Ringraziamo il dott. Cosmi per il suo “preciso” intervento ...

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PAGINA 1 Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (Conv. In - L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB/2004-Arezzo” - Autoriz. Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 - Iscrizione Reg. Naz. della Stampa n. 5896 - Stampa: CMC Cortona. Redazione, Amm.ne: Giornale L’Etruria Soc. Coop. arl - Via Nazionale, 51 - 52044 Cortona - Tel. (0575) 60.32.06 - Una copia arretrata 4,0. Anno CXXVIII - N° 23 Martedì 31 dicembre 2020 www.letruria.it e-mail: [email protected] EuRO 1,80 Abbonamento a L’Etruria: solo carta 12 mesi 35 euro; web 12 mesi 30 euro; carta + web 12 mesi 45 euro - C/C Post. 13391529 - Banca Popolare di Cortona Iban: IT 55 L 05496 25400 000010182236 N el numero scorso il nostro editoriale tito- lava: “Salviamo l’ospe- dale S. Margherita alla Fratta”. Chiedevamo al dr. Franco Cosmi, Direttore del nosocomio, che era andato in pensione di darci una panora- mica della situazione odierna e quali prospettive fossero neces- sarie per rendere questo nostro ospedale veramente funzionan- te. Lo ringraziamo perché, con la passione che gli riconoscia- mo, Franco ha aderito alla no- stra richiesta e ci ha mandato un articolo che pubblichiamo che illustra in modo concreto quanto serva per rendere vera- mente efficiente il nosocomio della nostra vallata. Non entriamo nello specifi- co perché l’articolo è sufficien- temente chiaro ed esplicativo. Per salvare l’ospedale della Fratta è necessario che la Con- ferenza dei Sindaci si attivi ve- ramente con piglio per costrin- gere il Direttore Generale ad o- perare come si deve. La nostra vallata ha pieno titolo per avere “un vero ospe- dale”. (E.L.) Caro Direttore ho letto con interesse il tuo artico- lo (“Salviamo l’Ospedale Santa Margherita alla Fratta”) pubblica- to sull’ultimo numero di “L’Etru- ria”. Ti propongo alcune riflessioni sul passato, presente e sul futuro del nostro Ospedale. E’ stato inaugu- rato nel 2005, epoca in cui, per le necessità di efficienza economica, cominciava ad acuirsi il sottofi- nanziamento del Servizio Sanitario Nazionale che negli anni successi- vi portava ad una riduzione com- plessiva dei fondi destinati alla sa- nità di circa 36 miliardi di euro. Questo, associato alle disposizioni del Decreto Ministeriale 70 del 2015 (“Regolamento recante defi- nizione degli standard qualitativi, Ospedale della Fratta, il suo destino nelle nostre mani La Misericordia di Camucia dona tablet agli ospiti delle RSA strutturali, tecnologici e quantitati- vi relativi all’assistenza ospedalie- ra”) che dispone la trasformazio- ne, la chiusura o il notevole ridi- mensionamento dei piccoli Ospe- dali, senza rivedere adeguatamen- te la medicina territoriale, ha por- tato ad una crisi complessiva del- l’organizzazione sanitaria come te- stimoniato dall’allungamento note- vole delle liste di attesa e al ricorso alla sanità privata. In Italia negli ultimi 5 anni sono stati chiusi 74 ospedali e perse 22 mila unità di personale con una riduzione di più di 13.000 posti letto, passati da 1 ogni 94 abitanti ad 1 ogni 398, nel contesto di una popola- zione che man mano invecchiava. Anche il nostro Ospedale ha risen- tito di questi eventi e anno dopo anno c’è stato un depotenziamen- to che ha portato alla situazione attuale che tu hai raccontato molto bene nel tuo articolo. La crisi si è ulteriormente acuita con la pande- mia e tutti si sono finalmente ac- corti della necessità di una rete territoriale ed ospedaliera efficien- te ed efficace ed anche dell’utilità dei cosiddetti “piccoli ospedali” (in Italia ce ne sono 175, in Toscana 15). I parametri su cui si basano le Re- gioni per la rete ospedaliera sono quelli del citato DM 70 che in pra- tica non prevede la possibilità del- la presenza di un Ospedale di base al di sotto di un bacino di utenza di 80.000 persone (il nostro ne ha 53.000). Solo con un bacino d’u- tenza tra 80.000 e 150.000 abitan- ti è previsto un Ospedale di base con Pronto Soccorso e OBI, Medi- cina, Chirurgia, Ortopedia, Aneste- sia, oltre i servizi di supporto. La terapia intensiva è prevista solo per bacini di utenza superiori a 150.000 abitanti. Gli ospedali che non hanno questi parametri ven- gono classificati come Ospedali di Prossimità, in cui si prevede un primo soccorso, una zona unica di ricovero per pazienti a bassa complessità di chirurgia e di me- dicina, guardia medico-chirurgica in reperibilità notturna, un telefo- no con internet per collegarsi in rete con un ospedale Provinciale per la telerefertazione e la teleme- dicina. A questa regola, finora, ci sono state molte deroghe anche nella nostra provincia, tra cui quella per l’Ospedale della Fratta. Però, secondo me, siamo arrivati al bivio del fare una scelta chiara dicendo le cose come stanno: se vogliamo mantenere un vero O- spedale di base, come sarebbe au- spicabile, sia pur in deroga, biso- gna dotarlo di servizi efficienti e non puramente nominali, che rispettino i parametri fondamenta- li di una buona assistenza. L’ospe- dale di prossimità è in pratica po- co più di un ospedale di comu- nità, che noi abbiamo già ed è quello di Foiano che costituisce un punto di riferimento fonda- mentale per i servizi socio sanitari territoriali e che