RISTRUTTURAZIONE E RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DI … · COOPERATIVA ARCHITETTI ED INGEGNERI...

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COMMITTENTE: UNIVERSITA' DI TRIESTE

OGGETTO: RISTRUTTURAZIONE E RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DI DUEPADIGLIONI POSTI NEL COMPRENSORIO DELLEX OSPEDALEPSICHIATRICO DI SAN GIOVANNI A TRIESTE. COMPRENDENTEPADIGLIONE F1 DENOMINATO DEGLI EX TRANQUILLI UOMINI EPADIGLIONE F2 EX CUCINE ENTRAMBI COLLOCATI IN POSIZIONEBARICENTRICA AL COMPRENSORIO DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO.

PIANO DI MANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n. 207)

COOPERATIVA ARCHITETTI ED INGEGNERI PROGETTAZIONE

REGGIO EMILIA

MANUALE D'USO

COMUNE DI TRIESTE

TRIESTE, 23/04/2012

IL TECNICO

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Manuale d'Uso

Comune di: COMUNE DI TRIESTE

Provincia di:

Oggetto: RISTRUTTURAZIONE E RIORGANIZZAZIONE FUNZIONALE DI DUEPADIGLIONI POSTI NEL COMPRENSORIO DELLEX OSPEDALEPSICHIATRICO DI SAN GIOVANNI A TRIESTE. COMPRENDENTEPADIGLIONE F1 DENOMINATO DEGLI EX TRANQUILLI UOMINI EPADIGLIONE F2 EX CUCINE ENTRAMBI COLLOCATI IN POSIZIONEBARICENTRICA AL COMPRENSORIO DELL'OSPEDALE PSICHIATRICO.

Gli edifici si trovano nella parte alta del Comprensorio ex O.O.P. di S. Giovanni. La zona dell'ex O.P.P. costituisce un compendio urbanistico oggi completamente destinato all'uso pubblico e di assoluto pregio ambientale, in cui gli edifici gi facenti parte del vecchio Ospedale Psichiatrico Provinciale, in maggioranza gi recuperati e riutilizzati, risultano immersi in un maestoso parco in declivio, oggi aree verde urbana, recentemente risistemato e curato, nel quale vi predominanza di essenze d'alto fusto anche assai pregiate. Esso sito a margine del rione urbano di San Giovanni, che a sua volta appartenente alla media periferia urbana ed in stretto collegamento col centro citt, nonch ricco di servizi di ogni tipo.

All'interno del Comprensorio sono situati alcuni Dipartimenti universitari, quali Scienza delle Terre, Scienze Geologiche, Biologia, il Museo dell'Antartide, nonch altre strutture accademiche.

La palazzina F1 si compone di due piani fuori terra pi una parte di piano interrato (circa 600 mq) per un'altezza totale fuori terra di circa 8,50 metri, mentre la superficie coperta del fabbricato pari a circa 815 metri quadrati, raggiungendo il volume complessivo di 9120 metri cubi.La palazzina F1 sar adibita a sede dei Servizi Generali della Facolt e del Dipartimento di Psicologia, degli studi dei docenti e spazi di supporto.Il progetto prevede la ristrutturazione della palazzina con le demolizioni, i necessari lavori sulle fondazioni in funzione dei nuovi carichi, il recupero delle murature perimetrali, il trattamento dei solai e dei serramenti esterni, il restauro dell'intonaco esterno con recupero dei fregi decorativi, il rifacimento del tetto che manterr la configurazione attuale, la nuova distribuzione interna dei locali completa di finiture, pavimenti e rivestimenti, i nuovi servizi igienici, i serramenti interni, ed ogni altra opera muraria e di finitura necessaria. Sar realizzata la sistemazione delle aree esterne di pertinenza, del marciapiede di contorno, della scalinata in pietra e del raccordo stradale di immissione. L'impiantistica sar realizzata ex novo e comprender l'impianto fognario, l'impianto idrico e sanitario, la nuova centrale termica a metano allacciata alla rete urbana, l'impianto di climatizzazione estate-inverno, la cabina elettrica di consegna e trasformazione, la rete distributiva di forza motrice, i quadri elettrici generale, di piano e di zona, l'impianto d'illuminazione normale, l'illuminazione di emergenza, l'illuminazione esterna negli immediati dintorni, l'impianto di rilevazione incendi, l'impianto telefonico e di trasmissione dati organicamente collegato alle analoghe reti universitarie. Inoltre un impianto di ascensore, idranti, segnaletica di sicurezza, estintori e quant'altro necessario.

La palazzina Ex Cucine F2 si compone di due piani fuori terra pi una parte di piano interrato per un'altezza totale fuori terra di circa 8,00 metri, mentre la superficie coperta del fabbricato pari a circa 800 metri quadrati, raggiungendo il volume complessivo di 6425 metri cubi.L'intervento sulla palazzina ex cucine F2 sar simile a quanto sopra descritto con la dotazione di un nuovo vano scala di comunicazione, l'adattamento del portico anteriore a zona ingressi, mentre l'area posteriore sar adibita ad uscite di sicurezza. Vi saranno aule minori e sale studio, nonch spazi per la circolazione, la sosta e lo studio indipendente.Il progetto pi generale tiene conto della futura ristrutturazione dell'adiacente edificio denominato Vecchia Lavanderia, il cui utilizzo in corso di definizione.

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Manuale d'Uso

Elenco dei Corpi d'Opera:

01 STRUTTURE

02 RESTAURO E RIPRISTINO

03 EDILIZIA: CHIUSURE ESTERNE

04 EDILIZIA: PARTIZIONI E FINITURE INTERNE

05 IMPIANTI DI SICUREZZA

06 IMPIANTI TECNOLOGICI

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Manuale d'Uso

Le strutturei rappresentano quelle unit tecnologiche, realizzate con la funzione di resistere alle azioni e ai carichi esterni a cui sono soggette durante il loro ciclo di vita, assicurandone requisiti e livelli prestazionali secondo la normativa e la legislazione vigente. Le strutture possono essere costituite da singoli elementi strutturali e/o dall'unione di pi elementi secondo schemi di progetto e di verifica strutturale. E' opportuno effettuare verifiche e controlli approfonditi sulle strutture particolarmente al manifestarsi di calamit naturali, sismi, nubifragi, ecc..

