Ristorazione_1112_2015

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 N  U  M E R  O   3  8   N  O  V E  M B R E  I    C E  M B R E 2  0 1   5   M E  N  S I   L E   C  O  N T  I   E  N E I    . P  . P  o  s  t  e I    t  a l   i    a n  e  S  .   p  . A  .  S   p  e  d i   z i    o  e i   n  a  b  b  o n  a m  e n  t  o   p  o  s  t  a l    e  . L  .  3  5  3 /  2  0  0  3  (   c  o n  v  . i   n L  . 2 7 /   0 2 /  2  0  0 4 n  . 4  6  )   a r  t  . 1   ,  c  o m m  a 1   N E /  P D  S E  G  U I    C I    S  U  F A  C E B  O  O K  R I   S T  O R A Z I   O  N E I  T A L I  A  N A SURGELATI

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    EMBRE

    DI CEMBRE

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    ENSI LE

    CONT I ENE

    I P

    SURGELATI

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    4/1004 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

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    al mondo.

    Marchio registrato il

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    28 gennaio 2013

    19 marzo 2013

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    5R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

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    Un nuovo modo di fare ristorazione. Un nuovo modo per farsi

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    12GRANDESUCCESSOPER EXPO 2015

    18LA SEGALE

    23EMANUELE DE VITTORISPIZZERIA BELLA VISTA

    24SUCCESSO ALLHOST 2015PERSTREETJOY

    26SACCOTTINO INSFOGLIA AL COTECHINO,RADICCHIO E RAFANO

    28RISTORANTE GELLIUS

    30LECCELLENZA INACCIAIOINOX PER CUCINE ELABORATORI

    32LA PASTA DELLEFESTE NATALIZIEEDEL CAPODANNO

    34LA MUSICA NEILOCALI

    36LESPERTO RISPONDE

    38IL SURGELATOCONQUISTA LECUCINE

    44STORIA DELLABIRRA: DAL MEDIOEVOAD OGGI

    48A MENESTRA' MMARETATA

    no38

    IL SOMMARIO DEL

    NOVEMBREDICEMBRE2015

    Arc International p. 11

    A-Team p. 74

    Avanzini Bruciatori p. 71

    Castelli Forni p. 93

    Centro Internazionale della Pizza p. 19

    Consorzio Mozzarella di Bufala p. 53

    Coppola p. 27

    Costa Group p. 57

    Demetra p. 84-85

    Dr. Schar p. 75

    Esposito Forni p. 77

    Fiera Cucinare p. 65

    Fiera Sigep Rimini p. 20

    Fun World p. 15

    Gi.Metal p. 21

    Italmill p. cover 4

    Kuma Forni p. cover 2

    Luciano Pavesi Forni p. 55

    Mam Forni p. 95

    Molini Spigadoro p. 29

    Molino Caputo p. 3

    Molino Iaquone p. 22 - 23

    Molino Naldoni p. 79

    Molino Pasini p. 36 - 37

    Molino Polselli p. cover 3

    Morello Forni p. 17

    Moretti Forni p. 35

    New Plast p. 89

    Officine Bano International p. 30 - 31

    Orogel p. 43

    Pavesi Forni p. 24 - 25

    Pizza Master p. 47

    Pizzoli p. 41

    Sacar Forni p. 61

    Sanfelici p. 6 - 7

    Stil-Casa p. 91

    Trame Africane p. 98

    Ventidue p. 83

    I NOSTRIPARTNER

    8 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

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    50LA ROMAGNARACCONTATADA UN RAWMAGNOLO

    54IL BOCCONEDI GIUNONE

    58LA PERLA DIWASHINGTON

    62ILCAVOLOBIANCO

    64SCUOLEDICUCINA

    66EDUCAZIONEALIMENTARE

    68I PROTAGONIST DIHOST 2015

    72FORMAGGI DALEGGENDA:LA ROBIOLA

    76LA PIZZA BUONA CALDAMALIMPASTO NO!

    79TUTTO PRONTO PERIL NUOVO STABILIMENTO

    DI MOLINO NALDONI

    80A SCUOLA DI PIZZAGOURMET DALGRANDE CHEFHEINZ BECK

    84I SAPORI DAUTUNNOIN PIZZERIA

    86MASTERPIZZACHEF:CHI SAR IL

    PIZZAIOLO PIBRAVO DITALIA?

    90LIBRERIAIN CUCINA

    92CORSO DI PIZZAIN TEGLIA

    94LE NOVIT DIACCADEMIAPIZZAIOLI

    96LE NOSTRE SCUOLE

    IN COPERTINA:Surgelati.

    RISTORAZIONE

    ITALIANA MAGAZINErivista di enogastronomia,pizza e cultura mediterranea

    edita da Accademia Group S.r.l.via dellArtigianato 23,30020 Gruaro (VE)Iscrizione ROC n 25813del 24 agosto 2015

    Poste Italiane S.p.A. - Spedizione inabbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. inL. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/PD

    ANNO 5 NUMERO 38NOVEMBRE DICEMBRE2015

    DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Fam

    REDAZIONE:via dellArtigianato 23, 30020Gruaro (VE)

    REDAZIONE E COLLABORATORI:Elisa Vian, Alessandra Zecchinon,Laura DAmato, Alberto Pertile,Giuseppe DellAquila, DanijelLovrecic, Giuseppe Santoro, Prof.Roberto Biondi, Diego Allaix, DavideValsecchi, Fabrizio Nonis, LeonardoFelician, Franco Micheli, PiergiorgioGiorilli, Lucia Barrameda, Giovanna

    Wale, Anna Maria Gatti, Nicola Ricci,Luciano Ferrari, Fabrizio Nistri,Gianmarco Bertone, Angelo Frosio,Antonio Sorrentino, F.I.P., F.I.C., RobertaDAncona, Nicola Masiello, DaniloCurotto, Imma Gargiulo, BarbaraCastiglione, Luca Gardini, DonatellaRampado, Emanuela Elsa Cugola, EnzoMinuzzo, Alberto Presutti,Maurizio De Pasquale.

    RESPONSABILE PROGETTOITALIAN STYLE:Alessandra Zecchinon

    FOTOGRAFIA:Luigi Savino

    PROGETTO GRAFICO:Studio Idee Materia

    STAMPA:Tipografia Mediagraf S.p.a.

    www.ristorazioneitalianamagazine.itredazione@ristorazioneitalianamagazine.itTel. 0421-761.247

    Seguici anche su:

    RISTORAZIONE ITALIANA

    @RISTORAZIONEMAG

    R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 9Novembre - Dicembre 2015

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    10/10010 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    Enrico

    Fam

    P R O S S I M A U S C I T A N U M E R O 3 9 G E N N A I O 2 0 1 6 Seguici su Ristorazione Italiana| www.ristorazioneitalianamagazine.it

    LE AZIENDE ITALIANE, SEMPRE ALLAVANGUARDIANELLA RICERCAE SVILUPPODI NUOVE IDEEE PRODOTTI, ORMAI DA TEMPO, SONO

    CONSAPEVOLI CHE LA CONDIVISIONEDELLE CONOSCENZEPOSSADARE LA POSSIBILIT DI LAVORARE MEGLIO

    C un detto popolare chedice avere la testa tra lenuvole, situazione che

    spesso viene considerata da evi-tare, a volte sbagliata, soprattuttose associata ad un altro detto che simile e dice sognare ad occhiaperti, in netta contraddizionecon lidea che avere i piedi perterra sia invece la cosa migliore,preferibile.Beh, sicuramente c della veri-t sia nelluna che nellaltra, ma

    senza dubbio interessante unostudio di cui ho letto qualche tem-po fa, al rientro da una fiera in-ternazionale, in cui un gruppo diricercatori di unimportante uni-versit statunitense sosteneva cheun elevato livello di sogni a occhiaperti, o comunque un vagare conla mente, fosse da associare a unamigliore performance creativa.Gli autori inoltre affermavano chechi tende ad avere la testa fra lenuvole, gode di una migliore me-moria sul lavoro, associata anche

    ad una maggiore capacit di lavo-rare mentalmente in multitasking,ossia pensare a pi cose nello stes-so momento. Penso che questapossa essere una bella rivincitaper tutti coloro che sono semprestati criticati per essere distratti(ma non bisogna approfittarne!).

