Ritorno al linguaggio classico … … alla compostezza ... · Teatro della Scala (1776-1778) di...

50
IL NEOCLASSICISMO Ritorno al linguaggio classico … … alla compostezza … …. all’equilibrio … alla sobrietà …

Transcript of Ritorno al linguaggio classico … … alla compostezza ... · Teatro della Scala (1776-1778) di...

IL NEOCLASSICISMO

Ritorno al linguaggio classico …

… alla compostezza …

…. all’equilibrio

… alla sobrietà …

Fine ‘700 – inizio ‘800

Contesto storico

• La situazione economico-sociale e politica dell’Europa settecentesca mostra importanti segni di dinamismo:

• Crescita demografica dovuta sia alla diminuzione della mortalità (in particolare per la scomparsa della peste), sia al miglioramento delle diete per la diffusione della coltivazione della patata e del mais;

• Crescita della produzione manifatturiera;• Incremento dei grandi commerci internazionali legati ad

un balzo in avanti nell’affermarsi del grande colonialismo europeo.

Fine ‘700 – inizio ‘800Contesto storico

ASSOLUTISMO ILLUMINATO – MODELLO POLITICO DOMINANTECon l’eccezione dell’Olanda e dell’Inghilterra, il modello politico dominante

in Europa è quello dell’assolutismo, che è detto “illuminato” perché vede i sovrani impegnati in una politica di riforme:

• Sostegno alle manifatture• Lotta contro le corporazioni• Riduzione dei vincoli di alienazione della proprietà terriera• Miglioramento delle reti di comunicazione e facilitazione amministrativa

dei commerci• Riduzione dei privilegi e delle esenzioni fiscali• Lotta al consolidarsi della proprietà terriera ecclesiastica e dell’aumento

dell’entità numerica del clero regolare• Diffusione degli ideali di tolleranza• Riforma del codice penale• Abolizione della tortura e dei trattamenti disumani• Diffusione dell’istruzione pubblica a spese dello stato

Fine ‘700 – inizio ‘800Contesto storico

• In generale, tuttavia, la politica di riforme non mette seriamente in discussione le strutture portanti della società dell’ancien régime: l’aristocrazia rimane ceto dirigente e sostegno principale della monarchia.

• In questa società in profonda evoluzione si fa strada una cultura del mutamento, una ideologia della trasformazione, che propone una nuova concezione del mondo, razionalista e scientista.

• Una spiegazione dell’illuminismo può partire dalla metafora della “luce”, i “lumi” in Italia, che simboleggia la conoscenza.

• La metafora della luce contiene in sé il termine antitetico delle tenebre e dell’ignoranza: di qui la battaglia illuminista contro il pregiudizio, la superstizione, il fanatismo, il dogmatismo.

• Il richiamo alla ragione e al diritto naturale guida la lotta contro i privilegi e le disuguaglianze fondate sulla nascita.

Fine ‘700 – inizio ‘800Contesto storico

• LA POLITICA• Sia gli americani che i francesi si ribellano in nome dei principi basilari

dell’illuminismo.• Lo stato autoritario creato da Bonaparte in Francia ed esportato nelle zone

conquistate durante le varie “campagne” napoleoniche è anch’esso nuovo rispetto alle monarchie tradizionali: rappresentante diretto del popolo, da cui è legittimato con frequenti plebisciti a suffragio universale, promuove la modernizzazione del paese favorendo gli strati sociali intermedi, che trovano occasioni di carriera e di prestigio negli apparati dello stato.

• In Italia si stabilisce una situazione di equilibrio tra gli Asburgo (che dominano Lombardia e Toscana) e i Borbone (presenti nel meridione), che avviano, tra il 1760 e il 1780, programmi di riforme intese a riorganizzare lo stato in senso moderno e assoluto, riducendo il potere della nobiltà e del clero.

• Le campagne napoleoniche in Italia (1796-97) apparvero ai democratici come l’occasione di liberazione, ma furono in realtà vere e proprie spedizioni di conquista e le repubbliche giacobine ebbero vita breve e drammatica.

Johann Joachin WINCKELMANN(Stendal 1717 – Trieste 1768)

• Teorico del Neoclassicismo ed autore di una Storia dell’Arte nell’Antichità (1764), che non è una serie di biografie di artisti, ma un trattato che cerca di dare un ordine sistematico alle opere antiche, la prima storia dell’arte intesa in senso moderno.

