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RIVISTA ITALIANA DI OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E MEDICINE INTEGRATE la Medicina B iologica PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE RISERVATA AI MEDICI Estratto da: “La Medicina Biologica” Rivista fondata nel 1983 THERAPEUTICS TERAPIA DELLA CONDROPATIA FEMORO-ROTULEA CON MD-KNEE + ZEEL ® T VEICOLATI CON PROPULSIONE DI O 2 VS NIMESULIDE + CONDROITINSOLFATO

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RIVISTA ITALIANA DI OMEOPATIA, OMOTOSSICOLOGIA E MEDICINE INTEGRATEla Medicina Biologica

PUBBLICAZIONE TRIMESTRALE RISERVATA AI MEDICI

Estratto da:

“La Medicina Biologica”

Rivista fondata nel 1983THERAPEUTICS

TERAPIA DELLA

CONDROPATIA

FEMORO-ROTULEA

CON MD-KNEE + ZEEL® T

VEICOLATI CON

PROPULSIONE DI O2 VS

NIMESULIDE +

CONDROITINSOLFATO

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ESTRATTO DA LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

TERAPIA DELLA CONDROPATIAFEMORO-ROTULEA CON MD-KNEE + ZEEL® T VEICOLATI CON PROPULSIONE DI O2 VSNIMESULIDE +CONDROITINSOLFATO

PATELLO-FEMORAL CHONDROPATHY TREATED WITH MD-KNEE + ZEEL® T TRANSMITTED WITH O2

VS NIMESULIDE + CHONDROITIN SULPHATE

Scopo dello studio è valutare l’efficaciadel trattamento con una nuova metodi-ca, la propulsione di O2 ad alta pressio-ne (2,5 atm) allo scopo di veicolare MD-KNEE + Zeel® T in pazienti con condro-patia femoro-rotulea versus controlli trat-tati con nimesulide + condrointinsolfato.– Ai pazienti (40, divisi in 2 Gruppi omo-genei) è stato somministrato un questio-nario volto a registrare il grado di inabili-tà conseguente alla condropatia; è statoadottato l’indice WOMAC per la scala deldolore, della funzionalità e della rigiditàdell’arto inferiore e l’Indice di Lequesneper la limitazione funzionale.– Le valutazioni sono state effettuate pri-ma dell’inizio del trattamento e a 1, 2, 3,6 e 12 settimane dalla prima sommini-strazione. La veicolazione di MD-KNEE + Zeel® T èstata effettuata con la propulsione di O2

puro (98%) alla pressione di 2,5 atm, permezzo di un manipolo appoggiato alla cu-te, una volta a settimana per 12 settima-ne consecutive vs la somministrazionegiornaliera per os di nimesulide + con-droitinsolfato.I risultati sono stati valutati statistica-mente con il t di Student e sono risultatisignificativi con p < 0,0001 sia con la sca-la WOMAC, sia con l’Indice di Lequesne.– Nel Gruppo trattato con propulsione diO2 + MD-KNEE + Zeel® T si registra unapiù rilevante riduzione del punteggio WO-MAC e dell’indice di Lequesne, la totaleassenza di effetti collaterali, il basso co-sto di trattamento rispetto al Gruppo trat-tato con farmaci convenzionali per os.

CONDROPATIAFEMORO-ROTULEA, MD-KNEE, ZEEL® T,NIMESULIDE, CONDROPROTETTORI,FISIATRIA, ORTOPEDIA

SUMMARY: The aim of this study is to evaluatethe effectiveness of the treatment with a newmethod, the propulsion of high pressure O2

(2.5 atm) to transmit MD-KNEE + Zeel® T inpatients with patello-femoral chondropathyvs controls receiving nimesulide +chondroitinsulphate.– 40 patients (divided into 2 Groups) wereadministered 2 questionnaires to record thedegree of disability resulting from thechondropathy; it has been adopted the

RIASSUNTO

PAROLE CHIAVE

G. Posabella

TH

ER

AP

EU

TIC

S

INTRODUZIONE

Le condropatie sono definite generica-mente come una sofferenza del tessutocartilagineo. – La condropatia femoro-rotulea è unapatologia articolare ad eziopatogenesimeccanica microtraumatica reiterata(FIG. 1).

La cartilagine articolare è formata da untessuto connettivo elastico che rivestele estremità dei capi articolari, caratte-rizzato da notevole resistenza alla pres-sione ed alla trazione.

