Rivista Effepielle n.9

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Effepielle - pag. 1 Anno Iº n. 1/2012 - INFORMARE FPL– mensile di informazione politico-sindacale Redazione e Direzione: Piazza Gorizia, 1- Potenza - 85100 - Tel. 0971/650496- Fax 0971/51098- [email protected] AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE DI ROMA-N.420/87 (GIA’ PROPOSTA FLASH) - Direttore Responsabile Sarli Gerardo Basilicata N° 9 del 29/03/2013

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Magazine della UIL di Basilicata

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LO STAFF DELLA UIL FPL VI AUGURA

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LA TRAGEDIA DI PERUGIA E L’IMBARBARIMENTO DELLA VITA PUBBLICA

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Quello che è accaduto a Perugia circa due settimane fa è stato già superficialmente e frettolosamente dimenticato. Eppure rappresenta plasticamente il dramma che sta vi-vendo il nostro Paese. Da una parte due dipendenti, di cui una precaria con uno stipendio di poco più di mille euro, dall’altra un impren-ditore disperato che se la prende con dei fedeli servitori dello Stato. Pubblica Amministrazione e piccola e media impresa, epicentro di una crisi economica e finanziaria che si sta drammaticamente avvitando su se stessa. Un tragico episodio che trova tuttavia l’humus ideale nel-la campagna d’odio e di delegittimazione verso i dipen-denti pubblici, iniziata ben prima che partisse la più grande recessione economica del dopoguerra. Il nostro Paese, di fronte a tragedie di questo tipo, ha sempre tro-vato la forza di reagire, di unirsi, di solidarizzare. Ѐ suc-cesso con la ricostruzione nel dopoguerra, nella lotta al terrorismo, nella prima grande recessione della seconda metà del secolo scorso. In queste straordinarie intraprese collettive il sindacato ha sempre avuto un ruolo straordinario e determinante, poiché ha avuto la forza di sacrificare il pic-colo interesse di bottega alle grandi sfide collettive, mettendo al centro lavoro e solidarietà, meriti e bisogni. Certo c’erano altre condizioni storiche e sociali e uomini politici di ben altra caratura, ma di fronte al disastro di un grande Paese come l’Italia è necessario ritrovare tutti le ragioni per unirsi ed abbassare i toni, trovando insieme una via d’uscita ad una situazione che in apparenza non ne ha. Quello che oggi ci deve spaventare non è tanto la recessione, quanto il dilagare del senso di irre-sponsabilità, la rabbia sociale che si traduce in una sorte di « cupio dissolvi», la folle corsa verso un Nuovo che non poggia su un progetto condiviso di futuro collettivo. Impera una demagogia talmente folle e sconsiderata da dare un senso di vertigine. Contro l’imbarbarimento della vita pubblica c’è una sola cosa da fare: puntare sul lavoro, poten-ziandolo, difendendolo, valorizzandolo. Negli anni precedenti la crisi, il lavoro era passato in se-condo piano, asservito alla finanza speculativa che ha prodotto una ricchezza virtuale non basata-si più sui beni e sui servizi. Una finta ricchezza che ha prodotto la « tempesta perfetta» della più grande crisi economica e fi-nanziaria di cui si ha memoria.

Segretario Regionale Uil Fpl Antonio Guglielmi

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Il nostro Paese non si salverà con le campagne d’odio, con i processi sommari e senza confronto, ma ridando al lavoro la dignità che gli spetta. In questo contesto va restituito l’onore e la dignità al lavoro pubblico che rappresenta lo strumento per l’esercizio dei diritti di cittadinanza, ma an-che una variabile strutturale dello sviluppo e della crescita. Non dobbiamo avere paura di difen-dere l’orgoglio del lavoro pubblico e lo dobbiamo fare rilanciando la contrattazione, valorizzando il merito e l’efficienza, razionalizzando i servizi e, perché no, smontando quella sorta di aborto giuridico che è la Riforma Brunetta. Il nostro Sindacato sta facendo di tutto perché prevalga la ragionevolezza e il buon senso ed è questo il modo migliore per onorare la memoria delle due po-

vere impiegate di Perugia, colpevoli solo di servire con impegno il proprio Paese.

