RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e...

36
RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70% Edizione Centro Volontari della Sofferenza Via del Bresciani, 2 - 00186 ROMA ANNO XXXII - N. 12 DIcEqE 1981

Transcript of RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e...

Page 1: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70% Edizione Centro Volontari della Sofferenza

Via del Bresciani, 2 - 00186 ROMA

ANNO XXXII - N. 12 DIcEqE 1981

Page 2: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

ANNO XXXII - N. 12 DICEMBRE 1981

Sped. in Abb. Postale Gruppo III

I1952-1982

dxxx Fratelli

degli 2221

Ltì]

ammalati 95

un lungo cammino accanto al- l'immacolata ai piedi della

6 Croce deve essere motivo di:

- gioia

12 - verifica

- nuovo impegno

a servizio della Chiesa nei fra- 17 telli sofferenti!

25 29

31 RICHIEDETE J IL POLLINO 1982

INDICF

Conosci l'ambiente del tuo tempo

Dinamica di Gruppo

Il Coraggio di Accettarsi diversi - La volontà di considerarsi uguali

Vita dei Centri

Pellegrinaggio in Terra Santa

Moncrivello: incontro dei genitori con gli ospiti del convitto

La Famiglia

Ritiro Mensile

Copertina:

Gesù Eucarestia centro della fe-condità dell'Apostolato, e luce che trasforma ogni sofferenza. (Re, Cripta della Casa Cuore Im-macolato di Maria).

Rinnovate la vostra ade- sione! La quota di L. 10.000 è un contributo ed un aiuto all'elevato costo della stampa!

Page 3: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

I"

CONOSCI L'AMBIENTE ., DEL TUO TEMPO

j

si.. .

iii• li. 4j

Nazareth, Chiesa di S. Giuseppe: la Sacra Famiglia, modello per ogni fa-mi

, ..

In ordine all'apostolato da svolgere sia per la scelta di mezzi adeguati, sia per preparare strumenti sempre più adatti è di vera necessità co-noscere i tempi in cui viviamo e quelli a cui andiamo incontro per l'e-volversi degli anni.

L'inizio del 30 millennio è alle porte e tale inizio si presenta a noi denso di nubi, già grondante di sangue (vedi la Polonia, la violenza nell'America Latina, la lotta nell'Irlanda del Nord) nonostante i reali valori per lo sviluppo della personalità umana e l'affermazione dei popoli nelle proprie linee ca-ratteristiche d'ambiente secondo le proprie scelte.

L'Apostolato è azione di costante evangelizzazione sui popoli con mezzi scelti e pratici che costituiscono l'azione pastorale, prendendo co-scienza dei dati positivi e negativi in cui il popolo vive, o è preso di mira, nella sicurezza dell'insegnamento del Cristo e dell'opera di illuminazione e di guida indefettibile del Magistero della Chiesa.

Le parole del Santo Padre Giovanni Paolo Il nella Dives in Misericordia, letta dopo i dolorosi fatti della Polonia, sono di una realtà tremenda e han-no il sapore della profezia, pronunciata all'avvicinarsi di catastrofi, di cui non si presentiva l'imminente esplosione, descrivendo realisticamente lo stato d'animo dell'uomo di oggi:

glia cristiana.

i

Page 4: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

L'uomo ha giustamente paura di restare vittima di un'oppressione che lo privi della libertà interiore, della possibilità di esternare la verità di cui è convinto, della fede che professa, della facoltà di obbedire alla voce della coscienza che gli indica la retta via da seguire. / mezzi tecnici a di-sposizione della civiltà odierna celano, infatti, non soltanto la possibilità di un 'autodistruzione per via di un conflitto militare, ma anche la possibilità di un soggiogamento "pacifico" degli individui, degli ambiti di vita, di società intere e di nazioni, che per qualsiasi motivo possono riuscire scomodi per coloro i quali dispongono dei relativi mezzi e sono pronti a servirsene senza scrupolo» (Dives in Misericordia).

Importante sottolineare quanto addita il Santo padre con l'af-fermazione, «soggiogamento pacifico degli individui,, che significa, ob-bligare a respirare e vivere l'ateismo, imposto in tutte le manifestazioni della vita se si vuole la sopravvivenza nella satanica speranza di al-lontanare da Dio:

- con la cessazione dell'educazione e manifestazione religiosa nella famiglia e nella società;

- con la forza dell'abitudine che a lungo andare accetta quanto il- legittimamente viene imposto;

- con il desiderio innato della vita che, secondo gli avversari dei diritti di Dio e dell'uomo, dovrebbe indurre qualsiasi uomo ad accettare quanto imposto pur di sopravvivere con il proprio nucleo familiare.

Dio, Carità, crea nella libertà e nell'affermazione di quanto or-dinatamente è innestato nella Carità; Satana e quanti seguono il suo spirito di odio, ribellione e divisione combattono le linee di Dio, inutilmente con-ducendo una lotta che mai potrà essere conclusa nella vittoria perché il Cristo ha vinto il mondo e le loro imposizioni sono semenzai da cui sorge la testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede.

Questo è il freddo e costante insegnamento della storia che dovrebbe far pensare gli stessi nemici di Dio, i quali potrebbero impegnare la propria intelligenza per migliori cause a vero sostegno dell'umanità travagliata dalle varie disparità di situazione.

La storia della Polonia e gli eroismi affermati nei campi di con- centramento sono gloriosi esempi di quanto affermato.

Nell'udienza concessa dal Santo Padre al Corpo Diplomatico all'inizio dell'anno, Giovanni Paolo Il denuncia ancora la coercizione - uso della forza - imposta in Polonia a migliaia di economi impegnati nello sforzo della sopravvivenza e della possibilità del lavoro.

I documenti relativi allo sforzo della Russia comunista di ateizzazione delle masse li potremmo pubblicare in grandissima quantità, ma non è questo il luogo. Ricordo soltanto che dal nostro Centro già da tempo è

2

Page 5: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Casale Monferrato - Casa Regina Apostolorum: Gesù Bambino gode di essere presentato al Padre da cuori innocenti.

stato posto all'attenta considerazione dei nostri giovani, il piano dei «cir-coli di ateismo», che mira all'ateizzazione totale delle masse, piano che invade anche il tempo libero dei giovani per togliere ad essi ogni spazio all'educazione religiosa.

L'Articolo del programma ateizzazione «Attività do ateistikch Kruz Koy» del 17 agosto 1978 illustra con estrema precisione il sistematico piano statale, prevedendo le tematiche da svolgersi, il metodo, le ore di studio, il numero dei partecipanti, la selezione degli allievi e le esercitazioni, re-soconti da fare.

I corsi che vengono dal Governo moscovita programmati e attuati in scuole a tutti i livelli nelle città e nei paesi anche con attrezzature volanti, con sistemi propagandistici filmati, cartelli, musica ecc. sono prodotti di un piano di studio e di programmazione che ha mete ben pr,ecise, per nulla disposto a disarmare, deciso a procedere nella speranza di dimostrare che Dio non esiste e che la Chiesa è una leggenda.

Il marxismo non disarma, non intende disarmare o mutare principi, pe-na non essere più tale.

3

Page 6: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Via Giulia - Chiesa di Santa Maria del Suffragio: Sua Eminenza il Card. Pericle Felici in affabile colloquio con Mons. Novarese e Padre Novotny dopo l'incontro di preghiera con gli ammalati del Centro per la Polonia.

È l'ondata del male che ad ogni costo vuole estendersi, facendo leva, senza il più piccolo scrupolo, su tutti i mezzi di corruzione pur di portare avanti la propria ideologia contro Dio, contro la Chiesa, contro la missione della famiglia, con i mezzi della violenza, calpestando anche i più ele- mentari diritti dell'uomo.

Il Terzo millennio troverà un'orda di senza Dio in lotta, che nelle proprie esperienze dovrà segnare quanto già incomincia ad avvertire e cioè la ri- cerca di Dio e il senso della fede sono insopprimibili.

Quest'orda di senza Dio - veri barbari che resistono alla civiltà del-l'amore - si troverà di fronte alla Croce del Cristo, Croce che si è inserita nella storia del mondo per la salvezza dell'umanità.