– Una biomeccanica articolare scorret-ta, con il ripetersi di fenomeni micro-traumatici, può ingenerare la sofferen-

WOMAC Index for the pain scale, function andstiffness of lower limbs and the LequesneIndex concerning the functional limitation.The evaluation was performed beforetreatment and after 1, 2, 3, 6 and 12 weekssince the first administration.The conveyance of MD-KNEE + Zeel® T wasperformed with the propulsion of O2 (98%),2.5 atm pressure, supported by a deviceleaned on the skin, once a week for 12 weeksvs a daily oral administration of nimesulide +chondroitin.– The results were evaluated with t Studentand are statistically significant at p < 0.0001,both with the WOMAC index of pain, stiffness

and joint function and with the scale, thatassesses the Lequesne algo-functional indexin patients receiving O2 + MD-KNEE + Zeel® T. It is noteworthy the absolute lack of sideeffects in the Group treated with O2 infusion+ low dose medication + medical device inaddition to the low cost of treatment ifcompared to that of the Group treated withoral conventional medications.

KEY WORDS: PATELLO-FEMORALCHONDROPATHY, MD-KNEE, ZEEL® T,NIMESULIDE, CHONDROPROTECTORS,PHYSIATRICS, ORTHOPAEDICS

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za della cartilagine della troclea femo-rale e della rotula.

La funzione della cartilagine è simile aquella di un cuscinetto ammortizzato-re che protegge i normali rapporti arti-colari e permette il movimento (FIG. 2). – Per facilitare ulteriormente lo scorri-mento senza attriti, l’articolazione pro-duce il liquido sinoviale a prevalentefunzione lubrificante.

Una cartilagine sana permette lo scor-rimento reciproco delle superfici arti-colari ed è in grado di ammortizzare be-ne il carico durante i movimenti.– La condromalacia rotulea si presen-ta anatomo-patologicamente comeuna sofferenza della cartilagine dellarotula e della troclea femorale che si

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ESTRATTO DA LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

affronta sulla rotula.Più frequentemente la cartilagine col-pita è quella del compartimento late-rale.

Le lesioni variano secondo la gravitàdella lesione cartilaginea (FIG. 3).– Frequentemente i pazienti sofferentidi questa patologia presentano altera-zioni della biomeccanica articolare:l’angolo Q del ginocchio (angolo tra fe-more e tibia) è più aperto medialmente,tendente al valgismo; la tibia è atteggia-ta in extrarotazione; può essere presen-te una tensione eccessiva dei mm.ischio-crurali, che provoca forze di im-patto maggiori tra troclea e rotula; que-st’ultima può essere (anatomicamente)“alta” (tendine del quadricipite retratto)o “bassa” (tendine rotuleo retratto).

Un’area comune di mal allineamentointrinseco è l’orientamento del tendinerotuleo in relazione al meccanismo de-gli estensori, definito come angolo Q(FIG. 4).Quest’angolo esprime la relazione trala tuberosità tibiale ant. e la spina ilia-ca ant. sup.; esso si determina – in di-rezione distale – dall’intersezione di unsegmento tracciato dalla spina iliacaant. sup. al centro della rotula con unsegmento che unisce la tuberosità ti-biale ant. al centro della rotula.

– L’angolo Q è normalmente inferiorea 10° nel maschio e a 15° nella femmi-na. Il limite superiore di un angolo Qnormale è compreso tra 13° e 15°.

Un angolo Q > 15° può dipendere dal-l’aumento dell’antiversione del femore,dalla torsione tibiale esterna e dalla la-teralizzazione della tuberosità tibialeant. che determina un aumento delleforze lateralizzanti la rotula durante lacontrazione muscolare, secondo “lalegge del valgo”.– È necessario menzionare il concettodi angolo Q “statico” ed angolo Q “di-namico”. In questo caso un m. vastomediale - componente obliqua (VMO)ipotonico può trasformare un angolo Qstatico rientrante nei valori normali inun angolo Q dinamico predisponentealla patologia femoro-rotulea.La diminuzione dell’angolo Q non pro-voca la possibile lussazione medialedella rotula, ma è responsabile dell’au-mento delle forze di compressione sulcompartimento tibio-femorale mediale,attraverso un incremento dell’orienta-mento in varo dell’articolazione del gi-nocchio e conseguente progressivo dan-neggiamento del compartimento arti-colare mediale. Occorre ricordare che la cartilagine ar-ticolare, in senso generale, ritrova piùfacilmente la propria forma originaledopo sforzi intensi, ma temporalmentelimitati. Al contrario, dopo sforzi di minor in-tensità prolungati nel tempo (ad es.sport di endurance o di grande endu-rance), la cartilagine evidenzia unamarcata sofferenza meccanica.

FIG. 1

Anatomia

schematica del

ginocchio, norma

laterale.