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La UIL-FPL nel corso dell’intera vicenda che ha interessato il Don Uva di Potenza, ha sempre assunto posizioni chiare e definite in ogni consesso, esprimendo liberamente le proprie posizioni tese a garantire i lavoratori e l’occupazione degli stessi dipendenti. In ogni sede, da quella aziendale a quella ministeriale, i dirigenti della UIL-FPL hanno contrastato posizioni ed atteggiamenti aziendali che andavano ad intaccare il futuro dei dipen-denti e l’assistenza dei pazienti ricoverati presso la struttura. Fino all’ultimo incontro presso il Ministero la UIL ha tentato di scuotere la sensibilità della politica lucana vista l’insensibilità dei rappresentanti della CDP che perseguivano solo ed esclusivamente percorsi di natura ra-gionieristica. E proprio in questa ottica, oggi più di ieri, la UIL-FPL condanna l’insensibilità dalla Casa che, in-curante anche delle più minime relazioni sindacali, autonomamente mette in piedi una rateizza-zione del pagamento degli emolumenti di febbraio. Non si può calpestare sempre la professionalità dei dipendenti ed il loro attaccamento al lavoro. Con piacere abbiamo letto la presa di posizione della Regione Basilicata e del Presidente De Filip-po che ha chiarito ufficialmente e formalmente ratificato, al giudice delegato, anche i termini eco-nomici per arrivare al fitto di ramo d’azienda. E’ una posizione che supportiamo con convinzione affinché i dipendenti possano iniziare a vedere un barlume di luce in fondo al tunnel. Sarebbe una nuova alba con un cielo sereno e luminoso che andrebbe a cancellare le tante nubi degli ultimi mesi. Questo percorso metterebbe a riparo tutti i dipendenti che non sarebbero più interessati ai con-tratti di solidarietà, aprendo in questo modo solo discussioni legate ad aspetti organizzativi e di maggiore garanzie per gli ospiti della struttura. Oggi la UIL chiede alla Regione di mettere in campo tutto il peso politico di cui è in possesso per mettere la parola fine ad uno scempio che ha segnato i dipendenti con buona pace e giustizia per chi, quotidianamente, svolge con impegno e dedizione il proprio lavoro.

L. MANCUSO

Segr. Aziendale Don Uva

VERTENZA DON UVA LA POSIZIONE DELLA UIL

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“Si è sciolto il tavolo tecnico che si è riunito per la prima volta il 7 gennaio scorso, con la prima riunione tra le centrali cooperative Federsolidarietà/Confcooperative, Legacoopsociali, Agci e le organizzazioni sindacali Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl di Basilicata, per la sottoscrizione della proposta di accordo di gradualità, a favore delle cooperative sociali, sulla base dell’ipotesi precedente-mente siglata il 22 ottobre scorso.” E’ quanto comunica il segretario regionale aggiunto della Uil Fp di Basilica-ta, Raffaele Pisani. “Gli incontri, tenutisi presso la sede di Federsolidarietà - Confcooperative Basilicata –aggiunge Pisani- sono sta-ti momenti di confronto importanti tra le tre centrali cooperative regionali e le oo.ss., in quanto hanno scon-giurato il collasso del sistema cooperativistico a seguito della pesante crisi che investe il sistema. In particolare l’accordo raggiunto prevede lo slittamento dell’erogazione degli incrementi retribu-tivi previsti seguendo uno schema ben preciso oggetto di monitoraggio e valutazione costante da parte delle oo.ss. e l’applicazione generalizzata a tutte le cooperative della regione che attraversa-no un momento di particolare difficoltà economica”. "A chiusura del tavolo tecnico -conclude Pisani- “le oo.ss. hanno invitato i responsabili regionali delle centrali a pianificare in termini più stringenti le condizioni dell’accordo rispettando i para-metri precedentemente concordati nei vari incontri. Una disposizione che ha avuto la piena con-divisione tra le parti che hanno sottoscritto l’accordo."

ACCORDO DI GRADUALITA’ PER LE COOPERATIVE SOCIALI

Segretario Regionale Aggiunto Uil Fpl Raffaele Pisani

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GOVERNO SMENTISCA VOLONTA’ DI PROLUNGARE IL

BLOCCO DEI CONTRATTI “Troviamo incomprensibile questo tergi-versare da parte del Ministro Patroni Grif-fi e del Sottosegretario Catricalà sulla ven-tilata ipotesi di prolungamento del blocco della contrattazione per i lavoratori della Pubblica Amministrazione. Il Governo uscente non può assumersi tali responsa-bilità su un tema così delicato, le cui sorti sono evidentemente legate alle scelte del nuovo Parlamento e del prossimo esecuti-vo. Certe dichiarazioni rischiano di appa-rire paradossali, il Nucleo Speciale Pa del-la Guardia di Finanza ha divulgato i risul-tati degli accertamenti del 2012 dai quali si evince un abuso di incarichi e consulenze, una zona grigia di spesa spesso clientelare di oltre 1,5 miliardi di euro che, fatte le poche dovute differenze per il personale che offre servizi, potrebbe essere ridotta con la valorizzazio-ne delle competenze interne”, questo il contenuto in una nota congiunta di Giovanni Torluccio, Segretario Generale Uil-Fpl e Benedetto Attili, Segreta-rio Generale Uil-Pa, in merito alle notizie circolate in queste settimane sulla possibile approvazione da parte del Consiglio dei Ministri di un decreto che prolungherebbe il blocco della contrattazione, delle retribuzioni e della in-dennità di vacanza contrattuale per il lavoro pubblico.

“I temi, a nostro avviso centralissimi, della riforma della pa, del suo efficien-tamento, della lotta alle clientele e della valorizzazione del personale, non possono continuare a essere trattati con frettolosi provvedimenti punitivi. Va affrontato un percorso condiviso che responsabilizzi e coinvolga i lavoratori, un percorso equo che metta al centro la loro capacità di innovare – conclude la nota congiunta – senza dimenticare di affrontare il cuore del problema, le responsabilità di una politica troppo ingombrante e di una dirigenza non sempre all’altezza della situazione”.

