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“Risk management e professione infermieristica: valutazione, controllo, responsabilità” CORSO BASE Dott. Duilio Loi 1 Risk Management e Professione Infermieristica: valutazione, controllo, responsabilità. Dott. Duilio Loi CORSO DI FORMAZIONE CORSO BASE Integrazione materiale didattico …dove collochiamo il nostro percorso

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“Risk management e professione infermieristica: valutazione, controllo, responsabilità”CORSO BASE

Dott. Duilio Loi 1

Risk Management e Professione Infermieristica:

valutazione, controllo, responsabilità.

Dott. Duilio Loi

CORSO DI FORMAZIONE

CORSO BASE

Integrazione materiale didattico

…dove collochiamo il nostro percorso

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accreditamento

…è l’atto con cui un Ente attesta che la struttura produttrice è idonea ad erogare servizi per suo conto.

E’ un atto obbligatorio per tutte le strutture che desiderano essere

fornitori dell’Ente

Accreditamento Istituzionale

MetodologiaValutazione esterna alla Struttura, nessun

coinvolgimento degli operatori e scarsa attenzione all’organizzazione.

La valutazione è effettuata da soggettiesterni istituzionali o dipendenti da questi.

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Accreditamento all’Eccellenza

MetodologiaValutazione centrata sul livello di Qualità delle

prestazioni più che sulla capacità gestionale e organizzativa della Struttura.

Effettuata tra pari, utilizza liste di riscontro precostituite basate su metodologie messe a

punto di comune accordo.

Promuove la Qualità, ma non ha regole accettate universalmente ed omogenee in

differenti situazioni e Paesi

ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE

ACCREDITAMENTO ALL’ECCELLENZA

OBIETTIVO Accesso al mercato regolato dal soggetto che paga

Promozione qualità delle attività sanitarie e dei risultati sui pazienti

OPZIONE Obbligatorio Volontario

RICADUTA Economica Prestigio, promozione professionale

LIVELLO DIQUALITA’

RICHIESTO

Minimo, focalizzato essenzialmente sulla sicurezza

Eccellente, mirante all’ottimizzazione dei risultati sui pazienti

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ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE

ACCREDITAMENTO ALL’ECCELLENZA

GESTIONE Istituzionale, tramite procedure formalizzate

Professionale, in collaborazione con società scientifiche e associazioniMODALITA

’OPERATIVA

Ispezione per la verifica della formale corrispondenza ai requisiti

Azione di consulenza revisione tra pari finalizzata alla promozione

CONTENUTI

Prevalentemente istituzionali e normativi

Prevalentemente professionali escientifici

RIFERIMENTI

Normativa, regolamenti, piani

Evidenza scientifica e stato dell’arte

• 1953 pubblica primi standards for Hospital Accreditation(requisiti minimi e competenze degli enti)

•1965 lo Stato federale, attraverso il Medicare Act e il successivo programma di assistenza sanitaria Medicaid(assistenza agli anziani e agli indigenti e accesso ai relativi finanziamenti), riconosce la validità dell’accreditamento rilasciato dalla JCAH, che passa dalla logica dei requisiti minimi a quella degli standard mirati a “promuovere e mantenere una grande qualità delle cure, attraverso l’analisi, il controllo e la valutazione delle pratiche cliniche esistenti”

• 1970, primo Accreditation Manual for Hospitals

JCAHO …gestisce l’accreditamento dell’80% delle strutture sanitarie USA; oltre 20.000 nel mondo;

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…il modello organizzativo proposto, èdescritto nel manuale degli Standards ed èdisegnato sulla logica dell'approccio per processi.

Esistono sostanzialmente tre tipologie di processo:-processi orientati al paziente-processi di struttura di particolare rilevanza-processi organizzativi

JCAHO

di struttura di particolare rilevanza:-Governo aziendale-Gestione staff medico-Nursing

orientati al paziente:-Diritti del paziente-Valutazione del paziente-Assistenza/Educazione al paziente-Continuità delle cure

organizzativi:-Miglioramento performance organizzative-Leadership-Gestione dell’ambiente assistenziale-Gestione risorse umane-Gestione informazioni-Sorveglianza, prevenzione e controllo infezioni

processi secondo JCHAO

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- il significato- la relazione con le altre funzioni- l'obiettivo

Per ogni standard, sono citati gli elementi misurabili esaminati dai valutatori.

di ogni processo il Manuale fornisce:

JCAHO

…il Manuale esplicita un sistema di requisiti, ponendo l’enfasi sugli aspetti organizzativi mediante l’identificazione dei processi più rilevanti per gli esiti dell’assistenza.

