Rivista donna

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Il giornale di interviste per le donne Chi è felice si ammala di meno Donne detenute le quote piu' basse d'Europa "Giovani e la speranza" Papa Franceso a Cagliari

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Mese dicembre 2013

Transcript of Rivista donna

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Il giornale di interviste per le donne

Chi è felicesi ammala dimeno

Donnedetenute lequote piu'bassed'Europa

I l voto ascuolafunziona?

Maurissa di Bitti

Durke, tradizione

di Sardegna

"Giovani e la speranza"

Papa Franceso a Cagliari

I l benesserea cura dellaDottoressaMariafrancaMarceddunel centroDalle ceneridel la fenice

IntervistaRobertaVinciDonne dalcaratterevincente

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Fed cup a Cagliarivince la squadra azzurra

I

La scuolai l voto funziona?

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Maurissa di Bitti

Durke

Stefania Secci l 'armonia del jazz

Papa Francesco a Cagliari Così fan tutte

DONNA

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Is

Mariagrazia CaligarisCarcere e affol lamento

Dapr

IntervistaRoberta Vinci

A

Karel Music Expò

Isabella Dessalvi

"La mia vitaper l' arte"

Le isole del cinema l ' ippoterapia con Stefania Dore

Dottoressa Maria Franca Marceddu

Padri e al lattamentoMedicina estetica

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DonnaRivista al femminile in Sardegna

Numero 1 0 Dicembre 201 3Reg. Tribunale di Cagliari N. 1 4/8 del9/6/2008

Responsabile EditorialePatrizia Floris

Direttore ResponsabileSandra Sulcis

Art DirectorMichele Campus

Hanno Collaborato:Roberta Vinci, Arrigo Migl io, Don MarcoLai, Rita Gungui, Vittoria Cerbo, Prisca,Giul ia Vallese, Daniela Colombo, PaolaPiras, Stefania Dore, Donatel la Vergani,Myriam Meloni, Stefania Secci, CristianaSarritzu, Maria Grazia Caligaris,Costantino Mazzanobile, Maria FrancaMarceddu, Maria Antonietta Goddi,PadreStefano Mascia, Michele Campus, MartaFloris, Patrizia Floris.

In copertina:Roberta Vinci

Foto di Copertina:www.federtennis. it

Foto:Marta FlorisMichele Campus

Foto Internet:www.federtennis. itwww.vida.gov. it/studentiscuolawww.terresdeshommes. it

Fonti articol i :www.unesco. it www.sapermangiare.mobiwww.terredeshommes. it

Grafica e impaginazioneMichele Campus

DonnaRedazione:

SommarioIn questo Numero

Editoriale

Intervista a Roberta VinciFed Cap a CagliariPapa Francesco a Cagliari "i giovani e lasperanza"Donne detenute le quote più basse d'EuropaMaria Grazia CaligarisStefania Secci l 'armonia del JazzMyriam Meloni trionfa al Sony WorldPhotografy AwardsLa mia vita per l 'arte Noemi Cabras

Maria Franca MarcedduIppoterapia con Stefania DoreCoppa amicizia Sardegna BielorussiaSardegna BelarusLe isole del cinemaCreuza de MàCagliari capitale del la cultura europea

Teatro Lirico di Cagliari Così fan TutteKarel Music ExpòTutte storie festival di letterature per ragazziSainte Chapelle Federico CozzucoliDieta mediterranea patrimonio dell 'umanitàMadri Bambine

Dialogo e ascolto al la base dell 'integrazioneLa scuola i l voto funziona?Le bambine vittime di violenzaArrigo Migl io sol idarietà e immigrazione

Aids proteggiti semplicementeC'è un Babbo NataleIsabella di Castigl iaDurkeAlessandra BesseroL'aloe è vita di Costantino MazzanobilePadre Stefano MasciaPadri e al lattamentoLe bacche di Goji

DONNA

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Donne nelmondo

Ci siamo su

Rivista Donna su

Continuiamo il viaggio con le donne che inSardegna si sono fatte strada e hanno portato lanostra Isola nel mondo. Che gioia guardarequeste donne che hanno aperto strade, maturatoconsapevolezze e conquistato grandi traguardi.Sono le donne di Donna nel mondo.

Buon Natale e fel ice anno.

Patrizia Floris

www.

rivistadonna. com

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RobertaVinci

Doveva vincere e ha vinto.Roberta Vinci è una vincente dinome e di fatto. Ha deciso digiocare in Fed Cup e di rendereonore alla maglia del la NazionaleI tal iana di Tennis piuttosto chepartecipare al Master B di Sofia ela sua scelta le ha regalato unaltro successo. Un quarto titolomondiale assieme alle suecompagne di squadra.Esperienza, classe,determinazione le hannopermesso di dare il meglio di sé.La incontriamo a Cagliari nei campidi Monte UrpinuCosa rappresenta per te questa

vittoria?

Una grande vittoria. Dovevovincere e ho vinto. La partita èstata un susseguirsi di emozioni.Nulla in campo è scontato, tuttopuò capovolgere il risultato, nonsono concesse distrazioni.Grazie alla forte concentrazione,e al forte agonismo sono rimastalucida e determinata fino alla finedel match. E' una grande vittoriaper la squadra azzurra ed èquesto l' importante.Roberta gioca con il cuore.Imposta i l gioco sul la varietà deicolpi e del le rotazioni. Possiedela migl iore voleè del circuitofemminile con una varietà disoluzioni che vanno dalle voleèalte a quelle basse e alle semivoleè. I l suo migl ior colpo è ilrovescio giocato a una mano eha uno slice molto basso ediffici le da control lare per leavversarie.

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A Cagliari , sul centrale di Monte Urpinu per la finale I tal ia-Russia è stataimpeccabile facendo ciò che si chiede a una top ten mondiale. Un colpovincente ha fatto esplodere di gioia i l pubblico presente. Si è resa protagonistadi un miracolo sportivo.

Quanta fatica c'è dietro una campionessa?Nella vita come nello sport non temo la fatica, cerco di mettere testa e cuore intutto ciò che faccio tutti i successi sono il frutto di grande impegno.Gioco per la

maglia azzurra e con il sostegno di un grande capitano.

Roberta rappresenta un prototipo di donna in cui determinazione e grinta sonoelementi vincenti.Roberta al confine della top ten del ranking mondiale donne, è la numero unoal mondo della special ità doppiocon Sara Errani.Inizia a giocare che è poco piùche una bambina. Prende laracchetta a sei anni. Puntaal l 'obiettivo e lo conseguesempre. A dodici anni conquistala coppa Lambertenghidiventando la campionessamondiale del la categoria. I l suoprimo maestro è Davide Diroma.A tredici anni la FederazioneItal iana Tennis punta su di lei.Parte per Roma dopo la l icenzamedia. E' lontano da casa ma sisa adattare ai duri ritmi deglial lenamenti senza difficoltà.Conclude gli studi di ragioneria eapproda al professionismo nel1 999. Nel 2006 ha partecipatoal la sua prima Fed Cupportando a casa la prima vittoriadel la nazionale ital iana aCherleroi. Ripete i l successo aReggio Calabria nel 2009 e aSan Diego nel 201 0. Ora sigode la gioia per la vittoria del laquarta Fed Cup, gara in rosadella coppa Devis maschile.Sono giorni di riposo dopo unastagione ricca di soddisfazioni.In forma fisica e mentale, prestotornerà in campo per ottenereun altro successo.

Patrizia Floris

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DONNA

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Monte Urpinu CagliariMondiale femminile I tal ia-Russia

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ed cupa Cagliari

FI tal ia ha vinto la Fed Cup

a Cagliari per la quarta volta.I l carattere vincente dellasquadra azzurra

L'

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DONNA

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L’ I tal ia conquista la Fed Cup perla quarta volta nella sua storiabattendo la Russia in finale sul laterra rossa del Tennis Club aCagliari .Bisognava vincere e hanno vinto.La squadra azzurra ha dato provadi carattere, dedizione eattaccamento ai colori nazionali .Donne dal carattere vincente,grande vivacità e nessunaccenno alla rinuncia per lavittoria. La squadra azzurra siriconferma la più forte al mondo.“Una vittoria importante, èincredibi le per me giocare per l ’I tal ia – dichiara Roberta Vinci -ho cercato di rimanereconcentrata e di non lasciarmiprendere dalle emozioni. Ungrande sostegno del pubblico eun fantastico capitano “.Grande festa sul le tribune delTennis Club di Cagliari , stracolmeper l ’occasione: una vittoriacelebrata dalle azzurre con unballetto collettivo a cui – assiemea Errani, Vinci, Pennetta e Knapp– ha preso parte ancheFrancesca Schiavone, che haseguito la partita a bordo campononostante non abbia preso parteal la finale. Una grandedimostrazione del forte legametra l ’ I tal ia e la Fed Cup.La Federations Cup torna aparlare ital iano. Sara Errani batteagevolmente in due set (6-1 , 6-1 )

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L’ I tal ia conquista la Fed Cup perla quarta volta nella sua storiabattendo la Russia in finale sul laterra rossa del Tennis Club aCagliari .Bisognava vincere e hanno vinto.La squadra azzurra ha dato provadi carattere, dedizione eattaccamento ai colori nazionali .Donne dal carattere vincente,grande vivacità e nessunaccenno alla rinuncia per lavittoria. La squadra azzurra siriconferma la più forte al mondo.“Una vittoria importante, èincredibi le per me giocare per l ’I tal ia – dichiara Roberta Vinci -ho cercato di rimanereconcentrata e di non lasciarmiprendere dalle emozioni. Ungrande sostegno del pubblico eun fantastico capitano “.Grande festa sul le tribune delTennis Club di Cagliari , stracolmeper l ’occasione: una vittoriacelebrata dalle azzurre con unballetto collettivo a cui – assiemea Errani, Vinci, Pennetta e Knapp– ha preso parte ancheFrancesca Schiavone, che haseguito la partita a bordo campononostante non abbia preso parteal la finale. Una grandedimostrazione del forte legametra l ’ I tal ia e la Fed Cup.La Federations Cup torna aparlare ital iano. Sara Errani batteagevolmente in due set (6-1 , 6-1 )

Patrizia Floris

la russa Alisa Kleybanova sulla terra del Tennis Club di Cagliari econquista i l punto che consegna all ’ I tal ia i l trofeo per la quartavolta.Un grandissimo trionfo che conferma il feel ing speciale nato negliultimi anni tra le azzurre e la Fed Cup, già conquistata nel 2006,2009 e 201 0, e che consente alle ragazze guidate da CorradoBarazzutti di raggiungere nell ’albo d’oro proprio la Russia.“Una grande vittoria e molta sofferenza. Queste ragazze sonoeccezionali giocano e vincono per i l loro paese con il cuore”Queste le parole del capitano della squadra azzurra CorradoBarazzutI .Vittoria anche per i l doppio azzurro formato da Flavia Pennetta eKarin Knapp che ha sconfitto la coppia russa Gasparyan-Khromacheva 4-6, 6-2, 1 0-4 (nel super tie-break disputato al postodel terzo set), in un’ora e 45′ di gioco.Angelo Binaghi, 1 5 anni di lavoro alla presidenza della FIT( federazione ital iana tennis ), continua a collezionare successi eCagliari , sede portafortuna per le squadre azzurre.

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Papa Francesoa Cagliari

"Giovani e la speranza"

L'attesa è finita. I l lungo abbraccio dellaSardegna a Papa Francesco si è concluso.Papa Bergoglio ha lasciato la Sardegna. Lanostalgia è tanta. Le sue parole, la suadolcezza, hanno rasserenato i cuori. La suavisita ha portato coraggio e speranza ad ogniincontro: con il mondo del lavoro, del la cultura,con i poveri e detenuti , con i giovani. Halasciato un messaggio di fiducia. Haincoraggiato tutti a non lasciarsi sopraffare dallarassegnazione e dal pessimismo a lottare per i llavoro, a fare opere di misericordia, gesti dicarità, con la certezza che Dio non ciabbandona mai. “La speranza è creativa, ècapace di creare futuro” ha ricordatoall 'incontro con i lavoratori. “ Una societàaperta al la speranza non si chiude in se stessa,nel la difesa degli interessi di pochi, ma guardaavanti nel la prospettiva del bene comune. E ciòrichiede un forte senso di responsabil ità. Nonc'è speranza sociale senza un lavorodignitoso”. A questo proposito i l Santo Padre havoluto sottol ineare il significato di “dignitoso”perchè, quando c'è crisi e i l bisogno è forte,aumenta il lavoro disumano, schiavo, i l lavorosenza la giusta sicurezza, senza il rispetto delriposo, del la festa e della famigl ia”. Prima disalutare i lavoratori ha invitato tutti ad averecoraggio. “Devo dirvi coraggio, ma sonocosciente che devo fare tutto perchè questaparola “coraggio” non sia una bella parola dipassaggio. Questa mia presenza e le mieparole, non siano soltanto quelle di unimpiegato cordiale, un impiegato della Chiesache viene qui e vi dice coraggio. No – haaggiunto – vorrei che questo coraggio mivenisse da dentro e mi spingesse come pastorea contribuire a risolvere i vostri problemi”.

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A conclusione della lunga visita, una giornata storica per laSardegna, Francesco ha incontrato i giovani. Una grandefol la di ragazzi lo ha atteso con gioia e trepidazione ai piedidel palco di Largo Carlo Felice. Canti, bandiere, cori di festahanno atteso il suo l 'arrivo. Qui i l suo abbraccio è statodolce, caloroso, profondo. E come a un padre, i ragazzi gl ihanno rivolto domande per trovare consigl i e fiducia peraffrontare il cammino di vita e di fede."Francesco, puoi contare su di noi", ha detto Federica dopo

averlo salutato con un affettuoso "ciao”. Poi Ivano, gl i haesposto e problemi del lavoro, Valentina ha ricordato laGiornata Mondiale del la Gioventù e dalla voce di Gloria gl i èstata posta la domanda: “ Cosa dobbiamo fare per generarecristiani piùconsapevoli? Eper concludereEmenuele gl i hachiesto: Comepossiamoriscoprire i lmandatomissionario cheGesù rivolge atutti i suoidiscepoli erisvegliare la fedenel cuore dellenostre comunità?Le risposte diFrancesco non sisono fatteattendere e con lacertezza della suaFede e l'amoreverso il prossimoha rispostofacendo ricorsoalla suaesperienza di vitae alle parole delVangelo.

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"La giovinezza è speranza", hasottol ineato, "un giovane senzagioia e speranza, che sente lasfiducia della vita, è preoccupante.Non è un giovane". "Guardatevi dachi approfitta del vostropessimismo per vendervi la morte.Io non vi vendo il lusioni: fidatevi diGesù. Non smettete mai di metterviin gioco come dei buoni sportivi ,non scoraggiatevi di fronte aifal l imenti. Gettate le vostre reti fiduciosi come ha fatto Pietro. Sul la tua parolagetterò le mie reti . Attenzione! Non dice sul le mie forze, sui miei calcol i , sul la miaesperienza di esperto pescatore, ma, sul la tua parola, la parola di Gesù. Fidatevi diGesù. I l signore è sempre con noi, si fa vicino ai nostri fal l imenti, al la nostrafragil ità, ai nostri peccati per trasformarl i . No alle lamentele e alla rassegnazione".I l Santo Padre ha anche portato la sua esperienza personale: "Dopo tanti anni daquando ho sentito la vocazione, e ho accanto al Signore non mi sono pentito,perché mi sento forte. Mi sento forte perché nei momenti più bui, nel peccato, nel lafragil ità, ho guardato Gesù e lui non mi ha lasciato da solo. Fidatevi di lui che nonvi delude mai. Siate sempre uomini di fede e di speranza”.Dopo i canti e i bal l i tradizionali Francesco ha salutato i giovani con uninterrogativo: Questo è il problema e la domanda che io vi lascio: "sono dispostoa prendere la strada per costruire un mondo migl iore?". Poi ha invitato a pregare ilPadre nostro e ha concluso nel consueto modo: "Pregate per me e arrivederci".

"Signore Dio guardaci, guarda questa città, questa isola, guarda lenostre famigl ie; a te non è mancato il lavoro, hai fatto i l falegname ed erifel ice. Signore, ci manca il lavoro. Gli idol i vogl iono rubarci la dignità. Isistemi ingiusti vogl iono rubarci la speranza. Signore, non ci lasciaresoli . Aiutaci ad aiutarci fra noi, che dimentichiamo un po’ l ’egoismo esentiamo nel cuore il “noi”, noi, popolo, che vuole andare avanti.Signore Gesù, a Te non mancò il lavoro, dacci lavoro e insegnaci alottare per i l lavoro e benedici tutti noi. "

(Papa Francesco pronuncia questa preghiera al termine della SantaMessa, davanti al la statua della Madonna di Bonaria.)

