USB: circa 70mA;- software DLL per diagnostica e comunicazione;- dimensioni: 145 x 88 x 20mm. La confezione comprende, oltre alla scheda, un CD con il programma digestione, il manuale in italiano e la DLL per la creazione di software di gestio-ne personalizzati con alcuni esempi applicativi. La versione

montata comprende anche il cavo di connessione USB.

Se solo da poco ti sei avvicinatoall’affascinante mondo dellaprogrammazione dei micro,questo manuale in italiano,ti aiuterà in breve tempo adiventare un esperto in questocampo!!

Cod. CPR-PIC Euro 15,00

in kit - cod. K8048 Euro 38,00

[montato - cod. VM110 Euro 56,00]in kit - cod. K8055 Euro 38,00

! CPU di classe Pentium;! Connessione USB1.0 o

superiore;! Sistema operativo Windows™

98SE o superiore (Win NTescluso);

! Lettore di CD ROM e mouse.

Requisiti minimi di sistema:

Per rendere più agevole eveloce la scrittura dei programmi, il CompilatoreBasic è uno strumento indispensabile!

Cod. PBC Euro 95,00Cod. PBC-PRO Euro 230,00

A corredo del programmatoreviene fornito tutto il softwarenecessario per la scritturaed il debug dei programminonché la programmazionee la lettura dei micro.

Per saperne

di più consulta

il nostro sito

www.futuranet.it

Page 43: Rivista1

Controllo accessi e varchicon transponder attivi e passivi

Controllo accessi e varchicon transponder attivi e passivi

Sistema con portata di circa 3~4 metri realizzato con transponderattivo (MH1TAG). L’unità di controllo può funzionare sia in modalità stand-alone che in abbinamento ad un PC. Essa impiegaun modulo di gestione RF (MH1), una scheda di controllo (FT588K)ed un’antenna a 125 kHz (MH1ANT). Il sistema dispone di protocol-lo anticollisione ed è in grado di gestire centinaia di TAG attivi.

CONTROLLO VARCHI A MANI LIBERE

SISTEMI CON PC

FT470K - euro 70,00

Modulo di gestione del campo elettromagnetico a125 kKHz e dei segnali radio UHF; da utilizzare uni-tamente al kit FT588K ed ai moduli MHTAG e MH1ANTper realizzare un controllo accessi a "mani libere" intecnologia RFID. Il modulo viene fornito già montatoe collaudato.

MH1 - euro 320,00

MODULO DI GESTIONE RF

Scheda di controllo a microcontrollore da abbinare aidispositivi MH1, MH1TAG e MH1ANT per realizzare unsistema di controllo accessi a "mani libere" con tec-nologia RFID.

SCHEDA DI CONTROLLO

FT588K - euro 55,00

Antenna accordata a 125 kHz da utilizzare nel siste-ma di controllo accessi a "mani libere". In abbinamen-to al modulo MH1 consente di creare un campo elettromagnetico la cui portata raggiunge i 3~4metri. L'antenna viene fornita montata e tarata.

ANTENNA 125 KHZ

MH1ANT - euro 45,00

Tessera RFID attiva (125 kHz/433 MHz) da utilizzarenel sistema di controllo accessi a "mani libere". Latessera viene fornita montata e collaudata e comple-ta di batteria al litio.

TRANSPONDER ATTIVO RFID

MH1TAG - euro 60,00

LETTORI E INTERFACCE 125 KHz

Chiave elettronica con relè d’uscita attivabile, inmodo bistabile o impulsivo, avvicinando un TRAN-SPONDER al solenoide nel raggio di 5÷6 centimetri. La scheda viene attivata esclusivamente dai TRAN-SPONDER i cui codici sono stati precedentementememorizzati nel dispositivo mediante una sempliceprocedura di abilitazione. Il sistema è in grado dimemorizzare sino ad un massimo di 200 differenticodici. L'apparecchiatura viene fornita in scatola dimontaggio (contenitore escluso).Non sono compresi i TRANSPONDER.

FT318K - euro 35,00

SERRATURA CON TRANSPONDERLettore di transponder in grado di funzionare siacome sistema indipendente (Stand Alone) sia collega-to ad un PC col quale può instaurare una comunica-zione (PC Link). Munito di 2 relè per gestire dispositi-vi esterni e di una porta seriale per la connessione alPC. L'apparecchiatura viene fornita in scatola dimontaggio (compreso il contenitore serigrafato).I transponder sono disponibili separatamente in variformati.

FT483K - euro 62,00

LETTORE DI TRANSPONDER SERIALE RS232

Disponibili presso i migliori negozi di elettronica o nel nostro punto vendita di Gallarate (VA).Via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) - Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112 - www.futuranet.it

Consente di realizzare un sistema composto da un massimo di16 lettori di transponder passivi (cod FT470K) e da una unitàdi interfaccia verso il PC (cod FT471K). Il collegamento tra ilPC e l’interfaccia avviene tramite porta seriale in formatoRS232. La connessione tra l’interfaccia ed i lettori di tran-sponder è invece realizzata tramite un bus RS485. Ogni letto-re di transponder (cod FT470K) contiene al suo interno 2 relèla cui attivazione o disattivazione viene comandata via soft-ware. Il dispositivo viene fornito in scatola di montaggio laquale comprende anche il contenitore plastico completo dipannello serigrafato.

LETTORE DI TRANSPONDER RS485

INTERFACCIA RS485Consente di interfacciarealla linea seriale RS232 di unPC da 1 ad un massimo di 16lettori di transponder (cod.FT470K). Il kit comprendetutti i componenti, il conte-nitore plastico ed il softwa-re di gestione.

Trasponder passivo adatto per sistemi a 125 kHz. Programmato con codice univoco a 64 bit.Versione portachiavi.

PORTACHIAVI CON TRANSPONDER

TAG-1 - euro 11,00

Trasponder passivo adatto per sistemi a 125 kHz.Programmato con codice univoco a 64 bit. Versione tessera ISO.

PORTACHIAVI CON TESSERA ISOCARD

TAG-2 - euro 12,00

FT471K - euro 26,00

Tutt

i i p

rezz

i si i

nte

nd

on

o IV

A in

clu

sa.

Page 44: Rivista1

Uno dei più interessanti ed uti-lizzati dispositivi di elabora-

zione sonora è sicuramente il river-bero digitale. Con questa apparec-chiatura è possibile modificarequalsiasi tipo di segnale audiocreando innumerevoli effetti sonori.Qualsiasi brano musicale, chi piùchi meno, subisce un “passaggio”attraverso circuiti del genere. Aseconda del tempo di ritardo e dellapercentuale di retroazione si posso-no ottenere risultati differenti: dal-l’effetto “eco” a quello “cattedra-le”, dall’effetto “presenza” ad unasorta di coro. Fino a pochi anni fa ilriverbero digitale era una delle

42 Elettronica In - luglio agosto ‘95

ECO RIVERBERODIGITALE

di Mario Colombo

SOUND

apparecchiature più complesse darealizzare, specie per impieghi pro-fessionali. I primi dispositivi eranoaddirittura di tipo meccanico: neglianni sessanta venivano infatti utiliz-zate delle apparecchiature a molla,con quali risultati è facile immagi-nare. Successivamente fecero laloro comparsa i circuiti digitali conle cosiddette linee di ritardo BBD;in questo tipo di circuito il segnaleanalogico viene convertito in unasequenza di dati digitali seriali i

quali vengono fatti passare attraver-so uno shift register molto lungo(per lunghezza si intende il numerodei bit) e quindi trasformati nuova-mente in segnale analogico da unconvertitore D/A. Ogni passaggioattraverso una cella dello shift regi-ster provoca un leggerissimo ritardoche però consente alla fine, vistol’elevato numero di celle, di ottene-re ritardi dell’ordine di alcune cen-tinaia di millisecondi. Questo siste-ma, utilizzato ancora oggi, consen-te di realizzare in modo molto sem-plice un discreto riverbero; tuttaviai sistemi a BBD non consentono diottenere una banda passante ampia

A sinistra, il prototipo dell’eco-riverbero digitale. In alto, dispo-

sizione dei terminali dell’inte-grato HT8955A.

Page 45: Rivista1

ed anche il rapporto segnale/distur-bo non è dei migliori. Per questomotivo tutte le apparecchiature pro-fessionali di recente produzioni uti-lizzano sistemi digitali più com-plessi con convertitori A/D e D/A a10 o 12 bit e banchi di memoriaRAM di qualche Megabyte. Ilsegnale analogico, trasformato indato digitale dal convertitore A/D,viene memorizzato nel banco dimemoria e letto con un certo ritardodal circuito che controlla il conver-titore D/A. In questo modo si ottie-ne una banda passante moltoampia, un rapporto S/N ridotto etempi che, in teoria, possono rag-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 43

UNO DEI PIU’ INTERESSANTIEFFETTI SONORI REALIZ-ZATO NEL MODO PIU’ SEM-PLICE GRAZIE AD UNNUOVO INTEGRATO DELLAHOLTEK. CAMPIONAMENTOCON CONVERTITORE A/D A10 BIT, RITARDO MASSIMODI 0,8 SECONDI.DISPONIBILEIN SCATOLA DI MONTAGGIO.

giungere anche decine di secondi(basta aumentare la RAM). In molticasi questi circuiti vengono inseritiall’interno di un PC di cui sfruttanola memoria RAM e l’hard disk. Trale schede per PC in grado di genera-

re anche l’effetto riverbero la piùnota è sicuramente la Sound Blaster.Ma torniamo a noi. La realizzazionedi un riverbero di tipo digitale pre-senta una notevole complessità acausa dei numerosi integrati utiliz-

HT8955A, schema a blocchi

Page 46: Rivista1

zati alcuni dei quali (ci riferiamo aiconvertitori) difficili da reperire.Tuttavia, anche in questo campo, losviluppo tecnologico viaggia alla velo-cità della luce. E’ infatti disponibile dapochi mesi un chip (prodotto dallaHoltek) che implementa tutte le fun-zioni necessarie per realizzare un river-bero digitale; l’unica sezione mancate èil banco di memoria RAM. Con questointegrato, contraddistinto dalla siglaHT8955A, è possibile realizzare facil-mente un valido eco-riverbero digitaleda inserire in qualsiasi linea di riprodu-zione sonora. Lo schema da noi propo-sto è quanto di più semplice si possaimmaginare: oltre al chip della Holteke ad una memoria RAM da 256 Kbit,vengono utilizzati pochissimi altricomponenti. Prima di descrivere il cir-cuito nel suo complesso, analizziamobrevemente il funzionamento di questo

44 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Schema applicativo e caratteristiche elettrichedell’integrato Holtek HT8955A

Schemaelettrico

Page 47: Rivista1

nuovo integrato. I principali blocchifunzionali sono chiaramente evidenzia-ti nell’apposito schema: due converti-tori A/D e D/A a 10 bit in tecnologiaPCM, un preamplificatore d’ingresso,una logica di controllo della RAMdinamica esterna con relativo oscillato-re ed un secondo oscillatore che con-trolla la base dei tempi. L’integratonecessita di una tensione di alimenta-zione di 5 volt ed assorbe un correntemassima di 8 mA. Utilizzando la piùbassa frequenza di campionamento (25KHz) la banda passante risulta di circa10 KHz con un rapporto S/N miglioredi 55 dB ed un distorsione non superio-re allo 0,5%. Il massimo ritardo che sipuò ottenere è di ben 800 mS con unaRAM da 256K e di 200 mS qualoravenga utilizzata una RAM da 64K.Ilcircuito da noi messo a punto ricalcafedelmente lo schema applicativo pro-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 45

posto dalla Holtek.

SCHEMA ELETTRICO

All’ingresso possono essere collegatesorgenti audio a basso e ad alto livello.

Nel primo caso, rappresentato tipica-mente da un microfono, il segnaleviene preamplificato dal transistor T1ed inviato (qualora S1 risulti chiuso),all’ingresso audio dell’integrato U1(pin 2); nel secondo caso (segnali ad

Page 48: Rivista1

alto livello applicati agli ingressi AUX),non è previsto un preamplificatore ed ilsegnale viene inviato direttamente, tra-

mite il controllo di livello rappresenta-to dal potenziometro P1, allo stessopiedino 2 dell’HT8955A. Tra il pin 2 e

46 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Disposizione dei componenti

ELENCO COMPONENTIR1: 10 Kohm

R2: 1 KohmR3: 100 OhmR4: 22 Kohm

R5: 22 KohmR6: 100 KohmR7: 4,7 Kohm

R8: 10 KohmR9: 47 KohmR10: 150 KohmR11: 5,6 KohmR12: 560 KohmR13: 4,7 OhmR14: 1 KohmR15: 2,2 KohmR16: 56 OhmR17: 150 OhmR18: 1 OhmR19: 47 KohmP1: 47 Kohm pot.logP2: 1 Mohm pot.lin.P3: 1 Mohm pot.lin.P4: 47 Kohm pot.log.P5: 47 Kohm pot.log.

C1: 100µF 16 VLC2: 1 µF poliestereC3: 220 pF ceramicoC4: 100 nF multistratoC5: 22 pF ceramicoC6: 100 nF multistratoC7: 100 nF multistratoC8: 100 nF multistrato

3 di questo integrato è presente unpreamplificatore il cui guadagno dipen-de dal valore della resistenza R6. Sulpin 3, quindi, troviamo il nostro segna-le audio opportunamente amplificato(il livello massimo è di circa 1 voltrms). Questo segnale viene inviato, tra-mite il potenziometro di livello P5,all’uscita del riverbero, uscita contrad-distinta dalla sigla OUT. Lo stessosegnale viene inviato all’amplificatoredi monitor che fa capo all’integrato U4.Tramite questo stadio è possibile effet-tuare un preascolto (in altoparlante o incuffia) del segnale presente in uscita. Ilsegnale audio che segue questa stradanon subisce dunque alcuna alterazione.Tuttavia il segnale presente sul pin 3 diU1 giunge anche (vedi schema a bloc-chi dell’HT8955A) al convertitore A/Ded ai relativi circuiti che controllano laRAM esterna. Il segnale digitalizzatoviene memorizzato, letto con un certoritardo e riconvertito in segnale analo-gico dal convertitore D/A la cui uscita

A sinistra,prototipo del nostro eco

riverbero digitale.

Page 49: Rivista1

è rappresentata dal pin 4. Il segnalepresente su questo terminale vienerimandato all’ingresso del circuitosommandosi al segnale di ingresso. Siottiene così l’effetto riverbero. Tramiteil potenziometro P2 è possibile variarel’ampiezza del segnale di reazionemodificando a piacere l’effetto. Danotare che, oltre a giungere all’uscitadel circuito, il segnale provenientedalla linea di ritardo viene inviato nuo-vamente all’ingresso di U1 subendoun’ulteriore elaborazione. Effetto, dun-que, che si somma ad effetto. Il poten-ziometro P3 controlla il ritardo intro-dotto dall’integrato U1; anche questaregolazione, perciò, influisce in manie-ra significativa sul segnale di uscita. LaRAM dinamica U2 viene pilotata diret-tamente dall’integrato dell’Holtek.Il regolatore U3 ha il compito di rica-vare dai 12 volt di alimentazione delcircuito la tensione di 5 volt necessariaper alimentare gli integrati U1 e U2.L’amplificatore monitor U4 viene inve-ce alimentato direttamente dai 12 volt.Al diodo D1 è affidato il compito diproteggere il circuito da eventualiinversione dei terminali di alimentazio-ne. Il led LD1 segnala quando il circui-to è alimentato. I deviatori da stampato

Elettronica In - luglio agosto ‘95 47

Circuito stampato in scala 1:1C9: 100 nF multistratoC10: 100 µF 16 VLC11: 470 µF 16 VLC12: 100 nF multistratoC13: 10 nF ceramicoC14: 100 nF multistratoC15: 1.000 µF 16 VLC16: 1.000 µF 16 VLC17: 100 nF multistratoC18: 100 nF multistratoC19: 100 nF multistratoC20: 100 nF multistratoC21: 100 µF 16 VLC22: 47 µF 16 VLC23: 100 nF multistratoC24: 220 µF 16 VLC25: 220 pF ceramicoC26: 100 µF 16 VL

D1: 1N4002LD1: Led verde 5 mmT1: BC547BU1: HT8955AU2: 41256 DRAM 256KU3: 7805U4: TBA820M

Varie:2 dip-switch 1 polo da cs3 morsettiere 2 poli

1 morsettiera 5 poli1 zoccolo 4+4 pin1 zoccolo 8+8 pin

1 zoccolo 12+12 pin1 C.S. cod. E54

ANCHE IN SCATOLA DI MONTAGGIO

Il riverbero digitale è disponibile in scatola di montaggio(cod. FE101) al prezzo di 62.000 lire. Il kit comprende tuttii componenti, la basetta serigrafata e le minuterie. Non ècompreso nè l’altoparlante nè il microfono. L’integratoHoltek HT8955A è disponibile anche separatamente alprezzo di 24.000 lire. Il materiale va richiesto a: FUTURAELETTRONICA, V.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI)tel 0331/576139 fax 0331/578200.

