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CONSERVATORIO DI MUSICA C. POLLINI Padova RISPOSTE ALLE POSSIBILI DOMANDE DESAME DI ARMONIA COMPLEMENTARE ANALISI FORMALE 1) Quali sono le differenze e i punti di convergenza tra Rondò- sonata e Forma-sonata? Convergono sulla struttura A-B-A (tema, svolgimento, ripresa). Differiscono per il fatto che il Rondò estende la propria struttura facendo di A, A-B-A 1 ; di B (cioè lo svolgimento), C; e di A (cioè della ripresa) A 2 -B-A 3 . B è un secondo tema e C è, appunto, lo svolgimento. 2) Il secondo tempo della Sonata classica (andante-adagio) in quali forme può presentarsi? Solitamente si presenta in forma di Lied (Aria) e può avere i seguenti schemi: A (aria semplice); A-B (aria doppia); A-B-A (aria col da capo o ternaria); A-b-A-c-A (aria in Rondò). In quanto tempo intermedio, nella sonata classica il secondo tempo si svolge in tonalità affini, anche con cambiamento di modo. 3) E il terzo tempo? Il terzo tempo è un Minuetto o uno Scherzo. Hanno la medesima struttura, ma lo Scherzo, essendo di andamento più rapido e saltellante, si differenzia per la maggior durata. Nella sonata a tre tempi il Minuetto può non esserci. 4) E l’ultimo tempo? Spesso è un Rondò, di andamento veloce con periodici ritorni del tema iniziale nel tono di partenza (AbAcA, oppure AbAcAdA). Spesso il quarto tempo è nella forma di Rondò-Sonata, la cui struttura è simile al primo tempo (vedi risp.1). Lo schema del Rondò spesso influenza altri tipi di composizione: Minuetto in Rondò, Giga in Rondò, Scherzo in Rondò, Aria in Rondò… 5) Cosa sono i Divertimenti della Fuga? E gli Stretti? Alberto Gallo -1-

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RISPOSTE ALLE POSSIBILI DOMANDE D’ESAME

DI ARMONIA COMPLEMENTARE

ANALISI FORMALE

1) Quali sono le differenze e i punti di convergenza tra Rondò-sonata e Forma-sonata?Convergono sulla struttura A-B-A (tema, svolgimento, ripresa). Differiscono per il fatto che il

Rondò estende la propria struttura facendo di A, A-B-A1; di B (cioè lo svolgimento), C; e di A (cioè della ripresa) A2-B-A3. B è un secondo tema e C è, appunto, lo svolgimento.

2) Il secondo tempo della Sonata classica (andante-adagio) in quali forme può presentarsi?Solitamente si presenta in forma di Lied (Aria) e può avere i seguenti schemi:A (aria semplice); A-B (aria doppia); A-B-A (aria col da capo o ternaria); A-b-A-c-A (aria in

Rondò). In quanto tempo intermedio, nella sonata classica il secondo tempo si svolge in tonalità affini, anche con cambiamento di modo.

3) E il terzo tempo?Il terzo tempo è un Minuetto o uno Scherzo. Hanno la medesima struttura, ma lo Scherzo,

essendo di andamento più rapido e saltellante, si differenzia per la maggior durata. Nella sonata a tre tempi il Minuetto può non esserci.

4) E l’ultimo tempo?Spesso è un Rondò, di andamento veloce con periodici ritorni del tema iniziale nel tono di

partenza (AbAcA, oppure AbAcAdA). Spesso il quarto tempo è nella forma di Rondò-Sonata, la cui struttura è simile al primo tempo (vedi risp.1). Lo schema del Rondò spesso influenza altri tipi di composizione: Minuetto in Rondò, Giga in Rondò, Scherzo in Rondò, Aria in Rondò…

5) Cosa sono i Divertimenti della Fuga? E gli Stretti?I Divertimenti sono degli episodi che si sviluppano nella seconda parte della Fuga, costruiti

tramite l’uso di progressioni modulanti su elementi melodici tratti dall’esposizione (l’esposizione è data da soggetto e risposta, controsoggetto e controrisposta -alla tonica e alla dominante-). Portano la Fuga in tonalità affini riproponendo il soggetto, la risposta e il controsoggetto.

Gli Stretti, propri della terza parte della Fuga, riportano la composizione nel tono d’impianto. Le entrate del soggetto e della risposta si fanno sempre più serrate, creando così un’accelerazione e un effetto di stringimento del tempo prima della cadenza finale.

