Risorgeremo come Cristo L - webdiocesi.chiesacattolica.it · approfondisce il tema del Giubileo...

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ANNO 37° - NUMERO 1/2016 Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80 Risorgeremo come Cristo L a Resurrezione di Gesù ha uno spessore divino, supera le nostre capacità di una conoscenza diretta, è un “mistero”. Non è un semplice ritorno alla sua vita precedente, ma è l’ingresso esplicito dell’umanità di Gesù nella cerchia propria della vita di Dio Padre, Figlio, Spirito Santo. Sappiamo che il nostro occhio non può guardare direttamente il disco solare, ma lo può cogliere solo in una forma attenuata, benché veritiera. Così gli apostoli ci hanno trasmesso il mistero della risurrezione di Gesù non mediante una spiegazione, ma attraverso due analogie: il risveglio dal sonno (risurrezione) e l’elevazione verso una abitazione celeste- divina (ascensione al cielo). Queste immagini ci dicono che l’uomo Gesù ora si trova in una condizione di vita qualitativamente diversa dalla nostra, una vita terrena trasformata, ma non sostituita. Egli è ancora nostro fratello, ma “non può più morire”; “Cristo risuscitato dai morti non muore più, la morte non ha più potere su di lui” (Ro 6,9). Gli apostoli, dopo qualche incertezza iniziale, dovettero constatare che il corpo di Gesù risorto era quello che era stato ucciso sulla croce. L’ultimo a persuadersi e a convincersi pienamente fu l’apostolo Tommaso. Non solo il corpo,ma anche lo spirito di Gesù risorto, il suo “pensiero” era quello di prima (Lc. 24, 44-48). C’è continuità e differenza tra il Gesù della Palestina e il Gesù del cielo. Cristo risorto apre un futuro a coloro che lo hanno amato nei poveri e hanno guardato le cose della vita come le ha guardate Lui. Questo futuro è la propria personale risurrezione dopo la morte. Scrive l’apostolo Paolo ai cristiani di Roma: “Liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna” (Ro 6, 22). Questo significa che, dopo la nostra morte, il nostro spirito, la nostra “anima”, porterà con sé il proprio essere e la propria storia. E il nostro corpo? Gesù nella risurrezione ha avuto con sé il proprio corpo, non ancora distrutto nel sepolcro, dopo tre giorni. E anche la Madonna, per privilegio singolare, “non ha conosciuto la corruzione del sepolcro”. Il nostro corpo invece sparirà. Ma il Signore, che dal nulla ha creato tutte le cose, ci darà alla conclusione della storia del mondo un corpo, che sarà veramente nostro. Lo crediamo, perché ci è stato promesso. Sarà un corpo corrispondente al “cielo nuovo e terra nova” (Ap. 21,1), che saranno alla fine di tutta la storia umana. Come mai sarà davvero il “nostro” corpo? Pensiamo a quello che avviene per il nostro corpo attuale. Il materiale di cui siamo fatti è sempre il corpo di quando siamo nati, pur nel completo avvicendamento dei componenti. Qualcosa di simile avverrà per il nostro corpo eterno. è solo un’analogia. Non è corretto pensare il paradiso semplicemente come una copia migliorata della terra in cui viviamo e di quanto accade in essa. Ci sarà anche un “salto” di cui solo Dio, in definitiva, ci può dare la certezza. Questa è la nostra speranza. Questo dà un dinamismo nuovo alla nostra esistenza mortale. Siamo in cammino verso una dimensione nuova, che i nostri occhi e la nostra mente non sono in grado di afferrare pienamente. è oltre i confini della natura, in quanto appartiene alla vita stessa di Dio (“vita eterna” nel linguaggio biblico). Come dice Paolo: “Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili sono eterne”. (2 Co. 4, 16-18). Abita là il nostro desiderio. Buona Pasqua. Don Carlo LA MISERICORDIA Il catechismo per i ragazzi approfondisce il tema del Giubileo pagine 4 e 5 CAMMINI DI SPERANZA Migrazione, una sfida per i cristiani. Uno sguardo sul nostro territorio SUOR EDVIGE Il ricordo di una persona che ha dato tanto alla comunità mirandolese pagine 6, 7 e 8 pagine 10 e 11

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ANNO 37° - NUMERO 1/2016 Periodico trimestrale della Parrocchia di Mirandola iscritto nel registro dei giornali del Tribunale di Modena al n. 641 del 31-1-80

Risorgeremo come Cristo

L a Resurrezione di Gesù ha uno spessore divino, supera le nostre capacità di una conoscenza diretta, è un “mistero”. Non è un semplice ritorno alla sua vita precedente, ma è l’ingresso esplicito dell’umanità di Gesù nella cerchia propria della vita di Dio