S1 e S2 consentono di eliminare glistadi del preamplificatore microfonicoe dell’amplificatore monitor nel caso diimpiego dell’eco in una normale catenadi amplificazione. Qualora l’apparec-chio venga utilizzato con un microfonoè necessario chiudere il deviatore S1mentre per un impiego stand-alone(come mini amplificatore con eco) ènecessario chiudere anche il deviatoreS2.

IN PRATICA

La realizzazione di questo circuito nonpresenta alcuna difficoltà. Qualche pro-blema potrebbe eventualmente sorgere

in merito alla reperibilità dell’integratodell’Holtek, i cui prodotti non sonodistribuiti capillarmente nel nostropaese. Ad ogni buon conto ricordiamoche l’eco digitale è disponibile in scato-la di montaggio e che presso la stessaditta produttrice (Futura Elettronica) èpossibile acquistare separatamente l’in-tegrato HT8955A. Per il cablaggioabbiamo utilizzato un circuito stampatoappositamente studiato sul quale sonomontati tutti i componenti, compresi i 5potenziometri; lo stampato presentadimensioni abbastanza contenute,appena 70 x 105 millimetri. Per primivanno montati i componenti a più basso

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 50: Rivista1

profilo e quelli passivi per poi inseriree saldare i condensatori, gli elementipolarizzati ed i semiconduttori. Per i treintegrati dual-in-line è consigliabilefare uso degli appositi zoccoli. Per ulti-mi vanno montati i potenziometri e lemorsettiere. Il circuito non necessita dialcuna taratura o messa a punto.Consigliamo di verificare innanzituttoil funzionamento della sezionemicrofonica e dell’amplificatore dimonitor. A tale scopo collegate all’in-

48 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Schema applicativodell’integratoHT8955A in un circuito perKaraoke

metro di volume P4 va opportunamenteregolato in funzione del volume che sidesidera in uscita. Se questa prova avràdato esito positivo, il circuito, a menodi qualche corto circuito sullo stampa-

to, funzionerà correttamente anche persegnali di linea (ingressi AUX).

Piedinatura della memoria D-RAM da 256K

gresso relativo un microfono magneti-co ed all’uscita un altoparlante da 8Ohm; chiudete anche i due dip-switchda stampato. Con i potenziometri P2 eP3 ruotati completamente verso sini-stra, l’altoparlante deve riprodurrefedelmente il segnale microfonico d’in-gresso; ruotando lentamente i poten-ziometri verso destra si deve incomin-ciare a sentire l’effetto eco. Con i cur-sori completamente a destra l’effetto ètalmente forte da provocare una sortadi autoscillazione. Anche il potenzio-

Sei un appassionato di elettronica? Conosci in maniera approfondi-ta questa materia? Vuoi migliorare la tua posizione professionale?

Allora contattaci subito! Stiamo cercando dei

COLLABORATORIda inserire nella struttura redazionale della nostra rivista. Mandaci il

tuo curriculum vitae con le esperienze fatte e le aspirazioni per ilfuturo. Ti risponderemo in ogni caso. Scrivi a:

Elettronica In c/o VISPA EDIZIONI snc V.le Kennedy 98, 20027 Rescaldina (MI).

Page 51: Rivista1

Corto circuito? Nessun problema, c’è il fusibile cheinterviene salvaguardando l’apparecchiatura. E

poi? Poi l’apparecchio smette di funzionare e per ripri-stinare il tutto è necessario come prima cosa rimuoverela causa del corto, aprire il dispositivo, sostituire il fusi-bile e dare nuovamente tensione. Tutto ciò se l’appa-recchiatura utilizza un fusibile tradizionale, il classicocilindretto di vetrocon all’interno un sot-tile filo conduttoreche brucia qualoral’assorbimento superiil valore di soglia. Seinvece si utilizza unPolySwitch tutto ciòavviene automatica-mente. Questo com-ponente blocca il pas-saggio della correntesino a quando perma-ne la causa del corto odell’eccessivo assor-bimento. Non appenaviene meno la ragionedel corto, ilPolySwitch si ripristi-na automaticamentelasciando fluire nuo-vamente la corrente.Da notare che il com-

ponente entra in azione sia quando la corrente raggiun-ge il valore di soglia sia quando la temperatura superaun certo livello. Ma com’è fatto e come funziona unPolySwitch? Prodotto dalla Raychem, questo compo-nente appartiene alla famiglia dei resistori PTC ma adifferenza di questi ultimi utilizza la nuova tecnologiadei polimeri conduttivi irradiati cambiando rapidamen-

te da uno stato di resi-stenza molto bassa aduno stato di resistenzamolto alta quandoviene riscaldato oltreun certo limite da unasovracorrente o da unasovra tempera tura .Questo aumento diresistenza riduce lacorrente del circuito apochi milliampère,p r o t e g g e n d o l o .Eliminando il corto einterrompendo la cor-rente, il Polyswitch siripristina ed è prontoper un nuovo inter-vento. E’ evidente, daquanto fin qui espo-sto, l’utilità di questocomponente. Non acaso i Polyswitch

Elettronica In - luglio agosto ‘95 49

POLYSWITCH,OVVEROIL FUSIBILEAUTORIPRISTINANTE

NUOVI PRODOTTI

Disponibili già da alcuni anni ed impiegati su larga scala in campo industriale, i fusibiliautoripristinanti sono praticamente sconosciuti al grande pubblico. Con questo articolo

cerchiamo di colmare questa lacuna.

a cura della Redazione

Page 52: Rivista1

vengono utilizzati in tutto il mondo perla protezione di circuiti telecom, moto-ri elettrici, trasformatori, casse acusti-che, giocattoli, elettrodomestici a batte-

ria eccetera. L’efficacia di protezione ègarantita da una resistenza serie moltobassa e da tempi di intervento moltorapidi. Non avendo parti meccaniche, i

PolySwitch sono utilizzabili nei piùsvariati ambienti. Rispetto ai normalifusibili, il costo dei PolySwitch è sicu-ramente superiore; tuttavia consideran-

50 Elettronica In - luglio agosto ‘95

A sinistra, variazionedella resistenza internadel PolySwitch in fun-zione della temperatu-ra. A destra, il “case”dei PolySwitch della

serie RUE.

Page 53: Rivista1

do anche il costo del portafusibile equello del montaggio meccanico i duecosti si equivalgono. Un PolySwitchper dispositivi a bassa tensione costainfatti al dettaglio meno di 2.000 lire.L’aspetto fisico di un Polyswitch è soli-tamente quello di un dischetto nonpolarizzato di diametro compreso tra10 e 20 millimetri; esistono anche deimodelli rettangolari, a goccia e persinoper montaggio superficiale (SMD). I PolySwitch possono essere suddivisiin tre grandi famiglie, a seconda dellatensione massima di lavoro. I compo-nenti della famiglia RUE sono adattiper circuiti con tensione massima dilavoro di 30 volt, tipicamente quindiper dispositivi a batteria o con tensionimolto basse; la famiglia RXE è adattaper circuiti con tensioni massime di 50-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 51

Caratteristiche tecniche dei PolySwitch serie RUE

La tabella di sinistra consente di ricavare il tempo di attivazione del PolySwitch quando siano notisia il modello utilizzato (effettuare il calcolo sulla curva relativa) che la corrente assorbita dal

circuito in avaria. La tabella di destra consente invece di conoscere i valori di IHOLD e di ITRIP in funzione della temperatura di lavoro.

60 volt, quindi per apparecchiatureaudio di potenza e simili; infine lafamiglia PSR può funzionare con ten-sioni massime comprese tra 120 e 600

volt ed è quindi adatta per circuiti tele-com, motori, ed apparecchiature ali-mentate a tensione di rete. Le altrecaratteristiche di questi componentisono evidenziate in tabella. Tra le piùimportanti segnaliamo la corrente mas-sima continua di passaggio senza inter-vento del componente (IHOLD). Talevalore è solitamente riferito ad unatemperatura di 20 o 60 gradi.Nella tabella troviamo poi un altrovalore di corrente (ITRIP) che indica lasoglia oltre la quale il componente èsicuramente entrato in funzione (resi-stenza alta). Anche questo dato vieneriferito alla temperatura di 20 e 60gradi. La resistenza del componente ariposo (condizione normale di funzio-namento) viene indicata nelle successi-ve due colonne (RNOMINALE e RMASSI-

Page 54: Rivista1

MA, sempre con componente a riposo).Troviamo poi il valore di corrente mas-sima al quale il componente può lavo-rare; tale valore è di ben 40 ampère perle prime due famiglie. Con la sigla PD

viene indicata la potenza dissipata dalPolySwitch nello stato di intervento.Tale valore, come vedremo meglio inseguito, va utilizzato per calcolare laresistenza del componente. Il tempotipico d’intervento dei PolySwitchvaria a seconda del modello e della cor-rente di lavoro.

COME SI SCEGLIE IL POLYSWITCH

Vediamo ora come scegliere il compo-nente in funzione di quelle che sono lecaratteristiche del circuito. Innanzitutto

va selezionata la linea di PolySwitchpiù adatta in base alla tensione di lavo-ro. Se, ad esempio, il fusibile autoripri-stinante dovrà proteggere un’apparec-chiatura funzionante a 12 volt, dovremoutilizzare un elemento della famigliaRUE. In base alla corrente normale difunzionamento del dispositivo dovremoscegliere un PolySwitch che abbia unvalore di IHOLD di poco superiore a que-sto valore. Così, ad esempio, se la cor-rente di lavoro non supera normalmen-te i 500 mA, sceglieremo il modelloRXE065 che a 20 gradi presenta unvalore di IHOLD di 650 mA. In questomodo il componente entrerà in funzio-ne quando l’assorbimento supererà i650 mA. Sicuramente il PolySwitchpasserà nello stato di alta resistenzaquando la corrente raggiungerà i 980

52 Elettronica In - luglio agosto ‘95

mA (valore di ITRIP). Se durante il fun-zionamento la temperatura ambientalenelle vicinanze del componente doves-se risultare maggiore di 20 gradi centi-gradi, dovremo fare riferimento per lanostra scelta alla tabella di IHOLD relati-va a 60 gradi. Nell’esempio, la sceltacadrà sul modello RX090 (soglia diintervento di 590 mA e valore di ITRIP

di 880 mA). Nella maggior parte deicasi questi criteri di scelta sono più cheaccettabili e il componente selezionatorisulterà sicuramente adatto allo scopo.Per quanti volessero approfondire ildiscorso, anche solo a titolo informati-vo, riportiamo qui di seguito altri ulte-riori parametri che possono entrare ingioco durante la scelta di unPolySwitch. I valori delle correnti diintervento ( IHOLD e ITRIP) che in tabel-la sono riferiti solamente a due tempe-rature (20 e 60 gradi) possono esserecalcolati per qualsiasi temperaturafacendo riferimento al grafico delladeriva termica tipico di ciascuna fami-glia di PolySwitch. Così, ad esempio,(vedi tabella) per la famiglia RUE ilvalore di IHOLD a -40°C è superiore del150% rispetto alla stesso valore a 20°Ced analogamente il valore di ITRIP èsuperiore del 270% rispetto a quello diriferimento. Anche per i tempi di inter-vento esiste un apposito grafico checonsente di calcolare con precisione lavelocità del componente.Approfondiamo l’argomento facendoriferimento ad un esempio pratico, unmotore alimentato a 12 volt con unassorbimento nominale di 1,2 A e conuna corrente di corto circuito (a rotorebloccato) di 12 A. Il circuito di prote-zione deve poter funzionare tra - 20°Ce +40°C. Risulta evidente che puòessere utilizzato un elemento dellafamiglia RUE che consente di operarecon una tensione ed una corrente mas-sima rispettivamente di 30 volt e di 40ampère. Essendo la corrente nominaledi 1,2 A, dovremo scegliere un compo-nente che alla massima temperaturapresenti questo valore di soglia o unvalore leggermente superiore.Osservando il grafico della deriva ter-mica della famiglia, notiamo che a 40gradi il valore nominale è di circa il20% inferiore; pertanto è necessarioscegliere un componente che a 20°Cpresenti una corrente del 20% superio-re ovvero una corrente di circa 1,5 A.

Page 55: Rivista1

La scelta non può che cadere sulmodello RUE160 che presenta (a20°C) una corrente IHOLD di 1,6 A eduna corrente ITRIP di 2,88 A. A questopunto bisogna verificare che anche allatemperatura minima di funzionamentoil PolySwitch entri sicuramente in fun-zione. Sempre osservando il graficotroviamo che a - 20°C la corrente IHOLD

aumenta del 135% portandosi quindi a2,16 A mentre (questo è il dato piùimportante) la corrente ITRIP sale del240% passando da 2,88 A a quasi 7 A.Pertanto, a -20°C , il PolySwitch inter-verrà a 2,16 A e risulterà sicuramentenello stato di massima resistenza a 7 A.Tale valore è inferiore a quello di cortocircuito del motore (12 A) e quindi lascelta effettuata va considerata corretta.La resistenza che presenta ilPolySwitch nello stato di intervento èdata dalla seguente semplice formula:

R = V2/PD

dove V è la tensione di lavoro del cir-cuito e PD la potenza dissipata dal com-ponente. Nel nostro caso, essendo ilvalore di PD del RUE160 di 0,9 W, il

valore della resistenza del PolySwitchnello stato di alta resistenza è il seguen-te:

R = V2/PD = 144/0,9 = 160 Ohm

Per calcolare il tempo di intervento deldispositivo nel caso di passaggio dallacorrente di 1,2 A a quella di corto cir-cuito di 12 A, è sufficiente fare riferi-mento al grafico relativo prendendo inconsiderazione la curva B a cui appar-tiene il modello RUE160. Il tempod’intervento risulta di circa 0,2 secondi.Sono pochissimi i rivenditori al minuto

di materiale elettronico che dispongonodi questi componenti; tra questi segna-liamo la ditta Futura Elettronica diRescaldina (0331/576139) che disponedi una vasta gamma di PolySwitch eche effettua anche vendita per corri-spondenza.

Elettronica In - luglio agosto ‘95 53

Tipica applicazione deiPolySwitch. Questi

dispositivi, come i fusi-bili, vanno collegati inserie alla sorgente di

alimentazione.

Miniallarme I.R.Miniallarme I.R. a tre funzionia tre funzioni

Anti-intrusione Campanello automatico Annuncio visita Sicurezza Controllo aree

Sensore ad infrarossi passivi autoalimentato (con pila da 9 volt),che può essere utilizzato sia come antifurto che come campanellodi ingresso (indicatore di prossimità). Nella funzione antifurto, dopoun tempo di inibizione che consente di uscire dai locali, se qualcu-no entra nel raggio di azione del sensore provoca l’attivazione dellasirena per 30 secondi. Al contrario, nella funzione campanello, ildispositivo emette due brevi note quando la persona transita davan-ti al sensore. Il dispositivo è munito di braccio snodabile che ne faci-lita la messa in opera. Possibilità di attivare il generatore sonoro conun pulsante esterno. Portata del sensore di oltre 10 metri.