Accanto alla Croce i nemici di Dio si troveranno di fronte anche a Maria

SS.ma, Madre della Chiesa nell'esercizio della sua missione di Madre che intercede presso il Mediatore unico e necessario, Gesù Cristo.

I nemici di Dio, oltre che a trovarsi di fronte a Cristo e Maria Santissima, si troveranno altresì di fronte come già lo sono, alla Chiesa e a quanti in essa vivono, combattono e sperano nella sicurezza del proprio so-prannaturale trionfo perché Ae porte dell'inferno non prevarranno'.

A tale confronto, a cui seguirà un periodo di pace come la Vergine Santa a Fatima ha detto, occorre prepararci.

L. N.

Page 7: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

«O Signore, la malattia ha bussato alla porta della mia vita, mi ha sradicato dal mio lavoro e mi ha trapiantato in altro mondo, nel mondo dei ma-lati: un'esperienza dura, Signore.

Ti ringrazio proprio per questa malattia; mi ha fatto toccare con mano la fragilità e la precarietà della vita, mi ha liberato da tante illusioni.

Ora guardo tutto con occhi diversi: quello che sono non mi appartiene: è tuo dono.

Ho scoperto cosa vuoi dire dipendere: aver bi-sogno di tutti, non poter far nulla da sola...

Ho provato la solitudine.., l'angoscia, la di-sperazione, ma anche l'affetto... l'amore, l'amicizia di persone care!

Signore, anche se mi è difficile, ti dico

SIA FATTA LA TUA VOLONTÀ!

Ti offro le mie sofferenze e le unisco a quelle di Cristo.

Ti prego. Benedici le persone che mi assistono e tutti quelli che soffrono con me.

E se vuoi dona la guarigione a me e anche agli altri... Amen!».

Preghiera composta da Ernesta Caggiati, Silenziosa Operaia della Croce, morta il 23 settembre 1981. E la testimonianza della sua vita, vissuta con Cristo per la salvezza dei fratelli.

Page 8: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

PIANO TATTICO '4 Nel silenzio l'apertura di nuovi oriz-zonti.

Dinamica di Gruppo

Considerato il dinamismo apostolico del «Gruppo di Avan-guardia» nella sua origine e nelle sue finalità (cfr. L'Ancora 1981: n. 3-4, pp. 14-19; n. 5, pp. 6-11), occorre vedere come il gruppo deve muo-versi verso altri ammalati e handicappati per portare ad essi il mes-saggio dell'immacolata: la tattica cioè dell'accostamento.

Ricordiamo la definizione del Gruppo dato dal Padre del- l'Associazione:

«Il Gruppo d'Avanguardia è costituito da Volontari e Fratelli i quali, per meglio vedere le esigenze dei loro fratelli di dolore ed ani-marli all'accoglienza e all'attuazione delle Richieste dell'Immacolata rivolte a Lourdes ed a Fatima,

• si uniscono in Gruppi fino a raggiungere il numero di dieci iscritti,

• vicendevolmente sostenendosi ed animandosi all'apostolato,

• per mezzo della preghiera e del sacrificio».

Page 9: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Il Gruppo si propone dunque di «vedere le esigenze dei fratelli di dolore» per prepararli «all'accoglienza e all'attuazione delle Richieste dell'Immacolata».

Se si vuole che quel «fratello di sofferenza», handicappato o am-malato, incontrato certamente per un disegno provvidenziale di Dio, possa diventare «fratello di ideale», anch'egli soprannaturalmente produttivo per la Chiesa e per la società, occorre essere per lui la lunga mano ed il sorriso accogliente dell'Immacolata perché l'incontro col gruppo segni per lui il momento della luce e della grazia.

Ma come agirà il Gruppo? Quali passi muoverà verso di lui? Le vie di Dio sono infinite ed i modi di accostamento as-

solutamente diversi e imprevedibili. Ci sono però dei punti fon-damentali da tener presenti per un'efficace azione di evan-gelizzazione.

1. Conoscerlo

«Allora Gesù fissatolo lo amò» (Mc. 10,20). Solo Gesù però può vedere nel cuore dell'uomo e conoscere il momento della grazia, noi dobbiamo fidarci dei mezzi che la prudenza umana ci suggerisce, at-tenti a cogliere tutte le occasioni che le circostanze ci offrono.

Volontari e fratelli del Gruppo, individuata la persona da ac-costare, ne studiano le condizioni di vita e l'ambiente in cui vive, ne rilevano per quanto possibile gli interessi e le disposizioni d'animo e cercano chi fra di loro possa meglio accostano su un piano di amicizia e di interessamento verso i suoi problemi più immediati.

Si dovrà forse iniziare proprio con l'interessarsi di un suo pro-blema umano: una pratica, una visita medica, una medicina, un ser-vizio d'auto, un aiuto comunque dato con amore fraterno e con-tinuato nel tempo disinteressatamente. Valga questa testimonianza: un fratello degli ammalati andava tutti i sabati ad aiutare la mamma di un giovane molto handicappato per fargli il bagno. Era ammalato nel corpo e molto più nell'anima. Solo dopo due anni il giovane do-mandò a quel fratello: «Chi te lo fa fare?». Il fratello rispose: «Cristo, che ha detto: ciò che avrete fatto al vostro fratello l'avrete fatto a me!». Fu l'inizio di un discorso di fede che un po' alla volta portò il giovane handicappato all'accettazione della sua condizione e al-l'adesione a Cristo e all'Associazione.

7

Page 10: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

2. Consacrano all'Immacolata

Gesù trascorse le notti in preghiera prima di azioni e di gesti par-ticolarmente significativi. Dette poi un mezzo infallibile ai suoi di-scepoli per rompere ogni resistenza quando il peccatore si ostina an-che di fronte all'intervento della Chiesa: «In verità vi dico ancora: se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro» (Mt 18,19-20).

Oggi il brano di Matteo viene meditato soprattutto in chiave co-munitaria. Il Centro lo ha meditato sempre anche in chiave apostolica per ottenere cioè la conversione di un fratello ostinato, aggiungendo alla preghiera comunitaria un tocco di immenso valore: la con-sacrazione di quella persona (o di quella particolare situazione) al Cuore Immacolato di Maria fatta in due o tre o nel Gruppo pro-vocando così l'intervento misericordioso dell'Immacolata «On-nipotenza Supplice». L'Associazione ha sempre sperimentato l'ef-ficacia di tale mezzo.

Colui che porta al fratello ancora lontano il messaggio della Ma-donna viene così sostenuto efficacemente dagli altri membri del Gruppo che lo accompagnano con la preghiera ed il sacrificio.

Il Gruppo in tale maniera è tutto proteso a preparare le vie del Signore: tutto solidale per preparare il lieto annuncio.

3. La gioiosa testimonianza

Deve sempre precedere ogni annuncio: sia la testimonianza del singolo iscritto sia la testimonianza del gruppo.

«La stessa testimonianza della vita cristiana - dice il Vaticano I! - e le opere buone compiute con spirito soprannaturale hanno la forza di attirare gli uomini alla fede e a Dio; dice infatti il Signore: "Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, in modo che ve-dano le vostre opere buone e glorifichino il Padre Vostro che è nei Cieli"» (Mt. 5,16) (AA 6).

Questo vale particolarmente nell'apostolato «dell'ammalato per mezzo dell'ammalato», anche per motivi psicologici (il sofferente ac-coglie più volentieri un consiglio da chi soffre come lui), ma so-prattutto per motivi cristiani:

- dice infatti San Paolo «il Padre di ogni consolazione ci consola in ogni nostra tribolazione perché anche noi consoliamo quelli che si trovano in qualsiasi genere di afflizione» (2 Cor 1,4);

8

Page 11: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Via Giulia - Chiesa di Santa Maria del Suffragio: gli ammalati in preghiera per le intenzioni del Santo Padre.

- d'altra parte la responsabilità apostolica è insita nella stessa vocazione cristiana e l'ammalato come ogni cristiano deve anch'egli con la testimonianza della vita prima ancora che con la parola, ren-dere ragione della sua speranza.

In realtà gli ammalati del Centro che hanno più efficacemente portato il messaggio dell'Immacolata ai loro fratelli di sofferenza, sono quelli che ne hanno testimoniato più gioiosamente la pratica: da Giunio Tinarelli ad Angiolino Bonetta, da Laura Gallo Stampino a Beatrice Galli. Nessuno di loro aveva titoli di studio. Tutti avevano però un amore grande all'Immacolata e alle anime ed una sete ar-dente di riparazione.