…introduce altresì la valutazione di esito sanitario, attraverso lo sviluppo di un sistema di indicatori.

Il processo di accreditamento è fatto precedere da un iter di autovalutazione e di supporto.

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•1985: introduce le “dieci tappe verso la qualità”, alla base della metodologia della Quality Assurance che inizia ad essere applicata agli ospedali.

•1995 applica i principi dell’Agenda for Changerivedendo la filosofia dell’accreditamento:– maggiore enfasi sulla performance organizzativa;– valutazione di esito attraverso sistema di indicatori;– far precedere il processo di accreditamento da un lungo iter di autovalutazione.

JCAHO: i manuali

abbraccia così la filosofia del Total Quality,…assoluta e continua conformità alle aspettative del cliente:– esterno– interno

TQM: focalizzato sulle aspettative del cliente ma orientato a creare costanza di propositi verso il miglioramento continuo dei prodotti e servizi, per fare in modo che ciascun membro dell’organizzazione si adoperi per compiere le trasformazioni necessarie per tale processo.

JCAHO

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JCAHO: in sintesi…consente il passaggio da una politica di accreditamento:

“l’ospedale può produrreassistenza di qualità?”

“L’ospedale produceassistenza di qualità?”

perché impostare un SGQ Aziendale?

•…ad esempio, gli standard organizzativi stabiliti dalle ISO 9000 in 20 punti, riguardano l’intera gestione aziendale

•Il S.Q. definisce responsabilità organizzative e procedure

•Il S.Q. sviluppa e definisce i rapporti con gli utenti e le altre Strutture Sanitarie

•Il S.Q. favorisce negli operatori la consapevolezza di agire in un “sistema”

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•…innesca e rinforza l’esistenza di sistemi di autoverifica e miglioramento valorizzando la VRQ (base per i processi di Accreditamento all’Eccellenza)

•…permette una migliore allocazione delle risorse e un controllo dell’attività e dei costi

perché impostare un SGQ Aziendale?

La norma EN 45012 stabilisce i requisiti che devono possedere gli Enti di Certificazione per

verificare i SGQ delle aziende.

Vi sono vari Enti di Certificazione, con specializzazioni nei diversi settori di attività.

…chi garantisce?

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In tutti i paesi vi è un organismo istituzionale che accredita i vari enti di certificazione,

garantendone la affidabilità e imparzialitànelle valutazioni.

In italia questo organismo è il SINCERT(Sistema Nazionale per l'Accreditamento

degli Organismi di Certificazione)

…chi garantisce?

…gli Enti di Certificazione accreditati presso il SINCERT sono associati in una federazione chiamata CISQ, che a sua

volta fa parte di un circuito internazionale chiamato IQNet.

Questi Enti emettono certificati reciprocamente riconosciuti in ambito

internazionale

…chi garantisce?

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perché certificarsi ?

•…il certificato è riconosciuto a livello internazionale (l’accreditamento èregionale/nazionale)

•…il mantenimento della Certificazione èindispensabile per mantenere dinamico il SGQ Aziendale

•…la pubblica dichiarazione del proprio modo di operare, è un impegno forte della struttura

su 8 milioni di ricoveri/annoPersone che ogni anno restano vittime di errori in ospedale 320 mila

Cause intentate ogni anno dai pazienti 12 mila

Richieste di risarcimenti pendenti 2,5 miliardi di €

Esborsi di ogni ospedale per le polizze (x bacino di utenza) dai 750 mila ai 2 milioni di €

Costi annui per il prolungamento delle degenze per errori 260 milioni di €

Raccolta annua dei premi di assicurazione sanitaria 175 milioni di €

Risarcimenti pagati dalle Assicurazioni (1999-2000) 413 milioni di €

(Gobbi B., Il risk manager va in corsia, Il Sole 24 Ore, 19 Aprile 2002)

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…secondo Reason

1. Errori d’esecuzione che si verificano a livello d’abilità (slips)

In questa categoria vengono classificate tutte quelle azioni che vengono eseguite in modo diverso da come pianificato, cioè il soggetto sa come dovrebbe eseguire un compito, ma non lo fa, oppure in maniera inavvertita lo esegue in maniera non corretta.