Padre, Figlio, Spirito Santo.Sappiamo che il nostro occhio non può guardare direttamente il disco solare, ma lo può cogliere solo in una forma attenuata, benché veritiera. Così gli apostoli ci hanno trasmesso il mistero della risurrezione di Gesù non mediante una spiegazione, ma attraverso due analogie: il risveglio dal sonno (risurrezione) e l’elevazione verso una abitazione celeste-divina (ascensione al cielo). Queste immagini ci dicono che l’uomo Gesù ora si trova in una condizione di vita qualitativamente diversa dalla nostra, una vita terrena trasformata, ma non sostituita. Egli è ancora nostro fratello, ma “non può più morire”; “Cristo risuscitato dai morti non muore più, la morte non ha più potere su di lui” (Ro 6,9). Gli apostoli, dopo qualche incertezza iniziale, dovettero constatare che il corpo di Gesù risorto era quello che era stato ucciso sulla croce. L’ultimo a persuadersi e a convincersi pienamente fu l’apostolo Tommaso. Non solo il corpo,ma anche lo spirito di Gesù risorto, il suo “pensiero” era quello di prima (Lc. 24, 44-48). C’è continuità e differenza tra il Gesù della Palestina e il Gesù del cielo.Cristo risorto apre un futuro a coloro che lo hanno amato nei poveri e hanno guardato le cose della vita come le ha guardate Lui. Questo futuro è la propria personale risurrezione dopo la morte. Scrive l’apostolo Paolo ai cristiani di Roma: “Liberati dal peccato e fatti servi di Dio, voi raccogliete il frutto che vi porta alla santificazione e come destino avete la vita eterna” (Ro 6, 22).Questo significa che, dopo la nostra morte, il nostro spirito, la nostra “anima”, porterà con sé il proprio essere e la propria storia. E il nostro corpo? Gesù nella risurrezione ha avuto con sé il proprio corpo, non ancora distrutto nel sepolcro, dopo tre giorni. E anche la Madonna, per privilegio singolare, “non ha conosciuto la corruzione del sepolcro”. Il nostro corpo invece sparirà. Ma il Signore, che dal nulla ha creato tutte le cose, ci darà alla conclusione della storia del mondo un corpo, che sarà veramente nostro. Lo crediamo, perché ci è stato promesso. Sarà un corpo corrispondente al “cielo nuovo e terra nova” (Ap. 21,1), che saranno alla fine di tutta la storia umana.Come mai sarà davvero il “nostro” corpo? Pensiamo a quello che avviene per il nostro corpo attuale. Il materiale di cui siamo fatti è sempre il corpo di quando siamo nati, pur nel completo avvicendamento dei componenti. Qualcosa di simile avverrà per il nostro corpo eterno. è solo un’analogia. Non è corretto pensare il paradiso semplicemente come una copia migliorata della terra in cui viviamo e di quanto accade in essa. Ci sarà anche un “salto” di cui solo Dio, in definitiva, ci può dare la certezza.Questa è la nostra speranza. Questo dà un dinamismo nuovo alla nostra esistenza mortale. Siamo in cammino verso una dimensione nuova, che i nostri occhi e la nostra mente non sono in grado di afferrare pienamente. è oltre i confini della natura, in quanto appartiene alla vita stessa di Dio (“vita eterna” nel linguaggio biblico). Come dice Paolo: “Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il momentaneo leggero peso della nostra tribolazione ci procura una quantità smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili, ma su quelle invisibili. Le cose visibili sono di un momento, quelle invisibili sono eterne”. (2 Co. 4, 16-18). Abita là il nostro desiderio.Buona Pasqua. Don Carlo

LA MISERICORDIAIl catechismo per i ragazzi approfondisce il tema del Giubileo

pagine 4 e 5

CAMMINI DI SpERANzAMigrazione, una sfida per i cristiani.Uno sguardo sul nostro territorio

SUOR EDVIGEIl ricordo di una persona che ha datotanto alla comunità mirandolese

pagine 6, 7 e 8 pagine 10 e 11

vivere la parrocchia La Finestra - 1/20162

Calendario parrocchialeMarzo 2016Venerdi 25 ore 15.00 Liturgia della passione con il Vescovo (via Posta)Venerdì 25 ore 18.30 Processione del CrocifissoSabato 26 ore 21.30 VEGLIA PASQUALE (Pallone tennis)Domenica 27 SANTA PASQUA

Aprile 2016Domenica 03 ore 15.00 preparazione familiare alla CresimaLunedì 04 Inizio Centri di Ascolto di PentecosteDomenica 10 ore 09.00; 11.00 Cresime 1° e 2° turnoSabato 16 ore 15.00 Incontro diocesano cresimandi (Carpi)Domenica 24 ore 9.00; 11.00 Cresime 3° e 4° turnoSabato 30 ore 09.00 Pellegrinaggio a Quarantoli con i catechistiSabato 30 ore 21.00 Messa di apertura mese di maggio (Via Posta)

Maggio 2016Domenica 01 ore 9.00 Messa per il mondo del lavoro con il vescovo (Via Posta)Domenica 01 ore 15.00 Preparazione familiare alla Prima Comunione (via Posta)Domenica 08 ore 10.00 Messa di Prima Comunione 1° turnoSabato 14 ore 18.30 Cresima adulti (via Posta)Domenica 15 PENTECOSTE. Ore 10.00 Messa di Prima Comunione 2° turnoLunedì 16 ore 18.30 Messa del Patrono (Via Posta)Sabato 21 ore 17.00 Festa scuola materna Don R. Adani (cortile scuola v.le Libertà)Giovedì 26 ore 21.00 PROCESSIONE DEL CORPUS DOMINISabato 28 ore 14.30 Grande gioco coi fanciulli del catechismo (via Posta)Domenica 29 ore 16.00 Celebrazione e processione ammalati all’ospedaleDomenica 29 ore 10.30 Termine anno catechistico e messa di ringraziamento (via Posta)Martedì 31 ore 20.30 Processione di chiusura del mese di maggio

Giugno 2016Domenica 05 ore 10.30 Anniversari di matrimonio (via Posta)Giovedì 09 ore 16.00 Messa con vescovo per Conferenza S. Vincenzo (Aula S. Maria Maddalena)Giovedì 09 ore 19.00 cena di fine anno catechistico con verifica (canonica)Mar 14 - Giov 16 Pellegrinaggio a RomaDomenica 19 Festa della Famiglia (via Posta)Sabato 25 ore 19.00 Consiglio pastorale parrocchiale con verifica e cena (canonica)

Mantovani AlbertoVeratti CosettaPradella MartaFila GinaAleotti ClaudioGazzotti GiovanniBaradini AlvesNicolini AntonioLuppi AlmaBattaglia Luciano

Cavazza ErnestoMussini EgiziaCappi ItaloFruttieri SergioMalavasi OtelloLodi AnnaRoncaglia TeresaGrasso AntonioVincenzi RemoCavazzuti Tiziana

Marchetti AntonioMucchi FrancescaPedrazzi LuciaManfredini IvaldaGuerzoni LaraZarrelli Antonio MarioVincenzi BrunaBordini SatunoNeri GiulianoMaccari Guerrino

Polacchini VandaBaldo OberdanBruschi VandaPonticiello RosaVincenzi IsabellaMarchi MonicaBedendi DanielaZucchi GiancarloNeri DuilioPaltrinieri Nedina

Bozzola MariaRibuoli AdelaideCimma DelmaArstani Enrico VinicioCalzolari EldaSteffanini DomenicoVerona Franca