Alla serenità della singola persona deve corrispondere anche la testimonianza del Gruppo: di un Gruppo unito nell'amore di Cristo, dove si portano gli uni i pesi degli altri con tutta pazienza, bontà e dolcezza. Solo così il messaggio del Gruppo si fa credibile e il Gruppo

9

Page 12: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

si inserisce nella Chiesa Locale come segno di Cristo e segno di Chiesa. Gesù d'altra parte pone in questa comunione, la condizione essenziale per l'efficacia della evangelizzazione.

4. L'annuncio e la proposta

Dice il Vaticano 11: «Tale apostolato (dei laici) non consiste sol-tanto nella testimonianza della vita: il vero apostolo cerca le oc-casioni per annunciare Cristo con la parola, sia ai non credenti per condurli alla fede, sia ai fedeli per istruirli, confermarli ed indurli ad una vita più fervente» (AA 6).

C'è un'efficacia insita nella stessa Parola di Dio e nel Messaggio cristiano.

Bisogna avere anche il coraggio della Verità e dell'annuncio del proprio Messaggio. Anche il Centro Volontari della Sofferenza va presentato con tutta semplicità e schiettezza nella sua autentica fi-sionomia: le Richieste dell'Immacolata rivolte all'umanità da Lour-des e da Fatima.

Rinunciare a parlare di Cristo, del Vangelo, dell'Immacolata e delle sue Richieste significa per i Volontari e per i Fratelli:

• fare solo un'azione sociale che in nulla si distingue dall'umana solidarietà da tutti più o meno sentita,

• rinunciare al fondamentale dovere dell'evangelizzazione insito nella coscienza di ogni battezzato,

• mutilare l'Associazione del suo carisma e renderla im-produttiva. Se l'apostolato in qualche parte vivacchia e non pro-gredisce è perché non si ha il coraggio di presentare il messaggio as-sociativo nella sua integrità e di fare la proposta di adesione formale all'Associazione.

5. Rispettare infine i tempi giusti di maturazione

La paziente attesa del lavorìo della grazia, l'attesa che il seme della Parola, fecondato dalla preghiera e dal sacrificio del Gruppo, penetri l'animo dei fratelli e germogli, è legge normale del-l'evangelizzazione! I tempi li conosce il Signore!

Perché «tempi giusti?» Perché non si può attendere all'infinito. L'accoglienza dell'ammalato o di un nuovo fratello in Associazione attraverso la sua adesione formale non deve essere fatta attendere

10

Page 13: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

neppure un minuto dal momento in cui egli si sente di dire il proprio «sì» al piano di Dio e al programma dell'immacolata.

Non si chieda un periodo di prova (quasi di noviziato), non si chieda che sia confermato in grazia (prerogativa dell'Immacolata).

Proprio nel momento difficile della vittoria su se stesso e sulle suggestioni dell'ambiente quel fratello ha bisogno del Gruppo che lo sostenga.

Anche prima della sua adesione all'Associazione un ammalato o un fratello può essere portato agli Esercizi Spirituali purché ne ac-cetti l'impostazione. Per tanti ammalati e fratelli gli Esercizi sono stati i giorni della grazia, il momento della propria generosa adesione a Dio, sostenuti dall'esempio e dalla preghiera degli altri. «Vieni e vedi!».

Ma l'inserimento nel Gruppo d'Avanguardia avviene solo con l'i-scrizione al Centro.

Non fanno parte del Gruppo i «simpatizzanti». Non esiste nel Centro tale categoria permanente: esistono invece ammalati e fratelli sani ai quali è stata fatta la proposta e dei quali si rispettano i tempi di ma-turazione che non dovranno prolungarsi all'infinito. Ci sono infatti nella Chiesa altre forme di apostolato associato per chi non si sente di condividere la spiritualità, le finalità e la metodologia di questa As-sociazione. Accettarli nel Gruppo senza questa loro condivisione si-gnifica bloccare tutta la dinamica apostolica del Gruppo stesso.

A. Giorgini

PER L'EFFICACIA DELL'APOSTOLATO:

• formiamo i gruppi

per la sua penetrazione

• nessun ammalato sia un isolato

per il suo sostegno

• inseriamo i Fratelli -degli Ammalati nei gruppi

11

Page 14: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

IL CORAGGIO DI ACCETTARSI ((DIVERSI»

LA VOLONTÀ DI CONSIDERARSI ((UGUALI))

La prima parte di questo tema può sembrare poco accettabile - sia fra i sani che tra i miei fratelli handicappati - ma io ritengo che bisogna af-frontare il problema (se problema si può definire) del nostro esistere di handicappati con la dovuta chiarezza e con tanta serenità. Ecco, penso che la serenità sia lo stato migliore in cui mettersi per vedere le cose con obiettività.

Perché parliamo di coraggio nell'accettarci «diversi - e perché usare questo aggettivo che potrebbe sembrare frustrante ed offensivo? lo penso che si debba avere sempre una certa dose di coraggio per conoscere se stessi e riconoscere i propri limiti e le miserie nelle quali può cadere la no-stra natura umana. Con più ragione ci vuole coraggio nel sapersi vedere e sentire limitati esternamente da qualche handicap che, per forza, ci rende «diversi» dalle persone di costituzione normale. Oggigiorno gli han-dicappati sogliono difendersi dal mondo che li emargina, con un certo tipo di espressioni e gli stessi sani, che parlano in loro vece, usano questi ter-mini: «i cosiddetti sani, i cosiddetti handicappati» ecc. Se io voglio definire un fiore con tanti petali sottili, bianchi e il bottone centrale d'oro, dirò che è una margherita e non certo che è una rosa! Se io sono nata con una osteopsatirosi che ha bloccato la mia crescita ed ha reso le mie ossa fragili come il vetro, non potrò chiamarmi sana come mia sorella che non ha as-solutamente alcun difetto fisico, è alta 1,72 ed è madre di 4 figli giganti! Se esiste il bello, esiste per antitesi il brutto e non si possono scambiare i ter-mini!

12

Page 15: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Allora coraggio, SIAMO «diversi» perché handicappati, ma non «di-versi» come persona, né tantomeno «diversi» come figli di Dio!

Lungo il corso della mia vita ho conosciuto handicappati che per es-sersi accettati come tali - serenamente - avevano trovato il loro posto adatto nel mondo, malgrado «diversità» gravi dovute a impedimenti fisici notevoli quali il linguaggio o menomazioni più o meno sgradevoli e umi-lianti per sé stessi e per coloro che li avvicinavano.

Queste persone avevano fatto il gran balzo di qualità nel constatare la loro limitatezza e nello stesso tempo sviluppando al massimo quanto in loro era rimasto di positivo, senza far pesare le loro deficienze.

Così il mondo dei sani li aveva accettati, «dimenticando» che erano differenti da loro (dico «dimenticando» fra virgolette non per ironia bensì con comprensione verso i sani perché io stessa, a volte, faccio fatica nel comportarmi con naturalezza verso certe persone).

Ecco: l'errore madornale che, mi sembra, si commetta oggigiorno è, che per ovviare a tutte le ingiustizie fatte nei riguardi degli handicappati da una buona parte delta società - l'altra parte della medesima cade in una mancanza di realismo, dicendo in ogni occasione che «siamo tutti uguali», creando notevole confusione nel modo di pensare degli stessi han- dicappati che, in tal modo, rischiano pericolose illusioni, prendendo il ter- mine alla lettera! lo amo immensamente le creature deboli mentali perché, nella loro semplicità d'animo, sono limpide come l'acqua sorgiva; ma non posso paragonare il loro cervello col mio, come non posso paragonare le mie possibilità fisiche con quelle del Padre Marcon e del Dott. Cossullo qui presenti! Alle mie allieve handicappate faccio un discorso molto semplice: «possiamo noi andare in cima alla Rocca di Arco come può fare la nostra Direttrice? No! Però siamo - in piano umano e divino - uguali a lei nella dignità, nei diritti, ...ma anche nei doveri'.