Segretario Generale UIL FPL Giovanni Torluccio

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La normativa sui Lavoratori Socialmente Utili (LSU) trova fondamento

fin dai primi anni novanta, ma è dal 1997 che la materia viene discipli-

nata in maniera più organica con il D. Lgs. n° 468/97; all’interno di

questa normativa vengono individuate due tipologie di LSU: quelli a

carico del Fondo per l’Occupazione, il cui assegno sociale è erogato

dall’Inps ed i cosiddetti “autofinanziati”, il cui assegno è erogato dalle

Regioni o dalle Province.

Per quanto riguarda l’aspetto previdenziale di questa categoria di lavo-

ratori è l’Art. 8, comma 19 del D.Lgs. 468/97 che offre il riconoscimen-

to d’ufficio dei contributi figurativi ai fini pensionistici, consentendo

comunque la possibilità di riscatto dei periodi di utilizzazione nei lavori

socialmente utili. Tuttavia questo è possibile solamente in caso di sotto-

scrizione da parte della Regione con l’Inps di una Convenzione che stabilisca che l’Ente Previdenziale pa-

ghi l’assegno sociale anche per gli “autofinanziati”, cosa che è avvenuta in Basilicata per un brevissimo

lasso di tempo.

Occorre precisare che comunque il riscatto dei contributi figurativi è solo teorico, di fatto esso risulta ec-

cessivamente oneroso, come dimostrato a fine 2010 da un delegato del Sindacato U.S.B. di Frosinone che

alla richiesta di riscatto per un periodo di Lsu dal 25/08/1997 al 31/12/2009 si è visto presentare un conto

dall’Inps pari a € 61.560,00 pagabile al massimo in 60 rate mensili di € 1.026,00, una follia! Eppure sulla

natura contrattuale del progetto di Lsu vi sono stati molti pronunciamenti del Giudice del Lavoro che ha

riconosciuto la sussistenza del rapporto subordinato di fatto e non di semplice forma di ammortizzatore so-

ciale, riconoscendo quindi la piena contribuzione pensionistica.

Anche la Corte di Giustizia Europea, con una sentenza del 15/03/2012, si è espressa favorevolmente su

questo aspetto, invitando il Giudice nazionale a verificare la natura del rapporto di lavoro, ma nonostante

varie iniziative ed interrogazioni parlamentari su questo argomento, non vi è stato alcun intervento in tal

senso né da parte del Governo né da parte del Ministero del Lavoro.

Nella nostra Regione un certo impegno c’è stato, a seguito di vari incontri da parte dell’ex Presidente del

“Comitato Istituzionale per le Politiche del Lavoro”, Giannino Romaniello, al Ministero del lavoro e

all’Inps, il Ministro stesso con nota del 30/06/2007 ha chiarito che l’accredito della contribuzione figurati-

va deve essere riconosciuta anche agli Lsu “autofinanziati”; successivamente la Direzione Generale Presta-

zioni dell’Inps, con nota del 21/04/2008, ha ufficialmente comunicato che a detti lavoratori deve essere di-

sposto d’ufficio il riconoscimento della contribuzione figurativa.

A seguito di tutto questo nel febbraio 2010 è stato trasmesso dall’Inps agli uffici competenti della Regione

Basilicata una bozza di Convenzione per mettere in pratica quanto concordato.

SITUAZIONE PREVIDENZIALE DEI LAVORATORI

SOCIALMENTE UTILI

Resp. Coordinamento Pari Opportunità

Vitina Ciaglia

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Purtroppo la questione non si è conclusa, da contatti avuti da parte di alcuni ex Lsu con funzionari regiona-

li si è venuti a conoscenza di una poco chiara diatriba nata tra l’Ente stesso e l’Inps sui costi e su chi dove-

va farsi carico dell’operazione, bloccando di fatto i buoni intenti che erano stati manifestati da ambo le par-

ti. In conclusione all’inizio del 2013 l’unica certezza è che gli Lsu autofinanziati, ai fini previdenziali risul-

tano essere degli sconosciuti, persone che hanno lavorato 10-15 anni con tale tipologia contrattuale, corro-

no il rischio, al momento del pensionamento, di non aver alcuna copertura contributiva, con conseguenze

semplicemente disastrose per il loro vivere quotidiano. Sarebbe opportuno quindi che la Regione Basilicata

si attivasse presso l’Inps affinchè questa autentica “tela di Penelope” venisse dipanata quanto prima; inol-

tre, per essere operativi e pratici sarebbe auspicabile un passo in più: la possibilità effettiva di poter riscat-

tare i periodi di riferimento condividendo il costo necessario tra lavoratori, Regione ed Inps, solo così i cir-

ca 600 Lsu autofinanziati avrebbero la possibilità di recuperare 10 – 15 anni di contribuzione, linfa vitale

per un sistema pensionistico divenuto ormai esclusivamente contributivo.