Hanno compiuto il cammino

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Don Carlo sulle sue dimissioni da Parroco

A l Vescovo e al Parroco è richiesto dalla legge ecclesiastica (canoni 401;538) di rinunciare all’incarico al 75° anno di età. Pertanto ho presentato al Vescovo

per l’Epifania la seguente lettera. “Mons. Vescovo, ai sensi del canone 538, § 3 del Codice di diritto canonico dò le dimissioni da Parroco sotto la condizione sostanziale ed essenziale che abbiano valore a far tempo dal 28.06.2016, giorno del compimento del mio 75° anno di età. Rispettosi saluti”. Il Vescovo ha accettato le dimissioni, prospettandomi nuovi servizi. Il 27 febbraio il Vescovo era a Mirandola. Nell’occasione gli è stato chiesto se acconsentiva a una mia permanenza come auspicato dal Consiglio pastorale parrocchiale con una lettera

di cui sono grato. Il Vescovo ha confermato la precedente decisione.In linea di principio trovo ragionevole la legge delle dimissioni al 75° anno. Tutto prima o poi ha una conclusione o comunque una fine. Anche sant’Agostino condivideva questo pensiero (cfr. Possidio, Vita, 27, 9-10). Ho agito per rispetto della legge, come hanno fatto gli altri sacerdoti. Non ho chiesto di andarmene, ma mi sono rimesso alla decisione del Vescovo, qualunque essa fosse. Però, se la mente capisce, il cuore ha altre ragioni. Lasciare la comunità parrocchiale di Mirandola per me è uno strappo. Non è la prima volta che mi accade, ma è sempre doloroso. Non dubito che mi comprendiate. Don Carlo

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Vi aspettiamo

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20 DicembreNeri LeonardoMarchini RiccardoTabanelli LenaTerranova LaraTonelli Lorenzo Manuel

17 Gennaio 2016Bellomo AsiaGaleotafiore BeatriceMorandi ChristianSpina Gabriele

31 Gennaio 2016Malagutti Ada

Battesimi Si sono uniti in matrimonioDaniele Gardinazzi & Lucia Zerbini

Via Posta, centro per i giovaniL’area di via Posta è ormai diventata la casa principale di tante attività parrocchiali, che riguardano in particolare i bambini e i più giovani. Negli ultimi tempi in via Posta hanno sede i due gruppi scout Mirandola 1 e Mirandola 2; diversi gruppi di catechismo; il dopo-scuola che svolge attività nei pomeriggi infrasettimanali. Nella nuova Arca di Noè inoltre si svolgono spesso attività dei gruppi giovanili e feste di compleanno. Il centro sportivo composto dai due palloni del tennis e dall’area dei campi da calcio completano il panorama di via Posta, offrendo luoghi per lo svago e lo sport.

Si programmano le attività estivePer le associazioni è ormai tempo di programmare le attività estive. Di seguito riportiamo le date e i luoghi scelti da Azione Cattolica e Agesci per i campi e le route dell’estate 2016.Agesci Mirandola 1: campo di gruppo alla base scout di Spettine (PC) dal 1/2 al 14 agosto 2016.Agesci Mirandola 2: Esploratori e Guide dal 25 luglio al 06 agosto 2016 a Daone (TN) - Lupetti e coccinelle vacanze di Branco/Cerchio dal 24 al 31 luglio 2016 a Lagrimone (PR)ACR: Campo elementari e medie dal 22 al 30 agosto a Piancavallo (PN)

ORARIO ESTIVO S.MESSEMERCOLEDI 15 giugno inizia l’orario estivo.FERIALI ore 7.00; 8.30; 19.00FESTIVE ore 9.00; 10.30; 12.00; 19.00OSPEDALE FESTIVA ore 7.30

4 La Finestra - 1/2016vivere la parrocchia

La RiconciliazioneLa misericordia è preghiera perchè bisogna sempre pregare, per i vivi e per i morti.

La misericordia è luce perchè si devono aiutare gli amici in difficoltà, quando non capiscono qualcosa di difficile.

La misericordia è servizio perchè dobbiamo sempre aiutare gli altri.

Misericordia vuol dire perdonare, perchè si devono perdonare le offese ricevute e perchè tutti siamo uguali e tutte le persone meritano un’altra occasione, anzi, anche più di una.

Misericordia è perdono. Se perdoni chi ti fa del male, Gesù ti aiuterà.

Misericordia è perdono perchè si devono perdonare gli altri, ma è anche comprensione perchè non si deve giudicare nessuno.

Misericordia è perdono perchè bisogna perdonare anche chi fa cose imperdonabili.

Misericordia è una parola composta dall’amore di Dio perché mi fa pensare al perdono che ho ricevuto nella confessione. Dio ci aspetta sempre. Dio ci perdona e ci ama moltissimo. Io amo moltissimo Dio perché ci ha dato la vita, la famiglia, l’amore.

Misericordia è quando una persona perdona un’altra che ha fatto qualcosa di sbagliato per cui ci si dovrebbe arrabbiare.

Misericordia è l’amore che dobbiamo avere tutti. è la compassione per qualcuno. Io misero... Lui amore.

Misericordia è il perdono nei confronti degli altri senza distinzione di razza. Perdonare chi ha commesso dei peccati.

Misericordia è aiutare chi è malato a guarire e rispettare le altre persone. Rispettare Gesù perché lui ci vuole bene e noi perciò lo rispettiamo e amiamo per sempre, per tutta la vita.

Misericordia è un ricordo di Dio molto bello e importante che ci fa pensare sempre a Lui e che non c’è una volta che Lui non ci perdoni perchè a Lui non importa come siamo, ci vuole bene.

Misericordia è il momento in cui capiamo se una cosa è buona o cattiva e Dio ti dice le cose da fare.

A cura di Maria Eugenia Lugli

La parola ai bambini che hanno celebrato la prima confessione

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MISERICORDIA è . . . profumo di Bontà !