6) In quali rapporti può presentarsi la risposta della Fuga rispetto al Soggetto?Generalmente nel tono della dominante. La risposta può essere reale, quando rispetta gli

intervalli proposti dal soggetto; tonale, quando per questioni tonali, appunto, avviene una mutazione nei rapporti degli intervalli tra risposta e soggetto. Questa è necessaria al fine di non uscire dai parametri della tonalità.

7) Qual è il rapporto tonale-armonico di una Forma Monotematica e bipartita?Anzitutto, parlare di schema monotematico bipartito, forma della suite o della sonata barocca,

riconduce, inequivocabilmente, al medesimo schema costruttivo costante nel quale un unico

Alberto Gallo

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materiale propositivo (monotematismo) viene amministrato in due sezioni principali (bipartizione) attraverso cui si articola la macrostruttura.

Dal punto di vista armonico, la prima sezione genera uno spostamento verso una situazione che nega la zona della tonica, provocando così una situazione di tensione tonale che risolverà all’interno della sezione successiva, riaffermando e confermando la tonalità d’impianto.

La negazione tonale può avvenire mediante cadenza sospesa o una modulazione al tono della dominante (ma se la tonalità è minore, la modulazione passa al relativo maggiore). Nella seconda sezione si realizza la risoluzione della tensione accumulata con un ritorno immediato al tono d’impianto (in qs caso le due sezioni risulteranno pressoché equivalenti), oppure con un ritorno successivo ad una fase tonalmente instabile e modulante ( le due sezioni potranno essere equivalenti, ma, il più delle volte, la seconda potrà subire una dilatazione necessaria ad un ritorno tonale).

8) Cosa si intende per “Double”?Il Double è una Variazione nella Suite.

9) In che rapporto tonale è un Minuetto secondo (o una Gavotta o un Bourré secondo) rispetto alla danza che lo precede?

In quanto parte di una Suite, il Minuetto secondo, così come tutte le altre danze che lo precedono, si svolge nella stessa tonalità, ma talvolta con un cambio di modo. Il Minuetto secondo in seguito fu chiamato Trio (è scritto in ¾ in tempo moderato un po’ cerimonioso, nella forma della Sarabanda -binaria o ternaria-).

10) Quali sono le principali tecniche di Variazione?Anzitutto cos’è: è il riproporsi di un oggetto sonoro più volte in maniere diverse.La V. può operare a livello ornamentale, modificando di poco, con fioriture melodiche, il tema;

poi può variare l’armonia, senza che la melodia venga modificata; la melodia, mantenendo intatta l’armonia; il ritmo, senza modificarne l’armonia. Alcuni esempi: il Corale variato; la Passacaglia, la Ciaccona, la Follia, forme compiute in cui al basso, che propone il tema ad ogni 8 battute, si sovrappongono parti polifoniche, trasformazioni dei disegni melodici precedenti.

11) Parla delle Scale. Pitagora, Zarlino e Werkmeister.Pitagora diede fondamento alle scale della classicità greca. La scala era ricavata da una

successione di quinte esatte e dalla ritrascrizione in un’unica ottava dei suoni in tal modo ottenuti: una serie cioè di sette gradi congiunti procedenti per toni e semitoni.

Zarlino (1517-1590) propone una scala naturale in cui la posizione dei gradi, in relazione al suono fondamentale, è fissata dai rapporti stabiliti dal fenomeno fisico dei suoni armonici. I suoni armonici, con la loro successione, darebbero origine anche all’accordo perfetto.

Werkmeister propone, tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, di adottare una scala temperata al fine di eliminare i difetti delle scale precedenti. La scala naturale consiste nell’artificiale suddivisione dell’ottava in dodici parti uguali. Questa dà origine alle scale diatoniche e cromatiche, a seconda dei rapporti di intervallo tra un suono ed un altro.

12) Cos’è una Mutazione?La mutazione è in relazione alla Risposta elaborata nella Fuga (vedi risp. 6).

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ANALISI ARMONICA

1) Cosa s’intende per Dominante Secondaria?Si definiscono Dominanti Secondarie gli accordi di Settima di Dominante (prima specie) che

hanno la seguente struttura: triade maggiore più settima minore, e che sono riprodotte su tutti i gradi della scala, oltre che sulla dominante stessa. Per questo son dette secondarie.

Le settime che hanno una struttura diversa dalle dominanti secondarie, si chiamano settime secondarie.