    Perch scrivo questo, vi chiedere-te?Perch, guarda caso, oramai sia-mo nellera della nuvola o, comemeglio conosciuto, del cloud.Il cloud permette di archiviare esoprattutto condividere, termi-ne sempre pi in voga anche nelnostro settore, sia nella pizza chenella cucina, ma assolutamentenecessario per garantire una co-stante crescita professionale. Leaziende italiane, sempre allavan-

    guardia nella ricerca e sviluppodi nuove idee e prodotti, ormai datempo hanno sposato questidea,consapevoli che la condivisionedelle conoscenze possa dare lapossibilit di lavorare meglio, otti-mizzare i tempi, diversificare lof-ferta, apprendere nuove tecniche,essere costantemente aggiornati.Questa idea mi piace molto, in fon-do mi sempre piaciutaquindiadesso perdonatemi, ma ho pro-prio voglia di rimettere la testa trale nuvole!

    Direttore Responsabile

    Ristorazione Italiana Magazine

    E D I T O R I A L EN U M E R O 3 8 NOV. DIC. 2015

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    http://www.cissrl.it/catalog/
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    GRANDE SUCCESSODELLEVENTOINTERNAZIONALESULLALIMENTAZIONEORGANIZZATODALLITALIA

    12 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    di Alessandra Zecchinon

    MILANO 2015

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    13/100R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 13Novembre - Dicembre 2015

    EXPO

    Il 31 ottobre, alla presenza del

    Presidente della Repubblica

    Sergio Mattarella, si con-

    cluso EXPO Milano 2015, le-vento pi importante a livello

    globale, proposto dallItalia, sul

    tema del cibo e di una vita pi

    ecosostenibile.

    La manifestazione risultata es-

    sere un successo, ma certamente

    l'avvio non stato dei pi semplici

    tra scandali per tangenti sugli ap-

    palti, una corsa frenetica per cui

    si temeva che il sito non sarebbe

    mai stato pronto per tempo e ma-

    nifestazioni no Expo. Una volta

    partito, per subentrato un nuo-

    vo dubbio riguardo allafflusso dei

    visitatori. Una domanda che tut-

    ti si sono posti, infatti, senzal-

    tro quella relativa al numero di

    presenze che la manifestazione

    avrebbe totalizzato.

    Expo, pur essendo partita lenta-

    mente, ha entusiasmato i visitato-

    ri e molti di quelli che hanno ini-

    zialmente trascorso una giornata,

    hanno affermato di voler ripetere

    lesperienza per vedere altri pa-diglioni e assistere ai tanti eventi

    organizzati.

    Numerosi anche i Ministri e Capi

    di Stato che hanno visitato Expo

    e hanno espresso apprezzamenti

    positivi.

    Il passa parola tra persone stato

    senza dubbio un motore determi-

    nante per il successo ed ora, dopo

    gli afflussi record dei mesi di set-

    tembre e ottobre, si pu parlare di

    circa 21,5 milioni di visitatori.

    Se la partecipazione stata buo-

    na, tuttavia ci sono state critiche

    sulla scarsa pubblicit dell'even-

    to all'estero con conseguenze

    sull'affluenza di stranieri a Expo.

    Unidea che stata poi smentita

    dal numero di turisti stranieri pari

    a circa 1/3 del numero totale dei

    visitatori.

    Un afflusso che ha permesso di ri-

    lanciare il turismo italiano ed in

    particolare quello legato alla citt

    di Milano: da maggio a settembrevi stato un aumento del 23,5%

    del turismo rispetto allo stesso

    periodo dellanno precedente. Un

    risultato molto positivo, che il

    New York Timesaveva annuncia-

    to piazzando Milano in testa alla

    lista delle destinazioni da visitare

    nel corso del 2015.

    Expo stata una vetrina impor-

    tante per l'Italia e per tutto l'agro-

    alimentare Made in Italy. Oltre ai

    turisti privati, sono arrivati anche

    importanti interlocutori stranieri

    attirati da Expo e da tutte le ini-

    ziative organizzate nelle Regioni

    italiane. In questi mesi, secondo

    Maurizio Martina, Ministro per

    le Politiche Agricole, vi sono stati

    circa 50.000 incontri business di

    buyer e delegazioni internazionali

    nei nostri territori di produzione.

    A Expo Milano 2015 la pizzapi lunga del mondo

    Samantha Cristoforetti a Palazzo Italia(Photo credits Mourad Balti)

    Il Padiglione Zero

    PhotocreditsExpo2015/DanieleMasc

    olo

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    14/10014 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    EXPO

    E le ricadute positive di scambi traaziende e investitori dovrebbero

    gi cominciare a vedersi.

    L'Esposizione Universale ha rap-

    presentato un momento di rifles-

    sione e di confronto importante

    sul tema del cibo per una vita

    pi sostenibile. E stata definita

    la Carta di Milano, un docu-

    mento condiviso che richiama

    ogni cittadino del mondo ad as-

    sumersi le proprie responsabili-

    t per garantire alle generazioni

    future di poter godere del diritto

    al cibo, e che costituir leredit

    culturale dellEXPO. Il documen-

    to stato prima presentato dal

    Ministro Martina al palazzo di

    vetro dellONU a New York e poi

    consegnato in Expo il 16 ottobre,

    Giornata Mondiale dellAlimen-

    tazione, a Ban Ki-moon, Segreta-

    rio Generale delle Nazioni Unite.Quali saranno per le eredit e le

    ripercussioni a livello pratico? Al

    momento difficile dirlo; quello

    che sicuro che vi stata una

    presa di coscienza su questo tema

    cruciale per il futuro dellumani-

    t e del pianeta. Probabilmente si

    faranno leggi contro lo spreco di

    cibo, ma le risonanze e gli effetti

    si manifesteranno nel tempo. Se-

    condo Oscar Farinetti, fondatore

    della catena Eataly, i pi sensibili

    allargomento e quelli su cui ri-

    marr pi impresso levento sono

    i bambini. Saranno loro che un

    giorno, ricordando la loro visita

    tra i padiglioni delle varie Nazio-

    ni, metteranno in pratica quanto

    visto e appreso sul cibo e le risorse

    del pianeta.

    La manifestazione, con 54 pa-

    IL PASSA PAROLATRA PERSONE STATO SENZA

    DUBBIO UNMOTORE

    DETERMINANTEPER IL SUCCESSOED ORA, DOPO

    GLIAFFLUSSIRECORDDEI MESIDI SETTEMBREE

    OTTOBRE, SI PUPARLARE DI CIRCA

    21,5 MILIONIDIVISITATORI

    Giornata Mondiale dellAlimentazione: Giuseppe Sala, commissario unico di Expo e Ban Ki-moon Segretario Generale delle Nazioni Unite

    http://www.fun-world.it/
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    diglioni e 9 cluster tematici, 140 Paesipartecipanti ha permesso ai visitatori di

    fare un piccolo, ma interessante giro del

    mondo e ha dato modo a Paesi anche geo-

    graficamente lontani tra loro di instaurare

    rapporti di convivenza armoniosa e colla-

    borazione.