QUARESIMA 2016

I DOMENICA di QUARESIMA

II DOMENICA di QUARESIMA

IV DOMENICA di QUARESIMA

III DOMENICA di QUARESIMA

V DOMENICA di QUARESIMA

 

DOMENICA delle PALME

PASQUA di

RISURREZIONE

Opere di Misericordia Spirituale

 

5vivere la parrocchia

Misericordia. Profumo di bontà

P roseguendo il progetto proposto ai ragazzi dell’iniziazione cristiana (dai 7 agli 11 anni) in Avvento sul tema della Misericordia, nel quale avevano

fatto conoscenza con le opere di misericordia corporale, in questo periodo di Quaresima la parrocchia offre ai fanciulli un cammino sulle opere di misericordia spirituale, per scoprire che facendo come Gesù si può profumare il mondo di bontà.Nelle cinque settimane di Quaresima, l’animazione viene svolta alla messa prefestiva del sabato (ore 18,30) e nelle due messe domenicali delle ore 9 e 10,30 presso la Sala della Comunità in

via Posta; i bambini si riuniscono nella struttura in legno “Arca di Noè” vicino al tennis, poi vengono accompagnati a partecipare alla seconda parte della Liturgia dai catechisti, educatori e capi scout. Si tratta di una bella esperienza di unità della comunità “educante”; perché il percorso è pensato e realizzato in sintonia tra tutti i gruppi parrocchiali che si occupano dell’iniziazione cristiana per i bambini, sia nei gruppi di catechismo sia in quelli di ACR che nei due gruppi scout Mirandola 1 e Mirandola 2. Maria Eugenia Lugli

Nella Bolla di indizione del Giubileo scrive Papa Francesco: “Misericordia: è la via che unisce Dio e l’uomo, perché apre il cuore alla speranza di essere amati per sempre nonostante il limite del nostro peccato” (MV n. 2).Tutta la vita di Gesù è intrisa di gesti di misericordia, fino alla sua Passione, quando adoriamo la figura di Gesù che muore

in croce per salvarci dai nostri peccati. “La sua persona (Gesù) non è altro che amore, un amore che si dona gratuitamente. ... I segni che compie, soprattutto nei confronti dei peccatori, delle persone povere, escluse, malate e sofferenti, sono all’insegna della misericordia. Tutto in Lui parla di misericordia. Nulla in Lui è privo di compassione.” (MV n.8).

L’animazione della Messa per i fanciulli durante la Quaresima

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

MISERICORDIA è . . . profumo di Bontà !

… profumo di LUCE

Consigliare i dubbiosi Insegnare agli ignoranti

… profumo di PREGHIERA Pregare Dio

per i vivi e per i morti

… profumo di PAZIENZA Sopportare

Pazientemente le persone moleste

… profumo di PERDONO Perdonare le offese

… profumo di COMPRENSIONE

Ammonire i peccatori

… profumo di SERVIZIO

Consolare gli afflitti

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6 La Finestra - 1/2016la Finestra sul mondo

Favorire cammini di speranzaIntervista a Corghi di Caritas sul tema delle migrazioni, sfida per i cristiani

V alerio Corghi, di Caritas Diocesana di Reggio Emilia - Guastalla, è referente del Coordinamento Regionale Immigrazione Caritas Emilia Romagna. Lo scorso 23

febbraio ha tenuto in parrocchia a Mirandola un incontro sul tema “Immigrati, una sfida per i cristiani”.

Quali sono le principali chiavi di lettura a livello mondiale per il fenomeno delle migrazioni?Il fenomeno migratorio ostenta globalmente quattro tendenze: cresce l’universo delle persone che vivono in un paese diverso da quello di nascita, con 154 milioni nel 1990 e 232 milioni nel 2013. Secondariamente, aumenta il numero delle persone costrette a fuggire dal paese d’origine in cerca di salvezza altrove: nel 2014 i profughi erano 60 milioni cioè 8,3 milioni più dell’anno precedente. Inoltre, a ricevere la maggior parte dei rifugiati sono per l’86% paesi in via di sviluppo come Turchia, Pakistan, Libano, Iran, Etiopia, Giordania: il tema dei profughi è innanzitutto un dramma interno al sud del mondo. Infine, le migrazioni forzate hanno come primaria radice geopolitica la disgregazione degli stati post coloniali fra Medio Oriente, Africa ed Europa sud orientale: pensiamo agli stati fragili come Ucraina, Libia, Siria, Russia e Mali.

Quali sono le principali tappe della storia delle migrazioni in Italia?La storia delle migrazioni ha coinvolto gli ultimi 35 anni di vita del nostro paese: l’accoglienza dei boat people vietnamiti (1979–80); i boat people provenienti dall’Albania (1990–91); la crisi balcanica (1991–95); il conflitto nel Kossovo (1998–99); la lunga notte della Somalia (1991–2008); la seconda ondata da Mogadiscio (2006-08); la stagione degli sbarchi (2008–10); la rivoluzione dei gelsomini, i migranti dalla Tunisia (2011–13); l’emergenza Mare Nostrum – Triton di Frontex (2014– in atto).In Italia vi sono stati 153.842 arrivi nel 2015 (-9% rispetto al 2014). La mobilità umana non può essere fermata e non si fermerà, caratterizza ogni società liquida e non può essere sistematicamente trattata come una emergenza, perché non lo è, oppure fare finta di niente. E’ una quotidianità che deve essere affrontata, condivisa, normata mettendo al centro la persona, andando controcorrente rispetto a logiche economico – finanziarie e di sfruttamento.

Quali sono le cifre del fenomeno più recente?I richiedenti asilo in Europa sono stati 626 mila nel 2014 (di questi solo 230 mila arrivati via mare) e 995 mila nel 2015. L’Italia ha registrato 77.970 richieste. Per i profughi il nostro paese è spesso solo un corridoio da attraversare per proseguire verso il nord Europa.Per quanto concerne l’accoglienza, 103.792 sono i migranti ospitati attualmente in Italia. Tra questi circa 27 mila accolti in

parrocchie, comunità religiose, monasteri e santuari. Tra le regioni, la Lombardia accoglie oltre 13 mila presenze, seguono Sicilia e Lazio. L’Emilia Romagna ha superato il 6% complessivo stabilito dal Piano nazionale di ripartizione regionale, con 6.494 presenti al 31.12.2015.E poi tutti i morti: 3.771 i morti dall’inizio dell’anno, 4.323 durante il progetto Mare Nostrum (ottobre 2013 – novembre 2014). “Abbiamo perso il senso della solidarietà fraterna. Siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Siamo una società che ha dimenticato l’esperienza del piangere”, così ha detto Papa Francesco a Lampedusa nel luglio 2013.

