Rivista di cultura, arredamento e stile di vita
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N.5
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rile
2012
[RIVISTA DI DESIGN, TENDENZE, ARREDAMENTO e STILI DI VITA A CURA DEL MENEGATTI LAB]
a COMPANY PROFILEMoroso
iNTO THE LIGHTModular
eSERCIZI DI STILELa sedia
mICROSCOPIOIl divano
oPEN SPACEM&O Parigi 2012
pARTNERMarco Boni del ristorante Max
Vasche e docce d’arredo_______________________www.glass.com
OUTDOOR
eNTER
[Progetto a cura di Pierangelo Ranieri idea e impaginazione grafica: Dieci sas (Pieve di Soligo-TV) - fotografia: Amarcordstudio (Susegana-TV)]
novità[no-vi-tà]s.f. Inv. * •1Caratteristicadiciòchesipresentaper laprimavoltaocomedifferentedaquantoinuncertoambitosièfattoodetto,vistoosentitoprima
Questonumerodelmome,introduceunanuovarubrica,“Acompanyprofile”chehacomescopoquellodi“spiegare”un’aziendaattraversoschemidisolitopoconoti.NonuseremopertantoloschemadelProfilod’aziendaclassicomacomesedovessimospiegarlaadunamico. C’èpoiuno“spazioaperto”,disponibilearaccoglierela tendenza o l’evento del momento. In questo numeroraccontiamofotograficamenteiduegiornidivisitaalMaison&ObjetdiParigi.Nelprossimoinveceracconteremol’esperienzadellaMilanoDesignweekepoichissàcosaciriservailfuturo... •2Cambiamento,innovazione,mutamento
Abbiamofattodeipiccolicambiamentinellagraficaenell’usodei font. Non ci sembrava coerente con il nostro obbiettivodi costante formazione ed aggiornamento, lasciare immutatoil nostro organo d’informazione. Se pertanto avvertite unasensazione esteticadiversa non state sbagliando, avete vistogiusto.
• 3 (spec. pl.) Cosa, fatto o avvenimento nuovo orecente
Ilmomeèstatoesaràsempreunanovità,perchèlofacciamocon passione, fiducia ed impegno. Non potrà mai pertantoessere uguale a se stesso, perché seguendoci, sarà sempreespressionedellanostrapellechecambia.
*definizioni tratte dal Sabatini Coletti, edizione online del corriere.it
N.5 - aprile 2012
pag.zerodue
a COMPANY PROFILE
Il modo migliore di presentarci? At-traverso quello che facciamo. Dal1952 Moroso progetta e realizzadivani poltrone e complementi d'ar-redo. Li progetta da più di 50anniassieme ai designers più qualificati,da RonAradaCarloColombo, daEnrico Franzolini a Marc Newson,daToshiyukiKitaaPatriciaUrquiola. Lirealizzaricercandoilmassimodellaqualità. Una qualità che ha ricevutoil24giugnodel1994,primaazien-da di imbottititi in Italia, la certifica-zione secondo le norme ISO 9000per la conduzione aziendale e ISO9001, per la progettazione, la pro-duzionee l'assistenzaalcliente.Dal1999siamoinoltrecertificatisecondoleISO14001,gestioneambientale.Anche per questa certificazione sia-mo stati i primi produttori di imbotti-ti ad ottenere tale riconoscimento. E dal momento che c'è uno stret-to legame tra la qualità e l'impat-to ambientale, Moroso ha scel-to di utilizzare processi produttivipuliti e poco inquinanti, materialinaturali o il più possibile riciclabili.Ma per rendere possibile e sensa-to tutto questo, Moroso inizia dallafine, dall'utilizzatore finale, dal suostile di vita, dal suo modo di usareil salotto: questa "stanza da vivere",aperta all'incontro, all'ospitalità, maanche all'introspezione. Così non èpercasochepotresteesseresedutisu
Politica integrata Qualità Ambiente e Sicurezza
La Moroso Spa pone al centro della sua attenzione il cliente, con le sue esigenze e aspettative sul prodotto, e la soddisfazione degli stakeholders, cioè di tutti coloro che interagiscono con l’azienda siano essi dipendenti, fornitori o collaboratori.