nell’emergenza sanitaria del Covid-19 ha saputo fornire risposte importanti, insie- me alle Case della salute di Foia- no, Castiglion Fiorentino, Camucia e Lucignano, con le articolazioni di Cortona, Terontola e Mercatale. Al contrario non può esistere un Ospedale di base con gli anestesi- sti solo al bisogno, la chirurgia, l’ortopedia, la medicina, la cardio- logia, con un numero assoluta- mente insufficienti di medici an- che per la situazione ordinaria e molte senza primario, i servizi di supporto specialistici sempre con l’acqua alla gola e gli infermieri centellinati ed insufficienti alla minima criticità, come si sta verifi- cando per il mancato turnover sia dei medici che degli infermieri! Ne possono conseguire difficoltà or- ganizzative con conseguente riper- cussioni su qualità e quantità delle prestazioni. E non sto parlando di questo momento critico pandemi- co che naturalmente richiede una organizzazione diversa. Il capitale umano è fondamentale nella ge- stione di qualsiasi organizzazione, figuriamoci di quella ospedaliera. Inoltre al giorno d’oggi sarebbe impensabile avere un Ospedale che, non solo si chiami tale, ma che effettivamente lo sia, senza un setting assistenziale di terapia in- tensiva o almeno subintensiva. Noi l’abbiamo avuta negli ultimi 20 anni, da quando la subintensiva era a Castiglion Fiorentino e per mantenerla oggi basterebbe assi- curare il fisiologico turnover di cardiologi ed anestesisti. Visto la delicatezza e la comples- sità di questo problema ricordo che in Germania, ad esempio, il numero di posti letto di intensiva- subintensiva è di 34/100.000 abi- tanti con 1942 Ospedali (il doppio rispetto all’Italia) in una rete di tanti piccoli ospedali diffusi (666 sotto 100 posti letto) mentre in Italia il numero di questi letti è di 8/100.000. Anche questo in parte spiega il perché in Italia la morta- lità per Covid è più elevata che in SEGUE A PAGINA 2 Ringraziamo il dott. Cosmi per il suo “preciso” intervento Ora sarà possibile fare più videochiamate per lenire la solitudine degli anziani ricoverati scritti e rispettare gli obblighi sani- tari imposti dalla pandemia. La “funzione” socio/culturale che tale gesto ha voluto rappresentare è stata, come detto dal Governatore Grazzini e dal Sindaco Meoni, fare sì che ai “costi” sanitari, sociali ed economici che la Pandemia com- porta e comporterà, non assuma valenza ulteriore quello della “so- litudine” cui sarebbero costretti gli anziani delle R.S.A. privati delle visite dei loro cari. Ed, appunto, il TABLET potrebbe svolgere questa funzione di trait-de-union tra loro, mantenendo vivi e sentiti i neces- sari sentimenti di affetto e di amo- re. La nostra Misericordia ha subi- to e convintamente aderito all’ini- ziativa, facendo da “mediatore” tra le parti e provvedendo poi, come detto, alla loro consegna. Piace ricordare, come “segno” più tan- gibile della funzione sociale che le due organizzazioni congiunte han- no voluto svolgere, le parole e i gesti di affettuoso saluto e ringra- ziamento che gli ospiti delle strut- ture hanno rivolto agli ospiti: se, come recita l’art. 2 del nostro Sta- tuto “La “Confraternita di Mise- ricordia ‘Santa Maria delle Grazie - Camucia Calcinaio’ ODV” è un’Associazione di Confratelli a- vente per scopo la costante affer- mazione della carità e della frater- nità cristiana attraverso la testimo- nianza delle opere di Misericordia spirituali e corporali, in soccorso dei singoli e delle comunità” sono queste le strade che davvero per- mettono il perseguimento delle fi- nalità sociali ed etiche indicate. (*) S abato 12 Dicembre 2020 la Confraternita di Misericor- dia “S. Maria delle Grazie” di Camucia-Calcinaio, uni- tamente all’Amministrazio- ne Comunale di Cortona, ha provveduto alla consegna a tre Residenze Assistite per Anziani - “Villa Mimose” e “C.A.M. R.S.A del Ferretto e “La Primula” di Camu- cia - di tre TABLET, per permettere ai residenti di tali strutture di poter contattare i propri familiari, nel rispetto dell’obbligo del distanzia- mento sociale, imposto dalle norme anti COVID-19. Erano presenti alla consegna: il Governatore della Misericordia Alessandro Grazzini, il Vice Gover- natore Emanuele Marchesini e il Segretario Antonio Sbarra, mentre l’Amministrazione Comunale era rappresentata dal Sindaco, Lucia- no Meoni, dall’Assessore alle Poli- tiche Sociali Valeria Di Berardino e dalla dott.ssa Ceccarelli, oltre ai dirigenti ed al personale sanitario delle citate R.S.A. L’iniziativa ha avuto modo di esplicitarsi nell’ambito del contri- buto offerto dalla Cassa di Rispar- mio di S. Miniato al Monte e dal Crèdit Agricole, che tramite le Mi- sericordie Toscane ha voluto do- nare a dette strutture per anziani un certo numero di TABLET per permettere, come detto, ai resi- denti ed ai loro familiari di comu- nicare anche a distanza: del resto, è purtroppo nota e tragica consa- pevolezza che una parte non mar- ginale della diffusione della pan- demia in parola sia stata, ancor- ché involontariamente, determina- ta dai rapporti e dai contatti che i citati familiari hanno intrattenuto con i residenti. Pertanto, l’enco- miabile ed altamente valore so- ciale del “gesto” descritto mag- giormente si evidenzia perché rag- giunge due scopi: mantenere vivi e diretti i rapporti come sopra de- Abbaiare alla luna