FR45 L. 38.000

Per ordini o informazioni scrivi o telefona a:FUTURA ELETTRONICA, V.le Kennedy 96, 20027 Rescaldina (MI), Tel. 0331-576139, Fax 0331-578200

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 56: Rivista1

di Davide Scullino

AMPLI MOSFET220 WATT

ALTA FEDELTA’

La musica è bella e in alcuni casi per gustarla almeglio bisogna dare un po’ di volume; se vi capi-

ta spesso di dover tirare per il collo il vostro impiantohi-fi senza riuscire ad ottenere quello che volete, nonvi resta che una soluzione: cambiare almeno l’ampli-ficatore. Naturalmente con uno di maggior potenza. Seavete un po’ di soldi da spendere ilproblema è risolto: basta andare in unnegozio a comperare quello che fa pervoi. Altrimenti non vi resta che improv-visarvi abili tecnici elettronici e, conl’aiuto di questo articolo, costruirecon le vostre mani un super ampli-ficatore che soddisfi la vostra “fame” diwatt. Non è difficile, altrimenti nonstaremmo qui a proporvelo; l’idea(ovvero il progetto) ce la mettiamo noi,cosicché a voi non resta che la parte più facile e inte-ressante: il montaggio e la messa a punto. L’idea, cioèil “succo” di questo articolo, è uno schema che abbia-mo realizzato appositamente per l’occasione; si tratta

di un amplificatore BF capace di eroga-re oltre 220 watt R.M.S. su 4 ohm, e

circa 140 watt su 8

ohm. Insieme alla bella potenza il nostro amplificato-re offre un bel suono, garantito dallo stadio finalerealizzato con due coppie complementari di mosfetHitachi: i nuovi 2SK1058 e 2SJ162. L’impiego dimosfet di potenza al posto dei tradizionali transistorbipolari rende il nostro amplificatore adatto ad impie-

ghi gravosi quali l’uso in impianti disonorizzazione per sale da ballo,feste, piccoli concerti, ecc.; infatti ilmosfet distorce in maniera diversadal transistor BJT, producendocomunque un suono più dolce anchequalora un picco di potenza facessearrivare al taglio (clipping) la formad’onda applicata all’altoparlante.Inoltre il mosfet ha un coefficiente ditemperatura positivo, il che significa

che limita la propria corrente di drain (e di conseguen-za quella di source) in funzione della temperatura cheraggiunge; perciò se impiegato a potenze molto ele-vate l’amplificatore tendesse a surriscaldare, automa-ticamente i finali limiterebbero l’erogazione di potenzaad un valore non dannoso. Vi proponiamo quindi larealizzazione di un amplificatore che, pur non volendofare concorrenza ai più accreditati prodotti commer-ciali, può darvi molte soddisfazioni e soprat-

tutto la potenza necessaria perdiffondere musica all’a-

perto o per poter

Page 57: Rivista1

Potente e versatile finale constadio di uscita realizzato con

mosfet complementari2SK1058 e 2SJ162. Il circuito

può erogare ben 220 wattr.m.s. su un carico di 4 ohm

con una tensione di alimenta-zione duale di 65 volt per

ramo.

ascol-tare comesi deve la musi-ca classica, i cui“pieni” d’orchestra, perla loro straordinaria dina-mica, possono essere ascoltatisenza distorsione e in tutta la loroforza solo con un amplificatore moltopotente, anche se tenuto normalmente abasso volume. Se volete capire meglio come èfatto l’amplificatore che vi proponiamo, e che cosa locaratterizza, seguiteci perché ora andiamo ad esami-narne lo schema elettrico; il circuito è illustrato inqueste pagine. Potete subito notare lo stadio finalerealizzato dai mosfet T9, T10, T11 e T12, che lavora-no in simmetria complementare; l’adozione di duecoppie in parallelo è stata dettata principalmente dallanecessità di erogare al carico la corrente necessariaad ottenere la massima potenza su 4 ohm: un solomosfet (sia esso un 2SK1058 o un 2SJ162) puòerogare 7 ampère (valore corrispondente allamassima corrente di drain) mentre per otte-nere i 220 watt su 4 ohm di ampère ne

occorrono almeno 7 e mezzo. I

mosfetsono pilotati in parallelo a due a due, ovvero i2SK1058 ricevono il medesimo segnale di gate e lostesso accade per i due 2SJ162. Per minimizzare glieffetti delle differenze di amplificazione tra i mosfet

di ciascun ramo, entram-bi hanno in serie

al source Nat

iona

l

Page 58: Rivista1

una resistenza che funziona come ele-mento di retroazione. Quindi le resi-stenze R25, R26, R27, R28, retroa-zionano i mosfet limitandone l’ampli-ficazione e rendendola uguale pertutti, indipendentemente dai parametriindividuali. Notate che le resistenze disource non sono necessarie nel caso incui si impiega una sola coppia di

mosfet, poiché non è necessaria alcu-na retroazione, nemmeno quella in con-tinua; infatti, come abbiamo detto pocofa, i mosfet limitano automaticamentela corrente nel proprio canale in fun-zione della temperatura a cui lavorano.Lo stadio realizzato con i mosfet non èche la parte finale del nostro amplifi-catore, cioè quella che deve alimenta-

56 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Schemaelettrico

re l’altoparlante e perciò deve poterfornire una tensione di ampiezza note-vole e tutta la corrente che serve. Imosfet funzionano connessi a sourcecomune, perciò sono pilotati a coppieda un segnale la cui ampiezza è un po’più alta di quella del segnale che ali-menta l’altoparlante. Il segnale di pilotaggio viene dato daciò che li precede, cioè dallo stadiopreamplificatore e pilota; vediamo lecose con ordine: il segnale in arrivodalla fonte BF (preamplificatore hi-fi,registratore, lettore CD, mixer, ecc.)viene applicato ai punti marcati con“IN” dai quali procede verso il primostadio amplificatore. La parte del circuito che amplifica perprima il segnale è il differenziale com-posto da T2 e T3; entrambi sono tran-sistor PNP a basso rumore, tra imigliori per quanto riguarda la realiz-zazione di stadi amplificatori d’ingres-so. T2 e T3 sono 2N3963, come T1,

Page 59: Rivista1

COMPONENTI

che nel circuito funge da generatore dicorrente costante per il differenziale.La presenza del generatore di correntecostante contribuisce a ridurre la distor-sione dell’amplificatore poiché riducel’ampiezza della componente di modocomune all’uscita del differenziale. T1è polarizzato mediante il partitore for-

mato da R2, R4 ed R5; il trimmer R4permette quindi di regolarne la correntedi collettore, perciò il valore dellatensione continua (offset) all’uscita del-l’intero amplificatore. La tensione pre-sente tra il collettore del T2 e il ramod’alimentazione negativa dell’amplifi-catore serve a polarizzare T5; quest’ul-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 57

R 1 = 100 Kohm R 2 = 120 Kohm R 3 = 1 Kohm R 4 = 10 Kohm trimmer R 5 = 4,7 Kohm R 6 = 1,8 Kohm R 7 = 47 ohm R 8 = 47 ohm R 9 = 680 ohm R10 = 1,2 Kohm R11 = 2,7 Kohm R12 = 270 ohm R13 = 18 Kohm R14 = 100 Kohm R15 = 68 ohm R16 = 4,7 Kohm trimmerR17 = 3,3 Kohm R18 = 68 ohm R19 = 470 ohm 2W R20 = 470 ohm 2W R21 = 100 ohm R22 = 100 ohm R23 = 100 ohm R24 = 100 ohm R25 = 0,1 ohm 5W R26 = 0,1 ohm 5W R27 = 0,1 ohm 5W R28 = 0,1 ohm 5W R29 = 10 ohm 2W C 1 = 1 µF 100V poliestere

C 2 = 47 pF C 3 = 100 nF 100V poliestere C 4 = 100 nF 100V poliestere C 5 = 22 µF 63Vl C 6 = 27 pF C 7 = 470 µF 100Vl C 8 = 330 pF C 9 = 330 pF C10 = 100 nF 100V poliestere D 1 = 1N4148 D 2 = 1N4002 T 1 = 2N3963 T 2 = 2N3963 T 3 = 2N3963 T 4 = BF472 T 5 = BF471 T 6 = BD139 T 7 = BF471 T 8 = BF472 T 9 = 2SK1058 T10 = 2SJ162 T11 = 2SK1058 T12 = 2SJ162 F 1 = Fusibile 10A ritardato, 5x20 L 1 = Vedi testo

Le resistenze fisse, salvo quelleper cui è specificato diversamente,sono da 1/4 di watt con tolleranzadel 5 %.

timo, un BF471, funge da amplifica-tore del segnale del differenziale. Ilcarico di collettore di T5 non è la soli-ta resistenza ma qualcosa di più com-plesso: un altro generatore di correntecostante, realizzato in questo caso conil transistor PNP T4. Quest’ultimo è ilcomplementare del T5, cioè un BF472,ed è polarizzato mediante le resistenzeR12 , R13, e R15. Abbiamo preferito il generatore dicorrente alla solita resistenza principal-mente per una ragione: con le tensionidi alimentazione che occorrono al buonfunzionamento dell’amplificatore laresistenza di collettore per T5 avrebbedovuto essere di valore abbastanza ele-vato (circa 30 Kohm).Pertanto inevitabilmente l’amplifica-tore avrebbe presentato una certadistorsione della forma d’onda di usci-ta, dovuta ad un appiattimento dellesemionde positive. Per capire questoconcetto occorre considerare l’amplifi-

CARATTERISTICHE TECNICHE

Potenza di uscita r.m.s. su 4 Ohm .... 220 wattPotenza di uscita r.m.s. su 8 Ohm .... 140 wattBanda Passante ................................. 10-60.000 HzDistorsione armonica totale .............. 0,1 %Rapporto segnale/disturbo ................ 102 dB Sensibilità di ingresso ....................... 0,81 V r.m.s. (4 ohm)

1 V r.m.s. (8 ohm)Tensione di alimentazione max ........ 65 volt per ramoCorrente massima assorbita ............. 4 A (4 ohm)

Page 60: Rivista1

catore impegnato ad amplificare unsegnale sinusoidale: in semionda nega-tiva T5 va maggiormente in conduzione(rispetto alla condizione di riposo) epolarizza maggiormente T8, la cui cor-rente di base scorre senza problemi nelcollettore del T5; in semionda positivaT5 tende ad interdirsi, cosicché dimi-nuisce la caduta sulla sua resistenza dicollettore e la base di T7 assume unpotenziale via via crescente. E’ chiaroche in un transistor NPN aumentando ilpotenziale di base cresce la corrente

in questo stesso terminale, ma è altret-tanto chiaro che questa corrente devevenire da qualche parte: dal ramopositivo di alimentazione, attraversola resistenza di collettore di T5. E’quindi evidente che quando T7 condu-ce di più, la corrente richiesta aumentae ciò provoca maggior caduta sullaresistenza di collettore; è altrettantoevidente che la caduta di tensioneforza l’abbassamento del potenziale dibase di T7, che perciò non può entra-re in conduzione più di tanto. Quindi la

58 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Piano di cablaggio

tensione di uscita dell’amplificatorepuò venire cimata ad un valore limi-te minore di quello relativo allasemionda negativa, determinando per-ciò distorsione. Con il generatore dicorrente tutto ciò viene evitato; vedia-mo come: se la corrente di collettore diT4 (generatore) è costante è ovvio chequando T5 tende ad interdirsi e la suacorrente di collettore diminuisce,quella che avanza può alimentaresenza difficoltà la base del T7, chequindi può condurre fino al limite e

Nella foto, il prototipo dell’amplificatore da 220

watt. I quattro mosfet vannoisolati utilizzando gli apposi-ti fogli di mica o di gommasiliconica. Le viti di fissag-

gio non vanno isolate inquanto i mosfet della Hitachiimpiegati nell’amplificatoredispongono di fori passanti

isolanti, annegati nellaplastica.

Page 61: Rivista1

trimmer R16 in modo da polarizzaredi meno T6, così da farlo tendereall’interdizione, diminuisce la correntesottratta alle basi di T7 e T8, che per-ciò possono essere polarizzati mag-giormente, avendo una maggior cor-rente di collettore. La corrente di col-lettore di T7 e T8 è poi proporziona-le a quella di emettitore, che determinala caduta di tensione ai capi di R19(per T7) ed R20 (per T8) e quindi la dif-ferenza di potenziale Vgs dei mosfet.Più è elevata tale tensione, maggiore è

il valore della corrente di drain di ognisingolo mosfet, quindi la correnteassorbita a riposo dall’amplificatore.Minore è la polarizzazione (potenzialedi base) di T7 e T8, minore è la Vgsdei singoli finali che perciò conduconomeno ed hanno così una minor corren-te di drain. Questo, l’abbiamo detto,vale a riposo, perché quando l’ampli-ficatore lavora con segnale BF all’in-gresso la corrente che assorbe cambiacontinuamente ed è sicuramente supe-riore; infatti non scorre solamente tra i

Elettronica In - luglio agosto ‘95 59

Circuito stampato in scala 1:1

PER LA SCATOLA DI MONTAGGIO

L’amplificatore da 220 watt è disponibile in scatola dimontaggio (cod. FT94) al prezzo di 125.000 lire. Il kit com-prende tutti i componenti, la basetta, le minuterie e labarra di dissipazione. L’alimentatore in kit (cod. FT93),completo di trasformatore toroidale da 350 VA, costa inve-ce 148.000 lire. E’ anche possibile acquistare separatamen-te i mosfet di potenza; ciascuna coppia selezionata di2SK1058 e 2SJ162 costa 32.000 lire. Il materiale va richie-sto a: FUTURA ELETTRONICA, V.le Kennedy 96, 20027Rescaldina (MI) tel 0331/576139 fax 0331/578200.

comunque al pari di T8 (in semiondediverse, naturalmente). Il segnale pre-sente sui collettore di T4 e T5 polariz-za la coppia di transistor pilota T7 eT8; questi ultimi lavorano a collettorecomune, quindi come amplificatori dicorrente, e nel nostro circuito servonoad abbassare l’impedenza dello stadiopreamplificatore in modo da pilotaresenza difficoltà i mosfet, anche quando(in alta frequenza ai transienti) i loroterminali di gate assorbono picchidi corrente non trascurabili. Il transi-stor collegato tra le basi di T7 e T8permette di stabilire con esattezza lacorrente dell’intero amplificatore ariposo, cioè in assenza di segnaleall’ingresso; allo scopo abbiamo inse-rito il trimmer R16 che ci permette dideterminare il grado di polarizzazionedel T6. Il funzionamento della regolazione èsemplice: più il transistor conduce,maggiore è la sua corrente di collet-tore; la corrente che scorre nel collet-tore di T6 passa da quello di T4 a quel-lo di T5, perciò viene sottratta allebasi di T7 e T8 che quindi vengonopolarizzati un po’ meno. Regolando il

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 62: Rivista1

cassa acustica al variare della frequen-za, ottenendo l’effetto di far vedereall’uscita dell’amplificatore un caricodi impedenza pressoché costante; larete di compensazione previene feno-meni di autoscillazione dannosi per icomponenti dell’amplificatore, e inevi-tabilmente per l’ascolto.