Riteniamo, infatti, fondamentale operare impegnandoci a ricercare il miglioramento continuo in ogni aspetto della nostra attività; a partire dalla qualità del prodotto, considerando le condizioni lavorative con attenzione alla prevenzione in campo ambientale e di sicurezza e salute sul lavoro.
L’impegno di ciascuno di noi è di rispettare la persona, i principi di tutela ambientale e di sicurezza e salute sul lavoro che l’azienda ha definito, non solo come condizione per mantenere ed accrescere la posizione competitiva sul mercato, ma soprattutto per migliorare la qualità della vita di tutti noi e delle generazioni future.
Per perseguire tali obiettivi l’Azienda ha aderito ai principi espressi dalle norme UNI EN ISO 9001, UNI EN ISO 14000 e intende aderire a quelli della OHSAS 18001, impegnandosi a:
• Verificare l’adeguatezza dei propri prodotti alle normative applicabili al settore ed alla sicurezza per l’utilizzatore, avendo cura di garantire l’immissione sul mercato di prodotti conformi a dette normative come requisito minimo per l’utilizzo specifico.
• Sensibilizzare i nostri clienti sul corretto smaltimento del prodotto al fine del ciclo di vita.
• Applicare e rispettare le leggi e gli altri regolamenti in materia ambientale e di salute e sicurezza sul lavoro favorendo la pianificazione, gli adeguamenti, gli interventi atti a prevenire e ridurre l’inquinamento ambientale, gli infortuni sul lavoro, le patologie professionali e gli indici ad essi collegati.
• Analizzare i bisogni del mercato di sbocco della nostra Azienda al fine di studiare le migliori soluzioni tecnologiche e stilistiche atte a realizzare prodotti di elevato livello qualitativo e assolutamente sicuri, promuovendo la scelta di materie prime a minore impatto ambientale e garantendo un servizio adeguato alle esigenze ed alle aspettative del Cliente.
• Valutare tempestivamente le evoluzioni del mercato di appartenenza per prevenire le possibili future richieste del Cliente e riuscire ad anticiparne i bisogni mantenendo la coerenza con gli obiettivi ed i traguardi qualitativi ambientali e di sicurezza.
• Creare i presupposti affinché tale flessibilità non influisca negativamente sui costi e consenta il mantenimento di margini di contribuzione adeguati.
• Scegliere Fornitori e Clienti secondo criteri di valutazione che permettano di collaborare con aziende capaci di raggiungere gli obiettivi che l’azienda si è posta. Sensibilizzare e coinvolgere appaltatori e fornitori nell’applicazione delle leggi in vigore in termini di qualità, di sicurezza e salute dei lavoratori e per la salvaguardia dell’ambiente.
• Incrementare la fidelizzazione dei Clienti migliorando la credibilità dell'azienda e introducendo strategie di comunicazione verso l'utente finale che coinvolgano il rivenditore.
• Sensibilizzare, formare ed addestrare il personale in modo specifico su tutti gli aspetti dell’organizzazione aziendale poiché solo la consapevolezza e la responsabilità di tutti permetterà di lavorare in sicurezza raggiungendo gli obiettivi prefissati.
• Mantenere attivo, riesaminare, attivare azioni di analisi e di correzione aggiornando: il Sistema di Gestione Integrato per la Qualità, l’Ambiente e la Sicurezza, il Documento di Valutazione dei Rischi, la Valutazione Ambientale adeguandoli alle normative, alle leggi, all’evoluzione dell’Azienda e aumentandone costantemente l’efficienza.