WINCKELMANN(Stendal 1717 – Trieste 1768) ed il

Bello ideale

• Per Winckelmann l’opera d’arte èespressione del bello ideale, raggiungibile non imitando la natura, ma emendandola dai suoi difetti, scegliendo da essa le parti piùbelle e fondendole insieme.

WINCKELMANN(Stendal 1717 – Trieste 1768) ed il

Bello ideale

• …. La raffigurazione della bellezza può essere o individuale, ossia riferita a un singolo soggetto, oppure una scelta di bei particolari, presi da molti individui e riuniti in uno solo, e allora la chiamiamo ideale (…)

(J.J. Winckelmann, Storia dell’arte nell’antichità, 1764; ed. SE, 1990, pp. 119)

Il bello ideale

• È bellezza ideale quella delle statue greche, è bellezza ideale quella dell’arte rinascimentale, è bellezza ideale quella del neoclassicismo.

• Diverso è comunque il modo di fare arte nei diversi periodi.• Per Winckelmann l’opera greca è un modello da imitare, ma è

astorico pretendere che l’arte greca possa essere riproposta.• Diversa è stata la posizione degli artisti del rinascimento

rispetto al passato classico.• Il rinascimento riprende l’Antichità classica (greca e romana),

ma non la imita, la rielabora.• Per questo le opere neoclassiche risultano spesso fredde e

semplice imitazione di opere classiche con l’uso di un linguaggio sorpassato.

WINCKELMANN(Stendal 1717 – Trieste 1768)

ed il Bello ideale

• …. La quiete è lo stato che più s’addice alla bellezza, come al mare, e l’esperienza insegna che le più belle creature sono quelle dal carattere quieto e ben educato. Inoltre, l’idea di una nobile bellezza non può nascere che da uno stato contemplativo dell’anima, sereno e distaccato da tutte le singole rappresentazioni. …..

(J.J. Winckelmann, Storia dell’arte nell’antichità, 1764; ed. SE, 1990, pp. 129)

WINCKELMANN(Stendal 1717 – Trieste 1768)

e L’antica Grecia

• Winckelmann si trasferisce a Roma per ritrovare, tramite l’architettura romana e le copie romane delle sculture greche, l’arte dell’antica Grecia.

• È questo il periodo delle grandi scoperte archeologiche di Ercolano (1719) e di Pompei (1748)

LA PRIMA RIVOLUZIONE INDUSTRIALENascita di una nuova concezione urbanistica

• Con l’industrializzazione si ha il fenomeno dell’urbanesimo,

• cioè l’afflusso delle famiglie operaie nei maggiori centri, sedi delle industrie.

• Ma le città non sono adeguate a ricevere queste grandi masse

• ed i nuovi abitanti sono costretti a vivere in squallidi alloggiperiferici, sovraffollati ed antigienici.

• Perciò nasce l’esigenza di studiare e progettare insediamenti urbani per una vita qualitativamente migliore.

• Nasce un’urbanistica detta utopistica, che comunque avrà un seguito

L’architettura neoclassica

ARCHITETTURA NEOCLASSICA

• L’architettura neoclassica ha come scopo fondamentale la valorizzazione degli edifici pubblici, che devono imporsi per nobiltà e grandiosità di origine antica

• Il neoclassicismo applica spesso forme antiche ad edifici moderni.

• Il neoclassicismo è più semplice nel ‘700 e piùgrandioso nell’800, con l’affermarsi dell’impero napoleonico

Arco della Pace a Milano

• Luigi Cagnola, Arco della Pace; 1807-1838; marmo di Crevola; alt. m 25, largh. m 24, Milano

• Iniziato in onore di Napoleone, venne dedicato, dopo la restaurazione, all’imperatore Francesco I d’Austria e nel 1859, dopo la liberazione di Milano, all’Indipendenza d’Italia

Arco della Pace a MilanoCostruzione monumentale anacronistica, arida imitazione

dell’Arco di Costantino

Arco della Pace a Milano 1807-1838 – h. 25m

Arco di Costantino a Roma 312-315 d.C. – h. 22m

Chiesa de La Madeleine1764-1845; Parigi

semplice imitazione di un tempio greco-romano

• Edificio periptero, con 52 colonne corinzie, su alto podio prededuto da scalinata, come i templi romani

• Iniziata sotto il regno di Luigi XV e costruita in età napoleonica, fu destinata a tempio in onore dei soldati della Grande Armée

• Nel 1814 riprese funzioni di chiesa e terminata nel 1845.

