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ASSESSORATO AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa Servizio Risanamento Atmosferico, Acustico, Elettromagnetico PROGETTO “INDAGINE SUL CONSUMO DI BIOMASSA LEGNOSA IN EMILIA ROMAGNA”. Delibera di Giunta n. 2166 del 21/12/2009 Risultati dell’indagine sul consumo domestico di biomassa legnosa in Emilia-Romagna e valutazione delle emissioni in atmosfera Giugno 2011

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ASSESSORATO AMBIENTE E SVILUPPO SOSTENIBILE

Direzione Generale Ambiente e Difesa del Suolo e della Costa

Servizio Risanamento Atmosferico, Acustico, Elettromagnetico

PROGETTO

“INDAGINE SUL CONSUMO DI BIOMASSA LEGNOSA IN EMILIA ROMAGNA”.

Delibera di Giunta n. 2166 del 21/12/2009

Risultati dell’indagine sul consumo domestico di biomassa legnosa in Emilia-Romagna e valutazione delle

emissioni in atmosfera

Giugno 2011

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Responsabile del progetto: Dott. Marco Deserti

(ARPA SIMC, Area Meteorologia Ambientale, Marina e Oceanografica)

Responsabile delle attività: Ing.. Simonetta Tugnoli (ARPA D.T.)

L’indagine campionaria è stata realizzata da TQL Roma

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Risultati dell’indagine sul consumo domestico di biomassa legnosa in Emilia-Romagna e valutazione delle emissioni in

atmosfera

Sommario: 

 

1. Introduzione .................................................................................................................................1 2. Universo di riferimento e disegno campionario...........................................................................1 3. Risultati dell’indagine campionaria .............................................................................................5

Penetrazione del fenomeno ..............................................................................................................5 Tipologia di materiale ....................................................................................................................10 Distribuzione dei sistemi di combustione ......................................................................................11 I consumi di biomassa....................................................................................................................14 I combustibili utilizzati ..................................................................................................................16 Tipologia di abitazione...................................................................................................................18 Le motivazioni per la scelta dell’uso della biomassa.....................................................................18 Modalità di approvvigionamento ...................................................................................................21

4. Disaggregazione dei consumi a dettaglio comunale ..................................................................22 5. Stima delle emissioni .................................................................................................................25 6. Confronto con i risultati delle indagini precedenti ....................................................................29 APPENDICE: ....................................................................................................................................35 mappe della distribuzione territoriale dei consumi e delle emissioni in atmosfera ...........................35  

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1. Introduzione L’importanza della combustione della legna come sorgente di particolato atmosferico e’ stata 

recentemente posta in evidenza da alcuni studi1 italiani. Questi studi hanno evidenziato una crescita 

sensibile dell’utilizzo di legna per uso domestico negli ultimi anni, con il conseguente incremento delle 

emissioni di polveri fini e composti organici volatili. Le linee guida europee per la realizzazione degli 

inventari delle emissioni (EMEP/CORINAIR emissions inventory Guidebook – capitolo 2) indicano la 

metodologia per la stima delle emissioni da impianti a legna. Secondo questa metodologia la valutazione 

delle emissioni inquinanti dipende dai fattori di emissione specifici e dai dati di attività, ovvero dalla 

quantità di combustibile bruciato e dal sistema di combustione utilizzato. La regione Emilia‐Romagna ha 

quindi incaricato ARPA di realizzare uno studio specifico per acquisire informazioni dettagliate sui dati di 

attività che consentano di stimare l’utilizzo di legna da ardere, la diffusione dei diversi sistemi di 

combustione, valutando la propensione degli utilizzatori verso altri sistemi di riscaldamento. Lo studio si 

prefigge inoltre di approfondire la conoscenza delle sorgenti finora non note, come barbecue, forni a legna 

domestici e la pratica del backyard burning (ossia la pratica di bruciare rifiuti di varia natura all’aperto). 

Queste informazioni rappresentano un dato di ingresso importante per la compilazione dell’inventario 

regionale delle emissioni in atmosfera dell’Emilia‐Romagna permettendo una più accurata valutazione del 

contributo alle emissioni inquinanti dovuto alla combustione di legna per uso domestico. 

2. Universo di riferimento e disegno campionario Il primo passo per la realizzazione dello studio è stato di eseguire una indagine statistica per indagare la quantità e le modalità di utilizzo della legna da ardere per uso domestico. A questo scopo ARPA ha avviato una procedura concorrenziale per l’esecuzione dell’indagine. In seguito a questa procedura l’incarico è stato affidato alla ditta TQL di Roma che ha realizzato l’indagine utilizzando la metodologia C.A.T.I. (Computer Assisted Telephone Interviewing). 

Gli obiettivi dello studio riguardano informazioni familiari, per questo si è preso come unità statistica elementare la famiglia. 

L’universo di riferimento dell’indagine è  costituito dalle famiglie residenti nella regione Emilia‐Romagna che da fonte ISTAT risultano essere 1.657.477 (Tabella 1‐2‐1) 

 

 

 

 

 

1

                                                            1 ARPA Lombardia, “Stima dei consumi di legna da ardere per riscaldamento ed uso domestico in Italia”; 2007 Indagine ENEA-CIRM (1997), indagine ENEA-ATESIA (1999) sul consumo di biomasse

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Tabella 1-2-2 Famiglie residenti per provincia e zona altimetrica

 

Bologna Forli-Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma Ravenna Reggio Emila Rimini Totale

Pianura 362.239 118.828 143.137 224.850 89.668 124.462 142.812 150.638 96.934 1.453.568

Collina 23.896 21.012 6.555 20.778 36.121 1.150 18.922 14.547 142.981

Montagna 15.141 831 22.578 2.606 7.184 10.217 2.371 60.928

Totale 401.276 140.671 143.137 253.983 113.052 167.767 143.962 179.777 113.852 1.657.477

 

 

Figura 1-1 Famiglie residenti per provincia e zona altimetrica

0 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000

Bologna

Forli-Cesena

Ferrara

Modena

Piacenza

Parma

Ravenna

Reggio Emila

Rimini

Pianura

Collina

Montagna 

 

L’indagine ha coinvolto 12.150 famiglie utilizzatrici di biomasse legnose a cui è stato rivolto un questionario con l’obiettivo di valutare principalmente i seguenti elementi: 

• Tipologia del sistema di combustione; • Frequenza di utilizzo del legname; • Tipologia e la quantità di legna utilizzata; • Utilizzo di combustibili diversi in combinazione col legname; • Modalità di approvvigionamento; • Profilo del consumatore. 

 

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Le interviste sono state realizzate in maniera diffusa su tutto il territorio regionale, coinvolgendo le 9 province Emiliane (Tabella 1‐3), secondo un piano di campionamento che prevedeva 1.350 contatti per provincia (ottenendo stime con un errore standard  non superiore a ±2,7%) e 12.150 contatti in tutta le regione (errore standard non superiore a ±0,9%). Per eliminare la distorsione introdotta dall’aver campionato in maniera ragionata e non proporzionale il segmento degli utilizzatori di legna, il database campionario è stato ponderato attraverso una procedura di post‐stratificazione cioè un campionamento stratificato con allocazione proporzionale alle interviste. 