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Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane S.p.A. - Sped. in abb. postale - D.L. 353/2003 (Conv. In - L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB/2004-Arezzo” - Autoriz. Tribunale di Arezzo N° 3 del 27/03/1979 - IscrizioneReg. Naz. della Stampa n. 5896 - Stampa: CMC Cortona. Redazione, Amm.ne: Giornale L’Etruria Soc. Coop. arl - Via Nazionale, 51 - 52044 Cortona - Tel. (0575) 60.32.06 - Una copia arretrata € 4,0.

Anno CXXVIII - N° 23 Martedì 31 dicembre 2020 www.letruria.it e-mail: [email protected] EuRO 1,80

Abbonamento a L’Etruria: solo carta 12 mesi 35 euro; web 12 mesi 30 euro; carta + web 12 mesi 45 euro - C/C Post. 13391529 - Banca Popolare di Cortona Iban: IT 55 L 05496 25400 000010182236

Nel numero scorso ilno stro editoriale ti to -la va: “Salviamo l’ospe-dale S. Margherita allaFratta”. Chie devamo al

dr. Fran co Cosmi, Direttore delnosocomio, che era andato inpensione di darci una panora-mica della si tua zione odierna equali prospettive fossero neces-sarie per rendere questo nostroospedale veramente funzionan-te.

Lo ringraziamo perché, conla passione che gli riconoscia-mo, Franco ha aderito alla no -stra richiesta e ci ha mandatoun articolo che pubblichiamoche illustra in modo concretoquanto serva per rendere ve ra -mente efficiente il nosocomiodella nostra vallata.

Non entriamo nello specifi-co perché l’articolo è sufficien-temente chiaro ed esplicativo.

Per salvare l’ospedale dellaFratta è necessario che la Con -ferenza dei Sindaci si attivi ve -ra mente con piglio per costrin-gere il Direttore Generale ad o -perare come si deve.