Unit Tecnologiche:

01.01 Opere di fondazioni

01.02 Strutture in elevazione in c.a.

01.03 Strutture in elevazione in acciaio

01.04 Strutture in elevazione in muratura portante

01.05 Solai

01.06 Coperture

STRUTTURECorpo d'Opera: 01

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 01.01

Insieme degli elementi tecnici orizzontali del sistema edilizio avente funzione di separare gli spazi interni del sistema edilizio dalterreno sottostante e trasmetterne ad esso il peso della struttura e delle altre forze esterne.In particolare si definiscono fondazioni superficiali o fondazioni dirette quella classe di fondazioni realizzate a profondit ridotterispetto al piano campagna ossia l'approfondimento del piano di posa non elevato.Prima di realizzare opere di fondazioni superficiali provvedere ad un accurato studio geologico esteso ad una zonasignificativamente estesa dei luoghi d'intervento, in relazione al tipo di opera e al contesto geologico in cui questa si andr acollocare.Nel progetto di fondazioni superficiali si deve tenere conto della presenza di sottoservizi e dellinfluenza di questi sulcomportamento del manufatto. Nel caso di reti idriche e fognarie occorre particolare attenzione ai possibili inconvenienti derivantida immissioni o perdite di liquidi nel sottosuolo. opportuno che il piano di posa in una fondazione sia tutto allo stesso livello. Ove ci non sia possibile, le fondazioni adiacenti,appartenenti o non ad un unico manufatto, saranno verificate tenendo conto della reciproca influenza e della configurazione deipiani di posa. Le fondazioni situate nellalveo o nelle golene di corsi dacqua possono essere soggette allo scalzamento e percivanno adeguatamente difese e approfondite. Analoga precauzione deve essere presa nel caso delle opere marittime.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.01.01 Fondazioni in CA e in muratura

Opere di fondazioni

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.01.01

Fondazioni in CA e in muratura

Unit Tecnologica: 01.01

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Cedimenti

Dissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta dellafondazione.

01.01.01.A02 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.01.A03 Distacchi murari

Distacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti.

01.01.01.A04 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura

Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degliagenti atmosferici.

01.01.01.A06 Fessurazioni

Degradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuit del materiale e che pu implicare lo spostamentoreciproco delle parti.

01.01.01.A07 Lesioni

L'utente dovr soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali.

Le fondazioni in CA sono realizzate generalmente per edifici in muratura e/o per consolidare fondazioni esistenti che devonoassolvere alla finalit di distribuire adeguatamente i carichi verticali su una superficie di terreno pi ampia rispetto alla base delmuro, conferendo un adeguato livello di sicurezza. Infatti aumentando la superficie di appoggio, le tensioni di compressione cheagiscono sul terreno tendono a ridursi in modo tale da essere inferiori ai valori limite di portanza del terreno.

Le fondazioni in muratura sono realizzate generalmente per edifici in muratura o pietra che devono assolvere alla finalit didistribuire adeguatamente i carichi verticali su una superficie di terreno pi ampia rispetto alla base del muro, conferendo unadeguato livello di sicurezza. Infatti aumentando la superficie di appoggio, le tensioni di compressione che agiscono sul terrenotendono a ridursi in modo tale da essere inferiori ai valori limite di portanza del terreno. Le fondazioni in muratura potratto essere ditipo con conci in laterizio, in pietra sbozzata o misti pietra-laterizio.

Opere di fondazioni

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Manuale d'Uso

Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.

01.01.01.A08 Non perpendicolarit del fabbricato

Non perpendicolarit dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa.

01.01.01.A09 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A10 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

01.01.01.A11 Umidit

Presenza di umidit dovuta spesso per risalita capillare.

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 01.02

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azionidi varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. Inparticolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoliverticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. Le strutture in c.a. permettono di realizzare unaconnessione rigida fra elementi, in funzione della continuit della sezione ottenuta con un getto monolitico.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.02.01 Opere in CA: Travi, Solette, Pareti

Strutture in elevazione in c.a.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.02.01

Opere in CA: Travi, Solette, Pareti

Unit Tecnologica: 01.02

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavit di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit con andamento adiverticoli si pu usare il termine alveolizzazione a cariatura.

01.02.01.A02 Cavillature superficiali

Sottile trama di fessure sulla superficie del calcestruzzo.

01.02.01.A03 Corrosione

Decadimento delle armature metalliche all'interno del calcestruzzo a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente(ossigeno, acqua, anidride carbonica, ecc.).

01.02.01.A04 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.02.01.A05 Disgregazione

Non compromettere l'integrit delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico,lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare ilcontesto circostante. Le travi in cemento armato utilizzano le caratteristiche meccaniche del materiale in modo ottimale resistendoalle azioni di compressione con il coglomerato cementizio ed in minima parte con l'armatura compressa ed alle azioni di trazione conl'acciaio teso. Le travi si possono classificare in funzione delle altezze rapportate alle luci, differenziandole in alte, normali, inspessore ed estradossate, a secondo del rapporto h/l e della larghezza.

Le solette sono elementi orizzontali e inclinati interamente in cemento armato. Offrono un'ottima resistenza alle alte temperature edinoltre sono capaci di sopportare carichi elevati anche per luci notevoli. Pertanto trovano maggiormente il loro impiego negli edificiindustriali, depositi, ecc. ed in quei locali dove sono previsti forti carichi accidentali (superiori ai 600 kg/m2). Possono essereutilizzati sia su strutture di pilastri e travi anch'essi in c.a. che su murature ordinarie.

Le pareti sono elementi architettonici verticali, formati da volumi piani con spessore ridotto rispetto alla lunghezza e alla larghezza.Possono avere andamenti rettilineo e/o con geometrie diverse. In generale le pareti delimitano confini verticali di ambienti. Inoltre lepareti di un edificio si possono classificare in:- pareti portanti, che sostengono e scaricano a terra il peso delle costruzioni (in genere quelle perimetrali, che delimitano e separanogli ambienti interni da quelli esterni).- pareti non portanti (che sostengono soltanto il peso proprio).

Strutture in elevazione in c.a.

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Manuale d'Uso

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.01.A06 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.01.A07 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.01.A08 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.01.A09 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.01.A10 Esposizione dei ferri di armatura

Distacchi ed espulsione di parte del calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura dovuta a fenomeni dicorrosione delle armature metalliche per l'azione degli agenti atmosferici.