– Per condromalacia

rotulea si intende la

sofferenza della

cartilagine della

rotula.

Raramente si

giunge

all’ulcerazione della

cartilagine con

esposizione

dell’osso

sottostante.

FIG. 2

Schema dell’architettura normale delle fibre collagene.

– Sono indicate le lamine sec. la posizione nell’articolazione.

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moro-rotulea (è l’unico stabilizzatoredinamico mediale). – La sua inserzione è al III prossimaledella rotula con un angolo di 55° ri-spetto all’asse verticale della stessa.

� La sua azione peculiare è quella dicontrobilanciare il m. vasto laterale (VL)durante la contrazione e di provvedereal tensionamento dei legamenti.In condizioni patologiche il VMO nonraggiunge il III superiore o la metà del-la rotula, e la sua linea d’azione è piùverticale e – quindi – meno efficace.La combinazione di queste anomaliecompromette la funzione stabilizzantemediale del VMO.Test EMG sui muscoli del ginocchio sa-no evidenziano che il rapporto tra le at-tività del VMO e del VL è di 1:1 e chequella del VMO è di tipo tonico.

Test eseguiti sul ginocchio che presen-ta sindrome femoro-rotulea evidenzia-

L’antiversione femorale è un segno cli-nico che compare quando la rotazio-ne interna della diafisi femorale portail solco femorale mediale rispetto allatuberosità tibiale ant. ed il tendine ro-tuleo più lateralmente rispetto alla ro-tula, aumentando – così – la forza vet-toriale laterale che si esercita su di es-sa durante la contrazione del m. qua-dricipite.

Un altro fattore intrinseco è rappresen-tato dalla lassità del quadrante antero-mediale della rotula (sia statico, sia di-namico).La stabilità rotulea statica è garantita dailegamenti femoro-rotulei che circonda-no il tessuto capsulare. La diminuita stabilità statica mediale,accompagnata da un’eccessiva tensio-ne del compartimento laterale (retina-colo, fascia aponeurotica ileo-tibiale),può portare ad eccessiva tensione daparte delle strutture.– Questo mal allineamento è definitocome “sindrome da iperpressione late-rale” ed è radiologicamente evidenzia-bile a 30° di flessione del ginocchio.

Per quanto riguarda la componente di-namica, il mal allineamento rotuleopuò essere la risultante di una mecca-nica patologica del VMO (iposviluppo,affezioni displasiche, atrofia post lesio-nale).Il VMO, infatti, garantisce la stabilizza-zione dinamica dell’articolazione fe-

no un rapporto VMO/VL < 1:1 e chel’attività del VMO è di tipo fasico; que-sto può essere il risultato di una perdi-ta di asimmetria del m. quadricipite (unversamento di 20-30 ml può inibire ilVMO, mentre uno di 50-60 ml può ini-bire l’attività del VL) con conseguenteslittamento laterale della rotula.

Anche la retrazione o l’ipertonia per-manente del m. retto femorale puòprovocare un’iperpressione rotulea apartire da 30° di flessione, determi-nando anche il basculamento anterio-re del bacino; in questo caso i mm.ischio-crurali si allungano, diminui-scono il freno verticale femoro-tibialefavorendo – così – la traslazione ante-riore della tibia che aggrava il sovrac-carico rotuleo.

– Un’importante retrazione dei mm.ischio-crurali può determinare un ginoc-chio flesso con disarmonia rotatoria.

FIG. 3

La misurazione dell’angolo Q permette di

valutare l’allineamento del sistema

estensore dell’arto inferiore.

– Nel ginocchio mal allineato il suo valore

aumenta o diminuisce rispetto ai valori

normali, che differiscono leggermente nei

due sessi.

Un aumentato valgismo del ginocchio

comporta un aumento dell’angolo Q.

FIG. 4

FIG. 5

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– I tessuti cartilaginei sono connettivi incui la matrice extracellulare (ECM) è no-tevolmente densa, compatta e consi-stente, tanto da imprigionare al propriointerno i condrociti (FIG. 5).

Questi, entro le nicchie che li ospitano,possono andare incontro a 1 o 2 mitosimax, per cui – spesso – si osservano pic-coli gruppi (gruppi isogeni) di 2, 3 o 4condrociti.– Il componente più rappresentativodella cartilagine è il condroitinsolfato,le cui molecole sono stabilmente lega-te da numerosi ponti Zolfo. – La cartilagine non è vascolarizzata,per cui le cellule possono effettuare gliscambi metabolici solo per diffusioneattraverso la ECM.

� Si comprende – quindi – come lamaggior parte delle sindromi rotuleesiano la conseguenza di una disfun-zionalità del sistema estensore e, piùin generale, delle strutture muscolo-scheletriche, che devono essere corret-te con trattamento riabilitativo o chi-rurgico.