Ecco il discorso dei doveri è sempre un discorso pesante per gli han-dicappati, lo riconosco; eppure non è tutta da imputare a loro questa col- pa. Spesso, questo recalcitrare di fronte al dovere, è il risultato di una educazione troppo pietistica o di comodo, sia da parte delle istituzioni as-sistenziali, sia da parte delle famiglie: si dice, infatti, che in linea di mas-sima, l'handicappato è un eterno adolescente, perché è più facile agire per lui, piuttosto che aiutarlo a responsabilizzarsi, cosa che comporta di-spendio di tempo, pazienza, ecc. Allora io dico che, prima di stimolare i miei fratelli ad esigere i propri diritti, li invito a richiamare alla mente i loro doveri verso il prossimo, chiunque sia.

Ed allora torniamo al tema: il coraggio di accettarsi «diversi», ma nel-l'accettarsi, farlo con la gioiosa consapevolezza che la vita vale la pena di essere vissuta e può dirsi vissuta solo se si sono fatti fruttare i talenti, cioè le qualità che ognuno ha in sé come persona. Niente - a parer mio - deve essere giudicato «dovuto», anche se la giustizia ci dice che chi non ha niente sarebbe bene che fosse aiutato da chi ha troppo. Se riusciamo,

13

Page 16: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Né il calore, né il vento della prova possono impedire la crescita spirituale dell'anima fedele. Gerusalemme, presso la Grotta, ove Gesù ha insegnato ib, Padre nostro'.

però, a vedere la vita come un dono di Colui che ci ha creati per rag-giungere un disegno ancor più perfetto ed una gioia infinita, la stessa ri-conoscenza che proviamo per questo dono ci mette in una posizione in cui non vi è ombra di pretesa: quindi è giusto, sì, che i sani ci sostengano, ci amino, ci trattino con la dovuta dignità, ma non dobbiamo, noi, pre-tenderlo, bensì dobbiamo conquistarcelo con le nostre qualità; così essi ci sosterranno perché verrà loro naturale e spontaneo, ci stimeranno perché non vedranno più in noi «diversità» che pesano, ma lo stesso nostro co-raggio di superarci ci meriterà una stima oltre misura da parte loro; infine, ci ameranno non per compassione pietosa, ma perché avremo dato loro la certezza di essere pronti a dare e non solo a ricevere!

14

Page 17: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Questo è, in sintesi, il discorso che faccio alle mie giovani allieve, tante delle quali oberte da croci fisiche e morali non indifferenti; serve coraggio anche a me per intraprendere questo tipo di dialogo: è più facile un di-scorso di commiserazione che, al momento, potrebbe acquistarmi più simpatia da parte loro. Ma il loro posto nel mondo devono guadagnarselo con dignità ed è l'amore che provo per esse a farmi parlare così, anche quando trovo in loro degli impedimenti più gravi del mio.

È questo anche il motivo del nostro lavoro con le Scuole di ri-qualificazione per handicappati fisici e psichici e tutto il fondamento del nostro apostolato di laici consacrati al servizio dei fratelli che in qualche maniera siamo portatori di una croce. Valorizzare la sofferenza, darle, cioè, il suo giusto valore quale stimolo ad un amore reciproco, dando a coloro che ne sono particolarmente toccati, una dignità umana e so-prannaturale, attraverso l'apprendimento di ogni possibile attività che possa riscattarli sul piano sociale e facendo conoscere loro l'importanza spirituale che può avere la moneta del dolore, se ben spesa!

Certamente questo tipo di discorso non conduce ad un ripiego su se stessi, né ad una inerte rassegnazione: tutt'altro.

L'essere coscienti dei propri limiti non vuoi dire morire d'inerzia, aspettando la beneficienza... quando arriva! E non vuoi nemmeno dire piangere o recriminare se si è emarginati. Dobbiamo anzi scuotere i nostri fratelli handicappati e far loro acquisire innanzitutto la fiducia in sé me-desimi e nel loro valore di Persone, anche quand'essi siano deboli mentali, perché anche in loro vi sono tesori nascosti di possibilità insperate.

E allora sarà un capovolgere la situazione: il sano non andrà più verso l'handicappato quasi perché ne sente il dovere o come per un senso di colpa del subconscio; andrà invece a ricevere una nuova energia perché non c'è cosa più attraente del coraggio di chi, da «diverso, si fa valere come uguale, lottando con volontà tenace e serena, senza amarezza o acredine, per occupare quel posto che spetta ad ognuno nel mondo.

Mons. Colombo, Vescovo Ausiliare di Milano scriveva, a proposito della personalità umana: »una persona è tantomeno persona, quanto più è de-terminata da fattori esterni; è invece, tanto più persona, quanto più ob-bedisce alla sua vocazione interiore».

Ecco questo è il vero aiuto che si può dare ad un handicappato: fargli comprendere la sua vocazione di PERSONA nei confronti del prossimo, oltre che di se stesso, e sarà lui a cambiare la mentalità corrente, perché accettandosi si sarà fatto accettare con vero amore e vera stima dai fratelli sani.

sorella Lully N. (Relazione tenuta a Terme di Comano da sorella Lully,

insegnante di ceramica)

15

Page 18: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

INCONTRI A LIVELLO NAZIONALE

SETTORE BAMBINI-ADOLESCENTI

Incontro per incaricati del settore e fra-telli e sorelle collaboratori.

CALAMBRONE: 5-7 marzo 1982 (venerdì pomeriggio - domenica pomeriggio)

Tema dell'Incontro: Per l'accostamento e la formazione dei bambini ed adolescenti handicappati.

INCONTRO ANIMATORI DI GRUPPO

MONTICHIARI (BS): 20-21 marzo 1982 (sabato ore 16- domenica pomeriggio)

Terna dell'incontro: Comunione e Co-munità nel Gruppo d'Avanguardia.

16

Page 19: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

VITA DEI CENTRI

DA LUCCA

Sua Eccellenza Mons. Giuliano Agresti, Arcivescovo di Lucca si rivolge con una lettera ai Volontari della Sofferenza della Sua Diocesi, affidando infine ad essi le intenzioni di pre-ghiera per l'anno 1982.

Lucca, 25 ottobre 1981

Carissimi fratelli e sorelle del Centro Diocesano «Volontari della Sofferenza»

penso a voi come al misterioso sostegno del cammino spirituale e pastorale della nostra Chiesa. I piloni reggono le arcate dei ponti, voi reggete il ponte lanciato dalla nostra generosità apostolica ad ogni persona che ha bisogno di incontrare Cristo.

Quando nella vostra infermità o nella vostra prova e fatica vi sembra di non aver significato nel grande movimento missionario della Chiesa, proprio allora voi siete il cuore di quel movimento. Gesù lo promosse veramente e lo rese efficace dalla Sua solitudine provata del Getsemani e dal Suo solitario dolore della croce.

La Chiesa non cammina sulle potenze di questo mondo, ma sulle «ostie spirituali» che si immergono nel Sangue di Cristo. E voi avete sempre la possibilità di essere un'ostia spirituale» continuata. Vor-rei che sempre più comprendeste quanto la nostra comunità dio-cesana si arricchisce di voi! Immobili, siete presenti ovunque, sof-ferenti, prestate a tutti il tesoro della croce, affaticati, rendete dolce la fatica del servizio cristiano di tutti i membri della Chiesa. Perché una vita provata che si nasconde nell'amore di Cristo può fare tutto que-sto.

Non dimenticare Gesù, chiamato «pietra scartata», che, per que-sto è diventato «pietra angolare» su cui poggia tutto l'edificio della

17

Page 20: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Chiesa. È la vostra avventura cristiana, difficile, dura, ma forte a sostenere tutto il nostro impegno per il Vangelo.

Lo scoglio corallino supera le acque del mare con l'accumularsi dei piccoli coralli, l'uno accanto all'altro, fino a fare appunto un altro scoglio.

Se voi state uniti nella carità e nello scambio dei doni e dei meriti, più ancora sostenete la nostra Chiesa e perciò l'esservi costituiti in gruppo diocesano è una grazia. Insieme siete un sostegno mol-tiplicato.

Dal silenzio, dalla fatica, dalla pena quotidiana nelle vostre case voi fate segretamente uscire l'energia vitale della croce di Gesù e le-gate con quell'albero di salvezza l'Arcidiocesi intera e oltre. Perché, anche in una povera stanza, missionari voi siete, in quanto la vostra preghiera col vostro amore provato, danno voce e forza a coloro che, camminando per il mondo, evangelizzano la pace. Così pensava S. Teresa del Bambino Gesù.