2) Che cosa e quali sono gli intervalli di VI eccedente? Che funzione hanno?I quattro accordi di sesta eccedente rientrano, insieme al secondo, al quarto e al quarto

dominante secondaria, tra i gradi preparatori, cioè tra i gradi che precedono l’ingresso della dominante. La triade di sopratonica, in quanto preparatoria già tende verso la dominante. Quando due delle sue componenti vengono alterate, il terzo grado in senso ascendente e il quinto in senso discendente, la tensione verso la dominante accresce in modo assai efficace.

Gli accordi di sesta eccedente hanno delle caratteristiche peculiari legate alla loro denominazione: italiana, tedesca, francese, svizzera. Si usano in primo rivolto in modo da evitare le quinte parallele nella successione con il quinto.

3) Che cos’è l’accordo di VI Napoletana e qual è la sua funzione?La triade maggiore la cui fondamentale è il secondo grado abbassato cromaticamente è

conosciuta come sesta napoletana. Nel 1700 l’accordo venne usato soprattutto in primo rivolto; da questa abitudine deriva il termine sesta (l’aggettivo napoletana, invece, pare non avere una ragione specifica). Tuttavia viene usata anche allo stato fondamentale. In quanto triade maggiore non è un accordo dissonante, ma, il fatto che il secondo grado sia alterato cromaticamente, conferisce all’accordo una tendenza discendente come se fosse dissonante. È un accordo che ha un forte senso di sottodominante e nella maggior parte dei casi si concatena con qualche forma dell’accordo della dominante. Il basso, in quanto grado forte, è il miglior raddoppio possibile. La risoluzione discendente del secondo alterato genera una falsa relazione tra le altre voci; essa non è mai stata evitata dai compositori, per cui si presume accettata. Oltretutto la falsa relazione non viene avvertita qualora tra il II (sesta napoletana) e il V s’interponga l’armonia di I quarta e sesta con valenza di appoggiatura doppia della dominante.

Tale accordo non viene usato solo nelle formule cadenzali. Essa può essere in qualsiasi punto della frase, anche all’inizio. Può essere preceduta dalla propria dominante.

La sesta napoletana può essere considerata anche valido accordo perno nella modulazione ai toni lontani.

4) Che cosa s’intende per Modulazione e quali sono i livelli delle tonalità?Si chiama modulazione il passaggio da un tono ad un altro in una composizione musicale.

Teoricamente tutte le modulazioni sono possibili a condizione che siano abilmente preparate o giustificate dal carattere della composizione, e che la nuova tonalità sia ben affermata affinché non permangano equivoci di sorta. Generalmente, per modulare bisogna far sentire una nota della nuova tonalità che sia estranea alla precedente. Questa diverrà la nota caratteristica della nuova tonalità: per es. fa diesis nella modulazione do-sol, si bemolle nella modulazione do-fa.

Nel caso della modulazione ai toni vicini, ogni tonalità ha a disposizione cinque “regioni”: il proprio relativo, una quinta sopra con il proprio relativo e una quinta sotto con il proprio relativo. La modulazione, pertanto, viene definita “ai toni vicini” in quanto fa utilizzo di quelle tonalità che non differiscono per più di un’alterazione dalla tonalità d’impianto.

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5) Motiva l’uso e le caratteristiche del secondo rivolto, o quarta e sesta.Definizione: è una triade in secondo rivolto, in cui cioè la nota del basso è la quinta. Di qui il

nome quarta e sesta a causa degli intervalli tra il basso e le voci superiori. È un accordo instabile, poiché la quarta è dissonante e attende risoluzione.

Viene usato in tre circostanze caratteristiche: in cadenza (o appoggiatura), di volta e di passaggio.

a) cadenza: precede l’accordo di dominante nelle cadenze; la quarta e sesta appoggiano rispettivamente la terza e la quinta. In questo caso viene considerato accordo forte poiché possiede le proprietà della tonica e della dominante;

b) di volta: prende forma dall’immobilità della fondamentale di un accordo mentre la terza e la quinta salgono e ridiscendono subito. Questo tipo di accordo si pone sul movimento debole;

c) di passaggio: tipicamente usato nel passaggio tra I e I6. In questo caso, infatti, il basso è una nota di passaggio tra due note a distanza di terza; il valore ritmico della quarta e sesta è debole, di levare. Il movimento delle voci superiori avviene per grado congiunto.