LA REALIZZAZIONE

A questo punto possiamo ritenere con-clusa la descrizione dello schema elet-trico, almeno per quanto riguarda gliaspetti principali; possiamo quindipreoccuparci del lato pratico del pro-getto, cioè di come si costruiscel’amplificatore. In queste pagine trova-te tutto ciò che serve per realizzare labasetta (circuito stampato) e per mon-tarvi tutti i necessari componenti. Ilcircuito stampato potete costruirlo conla tecnica che preferite, però non cam-biate la traccia delle piste; il master è ilfrutto di numerose prove tendenti adeliminare qualsiasi autoscillazione epiù in generale qualsiasi fenomenoparassita, molto frequenti in stadi diquesta potenza. Se cambiate la posizio-ne o la lunghezza delle piste, soprattut-to di quelle relative ai mosfet, è facileche l’amplificatore autoscilli, con tuttoquello che ne segue. Bene, inciso eforato il circuito stampato, dovetemontare i componenti nell’ordineseguente: prima le resistenze da 1/4 diwatt e i diodi, poi i trimmer e i transi-stor 2N3963, quindi le resistenze dipotenza e i condensatori, iniziando conquelli non polarizzati. E’ poi la voltadei restanti transistor, del portafusibilee della bobina L1. Notate che i diodied i condensatori elettrolitici hannouna polarità, quindi affinché il circuitopossa funzionare devono essere inseri-ti nel verso giusto: quello indicato nelpiano di montaggio che trovate in que-ste pagine. Anche i transistor hannoun verso d’inserimento, indicato chia-ramente nel piano di montaggio. Fatemolta attenzione nel montare i com-ponenti perché il circuito verrà poi ali-mentato ad una tensione relativamen-te alta, e un componente polarizzatomontato al contrario, o comunque inmodo sbagliato, può creare danni rile-vanti. La bobina L1 deve essere auto-costruita avvolgendo una ventina dispire (su due strati) di filo di rame

60 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Caratteristiche tecniche dei mosfet 2SJ162 (in alto) e2SK1058 (in basso) utilizzati nel nostro modulo

amplificatore da 220 watt.

due rami di alimentazione ma vaanche nell’altoparlante collegato all’u-scita (punti OUT). A proposito di alto-parlante, i mosfet lo alimentano attra-verso un fusibile da 10 ampère (proteg-ge la bobina mobile dell’altoparlantein caso di cortocircuito dei finali diun solo ramo con conseguente ero-

gazione di una delle tensioni di alimen-tazione) ed una bobina che filtra even-tuali disturbi ad alta frequenza chepotrebbero creare problemi alle unitàper le note acute (tweeter) dei diffusoria più vie. La rete R29-C10 permette laparziale compensazione delle variazio-ni di impedenza dell’altoparlante o

Page 63: Rivista1

assorbimento di circa 100 milliampè-re. Quindi spegnete l’alimentatore,attendete un minuto affinché si scari-chino i condensatori di livellamento, etogliete il tester dal ramo positivoripristinando il collegamento originale;ponete il tester all’uscita dell’amplifi-catore (che fino a regolazioni ultimatenon deve avere l’altoparlante o altrocarico all’uscita) dopo averlo dispostoalla misura di tensioni continue confondo scala di 2 o 10 volt (il puntalenegativo va a massa) e riaccendetel’alimentatore. Se la tensione (offset)che misurate col tester è maggiore di50 millivolt, positivi o negativi chesiano, dovete agire sul cursore deltrimmer R4 allo scopo di riportarlasotto tale valore. Fatto ciò l’amplifica-tore è tarato e quindi pronto per l’uso;scollegate il tester dalla sua uscita, spe-gnete l’alimentatore, e rimuovete ilcortocircuito dai punti di ingresso.

PER L’ALIMENTAZIONE

Il finale a mosfet richiede un’alimenta-zione simmetrica di ± 65 volt in conti-nua, ed una corrente di circa 7,5ampère; per alimentarlo consigliamodi realizzare un semplice circuitocomposto da un ponte raddrizzatore da200V, 25A, seguito da condensatori dilivellamento da 100Vl, realizzandoalmeno 10.000 microfarad per cia-scun ramo. Il ponte a diodi va ali-mentato con il secondario di un trasfor-matore 220V/90 o 92V a presa centra-le, capace di erogare almeno 4 ampère(la potenza che il trasformatore deveerogare è di circa 350 VA). Volendorealizzare un amplificatore stereoconsigliamo di aumentare la capacità dilivellamento a 15.000 microfarad perramo, e di usare un trasformatore consecondario da 7,5 o 8 ampère.Naturalmente è bene mettere dei fusibi-li in serie ai due rami di uscita dell’a-limentatore; fusibili da 10 A ritardatiper l’amplificatore in mono, e da 12 o15 A ritardati nel caso di amplificato-re stereo.

Elettronica In - luglio agosto ‘95 61

smaltato del diametro di 1 mm su dia-metro (senza nucleo) di 5-6 millime-tri; terminato l’avvolgimento, prima disaldare i terminali della bobina biso-gna raschiarne lo smalto dagli estremi,altrimenti lo stagno non può aderire enon si realizza il collegamento elettri-co voluto. I mosfet vanno montati inpiedi, piegandone i terminali in mododa far arrivare la superficie metallicadi ciascuno al bordo posteriore dellostampato; quindi vanno avvitati (natu-ralmente interponendo dei foglietti dimica spalmati con grasso di silicone daentrambe le superfici) ad un dissipato-re di calore avente resistenza termicanon superiore a 0,5 °C/W. Non c’é ilproblema dell’isolamento delle viti dimontaggio poiché i mosfet TO-3P dellaHitachi hanno il foro di fissaggio rea-lizzato nella plastica; perciò si posso-no usare viti di metallo senza doversipreoccupare di evitarne il contatto conil corpo dei transistor. Per qualsiasidubbio riguardante il montaggio date

un’occhiata alla disposizione dei com-ponenti ed alle foto del prototipo chetrovate in queste pagine.

TARATURA E COLLAUDOBene, una volta montato, l’amplificato-re è pronto per il collaudo; prima di

poterlo utilizzare va comunque tarato,in modo che possa lavorare nellemigliori condizioni senza distorcere oassorbire troppa corrente surriscaldan-dosi inutilmente. La taratura riguardadue trimmer che controllano due para-metri: la tensione di offset all’uscitae la corrente a riposo, ovvero la pola-rizzazione dei finali in classe AB. Perpoter procedere dovete realizzare l’ali-mentatore, composto da un trasforma-tore con secondario da 2x46 volt, 7,5ampère, un ponte a diodi da 25A, 200V,e batterie di condensatori di livella-mento da 100VL per complessivi20.000 microfarad (10.000 per ramo);quindi dovete collegare l’alimentatoreal finale (attenzione a non invertire lapolarità!) e, prima di dare tensione,portare a metà corsa il cursore del trim-mer R4 e a tre quarti (verso il collet-tore di T6) o a metà corsa quellodell’R16. Fatto ciò dovete metteremomentaneamente in cortocircuitol’ingresso dell’amplificatore e porre un

tester, disposto per la misura di cor-renti continue con fondo scala di 500mA, in serie al ramo positivo di ali-mentazione, rivolgendone il puntale“+” all’uscita dell’alimentatore; datequindi tensione ed eventualmente agitesul cursore dell’R16 (ruotandolo len-tamente) allo scopo di ottenere un

Page 64: Rivista1

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/4” CMOS;Risoluzione: 240 linee TV; Sensibilità: 0,5 Lux (F1.4); Ottica: f=3,5 mm, F2.6 PIN-HOLE;Alimentazione: 7 -12Vdc - 50mA;Dimensioni: 8,5x8,5x15 mmFR220

96,00

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/3” CMOS;Risoluzione: 380 linee TV; Sensibilità: 0,5 Lux (F1.2); Ottica: f=5 mm, F4.5 PIN-HOLE;Alimentazione: 12Vdc - 50mA;Dimensioni: 22x15x16 mmStesso modello con ottica f=3,6 mmFR125/3.6 48,00

Tipo: sistema standard PAL;Elemento sensibile: 1/3” CMOS;Risoluzione: 380 linee TV; Sensibilità: 3 Lux (F1.2); Ottica: f=5 mm, F4.5 PIN-HOLE;Alimentazione: 12Vdc - 50mA;Dimensioni: 22x15x16 mmStesso modello con ottica f=3,6 mmFR126/3.6 56,00

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/3” CCD;Risoluzione: 400 linee TV; Sensibilità: 0,3 Lux (F2.0); Ottica: f=3,6 mm, F2.0;Alimentazione: 12Vdc - 110mA;Dimensioni: 32x32x27 mmStesso modello con ottica:

• f=2,5 mm FR72/2.5 48,00• f=2,9 mm FR72/2.9 48,00• f=6 mm FR72/6 48,00• f=8 mm FR72/8 48,00• f=12 mm FR72/12 48,00• f=16 mm FR72/16 48,00

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/3” CCD;Risoluzione: 400 linee TV; Sensibilità: 0,5 Lux (F2.0); Ottica: f=3,7 mm, F3.5;Alimentazione: 12Vdc - 110mA;Dimensioni: 32x32x20 mm

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/3” CCD;Risoluzione: 400 linee TV; Sensibilità: in funzione dell’obiettivo; Alimentazione: 12Vdc - 110mA;Dimensioni piastra: 32x32 mmIl modulo dispone di attacco standard perobiettivi di tipo C/CS.

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/3” CCD;Risoluzione: 400 linee TV; Sensibilità: 0,01 LuxOttica: f=3,6 mm, F2.0;Alimentazione: 12Vdc - 150mA;Dimensioni: 55x38 mm

Tipo: sistema standard PAL;Elemento sensibile: 1/4” CCD;Risoluzione: 380 linee TV; Sensibilità: 0,5 Lux (F1.2); Alimentazione: 12Vdc -80mA;Dimensioni: 32x34x25 mmIl modulo dispone di attacco stan-dard per obiettivi di tipo C/CS.

Tipo: sistema standard PAL;Elemento sensibile: 1/4”CCD;Risoluzione: 380 linee TV; Sensibilità: 1 Lux (F1.2); Ottica: f=5,5 mm, F3.5;Alimentazione: 12Vdc -80mA;Dimensioni: 32x32x16mm

Tipo: sistema standard PAL;Elemento sensibile: 1/4” CCD;Risoluzione: 380 linee TV; Sensibilità: 0,2 Lux (F1.2); Ottica: f=3,7 mm, F2.0;Alimentazione: 12Vdc -80mA;Dimensioni: 32x32x32 mmStesso modello con otticaf=2,9mm FR89/2.9 95,00

Tipo: sistema standard PAL;Elemento sensibile: 1/4” CCD;Risoluzione: 380 linee TV; Sensibilità: 2 Lux (F2.0); Ottica: f=3,7 mm, F2.0;Alimentazione: 12Vdc -65mA;Dimensioni: 26x22x30 mmStesso modello con otticaf=5.5mm FR168/PH 110,00

Microtelecamere

Telecameresu scheda

FR30023,00

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/3”CMOS;Risoluzione: 240 linee TV; Sensibilità: 2 Lux (F1.4); Ottica: f=7,4 mm, F2.8;Alimentazione: 5Vdc -10mA;Dimensioni: 21x21x15 mm

FR30127,00

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/3”CMOS;Risoluzione: 240 linee TV; Sensibilità: 2 Lux (F1.4); Ottica: f=4,9 mm, F2.8;Alimentazione: 5Vdc -10mA;Dimensioni: 16x16x15 mm

FR30256,00

Tipo: sistema standard PAL;Elemento sensibile: 1/3”CMOS;Risoluzione: 380 Linee TV; Sensibilità: 3 Lux (F1.4); Ottica: f=6 mm, F1.6;Alimentazione: 5Vdc -10mA;Dimensioni: 20x22x26mm

ModelliCMOS

ModelliCCD in B/N

ModelliCCD

a colori

ModelliCMOSda circuitostampato

Via Adige, 1121013 GALLARATE (VA)

Tel. 0331/799775Fax. 0331/778112www.futuranet.it

Tipo: sistema standard CCIR;Elemento sensibile: 1/4” CMOS;Risoluzione: 240 linee TV; Sensibilità: 0,5 Lux (F1.4); Ottica: f=3,1 mm, F3.4 PIN-HOLE;Alimentazione: 7 -12Vdc - 20mA;Dimensioni: 8,5x8,5x10mmFR220P

125,00

FR12544,00

FR12652,00

FR168110,00

FR89/C95,00

FR89/PH95,00

FR8995,00

FR7248,00

FR72/PH46,00

FR72/C46,00

FR72/LED50,00

&

Tutti i prezzi sonoda intendersi IVA compresa.

Page 65: Rivista1

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626X

Elettronica In - Giugno ‘95 63

Corso di programmazioneper microcontrollori ST626XPer apprendere la logica di funzionamento e le tecniche di pro-grammazione dei nuovi modelli di una delle più diffuse e versa-

tili famiglie di microcontrollori presenti sul mercato:la famiglia ST6 della SGS-Thomson. Prima puntata.

di Carlo Vignati e Arsenio Spadoni

L’anno scorso, tra i primi nel settore hobbistico, abbiamo realizzato e pubblicato uncompleto Corso di Programmazione per microcontrollori (circuiti integrati che, per

definizione, contengono una CPU, un oscillatore e un’ interfaccia di ingresso e di usci-ta). Nelle dieci puntate ci siamo occupati dei micro di base della famiglia ST6 dellaSGS-Thomson, precisamente dei modelli ST6210, ST6215, ST6220 e ST6225. Il suc-cesso ottenuto dal precedente Corso e la presentazione da parte della SGS-Thomsondi due nuovi e più avanzati micro siglati ST6260 e ST6265, ci hanno indotti a pubbli-

care un aggiornamento del Corso nel quale ci occuperemo di questi prodotti.

Page 66: Rivista1

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626X

64 Elettronica In - Giugno ‘95

Obiettivo principale di questo corso è la presentazionedi due nuovi microcontrollori (ST6260 e ST6265) chevanno ad aggiungersi e a completare la famiglia ST6 danoi trattata. Il corso non vuole essere solo didattico oredazionale ma anche pratico, infatti ad esso è abbina-to, come del resto al precedente, un kit di sviluppo checonsentirà, a chi lo desidera, di mettere realmente inpratica le tecniche di programmazione apprese. Vaanche detto che il corso non ha la pretesa di sostituire imanuali originali SGS-Thomson contenuti nel kit, masolo di offrire un servizio di consulenza iniziale e di ren-dere meno complicato l’apprendimento dei concetti dibase. Il corso, articolato in dieci puntate, affronterà letecniche di programmazione partendo dai concetti ele-mentari e si completerà con degli esempi pratici.

COS’E’ UN MICROCONTROLLORE E COME FUNZIONA

Il termine microcontrollore o MCU (Microcontrollerunit) identifica un particolare circuito integrato chedispone nel suo interno di almeno cinque blocchi fun-zionali:- Una CPU definita come l’unità principale di calcolo;- Una memoria “programma” solitamente di tipo ROM o

EPROM;- Una memoria “dati” di tipo RAM o EEPROM;- Una interfaccia di ingresso; - Una interfaccia di uscita.Il principio di funzionamento di un microcontrollore èmolto semplice, e coincide con quello di un computer oelaboratore elettronico e può essere riassunto in solo treoperazioni eseguite dalla CPU, essa legge l’istruzionecontenuta nella memoria programma, la interpreta e laesegue. Analizzando lo schema a blocchi dell’ST6265notiamo che la CPU indicata come “8 bit core” comuni-ca attraverso un bus bidirezionale con tutte le risorsedisponibili nel chip. Tra di esse distinguiamo le princi-pali, ovvero quelle senza le quali il micro non potrebbefunzionare, che sono la memoria ROM, la memoriaRAM e le interfacce di ingresso e uscita contraddistintedalla sigla “Port”. Nel micro ST6265 sono disponibili treblocchi di interfaccia ingresso/uscita, definiti anchecome porte di I/O (input/output), siglate rispettivamente:Port A, Port B, Port C. Ogni Port è collegato ad un deter-minato numero di pin del micro, per la precisione il PortA è collegato a 8 pin siglati da PA0 a PA7, il Port B èconnesso ai pin da PB0 a PB7, il Port C è invece colle-gato a solo 5 pin siglati PC0, PC1, PC2, PC3, PC4 ePC5. Tutti i pin collegati ai port vengono indicati con iltermine “linea di I/O (ingresso/uscita)”, il Port A e il PortB dispongono dunque di 8 linee ciascuno, mentre il PortC dispone di 5 linee di I/O. Ogni singola linea può esse-re programmata per funzionare come ingresso o comeuscita. Ad esempio se colleghiamo un pulsante ad un pindi I/O del micro dovremo programmare questo pin comeingresso, al contrario se vi colleghiamo un relè il pin saràsettato come uscita. Concludendo, ogni linea di I/O

viene detta di ingresso se l’informazione transita dalmondo esterno alla CPU, oppure di uscita se i dati si spo-stano dalla CPU al mondo esterno. I nuovi microcon-trollori ST6260 e ST6265 dispongono di funzioni moltoavanzate per ogni linea di I/O; sono infatti disponibiliben 5 opzioni per ogni pin di ingresso: ingresso norma-le, ingresso con resistore di “pull-up”, ingresso di inter-ruzione, ingresso analogico, ingresso seriale. Per un pindi uscita sono invece disponibili 4 diversi tipi di funzio-namento: uscita “push-pull”, uscita “open-drain”, uscitaad alta corrente, uscita seriale. Nel capitolo dedicatoall’interfaccia di I/O vedremo nel dettaglio come funzio-nano e come vanno usate le linee di I/O, per ora fermia-moci qui e procediamo invece nella descrizione delloschema a blocchi.

Contenitori disponibili per i microcon-trollori ST6 della SGS-Thomson.