La rotula, durante i movimenti di fles-so-estensione del ginocchio, scorre al-l’interno della troclea femorale (treckingrotuleo): in estensione scorre verso l’al-to, in flessione verso il basso. Si ricorda brevemente che la cartilagi-ne è composta da una parte fluida (chedona la capacità di assorbire i traumi)e da una parte solida (che ne aumentala resistenza).

LA CARTILAGINE DEL GINOCCHIO CONSUMATA

L’espressione clinica dell’osteoartrosi simanifesta con sintomatologia varia; l’e-voluzione è lenta e poco prevedibile.I sintomi clinici dell’osteoartrosi sono:dolore osteoarticolare, rigidità articola-re, crepitii, deformazione articolare, li-mitazioni funzionali.

Stati dolorosi • si manifestano alla deambulazione,

salendo e scendendo le scale;• aumentano con lo sforzo, accom-

pagnati da rigidità mattutina di bre-ve durata.

Stati infiammatori• talora di grado marcato, con recru-

descenza notturna; • presenza di versamento articolare,

a volte abbondante.

Nella concezione più attuale l’osteoar-trosi viene distinta dal fisiologico in-vecchiamento della cartilagine e defi-nita come vera e propria malattia il cuiprimum movens è rappresentato daun’alterazione metabolica del condro-cita.

La condropatia femoro-rotulea è costi-tuita da un insieme di alterazioni mor-fofunzionali che determinano l’insor-genza di una gonalgia anteriore. – Dal punto di vista eziopatogeneticole alterazioni alla base di questa pato-logia sono essenzialmente riconducibi-li ad un mal allineamento, oppure aduna displasia della rotula e/o della tro-clea femorale.

Oltre ai fattori di natura anatomica ebiomeccanica, vi sono una serie di fat-tori funzionali che, se si determinanonell’individuo “predisposto”, possonoprovocare l’insorgenza o l’aggravamen-to della sintomatologia (età, peso cor-poreo, professione, attività sportiva,etc.).

Le lesioni e il dolore alle strutture delginocchio sono molto comuni nella po-polazione perchè la rotula è interposta

Quanto dolore ha:• Camminando?• Salendo o scendendo le scale?• A letto, di notte?• Alzandosi da e sedendosi su una sedia?• Stando in piedi?

WOMACArto inferiore – DOLORE

TAB. 1

Qual è il grado di rigidità della sua articolazione:• Alzandosi la mattina?• Quando si muove dopo essere stato seduto, a letto o a riposo durante la giornata?

WOMACArto inferiore – RIGIDITÀ

TAB. 2

Quanta difficoltà ha:• Scendendo le scale?• Salendo le scale?• Alzandosi da una sedia?• Stando in piedi?• Piegandosi in avanti?• Camminando su un terreno piano?• Entrando/uscendo dall’auto?• Svolgendo le usuali occupazioni?• Infilandosi le calze?• Scendendo dal letto?• Stendendosi sul letto?• Entrando/uscendo dalla vasca da bagno?• Svolgere le pulizie quotidiane?

WOMACArto inferiore – FUNZIONALITÀ

TAB. 3

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laterale della rotula, generalmente pro-vocata da una brusca contrazione del m.quadricipite a ginocchio esteso. – Sublussazoni recidivanti causano, nellungo periodo, una seria sofferenza del-la cartilagine rotulea e trocleare.

III grado: lussazione della rotula.Condizione che porta a grave e pro-gressiva sofferenza della cartilagine ar-ticolare.

OBIETTIVO DELLO STUDIO

– Obiettivo di questo studio clinico con-trollato, randomizzato è la valutazionedella risposta clinica alla somministra-zione di FANS + un protettore della car-tilagine versus MD (Medical Device) -KNEE + Zeel® T veicolati con la propul-sione di O2 in due Gruppi omogenei dipazienti affetti da condropatia femoro-rotulea.

MATERIALI E METODI

Diversi studi clinici pubblicati sull’O2

iperbarico hanno dimostrato i beneficidi questo trattamento in diverse patolo-gie della ECM.