6) Cosa s’intende per VII di Quinta specie? Quali sono le sue caratteristiche?L’accordo di VII di Quinta specie è identificabile con l’accordo di settima diminuita e va inteso

esclusivamente come accordo di nona con la fondamentale sottintesa. Questo accordo è formato da tre intervalli di uguale grandezza che suddividono l’ottava in quattro parti uguali, cioè in quattro terze minori. Aggiungendo una terza minore in alto o in basso, si ottiene la ripetizione di un suono già esistente. Partendo da un qualsiasi suono della scala cromatica, i primi tre suoni presentano tutti gli accordi possibili di settima diminuita.

7) Cosa s’intende per VII di Terza specie? Quali sono i suoi usi?L’accordo di VII di Terza specie è composto da una triade diminuita più una settima minore;a) ha carattere di settima secondaria quando si collega al III come nelle progressioni;b) quando risolve sulla tonica la sua funzione è quella di nona di dominante con basso

sottinteso;c) quando si trova sul II grado del modo minore risolve sulla dominante.

8) Accordo di Nona di Dominante : nella scrittura a quattro parti quale suono si omette?Quanti e quali sono i possibili rivolti? In quale rapporto si trova rispetto alla fondamentale?

Essendo un accordo di cinque suoni, a quattro parti si omette la quinta. La nona può essere maggiore o minore; se maggiore, deve essere preparata. I rivolti, di fatto, sono quattro, ma in pratica se ne adottano solo tre (primo , secondo e terzo). La nona scende sempre di grado.

La nona di dominante può risolvere sulla tonica ipso facto; può trasformarsi in settima di dominante incompleta; in settima di dominante completa V9

7, V86 , V7

5; in terzo rivolto di settima di dominante (IV che scende al III, cioè V2 I6).

9) Parla della Triade Diminuita.Contiene il tritono (vedi risp. 10); nona minore incompleta di dominante: tutti i componenti di

questo accordo sono coinvolti in rapporti dissonanti. È l’accordo più ambiguo in quanto composto di tutte terze minori. Dal punto di vista armonico i suoi rivolti hanno la stessa sonorità; l’orecchio non può distinguere i componenti della settima diminuita finché la sua risoluzione non dimostra qual è la sensibile (vedi risp.6).

La risoluzione naturale dell’accordo di settima diminuita è sulla triade di tonica, maggiore o minore non cambia.

Raramente si incontrerà un accordo di settima diminuita che abbia con la sua risoluzione un rapporto diverso da quello di dominante. In caso contrario si hanno risoluzioni eccezionali. Come

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risolve? Quando al basso viene dato il secondo grado, risolve sovente sul terzo; quando al basso vien data la sottodominante, risolve sul I in primo rivolto, ma anche allo stato fondamentale; quando al basso si trova la nona (posizione sconsigliata), la risoluzione naturale è sulla quarta e sesta di tonica.

10) Cos’è il tritono?È un intervallo tra il quarto e il settimo grado della scala (sottodominante e sensibile), composto

di tre toni interi. La contemporaneità di questi due suoni crea una tensione sonora (per questo dall’antichità viene definito diabolus in musica) che cerca risoluzione: la sensibile sale alla tonica e la controsensibile scende alla mediante determinando così la tonalità.

11) Quali sono i casi in cui la settima sale?Quando il VII non risolve sulla tonica (risoluzione evitata) bensì su un accordo di una nuova

tonalità, la settima può salire cromaticamente; nell’accordo di dominante può salire come nota di volta o come fioritura prima di risolvere. Analogamente il V è seguito dall’accordo di una nuova tonalità, la settima può salire cromaticamente.

12) Cosa sono le Cadenze? Citane alcune.Le cadenze sono delle successioni armoniche che hanno lo scopo di rendere chiara la struttura di

una composizione, di articolarla secondo le suddivisioni del periodo: frasi, semifrasi, incisi. Questo consentirà di notare se la semifrase è dominata dal principio di binarietà o ternarietà.