Page 67: Rivista1

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626X

Elettronica In - Giugno ‘95 65

LA FAMIGLIA ST6

Il prefisso ST6 indica una famiglia di microcontrollori prodotti dalla SGS-Thomson per applicazioni genera-li (General Purpose Microcontrollers). Riportiamo nella seguente tabella le caratteristiche principali che dif-ferenziano i vari modelli:

SIGLA ROM RAM EEPROM I/O A/D LED TIMER ARTIMER SPI CONTENITOREST6210 2 64 - 12 8 4 1 - - DIP20 ST6215 2 64 - 20 16 4 1 - - DIP28ST6220 4 64 - 12 8 4 1 - - DIP20ST6225 4 64 - 20 16 4 1 - - DIP28ST6260 4 128 128 13 7 6 1 1 1 DIP20ST6265 4 128 128 21 13 8 1 1 1 DIP28

ROM: indica la memoria programma ed è espressa in Kbyte, RAM: indica i byte di memoria dati, EEPROM:byte disponibili di memoria dati non volatile, I/O: porte di ingresso o di uscita, A/D: convertitore da analogi-co a digitale, LED: indica le porte ad “alta corrente”, TIMER: timer a 8 bit, ARTIMER: timer a 8 bit di tipoautoricaricabile, SPI: interfaccia seriale.La tabella sopra riportata indica una serie di microcontrollori che si differenziano l’uno dall’altro a causa dellediverse risorse disponibili, mentre, al contrario, tutti hanno in comune lo stesso set di istruzioni. Da qui nasce la definizione di famiglia ovvero quell’insieme di micro che condividono lo stesso software, lostesso assemblatore, e lo stesso algoritmo di programmazione, pur avendo risorse interne diverse. Se ne dedu-ce che imparando a lavorare con uno qualsiasi di questi chip si può facilmente e rapidamente passare ad unaltro modello della stessa famiglia.

Configurazione pin per ST6210 e ST6220 Configurazione pin per ST6215 e ST6225

Configurazione pin per ST6260 Configurazione pin per ST6265

Page 68: Rivista1

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626XIL PROGRAMMAIl blocco indicato come “User program ROM” indica laparte del chip atta a contenere il programma. Se, adesempio, utilizziamo un ST6265 e lo alimentiamo appli-cando una tensione tra i pin Vdd e Vss potremo verifica-re con un tester che tutte le linee di I/O rimangono nellacondizione ad alta impedenza. Non succede praticamen-te nulla, ovvero i pin non variano e restano sempre nellostesso stato. Il micro in oggetto dispone sì di una memo-ria programma ma essa risulta vuota, ovvero non contie-ne alcun comando che può essere interpretato dallaCPU. Noi abbiamo acquistato la parte hardware che con-siste fisicamente nell’integrato siglato ST6265 ma perfunzionare è necessario procedere alla sua programma-zione. Da queste affermazioni nasce il concetto di pro-gramma software che rappresenta la sequenza deicomandi che la CPU deve processare ed eseguire. Ilsoftware viene “scritto” dall’utente in funzione di ciòche si vuole far fare al micro e successivamente trasferi-to nella memoria programma che può essere di tipoPROM o EPROM. I micro dotati di memoria program-ma di tipo PROM vengono definiti OTP (One time pro-grammable) ovvero programmabili una sola volta e sonousati per produrre piccole o medie serie di integrati atti asvolgere sempre le stesse funzioni; al contrario, i microcon memoria programma di tipo EPROM, possono esse-

re cancellati e programmati più volte, vengono perciòutilizzati prevalentemente in fase di messa a punto delsoftware. In ogni caso, sia per micro di tipo EPROM chedi tipo OTP, per poter lavorare è necessario disporre diun computer e di un appropriato sistema di sviluppodenominato “Starter Kit”. I comandi da impartire allaCPU vengono elaborati e simulati dapprima a computere in un secondo tempo trasferiti nel chip tramite pro-grammazione. L’ST626X Starter Kit della SGS-Thomson, che contiene tutto il necessario per affrontarecorrettamente la programmazione dei micro, comprendele seguenti parti:- un dischetto contenente il software si simulazione, l’as-semblatore, il linker, il debugger e diversi esempi appli-cativi;

- la scheda di programmazione; - un alimentatore da rete;- un cavo per il collegamento al computer;- due chip ST6260 e altrettanti ST6265 in versione

EPROM;- tre manuali in inglese (ST6 Software, ST626X data

sheet, ST626X Starter Kit).Nel proseguimento del corso descriveremo dettagliata-mente sia questo nuovo Starter Kit sia il suo utilizzo. Perora limitiamoci a ricordare che ogni diversa famiglia dimicrocontrollori necessita purtroppo di un proprio siste-

66 Elettronica In - Giugno ‘95

Schema a blocchi del micro ST6220 e ST6265

Page 69: Rivista1

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626X

Elettronica In - Giugno ‘95 67

Schema della CPU dei micro ST6

ma di sviluppo. Ad esempio l’ST626X Starter Kit pro-gramma la sottofamiglia ST626X di microcontrolloriSGS-Thomson, mentre l’ST6220 Starter Kit gestisce lesottofamiglie ST621X e ST622X, e così di seguitol’M68HC705KICS Starter Kit programma il micro705K1 della Motorola, il TMS320C5X Starter Kit pro-gramma il TMS320XX della Texas Instruments, ecc. E’dunque di primaria importanza sapere esattamentequal’è il microcontrollore più adatto alle nostre esigenzee di conseguenza orientarsi sul relativo Starter Kit.

PERCHE’ USARE UN MICRO

A questo punto molti lettori si chiederanno quali sono ivantaggi offerti da un microcontrollore rispetto alla clas-sica logica cablata. Come indicato dalle statistiche, larichiesta di microcontrollori è in costante aumento, anziper essere più precisi il consumo di questi dispositivi è ditre volte superiore a quello di microprocessori (disposi-tivi che al contrario dei microcontrollori necessitano perfunzionare di ulteriori periferiche esterne, ad esempiomemorie o interfacce). Dalla nascita del primo micro-controllore sono trascorsi ben 15 anni e in questo perio-do i micro si sono diffusi e vengono utilizzati sempre inmaggior quantità e in moltissime applicazioni che spa-ziano, ad esempio, dal tostapane al forno a microonde,dalla macchina fotografica al cellulare, dal telefax allasegreteria telefonica, ecc. Inoltre, i costruttori di microprevedono nei prossimi anni un aumento di produzione

quasi esponenziale, quindi ora sorge spontanea ladomanda: ma perchè tutto questo interesse per i micro?.Per quattro motivi sostanziali. Il primo è che la notevolescala di integrazione raggiunta in questi chip consente diprodurre micro sempre più completi, robusti, affidabili econ prestazioni fino a qualche anno fa inimmaginabili.In secondo luogo le ditte costruttrici hanno da pocomesso in commercio dei sistemi di sviluppo a bassocosto (Starter Kit) che consentono anche alle piccole emedie industrie elettroniche l’utilizzo dei micro senzadovere affrontare grossi investimenti. Il terzo motivo è lariduzione del costo del prodotto finito, ovvero l’impiegodi un micro in una applicazione consente una notevoleriduzione sia del numero di componenti sia dello spazionecessario con conseguente contenimento del prezzofinale del prodotto. Per ultimo i microcontrollori sonodei componenti caratterizzati da una estrema flessibilità,ovvero mentre in una scheda tradizionale anche la mini-ma modifica ci costringe a riprogettare sia il circuito cheil master dello stampato, in una scheda gestita da unmicro basterà “riscrivere” il programma software senzaapportare alcuna modifica all’hardware della scheda. Neconsegue che anche eventuali aggiornamenti di undispositivo a micro possono essere effettuati con costicontenuti semplicemente sostituendo o riprogrammandoil micro stesso. Questi concetti valgono non solo incampo industriale ma anche nel settore hobbistico; non acaso sono sempre più numerosi i progetti con microcon-

Page 70: Rivista1

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626Xtrollore che vengono presentati sulle riviste di elettroni-ca applicata.

LA FAMIGLIA ST6

Dopo avere costatato l’importanza dei microcontrollorinon ci rimane che la scelta del modello più adatto allenostre esigenze. Il mercato dei micro è in notevoleespansione e tutte le principali Case di semiconduttorihanno nel proprio catalogo dei microcontrollori,dall’SGS-Thomson alla Texas Instruments, dallaToshiba all’Hitachi, dalla Microchip alla Motorola.Sapersi districare in questo mercato alla ricerca delmicro più appropriato non è facile. Ogni micro nasce conuna propria filosofia e presenta rispetto ai concorrenti siapregi che difetti. Una ditta che prevede l’utilizzo di unmicro per produrre migliaia di pezzi deve sicuramenteaffrontare con cura la scelta del modello più adatto, alcontrario una piccola o media industria elettronicadovrebbe basarsi su altri criteri, come ad esempio lasemplicità di programmazione, il basso costo del sistemadi sviluppo e infine la gamma di modelli disponibili.Soffermiamoci su quest’ultima affermazione introducen-do il concetto di famiglia di microcontrollori, terminecon cui si indicano micro diversi che usano lo stessosoftware di programmazione. Ad esempio, la famigliaST6 è composta da 3 sottofamiglie che sono:l’ST621X/ST622X, l’ST624X e l’ST626X. Ad ognuna

68 Elettronica In - Giugno ‘95

I registri principali presenti all’inter-no dei microcontrollori della

SGS-Thomson

Scheda di programmazione per ST626

Page 71: Rivista1

di queste sottofamiglie appartengono vari modelli dimicrocontrollore; ad esempio della famiglia ST626Xfanno parte i tipi ST6260 e ST6265. Ogni micro indica-to è disponibile sia con memoria programma di tipoEPROM che di tipo OTP. Alla famiglia ST6 appartengo-no quindi svariati microcontrollori che pur diversi l’unodall’altro condividono lo stesso software. Si deduce cheimparando ad utilizzare uno qualsiasi dei micro indicatisi può facilmente e rapidamente passare alla program-mazione di un altro micro ST6. La famiglia ST6 utilizzauna CPU ad 8 bit e consente la realizzazione di numero-si dispositivi elettronici. Per impieghi più complessi èpossibile e facile, se già si conosce l’ST6, orientarsiverso la più sofisticata famiglia ST9. Tornando alle moti-vazioni che ci hanno portato alla scelta dei micro ST6possiamo affermare che esse sono molteplici. Le princi-pali possono essere individuate nell’ottimo rapporto

prezzo/prestazioni, nella semplicità di programmazione,nella vastità di modelli disponibili, nella robustezza deimicro poiché nati per il mercato automotive, nella loronotevole diffusione e infine nella disponibilità di un pro-grammatore di basso costo.

LA SOTTOFAMIGLIA ST626X

Nel Corso precedente ci siamo occupati dei quattromodelli base della famiglia ST6 che sono: l’ST6210,l’ST6215, l’ST6220 e l’ST6225; nelle successive punta-te di questo Corso tratteremo invece l’ST6260 el’ST6265. Questi ultimi chip sono fisicamente identici aiprecedenti e condividono le stesse istruzioni softwarepoiché appartengono alla stessa famiglia. Chi già lavoracon i quattro modelli base può facilmente passare all’u-tilizzo dei due modelli avanzati, anche sicuramente

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626X

Elettronica In - Giugno ‘95 69

Caratteristiche tecniche dei micro ST6260 e ST6265

Page 72: Rivista1

MIC

RO

CO

NT

RO

LL

OR

I ST

626Xsenza leggere questo corso, in quanto sia la strutturacomplessiva che le nozioni di base hardware e softwaresono esattamente le stesse. In pratica l’ST6260 rappre-senta l’evoluzione dell’ST6220 che a sua volta è l’evo-luzione dell’ST6210. Allo stesso modo l’ST6265 derivadall’ST6225 che a sua volta deriva dall’ST6215. Per evi-tare confusioni facciamo riferimento alla tabella compa-rativa della famiglia ST6 riportata nell’articolo. Qui pos-siamo effettuare subito due grosse distinzioni rappresen-tate dal tipo di contenitore impiegato, l’ST6210,l’ST6220 e l’ST6260 dispongono di package a 20 pin,mentre l’ST6215, l’ST6225 e l’ST6265 hanno un conte-nitore a 28 piedini. Da ciò deriva la prima differenzacioè il numero di linee di I/O che i micro possono gesti-re. La seconda differenza che possiamo riscontrare è ladiversa capacità di memoria programma che è di 1828byte sia per l’ST6210 che per l’ST6215, mentre è di3876 byte per gli altri tipi. In generale possiamo ricor-dare la seguente tabella di verità per comprendere subi-to con quale modello abbiamo a che fare, se trasformia-mo in ST62 A B C la sigla di un qualsiasi microcontrol-lore indicato, possiamo affermare che: la posizione Acoincide con il tipo di memoria programma ovvero saràuna E se di tipo EPROM o una T se di tipo OTP, la posi-zione B indica la sottofamiglia di appartenenza 1 o 2oppure 6, la posizione C coincide con il contenitore cioè20 pin se 0, oppure 28 pin se 5. Ad esempio, un microsiglato ST62E25 è un ST6 in versione EPROM apparte-nente alla sottofamiglia 2 e in contenitore a 28 pin. Lesottofamiglie 1 e 2 sono, a parità di contenitore, pin-to-pin compatibili e si differenziano tra loro solo per lacapacità di memoria programma. La sottofamiglia 6(ST6260 e ST6265) non è, a parità di contenitore, pin-to-pin compatibile con i quattro modelli precedenti edispone di maggiori risorse: 64 byte in più di memoriaRAM, 128 byte di memoria EEPROM, un timer autoricaricabile e infine una periferica seriale. Non preoccu-piamoci se per ora questi termini possono risultare oscu-ri o incomprensibili, in questo corso infatti dedicheremoad ognuno di essi largo spazio.

70 Elettronica In - Giugno ‘95

Caratteristiche tecniche dei microcontrollori ST6260 e ST6265

L’ST6260 e l’ST6265 sono due nuovi microcon-trollori 8 bit prodotti in tecnologia HCMOS dalladitta SGS-Thomson. Essi appartengono allafamiglia ST6 di cui mantengono sia la semplicitàdi utilizzo che la robustezza.

Le caratteristiche principali sono:- Tensione di alimentazione compresa tra 3 e 6

volt;- Frequenza di clock massima di 8 MHz;- Possibilità di lavorare con temperature com-

prese tra -40 e +85 °C;- Funzionamento a basso consumo nei modi

Wait e Stop;- Fino a 5 vettori di interruzione;- Possibilità di creare una tabella di “look-up” in

ROM;- 3884 byte di memoria programma;- 128 byte di RAM;- 128 byte di EEPROM;- Contenitore DIP20 (ST6260) o DIP28

(ST6265);- 13 (ST6260) o 21 (ST6265) linee di I/O;- 6 (ST6260) o 8 (ST6265) linee di uscita ad alta

corrente;- timer a 8 bit con prescaler programmabile a 7

bit;- timer autoricaricabile a 8 bit con prescaler a 7

bit;- Watchdog digitale;- convertitore analogico digitale a 8 bit;- periferica seriale a 8 bit;- una linea di interruzione esterna non masche-

rabile;- sei livelli di stack.

PER I PROGRAMMATORI

Per programmare i microcontrollori della famiglia ST6 esistono due distinti prodotti denominati “StarterKit”:

l’ST6220 Starter Kit programma i micro siglati ST6210, ST6215, ST6220, e ST6225, viene fornito com-pleto di manuali, di software (assembler, linker, simulatore, esempi), di basetta di programmazione, di ali-mentatore da rete, di quattro chip finestrati (n. 2 ST62E20 e n. 2 ST62E25) e costa lire 420.000 IVA com-presa.l’ST626X Starter Kit programma i micro ST62E60 e ST62E65, è anch’esso completo di manuali, disoftware (assembler, linker, simulatore, esempi), di basetta di programmazione, di alimentatore da rete, diquattro chip finestrati (n. 2 ST62E60 e n. 2 ST62E65) e costa lire 580.000 IVA compresa.

I programmatori possono essere richiesti alla ditta FUTURA ELETTRONICA, V.le Kennedy 96, 20027Rescaldina (MI), tel. 0331-576139.

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 73: Rivista1

TELECAMERE PPROFESSIONALI

FR 200 - Euro 185,00Telecamera B/N di elevate prestazioni adatta adimpieghi professionali con sensibilita’ di 0,003 Lux edefinizione di 570 linee TV. Puo’ utilizzare ottiche adiaframma fisso o auto-iris. Dimensioni compatte,alimentazione 12 VDC.