• Diffondere la politica in tutta l’Azienda stimolando un dialogo con le Pubbliche Autorità, con la comunità esterna, con tutti i nostri collaboratori, i nostri Clienti, i nostri Fornitori per far comprendere i nostri programmi di miglioramento. Diffondere attraverso il sito internet la politica aziendale per rendere pubblico e trasparente il nostro impegno
Questi principi possono essere realizzati pienamente solo con il coinvolgimento, la diretta partecipazione e responsabilizzazione di tutto il personale Moroso; dal datore di lavoro sino ad ogni lavoratore, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze coinvolgendo i propri fornitori, clienti e chiunque abbia ad interagire con l’azienda.
La presente Politica Integrata sarà il riferimento costante, nell’ambito dei periodici riesami, per valutare i risultati raggiunti e per individuarne di nuovi in coerenza con l’approccio aziendale teso al miglioramento continuo dei processi aziendali.
Direzione Generale
ing. A. Gortani
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re
un divanoMorosomentre vi godeteunacrocieraoltreoceanosuunnavestileLoveBoat,seavetelafortunadiessere graditi ospiti nelle dimore diTinaTurnerodiPinaRestlessoppuresementrevitrovatedipassaggionelleisole del Bahrein visiterete la reggiadiSuaAltezza ilSultanoAlKhalifet.
Jet Blue Terminal, JFK Airport New York
Design: Gensler Photo credit: Ben Ritter
Prodotti Moroso nella realizzazioneSaruyama Islands, Toshiyuki Kita
Saruyama, Toshiyuki Kita
art work by Andrea Mastrovito
Ascolto, design, qualità globale, ri-spettoperl'ambienteperMorosononsonoparoledimoda,mapiccole egrandiattenzionicheaccompagnanoognimomentodel lavoroaziendale.
iNTO THE LIGHT
pag.zeroquattro
Scotty e Spock by ModularIl futuro è LED
Trasportandovi nella nuova era Inostrisonosicuramentetempidigran-dicambiamenti.Negliultimianni,latecnologia è cambiata ad un ritmomoltoveloce.Senonsitieneilpassonelsettoredell’illuminazione,sicorreil rischio di essere fuori dalmercatodaungiornoall’altro.Fedeleaipro-pri obiettivi d’avanguardia,Modularharidefinitol’illuminazione:Spock,lanostraprimainvenzione,haspianatolastradaadunanuovagenerazionedi luci con il suogenialedisco LED.Oggi,conScotty,stiamoancoraunavolta raggiungendo l’ultima frontiera.Con la scomparsadelle le luci 'tra-dizionali',iproduttoridiilluminazionecomeModularsitrovanoadaffrontareunasfidaenorme:hannobisognodireinventarelaluce,unbisognofonda-mentalenellanostrasocietà.FacendousoditecnologieaLEDall'avanguar-diaedanticipandoletendenzeener-getichefuture,rimaniamofedelialno-stroruologuidaalivellomondialenelsettore,mantenendosempreunpassoavanti. Con Scotty e Spock, Modu-larstafacendounpassodagiganteconl'introduzionedellalucedelfuturonellenostrecaseeuffici.Dotatidiunrivoluzionario LEDpiattoadisco,glielegantiScottyeSpocksono,apie-no titolo, i primi sostituti eco-friendlydeglispotalogeniclassici.Generanounaintensitàluminosafinoa1400lu-
men, paragonabile a quella dei piùdiffusispotalogenifinoa75Watt.Conunconsumotra22e34Watt,hanno una resa però almeno tripla,con un vantaggio per il nostro am-bienteelenostrebolletteenergetiche.Grazie a questa rapida evoluzione,siamo certi che questi valori sonodestinati a migliorare ulteriormente.Se il faretto alogeno tradizionale siesaurisce dopo 5000 ore, Scotty eSpock continuano a funzionare pernon meno di 50.000 (4166 giorni12 h/g) In altre parole, sia Scottyche Spock hanno la stessa intensitàluminosa delle luci alogene tradizio-nali,masonomoltopiùgentiliconilnostropianetaecon inostriportafo-gliinterminidiconsumoedidurata. Dopo tutto, la luce del futuro dovràfareladifferenza.