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N° 9 del 29/03/2013

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UIL FPL SU PRESIDIO OSPEDALIERO DI

PESCOPAGANO La Uil Fpl in una nota esprime grande soddisfazione per l’attenzione che la Dire-zione Strategica dell’Azienda Ospedaliera San Carlo sta dimostrando nei confronti del presidio ospedaliero di Pescopagano. “L’incontro, tenutosi recentemente con il Presidente della Giunta Regionale e con l’Assessore alla Salute e Sicurezza Sociale ha evidenziato – dichiara l’ organizzazio-ne sindacale – il grande interesse del Go-verno Regionale per il rafforzamento dell’ospedale di Pescopagano, attraverso la realizzazione di un Centro Riabilitativo di alta specializzazione. La Uil Fpl, come è noto, ha da sempre ritenuto strategica la struttura di Pescopagano in quanto centro di eccellenza e di mobilità sanitaria attiva, sia per la sua particolare posizione strategica, sia per il prestigio conquistato nel corso degli ultimi decen-ni. Tutto ciò determina il potenziamento di un territorio non sempre adeguatamente valorizzato e il mantenimento e addirittura il possibile potenziamento dei livelli occupazionali in un momen-to di gravi ristrettezze finanziarie. Ѐ quella degli investimenti la politica giusta da perseguire per migliorare i servizi socio – sanitari e per rispondere alla crisi economica che sta tormentando il nostro Paese e la nostra Regione”.

Il Segretario Aziendale Uil Fpl Gerardo Sarli

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I DIPENDENTI REGIONALI CHIEDONO ALLA

POLITICA DI VOLTARE PAGINA Le RSU e le segreterie aziendali delle sigle sindacali presenti in Regione Basilicata, consapevoli del difficile momento che gli Enti locali ed in generale il pubblico im-piego attraversano per le stringenti condizioni economi-che frutto di una recessione che non tende ad attenuarsi, hanno assunto comportamenti responsabili a cui non cor-risponde altrettanto da parte della politica regionale.

In particolare, si vuole ricordare a chi guida l’am-ministrazione regionale la correttezza mantenuta nei con-fronti della parte pubblica nell’affrontare i vari problemi sorti con la riduzione del fondo incentivante, delle missio-ni, dello straordinario, dei buoni pasto, ecc.

Tutti questi sacrifici, che si sommano ad altri calati sul personale, e non certamente sulla dirigenza che ha be-neficiato di ulteriori incrementi salariali, hanno innescato forti tensioni tra i lavoratori non facili da contenere. In questi momenti difficili, ancora una volta, il sindacato non si e tirato indietro, e dopo aver discusso con i lavoratori ha condiviso una sintesi e chiuso l’accordo con la parte pubblica.

Tuttavia, e evidente che l’azione del sindacato deve essere accompagnata dalla buona politica, da un’amministrazione oculata delle risorse, da un cambio di comportamenti e di politica da parte di chi ci governa. Con insistenza, in sintonia con una opinione pubblica stanca di una politica autorefe-renziale, abbiamo chiesto di ridurre i costi della politica.

Risposte zero, ma tanta arroganza e sordita . Ci preoccupano le ultime notizie apparse sulla stampa, laddove, quasi come se nulla stia accadendo, si viene a conoscenza di un rimpasto di giunta con assessori esterni. Non e nostro compito entrare nelle decisioni della sfera politica, ma caricare l’ente di altre spese con altri assessori esterni e uno schiaffo inaccettabile.

La previsione di assessori esterni in barba a qualsiasi “spending review”, vuol dire una sola cosa che il contenimento della spesa pubblica deve continuare a gravare sui dipendenti, sul cittadino vanificando anche i sacrifici gia fatti.

Gia altre volte abbiamo chiesto, inascoltati, passi indietro alla politica e tra l’altro, nello speci-fico della composizione della Giunta, che andava ridotta nel numero e ricondotta agli eletti, proprio nel segno della spending review e per lanciare un netto segnale di cambio di rotta.

R.S.A. Regione Basilicata Mario Lorenzino

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A noi chiedono sacrifici, si blocca il contratto, si riduce il salario ed il potere d’acquisto e loro continuano a giocare sulla nostra pelle. Abbiamo sottoscritto un accordo in cui diamo la nostra di-sponibilita a collaborare con l’amministrazione per individuare le sacche di sprechi rendere piu effi-ciente l’amministrazione.

Vogliamo ricordare che, da anni ormai, abbiamo fatto proposte chiare e concrete per ridare slancio all’amministrazione e recuperare risorse: riorganizzazione dei dipartimenti e degli uffici re-gionali, ripristino del Dipartimento alla Programmazione (senza aumentare il numero dei diparti-menti, ma rivedendone le declaratorie), abolizione dei dirigenti generali, riduzione del numero degli uffici, riduzione dei dirigenti esterni.

La politica regionale, nella sua autonomia, faccia le sue scelte tenendo presente il bene comu-ne. I lavoratori stanno pagando un prezzo altissimo.