Caratteristiche tecniche:ELEMENTO SENSIBILE: 1/3” Sony EX-VIEW HAD CCD - SISTEMA: CCIR -PIXEL EFFETTIVI: 752 (H) x 582 (V) - RISOLUZIONE: 570 linee TV -SINCRONISMO: interno - SENSIBILITA’: 0,009 Lux (con F 1.2) - RAPPORTOS/N VIDEO: migliore di 45dB (AGC OFF) - USCITA VIDEO: 1 Vpp su 75 Ohm -VELOCITA’ OTTURATORE: 1/50 - 1/100.000 sec - ATTACCO LENTI: C/CS - COMPEN-SAZIONE BLC: ON/OFF - CONTROLLO DEL GUADAGNO: AGC - SELETTORE IRIS:VIDEO/ESC/DC - MODALITA’ IRIS: Video Drive/DC drive - TENSIONE DI ALIMENTAZIONE: 12

VDC - ASSORBIMENTO: 145 mA - DIMENSIONI: 45 (W) x 40 (H) x 113,5 (L) mm - PESO: 200grammi - COLORE: nero.

La telecamera non comprende l’obiettivo.

Telecamera a colori di elevateprestazioni adatta ad impieghi professionali con sensibilita’ di 0,09 Luxe definizione di 460 linee TV. Dimensioni compatte, alimentazione 12 VDC.

Telecamera a colori per impieghiprofessionali che sotto un certo livello diilluminazione opera in bianco e nero fornendo un’immagineparticolarmente nitida. Dimensioni compatte, alimentazione 12 VDC.

Caratteristiche tecniche:ELEMENTO SENSIBILE: 1/3” Sony EX-VIEW HAD CCD - SISTEMA: PAL - PIXEL EFFETTIVI: 752

(H) x 582 (V) - RISOLUZIONE (COLORE): 470 linee TV - RISOLUZIONE (B/N): 520 linee TV - SIN-CRONISMO: interno - SENSIBILITA’: 0,009 Lux (con F 1.2) - RAPPORTO S/N: migliore di 45dB

(AGC OFF) - USCITA VIDEO: 1 Vpp su 75 Ohm - VELOCITA’ OTTURATORE: 1/50-1/100.000sec - ATTACCO LENTI: C/CS - COMPENSAZIONE BLC: ON/OFF - CONTROLLO DEL

GUADAGNO AGC - BILANCIAMENTO DEL BIANCO ATW: ON/OFF - FLICKERLESS:ON/OFF - IRIS: VIDEO/EE/DC - MODALITA’ IRIS: Video Drive/DC drive - TENSIONE

DI ALIMENTAZIONE: 12 VDC - ASSORBIMENTO: 350 mA - DIMENSIONI: 64 (W)x 132 (D) x 56 (H) mm - PESO: 350 grammi.

La telecamera non comprende l’obiettivo.

FR 202 - Euro 280,00

VERSIONEa COLORI

VERSIONEaCOLORI DDAY/NIGHT

VERSIONE

Speciale telecamera con registratore digitaleincorporato completamente programmabile. Aseconda della risoluzione prescelta è possibile

memorizzare da 480 a 3840 frames.Batteria di back-up incorporata.

Elemento sensibile: CCD 1/4”;Memoria: 256 Mbit SDRAM, VGA &

QVGA; Risoluzione: 640x480o 320x240 pixel/frame; Compressione: M-JPEG;

OSD; Sensibilità: 2 Lux(F1.2); Ottica grandangolare: f=1,95 mm;

Apertura angolare: 105°; Uscita video: 1Vpp/75 Ohm; Alimentazione: 12 Vdc;

Assorbimento: 150 mA; Temperaturaoperativa: -10°C/+50°C.

FR 179 - Euro 520,00

FR 214 - Euro 1.450,00

FR 180 - Euro 490,00

Compatta telecamera autofocus a colori ad altarisoluzione. Completa di zoom ottico x22 e digitale

x10. Sensore: Sony 1/4”; Risoluzione:470 Linee TV; Pixel effettivi: 752(H) x 582(V);Sensibilità: 3 Lux (F1.6); Zoom ottico: f=3,6mm/79,2 mm; AGC (Automatic Gain control);

Rapporto S/N: 46 dB, shutter 1/50 -1/100.000; OSD; Controllo seriale (TTL e RS485)

delle funzioni; Alimentazione: 12 Vdc;Assorbimento: 500 mA; Temperatura operativa:-10°C/+50°C. Controllo di tutti i parametri operativi

mediante OSD (negativo, B/N o colore, mirror,luminosità, contrasto, auto focus,

shutter speed, AGC, SDR, white balance, ecc). Completa di telecontrollo remoto.

FR 201 - Euro 245,00

TELECAMERA

TELECAMERAZOOM

SPEED DDOME dda EESTERNO con PPAN, TTILT ee ZZOOM

CONTROLLER SSERIALEper ttelecamera DDOME

Telecamera a colori da esterno per impieghi professionali adalta risoluzione in grado di ruotare sull'asse orizzontale (Pan,360°), su quello verticale (Tilt, 90°) e con zoom 18x ottico e12x digitale. Adatta per monitorare aree di grandi dimensioni:grazie alle funzioni Auto Focus e Day & Night, la Speed Domeconsente di seguire un soggetto in movimento fornendoimmagini sempre perfette. Può essere utilizzata in abbinamentoal controller seriale Cod. FR215) oppure gestita via Internetmediante il Video Web Server Cod. FR224). Elementosensibile: 1/4" CCD Sony Ex View HAD; Sistema: PAL/NTSC;

Risoluzione: 520 linee TV; Pixel effettivi: 752(H) x 582(V); Sensibilità:0,7 Lux; Sincronismo: interno; Uscita video: 1 Vpp a 75 Ohm; Zoom:18x ottico, 12X digitale; Dimensioni: 208 (Dia) x 318 mm; Peso: 5 Kg.

Controller remoto in grado di pilotare fino adun massimo di 32 telecamere modelloFR214/FR236. Completo di joystick e displayLCD. Utilizza lo standard RS-485 e RS-232.Controllo Pan/Tilt: SI; Controllo Zoom: SI;Controllo OSD: SI; Uscita seriale: RS-485,

RS-232; Connettore seriale: RJ-11; Alimentazione: 12Vdc; Consumo: 5 W; Dimensioni: 386 x 56 x 165 mm;Temperatura operativa: 0° - 40° C.

Telecamera dome per impieghiprofessionali con possibilità di

controllare il movimento sul pianoorizzontale (Pan, 360° continui) e verticale (Tilt, 90°) nonchè l’obiettivozoom fino a 216 ingrandimenti (x18 otticoe x12 digitale). Funziona in abbinamento al controller FR215. Elemento sensibile: 1/4”CCD Sony Super HAD; Sistema: PAL;Risoluzione: 520 linee TV; Pixel effettivi:752 (H) x 582 (V); Sensibilità: 1 Lux; Correzione

gamma: 0,45; Ottica: 4,1÷73,8 mm; Zoom: 18x ottico, 12xdigitale; Fuoco: Auto/Manuale; Rotazione orizzontale (Pan):360°; Velocità di rotazione orizzontale: 0,5÷140°/sec.; Spostamento verticale (Tilt): 90°; Velocità di spostamentoverticale: 0,5÷100°/sec.; Preset: 80 max; Controllo: RS-485;Consumo: 10W; Dimensioni: 190 (Dia) x 250 (L) mm; Peso: 2,3 Kg.N.B. La telecamera viene fornita senza controller.

Caratteristiche tecniche:ELEMENTO SENSIBILE: 1/3” Sony EX-VIEW HAD CCD - SISTEMA: PAL -PIXEL EFFETTIVI: 752 (H) x 582 (V) - RISOLUZIONE: 460 linee TV -SINCRONISMO: interno - SENSIBILITA’: 0,09 Lux (con F 1.2) - RAPPORTO S/N:migliore di 45dB (AGC OFF) - USCITA VIDEO: 1 Vpp su 75 Ohm - VELOCITA’OTTURATORE: 1/50-1/100.000 sec - ATTACCO LENTI: C/CS - COMPENSAZIONE BLC:ON/OFF - CONTROLLO DEL GUADAGNO AGC - SELETTORE IRIS: VIDEO/ESC/DC -MODALITA’ IRIS: Video Drive/DC drive - TENSIONE DI ALIMENTAZIONE: 12 VDC -

ASSORBIMENTO: 200 mA - DIMENSIONI: 45 (W) x 40 (H) x 115 (L) mm - PESO: 200 grammi -COLORE: nero.

La telecamera non comprende l’obiettivo.

FR 236 - Euro 1.640,00 FR 215 - Euro 390,00

Tutti

i pr

ezzi

son

o da

inte

nder

si IV

Ain

clus

a. BIANCO/NERO

Via Adige, 1121013 Gallarate (VA)

Tel. 0331/799775 - Fax. 0331/778112www.futuranet.it

Maggiori informazioni suquesti prodotti e su tuttele altre apparecchiature

distribuite sono disponibilisul sito www.futuranet.ittramite il quale è anchepossibile effettuare

acquisti on-line.

TELECAMERA DDOME ad AALTA RRISOLUZIONE

con RREGISTRATORE

Page 74: Rivista1

Il sole rappresenta una enorme ed apparentemente inesauri-bile fonte di energia. Da sempre l’uomo ha cercato di con-

trollare e di sfruttare l’energia prodotta dal sole, basti pensa-re che già nel III secolo A.C. Archimede bruciò una flotta dinavi romane focalizzando su di esse i raggi del sole con deglispecchi.L’energia solare (senza la quale, tra l’altro, nonsarebbe possibile la vita sulla terra), nonostante la sua enor-me potenzialità, è sempre stata considerata come alternativaalle fonti energetiche tradizionali poiché diffusa nell’atmo-sfera e quindi molto difficile da “catturare”. Le altre risorsedisponibili come ad esempio il legno, il carbone, il petrolio ei gas naturali sono sicuramente più facilmente gestibili dal-l’uomo per la produzione di energia. Solo da alcuni anni cistiamo rendendo conto che le fonti tradizionali, proprio per-ché non rinnovabili, non basteranno al fabbisogno energeticodel futuro e che perciò è necessario già da oggi investire nella

ricerca mirata all’utilizzo di energie alternative, rinnovabili e“pulite” come appunto quella solare. Attualmente questo tipodi energia viene sfruttata direttamente in due differenti modi:per la produzione di acqua calda tramite i cosiddetti colletto-ri solari e per la produzione di energia elettrica mediante ipannelli fotovoltaici. Questi dispositivi sfruttano la proprietàdelle giunzioni al silicio di tipo P-N di emettere elettroni(quindi energia elettrica) se colpiti dalle radiazioni luminose(fotoni). In questo articolo ci occuperemo del secondo tipo disfruttamento dell’energia solare, quella che ci interessa piùda vicino. A questo punto più di una persona si domanderàcome mai i pannelli fotovoltaici che sono in grado di effet-tuare la conversione diretta dell’energia solare in energiaelettrica non abbiano soppiantato le tradizionali centrali acombustione. La risposta è molto semplice. L’energia solareche colpisce la terra corrisponde a circa 1.000 watt per metro

72 Elettronica In - luglio agosto ‘95

di Angelo Vignati

ENERGIE ALTERNATIVE

Cosa si può fare con l’energia del sole,ovvero quando e come usare i pannelli solari.

Energia solare?

Page 75: Rivista1

Ecco come si presenta un pannello sola-re policristallino. Se esposto alla

luce del sole produce diretta-mente energia elettrica.

quadro nellecondizioni di mas-sima insolazione;inoltre il rendimento deimigliori pannelli solari èinferiore al 20 per cento. Inparole povere, per ottenere un valo-re significativo di energia, paragonabi-le a quello generato da un piccola centra-le tradizionale, bisognerebbe utilizzare unasuperficie molto estesa, di decine di migliaia dimetri quadri. E’ evidente, considerato il costo deipannelli, che tale soluzione non è per il momento prati-cabile. Per non parlare poi dell’immagazzinamento dell’e-nergia, necessario per sopperire ai periodi di scarsa o nullainsolazione. Non è quindi possibile, almeno per ora, utiliz-

zare l’energia delsole per i grandi

consumi indu-striali ma è

invece possibile ,e spesso conve-

niente l’impiego diessa per particolari

applicazioni. I casi sonoinnumerevoli, dalla baita iso-

lata alla calcolatrice, dal ponteripetitore al camper, dal segnalatore

marino all’orologio. Prima di procede-re all’acquisto di un pannello solare è però

opportuno conoscerne le modalità di funziona-mento e la procedura per il corretto dimensiona-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 73

La corrente elettricaprodotta dai pannelliviene utilizzata per

mantenere in carica labatteria. Il regolatoreprovvede alla salva-

guardia di quest’ultimadosando l’energia

generata. La batteriaalimenta direttamente

le utenze a 12 volt con-tinui. Interponendo un

inverter è possibilericavare una tensionealternata a 220 volt.

Schema di principio di un impianto ad energia solare.

Si, grazie.

Page 76: Rivista1

mento, in modo da evitare errori. GLI IMPIANTI AD ENERGIA SOLAREUn impianto ad energia solare è gene-

ralmente formato da tre elementi: ilpannello o modulo solare, la batteria eil regolatore di carica. Al primo ele-mento è affidata la trasformazione del-

74 Elettronica In - luglio agosto ‘95

LA CONVERSIONE FOTOVOLTAICA

L’effetto fotovoltaico venne osservato per la prima volta nel 1840 dal fisi-co Becquerel. Egli scoprì che una giunzione positivo-negativo (p-n) oppor-tunamente realizzata era in grado di trasformare direttamente l’irraggia-mento del sole (fotoni) in energia elettrica. In un secondo tempo fu laNASA (Ente Spaziale Americano) a finanziare la realizzazione del primoimpianto fotovoltaico. Esso venne istallato a bordo del satellite Telsar peralimentare gli strumenti di bordo. Il successo ottenuto da questa prima spe-rimentazione nello spazio spinse gli scienziati a progettare degli impiantifotovoltaici adatti all’uso terrestre. L’esperimento di maggior rilievo è statorealizzato negli Stati Uniti e precisamente per l’aeroporto di Phoenix chericeve energia esclusivamente da un impianto fotovoltaico composto daben 15.000 celle solari. Terminata questa breve storia sulla nascita e sullosviluppo del fenomeno fotovoltaico vediamo ora come esso funziona. Allabase di ogni impianto solare vi è la cosidetta “cella”. Essa è realizzata daun cristallo di materiale semiconduttore (tipicamente silicio) che vieneopportunamente trattato e lavorato fino all’ottenimento di un “wafer”caratterizzato da una superficie superiore di tipo N e da una inferiore ditipo P. Quando i fotoni della luce “colpiscono” la cella causano la scissio-ne di un legame elettronico con conseguente creazione di accumulo di cari-che. La cella si trasforma così in un generatore elettrico caratterizzato dauna propria tensione e da una propria corrente.

I pannelli fotovoltaici vengono utilizzati frequentemente nei paesi in via di sviluppo per il trattamento delle acque eper fornire energia a scuole e ospedali (rispettivamente fig. 1, 2 e 3). Fra le altre principali applicazioni possiamoelencare le case isolate (fig. 4), i segnalatori marini (fig. 5) e i ponti ripetitori (fig. 6).

l’energia solare in energia elettrica;fisicamente un pannello solare è com-posto da un insieme di “celle solari ele-mentari” collegate in serie tra loro eincapsulate tra due lastre di vetro, iltutto unito da una cornice in alluminio.Posteriormente al pannello troviamo idue morsetti “+” e “-” da cui prelevareenergia. Attualmente sono disponibilipannelli di ogni forma e dimensione,adattabili praticamente a qualsiasiapplicazione, caratterizzati da una spe-cifica potenza, tensione e corrente.Tuttavia, quasi tutti i pannelli di unacerta pezzatura, presentano una tensio-ne di uscita compatibile con la ricaricadiretta delle batterie a 12 volt: tipica-mente questi pannelli forniscono unatensione compresa tra 15 e 18 volt.Vedremo in seguito come scegliere ilpannello in funzione del nostro fabbi-sogno di energia. Per ora limitiamocialla descrizione delle differenzecostruttive. Esistono cioè due tipi fon-damentali di pannelli solari: quelliamorfi e quelli cristallini (mono o policristallini). I primi utilizzano un waferdi silicio più spesso ma trattato inmaniera più semplice, la superficiesensibile è di colore marrone ed il ren-dimento è di circa il 7%; altra caratteri-stica molto importante dei pannelliamorfi è il funzionamento con qualsia-si tipo di luce. I pannelli cristallini uti-lizzano wafer di silicio più sottili e piùpuri, presentano una superficie di colo-re azzurro, sono caratterizzati da unrendimento molto più alto (attorno al15-18%) ma funzionano bene quasiesclusivamente con la luce diretta delsole.Il secondo elemento del nostro impian-to è rappresentato da una batteria a cuispetta il compito di immagazzinare e

Page 77: Rivista1

Elettronica In - luglio agosto ‘95 75

Map

pa d

ell’

inso

lazi

one

med

ia e

spre

ssa

in o

re d

i sol

e eq

uiva

lent

i

Que

sta

map

pa in

dica

i co

effi

cien

ti d

i ESH

(E

quiv

alen

t Su

n H

ours

,ore

di s

ole

equi

vale

nti)

in f

unzi

one

della

loca

lità

di in

stal

lazi

one

dell’

impi

anto

sol

are.