Quali sono le possibili sfide da accogliere oggi, in relazione ai fenomeni migratori?L’Italia in questi anni si è confrontata con il fenomeno delle migrazioni internazionali connesse alle crisi umanitarie, facendo sempre di più della nostra penisola un paese di arrivo di persone alla ricerca di protezione e asilo, oltre che di migranti economici. è necessario un confronto quotidiano e strutturato tra le istituzioni e le realtà del privato sociale, tra cui la Chiesa, per ripensare le modalità di accoglienza non più sotto l’ottica emergenziale, ma favorendo la nascita di reti territoriali e cammini di speranza. L’accoglienza, la tutela, l’integrazione delle persone che arrivano in Italia possono essere garantite solo attraverso la capacità dei territori di favorire processi di autonomia, integrazione ed inserimento sociale, assumendosi ognuno le proprie responsabilità in un rapporto di reciprocità con la persona accolta.

Quali atteggiamenti sono alla base della realizzazione di percorsi autentici di integrazione?Reputo fondamentale un’informazione vera e obiettiva, che non si scordi mai dell’etica, nel rispetto della persona e della sua dignità. A volte interessi personali, egoismo, forme inutili di allarmismo che cercano di creare tensioni non permettono

7la Finestra sul mondo

Mirandolesivecchi e nuovi

Dati sulla popolazione della città, prima e dopo il terremotoSu una popolazione totale di 23.832

residenti, a Mirandola gli stranieri sono alla data odierna il 15%, precisamente 3.590, di cui

1.702 maschi e 1.888 femmine.La popolazione straniera è decisamente più giovane

rispetto ai residenti italiani. Nella fascia 0-11 anni, per esempio, i bambini e le bambine stranieri costituiscono quasi il 26,5 per cento della popolazione infantile totale di Mirandola (il 28,5% tra gli 0 e i 5 anni; quasi il 24,5% tra i 6 e gli 11 anni). Un po’ più basse sono le percentuali degli stranieri sulla totalità dei residenti nelle fasce dei giovanissimi: 17% tra i 12 e i 18 anni, quasi 19,5% tra i 19 e i 24 anni. Sale di nuovo oltre il quarto della popolazione totale la percentuale di stranieri giovani e adulti tra i 25 e i 40 anni: ci si attesta intorno al 27% dei residenti. Scarsissima è invece la presenza di stranieri dai 60 anni in su, con poco più di 150 residenti contro un totale di 6.927 persone

(2,25%); nessuno straniero a Mirandola ha più di 90 anni.Il terremoto del maggio 2012 si è fatto sentire sulla composizione della popolazione residente a Mirandola: se al 19.05.2012 i cittadini italiani erano 20.656 e gli stranieri 4.025 per un totale di 24.681 abitanti, alla data odierna si registra un calo di circa 850 residenti totali, di cui 435 stranieri e 415 italiani in meno.Le nazionalità più presenti a Mirandola sono, in ordine dalla più popolosa, quella rumena, marocchina, cinese, moldava, algerina, tunisina, indiana. Seguono poi ucraini, polacchi, macedoni e pakistani.Dal 2000 ad oggi hanno acquisito la cittadinanza italiana un totale di 544 persone. Dal 2011 i giuramenti per l’acquisizione della cittadinanza italiana avvengono mediante cerimonia. Dal 2011 all’agosto 2015 i nuovi cittadini italiani residenti a Mirandola sono stati 327, tra cui 43 per matrimonio, 115 per residenza, 149 in quanto figli minori.(Dati gentilmente forniti dai Servizi Demografici del Comune di Mirandola)

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tutto ciò. Ascoltare è il primo servizio che si deve al prossimo. Soltanto quando diamo ascolto all’altro, con meraviglia e non annoiati, acquistiamo il diritto e l’autorevolezza di parlargli. Ascoltare uno straniero significa aprirsi al racconto che egli fa

di sé per arrivare a comprendere nuovamente se stesso: così lo straniero non abita tra di noi, ma abita

con noi. Una relazione d’aiuto significativa, aperta, educativa ed educante, porta alla

condivisione di progetti possibili, nella parzialità e nel senso del limite che

non deve portare alla frustrazione, valorizzando le competenze di chi

viene accolto.

Che cosa viene chiesto alla comunità cristiana, quali scelte “profetiche”?

Come dice “La carità di Cristo verso i migranti” (Pontificio Consiglio pastorale migranti, 2004), possiamo considerare l’immigrazione un segno dei tempi, una sfida da scoprire e da valorizzare nella costruzione di un’umanità rinnovata e nell’annuncio del Vangelo.è importante confrontarsi con esperienze e buone prassi, facendo scelte insieme, mettendo la persona al centro nella sua unicità, a costo di fare un passo indietro e aspettare che arrivi anche l’altro. è necessario superare gli stereotipi ed i pregiudizi che spesso accompagnano il termine “immigrato”.Le migrazioni favoriscono la conoscenza reciproca, sono occasioni di dialogo e di comunione e pongono di fronte una sfida non facile ma che ogni cristiano deve accogliere.L’incontro con l’altro, apre sempre percorsi nuovi nelle comunità. E l’integrazione diventa un ricchezza, base per una Chiesa ed una società civile in continuo cammino. a cura di Laura Michelini