Patrizia Floris1 5

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Mariagrazia Caligaris

onne detenute

le quote piu'

basse d'Europa

D

l nostro paese ha le quote più basse di donnedetenute, al di sotto della media europea,trovandosi sotto Slovenia e Danimarca. Lapopolazione femminile rimane comunqueminoritaria in tutti i paesi del l ’UE. Le donnedetenute lavoranti nel le strutture penitenziariesono aumentate notevolmente dal 2000 al201 1 raggiungendo un incremento del 41 ,4%paragonato all ' 8% raggiunto dagli uomini nel lostesso lasso di tempo. Non solo le donne nonhanno influito nel sovraffol lamento carcerarioattuale, ma si sono impegnate per superare ildivario che si crea tra detenuto e società.I l sovraffol lamento delle carceri in I tal iainteressa soprattutto i l genere maschile checorrisponde al 95,8 % dei detenuti .Dagli anni 80 ad oggi la percentuale didetenuti nel le carceri è cresciutaesponenzialmente, tanto che, secondo datiIstat, ci sono 1 46 detenuti su 1 00 posti lettidisponibi l i in media in I tal ia.Nel 2006 con l’entrata in vigore della legge341 dell ’ indulto si è cercato di far fronte aquesto problema, ma in pochi mesi le carcerisi sono riaffol late. Un gran numero di detenutiche hanno usufruito di questa legge sono

tornati in cel la.Al problema del sovraffol lamento hanno influitogl i stranieri, ma parte di loro si distingue nelsuperamento dei corsi d’ istruzionepenitenziaria come dichiarano dati Istat.La consigl iera regionale Lina Lonesuesponente del centro destra Sardegnasottol inea che dato il gran numero di detenutistranieri presenti nel la nostra regione devonoavviarsi le relazioni diplomatiche con i governistranieri per stipulare convenzioni e protocoll id’ intesa in materia carceraria. “E’ inoltrenecessario attivarsi con i presidenti del le altreRegioni per aprire un tavolo di confronto al finedi trovare soluzioni sia al sovraffol lamento siaal la mancata applicazione del principio del laterritorial izzazione della pena”Sottol inea Lina Lunesu : “Gli edifici sonosovraffol lati , le piante organiche della poliziapenitenziaria sono del tutto insufficienti , lecondizioni igieniche e sanitarie estremamenteprecarie. In un paese civi le le carceri devonoessere umane e devono tendere allarieducazione del detenuto”.

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Su questa tematica Maria GraziaCaligaris presidente dell ’associazioneSocial ismo Diritti e Riforme dichiara chea Buoncammino è iniziato i l conto al larovescia in attesa dell ’apertura del“vi l laggio penitenziario” situato a Uta a20 km dal capoluogo e nel frattemposono stati tradotti nel carcere di Sassaritutti quei cittadini immigrati che noneffettuano regolari col loqui con ifamil iari o quei detenuti sassaresi chefinalmente potranno stare vicino aiparenti . La presidente di SdR sottol ineache “La corrispondenza costituisce permolti detenuti l ’unico strumento dicomunicazione con i famil iari e con ilmondo esterno. La ritardata e talvoltamancata consegna delle lettere generaquindi uno stato d’ansia e in alcuni casi,quando si tratta d’ informazioni relativea pratiche pensionistiche o giudiziarie,perfino un danno.““Dovranno essere tradotti i cittadiniprivati del la l ibertà in regime di altasicurezza. Si tratta di detenutiprevalentemente sici l iani, calabresi e

napoletani ai qual i si aggiungono quell isardi. Saranno assegnati solo negliIstituti dove sono previste le appositesezioni attivate attualmente aMassama-Oristano e Nuchis-Tempio. Inquesti casi i trasferimenti sarannovissuti con particolare apprensione oltreche dai ristretti , anche dai famil iari perle difficoltà di raggiungere le sedi perpoter fare i col loqui. Particolarmentecomplessa invece la traduzione deiricoverati nel Centro DiagnosticoTerapeutico che nei casi più gravidevono essere accompagnati daimedici. ”La Caligaris conclude affermando che:“Buoncammino vedrà ridurre lapresenza di circa 1 50 unitàraggiungendo un numero di ristretti tra250 e 300. Con l’avvio dei trasferimentiè iniziata dopo due secoli la nuova eradella detenzione lontano dalla cittàcapoluogo di Provincia dando vita a unnuovo corso carico di aspettative maanche di molte perplessità.”.

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Quest’anno per sopperire al perdurare del

sovraffol lamento delle carceri e per fronteggiare le

situazioni contingenti legate al la inadeguatezza delle

strutture penitenziarie i l presidente Napolitano nell ’ incipit

del decreto 78 “svuota carceri”, scrive: “[. . ]

la Corte europea dei diritti del l 'uomo, con

la sentenza 8 gennaio 201 3, Torreggiani e

altri c. I tal ia, ha assegnato allo Stato

ital iano il termine di un anno entro cui

procedere all 'adozione delle misure

necessarie a porre rimedio al la constatata

violazione dell 'articolo 3 della Convenzione

europea dei diritti del l 'uomo, che sancisce

il divieto di pene o trattamenti inumani o

degradanti; [Z ]”

L’I tal ia ha i minuti contati ; non si possono

ritenere efficaci rimedi “tampone”, ma si

pensa si debbano trovare soluzioni che

pongano degli argini duraturi al problema

carceri nel nostro paese. Alternative

efficaci possono essere l ’amnistia, i l

riuti l izzo di strutture in disuso, pene

alternative che stabil iscano forme di

impegno a favore della società o la

ristrutturazione delle prigioni già esistenti .

Ogni regione dovrebbe sfruttare i propri

requisiti per aiutare i l governo nei doveri

che lo Stato ha nei confronti del l ’Europa. In

Sardegna i trasferimenti potrebbero essere

un primo passo verso la civi l izzazione.

Marta Floris1 9

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DONNA

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Stefania Seccil'armonia del jazz

Laureata in canto nella facoltà di Jazz alConservatorio di Cagliari , parte a Birmingham ededica i suoi studi di ricerca e composizione allamusica ebraica dell ’Est Europa, e si concentra sultango e le sue relazioni con la musica dell ’Est. Mastudia anche il fado, musica popolare portoghese.Vince i seminari di Sant’Anna Arresi Jazz, per lasezione canto nel 2006 e per la sezione gruppi nel2007. Lavora per anni al fianco di Jacopo Cull in, dalquale, dice, impara la vera professionalità, a vivere ilpalco con la giusta energia, e dove matura lacapacità di gestire e trasmettere emozioni, anche difronte a migl iaia di persone.I suoi insegnati chiave sono Lorenzo Pusceddu,Rossella Faa e Alessandro Dil iberto, ma ha lafortuna di formarsi anche con maestri qual i SaraColman, Joe Cutler, Marcello Zempt, RichardCauston, Lamberto Cocciol i , Edwin Roxburgh,Micheal Wolters.Stefania canta con passione, racconta emozioni.

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l'armonia del jazzCome ti definiresti?

Sono una cantante, e ora inizio ad avere anche qualchecommissione da compositrice. Amo da sempre la musicatradizionale, dal fado portoghese al klezmer, al tango. Mipiace fondere questi generi tra loro uti l izzando elementi di jazze musica contemporanea.

Cantare è ?

Un'esigenza primaria per esprimermi, e per entrare in strettaempatia con chi ho intorno, dai miei col leghi musicisti alpubblico. Fare arte è una grande responsabil ità per noi delmestiere, e riunire le persone, farle sentire parte di qualcosadi bel lo, è i l nostro dovere. Credo che la musica e le altre artisiano quello che davvero ci può salvare, in un momentostorico di disgregazione e individual ismo come quello chestiamo vivendo.

Tu e i Madeira un incontro nato?

Conobbi Fabrizio Lai per comporre e arrangiare le musicheper i l l ibro di Paola Soriga “ Dove finisce Roma”. Insieme adAstrid Meloni, voce narrante, seguimmo la scrittrice nellapresentazione della sua opera in Sardegna. La nostrareciproca passione per la musica brasil iana, portoghese ecapoverdiana ci portò a fondare il quartetto “Madeira”, conMaurizio Congiu al Contrabbasso e Emanuele Pusceddu allabatteria. I Madeira dedicano il loro repertorio al la musicatradizionale di questi paesi . Ma noi tutti facciamo parte anchedi un collettivo di musica balcanica, gl i Hotch Potch, che ècomposto da due gruppi: i Rakija, che arrangiano musichetradizionali di diversa provenienza in chiave principalmentebalcanica, e i Plot-Z, special izzati in musica ebraica dell 'EstEuropa ( canzoni yiddish e Klezmer). E quest'ultimo genere èquello che davvero mi appartiene.

Tra gli ultimi progetti un documentario sulla musica di

Capo Verde. Di cosa si Tratta?

Nel 201 2 noi Madeira siamo partiti per diversi mesi a CapoVerde per approfondire le nostre conoscenze sulletradizione musicale del luogo. Joe bastardi, un regista sardo,ci ha seguiti in questa avventura , fi lmando la nostra ricerca, el 'intero lavoro è diventato un documentario, che verràdistribuito nel 201 4.

Patrizia Floris

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Myriam Melonitrionfa al Sony World

Photografy Awards

Myriam Meloni, fotografa sarda, nata aCagliari nel 1 980 ha vinto l ’edizione 201 3del Sony World Photography Awards, unodei premi internazionali più prestigiosi nelmondo della fotografia. Premiata nellacategoria professionale arte e cultura , ‘Art& Culture’ per la serie ‘The Limusine’,Myriam ha ricevuto i l riconoscimento in una serata di gala aLondra. I suoi scatti vengono dall ’Argentina e ritraggono ipasseggeri del la Limusine auto simbolo del lusso e icona dellacultura pop. Dopo la laurea in giurisprudenza a Bologna Myriamha frequentato corsi di fotografia e dopo essersi trasferita inArgentina si è special izza in fotogiornal ismo. Nel 201 0 haricevuto i l premio per i l migl ior portfol io nel la 4a Biennale diTucumán fotografia documentaria e viene selezionata per lesezione portfol i transatlantici di PhotoEspaña a Managua. I suoilavori sono rivolti prevalentemente a tematiche social i . Nel 201 1si è candidata per i l Joop Swart Masterclass del World Press

Photo ed è stata selezionata per leproiezioni di nuovi autori di FestivalPhoton a Valencia. I sui lavori sonostati esposti in gal lerie e festival intutto i l mondo. Lo scorso anno con illavoro Important Things are said softlysi è aggiudica il I I posto al WinePhoto201 2.

Patrizia Floris

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trionfa al Sony WorldPhotografy Awards

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"La mia vita per l' arte"

Noemi CabrasUna traccia sul fogl io la sua prima parola. Ancora non avevaimparato a camminare. “Disegnare era il modo diesprimermi, di comunicareZ ero timida”. Noemi Cabras,classe 1 992, è una giovane artista di talento, i l suo percorsoè iniziato molto presto: “Quand’ero bambinaZ ”. All ieva diGianni Argiolas (classe 1 947), noto pittore e scultoremonserratino, inizia a frequentare lo studio d’arte aquattordici anni, contemporaneamente il l iceo artistico diCagliari , e i l parco artistico di Argiolas in località Isca saFolla a Dolianova. Nel parco, Argiolas e la sua equipeartistica di cui fa parte anche Noemi, hanno creato dei sitiscultorei di pregiato valore, un museo a cielo aperto.Argiolas, al l ievo di Foiso Fois, Cesare Cabras e altri nomifamosi del panorama artistico isolano, è un artista poliedrico,spazia dalla pittura al la grafica, dal la scultura al le vetrate,al la ceramica e all ’oreficeria. Sono oltre mil le le operepresenti in molti centri del la Sardegna ma anche a Roma,Velletri , Ravenna. Cabras e Argiolas nel tempo raggiungonoun’interessante, oltre che insolita –considerata anche lagrande differenza di età – intesa artistica, insieme realizzanodiverse opere d’arte, ampiamente apprezzate e riconosciute.Tra Argiolas e Cabras c’è un rapporto di parentela: la nonnadell ’ artista era cugina di Argiolas.

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"La mia vita per l' arte"

Noemi CabrasLa passione per l’arte 2quando è

scoccata la scintilla?

E’ i l mio modo di esprimere quel che hodentro. E’ stato così da sempre. Senzadedicarmi al l ’arte non sarei me stessa, lamia è un’esigenza naturale. L’arte è lamia vita, se non ci fosse, i l mondosarebbe davvero triste. Tutto può essereo diventare arte, ma con delle regole, nelmomento in cui si fi l tra e si trasforma,al lora la materia si tramuta in arte. Senzaforzature però.La tua dimensione artistica2la tecnica

più congeniale2?

Mi sono dedicata al la scultura, hoimparato, frequentando lo studio d’arte diGianni Argiolas, le varie fasi del la tecnicaper la fusione del bronzo a cera persa-un metodo tradizionale che non sempresi insegna all ’Accademia d’Arte- lagrafica veloce e altro ancora. Oggi nonpotrei rinunciare a questo senso dicompletezza. Certo, la tecnica deldisegno con la tecnica mista è quella acui mi dedico da sempre ed è la piùimmediata perché per ragioni pratiche,con fogl io e matita posso mettermi alavoro ovunque, inoltre è anche la tecnicapiù l iberatoria, ma non rinuncio agli altrimezzi espressivi.

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La libertà è un volo e lei lo sa2C’è un soggetto ricorrente nelle tue opere?

La figura femminile e la farfal la. Quando non è possibi le inserire la figura femminile,tratteggio sempre una farfal la. Mi affascina la simbologia della metamorfosi e sonoattratta dal senso di l ibertà ch’essa trasmette. Mi rispecchio nella farfal la perchéquand’ero piccola ero molto timida e introversa. Grazie al l ’arte e al mio maestro sonoriuscita a esprimermi, a confrontarmi con gli altri . Gianni mi ha sempre accettato perquello che sono e aiutato ad aprirmi. Da piccola ho vissuto momenti di isolamento inambiente scolastico proprio per la mia timidezza e diversità, amavo comunicare dipiù con gli adulti che con i miei coetanei. Con il progredire della mia arte ho superatola timidezza e imparato a social izzare anche con i miei coetanei. Inoltre grazie aquesta esperienza ho sviluppato maggiore empatia e sensibi l ità verso chi soffre.Ecco la mia metamorfosi. Non solo, sarà una casualità, ma ogni volta che misuccede qualcosa di positivo compare una farfal la.Linee morbide e delicate le tue, nel le tele e nelle sculture, quasi a ricordare il diveniredelle cose, l ’ incessante trasformazione della vita, un tocco di femminil ità checontrasta con l’energia e l ’ impeto dell ’arte di Argiolas.Due stili diversi che tendono a completarsi. Com’ è nato il sodalizio?

All ’ inizio ero completamente affascinata dall ’atmosfera che si respirava nello studio diGianni: le sue sculture, la figura ricorrente del cavallo presente nelle sue opere,l ’arte dei suoi al l ievi, i miei disegni. Nei primi tempi mi l imitavo ad ascoltare quelloche diceva e a eseguire anche se fi ltravo sempre, non annullavo mai me stessa. Poipian piano è emerso il mio sti le, la mia personalità artistica. Dal rapporto maestro–all ievo è nato un rapporto di amicizia, lui è i l mio punto di riferimento. Per realizzaredelle opere d’arte assieme è necessario conoscersi bene, comprendere le reciprochesensibi l ità, saper discutere, perché grazie al le opinioni diverse si cresce e l’arte siarricchisce. Le idee nascono in tanti modi: un cielo o un animale possono ispirare unsoggetto, per esempio, e quel soggetto può ispirarne un altro e un altro ancora, in undialogo costante tra me e lui. L’arte non ha confini.C’è un colore in cui ti specchi? Quello preferito2

I l verde ma li amo tutti . I l verde infonde un senso di pace, profondità e speranza.L’opera d’arte durante e dopo2?

Le mie opere sono un fi lo diretto con le emozioni a cui mi ispiro. Specchio dell ’animanell ’atto creativo che è sempre mutevole e fecondo di nuovi risvolti . I l lavoro artisticoin genere è solitario, mentre creo mi chiedo con ansia se piacerà, che cosa vileggeranno le persone. E’ una bell issima emozione ed è come se ci si cimentassesempre per la prima volta. Ma quel che mi gratifica di più, a opera finita, è parlarecon la gente, ascoltare i loro pareri, che cos’hanno pensato e immaginato.Per il futuro?

