Rischi impianti domestici

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RISCHI CONNESSI CON L’UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DOMESTICI PER LA PRODUZIONE DI CALORE

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RISCHI CONNESSI CON L’UTILIZZO DEGLI IMPIANTI DOMESTICI

PER LA PRODUZIONE DI CALORE

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Gli incidenti domestici“Gli incidenti domestici hanno assunto dimensioni più che allarmanti non solo nel nostro Paese ma a livello sovranazionale. Questa tipologia di eventi, che non risparmia nessuna fascia d'età, rappresenta nei Paesi sviluppati la prima causa di morte per i bambini, anche se il gruppo in assoluto più colpito è quello delle casalinghe (dato OMS).E’ pertanto necessario sviluppare politiche di prevenzione, attraverso la diffusione di linee guida e l'effettuazione di campagne di informazione e di educazione alla sicurezza, volte a ridurre l'incidenza degli infortuni in ambito domestico”(fonte:www.ministerosalute.it/promozione/inc_domestici/incidenti_domestici.jsp)

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Statistiche sugli incidenti domestici

Gli incidenti domestici in Italia sono più di 3.500.000 l’anno (il doppio di quelli stradali, 4 volte quelli sul lavoro) con un incremento del 20% nell’ultimo decennio Le persone infortunate sono 2.500.000, circa 8.000 perdono la vita.La tendenza è in aumento: l’ISPSEL (Istituto Superiore per la Previdenza e la Sicurezza sul Lavoro) stima un aumento degli incidenti domestici a 4.500.000 l’anno. (fonte: ISTAT e ISPSEL)

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I colpitiIl fenomeno riguarda soprattutto le persone che trascorrono più tempo in casa: • le donne più degli uomini, • gli anziani, • i bambini (circa 68.000) (fonte: ISTAT)

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Il rischio• Probabilità che accada un evento dannoso con

conseguenze indesiderate per persone, animali, cose e ambiente

• Il numero di incidenti domestici testimonia la scarsa percezione del rischio

• L’abitudine, la mancata esperienza, la scarsa conoscenza inducono ad assumere comportamenti non sicuri (sicurezza come reciproco del rischio)

• Il rischio zero non esiste! Si deve ridurre il rischi a limiti accettabili

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La valutazione del rischio

Per superare i limiti della percezione del rischio di deve passare alla loro valutazione• individuare il pericolo• valutate il rischio connesso (frequenza ed entità del danno)• confrontarlo con altre situazioni alternative• adottare le misure per ridurlo

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Come difendersi- l’informazione e la prevenzione;- la repressione dei comportamenti originati da terzi, quali truffe, frodi e contraffazioni; - la standardizzazione di norme di sicurezza relative alla produzione, alla vendita ed all'installazione di impianti, apparecchiature ed oggetti.(fonte: Presidenza del Consiglio dei Ministri e www.casasicura.info)

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In casa, fare attenzione a

• la sicurezza degli impianti domestici, • la sicurezza degli apparecchi domestici, • lo spazio domestico per i bambini e • la sicurezza alimentare

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In particolare cercheremo di

- individuare i pericoli connessi alla presenza di impianti domestici per la produzione di calore - individuare ed adottare soluzioni in grado di ridurli

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La produzione di calore

Si basa sul principio generale - della combustione (combustibile +

comburente + innesco)- dello scambio del calore generato (con

l’ambiente e/o con l’acqua o altro fluido)- dello smaltimento dei prodotti della

combustione (fumi)

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I pericoli negli impianti termici possono derivare ..

in termini generali – dalle caratteristiche del processo di combustione,– dalla natura dei suoi ‘ingredienti’ (combustibili, aria,

innesco) e dei suoi ‘prodotti’ (fumi)

in termini più specifici – dalle caratteristiche costruttive (nuova installazione,

trasformazione, ampliamento, manutenzione straordinaria, sostituzione di apparecchi, ecc.)

– dalla loro manutenzione– dal loro esercizio

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La combustione

• Combustibile (liquido, solido, gassoso)+ • comburente (ossigeno dell’aria)+ • innesco(fonte di calore)

Può essere

- controllata (es. in caldaia)

- incontrollata (es. incendio)

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Caratteristiche fisico-chimichedei gas combustibili domestici

Densità in fase gassosa(kg/m3 a 15 °C e 1 bar)

Campo infiammabilità

(%)

T° accensione (°C)

Quantità aria per combustione

(m3 per m3 di gas)

Potere calorifico (kcal/m3)

Metano 0,55 (1) 5-15 595 9,5 9.020

GPL 2,00 (2)(0,6 in fase liquida a 15 °C)

1,9 – 9,5 400 23 23.000

In ambiente non perturbato - (1) il metano tende a spostarsi in alto- (2) il GPL tende a depositarsi in basso

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I prodotti della combustioneossidazione/combustione

CH4 + 2O2 CO2 + 2H2O( fotosintesi e riduzione)

Metano e ossigeno anidride carbonica e acqua

In realtà, - quale prodotto intermedio, - in carenza di ossigeno, - in presenza di alte temperature

È PRESENTE ANCHE MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)!

