Riunione con i genitori Aprile 2013. Obiettivi del Settore Giovanile: A) offrire servizi educativi...

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Riunione con i genitori Aprile 2013

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Riunione con i genitori

Aprile 2013

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Obiettivi del Settore Giovanile:

A) offrire servizi educativi

B) formare giocatori

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Per conseguire gli obiettivi educativi ….

Tra società e tecnici Tra società e genitori

giorgio molon

Patto di corresponsabilità

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Educare attraverso il calcio

Conoscersi ( esplorare le 4 grandi aree ) Accettarsi Migliorarsi Relazionarsi con gli adulti di riferimento Relazionarsi positivamente con i compagni

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Una corretta educazione sportiva promuove questi valori

Stare bene

Dare il meglio di sè

Affrontare le avversità

Stare bene insieme

La squadra

La cultura del lavoro

La giustizia

La lealtà

La conoscenza dell’ambiente

del calcio

giorgio molon

Deve esserci intenzionalità educativa

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Accento su miglioramenti personali e apprendimento di abilità

Riconoscimento impegno

Valorizzazione progressi individuali

Valorizzazione dei più abili

Accento sul confronto interpersonale e sulla competizione

Orientatosulla competenza

Clima motivazionale

Orientatosulla prestazione

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Alcune certezze ……

Giorgio Molon7

I nostri ragazzi sono essere umani. Possono sbagliare (come noi).

Non si può giocare con la fissazione di non commettere errori.

Non sono nati “imparati”, e non sono perfetti. Ciascuno di loro è depositario di qualità e limiti. Il ns e vs compito è indirizzarli ad diventare “uomini migliori”.

Il Calcio è un grande strumento per diventare grandi e migliori, ma ci vuole approccio e clima giusti da parte degli adulti che i ragazzi hanno attorno.

Il Calcio è sport collettivo : bisogna mettersi in relazione e a disposizione dei componenti della squadra.

Per giocare bene bisogna divertirsi.

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Iter formativo

Ogni giovane atleta va orientato ed educato alla consapevolezza, all’autonomia, all’autovalutazione, ad una corretta cultura sportiva, ad essere il protagonista della sua crescita

Giorgio Molon 8

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…..è più importante del risultato della gara. La PRESTAZIONE dipende da TE, il risultato della gara da troppi fattori che non possiamo determinare…

La PRESTAZIONE ……

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JULIO VELASCO

“Sarebbe bello che i giovanicomprendessero che i grandi campioninon sono “di un altro pianeta” e tantomeno “un mito”. Sono come noi, solo più

bravi.

Hanno anche loro paura, ma riescono asuperarla. Anche loro sbagliano, ma non sidemoralizzano e riprovano.

Avere talento è un dono, ma il merito èsaperlo utilizzare. Può arrivare ai vertici sia l’atleta di talento, sia chi, avendone meno, supplisce con la volontà.”

Giorgio Molon 10

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Progetto tecnico - formativo:

Giorgio Molon11

Linee guida tecniche, didattiche, educative, gestionali.

Filosofia: massima attenzione alla persona, alla tecnica, all’insegnamento della fase di possesso palla.

Obiettivi chiari e condivisi per annata o squadra ( settore giovanile ed attività di base).

Modelli di riferimento: calciatore, gioco, allenatore, allenamento.

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MODELLODI

GIOCO

MODELLO DI FORMAZIONE

MODELLODI

CALCIATORE

MODELLODI

ALLENAMENTO

MODELLODI

ALLENATORE

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MODELLO del CALCIATORE

Consapevole di ciò che fa: conosce e sa gestire le sue qualità e limiti per essere artefice della propria crescita

Capace di rapportarsi in modo maturo con l’allenatore e dirigenti Conosce il gioco, i suoi principi, le regole, Capisce le situazioni di gioco e di squadra Possiede un buon bagaglio tecnico per essere in grado di

rispondere alle esigenze del gioco moderno e futuro Capace di autocritica, autovalutazione e autocorrezione Sa assumersi responsabilità per favorire la risoluzione dei problemi Sa essere autonomo nella gestione di sé fuori del campo Sa essere efficace Non molla mai: sa affrontare con decisione le difficoltà Sa mettere le sue qualità al servizio dell’allenatore e della

squadra È attaccato alla maglia

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L’ERRORE MOTORIO

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Se l’errore è utile (Schmidt, 1977) soprattutto nei bambini, utilità della strategia del Problem Solving (Johnson, 1985): offrendo ai ragazzi l’opportunità di sbagliare, si permette loro di acquisire importanti esperienze circa le loro capacità e le richieste dei compiti.

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Il talento per emergere ha bisogno di :

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Fiducia e pazienza Un ambiente favorevole ed incoraggiante Acquisire esperienze che stimolino progressivamente

la sua autoefficacia Potenziare la sua capacità autonoma di risolvere i

problemi ed affrontare con successo le difficoltà Essere protagonista (consapevole) del suo processo

formativo ( conoscenza delle proprie qualità e degli aspetti che deve migliorare)

Una guida sportiva che sappia stimolarlo a tirare fuori il meglio di se, ponendo sempre nuovi traguardi.

Una famiglia che lo sostenga nelle difficoltà e lo faccia “volare basso” nei momenti di euforia.

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SPORT EDUCATIVO ?Dipende …..

Atmosfera morale della squadra

ALLENATORE

COMPAGNI GENITORI

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Genitori: alleati o ostacolo alla crescita del figlio

Come vivono il figlio? Come vivono la squadra? Come vivono la gara? Come vivono lo sport? Come vivono le difficoltà del figlio? Come vivono la scuola? Come vivono l’allenatore? Come vivono la società?

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Anche i genitori influenzano in modo determinante comportamenti, motivazione,

percezione di competenza, risposte emozionali e divertimento dei figli nella

pratica sportiva (Gould et al., 2008).

Aiutano i ragazzi ad interpretare l’esperienza sportiva (anche nel modo in cui reagiscono a vittorie e sconfitte).

Rappresentano un modello di comportamenti critici (comportamenti morali, autocontrollo, ecc.).

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Conclusioni

EDUCAZIONE

ALLENATORE - GENITORI

MOTIVAZIONE