    I diversi Padiglioni si sono rivelati interes-santi, alcuni pi per larchitettura altri peril modo in cui hanno interpretato il temadellEsposizione Universale. Tra i padiglionistranieri che, molto probabilmente, rimar-ranno impressi nei ricordi, ci sono quellodel Giappone che, molto apprezzato dalpubblico, ha totalizzato il maggior nume-ro di ore di coda; quello della Svizzera checon il motto Ce n per tutti? ha messolaccento sul limite delle risorse disponibilie sulla responsabilit di ognuno di noi peril loro utilizzo, e quello degli Emirati Arabiche ha presentato la prossima Esposizio-ne Universale che si svolger a Dubai sul

    R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 15Novembre - Dicembre 2015

    EXPO

    Michelle Obama davanti al padiglione degli Stati Uniti

    http://www.fun-world.it/http://www.fun-world.it/http://www.fun-world.it/
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    EXPO

    tema della comunicazione.Tra i padiglioni che hanno riscos-

    so maggior successo c sicura-

    mente il Padiglione ZeroDivinushalitus terrae- il respiro divino della

    terra che il padiglione introdut-

    tivo della mostra costruito con lo

    scopo di presentare il tema dellE-

    sposizione Universale.

    Il 31 ottobre lEsposizione Uni-

    versale ha chiuso ufficialmente

    le porte e dal 2 novembre sono

    iniziati i lavori per smantellare il

    sito. E' ancora poco chiaro il desti-

    no della vastissima area di 1,1 mi-

    lioni di metri quadri molto ben

    collegata a livello infrastrutturale

    con ferrovie e metropolitana - che

    potrebbe accogliere lUniversit di

    Milano o diventare un polo scien-

    tifico. Mentre da una conferenza

    stampa del Dott. Giuseppe Sala,

    Commissario Unico di Expo, sap-

    piamo che la mostra di PalazzoItalia non verr smontata, cos

    come il Padiglione Zero, la Casci-

    na Triulza e lAlbero della Vita.

    Rimarranno tutti al loro posto,

    mentre i padiglioni dei vari paesi

    verranno smontati e riportati nei

    rispettivi paesi con diversi utilizzi:

    musei, serre

    Adesso il testimone dellEsposi-

    zione Universale passa ufficial-

    mente in mano agli Emirati Arabi

    Uniti che hanno il compito di or-

    ganizzare lExpo 2020 di Dubai sul

    tema Connettere le menti, creare

    il futuro.

    PAESIGEOGRAFICA

    MENTE

    LONTANITRALORO HANNOINSTAURATO

    RAPPORTIDI CONVIVENZA

    ARMONIOSAE

    COLLABORAZIONE

    Giornata Nazionale degli Emirati Arabi Uniti Giornata Nazionale della Cina

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    17/100

    23-27gennaio

    2016

    PAD.D

    5STA

    ND155

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    18/100

    P roseguendo il nostro iti-nerario di conoscenza suicereali cosiddetti minoriincontriamo la segale (Secale cere-ale). Questo cereale viene coltivato

    soprattutto nel nord Europa, inItalia invece la sua coltivazioneviene concentrata nelle zone alpi-ne. Non richiede cure particolari equindi si adatta ad essere coltivataa basse temperature ed a terrenipoveri. In passato era destinataal nutrimento del bestiame poi,

    18 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    di Piergiorgio Giorilli

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    sforo, stata rivalutata e, sola omiscelata alla farina di frumen-to viene utilizzata per produrrepane e prodotti da forno ricchi difibre. un cereale con ottime pro-priet energetiche, depurative erinfrescanti, indicato soprattuttoa chi conduce unattivit stanzia-le o una vita sedentaria. Contieneinoltre una buona quantit di fer-ro e di acido folico importanti nel-la rigenerazione del sangue, a talproposito si constatato che lepopolazioni che consumano abi-tualmente questo cereale, sonoraramente colpite da malattie car-diovascolari probabilmente perla sua propriet di fluidificare ilsangue e di mantenere elastichele arterie. Unalta percentuale difibre contenute rende questo cere-ale indispensabile per le diete de-purative, soprattutto per chi soffre

    di stipsi.La farina di segale viene utilizzatain panificazione soprattutto nel-le zone nordiche, dobbiamo perconsiderare che una farina cheha poca capacit di formare il glu-tine e va quindi usata con aggiuntadi farina di frumento. Ma anche se

    contiene poco glutine non idoneaper la preparazione di prodotti perceliaci.

    possibile utilizzarla pura al100%, ma i prodotti ottenuti conil solo impiego di farina di segale

    non potranno mai avere uno svi-luppato volume cos come lalveo-latura della mollica che si presen-ter sempre piuttosto appiccicosae umida. anche grazie allalto contenutodi fibre, che assorbono i liquidi, chesi riesce ad ottenere un impastoaccettabile per poter panificare,infatti la quantit di cellulosa e difibre solubili nella farina di segale due volte superiore rispetto allafarina di frumento.Un prodotto confezionato con fa-rina di segale presenter un colorepi scuro dovuto ad una maggiorequantit di zuccheri contenuti nel-la farina tre volte superiori a quellicontenuti nella farina di frumentooltre allalta attivit amilasica chepossiede.

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    22/10022 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    Il primo passo per creare la vera pizza italiana

    utilizzare ingredienti di qualit e soprattutto la giusta farina.

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    23/100

    E manuele de Vittoris un giovane pizzaiolo dalcurriculum straordina-rio: laureato in Scienze gastrono-miche presso lUniversit degliStudi di Scienze Gastronomiche diPollenzo ideata da Carlo Petrini

    fondatore del movimento SlowFood.Emanuele, che anche Sommeliere collabora alla Guida delle Birre ea quella degli Extravergini, colti-va la sua passione per la pizza daquando la sua famiglia nel 2004,decide di aprire un ristorante piz-zeria a Picinisco.Nel percorso della sua formazione,trova unimmediata sintonia con ilMolino Iaquoneriguardo la farinadi farro e il biologico. La scelta del-la farina di farro spiega, Emanuele, legata al territorio dove viviamo:Picinisco si trova nel Parco Nazio-nale dAbruzzo, Lazio e Molise.

    Per la farcitura delle pizze, Ema-nuele utilizza i prodotti, quali sa-lumi e olio extravergine doliva,dellazienda agricola di famiglia,prodotti certificati biologici slowfood senza dimenticare il pecorinoDOP di Picinisco.

    A Z I E ND E

    R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 23Novembre - Dicembre 2015

    STORIE DI SUCCESSO:

    PIZZERIA

    EMANUELEDE VITTORIS

    CIRCA

    100POSTI

    ASEDERE

    FORNOA

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    avere ottimi risultati conlievitazioni e maturazioniportate a 36-48 ore,

    ottenere leggerezza edigeribilit dellimpasto.

