Rivista luce 1-11 Publisher AIDI; - Article “The light of Mechelen and Antwerpen”

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2011

1861-2011150° Anniversario Unità d’Italia

Olografia, meravigliee inganni della terza dimensione

Rivelazioni luminose di Giampietro Agostini

Classificazione energeticadegli impianti d’illuminazionestradale

Evoluzione tecnologicanell’illuminazione pubblica

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LUCE fondata da AIDI nel 1962

Direttore responsabileSilvano Oldani

Direttore scientificoPaolo Soardo

Comitato tecnicoSara Capellari, Laura Colombo, Stefania Dalla Torre,

Ruggero Guanella, Paola Iacomussi, Claudio Liberatore,Marco Loro, Chiara Meschia, Eraldo Parma,

Anna Pellegrino, Marco Pollice, Pierangelo Preti, Lorella Primavera, Margherita Suss,

Corrado Terzi, Laura Vismara

Segreteria di direzioneSarà Matano

Organo ufficiale diAIDI Associazione Italiana di Illuminazione

Via Monte Rosa 96, 20149 MilanoTel. 02 87390100 - fax 02 87390187

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Direttore editorialeEmanuele Martinelli

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Coordinamento editorialeMauro Bozzola

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PubblicitàArmando Claudi

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GraficaAlessandro Tonet

StampaTep, Arti Grafiche

Gli articoli firmati esprimono solo l’opinione dell’autore e non impegnano nèl’AIDI, nè la redazione del bimestrale, le quali sono disponibili a riconoscereeventuali diritti d’autore per le immagini pubblicate, non avendone avuto lapossibilità in precedenza. I manoscritti, anche se non pubblicati, non si restitu-iscono. Tutte le pubblicazioni su Luce avvengono senza eventuali protezionidi brevetti d’invenzione: inoltre i nomi delle merci, coperti da eventualemarchio registrato, vengono utilizzati senza tenerne conto.

Registrata presso il Registro della Stampa del Tribunaledi Milano al n. 77 del 25/2/1971. ISSN 1828-0560

Editoriale

Luce ed efficienza energeticadi Gianni Drisaldi

3

News ed Eventi

Concorso di Idee AIDI

71

Libri: “Light Art in Italy 2010”. Un libro diGisella Gellini e Francesco Murano

72

Il nuovo tool green gain: da un databasele risposte per l’efficienza energetica

75

Un innovativo progetto di risparmioenergetico per un importante gruppocartariodi Lorenza Bergamaschi

76

Terza Pagina

Olografia,meraviglie e ingannidella terza dimensionedi Marcello Zagaria

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Progettare con la Luce

La luce di Mechelene di Anversa di Susanna Antico

20

Innovazione

Classificazione energetica degli impiantid’illuminazione stradaledi Mario Bonomo

48

Illuminazione e luoghi di lavoro. Le ROA dal punto di vista illuminotecnicodi Chiara Aghemo e Laura Blaso

52

Evoluzione tecnologica nell’illuminazionepubblicadi Fernando Prono

61

RSE per l’illuminazionepubblica.Un supporto alle azioni dirisparmio energeticodi Roberto Menga

68

Scenari contemporanei

Rivelazioni luminosedi Giampietro Agostinidi Jacqueline Ceresoli

14

Ecosostenibilità ed etica progettuale nell’illuminazione delle strutture socio-sanitariedi Franco Campioni

42

Molte diverse lucidi Francesco Murano

73

L’illuminazione di Corso Garibaldi a Cremona, la città raccontala propria storiadi Ottavia Crapolicchio, Francesco Marelli,

Claudia Miglioli

26

Appunti luminosi. iurlionis, un viaggioesoterico 1875-1911di Domenico Nicolamarino

32

Focus Aziende

79

Ideazione luministica di piazza Sant’Antonio, Locarno la città idealedi Francesca Storaro

38

1861-2011150° Anniversario Unità d’Italia

Il Collier della Mole illuminatoe la notte tricolore

Foto di Mattia Boero - Città di Torino

..

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20 LUCE 1• 2011

LA LUCE DI MECHELEN

E DI ANVERSA I Piani della luce delle due storiche cittadine delle Fiandre

di Susanna Antico

con la Luce

Progettare

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1• 2011 LUCE 21

La prima parte di questo approfondimento dedicatoall’illuminazione urbana e in particolare all’impor-tanza dei Piani della Luce era terminata sottolineandola forte valenza culturale e sociale della luce. Il Piano della Luce aiuta a coordinare insieme con glialtri strumenti urbanistici l’immagine globale di unacittà, piccola o grande che sia. All’estero, più che in Italia, viene data un’attenzionediversa a questo tipo di progettazione e in Europa laFrancia, con Lione, sicuramente gioca un ruolo di ri-lievo. I francesi non sono gli unici ad avere una pas-sione attenta per la luce pensata da specialisti: inBelgio, ad esempio, sempre più membri delle ammi-nistrazioni pubbliche sono consapevoli del valore e