Walhallasemplice imitazione di un tempio greco-romano

• Leo von Klenze, Walhalla; 1830-1841; largh. m 32, lungh. m 92, alt. m 19. Donaustauf, Ratisbona(Germania)

• Il tempio voluto da Luigi I di Baviera e dedicato ai grandi uomini della Germania, trae il nome da Walhalla, il luogo ultraterreno dove, secondo la mitologia tedesca, vengono accolti dagli dei gli eroi caduti combattendo

Sul modello del Partenone, è un periptero dorico di marmo bianco, che si alza su un basamento di muri e scalinate a 96 m d’altezza sul Danubio

Teatro della Scala (1776-1778)di Giuseppe Piermarini (Foligno, 1734 – ivi, 1808)

Rielaborazione in chiave moderna del linguaggio classicoElaborazione di una nuova e funzionale tipologia di teatro,

prototipo dei teatri successivi• Piermarini, allievo del Vanvitelli,

realizza con quest’opera il prototipo del teatro pubblico, edificio funzionale negli spazi e nell’acustica

• Costruito in sostituzione di un teatro precedente, sull’area dell’Antica Chiesa di Santa Maria della Scala, fu danneggiato da un bombardamento nell’ultima guerra e ricostruito com’era prima

• Prospetto semplice e misurato, articolato nei volumi delle sporgenze

• Bugnato e arcate al piano terra, come nei palazzi rinascimentali

• Semicolonne e lesene binate al piano superiore con finestre sormontate da timpano triangolare

• Attico con lesene binate e finestre rettangolari

• Timpano triangolare sulla parte centrale del prospetto e balaustra di coronamento ai lati

• Colori chiari

Portico davanti all’ingresso per l’arrivo delle carrozze al coperto

Terrazzo sopra per il relax durante la pausa

Teatro della Scala

• Gli elementi sporgenti e rientranti erano diversamente percepiti quando non c’era la grande piazza antistante

Angelo Inganni, La facciata del teatro alla Scala; 1852; olio; cm 80x100. Milano, Museo Teatrale alla Scala

La scultura neoclassica diCANOVA ….

….. e l’ideale estetico

SCULTURA NEOCLASSICA

• Autoritratto, 1790; olio su tela; cm 66x55. Firenze, Galleria degli Uffizi

Antonio Canova(Possagno, Treviso, 1757 – Venezia, 1822)

Antonio Canova

• Si forma a Venezia, dove frequenta la scuola di nudo all’Accademia e impara a conoscere il corpo umano dal vero e si esercita a disegnare i calchi in gesso di statue antiche, appartenenti alla collezione messa a disposizione dei giovani da Filippo Farsetti.

• Così impara a trasfigurare il vero nelle forme classiche

Il bello ideale secondo Canova

La forma plastica non rappresenta la figura, ma la sublima, ne trasforma l’essenza, (…) la cala e la isola nello spazio reale e, isolandola, la idealizza (…): forma-oggetto che risolve in sé ogni relazione spaziale, si racchiude in un

involucro impenetrabile, si pone come presenza altamente problematica dell’ideale nel reale, dell’assoluto nel relativo

(…).(A. CANOVA, Conghiettura sopra l’aggruppamento de’ Colossi di Monte Cavallo, 1802)

Canova e Fidia

• Dopo aver visto a Londra i marmi del Partenone, nel 1815 scrive “… Se è vero che quelle sienoopere di Fidia, o dirette da esso, o ch’egli v’abbia posto le mani per ultimarle; queste mostrano chiaramente che i grandi maestri erano veri imitatori della natura. Niente avevano di affettato, niente di esagerato, né di duro (…) Le opere (…) di Fidia sono vera carne, cioè la bella natura”

(A. Canova, Lettera a Quatremère de Quincy, 9 novembre 1815)

Antonio Canova (1757 –1822)

Committente: Pietro Vittor PisaniTema: mito narrato nelle metamorfosi di

OvidioMotivo fondamentale canoviano:• naturalismo e idealizzazione• Naturalismo nell’anatomia dei corpi:

levigato e giovanile quello del figlio; dalla superficie movimentata per la decadenza senile quello del padre (Riferimento alle opere ellenistiche)