Potreste non rendervene conto, ma ora, all'inizio del 21° secolo, ci troviamo di fronte una delle maggiori sfide dall'avvento del genere umano.
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inqu
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eSERCIZI DI STILE
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Sedia. Mobile su cui può sedersiunasolapersona(dettoanche,spec.nell’usotosc.,seggiola),costituitodaun piano orizzontale (sedile) appog-giato su quattro gambe, e da unaspalliera; forma e materiali varianosecondo leepocheegli stili: una s.di legno,diferro,diplastica;unas.dacucina,dagiardino;Inpartic.:s.dipaglia(oimpagliata),colsediledipagliaintrecciata;s.abraccioli,conbracciolidi sostegnoper lebraccia;s.pieghevole,munitadiappositecer-nierecheconsentono,almomentodiriporla,diportareschienale,sedileegambe sullo stesso piano, cosicchéoccupi meno spazio; s. da regista,particolare tipo di sedia pieghevo-le, di legno, con sedile e schienaledi tela,chepuòesserechiusaacco-stando tra loro i due braccioli, cosìdenominataperchénefannoabitual-menteuso i registidurante le ripresedeifilm;s. impilabile,progettataperlaproduzioneinserieeinmododaessere perfettamente sovrapponibileadaltredellostessotipoperfacilitar-ne lo stoccaggio; s. imbottita,con il
sedileetalvoltaloschienalericopertidistoffaopelleeimbottiti;s.girevole,liberadiruotaresuunasseverticale;s.asbalzo,incuiloschienaleeilse-dilepoggianosuunastrutturatubolarecontinuadimetalloodilegnooppor-tunamente piegato in più punti, cosìdaassumere,vistadiprofilo,l’aspettosinuososimileaun5privodeltrattinoorizzontale superiore: tale struttura èfondata sulprincipiocostruttivodella«traveasbalzo»inbasealqualeilse-dilepuòsostenereunpesoancheseprivodimontantiposteriori;s.adon-dolo,incuilegambesonomontatesudue traverse laterali ricurve, inmodochecisipossadondolareavantiein-dietro;
sèdia (ant. sièda) s.f. [der. del v. sedere].
supernatural by Morosodesign Ross Lovergrove
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elephant su base in legno by Kristaliadesign Neuland. Paster & Geldmacher
trace by Desaltodesign shin azumi
sand by Desaltodesign pocci + dondoli
eSERCIZI DI STILE
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nanook by Morosodesign Philippe Bestenheider
riga by Desaltodesign pocci + dondoli
plana by Kristaliadesign LucidiPever
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288 by Desaltodesign pocci + dondoli
pulp by Kristaliadesign Christophe Pillet
kobe by Desaltodesign Piergiorgio Cazzaniga
Il divanoIl centro della casa
mICROSCOPIO
pag.dieci
Scegliereilpropriodivanoèunadellecosepiùdifficili nelmondodell’arre-damento.Ognialtrooggettodicasaèuncorpofermo,distantedanoi,inat-tivo.Coldivano inveceabbiamouncontattofisicoedinamico:suldivanocisisiede,siguardalatv,siricevonogliamici,sifaconversazione,avoltesimangiaosidorme(pernonparla-redicosepiùdivertenti).Sicuramenteèilcentrodellenostreattivitàdiurne,eppure è un prodotto che spesso si
sceglieconsuperficialità.Sono certo che la colpa sia anchedeimessaggifuorvianticheormaidaanni dominano l’argomento, fatti dibanalità, concetti abusati e un certocattivogusto.Nonpossoperòbiasi-maretuttiquellicheavevanocredutodifarel’affaredelsecoloascoltandoi messaggi della televisione e poisonotornatiindietro(sonodatistatisti-
ci, legrandicatenedidivanistannoperdendoquotedimercatoe nonèuncasochequalcunodiquestisisiamessoavenderecucine…).Ancheleaziendeproduttricicomelamiaeiri-venditorihannolaloropartedicolpa,per non essere riusciti a comunicareinmodoprofessionalelequalitàintrin-seche delle loro proposte. Visto cheoggimihannodatoquest’occasione,cercheròdioffrireailettoriunavisionegeneraledelmondodeldivano,nel-