Il campione è stato stratificato secondo le seguenti variabili: 

• Pianura • Collina  • Montagna • Zone a diversa densità abitativa: 

o Alta densità >650 ab/mq o Media densità 250‐650 ab/mq o Bassa densità <250 ab/mq 

Tabella 1-4 N° famiglie campione per provincia e zona altimetrica

Totale campione Universo famiglie

Bologna Pianura 1050 362.239

Collina 150 23.896

Montagna 150 15.141

Forlì-Cesena Pianura 900 118.828

Collina 450 21.012

Montagna 0 831

Ferrara Pianura 1350 143.137

Collina 0

Montagna 0

Modena Pianura 1050 224.850

Collina 150 6.555

Montagna 150 22.578

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Totale campione Universo famiglie

Piacenza Pianura 1050 89.668

Collina 150 20.778

Montagna 150 2.606

Parma Pianura 1050 124.462

Collina 150 36.121

Montagna 150 7.184

Ravenna Pianura 1350 142.812

Collina 0 1.150

Montagna 0

Reggio Emilia Pianura 825 150.638

Collina 375 18.922

Montagna 150 10.217

Rimini Pianura 825 96.934

Collina 375 14.547

Montagna 150 2.371

12.150 1.657.477

 

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3. Risultati dell’indagine campionaria  

Le risposte al questionario sono state elaborate da TQL per  valutare le modalità di utilizzo del materiale legnoso e la quantità utilizzata per il riscaldamento delle abitazioni principali e delle seconde case dichiarate dagli utenti. L’indagine ha infatti mostrato che il 1,4% delle famiglie utilizzatrici di legname dell’Emilia Romagna possiede una seconda abitazione, corrispondenti ad un totale pari a 5.214 seconde case in tutta la regione dichiarate dagli intervistati. 

Penetrazione del fenomeno Per quanto riguarda l’abitazione principale lo studio evidenzia che la maggior parte di esse sono ville singole ubicate in pianura con frequenze di utilizzo del legname piuttosto elevate (il 43% del segmento relativo alle case con metratura superiore ai 100 mq dichiara di utilizzare legname e biomasse legnose tutti i giorni).  

Il riscaldamento degli ambienti e la cottura degli alimenti risultano essere le principali destinazioni di utilizzo del legname mentre si evidenzia che il gas è il combustibile più utilizzato per integrare le biomasse legnose negli usi evidenziati. 

Gli apparecchi maggiormente utilizzati per il riscaldamento o per la cottura degli alimenti sono la stufa a legna e il caminetto aperto tradizionale; gli apparecchi a pellets e cippato fanno registrare percentuali minime di utilizzo. 

In generale gli intervistati si dichiarano disposti a cambiare i loro apparecchi per la combustione della legna a fronte di un incentivo sull’acquisto di strumenti più efficienti e meno inquinanti anche relativamente alle seconde case. 

La principale motivazione indicata come alla base della scelta del materiale legnoso come combustibile è il Risparmio/Convenienza ed il principale canale di approvvigionamento dichiarato è quello dell’autoproduzione/raccolta. 

Le interviste effettuate hanno coinvolto soltanto le famiglie che dichiarano essere utilizzatrici di biomasse legnose; per poter raggiungere l’ammontare complessivo di 12.150 interviste è stato necessario effettuare oltre 62.000 contatti totali utili.  

Dal rapporto tra le famiglie intervistate (Utenti) e il numero totale di contatti (Utenti + Non Utenti) è stata ricavata la percentuale di utilizzo di legname per ciascuna provincia emiliana. Da tale percentuale è stato possibile ricavare una stima del numero di famiglie utenti per ciascuna provincia e a livello regionale.  

La ricerca stima un numero di famiglie utilizzatrici (Tabella 3‐1) di biomasse legnose di circa 355.000 famiglie cioè circa il 21,4% delle famiglie residenti in Emilia Romagna.  

Nella tabella seguente si mostra la ripartizione a livello regionale dell’utilizzo di biomasse per ciascuna provincia. 

Si evidenzia che le province di Piacenza (27,3%), Parma (25,3%) e Forlì‐Cesena (25,2%) siano le maggiori utilizzatrici di tale tipo di combustibile mentre la provincia di Ferrara (16,0%) è quella che fa registrare i più bassi consumi. 

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Tabella 3-1 Penetrazione del fenomeno per provincia – famiglie utilizzatrici di biomassa legnosa

 

Famiglie utilizzatrici legna Universo fam

Piacenza 30.915 113.052 27%

Parma 42.422 167.767 25%

Reggio-Emilia 44.674 179.777 25%

Modena 56.591 253.983 22%

Bologna 66.719 401.276 17%

Ferrara 22.888 143.137 16%

Ravenna 32.264 143.962 22%

Forlì-cesena 35.479 140.671 25%

Rimini 23.329 113.852 20%

355.281 1.657.477 21%

Percentuale regionale 

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L’analisi in dettaglio dei risultati per le diverse zone altimetriche in cui è stata suddivisa ciascuna provincia è mostrata nella Tabella 3‐2  e nella figura 3‐1.  Le percentuali si riferiscono all’intero universo famigliare che risiede in ciascuna zona altimetrica. 

Tabella 3-2 Penetrazione del fenomeno per provincia e per zona altimetrica – famiglie utilizzatrici di biomassa legnosa

 

Pianura Collina Montagna

Piacenza 20% 52% 73%

Parma 18% 41% 72%

Reggio-Emilia 19% 46% 66%

Modena 18% 44% 62%

Bologna 13% 41% 62%

Ferrara 16%

Ravenna 23%

Forlì-Cesena 24% 31%

Rimini 15% 52%

18% 43% 64%

27% 25%16%

22%

25%

22%

20%

17%

25%

Valore medio regionale 

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Figura 3-1 Penetrazione del fenomeno per zona altimetrica – famiglie utilizzatrici di biomassa legnosa

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Pianura

Collina

Montagna

Fam. utilizzatrici legna

 

Per valutare i quantitativi di legna consumata in ambito domestico nell’arco temporale di un anno nel territorio regionale sono state prese in considerazione le famiglie realmente utilizzatrici della biomassa ad uso domestico rispetto a quelle che lo sono raramente. Nella  Figura 3 2 viene mostrata la frequenza di utilizzo per l’intera regione, mentre nella  figura 3.3 vengono mostrati i risultati suddividi per ciascuna provincia. 

I  grafici mostrano che mediamente a livello regionale più del 50% degli utilizzatori della biomassa la utilizzano tutti i giorni, con un massimo a Piacenza (61%) e un minimo a Ravenna (38%). 

Complessivamente in Regione Emilia‐Romagna vi sono circa 340.000 famiglie che utilizzano la biomassa per almeno una volta al mese. 