01.02.01.A11 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni di ritiro del calcestruzzo e/o altri eventi.

01.02.01.A12 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

01.02.01.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.01.A14 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.01.A15 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.01.A16 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

01.02.01.A17 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

Pagina 10

Manuale d'Uso

01.02.01.A18 Spalling

Avviene attraverso lo schiacciamento e l'esplosione interna con il conseguente sfaldamento di inerti dovuto ad alte temperature neicalcestruzzi.

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 01.03

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azionidi varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. Inparticolare le strutture verticali sono costituite da aste rettilinee snelle collegate fra loro in punti detti nodi secondo una disposizionegeometrica realizzata in modo da formare un sistema rigidamente indeformabile. Le strutture in acciaio si possono distinguere in:strutture in carpenteria metallica e sistemi industrializzati. Le prime, sono caratterizzate dall'impiego di profilati e laminati daproduzione siderurgica e successivamente collegati medianti unioni (bullonature, saldature, ecc.); le seconde sono caratterizzate daun numero ridotto di componenti base assemblati successivamente a seconde dei criteri di compatibilit.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.03.01 Opere strutturali in acciaio: Travi, pilastri e controventi

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.03.01

Opere strutturali in acciaio: Travi, pilastri e controventi

Unit Tecnologica: 01.03

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 Corrosione

Decadimento degli elementi metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.01.A02 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.03.01.A03 Imbozzamento

Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimit dell'ala e/o dell'anima.

01.03.01.A04 Snervamento

Deformazione dell'elemento che si pu verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

Non compromettere l'integrit delle strutture. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le travi sono elementi strutturali, che si pongono in opera in posizione orizzontale o inclinata per sostenere il peso delle strutturesovrastanti, con una dimensione predominante che trasferiscono, le sollecitazioni di tipo trasversale al proprio asse geometrico,lungo tale asse, dalle sezioni investite dal carico fino ai vincoli, garantendo l'equilibrio esterno delle travi in modo da assicurare ilcontesto circostante. Le travi in acciaio sono realizzate mediante profilati (IPE, HE, C, L, ecc.) . Il loro impiego diffuso dovutodalla loro maggiore efficienza a carichi flessionali, infatti la concentrazione del materiale sulle ali, le parti pi distanti dal puntobaricentrico della sezione, ne aumentano la loro rigidezza flessionale. Vengono generalmente utilizzate nella realizzazione di telai inacciaio, per edifici, ponti, ecc..

I pilastri in acciaio sono elementi strutturali verticali portanti, in genere profilati e/o profilati cavi , che trasferiscono i carichi dellasovrastruttura alle strutture di ricezione delle parti sottostanti indicate a riceverli, posizionate e collegate con piatti di fondazione etirafondi. Sono generalmente trasportati in cantiere e montati mediante unioni (bullonature, chiodature, saldature, ecc.).Rappresentano una valida alternativa ai pilastri in c.a. realizzati in opera.

I controventi sono elementi strutturali verticali costituiti da aste progettate per dare una maggiore stabilit a particolari costruzioni.Vi sono tipologie strutturali diverse di controventi; quelli di tipo verticali, sono destinati a ricevere le risultanti costituenti le forzeorizzontali per ogni piano.

Strutture in elevazione in acciaio

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 01.04

Si definiscono strutture in elevazione gli insiemi degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi la funzione di resistere alle azionidi varia natura agenti sulla parte di costruzione fuori terra, trasmettendole alle strutture di fondazione e quindi al terreno. Inparticolare le strutture verticali sono costituite dagli elementi tecnici con funzione di sostenere i carichi agenti, trasmettendoliverticalmente ad altre parti aventi funzione strutturale e ad esse collegate. In particolare le costruzioni in muratura sono strutturerealizzate con sistemi di muratura in grado di sopportare azioni verticali ed orizzontali, collegati tra di loro da strutture di impalcato,orizzontali ai piani ed eventualmente inclinate in copertura, e da opere di fondazione.Le murature portanti possono essere di diverse tipologie. Nel presente progetto sono individuabuli:- Murature in laterizi: Si tratta di murature realizzate in mattoni faccia a vista disposti in modi diversi.- Murature in pietra: Si tratta di murature realizzate in conci di pietra sbozzati disposti in modo regolare.- Murature miste pietra-laterizio: Si tratta di murature realizzate da materiali diversi quali pietra calcarea utilizzata nei puntimaggiormente sollecitati (cantonali, archi, piedritti e stipiti delle finestre), laterizio per le cornici delle aperture e per la restanteparte della muratura.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.04.01 Murature portanti

01.04.02 Volte in mattoni

Strutture in elevazione in muratura portante

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.01

Murature portanti

Unit Tecnologica: 01.04

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.04.01.A02 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.04.01.A03 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.04.01.A04 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.04.01.A05 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.04.01.A06 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (cause

Non compromettere l'integrit delle pareti. Controllo periodico del grado di usura delle parti in vista. Riscontro di eventualianomalie.

Le murature sono costituite dallassemblaggio organizzato ed efficace di elementi e malta e possono essere a singolo paramento, sela parete senza cavit o giunti verticali continui nel suo piano, o a paramento doppio. In questo ultimo caso, se non possibileconsiderare un comportamento monolitico si far riferimento a normative di riconosciuta validit od a specifiche approvazioni delServizio Tecnico Centrale su parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. In particolare si tratta di murature composte daelementi squadrati disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta.Le murature in pietrame sono composte con pietrame di cava lavorato, posto in opera con strati pressoch regolari. Nel caso dielementi naturali, le pietre di geometria pressoch parallelepipeda, poste in opera in strati regolari, formano le murature di pietrasquadrata. Le murature in mattoni composte da mattoni disposti in corsi successivi e collegati mediante strati orizzontali di malta.Le murature miste sono composte pa parti in mattoni e da da parti in blocchi di pietra sbozzata, gli elementi sono disposti in corsisuccessivi e collegati mediante strati orizzontali di malta.

Strutture in elevazione in muraturaportante

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Manuale d'Uso

chimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.04.01.A07 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

01.04.01.A08 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

01.04.01.A09 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.04.01.A10 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

01.04.01.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.04.01.A12 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

01.04.01.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

01.04.01.A14 Mancanza di malta

Mancanza di malta tra i giunti della muratura.