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L’impianto di produzione di calore (termico)

E’ composto in generale da• Sistema di deposito o fornitura del combustibile• Impianto di generazione del calore• Sistema di ventilazione / aerazione• Impianto di distribuzione del calore• Sistema di emissione del calore e corpi scaldanti• Sistema di regolazione della potenza termica• Camino o condotto da fumo (Fonte: 2002, Roberto Socal e Laurent Socal - La manutenzione migliorativa degli impianti termici - Servizio Energia della PAT)

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La tutela dei cittadini nell’uso di apparecchi ed impianti termici

Lo Stato la esercita attraverso un impianto legislativo che impone l’obiettivo/obbligo di realizzare impianti sicuri e di effettuare un’adeguata manutenzione.Le prescrizioni di legge possono • comprendere contenuti tecnici (regole tecniche obbligatorie) e/o• considerare la presunzione che gli impianti siano “eseguiti secondo le regole della buona tecnica ai fini della sicurezza”. In questo si considerano generalmente soddisfacenti di come di può fare bene le norme UNI, redatte su base volontaria da comitati di esperti del settore. Dette norme però possono risultare in casi particolari non completamente esaurienti l’obbligo della realizzazione a regola d’arte

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Le leggi, le regole e le norme tecniche

• Le leggi e le regole sono obbligatorie• Le norme tecniche sono complementari a

leggi e regole tecniche e vanno osservate in subordine

• Esistono possibilità di conflitto tra regole e norme tecniche derivanti dalla diversa possibilità di rapidità adeguamento

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Gli aspetti soggetti alle leggi

• Sicurezza• Rispetto dell’ambiente• Risparmio energetico

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Garantisci sicurezza alla tua casa

Soltanto un impianto realizzato, controllato e manutenuto da parte di personale abilitato e specializzato è sicuro.

Non possono quindi essere operazioni improvvisate svolte autonomamente o ricorrendo a persone non abilitate. La corretta realizzazione dell’impianto termico e il suo regolare controllo ne ottimizzano il funzionamento minimizzando la possibilità di incidenti e di immissione di scarichi pericolosi all'interno dell'ambiente domestico

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Risparmi denaro

La caldaia è come la tua automobile. Le verifiche periodiche effettuate da personale specializzato la rendono affidabile ed efficiente garantendo migliori prestazioni e minori consumi di combustibile. Questo significa risparmiare in maniera significativa sui costi di riscaldamento

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Aiuti l'ambiente

Ogni caldaia per funzionare ha bisogno di scaricare i fumi della combustione nell'ambiente esterno. Oltre ad altre sostanze inquinanti questi fumi contengono anidride carbonica, uno dei principali responsabili dell'effetto serra. Ridurre i consumi attraverso la corretta manutenzione della caldaia permette di bruciare meno combustibile (risorse naturali) e diminuire l'immissione in atmosfera dei fumi di scarico

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La legge 5 marzo 1990 n°46 (1)

La Legge 46/90 ed i relativi Regolamenti di Attuazione (DPR 447/1991, DPR 392/94 e DPR 218/98), rappresentano il vero momento di svolta, in campo nazionale, in tema di sicurezza degli impianti tecnici civili Tratta dell’installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione degli impianti tecnici civili

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La legge 5 marzo 1990 n°46 (2)Per garantire la sicurezza degli impianti, oltre a ribadire la prescrizione generale già introdotta dalla 1083/71 di eseguire gli impianti secondo la regola dell’arte, nel rispetto delle norme tecniche di sicurezza UNI

obbliga – il committente o il proprietario ad affidare i lavori di installazione, trasformazione, ampliamento e manutenzione degli impianti, ad imprese abilitate in possesso dei requisiti tecnico - professionali – l’impresa installatrice a rilasciare a fine lavori dichiarazione di conformità che identifica committente ed esecutore, tipologia di lavoro eseguito, norme seguite e gli allegati obbligatori (progetto o schema di impianto + relazione con tiplogia dei materiali installati + riferimento a dichiarazioni di conformità preesistenti o parziali + copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico professionali dell’installatore)

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La legge 9 gennaio 1991, n. 10

• In accordo con la politica energetica comunitaria, è rivolta a migliorare i processi di trasformazione, a ridurre i consumi, a migliorare le condizioni di compatibilità ambientale e di qualità della vita.