Alcuni esempi: a) Cadenza autentica: determinata dalla formula V-I, preceduta talvolta dal IV o dal II. Va

considerata inoltre la quarta e sesta di cadenza, doppia appoggiatura sulla fondamentale di dominante, la cui funzione naturale è annunciare la cadenza (perfetta quando la tonica è al soprano e al basso; imperfetta negli altri casi).

b) Cadenza sospesa: qualsiasi cadenza che termina sull’accordo di dominante; indica una pausa temporanea in una frase non terminata. Un utilizzo tipico si ha in due frasi parallele: una cadenza sarà sospesa e l’altra autentica.

c) Cadenza plagale: si ha con la successione IV-I. Viene usata, sovente ma non di regola, dopo una cadenza autentica, come una specie di conclusione aggiuntiva di un movimento.

d) Cadenza d’inganno: si ha ogni qualvolta l’accordo di dominante non giunge alla tonica. Il caso più frequente è V-VI. Questo tipo di cadenza offre la possibilità di aggiungere una o due frasi in conclusione.

e) Cadenza frigia: stilema barocco che consiste in una cadenza finale IV6- V nel modo minore alla fine di un movimento lento.

13) Note estranee all’armonia. Parlane.Non si può parlare in senso stretto di note estranee all’armonia. Tuttavia vengono così definite

quelle note che non rientrano strettamente nello scheletro armonico in cui la melodia si muove e che creano quindi una dissonanza.

Con le note di passaggio, per es., si può colmare un salto melodico mediante movimenti di grado, diatonici o cromatici. Possono essere in tutte le voci e possono essere sia nel movimento debole che in quello forte.

La nota di volta è una nota di valore ritmico debole che serve per ornare una nota che viene ripetuta. Può essere a distanza di tono o di semitono dalla nota di cui è ornamento.

L’anticipazione è anticipo di un suono che dovrebbe presentarsi immediatamente dopo. Dal punto di vista ritmico è simile a un levare del suono anticipato, a cui di solito non è legata. In genere è più breve della nota reale.

Alberto Gallo

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Tutte le note estranee all’armonia sono deboli eccetto l’appoggiatura. Essa dà infatti l’impressione di appoggiarsi pesantemente alla nota su cui infine risolve, con un movimento di tono o di semitono. Il ritmo della successione appoggiatura-risoluzione è sempre battere-levare, forte-debole. Può essere anche inferiore rispetto alla nota di risoluzione (per es. sensibile-tonica).

Il ritardo è una nota la cui naturale successione è stata ritmicamente rinviata. Avviene sul tempo forte ma ritmicamente è debole a causa della legatura. Può essere inferiore o superiore.

Reaching tone: un intervallo preso di salto, ascendente o discendente, risolve per grado congiunto nella direzione opposta.

Echappée (o nota sfuggita): un intervallo ascendente o discendente per grado congiunto risolve di salto nella direzione opposta.

Pedale: è una nota, in genere tonica o dominante, tenuta da una voce attraverso diversi cambi di armonia. Non è nota melodica, anzi crea staticità armonica. Compare spesso nel basso, ma non è da escludere nelle voci interne o al soprano.

14) Classificazione delle triadi.Una triade si ottiene sovrapponendo due terze. Gli intervalli che combinano queste due terze

danno origine a triadi maggiori (due toni -terza magg.-, più un tono e mezzo -terza min.-), minori (terza min. più terza magg.), eccedenti (due terze magg.), diminuite (due terze min.). Nelle triadi maggiori l’intervallo tra fondamentale e quinta è di quinta giusta, in quelle eccedenti eccedente, in quelle diminuite diminuita. Ogni triade può essere scritta con i rivolti: primo rivolto quando al basso c’è la terza dell’accordo, secondo quando c’è la quinta. Quando non sono scritte in rivolto si parla di triade allo stato fondamentale.

Le triadi risultano consonanti quando hanno sonorità stabile; dissonanti quando hanno un’instabilità che cerca risoluzione. La dissonanza è importante perché crea un senso di movimento. Sono consonanze imperfette tutte le terze, le seste magg. e min. e consonanze perfette le quinte giuste. Dissonanti gli intervalli eccedenti e diminuiti, le seconde, le settime e le none magg. e min. La quarta giusta è dissonante quando è isolata, consonante quando sotto la sua nota più grave si trovano una terza o una quinta giusta.

Nella scala magg. vi sono tre triadi magg. sul I-IV e V, tre min. II-III e VI e una diminuita sul VII (qualunque sia la disposizione della triade di sensibile -cioè VII-, va evitato il raddoppio della fondamentale).

Nella scala min sono triadi minori il I e il IV, maggiori il V, il VI, diminuite il II e il VII, aumentata il III.

15) Definisci la melodia.È una successione di gradi congiunti e disgiunti alternati; essa ha un culmine, un punto di sfogo,

che si raggiunge tramite alternanza di tensione e distensione. Il movimento melodico può avvenire in modo cromatico e/o diatonico.

Alberto Gallo

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