La nostra vallata ha pienoti tolo per avere “un vero o spe -dale”. (E.L.)

Caro Direttoreho letto con interesse il tuo artico-lo (“Salviamo l’Ospedale SantaMargherita alla Fratta”) pubblica-to sull’ultimo numero di “L’Etru -ria”. Ti propongo alcune riflessioni sulpassato, presente e sul futuro delnostro Ospedale. E’ stato inaugu-rato nel 2005, epoca in cui, per lenecessità di efficienza economica,cominciava ad acuirsi il sottofi-nanziamento del Servizio SanitarioNazionale che negli anni successi-vi portava ad una riduzione com -plessiva dei fondi destinati alla sa -nità di circa 36 miliardi di euro.Que sto, associato alle disposizionidel Decreto Ministeriale 70 del2015 (“Regolamento recante de fi -ni zione degli standard qualitativi,

Ospedale della Fratta, il suo destino nelle nostre mani La Misericordia di Camucia dona tablet agli ospiti delle RSAstrutturali, tecnologici e quantitati-vi relativi all’assistenza ospedalie-ra”) che dispone la trasformazio-ne, la chiusura o il notevole ridi -men sionamento dei piccoli Ospe -dali, senza rivedere adeguatamen-te la medicina territoriale, ha por -ta to ad una crisi complessiva del -l’or ganizzazione sanitaria come te -stimoniato dall’allungamento no te -vole delle liste di attesa e al ricorsoalla sanità privata. In Italia negliultimi 5 anni sono stati chiusi 74ospedali e perse 22 mila unità dipersonale con una riduzione dipiù di 13.000 posti letto, passatida 1 ogni 94 abitanti ad 1 ogni398, nel contesto di una popola-zione che man mano invecchiava.Anche il nostro Ospedale ha risen-tito di questi eventi e anno dopoan no c’è stato un depotenziamen-to che ha portato alla situazioneat tuale che tu hai raccontato moltobene nel tuo articolo. La crisi si èulteriormente acuita con la pande-mia e tutti si sono finalmente ac -corti della necessità di una reteter ritoriale ed ospedaliera efficien-te ed efficace ed anche dell’utilitàdei cosiddetti “piccoli ospedali”(in Italia ce ne sono 175, inToscana 15). I parametri su cui si basano le Re -gioni per la rete ospedaliera sonoquelli del citato DM 70 che in pra -tica non prevede la possibilità del -la presenza di un Ospedale di baseal di sotto di un bacino di utenzadi 80.000 persone (il nostro ne ha53.000). Solo con un bacino d’u -tenza tra 80.000 e 150.000 abitan-ti è previsto un Ospedale di basecon Pronto Soccorso e OBI, Me di -ci na, Chirurgia, Ortopedia, Ane ste -sia, oltre i servizi di supporto. Laterapia intensiva è prevista soloper bacini di utenza superiori a150.000 abitanti. Gli ospedali chenon hanno questi parametri ven -gono classificati come Ospedali diProssimità, in cui si prevede unpri mo soccorso, una zona unicadi ricovero per pazienti a bassacom plessità di chirurgia e di me -di cina, guardia medico-chirurgica