    E IL RISULTATO UNA PIZZA: soffice, con cornicione ben svi-luppato e croccante

    dal profumo incredibile che sievolve a livello olfattivo fino aquando non si raffreddata,

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    dibufalaespecktrentinoCreditifoto:AngeloCampus

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    24/100

    Q uesta, in sintesi, lim-pressione attraversocui il presidente ed ADdellazienda Modenese, Aldo Pavesi,ha fotografato il risultato positivo

    delle presenze allHOST, il Saloneinternazionale dellospitalit pro-fessionale che si appena svolto alpolo fieristico di Milano-Rho.Nei cinque giorni del Salone, lostand allestito da Pavesi Forni, cheha introdotto questanno un nuovoconcept espositivo, stato visitatoda centinaia di persone, e tra que-ste, operatori e buyer provenientida tutto il mondo. Tutti si sono di-mostrati particolarmente interes-sati alle due innovative versionirotanti dei forni Joy, presentate daPavesi Forni in altrettanti cornerdello stand, nonch allo StreetJoy,il Pizza Truck di nuova generazioneche lazienda modenese ha propo-sto quale novit per il 2016.Conveniente, vicino a casa o al la-voro, veloce e di qualit, lo streetfood diventato cos popolare in

    Italia e nel mondo da assicurarsitrasmissioni televisive e sondaggidopinione, oltre al coinvolgimentodi Chef Stellati e raduni dedicati.Cavalcando questo trend in con-

    tinua crescita, StreetJoy rispondealle esigenze di quei clientiche richiedono piccoli mezziitineranti con cui promuove-re la cultura della pizza on

    the road, muniti del pro-prio veicolo e la patenteB.Dotato di ampi vani in-terni per il rimessaggiodi attrezzature di la-vorazione e materiali

    di scorta, in una veste luminosagarantita delle parti in acciaio,StreetJoynon lascia nulla al caso,inclusa la personalizzazione dellacupola del forno, adattabile alle

    esigenze del cliente.

    A Z I E N D E

    24 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    S U C C E S S O A L L H O S T 2 0 1 5 P E R

    LO STREETFOODSTACONQUISTANDOIL MONDO

    IL PIZZA TRUCKDI PAVESI FORNI

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    25/100

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    26/100

    Il cotechino, conosciuto dal-

    le mie parti con il nome di

    muset, viene preparato

    con un mix di carni macinate di

    muscolo, spalla o coscia, pan-

    cetta, testa e cotenna di maiale.

    Dopo essere stato salato, pepa-

    to e insaporito con laggiunta di

    spezie, limpasto viene lavorato

    con le mani e insaccato nel bu-

    dello naturale di bue, debitamen-

    te lavato, emulsionato in acqua e

    aceto e rovesciato. A differenza

    delle salsicce, ha circa il 3% - 4%

    di sale in pi. Questo consente di

    conservarlo pi a lungo.

    Nota: il modo migliore per sgras-sare il cotechino di sostituirelacqua a met cottura e gli stuz-zicadenti infilzati impediscono chesi rompa!

    Fabrizio Nonis e lo Chef Gabriele Rubini, pinoto con lo pseudonimo di Chef Rubio - alloStars Cooking - Fiera Cucinare 2015 di Por-

    denone (Crediti Eufrasia)

    26 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    di Fabrizio Nonis

    Ingredienti

    PER 4 PERSONE:1 cotechino gi cotto2 confezioni di pasta sfoglia

    3 cespi di radicchio tardivo diTreviso20 grammi di burroun pezzetto di radice di rafano oun cucchiaio di cren conservato2 uova sbattutesemi di papaverocarta da fornostuzzicadentisale e pepe macinatoal momento.

    (Ricetta tratta da:Bekr. Chiunque pu esserebravo in cucina purch ci mettapassione. Pag. 202-204 )

    Procedimento

    PREPARAZIONE E COTTURA:

    Dopo aver fatto bollire il cotechi-no, per almeno due ore, con duestuzzicadenti infilzati di traver-so, toglietelo dalla pentola e, aiu-tandovi con un coltellino affilato,privatelo della guaina esterna (miraccomando il cotechino deve es-sere fumante o il budello rimarrattaccato!). Attendete che si raf-freddi e tagliatelo a fettine di 1centimetro di spessore.A parte, lavate e tagliate met del

    SACCOTTINO

    cotechino, radicchio e rafano

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    27/100

    tradizionedifamiglia

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    radicchio a spicchi, il resto a chif-fonade, e fatelo saltare velocemen-te, con un pizzico di sale e pepe,in una padella dove avrete fattosciogliere il burro.Stendete la pasta sfoglia, dividete-la in 4 parti uguali, e riponete alcentro di ognuna 2 fettine di cote-chino, il radicchio cotto e sminuz-zato e una grattugiata di rafanofresco o un cucchiaino di quel-lo conservato (cren). Chiudete la

    pasta sfoglia sigillando le bordatu-re con luovo sbattuto. Spennellatelesterno con luovo sbattuto ri-masto, spolverizzate con i semi dipapavero e adagiate i saccottini inuna teglia con il fondo ricopertodalla carta da forno.Nota: per adattare perfettamentela carta da forno alla pirofila, ba-gnatela con lacqua e strizzatela!Preriscaldate il forno a circa 200Ce cuocete i fagottini per almeno 25

    minuti.Nota: per far uscire il vaporedallinterno dei saccottini, vi sug-gerisco di bucherellare con unostecchino la parte superiore!

    MISE EN PLACE:

    Adagiate sui bordi di un piatto daportata gli spicchi di radicchio tie-pidi e mettete al centro i saccottiniin sfoglia.

    C U C I N A

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    28/10028 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    A L I ME NTA Z I O N ER I C E T T A

    IngredientiPER 4 PERSONE:400 gr di pancia di maiale fresca40 gr sale grosso150 gr fagioli di Lamon1 costa di sedano1 carota1 cipolla1 foglia di alloro1 rametto di timo1 spicchio daglio

    4 spadedi radicchio50 ml aceto di vino rosso50 ml olio doliva

    Procedimento

    Salare con il sale grosso la pancia di ma-iale, lasciare riposare per 2 ore dopodichlavare e asciugare. Metterla sottovuotocon i profumi e laglio, cuocere a vapore a70 gradi per 8 ore.Cuocere i fagioli precedentemente am-mollati per almeno 12 ore, in abbondanteacqua con le verdure e lalloro. A cottu-ra ultimata, frullare e passare al setacciofine lasciando qualche fagiolo intero perla guarnizione. Togliere la pancetta di ma-iale dal sottovuoto, tagliarla a cubi di circa2 cm e rosolarla molto bene dalla partedella cotenna in una padella antiaderen-te, tenere al caldo.Declassare la padella con laceto e ridur-re per 2 minuti, versare in una ciotola edemulsionare con lolio doliva.Tagliare a pezzetti il radicchio e lavarlocon acqua tiepida, 1 terzo saltarlo in pa-della con olio doliva e un pizzico di zuc-chero, tenerlo a parte.Versare in una fondina grande 3 cucchiaidi crema di fagioli, adagiarvi sopra il ra-dicchio condito con la vinaigrette, ag-giungere la pancetta croccante e i fagioliinteri di guarnizione e il radicchio cotto.

    RISTORANTE

    a Oderzo

    L a cucina moderna e crea-tiva dello Chef AlessandroBreda, una cantina con ol-tre 800 etichette di vini provenientida tutto il mondo e un ambienteche affonda le sue radici nella sto-ria romana della citt di Oderzo,ma che allo stesso tempo acco-gliente e contemporaneo hannovalso al ristorante Gellius diversi

    riconoscimenti prestigiosi tra cuiuna stella Michelin.

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    INSALATA

    DI

    Veduta del Ristorante

    Lo Chef Alessandro Breda

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    32/100

    LA PASTA DELLE

    E DELfeste NatalizieCapodanno32 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    di Danilo CurottoMaestro pastaio

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    33/100R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 33Novembre - Dicembre 2015

    A TAV O L A

    Con lavvicinarsi del-

    le feste Natalizie e del

    Capodanno in tavola

    un tripudio di ricette ricche edinvitanti, di lasagne e cannello-

    ni, taglierini e ravioli, tortellini e

    timballi.