• Idealizzazione nella sapienza compositiva e nell’equilibrio dei pesi

• Vivezza resa dal gioco chiaroscurale dovuto al diverso trattamento della superficie nei due corpi ed alla divergenza per contrapposti della parte superiore

Dèdalo e Icaro; 1777-1779; marmo; m 2,20x0,97. Venezia, Museo Corèr

Amore e Psiche1788-1793; marmo, m

1,55x1,68. Parigi, Museo del Louvre

• Posa divergente delle figure che si uniscono armonicamente nell’incrocio delle diagonali

• Il cerchio delle braccia incornicia i visi

• Forma aperta con compenetrazione di pieni e vuoti

Antonio Canova - Amore e Psiche stanti (Louvre, Parigi, 1796-1800)

Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore(1803-1806); marmo; alt. M 3,40. Londra, Aspley House.

• Napoleone non volle che fosse esposto in pubblico perché nudo.

• Nel 1815, dopo la caduta di Napoleone, fu acquistata dal governo inglese che la donò a Wellington, vincitore di Waterloo.

• La copia in bronzo che realizzò nel 1807 si trova nel cortile del Palazzo di Brera a Milano.

Posa Policletea: esaltazione eroica di Napoleone

In mano il globo sormontato dalla Vittoria alata.

Idealizzazione estestica : le fattezze vengono regolarizzate

“…il linguaggio sublime (…) dello statuario è il nudo”

Ebe, 1816-17 (ultima delle 4 versioni);marmo e bronzo dorato, alt. m 1,66. Forlì, Pinacoteca civica

Originalità del tema:• Ganimede, coppiere degli dei, era comunemente rappresentato nelle sculture

dell’antichità;• Ebe, corrispettivo femminile, è un soggetto rarissimo e, quindi, non in debito

con i modelli classici;• Per l’eleganza della figura e del movimento, per il tema e le dimensioni, si

adatta ad arredare la sala da pranzo di un collezionista colto e raffinato.

Movimento ed equilibrio dinamico:• In Ebe Canova concilia il movimento con la calma e

la compostezza (problema fondamentale della statuaria classica e delle teorie di Winckelmann)

• Ebe, simbolo della giovinezza che trascorre, è colta nell’apertura di un passo, un procedere fluido e leggiadro come una danza

• L’equilibrio compositivo è dato dall’apertura delle braccia, che suggerisce la dinamica della figura in volo, grazie anche al virtuosistico gioco della veste leggera che aderisce al corpo anteriormente e svolazza posteriormente.

Grazia come qualità intellettuale e spirituale• Controllo e mediazione della ragione sulle passioni

ed i sentimenti• Bellezza ideale del corpo giovanile e sensualità non

provocante.Inserti metallici

Seconda versione dell’Ebe(San Pietroburgo, Ermitage)

Le prime 2 versioni erano state criticate :

• per la mancanza d’espressionedel volto

• per l’espediente della nuvola, considerato un illusionismo barocco

Canova si difende dalla prima accusa dicendo che la bellezza ideale sarebbe venuta meno e la Ebe sarebbe sembrata una Baccante

Ebe, 1816-17 (ultima delle 4 versioni);marmo e bronzo dorato, alt. m 1,66. Forlì, Pinacoteca civica

Nella terza e nella quarta versione Canova, seguendo le fonti antiche della statuaria classica :

• Trasforma la nuvola in tronco d’albero• Non rinuncia a colorire il marmo, come faceva

Prassitele, con tocchi di rosso sulle labbra e sulle guance e con una patina dorata sulle parti nude

• Oltre all’anfora ed alla coppa in bronzo realizza anche la collana in bronzo

• Canova riesce, con il colore e la particolare levigatura delle superfici, a rendere il marmo palpitante, con la morbidezza della vera carne e una lieve parvenza di vita

Però, più che grecizzante, Ebe riassume in sé tutta la grazia settecentesca

La pittura neoclassica diDAVID …..

….. e l’ideale eticodella sua pittura epico-celebrativa

Jacques-Louis David(Parigi, 1748 – Bruxelles, 1825)

• Autoritratto. Firenze, Galleria degli Uffizi.

Arrivato a Roma nel 1774, vincitore del Prix de Rome, vi soggiornò per 10 anni.