Con tanta gratitudine quindi io vi benedico. Giuliano Agresti, Arcivescovo

Intenzioni di preghiera

1. Perché la Comunità Diocesana sappia corrispondere alla voce dello Spirito che tutti ci chiama, specie quest'anno, ad una intensa vita di preghiera, personale, familiare e comunitaria.

2. Perché cresca la comprensione, l'unione e la fraternità nel clero diocesano insieme al suo Vescovo.

3. Perché il nostro Seminario possa accogliere nuove vocazioni secondo la necessità dell'Arcidiocesi e i gruppi vocazionali siano pre-senti in tutte le Zone Pastorali.

4. Perché la celebrazione centenaria del «VOLTO SANTO» ci insegni ad essere una Chiesa che porta la croce nella povertà e nel servizio.

C.V.S. DELL'UMBRIA

Incontro Regionale «con e per gli handicappati»

Sotto il patrocinio della Conferenza Episcopale Umbra e della Caritas Regionale, il Centro Regionale dei Volontari della Sofferenza

18

Page 21: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Meldola - Casa Nostra Signora di Fatima: Centro di irradiazione apostolica per la Romagna.

ha organizzato un incontro regionale «CON E PER GLI HAN-DICAPPATI».

L'incontro, a cui sono state invitate le Autorità dell'Ente Regione e i Responsabili del decentramento amministrativo e socio-sanitario, è stato promosso per riproporre agli Enti Locali, alle Organizzazioni sociali, alle Comunità cristiane la presenza dell'handicappato-per-sona, con i suoi diritti non sempre riconosciuti e attuati e promuovere quindi in uno sforzo comune un maggior coinvolgimento di tutte le componenti della vita regionale, nella Chiesa e nella società.

Come affermato, nell'invito alle Autorità, da Mons. Cesare Pagani - Vescovo di Città di Castello e Presidente della Conferenza Epi-scopale Umbra - «dobbiamo favorire una più adeguata sen-sibilizzazione per sollecitare l'impegno personale di tutti, convinti che la presenza dell'handicappato aiuta la crescita della Chiesa e della società».

L'incontro si è svolto domenica 13 settembre u.s., alle ore 16,30, all'interno della magnifica Basilica della Porziuncola di S. Maria degli Angeli (Assisi), alla vigilia quindi dell'apertura delle manifestazioni dell'VIli Centenario della nascita di S. Francesco, a significare pro-prio che dall'esempio del Santo, che ha dimostrato sempre una mas-sima attenzione verso i fratelli sofferenti, siano favoriti l'impegno

19

Page 22: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

personale e l'avvio di realizzazioni e iniziative nuove e concrete «con e per» i fratelli handicappati.

L'incontro, presieduto da Mons. Benedetti, Vescovo di Foligno, da don Giacomo Rossi, Presidente Regionale della Caritas e Assistente del C.V.S. di Perugia, da Padre Luigi Cicolini assistente del C.V.S. di Foligno e Pasquale Caracciolo fratello degli Ammalati, è iniziato con il cordiale saluto del Sindaco di Assisi ed è proseguito con le te- stimonianze di handicappati (tra cui Rosella Specchio e Daniela Battenti del C.V.S. di Foligno), di genitori di bambini handicappati, di operatori, di sacerdoti che quotidianamente vivono accanto agli ammalati.

I numerosi presenti che gremivano la Basilica, venuti da tutte le località umbre, hanno così potuto apprendere dalla viva voce degli interessati, le difficoltà, le richieste, i successi degli handicappati in-torno ai problemi della famiglia, della scuola, del lavoro, anche dello sport.

Hanno accettato l'invito a partecipare all'incontro il Presidente della Giunta Regionale Germano Marri, l'Assessore regionale ai Ser-vizi Sociali Nocchi Venanzio, il Segretario Regionale della CISL Ro-berto Pomini ed altre Autorità civili.

A chiusura dell'incontro Mons. Benedetti, in rappresentanza della Conferenza Episcopale Umbra, ha evidenziato come la presenza e l'opera dell'handicappato, che vive la sua sofferenze in unione con Cristo, siano essenziali alla vita stessa delle Comunità cristiane.

Ha sollecitato quindi l'impegno di ciascuno, l'interessamento delle Autorità anche attraverso una nuova legislazione, la massima at-tenzione delle Comunità cristiane verso i fratelli sofferenti le cui ri- chieste per una vita integralmente realizzata spesso attendono ancora una risposta.

Al mattino della domenica il Centro Regionale dei Volontari della Sofferenza ha organizzato per i propri Iscritti, presso l'Istituto «Pa- trono d'Italia», un incontro di spiritualità francescana a cui hanno partecipato circa 400 tra Volontari e Fratelli e Sorelle degli Ammalati delle Diocesi di Città di Castello, Foligno, Orvieto, Perugia, Spoleto, Terni e Todi.

Momento centrale della giornata è stata la celebrazione della S. Messa, nella Basilica della Porziuncola, presieduta da Mons. Cesare Pagani, Presidente della Conferenza Episcopale Umbra, il quale ha rivolto agli ammalati un particolare invito ad offrire la propria sof-ferenza secondo le necessità sempre più vive della Chiesa umbra per

IPE

Page 23: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

una evangelizzazione che convinca con la forza della testimonianza e una autentica presenza in mezzo agli uomini.

L'incontro è certamente riuscito negli intenti, in particolare in quello di sensibilizzare le persone circa le reali esigenze, le necessità e le richieste degli Ammalati; in quello di far conoscere maggiormente l'opera, le attività e le finalità apostoliche del Centro Volontari della Sofferenza e in quello di far vivere ai nostri iscritti una giornata in fraternità, nella riflessione e studio, allietata peraltro, siamo grati al Signore anche per questo, da un sole magnifico.

DA MILANO

I responsabili delle varie Zone Pastorali della Diocesi di Milano riunendosi per una due giorni di revisione e di pro-grammazione hanno fatto delle proposte, alla fine dei lavori, che riteniamo quanto mai opportune ed importanti.

E la testimonianza di una città di vasta attività pastorale che fa delle proposte veramente desiderabili e meritevoli di essere prese in considerazione ed attuate anche da altri Centri Diocesani.

Le riportiamo quindi come dal Centro di Milano sono state trasmesse:

Le relazioni finali dei gruppi hanno portato alle seguenti con-clusioni:

1. La necessità che ogni zona abbia a formare un settore gio-vanile.

2. Da una relazione è emerso, data la difficoltà di fare delle pro-poste C. V.S. ai giovani di oggi, che sarebbe vantaggioso iniziare col Settore bambini coinvolgendo anche le famiglie. Questo metodo sta dando buoni risultati nella zona di Milano città.

3. Proposta per un incontro diocesano di tutti i giovani han-dicappati e sani.

4. Creare a livello diocesano un'équipe che s'interessi del pro-blema giovanile per studiare i vari problemi e dare indicazioni ope-rative.

5. Per rendere valide le proposte e le iniziative che scaturiranno da questo incontro è necessario che tutte le zone lavorino in unità e comunione.

21

Page 24: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

v Via Giulia - Santa Maria del Suffragio: Sua Emi-nenza il Card. Felici in-vita gli ammalati ad in-serirsi nel piano della salvezza attraverso la purificazione e l'offerta personale.

6. Dare alle giornate di incontro momenti di formazione e di preghiera e momenti ricreativi.

7. Programmare per l'anno 1982 un corso di esercizi spirituali per i giovani di tutta la Diocesi di Milano.

8. Inserimento dei giovani nei gruppi d'avanguardia per un rin-giovanimento degli stessi.

9. Catechesi differenziata per chi è iscritto al Centro e per il gruppo allargato.

10. Impegnare i giovani durante il mese in modo che non ci sia un vuoto assoluto da un incontro all'altro.

11. Trovare una casa adatta per ferie, poiché la vacanza in co-mune giova molto alla conoscenza e alla fratellanza, a parte la vera necessità.

22

Page 25: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

12. Si nota anche la necessità che ogni gruppo offra una persona che sia a conoscenza dei t'ari problemi degli handicappati anche a livello legislativo.