La O2 terapia iperbarica viene utilizza-ta come supporto e come azione anti-infiammatoria nella/e/nel ostiomielite,ferite ed ulcere necrotizzate, fasciti ne-crotiche, gangrena, piodermosi, ulcerecutanee, piede diabetico, psoriasi edacne purulenta (1).L’effetto della terapia topica dell’O2

iperbarico è dovuto alla stimolazionedell’azione chemiotattica, della fagoci-tosi, della proliferazione dei fibroblastie della neosintesi di collagene (soprat-tutto tipo I e tipo III), della proliferazio-ne epiteliale e rimodellamento finalecon processi a cascata (2).L’O2 presente nell’atmosfera penetra glistrati superficiali della cute fino alla pro-fondità max di 0,25 – 0,40 mm, men-tre l’O2 trasportato dal flusso ematico haminor influenza sugli strati più superfi-ciali (3, 4).– Uno studio in vivo [modello animale(suino adulto)] di Atrux-Tallau et Al. (5)ha evidenziato come l’O2 raggiunga ilderma, attraverso:

1) penetrazione (captazione);2) permeazione.

La O2 terapia iperbarica non riduce lavitalità dei neutrofili e le funzioni comela degranulazione e la fagocitosi; la lisi

nel sistema degli estensori e sottopostaa grandi forze durante l’attività motoria.– Le strutture che possono essere asso-ciate al dolore ed alla instabilità femo-ro-rotulea comprendono:1) i muscoli 2) il tendine rotuleo3) la rotula (e suoi rapporti con il sol-

co femorale)4) i legamenti femoro-rotuleo e meni-

sco-rotuleo5) i cuscinetti adiposi (regioni infraro-

tulee e soprarotulee)6) le borse delle regioni sovrarotulee e

pararotulee7) la membrana sinoviale e la capsula

nella porzione antero-mediale edantero-laterale dell’articolazione.

Il dolore localizzato all’articolazione fe-moro-rotulea è di frequente riscontroclinico e richiede la valutazione di varielementi: allineamento anatomico; si-stema di stabilizzazione statica e dina-mica; livello di attività per determinareil carico articolare meccanico.

Il mal allineamento dell’articolazione fe-moro-rotulea può esitare in uno sposta-mento rotuleo laterale, associabile a sub-lussazione, lussazione o ad entrambe.

L’instabilità rotulea può essere classifi-cata in III diversi gradi:

I grado: lateralizzazione rotulea.Per aumento dell’angolo Q , durante lacontrazione della muscolatura estenso-ria, si viene a creare una piccola areadi contatto tra la superficie articolare ro-tulea e quella trocleare. – La conseguenza di questa situazioneprovoca una sindrome da iperpressio-ne laterale.

II grado: accentuata inclinazione dellarotula o sublussazione della rotula.Nel caso di eccessiva inclinazione ro-tulea si verifica un ispessimento ed unaretrazione del retinacolo laterale asso-ciato ad inspessimento capsulare. – Questa situazione determina, durantela flessione del ginocchio, un’inclina-zione rotulea che esita in un iperpres-sione laterale. Nei casi più gravi si assi-ste ad una vera e propria sublussazione

• Dolore al ginocchio:A) NotturnoNessuno/ Secondo i movimenti / Anche stando immobileB) Blocco mattutino<1 min. / 1-15 min. / >15 min.C) Stando in piedi o camminando in discesa per mezz’oraNo / Sì.D) CamminandoNo/Dopo una certa distanza / Immediatamente e progressivamenteE) Alzandosi dalla sedia senza aiutarsi con le bracciaNo / Sì / >15 min.• Massima lunghezza di marcia:Nessuna limitazione / Limitata, < 1 km / Circa 1 km (circa 15 min.) / 500-900 mt (8-15 min.) / 300-500 mt / 100-300 mt /<100 mt / Con bastone o gruccia / Con due bastoni o grucce• Difficoltà nella vita quotidiana:Per salire un piano / Per scendere un piano / Per accovacciarsi / Per camminare su un piano irregolare

INDICE FUNZIONALE DI LEQUESNETAB. 4

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ossidativa in risposta ai chemoattrattoririmane inalterata (6).

� 20 pazienti randomizzati (Gruppo A:15 M, 5 F) hanno ricevuto giornalmen-te nimesulide + condroitina solfato;

� 20 pazienti randomizzati (Gruppo B:15 M, 5 F) hanno ricevuto una sommi-nistrazione settimanale di MD-KNEE(Guna Laboratori, Milano)+ Zeel® T(-Heel, Baden Baden-D), veicolati conpropulsione di O2.

A tutti i pazienti sono state rese note lefinalità e le modalità dello studio ed è sta-to richiesto il consenso informato scritto.

– All’atto dell’inclusione, a tutti i pa-zienti sono stati somministrati 2 que-stionari volti a definire il grado di ina-bilità conseguente alla condropatia.

Sono stati utilizzati la Scala WOMAC(Western Ontario and Mc Master Uni-versities Osteoarthritis Index) per il do-lore, la rigidità e la funzionalità degli ar-ti inferiori (TABB. 1, 2, 3) e l’Indice di Le-quesne per la limitazione funzionale(TAB. 4).