dell’importanza della giusta illuminazione come unodei modi più strategici per pianificare e controllare ilterritorio e le città moderne. Queste ragioni rendono necessarie delle linee guidaper creare una maggiore omogeneità tra gli interventie per dare libertà di espressione all’interno di un con-testo scenografico programmato. In Belgio da oltredieci anni sono stati realizzati, o sono in via di realiz-zazione, una serie di massicci interventi di illumina-zione. Le cittadine sono molto affascinanti, gli spazipubblici curati, viste le piccole dimensioni, permet-tono un migliore controllo e una maggiore possibilitàdi rendere più attraenti i percorsi su scala ridotta, per iresidenti e i visitatori. Il progettista si confronta con re-

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22 LUCE 1• 2011

altà più omogenee e ben preparate, nelle quali è evi-dente il controllo del territorio: viene data una partico-lare attenzione a questioni ambientali e sociali, cardinidelle nuove società.Il piano della Luce in Belgio nascein seguito a un’esigenza spontanea non legislativa. Parte infatti delle amministrazioni locali con lo scopoprincipale di valorizzare il patrimonio artistico e am-bientale. Il primo bando risale alla fine degli anni ’90ed era estremamente scenografico e poco sensibile aconcetti come controllo delle potenze impegnate eabbagliamento. Si pensi alla città di Gent, dove una massiccia spetta-colarizzazione del ricco patrimonio architettonico hacreato una scenografia notturna di grande impatto maun disagio visivo e la perdita dell’atmosfera medievalee romantica. A tutt’oggi nelle Fiandre ci si trova da-vanti a città in cui il paesaggio urbano è fortemente di-feso dai regolamenti edilizi, supportato da unaprogettazione molto attenta ai dettagli e dove l’utilizzodi materiali locali quali mattoni, marmi, basalti, granitio arenarie è molto caratterizzante. Il paesaggio urbanorisulta però “controllato” solo di giorno. La presenzadi sodio a bassa e alta pressione, con conseguente al-terazione dei colori e l’altezza eccessiva delle sorgentiche dominano la scena e la illuminano in maniera ge-nerale e indistinta, cancellano spesso lo spazio perce-pito nella scena diurna. Negli ultimi dieci anni moltecittà si sono dotate o si stanno dotando di piani dellaluce e la tendenza verso l’utilizzo di luce bianca everso la riduzione dei valori di illuminamento - se-condo il recepimento della nuova normativa europea13-201,2,3,4 - sono già evidenti. In aggiunta a questo, negli ultimi cinque-sei anni, unaserie di “REG-acties” (ovvero di azioni volte a un con-sumo energetico razionale e alla riduzione delle po-tenze impegnate e di CO2) hanno reso il Piano dellaLuce uno strumento più complesso, lo scopo del qualeè trovare una soluzione equilibrata rispetto ad esigenzemolto diverse tra loro. L’attuazione del Piano dellaLuce presenta delle difficoltà nelle aree residenziali estoriche, ovvero dove progetto e realizzazione richie-dono un lavoro di tipo artigianale. Infatti, la gestione

degli impianti pubblici è di solito affidata a società chene gestiscono la progettazione, l’installazione e la ma-nutenzione. Un catalogo di apparecchi preventiva-mente approvato (in base a requisiti tecnici specificicome semplicità di manutenzione, prestazioni fotome-triche, stabilità dell’azienda) fa da base alle scelte. All’interno di questo sistema la realizzazione di im-pianti di illuminazione scenografica rimane complessae i risultati non sempre sono soddisfacenti. La convenienza, la semplificazione della gestioneesterna con apparecchi precedentemente approvaticade, non funziona laddove il posizionamento va ognivolta verificato e dove il parco apparecchi approvatorisulta essere troppo ridotto, formalmente ed estetica-mente poco adatto. Insorgono difficoltà di allaccio allarete pubblica di illuminazione. La soluzione individuata dalle pubbliche amministra-zioni è inserire nel bando di concorso i progetti da rea-lizzare in seguito all’approvazione del Piano dellaLuce. Questi vengono quindi portati a realizzazionedallo stesso progettista del Piano della Luce che rimanea disposizione in qualità di coordinatore per un nu-mero di anni che variano dai 5 ai 10.

