Riva, Psicologia dei Nuovi Media, 2012 - Capitolo 5
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CAPITOLO V:
NUOVI MEDIA, AZIONE E CORPOREITA’: QUANDO IL
MEDIUM DIVENTA TRASPARENTE
Riva, Psicologia dei nuovi media: Azione, presenza, identità e relazioni, Il Mulino, 2012
Sito: www.psicologiadeinuovimedia.com
Blog: www.psicologiadeinuovimedia.info
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TRASPARENTEwww.psicologiadeinuovimedia.com
I principi generali della I principi generali della
PSICOLOGIA BIO-CULTURALEPSICOLOGIA BIO-CULTURALE
Punto di partenza è il FENOTIPO, l’insieme dei caratteri che un individuo manifesta, risultato dell’interazione tra 3 elementi:
GENOTIPO, corredo genetico
CULTUROTIPO, messaggio culturale ereditato
AMBIENTE circostante
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A caratterizzare il A caratterizzare il CULTUROTIPOCULTUROTIPO è il concetto di è il concetto di ““artefattoartefatto””, utilizzato dall, utilizzato dall’’uomo nella propria attività per uomo nella propria attività per
coordinarsi nellcoordinarsi nell’’ambiente fisico e socialeambiente fisico e sociale
PRIMARI, gli strumenti e i dispositivi utilizzati direttamente dai soggetti nell’interazione sociale e con l’ambiente
SECONDARI, le rappresentazioni degli artefatti primari e dei modi di azione a essi associati
TERZIARI, i processi artistici nelle diverse espressioni creative
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L’azione del soggetto non è libera, ma vincolata da 2 fattori:
LE OPPORTUNITALE OPPORTUNITA’’Colte all’interno degli stimoli forniti dall’ambiente e dalla
cultura attraverso gli artefatti (challenge)
Le CAPACITACAPACITA’’ Percepite dal soggetto
(skills)
C=f (S, Ch) il campo d’azione di un soggetto è funzione sia delle sue capacità percepite che delle opportunità offerte dall’ambiente
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In questo senso il ruolo del medium è duplice...
Può essere uno strumento opaco che limita l’azione...
...oppure costituire un’opportunità che possiamo attuare in maniera trasparente
Medium come affordance
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Possiamo definire l’AFFORDANCE come
ll’’opportunità dopportunità d’’azioneazione (o di inibizione) (o di inibizione) fornita dallfornita dall’’ambiente allambiente all’’individuoindividuo
In pratica il soggetto può scegliere, in base ai propri obiettivi, il tipo di proprietà più utile a lui tra quelle che un oggetto è in grado di offrire. Il livello d’utilità è legato, oltre
che al tipo di obiettivo, alla struttura fisica del soggetto (affordance diretta), al significato (affordance mediata)
attribuito all’oggetto e al contesto in cui è collocato.
Un’affordance è tale solo quando è visibile e in grado di guidare l’azione.
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L’affordance non costituisce soltanto un elemento dell’ambiente fisico:
Risente anche della situazione in cui il soggetto agente è immerso
Una possibile azione è infatti legata non soltanto ai confini fisici dell’ambiente, ma anche alle informazioni disponibili al soggetto
su di esso
La selezione di strategie d’azione dipende tanto da elementi di memoria
dichiarativa quanto procedurale, attivate dalle affordances e dalle
intenzioni:
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Cognitive Niche
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La fondamentale differenza tra le tipologie di memoria genera dal sistema visivo
Vedere per agireVedere per agire Vedere per percepire
Sistema 1 (Intuizione)Sistema 1 (Intuizione)
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Sistema 2 (Ragionamento)Sistema 2 (Ragionamento)
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La conoscenza intuitiva sperimentata nelle azioni non è «data», bensì è frutto di apprendimento;
Le nuove azioni vengono apprese attraverso il sistema 2 (ragionamento) per essere poi replicate
in modo intuitivo (sistema 1)
Esperienza concreta
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Osservazione riflessiva
Concettualizzazione astratta Sperimentazione attiva
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Quando un’azione è codificata a livello intuitivo, il soggetto non necessita più di pianificarla tramite il ragionamento...
le rappresentazioni di eventi percepiti (percezioni) e di eventi da eseguire (intenzioni) sono basate sullo stesso codice di tipo motorio
che permette al soggetto di attivarsi a livello neurale «come se» stesse compiendo un’azione
...è infatti in grado di simularla inconsapevolmente a livello mentale
Ciò sarebbe alla base della comprensione delle intenzioni altrui
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Common Coding Theory:
La scoperta dei neuroni mirrorsuggerisce l’esistenza di un
sistema simulativo
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come distinguere i diversi tipi di intenzione?
La Teoria dell’Attività La Teoria Dinamica delle Intenzioni
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La risposta viene da due teorie differenti:
L’intenzione guida le azioni umane ed è gestita tramite i due Sistemi...