    La pasta fresca trova in questo pe-riodo un utilizzo tradizionaledovele stesse ricette sono lespressionedi una cultura radicata nel tempo.Non si potrebbe definire festaun momento senza un pranzo lu-culliano e sontuoso, elemento in-dispensabile per accogliere amicie parenti intorno ad una tavolaimbandita con le migliori prepara-zioni del proprio repertorio gastro-nomico e pur essendo la cucinasoprattutto fantasia e sperimenta-zione, ci sono, per, dei piatti sim-boloche, durante le festivit, nonpossono mai mancare nel nostromen.Queste ricette preparate in occa-sione delle feste, al pari di usan-

    ze e tradizioni, hanno proprio ilcompito di sottolineare una dataparticolare, di fare risaltare un de-terminato evento rendendolo cosspeciale rispetto agli altri giorni.Non a caso tutte le feste sono pre-annunciate dallorganizzazionedi pranzi ricchi ed elaborati: cosasarebbero le feste natalizie senzauna fetta di panettone o pandoro o

    il capodanno senza una cucchiaia-ta di cotechino e lenticchie?Probabilmente giorni come altri,

    mentre portare in tavola un piat-to fumante ereditato dalle proprietradizioni aiuta a ripercorrere lastoria di quella festivit e a sentir-ne di pi il significato.Ma, come sempre in questa rubri-ca, vorremmo dare una svolta diinnovazione e quindi giochiamocon i sapori ed i colori mantenen-do i formati della tradizione: il tor-

    tellone tricolore ed i taglierini pa-glia e fieno alternativi.Prima di tutto la sfoglia. Cuocete

    a vapore gli spinaci (ancora me-glio la boraggine), saltateli in pa-della con pochissimo olio e aglioe poi frullate il tutto con un mixerad immersione. Stessa sorte peruna barbabietola rossa (nel casodisponibile nei supermercati gicotta) che invece dellaglio aro-matizzo con origano fresco. Prepa-ro la sfoglia bianca con semola edacqua, poi la verde ed infine la ros-sa. Stendo delle strisce di pasta so-vrapponendole alternando i coloria piacere e poi chiudo in un sac-chetto sottovuoto per far saldarei colori. Dopo due ore (o meglio ungiorno) apro il sacchetto e tagliola mattonella trasversalmente inmodo da avere delle fette sottilicon le righe separate. Raffino conmattarello o cilindro e riempio conil ripieno, nel nostro casoCote-chino e lenticchie.

    Con la pasta rimanente preparodelle sfoglie che accoppio con co-lori diversi e poi taglio con il for-mato dei taglierini: abbiamo fattoun taglierino paglia e fienoinno-vativo.Se vero che la tradizione unisce,una sana innovazione rallegra estupisce Buone Feste a tutti!

    LA PASTAFRESCATROVA INQUESTO PERIODO

    UN UTILIZZOTRADIZIONALE

    DOVE LE STESSERICETTE SONO

    LESPRESSIONEDI UNA CULTURARADICATANEL

    TEMPO

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    34/10034 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    di Avv. Gianmarco Bertone

    L' arrivo delle festivit por-ta nei ristoranti e nellepizzerie l'atmosfera na-talizia, che cos diventa parte in-tegrante dell'immagine che il lo-cale vuole offrire ai propri clienti,accompagnandola ai sapori dellatradizione.Tuttavia esiste anche un aspettogiuridico della diffusione musicale,che non va mai trascurato: e cio ilpagamento dei dirittisia d'autoreche fonografici. La debenza di en-trambi i diritti si fonda sulla leggen. 633/1941 sul diritto d'autore.In particolare, nel secondo caso,rilevano gli artt. 73 e 73 bis dellamedesima legge, che prevedono il

    diritto del produttore di fonogram-mi nonch degli artisti interpretied esecutori a un equo compenso,anche quando l'utilizzazione ef-fettuata non a scopo di lucro.Cos va considerato che la diffusio-ne della musica in locali aperti alpubblico soggetta a due diversitipi di autorizzazioni e di diritti.Quello in capo alla Siaetutela idiritti d'autore sia del composito-re che dell'editore. Invece quello incapo al consorzio SCF, cio alla so-ciet consortile fonografici, tutelai diritti della casa di registrazionefonografica.In quest'ultimo caso il pagamentodei diritti fonografici dovuto indi-

    pendentemente dal mezzo utiliz-zato (radio, TV, cd, playlist carica-te su pc, server, database, radio instore, ritrasmissioni radiofoniche etelevisive), essendo il criterio di-scretivo costituito dal fatto chetale diffusione avvenga in localiaperti al pubblico e quindi sia de-stinata all'ascolto di pi persone.Tuttavia in entrambi i casi la ge-stione dei compensi demandataalla Siae, che percepisce i medesi-mi mediante l'invio di MAV, appli-cando le specifiche tariffe stabiliteper ogni settore, di cui pu pren-dersi visione sui siti internet deirispettivi enti.

    Quali sono gli aspetti rilevantidal punto di vista giuridico

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    35/100

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    36/100

    OLGA, RISTORATRICE

    DA ANNI DI GENOVACI SCRIVE:

    Salve gestisco un ristorante

    pizzeria da alcuni anni, sono

    molto soddisfatta del lavoro

    del mio pizzaiolo per avrei una

    domanda riguardante l impasto

    della pizza che avanza. Lui fa

    sempre il pane ma a mio avviso

    non viene molto bene. Suggeri-

    menti a riguardo?

    Ciao Olga, grazie per averci

    scritto. Il problema della pasta

    che avanza al centro di infinite

    domande da parte di molti piz-

    zaioli. Riguardo al pane giusto

    farlo in casa, visto che avete un

    forno, ma ricordate sempre che

    meglio realizzarlo con un impa-

    sto fresco, mettendoci molta cura,

    come sostengo da sempre il pane il biglietto da visita di un risto-

    rante. Riguardo l impasto avanzato

    consiglio invece di realizzarci della

    madre acida mettendolo in una

    ciotola ben chiusa per tre o quat-

    tro giorni a temperatura ambiente

    e utilizzarla al % sulla farina del

    nuovo impasto per dare pi esten-

    sibilit e sapore.

    Spero che i miei consigli ti siano

    stati utili. Un caro saluto e a presto.

    Alex Negrini.

    ULISSE, PIZZAIOLO DA

    ANNI DI MANFREDONIACI SCRIVE:

    Ciao Alex, da un po di tempo

    che sento parlare delle vostre

    farine primitive sia tipo che

    . Vorrei cominciare ad uti-

    lizzarle visto che sta diven-

    tando un trend per molte pizze-

    rie e i clienti iniziano a richiedere

    impasti nuovi. Consigli per l uso

    anche per biga?. Grazie, Ulisse.

