RIPRODUZIONE RISERVATA «Mafiosi convertitevi»...2014/11/29  · lo fa con un’alta frequenza,...

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ALESSANDRA TURRISI PALERMO a diocesi di Monreale al fianco di Ad- diopizzo per ribadire dai pulpiti delle chiese e dai sagrati che è possibile vol- tare le spalle alle estorsioni e scegliere la stra- da della legalità. La lotta al racket arriva in provincia, in quei paesi che da decenni asso- ciano il loro nome al predominio di Cosa no- stra. Per quattro giorni un’invasione pacifica di giovani, rappresentanti delle istituzioni, commercianti e imprenditori sta invadendo Bagheria, Monreale, San Giuseppe Jato, coin- volgendo cittadini, operatori economici, isti- tuzioni civili, militari e religiose. Proprio quando arriva la notizia di un arresto da par- te della Direzione investigativa antimafia di Palermo, dopo la denuncia del titolare di u- na casa di riposo nella provincia vessato dal- le richieste di denaro da parte di un estorso- re e sostenuto nel suo percorso proprio dal- l’associazione Addiopizzo. «Un cammino dif- ficile, che trova il suo tanto atteso epilogo di L liberazione nella nuova e importante stagio- ne che stanno attraversando molti operatori economici della provincia di Palermo» sotto- linea Daniele Marannano, presidente di Ad- diopizzo. E questa mattina sarà il Palazzo arcivescovi- le di Monreale a ospitare la tavola rotonda su mafia e antimafia, con la partecipazione di Santi Giuffrè, commissario nazionale anti- racket, affiancato dal pm palermitano Fran- cesco Del Bene, dal giornalista Lirio Abbate e da Ugo Forello di Addiopizzo. Mentre nel pomeriggio, alla Casa del Fanciullo di San Giuseppe Jato, l’arcivescovo di Monreale monsignor Michele Pennisi, assieme al presidente del Senato, Pietro Grasso, e al procuratore capo facente fun- zioni di Palermo, Leonardo A- gueci, parteciperà alla visione del film "La mafia uccide solo d’estate" e domani mattina ce- lebrerà la messa nel Duomo di Monreale, al termine della quale, nella piazza antistante, verranno distribuiti dei volantini informati- vi delle attività antiracket. Un invito a scendere in campo direttamente che monsignor Pennisi ha accolto con entu- siasmo. Nella diocesi di cui è pastore ricado- no paesi come Corleone e San Giuseppe Ja- to, profondamente intrisi della subcultura mafiosa, da cui sono venuti fuori capimafia come Totò Riina e Bernardo Provenzano, ma anche segnali di profondo cambiamento ed esempi di santità. «La Chiesa non è silente, non è indifferente – afferma monsignor Pen- nisi –. Compito della Chiesa è sia aiutare a prendere consapevolezza che tutti, anche i cristiani, alimentiamo l’humus dove alligna e facilmente cresce la mafia, sia indurre al su- peramento dell’attuale situazione attraverso la conversione al Vangelo, capace di creare u- na cultura antimafia fondata sulla consape- volezza che il bene comune è frutto dell’ap- porto responsabile di tutti e di ciascuno. La lotta alla mafia passa, anche se non si esau- risce, attraverso un rinnovato impegno edu- cativo e pastorale che porti ad un cambia- mento della mentalità e dei comportamenti concreti, ad una profonda "conversione" per- sonale e comunitaria». © RIPRODUZIONE RISERVATA Pagani, far west in centro L’iniziativa La lotta al racket arriva nei paesini di provincia Il vescovo Pennisi: la Chiesa non è indifferente La Sicilia: no al pizzo «Mafiosi convertitevi» A Monreale diocesi al fianco di Addiopizzo «Bisogna liberare l’economia dal ricatto»

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A Reggio Emilial’incontro nazionaledei gruppi che curanola dipendenzaDelrio: «Prevenzione,governo in campo»

Bisca Italia. Gli stratagemmi dei sindaci per difendersi dall’invasione delle slotLORENZO GALLIANIREGGIO EMILIA

na sola arma, il regolamento urbani-stico, per difendersi dalle lobby del-l’azzardo: «Non potendo vietare le a-

perture delle sale slot, le abbiamo consenti-te solo in aree produttive assieme alla realiz-zazione di ampi parcheggi gratuiti – spiega ilsindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi –. Èstata una forzatura, ci è arrivata addosso u-na mitragliata di ricorsi. Per adesso li abbia-

mo vinti tutti, ma basta perderne uno per a-prire un varco».Quello del primo cittadino (che, assieme al-l’intero consiglio comunale, ha di recentetrovato un altro escamotage per dire no a u-na sala slot formato gigante, da 2mila metriquadri) è il grido d’allarme di chi è costrettoa inventarsi azzeccagarburgli per frenare l’in-vasione delle videolottery. Al 15esimo con-vegno nazionale del Conagga (Coordina-mento nazionale gruppi per giocatori d’az-zardo) si ritrovano ricercatori, volontari, rap-