Chiediamo al Governo ed al Consiglio Regionale di prestare maggiore ascolto, con piu umilta , alle istanze dei lavoratori, di sforzarsi a ritrovare il senso della loro missione per costruire un’ammi-nistrazione che aiuti la comunita lucana ad affrontare le angosce e le ansie di una crisi economica e sociale lacerante e durissima.

Confidiamo in un risveglio della ragione, ma dalle scelte che la politica fara dipendera il com-portamento che le RSU ed i sindacati terranno nei prossimi giorni nei confronti dell’amministrazione regionale.

Mario Lorenzino GAU UIL FPL Regione Basilicata

AVVISO MOD. 730 GRATIS PER GLI ISCRITTI E SIMPATIZZANTI

La UIL FPL dell’ Azienda Ospedaliera Regionale San Carlo, avvisa i lavoratori che si possono effettuare le prenotazioni per la compilazione del mod. 730/2013, che verrà elaborato istantaneamente da un nostro delegato CAF presso la sede sindacale Aziendale ubicata al padiglione A piano 1. Per prenotazioni rivolgersi alla responsabile Aziendale:

Carmela Candia cell. 3482302799 N.B. per l’ elaborazione del mod.730 sarà necessario munirsi delle

copie dei documenti originali. Grazie per la collaborazione.

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La scrivente O.S. sottopone alla Sua attenzione l’utilizzo dei riposi per allattamento da parte del personale del comparto turnista, operante nelle varie UU.OO dell’Azienda. La norma in questione consente al lavoratore padre o alla lavoratrice madre, durante il primo anno di vita del bambino, la fruizione di due periodi di riposo, anche cumulabili, duran-te la giornata, ovvero di un solo riposo quando l’orario gior-naliero è inferiore alle sei ore. In merito alle conseguenze della fruizione di tali permessi, sotto il profilo della prestazione lavorativa e del trattamento economico spettante, la norma dispone che gli stessi siano considerati ore lavorative agli effetti della durata e della re-tribuzione del lavoro. Pertanto al fine di non creare disservizi ed ulteriori disagi tra i lavoratori dell’Azienda Regionale San Carlo di Potenza e Pescopagano, veniva concessa la facoltà ,ovviamente a domanda del dipen-dente turnista, di cumulare dette ore e di fruirne compatibilmente con le esigenze di servizio addi-rittura calendarizzandole anticipatamente, di concerto con le coordinatrici, in giorni di riposo per allattamento pari alle ore previste dalla legge. A tal proposito trovano conforto per analogia parere ARAN del maggio 2012, ma, soprattutto, la circolare N° 95 bis del 6/09/2006,nella quale viene specificato che ai fini del riposo giornaliero di che trattasi deve es-sere preso a riferimento l’orario giornaliero contrattuale normale-quello in astratto previsto- e non l’orario effettivamente prestato in concreto nelle singole giornate. Ne consegue, pertanto, che i riposi in questione sono riconoscibili laddove la somma delle ore previste dei riposi per allat-tamento nella settimana esauriscano l’intero orario giornaliero di lavoro comportano di fatto la totale astensione dall’attività lavorativa. Tale interpretazione della norma consente di tutelare le esigenze dei lavoratori, ma anche quelle organizzative, in quanto si creano meno disagi possibili nelle UU.OO già ridotte al minimo di personale e non lascerebbe sguarnita l’assistenza ai pazienti e soprattutto una miglior gestione dei turni di servizio A titolo di esempio il turnista che benefici di detti riposi non cumulati prendereb-be servizio 2 ore dopo l’inizio del turno di lavoro o smonterebbe due ore prima della fine lascian-do il reparto sguarnito della figura professionale . Pertanto la UIL FPL chiede un Suo autorevole intervento al fine di poter ripristinare tale modali-tà di svolgimento che da anni è stata applicata senza mai arrecare disservizi.

RIPOSI PER ALLATTAMENTO

Verrastro Giuseppe

RSU A.O.R. San Carlo

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Cari iscritti,

si comunica che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina, nella seduta del 7 febbraio 2013, ha adot-tato una determina con cui ha finalmente superato il limite di ac-quisizione di crediti ECM in modalità FAD, limite previsto per la sola professione degli infermieri, fissato alla soglia del 60%.

La nuova determina, infatti, ha così stabilito: “Gli infermieri, per il triennio in corso (2011/2013), possono acquisire il 100% dei crediti formativi per la tipologia formazio-ne a distanza (FAD)”.

Si informano gli iscritti che la UIL FPL fornisce una piattaforma ECM FAD, in collaborazione con la OPES FORMAZIONE, al se-guente link: http://fad.uilfpl.org/ , con corsi ECM FAD com-pletamente gratuiti; basta solo registrarsi sulla piattaforma dove verrà chiesto il numero di tessera relativa all’anno 2013.

Per qualsiasi informazioni rivolgersi ai responsabili aziendali UIL FPL.