• La legge, anche attraverso i decreti attuativi (DPR 412/93 e DPR 551/99), considera alcuni aspetti relativi alla sicurezza.

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Per la legge e per la vostra sicurezza quindi …

•Quando fate realizzare, revisionare o riparare i vostri impianti dovete rivolgervi, come prevede la Legge 46 del 1990, ad imprese regolarmente iscritte nel Registro delle ditte della Camera di Commercio o nell'Albo delle Imprese artigiane, e che abbiano i requisiti tecnico professionali necessari. •Richiedete, a chi ha eseguito i lavori nel vostro appartamento, la Dichiarazione di conformità alle norme, regolarmente compilata e sottoscritta dal titolare dell'impresa: è un vostro diritto e rappresenta una garanzia

Il ‘fai da te è assolutamente vietato!

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• Controllate, quando acquistate un apparecchio o un Controllate, quando acquistate un apparecchio o un accessorio gas, che abbia il marchio accessorio gas, che abbia il marchio CECE in osservanza in osservanza della DIR. 90/396/CE (attuata con DPR 661/96)della DIR. 90/396/CE (attuata con DPR 661/96)

• Verificare presso un installatore qualificato che gli Verificare presso un installatore qualificato che gli apparecchi siano idonei a funzionare senza inconvenienti apparecchi siano idonei a funzionare senza inconvenienti nel posto dove li avete destinati e con il tipo di gas a nel posto dove li avete destinati e con il tipo di gas a disposizionedisposizione

• Non modificate gli apparecchi e gli impianti, i Non modificate gli apparecchi e gli impianti, i dispositivi di sicurezza, di controllo e regolazione. I soli dispositivi di sicurezza, di controllo e regolazione. I soli autorizzati sono le case costruttrici e gli impiantisti autorizzati sono le case costruttrici e gli impiantisti abilitati.abilitati.

• Fate eseguire la manutenzione degli apparecchi Fate eseguire la manutenzione degli apparecchi conformemente alle disposizioni e norme vigenti conformemente alle disposizioni e norme vigenti

Nel caso di impianti a gas

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I requisiti della sicurezza (1)

• Ventilazione: i locali dove sono installati gli apparecchi di utilizzazione devono essere adeguatamente ventilati al fine di fare affluire l’aria necessaria per la combustione (comburente)

• Aerazione: i locali dove sono installati apparecchi che scaricano nell’ambiente i fumi prodotti della combustione devono essere adeguatamente aerati per garantire il ricambio d’aria

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• Evacuazione dei prodotti della combustione all’esterno dei locali di installazione, raccordati a sistemi di scarico (canne fumarie, camini, ecc. di sicura efficienza)

• Dispositivi di sicurezza della fiamma devono essere presenti ed efficienti su tutti gli apparecchi (esclusi i piani di cottura)

• Tenuta degli impianti di adduzione del gas• Rivelatori di gas (non obbligatori ma molto utili)

I requisiti della sicurezza (2)

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I requisiti della sicurezza (3)• Buone abitudini

– Chiudere le valvole delle tubazioni di alimentazione del gas quando non si utilizzano gli apparecchi

– Non aprire il rubinetto del gas di un apparecchio prima di avere acceso il fiammifero

– Non lasciare pentole troppo piene sul fuoco e/o incustodite

– Far sottoporre gli apparecchi a regolare manutenzione secondo quanto previsto dal costruttore nel libretto di istruzioni da parte di tecnico abilitato

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Tipi di apparecchi (1)

• Apparecchi di tipo ‘A’: – il prelievo dell’aria necessaria alla combustione (comburente) e – l’evacuazione dei prodotti della combustione

avvengono nel locale dove sono installatiNon hanno collegamento a canna fumaria o ad altro dispositivo di evacuazione dei prodotti della combustione fuori del locale dove l’apparecchio è installato.

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Tipi di apparecchi (2)• Apparecchi di tipo ‘B’ (a camera di combustione aperta):

– il prelievo dell’aria necessaria alla combustione (comburente) avviene nel locale dove sono installati – l’evacuazione dei prodotti della combustione avviene all’esterno del locale dove sono installatiSono collegati a canna fumaria o ad altro dispositivo di evacuazione dei prodotti della combustione fuori del locale dove l’apparecchio è installato.