Errori d’esecuzione provocati da un fallimento della memoria (lapses)

In questo caso l’azione ha un risultato diverso da quello atteso a causa di un fallimento della memoria.

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Errori non commessi durante l’esecuzione pratica dell’azione (mistakes)

Si tratta di errori pregressi che si sviluppano durante i processi di pianificazione delle strategie; l’obiettivo non viene raggiunto perché le tattiche ed i mezzi attuati per raggiungerlo non lo permettono, possono essere di due tipi:

• Ruled based: si è scelto di applicare una regola o una procedura, che non permette il conseguimento di quel determinato obiettivo

• Knowledege-based: sono errori che riguardano la conoscenza, a volte troppo scarsa che porta a ideare percorsi d’azione che non permettono di raggiungere l’obiettivo prefissato, in questo caso è il piano stesso ad essere sbagliato

…in sintesi, Reason1. Gli errori sono conseguenze dell’agire

organizzato

2. E’ necessario avere un “approccio sistematico all’errore”

3. Deve esserci la “consapevolezza collettiva della possibilità di sbagliare”

4. L’organizzazione deve partire dal presupposto che gli errori sono inevitabili

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Probabilità di accadimento

Range di probabilità

Remoto Inferiore a 0,3% Occasionale 0,3% — 7% Probabile 7% — 14% Frequente Superiore a 14%

Scala per la stima della probabilità di accadimento(espressa come numero di errori ogni 100 ricoveri)

Livello del danno Descrizione

Nessun danno

L’errore non ha comportato alcun danno,oppure ha soltanto reso necessario un maggior monitoraggio del paziente

Lieve

L’errore ha causato un danno temporaneo al paziente e ha reso necessari trattamenti o interventi supplementari, oppure ha comportato un prolungamento della degenza al di sopra del valore medio DRG specifico

Medio L’errore ha causato un danno temporaneo al paziente (invalidità temporanea) e ha reso necessario un inizio o un prolungamento della degenza

Grave

L’errore ha causato un danno permanente al paziente (invalidità permanente) oppure ha comportato un evento prossimo alla morte (shock anafilattico, arresto cardiaco)

Morte Decesso del paziente

Scala per la stima della severità del danno

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IPR= risultato del prodotto dei parametri GxPxRdove:G= gravità o severità delle conseguenze dell’erroreP= probabilità o frequenza che si verifichi l’errore,R= possibilità che l’errore possa venire individuato dalle misure di controllo presenti nel sistema

FMECA – SCALA DI VALUTAZIONE

Danni permanenti (5)

Significativi danni con lunghi termini (4)

Moderati danni a breve termine (3)

Minimi danni (2)

Nessun danno (1)

GRAVITA’

Altissima probabilitàquasi inevitabile (5)

Alta probabilitàaccade ripetutamente (4)

Moderata probabilità, accade occasionalmente (3)

Bassa probabilità (2)

Estremamente improbabili (1)

PROBABILITA’ RILEVABILITA’

Quasi certamente individuato (1)

Alta possibilità di essere individuato (2)

Moderata possibilità di essere individuato (3)

Bassa probabilità di essere individuato (4)

Remota possibilità di essere individuato (5)

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Errori Latenti

Errori attivi

AttivitàProcesso

IPRRPGMisure correttive

IPRRPGEffetti dell'errore

Descrizione dell'errore

Descrizione del processo

…esempio di scheda FMECA

Matrice di valutazione del rischio

•Rischio accettabile: Interventi di monitoraggio

•Rischio basso: Interventi di programmazione

•Rischio medio: Interventi di urgenza

•Rischio elevato: Interventi di emergenza

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Dott. Duilio Loi 17

…evento avverso di particolare gravità, potenzialmente indicativo di un serio

malfunzionamento del sistema, che può comportare morte o grave danno al

paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del

servizio sanitario

Evento Sentinella

fornire a tutte le aziende sanitarie una modalità univoca di

sorveglianza e gestione degli eventi sentinella sul territorio

nazionale a garanzia dei livelli essenziali di assistenza e

sicurezza

Monitoraggio degli Eventi Sentinella

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Monitoraggio degli Eventi Sentinella