Continuare il lavoro che ho intrapreso qui nel parco artistico, e poi percorrere lastrada dell ’arte senza limiti , dal l ’ i l lustrazione editoriale al la moda. Da piccolafrequentavo l’ atel ier di mia madre, “Le sorel le Broy”, l ì disegnavo figurini e ideavoabiti . E’ così che è nata la mia passione per la moda. Nella “Triade di Eleonora”,l ’ultima opera d’arte realizzata nel parco artistico, ho ideato anche le vesti . In quelsito ho sperimentato tutte le tecniche: disegno, pittura, scultura e moda. Adoro anchefare ritratti , me ne sono stati commissionati diversi. Mi concentro sul lo sguardo percogliere e comunicare il carattere della persona. La vera scuola d’arte è dove silavora e la scuola di Gianni è quella che amo perché s’ispira al la vecchia scuola degliartisti : La Bottega. Dedicare la mia vita al l ’arte è quel che sogno e desiderocontinuare questo percorso, fedele al le parole di mia nonna che mi ha semprespronato ad andare avanti. Era una donna combattiva, mi diceva: “Credi sempre in testessa, e realizza il nostro sogno”.

Cristiana Sarritzu28

Page 30: Rivista donna

dalle ceneri della FeniceMaria Franca Marceddumedicina estetica a cura della dottoressa

29

di Patrizia Floris

Page 31: Rivista donna

Scopriamo

la medicina estetica

incontrando la dott.ssa

Maria Franca Marceddu.

Abbiamo deciso di dedicare

questa rubrica del benessere a

questo argomento che oggi

sembra attrarre sempre piu

persone anche con

grandissimo

entusiasmo.

dalle ceneri della FeniceMaria Franca Marceddu

na personalità travolgente. Sempre pronta a mettere gl i altri a proprio agio. Ci haaccolto così nel suo nuovo Centro di medicina estetica. Avevamo sentito parlare

di lei , ma non avevamo avuto il piacere d’incontrarla. Ora siamo qui nel suo studiocoloratissimo e vogliamo scoprire i segreti del suo successo.Nata a Fonni, un bell issimo paese della Sardegna, è oggi una delle più affermate“curatrici” del l ’ immagine estetica delle donne. C’incuriosisce sapere la relazione trapersonalità e fisicità. Qual è i l compito del medico estetico in questo delicatissimorapporto? Queste sono alcune delle domande che ci hanno portato ad incontrarla.

U

DONNA

30

di Patrizia Floris

Page 32: Rivista donna

Cancellare un difetto fisico oggi è

possibile in poche ore. Quali sono i

suoi consigli per non incorrere in

eccessi?

L' armonia è la parola d 'ordine sulconcetto di bel lezza e ditrasformazione del difetto. Altroelemento fondamentale èl ' accettazione profonda, no all 'esserebelle a tutti i costi .I l paziente dev 'essere predispostocon la memoria visiva all 'accettazione,sia del difetto ma anche nella volontàdi volerlo realmente cancellare. Con imiei pazienti generalmentepredispongo un lavoro prel iminarepsicologico che scava alle motivazionireal i e insieme seguiamo un percorso,ripeto sempre rispettando l 'armonia ela sensibi l ità del l ' individuo che decidedi sottoporsi al la medicina estetica.

Quali sono gli interventi estetici piu'

richiesti dalle donne e dagli

uomini?

Per le donne sicuramente il ripristinodei volumi persi, sul l invecchiamentodella pelle, a sostegno della pelle, maanche l' assottigl iamento dell ' osso etrattamenti di ringiovanimento all 'acidoialunorico. L' ipofi l l ing naturale,ovverol 'estrazione del grasso, un metodoantico e assolutamente naturale chenn ha nessuna controindicazione.Per gl i uomini vige l 'anonimato. Ancheper loro una ricerca naturaledell ''attenuazione dei volumi ma informa piu subdola rispetto al le donne.Sono numerosissimi. Ho predispostoinoltre la possibi l ità di avere un angolodi privacy dove i pazienti godono di unaccoglienza speciale in base alle lororichieste . E questo è un elementomolto importante per seguire conmaggiore attenzione ciascuno.

31foto di Marta Floris

Page 33: Rivista donna

Quali dovrebbero essere le motivazioni alla base della scelta di sottoporsi ad un

intervento di medicina estetica?

Alla base c e' sempre il desiderio d'essere piu bella o più bello. I l desiderio di migl iorare unaspetto della vita che non ci appartiene piu'. Insieme ci adoperiamo per un migl ioramentoarmonico e costruttivo , senza però tralasciare l 'aspetto psicologico di ciascuno. I l nome delmio centro infatti evoca una rinascita, rinascere non solo fisicamente ma anche mentalmente.Una ricostruzione sia mentale che energetica dell 'equil ibrio psicofisico. Un processo lento eduraturo di trasformazione per una bellezza consapevole che mira ad una donna intel l igente ecapace .

Cosa ne pensa delle protesi francesi potenzialmente cancerogene e del mercato di

prodotti che ruotano intorno al mondo della medicina estetica?

Molti sono i prodotti che arrivano con dubbia qualità, diversi sono i casi ormai accertati ,sopratutto nel mercato estero del fenomeno diffuso del risparmio nel turismo estetico .Qualità e certificazione sono alla base del lavoro che dobbiamo intraprendere per coloro che siaffidano alla nostra professionalita.

Macrolano e il SubQ (Restylane)rimodella i l viso e il corpo.Consentono di riacquistare i volumipersi e megliorare i tessuti .

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L'ippoterapiacon Stefania Dore“L’ ippoterapia rappresenta un importante momento terapeutico in cui,sport, social izzazione, contatto con la natura, sono elementi fondamental i persuperare difficoltà e riscoprire una immagine più valida di sè e una maggioreconsapevolezza. Per questi motivi quest'anno, i l nostro ippodromo haorganizzato la prima tappa cagliaritana di equitazione paral impica.L’ iniziativa, che ha coinvolto un centinaio di concorrenti è stata un’occasionedi integrazione e social izzazione tra soggetti normodotati e diversamenteabil i che sono arrivati da tutta la Sardegna”.

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L'ippoterapiacon Stefania Dore

Sono queste le parole di Stefania Dore, presidente dellasocietà ippica di Cagliari , organizzatrice della prima tappacagliaritana di equitazione paral impica, salto a ostacoli edressage. “ Siamo orgogliosi – prosegue Stefania – di avercontribuito con la nostra attività ad aiutare soggetti affetti dapatologie fisiche e relazionali . Questa pratica sportiva ha effettiterapeutici. I l cavallo a differenza di altri strumenti uti l izzati inaltre attività ludico ricreative, è vivo, si muove, reagisce, sentee pensa, aiuta perciò le persone a stabil ire con lui, non solo,un rapporto fisico ma anche empatico. I l cavallo per le suecaratteristiche può diventare un grande mediatore relazionale.E' un animale imponente che, tuttavia, si lascia conquistare ecomandare. I l rapporto con lui, è quindi ricco di valenzeaffettive in cui vi è reciproco rispetto. I ragazzi e i disabil iattraverso l 'ippoterapia, imparano a gestire emozioni, adaumentare l 'autostima e in un ambiente al contatto con lanatura e con altri coetanei vivono la competizione senzatraumi e complessi di inferiorità, confrontandosi e aiutandosireciprocamente. Per questo, la gara da noi organizzata hacoinvolto disabil i e normodotati . Per creare una occasione diincontro e crescita in cui, le diversità costituiscono unelemento di arricchimento culturale e sociale per tutti”.

L’evento, svoltosi nel l ’ ippodromo “A Guitierres” ha visto ipartecipanti coinvolti nel le gare di Dressage, Ginkana aParadressage e Parandurage Sperimentale.Inoltre si è conclusa la gara di Salto Ostacoli , Salto OstacoliSperimentale e Ginkana. Al termine delle competizioni, sisono celebrate le premiazioni per le differenti categorie.La manifestazione si è avvalsa del patrociniodel l ’amministrazione comunale di Cagliari .

Equitazione integrazione social izzazione e diversità

Di Patrizia Floris

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Page 36: Rivista donna

oppa amiciziaSardegna BielorussiaC

E’ stato un incontro cordiale e allostesso tempo ricco di spunti perulteriori futuri contatti , quel lo che si ètenuto tra i l Vice Sindaco di CagliariPaola Piras e la delegazionebielorussa che ha fatto visita alMunicipio di Cagliari .A guidare la comitiva internazionaleproveniente da Minsk è stato primoVice Ministro dell ’ IstruzioneAliaksandr Zhuk che si è avvalsodella col laborazione di GiuseppeCarboni, console onorario del laRepubblica Belarus in Sardegna.L’incontro ha evidenziato le affinitàcultural i tra le due città, presuppostoimportante per un futuro gemellaggio.La delegazione Bierolorussa harivolto al l ’amministrazione comunale

di Cagliari l ’ invito a visitare la città diMinsk, la sua importante realtàuniversitaria, culturale eimprenditoriale.A completare la delegazioneAliaksandr Samuil ich, direttore delCentro Relazioni Internazionali delMinistero dell ’ Istruzione, i l prorettorevicario del l ’Università di Informatica eRadioelettronica di Minsk AnatolyOsipov, i l Rettore dell ’UniversitàStatale Bielorussa di Tecnologia IvanZharski, i l segretariodel l ’Associazione Cittadini del MondoCarlo Altea e un’inviato e operatoredel primo canale della CompagniaRadiotelevisiva di Stato dellaBielorussia.

Delegazione Bielorussa in visita al comune di Cagliari

Patrizia Floris

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Page 37: Rivista donna
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Sardegna Belarus

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Una coppa per rafforzare unrapporto di scambio interculturale edi amicizia tra popoli e nazioni.Una gara sportiva in cui sol idarietà,scambio culturale e divertimentohanno unito la realtà sarda a quellaBielorussa.Quest'anno, la Sardegna haospitato nella città di QuartuSant'Elena, la IV edizione dellamanifestazione sportiva “Coppadell ’amicizia Sardegna Belarus”.L’evento si è svolto nell ’ambitodegli scambi sportivi , giovanil i ecultural i promossi dal Consolatoonorario del la Repubblica Belarusin Sardegna e dall ’associazione diAmicizia “Sardegna BIelorussia”, incol laborazione con la provincia diMink, i l centro RelazioniInternazionali del Ministerodell ’ istruzione della RepubblicaBelarus e la Regione Autononadella Sardegna.Durante i cinque giorni dipermanenza, una delegazioneistituzionale e sportiva Bielorussaha visitato la Sardegna.La delegazione istituzionale,guidata dal Vice Presidente SergejShabliko e accompagnata dalconsole onorario del la RepubblicaBelarus in Sardegna GiuseppeCarboni è stata ricevuta dal

Sindaco di Quartu Sant’ElenaMauro Contini.Al centro dei col loqui le prospettivedi col laborazione economica ecommerciale tra i due paesi. Ladelegazione ha incontrato anche leorganizzazioni giovanil i presentinel territorio per promuovere esviluppare scambi giovanil i ecultural i tra le due realtà territorial i .Nel l ’ambito del progetto Chernobylinfatti , già da alcuni anni, laSardegna e la città di Quartu haospitato migl iaia di bambinibielorussi. Una iniziativa cheavvicina queste due realtà e hacreato ottimi rapporti di amicizia ecollaborazione.Durante la permanenza, si sonosvolte manifestazioni sportive incui le squadre dibeach volley e di calcio bielorussahanno affrontato gl i atleti local i . LaCoppa dell 'Amicizia SardegnaBelarus è stata vinta dallaselezione della provincia di Minsk.L'evento ha costituito per ipartecipanti un'occasione diincontro e confronto in cui la forzae il valore dello sport hannocontribuito a creare una occasioneper mettere in contatto differentirealtà cultural i .

Patrizia Floris

Sardegna Belarus

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Page 40: Rivista donna

LE ISOLEDEL CINEMA

"Le isole del cinema" rientrano nelprogetto "La Sardegna cresce conl'Europa", cofinanziato dall 'UnioneEuropea attraverso il FESR (FondoEuropeo di Sviluppo Regionale), ecompleta l 'articolato programma diiniziative di informazione e promozioneorganizzato da Kassiopea Group asostegno del circuito, dei suoi quattrofestival.“Lo scopo – spiega il regista GianfrancoCabiddu, tra gl i ideatori del l 'iniziativa - èvalorizzare la Sardegna nella suainterezza. La manifestazione conclusivache si è svolta a Cagliari , strutturata inincontri di approfondimento e workshoptematici, ha approfondito i temi del laregia, dei protagonisti del cinema, dellavoro dell 'attore, del la scrittura, del lamusica, del suono, del cinemadocumentario. Un'idea ambiziosa che

delinea il circuito come un "festival diapprofondimento culturale", e non solocome una generica rassegnacinematografica.

Nel corso della manifestazioneconclusiva, del l 'attività 201 3, ognuno deiquattro festival ha proposto unworkshop in l inea con quell i che ingenere si tengono nei rispettivi contestie incentrati sul proprio ambito tematico.

I l cinema ital iano e la regia per i l festival"Una notte in I tal ia"del l 'isola di Tavolara;la recitazione per "La valigia del l 'attore"di La Maddalena, la scrittura e lasceneggiatura per "Pensieri e parole"del l 'Asinara e la musica per i l cinemaper"Creuza de Mà" di Carloforte,sul l 'isola di San Pietro.

Page 41: Rivista donna

Tra workshop, incontri e proiezioni sisono alternati numerosi ospiti . Tra loroi registi Giul iano Montaldo eGianfranco Giagni, i l compositoreFranco Piersanti , lo sceneggiatoreMassimo Gaudioso, i criticicinematografici Steve Della Casa,Piera Detassis, Enrico Magrel l i , LucaBandiral i e Giovanna Branca, i ldirettore del Centro Regionale diProgrammazione della RegioneSardegna Gianluca Cadeddu,

Francesca Solinas per i l PremioSolinas, Giovanna Gravina, i docentiuniversitari Lucia Cardone e FabrizioDeriu, oltre ad Angelo Comiti , sindacodi La Maddalena, comune capofi la delprogetto de “Le isole del cinema”.

Oltre agli incontri e ai momenti diriflessione e dibattito, l 'appuntamentoin terra sarda ha proposto diverseproiezioni: una breve rassegna didocumentari di Gianfranco Giagni suimestieri del cinema; "Alberto i lGrande", l 'omaggio di Carlo e LucaVerdone alla memoria e alla figura diAlberto Sordi, a dieci anni dal lascomparsa; i l documentario cheMarco Spagnoli ha dedicato aGiul iano Montaldo e, infine, un fi lmstorico dello stesso regista genovese,"Sacco e Vanzetti".Altre suggestioni sono arrivate da unamostra fotografica che raccontaattraverso le immagini scattate neglianni, la storia e i protagonisti diciascun festival. Una partecipatatavola rotonda, inoltre, ha messo gliospiti a ragionare intorno al cinema,come leva strategica per la crescitaeconomica e culturale dellaSardegna.

Patrizia Floris

DONNA

Page 42: Rivista donna

Creuza de MàMichael Nyman al Teatro Massimo per i l festival Creuza de Mà

Creuza de Mà, i l festival

dedicato al la musica per i l

cinema, è approdato a

Cagliari al Teatro Massimo.

In scena un musicista che

alle colonne sonore ha

dedicato con successo

parte della sua vasta e

variegata produzione: una

delle figure più innovative e

rappresentative della scena

musicale britannica degli

ultimi tre decenni.

Compositore, pianista,

direttore d’orchestra,

musicologo, fotografo e

regista, a Cagliari si è

esibito in ”Cine Opera”, un

concerto per pianoforte in

cui ha proposto, fra gl i altri ,

brani del le sue musiche per

fi lm come “Lezioni di piano”,

“Le bianche tracce della

vita” (“The Claim”), “I l diario

di Anna Frank”, “Gattaca” e

“Wonderland”.

Page 43: Rivista donna

Ad accompagnare le suenote, la proiezione dialcuni dei video diMichael Nyman trattidal la raccolta CineOpera.Una serie di fi lmati giratidal l ’artista inglese indiverse parti del mondodurante gl i ultimi quindicianni.Michael Nyman nelcorso di un incontroaperto aperto alpubblico, ha parlato del suorapporto con il cinema. All 'incontro hanno partecipato i lmusicologo e musicista RiccardoGiagni e lo studioso di musica per i lcinema Luca Bandiral i .I l festival fa parte del circuito “Leisole del cinema”, i l consorzio deiquattro festival che si sono svoltein Sardegna. “La valigia del l ’attore”

al la Maddalena, “Pensieri e parole”al l ’Asinara, “Una notte in I tal ia” aTavolara.L’ iniziativa in coproduzione conSardegna Concerti , si è avvalsadel contributo dell ’Assessorato delTurismo della Regione Autonomadella Sardegna, del Ministero per iBeni e le Attività Cultural i e del laFondazione Banco di Sardegna.

Patrizia Floris

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Cagliari capitaledel la cultura

europeaFare, non solo mostrare. Costruire, non solo ospitare.