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Figura 3-2 Frequenza di utilizzo dei materiali legnosi per il riscaldamento ed il cucinare – Regione Emilia-Romagna

Una volta ogni 6 mesi2%

Una volta al mese1% Una volta all anno

1%

Tutti i giorni54%

Solo nel fine settimana3%

Poche volte al mese5%

Una volta alla settimana6%

Poche volte alla settimana28%

 

Figura 3-3 Frequenza di utilizzo dei materiali legnosi per il riscaldamento ed il cucinare – Provincia

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

Bologna

Forlì-Cesena

Ferrara

Modena

Piacenza

Parma

Ravenna

Reggio Emilia

Rimini

Tutti i giorni Poche volte alla settimana Una volta alla settimana Solo nel fine settimanaPoche volte al mese Una volta al mese Una volta ogni 6 mesi Una volta all anno

 

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Tipologia di materiale I materiali presi in considerazione durante le interviste sono 

• Legna da ardere comune • Legno lavorato • Pellets • Cippato • Altro 

I risultati dell’indagine riportati in Tabella 3‐3 mostrano che  il materiale più frequentemente utilizzato è la legna da ardere comune (il 90% delle famiglie), seguito dal pellets (7,5% delle famiglie). Questi risultati non mostrano sensibili differenze tra le province infatti si va da un valore minimo del 87% di utilizzo della legna nelle province di Piacenza, Parma, Modena e Ferrara, a favore di un maggior consumo di pellets, ad un valore massimo del 93% nelle province di Forlì‐Cesena, Reggio‐Emilia, Rimini.  

 

Tabella 3-3 Tipologia di materiale

 

BolognaForlì-

Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma RavennaReggio Emilia Rimini Totale

Stima Famiglie

61.302 32.994 20.014 49.729 26.954 37.188 28.741 41.737 21.800 320.459

% 91,9% 93,0% 87,4% 87,9% 87,2% 87,7% 89,1% 93,4% 93,4% 90,2%Stima Famiglie

1.032 516 626 1.658 220 329 1.086 257 134 5.859

% 1,5% 1,5% 2,7% 2,9% ,7% ,8% 3,4% ,6% ,6% 1,6%Stima Famiglie

4.977 1.859 2.083 5.297 4.287 4.253 2.462 2.693 1.239 29.151

% 7,5% 5,2% 9,1% 9,4% 13,9% 10,0% 7,6% 6,0% 5,3% 8,2%Stima Famiglie

40 122 82 0 73 57 117 247 51 789

% ,1% ,3% ,4% ,0% ,2% ,1% ,4% ,6% ,2% ,2%Stima Famiglie

630 611 225 718 285 1.194 422 743 329 5.157

% ,9% 1,7% 1,0% 1,3% ,9% 2,8% 1,3% 1,7% 1,4% 1,5%Totale Stima

Famiglie66.719 35.479 22.888 56.591 30.915 42.422 32.264 44.674 23.329 355.281

Legna da ardere comune

Legno lavorato

Pellets

Cippato

Altro

 

 

Figura 3-4 Tipologia di materiale – valori medi Regione Emilia-Romagna

 90.2%

8.2%1.6% 0.2% 1.5%

Legna da ardere comune

Pellets Legno lavorato Cippato Altro

 

 

 

 

 

 

 

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Dall’analisi dei dati per zona altimetrica si evidenziano solo lievi differenze tra le tre diverse zone altimetriche nell’ utilizzo della legna da ardere comune come combustibile; infatti (Figura 3‐5 ) si ha un uso della legna rispetto al totale della biomassa utilizzata per il 88% in pianura  e 92% in montagna. In modo complementare si evidenzia come l’uso del pellets sia maggiore in pianura (10%) rispetto alla montagna (6%). 

Figura 3-6 Tipologia di materiale – Distribuzione media per zona altimetrica

 

88% 10%

90% 8%

92% 7%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Pianura

Collina

Montagna

Legna da ardere comuneLegno lavoratoPelletsCippatoAltro

 

 

Distribuzione dei sistemi di combustione  

La elaborazione dei dati ha permesso di valutare in termini qualitativi e quantitativi le modalità di combustione della biomassa ad uso domestico. 

L’indagine ha preso in esame i seguenti tipi di apparecchi utilizzati: 

• Caminetto aperto tradizionale • Caminetto chiuso o inserto camino • Stufa a legna • Caldaia innovativa o avanzata a legna • Stufa automatica a pellets • Stufa automatica a cippato • Forno a legna • Barbecue 

 

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In Figura 3‐7  vengono mostrati i risultati relativi alla distribuzione percentuale di utilizzo di ciascun apparecchio riferita all’intero territorio regionale. 

Figura 3-7 Distribuzione percentuale degli apparecchi utilizzati in Regione Emilia-Romagna

 

Caminetto aperto tradizionale

48%

Caminetto chiuso o inserto camino

8%

Stufa a legna32%

Forno a legna1%

Barbecue1%

Caldaia innovativa o avanzata a legna

3%

Stufa automatica a pellets7%

 

 

Dai risultati emerge che nella combustione della biomassa ad uso domestico prevalgono sistemi tradizionali rispetto ai sistemi innovativi quali la stufa automatica a pellets o la caldaia innovativa; infatti il caminetto tradizionale aperto viene utilizzato dal  48% delle famiglie, il 32% utilizza le stufe tradizionali mentre solo il 7%  le stufe automatiche a pellets e l’8% un caminetto chiuso. 

 La distribuzione dell’utilizzo dei diversi apparecchi è molto diversificata sul territorio regionale. In Tabella 3 ‐ 4  si riportano i valori di distribuzione dell’utilizzo dei diversi apparecchi per ciascuna provincia. 

I risultati mostrano che nel territorio della provincia di Piacenza la percentuale di famiglie (31%) che utilizzano il caminetto aperto è inferiore rispetto alla media regionale (48%) a favore della stufa tradizionale (42%) e inoltre si evidenzia anche una maggiore diffusione della stufa a pellets (11%)  rispetto al resto del territorio regionale (7%). 

La biomassa legnosa (legna comune da ardere e legna lavorata) viene utilizzata quasi completamente nei seguenti apparecchi: 

• Caminetto aperto tradizionale • Caminetto chiuso o inserto camino • Stufa a legna • Caldaia innovativa o avanzata a legna 

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Tabella 3-4 Distribuzione percentuale degli apparecchi a biomassa per Provincia

Bologna Forlì-

Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma Ravenna Reggio Emilia Rimini

Caminetto aperto tradizionale 55% 55% 51% 50% 31% 40% 58% 37% 48%

Caminetto chiuso o inserto camino 6% 7% 9% 7% 13% 7% 5% 14% 12%

Stufa a legna 28% 27% 28% 31% 42% 40% 25% 39% 32%

Caldaia innovativa o avanzata a legna 3% 6% 1% 2% 2% 3% 3% 2% 2%

Stufa automatica a pellets 6% 3% 8% 9% 11% 8% 7% 5% 5%

Stufa automatica a cippato 0,00% 0,00% 0,17% 0,00% 0,00% 0,15% 0,07% 0,27% 0,09%

Forno a legna 1% 1% 1% 0% 1% 0% 1% 1% 1%

Barbecue 1% 2% 1% 1% 0% 1% 1% 0% 0%

 

L’utilizzo di questi apparecchi è molto differente in base alla zona altimetrica riportata in Figura 3‐8

Figura 3-8 Distribuzione percentuale degli apparecchi a legna per zona altimetrica

55% 11% 32% 3%

44% 9% 43% 3%

35% 8% 52% 5%

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Pianura

Collina

Montagna

Caminetto aperto tradizionale Caminetto chiuso o inserto caminoStufa a legna Caldaia innovativa o avanzata a legna

 

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Si nota che nelle zone di montagna si un utilizzo prevalente della stufa a legna rispetto al caminetto; mentre si ha una situazione opposta in pianura. Per quanto riguarda gli strumenti innovativi in generale la loro diffusione è molto bassa ma comunque tendenzialmente stanno trovando maggiore diffusione nelle zone di montagna. 