13. La richiesta di tutti di ripetere questi incontri».

DA ROMA

Dal giornalino interno «Sotto er cuppolone)) (novembre 1981):

All'inizio di un nuovo anno di attività, credo sia opportuno sof-fermarci un po' a riflettere sulla nostra identità e responsabilità.

Siamo stati chiamati ad essere apostoli e a testimoniare Cristo in un mondo dove regna il materialismo, l'egoismo, la sopraffazione ed il peccato in tutte le sue manifestazioni.

Il nostro primo dovere quindi è quello di intraprendere, con l'aiuto della Vergine, un cammino spirituale che ci conduca alla santità, abolendo in noi il peccato e sforzandoci di vivere in Grazia di Dio.

Ma se siamo soli facilmente ci lasciamo prendere dall'inerzia e dall'accidia. Nel GRUPPO, che è la base della nostra Associazione, ci sentiamo più forti, più uniti, perché membri di una medesima fa-miglia con gli stessi ideali.

E nella vita di gruppo che dobbiamo riscoprire l'amore autentico, cristiano, che fa superare il nostro egoismo e ci spinge ad un aiuto reciproco facendoci così apprezzare il valore del servizio. Infatti nel Gruppo avviene uno scambio di carità reciproca che ci edifica.

Ma perché il nostro Gruppo sia vivo, attivo e fruttifichi, occorre che al centro ci sia Gesù. Solo l'amore di Cristo ci unisce in un modo stabile e ci spinge a metterci al servizio dei fratelli. E la forza per amare Cristo e i fratelli possiamo trovarla nell'EUCARESTIA.

Cerchiamo pertanto di vivere il nostro impegno di apostoli au-tentici nel Gruppo per la salvezza della società e per sostenere il Papa, i Vescovi, le nostre Parrocchie, la nostra Associazione e la Chiesa Universale.

E questo un impegno ben preciso che deve diventare una regola di vita a costo di sacrificare i nostri interessi umani, con gioia e serenità di spirito.

Milvia Arcese

23

Page 26: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Nazareth - Cupola della basilica del-l'Annunciazione: li suono delle cam-pane ripetono il «sì» dell'immacolata alla volontà di Dio.

'4

PELLEGRINAGGIO

IN TERRA SANTA

5.12 maggio 1982

Sui passi di Gesù e dell'Immacolata

• per un confronto

• per una testimonianza

• per una più profonda conoscenza del Vangelo

Quota di partecipazione: L. 850.000 + 10.000 per mance

Quota di iscrizione: L. 150.000 (è compresa nella quota di partecipazione)

Nel prezzo è tutto compreso, viaggio e pensione, meno le bevande. - Posti a disposizione n. 44

Possono partecipare anche gli impediti. - Ogni impedito se in carrozzella deve avere almeno due accompagnatori.

Per Iscrizioni:

Direzione Volontari della Sofferenza Via dei Bresciani, 2 00186 Roma

24

Page 27: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

MONCRIVELLO: INCONTRO DEI GENITORI CON GLI OSPITI DEL CONVITTO

L'inverno 1980-81 sembra voler compensare con l'abbondanza delle precipitazioni nevose la man-canza di neve che ha con-trassegnato il precedente inverno. E nonostante che la neve sia sem-pre motivo di gioia quella che ca-deva a larghe falde venerdì 18 di-cembre non riempiva per nulla di gioia e di allegria i cuori di tutti gli ospiti della Casa Virgo Potens a Moncrivello.

Si correva il rischio che il tanto atteso Incontro con i Genitori pro-grammato per l'indomani sabato 19, non si potesse realizzare. Poi nel primo pomeriggio cessava la nevicata ed il sole si affacciava prepotentemente alla ribalta scio-gliendo la neve e fugando le nubi.

Alla sera tante telefonate esitanti di genitori in dubbio se in-traprendere il viaggio e per tutti una parola d'incoraggiamento: «state tranquilli, il tempo sarà buono'. Non poteva la Madonna non aiu-tarci anche in questo frangente.

All'indomani il tempo era in effetti buono, ma sembra che lo fosse solo su Moncrivello. I primi arrivati parlavano infatti di strade ghiac-ciate, di terribili sbandate sulla ne-ve, di nebbia. Si attendeva con an-sia l'arrivo dei più lontani. Ma niente paura... Alle 9,40, con soli dieci minuti di ritardo sull'orario previsto si era tutti nella sala del primo piano del Convento.

Dopo aver affidato all'immacolata il buon esito della giornata, Don Giovan Giuseppe ringraziava i pre-senti (circa 60) per il sacrificio af-frontato nel portarsi a Moncrivello ed esponeva lo scopo della Gior-nata: stabilire una collaborazione sempre più vasta e profonda tra i genitori dei ragazzi e coloro che, con varie mansioni e compiti, vi-vono 9 mesi all'anno con loro. Questo perché l'Istituto non è un parcheggio dove deporre i propri figli senza più curarsi di loro ma un luogo ove i figli apprendono un mestiere adatto alle loro capacità per poi reinserirsi nella famiglia che ha il compito di fare il possibile per aiutarli.

Seguiva la proiezione del do-cumentario girato da Don Clemente sulla Casa di Moncrivello. E stata proiettata solo questa parte per non rendere troppo lunga la parte de-dicata alla proiezione. In un primo tempo si era pensato di proiettare anche un fumato preparato dalla Regione Piemonte, Assessorato alla Formazione Professionale, sull'inserimento degli handicappati nel mondo del lavoro. Ci si era poi orientati sul nostro documentario.

Inutile dire quanta e quale fosse l'attenzione dei genitori mentre scorrevano le immagini e con che esclamazioni venivano sottolineate le apparizioni dei propri figlioli. Al termine un applauso di com-

25

Page 28: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Moncrivello: la sofferenza non è limite alla gioia!

piacimento suggellò la visione. Il Professor Avalle (che aveva vi-sionato anche il fumato proposto dalla Regione Piemonte) non man-cò di sottolineare la maggiore ef-ficacia del fumato di Don Clemente.

Si lasciò poi la parola ai genitori. Dopo un paio di interventi si vide però che erano tutti interventi «troppo elogiativi» che se facevano piacere non aiutavano però a por-tare avanti un colloquio formativo.

Toccava allora al Professor Avalle dare qualche linea di ri-flessione richiamando i presenti ad alcune considerazioni:

- Non basta «genitare» i figli, occorre poi educarli, se questo è difficile per tutti i figli lo è in modo particolare per gli handicappati.

- Impegno delle famiglie a col-laborare con il piano educativo proposto e vissuto a Moncrivello cercando di motivare i propri figli durante la permanenza a casa sul farli alzare ad una certa ora, sia a non lasciarli tutto il giorno davanti alla TV, sia nell'impegnarli in qual-che lavoretto in casa, sia nel va-lorizzarli nelle loro possibilità.

- Invito a non guardare le strutture in cui si vive a Moncrivello. È certo un antico convento ed un vecchio seminario. E cornice. Egli visita continuamente tanti Istituti splendendi di cemento e di acciai dove però trova tanta freddezza. A Moncrivello - e si vede che la Madonna continua la Sua opera - invece vi è tanto calore umano, af-fetto e si ottengono tanti risultati positivi. «Merito - sono parole del Professore Avalle - della Co-munità dei Silenziosi Operai della Croce» che con tanto affetto si prodiga verso questi ragazzi.

Prendeva poi la parola Don Gio-van Giuseppe che dopo aver at-tribuito a tutti i componenti del-l'équipe medica, insegnanti e per-sonale il merito del lavoro fatto ri-cordava l'impegno necessario per-ché ogni ragazzo possa prendere coscienza delle sue possibilità re-sidue per valorizzarle appieno fa-cendo al tempo stesso esatto conto dei suoi limiti per non illudersi. Sottolineava poi come l'ammalato è e deve estere nella famiglia stimolo per una maggiore unione in so-

26

Page 29: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

sfegno del membro più debole an-ziché tentazione di divisione e di disgregazione di fronte alla croce della sofferenza. Evidenzia poi la necessità da parte dei genitori di trovare anche «tempo» per stare con i figli ammalati approfittando di ogni occasione e senza attendere di avere quel «tanto tempo» che non giungendo mai può costituire in effetti un facile alibi per di-sinteressarsi dei figli.