Dal 1 985, anno in cui i lConsigl io dei ministridel l 'Unione europea haadottato l 'iniziativa ideatadal ministro greco dellacultura, Melina Mercouri,sono state trentadue le cittàdesignate “EuropeanCapital of Culture” ovveroCapitale Europea dellacultura. L'I tal ia, con il suoricco patrimonio di arte,storia e cultura ne ha giàportato al podio tre: Firenzenel 1 986, Bologna nel 2000e Genova nel 2004. Nel201 9 verrà designata laquarta.Cagliari è tra le 21 cittàital iane in corsa per i l 201 9.L'idea su cui si fonda lacandidatura di Cagliari e delsud Sardegna a Capitaleeuropea della Cultura è unprocesso di trasformazionelungo cinque anni, uncammino che partendo da

quanto già realizzatointende procederedisegnando un nuovopaesaggio culturale diCagliari e del sud Sardegna.Fare, non solo mostrare;costruire, non solo ospitare.Questo è il principio con cuisi articoleranno nellediverse aree urbane dellacittà gl i eventi , le iniziative, iprogetti . Un lavoro chemette al centro l 'uomo el'ambiente, l 'arte e lacultura, l 'innovazione e latradizione.L'uomo, come detentoredelle tradizioni e dei saperi,è i l punto cardinedell ’economia della città inogni suo ambito. La città e ilterritorio, costituiscono labase di partenza per uncontinuo confronto in terminidi studio, ripensamento erivital izzazione delpaesaggio urbano.

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Cagliari capitaledel la cultura

europea

I l progetto per la suarealizzazione vedrà lapartecipazione di enti ,associazioni, comitatiartistico-cultural i . Spetteràall 'ufficio del l 'Ecoc ilcoordinamento dell 'interolavoro.La futura Capitaledovrà coniugare ladimensione europea conquella cittadina, dovrà esserepromossa la convivenza delledifferenze ed esaltati gl iaspetti caratteristici di ognicultura. In particolare i lprogetto di Cagliari cercheràdi dare risalto a quattrotematiche portanti : l 'artecontemporanea delle città delmediterraneo, i l festival del lastoria e della letteratura dellecittà, Cagliari nuova Europa,Festival del sub arti etradizioni popolari.Nel l 'ambito della primainiziativa, Cagliari e i territoridel Sud Sardegnaorganizzeranno,coinvolgendoaltri centri medi e piccoli ,

nel l ’arco degli anni201 6/201 9, la presenza diuna quarantina di Museid’Arte contemporanea o diBiennali/Fiere d’arte di Cittàdel Mediterraneo, invitate inSardegna a proporre sezionipromosse dalle proprieistituzioni cultural i edespositive ed a indicaregiovani talenti per laformazione e produzione.

Nell 'ambito del Festival del lastoria e della letteratura dellecittà, oltre al le cinquegiornate del 201 7 e del 201 8,questa manifestazionemultidiscipl inare, prevede unavolta al mese un incursionenelle aule, nei teatri , neimusei, nel le chiese, nel lesale pubbliche, nel le strade enelle piazze del territoriocagliaritano con lezioni,conferenze, dibattiti , concerti ,spettacoli e mostre sui temiche legano vissuti individual ie col lettivi .

Patrizia Floris

DONNA

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Visione di Cagliari dal la chiesa di BonariaFoto Michele Campus

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“Così fan tutte”, atto conclusivodella tri logia sul l ’amore di Mozart ètornato al Teatro Lirico di Cagliaridopo 1 2 anni. L’ultimarappresentazione risale al 2001 .“Così fan tutte” fu commissionatadall ’ imperatore Giuseppe I I inseguito al successo delle ripreseviennesi di Don Giovanni (maggio1 788) e delle Nozze di Figaro(agosto-novembre 1 789). Vennerappresentata per la prima volta aVienna al Burgtheater i l 26 gennaio1 790.L’al lestimento scenico che risale alfebbraio 201 2 ed arriva dallaFondazione Teatro La Fenice diVenezia, è firmato dal giovane

regista veneto DamianoMichieletto, che ha debuttatoal Teatro Lirico di Cagliari . Lascenografia è di Paolo Fantin.Costumi di Carla Teti, le luci diFabio Barettin. Assistente al laregia Laura Pigozzo, Carlo

Beraldo assistente di scena e LidiaMeneghini assistente ai costumi.La direzione musicale è stataaffidata al giovane maestrostatunitense Christopher Franklin,anch’egl i al suo debutto a Cagliari ,mentre Marco Faell i ha diritto i lCoro del Teatro Lirico.Protagonisti del l ’opera giovani ed,in alcuni casi, affermati cantanti chesi sono alternati nel le recite quali :Yolanda Auyanet ,El l ie Dehn, PaolaGardina, Alessia Nadin, MarioCassi, Giovanni Guagliardo,RandallBi l ls, Francisco Corujo, AlessandraMarianell i , Pervin Chakar, Bruno deSimone, Paolo Maria Orecchia.

Teatro lirico di Cagliari

Cosìfan

tutte

DONNA

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La musica di quest’opera esprime il trionfo delladissimulazione, imita l ’espressione delle parolee degli atti . In quest’opera, definita da MassimoMila come “una grandiosa commedia dellamenzogna”, la vicenda è presentata con quelsenso di pudore, di profonda comprensione perla debolezza umana tipico della mental itàmozartiana.

Questa la trama. Nella Napoli del XVI I I secologl i ufficial i Ferrando e Guglielmo scommettonocon il cinico Don Alfonso che le loro fidanzate, lesorel le Fiordi l igi e Dorabella, rimarranno lorofedeli . Don Alfonso vuole dimostrare che leragazze sono, pronte al tradimento. Fiordi l igi eDorabella apprendono da Don Alfonso che i lorofidanzati stanno per partire, richiamati in guerra.Le due donne vengono convinte da Despina,pagata da Don Alfonso, ad accettare la corte didue albanesi che altri non sono che i lorofidanzati travestiti . Secondo il piano concordatocon Don Alfonso, i finti albanesi corteggiano ledame, ma Guglielmo si rivolge a Dorabella eFerrando a Fiordi l igi , scambiandosi i ruol i emettendo alla prova la fedeltà delle fidanzate.Sul le prime, l ’atteggiamento virtuoso delleragazze desta i l compiacimento degli ufficial i .Ma dopo tante lusinghe, le sorel le, ormai attrattedai due albanesi, cedono accettando di sposarl i .Nel bel mezzo del banchetto nuziale vieneannunciato i l ritorno degli ufficial i . Gl i albanesi siecl issano e al loro posto tornano i fidanzatidelusi. Guglielmo e Ferrando svelano l’ intrigo ealle ingannate e ingannatrici , Don Alfonsoriassume la morale della vicenda: al la scuoladegli amanti i l disinganno può solo portaresaggezza. Si celebrino dunque le nozze:Fiordi l igi con Guglielmo, Ferrando conDorabella.

Patrizia Floris

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E’ stata un successo la settima edizione del Karel Music Expo ideato eorganizzato dalla cooperativa Vox Day. I l “festival del le culture resistenti”quest'anno ha fatto tappa nel quartiere cagliaritano di Castel lo. Gli eventisi sono svolti nel centro culturale i l Ghetto, Palazzo Siotto, Spazio Santa Croce,l ’Atrio e la Sala Settecentesca della Bibl ioteca Universitaria, local i come ilLibarium, i l Ritual Caffè e il Kastè Social Pub, oltre al Teatro civico diCastel lo, sede abituale dei concerti , e via Università, trasformata perl ’occasione in un “KME Vil lage”.L’evento si è articolato in quattro giornate dense diappuntamenti, stimoli e suggestioni, con più di venti proposte musical idifferenti per generi e sti l i oltre a una fitta serie di iniziative collateral i :performance, incontri , momenti dedicati al l ’arte, ai l ibri , al le degustazioni.Protagonista principale la musica con un folto cast di band, sol isti nazionalie internazionali e i rappresentanti del la scena locale. Dal RegnoUnito Robyn Hitchcock, i Gallon Drunk e il duo Chains, dal la SveziaChristine Owman, dal la Croazia Lovely Quinces, dal la Germania l ’exKraftwerk Karl Bartos, le Chicks on Speed e il col lettivo internazionale TheSomnambulist. Miss Natasha Enquist è canadese, Arthur Yoria statunitense;I tal ia e Austral ia si sono mescolate nel duo Edwina & Deko, mentre i ritmidel Ruanda hanno caratterizzato i l belga Jean Bosco Safari.Sono giunti inoltre a Cagliari I l Pan Del Diavolo, i Wops, The Cyborgs, gl i Aim enomi di ri l ievo del rock alternativo come Giorgio Canali , PierpaoloCapovil la e Gionata Mirai. Dalla penisola anche Cosmo (Marco JacopoBianchi) vincitore del Premio AKMÈ, un riconoscimento dedicato ai giovani talentie/o band emergenti under 35.L'iniziativa ha permesso di evidenziare anche le capacità e il talento delle bandsarde presenti: Dainocova, The Wheels, The Heart & the Void, gl i ECC, EnricoVenturini & Perry Frank, oltre ai Dorian Gray protagonisti insieme al fumettista eil lustratore Andrea Bruno di “Sound and Vision”, un progetto che unisce musica,disegni e performance. Nel cartel lone del Karel Music Expò ampio spazio è statodedicato anche a conferenze e reading, arti visive e performative con le mostredi Andrea Pil i , Eleonora Todde e Ausonia.Durante le quattro serate sono stati valorizzati i prodotti enogastronomici local i .In via Università gl i stand del “KME Vil lage”, hanno proposto degustazioni eincontri a tema. A completare il pal insesto, una serie di appuntamenti fuoridal quartiere di Castel lo, come i concerti nel l ’area archeologica di Sant’Eulal iae al Museo Archeologico. L’ iniziativa si è avvalsa del contributo della RegioneAutonoma della Sardegna, del la Provincia di Cagliari , del la Provincia diCagliari , del Comune di Cagliari e del la Fondazione Banco di Sardegna,con la collaborazione di CTM,Università degli Studi di Cagliari ,Soprintendenza per i beni archeologici del la Provincia di Cagliari e Oristano,Consorzio Camù, Caffè Libarium,Kastè Social Pub, Ajò in pul lman, e con lapartnership di AudioCoop, MEIdi Faenza, Balcony TV, Streamago, Sonicbids,SplitGigs, Network Europe, Cagliari APP, Circuito Sardex, Co.As.Co eConfcooperative Cagliari .

Karel Music Expògiorni di musica e spettacoli a Cagliari

Patrizia Floris

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Tuttestoriegiorni di musica e spettacoli a Cagliari

S i è rinnovato per l ’ottavo annoconsecutivo l ’appuntamento con “Tuttestorie”,i l Festival di letteratura per bambini e ragazzi.L’ iniziativa è curata da “Tuttestorie l ibrerie perragazzi” di Cagliari con Bruno Tognolini epresidente onorario David Grossman.I l festival si è articolato in 380 appuntamentifra incontri con autori, laboratori, spettacoli ,mostre, performance e giochi. Cinquecento leclassi iscritte a partecipare e 70 ospiti frascrittori , i l lustratori, narratori, musicisti , artisti ,animatori e giornal isti .Tutte storie ha coinvolto venti comuni sardi.Gli incontri cagl iaritani si sono svolti nel lasede dell l ’Exmà, al la MEM (Mediateca delMediterraneo), al la Libreria Tutte Storie, negl iospedali Microcitemico e Brotzu e al cinemaOdissea. I l tema dominante di questaedizione è stato la “casa”.

Tuttestorie ha invitato tutti i partecipanti ,bambini e “grandi”, a portare un pezzettino dicasa che entrerà a far parte del progetto diarte relazionale “ La Casa di tutte le case:Ding Parapat!” . Dal bagno, dal la cucina, dal lacamera da letto, dal garage o dal salottoZdalle vostre tane alla tana dell ’ExMà!”La rassegna è stata inserita tra le diciotto piùimportanti manifestazioni letterarie e fiere dell ibro dal 1 °Rapporto sul la promozione dellalettura in I tal ia, curato dall ’AssociazioneForum del Libro su incarico del Dipartimentoper l ’ informazione e l’editoria del la Presidenzadel Consigl io dei Ministri .

Festival di letteratura per ragazzi

Patrizia Floris

DONNA

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“Sainte Chapelle” è i l titolo del l ’opera dell ’artistaFederico Cozzucoli che è stata presentata al laMediateca del Mediterraneo di Cagliari . L’eventorientra nell ’ambito della Rassegna d’artecontemporanea “Gesto Segno Disegno”nel l ’ambito della nona edizione della Giornata delContemporaneo promossa dalla AMACI ,Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea.L’artista Federico Cozzucoli per la rassegna, hamesso a disposizione la sua opera dal titolo “SainteChapelle”, sintesi e geometrizzazione rappresentativa(in forma di: vetrata gotica digital izzata e video) del larealtà socio politica dopo l’1 1 settembre 2001 .La manifestazione si è arricchita di un workshoponline a cui hanno preso parte altri artisti . Tra questicitiamo: Monica Scidurlo, Alessandro Pil i , FabianaCollotto, Tiziana Befani, Sara Montani, SimonaSarti , Matteo Campulla, Violeta Vollmer, RossanaPiras, Francesca Ore, Antonella Albani, AlessandroSeverin, Angela Impagliazzo, Marco Tull io Dentale,Serena Damiani, Artekreativa.Durante l ’ inaugurazione è stato offerto un dolcerealizzato dalla cake designer Viviana Murgia.I l progetto è stato realizzato in collaborazioneoltre che con la MEM e la Galleria Gallarati diRoma anche con il patrocino del Comune di CagliariAssessorato al la Cultura, del Comune di Donori, delComune di Ghilarza e della Provincia di Oristano.La mostra è stata accompagnata dal testo critico diSimona Campus, che ha sottol ineato: “L’operazioneartistica prende avvio dalle immagini elaborate daCozzucoli negl i anni successivi ai fatti del l ’1 1 settembre e composte virtualmente in formadi vetrata gotica, immagini che chiamano a riflettere sugli equil ibri fragil i del nostro pianeta,talvolta drammaticamente precari. Nel l ’universale cappella laica del world wide web,tutte le riflessioni possono essere accolte: immagini nuove, contributo di altre intel l igenzee talenti , determineranno modificazioni, alterazioni, contaminazioni tra i diversi sti l i”.

Sainte ChapelleOpera dell ’artista Federico Cozzucoli

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Dieta mediterranea

patrimonio dell' umanità

La Dieta Mediterranea rappresenta un insieme dicompetenze, conoscenze, pratiche e tradizioni chevanno dal paesaggio al la tavola, includendo lecolture, la raccolta, la pesca, la conservazione, latrasformazione, la preparazione e, in particolare, i lconsumo di cibo. E' caratterizzata da un modellonutrizionale rimasto costante nel tempo e nellospazio, costituito principalmente da olio di ol iva,cereali , frutta fresca o secca, verdure, e unamoderata quantità di pesce, latticini , carne,condimenti e spezie, i l tutto accompagnato da vinoo infusi, sempre in rispetto delle tradizioni di ognicomunità. Tuttavia, la Dieta Mediterranea è moltopiù che un semplice alimento. Essa promuovel’ interazione sociale, poiché il pasto in comune èalla base dei costumi social i e del le festivitàcondivise da una data comunità, e ha dato luogo aun notevole corpus di conoscenze, canzoni,massime, racconti e leggende. La Dieta si fondanel rispetto per i l territorio e la biodiversità, egarantisce la conservazione e lo sviluppo delleattività tradizionali e dei mestieri col legati al lapesca e all ’agricoltura nelle comunità delMediterraneo come nelle zone della Soria inSpagna, Koroni in Grecia, Cilento in I tal ia eChefchaouen in Marocco. I l termine trova originenella storia del nostro paese e risale ai primi annidel dopoguerra, quando si notò che l'incidenza dimalattie cardiovascolari in Grecia era notevolmenteinferiore a quella degli Stati Uniti . I l ricercatoreamericano Ancel Keys ipotizzò che tale differenzadipendesse dalle diverse abitudini al imentariosservate nei due paesi. Era talmente convintodella bontà dell 'al imentazione e dello sti le di vitatipico dell 'I tal ia e degli altri Paesi del Mediterraneo,che si trasferì a vivere a Pioppi, un piccolo paesedel Cilento. La verifica della sua tesi si ottenne conuno studio, iniziato negli anni ‘50, che mise aconfronto lo sti le di vita di un campione dipopolazione di alcuni paesi, ovvero Finlandia,Olanda, Grecia Jugoslavia, Giappone, Stati Uniti eI tal ia.

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patrimonio dell' umanità

I risultati confermarono la relazione tra la dieta seguita e l 'incidenza dialcune malattie. Non è un determinato cibo ad essere "buono" o"cattivo", o a proteggere la salute, ma l'insieme delle abitudini al imentari.