1) Procedura chirurgica in paziente sbagliato

2) Procedura chirurgica in parte del corpo sbagliata (lato, organo o parte)

3) Suicidio in paziente ricoverato

4) Strumento o altro materiale lasciato all’interno del sito chirurgico che richieda un successivo intervento o ulteriori procedure

5) Reazione trasfusionale conseguente ad incompatibilità ABO

Ministero della Salute

Monitoraggio degli Eventi Sentinella

6) Decesso, coma o gravi alterazioni funzionali derivati da errori di terapia associati all’uso di farmaci

7) Decesso materno o malattia grave correlata al travaglio e/o parto

8) Violenza o maltrattamento su paziente

9) Mortalità in neonato sano di peso >2500 gr. entro 48 ore dalla nascita

10) Ogni altro evento avverso che causa morte o gravi danni indicativo di malfunzionamento del sistema e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sani sanitario

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La gestione del rischio clinicoquattro fasi: 1.identificazione del profilo del rischio nell’ambito preso in esame, che varia per tipo, struttura, specialità…

2.impostazione e applicazione di misure di prevenzione…

3.attivazione di un sistema di controllo per osservare l’effetto delle eventuali misure di prevenzione applicate (monitoraggio)…

4.proposte di progressivo miglioramento affinché la prevenzione sia efficace…

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Linee Guida - Protocolli- Procedure

Strumenti in movimento

Cosa sono A cosa servono

Come si costruiscono

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Strumenti in Movimento

Come si realizzano

Attraverso la consapevolezza di riconoscere a livello individuale e gruppale, l’esistenza di un comportamento da rivedere,

migliorare, sostituire (criticità, pratica assistenziale, organizzativa, …)

in funzione dell’obiettivo e delle risorse, si adotta lo strumento più idoneo

Linee Guida

ProtocolliProcedure

…indicazioni che orientano il professionista nello scegliere in modo consapevole la migliore

opzione possibile nell’agire

A cosa servono…distinguere ciò che è necessario e ciò che non lo è, ciò che è di provata efficacia da ciò che non lo è(o lo è meno)…

Linee guidaCosa sono

…documenti di valore scientifico internazionaleche orientano la pratica (clinica), consentendo

la realizzazione di protocolli locali

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Linee Guida

Realizzazione

Princìpi Essenziali•adattabili alle singole circostanze e alle situazioni

locali

•specifiche

•modulate in base alla popolazione a cui si applicano•orientate al risultato (identificando chiaramente i risultati da ottenere)

•basate sulle migliori evidenze disponibili

Duilio Loi - Linee Guida, Protocolli, Procedure

forza delle raccomandazioni

Linee Guida

Realizzazione

nasce da:•studi e ricerche specifiche (trials clinici, studi comparativi, randomizzati...)•sperimentazione e validazione clinica•esperienza personale e gruppale

si ottiene tramite:•consenso informale (parere di esperti)•risultati di esperienza sul campo•consensus conferences (consenso formale)

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…in concreto

Azienda__________________ Unità Operativa_____________________

Linea guida diagnostico-terapeutica e assistenziale: Ictus cerebrale-ASSISTENZA INFERMIERISTICA-

Raccomandazione 4.2La mobilizzazione precoce e il recupero delle self care - I pazienti con ictus acuto vanno mobilizzati appena possibile, subito dopo il ricovero. Appena possibile il paziente va stimolato a eseguire le self care e se necessario, gli si deve insegnare come compensare le disabilità.

Raccomandazione 4.1La valutazione del paziente con ictus acuto dovrebbe comprenderela valutazione iniziale e valutazioni ripetute dei problemi infermieristici, funzionali, delle complicanze e dei fattori ambientali e sociali che possono influenzare le decisioni sulla dimissione.Le informazioni su ciascuna di queste aree dovrebbero essere riportate nella documentazione clinica.