01.04.01.A15 Incoerenza della malta

Scarsa coerenza della malta tra i giunti della muratura con riduzione della capacita' legante.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.04.02

Volte in mattoni

Unit Tecnologica: 01.04

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.04.02.A02 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.04.02.A03 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.04.02.A04 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.04.02.A05 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.04.02.A06 Esfoliazione

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

I fenomeni di degrado sono per la maggior parte legati alla presenza di acqua ed umidit diffusa in prevalenza sotto forma di umiditcontenuta nei materiali. La presenza di umidit pu ricondursi a infiltrazioni provenienti dalla mancata manutenzione del tetto conlinsorgenza di macchie di natura organica e con fenomeni di efflorescenze superficiali provocati da gelivit e cristallizzazione.

Gli elementi caratterizzanti di una volta sono la concavit interna e il fatto di essere una struttura spingente, cio che, come l'arco,genera spinte laterali che devono essere annullate da contrafforti o elementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sianella nomenclatura, sia nella statica che nei metodi di costruzione. Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficiecurva di intradosso, o composte, con pi superfici in concorso. In particolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la voltapi semplice), volta a vela e volta a cupola. Sono definite volte composte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generatadall'intersezione di due volte a botte uguali), volta a lunetta (intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta apadiglione (volta a crociera senza gli archi perimetrali), volta a schifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta acrociera gotica.

Strutture in elevazione in muraturaportante

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Manuale d'Uso

01.04.02.A07 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufattodovute a fenomeni diversi.

01.04.02.A08 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione delle superfici dell'elemento strutturale. Le caratteristiche, l'andamento, l'ampiezza necaratterizzano l'importanza e il tipo.

01.04.02.A09 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.04.02.A10 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

01.04.02.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.04.02.A12 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

01.04.02.A13 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi.

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 01.05

I solai rappresentano il limite di separazione tra gli elementi spaziali di un piano e quelli del piano successivo. Dal punto di vistastrutturale i solai devono assolvere alle funzioni di sostegno del peso proprio e dei carichi accidentali e la funzione di collegamentodelle pareti perimetrali. Inoltre debbono assicurare: una coibenza acustica soddisfacente, assicurare una buona coibenza termica eavere una adeguata resistenza. Una classificazione dei numerosi solai pu essere fatta in base al loro funzionamento statico o in baseai materiali che li costituiscono.Ai solai, oltre al compito di garantire la resistenza ai carichi verticali, richiesta anche rigidezza nel proprio piano al fine didistribuire correttamente le azioni orizzontali tra le strutture verticali. Il progettista deve verificare che le caratteristiche deimateriali, delle sezioni resistenti nonch i rapporti dimensionali tra le varie parti siano coerenti con tali aspettative. A tale scopodeve verificare che:- le deformazioni risultino compatibili con le condizioni di esercizio del solaio e degli elementi costruttivi ed impiantistici ad essocollegati;- vi sia, in base alle resistenze meccaniche dei materiali, un rapporto adeguato tra la sezione delle armature di acciaio, la larghezzadelle nervature in conglomerato cementizio, il loro interasse e lo spessore della soletta di completamento in modo che sia assicuratala rigidezza nel piano e che sia evitato il pericolo di effetti secondari indesiderati.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.05.01 Solai con travetti gettati in opera, solai in CA gettati in opera, solai in profilati di acciaio e CA tipo "matrai"

01.05.02 Solai in acciaio

Solai

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.05.01

Solai con travetti gettati in opera, solai in CA gettati inopera, solai in profilati di acciaio e CA tipo "matrai"

Unit Tecnologica: 01.05

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti

Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarit. Nei casi pi gravi sonoindicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale.

01.05.01.A02 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.05.01.A03 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.01.A04 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.01.A05 Esposizione dei ferri di armatura

Distacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degliagenti atmosferici.

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali (fessurazioni, lesioni, ecc.).

Solai con travetti:Sono solai misti realizzati in c.a. e laterizi speciali (pignatte, volterrane, tavelle), gettati in opera. Rispetto alle solette presentanocaratteristiche maggiori di coibenza, di isolamento acustico e di leggerezza.

Solai in CA:Si tratta di solai interamente in cemento armato con evetuali elementi di alleggerimento in laterizio o materiale espanso. Si tratta disolai che offrono un'ottima resistenza alle alte temperature ed inoltre sono capaci di sopportare carichi elevati anche per lucinotevoli. Pertanto trovano maggiormente il loro impiego negli edifici industriali, depositi, ecc. ed in quei locali dove sono previstiforti carichi accidentali (superiori ai 600 kg/m2). Possono essere utilizzati sia su strutture di pilastri e travi anch'essi in c.a. che sumurature ordinarie.

Solai in profilati di acciaio e CA tipo "matrai" o similari:Si tratta di solai generalmente realizzati con travi di acciaio costutuite da profili di varia natura incapsulati in una soletta in CAgettata in opera armata con una apposita rete metallica a sua volta ancorata alle travi in acciaio stesse.

Solai

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Manuale d'Uso

01.05.01.A06 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.01.A07 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.

01.05.01.A08 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.01.A09 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua. Comparsa di ruggini.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.05.02

Solai in acciaio

Unit Tecnologica: 01.05

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.02.A01 Avvallamenti o pendenze anomale dei pavimenti

Le pavimentazioni presentano zone con avvallamenti e pendenze anomale che ne pregiudicano la planarit. Nei casi pi gravi sonoindicatori di dissesti statici e di probabile collasso strutturale.

01.05.02.A02 Corrosione

Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale.

01.05.02.A03 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi principali, travetti, lamiere ed eventualiirrigidimenti e nervature) o comunque non pi affidabili sul piano statico.

01.05.02.A04 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.05.02.A05 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.02.A06 Imbozzamento

Deformazione dell'elemento che si localizza in prossimit dell'ala e/o dell'anima.

01.05.02.A07 Snervamento

Deformazione dell'elemento che si pu verificare, quando all'aumentare del carico, viene meno il comportamento perfettamenteelastico dell'acciaio.

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomeni di dissestoe/o cedimenti strutturali (corrosioni, cedimenti di unioni, ecc.).

I solai in acciaio sono generalmente costituiti da travi in acciaio e soletta in lamiera grecata con getto di cls armato con reteelettrosaldata. Normalmente possono essere realizzati con travi in acciaio laminato, saldato o reticolare a cui vengono affidate lesollecitazioni a trazione e a taglio. In genere si sovrappongono le lamiere grecata che formano l'armatura a flessione e con funzionedi cassero per il successivo getto di calcestruzzo collaborante con resistenza alle sollecitazioni a compressione. Per impedire loscorrimento tra i materiali vengono inseriti dei connettori che lavorano a taglio.