L'ol io d'ol iva, i l pane, la pasta, i legumi, la frutta, la verdura, gl i ortaggisono i protagonisti del la tradizione Mediterranea. Questi al imenti,sapientemente combinati tra loro con l 'integrazione di componenti diorigine animale - latte, formaggi, uova, pesce e poca carne - dannoun'al imentazione equil ibrata, variata e soprattutto piacevole, in cui nonesistono alimenti proibiti , ma soltanto cibi che vanno mangiati più omeno frequentemente, concil iando la salute con il gusto, senza tropperinunce.I l modello del la dieta mediterranea viene spesso rappresentato conl 'immagine di una piramide dove gli al imenti più importanti , di cui si devefare un consumo giornaliero, si trovano negli strati inferiori : frutta eortaggi per primi, poi pane, pasta, riso, cereali e patate. Poco sopra, pervia della minore porzione, ma sempre per un consumo quotidiano anchelatte o yogurt e ol i vegetal i . Ai piani superiori ci sono gli al imenti damangiare con più alternanza, come i formaggi e tutte le altre fontiproteiche: pesce, uova, legumi e poca carne, da consumare qualchevolta al la settimana. Ancora più in alto si trovano, invece, i cibi daconsumare raramente come i dolci e i grassi animali . Al la base di tuttoc'è l ' attività fisica e l 'acqua. Per i l valore storico-culturale che haassunto questo modello al imentare e per i benefici che apporta al lasalute la dieta mediterranea è stata iscritta nel la l ista dei PatrimoniCultural i Immaterial i del l 'Umanità dell 'Unesco dal 201 0.

Patrizia Floris

DONNA

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Madri bambinei l dramma della gravidanza tra adolescenti

“A vevo 1 4 anni. Non sapevocosa stesse succedendo, ho

festeggiato come tutti gl i altri . Quelgiorno ho capito che festeggiavamo ilmio matrimonio e che avrei dovutoraggiungere mio marito” spiegaClarisse del Ciad.“Mio zio ha dormito con me. Ora nonvado più a scuola. Le all ieve incintenon le accettano” dice Affoué,1 3enne della Costa d’Avorio.Sono questi alcuni dei racconti del lebambine troppo giovani per sposarsied essere madri. Ogni giorno 20.000ragazze partoriscono nei Paesi in viadi svi luppo, e tante hanno meno di 1 4anni. Le giovani sotto i 1 5 anni chepartoriscono sono 2 mil ioni su untotale di 7,3 mil ioni di madriadolescenti. Molte di queste bambinemuoiono durante la gravidanza o ilparto, 70mila nei Paesi in via disvi luppo. Quelle che restano incinte

provengono soprattutto da famigl ie abasso reddito. Se le tendenzeattual i proseguiranno, nel 2030 ilnumero di nascite da ragazze sotto i1 5 anni potrebbe salire a 3 mil ioni.Ai matrimoni e al le gravidanzeprecoci è dedicato l ’ultimo rapportodell ’Unfpa, i l fondo dell ’Onu per lapopolazione, che è stato presentatoin I tal ia dal l ’Associazione ital ianadonne per lo sviluppo (Aidos). I l temadello studio “Madri bambine:affrontare il dramma delle gravidanzetra adolescenti”, mette in evidenza leprincipal i sfide poste dal fenomenodella gravidanza adolescenziale e legravi ripercussioni sul la vita del leragazze, sul l ’ istruzione, la salute e leopportunità lavorative future.Indicando inoltre cosa è possibi lefare per invertire questa tendenza eproteggere i diritti umani e i lbenessere delle ragazze.

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“Adolescenti ai margini, spose bambine,madri troppo giovani, ragazze stuprate,sieropositive, abbandonate, sole,dimenticate, nate e vissute invisibi l i . Nel lamaggior parte dei paesi in via di svi luppo lebambine e le adolescenti occupano l’ultimogradino della scala gerarchica famil iare.Sono sfruttate nei lavori domestici,svolgono attività generatrici di reddito.Spesso sono abusate sessualmente damembri del la loro stessa famigl ia,sottoposte a pratiche tradizionali qual i lemuti lazioni dei genital i femmini l i , costrette amatrimoni precoci. Si ritrovano sole, senzadocumenti di identità e senza protezionesociale e sanitaria – spiega DanielaColombo presidente dell 'Aidos”.Quando sono sposate, raramente il loromatrimonio è stato un matrimonio d'amore.Nella regione Amhara in Etiopia, i l 95 percento delle ragazze intervistate per unaricerca condotta da Population Council nonconosceva il marito prima di sposarsi, l '87per cento di loro non era stata nemmenoavvertita del l 'imminente matrimonio, né erastata chiesto i l suo consenso.Per vincere la sfida delle gravidanzeadolescenzial i e garantire un passaggiodall ’ infanzia al l ’età adulta sano e sicurouna delle priorità è l 'istruzione. Lapermanenza a scuola è fondamentale. I lRapporto mostra che le ragazze checontinuano gli studi hanno menoprobabil ità di rimanere incinte e individuauna serie di priorità da mettere in campocon urgenza per affrontare il problema. Lostudio vuole fornire elementi indispensabil iper sostenere la salute delle adolescenti esensibi l izzare al rispetto dei diritti umani. Inparticole rivolge l 'attenzione all ''istruzionedelle adolescenti, ai diritti umani e al

rispetto degli obblighi internazionali ,garantisce l 'accesso ai servizi eal l 'assistenza per la salute materna,previene i matrimoni infanti l i , la violenza ela coercizione sessuale, attraversoprogrammi multi l ivel lo affronta le causedella vulnerabil ità del le ragazze.“Dobbiamo proteggere i diritti del leadolescenti. Educare gli adolescenti al lasessualità consapevole. E' importantel 'informazione la creazione di servizi chepossono permettere loro di evitare lagravidanza – spiega Giul ia Vallese,Rappresentante dell ’UNFPA in Nepal.Ogni gravidanza adolescenziale comportagrandi rischi, mette in pericolo la salutefisica e psicologica. Dobbiamo affrontare ilmatrimonio precoce, l 'analfabetismo e lapovertà e le altre forze che soggiaccionoalla gravidanza adolescenziale. Costruireuna società equa, in cui le ragazze sonoistruite e protette dal matrimonio precoce,dove possono vivere con dignità esicurezza e dove possano prenderedecisioni sul loro futuro. Un lavoroimpegnativo a cui devono partecipareattivamente anche i ragazzi, in sintonia eassieme alle loro mogli , compagnebambine”.Per questo, nei Centri per la salute delledonne che AIDOS ha realizzato conpartner locali nel Sud del mondo e lacollaborazione di UNFPA, sono stati avviatiservizi ad hoc per queste adolescenti eragazze, con personale special izzato,counsell ing psicologico, legale e sociale incol laborazione con altre organizzazionilocal i , centri di accoglienza, spazi sicuridove avere qualche momento di svago o diattività sportiva, corsi di formazioneprofessionale, attività di alfabetizzazione.

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ialogo e ascoltoalla base dell ' integrazione

I Bisogni primari: un lavoro, una casa.Queste sono le richieste che gli immigratirichiedono e cercano dalle strutture e dalpersonale che li accoglie in Sardegna. Maqueste esigenze non possono essereslegate dalle problematiche della salute edall 'appl icazione delle norme giuridiche inuna realtà, sempre più multiculturale.La dottoressa Anna Vittoria Cerbocardiologa e Medico volontario del laCaritas, evidenzia quanto l 'assistenza e lasensibi l izzazione alla salute sianoimportanti nel processo di integrazione.“Svolgo l 'attività di medico e nella miaesperienza ho potuto constatare chemanca la sensibi l ità al la tutela del la salute.Come il cibo e il lavoro sono bisogniessenzial i così la salute di uomini è donneè indispensabile per vivere bene eintegrarsi nel la società. Non è facile -spiega la Dottoressa Cerbo – sensibi l izzaregl i immigrati a prendersi cura della propriasalute. Arrivano nei nostri centri diaccoglienza spaesati e al la ricerca di unlavoro, ignari del le loro condizioni fisiche.Tante volte spiego loro che se stanno male,e non sono in forze, non possono recarsi alavoro. Non è semplice. Non bisognadimenticare la loro cultura di appartenenza.Per questo i l dialogo e una conoscenzaapprofondita della realtà da cui provengonodivengono elementi fondamental i persviluppare sentimenti di fiducia e avvicinarl ial la cultura della salute e della prevenzionedelle malattie.

Dottoressa Rita Gungui, ricercatrice e

docente di antropologia nel settore

Migrazioni e Intercultura.

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I l dialogo e il confronto tra le differenti realtàmulticultural i è stato evidenziato della DottoressaRita Gungui, ricercatrice e docente di antropologianel settore Migrazioni e Intercultura. Nella suarelazione in cui ha analizzato la comunitàsenegalese presente a Cagliari ha sottol ineatocome la conoscenza della storia antropologicaculturale sia indispensabile per accogliere esupportare i cittadini immigrati . “ Nel dialogo enell 'ascolto risiede la chiave fondamentaledell 'integrazione – spiega Rita Gungui. Se, inparticolare le donne, si sentono ascoltate ecomprese è più semplice che si instauri un rapportodi fiducia e il processo di integrazione sisemplifica. . E' dovere del medico e degli operatoriconoscere la realtà culturale e la l ingua di originedei loro assistiti . Stare attenti ai gesti e al le parole.Nelle mie numerose ricerche, ho potuto constatareche la costruzione di unanuova identità nel paesed'arrivo si può realizzare soloattraverso un attentoconfronto e incontro traesperti del settore in cui alprimo posto ci sono gliindividui, la loro personalità ei l rispetto delle differenzecultural i”.

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Quando collaborazione, rispetto e ascolto tra culture si

incontrano, i risultati nel processo di integrazione sono

assicurati e gl i immigrati diventano una risorsa in più per i l

paese e le loro competenze contribuiscono alla crescita

culturale ed economica.

La storia di Prisca è un esempio concreto. Arrivata in I tal ia nel

2002 come rifugiata politica, Prisca è stata accolta nel quadro

dell 'inserimento socio lavorativo i l “Fontanile” del comune di

Roma. I l suo impegno è stato costante e la sua volontà di

integrarsi l 'ha gratificata con la vincita di una borsa di studio per

immigrati promossa dalla commissione Pari Opportunità del la

Regione Sardegna, al l 'interno del progetto “No Racism”. Nel

2003 è arrivata in Sardegna. Ha partecipato a un progetto sul

diritto internazionale e l 'immigrazione svolgendo oltre al le

attività di studio un tirocinio formativo alla Caritas di Cagliari .

Una esperienza che Prisca definisce importante e

indispensabile per la sua integrazione e realizzazione

personale.

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“Non è stato facile – racconta Prisca- lasciare i l mio paese dasola. La stanchezza, le difficoltà del viaggio, la paura di nonricongiungermi con la mia famigl ia erano forti . Ma non misono arresa. Sono venuta in I tal ia per trovare una nuova vita,trovare un lavoro e contribuire al l 'integrazione delle culture.Ho avuto momenti di sconforto ma, ho studiato tanto, conoscol'ital iano, l 'inglese e il francese e grazie al l 'impegno dellepersone che mi sono state vicine svolgo il lavoro di mediatriceculturale, traduttrice e interprete nell 'ambulatorio del la Caritasin Viale Fra Ignazio a Cagliari . Sono fel ice di essere punto diriferimento per i nuovi immigrati che arrivano in Sardegna e dipoter contribuire con la mia esperienza ad agevolare i lprocesso di inserimento in questa nuova realtà”.

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La scuolai l voto funziona?

I l curriculum scolastico in I tal ia, basato sul voto, rischia di catalogare glialunni in “casell ine”. La scuola non è solo un luogo di studio ma anche unambiente dove si creano e si vivono relazioni: rapporti tra compagni ecompagne di classe; rapporti tra insegnanti e al l ievi; tra insegnanti e genitorie tra insegnanti e altri insegnanti. IData l ' importanza delle abil ità comunicative e relazionali nel la vita privata elavorativa, è necessario che la scuola assuma un ruolo attivonell 'educazione di tal i abi l ità. E' importante rendere stimolante e accoglientel 'ambiente scolastico in modo che ciascun ragazzo possa sviluppare lepersonali capacità espressive e comunicative in vista dell 'acquisizione di unacompleta competenza comunicativa e di un efficace apprendimento. Nonesiste processo di apprendimento senza relazione tra docente e all ievo.I l mutamento socio-culturale in corso nella nostra società rendeindispensabile introdurre neiprogrammi scolastici l 'educazioneemotivo relazionale, sia come formadi prevenzione del disagio psico-sociale, sia come forma dicompetenza professionale.Attraverso la conoscenza el'uti l izzazione di nuovi strumenti emetodologie ciò consentirà la crescitacivi le e democratica degli individuiche favorirà l 'integrazione e lacrescita culturale di ogni studente.I ragazzi ital iani spesso si sentonoincasellati e imparano l'amore per lostudio attraverso un numero.La concezione d'apprendimento fuoridal l 'I tal ia el imina lo schemanumerico. L'alunno viene preso permano, incoraggiato, aiutato acrescere e a comprenderel 'importanza dello studio nel processodi crescita intel lettuale.

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In Svezia ad esempio, c'è l 'assenza di voti dal la scuola primaria eanche i col loqui con i genitori diventano una scoperta straordinaria. Alcol loquio ci si prepara una settimana prima. I l figl io ritorna a casa conun ricco fogl io di domande a cui rispondere in preparazione al col loquio.Domande di vari gruppi: come si trova a scuola, se gl i piace, se sidiverte, se trova diffici l i le materie, quale è l 'atmosfera in classe, se sisente solo. . . Insomma una panoramica generale sul la sua percezionedella vita scolastica non legata al profitto nel le diverse discipl ine. I lcol loquio non avviene tra maestre e genitori ma, tra maestra e alunno iquali discutono le risposte mostrando interesse su ogni punto. Nessunrimprovero o invito ad impegnarsi di più. Solo molta empatia e moltavoglia di capire le difficoltà per porre i rimedi e soprattutto moltissimoincoraggiamento.

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Per tutto i l tempo del col loquio la maestramantiene il dialogo con l 'alunno. I l rapporto è trainsegnante e bambino, discutono gli obiettivi daraggiungere e le strategie da adottare. Gliobiettivi sono individual i e non della classe. Leimplicazioni di questo sistema sono incredibi l i : i lbambino non subisce confl itti con il resto deicompagni ma impara a guardare ai suoi obiettivipersonali . Gl i viene insegnato fin da subito checiascuno è bravo a fare qualcosa di diverso.Viene responsabil izzato rispetto ai suoi studi e aisuoi progetti . Incoraggiare dunque la naturalecuriosità del l 'individuo. A questo dovrebbepuntare la scuola oggi in I tal ia. Dove figl i efamigl ie si vedono immersi solo in questioninumeriche di valutazione.Gli insegnanti comprendono che per svolgereefficacemente la loro azione educativa non bastaconoscere la propria discipl ina ed i principipedagogici e didattici ma è necessario capire lacomplessa rete delle relazioni al l 'interno dellequali vive l 'al l ievo e come queste possonocondizionare i suoi ritmi di apprendimento. E'necessario perciò porre attenzione a tutti isoggetti coinvolti nel processo educativo: alunni,insegnanti e genitori.Forse la verità è che il curriculum scolastico inI tal ia, basato sul voto, rischia di catalogare glialunni in “casell ine”. I l voto dunque funziona? Lapercezione è che studenti docenti e famigl iediscutono e cercano di dare una risposta aquesto interrogativo.

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Le bambine e le ragazze sono le vittime più numerose della violenza.Esistono realtà diffici l i da affrontare ma, le violenze sui minori stimano numeri esorbitanti ,che non possono essere ignorati .Vanno da 500 mil ioni ad un mil iardo e mezzo i bambini che, quotidianamente, anche tra leloro mura domestiche subiscono abusi e violenze.L’agenzia ANSA, in col laborazione con Terre Des Hommes ha sottoposto alle autoritàital iane un dossier riguardante la condizione delle minorenni in I tal ia.In un anno, dal 201 1 al 201 2, in I tal ia, sono tripl icati i reati di atti sessuali contro i minori.In diciotto mesi sono stati segnalati quasi 3200 casi di violenza e abuso che hanno avutoper protagoniste bambine o ragazze, una media di 6 al giorno. Molti i casi di pedofi l ia eabusi sessuali i l cui numero delle vittime (505) è tripl icato rispetto al l 'anno precedente. Imaltrattamenti in famigl ia mietono maggiori vittime toccando la cifra record di 1 .246 nel201 2, 82 in più del 201 1 . Secondo Donatel la Vergani, segretario generale Terre desHommes, se la violenza sul le donne viene spesso taciuta dalle stesse protagoniste, quel lesul le bambine e le ragazze emerge ancora più diffici lmente. “ Le vittime minorenni –sottol inea Vergani – hanno meno strumenti per difendersi e possono subire maggiorecontrol lo psicologico da parte dei violentatori. I numeri del le forze dell 'ordine sono la puntadell 'iceberg. Aumentano di anno in anno e solo una corretta attività di prevenzione dellaviolenza di genere, a scuola e in famigl ia, può invertire questa tendenza”.