 

I consumi di biomassa  

L’indagine ha permesso di stimare il consumo domestico di biomassa ad uso domestico nell’anno di riferimento 2010; complessivamente si stima un consumo pari a 1.472.597 t/anno. 

Nelle tabelle 3‐5, 3‐6 e 3‐7 ed in Figura 3‐4  sono riportati  i consumi complessivi per le diverse tipologie di biomassa. 

Tabella 3-5 Consumo [t/anno] di biomassa ad uso domestico

 

 

Legna da ardere comune 1.308.987

Legno lavorato 23.123

Pellets 105.686

Cippato 20.684

Altro 14.118

1.472.597

Tabella 3-6 Consumo [t/anno] di biomassa per provincia

Consumo [t/anno] Ferrara Bologna Forli-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio-Emilia Rimini

Legna da ardere comune 74.677 215.686 163.777 191.907 176.826 117.694 100.069 179.221 89.130

Legno lavorato 2.632 6.047 1.816 4.277 784 869 4.421 1.653 625

Pellets 6.700 15.873 6.716 26.383 14.198 13.495 6.727 10.879 4.715

Cippato 162 80 583 0 1.945 733 352 14.264 2.565

Altro 564 2.217 1.735 1.214 1.954 754 1.636 3.452 594

 

 

 

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Tabella 3-7 Consumo di biomassa per zona altimetrica

[t/anno] Pianura Collina Montagna

Legna da ardere comune 897.919 247.505 163.563

Legno lavorato 18.697 2.422 2.005

Pellets 77.840 16.055 11.791

Cippato 16.096 2.872 1.715

Altro 7.583 4.174 2.361

Figura 3-9 Distribuzione del consumo di biomassa per zona altimetrica

0% 20% 40% 60% 80% 100%

Legna da arderecomune

Legno lavorato

Pellets

Cippato

Altro

Pianura Collina Montagna 

 

Dai dati di consumo di biomassa per zone altimetriche, rappresentato nel grafo riportato in Figura 3‐9, emerge che quasi il 60% della legna viene utilizzata nelle zone di pianura. 

Considerando solo il consumo di legna e il numero complessivo sul territorio regionale di famiglie che la utilizzano si stima un valore medio di consumo per abitazione pari a 4 t/anno. 

Per quanto riguarda il consumo di pellets si stima un valore medio per abitazione pari a 3,6 t/anno. 

I consumi medi mostrano notevoli differenze tra le diverse realtà provinciali. 

I consumi medi per unità famigliare si differenziano per zona altimetrica; in montagna si ha un consumo medio di biomassa legnosa pari a 4,6 t/anno mentre in pianura si consumano circa 4 t/anno. Questa differenza è da imputare all’utilizzo del riscaldamento a biomassa per maggiori superfici infatti mediamente in pianura nel 30% dei casi viene riscaldata una porzione di abitazione inferiore ai 40 mq mentre in 

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montagna solo il 15%; contrariamente in montagna le unità famigliari che utilizzano la biomassa per riscaldare porzioni di abitazione maggiori di 100 mq sono mediamente più del 30% e in pianura meno del 20%. 

La tabella 3‐8 riporta infine il consumo medio per abitazione in ciascuna provincia, suddiviso tra legna da ardere e pellets. 

Tabella 3-8 Consumo medio per abitazione per provincia t/anno

 

Consumo pro-famiglia [t/anno] Ferrara Bologna

Forli-Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna

Reggio-Emilia Rimini

Legna da ardere comune 3,73 3,52 4,96 3,86 4,75 4,37 3,48 4,29 4,09

Pellets 3,22 3,19 3,61 4,98 3,34 3,15 2,73 4,04 3,81

 

I combustibili utilizzati  

 L’analisi dei dati relativi al tipo di combustibile, utilizzato per il riscaldamento domestico è riportata in Tabella 3‐9. I risultati mostrano come meno del 10% degli intervistati utilizzano esclusivamente la legna. Il combustibile prevalente per il riscaldamento domestico è il metano (mediamente 86%), seguito dal G.P.L. 

 

Tabella 3-9 Uso esclusivo della biomassa

 

Bologna Forlì-

Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma Ravenna Reggio Emilia Rimini

Emilia-Romagna

Altri combustibili 93,6% 85,5% 92,4% 95,2% 92,1% 93,7% 91,8% 96,0% 94,7% 93,0%

Esclusivamente biomassa 6,4% 14,5% 7,6% 4,8% 7,9% 6,3% 8,2% 4,0% 5,3% 7,0%

 

 

 

 

 

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Tabella 3-10 Distribuzione geografica per provincia dei combustibili utilizzati per il riscaldamento domestico

 

BolognaForlì-

Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma RavennaReggio Emilia Rimini

Emilia-Romagna

Gas 76,04% 90,48% 88,20% 87,52% 89,82% 90,21% 89,42% 84,52% 91,61% 86,24%

Gasolio 4,17% 1,44% 1,09% 5,27% 1,23% 1,56% 2,44% 4,70% 3,02% 3,17%

G.P.L. 23,18% 8,23% 11,55% 11,84% 9,95% 8,78% 9,76% 12,84% 8,03% 12,79%

Altri 0,19% 0,87% 0,55% 0,05% 0,58% 0,83% 0,34% 1,30% 0,35% 0,53%

Nessun altro tipo di combustibile*

0,00% 0,37% 0,00% 0,17% 0,25% 0,04% 0,00% 0,11% 0,31% 0,12%

* famiglie che non utilizzano alcun tipo di combustile 

Figura 3-10 Distribuzione percentuale delle tipologie di combustibile

Gas 86%

Gasolio 3%

Esclusivamente biomassa 7%

Altri 1%

G.P.L. 10%

Altri combustubili

 

 

 

 

 

 

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Tipologia di abitazione  

L’indagine ha evidenziato che la biomassa è principalmente utilizzata in abitazioni singole o tipo villette a schiera (più del 70%) come riportato  in Tabella 3‐11. 