Responsabile Formazione Uil Fpl

Franco Marinelli

Crediti ECM In FAD: abolito il limite del 60% per gli Infermieri

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Effepielle - pag. 15

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N° 9 del 29/03/2013

Obbligatori 150 crediti formativi nel triennio, nuove Linee guida per l’accreditamento, Al-bo dei provider, compiti di Ordini e Collegi, obiettivi formativi, controllo della qualità,

liberi professionisti.

E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (n. 98 del 14 maggio 2012) il nuovo Accordo sul sistema di formazione continua in medicina. L’Accordo (del 19 aprile 2012) traccia nuove regole per ren-dere omogeneo il sistema ECM su tutto il territorio nazionale, introducendo una maggiore inte-grazione tra i diversi attori della formazione continua in sanità. Il documento sancisce definitivamente il passaggio dall’accreditamento dei singoli eventi alla situazione attuale, che prevede quello dei Provider, introducendo alcuni importanti elementi di novità soprattutto sul ruolo rivestito da Ordini, Collegi ed Associazioni. Diversi sono i contenuti inclusi nel documento: le Linee Guida per i Manuali di accreditamento dei Provider a livello nazionale e regionale; l’istituzione dell’Albo dei Provider; i crediti formati-vi richiesti per il triennio 2011-2013; le regole per i corsi tenuti da Ordini e Collegi; gli obiettivi formativi del programma ECM; il sistema di verifiche, controlli e monitoraggio della qualità e le regole per i liberi professionisti.

Quanti crediti devono essere maturati nel periodo 2011–2013?

Confermati in 150 i crediti formativi richiesti complessivamente per il triennio. Per ogni anno i professioni-sti dovranno acquisire un minimo di 25 crediti e un massimo di 75. Si prevede la possibilità di riportare fino ad un massimo di 45 crediti dal triennio 2008-2010, a condizione che il professionista abbia pienamente ottemperato al debito formativo previsto per il triennio precedente di 150 crediti formativi (c.f.) oppure 90 c.f.. La Commissione nazionale aveva stabilito, per i soli infermieri, il limite del 60% (90 su 150) dell’acquisizio-ne dei crediti in modalità Formazione a distanza (FAD), punto che è stato abolito il 7 febbraio 2013, quin-di anche gli infermieri possono conferire tutti i 150 crediti in modalità Formazione a distanza (FAD).

ECM: le nuove regole per i professionisti sanitari

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Effepielle - pag. 16

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N° 9 del 29/03/2013

CREDITI PER IL TRIENNIO 2011 – 2013

La Commissione Nazionale ha previsto la possibilità di riportare fino ad un massimo di 45 crediti dal trien-nio precedente 2008-2010. Chi ha maturato 45 o più crediti deve conseguirne solo 105; possono essere riportanti anche crediti in numero inferiore a 45: in tal caso i crediti da conseguire corrisponderanno alla differenza tra 150 e quelli riportati dal triennio precedente.

2011 50(*) 25 75

2012 50(*) 25 75

2013 50(*) 25 75

Chi è il Provider di formazione ECM e quali requisiti deve possedere ? L’Accordo descrive i requisiti minimi richiesti per accreditare un soggetto organizzatore di eventi formativi, ovvero il Provider. Sono indicati i requisiti amministrativi, organizzativi e scientifici dell’aspirante Provider, le risorse finanziarie e organizzative che deve dimostrare di avere, l’indipendenza da interessi commerciali e le procedure per il controllo della qualità dell’offerta formativa. La scelta di definire criteri comuni ri-sponde all’obiettivo di assicurare omogeneità alla formazione continua del personale sanitario che opera e si muove su tutto il territorio nazionale. Ogni anno il 10% dei Provider dovrà essere ispezionato dall’En-te che lo ha accreditato (Commissione nazionale, regionale o provinciale) per verificare requisiti e qualità.

Quali novità sono contenute nel documento in merito al ruolo di Or-dini, Collegi ed Associazioni?

Gli Ordini, i Collegi, le Associazioni professionali e le relative Federazioni rivestiranno un ruolo centrale nel-la certificazione della formazione svolta. Per tale finalità è operante il CO.GE.A.P.S. (Consorzio Gestione Anagrafica delle Professioni Sanitarie) deputato a gestire l’anagrafe nazionale dei crediti ECM. Quest’ulti-mo riceve le informazioni relative al conseguimento crediti ECM da parte dei Provider nazionali e regiona-li e in futuro renderà disponibili tali informazioni a Ordini, Collegi e Associazioni, affinché gli stessi possa-no certificare, al termine del triennio formativo (2011 – 2013) i crediti acquisiti. La certificazione avverrà con modalità che saranno comunicate dagli Ordini, Collegi e Associazioni ai propri iscritti.

Quali novità per i liberi professionisti ?

I liberi professionisti avranno una maggiore flessibilità nell’acquisizione dei crediti annuali. Proprio per ri-spondere alle loro esigenze formative si è data la possibilità ad Ordini, Collegi e Associazioni professionali di organizzare corsi su materie tecnico-professionali, che però non potranno avere sponsorizzazioni com-merciali e dovranno essere gratuiti o a costo minimo.