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Tipi di apparecchi (3)• Apparecchi di tipo ‘C’ (stagni): – con circuito di combustione ‘a tenuta’ rispetto al locale dove sono installati– il prelievo dell’aria necessaria alla combustione (comburente) e – l’evacuazione dei prodotti della combustione

avvengono all’esterno del locale dove sono installati

Utilizzano appositi condotti di ‘adduzione aria – espulsione fumi’.

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Tipi di apparecchi (4)• Apparecchi di utilizzazione (di cottura)

– devono sempre evacuare i prodotti della combustione in atmosfera esterna

• mediante cappe che devono essere collegate a canne fumarie collettive ramificate ad uso esclusivo delle cappe, oppure

• direttamente all’esterno– in caso di impossibilità, purché siano rispettate le prescrizioni inerenti la ventilazione, è consentito l’uso di elettroventilatore installato sulla finestra o su parete affacciata all’esterno che entri in funzione contemporaneamente all’apparecchio di cotturaLe cappe filtranti non sono idonee allo scopo!

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Limitazioni di installazione per apparecchi di tipo ‘A’

• Non possono in ogni caso essere installati in ambienti ad uso camera da letto, bagno e doccia e di cubatura inferiore a 12 m3

• Gli ambienti dove è possibile l’installazione devono avere due aperture fisse verso l’esterno, minimo 100 cm2 ciascuna– una posta in basso per la ventilazione – l’altra posta in altro per lo scarico dei prodotti della

combustionePer gli apparecchi di tipo ‘Aas’ vi sono ulteriori

limitazioni in base alla portata termica

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Limitazioni di installazione per apparecchi di tipo ‘Bbs’ (1)

Gli apparecchi muniti di tubo di evacuazione e di dispositivo per il controllo del corretto scarico di prodotti della combustione utilizzati per la produzione di acqua sanitaria

• Non possono in ogni caso essere installati in ambienti ad uso camera da letto

• Possono essere installati in ambienti ad uso bagno o doccia purché– Il volume del locale sia almeno 1,5 m3 x nkW di portata

termica – Il volume del locale sia non minore di 20 m3

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Limitazioni di installazione per apparecchi di tipo ‘Bbs’ (2)

Gli apparecchi utilizzati per il riscaldamento ambienti e combinati (+ produzione di acqua sanitaria)

• non possono in ogni caso essere installati in ambienti ad uso camera da letto, bagno o doccia

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Limitazioni di installazione per apparecchi di tipo ‘Bbs’ (3)

Gli apparecchi utilizzati non possono in ogni caso essere installati nei locali dove siano presenti camini aperti (caminetti) senza afflusso di aria propria

I locali di installazione, quando consentita, in tutti i casi devono essere permanentemente ventilati con aperture di ventilazione pari a 6 cm2 x nkW installato, con un minimo di 100 cm2

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Limitazioni di installazione per apparecchi di tipo‘C’

Non avendo necessità di prelevare l’aria dal locale, essendo stagni ed evacuando i prodotti della combustione all’esterno del locale di installazione

non necessitano di aperture permanenti di ventilazione

Ricordare però che l’adduzione del gas arriva fin nel locale di installazione

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Altre norme di installazione per l’adduzione del gas

• Le tubazioni dell’impianto interno del gas possono essere di acciaio, rame, polietilene (solo interrate)

• Possono essere a vista, sotto traccia, interrate• Nella posa evitare l’utilizzo di gesso o materiali

analoghi• Non possono essere utilizzate per la messa a terra

di apparecchi elettrici o in modo improprio• Le tubazioni in traccia devono essere

opportunamente posate e segnalate

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Il collegamento degli apparecchi all’impianto

• Gli apparecchi fissi e quelli ad incasso devono essere collegati all’impianto con– tubo rigido o – flessibile di acciaio a parete continua con estremità

filettate• Gli apparecchi mobili, non da incasso, possono

essere collegati all’impianto con– tubo speciale flessibile in gomma marchiato

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• I tubi flessibili non metallici possono essere messi in opera– in punti dove non siano esposti a temperatura superiori a

50 °C– di lunghezza a 150 cm– fissati ai portagomma con fascette di sicurezza– senza essere soggetti a sforzi di trazione o torsione– senza presentare strozzature – facilmente ispezionabili lungo tutto il percorso– senza venire a contatto con corpi che li possano lesionare– senza raccordare più tubi flessibiliSe qualcuna delle regole non può essere rispettata si deve

ricorrere ai tubi flessibili metallici, i quali, a massima estensione, non possono superare i 2000 mm

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• I tubi flessibili non metallici devono essere costantemente controllati affinché– non vengano meno le condizioni di

installazione a regola d’arte;– non siano superati i termini di scadenza di 5

anni marcati sul tubo (UNI 7140)– non appaiano modificate le loro

caratteristiche (es. indurimento, abrasioni, bruciature, ecc.)