 

Tabella 3-11 Distribuzione della tipologia di abitazione in cui viene utilizzata la biomassa

 

BolognaForlì-

Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma RavennaReggio Emilia Rimini

Emilia-Romagna

Appartamento in edificio alto meno di 3 piani

17,1% 30,5% 21,4% 18,6% 21,6% 27,3% 21,8% 27,4% 30,9% 23,2%

Appartamento in edificio alto più di 3 piani

5,4% 4,6% 3,9% 4,3% 4,7% 4,9% 5,4% 6,1% 5,9% 5,0%

Villa a schiera 19,2% 15,3% 20,5% 19,7% 16,9% 15,9% 20,1% 15,4% 13,4% 17,6%

Villa singola 58,4% 49,6% 54,2% 57,5% 56,7% 51,9% 52,8% 51,1% 49,8% 54,2%

 

 

Le motivazioni per la scelta dell’uso della biomassa  

Uno degli obiettivi dell’indagine è stato di conoscere le motivazioni che portano a scegliere un apparecchio a biomassa rispetto ad un altro tipo di combustibile. 

Secondo il 50% degli intervistati tale tipo di scelta è dovuta a motivazioni di tipo economico; però vi è anche una motivazione estetica infatti quasi il 10% degli intervistati ha motivato questa scelta perché la legna “Riscalda gli ambienti”, “Arredamento/Atmosfera” e “Per compagnia/piacere”. 

 

 

 

 

 

 

 

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Figura 3-11 Distribuzione percentuale delle motivazioni per la scelta della legna

0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 40% 45% 50% 55%

Asciugare l'umidità

Non sa

Ecosostenibilità

Per stare in compagnia

Non ho alternative

M i trovo bene

Per risparmiare su altri combustibili

Comodità

Integrazione con altri tipi di combustibile

Per poter utilizzare il camino

Abitudine/Tradizione

Per la resa di calore

Disponibilità legname

Per poter cucinare sul fuoco

M i piace il calore del camino/stufa a legna

Per compagnia/Per piacere

Arredamento /Atmosfera

Il legno scalda maggiormente

Riscaldare gli ambienti

Risparmio /Convenienza

 

Analizzando le risposte per ciascuna provincia emergono alcune differenze come riportato in ad esempio nelle province di Forlì‐Cesena e Ravenna viene attribuita molta importanza alla possibilità di “Cucinare sul fuoco”. Tab. 3‐12. 

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Tabella 3-12 Distribuzione percentuale sul territorio delle motivazioni per la scelta della legna

 

 

Bologna Forlì-Cesena Ferrara Modena Piacenza Ravenna Parma Reggio Emilia Rimini

Risparmio/Convenienza 53% 42% 48% 58% 50% 48% 52% 55% 53%

Il legno scalda maggiormente 9% 5% 5% 15% 6% 7% 6% 6% 3%

Arredamento/Atmosfera 10% 6% 7% 9% 5% 8% 5% 6% 6%

Per compagnia/Per piacere 5% 8% 9% 7% 7% 5% 6% 8% 6%

Abitudine/Tradizione 2% 2% 2% 6% 2% 3% 3% 2% 1%

Mi piace il calore del camino/stufa a legna 1% 4% 2% 5% 5% 4% 4% 7% 9%

Disponibilità legname 3% 4% 3% 4% 3% 3% 3% 3% 4%

Integrazione con altri tipi di combustibile 5% 4% 1% 3% 2% 1% 1% 2% 2%

Per risparmiare su altri combustibili 3% 1% 1% 3% 3% 2% 1% 2% 1%

Per poter utilizzare il camino 6% 2% 1% 2% 2% 1% 3% 1% 2%

Comodità 2% 5% 3% 2% 3% 2% 1% 2% 2%

Non ho alternative 0% 1% 1% 1% 0% 0% 1% 1% 1%

Per poter cucinare sul fuoco 2% 7% 6% 1% 1% 11% 2% 2% 2%

Per stare in compagnia 0% 1% 0% 1% 1% 1% 0% 1% 0%

Riscaldare gli ambienti 0% 19% 18% 1% 20% 13% 17% 15% 12%

Mi trovo bene 0% 1% 1% 1% 1% 0% 1% 1% 1%

Ecosostenibilità 1% 0% 1% 0% 0% 0% 1% 0% 0%

Produrre acqua calda 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0%

Per la resa di calore 7% 3% 3% 0% 4% 0% 2% 0% 9%

Asciugare l'umidità 0% 0% 0% 0% 0% 0% 1% 0% 0%

Non sa 1% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0% 0%

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Modalità di approvvigionamento  

Per quanto riguarda le modalità do approvvigionamento delle biomassa da quanto dichiarato dagli intervistati emerge, sul territorio regionale, una distribuzione equa tra l’autoproduzione, l’acquisto presso negozi e il reperimento da conoscenti come riportato in Figura 3‐12

 

Figura 3-12 Distribuzione percentuale delle modalità di approvigionamento

Privati (conoscenti, contadini...) Negozi e rivenditori privati Autoproduzione\raccolta

 

 

I dati per singola provincia, riportati in  Tabella 3‐13, mostrano  delle significative differenze in particolare sull’importanza dell’autoproduzione. 

 

Tabella 3-13 Distribuzione percentuale delle modalità di approvvigionamento

Bologna

Forlì-Cesena Ferrara Modena Piacenza Parma Ravenna

Reggio Emilia Rimini

Privati (conoscenti, contadini...)

30% 37% 35% 30% 34% 29% 33% 31% 34%

Negozi e rivenditori privati

29% 29% 33% 28% 36% 30% 31% 25% 28%

Autoproduzione\raccolta 41% 34% 31% 42% 30% 41% 36% 44% 38%

 

 

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4. Disaggregazione dei consumi a dettaglio comunale  

I risultati del sondaggio sul consumo di legna da ardere elaborati da TQL hanno fornito i dati di consumo per tipologia di combustibile e di combustore, aggregati per zona altimetrica e provincia. Tali dati sono stati successivamente elaborati da ARPA al fine di ottenere una stima a dettaglio comunale. 

I dati relativi al consumo di biomassa legnosa sono stati disaggregati per comune sulla base di una variabile proxy definita in funzione delle superfici riscaldate a legna (censimento ISTAT 2001) e dei gradi giorno del comune stesso. Il peso della variabile proxy di ciascun comune è stato calcolato rispetto alla provincia di appartenenza e della zona altimetrica, ottenendo i risultati mostrati nella tabella seguente: 

Provincia Zona altimetrica [t/anno]

Ferrara Pianura 84.734

Pianura 164.893

Collina 39.375Bologna

Montagna 35.634

Pianura 145.373Forli-Cesena

Collina 29.253

Pianura 152.171

Collina 12.342Modena

Montagna 59.267

Pianura 93.587

Collina 70.092Parma

Montagna 32.027

Pianura 73.738

Collina 48.489Piacenza

Montagna 11.318

Ravenna Pianura 113.205

Pianura 131.652

Collina 42.178Reggio-Emilia

Montagna 35.639

Pianura 58.783Rimini

Collina 31.298

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Pianura 1.018.134

Collina 273.028Emilia-Romagna

Montagna 181.435

1.472.597

 