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Dott. Duilio Loi 23

Raccomandazione 4.3 - Garanzia dell'integrità cutaneaDurante la fase acuta e per tutta la durata della riabilitazione si devono attivare interventi per mantenere l'integrità cutanea.

Raccomandazione 4.6 - Disfagia e prevenzione dell’aspirazioneQuando il paziente viene ricoverato, prima di idratarlo per os o alimentarlo, si deve valutare la capacità di deglutizione. Appena possibile si deve cominciare a insegnare ai pazienti con problemi, come deglutire.

Raccomandazione 4.5 - Regolarizzazione dell’alvoVanno attuati gli opportuni interventi per garantire una corretta evacuazione intestinale.

Raccomandazione 4.4 - Gestione della funzione vescicaleIl catetere inserito in fase acuta va rimosso prima possibile.L’uso cronico di un catetere a permanenza va limitato ai pazienti la cui incontinenza non sia trattabile diversamente.

Raccomandazione 4.7 - Trattamento dell’iperpiressiaL’ipertermia va prontamente rilevata e trattata con antipiretici o con mezzi fisici.

Raccomandazione 4.10 - Il sostegno al paziente e alla famiglia e l’educazione durante l’ospedalizzazione in fase acutaAi pazienti che sopravvivono all’ictus acuto e ai loro familiari vanno date informazioni sugli effetti dell’ictus, la prognosi, le potenziali complicanze e sul razionale dei trattamenti.

Raccomandazione 4.9 - La prevenzione delle caduteIl paziente a rischio di cadute va valutato sia al ricovero che per tutta la degenza. I metodi di prevenzione dipendono da tipo e gravitàdella disabilità.

Raccomandazione 4.8 - La prevenzione delle tromboembolieGli interventi per prevenire le tromboembolie venose vanno attivati subito dopo il ricovero e devono continuare finché il paziente non èpiù a rischio per l’immobilizzazione. Usare preferibilmente le calze elastiche

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Dott. Duilio Loi 24

Aderendo alla LINEA GUIDA, si èsoltanto deciso di uniformare ed

omogeneizzare i comportamenti…

Siamo ancora alla dichiarazione d’intenti, della serie:

“ci impegneremo a…”

C’è bisogno di…

Cosa èDocumento scritto che trasforma i risultati della ricerca, in una base di conoscenza comune

Documento in cui sono individuati gli obiettivi, le risorse, le procedure assistenziali, le motivazioni scientifiche che le sostengono, gli standard di risultato e gli indicatori di verifica

A cosa serveTradurre i risultati della ricerca in indicazioni per la praticaclinica

Stimolare interrogativi che possono portare all’adozione di nuovi comportamenti

Protocollo

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Dott. Duilio Loi 25

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Protocollo

Realizzazione

•Analizzare le pratiche esistenti(per definire il problema o l’attività da

istituire/migliorare/ordinare/revisionare)

•Costruire e verificare gli strumenti(per allestire concretamente il protocollo e renderlo operativo)

•Raccogliere la bibliografia(per ricercare attualità e comprendere lo stato dell’arte

sull’attività in oggetto)

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ProtocolloRealizzazione

•Titolo•Obiettivi (a cosa deve servire?)

•Materiale (con quali risorse lo realizzo?)

•Attribuzioni e funzioni (destinatari, persone coinvolte, responsabilità)

•Azioni da effettuare (sequenze, motivazioni, procedure)

•Indicatori (di processo, standard di risultato)

•Possibili eccezioni (ipotetiche varianti predefinite)

•Avvertenze (istruzioni per l’uso)

•Bibliografie consultate •Data stesura e revisioni•Indicazione degli estensori del documento

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Dott. Duilio Loi 26

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Interrogativi

Prima della realizzazione•mi servirà?•c’è sufficiente motivazione nel gruppo?•chi coinvolgere?

Dopo...•è applicabile? se si, lo si sta adottando?•è condiviso dai colleghi?•è aggiornato e tiene conto delle recenti acquisizioni sull’argomento?

Durante...•è corretto e semplice nella stesura?•è in linea con le esigenze?•è garantita la presenza di tutti o parte degli elementi per la sua costruzione?