Page 43: Rischi impianti domestici

• I tubi flessibili metallici devono essere controllati a livello– della superficie;– dei raccordi filettati– delle relative guarnizioni

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Istruzioni per l’utente di GPL in bombole (1)• Oltre alle raccomandazioni derivanti dalle caratteristiche fisico-

chimiche del gas, che lo differenziano in modo significativo dal metano, si devono osservare le seguenti istruzioni di installazione delle bombole

Sì - In posizione verticale con valvola in altoNo - A livello più basso del suoloNo - In prossimità di aperture comunicanti con locali posti a livello inferioreSì - All’apertoSì - All’interno di un locale dotato di adeguate aperture di aerazioneNo - All’interno in camera da letto, bagno, doccia, servizio igienico, box, autorimesse o similiNo - All'interno di un locale non aeratoNo - A distanza superiore ad 1 m da materiali combustibili, impianti elettrici, prese d’aria, aperture

comunicanti con locali o vani posti a livello inferiore, prese d’aria, ecc.No - All'interno di un locale di cubatura inferiore a 10 m3

Sì - All'interno di un locale di cubatura da 10 a 20 m3 - 1 bombola con capacità non superiore a 15 kgSì - All'interno di un locale di cubatura da 20 a 50 m3 - 2 bombole con capacità max totale non superiore a

20 kgSì - All'interno di un locale di cubatura maggiore di 50 m3 - 2 bombole con capacità max totale non

superiore a 30 kgSì - All'interno di un abitazione la capacità complessiva non deve comunque essere superiore a 40 kgSì - All'aperto protette dalle intemperie, dai raggi solari diretti, da urti accidentali e manomissioniSì - All'aperto su piano di appoggio di materiale compatto e incombustibile No - Le bombole non allacciate, anche se vuote, possono rimanere presso l'utenza

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Istruzioni per l’utente di GPL in bombole (2)• Si devono osservare le seguenti istruzioni di prima installazione e

messa in servizio di una bombola

1. Verificare che l’impianto fisso, se esistente, sia stato sottoposto a prova di tenuta (Norme UNI 7129)

2. Verifica della presenza della dichiarazione di conformità3. Verifica di chiusura dei rubinetti di intercettazione posti sull’impianto fisso e degli

apparecchi di utilizzazione4. Collegamento del regolatore ad una estremità del tubo flessibile5. Collegamento dell’altra estremità del tubo flessibile all’impianto fisso o all’apparecchio

utilizzatore6. Verifica del regolare stato del bidone e della valvola che deve essere chiusa7. Verifica della corretta posizione del bidone, dell’accessibilità e manovrabilità della

valvola a volantino a a leva8. Rimozione graduale del tappo della valvola con contemporaneo accertamento della tenuta

con messi e procedure idonee (non con fiamma)9. Verifica della guarnizione di tenuta tra valvola e regolatore10.Collegamento del regolatore alla valvola della bombola11.Apertura graduale della valvola del bidone con contemporaneo controllo con mezzi idonei

(non con fiamma) della tenuta del collegamento, del regolatore di pressione e del tubo flessibile

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In caso di emergenza (1)Se si individua una perdita di gas dalla bombola, dal rubinetto o dalla

valvola e non si è in grado di eliminarla• Se la perdita è di un certo rilievo,

– trasportare la bombola con precauzione in luogo aperto, lontano da edifici, case, ecc.

– evitare che qualcuno si avvicini e lasciare uscire il gas fino ad esaurimento senza inclinare o rovesciare la bombola

• Se la perdita non è rilevante – evitare che si producano accumuli di gas all’interno dei locali e – sostituire subito la bombola

In ogni caso • fate chiamare i Vigili del Fuoco (115), se non lo potete fare voi• chiudere la valvola o il rubinetto• aerare i locali

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In caso di emergenza (2)Se il gas che esce dalla bombola prende fuoco• Tentare di chiudere rapidamente il rubinetto o la leva

proteggendosi adeguatamente la mano ed il braccio con un panno umido

• Se questo non risulta possibile, evitare il surriscaldamento della bombola, che potrebbe scoppiare, irrorandola con abbondante getto d’acqua fino ad esaurimento del gas contenuto. Non inclinare o rovesciare la bombola.

In ogni caso • fate chiamare i Vigili del Fuoco (115), se non lo potete

fare voi!