Qui David studia l’arte dei pittori italiani Michelangelo, Raffaello e Caravaggio

Tornato a Parigi, presenta al Salon il suo capolavoro da poco realizzato

……

MSOffice2 MSOffice3

Diapositiva 37

MSOffice2 "Non appena fui a Parma, vedendo le opere di Correggio, mi sentii scosso, a Bologna cominciai a fare tristi riflessioni, a Firenze fui convinto, maa Roma mi vergognai della mia ignoranza" ; 03/05/2006

MSOffice3 David soggiornò in Italia dal 1775 al 1780 e poi dal 1784 al 1785Cricco p. 551 ; 03/05/2006

Il giuramento degli Orazi1784; olio su tela; m 3,30x4,25. parigi, Museo del Louvre

• L’opera, commissinata dal re Luigi XVI, contiene l’Ideale etico degli anni prerivoluzionari e rivoluzionari che David sente realizzato negli antichi eroi romani

• Nell’età del re Tullio Ostilio i tre fratelli Orazi furono scelti per combattere contro i 3 fratelli Curazi, per decidere le sorti della guerra tra Roma e Alba Longa.

• http://it.wikipedia.org/wiki/Orazi

La scena si svolge all’interno di un cortile, davanti ad un porticato con 3 arcate, che dividono la scena in tre diversi momenti psicologici

Ferma volontàdel padre (avvolto nel rosso mantello) che esige il giuramento

Angoscia silenziosadelle donne

Totale adesione“vincere o morire”

Determinazione resa dal rigore geometriche delle linee triangolari e parallele

L’abbandono doloroso è reso dalle linee curve e dalla disposizione obliqua in profondità

La luce illumina il volto del padre, rende statuari i corpi dei figli, scivola sui corpi delle donne

Fasce marmoree racchiudono riquadri in laterizio disposti a lisca di pesce

Due pilastri e due colonne doriche dal fusto liscio sorreggono 3 arcate del portico

MSOffice1

Diapositiva 38

MSOffice1 i raggi prospettici confluiscono nella mano che tiene stretta la spadaIn posizione arretrata la madre copre col velo scuro (presagio di lutto) i 2 figli + piccolila sorella Sabina, affranta con le mani in grembo, si volge verso la cognata Camilla (moglie del fratello maggiore) che le tiene sulla spalla una mano su cui appoggia il capo ; 03/05/2006

Jacques-Louis David, Il giuramento degli Orazi1784; olio su tela; m 3,30x4,25. parigi, Museo del Louvre

• In quest’opera il pittore francese neoclassico utilizza l’espressività della linea per differenziare tre momenti psicologici diversi individuati dalle tre arcate:

• al centro la ferma volontàdel padre che esige il giuramento dai figli (“Vincere o morire”) è resa dalle linee tese delle braccia verso l’alto che porgono le tre spade;

• a sinistra la determinazione dei figli è resa dal rigore geometriche delle linee triangolari e parallele;

• a destra l’abbandono doloroso delle donne è reso dalle linee curve e dalla disposizione obliqua in profondità.

La morte di Marat1793; m 1,62x1,28. Bruxelles, Musées Royaux des Beaux-Arts

• Il tribuno Jean-Paul Marat (medico rivoluzionario nato in svizzera da padre sardo, direttore del giornale L’Ami du peuple, l’amico del popolo, presidente del club dei girondini) è pugnalato il 13 luglio 1793 da Carlotta Corday (che gli si presenta con il pretesto di una supplica), appartenente al gruppo rivoluzionario moderato dei girondini, che fu arrestata e ghigliottinata

• Marat era costretto a curare una grave malattia cutanea contratta nascondendosi in luoghi malsani, stando diverse ore della giornata in acqua calda.

• Non narra l’azione omicida, ma le sue conseguenze• David invita a meditare sul sacrificio di un uomo

superiore

Assenza di ambientazione scenica

Massima semplificazione compositiva

Come Caravaggio, si serve della luce per sottolineare i contenuti e dello spazio sovrastante (vuoto, scuro, incombente) per rendere la tragicità.