I consumi specifici per tipologie di combustore sono poi stati stimati per ogni comune della regione a partire dai dati di consumo, ricavati come descritto sopra ed ipotizzando la distribuzione d’uso delle diverse tecnologie omogenea per ogni provincia e zona altimetrica mostrata in Tabella 4‐1: 

Tabella 4-1 Distribuzione d’uso delle tecnologie di combustione per provincia e zona altimetrica

Provincia Zona-altimetrica Combustore

Caminetto aperto 53%

Caminetto chiuso-stufa 37%Ferrara Pianura

Strumenti innovativi-pellets 9%

Caminetto aperto 58%

Caminetto chiuso-stufa 33%Pianura

Strumenti innovativi-pellets 9%

Caminetto aperto 56%

Caminetto chiuso-stufa 31%Collina

Strumenti innovativi-pellets 13%

Caminetto aperto 44%

Caminetto chiuso-stufa 44%

Bologna

Montagna

Strumenti innovativi-pellets 11%

Caminetto aperto 59%

Caminetto chiuso-stufa 31%Pianura

Strumenti innovativi-pellets 10%

Caminetto aperto 46%

Caminetto chiuso-stufa 43%

Forli-Cesena

Collina

Strumenti innovativi-pellets 11%

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Caminetto aperto 53%

Caminetto chiuso-stufa 33%Pianura

Strumenti innovativi-pellets 14%

Caminetto aperto 41%

Caminetto chiuso-stufa 45%Collina

Strumenti innovativi-pellets 14%

Caminetto aperto 41%

Caminetto chiuso-stufa 44%

Modena

Montagna

Strumenti innovativi-pellets 14%

Caminetto aperto 44%

Caminetto chiuso-stufa 43%Pianura

Strumenti innovativi-pellets 13%

Caminetto aperto 42%

Caminetto chiuso-stufa 49%Collina

Strumenti innovativi-pellets 9%

Caminetto aperto 27%

Caminetto chiuso-stufa 61%

Parma

Montagna

Strumenti innovativi-pellets 13%

Caminetto aperto 35%

Caminetto chiuso-stufa 52%Pianura

Strumenti innovativi-pellets 14%

Caminetto aperto 29%

Caminetto chiuso-stufa 59%Collina

Strumenti innovativi-pellets 12%

Caminetto aperto 23%

Caminetto chiuso-stufa 64%

Piacenza

Montagna

Strumenti innovativi-pellets 13%

Caminetto aperto 61%Ravenna Pianura

Caminetto chiuso-stufa 30%

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Strumenti innovativi-pellets 9%

Caminetto aperto 38%

Caminetto chiuso-stufa 44%Pianura

Strumenti innovativi-pellets 17%

Caminetto aperto 34%

Caminetto chiuso-stufa 55%Collina

Strumenti innovativi-pellets 10%

Caminetto aperto 27%

Caminetto chiuso-stufa 65%

Reggio-Emilia

Montagna

Strumenti innovativi-pellets 8%

Caminetto aperto 50%

Caminetto chiuso-stufa 37%Pianura

Strumenti innovativi-pellets 13%

Caminetto aperto 46%

Caminetto chiuso-stufa 50%

Rimini

Collina

Strumenti innovativi-pellets 5%

 

La distribuzione territoriale  dei consumi di biomassa legnosa e della tecnologia utilizzata è riportata in allegato (Figura Mappa dei consumi e della tecnologia utilizzata aggregati per provincia e zona altimetrica). La mappa mostra i consumi di ogni comune suddivisi in 5 intervalli (ton/anno) ed il tipo di combustore utilizzato nelle diverse fasce altimetriche di ciascuna provincia. 

 

5. Stima delle emissioni Il passo successivo è stato quello di stimare le emissioni di inquinanti atmosferici dovuti alla combustione di biomassa ad uso domestico. Le emissioni dipendono dalla quantità e dal tipo di biomassa  bruciata e dall’apparecchio utilizzato. I fattori di emissione utilizzati per la stima delle emissioni sono riportati nella Tabella 3‐5‐1).  I fattori di emissione sono dedotti dalle seguenti fonti: 

TNO‐MEP (2003): Data collected within the CEPMEIP project (Co‐ordinated European Programme on Particulate Matter Emission Inventories Projections and Guidance) www.air.sk/tno/cepmeip  

EPA, 2003: FIRE, Air CHIEF version 10, Emission Factor and Inventory Group EMAD/OAQPS, EPA 454/C‐03‐001, January 2003 

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IPCC, 2003: EFDB, Emission Factor Database, IPCC‐NGGIP, CD ROM version 1, December 2003 (http://www.ipcc‐nggip.iges.or.jp) 

Tabella 3-5-1 Fattori di emissione per la combustione della biomassa in funzione dell’apparecchio utilizzato

 

emissione consumo

combustibile CH4 CO COV N2O NH3 NOx PM10 SO2

Camino aperto g GJ 320 5600 2800 14 10 100 500 13

Sistema BAT a legna o stufa pellets g GJ 320 1100 110 14 10 100 70 13

Sistema BAT pellets g GJ 320 620 60 14 10 100 30 13

Stufa o caldaia innovativa g GJ 320 2300 550 14 10 60 150 13

Stufa tradizionale, camino chiuso o inserto g GJ 320 5600 1100 14 10 100 250 13

  

Come si nota dalla tabella I fattori di emissione sono  espressi in g/Gj  di combustibile utilizzato, mentre i risultati dell’indagine esprimono i consumi in t/anno. Per stimare le emissioni è pertanto stato necessario convertire le t di biomassa  in Gj. 

Le emissioni  inquinanti per ciascuna provincia sono riportate nella Tabella 3‐5‐2 , mentre la Tabella 3‐4‐3 riporta il riepilogo delle emissioni suddivise per zona altimetrica. 

 

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Tabella 3-5-2 Emissioni da combustione di biomassa ad uso domestico t/anno per provincia

 

Provincia CH4 CO COV N2O NH3 NOx PM10 SO2

Piacenza 447 7.053 2.103 20 14 138 425 18

Parma 654 10.503 3.408 29 20 201 671 27

Reggio Emilia 700 10.976 3.369 31 22 216 672 28

Modena 748 11.713 4.204 33 23 232 812 30

Bologna 802 13.051 4.863 35 25 247 925 33

Ferrara 283 4.608 1.684 12 9 88 322 11

Ravenna 379 6.214 2.399 17 12 117 451 15

Forlì-Cesena 609 9.969 3.718 27 19 185 707 25

Rimini 301 4.878 1.712 13 9 93 331 12

Emilia-Romagna 4.924 78.965 27.460 215 154 1.517 5.316 200

 

 

Tabella 3-5-3 Emissioni da combustione di biomassa ad uso domestico t/anno per zona altimetrica

 

Zona altimetrica CH4 CO COV N2O NH3 NOx PM10 SO2

Collina 647 10.542 3.393 28 20 199 666 26

Montagna 608 9.764 2.989 27 19 186 596 25

Pianura 3.670 58.659 21.078 161 115 1.132 4.053 149

 

 

Considerando le emissioni in funzione del tipo di apparecchio utilizzato (Figura 3‐1) si evidenzia che la combustione della legna in sistemi tradizionali nel suo complesso è responsabile di più del 90% delle emissioni; tra i sistemi di combustione  il contributo dato dal caminetto aperto risulta preponderante. Risulta invece poco rilevante il contributo dei sistemi a miglior tecnologia (sistemi BAT) e basati su tecnologie innovative. 