la speranzadi fornire unachiavediletturapiùanaliticaedemozionalealtempostesso.Mah!…nonpossoparlarediqualità.Abbiatepazienza,sarei solo l’ultimodellaserie.Qualitàormainonsignifi-capiùniente,vistochetuttiabusanodi questa parola.Mi limiterò a diresoloquellochediconeicorsidi for-mazione: si vede se undivano èdi
qualità dopo almeno 7 anni che loabbiamo in casa. Se le imbottituresono ancora formate, le strutture in-tatte,itessutiinalteratidall’uso,allorasapremodiaver sceltoundivanodiqualità. Come sempre, le cose verehanno bisogno di tempo per esseredimostrate,nonbastadirloallatv.Seperò questa può essere una visionedaconsumatore,quelladelproduttoreèmoltopiùimpegnativaecomplessaesoprattuttorichiedeunacertaonestà
difondo.Laqualitàdiundivano esiste esi misura con imaterialichelocompongono,ma anche conle scelte stili-stiche che nefannounogget-to da mostrarecon orgoglio.Per arrivarealladefinizionedi un modello,Saba Italia im-piega circa unanno di gesta-zione.Inquesto
periodo si sviluppa l’idea iniziale inunmodello, lo si rende tangibile at-traverso alcuni prototipi, ognuno deiquali subirà decine di modifiche eritocchi, per arrivare alla definizionedellaforma.Cheèsoloilprimopas-so.PerchéSabaItalia,primaditutto,vende comodità. Il processo di sele-zioneemixdellematerieprimeè laveraanimadiunmodelloerichiede
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ndic
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un personale altamente qualificato. Iparametridibasesucuisisviluppalatecnicadi undivano sonoessenzial-mente7:altezzaeinclinazionedellaseduta, altezza e inclinazione delloschienale,morbidezzadellasedutaedello schienale, altezza del braccio-lo.Questisetteelementiseguonoperòlaformadelmodello,quindiognimo-delloavràunasuanaturainterna,dif-ferenteda tutti gli altri.Ognidivanopresenta quindi una conformazionepropria,fruttodimesi di ricercae sperimenta-zione, che gliconsente diadattare lepro-prie caratteristi-cheesteticheaicriteri universalidel comfort edell’ergonomia.La terza fase èpiù semplice,almeno perSaba Italia, lascelta dei ma-teriali.Gomme,piume,fusti,cin-ghie elastiche,piedini:perognielementoscegliamosolo imigliori fornitori.Nienteviedimezzo, non vogliamo contestazionisuinostriprodotti.L’ultima fase è senza dubbio la piùcreativaedèquelladelvestito:metàdel valore di un divano è data dalsuorivestimento.ImodelliSabasonopersonalizzabili pressoché all’infinitocombinando tra loro due, tre o più
tessuti su un’unica composizione. Ilcampionario dell’azienda segue lestesse regole dei materiali interni intemadiqualità,conl’aggiuntadellaprovenienza italianaal95%edellacomponente estetica, frutto delle illu-minateintuizionidelcentrostileSaba.C’èperò una caratteristica che con-traddistinguelamiaaziendadaognialtra, la dinamicità dei suoi divani:molti dei modelli Saba possono es-serericonfiguratinellospazioinogni
momentoesenzafatica,adesempioperspostarelapenisoladaunaparteall’altra, o per fare di una composi-zione classica laterale/penisola unacoppiadidivaniindipendenti,maga-riper farsedereunpaiodiospiti inpiùsenzarinunciareall’indispensabi-lechaiselongue.Altrimodelliconten-gonounverolettosenzaaverlo,altriancoraconsentonodialzareloschie-
nale senza l’ausilio di meccanismi.Insomma,ognimodellocontieneunapiccolaegenialesorpresa.Cosìnasceunverodivano:sceglien-do ilmeglioe combinandoloalme-glio,dall’ideainizialealdesign,finoall’ultimo dettaglio. Ecco perché undivanoSabavivenel tempo,perchéviene fatto con passione ed onestà.Insomma, per scegliere un divanoprendeteviqualchegiornoinpiù:valealmenosetteanni.