– Il WOMAC è probabilmente il test diriferimento per la valutazione dei risul-tati del trattamento delle patologie delginocchio.Ciascun item WOMAC prevede 5 pos-sibili risposte (da “nessuno” a “moltoforte”).

L’Indice di Lequesne assegna un pun-teggio ad ogni risposta prevista fino adun totale che viene registrato e che rap-presenta il valore di riferimento per lavalutazione successiva.

Tali valutazioni sono state effettuate pri-ma dell’inizio del trattamento e a 1, 2,3, 6 e 12 settimane. L’analisi statistica è stata effettuata conil t di Student.

– Ogni paziente è stato sottoposto adesame clinico per la valutazione dellarispondenza ai criteri per condropatiafemoro rotulea.

Ogni paziente, all’inclusione, ha esibi-to Rx recenti delle articolazioni. – Queste sono state classificate sec. laScala di Kellgren-Lawrence.

La Scala descrive 4 stadi di artrosi: Stadio I: assottigliamento iniziale nonben determinabile dello spazio artico-lare con possibile presenza di osteofiti;Stadio II: osteofiti e possibile assotti-gliamento dello spazio articolare; Sta-dio III: osteofitosi moderata, assotti-gliamento dello spazio articolare bendefinito, sclerosi subcondrale e possi-bile deformità dell’osso subcondrale;Stadio IV: artrosi severa.

– Lo studio include pazienti affetti dacondropatia femoro rotulea documen-tata clinicamente e radiograficamente inStadio I, II o III sec. Kellgren-Lawrence.

I pazienti inclusi nello studio non rife-rivano precedenti interventi chirurgicial ginocchio, nè patologie reumaticheo auto-immunitarie documentate pre-gresse o in corso.

– I 20 pazienti del Gruppo A hanno ri-cevuto nimesulide bustine 100 mg + ga-lattosaminglucuronoglicano solfato sa-le sodico 400 mg (Condral®) una voltaal giorno per os. – I 20 pazienti del Gruppo B hanno ri-cevuto Zeel®T 1 fiala + MD-KNEE 1 fia-la applicati sulla cute del ginocchio,con propulsione di O2.

I pazienti sono stati trattati 1 volta/setti-mana, dopo accurata disinfezione cu-tanea (alcol o soluzione antisettica a ba-se iodica).

La tecnica di propulsione con O2 puro(98%) è stata eseguita con un’apparec-chiatura che concentra l’O2 dall’ariaambientale (filtri di zeolite) e che – tra-mite un compressore – eroga O2 allapressione di 2,5 atm, tramite un mani-polo appoggiato sulla cute (MAYABeauty Engineering, OxyendodermiaMedicale).– Il paziente è stato adagiato in posi-zione supina con il ginocchio interes-sato lievemente flesso grazie ad un cu-

scinetto popliteo; sono stati applicatisulla zona da trattare MD-KNEE +Zeel® T miscelati tra loro e con una so-luzione sierica neutra. – Subito dopo è stato erogato O2 a 2,5atm x 20 minuti.

• Il Gruppo A (nimesulide + condroi-tinsolfato) è composto da 15 M e 5 F dietà media di 46,9 anni (min 28, max 65),con Deviazione Standard (DS) 11,8;media del BMI di 25,4 con DS 2,45. È stata calcolata anche la massa grassamedia, pari al 20,32 % con DS 7,04,valutando la circonferenza del collo,dell’addome e, nelle femmine, anchedei fianchi.

– Il punteggio WOMAC medio pre-trat-tamento era di 59 punti (min 34, max80), in una scala da 0 a 96.– L’Indice algo-disfunzionale di Leque-sne medio era di 18 punti (min 12, max22) in una scala da 0 a 24.Il ginocchio interessato era il dx in 15casi, il sn in 5.

• Il Gruppo B (MD-KNEE + Zeel® T +propulsione di O2) è composto an-ch’esso da 15 M e 5 F di età media di49,4 anni (min 31, max 66) con DS 9,1;media del BMI di 24,4 con DS 2,4. È stata calcolata anche la massa gras-sa media, pari al 26,11 % con DS17,8, valutando la circonferenza delcollo, dell’addome e, nelle femmine,anche dei fianchi.

– Il punteggio WOMAC medio pre-trat-tamento era di 58 punti (min 42, max 89). – L’Indice algo-disfunzionale di Lequesnemedio era di 18 punti (min 12, max 22).Il ginocchio interessato era il dx in 10casi, il sn in 10.