8 la Finestra sul mondo La Finestra - 1/2016

La comunità greco - cattolicaPadre Feier Ioan racconta la sua esperienza a MirandolaPadre Feier Ioan è il sacerdote che da qualche mese segue la comunità greco - cattolica dei rumeni a Mirandola. Ogni domenica, alle 10, nella canonica di via don Minzoni, la comunità rumena celebra la messa, a cui partecipano una sessantina di persone. Il venerdì pomeriggio i rumeni si ritrovano insieme per un momento di preghiera. “La nostra comunità riunisce circa 150 persone, ma alcuni non riescono a partecipare alla messa o non sono praticanti - spiega padre Feier Ioan -. I rumeni che vivono a Mirandola seguono varie confessioni religiose: neo protestanti, pentecostali, greco - cattolici, cattolici, ortodossi...Nella nostra chiesa vengono famiglie, donne di famiglie miste, badanti, ragazzi e bambini; non solo da Mirandola, ma anche dai comuni circostanti. Una signora raccoglie i bambini prima della messa e si occupa di loro, facendo catechesi e pregando. I ragazzi della nostra comunità sono inseriti in altri gruppi parrocchiali, per esempio so che uno di loro fa parte degli scout di San Felice. è molto importante operare insieme. Io, per esempio, sto cercando di progettare una collaborazione tra la nostra comunità, gli scout, la Caritas, Migrantes, la parrocchia”.Sempre con lo spirito di unire, conoscersi a vicenda e superare così le diffidenze, padre Ioan sta organizzando un festival

di canzoni religiose, che si terrà a Mirandola, in via Posta, il prossimo 14 maggio: “Voglio che partecipino tutte le chiese e i gruppi che lo desiderano. Il concorso è aperto a cori, gruppi strumentali, solisti”.

Padre Ioan, 39 anni, è in Italia dal 2013. Nel 2014 è stato ordinato diacono in Italia e qualche mese dopo

sacerdote in Romania. Ha fatto la scelta del celibato: “Il matrimonio per i preti

è previsto nella Chiesa orientale, ma prima del diaconato io ho scritto

una lettera in cui ho spiegato che avrei fatto la scelta del celibato per dedicarmi completamente alla missione. Come prete senza famiglia al seguito, ho più facilità di spostamento, così sono stato mandato

nella zona terremotata. Qui prima c’erano più persone nella

comunità greco - cattolica, poi dopo il terremoto, tanti sono andati

via a cercare lavoro e casa in Romania, Austria, Germania”. Padre Ioan vive in

canonica insieme ai sacerdoti della parrocchia: “Mi trovo bene in parrocchia, davvero viviamo la parola

di Dio che dice che siamo tutti fratelli”. La comunità greco - cattolica fa parte della Chiesa cattolica universale ed è unita con Roma, di cui riconosce il Vescovo come Papa. Si distingue dalla Chiesa occidentale per l’adesione al rito orientale bizantino. Laura Michelini

RedazioneSegreteria parrocchiale:Via Don Minzoni, 3 - 41037 Mirandola MOTel. 0535.21018 - Fax. 0535.27330mail: [email protected]: Lunedì-Sabato 9.00-12.30

Direttore: M. Eugenia LugliDon Carlo Truzzi, Laura Michelini, Rossana Ferrarini, Marisa Ghizzoni Braghiroli, Ermelina Artioli, Anna Gatti, Vanna Amadei, Don Ivo Silingardi, Giuliana Grisendi, Alberto Grasso, Sandro Gozzi, Suore Orsoline di Gandino, Sr Mary Roselet, Foto Attualità Marchi.

Grafica: Studio grafico KINA - Mirandola Stampa: Tipolito Salvioli

9cultura

S e il vostro bambino fatica più degli altri a leggere e a scrivere, se il suo rendimento scolastico è molto al di sotto delle capacità intellettive, se la scuola è fonte di

ansia, potrebbe trattarsi di disturbi specifici dell’apprendimento (DSA). Fermo restando che la diagnosi è di esclusiva pertinenza degli specialisti e che ogni bimbo è diverso dall’altro, ci sono alcuni tratti, comportamenti, differenze ed errori caratteristici che dovrebbero mettere in allarme chi gli è più vicino. Un’inattesa difficoltà nell’acquisizione della lettura e della scrittura è il campanello d’allarme più importante. Il bambino spesso compie, nella lettura e nella scrittura, errori caratteristici come:• Inversione di lettere e/o numeri• Scambio di lettere (m/n; v/f; b/d; a/e)• Difficoltà a imparare le tabelline e informazioni in sequenza

(lettere dell’alfabeto, giorni della settimana, mesi dell’anno)• Confusione nei rapporti spazio-temporali (destra/sinistra,

ieri/domani, mesi e giorni)• Difficoltà ad esprimere verbalmente quello che pensa• Difficoltà in alcune abilità motorie (ad es. allacciarsi le scarpe)

Se notate uno o più di queste caratteristiche nel vostro bambino parlatene innanzi tutto con gli insegnanti e, eventualmente, con uno specialista. La dislessia è solo una caratteristica neurobiologica e può essere compensata molto bene, ma è fondamentale una diagnosi precoce.

L’Associazione Sostegno DSA tiene incontri mensili di auto-mutuo aiuto per i genitori.Giuliana 348 3395347 e Patrizia 348 8903738

è inoltre attivo lo Sportello AID presso la Biblioteca Garin (sabato mattina su prenotazione: 392 51065935, [email protected]). a cura dell’Associazione Sostegno DSA

Don Zeno: che tipo era?

S ono stato vicino a Don Zeno nell’ultimo periodo della guerra e, dopo, ho sempre coltivato rapporti di amicizia cordiale con lui.