LucaDelmedicoSalesManagerSabaitalia
dOMUS: DECLINAZIONE DELL’ABITARE
pag.dodici
Proposta per abitazioni 03Spazi del vivere
Committente: «Guardi architetto,per la zona giorno preferirei unarredamento più classico, non soqualcosa di più caldo, direi in stile;poivedeperlacucinapensavoaduntavolorusticoinsommamiaiutileimaleconfessochenonamoquestecosecosìmoderne!»Architetto:«Quindi,secapiscobene,preferisce arredare il suo nuovissimoappartamento con mobili d’epoca?Conosco un restauratore che fa alcasosuo».Committente: «No guardi, non cisiamo capiti, non penserà che miriempialacasadimobilivecchi,tuttiammaccati,segnatiemagaripienidipiccoliforiditarme!».Architetto: «Le confesso di trovarmiin seria difficoltà se analizzo quellochemi ha richiesto: un arredamentoclassico?aqualeepocasi riferisce?A quale stile mi devo relazionare?Barocco, liberty-decò, neoclassico?Il tavolo rustico lo recupera lei daun vecchio casolare di campagna?Ammettendo di escludere la ricercadi oggetti opportunamente restauratinon ci rimaneche far costruiredellesplendideimitazioni!».
Portata a termine la discussione lasig.raXlascialostudiodell’architettodopo avere osservato, con unleggero disappunto, la fredda sediain pelle nera ed acciaio cromatoposizionata proprio lì sotto la voltaaffrescata dell’androne d’ingresso.Appena raggiunta l’automobile,l’ultimo modello di un bellissimo suvdimarcatedesca,lesquillal’i-phone,«vi raggiungo subito» risponde,accende l’I-pad, si connette alnavigatore satellitare e parte in tuttafretta attraverso i vicoli della cittàmedioevale.Ancora una volta l’architetto rimanespaesato poiché si era immaginatoche la sig.ra X avrebbe lasciatolo studio osservando con piacerela seduta in pelle nera ed acciaio(che ormai è un oggetto “antico”perché ha già un secolo di vita)perfettamente incorniciatadallavoltaaffrescatadelpalazzoaccuratamenterestaurato; una splendida carrozzadi inizio ottocento l’avrebbe attesasulla strada e con premura, avendoricevuto un messaggio urgente sucarta pergamena, avrebbe richiestoalcocchieredicondurlavelocementeall’appuntamento attraverso i vicolidellacittàmedioevale.Gli ambienti che viviamoquotidianamente e gli oggetti che
ci circondano non possono esserevalutati esclusivamente in funzionedellaloroetà.Iltemposedimentasugliedifici una storia che è necessariorispettare perché niente vada perso,nemmeno quell’atto creativo che glihadato vita in uno specificogiornodi uno specifico anno. Quell’attoperò, anche se è già superato, èstato un gesto contemporaneo equindi perfettamente coerente conla sua epoca; in sostanza si trattadi un processo di creazione e diprogettazioneautentico.Forse anche la costruzione di unopera di straordinaria architetturaed ingegneria come l’acquedottoromano avrà suscitato a suo tempoqualcheperplessitàperilsuoimpattosulpaesaggio…..