 

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Figura 3-1 Distribuzione percentuale delle emissioni in funzione dell’apparecchio utilizzato

 

0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100%

CH4

CO

COV

N2O

NH3

NOx

PM10

SO2

Altri sistemi (stufe caminetti cucine ecc.) Camino apertoSistema BAT a legna o stufa pellets Sistema BAT pelletsStufa o caldaia innovativa Stufa tradizionale, camino chiuso o inserto

 

Considerando le emissioni di PM10 in relazione alla quantità di biomassa combusta espressa in Mj per ciascuna provincia  (Figura 3‐2) si evidenzia una relazione non lineare tra le due grandezze dovuta alla diversa diffusione dell’uso della stufa a legna. La differenza risulta particolarmente evidente confrontando le province di Piacenza e Ravenna dove si nota che ad un maggior consumo di biomassa nella provincia di Piacenza corrisponde una minor emissione. Questo effetto è dovuto alladiversa diffusione dell’uso della stufa a legna , molto diffusa nel territorio piacentino (42%), rispetto al camino aperto, più diffuso nel territorio ravennate  (58%) ed al fatto che il fattore di emissione (FE) di PM10 per le stufe risulta molto inferiore rispetto a quelli del camino aperto.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Figura 3-2 Emissioni di PM10 [t/anno] – Biomassa combusta [Mj]

0

100

200

300

400

500

600

700

800

900

1000

Piacenz

aParm

a

Reggio

Emilia

Modena

Bologn

a

Ferrara

Ravenna

Forlì

Rimini

t/ann

o

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

Mig

liaia

Mj

PM10 Mj 

 

6. Confronto con i risultati delle indagini precedenti Per poter valutare i risultati forniti dalla ricerca effettuata nel 2010 ed illustrati nei capitoli precedenti, è opportuno effettuare un confronto coi dati risultanti di precedenti rilevazioni.  Per  mettere in evidenza i principali trend relativi alle modalità e alle quantità di utilizzo del legname e dei suoi derivati risulta particolarmente interessante effettuare  un confronto con la rilevazione effettuata nel 2006 da ARPA Lombardia2 . Nel confrontare i risultati delle due diverse indagini si deve tener presente che le due rilevazioni sono state effettuate su campioni di diversa numerosità:12.150 interviste nel 2010 e 380 nel 2006. 

29

 

 

 

                                                            

2010

2 ARPA Lombardia, “Stima dei consumi di legna da ardere per riscaldamento ed uso domestico in Italia”; 2001 Indagine ENEA-CIRM (1997), indagine ENEA-ATESIA (1999) sul consumo di biomasse

FAMIGLIE UTENTI

3 281

FAMIGLIE UTENTI 2006 - 21.373

3 6 6 4

22,7 % 

21,4 % 

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Il confronto mostra una diminuzione del numero di famiglie utilizzatrici di legname che passano da 376.654 famiglie della precedente stima , a 355.281 famiglie della stima  attuale, con una variazione negativa in termini assoluti pari a 21.373 nuclei familiari. 

Come mostrano i dati rilevati diminuisce la percentuale regionale di utilizzo di legname e biomasse legnose che dal 22,7% fatto registrare nel 2006 si attesta attualmente al 21,4%. 

Poiché nella ricerca svolta da ARPA Lombardia riferita all’anno 2006 tutte le elaborazioni relative alle modalità di utilizzo del legname sono state effettuate solo sulla parte del campione che dichiarava un utilizzo frequente di tale combustibile (oltre 5 volte all’anno), per  garantire una migliore confrontabilità tra i dati ricavati nei due studi sono stati esclusi dai dati relativi all’anno 2010 i casi relativi ai consumatori non frequenti (meno di 5 volte all’anno). 

Tra gli obiettivi dell’indagine vi era quello di valutare il trend delle  quantità di biomassa consumate in Emilia‐Romagna per il riscaldamento e la cottura dei cibi . Il confronto  con le precedenti indagini  è mostrato nella Figura 4‐1. 

 

Figura 4-1 Confronto consumo di biomassa in Emilia-Romagna

1.297.388

977.982932.336

1.472.597

0

200000

400000

600000

800000

1000000

1200000

1400000

1600000

ENEA 1997 ENEA 1999 APAT/ARPA 2006 ARPA 2010

 

 

 

30

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I dati 2010 portano a stimare  Emilia‐Romagna un consumo di tale biomassa ad uso domestrico pari a 1,4 milioni di tonnellate. Rispetto alle precedenti indagini si evidenzia un sostanziale incremento della quantità consumata in regione. Infatti dall’indagine condotta nel 2006 da APAT/ARPA Lombardia si stimava un consumo regionale pari  932.336 tonnellate. D’altro canto si evidenzia una diminuzione del numero di famiglie utilizzatrici (riduzione del 1,3%).  

Dall’analisi dei dati raccolti si ipotizza che tale incremento sia dovuto all’aumento del numero delle famiglie che utilizzano frequentemente il legname (più di 5 volte l’anno); infatti nel 2006 si stimava  che i nuclei familiari abituali utilizzatori della biomassa  fossero 271.000, mentre dall’indagine attuale (2010) si stima  che i consumatori abituali siano saliti a  348.000, con un incremento pari al 28%. 

Il confronto relativo agli strumenti utilizzati per la combustione del legname (Errore. L'autoriferimento non è valido per un segnalibro.) conferma il largo utilizzo degli strumenti tradizionali che nel 2010 fanno registrare una percentuale di utilizzo pari a 79,8%. 

 

Figura 4-2 Confronto tipologia di apparecchio

 

 

 

 

 

 

 

46.5%

33.3%

8.5%

3.1%

7.1%

0.8% 0.7%

36.0% 36.3%

19.2%

7.3%

1.1%

Caminetto aperto tradizionale

Stufa a legna Caminetto chiuso o inserto camino

Caldaia innovativa o

avanzata a legna

Stufa automatica a pellets cippato

Forno a legna Barbecue

 

L’indagine evidenzia altresì  un utilizzo del caminetto chiuso o inserto camino molto inferiore rispetto al precedente studio (che dal 19,2% del 2006 passa all’8,5% del 2010) anche altre tipologie di combustore (strumenti innovativi a legna) decrescono, passando  dal 7,3% del 2006 al 3,1% del 2010. Da segnalare l’incremento della quota di utilizzo della stufa automatica a pellets/cippato (7,1%) che nel 2006 aveva fatto registrare percentuali minime (1,1%). 