Le bambinevittime di violenza

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Nella analisi del la situazione mondiale inoltre, i l dossier rivela che 1 6 mil ioni di bambine eadolescenti diventano madri troppo presto e senza mezzi per sostenere se stesse e i propribambini. Ogni anno sono 3 mil ioni le morti di bambini al di sotto dei 5 anni. Ammontano a 1 25mil ioni le bambine e le donne che hanno subito una forma di muti lazione genitale, lamaggioranza quando non aveva ancora compiuto 5 anni. Non solo la violenza segna la vita dimolte minorenni anche lo sfruttamento. Un problema globale che coinvolge mil ioni di bambini ebambine di età spesso al di sotto dei quattordici anni, costretti ad abbandonare la loro infanziae la loro famigl ia per lavorare in casa di estranei in condizioni inaccettabil i .Terra des Hommes, i l progetto “Indifesa” traccia la mappa globale delle violazioni dei dirittidel le bambine e agisce concretamente per proteggerle dal la violenza e per fermarne losfruttamento.in Mauritania, Terre des Hommes ha avviato nel 201 1 un progetto di assistenza e

reinserimento sociale: le bambine vittime di sfruttamento sono accolte in un centro dovericevono istruzione, cure mediche, al imentazione e l’ iscrizione all ’anagrafe. Finora sono staticoinvolti quasi 1 5.000 genitori e assistite più di 2.500 bambine.

Patrizia Floris

Le bambinevittime di violenza

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Arrigo Migl io

rispettodell 'uomo,accoglienza esolidarietà peraffrontare ilfenomenoimmigrazione

Accoglienza e solidarietà. Rispetto dell 'uomo e della sua dignità dalmomento del concepimento fino all 'ultimo giorno di vita. Superare ipregiudizi e custodirci gl i uni gl i altri . Questo è il fi lo conduttoreindispensabile per affrontare il tema immigrazione che l'Arcivescovo diCagliari Arrigo Migl io ha sottol ineato nel convegno “Immigrazione e salute”organizzato dalla Caritas Diocesana di Cagliari , in col laborazione conl’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri del la Provincia di Cagliari .“Siamo disorientati – ha precisato l 'Arcivescovo - nel trattare l 'argomentoimmigrazione dopo la tragedia che ancora una volta si è ripetuta nelleacque di Lampedusa. Centinaia di persone hanno perso la vita in unviaggio al la ricerca di una vita migl iore. Con la speranza, in un nuovopaese, di ritrovare la dignità, un lavoro, una casa. Sono nostri fratel l i esorel le e non possiamo essere indifferenti davanti a una così grandetragedia. Mi tornano alla mente le parole che Papa Francesco – ricordaMigl io – ha pronunciato nel suo viaggio a Lampedusa. Chi di noi hapianto per la morte di questi fratel l i e sorel le? Chi ha pianto per questepersone che erano sulla barca? Per le giovani mamme che portavano iloro bambini? Siamo una società che ha dimenticato l 'esperienza delpiangere. Dobbiamo risvegliare le coscienze perchè ciò che è accadutonon si ripeta. Mi auguro - ha concluso l 'Arcivescovo - che iniziative comequesto convegno, diventino un' occasione di riflessione per sviluppare lacultura della sol idarietà. Cattol ici , laici , associazioni di volontariato, medici,istituzioni devono lavorare insieme alla ricerca di soluzioni pertrasformare il fenomeno dell 'immigrazione in una opportunità di crescita esviluppo per la comunità”.

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Sulla stessa linea, anche il discorso di DonMarco Lai, direttore della Caritas di Cagliari .La Caritas è da sempre impegnata a fornireservizi e assistenza sanitaria attraverso criteridi giustizia sociale.“ Gli immigrati – ha spiegato Don Marco Lai –vengono accolti dal le nostre strutture,ascoltati e assistiti in tutte le loro necessità invista dello sviluppo integrale dell 'uomo, del lagiustizia sociale e della pace. Particolareattenzione viene rivolta anche al problemadella salute sia fisica che psicologica. I l centrodi prima accoglienza, i l centro di ascolto,l 'ambulatorio medico sono strutture chelavorano assiduamente per accompagnarechi sperimenta la mancanza di punti diriferimento e di interlocutori che restituiscano la speranza di un cambiamento. Gliimmigrati vengono messi in contatto con i servizi presenti nel territorio e vengonoattivate tutte le risorse disponibi l i per dare risposte ai bisogni più urgenti”.

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AIDSproteggiti semplicemente

Lila video in the City” è i l nome della campagna informativadi prevenzione e lotta al l ’Aids che la Lega Ital iana control ’Aids sta mandando in onda sui monitor informativiinstal lati al l ’ interno dei bus cittadini del le l inee urbane diCagliari . Gl i spot si basano sui contenuti video dellacampagna informativa della LILA Nazionale “Aids.Proteggiti semplicemente”, hanno un montaggio ritmico emusicale e sono indirizzati ad un target giovanile.L’ iniziativa è patrocinata dal Comune di Cagliari edel l ’Azienda Trasporti CTM. in l inea con il recente eambizioso progetto di candidare la città di Cagliari aCapitale Europea della Cultura. L’uso del profi latticocontinua infatti ad essere una delle strategie principal i dicontrasto al la diffusione dell ’Aids, raccomandata dall ’OMSe da tutte le agenzie internazionali . Solo con laprevenzione e grazie al l ’ invito ad usare i preservativimaschil i e femminil i , uniti al la garanzia di accesso al test eal le terapie antiretroviral i , questo virus potrà esseresconfitto.Scopo della campagna è far divertire e incuriosire perriflettere sui comportamenti nel la prevenzione del rischio ditrasmissione del virus Hiv.Strumenti come il preservativo sono ormai ben noti anchein I tal ia, ma non per questo vengono correttamente adottatie spesso sono dimenticati anche dalle campagneinformative delle istituzioni pubbliche.Nel nostro paese rispetto al resto d’Europa il profi lattico èancora poco uti l izzato. Per questo motivo, i l rapportosessuale non protetto è oggi la prima causa di infezione inI tal ia, pari al l ’80% di tutte le nuove infezioni da Hiv checolpiscono in particolare le donne e i giovani .

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C'è un Babbo Natale

Nonostante sia passato più di un secolo – perl ’esattezza 11 6 anni – eppure quel “Si, Virginia,Babbo Natale c’è” che era il cuore di uno deglieditorial i apparsi sulSun del 21 settembre 1 897conserva ancora l ’ immediata freschezza che lofece da subito apprezzare dai lettori del giornalenewyorkese. Sotto i l titolo “C’è un Babbo Natale?”,l ’editoriale affrontava un quesito che generazionidi genitori hanno affrontato e continueranno adaffrontare con l’ insorgere di uno dei primi e piùricorrenti dubbi del l ’età infanti le. La rispostaaffermativa così netta e sicuramente impegnativaper un giornale che godeva di una reputazionenon inferiore a quella degli altri due maggioriquotidiani cittadini, i l New York Time e l’HeraldTribune, si riferiva per l ’appunto alla domanda cheuna bambina di otto anni, Virginia O’Hanlon,aveva rivolto al l ’editore con una lettera che cosìdiceva:“Caro Editore,ho otto anni.Alcuni dei miei piccoli amici dicono che BabboNatale non esiste.Papà dice “Se lo si vede sul Sun allora c’è”.Per favore dimmi la verità: c’è un Babbo Natale?”.

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“C’e’ un Babbo Natale?” I l più celebre editorialenel la storia del giornal ismo americano

La piccola Virginia

L’editoriale comparve non firmato, in ossequio al la politica perseguita dal giornale checonservava l’anonimato dei propri editorial isti . Solo anni dopo la morte dell ’estensore,stante i l perdurante interesse dei lettori che col passare del tempo lungi dal venir menoandava sempre più crescendo, i l Sun si decise a renderne noto il nome. Si trattava delgiornal ista Francis Pharcellus Church (22 febbraio 1 839 – 1 1 apri le 1 906), che inpassato era stato corrispondente di guerra durante la Guerra Civi le americana e coltempo si era special izzato in questioni rel igiose e controverse. Non ebbe figl i e tuttaviaquel suo breve editoriale, come ha scritto W. Joseph Campbell , docente alla School ofCommunication dell ’American University di Washington, suona come un inno senzatempo all ’ infanzia e allo spirito natal izio. E questo, come si sa, suscita nei bambinil ’ innocente fiducia di chi crede in qualcosa di buono e lieto che sta per avvenire, mentrenei grandi riaccende il ricordo nostalgico di quando anch’essi appartenevano allaschiera spensierata dei piccoli credenti.L’articolo di Church non solo spazzava ogni dubbio sul l ’esistenza di Babbo Natale, ma

forniva con uno sti le piano ecoinvolgente anche una garbatal inea argomentativa in suo favore.Innanzitutto rassicurava la piccolaVirginia sul fatto che i suoi amicierano in torto perché affl itti dal loscetticismo di un’epoca scettica.“Essi non credono se non vedono”.Invitava perciò a riflettere su alcunerealtà, come l’amore, la generositàe, perché no, la stessa devozione,che pur non potendosi vedere sonotra le più importanti nel la vita diciascuno di noi. Perciò non riuscirea vedere Babbo Natale, nonsignifica che non esiste un BabboNatale e che non conti per noi. “Lecose più reali del mondo – scriveval’al lora anonimo estensoredell ’editoriale – sono quelle che néi bambini né gl i uomini possonovedere.”

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In un saggio del già citatoCampbell apparsosul l ’American Journalism del2005, consultabile in rete nelsito del l ’autore(http: //academic2.american.edu/~wjc/santa.htm), èricostruita l ’ intera fortunatavicenda, dal le origini fino aigiorni nostri , che resol’editoriale di Church il piùcelebre e ristampatoeditoriale nel la storia delgiornal ismo americano.Possiamo così farci un’ideadella piccola Virginiatrepidante nell ’attesa tre diuna risposta al la sua letteraspedita nel mese lugl io e chesembrava non dover maiarrivare. E possiamo ancheimmaginare quale e quantagioia mista a meravigl iadovesse poi provare quandosul finire di settembre vide che il quesito da lei posto era statocollocato non tra le lettere dei lettori ma niente meno che nelle pagineriservate agli editorial i . Quel “Sì, VirginiaZ ” l iberava il suo animo daldubbio e l ’avrebbe accompagnata per sempre, dandole forza e fedenelle prove della vita, come lei stessa divenuta adulta avrebbe poiconfidato in più occasioni.Va però sfatata come un mito, l ’ idea che l’editoriale incontrasse dasubito quella notorietà che solo col tempo trascorrere avrebbeguadagnato presso il grande pubblico americano, tanto da esserefatto oggetto, caso più unico che raro, di una cantata musicale la cuiprima esecuzione nel 1 932 fu curata dalla NBC. E se ciò non bastassea rendere la misura della notorietà del tutto eccezionale raggiuntadall ’editoriale, in questa succinta rievocazione basterà ricordare che fui l tema di un cartone animato e di alcuni documentari e fi lm per la TV.

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La lettera di Virginia restò negletta in redazione

per non meno di due mesi. Quando fu passata a

Church per una risposta, questi sbrigò l ’ incarico

nel corso di un’ordinaria giornata di lavoro e ilSun

gli riservò solo i l settimo posto tra gl i editorial i

apparsi i l giorno successivo. Inoltre, forse anche

per la sua intempestività rispetto al le festività

natal izie, non diede luogo ad alcun segno

reazione da parte della stampa, nonostante la

vivace rival ità esistente tra i quotidiani cittadini di

quel tempo. Se l’editoriale non cadde nell ’obl io, si

deve unicamente alle insistenze dei lettori, perché

da parte sua il Sun era ri luttante a riciclare i propri

pezzi già stampati in precedenza. Inoltre,

aggiunge Campbell , anche lo stesso Church

condivideva l’orientamento del giornale a non

trasformare in stel le i propri editorial isti .

Negli anni Venti la pressione esercitata dal

pubblico del Sun era giunta a un punto tale da

indurre i l giornale a mutare atteggiamento. E così

i l 23 o il 24 di dicembre, anno dopo anno,

l ’editoriale di Francis P. Church “C’è un Babbo

Natale?” riapparve sul le colonne del giornale fino

al Natale del 1 949, che fu anche l’ultimo vissuto dal Sun prima che

cessasse nel corso del 1 950 le sue pubblicazioni. Nel frattempo,

però, come già si è avuto modo di accennare, altri media più potenti

erano subentrati nel diffondere e corroborare la notorietà di una

bambina, di un navigato giornal ista e di un l impido “Sì, Virginia, Z ”.

Patrizia Floris

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Isabella I di CastigliaLuci e ombre su regno conteso

Vera protagonista della vita politica del suo tempo, Isabella I di Castigl ia ha lasciatoun'impronta duratura nella storia. Proclamata regina dopo la morte del fratel lastroEnrico IV (1 474), regnò per un trentennio fino alla sua morte avvenuta nel 1 504. Lasua azione di governo in stretta sinergia con quella del marito, Ferdinando I I sovranodel regno d'Aragona, si svi luppò in un periodo di crucial i cambiamenti nel cl imaculturale, nei poteri del le istituzioni monarchiche, nel l 'estensione dei traffici e del leesplorazioni geografiche che portarono alla svolta tra medioevo ed età moderna.Due imprese in particolare, portate con successo a compimento e ben documentateda una mole storiografica imponente, consegnano la sua memoria al la posterità. Lariunificazione della penisola iberica sotto l 'egemonia delle Corone di Castigl ia ed'Aragona. Oltre a portare a compimento la plurisecolare guerra per la Riconquistadel territorio iberico dominato dai regni musulmani, i l pecul iare accordo matrimonialevoluto da Isabella pur mantenendo distinte le istituzioni interne di governo, consentìdi unificare le forze mil itari e l 'azione diplomatica delle due Corone, creando interritorio una formidabile potenza in grado di modificare gl i equil ibri di geopoliticieuropei. E soprattutto com’è unanime opinione degli storici, gettò le fondamenta sucui fu poi possibi le edificare la moderna Spagna. Se in questo successo è diffici ledistinguere il merito spettante singolarmente ai due Sovrani, non vi è alcun dubbioche il ruolo giocato da Isabella fu decisivo e pressoché esclusivo per i l successodella seconda impresa. Fu lei che volle concedere l 'appoggio politico della corona diCastigl ia, così come fu lei a conferire un suo personale contributo finanziario affinchéCristoforo Colombo potesse compiere il suo viaggio al la ricerca di quel la rottaoccidentale per le Indie che spalancò, di fatto, le porte della storia a un "nuovomondo".Non tutto nella sua azione di governo merita, però, un giudizio altrettanto positivo.L'istituzione dell 'Inquisizione cosiddetta spagnola, perché era sottoposta al lagiurisdizione non dei vescovi, ma della Corona di Castigl ia e poco dopo estesaanche ai domini del la Corona d'Aragona, insieme alla cacciata degli ebrei, gettaun'ombra sinistra che è amaro ricordare. La lunga durata di questa Istituzione che sidistese per quasi quattro secoli oltre i l suo regno rappresentano una grave feritaanche all immagine della stessa Chiesa. Più che la Regina, la responsabil ità chiamain causa soprattutto la persona la cui fede rel igiosa e cristiana devozione sono ingenere fatte oggetto di una grande, forse troppo e alquanto manierosa, ammirazione.Solleva seri dubbi sul la vera natura del suo sentimento cristiano. Se il richiamo allacultura del tempo in qualche modo aiuta a ricondurre alla ragion di stato scelte e atticosì gravi riconducibi l i al sovrano, certamente non giova a giustificare ilcomportamento di chi professa una fede che non si radica nei valori e nei costumiimperanti nel mondo. Non sorprende che queste misure ingloriose del suo governorappresentino un muro invalicabile per la causa di beatificazione promossa da più dimezzo secolo dall 'arcivescovado di Toledo. Misurata con i canoni del suo tempo, lastatura d'Isabella come governante merita un posto tra i maggiori sovrani a leicontemporanei.

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E, tuttavia, proprio perché la sua fede si mantenne entro quegli stessi canoni, si precluse lapossibi l ità di attingere quei valori che trapassano la temperie dominante e rendono esemplareagli occhi dei credenti la vicenda terrena dei santi e dei beati.

Vi è un altro aspetto che rende l’ immagine d’Isabella meno limpida e cristal l ina di quel la che disol ito si presenta. Merita di essere ricordato perché interessa gli avvenimenti che precedetterola sua ascesa al trono e che, ebbero un ulteriore seguito proprio a causa della suaincoronazione. Lo possiamo presentare sotto forma di domanda, ben sapendo che lastoriografia soprattutto più recente si è già espressa in modo chiaro ed esauriente. Isabellaaveva o no il diritto al l 'eredità del la Corona di Castigl ia?Secondo la legge e le antiche usanze del regno di Castigl ia la successione alla Corona era undiritto che si acquisiva essenzialmente con la nascita. Si trasmetteva in l inea diretta dal genitoreai figl i "legittimi". Naturalmente, una volta che uno degli eredi avesse ereditato la Corona, i ldiritto ereditario passava alla sua discendenza, per cui si formava una nuova linea diretta disuccessione, fermo restando l’ordine prestabil ito secondo cui i figl i maschi, anche se di etàinferiore, precedevano le sorel le.