RISULTATI

Tutti i pazienti hanno concluso il perio-do di trattamento prefissato. I risultati sono riportati secondo il Grup-po di appartenenza dei pazienti (A; B)ai 5 follow-up eseguiti a distanza di 1,2, 3, 6 e 12 settimane dalla prima som-ministrazione.

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ESTRATTO DA LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

– Il punteggio medio dei pazienti delGruppo A è stato di 54 punti WOMAC(min 30, max 78), p < 0,374. – Il punteggio medio dei pazienti delGruppo B è stato di 50 punti WOMAC(min 34, max 74), p < 0,087.

• Seconda settimana: i pazienti di en-trambi i Gruppi hanno mostrato una ri-duzione del punteggio WOMAC totalerispetto al punteggio precedente. – Il punteggio medio dei pazienti delGruppo A è stato di 53 punti WOMAC

• Dopo la prima settimana: i pazien-ti di entrambi i Gruppi hanno mo-strato una riduzione del punteggio to-tale WOMAC rispetto al punteggio“basale”, non statisticamente signifi-cativa.

WOMAC3a settimana

WOMAC6a settimana

WOMAC12a settimana

3030503264586260585054545834667434344070

50,614,29

0,109516

3432523466606060525050546032667230344268

50,413,80

0,096581

3434483455545650484646464832647032324266

46,8511,69

0,013509

WOMACBASALE

WOMAC1a settimana

WOMAC2a settimana

3634663472686868706868706639708036344878

58,6516,68

p

3030543064626460605858606034687634344070

52,315,29

0,217196

3030543068626262686060686034707834304474

53,916,74

0,374401

M

F

TAB. 5

Gruppo A

– WOMAC analitico

(valutazione basale

ed alla 1a, 2a, 3a, 6a

e 12a settimana

dall’inizio della

terapia).

WOMAC3a settimana

WOMAC6a settimana

WOMAC12a settimana

3630483666504234663042605258403034405836

44,412,03

0,00317

3436523468444030642838544554342430345034

41,3512,14

0,0004773

2832443660464028602434503850342432345232

38,910,98

0,00005

WOMACBASALE

WOMAC1a settimana

WOMAC2a settimana

424664448960464286464680777664494250685258

15,91p

3834483868564434683040686060453434426034

46,7513,17

0,01551837

3838603874604440723638747060493834426034

49,9514,63

0,086603

M

F

TAB. 6

Gruppo B

– WOMAC analitico

(valutazione basale,

ed alla 1a, 2a, 3a, 6a

e 12a settimana

dall’inizio della

terapia).

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ESTRATTO DA LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

WOMAC nei pazienti del Gruppo B èstatisticamente significativo per diminu-zione del dolore, rigidità e funzionalità. – Il punteggio medio dei pazienti delGruppo A è stato di 50 punti WOMAC(min 32, max 72), p < 0,097.– Il punteggio medio dei pazienti delGruppo B è stato di 41 punti WOMAC(min 30, max 68), p < 0,0004. La differenza è statisticamente signifi-cativa (p < 0.001).

• Dodicesima settimana: l’ultimo fol-low-up effettuato ha mostrato che ilpunteggio medio WOMAC dei pazien-ti del Gruppo A è di 47 punti (min 32,max 70), p < 0,014. – Il punteggio medio WOMAC dei pa-zienti del Gruppo B è ulteriormente di-minuito a 39 punti (min 24, max 60),p < 0,0001.

(min 30, max 78), p < 0,217. – Il punteggio medio dei pazienti delGruppo B è stato di 47 punti WOMAC(min 30, max 68), p < 0,0047.

• Terza settimana: i pazienti di entram-bi i Gruppi hanno mostrato una ridu-zione nel punteggio totale WOMAC ri-spetto al punteggio precedente. – Il punteggio medio dei pazienti delGruppo A è stato di 51 punti WOMAC(min 30, max 74), p < 0,0109. – Il punteggio medio dei pazienti delGruppo B è stato di 44 punti WOMAC(min 30, max 66), p < 0,0031.

• Sesta settimana: tra la 3ª e la 6ª setti-mana dal primo trattamento, non si èverificata alcuna variazione del punteg-gio medio WOMAC dei pazienti delGruppo A, mentre il punteggio medio

La differenza tra i 2 Gruppi sperimentaliè statisticamente significativa (p < 0.001)(TABB. 5, 6, 7).

Per quanto riguarda l’Indice algo-dis-funzionale di Lequesne i pazienti delGruppo A sono passati da 18 a 15 pun-ti; i pazienti del Gruppo B da 17 a 10punti (TABB. 8, 9).