Dal confronto tra i risultati per zona altimetrica del 2010 (cap. 2.3) e del 2006 (dato nazionale) relativamente agli apparecchi utilizzati è possibile analizzare gli strumenti principalmente utilizzati per la combustione del legname in ciascuna zona. Si evidenzia il massiccio utilizzo della stufa a legna nelle zone di montagna (52%), mentre in pianura lo strumento maggiormente utilizzato è il caminetto aperto tradizionale (55%). 

Il confronto relativo consumo medio di legname (Tabella 4‐1) viene effettuato coi precedenti risultati a livello nazionale del 2006. I dati mostrano una media di utilizzo regionale (4,10 tonnellate per nucleo familiare) di poco al di sotto della media nazionale (4,30 t). Entrambe le rilevazioni evidenziano che la 

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quantità di consumo di legname varia nelle diverse zone altimetriche raggiungendo quote più elevate nelle zone di montagna (4,60 t). 

 

Tabella 4-1 Confronto consumo medio per unità abitativa per zona altimetrica

 

Consumo medio per abitazione Regione Pianura Collina Montagna

APAT/ARPA Lombardia 2006 4,3 3,7 4,3 5,2

ARPA 2010 4,1 3,95 4,4 4,6

 

 

Si evidenzia che la stima del consumo totale di legname a livello regionale si attesta a circa 1,4 milioni di tonnellate. Circa 2/3 del consumo totale regionale (978.803 tonnellate) vengono consumati nelle zone di pianura dell’Emilia Romagna mentre il restante 1/3 del consumo si ripartisce nelle restanti zone altimetriche (269.452 in collina e 180.727 in montagna). 

Il grafico successivo mostra il consumo medio di legname per tipologia di abitazione posseduta. Il consumo di legname tende ovviamente a raggiungere livelli più elevati di utilizzo nelle ville singole (4,47 tonnellate medie per nucleo familiare) mentre fa registrare consumi più contenuti negli appartamenti e nelle ville a schiera. 

Figura 4-3 Confronto consumo per unità abitativa per tipologia di abitazione

3,734,47

3,513,80

5,30

4,40

3,003,60

Appartamento (edificio < 3piani)

Appartamento (edificio > 3piani)

Villa a schiera Villa singola

ARPA ARPA-APAT  

Se si confrontano i dati risultanti dall’attuale indagine con quelli dell’indagine del 2006 (dato nazionale) si può verificare come negli appartamenti (in edifici sia al di sopra che al di sotto dei tre piani) il consumo di legname sia sensibilmente aumentato. Nelle altre due tipologie di abitazione invece i consumi di legname si attestano su livelli più bassi rispetto alla precedente indagine; nelle ville a schiera si passa dalle 4,4 t del 2006 alle 3,51 t del 2010 mentre nelle ville singole il consumo di 5,3 t si contrae sino a raggiungere 4,47 t nel 2010. (Figura 4‐4) 

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L’analisi del tipo di combustibili utilizzati evidenzia che nel 2010 solo il 6,7% della popolazione dichiara di utilizzare la legna come unico combustibile per il riscaldamento e la cottura degli alimenti (nella precedente indagine tale percentuale era dell’11,8%).  

 

Figura 4-4 Confronto penetrazione tipologia di combustibili

6,7%0,6%2,9%

11,7%

78,7%

8,0%3,2%

13,2%

63,9%

11,8%

Solo la legna Gas G.P.L. Gasolio Altro

ARPA ARPA-APAT

 

L’indagine del 2010 conferma inoltre  che il gas è il combustibile maggiormente utilizzato in combinazione con il legname per soddisfare le esigenze domestiche; la quota percentuale di tale combustibile è ulteriormente cresciuta rispetto al 2006 passando dal 63,9% al 78,7%. Il GPL e il gasolio confermano le quote di utilizzo del 2006 senza subire sostanziali variazioni. 

La legna da ardere (89,9%) si conferma, come nel 2006, il tipo di legname più utilizzato dalle famiglie dell’Emilia-Romagna, come si legge dalla

Figura 4‐5. La sua percentuale di utilizzo si abbassa rispetto alla precedente rilevazione ma si mantiene stabilmente attorno al 90%. Il pellets incrementa notevolmente la sua quota di utilizzo passando dal 3,4%  del  2006  all’8,5%  attuale.  Il  cippato  e il  legno lavorato  confermano  anche  in  questa  indagine  il  loro scarso utilizzo facendo registrare delle percentuali minime che solo nel caso specifico del legno lavorato superano l’1%. 

Figura 4-5 Confronto percentuale d’uso per tipologia di biomassa

 89.9%

1.6% 8.5% 0.2% 1.5%

98.2%

1.8% 3.4%

Legna da ardere comune

Legno lavorato Pellets Cippato Altro

 

 

 

 

 

 

 

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I canali di approvvigionamento (Figura 4‐6) maggiormente utilizzati sono quello privato (38,8%) e quello dell’autoproduzione/raccolta (43,2%). Rispetto alla precedente indagine si evidenzia la crescita esponenziale del canale negozi e rivenditori che nel 2006 faceva registrare una percentuale di utilizzo pari a 3,3%. Nel 2010 tale canale viene utilizzato nel 34,8% dei casi  (probabilmente tale incremento è in parte dovuto all’aumento nel consumo del pellets che può essere acquistato solo attraverso tale canale). 

Figura 4-6 Confronto modalità di approvvigionamento

 

 

ARPA 2010

34

 

Infine, nella Errore. L'origine riferimento non è stata trovata. si riporta il confronto tra le emissioni stimate sulla base dei dati ricavati dalla presente indagine e le emissioni stimate nell’ambito dell’inventario regionale 2007; si evidenzia un sostanziale aumento delle emissioni per tutti gli inquinanti indagati ad eccezione degli NMVOC inquinante per cui sono stati aggiornati i FE (EEA Guidebook: ultima versione 2009). 

Tabella 4-2 Confronto emissioni

 

NOx PM10 NMVOC CO SOx N2O CH4

2010 1.517 5.316 27.460 78.965 200 215 4.924

2007 804 4.091 36.046 62.362 152 162 3.729

47% 23% -31% 21% 24% 25% 24%

 

 

38,8%

0,6%

43,2%34,8%

10,20%

44,5%

3,3%

53,7%

Privati Negozi e rivenditori Autoproduzione\raccolta Altro canale

ARPA-APAT

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APPENDICE:

mappe della distribuzione territoriale dei consumi e delle emissioni in atmosfera

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Figura Mappa dei consumi e della tecnologia utilizzata aggregati per provincia e zona altimetrica

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Figura Emissioni PM10 disaggregati a dettaglio comunale

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Page 41: Risultati dell’indagine sul consumo domestico di ... · almeno una volta al mese. ... Figura 3-2 Frequenza di utilizzo dei materiali legnos i per il riscaldamento ed il cucinare

Figura Emissioni NOx disaggregati a dettaglio comunale

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Page 42: Risultati dell’indagine sul consumo domestico di ... · almeno una volta al mese. ... Figura 3-2 Frequenza di utilizzo dei materiali legnos i per il riscaldamento ed il cucinare

Figura Emissioni NMVOC disaggregati a dettaglio comunale

 

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