    Ciao Ulisse, grazie per avermi

    contattato, presentare i prodotti

    Molino Pasini per me sempre una

    grande occasione. La nostra linea

    primitiva molto ricca ed com-

    posta da: Primitiva tipo con

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    la linea PRIMITIVA, ed in partico-

    lare le farine tipo ottenute tra-

    mite la macinazione a tutto corpo

    del chicco di grano. Nessuna come

    PRIMITIVA ricca di fibre, di pro-

    teine e di minerali che conferiscono

    ai prodotti realizzati un sapore ed

    un aroma unico nel suo genere. In

    particolare la PRIMITIVA

    ideale per la breve e media lievi-

    tazione, un prodotto che rappre-

    senta una delle massime espres-

    sioni di qualit in tutto il panorama

    delle farine di frumento per la piz-

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    38/100

    Icambiamenti dettati dalla mo-dernit quali i nuovi stili di vitae di consumo, le tendenze ali-

    mentari legate al benessere, l'at-tenzione del consumatore all'am-biente e alla sicurezza alimentareportano i surgelati ad essere i veriinterpreti della cucina moderna.Come ci spiega Vittorio Gagliardi,presidente di IIAS(Istituto ItalianoAlimenti Surgelati) i consumatorihanno iniziato a cambiare i lorocomportamenti alimentari fuo-ri casa, attuando una sostanziale

    modifica degli stili di consumo. Imomenti stessi di consumo di cuisi compone una giornata rendonoevidente lesigenza di nutrirsi sem-pre pi in modo veloce ed efficacesenza tuttavia penalizzare il gustoe la qualit organolettica.Questo trend si consolidato an-che grazie al canale foodservice:dalla piccola alla grande ristora-zione ritroviamo i cibi sottozerocome veri e propri protagonisti delpiatto oppure validi aiutanti nellapreparazione di pietanze pi ela-

    borate. Qualit totale delloffer-ta e garanzia di un alto standarddi servizio al cliente sottolinea ilpresidente Gagliardi risultano es-sere i plus di tale canale. Il mondodella ristorazione professionale siaffida con convinzione al prodottosurgelato come prima scelta, nonpi soltanto in sostituzione del fre-sco. E il suo utilizzo destinato acrescere ancora; si tenga presenteche, fuori dalle mura domestiche,i consumi hanno ampiamentesuperato nel 2014 le 300mila ton-

    38 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    di Elisa Vian

    conquistale

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    39/100

    Fonte:Istituto Italiano

    Alimenti Surgelati

    nellate (303.200) con un progresso,rispetto al 2013, dello 0,6%. I con-sumi di alimenti surgelati, solo

    nel catering, sono cresciuti gra-dualmente e progressivamente inItalia di oltre il 25% negli ultimi 10anni, denotando ormai la sceltadefinitiva della maggior parte deglioperatori di tutta la filiera verso gliindiscutibili vantaggi del prodottofrozen. La ristorazione commer-ciale, e per certe linee di prodottoanche la ristorazione collettiva,richiede sempre pi referenze adalto valore aggiunto, soprattuttonellambito dei contorni vegeta-li elaborati e dei piatti pronti daforno. I plus di queste gamme adalto contenuto di servizio permet-tono agli utilizzatori professionaliconsiderevoli risparmi di tempo - equindi di costi fissi - mantenendocomunque unelevata possibilitdi porzionabilit e soprattutto dipersonalizzazione del prodotto fi-nito. Negli ultimi anni poi, a segui-

    to della sempre pi alta richiestadi prodotti surgelati ad alto conte-nuto di servizio, vi sono stati note-voli incrementi nelle linee di piattipronti stir fry, nelle loro versionirinvenibili in microonde, e nellereferenze da forno.A supporto di ci l'IIAS ci confer-ma come alcuni dei pi impor-tanti player del settore hanno lan-ciato (o rinnovato) nuove linee diprodotti dedicate interamente alcanale horeca che comprendonoi prodotti di maggior successo informati da ristorazione e con unostudio specifico effettuato per ga-rantire rese ottimali e tempi rapididi cottura per i professionisti dellaristorazione. Ma non tutto: graziea costanti attivit di Ricerca&Svi-luppo svolte nei loro stabilimenti,tali aziende offrono anche un im-

    portante supporto tecnico pro-fessionale per la realizzazione dimen ad hoc, per la preparazione

    di ogni prodotto delle loro gamme,offrendo cos un valido supporto airistoratori.

    Le aziende del settore quindi offro-

    no un prodotto assolutamente con-

    correnziale rispetto al fresco con re-

    ferenze di qualit, gusto e fantasia,

    si pensi al settore dei prodotti da

    forno surgelati in costante crescita

    grazie alle variet dei suoi prodot-

    ti, il settore delle verdure surgelate

    e in particolare quello delle patate

    con una ripresa dei consumi delle

    tradizionali, ma rivisitate patatinesia fritte che al forno.

    I VANTAGGI DELFROZEN FOOD:Sicurezza alimentaregarantita!il prodotto una volta surgelato nonviene manipolato e contamina-

    CONSUMI DI PRODOTTI SURGELATI CATERINGComposizione per categoria/Anno 2014

    CATEGORIA MERCEOLOGICA TONNELLATEVegetali 167.170Patate 70.000Prodotti ittici 18.800Piatti ricettati 12.700Pizze e Snacks 15.500Carne rossa e bianca 12.880

    Altro 6.150TOTALE GENERALE 303.200

    R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 39Novembre - Dicembre 2015

    A L I M E N TA Z I O N E

    VEGETALI

    56%

    PIATTI

    RICETTATI4%

    PRODOTTI

    ITTICI 6%

    PATATE

    23%

    CARNE

    ROSSA E

    BIANCA

    4%

    ALTRO

    2%PIZZE E

    SNACKS

    5%

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    40/100

    to, inoltre, la conservazione con ilfreddo profondo garantisce l'igienee l'inattacabilit di batteri e muffe.

    Gusto e valorinutrizionaliassicurati!Il rapido surgelamento favorisce laconservazione dei valori nutritivie mantiene le qualit organolet-tiche del prodotto, nonch il colo-re originale. Inoltre, la qualit delprodotto costante nel tempo con

    un ottimo rapporto qualit/prezzo,molto importante in termini di fo-od-cost.

    Rapiditdi preparazione!Gi pronti all'uso, ossia non ri-chiedono operazioni di lavaggio,cernita, preparazione ed eventualirimanenze o scarti, i prodotti sonosubito pronti per essere cucinati.

    No allo sprecoalimentare!Recenti ricerche della SheffieldHallam University hanno eviden-ziato che il 42% degli sprechi siverifica nelle cucine domestiche eprofessionali, in quanto la maggiorparte del cibo finisce direttamen-

    te dal frigorifero o dalla tavola nelcassonetto dellimmondizia per-ch non consumato entro la datadi scadenza oppure perch cucina-to in quantit eccessive. Gli studihanno dimostrato che l'uso di pro-dotti surgelati pu invece abbatte-re del 47% gli sprechi. Il presidenteGagliardi ci spiega i motivi:

    il prolungamento della durata diconservazione dei surgelati offremaggiori possibilit agli operato-ri della ristorazione di fruire deglialimenti prima che si deteriorino; i surgelati permettono un mag-gior controllo delle porzioni: sipu preparare solamente la giustaquantit di cui si ha bisogno. si riducono gli sprechi anche nel-la catena di approvvigionamento: stato calcolato che su un chilodi piselli freschi solo 400 grammiraggiungono il supermercato o latavola del ristorante, mentre conla surgelazione, che consente diiniziare a conservare gli ortaggipochissime ore dopo la raccolta, siarriva fino a 700 grammi.

    Prezzo d'acquistobloccato!Rispetto ai prodotti freschi, dove ilprezzo d'acquisto subisce gli an-damenti stagionali o di prodotto,l'importo dei frozen food non variaper interi mesi.

    Vincolo

    della stagionalit:superato!Se il vostro cliente ordiner fuoristagione delle tagliatelle con i por-cini oppure una pizza con puntedi asparagi vorr essere acconten-tato e con un ottimo prodotto. Laperfetta conservazione col freddoassicura la qualit dei prodotti sta-gionali tutto l'anno.