Le domande di alcuni genitori chiudevano questa prima parte dell'Incontro. Appena un momento per rincontrare i propri figli dopo i primi abbracci mattutini (figli che nel frattempo erano stati im-pegnatissimi in una Tombolata ed in un torneo di calcetto) e ci si por-tava tutti in Chiesa per la Ce-lebrazione delta Santa Messa.

È stato veramente un momento molto bello per la totalitaria par-tecipazione di ognuno. La nostra Corale, guidata da Sorella Teresa, e con l'accompagnamento al-l'organo di Don Giorgio, creava subito una atmosfera raccolta e predisposta alla preghiera.

Durante la prima lettura non era difficile scorgere una donna vio-lentemente emozionata. Era la mamma di Danilo Michela che - quasi sconvolta - aveva visto il fi-glio salire all'ambone e leggere con disinvolta sicurezza la lettura del giorno irta di nomi di non facile let-tura mentre lei temeva chissà quale confusione avesse potuto com-binare.

Durante l'Omelia il celebrante dopo aver ricordato che offriva il Santo Sacrificio secondo le in-tenzioni dei genitori, dei ragazzi,

degli insegnanti perché si potesse dare tutti insieme una concreta ri-sposta alle richieste dell'Im-macolata, sottolineava l'importan-za di vedere la sofferenza non solo come una negatività ma come strumento di redenzione. Re-denzione operata non solo dal sof-ferente ma anche dai familiari che uniti a lui non solo da vincoli di sangue ma di grazia realizzano un'unica offerta d'amore a Dio che per amore ci ha salvato per mezzo della Croce.

Le varie intenzioni di preghiera sono state poi lette dai ragazzi stessi ricordando anche i genitori defunti e quelli assenti.

Ad emozionarsi era ora la mam-ma di Claudio che vedeva il figlio, mongoloide, servire all'altare con la sicurezza e l'abilità di un con-sumato sacrista a suo agio nella tarcisiana e ben d'accordo con l'altro chierichetto.

Quasi tutti i partecipanti alla Messa si accostavano poi alla Co-munione. Era oramai ora del pran-zo. Le emozioni degli incontri e l'ora più tarda del solito erano condimento più che efficace al-l'appetito e trovava buona risposta nel pranzo come al solito ot-timamente preparato dalle Sorelle e servito nel refettorio addobbato con motivi natalizi a cui si arrivava pas-sando per la Sala Giochi ove tro-neggiava uno stupendo albero ri-splendente di luci e di decorazioni multicolori.

Dopo il caffè iniziava l'ultima parte della giornata.

La Direttrice Sanitaria, lo Psi-cologo, l'Assistente Sociale, il Fi-sioterapista (in rappresentanza

27

Page 30: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Moncrivello: Ospiti del convitto.

dell'Ortopedico impossibilitato a venire), l'Infermiere, gli insegnanti erano - insieme alla Comunità - a disposizione dei genitori per. un colloquio sui ragazzi.

Per facilitare la possibilità di col-loquio con l'équipe si era fatta una pre-divisione in 3 gruppi in modo che tutti hanno potuto parlare con tranquillità con i Sanitari più in-teressanti al caso clinico del pro-prio figliolo.

È stato il momento forse più agi-tato ma anche più ricco di sod-disfazioni per l'équipe, gli In-segnanti, la Comunità quando, passando da un luogo all'altro non si sentivano altro che affermazioni contente e soddisfatte dei genitori a volte proprio «fuori di sé» per i progressi realizzati dai propri figli.

Parlando poi con la Dottoressa affermava «che era rimasta proprio colpita dalle parole e dagli en-tusiasmi delle mamme'.

Il tempo però passava veloce frazionandosi in tanti colloqui. Il sole iniziava a cedere il passo ad una nebiolina sospetta.

Era il tempo dei saluti e delle partenze. Per parecchi la partenza per le vacanze natalizie. Per altri un arrivederci ai propri cari per l'an-tivigilia di Natale. Purtroppo per al-tri... nulla perché le famiglie si di-sinteressano completamente di lo-ro. Sono quelli che resteranno con noi durante le festività.

La sera scende veloce. La stan-chezza è tanta in tutti i membri della Comunità. La felicità però anche molta. Ognuno al suo posto, ognu-no secondo il compito pro-grammato ha svolto la sua parte. Ognuno ha partecipato delle gioie e degli impegni degli altri.

La casa è ormai semi deserta e silenziosa.

I ragazzi rimasti sono alla te-levisione. Per la Comunità è l'ora del Vespro. Ed è bello davanti alla dolce immagine della Madonna del Renoir riandare alla giornata tra-scorsa, riudire voci, rivedere volti. Sorge spontaneo il Grazie a Colei che ha permesso che ciò si rea-lizzasse - Grazie per la nostra gioia, Grazie per la Gioia dei ra-

28

Page 31: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

LA FAMIGLIA - Al Centro di tanti attacchi - Nucleo vitale del mondo e della Chiesa - Interesse principale di ogni Pastore d'anime - Tema del recente Sinodo dei Vescovi - Soggetto ed oggetto di Catechesi

Su questo tema della Famiglia le Edizioni del Centro Volontari della Sofferenza sono liete di presentare un valido contributo a quanti operano a tale soggetto con il Volume:

IL CUORE DI CRISTO E LA FAMIGLIA

Alcuni autorevoli giudizi sul volume:

Cardinale Sebastiano Baggio, Prefetto della S. Congregazione per i Vescovi

« Una semplice scorsa del libro mi fa capire che esso non sarà uno di quelli che si allineano sui palchetti della biblioteca per la spol-veratura periodica, ma di quelli cui si farà frequentemente ricorso per la propria meditazione e per il ministero della parola)).

Cardinale William Baum, Prefetto della Sacra Congregazione per l'Educazione Cattolica

«Ho constatato con piacere tra le relazioni che illustrano la spi-ritualità e la pastorale familiare alla luce della devozione al Cuore di

gazzi che hanno visto i genitori in-teressarsi a loro, Grazie per l'Equi-pe che ha visto il Suo impegno corrisposto da buoni frutti, Grazie per gli insegnanti che si sono visti al centro di tanto amore ed in-teresse.

Ed allora il canto della Vergine

Immacolata diviene anche il nostro Canto nel ringraziamento per aver permesso che si potesse fare qual-cosa di buono per questi «fratelli piccoli ed ammalati» scelti da Gesù e dalla Madonna per collaborare alla salvezza del mondo intero.

don G.G. Torre

29

Page 32: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

Cristo, considerazioni su temi che interessano in modo particolare questa S. Congregazione: la connessione tra il matrimonio ed il sa-cerdozio, e la famiglia come sorgente di vocazioni sacerdotali».

Cardinale Giuseppe Caprio, Presidente Amministrazione del Pa-trimonio della Sede Apostolica

«Scorrendo l'indice del bel volume vedo che il tema del convegno «Il Cuore di Cristo e la Famiglia» è stato largamente illustrato e me-ditato da eminenti oratori e studiosi dell'argomento. Dio solo sà il bene che un ritorno alla devozione del Sacro Cuore di Gesù - che taluni accusano di essere troppo popolare e sentimentale - potrebbe fare per la vita spirituale e per la santità della famiglia cristiana, esposta oggi ad ogni genere di attacchi e pericoli».

S.E. Mons. Luigi Dadalio, Segretario della S. Congregazione dei Sa-cramenti e del Culto divino

«La ricchezza delle tematiche trattatevi, la competenza degli au-tori e l'organicità del volume ne fanno un utilissimo strumento di lavoro sia a quanti, come me, sono impegnati in un Dicastero in-teressato alla problematica sacramentale del Matrimonio e della Fa-miglia, come a coloro che, sacerdoti e laici, vivono gli stessi problemi nel servizio della pastorale ordinaria».

S.E. Mons. Alfredo Bruniera, Vice-Presidente del Pontificio Con-siglio «Cor Unum»

«Ringraziare semplicemente mi sembra troppo corrente; mi sia invece consentito di esprimere la mia sincera ammirazione per questa attività e per questo generoso riscontro da parte di tanti Vescovi e Sacerdoti.