Esprimere un giudizio sintetico su Don Zeno non è facile, dato che egli era un personaggio “poliedrico”. Don Zeno era un “fuori serie”, sia come uomo sia come sacerdote sia come realizzatore. Aveva una forte carica umana, sostenuta da una fede grandissima: dimostrava un coraggio indomabile. Dava, talvolta, segni di quella sana “pazzia” quale si riscontra in alcuni santi. Era anomalo, ma positivamente, perché era al di fuori dell’agire egoistico, contro la ricerca dell’interesse e dell’affermazione orgogliosa: per lui il guadagno, la carriera, gli onori, la sistemazione, i titoli non esistevano. Il suo sogno o ideale o programma non era tanto l’assistenza ai ragazzi bisognosi di quanto il dare vita ad una comunità realizzante un cristianesimo integrale. E siccome la legge fondamentale del cristianesimo è l’amore, l’unità, la comunione, ecco “Nomadelfia” dove “l’amore è legge” per arrivare a “ut unum sint”, che è il vertice divino rivelato da Cristo.Don Zeno era dotato di una personalità semplice e complessa, difficilmente restringibile in qualche singolo settore (o culturale o contemplativo o ascetico o assistenziale o organizzativo, ecc ... ). Aveva una forte sapienza spirituale, anche se non accompagnata da una cultura teologica. Era

parlatore, oratore, conferenziere, tribuno affascinante, anche se non preparava schemi o teorie ben delineate. Improvvisava, attingendo dalla sua fervida mente o dall’abbondanza del suo cuore, le espressioni più immediate per parlare di Cristo, del Vangelo, della Chiesa, ecc... Generosissimo, accoglieva alla sua tavola i poveri mendicanti. Massima fiducia nella Divina Provvidenza: non faceva calcoli o previsioni commerciali. Di temperamento sereno e cordiale, sempre ottimista, era lieto e giulivo. Nomadelfia è una testimonianza che conferma l’influsso della fede cristiana nel settore sociale-familiare, dando la forza a famiglie e volontari per realizzare una forma ecclesiale di vita comunitaria, basata su una comunione di fede e di amore, di ideali e di opere apostoliche, con spirito evangelico, nell’alveo della Chiesa. è un tentativo di realizzare integralmente il cristianesimo dentro la società civile, senza i confini o le mura o le delimitazioni del monastero o del convento. Al di fuori della fede cristiana ci sono state le “comuni” della Cina o i “kibbutz” di Israele, ben lungi dagli ideali di Nomadelfia. In conclusione, Don Zeno resta un forte esempio di entusiasmo per tutti coloro che operano per la diffusione del regno di Cristo. Don Ivo Silingardi

Don Ivo Silingardi ricorda l’amico Don Zeno Saltini

Come riconoscere la dislessiaL’importanza della diagnosi precoce nei disturbi specifici dell’apprendimento

10 vivere la comunità La Finestra - 1/2016

AmplifonAmbulatorio senologicoAndrologiaAnalisi di laboratorioAngiologiaCardiologiaChirurgia generaleDermatologiaDiabetologiaEcografia

EndocrinologiaFisiatriaGastroenterologiaLogopediaMedicina internaMedicina del lavoroNeurologiaOculisticaOrtopediaOrtottica

Ostetricia e GinecologiaOtorinolaringoiatraPediatriaPneumologiaPsicologiaRadiologiaReumatologiaScienza dell’alimentazioneUrologia

Direttore SanitarioPaolini Dott. Marco

Via Adelaide Bono, 4 - 41037 Mirandola (MO) - Tel. 0535.22080 - Fax [email protected] www.centromedicomirandola.it

Foto Attualità Marchi di Forapani Enricovia Genova, 8 - 41037 MIRANDOLA - Modena

tel. 0535.21472 - [email protected]

matrimoni - battesimi - compleanni - eventi sportivifoto di posa - fotoregali - calendari

Ricordo di Antonio Grasso

Ricordo di Diano Casari

C aro papà,è tanto che non ti scrivo. Lo faccio ora che non puoi sentirmi con i sensi, ma so che mi senti ugualmente.

Lo so perché io ti sento e continuo a sentire il tuo amore che mi ha scaldato il cuore sin dal primo vagito.In questi giorni, dopo la tua dipartita, sono venute a confortarci tante care persone, che conservavano di te tanti bei ricordi.Gli aggettivi che hanno usato per descriverti mi hanno riempito di orgoglio.Sei sempre stato speciale per me, ma non immaginavo che lo fossi per così tanta gente.La correttezza, la lealtà e la limpidezza dei tuoi comportamenti, hanno evidentemente lasciato il segno nelle persone che ti hanno conosciuto.Sono fortunato ad avere avuto una guida come te.Mi hai mostrato i valori veri, quelli che rimangono anche

quando tutto finisce.Per te la tua famiglia è stata lo scopo della vita, ed hai speso tutte le energie per farci diventare delle brave persone come sei tu. A te papà devo tutto ciò che sono.Caro papà, senza di te ora tutto cambia. Devo ricostruire quegli equilibri che la tua presenza rendeva solidi. Sei andato via troppo presto e troppo in fretta.Avrei voluto dirti ancora una volta quanto ti amo. La tua famiglia ti sarà eternamente grata per ogni singola attenzione ed ogni goccia di amore che a profusione, giorno dopo giorno, le hai donato. Vai con gli angeli papà, tu sei sempre stato uno di loro.

P er non dimenticare una persona umile, laboriosa e serena, dati di un buon cristiano. La sua è stata una

vita in cui non sono mancati molti momenti di dolore. Nonostante le tribolazioni mai si è espresso con parole di ribellione verso il

Signore. Dal suo cuore e dalla sua bocca sempre erano: “Grazie Signore, anche questo lo metto nei miei risparmi da presentare a Te”. Diano Casari è stato al servizio in qualità di sagrestano della parrocchia per una decina di anni; una meteora, che onorava con la sua compostezza e fervore il servizio all’altare. Grazie Diano, sei rimasto nei cuori di tanti Mirandolesi.