L’E

SH e

spri

me,

per

il pe

riod

o in

vern

ale,

il nu

mer

o di

ore

che

coi

ncid

ono

al p

ieno

sol

e (i

rrad

iazi

one

di 1

KW

/m2,

dens

ità

di s

pett

ro d

i 1,5

AM

).

Page 78: Rivista1

fornire successivamente la corrente alcarico. Questa sorta di “serbatoio” èindispensabile in quanto l’energia elet-trica erogata dal pannello non è costan-te nell’arco delle 24 ore. Infine, trovia-mo il regolatore di carica, termine concui indichiamo una apparecchiaturaelettronica che provvede ad aprire il cir-cuito pannello-batteria quando que-st’ultima risulta carica. Durante la rea-lizzazione di un impianto ad energiasolare è indispensabile interporre undiodo denominato “di blocco” tra ilpannello e la batteria per evitare chequest’ultima si scarichi di notte o inassenza di luce attraverso la resistenzapropria del pannello solare. Se l’im-

pianto comprende più di un modulo ese questi sono collegati in serie tra loro,dovremo utilizzare in parallelo ad ognisingolo pannello un diodo di “bypass”,eviteremo così che l’avaria o l’oscura-mento di un pannello pregiudichi il fun-zionamento dell’intero impianto.

COME DIMENSIONARE UN IMPIANTO SOLARE

Prima di procedere all’acquisto deglielementi necessari alla realizzazione diun impianto solare è indispensabileprocedere al dimensionamento dellostesso determinando per prima cosa lacorrente totale assorbita dal carico, iltempo di funzionamento richiesto e il

periodo di utilizzo. Entriamo nel detta-glio facendo riferimento ad un esempiopratico. Supponiamo di realizzare unimpianto solare a 12 volt per una casaisolata collocata nel centro Italia; sup-poniamo anche che l’impianto debbaalimentare per 24 ore al giorno unapparato radio che consuma 60 watt,per 8 ore al giorno una lampada da 30watt e per 4 ore un computer portatileda 12 watt. Calcoliamo innanzitutto lacorrente giornaliera richiesta dal caricodividendo il consumo stimato dei varidispositivi per la tensione nominale delsistema. Apparato: 60W / 12V = 5A x 24 ore =120 Ah

76 Elettronica In - luglio agosto ‘95

I PANNELLI SOLARI CRISTALLINIConvertono direttamente l’energia solare in energia elettrica e si distinguono immediatamente per il colore azzur-ro della superficie sensibile. Le celle di silicio mono o policristallino sono collegate elettricamente tra di loro eincapsulate dapprima tra due fogli di E.V.A. (etilene vinil acetato) e successivamente racchiuse tra due lastre divetro temperato con basso contenuto di ferro. Il tutto è trattenuto da una cornice in alluminio anodizzato.Posteriormente al pannello troviamo una scatola di derivazione stagna con all’interno i due morsetti, positivo enegativo, da cui prelevare la tensione per la carica della batteria. Ogni pannello di questo tipo dovrebbe riportareposteriormente una targhetta con i dati nominali di potenza, tensione e corrente. Queste informazioni sono sem-pre riferite alla condizione di massima insolazione e sono quelle da utilizzare per il dimensionamento dell’im-pianto. Ad esempio, se prendiamo in esame i dati di targa del pannello policristallino Kyocera tipo LA361K48,troviamo sul retro le seguenti indicazioni: output = 48W, optimum voltage = 16,7V e optimum current = 2,88A.Questo pannello è adatto per la ricarica di batterie a 12 volt; di norma tutti i pannelli che indichiamo come adat-ti per sistemi a 12 volt devono essere in grado di fornire una tensione massima (intesa come condizione di mas-sima insolazione) compresa tra 16 e 18 volt.

Nell’immagine, unimpianto solare realiz-

zato dalla ditta francesePhotowatt. Un computercontrolla l’energia for-nita dalle celle e ruota

automaticamente il pan-nello per ottenere il ren-

dimento maggiore.All’interno del casso-

netto troviamo il motoreelettrico, l’elettronica dicomando e le batterie.

Page 79: Rivista1

Lampada: 30W / 12V = 2,5A x 8 ore =20 Ah Portatile: 12W / 12V = 1A x 4 ore =4 AhCorrente richiesta ogni giorno:120 + 20 + 4 = 144 AhMaggioriamo questo dato del 20% pertener conto sia di eventuali perdite del-l’impianto sia per includere un ragione-vole coefficiente di sicurezza.Corrente + perdite:144 Ah x 1,20 = 173 AhRicaviamo ora, consultando la mappapubblicata, il coefficiente di ESH(Equivalent Sun Hours, ore di soleequivalenti). Questo valore esprimenell’arco di una giornata invernale il

numero di ore equivalenti alla massimailluminazione. Ad esempio per il centroItalia l’ESH è di 2,5 ore: ciò significache nell’arco delle 24 ore il pannellofornirà una potenza equivalente a quel-la che lo stesso pannello fornirebbe sefunzionasse nelle condizioni di massi-ma insolazione per 2,5 ore. Questovalore è valido se intendiamo usare ilnostro impianto per tutto l’anno. Se, alcontrario, l’utilizzo è prettamente esti-vo o primaverile potremo usare un valo-re di ESH pari al doppio di quello indi-cato. Supponiamo di dover alimentarel’apparato, la lampada e il PC per ilperiodo estivo e procediamo con ildimensionamento, calcolando la cor-

rente totale richiesta al pannello solare;per fare ciò dividiamo la corrente gior-naliera totale richiesta dal carico per leore estive di sole equivalente (5 oreanziché 2,5). Corrente del pannello:173 Ah / 5 ore = 35 AmpèreSupponendo di utilizzare il modulosolare Kyocera da 48 watt in grado dierogare una corrente massima di 2,88 Aavremo: 35A / 2,88A = 12 moduli.Dovremo cioè istallare nel nostroimpianto 12 moduli connessi in paralle-lo tra loro. Bene, ora non ci resta chescegliere la batteria appropriata per ilnostro impianto. Tale scelta dipende daigiorni di autonomia di cui deve dispor-

Elettronica In - luglio agosto ‘95 77

Struttura di un pannello foto-voltaico policristallino della

Solarex:

1) Cornice in alluminio ano-dizzato;

2) Scatola stagna di deriva-zione;

3) Etichetta con i dati nomi-nali del pannello;

4) Pellicole protettive in ted-lar;

5) Celle solari;6) Vetro anteriore temperato

ad alta resistenza;7) Piattina di rame per il

collegamento elettrico delle celle;

8) Strato di isolamento.

Corretto collegamentoserie/parallelo di più modulisolari. Il diodo di “blocco”evita che durante le ore not-turne o in assenza di luce labatteria si scarichi attraver-

so i pannelli. I diodi di“bypass” consentono il fun-

zionamento dell’impiantoanche in caso di avaria o dioscuramento di un modulo.

Page 80: Rivista1

re l’impianto ed anche in questo casoesistono delle tabelle legate alla latitu-dine alla quale deve funzionare l’im-pianto. E’ evidente infatti che in prossi-mità dell’equatore la probabilità che sivada incontro a lunghi periodi di scarsailluminazione è piuttosto bassa; al con-trario, avvicinandosi ai poli, è più pro-babile che il sole resti oscurato per set-timane e settimane. Per effettuare talecalcolo esistono delle tabelle ricavatedall’esperienza pratica, tabelle a cuifanno riferimento tutte le società cheinstallano impianti solari.Procediamo

con l’aiuto della tabella sottostante:Latitudine del luogo diinstallazione/Riserva di tempo racco-mandata (giorni):da 0° a 30° nord o sud :da 6 a10; da 30° a 50° nord o sud:da 10 a 12;da 50° a 60° nord o sud:oltre15 giorni.Poiché il nostro impianto verrà istallatonel centro Italia la riserva di tempo rac-comandata è di 10 giorni. Calcoliamoora la capacità della batteria moltipli-cando la corrente richiesta giornalmen-te dal carico per i giorni di autonomianecessari:

Capacità batteria:173 Ah/giorno x 10 giorni = 1730 AhAnche per il dimensionamento dellabatteria occorre ricordare che il calcoloè valido qualora si presuppone di utiliz-zare l’impianto per tutti i giorni del-l’anno, in caso contrario, ovvero per unutilizzo prettamente estivo, la capacitàdella batteria può essere dimezzata.Capacità batteria (estate):1730 Ah / 2 = 865 Ah

INSTALLAZIONE DEI PANNELLI

Ultimato il dimensionamento non ci

78 Elettronica In - luglio agosto ‘95

I PANNELLI SOLARI AMORFISi differenziano da quelli cristallini per un differente trattamento del silicio utilizzato. Esternamente si riconosco-no facilmente per il colore marrone della superficie sensibile e per il principio di costruzione basato su un’unicacella fotovoltaica di silicio amorfo che viene incapsulata ermeticamente tra due lastre di vetro. Caratteristica prin-cipale del pannello amorfo è la capacità di fornire corrente partendo da qualsiasi tipo di luce sia essa provenientedirettamente dal sole oppure artificiale ovvero generata da una lampada a filamento o fluorescente. Le piccole cellesolari amorfe trovano così largo impiego nelle calcolatrici e negli orologi da polso, mentre i pannelli di dimensio-ni maggiori vengono usati in applicazioni dove l’insolazione diretta non è possibile o lo è solo parzialmente, ovve-ro quando il pannello pur essendo all’aperto viene colpito dai raggi solari solo per poche ore al giorno mentre perla maggior parte del tempo, per cause di forza maggiore, risulta ombreggiato. Il pannello amorfo viene anche uti-lizzato quando la potenza richiesta è minima e non giustifica l’acquisto di un pannello mono o policristallino. Adesempio, se per il nostro camper che utilizziamo solo nel periodo estivo, necessitano 20 watt utilizzeremo due pan-nelli amorfi da 10 watt meno costosi di un solo pannello policristallino .

A sinistra, un impianto fotovoltaico utilizzato per alimentare unlampeggiante di emergenza. Sopra, dei pannelli solari provvedonoalla ricarica della batteria di una imbarcazione.

Page 81: Rivista1

resta che passare alla pratica, proceden-do all’istallazione vera e propria deipannelli solari seguendo alcune sempli-ci regole di base. Per prima cosa laposizione che per un maggior sfrutta-mento dei raggi del sole consiste nel-l’orientare i pannelli verso l’equatore(verso sud per l’emisfero nord e versonord per l’emisfero sud), inclinandolirispetto al piano orizzontale di tantigradi quanti sono quelli della latitudinedel luogo di istallazione. E’ indispensa-bile controllare che la posizione pre-scelta non venga ombreggiata anche

parzialmente durante tutta la giornatada alberi o da altri oggetti. Per quantoriguarda l’immagazzinamento dell’e-nergia, vanno utilizzate, se possibile,delle batterie stazionarie a bassa auto-scarica che seppur più costose hannouna durata maggiore rispetto alle tradi-zionali batterie per avviamento.Durante l’installazione meccanica deipannelli bisogna verificare che questinon subiscano “stress” che possanocausare danni alle celle fotovoltaiche.Per quanto riguarda i collegamenti elet-trici, vanno tassativamente rispettate le

Elettronica In - luglio agosto ‘95 79

In figura tre pannelli fotovoltaici costruiti con silicio amorfodalla ditta statunitense Solarex.

UN’OFFERTA INTERESSANTE

Sul mercato si possono reperire pannelli solari di diverse dimensionie potenze. Fra i maggiori costruttori di moduli fotovoltaici possiamorammentare: la statunitense Solarex, la francese Photowatt e la giap-ponese Kyocera. Ogni Casa costruttrice dispone a catalogo di varimodelli di pannelli solari con potenze che oscillano da pochi watt finoad un massimo di 80 watt. Purtroppo in Italia non sono molti i distri-butori di pannelli fotovoltaici e ancora di meno lo sono quelli rivoltial mercato hobbistico o del “fai da te”. A quanti volessero realizzaredei piccoli impianti solari utilizzando dei pannelli fotovoltaici, segna-liamo che la ditta Futura Elettronica (tel. 0331/576139, fax0331/578200) dispone a magazzino di due modelli: un pannelloamorfo da 11 watt della NESTE (cod. CSB13) e un pan-nello policristallino da 48 watt dellaKYOCERA (cod. LA361K48). Ilprimo costa 210.000 lire mentre ilprezzo del secondo è di lire850.000 IVA compresa.

polarità così come vanno montati ildiodo di blocco e gli eventuali altridiodi di bypass. Di seguito colleghiamotutti i carichi in parallelo tra loro rispet-tando le polarità, quindi colleghiamo ilregolatore alla batteria e poi quest’ulti-ma ai pannelli. Essendo l'impianto inbassa tensione, è indispensabile al finedi ridurre le perdite, utilizzare dei cavidi sezione adeguata con la minore lun-ghezza possibile. Terminata l’istalla-zione non resta che goderci senzaulteriori spese l’energia pulita del sole.Nessuna manutenzione è richiesta daun impianto solare ad eccezione,ovviamente, della pulizia della superfi-cie sensibile del pannello ed alla even-tuale sostituzione delle batterie. Unultimo consiglio. Prima dell’acquistoverificate che il pannello fotovoltaicosia nuovo oppure, se usato, provatene ilfunzionamento. Infatti, si possono tro-vare pannelli usati a prezzi interessantima è buona norma sapere che se unpannello è usato non avrà le stessecaratteristiche dello stesso modellonuovo; tipicamente un pannello vienedisinstallato da un impianto solo sedanneggiato o se con prestazioni ormainotevolmente ridotte. Nel caso di pan-nelli nuovi la durata varia da 10 a 20anni per il tipo amorfo ed è superiore a20 anni per le versioni mono e policri-stalline.