La Famiglia è stata sempre il centro della devozione al Cuore di Gesù. La Famiglia ha cominciato a disgregarsi, quando sembrava dimenticata la promessa del Sacro Cuore: "Io sarò nelle Famiglie dove si venera la mia Immagine»,- è da augurarsi che il ritorno a questa devozione faciliti il ritorno della famiglia cristiana alle sicure tradizioni che renderanno salde le sue basi».

Atti del III Convegno Sacerdotale Internazionale svoltosi a Fatima dal 15 al 21 settembre 1980- Ediz. C.V.S. - Pag. 558 - L. 10.000.

30

Page 33: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

RITIRO MENSILE

Dal Volume «Riscoprire il mistero della Croce» di Cristoforo Chiari c.p.

LEVA MENTE E CUORE ALLA CROCE DEL SIGNORE di S. Lorenzo Giustiniani

I. Grandi sono i vantaggi che provengono dalle tue prove, o Signore, e infinite le possibilità d'ascendere di chi è toccato dalla tua mano, se ac-cetta la sua tribolazione umile e sereno. Sì, lo confesso, anche se è una affermazione ardita, o re del cielo: non è bene che i tuoi eletti, durante il lungo cammino della vita, siano senza il rigore dei tuoi flagelli.

È per questo che i santi passarono tutti per il fuoco delle tribolazioni e delle tentazioni. Né a nessuno di essi permettesti mai d'essere immune da sofferenze, perché fossero ogni giorno più arricchiti dei tuoi doni spirituali, e, per i quotidiani assalti del maligno, resi splendidi delle più perfette virtù. Come ti piacque, o divina provvidenza, che i tuoi eletti potessero com-prendere da queste prove e dire apertamente al mondo, che il loro cam-mino è cammino d'esilio, e, da quest'impetuose mareggiate delle ten-tazioni, fossero costretti a tornare ancora a te, dove solo c'è tranquilla si-curezza, sicura gioia, felicità gioiosa, libertà felice, immortalità libera e beatitudine eterna.

No, non hai voluto, finché essi erano ancora vestiti di terra, e a contatto ancora col fango, che qui nel mondo trovassero felicità piena e perfetta, dovendo per esperienza conoscere la distanza immensa che c'è tra l'esilio e la patria beata. Ma, affinché fossero tollerabili le prove che i tuoi servi avrebbero sofferto in espiazione delle loro colpe e a perfezione delle loro virtù, tu stesso, o Signore Gesù, Dio di misericordia e bontà infinita, volesti bere il calice della Passione, e così rendesti, in te e per te, dolcissimo ciò che senza dite sarebbe stato insopportabilmente amarissimo. Tanto che dopo quel tuo patire, o re della gloria, gaudio degli angeli, incolmabile abisso di carità infinita, sul tuo cammino ha avvinto moltitudini di anime

31

Page 34: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

innamorate a portare le loro croci, mirabili nella loro fortezza, ardenti per il tuo amore; perché avevi fatto chiaramente intendere al mondo con i tuoi insegnamenti e i tuoi esempi, che non si può giungere al trionfo glorioso in cielo, senza passare prima per le tribolazioni della terra.

Il. Non volesti, infatti, nella tua vita terrena godere ricchezze, piaceri, onori, fortune, né nascere in vasti palazzi o adagiarti in letti dalle trine do-rate, che anzi, dal tuo primo apparire, scegliesti d'essere posto su poca paglia e reclinato in un presepe, tra degli animali, e abitare in povera stamberga. E dopo aver patito persecuzione da Erode, ed essere stato soggetto ai tuoi genitori; dopo aver a lungo sofferto fame, sete, miseria, battendo ogni contrada, durando intere notti in preghiera, tentato da Sata-na e diffamato, sorvegliato, umiliato dai farisei; dopo il sudore di sangue, il tradimento del discepolo, i falsi testimoni, gli sputi, gli schiaffi, i flagelli, gli obbrobri, le bestemmie, la corona di spine, la bevanda di fiele, dopo tutti questi patimenti, alla fine, come fossi tu pure malfattore e omicida, ti com-piacesti di morire tra scellerati su un patibolo di croce, in vetta al monte Calvario, per indicare ai tuoi fedeli la via che conduce al cielo, per dire che non paventassero essi, i servi, di patire per il loro Signore quel che il Si-gnore stesso volle patire per i suoi servi.

Come dunque, nel contemplare tanto eccelsa e ardentissima carità, non sentir arricchire di dolcezze tutti i nostri patimenti e alleviare per il conforto ogni peso delle nostre tentazioni? Se dunque, fratelli, innalziamo ogni nostro palpito d'amore a Cristo, leviamo tutti nelle ore terribili della tentazione, noi che abbiamo scelto di militare per Gesù Cristo, mente e cuore alla Croce del Signore, e troveremo leggero a suo confronto quel che a noi è dato di soffrire. Facciamo, dico, che sia nostro vanto la Croce di nostro Signore Gesù Cristo (cf. Gal. 6,14), e quindi siano nostra gloria tutte le tribolazioni, e tentazioni, e dolori, e bisogni patiti per Cristo.

III. Che se non è un soldato degno chi si rifiuta di seguire in battaglia il suo re, non è meno indegno della gloria celeste chi non vuole conformarsi nella tribolazione a Cristo Crocifisso. Rammentiamo anche quanto sia passeggero e breve ciò che qui soffriamo a confronto della ricompensa che ci attende in eterno. Il momentaneo e leggero peso della nostra tri-bolazione, ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria (2 Cor. 4,17). Vergogniamoci dunque di voler cogliere la palma della vittoria senza un cimento combattivo, o di pretendere il trionfo dei valorosi senza af-frontare battaglia. Come hanno combattuto loro, combattiamo anche noi, né cediamo il campo fino alla morte; e come per noi e per loro sarà iden-tica la gloria, unica sia pure la sorte, poiché se ora insieme partecipiamo alle sofferenze di Cristo, insieme anche godremo nel regno (cf. Rm. 8,17;

Gc. 1,12).

Lettura per il pomeriggio dall'imitazione di Cristo, Libro III, cap. X «Come disprezzare il mondo»

32

Page 35: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

4 AUDIOCASSETTA

«Operosità dell'ammalato nel Centro Volontari

della Sofferenza»

) (due Omelie di Mons. Luigi Novarese tenute a Re durante le Giornate di Studio per Incaricati ed Assistenti Diocesani 27-29 ottobre 1981)

È un valido sussidio che presenta:

le linee fondamentali del Centro

l'impegno apostolico degli iscritti, a livello personale e di gruppo.

Ediz. C.V.S. - Via dei Bresciani, 2 00186 Roma - L. 4.000

Page 36: RIVISTA MENSILE - Spedizione In Abb. Post. - Gruppo 111-70 ... · testimonianza dell'eroismo e della forza dello Spirito, animato e sostenuto dalla fede. Questo è il freddo e costante

RISCOPRIRE IL MISTERO DELLA CROCE

(brani delle opere dei Santi a cura di Cristoforo Chiari c.p.) W

'Una stupenda documentazione sul mistero della Croce punto focale della Redenzione, che ha co-stituito la forza vitale dell'eroismo delle virtù dei

Z

santi che la Chiesa ci propone come modelli e pa- troni.

Valido per:

• sacerdoti

• laici

• sani ed ammalati.

Pag. 484 - L. 6.000.

GLI SCRITTI MARIANI

di S. Bernardo da Chiara valle

(Nuova traduzione della Edizione Critica Ci-sterciense a cura di Mons. Paolino Limongi)

La preziosa opera, frutto di anni di lavoro, non sol-tanto servirà per il proprio arricchimento spirituale, ma anche, in mòdo particolare, a preparare incontri relativi ad un apostolato che parte dall'intervento della Madre della Chiesa fatto a Lourdes ed a Fa-4ima.

Il volume sarà, inoltre, quanto mai utile ai sacerdoti ed a quanti si dedicano all'opera di evan-gelizzazione e di ministero.

Pag. 384 - L. 5.500

Direttore responsabile: Novarese Luigi - Redattore: Remigio Fusi Con permissione ecclesiastica

Autorizzazione dei Tribunale di Roma n. 1516 dei l 9-4-1950 Questa rivista contiene pubblicità interiore al 70%

ESSE Gi ESSE . ROMA