13 luglio 1793. Marie Charlotte Corday al cittadino Marat. Bisogna che io sia ben disgraziata per aver diritto alla vostra benevolenza

A Marat, David. 1793. L’anno secondo

Fondo scuro con fitte pennellate gialle che formano una specie di pulviscolo dorato

MSOffice4 MSOffice5 MSOffice6 MSOffice7

Diapositiva 40

MSOffice4 I girondini (gli esponenti principali provenivano dalla regione francese della Gironda) si contrapponevano ai giacobini ; 03/05/2006

MSOffice5 Giacobini Membri del club politico francese "Società degli amici della costituzione", fondato nel 1789 durante la Rivoluzione francese. Il nome deriva dal loro luogo d'incontro, un ex convento parigino dei domenicani, o jacobins. Maximilien Robespierre fu fondatore e capo indiscusso. DaParigi il club si diffuse rapidamente e acquistò un enorme potere politico, che raggiunse l'apice quando fu creata la Convenzione nazionale, l'assemblea rappresentativa francese che fu attiva dal 1792 al 1795.

Favorevoli nei primi anni alla monarchia costituzionale, dopo la tentata fuga dalla Francia di Luigi XVI (1791), i giacobini si spostarono su posizioni repubblicane e democratiche. Alcuni elementi estremisti del gruppo acquisirono poi il controllo del movimento e affondarono il paese nel Terrore con l'uso sistematico della violenza: fecero uccidere i girondini moderati e giustiziarono migliaia di oppositori. Il club perse gran parte del suo potere con la caduta di Robespierre in seguito al colpo di stato del 9 termidoro (27-28 luglio 1794), e venne bandito dalla Convenzione nel successivo novembre. ; 03/05/2006

MSOffice6 "Du 13 juillet 1793 / Marie Anne Charlotte / Corday au citoyen / Marat / Il suffit que je sois / bien malheureuse / pour avoir droit / à votre bienveillance."13 luglio 1793. Marie Charlotte Corday al cittadino Marat. Bisogna che io sia ben disgraziata per aver diritto alla vostra benevolenza ; 03/05/2006

MSOffice7 Non compaiono tutti quegli elementi (noti dalle cronache del tempo) che nella realtà caratterizzavano il luogo del delitto e che avrebbero fatto apparire la morte di Marat come quella di un uomo comune : tappezzeria in carta da parati, cartina della Francia, pistole appese alla parete.Il cesto che fungeva da tavolino è sostituito da una cassetta che, con la dedica, fa da lapide ; 03/05/2006

Marat come CristoMichelangelo

Raffaello

Caravaggio

DAVID

Da Michelangelo a David

Caravaggio, La Deposizione nel sepolcro;

1602-1604; olio su tela; m 3,00x2,03. Roma, Pinacoteca Vaticana

Raffaello, Il trasporto di Cristo (Deposizione Borghese);

1507; olio su tela; m 1,80x1,75. Roma, Galleria Borghese

Jacques-Louis David(Parigi, 1748 – Bruxelles, 1825)

David partecipò attivamente alla rivoluzioneIl cittadino David:• era deputato alla convenzione e votò la morte del re;

fece parte del comitato di salute pubblica;• riformò l’insegnamento e le istituzioni artistiche dopo

aver ottenuto la soppressione dell’Accademia;• si occupò dei musei, dei teatri, dell’urbanistica;• disegnò uniformi, sciabole, medaglie;• organizzò le feste e le cerimonie della rivoluzione;• ne celebrò i martiri della trilogia commemorativa di

Peletier de Saint-Forgeau, di Marat e del giovane Bara.

• Dopo il 1799 divenne il pittore ufficiale di Napoleone

CLASSICISMO IMPERIALE David, L'incoronazione di

Napoleone, 1805-1807• La famosa tela

celebra Napoleone imperatore e si rifàallo stile imperiale della corte augustea. Lo spirito dell'opera èdecisamente celebrativo ed è del tutto lontano dall'esaltazione delle virtù patrie del periodo repubblicano dei tempi della rivoluzione francese.

BIBLIOGRAFIA

• AA. VV., Storia dell’arte – Linguaggi e Percorsi, Electa – Bruno Mondadori, vol. 3° , pp. 8-9-19-30

• P. ADORNO, L’Arte Italiana, Casa Editrice D’Anna, vol. 3° tomo 1°, pp. 159-235

STUDIAREsul libro

• Il Neoclassicismo: contesto storico e caratteri fondamentali (pp.10-11)

• Architettura: chiesa del La Madeleine, Arco della Pace a Milano e Teatro alla scala (p.167-177)

• Scultura – Canova: parte introduttiva e Amore e Psiche (pp. 191-205)

• Pittura - David : Il giuramento degli Orazi (pp. 210-215)