Solai

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 01.06

Insieme degli elementi tecnici orizzontali o suborizzontali del sistema edilizio aventi funzione di separare gli spazi interni delsistema edilizio stesso dallo spazio esterno sovrastante. Esse si distinguono in base alla loro geometria e al tipo di struttura.Nel caso di strutture lignee, la copertura e' costituita da travature lignee sostenenti un piano in tavole ligne o in pianelle di latrerizio.

Nel caso di coperture con strutture in CA, acciaio o laterocemento si rimanda alle casistiche precedentemente indicate relativamenteai solai.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 01.06.01 Strutture in legno

Coperture

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 01.06.01

Strutture in legno

Unit Tecnologica: 01.06

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.01.A01 Azzurratura

Colorazione del legno in seguito ad eccessi di umidit scavo o rigetto degli strati di pittura.

01.06.01.A02 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

01.06.01.A03 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi e travetti in legno) accompagnati spesso dallaperdita delle caratteristiche meccaniche e non pienamente affidabili sul piano statico.

01.06.01.A04 Deformazioni e spostamenti

Deformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.06.01.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.06.01.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.06.01.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.06.01.A08 Macchie

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (presenza di umidit, marcescenza delle travi, riduzione operdita delle caratteristiche di resistenza.

E' in genere costituita da elementi in legno di grossa e piccola orditura disposti a secondo della geometria e struttura della copertura.Le travi piene in legno vengono usate come orditura primaria per coperture a falde e sono integrate da un orditura secondaria diirrigidimento e di supporto del manto. In genere coprono luci fino a 6 metri. Altri sistemi di strutture in legno sono quelli a capriate,costituite da puntoni, catene, monaci e saettoni, dove il peso della copertura pu essere affidato alle strutture perimetrali. La strutturadi copertura ha la funzione dominante di reggere o portare il manto e di resistere ai carichi esterni.

Coperture

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Manuale d'Uso

01.06.01.A09 Marciscenza

Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidit e alla scarsa ventilazione.

01.06.01.A10 Muffa

Si tratta di un fungo che tende a crescere sul legno in condizioni di messa in opera recente.

01.06.01.A11 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

01.06.01.A12 Perdita di materiale

Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.06.01.A13 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.06.01.A14 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

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Manuale d'Uso

Rappresentano l'insieme delle unit tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici che definiscono le attivit ed operazioni di manutenzione legate al restauro, al ripristino e al consolidamento dei beni culturali per il mantenimento dell'integrit e dell'efficienza funzionale del bene e delle sue parti.

Unit Tecnologiche:

02.01 Restauro

02.02 Ripristino e consolidamento

RESTAURO E RIPRISTINOCorpo d'Opera: 02

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 02.01

Il Restauro pu definirsi come una serie di attivit, operazioni coerenti, coordinate e programmate che hanno per fine laconservazione, lintegrit materiale ed il recupero del patrimonio storico, artistico, architettonico ed ambientale in cui si riconosceun valore che si attua nel rispetto delle metodologie e criteri condivisi e diffusi attraverso norme, leggi vigenti e le carteinternazionali del restauro. La manutenzione legata al restauro rappresenta quel complesso di attivit e di interventi destinati alcontrollo del bene culturale e al mantenimento dellintegrit, dellefficienza funzionale e dellidentit del bene e delle sue parti.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 02.01.01 Elementi lapidei di facciata

02.01.02 Cornicioni in laterizio

02.01.03 Sporti di gronda a struttura lignea

02.01.04 Volte in laterizio

Restauro

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.01

Elementi lapidei di facciata

Unit Tecnologica: 02.01

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavit di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit con andamento adiverticoli si pu usare il termine alveolizzazione a cariatura.

02.01.01.A02 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

02.01.01.A03 Decolorazione

I fenomeni di degrado sono per la maggior parte legati alla presenza di acqua ed umidit contenuta nei materiali. La presenza diumidit pu ricondursi a infiltrazioni causate dall acqua piovana battente.

Architravi:Si tratta di architravi realizzati con elementi in pietra con paramento. L'architrave (dal latino trave maestra), detta anche epistilio,sopraccolonnio o soprassoglio, un elemento architettonico orizzontale, non spingente e portato (cio che non tocca il suolo, mascarica il suo peso su altri elementi), anche se molto spesso a sua volta portante per elementi superiori che la sovrastano.L'architrave tipicamente si appoggia su due piedritti, talvolta tramite un incastro, ai quali trasmette il suo peso e eventualmentequello delle strutture superiori che sostiene. Essendo in genere strutture che nella parte centrale sono sospese nel vuoto, esse hannoun limite di utilizzo in base al peso che vi viene appoggiato sopra e alla resistenza del materiale. Nel tratto sospeso che lecaratterizza si esercita infatti uno sforzo di flessione, che tende a flettere (o a spezzare) nel punto pi lontano dai sostegni. Infattil'entit di queste forze (il modulo) pi elevata a seconda del braccio, cio della distanza dal sostegno pi vicino, mentre nulla sulsostegno stesso (nei cosiddetti punti di applicazione). Il prodotto tra il braccio e il modulo detto momento. Il problema tipico di unarchitrave quello di calcolare il peso che sopporta e valutare il rapporto tra lunghezza e altezza da utilizzare in concreto. Talvoltanell'edilizia medievale si incontrano architravi pentagonali (con l'estremit superiore leggermente appuntita), che rinforzano il puntopi debole (il centro) e incanalano il peso sui sostegni ai lati.

Cornici marcapiano e lesene:La cornice marcapiano e le lesene sono elementi architettonico tipico delle architetture residenziali, come palazzi, ville, ecc. La suafunzione puramente decorativa.Si tratta di una cornice o lesena, appunto, definita da pi o meno decorazioni (modanature, sporgenze, talvolta dentelli e quant'altro)che marca esternamente la separazione interna tra diversi piani di un edificio. Si pu presentare in genere in due punti: al livello delcalpestio o al livello dei parapetti delle finestre. In alcuni casi poi sono presenti cornici a entrambi i livelli, magari unite in unafascia. La cornice marcapiano segue in genere la decorazione esterna complessiva dell'edificio, magari nello stesso colore delleeventuali cornici delle finestre o dei portali, o in materiali appositamente scelti per contrastare sullo sfondo della parete esterna.L'uso dei marcapiani inizi a diffondersi in Italia nel tardo Medioevo; essi vennero quasi abbandonati nel Novecento, quando conl'architettura razionalista si superarono i modelli tradizionali o si ridusse al minimo la decorazione.