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Protocolloesempio

Azienda__________________ Unità Operativa_____________________

Profilassi e trattamento delle lesioni da compressioneProtocollo n.:___ Data di elaborazione_____ Data di di convalida_____Elaborato da:_____________________________ Convalidato da:___________

•Oggetto del protocollo: Profilassi delle lesioni da pressione nei soggetti a rischio

•Definizione: la lesione da pressione è una lesione della cute o dei tessuti sottostanti dovuta a compressione o sfregamento, con conseguente alterazione della circolazione e/o apporto di ossigeno e sostanze nutritive nell’area interessata

•Popolazione: pazienti con patologie croniche degenerative, traumatizzati gravi, patologie cardiovascolari, mielolesi•Identificazione delle persone a rischio: attraverso l’adozione della scala di Norton

•Obiettivo: Il paziente a rischio non presenterà lesioni da decubito

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Protocolloesempio

•Attività(alcune di queste potranno essere corredate di schede tecniche o procedure):

•Educazione sanitaria ai famigliari, al paziente, ed altri operatori•Intervento di sostegno psicologico al paziente per una migliore capacità di comunicazione e di collaborazione alle cure•Controllo di una corretta dieta alimentare e di un bilancio idrico adeguato•Controllo delle zone a rischio•Esecuzione del cambio di postura•Igiene della persona accurata•Monitoraggio dell’eliminazione•Adozione di ausili antidecubito•Attrezzare il letto di ausili per la posturazione

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Protocolloesempio

•Per ogni attività/procedura indicare:

•Materiale d’uso•Interventi infermieristici•Intervallo di trattamento•Valutazione di decorso•Razionale•Limiti/Problemi•Gruppo operativo•Consulenti•Bibliografia•Valutazione•Data di aggiornamento

•Valutazione:annuale per l’aggiornamento delle procedure alla evoluzione della ricerca infermieristica e per adeguamento alle forniture dell’Azienda

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Costruendo il PROTOCOLLO, abbiamo tradotto e creato le condizioni, per rendere

praticabile in forma scientifica e metodologicamente corretta, le azioni che

andremo a compiere…

Siamo “oltre” la dichiarazione d’intenti, siamo ad un passo dalla declinazione

operativa…

C’è bisogno del……dettaglio dell’agire

Cosa è•Descrizione dettagliata degli atti che si compiono per eseguire un’attività

•Strumento rigido che applica integralmente i concetti scientifici senza lasciare spazio a discrezionalità

Procedura

A cosa serve•Standardizzare le azioni e renderle comuni

•Uniformare e semplificare l’esecuzione di alcune attività

NB: la descrizione delle azioni in un protocollo, è di per se, una procedura

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Procedure

Realizzazione

?Individuazione dell’azione(definire e circoscrivere l’azione che si intende descrivere)

?Individuazione delle risorse materiali e professionali(valutare e reperire le risorse necessarie per garantirne la corretta applicazione)

?Analisi delle conseguenze scientifiche(ricerca bibliografica per individuare le basi scientifiche disponibili)

?Definizione dello scopo e campo di applicazione(prevedere il risultato ottenibile)

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Procedure

Realizzazione

?Descrizione della tecnica di esecuzione(esplicitare la sequenza degli atti che compongono l’azione e la matrice delle

responsabilità)

?Citare la bibliografia consultata

?Individuare la data di revisione(prevedere fin dalla stesura, il calendario delle revisioni)

?Elencare eventuali allegati

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Dott. Duilio Loi 30

…esempioprocedura

procedura neoassunto

Nome/Funzione Firma

Redazione U.O. Direzioneassistenziale

Verifica e Approvazione

Direttore Sanitario

Emissione U.O. Qualità e Accreditamento

Redatta il________ da Revisionare il_________

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procedura neoassunto

1. Scopo•Garantire una formazione del personale secondostandard condivisi sia in termini di conoscenze specificheda acquisire, sia di tempi adeguati al raggiungimento dilivelli di autonomia operativa, compatibili con le necessitàassistenziali dei reparti/servizi;

•indirizzare il Dirigente ed il Coordinatore assistenziale allamigliore conoscenza dei propri collaboratori e quindiall’impiego migliore di capacità, conoscenze, inclinazionied ad una mirata azione formativa dove richiesto;

•definire un sistema di valutazione dell’addestramento chepreveda il confronto tra obiettivi definiti e risultati attesi;