CONCLUSIONI

Il trattamento conservativo della con-dropatia femoro-rotulea ha un back-ground ben documentato in letteraturascientifica degli ultimi cinquant’anni.L’utilizzo di FANS, di cortisonici e dicondroprotettori è comune in medici-na convenzionale.Il meccanismo d’azione dei corticoste-roidi è ben chiarito: inibizione della sin-tesi delle prostaglandine, diminuzionedell’attività delle collagenasi e riduzio-ne della produzione di IL-1, TNFα e va-rie proteasi che aggrediscono la cartila-gine.– I FANS ed i cortisonici agiscono solosulla sintomatologia algica.

L’uso dei condroprotettori dovrebbeavere lo scopo di ripristinare la natura-le omeostasi reologica e metabolicadell’articolazione interessata dal pro-cesso artrosico, migliorando l’effettoprotettivo, lubrificante e “shock-absor-bing” del liquido sinoviale. – Entrambi i Gruppi (A; B) hanno mo-strato un consistente miglioramentodella componente algica e della limi-

0WOMACBASALE

10

20

30

50

60

40

WOMAC1a sett.

WOMAC2a sett.

WOMAC3a sett.

WOMAC6a sett.

WOMAC12a sett.

Gruppo AGruppo B

TAB. 7

Differenze progressive del WOMAC medio nei 2 Gruppi di pazienti (A;B).

14 12 20 15 22 16 18 16 18 20 18 20 20 14 20 22 14 19 18 22 17,9 2,99

10 10 15 14 15 11 14 15 18 18 18 15 14 11 18 18 14 18 18 22 15,3 3,21Media DS

Media DS

TAB. 8

Gruppo A - Punteggio Lequesne prima e dopo 12 settimane di trattamento.

12 15 19 14 20 18 16 15 20 16 16 20 22 19 18 22 18 14 15 12 17,05 3,00

9 8 12 10 12 12 11 10 10 11 11 10 12 12 10 12 10 8 8 10 10,4 1,39Media DS

Media DS

TAB. 9

Gruppo B - Punteggio Lequesne prima e dopo 12 settimane di trattamento.

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ESTRATTO DA LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

Riferimento bibliografico

POSABELLA G. – Terapia della con-dropatia femoro-rotulea con MD-KNEE + Zeel® T veicolati con propul-sione di O2 vs nimesulide + condroi-tinsolfato. La Med. Biol., 2011/3; 3-11.

Indirizzo dell’autore

Dr. Giovanni Posabella– Specialista in Medicina dello Sport– Professore a contratto c/o la Facoltà

di Scienze motorie - Università deL’Aquila

Via Augusto Murri, 41I – 40137 Bologna

3. Jordan K.M., Arden N.K., Doherty M., BannwarthB., Bijlsma J.W., Dieppe P., Gunther K., Hausel-mann H., Herrero-Beaumont G., Kaklamanis P.,Lohmander S., Leeb B., Lequesne M., Mazieres B.,Martin-Mola E., Pavelka K., Pendleton A., Punzi L.,Serni U., Swoboda B., Verbruggen G., Zimmerman-Gorska I., Dougados M. – EULAR Recommenda-tions 2003: an evidence based approach to the ma-nagement of knee osteoarthritis: Standing Com-mittee for International Clinical Studies IncludingTherapeutic Trials ESCISIT. Report of a Task For-ce of the Standing Committee for International Cli-nical Studies Including Therapeutic Trials (ESCI-SIT). Ann Rheum Dis. 2003 Dec;62(12):1145-55.

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tazione funzionale legata al processogonartrosico nell’arco delle 12 setti-mane considerate.

– I dati mostrano che il migliora-mento del quadro clinico-funziona-le è più immediato nei pazienti trat-tati con O2 al 98% veicolato a 2,5atm + MD-KNEE + ZEEL® T: infatti ipazienti del Gruppo B hanno regi-strato una diminuzione del punteg-gio medio WOMAC più rilevante dalpunto di vista statistico nel/nella do-lore articolare, rigidità e funzionali-tà rispetto ai pazienti del Gruppo Atrattati con nimesulide + condropro-tettore.

– La totale assenza di effetti collateraliregistrata nei pazienti del Gruppo B el’utilizzo di una terapia non invasiva,non dolorosa e molto agevole (un solotrattamento/settimana) ha consentitouna migliore accettazione ed una spe-sa economica sicuramente più vantag-giosa. �

Bibliografia 1. Heng M.C.Y. – Topical hyperbaric oxygen for pro-

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MedicalDevice ok.pdf 1 13/01/11 12.09

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MedicalDevice.pdf 2 25/06/10 08.53

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