in reperibilità notturna, un telefo-no con internet per collegarsi inrete con un ospedale Provincialeper la telerefertazione e la teleme-dicina. A questa regola, finora, cisono state molte deroghe anchenella nostra provincia, tra cuiquella per l’Ospedale della Fratta.Però, secondo me, siamo arrivatial bivio del fare una scelta chiaradicendo le cose come stanno: sevo gliamo mantenere un vero O -spe dale di base, come sarebbe au -spicabile, sia pur in deroga, biso -gna dotarlo di servizi efficienti enon puramente nominali, cherispettino i parametri fondamenta-li di una buona assistenza. L’ospe -dale di prossimità è in pratica po -co più di un ospedale di co mu -nità, che noi abbiamo già ed èquel lo di Foiano che costituisceun punto di riferimento fonda-mentale per i servizi socio sanitariterritoriali e che nell’emergenzasanitaria del Covid-19 ha saputofornire risposte importanti, in sie -me alle Case della salute di Foia -no, Castiglion Fiorentino, Camuciae Lucignano, con le articolazionidi Cortona, Terontola e Mercatale. Al contrario non può esistere unOspedale di base con gli anestesi-sti solo al bisogno, la chirurgia,l’ortopedia, la medicina, la cardio-logia, con un numero assoluta-mente insufficienti di medici an -che per la situazione ordinaria emolte senza primario, i servizi disupporto specialistici sempre conl’acqua alla gola e gli infermiericentellinati ed insufficienti allaminima criticità, come si sta verifi-cando per il mancato turnover siadei medici che degli infermieri! Nepossono conseguire difficoltà or -ga nizzative con conseguente riper-cussioni su qualità e quantità delleprestazioni. E non sto parlando diquesto momento critico pandemi-co che naturalmente richiede unaorganizzazione diversa. Il capitaleumano è fondamentale nella ge -stio ne di qualsiasi organizzazione,figuriamoci di quella ospedaliera.Inoltre al giorno d’oggi sarebbeimpensabile avere un Ospedaleche, non solo si chiami tale, mache effettivamente lo sia, senza unsetting assistenziale di terapia in -ten siva o almeno subintensiva. Noil’abbiamo avuta negli ultimi 20an ni, da quando la subintensivaera a Castiglion Fiorentino e permantenerla oggi basterebbe assi -cu rare il fisiologico turnover dicardiologi ed anestesisti. Visto la delicatezza e la comples-sità di questo problema ricordoche in Germania, ad esempio, ilnu mero di posti letto di intensiva-subintensiva è di 34/100.000 abi -tanti con 1942 Ospedali (il doppiorispetto all’Italia) in una rete ditanti piccoli ospedali diffusi (666sotto 100 posti letto) mentre inItalia il numero di questi letti è di8/100.000. Anche questo in partespiega il perché in Italia la morta-lità per Covid è più elevata che in

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Ringraziamo il dott. Cosmi per il suo “preciso” intervento Ora sarà possibile fare più videochiamate per lenire la solitudine degli anziani ricoverati

scritti e rispettare gli obblighi sani -tari imposti dalla pandemia. La“funzione” socio/culturale che talegesto ha voluto rappresentare èsta ta, come detto dal GovernatoreGrazzini e dal Sindaco Meoni, faresì che ai “costi” sanitari, sociali ed

economici che la Pandemia com -porta e comporterà, non assumavalenza ulteriore quello della “so -

li tudine” cui sarebbero costretti glianziani delle R.S.A. privati dellevisite dei loro cari. Ed, appunto, ilTABLET potrebbe svolgere questa

funzione di trait-de-union tra loro,mantenendo vivi e sentiti i neces-sari sentimenti di affetto e di a mo -re. La nostra Misericordia ha su bi -to e convintamente aderito all’ini-ziativa, facendo da “mediatore” trale parti e provvedendo poi, co medetto, alla loro consegna. Pia cericordare, come “segno” più tan -gibile della funzione sociale che ledue organizzazioni con giunte han -no voluto svolgere, le parole e igesti di affettuoso saluto e ringra-ziamento che gli ospiti delle strut-ture hanno rivolto agli ospiti: se,come recita l’art. 2 del nostro Sta -tuto “La “Confraternita di Mise -ricordia ‘Santa Maria delle Grazie- Camucia Calcinaio’ ODV” èun’As sociazione di Confratelli a -vente per scopo la costante affer-mazione della carità e della frater-nità cristiana attraverso la testimo-nianza delle opere di Misericordiaspirituali e corporali, in soccorsodei singoli e delle comunità” sono

queste le strade che davvero per -mettono il perseguimento delle fi -na lità sociali ed etiche indicate.

(*)

Sabato 12 Dicembre 2020 laConfraternita di Miseri cor -dia “S. Maria delle Grazie”di Camucia-Calcinaio, uni -tamente all’Ammini stra zio -

ne Comunale di Cortona, haprovveduto alla consegna a tre

Residenze Assistite per Anziani -“Villa Mimose” e “C.A.M. R.S.A delFer retto e “La Primula” di Ca mu -cia - di tre TABLET, per permettereai residenti di tali strutture di potercontattare i propri familiari, nelrispetto dell’obbligo del distanzia-mento sociale, imposto dallenorme anti COVID-19.

Erano presenti alla consegna:il Governatore della MisericordiaAlessandro Grazzini, il Vice Go ver -natore Emanuele Marchesini e ilSegretario Antonio Sbarra, mentrel’Amministrazione Comunale erarappresentata dal Sindaco, Lu cia -no Meoni, dall’Assessore alle Poli -ti che Sociali Valeria Di Berardinoe dalla dott.ssa Ceccarelli, oltre aidirigenti ed al personale sanitariodelle citate R.S.A.