Antico o Moderno?
pag.tr
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i
STUDIO DI ARCHITETTURA [ in2 ]Samantha Patrocini
Andrea Mascellani [email protected]
c/o ORATORIO PAGANELLIvia prinella 6744123 ferrara
Acquedotto romano, Pont du Gard, 19 a.C., Nîmes (Francia)
Sedia Wassily ideata nel 1925 da Marcel Breuer per il pittore Wassily Kandinsky
PARIGI MAISON&OBJET 2012
pag. zerodiciotto
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MARCO BONICartografia di un cuoco di M. Boni
pARTNER
pag.diciotto
Guardando la mappa della provinciaferrarese, inbasso,versoRavennac’èunpugnodicaseilcuinomesiaffacciaalleomonimevalli:Campotto.E’ li, inrivaaqueltriangolodiantichepaludi,trabonificheeconfinichesonodiven-tatocuoco.Avevocinqueanni.Sonolaterzagenerazionedicuochidellamiafamiglia.primadimemianonnaesuafiglia,miamadre.Probabilecheessen-donatoecresciutoincucinanonavreipotuto fare altro. Probabile che avreipotutoodiarequestomestiere.Nonnaemammanonhannosceltodidiventarecuoche, losonodiventate loromalgra-do,lavitalehaportateaifornelli,cau-se di forzamaggiore la prima,motivi
affettivi l’altra. Iomelosonoscelto: lapassioneconcuinellamia famiglia sicucinava,sipensavaalledispenseeallavoromicontagiarono.Sechiudogliocchi epensoaquellaprima cucina,(dovesonocresciuto),sentodistintamen-te come in unagrandeofficinaalche-micamescolarsi il baccano delle vocidegliattrezzi,nesentodistillarsiilbac-cano degli odori…Avevo sedici annie frequentavo la scuola alberghieraquando,graziealsuggerimento(quasiunobbligoaonordelvero!)dimiopa-dreGastone,conobbiquellachefulacucinachepiùcondizionòlemiesceltefuture. Risalendo lamappa,10minutia est si arriva ad Argenta. Stavo perentrarenellacucinadelristorante“Iltri-gabolo”.Eralametàdeglianni’80eper me che provenivo da una scuoladi tradizione quell’esperienza segnò
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unpassaggio,fuunritodiiniziazione,unaulterioretrasformazionealchemica.Tracciavounanuovacoordinatacarte-siananellamiamappaturadicuoco.Lìunpiattoprendevaunaformaeunaso-stanzadiversasianelmododilavorarelematerieprimesianelmododipresen-tarlo.Amerimaneval’importantebaga-gliodinozioniimparateinfamiglia,nonmirestavachecominciareacostruireilmiostile.Allafinedeglianni’80lemieconoscenzeprofessionalimiportaronoal ristorante “Dante” di Bologna e su-bitodopoalmioprimo lavoroall’este-ro.LeIsoleCaymaneranolacosapiùlontana che avessi potuto pensare inqueglianni.Mi rivedomentrecolditoattraversotuttol’inchostrobludell’atlan-teperindicareamianonnadovesareiandato.Unabrevestagioneacuidiedipiùimportanzaaituffiinunmareincon-
taminatoeaipartiescongliamicicheallavoro,maquell’esperienzaavrebbeaggiuntoqualcosaallamiavita.Appe-naunannodopoeroinGiapponepercontinuare lamia formazione. L’avevoattesoconimpazienza,erorimastoaf-fascinatodalle rare foto sulle rivistedicucina che mostravano piatti e ricetteche provenivano da un altro mondo.Dal ritorno,nel ristorantedi famigliaaTraghetto,affiancatodaimieigenitoriedamiasorellachea tutt’oggi logesti-sce,fututtountrafficarepermettereinpratica le nozioni imparate che intrec-ciate alle mie conoscenze definironoilmio stile. L’arrivoal ristorante “Max”di Ferrara fu determinato dall’obiettivodiunireleideeeleprofessionalitàmieedeimieidue soci.Occupandomi inprimapersonadella cucina, ho sceltodi lavorare utilizzando l’infinita varietàdi ingredienti che il nostro mare e lanostra terraproducono.Con l’aiutodidiversetecnichedicotturachelascianoinalterataqualitàefreschezzamipiacecreareundelicatocontrastodi sapori,temperatureecolori,presentandoilpro-dottoseguendolatradizioneconqual-che personalizzazione che la esalta.
pARTNER
pag.venti
Bed&Breakfastdesign G. Viganò
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