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Posso essere acquisiti crediti ECM come docente ? I docenti/relatori hanno diritto a 2 crediti formativi per ogni ora di effettiva docenza in eventi o progetti formativi aziendali, entro il limite del 50% dei crediti da acquisire nel corso dell’anno solare. I crediti possono essere acquisiti in considerazione esclusivamente delle ore effettive di lezione; i crediti non possono, cioè, essere frazionati o aumentati in ragione dell’impegno inferiore o superiore ai sessanta minuti di lezione (es. un’ora o un’ora e trenta minuti di lezione danno diritto a 2 crediti formativi; le lezioni di durata inferiore a sessanta minuti non possono essere prese in considerazione, né possono cumularsi frazioni di ora per docenze effettuate in contesti diversi).

Si fa presente che la Commissione Nazionale per la Formazione Continua, in data 20 febbraio 2008, ha stabilito che in caso di contemporanea docenza di un’ora di due docenti deve essere assegnato 1 credito per docente.

I docenti/relatori non possono conseguire i crediti formativi in qualità di partecipanti ad eventi nei quali effettuano attività di docenza.

I docenti o i tutor di un Corso FAD non hanno diritto ai crediti ECM.

Anche i nuovi iscritti hanno l’obbligo di maturare crediti ECM?

Il debito formativo per il professionista iscritto per la prima volta all’Albo professionale decorre dall’anno successivo a quello di conseguimento del titolo e dell’iscrizione all’Albo stesso.

Se la data di iscrizione all’Albo professionale non è immediatamente successiva alla data del consegui-mento del titolo abilitante, è comunque legittimo ritenere l’obbligo formativo vigente dall’anno successi-vo a quello di iscrizione.

Quale obbligatorietà per il raggiungimento crediti ECM?

A decorrere dal 2002, è iniziata la fase a regime del Programma nazionale ECM che deve ritener-si obbligatorio per tutti i professionisti sanitari dipendenti, convenzionati o liberi professionisti.

La violazione dell’obbligo di formazione continua determina un illecito disciplinare e come tale è sanziona-to sulla base di quanto stabilito dall’ordinamento professionale che dovrà integrare tale previsione”. Il ci-tato Decreto Legge prevede altresì che “gli ordinamenti professionali dovranno essere riformati entro 12 mesi dalla data di entrata in vigore” dello stesso.

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Chi è esonerato dall’obbligo crediti ECM? E’ esonerato dall’obbligo dell’ECM – per tutto il periodo di formazione (anno di frequenza) – il personale sanitario che frequenta, in Italia o all’estero, corsi di formazione post-base propria della categoria di ap-partenenza:

corso di specializzazione, dottorato di ricerca, master, corso di perfezionamento scientifico e laurea specialistica; corso di formazione specifica in medicina generale;

formazione complementare; es. corsi effettuati ai sensi dell’art. 66 “Idoneità all’esercizio dell’attività di emergenza” di cui al Dpr 28 luglio 2000, n. 270, Regolamento di esecuzione dell’accordo collettivo na-zionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale;

corsi di formazione e di aggiornamento professionale: “Piano di interventi contro l’Aids”

Sono esonerati, altresì, dall’obbligo ECM i soggetti che usufruiscono delle disposizioni in materia di tutela della gravidanza, nonché in materia di adempimento del servizio militare per tutto il periodo (anno di rife-rimento) in cui usufruiscono o sono assoggettati alle predette disposizioni.

Si precisa che occorre conservare la documentazione comprovante la facoltà della fruizione dell’esonero, data l’impossibilità di frequentare i corsi. L’esonero dall’obbligo di acquisire i crediti è valido per tutto il periodo (anno di riferimento) in cui i sog-getti interessati usufruiscono o sono assoggettati alle predette disposizioni. Occorre specificare che nel caso in cui il periodo di assenza dal lavoro ricadesse a cavallo di due anni, l’an-no di validità per l’esenzione dai crediti sarà quello in cui il periodo di assenza risulta maggiore. Ad esem-pio: se l’astensione obbligatoria cade nel periodo da settembre 2003 a gennaio 2004, l’esenzione dall’ob-bligo di acquisire i crediti sarà valida esclusivamente per l’anno 2003, ossia per l’anno 2003 non si devono acquisire i crediti. Eventuali crediti percepiti nell’anno di esenzione non possono essere portati in detra-zione per l’anno successivo, in quanto vengono assorbiti dal diritto di esonero vantato dall’operatore per le tipologie indicate precedentemente.