    PER IL CLIENTE ANCORAMOLTE TITUBANZEALLA VISTA DEL NOTO

    ASTERISCO SUI MENIl presidente di IIAS confessa cheil principale ostacolo allulterioresviluppo dei surgelati nella risto-razione lobbligo dellasterisconei men, che crea ancora oggititubanze e paure nel consumato-re. Se tale obbligo poteva (e pu)avere ancora parzialmente un sen-so nel segmento ittico, negli altrisegmenti immotivato. LIIAS sisforza di comunicare che lasteri-sco riportato a garanzia del con-sumatore per qualit e freschezzadei prodotti, ma tale messaggionon passa; al contrario contribu-isce ad identificare il settore comeemergenziale e di qualit dubbia.Va considerato, inoltre, che taleobbligo non previsto in regola-menti specifici del settore alimen-tare, ma soltanto per evitare frodiin commercio. (Dunque qualsiasiriferimento solo al codice civile).

    40 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    A L I ME NTA Z I O NE

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    41/100

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    42/100

    tempo di bilanci e valutazioni,come giudica l'anno 2015 in termi-ni di consumi di patatine?

    N: Anche nel 2015 prosegue laf-fermazione di modelli di con-sumo innovativi con nuove so-luzioni di somministrazione alpubblico, la clientela italiana esoprattutto le fasce pi giova-ni, si sta mostrando sempre piricettiva a queste tendenze. Neconsegue un anno molto positivoper la Pizzoli che con opportunestrategie di differenziazione delportafoglio prodotti ha saputocogliere tutte queste nuove op-portunit di sviluppo. Rilevantela crescita anche nel canale QSRcon la nostra presenza continua-

    tiva ed unofferta di prodotti in-novativi che sta riscontrando unottimo gradimento del pubblico.

    Quali sono le novit di prodotto2016?

    N: Le due importanti novit diquestanno sono le Gran Rustichee le Fris, due tagli originali edesclusivi. Entrambe frutto del-le migliori selezioni di patate,le prime si caratterizzano perun aspetto rustico che esaltala croccantezza esterna man-tenendo un cuore morbido, unprodotto fantastico da abbinaread ogni menu. Le Fris sono di-vertenti nella forma e perfetteda abbinare alle salse grazie al

    loro generoso effetto dipping.Unidea sfiziosa anche per il ca-nale bar grazie alle diverse mo-dalit di preparazione che inclu-dono anche il forno.

    In questi anni com cambiato ilmondo del surgelato nella ristora-zione?

    M: Il mondo della ristorazioneprofessionale si affida semprepi con convinzione al prodottosurgelato come prima scelta enon pi soltanto come emergen-za o scorta in sostituzione delfresco. Anche nei ristoranti dialta gamma i surgelati trovanouna giusta collocazione e stan-no conquistando spazi sempre

    maggiori, perch sono prodotti diqualit certa e, come afferma-no gli addetti ai lavori, aiutano arisolvere, in fretta e in sicurezza,situazioni demergenza. Alle esi-genze di un mercato in continuae rapida evoluzione, Orogel FoodService risponde con innovazio-ne continua di prodotto, soluzio-ni, idee, contenuto di servizio egaranzia di qualit dellofferta.

    Quali sono le novit di prodotto2016?

    M: Ascoltare il mercato per anti-ciparne le tendenze!Il canale del benessere in for-te ascesa, cos come quello delvegetariano, del senza glutine e

    del vegano, per un consumatoresempre pi attento, informato econsapevole.Opportunit da trasmettere eda cogliere al tempo stesso. Trale ultime novit: gli Asparagi aRondelle gi scottati e tagliati,coltivati sul Tavoliere delle Pu-glie, il Radicchio Rosso IQF, iCarciofi a Fette naturali e nontrattati, gli sfiziosi e gustosi Bur-ger Vegetali leggeri e nutrienti,la Quinoa con Verdure e bacchedi Goji, lOrtica Cubello da 20 g,la Cipolla Rossa di Tropea IGP e poi ancora tante nuove gu-stose idee che vi sveleremo piavanti!

    Intervista aNicola Spanu, Direttore Marketing diPizzoli

    Intervista aManuel Amorini, TradeMarketing Manager diFood Service Orogel

    42 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    AT T UA L I TA L I ME NTA Z I O NE

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    44/10044 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    storia e curiosit sulla

    BIRRA

    di Danijel Lovrecicambasciatore della cultura birraria

    di Heineken Italia e Orval Beer

    DAL MEDIOEVOO G G I

    AD

    N el medioevo sono inizia-te le prime rivoluzionied evoluzioni importan-ti per la birra. Intorno al 1100suorH. Bingen intuisce le qualit delluppolo, come antibattericoadat-to alla conservazione della birra ecome aromatizzante. Lamaro chegustiamo bevendo una birra , in-fatti, merito del luppolo. Nel 1516Guglielmo IV di Baviera, stancodelle numerose variet di birraprodotte con ingredienti anchepericolosi (radici, estratti, funghi),sancisce e regolamenta la produ-zione con lEditto di Purezza. IlReinheitsgebot, prevede che perla produzione della birra venga-no usati sempre acqua, luppolo emalto. Allepoca non si conoscevaancora limportanza del lievito.

    La cosa interessante che que-sta legge vale ancora oggi!! Nel1810 Ludovico di Baviera decise disposarsi con Teresa di Sassonia.Grande amante delle birre,

    propose alle 6 birrerie di Monacodi servire le proprie birre al suomatrimonio. La festa ebbe un talesuccesso che ancora oggi viene ce-lebrata con il nome di Oktoberfest.

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    45/100R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 45Novembre - Dicembre 2015

    B I R R A

    Viene fatta nei dueultimi weekend di settembre

    e finisce la prima domenica di ot-tobre (fanno cos perch ad otto-bre c il rischio che nevichi), ed

    in questi giorni i capannoni delle6 birrerie di Monaco: Paulaner,Spaten, Hofbrau, Hacker-Pschorr,Augustinere Lowenbrauvengonoinvasi da circa 7 milioni di visita-tori provenienti da tutto il mondo.Cosa da fare almeno una voltanella vita!! Nel 1842 Josef Groll,mastro birraio austriaco, vienechiamato nella ridente cittadinaCeca di Pilzen. I proprietari dellabirreria gli chiedono di fare unabirra di gradazione alcolica bassa,limpida e piacevolmente amara.Nasce cosi Pilsner Urquello anchechiamata Pilsener, Plzen o Pils ov-vero la prima birra chiara a bassafermentazione .Praticamente latipologiache ha il 90%del merca-to mondiale della birra. Per il mi-glioramento della qualit di que-sta bevanda, un grande grazie lo

    dobbiamo anche a Louis Pasteurche con i suoi studi ha fatto un podi chiarezza ed ordine per quantoriguarda lutilizzo dei lieviti nellaproduzione. Ha scoperto, inoltre,il metodo della pastorizzazioneche permette alla birra una mag-giore durata e stabilit. E che nedite di Carl Linde?! Ideatore del-la prima macchina per il gelo almondo, chiamata anche frigo. Labirra durante la produzione ha

    bisogno di temperature control-late ed ovviamente prima dellin-venzione di Carl le birre potevano

    essere solo stagionali difficileavere temperature basse desta-te. Linde rivoluzion radical-mente la produzione della birra,giacch con la sua invenzione laproduzione poteva essere fattadurante tutto lanno. E la pri-ma birreria ad adottatore que-ste tecnologie attorno al 1885fu quella di Anton Dreherproprio nella ridente cittdi Trieste. Gran bella citt.Nellultimo secolo la quali-t della birra miglioratatantissimo, basti pensare

    che tra le prime tre bevandeconsumate al mondo. Nel 2013 laproduzione mondiale di birra hasfiorato i 200 miliardi di litri e lanazione dove se ne beve di pi la Cina (beh, questa era facile). Lanazione invece con il pi alto con-sumo pro capite la Repubblica

    Ceca con 150 litri, mentre in Italiail consumo pro capite di soli 29litriDai ragazzi,bisogna darsi dafare!!!.