Rivestimanti:Si tratta di rivestimenti in lastre di vario formato con giunti stilati realizzati in di pietra compatta. Sono caraterizzati da diversi diti difinitura quali levigatura, bocciardatura, fiammatura. La tecnica realizzativa dovra' evitare leccessivo assorbimento delle acquemeteoriche.

Restauro

Pagina 28

Manuale d'Uso

Alterazione cromatica della superficie.

02.01.01.A04 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

02.01.01.A05 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.01.01.A06 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

02.01.01.A07 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

02.01.01.A08 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

02.01.01.A09 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

02.01.01.A10 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

02.01.01.A11 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.01.01.A12 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

02.01.01.A13 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi verde. Lapatina biologica costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

02.01.01.A14 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

02.01.01.A15 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

02.01.01.A16 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

Pagina 29

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.02

Cornicioni in laterizio

Unit Tecnologica: 02.01

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.02.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavit di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit con andamento adiverticoli si pu usare il termine alveolizzazione a cariatura.

02.01.02.A02 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

02.01.02.A03 Cavillature superficiali

Sottile trama di fessure sulla superficie del rivestimento.

02.01.02.A04 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

02.01.02.A05 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

02.01.02.A06 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

02.01.02.A07 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.01.02.A08 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato dei cornicioni e la presenza di eventuali anomalie.

Si tratta di cornicioni realizzati con elementi in laterizio o pietra a filari di mattoni. Il cornicione un elemento architettonicosporgente. In genere conclude il prospetto di un edificio ed spesso decorato da modanature, intagli, fregi, ecc. Si appoggia spessosu mensole.

Restauro

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Manuale d'Uso

02.01.02.A09 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

02.01.02.A10 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

02.01.02.A11 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

02.01.02.A12 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

02.01.02.A13 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.01.02.A14 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

02.01.02.A15 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi verde. Lapatina biologica costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

02.01.02.A16 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

02.01.02.A17 Pitting

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

02.01.02.A18 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

02.01.02.A19 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

02.01.02.A20 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

02.01.02.A21 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

Pagina 31

Manuale d'Uso

02.01.02.A22 Sfogliatura

Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.

Pagina 32

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.03

Sporti di gronda a struttura lignea

Unit Tecnologica: 02.01

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.03.A01 Alterazione cromatica

Alterazione che si pu manifestare attraverso la variazione di uno o pi parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Pu evidenziarsi in modo localizzato o in zone pi ampie diversamente a secondo delle condizioni.

02.01.03.A02 Attacco biologico

Attacco biologico di funghi e batteri con marciscenza e disgregazione delle parti in legno.

02.01.03.A03 Attacco da insetti xilofagi

Attacco da insetti xilofagi con disgregazione delle parti in legno.

02.01.03.A04 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

02.01.03.A05 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

02.01.03.A06 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

02.01.03.A07 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.01.03.A08 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato dei cornicioni e la presenza di eventuali anomalie.

Si tratta di cornicioni realizzati in legno costituito da:- palombelli sporgenti dai profili modanati e contropalombelli;- tavolato o pianellato laterizio;- canale di gronda in latta sostenuto spesso da cicogna in ferro.Sono un elementi architettonico sporgente. In genere conclude il prospetto di un edificio ed spesso decorato da modanature,intagli, fregi, ecc. Si appoggia spesso su mensole.

Restauro

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Manuale d'Uso

02.01.03.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

02.01.03.A10 Infracidamento

Degradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidit e alla scarsa ventilazione.

02.01.03.A11 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.01.03.A12 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

02.01.03.A13 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi verde. Lapatina biologica costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

02.01.03.A14 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

02.01.03.A15 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

02.01.03.A16 Sfogliatura

Rottura e distacco delle pellicole sottilissime di tinta.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.01.04

Volte in laterizio

Unit Tecnologica: 02.01

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.04.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavit di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit con andamento adiverticoli si pu usare il termine alveolizzazione a cariatura.

02.01.04.A02 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

02.01.04.A03 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

02.01.04.A04 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.01.04.A05 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

02.01.04.A06 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

02.01.04.A07 Erosione superficiale

I fenomeni di degrado sono per la maggior parte legati alla presenza di acqua ed umidit diffusa in prevalenza sotto forma di umiditcontenuta nei materiali. La presenza di umidit pu ricondursi a infiltrazioni provenienti dalla mancata manutenzione del tetto conlinsorgenza di macchie di natura organica e con fenomeni di efflorescenze superficiali provocati da gelivit e cristallizzazione.

Si tratta di volte realizzate con elementi a mattoni posti a coltello con giunti sfalsati in file parallele. Gli elementi caratterizzanti diuna volta sono la concavit interna e il fatto di essere una struttura spingente, cio che, come l'arco, genera spinte laterali che devonoessere annullate da contrafforti o elementi di trazione. Con l'arco ha molti elementi in comune, sia nella nomenclatura, sia nellastatica che nei metodi di costruzione. Le volte si distinguono in volte semplici, con una sola superficie curva di intradosso, ocomposte, con pi superfici in concorso. In particolare sono volte semplici le seguenti: volta a botte (la volta pi semplice), volta avela e volta a cupola. Sono definite volte composte le seguenti: volta a crociera (diffusissima, generata dall'intersezione di due voltea botte uguali), volta a lunetta (intersezione di due volte a botte aventi raggio diverso), volta a padiglione (volta a crociera senza gliarchi perimetrali), volta a schifo (volta a padiglione sezionata da un piano orizzontale) e volta a crociera gotica.