Grazie, suor Edvige

V oglio anzitutto esprimere un grande ringraziamento per quanto ha fatto suor Edvige per la nostra parrocchia di Mirandola, non solo nei dieci anni che è stata con

noi, ma anche dopo, perché sono certo che ha pregato tanto per sacerdoti, per la comunità, per tanti parrocchiani, per la Scuola Materna, che non è mai uscita dal suo affetto e della sua attenzione. Pur essendo lontana conosceva cose e persone. Ha continuato a vivere, senza lasciarsi chiudere da una malattia che non dà scampo. La sua attività principale è stata quella della Scuola Materna. Voleva che fosse cattolica soprattutto nello stile delle persone che compongono il personale. Vengono prima le persone e le relazioni umane e dopo i programmi e

l’organizzazione. Questa è stata la direzione nella quale si è mossa con una mano ferma, in collaborazione con la parrocchia e due presidenti convinti della missione della scuola cattolica. Vorrei chiudere con una nota personale. Quando ha saputo della sua malattia che la condannava a morire, mi ha chiesto di accompagnarla spiritualmente fino alla morte. Ho detto di sì senza pensare lì per lì all’azzardo della distanza fisica, che ci avrebbe separato. Ma con l’aiuto del Signore siamo riusciti a far tappa molte volte, l’ultima una settimana fa. Ultimamente la salita era dura. Lei pregava per noi. Molti abbiamo pregato per lei. Siamo certi che ora è nell’abbraccio dello Sposo, che ha amato per tutta la vita. Don Carlo

11vivere la comunità

MIRANDOLAvia Mazzone, 7 - Tel. 0535 27929

O R A R I D I A P E R T U R A

ORARIO CONTINUATO 7,30 - 20,00DOMENICA 8,30 - 13,00

bottega & cucinaaperitivi

colazioni

pranzo

Pane

Vinipasticceria secca

LA DEGUSTERIA MIRANDOLA Piazza Costituente 63, Mirandola

0535/657606

Sorella e madre di tante persone

Suor Edvige nel ricordo di una consorella

C osa posso dire di suor Edvige? Appena sono arrivata nella comunità di Mirandola, nel 2013, è colei che mi ha accolta con gioia e affetto insieme a suor

Annamaria. Con suor Edvige ho vissuto pochi mesi, perché si è ammalata ed è stata trasferita a Bergamo. Pochi mesi, vissuti bene in “simplicitate sacrificium”, la caratteristica propria delle Orsoline.Cosa ricordo di lei? La sofferenza della malattia offerta a Dio con serenità, pregando per tutti. Aveva sempre nel cuore la passione per l’educazione, come la nostra madre Angela Merici ci raccomandava: “Scolpite nella mente e nel cuore tutte le

vostre figliole, ad una ad una”. Posso dire che aveva scolpito proprio i nomi e i volti dei bimbi e delle persone che incontrava nella missione educativa, qui a Mirandola.Oggi Suor Edvige ha terminato la sua vita terrena ed è entrata in Paradiso. Grazie, Suor Edvige, per i valori della vita umana e morale che hai trasmesso a noi.Grazie per il tuo affetto, per il tuo sorriso, grazie per la tua semplicità. Continua a pregare per noi come hai fatto fino all’ultimo respiro. La vita terrena non è altro che un passaggio per poter accedere alla Luce Eterna. Il Signore ti doni la vita Eterna. Amen! Suor Mary Roselet

I l 25 febbraio 2016 la nostra cara suor Edvige Tomasini ha concluso la sua corsa e ha incontrato lo Sposo che per tanti anni ha servito nei fratelli. I funerali sono stati

celebrati il 27 febbraio nella Basilica di Gandino.Adriana Tomasini (suor Edvige) nacque a Gandino il 12 settembre 1940, entrò nell’istituto delle suore Orsoline di Gandino nel 1961 e nel 1970 emise la professione perpetua. Conseguì il diploma di insegnante di scuola materna. La missione educativa tra i piccoli e il ruolo di responsabile delle suore furono i principali servizi svolti da suor Edvige. Donna intraprendente e appassionata nel lavorare per la vigna del Signore, suor Edvige ha seminato ovunque la gioia del Vangelo. Interessata all’aggiornamento professionale, ha donato l’esempio di una religiosa innamorata di Dio, fedele a Lui e incarnata nella storia. Di carattere socievole, determinata, disponibile e capace di collaborare con tutti, ha instaurato relazioni significative col territorio, nelle comunità in cui è stata.A Mirandola rimase fino al 2013, anno in cui la malattia la costrinse a trasferirsi nell’infermeria di Bergamo per curarsi. In seguito venne accolta per la convalescenza nella casa madre di Gandino. Così scrisse nel suo saluto alla Madre generale e alle suore della Casa generalizia di Bergamo:“Carissime tutte, desidero condividere con voi l’esperienza positiva che il Signore mi ha fatto vivere tramite la malattia. Posso dire di aver conseguito tre obiettivi:

1. Per non cadere nella depressione, il Signore mi ha fatto accettare la malattia come dono suo speciale e inatteso per il 50° di Professione religiosa che festeggio quest’anno. Ho avuto tanto tempo per meditare, contemplare e migliorare nella comunione con l’Amato del mio cuore. (…)2. Dopo cinquant’anni ho potuto fare esperienza della vita comunitaria a largo raggio nella quale ho toccato con mano quanto le sorelle siano animate da buona volontà nel cammino della santità della Vita Consacrata. (...)3. Questa malattia mi ha introdotta nel mondo dei “malati con patologie serie”. Questo mi ha permesso di venire a contatto, nel reparto di Oncologia, con operatori sanitari e con ammalati della più disparata età. Con tanti ho potuto parlare del Signore, della sua Parola, della sua Presenza nella nostra vita e invitarli a pregare. (…)”Pur con la sofferenza del distacco, noi Orsoline eleviamo al Padre il nostro grazie per averci donato suor Edvige, sorella e madre di tante persone.

Battesimi

20 dicembre 2015 17 Gennaio 2016

foto e news12 La Finestra - 1/2016

Perché la Finestra resti apertaLa Finestra vive e rimane aperta grazie alla generosità dei lettori. Vi chiediamo di contribuire al sostentamento del nostro periodico parrocchiale che, lo ricordiamo, arriva gratuitamente nelle case di tutti quattro volte l’anno, attraverso una donazione di almeno 20 euro, che sarà possibile realizzare recandosi in segreteria parrocchiale in via Don Minzoni 3 a Mirandola (Tel. 0535.21018).

Presepe vivente Lo scorso 6 gennaio, durante la messa delle 10.30 in via Posta, si è celebrata la festività dell’Epifania con la rappresentazione del presepe vivente, a cui hanno preso parte i bambini del catechismo e dell’ACR.

CarnevaleCome ogni anno, la parrocchia ha organizzato per il Giovedì grasso la festa di carnevale per tutti i bambini. Grande successo e tante presenze anche nell’edizione 2016, che si è svolta nei palloni di via Posta.

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