    PilsnerUrq

    uell

    LA FESTAEBBE UN TALE

    SUCCESSO CHEANCORA OGGI

    VIENE CELEBRATACON IL NOME DIOKTOBERFEST

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

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  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    48/100

    La minestramaritata:

    uno dei pi antichipiatti napoletani

    48 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

    di Antonio SorrentinoExecutive Chef

    L a preparazione di questopiatto richiede dedizione epazienza, tanto che ormai diventata poco diffusa sulle ta-vole moderne napoletane, anchese resta un piatto tipico di alcune

    festivit e di molte trattorie tradi-zionali. Tanto antica che una ri-cetta che si avvicina molto a unaparticolare minestra che rintrac-ciabile gi nel De Conquinaria diApicio. Ad "importarla" in terrapartenopea, per, sono stati pro-babilmente gli spagnoli nel 1300.In Spagna, infatti, diffusa unaminestra molto simile, nota come"Olla Potrida" che avrebbe dato ori-gine a Napoli alla minestra mari-tata (o "pignato grasso") e qualchesecolo dopo, in Lombardia, allatipica cassoeula. La dicitura ma-ritata deriva dal fatto che gli in-gredienti di carne e verdura, si"maritano" partecipando insiemealla minestra. La ricetta nel corsodegli anni stata notevolmente

    rimaneggiata eliminando o mo-dificandone gli ingredienti chesono sempre pi rari da reperirein commercio. Durante le festivittradizionali, tuttavia, nei mercati-ni rionali di Napoli ancora si pos-

    sono acquistare le verdure tipicheper preparare la minestra marita-ta, che sono tipicamente cicoria,piccole scarole (scarulelle), ver-za e borragine, che ne conferisceuna nota amarostica. In qualchevariante si usa anche la catalo-gna (in napoletano: puntarelle).La carne tipicamente di maiale,con tracchie, pancetta e altri tagli.Secondo la tradizione napoletana,viene preparata il giorno di SantoStefano per ripulirsi dai bagordidelle feste. In realt, se prepara-te la menesta maretata secon-do la ricetta originale, non sarcertamente un piatto leggero. Seseguite i suggerimenti, otterretecomunque un piatto gustoso e leg-gero nel rispetto delle tradizioni.

    ' M M A R E T A T A

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    49/100R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E 49Novembre - Dicembre 2015

    A TAV O L A

    Ingredienti

    PER 6 PERSONE:300 g di muscolo dimanzo

    300 g di copertina dimanzo non sgrassata1 piedino di maiale200 g di cotenna dimaiale sgrassata epulita1 osso di prosciuttocrudo pulitogrossolanamente opezzetto1 carota1 gambo di sedano1 cipolla

    1 pomodoro ramato1 spicchio daglio1 patata grandesbucciata

    PER LEVERDURETTE:1 kg di minestrella(misto di verdurespontanee: cicorietta,bietoline, spinaciselvatici e borraggine)4 fasci di scarola liscia

    4 fasci di broccolettineri2 fasci di broccoli afoglie2 fasci di torzella(cavolo greco)1 verza piccolamaggiorana1 scorza di granaformaggio grattuggiatopecorino o caciocavallosale

    Preparazione

    Preparate un brodo adagiando in unacasseruola alta e capiente tutti i tagli dicarne, le carote, il sedano e la cipolla pu-lite e tagliate a bocchettoni, aglio, il po-modoro tagliato e 1 patata. Aggiungetecirca 6 l dacqua e portate a bollore lento.Durante la cottura salate e sgrassate ilbrodo con una schiumarola. Quando lacarne ben cotta, con la schiumarolaalzate la carne dal brodo e tenetela daparte. Filtrate il brodo eliminando tutto ilfondo di verdure e lasciatelo raffreddare,rimuovendo lulteriore grasso che si soli-

    dificher in superficie.Mondate e pulite tutte le verdurette,sciacquatele piu volte e sbollentateleseparatamente in acqua bollente e salelasciandole colare bene. Conservate unpo dacqua di cottura delle scarole e dellaverza che potrebbe servire per la liquiditdella menesta.Nel frattempo sfilacciate la carne cottaa fiocchetti piccoli, la cotenna a listarel-le e ricavate dalla carne vicino losso diprosciutto dei pezzettini con un coltelli-no affilato. Riportate il brodo a bollore e

    aggiungete le verdure precedentementesbollentate e la maggiorana. Fate cuoce-re per 30 minuti e aggiungete le carni,lasciando completare la cotturaper unaltra mezzora. Pulite la scorza diGrana, raschiando via la superficie, ta-gliatela a tocchettini e aggiungetela allaminestra, fate cuocere ancora per circaun quarto dora. Poi servite con una spol-verata di formaggio grattugiato.Nota: in alcune case si rifinisce con uovosbattuto, formaggio pecorino e pepe damettere prima di toglierla dal fuoco.

    'A menesta

    LA RICETTA

    'MMARETATA

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    50/100

    di Luca GardiniCampione Mondiale Sommelier

    La verit sulla Romagna, vela voglio raccontare proprioio che sono raw-magnolo.Non c errore perch, in ingle-se, raw vuol dire crudo, ma selo riferiamo a una persona il si-gnificato pi appropriato pu di-ventare: diretto, sincero. Ecco li-dentikit di chi nasce in Romagna,uomo o pietanza che sia. Persinole preparazioni gastronomiche diqueste parti hanno nella sempli-cit il condimento pi gustoso.Per questo la Romagna conqui-sta tutti, arrivando al cuore con

    la sincerit di spirito e allo sto-maco con la veracit dei sapori.Non mancano -ci mancherebbe- idifetti, come la cocciutaggine,senza contare quella spavalde-ria che altro non che un ecces-so di entusiasmo. Neppure io ladefinirei come superbia, perchi romagnoli vedono davvero lapropria terra come la pi straor-dinaria. Lo dimostra il fatto chese guardano, pardon guardiamo,il mare, ci vediamo sempre qual-cosa di meglio rispetto persino aquello dei caraibi. Non tentiamo

    racontata da un...

    ROMAGNAla

    [RAW]magnolo

    50 R I S T O R A Z I O N E I T A L I A N A M A G A Z I N E Novembre - Dicembre 2015

  • 7/23/2019 Ristorazione_1112_2015

    51/100

    V I N O

    di convincere nessuno, ma piut-tosto facciamo s che tutti vedanoluoghi e tradizioni di questa ter-

    ra con i nostri stessi occhi. Unavecchia pubblicit diceva prova-re per credere. Oltre ad invitarvia visitare i luoghi pi incantevolidi questo territorio non vi farlelenco per non esaurire lo spa-zio che ho a mia disposizione- vivorrei parlare dellaspetto dellaRomagna che meglio conosco:lenogastronomia. Ripartendoda quello che ho scritto qualcheriga pi in alto, la raw-magna un territorio assolutamente uni-co, in grado di esprimere tradi-zione e attualit, in ogni bocconecome in ogni sorso. Gli interpretidella tavola sono sempre attenti

    a coniugare materia prima, peraltro attinta sia dal mare chedalla montagna, e tradizioni ga-

    stronomiche sempre e rigorosa-mente centrate sul gusto. E nelbicchiere? Finalmente passatala fase in