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2. Obiettivi

Fornire indicazioni alle strutture organizzative aziendali per:

• Pianificare il percorso di addestramento del personale neoassunto o di quello assegnato a nuove funzioni tramite la predisposizione di schede di funzione/attività indicanti le competenze e le conoscenze richieste per garantire la prestazione;

• Assicurare che le attività di accoglimento, inserimento ed addestramento del personale vengano gestite secondo un programmaprestabilito che preveda una chiara definizione della sequenza degli eventi e degli argomenti da trattare, della relativa durata e delle specifiche responsabilità e modalità di attuazione e valutazione finale

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2. Campo di applicazione

Questa procedura si applica a tutti i Dipartimenti/UO dell’Azienda per l’ inserimento e addestramento del personale dipendente neoassunto o assegnato a nuove funzioni afferente alla Direzione Assistenziale

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3) analisi e consultazione bibliografica

•CCNL comparto sanità•Contrattazione Integrativa Aziendale•Accreditamento regionale•Serie UNI-ISO 9000•Siti Internet (ministero del lavoro/OOSS)•…

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4) Descrizione delle attività

• Percorso amministrativo-sanitario per l’ assunzione -L’Ufficio Personale indirizza il neoassunto all’espletamentodelle pratiche sanitarie ed amministrative necessarie. A conclusione dell’iter si potrà giungere alla firma del contrattodi lavoro.

• Prima valutazione del personale neoassunto – il SITRA contatta telefonicamente il futuro neoassunto per concordare il colloquio preliminare ad ogni attività diinserimento ed effettua una prima valutazione.

In base alle informazioni acquisite indirizza la sua allocazioneprioritariamente sulla base di criticità organizzative non trascurando criteri di valorizzazione professionale edaspettative personali.

• …

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Diagramma di flusso

L’ufficio assunzioni indirizzail neoassunto all’espletamento…

Regolamento aziendaleScheda di valutazione

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Dott. Duilio Loi 34

matrice di responsabilità

Inserimento nel data base

RAggiornamento elenco neoassunti

RColloquio e comunicazione dell’U.O.

RPrima valutazione neoassunto

RPercorso amministrativo e sanitario

TutorCOORD.UPSITRAResponsabilità attività

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5) Bibliografia consultata

•CCNL comparto sanità•Contrattazione Integrativa Aziendale•Accreditamento regionale•Serie UNI-ISO 9000•Sito xxxyyy•Sito wwwwjjj•…

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Dott. Duilio Loi 35

(allegati) DefinizioniAccoglienza - L’insieme delle iniziative, attuate dagli ufficiamministrativi e dalla Direzione Assistenziale per consentire al neo assunto di avere le informazioni necessarie al suo rapido ed efficaceinserimento all’interno dell’Azienda. L’accoglienza comprende inoltrel’insieme di procedure che consentono all’azienda di valutare le potenzialità e le esperienze del neo assunto.

Allocazione - Processo che ha l’obiettivo di garantire l’assegnazionedel neo assunto secondo criteri di priorità, rassicurando la valorizzazione della professionalità e del ruolo.

Inserimento - Percorso di acquisizione di conoscenze nuove, specifiche della realtà in cui si andrà ad operare e di adattamentoprogressivo al lavoro di equipe.

Addestramento - Periodo di affiancamento ad un operatore esperto(tutor) per l'apprendimento delle modalità pratiche di esecuzione di unaparticolare attività.

Valutazione - Valutazione del curriculum professionale e del percorsoformativo/addestramento

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6) Modifiche alle revisioni precedenti

•Revisione 1) dopo sperimentazione semestrale: ottobre2008

•Revisione 2) annuale

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Dott. Duilio Loi 36

Linee guida, protocolli e procedure nella gestione

del rischio clinico

Reatoa) Delitto

b) Contravvenzione

•Doloso•Preterintenzionale•Colposo(negligenza-imprudenza- imperizia- inosservanza…)

Reclusione e/o Multa

Arresto e/o AmmendaReato di gravità minore(indipendente da dolo o colpa)

punito con

punito con

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“Risk management e professione infermieristica: valutazione, controllo, responsabilità”CORSO BASE