Restauro

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Manuale d'Uso

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

02.01.04.A08 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

02.01.04.A09 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

02.01.04.A10 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.01.04.A11 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

02.01.04.A12 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi verde. Lapatina biologica costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

02.01.04.A13 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

02.01.04.A14 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

02.01.04.A15 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 02.02

Per ripristino e consolidamento sintendono quegli interventi, tecniche tradizionali o moderne di restauro statico eseguite su opere omanufatti che presentano problematiche di tipo statico, da definirsi dopo necessarie indagini storiche, morfologiche e statiche,relative alloggetto dintervento e che vanno ad impedire ulteriori alterazioni dellequilibrio statico tale da compromettere lintegritdel manufatto. La disponibilit di soluzioni tecniche diverse e appropriate sono sottoposte in fase di diagnosi e progetto da tecnicicompetenti e specializzati del settore.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 02.02.01 Impermeabilizzazioni esterne

02.02.02 Sistemi drenanti

02.02.03 Intonaci macroporosi

02.02.04 Contropareti interne

02.02.05 Bullonature e connessioni strutturali

02.02.06 Scale in ferro

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.01

Impermeabilizzazioni esterne

Unit Tecnologica: 02.02

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.01.A01 Mancanza

Mancanza di materiale drenante.

02.02.01.A02 Rottura

Rottura dell'elemento drenante.

Nelle operazioni di scavo effettuate a contatto con le strutture fare attenzione a non compromettere l'equilibrio statico diquest'ultime. Particolare cura va posta nel rifinire le superfici di scavo per favorire una buona posa ed aggrappaggio delle membrane.In tal senso rimuovere eventuali radici o altri detriti. Le membrane vanno comunque protette con strati di protezione per evitaresollecitazioni meccaniche e rotture conseguenti alle fasi di rinterro.

Le impermeabilizzazioni esterne hanno lo scopo di impedire alle infiltrazioni di acqua che provengono dal terreno di raggiungere leparti della struttura che si trovano a contatto con il terreno mediante l'inserimento di un materiale con caratteristiche diimpermeabilit allacqua. In particolare vengono utilizzate per il risanamento di murature fuori terra e controterra contro leinfiltrazioni laterali.

Ripristino e consolidamento

Pagina 38

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.02

Sistemi drenanti

Unit Tecnologica: 02.02

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.02.A01 Mancanza di aderenza

Mancanza di aderenza tra membrane.

02.02.02.A02 Pendenze errate

Pendenze errate delle membrane poste in aderenza

02.02.02.A03 Rottura

Rottura delle membrane poste in aderenza

Nelle operazioni di scavo effettuate a contatto con le strutture fare attenzione a non compromettere l'equilibrio statico diquest'ultime. Particolare cura va posta nel rifinire le superfici di scavo per favorire una buona posa ed aggrappaggio delle membrane.In tal senso rimuovere eventuali radici o altri detriti. Le membrane vanno comunque protette con strati di protezione per evitaresollecitazioni meccaniche e rotture conseguenti alle fasi di rinterro.

I sistemi drenanti hanno lo scopo di intercettare le acque che si infiltrano dal terreno circostante le zone dell'edificio. In generevengono utilizzate membrane con rilievi superficiali disposte in aderenza alle parti della struttura controterra mediante fogli consovrapposizione delle giunzioni. I rilievi superficiali formano dei condotti che favoriscono il deflusso dell'acqua verso il basso. Unavolta raccolta l'acqua viene, attraverso opere di canalizzazioni, allontanata dal manufatto.

Ripristino e consolidamento

Pagina 39

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.03

Intonaci macroporosi

Unit Tecnologica: 02.02

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.03.A01 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

02.02.03.A02 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

02.02.03.A03 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

02.02.03.A04 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.02.03.A05 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

02.02.03.A06 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

02.02.03.A07 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

E' opportuno che la superficie della muratura dovr essere realizzata in modo tale da consentire il buon aggrappaggio per l'impiegodegli intonaci macroporosi.

Gli intonaci macroporosi hanno lo scopo di mascherare i danni estetici provocati dall'azione dellumidit tramite l'impiego diintonaci speciali caratterizzati dalla presenza di grosse porosit che ne aumentano la durata nel tempo oltre che la resistenza allaformazione di efflorescenze.

Ripristino e consolidamento

Pagina 40

Manuale d'Uso

02.02.03.A08 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

02.02.03.A09 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

02.02.03.A10 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.02.03.A11 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

02.02.03.A12 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

02.02.03.A13 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

02.02.03.A14 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

Pagina 41

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.04

Contropareti interne

Unit Tecnologica: 02.02

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.04.A01 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

02.02.04.A02 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

02.02.04.A03 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

02.02.04.A04 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

02.02.04.A05 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

02.02.04.A06 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

02.02.04.A07 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

La posa in opera della controparete va realizzata inserendo uno strato impermeabile intermedio che possa evitare la formazione diponti termici tali da fare ammalorare in tempi rapidi la stessa.

Le contropareti interne hanno lo scopo di mascherare i danni estetici provocati dallumidit tramite la realizzazione di una nuovaparete costruita davanti a quella ammalorata. In genere tra la parete esistente e la controparete viene creata unintercapedine ventilatache permette di ridurre l'azione degli effetti dell'umidit per risalita capillare dellumidit. In particolare vengono utilizzate per ilrisanamento delle murature verticali fuori terra e controterra contro le infiltrazioni provenienti dal basso.

Ripristino e consolidamento

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Manuale d'Uso

02.02.04.A08 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

02.02.04.A09 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

02.02.04.A10 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

02.02.04.A11 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: quando occorre

Pulizia delle superfici e rimozione di macchie di umidit mediante il ripristino con prodotti idonei.

02.02.04.I01 Pulizia

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.05

Bullonature e connessioni strutturali

Unit Tecnologica: 02.02

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.05.A01 Allentamento

Allentamento delle bullonature rispetto alle tenute di serraggio.

02.02.05.A02 Corrosione

Decadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

Effettuare controlli visivi per verificare lo stato delle bullonature e la presenza di eventuali anomalie.

Si tratta di elementi di giunzione tra parti metalliche e/o altri materiali (legno, lamellare, alluminio, metalli misti,ecc.). Le tipologie ecaratteristiche dei prodotti forniti dal mercato variano a secondo dell'impiego.

Ripristino e consolidamento

Pagina 44

Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 02.02.06

Scale in ferro

Unit Tecnologica: 02.02

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.06.A01 Corrosione

Corrosione degli elementi metallici per perdita del requisito di resistenza agli agenti aggressivi chimici e/o per difetti del materiale.

02.02.06.A02 Deformazione

Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi strutturali (travi principali, travetti, gradini di lamiera ed eventualiirrigidimenti e nervature) o comunque non pi affidabili sul piano statico.