presentanti delle istituzioni. C’è una batta-glia da combattere. «Lo Stato ha favorito l’az-zardo con una tassazione ogni anno sempreinferiore, e la criminalità organizzata ha ac-quisito quote sostanziose del mercato», at-tacca Matteo Iori, presidente del Conagga,una realtà che fa da raccordo a 238 gruppisparsi in tutta Italia. Ma i pericoli arrivano daogni direzione: «Penso alle applicazioni persmartphone di slot machine, rivolte a bam-bini da 4 a 8 anni – continua Iori –. Magarinon fanno spendere soldi, ma già abituano

a scommettere».Azzardo che è stato per troppo tempo «col-pevolmente ignorato – spiega Graziano Del-rio, sottosegretario alla presidenza del Con-siglio in un videomessaggio –. Il governo hainvertito la tendenza, aumentando il prelie-vo fiscale e prevedendo in finanziaria 50 mi-lioni di euro per il trattamento della patolo-gia». Una piaga descritta dallo studio Ipsad2014, basato sulle risposte date a 8mila que-stionari, e presentato da Sabrina Molinarodel Cnr di Pisa. «Il 5% di chi gioca – spiega –

lo fa con un’alta frequenza, quattro o più vol-te a settimana. Il 6% dei giocatori spende ol-tre 350 euro al mese». Uscire dalle sabbie mo-bili dell’azzardo patologico è difficile. Ma nonimpossibile. La struttura “Pluto”, sulle colli-ne emiliane, è stata pensata «per rimandareall’idea di famiglia – spiega Marina Abratedel Centro sociale Papa Giovanni XXIII –. Ab-biamo sei posti letto, si sta assieme ed è unavera e propria palestra relazionale». Perché,uniti, il mostro fa meno paura.

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ALESSANDRA TURRISIPALERMO

a diocesi di Monreale al fianco di Ad-diopizzo per ribadire dai pulpiti dellechiese e dai sagrati che è possibile vol-

tare le spalle alle estorsioni e scegliere la stra-da della legalità. La lotta al racket arriva inprovincia, in quei paesi che da decenni asso-ciano il loro nome al predominio di Cosa no-stra. Per quattro giorni un’invasione pacificadi giovani, rappresentanti delle istituzioni,commercianti e imprenditori sta invadendoBagheria, Monreale, San Giuseppe Jato, coin-volgendo cittadini, operatori economici, isti-tuzioni civili, militari e religiose. Proprioquando arriva la notizia di un arresto da par-te della Direzione investigativa antimafia diPalermo, dopo la denuncia del titolare di u-na casa di riposo nella provincia vessato dal-le richieste di denaro da parte di un estorso-re e sostenuto nel suo percorso proprio dal-l’associazione Addiopizzo. «Un cammino dif-ficile, che trova il suo tanto atteso epilogo di

L

liberazione nella nuova e importante stagio-ne che stanno attraversando molti operatorieconomici della provincia di Palermo» sotto-linea Daniele Marannano, presidente di Ad-diopizzo.E questa mattina sarà il Palazzo arcivescovi-le di Monreale a ospitare la tavola rotonda sumafia e antimafia, con la partecipazione diSanti Giuffrè, commissario nazionale anti-racket, affiancato dal pm palermitano Fran-cesco Del Bene, dal giornalista Lirio Abbatee da Ugo Forello di Addiopizzo. Mentre nelpomeriggio, alla Casa del Fanciullo di San

Giuseppe Jato, l’arcivescovo diMonreale monsignor MichelePennisi, assieme al presidentedel Senato, Pietro Grasso, e alprocuratore capo facente fun-zioni di Palermo, Leonardo A-gueci, parteciperà alla visionedel film "La mafia uccide solod’estate" e domani mattina ce-lebrerà la messa nel Duomo di Monreale, altermine della quale, nella piazza antistante,verranno distribuiti dei volantini informati-vi delle attività antiracket.Un invito a scendere in campo direttamenteche monsignor Pennisi ha accolto con entu-siasmo. Nella diocesi di cui è pastore ricado-no paesi come Corleone e San Giuseppe Ja-to, profondamente intrisi della subculturamafiosa, da cui sono venuti fuori capimafiacome Totò Riina e Bernardo Provenzano, maanche segnali di profondo cambiamento edesempi di santità. «La Chiesa non è silente,non è indifferente – afferma monsignor Pen-nisi –. Compito della Chiesa è sia aiutare a

prendere consapevolezza che tutti, anche icristiani, alimentiamo l’humus dove allignae facilmente cresce la mafia, sia indurre al su-peramento dell’attuale situazione attraversola conversione al Vangelo, capace di creare u-na cultura antimafia fondata sulla consape-volezza che il bene comune è frutto dell’ap-porto responsabile di tutti e di ciascuno. Lalotta alla mafia passa, anche se non si esau-risce, attraverso un rinnovato impegno edu-cativo e pastorale che porti ad un cambia-mento della mentalità e dei comportamenticoncreti, ad una profonda "conversione" per-sonale e comunitaria».