Anna-M
Casella di testo
Nuovo indirizzo: Futura Elettronica srl via Adige, 11 - 21013 Gallarate (VA) Tel. 0331-799775 Fax. 0331-792287 http://www.futurashop.it
Page 82: Rivista1

Libri e videocassette sucrittografia, guerra elettroni-ca, spionaggio elettronica earmamenti sofisticati vendo.Tullio Garda tel. 165-257672

Strumentazione varia perassistenza telefonia di variogenere (cellulare compresa)acquisto. Carlo Sini tel. 079-298516

Mitsubishi MT4 veicolare900 MHz vendo. Due cari-cabatterie, 1 attacco, 12 V,kit, vivavoce, 1 trasformato-re, con manuale, lire500.000 Giovanni tel. 0360-264237

Amiga 500 ESP 1MInterfaccia fax SSTV,Digitalizzatore videon,Genlock MK3 Joistick, cen-tinaia dischi più libri vendotutto a lire ottocentomila.Davide Marinoni tel. 035-593471 (dopo le ore 20)

Decoder D2 Mac EurocriptPhilips vendo a lire 500.000,Card videocrypt riprogram-mabile a lire 450.000, rice-vitore posizionatoreChaparral MC 115 a lire1.850.000. LNB dual pola-rity Cambridge 0,7 dB perAstra D a lire 90.000.Davide tel. 085-4210143

Cerco espansione RAM1571 per C 64 e programmaGeopaint v. 2.0 con istruzio-ni per C 64. Enza tel. 0973-365896 (dalle 9.30 alle14.00)

Enciclopedia di elettronicae informatica Jackson (9volumi) nuova mai usatavendo a lire 500.000.Salvatore Franconeri tel. 02-5279782

MERCATINO

80 Elettronica In - luglio agosto ‘95

Manuale e borsa perOlivetti M10 acquisto.Gianluca Gallorani tel. 059-664181 (ore pasti)

Condensatori elettroliticiSprague, Mallori, alta capa-cità varie tensioni lavorovendo. Nicola Baudoni tel.0585-51947

Contatore Geiger IM 3004come nuovo vendo a lire90.000, RTX GRC9 USAlire 280.000, accessori perdetta, manuali tecnici,ricambi Surplus, EE-8 concustodia lire 60.000.Massimo Sernesi tel. 0564-454797

Oscilloscopio Tektronixprofessionale mod. 2445,150 MHz, 4 canali, cursoritensione frequenza, comenuovo vendo a lire3.500.000. VincenzoCosentino tel. 06-7187023

Generatori segnali campio-ne mod. 84, 300ö1000MHz, 0,1ö100.000 micro-volt, Boonton meas corpora-tion, ottimamente funzio-nante, con manuale vendo alire 280.000. GiorgioCalcinai tel. 010-221672

Plotter MSX Toshiba, piùprogramma disegno e scrit-tura Creative Greetings,lezioni inglese MSX, vendo.Antonio Fenu tel. 079-763264

Stampante OKI ML380come nuova vendo a lire400.000. Stampante Citizen Notebook II per computerportatili qualità laser vendoa lire 400.000. Roberto0743-44157

Oscilloscopio digitale tracemod. 8608 A 100 MHz 2canali vendo come nuovoancora imballato.Telefonare dal lunedì alvenerdì dalle ore 19 alle 21.Migazzo Alberto tel. 015-671639

Macchina fotograficaCanon Ion funzionante confloppy disk vendo. Waltertel. 0131-41364 (dalle 19.00alle 20.00)

Condensatori elettroliticiamericani ad alta capacitàper alimentatori elettronicivendo. Diversi tipi disponi-bili. Nicola Baudoni tel.0585-51947 (dalle 14 alle21)

Scanner AR1500 vendo.Vera occasione acquistato il10-01-95 con imballi e tuttooriginale. FabioBuzzacchera tel. 0445-874538 (ore 17 in poi)

Visori notturni mono e bio-culari con e senza proiettoreinfrarosso vendo. CarmeloLitrico tel. 095-7412406(ore serali)

Misuratore di campoUnaohm mod. 742 BFMTXT nuovo vendo. Lire2.500.000 intrattabili.Francesco tel. 0123-53280(ore serali)

Cercametalli Fisher L.350K vendo. Binocolomarino stabilizzato L. 600Kvendo. Visori notturni chie-dere. Sergio Sicoli tel. 02-2565472 (dalle 20.00 alle22.00)

Telecomando della portatadi 2 Km della FuturaElettronica vendo.Alimentazione a 12 volt, daritarare solo RX, prezzo 500mila, a 4 comandi uno indi-pendente dall’altro, codifi-cato. Oscar Cecchini tel.0722-327407

Kenwood TH79E vendo.Acquistato il 25/03/95, ingaranzia, con SMC33micro-altoparlante con tele-comando esterno nuovo,custodia morbida nuova,completo di imballo,manuali e dotazione origi-nale, vera occasione, tutto alire 900.000. PavcovichStefan tel. 0471-284891

Scanner manuale GeniscanGS4500 3x32 livelli di gri-gio vendo a lire 100.000.Giancarlo Mangani tel. 02-90079094 (dalle 19 alle 21)

Questo spazio è aperto gratuitamente a tutti ilettori. Gli annunci verranno pubblicatiesclusivamente se completi di indirizzo enumero di telefono. Il testo dovrà essere scrit-to a macchina o in stampatello e non dovràsuperare le 30 parole. La Direzione non siassume alcuna responsabilità in merito alcontenuto degli stessi ed alla data di uscita.Gli annunci vanno inviati al seguente indiriz-zo: VISPA EDIZIONI snc, rubrica “ANNUN-CI”, v.le Kennedy 98, 20027 RESCALDINA(MI). E’ anche possibile inviare il testo via faxal numero: 0331-578200.

Page 83: Rivista1

Codice Natura Tipologia StadioPotenza

musicale maxPotenza RMS

maxImpedenzadi uscita

Dissipatore Contenitore Alimentazione Note Prezzo

K8066 kit mono TDA7267A - 3W / 4 ohm 4 / 8 ohm SI NO 6-15 VDC modulo 10,00

K4001 kit mono TDA2003 7W 3,5W / 4ohm 4 / 8 ohm SI NO 6-18 VDC modulo 11,00

VM114 montato mono TDA2003 7W 3,5W / 4ohm 4 / 8 ohm SI NO 6-18 VDC modulo 14,00

FT28-1K kit mono TDA7240 - 20W/4ohm 4 / 8 ohm SI NO 10-15 VDC booster auto 10,30

FT28-2K kit stereo 2 x TDA7240 - 2 x 20W/4ohm 4 / 8 ohm SI NO 10-15 VDC booster auto 18,00

K4003 kit stereo TDA1521 2 x 30W 2 x 15W/4ohm 4 / 8 ohm SI NO 2 x 12 VAC modulo 27,50

VM113 montato stereo TDA1521 2 x 30W 2 x 15W/4ohm 4 / 8 ohm SI NO 2 x 12 VAC modulo 29,00

FT104 kit mono LM3886 150W 60W / 4ohm 4 / 8 ohm NO NO ±28 VDC modulo 21,50

FT326K kit mono TDA1562Q 70W 40W / 4ohm 4 / 8 ohm NO NO 8-18 VDCmodulo

classe H27,00

FT15K kit mono K1058/J162 150W 140W / 4ohm 4 / 8 ohm NO NO ±50 VDCmodulo

MOSFET30,00

FT15M montato mono K1058/J162 150W 140W / 4ohm 4 / 8 ohm NO NO ±50 VDCmodulo

MOSFET40,00

K8060 kit mono TIP142/TIP147 200W 100W / 4ohm 4 / 8 ohm NO NO 2 x 30 VAC modulo 21,00

VM100 montato mono TIP142/TIP147 200W 100W / 4ohm 4 / 8 ohm SI NO 2 x 30 VAC modulo 52,00

K8011 kit mono 4 x EL34 - 90W / 4-8ohm 4 / 8 ohm SI NO230VAC

(alimentatore compreso)valvolare 550,00

K3503 kit stereo TIP41/TIP42 2 x 100W 2 x 50W / 4ohm 4 / 8 ohm SI SI 10-15 VDC booster auto 148,00

K4004B kitmono/stereo

TDA1514A 200W2 x 50W / 4ohm(100W / 8ohm,

ponte)4 / 8 ohm SI SI ±28 VDC - 80,00

K4005B kitmono/stereo

TIP142/TIP147 400W2 x 50W / 4ohm(200W / 8ohm,

ponte)4 / 8 ohm SI SI ±40 VDC - 108,00

K4010 kit mono2 x IRFP140 /2 x IRFP9140

300W 155W / 4ohm 4 / 8 ohm SI NO230 VAC

(alimentatore compreso)MOSFET 228,00

K4020 kitmono/stereo

4 x IRFP140 /4 x IRFP9140

600W2 x 155W / 4ohm

(300W / 8ohm,ponte)

4 / 8 ohm SI SI230 VAC

(alimentatore compreso)MOSFET 510,00

K8040 kit mono TDA7293 125W 90W / 4ohm 4 / 8 ohm SI SI230 VAC

(alimentatore compreso)MOSFET 285,00

K8010 kit mono 4 x KT88 - 65W / 4-8ohm 4 / 8 ohm SI SI230 VAC

(alimentatore compreso)valvolareclasse A

1.100,00

M8010 montato mono 4 x KT88 - 65W / 4-8ohm 4 / 8 ohm SI SI230 VAC

(alimentatore compreso)valvolareclasse A

1.150,00

K4040 kit stereo 8 x EL34 - 2 x 90W / 4-8ohm 4 / 8 ohm SISI

(cromato)230 VAC

(alimentatore compreso)valvolare 1.200,00

K4040B kit stereo 8 x EL34 - 2 x 90W / 4-8ohm 4 / 8 ohm SISI

(nero)230 VAC

(alimentatore compreso)valvolare 1.200,00

Una vasta gamma di amplificatori di BassaFrequenza, dai moduli monolitici da pochiwatt fino ai più sofisticati amplificatori

valvolari ed ai potentissimi finali aMOSFET. Normalmente disponibili in scatola di montaggio, alcuni modelli

vengono forniti anche montati e collaudati.

Amplificatori BF da 3 a 600W

K8010 Euro 1.100,00

VM100 Euro 52,00 VM113 Euro 29,00

FT15M Euro 40,00 VM114 Euro 14,00

K4005B Euro 108,00

Via Adige,11 ~ 21013 Gallarate (VA)Tel. 0331/799775 ~ Fax. 0331/778112

www.futuranet.it

Disponibilipresso i

migliori negozidi elettronica o

nel nostro puntovendita di

Gallarate (VA).Caratteristiche

tecniche e vendita on-line:www.futuranet.it

Tutt

i i p

rezz

i si i

nte

nd

on

o IV

A in

clu

sa.

Page 84: Rivista1

Robot miniatura a forma di insetto con contenitore plastico: cerca la luce e corre sempre verso di essa, due motori subminiatura guidano il robot, occhi a LEDindicano la direzione verso cui punta il robot: si ferma nel buio totale. Funziona con due pile 1.5V AAA (non incluse); dimensioni: 130 x 90 x 50mm.

Robot a forma di insetto che cerca la luce e corre sempre verso di essa. Dotato di due motori elettrici e occhi a LED che indicanola direzione verso cui punta il robot. Funziona con due pile 1.5V AAA (non incluse); dimensioni: 110 x 90mm.

L'automobile cambia direzione quando rileva del rumore o se colpisce un oggetto. Utilizza un microfono come sensore di rumore. Alimentazione: 2 batterie 1.5V AA (non comprese).

Dispone di 2 sensori di tipo touch, che gli consentono di rileva-re e di evitare gli ostacoli trovati sul suo percorso. Può spostarsiavanti, indietro, destra, sinistra e fermarsi. Può essere program-mato in modo che possa compiere dei movimenti prestabiliti. Ilkit viene fornito con 2 differenti set di zampe. Per la sequenza di

montaggio sono disponibili le relative istruzioni in formato pdf.Alimentazione: 4 x 1,5V AAA (batterie non incluse); dimensioni: 175

x 145 x 85mm.

Il robot dispone di sensori a diodi infrarossi, che gli permettono di rilevare e quindi dievitare gli ostacoli che trova sul suo percorso. Il kit viene fornito con 2 differenti set di

zampe. Per la sequenza di montaggio sono disponibili le relative istruzioni in formatopdf. Alimentazione: 4 x 1,5V AAA (batterie non incluse); dimensioni: 120 x 150 x 85mm.

Robot miniatura a forma di insetto, colorato vivacemente. Il Microbug cerca la luce e corre sempre verso di essagrazie a due motori subminiatura. La sensibilità alla luce è regolabile. Occhi a LED indicano la direzione verso

cui punta il robot. Funziona con due pile 1,5V AAA (non incluse); dimensioni: 100 x 60mm.

Questo robot utilizza dei diodi led emettitori ad infrarossi come occhi e aziona di conseguenza le sue 6zampe. Curva a sinistra quando rileva degli ostacoli e continua a curvare fino a quando l'ostacolo per-mane. Completo di due set di motori e ingranaggi (da assemblare). Alimentazione: -sezione meccanica:2 batterie 1.5V AA (non comprese); -sezione elettronica: batteria 9V (non compresa).

Il modello dispone di tre emettitori ed un ricevitore infrarossi con i quali è ingrado di rilevare gli ostacoli; il microcontrollore interno elabora le informazio-ni e agisce sui due motori di cui è dotato il robot in modo da evitare gli osta-coli. I due motori controllano le sei zampe con le quali il robot si muove.Il kit comprende due differenti set di zampe. Per la sequenza di montaggiosono disponibili le relative istruzioni in formato pdf. Alimentazione: 4 x1,5V AAA (batterie non incluse); dimensioni: 140 x 150 x 100mm.

La rana robot si muove in avanti quando rileva il suono e ripete in sequenza i seguenti movimenti: movimento di andata, arre-sto, gira a sinistra, arresto, gira a destra, arresto. Completo di due set di motori e ingranaggi (da assemblare).Alimentazione: -sezione meccanica: 2 batterie 1.5V AA (non comprese); -sezione elettronica: batteria 9V (non compresa).

Primi passi nel mondo dei robotQuando l’elettronica si ... muove. Una serie completa di micro robot composti da una scheda elettronica,

dai sensori e da tutti i particolari meccanici. Il modo migliore per imparare divertendosi!

ROBOT CAR

RANA ROBOT

ROBOT a 6 ZAMPE

ROBOT ESCAPE

KSR1 - Euro 22,00

KSR2 - Euro 32,00

KSR3 - Euro 28,00

KSR4 - Euro 34,00

KSR5 - Euro 34,00

KSR6 - Euro 26,00

MINI ROBOT MK127 - Euro 14,50

MICROBUG ELETTRONICOMK129 - Euro 19,00

ROBOT STRISCIANTEMK165 - Euro 19,50

Disponibili pressoi migliori negozi di elettronicao nel nostro punto venditadi Gallarate (VA).Caratteristiche tecnichee vendita on-line: www.futuranet.it

Via Adige, 1121013 Gallarate (VA)

Tel: 0331-799775Fax: 0331-778112

http:// www.futuranet.it

Modelli motorizzati in legno facilmente realizzabili da chiunque. Consentono di prendere confidenza con i sistemi di trasmissione del moto, dagli ingranaggi alle pulegge enon richiedono l'impiego di un saldatore né di alcun tipo di colla. I kit comprendono: scatola ingranaggi, struttura pre-assemblata, ingranaggi, alberini, interruttore, moto-re, portabatteria e tutti i particolari necessari al montaggio.

Trasmissione ad ingra-naggi. Alimentazione:2 x AA (batterie a stilo1,5V cad, non compre-se). Dimensioni: 410 x175 x 75mm.

Trasmissione adingranaggi.Alimentazione: 2 xAA (batterie a stilo1,5V cad, non com-prese). Dimensioni:370 x 100 x 180mm.

Trasmissione: adingranaggi. Alimentazione: 2 xAA (batterie a stilo1,5V cad, non com-prese). Dimensioni:90 x 210 x 80mm.

Trasmissione: conpulegge. Alimentazione: 2 xAA (batterie a stilo1,5V cad, non com-prese). Dimensioni:357 x 264 x 125mm.

Trasmissione: conpulegge. Alimentazione: 2 xAA (batterie a stilo1,5V cad, non com-prese). Dimensioni:240 x 85 x 95mm.

Trasmissione: conpulegge ed ingranag-gi. Alimentazione: 2x AA (batterie astilo 1,5V cad, nonc o m p r e s e ) .Dimensioni: 218 x95 x 150mm.

Trasmissione: coningranaggi.Alimentazione: 2 xAA (batterie a stilo1,5V cad, non com-prese). Dimensioni:100 x 100 x 290mm.

Scatola ingranaggi com-pleta di motore con dop-pio set di ingranaggi permodificare la velocità deimodelli. Adatta ai model-li motorizzati in legnodella serie KSN. Il kitcomprende: motore, dueset di ingranaggi, struttu-ra metallica e accessori.

KNS1 - Euro 19,00KNS2 - Euro 19,00

KNS3 - Euro 19,00KNS4 - Euro 19,00

KNS5 - Euro 19,00KNS6 - Euro 21,00

KNS8 - Euro 20,00KNS7 - Euro 8,00

TYRANNOMECH STEGOMECH ROBOMECH COPTERMECH AUTOMECH TRAINMECH SKELETON SET diINGRANAGGI

Dispositivi da montare

Dispositivi da saldare e montare

Tutti

i pr

ezzi

si i

nten

dono

IVA

incl

usa.

ROBOT SCARABEO

ROBOT LADYBUG