02.02.06.A03 Lesioni

Si manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.

02.02.06.A04 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Cadenza: ogni 12 mesi

Controllo periodico delle condizioni estetiche delle superfici dei rivestimenti costituenti pedate ed alzate. Verifica di eventualepresenza di macchie, sporco, efflorescenze, abrasioni, ecc..

Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica; 2) Regolarit delle finiture.

Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Lesioni.

Tipologia: Controllo a vista

02.02.06.C03 Controllo rivestimenti pedate e alzate

Controllo periodico delle parti in vista finalizzato alla ricerca di anomalie (fenomeni di disgregazione, fessurazioni, distacchi,esposizione delle armature, fenomeni di carbonatazione, ecc.). Interventi mirati al mantenimento dell'efficienza degli elementicostituenti quali: rivestimenti di pedate e alzate, frontalini, balaustre, corrimano, sigillature, vernici protettive, saldature, ecc. e/oeventualmente alla loro sostituzione.

La scala una costruzione edilizia che va a definirsi come struttura di collegamento verticale fra i diversi piani di un edificio. Essepossono essere a rampe semplici o a pi rampe. Possono essere realizzate con elementi in ferro con dimensioni e geometria diverse.

Ripristino e consolidamento

Pagina 45

Manuale d'Uso

Rappresentano l'insieme delle unit tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di separare e di configurare gli spazi che si trovano all'interno del sistema edilizio rispetto all'esterno.

Unit Tecnologiche:

03.01 Rivestimenti esterni

03.02 Coperture piane

03.03 Coperture inclinate

03.04 Infissi esterni

EDILIZIA: CHIUSURE ESTERNECorpo d'Opera: 03

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Manuale d'Uso

Unit Tecnologica: 03.01

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale quella di proteggere il sistema dichiusura dalle sollecitazioni esterne degli edifici e dagli agenti atmosferici nonch di assicurargli un aspetto uniforme edornamentale.

L'Unit Tecnologica composta dai seguenti Elementi Manutenibili: 03.01.01 Intonaco

03.01.02 Rivestimenti lapidei

03.01.03 Tinteggiature e decorazioni

Rivestimenti esterni

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.01

Intonaco

Unit Tecnologica: 03.01

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavit di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit con andamento adiverticoli si pu usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.01.01.A02 Attacco biologico

attacco biologico di funghi, licheni, muffe o insetti con relativa formazione di macchie e depositi sugli strati superficiali.

03.01.01.A03 Bolle d'aria

Alterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

03.01.01.A04 Cavillature superficiali

Sottile trama di fessure sulla superficie dell'intonaco.

03.01.01.A05 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.01.01.A06 Decolorazione

Alterazione cromatica della superficie.

Controllare periodicamente l'integrit delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidit, ecc.). Comunque affinch tali controlli risultino efficaci affidarsi apersonale tecnico con esperienza.

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione, delle strutture, dall'azione degradante degli agenti atmosferici e dei fattori ambientali allo stesso tempo protettiva edecorativa. Il rivestimento a intonaco comunque una superficie che va rinnovata periodicamente e in condizioni normali essofornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco costituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea,gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiuntiall'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualit a secondo del tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a trestrati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolano livellamento; il secondo, detto arriccio,costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; il terzo strato, detto finitura,rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione quella di opporsi alla penetrazionedell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per esterni possono suddividersi in intonaci ordinari e intonaci speciali. A lorovolta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; i secondi invece inintonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici ed infine intonaci monostrato.

Rivestimenti esterni

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Manuale d'Uso

03.01.01.A07 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.01.01.A08 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.01.01.A09 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.01.01.A10 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.01.01.A11 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.01.01.A12 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.01.01.A13 Fessurazioni

Presenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.01.01.A14 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.01.01.A15 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.01.01.A16 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi verde. Lapatina biologica costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

03.01.01.A17 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

03.01.01.A18 Pitting

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

03.01.01.A19 Polverizzazione

Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

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Manuale d'Uso

03.01.01.A20 Presenza di vegetazione

Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

03.01.01.A21 Rigonfiamento

Variazione della sagoma che interessa lintero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento a bolla combinato allazione della gravit.

03.01.01.A22 Scheggiature

Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi di rivestimento.

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Manuale d'Uso

Elemento Manutenibile: 03.01.02

Rivestimenti lapidei

Unit Tecnologica: 03.01

Modalit di uso corretto:

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.02.A01 Alterazione cromatica

Variazione di uno o pi parametri che definiscono il colore.

03.01.02.A02 Alveolizzazione

Degradazione che si manifesta con la formazione di cavit di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit con andamento adiverticoli si pu usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.01.02.A03 Crosta

Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.01.02.A04 Degrado sigillante

Distacco e perdita di elasticit dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

03.01.02.A05 Deposito superficiale

Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.01.02.A06 Disgregazione

Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.01.02.A07 Distacco

Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che pu manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.01.02.A08 Efflorescenze

Formazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del

Controllare periodicamente l'integrit delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalieevidenti. Comunque affinch tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

Quelli tradizionali possono essere costituiti da lastre singole la cui posa avviene in modo indipendente l'una dall'altra e risultanoessere autonome ma compatibili rispetto alle stratificazioni interne. Quelli pi innovativi sono costituiti da pannelli formati da uno opi elementi lapidei a loro volta indipendenti o assemblati in opera. Per il rivestimento di pareti esterne preferibile utilizzaremateriali che oltre a fattori estetici diano garanzia di resistenza meccanica all'usura e agli attacchi derivanti da fattori inquinanti (traquesti i marmi come il bianco di Carrara, i graniti, i travertini, ecc.).

Rivestimenti esterni

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Manuale d'Uso

manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione pu talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti pi superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.01.02.A09 Erosione superficiale

Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.01.02.A10 Esfoliazione

Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o pi strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.01.02.A11 Fessurazioni

Presenza di discontinuit nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

03.01.02.A12 Macchie e graffiti

Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

03.01.02.A13 Mancanza

Caduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

03.01.02.A14 Patina biologica

Strato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi verde. Lapatina biologica costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

03.01.02.A15 Penetrazione di umidit

Comparsa di macchie di umidit dovute all'assorbimento di acqua.

03.01.02.A16 Perdita di elementi

Perdita di elementi e parti del rivestimento.

03.01.02.A17 Pitting

Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.