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Effepielle - pag. 19

Elenco dei corsi prorogati al 31 dicembre 2013

Per Tutte le Professioni del Comparto:

Valutazione del rischio stress lavoro-correlato, criteri e metodologie

Accreditato con n. 267/27231 Crediti 4

Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo: la gestione efficace del team sanitario

Accreditato con n. 267/34377 Crediti 8

Empowerment, motivazione, coaching, analisi di clima. Parole che assumono significato e importanza

in un équipe di lavoro

Accreditato con n. 267/43565 Crediti 4

Valutazione dei rischi, in ottica di genere, in ambito sanitario

Accreditato con n. 267/53299 Crediti 4

Professioni : Infermiere

L’assistenza al paziente cardiopatico

Accreditato con n. 267/26409 Crediti 5

Il case management infermieristico nella disabilità degli adulti

Accreditato con n. 267/51805 Crediti 3

Un modello di case management per la gestione dello scompenso cardiaco in ambulatorio

infermieristico territoriale

Accreditato con n. 267/52947 Crediti 4

Manipolazione dei chemioterapici antiblastici

Accreditato con n. 267/52975 Crediti 4

Professioni: Infermiere – Infermiere pediatrico – Ostetrica/o – Educatore professionale

L’operatore socio-sanitario: profilo, responsabilità, ruolo all’interno dell’équipe assistenziale

Accreditato con n. 267/37264 Crediti 6

Da lunedì 18 marzo sarà erogato il corso

Corso Inglese scientifico per le professioni sanitarie

Accreditato con n. 267/56313 Crediti 8 per tutte le professioni del comparto

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Consiglieri Basilicata «fedeli» per non perdere soldi,

poltrone e incarichi

Sono stati eletti in Consiglio regionale con un partito, hanno fatto la campagna elettorale per le politiche con un altro e, pur avendo annunciato, in alcuni casi il cambio di schieramento non lo hanno ancora fatto.

Se la «transumanza» in politica non è una novità, an-cora meno lo sono i passaggi da un partito all’altro du-rante i cinque anni di legislatura regionale. Gli esempi che nella storia del Consiglio regionale lucano si conta-no sono diversi. Eppure c’è anche chi, pur essendosi candidato alle politiche con un nuovo partito e non es-sendo stato eletto, continua oggi a far parte del gruppo consiliare originario. Tra questi quattro attuali consi-glieri regionali: Nicola Benedetto, Alfonso Ernesto Navazio, Gianni Rosa e Mario Venezia. Consi-glieri di maggioranza ed opposizione che pur avendo definita «esaurita la precedente esperienza politica» e pur avendo detto, più o meno chiaramente, che sarebbero passati al gruppo misto sino al pomeriggio di ieri non lo avevano ancora fatto.

Perchè? I motivi sono diversi. E se c’è di sicuro che la legge regionale prevede per la costituzione di un nuovo gruppo (non frutto delle elezioni regionali) la presenza minima di tre consiglieri, è altrettanto vero che l’adesione al gruppo misto comporterebbe per i consiglieri delle perdite. In-nanzitutto di tipo economico con una riduzione dei fondi legati ai diversi incarichi.

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Effepielle - pag. 21

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Basilicata

Master Universitario di 2° livello in Direzione delle Aziende Sanitarie organizzato in convezione con la Facoltà di Giurisprudenza della Università di Siena, il Master si propone

di formare manager in grado di orientare ed innovare la gestione delle aziende sanitarie e delle strutture

socio-sanitarie, fornendo le competenze riferite alle logiche, alle metodologie e agli strumenti di direzione

e governo aziendale. L'ammissione al Master Universitario di secondo livello è riservata ai soggetti in pos-

sesso di Diplomi di Laurea Specialistica, Magistrale o del vecchio ordinamento, affini al percorso formati-

vo (Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economia, Medicina, ecc.).

Master e Corso Universitario per la Polizia Locale (IV edizione) organizzato in convezione con la Facoltà di Giurisprudenza della Università di Siena. II percorso formati-

vo è congiunto ma l'ammissione al Master Universitario di primo livello è riservata ai soggetti in possesso

del Diploma di Laurea.

Master Universitario per il Coordinamento delle Professioni Sanitarie (VII edizione) svolto in modalità telematica in convenzione con l'Università delle Scienze Umane "Niccolo Cusano" di

Roma. Abilita alle funzioni di Coordinamento previste dall'art. 6 della Legge n.43 del 2006.

Master Universitario in Infermieristica Legale e Forense svolto in modalità telematica in convenzione con l'Università delle Scienze Umane "Niccolo Cusano" di

Roma. Il master ha lo scopo di formare esperti in “Infermieristica forense”, fornendo competenze nei cam-

pi della medicina legale, della criminologia, della tutela e sicurezza dei dati sanitari, della responsabilità

professionale e delle problematiche assicurative connesse, del risk management.

Master Universitario in Infermieristica Territoriale svolto in modalità telematica in convenzione con l'Università delle Scienze Umane "Niccolo Cusano" di

Roma. Il Master ha lo scopo di formare un infermiere professionista in possesso delle competenze per ge-

stire la continuità assistenziale tra le strutture ospedaliere e quelle territoriali, garantendo un’alta qualità

nell’assistenza domiciliare o residenziale e una specifica attenzione ai bisogni della persona. Il Master è

rivolto ai laureati in infermieristica ed ostetricia che vogliano specializzarsi per operare nell’ambito dei

servizi sanitari territoriali.

ulteriori informazioni su www.opesformazione.it

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Effepielle - pag. 22

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