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LIGURIA

Studenti minorenni proscioltidall’accusa di abuso sessualeIl Tribunale dei Minori di Genova ha proscioltodall’accusa di violenza sessuale quattro studentidell’Istituto alberghiero di Finale Ligure (Savona),che erano stati accusati di un rapporto sessualecon una compagna, contro la sua volontà nei bagnidella scuola. Il giudice ha deciso di derubricare ilreato in quello di violenza privata, aggravata dalnumero dei ragazzi e ha stabilito una nuovaudienza per decidere l’eventuale concessione dellamessa in prova. Nella sentenza il magistrato indicache non ci sarebbero prove della consapevolezzada parte degli studenti dello sfondo sessuale. Ilfatto risale a gennaio, quando i quattro erano statisottoposti a misure cautelari in varie comunità,tornando liberi la primavera scorsa. (D.Framb.)

VALERIA CHIANESEPAGANI (SALERNO)

i è sfiorata la tragedia ieri mat-tina intorno alle 11 a Pagani,nel Salernitano, quando un

commando di uomini armati ha ten-tato l’assalto ad un furgone portava-lori scortato da quattro guardie giu-rate. Nel conflitto a fuoco sono ri-masti feriti tre passanti e probabil-mente uno dei rapinatori. Almenotre, secondo la ricostruzione dei ca-rabinieri, nascosti nei pressi della fi-liale del Monte dei Paschi di Siena,nel centralissimo corso Padovano, in

attesa che fossero consegnati i plichicon circa 100mila euro. Affrontati daibanditi che imbracciavano mitra-gliette, le guardie giurate hannoprontamente risposto al fuoco. Pas-santi atterriti e in fuga, proiettili va-ganti che hanno colpito la cassiera e

una cliente del vicino supermerca-to e il figlio del titolare di una gioiel-leria del posto. Nessuno è in perico-lo di vita, preoccupanti però le con-dizioni del giovane, colpito al voltoe sottoposto ad un primo interven-to chirurgico all’ospedale di NoceraInferiore per fermare l’emorragia, èstato poi trasferito all’ospedale di

Napoli presso il reparto di chirurgiamaxillo facciale per essere sottopo-sto a un altro intervento. In ospeda-le sotto choc anche alcuni passantiche hanno assistito alla sparatoria.Mentre il furgone portavalori si al-lontanava con le guardie giurate a

bordo, diretto verso la tenenza deicarabinieri, secondo il protocollo disicurezza, i rapinatori sono riuscitia scappare, prima a piedi poi a bor-do di un’auto, che ha fatto perderele tracce e che è probabilmente lastessa trovata incendiata nei pressidello svincolo autostradale. Dalletracce di sangue lasciate vicino allabanca uno dei rapinatori sarebbestato ferito. Le ricerche dei banditi con posti diblocco ed elicotteri nella provinciasalernitana, estese anche all’hinter-land napoletano.

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SRapinatori assaltano

portavalori e sparano alleguardie giurate. Feriti trepassanti, di cui uno grave

Salerno. Pagani, far west in centro

19Sabato29 Novembre 2014 A T T U A L I T À

L’iniziativa

La lotta al racket arrivanei paesini di provincia

Il vescovo Pennisi:la Chiesa non è indifferente

La Sicilia: no al pizzo«Mafiosi convertitevi»A Monreale diocesi al fianco di Addiopizzo«Bisogna liberare l’economia dal ricatto»

Il Signore ha chiamato a sé

don

LUIGI BRAZZAROLAANNI 92

Con il dolore illuminato dalla fede inCristo Risorto, assieme ai familiari, lo

annunciano il vescovo di Vicenza,monsignor Beniamino Pizziol, iconfratelli della Rsa Novello e il

presbiterio diocesano. I funerali saranno celebrati presso lachiesa parrocchiale di San Bonifacio

oggi 29, alle ore 9.30VICENZA, 29 novembre 2014

Nella fede in Cristo Risorto, ilvescovo di Vicenza monsignor

Beniamino Pizziol e il presbiteriodiocesano annunciano la morte di

don

BRUNO BURATOANNI 76

Le esequie avranno luogo nellachiesa parrocchiale di Gazzolo

d’Arcole, lunedì 1° dicembre alle ore15.

VICENZA, 29 novembre 2014

I figli Andrea e Riccardo e la moglieInes piangono la scomparsa del loro

papà

CLAUDIODopo una lunga malattia è tornatoalla casa del Padre, lasciando ungrande esempio di fede, bontà e

onestà.LOCATE TRIULZI, 29 novembre 2014

Flavia, Sabrina, Tatiana, Antonio eJacopo sono vicini all’amico e collegaLorenzo e si uniscono al dolore per la

scomparsa della

mamma

GIUSEPPINA MARIAPEITI

MILANO, 29 novembre 2014

TECNAVIA [CROPPDFINORIG] crop = -45 -30 -45 -30