con la Luce

Progettare

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1• 2011 LUCE 23

Il caso del Centro Storico di MechelenMechelen è un tipico centro fiammingo; qui il temadello studio della luce ha il vantaggio di relazionarsicon la compattezza dell’urbanizzazione, come fosseuna quercia parzialmente circondata dal fiume e, so-prattutto, con il divieto di velocità veicolare superioreai 30 km/h. Nonostante i danni prodotti durante le ul-time due grandi guerre, Mechelen ha molti tratti stori-ci ancora conservati e si caratterizza per la grande at-tività culturale e per un contesto sociale benestante.La presenza del fiume Dijle che taglia orizzontalmen-te il centro storico offre una serie di scorci scenografi-ci molto suggestivi. La scena notturna di Mechelen èancora composta da un’illuminazione vecchia e nuo-va insieme e in particolare alcuni luoghi avevano lanecessità di essere riprogettati con una maggiore at-tenzione all’abbagliamento, al colore e all’impattoformale dell’apparecchio: sia il paesaggio che il valo-re del patrimonio monumentale hanno qui un’impor-tanza sostanziale. Il concept globale si è fortementebasato su un documento precedentemente approvatodalla Pubblica Amministrazione della Città il Beel-

dkwaliteitsplan del centro storico, che contiene le li-nee guida rispetto alle diverse sezioni stradali, ai ma-teriali da utilizzare, alla gestione degli spazi di confi-ne, all’arredo urbano, al colore e alla segnaletica. Ildocumento, redatto particolarmente bene, ha per-messo un rafforzamento delle strategie di governodella città. Lo Studio di Susanna Antico ha costruitosu questo il concept globale, rafforzandolo e tradu-cendolo in luce. Il centro storico è stato diviso in zo-ne con esigenze di luce analoghe e organizzato inmodo che l’orientamento fosse istintivo, semplice eche la bellezza dell’ambiente costruito venisse ade-guatamente valorizzata. La pianificazione degli inter-venti è avvenuta secondo una gerarchia stabilita prin-cipalmente dalla parte politica. Il sistema di assi stori-ci e radiali è stato semplificato e rafforzato in mododa avere di giorno e di notte una luce che suggerisseuna direzione, un sistema di riferimento semplice eefficace. Come accade dovunque, la stratificazione diinterventi più o meno recenti ha in parte condiziona-to la scelta nelle diverse zone rispetto all’aspetto for-male e al posizionamento degli apparecchi.

• Mappa di luce della città di Mechelen.

Superficie territorio: 2 Km2

Quantità di Punti luce: 2.154

Stato del Piano: Approvato

Progetti previsti nel Piano:cinque di cui uno realizzato,due in fase di realizzazione,due in fase di progetto

Gruppo di lavoro: Arch. Su-sanna Antico, Milano, inqualità di Lighting Designer,Technum Gent in qualità diurbanisti e paesaggisti, Labo-relec Brussel in qualità diesperti di utilizzo razionaledell’energia

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Il caso del Comune di AnversaAnversa sembra non appartenere al Belgio, nazioneche viene invece identificata con piccoli ponti, casettein mattoni e una scala ridotta. Il porto di Anversa è ilterzo al mondo per estensione e traffico di merci e lasua vastità domina l’intero territorio. L’impatto visivodel porto che si estende per decine e decine di chilo-metri a nord è impressionante. C’è una forte presenza di verde e un’urbanistica estre-mamente eterogenea, la città è percorsa da ampie ar-terie di traffico multi-corsie, che se da un latofacilitano lo spostamento ai locali, dall’altro confon-dono il turista che abbandona l’affascinante centrostorico. Una città moderna come Anversa, con il suopatrimonio, la sua cultura e storia, in grado di posi-zionarsi come una città con una forte coscienza am-bientale, permette di agire sulla qualitàdell’illuminato in maniera unica. Le linee guida delPiano della Luce si muovono su due binari: il con-trollo del paesaggio notturno e la riduzione in quello

diurno dell’impatto visivo delle infrastrutture neces-saria all’impianto di illuminazione e una massicciaREG-Actie che prevede nel giro di tre anni la sostituzione di circa 8.500 puntiluce con potenza di 150W - la stratificazione degliinterventi e la presenza di enti con potere di decisioneautonomo rendono il lavoro estremamente com-plesso. Nonostante la scala della città, la percezionedello spazio è limitata dalla presenza di grossi alberiche anche nei viali più larghi coprono le facciate edall’andamento curvo degli anelli stradali che se-gnano l’evoluzione storica della città. Molti gli edificimonumentali e i quartieri con caratteristiche moltodiverse l’uno dall’altro. Il punto forte a livello sceno-grafico è la zona che costeggia la Schelda, lungo laquale è in corso un progetto per incentivare le pas-seggiate a piedi, in bicicletta e in barca.

Superficie territorio: 125Km2

Quantità di Punti luce: cen-tro 16.384 periferie 25.331

Stato del Piano: in corso

Progetti previsti nel Piano:stesura di Progetto pilota e di-sponibilità in qualità di con-sulenti per cinque annidall’approvazione del Piano

Gruppo di lavoro: Arch. Su-sanna Antico, Milano, in qua-lità di Lighting Designer conGiladi Associated, Brussel,esperti in utilizzo razionaledell’energia, Stramien bvba,Anversa, in qualità di urbani-sti e paesagisti• Mappa di Luce – Anversa.

con la Luce

Progettare

Susanna Antico, Studio Susanna Antico Lighting Design

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