Ma
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Il principio base di questa teoria è il fuoco sull’attività umana come principale oggetto di studio psicologico. In particolare, l’attività umana risulta essere caratterizzata dalle seguenti proprietà:
è sempre diretta verso un oggetto, fisico o ideale
LA TEORIA DELL’ ATTIVITA’
è il principale strumento di conoscenza dell’uomo
è un’attività sociale
è mediata da artefatti
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A legare i tre livelli dell’attività umana è l’aspettativa, l’anticipazione dell’azione, che prende varie forme
a livello dell’attività, prende la forma di MOTIVAZIONEMOTIVAZIONE
LA TEORIA DELLLA TEORIA DELL’’ ATTIVITA ATTIVITA’’
a livello dell’azione, prende la forma di OBIETTIVOOBIETTIVO
a livello dell’operazione, diventa BASE ORIENTANTEBASE ORIENTANTE
L’anticipazione dell’azione prende anche la forma di ““visione del visione del mondomondo””: una disposizione stabile e non totalmente consapevole,
frutto di apprendimento sociale, a essere o comportarsi in un certo modo nella vita affettiva, pratica, intellettuale
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All’interno del concetto generale di “attività umana” troviamo i seguenti componenti:
le ATTIVITAATTIVITA’’, composte da insiemi di azioni
LA TEORIA DELL’ATTIVITA’
le AZIONIAZIONI, composte da insiemi di operazioni
le OPERAZIONIOPERAZIONI
I tre livelli non sono né rigidi, né strutturalmente separati. In generale, dato un oggetto specifico che indirizza l’attività, obiettivi,
azioni e operazioni possono cambiare a seconda della situazione ambientale in cui si trova il soggetto
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All’interno dell’azione un ruolo centrale è giocato dagli “artefattiartefatti”La definizione di artefatto proposta è molto ampia
LA TEORIA DELLLA TEORIA DELL’’ATTIVITAATTIVITA’’
A caratterizzare gli artefatti sono due caratteristiche:
Qualsiasi strumento, fisico o ideale, utilizzato dall’uomo, all’interno di un’attività, per raggiungere un determinato obiettivo
La mediazione dell’azione La memoria sociale
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Qual è il legame tra attività del soggetto e processi mentali?
LL ’’INTERNALIZZAZIONEINTERNALIZZAZIONE: la trasformazione delle attività esterne in attività interne (questo processo è alla base dei concetti di anticipazione, schema e visione del mondo)
LA TEORIA DELL’ATTIVITA’
LL ’’ESTERNALIZZAZIONEESTERNALIZZAZIONE, la trasformazione delle attività interne in esterne (questo processo trova applicazione nella creazione di artefatti e svolge un ruolo importante nel facilitare il processo di correzione di un’azione interna)
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LA TEORIA DINAMICA DELLE INTENZIONILA TEORIA DINAMICA DELLE INTENZIONI
ll’’INTENZIONEINTENZIONE non è un singolo atto mentale, ma una non è un singolo atto mentale, ma una struttura dinamica organizzata su più livellistruttura dinamica organizzata su più livelli
il rapporto tra questi livelli è di il rapporto tra questi livelli è di inclusione e organizzazioneinclusione e organizzazione
i livelli sono gerarchicamente successivi e mutuamente i livelli sono gerarchicamente successivi e mutuamente inclusivi: intenzioni inclusivi: intenzioni motoriemotorie, intenzioni , intenzioni prossimali prossimali e e intenzioni intenzioni distalidistali
la relazione di inclusione e organizzazione è la relazione di inclusione e organizzazione è trasparente al trasparente al soggettosoggetto a meno che la gestione della situazione non ne a meno che la gestione della situazione non ne richieda lrichieda l’’interventointervento
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Un’azione è mediata quando richiede l’utilizzo di strumenti per essere compiuta. Ve ne sono due tipologie:
L ’AZIONE MEDIATA
Azione mediata diretta Azione mediata indiretta
(Artefatto prossimale)
Incorporazione + Incarnazione
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(Artefatto prossimale + artefatto distale)
Incorporazione
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Gli effetti dell’apprendimento sulla corporeità (incorporazione e incarnazione dell’artefatto) sono legati alla rappresentazione dello spazio:
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questa si costituisce sempre in relazione con le azioni che possiamo compiere in esso
Per questo Previc distingue le modalità di rappresentazione spaziale:
spazio peripersonale(vicino)
spazio extrapersonale(lontano)
...in relazione alla tipologia di azioni che il soggetto è in grado di compiere al suo interno
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Lo spazio personale è tutt’uno con il corpo: ne costituisce un prolungamento
1. sistema extrapersonale focale
2. sistema di azione extrapersonale
3. sistema extrapersonale ambientale
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Lo spazio extrapersonale è invece diviso in:
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Incorporazione dell’artefatto
Tale processo avviene a due livelli:
A breve termine: vengono modificati i confini dello schema corporeo
A lungo termine: l’artefatto è incorporato nelle operazioni
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l’uso efficace di un artefatto estende lo spazio
peripersonale
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Incarnazione nell’artefatto
Ciò si lega agli studi dei teleoperatori e delle Realtà Virtuali (avatar)...
Avviene attraverso la costruzione di due diversi modelli corporei:
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diventiamo presenti nell’ambiente circostante
l’artefatto distale
Uno basato su dati propriocettivi (corpo)
e uno basato su dati visivi (artefatto distale)