Dott. Duilio Loi 37

•Negligenza

•Penale

Responsabilità

Ordinistica

Giuslavoristica•Professionale

•Civile

•Inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline

•Imperizia

•Imprudenza

…vi si incorre per

…il sig. Rossi, Ospite presso l’RSA Mater Domini di Oleggio, alle ore

3,50 del 10 settembre 2009, viene ricoverato d’urgenza nel reparto di chirurgia dell’ospedale S.Anna di

Como per “addome acuto”…

…una delle tante storie

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“Risk management e professione infermieristica: valutazione, controllo, responsabilità”CORSO BASE

Dott. Duilio Loi 38

Linea Guida diagnostico-terapeutica e assistenziale: Ictus cerebrale-ASSISTENZA INFERMIERISTICA-

…Raccomandazione 4.3 – Grado CGaranzia dell’integrità cutanea

Durante la fase acuta e per tutta la durata della riabilitazione si devono attivare interventi per mantenere l’integrità cutanea.

dalla Linea Guida alla Procedura

per la l

inea guida

Profilassi delle lesioni da pressione nei soggetti a rischio

Definizione: la lesione da pressione è una lesione della cute o dei tessuti sottostanti dovuta a compressione o sfregamento, con conseguente alterazione della circolazione e/o apporto di ossigeno e sostanze nutritive nell’area interessata.

Popolazione: pazienti con patologie cronico degenerative, traumatismi gravi, patologie cardiovascolari, mielolesioni.Identificazione delle persone a rischio: attraverso l’adozione della scala di Norton

Obiettivo: Il paziente a rischio non presenterà lesioni da decubito

…il protocollo

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Dott. Duilio Loi 39

Attività (potranno essere corredate di schede tecniche o procedure):

•Educazione sanitaria ai famigliari, al paziente, ed altri operatori;

•Intervento di sostegno psicologico al paziente per una migliore

capacità di comunicazione e di collaborazione alle cure;

•Controllo di una corretta dieta e bilancio idrico adeguato;

•Controllo delle zone a rischio;

•Esecuzione del cambio di postura;

•Igiene della persona accurata;

•Monitoraggio dell’eliminazione;

•Adozione di ausili antidecubito;

•Attrezzare il letto di ausili per la posturazione…

Attività (potranno essere corredate di schede tecniche o procedure):

•Educazione sanitaria ai famigliari, al paziente, ed altri operatori;

•Intervento di sostegno psicologico al paziente per una migliore

capacità di comunicazione e di collaborazione alle cure;

•Controllo di una corretta dieta e bilancio idrico adeguato;

•Controllo delle zone a rischio;

•Esecuzione del cambio di postura;

•Igiene della persona accurata;

•Monitoraggio dell’eliminazione;

•Adozione di ausili antidecubito;

•Attrezzare il letto di ausili per la posturazione;

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Monitoraggio dell’eliminazioneazioni

Al termine del turno 7-14, del martedì, giovedì, sabato, nei confronti di pazienti precedentemente valutati da un punto di vista medico/infermieristico e selezionati, deve essere riportato dall’OSS in servizio:

1) su apposita scheda predispostaa) segnalazione dell’avvenuto evento fecale (previo accertamento diretto e

indiretto)b) se a seguito di intervento specifico (supposta, clisma fleet, clistere…)c) quantità e qualità delle feci (quando e se è possibile rilevarlo)

2) oralmente all’infermiere in turnoa) segnalazione di eventuali anomalie riscontrateb) segnalazione urgente di situazioni protratte oltre il 3° giorno

3) su diario personale del pazientesegnalazione e delega al turno successivo dei punti 1 e 2

responsabilità• l’OSS, dei singoli e specifici atti della procedura• l’Infermiere, della corretta applicazione della procedura, della

supervisione dell’operato dell’OSS

…la procedura

…la cosa difficile, non èabbracciare le nuove idee,

ma abbandonare le vecchie!!

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Dott. Duilio Loi 41

Bibliografiahttp://www.ministerosalute.it/programmazione/qualita/qualita.jsp

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Plebani M., Trenti L., Praticare il governo clinico: qualità, efficacia e professionalità in Medicina, Centro Scientifico Editore, Torino, 2002

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Risk Management e Professione Infermieristica:

valutazione, controllo, responsabilità.

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