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A questi principi si era uniformato il Re Giovanni I I quando poco prima di morire regolò col suotestamento la successione tra i suoi tre figl i nel seguente modo. Enrico, i l maggiore di età nato dallaprima moglie Maria d'Aragona avrebbe ereditato la corona col titolo di Enrico IV. Seguivano quindi gl ialtri due figl i avuti dal le seconde nozze con Isabella del Portogallo: Alfonso che pur essendo piùpiccolo di due anni d’Isabella la precedeva in quanto maschio, avrebbe ricevuto i l titolo di Principedelle Asturie in quanto era l ’erede ufficiale del la Corona. Isabella era soltanto terza nella l inea disuccessione. Le sue chances di diventare Regina di Castigl ia erano molto poche. Avrebbe potutoereditare la Corona solo in caso di premorienza per di più senza lasciare prole di entrambe i suoifratel l i . Una circostanza non impossibi le ma poco probabile, anche perché avere un proprio erede altrono rappresentava un'importante condizione di stabil ità per chi regnava. Questa era anche l'opinionedi Enrico IV. Non avendo avuto figl i dal la moglie Bianca d’Aviz dopo 1 3 anni di matrimonio ottenne dalPapa la dispensa per sposare in seconde nozze Giovanna del Portogallo. Finalmente nel 1 462,passati due anni dal le nozze, ebbe il piacere di annunciare la nascita di Giovanna, che come si solevadire fu “giurata” dal le Cortes come erede ufficiale del la Corona e prese il titolo che in precedenza eradi Alfonso, di Principessa delle Asturie.La nascita di Giovanna faceva dunque saltare la l inea preesistente di successione. Questa, infatti ,passava dalla discendenza di Giovanni I I a quella di Enrico IV. Tanto Alfonso quanto Isabella uscivanodalla l inea diretta ereditaria. Di per sé la questione non era complicata, ma lo diventò ben prestoperché si cominciò a sostenere che Giovanna non fosse figl ia "legittima" di Enrico. Si trattava di vocidiffuse artatamente in forme sempre più sfacciate e offensive per l ’onore del Re e della Regina.Chiamare Giovanna non per nome ma come "la figl ia del la Regina" o peggio ancora "la Beltraneja",con allusione trasparente al Conte Beltran de la Cueva suo presunto padre, faceva parte di unapropaganda volta a minare l ’autorità del Sovrano e a raccogliere contro di lui , con il pretesto di unacausa giusta, la maggior parte della nobiltà. D’altro canto, contraddire apertamente la parola del Re,senza valide ragioni, significava macchiarsi di ribel l ione e tradimento.Se la vicenda prese realmente questa brutta incl inazione, le ragioni non vanno ricercate sul piano dellalegalità e del diritto. La questione della successone funzionò da catal izzatore per un insieme diambizioni personali , di contrasti di interesse, di reazioni al malgoverno del Re che amava distribuireonori e cariche importanti a persone di scarse capacità, provenienti per di più dai ranghi più bassidel la nobiltà.Sotto la guida del potentissimo Juan Pacheco, Marchese di Vil lena già favorito del Re che si sentivascavalcato dal più giovane e meno esperto Conte de la Cueva e si costituì in seno alla grande nobiltàe con l’appoggio dell 'influente Alfonso Carri l lo, arcivescovo di Toledo, una fazione ribel le (la cosiddettaLiga nobil iaria) che in breve tempo giunse a deporre Enrico IV con l'accusa di "tirannia". E poichéoccorreva legittimare la rivolta con un nuovo sovrano, permaneva il rifiuto di riconoscere a Giovannail diritto di Corona, si trovò la soluzione resuscitando la l inea dinastica preesistente al la sua nascita.Così Alfonso che era allora appena dodicenne fu acclamato Re col titolo di Alfonso XI I di Castigl ia. Inseguito sarebbe stato ricordato come Alfonso l’ Innocente in ragione della sua giovane età ma,soprattutto, perché inserito in un gioco più grande di lui come una docile di pedina nelle mani delmarchese di Vil lena e dai suoi al leati del la Liga.Per tre anni i l regno di Castigl ia si trovò territorialmente diviso in due contrapposte obbedienzemonarchiche. In quegli anni Isabella si trovava nel territorio occupato dagli insorti , essendosi ritirataad Arévalo tempo prima dell ’ inizio del confl itto non amando i costumi mondani del la Corte. Avevacompiuto i sedici anni e c’era già nell ’ambiente a lei vicino chi pensava come fra’ Martín de Cordoba,a coltivare nella giovane donna le virtù necessarie al suo futuro da regina. Naturalmente non mancavachi invece pensava, come l’ intrigante onnipresente marchese di Vil lena, di poter trarre vantaggi piùimmediati dal l ’essere Isabella ormai in età di prendere marito. Mentre incominciavano a farsi avantialcuni pretendenti, i l marchese di Vil lena propose a Enrico IV un compromesso. Avrebbe abbondonatola Liga e unito le forze sue e della sua famigl ia a quelle del Re per sopprimere la rivolta se Enricoavesse concesso la mano di Isabella a suo fratel lo Pedro Girón, Maestro dell ’Ordine di Calatrava. I lretro pensiero nella mente di entrambi era la possibi l ità di risolvere la questione della successione altrono ciascuno a proprio vantaggio, una volta sedata la ribel l ione. L’accordo fu fatto ma a farlo fal l iresopraggiunse la morte dello sposo, che peraltro l iberò Isabella da un non gradito matrimonio.

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La crisi istituzionale sembrava dunque non trovare soluzione. Anche l’unico scontro armatointervenuto tra le due fazioni nel la battagl ia di Olmedo si era concluso al calare della nottesenza lasciare un vincitore. Quando ormai i contrasti messi in campo dal confl itto per lasuccessione andavano sempre annodandosi su sé stessi precludendo ogni via di uscita dal lastato d’anarchia in cui precipitava il regno, sopraggiunse, improvvisa e del tutto inaspettatacome un fulmine a ciel sereno, la morte di Alfonso. Era il mese di lugl io del 1 468 e fu subitochiaro che il venir meno di Alfonso sebbene fosse solo un quindicenne era un duro colpo per laLiga nobil iaria. Rafforzava però l’ala meno estremista, più propensa alla trattativa. Per Isabellafu soprattutto l ’evento decisivo che tirò a suo favore le fi la del destino. Entro l ’ottobresuccessivo il compromesso tra le due fazioni era già in vigore.Le clausole dell ’accordo erano particolarmente dure ed umil ianti per I l Re, percé locostringevano sia pure in modo implicito a disconoscere Giovanna come propria figl ia,privandola di conseguenza di ogni diritto di successione; inoltre, compromettevano per infedeltàl ’onore della Regina e in pari tempo anche quello del Re, tanto che le cronache di parteisabell ina si affrettarono a qualificarlo Enrico l ’ Impotente. In breve, Enrico otteneva lasottomissione della nobiltà ribel le, ma in cambio riconosceva Isabella come erede della Corona;a sua volta Isabella s’ impegnava scegliere i l suo sposo solo tra le persone indicatele da Enrico,senza essere necessariamente costretta a sposarsi contro la sua volontà.

Neanche un anno dopo Isabella ruppe l’accordo sposando il 1 9 ottobre 1 469 il cugino FernandoI I d’Aragona. Quell ’unione rafforzò la posizione di Isabella a tal punto che ad Enrico non restòaltro se non la protesta puramente verbale della nul l ità del l ’accordo insieme alla riaffermazionedel diritto ereditario al la Corona della figl ia Giovanna. Fu soltanto uno scatto d’orgoglio,vel leitario e tardivo. Dietro Isabella c’era ormai la gran parte della nobiltà e dell ’alto clero, masoprattutto la forza temibi le del la Corona d’Aragona.Quando nel 1 474, i l giorno dopo la morte del suo fratel lastro Enrico IV, Isabella si autoproclamòRegina di Castigl ia nessuno dei cronisti del l ’epoca fece notare che il fondamento diquel l ’ incoronazione era un accordo da lei stessa disatteso e che in ogni caso era statosottoscritto da una delle parti , vale dire Enrico IV, in stato di necessità e di violenza morale.I l confl itto per la successione proseguì ulteriormente, trasformandosi nel la guerra mossa controla Castigl ia da Alfonso V Re del Portogallo, che di Giovanna era lo zio oltre che il tutore. Anchequi la battagl ia che di fatto pose fine alla guerra fu celebrata come una vittoria da entrambe learmate. In realtà i portoghesi compresero che la potenza unita di Castigl ia e d’Aragona eratroppo impegnativa per le loro forze. E così Giovanna restò sola e inascoltata nel ribadire i l suodiritto al la Corona, lungo tutta la sua vita.

C’è una lettera di Isabella indirizzata a Enrico nella quale si dà ragione del perché la suaautonoma decisione di sposare Ferdinando non costituisse una violazione dell ’accordo da cui indefinitiva discendeva il suo diritto al la Corona. In quella lettera Isabella rivendicava per la donnail diritto conferitole da Dio e, pertanto non comprimibi le né alienabile, di compiere in tutta l ibertàuna scelta così importante anche ai fini del l ’eterna salvezza.Non risulta per contro alcun documento in cui Isabella argomenti i l fondamento del suo dirittoal la Corona o il non diritto del la nipote Giovanna. Ciò che si sa è che lottò con forza peracquisirlo.

Patrizia Floris

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Maurissa di Bitti

Durke

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Durke La Sardegna è un verogiacimento di sapori rari. Hauna originale e riccagastronomia, ogni paeserispetta la propria tradizioneuti l izzando i prodotti tipici del lazona. Gli ingredienti sonosemplici e natural i e rendonoogni pietanza un'eccellenzaregionale e nazionale. Comespiega Maria Antonietta Goddiresponsabile markenting dellaazienda dolciaria di famigl ia:Durke.“Ogni special ità dolciaria e

gastronomica isolana èun'eccellenza ital iana da farconoscere in tutto i l mondo. Iprodotti del la Sardegna sidistinguono dal resto delmondo per la loro

delocalizzazione. Nessuno lipuò imitare.”Siamo nel quartiere cagliaritanodella Marina. Da Durke i dolcisono un piacere per gl i occhi eper i l palato. Hanno un saporegenuino. Realizzati con pochiingredienti sono morbidi,leggeri, saporiti . Grazieal l 'impegno di Maria Antonietta,sua madre Maurizia e le sue tresorel le, Giul iana, Maura eLuciana le loro creazioni hannooltrepassato i confini local i esono state vendute nei negozipiù prestigiosi di Francia,Inghilterra, Germania, Russia eStati Uniti .La ricetta vincente: moltadeterminazione e una aziendastudiata per stare nel mercatonazionale e internazionale.

DONNA

80 Foto di Marta Floris

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Come è nata l'idea di esportare i

vostri prodotti in Italia e all'estero?

La nostra attività è incominciata quandonegli anni 60 i nostri genitori sitrasferirono da Bitti a Cagliari . Al l 'inizio sipreparava il pane, poi mia madre avviòl 'attività dolciaria. La svolta oltre i confiniregionali avvenne quando la RegioneSardegna ci invitò a partecipare alla fiera“Cibus” di Parma. Ci confrontammo conaltre realtà nazionali e internazionali . Inostri prodotti vennero accolti conentusiasmo e capimmo che potevamoesportarl i in I tal ia e al l 'estero.Fu così che io e le mie sorel ledecidemmo di valorizzare le nostrecompetenze professionali e diimpegnarci nel l 'azienda di famigl ia.

In cosa consiste il vostro impegno?

Io ho studiato economia e mi sonospecial izzata in marketing. Giul iana si èdiplomata all 'istituto europeo di Desingcon una tesi in foto di dolci sardi, Maurasi è special izzata in comunicazione ed èresponsabile di prodotto e Luciana inlogistica. Studiammo il prodotto, i lmercato e l 'immagine, analizzammo ilterritorio e investimmo in campagnepubblicitarie.Partecipammo a fiere ed eventi e dato i lsuccesso, esportammo in I tal ia, inFrancia, Inghilterra, Germania, Russia eStati Uniti . I nostri prodotti si sonoconquistati uno spazio al l 'interno digrandi magazzini di fama mondiale comela Fayette in Francia, Harrods a Londrae una catena special izzata a Manhattan.

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Quale è stata la vostra strategia per l'ingresso nel mercato?

Due sono le nostre scelte fondamental i . In I tal ia abbiamo puntatoal la grande distribuzione e ai negozi special izzati e nel mercatointernazionale ci siamo rivolte al le catene di negozi special izzati .I l mercato è dinamico, flessibi le e diffici le da conquistare. Questecategorie di negozi costituiscono “nicchione” di mercato checonsentono alle piccole-medie imprese come la nostra di esserecompetitive e di far conoscere e apprezzare i prodotti local i . E'anche vero però che questo deve essere supportato da unaconoscenza del proprio territorio e delle sue tradizioni. Senza questielementi molti ignorano l'eccellenza delle materie prime con cuivengono realizzati i nostri prodotti .

Cosa bisognerebbe fare per

evidenziare queste peculiarità ?

E' importante far sapere a tutti chel 'amaretto sardo è una eccellenzaital iana. I piccoli e medi imprenditorihanno bisogno della col laborazionedelle istituzioni per valorizzare il lorolavoro e ciò che producono. Ogniazienda ha le sue strategie ma non sipossono raggiungere buoni risultatinel la vendita se non viene fatta unacapil lare campagna di comunicazionepromossa dalla Regione Sardegnache evidenzi le differenti peculiaritàlocali a molti ancora ignote.

Maria Antonietta Goddi responsabile markentingdella azienda dolciaria di famiglia: Durke.

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Come lavorate nel mercato locale?

I l mercato locale è povero e ristretto. C'è molta concorrenza. I l turismo èfortemente penalizzato dal rincaro dei trasporti . Gl i ital iani che arrivano in Sardegnasono solo lo 0,5%. Una percentuale irri levante che denota la criticità in cui si trova ilnostro territorio. Inoltre i turisti , stranieri e non dovrebbero essere incentivati avenire in Sardegna tutto l 'anno attraverso percorsi agro alimentari da fare nei paesidel l 'entroterra e in città.

Cosa caratterizza i vostri dolci?

I nostri dolci possono essere definiti “post moderni”. Sono senza sali , grassi, glutinee conservanti aggiunti , senza lieviti e latte. Sono digeribi l i e seppur realizzati conpochi ingredienti sono squisiti . La nostra è una ricetta antica ma arricchita da untocco di modernità. Inoltre, l i lavoriamo a mano e ogni creazione risulta per questounica e inimitabile. Una peculiarità di cui siamo orgogliosi e che ci è statariconosciuta anche dalla Bari l la, azienda con cui abbiamo avuto modo dicol laborare.

Un dolce per Natale?

I l pan di sapa e i sospiri al cioccolato, miele e arancio con poco zucchero.

DONNA

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Fondata da Maurizia Pala, conosciuta anchecome Maurissa da Bitti, Durke che significa"dolce" in lingua sarda, è una pasticceriaartigianale specializzata nella produzione didolci tradizionali della Sardegna.Fatti a mano, senza grassi e senzaconservanti.Maurissa da Bitti nasce a Bitti, quel piccolocentro del Nuorese che custodisce con grandevocazione i grandi tesori affidatigli dallastoria.Ecco il segreto di una donna bittese cheproduce artigianalmente i dolci dellatradizione sarda conservandoneaccuratamente tutti i segreti tramandati dagliavi, o meglio dalle ave. Maurissa, oggiottantenne, piu' determinata che mai amandare avanti i segreti di quest' arte, nontollera intrusioni della modernità nelle suebellissime creazioni che vengono esportate intutto il mondo.

Patrizia Floris

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AlessandraBessero

Una grande ammirazione per l’arte.Una visione gioiosa della vita e delmondo.“Non mi sono mai chiesta come maidipingo ma lo faccio da quando erobambina”.

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Per te cosa significa arte?L’arte è bellezza, positività, colore. E’ la mia vita! mi dà un senso di l ibertà che miemoziona. L’arte non ha confini.Perché hai scelto di reinterpretare Klimt in particolare?Klimt è l ’artista che più rappresenta i l colore della vita e l ’espressione delladonna. Le sue opere esprimono la femminil ità. Le mie reinterpretazioni sono ungioco di comprensione dell ’opera modificandone icolori.Immagino che prendere in mano un’opera diKlimt susciti una forte emozione?Le sue opere sono lo specchio della mia anima.Colori e creatività mutevole mi caratterizzano dasempre. Nei suoi quadri sento l ’energia positiva eogni mia interpretazione di colore suscita in meuna grande emozione. Entro in un mondomagico.In quale colore ti identifichi?I l gial lo, mi dà gioia.Oltre Klimt quali altri grandi pittori ammiri?Picasso, Mirò, Van Go

Patrizia Floris

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“Benedetto sia Dio che con l’aloe etutta la natura, ci ha dato tantepossibi l ità di curare le nostre malattie.Guariti vivete gioiosi una nuova vita diringraziamento e di lode. Ci siaconcesso di scoprire e usare ognirisorsa per i l nostro bene e trascorreretutto i l tempo della nostra vita in unacontinua azione di grazia!Amen!”

Padre Romano Zago O.F.M

In Giappone, la pianta dell ’aloe èconosciuta ed uti l izzata da migl iaia dianni.Conosciuta con il nome di KidakiAloe, la pianta presenta delle fogl ie piùasciutte rispetto al l ’Aloe vera ed un belfiore arancione. Fu usata durante laseconda guerra mondiale, comeefficace terapia curativa naturale,contro gl i effetti del le radiazioniatomiche di Hiroscima e Nagasaki conottimi risultati . Viene anche uti l izzatacome condimento per al imenti, infattinel la cucina giapponese, l ’aloe è unodegli ingredienti di una zuppa pregiatae molto diffusa, la saporita Mizu.

L' aloe è vitaChi è felice si ammala di meno

Di Costantino Mazzanobile

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L’uso dell ’Aloe per proprietà curative risaleal 1 500 A.C. , quando la medicina egiziana ecinese la uti l izzava per curare le ulcerazioni,le ferite, le malattie cutanee ed i parassitiintestinal i .In tempi più moderni, i l succo dell ’Aloe èstato usato per preparare anche liquori; è,infatti , uno dei componenti delFernet, noto amaro dalle proprietà digestive.Di aloe esistono circa 300 specie, ma soloquattro o cinque sono conosciute per leproprietà curative, che di seguito andremmoa vedere nello specifico.Le sue proprietà benefiche sono tanto noteche vengono riportate in varie Farmacopee.Tra cui, quel la ital iana, francese, elvetica e tedesca. Per i suoi contenuti , numerosi e vari, chevanno dagli aminoacidi ai mineral i , al le vitamine, ai l ipidi , agl i antrachinoni, ai pol isaccaridi,l ’Aloe è stata definita un adattogeno; ovvero in grado di ripristinare il normale equil ibriodel l ’organismo, intervenendo là dove esistono meccanismicel lulari alterati .I medici greci e romani usavano l’aloe come pianta medicinale con effetti curativi eccezionali ,lo stesso Plinio i l Vecchio, nel la sua “Storia Naturale”confermò e ampliò leaffermazioni di Dioscoride. Al tempo delle Crociate, l ’ordine monastico-cavalleresco deiTemplari si dissetava con una miscela di polpa d’aloe, di canapa e vino di palma, conosciutacome “el isir di Gerusalemme.”Nel Medioevo i monaci dei conventi la coltivavano a scopo terapeutico e hanno tramandatofino ai giorni nostri i segreti emisteri del le proprietà medicinal i di questa pianta.Gli indiani del l ’America Centrale ed i messicani, tuttora la usano per guarire le ferite, i morsidei serpenti, le scottature, le ulcere peptiche duodenali , la dissenteria, per stimolare i ldesiderio sessuale, per curare i postumi del l ’alcol e darelongevità.

Costantino Mazzanobile d’AragonaScrittore medico-scientifico, docente dimedicina naturale, membro del comitatoscientifico mondiale del la longevità.

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“Benedetto sia Dio che con l’aloe etutta la natura, ci ha dato tantepossibi l ità di curare le nostre malattie.Guariti vivete gioiosi una nuova vita diringraziamento e di lode. Ci siaconcesso di scoprire e usare ognirisorsa per i l nostro bene e trascorreretutto i l tempo della nostra vita in unacontinua azione di grazia!Amen!”

Padre Romano Zago O.F.M

In Giappone, la pianta dell ’aloe èconosciuta ed uti l izzata da migl iaia dianni.Conosciuta con il nome di KidakiAloe, la pianta presenta delle fogl ie piùasciutte rispetto al l ’Aloe vera ed un belfiore arancione. Fu usata durante laseconda guerra mondiale, comeefficace terapia curativa naturale,contro gl i effetti del le radiazioniatomiche di Hiroscima e Nagasaki conottimi risultati . Viene anche uti l izzatacome condimento per al imenti, infattinel la cucina giapponese, l ’aloe è unodegli ingredienti di una zuppa pregiatae molto diffusa, la saporita Mizu.

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O fratel lo Nicola,la tua voce era il si lenzio:l inguaggio sempliceincomprensibi le per i distrattiper chi attende rispostead una inuti le curiosità,l inguaggio senza parole,ma la voce dolcissimaparla di amore incontaminato.O fratel lo, passavied era un incanto ascoltarti .

O fratel lo Nicola,quante volte ti ho atteso!Quante volte ho desideratosentire una tua parola!Quante volte mi hai parlatodal profondo del cuoredal cielo del tuo mistero:che dolcezza infinita!Ero davanti a teincantato ed estatico.O fratel lo, parlami ancora.

O fratel lo Nicola,viale Buoncamminoil giardino dei miei sogni,canto di paradiso,per un incontro d'amoreper un incontro atteso,quanta gioia mi hai dato“fai da bravo figl io mio”era la voce del cielo.O fratel lo, i l giardinoè fiorito al tuo passare.

O fratel lo Nicola,i l giardino è fiorito:un tripudio di coloriprofuma il cielo di amorecanta la gioia divinaappaga il cuore assetatofa splendere la tua povertà;la tua voce fioriscee mi dice ancora: vieni!O fratel lo, ti aspettoe tu vieni in si lenzio.

La voce del silenzio

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O fratel lo Nicola,parlami. . .parlami. . . !Sono davanti a te, mutoin attesa di una parola:i l tempo si è fermatoe corro nell 'infinitoa rincorrere i sognia cogliere i fioridei tuoi passi d'amore.Fratel lo, parlamicon la voce del si lenzio.

O fratel lo Nicola,sei davanti a menel freddo della pietra,ti guardo e mi sorridie improvvisa una voce. . .è i l canto del si lenziola voce dell 'amoreil sorriso della povertà.O fratel lo, ti sentomi hai trafitto i l cuore:portami con te.

Padre Stefano Mascia

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A tutela delle lavoratrici e del le discriminazioni del le donne nel lavoro

ANCHE IPAPA'

ALLATTANO I

PROPRIFIGLI

I sabella Dessalvi

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Oggi, per quanto possa suonare strano, sono anche gli uomini a lottare per la parità deisessi insieme alle donne. Un assistente di pol izia, diventato padre di due gemell i , ha avuto i lcoraggio di fare una segnalazione per essergl i state negate, direttamente dal Ministerodell 'Interno, le ore di permesso per l 'al lattamento dei suoi figl i . La consigl iera della parità del laprovincia Cagliari , Isabella Dessalvi, ha deciso di rivolgersi al tribunale amministrativo regionalein seguito al la richiesta d’aiuto di quest’uomo.“I l ruolo della consigl iera di parità – spiega Dessalvi – è tutelare le lavoratrici e i lavoratori dal le

discriminazioni subite in ragione del sesso e la promozione delle pari opportunità tra uomini edonne nel lavoro. Spesso - prosegue - i lavoratori e le lavoratrici hanno paura di intentare unacausa contro i l proprio datore di lavoro e si appoggiano all 'istituzione che può difenderl i esupportarl i nel la rivendicazione dei propri diritti”.Gl i articol i costituzionali 3,29,30,31 sono stati i punti saldi del la controversia giuridica. Essiaffermano principalmente che : “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davantial la legge, senza distinzione di sesso etc. . ”-“ I l matrimonio è ordinato sul l ’eguaglianza morale egiuridica dei coniugi”- “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figl i , [. . ] .Neicasi di incapacità dei genitori , la legge provvede a che siano assolti i loro compiti . ” Questeparole dimostrano senza dubbio i l diritto paritetico di entrambi i genitori di curare i propri figl i eassumono una grande importanza in questa sentenza, cosi da portare i giudici del TarSardegna ad esprimere un giudizio positivo in merito al le richieste dell ’ assistente di pol izia edella consigl iera Dessalvi. “Nella fattispecie la sentenza è estremamente importante ancheperché riafferma la pari dignità del lavoro casalingo rispetto a ogni altro lavoro. I l diritto delpadre non è infatti stato applicato perché la madre dei bambini è casalinga, laddove dei riposigiornal ieri - aggiunge - può usufruire anche il padre a determinate condizioni, una di queste èche la madre non sia lavoratrice dipendente. In questo caso di parto plurimo, tra l 'altro, i riposisono raddoppiati , ma il padre, con grande senso di responsabil ità, l i ha chiesti per uno solo deisuoi figl i”. La consigl iera provinciale evidenzia anche che la sentenza è stata depositata i l 25novembre “quasi un modo simbolico per ri lanciare i l principio di parità e pari opportunità tradonne e uomini nel la giornata mondiale contro la violenza sul le donne”.

di Marta Floris

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Bacche di goji" I l d iamante rosso"

per una vita fel ice e vitale

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D all 'antichità a oggi la gustosa bacca digoji è considerata dalla medicina erboristicacinese uno dei rimedi principal i per al lungarela vita e mantenersi in salute. I l consumoregolare del “diamante rosso”, cosiddetto,porterebbe a una lunga vita fel ice e vitale.Secondo la tradizione, la bacca rende immunidal la malattia e rinforza il sangue. Donal'energia necessaria a superare le difficoltà egl i ostacoli , mette di buonumore e solleva lospirito. Inoltre, i l lumina l 'occhio e acuisce lavista. La bacca rinforza anche le gambe,protegge dall 'artrite e aumenta la ferti l i tà.Oggi un numero crescente di ricercheevidenzia che la bacca di goji , in effetti ,possiede un potenziale davvero straordinarionel ritardare il processo d'invecchiamento.Dei diversi meccanismi che contribuisconoall 'invecchiamento biologico del corpo, nespicca uno più di tutti gl i altri : l 'azionedannosa per le cellule da parte dei radical il iberi. Poiché questo tema è cosìfondamentale per la nostra salute,desideriamo premettere un paio dichiarimenti.Graie al la scoperta del microscopioelettronico gl i scienziati per la prima voltapresero visione di un mondo affascinante incui la salute è influenzata dall 'interazione diatomi ed elettroni. A questo profondointel legibi le l ivel lo del microcosmo trovaronoun gruppo di predoni biologici, la cui unicaattività consiste nell 'attirare verso di loro gl ielettroni del le molecole vicine. Gli scienziati l ibattezzarono giustamente radical i l iberi epresto furono riconosciuti come la causa allabase di un'enorme serie di malattie ed eventidegenerativi.Di sol ito gl i elettroni ruotano a coppie intornoal nucleo di un atomo o intorno a unamolecola. In questo modo sono stabil i ebi lanciati . Diventano predoni soltanto seperdono la loro controparte a causa dideterminate circostanze. Mentre sipreoccupano di riacquistare la loro integritàpersa, si danno alla caccia selvaggia di nuovicompagni. In questo non sono né di gustidiffici l i , né delicati e le loro razzie possonodeformare le molecole attaccate e distruggerecompletamente le loro funzioni biologiche.

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I l cuore, i polmoni, i vasi sanguigni, gl i organi internie i tessuti si trovano costantemente sotto laminaccia di interi eserciti di questi infedeli ladri dielettroni. Oggi più di cinquanta malattie diversesono messe in relazione alla loro attività nociva, daidanni cardiocircolatori passando per i l cancro,l 'osteoporosi e i l diabete fino ad arrivare alladegenerazione mentale.In Asia gode da sempre di grande considerazioneper le sue straordinarie proprietà epatoprotettive.In primo luogo va menzionata la sua capacità dimobil itare antiradical i l iberi prodotti dal l 'organismo econtribuire con dei propri. I l fegato è particolarmentedotato di un gran numero di truppe interne diantiradical i l iberi. Contiene quindi la concentrazionepiù elevata della cosiddetta glutatione perossidasi eanche i suoi valori di SOD (superossido dismutasi)sono insolitamente elevati. Secondo uno studiodella Stanford University una carenza di questoimportante antiradical i l iberi è la causa principaledella degenerazione del fegato dovuta all 'età,nonché del cancro al fegato.La bacca di goji è anche rinfrescante per gl i occhi erischiara lo sguardo. Quest'affermazione e altresimil i sono presenti dal l 'antichità in tutti gl i scritti enel la tradizione orale per descrivere l 'effetto dellebacche. Gli studi scientifici moderni sono in grado diconvalidare anche questa antica cognizione. Aicarotenoidi spetta un ruolo importante permantenere la nostra vista. Non è un segreto chequeste sostanze sono visibi lmente in grado di“rischiarare” e mantenere la nostra facoltà visiva.Nel 1 945 George Wald, un biochimico americano ePremio Nobel, aveva già scoperto nella maculadell 'occhio due carotenoidi, la zeaxantina e laluteina. La macula, chiamata per i l suo colore anche“macchia gial la”, è una piccola parte della retinasul la parte posteriore dell 'occhio. Riceve la luceriunita in fasci dal cristal l ino e ci permette diriconoscere chiaramente i piccoli dettagl i . Sul lamacula, i l “luogo della visione più acuta”, siriproduce sempre ciò che “prendiamo inconsiderazione”.

Costantino Mazzanobile d’AragonaMembro del Comitato Scientifico Mondiale del la Longevità

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Il conte CostantinoMazzanobile barone d’ Aragona

L’ ultimo discendente dellanobile corona d’ Aragona a

Cagliari.

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L’ abbiamo intervistato per voi I l conte CostantinoMazzanobile ci racconta le gesta dei nobil idiscendenti del la sua casata.

Conte Mazzanobile, quali origini ha questo

blasonato cognome?

Nasce da un guerriero nobile che combatteva conuna mazza ferrata tutta d’ oro tempestata di pietrepreziose: diamanti, smeraldi e rubini. Tutto ciò cheotteneva non lo voleva per sé ma lo dava ai poveri.L’ ingresso trionfale nella storia avvieneufficialmente nell ’ anno 1 096, anno di grazia, comesi evince da autorevoli testi (Zurita al cap. 32), nel labattagl ia d’ Alcatraz, un suo avo, DarcusMazzanobile, i l monaco guerriero servo di Dio,discepolo di Cristo.

Cosa avviene in questa battaglia?

Re Pietro I Martino d’ Aragona, stava perdendo contro imori a Huesca, a pochi chi lometri da Barcellona, quandoall ’ improvviso apparve un guerriero imponente con unagrande croce rossa sul petto, seguito da 800 guerrieriarmati di mazza ferrata, vincendo la battagl ia e salvando ilre dal la sconfitta certa.Huesca, grazie a Darcus diventò un luogo di fraternità,pace e amore; non piu’ di terrore e dolore.I l re Pietro I , fiero del risultato ottenuto in battagl ia daDarcus, nominò i Mazzanobile “ricos hombres baroni d’Aragona” (ricchi uomini baroni d’ Aragona).Altri noti personaggi fra cui Fi l ippo Mazzanobile,cavaliere di Malta, fu’ nominato tra i ricchi uomini baronid’ Aragona. Pochi sanno che in Sici l ia, a Catania, vi èuna reggia cappella aragonese, dove tutti i giorni sicelebra una messa in onore delle rel iquie deiMazzanobile l ì seppell ite; furono loro a restaurare aproprie spese l’ imponente monumento distrutto aseguito di un terremoto.I Mazzanobile, ancora oggi, posseggono dei manieri,soprattutto in Spagna, ove vengono organizzateperiodicamente, rievocazioni storiche delle nobil i gestadei cavalieri Mazzanobile d’Aragona.

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Come trascorre oggi le sue giornate un conte?Oggi oltre ad essere un rappresentante discendente di una nobilecasata mi sono affermato come regista, infatti nel 201 0 sono statouno dei 5 registi ital iani selezionati da tutto i l mondo al MiamiI tal ian Film Festival e recensito dal prestigioso giornale americanoil Miami News Times, con un bell issimo corto metraggio dal titolo“i Presepi del la tradizione cagliaritana”. Collaboro con il polomedico scientifico di ricerca del New York Univerity HospitalMedical center del quale sono accademico onorario.Dopo questa bell issima chiacchierata con il conte ci sembra ditornare indietro nel tempo. I l conte ha intrapreso anche una suacarriera artistica nel 1 986 come attore non protagonista innumerose opere l iriche all ’ anfiteatro romano di Cagliari . Trionfò inun Aida con 450 maestranze e i cavalieri .Docente di medicina naturale e ricercatore scientifico, membro delcomitato scientifico della longevità.

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Buon Natale!Rivista DONNA