L’iniziativa ha avuto modo diesplicitarsi nell’ambito del contri-buto offerto dalla Cassa di Rispar -mio di S. Miniato al Monte e dalCrè dit Agricole, che tramite le Mi -sericordie Toscane ha voluto do -na re a dette strutture per anzianiun certo numero di TABLET perpermettere, come detto, ai resi -denti ed ai loro familiari di co mu -nicare anche a distanza: del resto,è purtroppo nota e tragica consa-pevolezza che una parte non mar -ginale della diffusione della pan -de mia in parola sia stata, ancor-ché involontariamente, determina-ta dai rapporti e dai contatti che icitati familiari hanno intrattenutocon i residenti. Pertanto, l’enco-miabile ed altamente valore so -ciale del “gesto” descritto mag -gior mente si evidenzia perché rag -giunge due scopi: mantenere vivi ediretti i rapporti come sopra de -

Abbaiare alla luna

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L’ETRURIA N. 23 ATTUALITÀ

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31 dicembre 2020

Ci siamo quasi, il 2021 sta perarrivare. È stato un anno difficile,quasi impensabile. Dico quasi,perché, osservando il passato del -la nostra storia, dovevamo aspet-tarci che prima o poi qualcosa sa -rebbe accaduto... e altre calamitàaccadranno in futuro. Ogni passo,ogni problematica, dovrebbe ri -svegliare in noi il desiderio di faresempre meglio, imparare ad averea disposizione sempre più stru -menti, scientifici e spirituali, perriparare ogni genere di situazione. Purtroppo non è così, la sola cosache i governanti imparano sempremeglio è parlare. Migliorano laretorica e la parlantina di volta involta, mentre peggiora sempre piùla capacità d'agire e di prenderescelte nette. Nella vita la differenzala fanno le azioni, perché le idee

non concretizzate (per paura,fragilità, pigrizia, convenienza) aniente servono. Il Capodanno sta per giungere esarà senza luci e senza fuochi, eque sto sarà forse occasione perdargli un valore intimo e profon-do. Bisogna sempre prendere ilpositivo da tutto ciò che accade eal lora prendiamoci quel buonoche è arrivato anche da quest'an-no complicato, dove siamo statico stretti a dare importanza ai va -lori spirituali più che a quelli m a -teriali. In quest'anno abbiamo potuto r i -co noscerci, specchiarsi, ritrovarenoi stessi, e adesso ci lanciamoverso il 2021 con maggiore consa-pevolezza di noi, sapendo ancheche solo agire può fare la differen-za.

MB Elettronica S.r.l.Zona ind.le Vallone C.S. Ossaia, 35/35P - 52044 Cortona (AR)- Italy

Internet: www.mbelettronica.com

L’Opinione

a cura di Stefano Duranti Poccetti

“Verso il 2021, con un Capodanno all’insegna della consapevolezza”

quan titativo, qualitativo e sicuro.Come può funzionare bene unPron to Soccorso se non abbiamori sposte sollecite per la carenzadegli specialisti e l’impossibilità dieseguire esami diagnostici fonda-mentali? Si scarica tutto sul perso-nale che è in trincea. Ora se que -sto è per un breve periodo di tem -po passi pure. Le criticità tempo-ranee esistono ed è giusto tapparei buchi. Ma se è una organizzazio-ne che deve durare non può es se -re accettata. Non è funzionale e ol -tremodo stressante dal punto di vi -sta organizzativo per chi ci lavora. Se non fosse possibile avere unaorganizzazione sufficiente riguar-do competenze e tecnologia perun Ospedale di Base con areachirurgica programmata, per unagiustificata mancanza di risorse oper scelte strategiche regionali edaziendali, per non creare discre-panze tra aspettative e realtà me -glio fare scelte diverse ma chiare,come quella di dismettere l’O spe -dale e trasformarlo in una struttu-ra sanitaria territoriale, ma confunzioni di eccellenza e punto diri ferimento a livello provinciale edi area vasta. Se posso permetter-mi dei suggerimenti in tal sensoc’è necessità di molti servizi oltrealle strutture specialistiche ambu -latoriali, come ad esempio unaRia bilitazione polispecialistica diriferimento di Area Vasta, fonda-mentale e attualmente molto ca -ren te, una Chirurgia diurna di ri -ferimento provinciale in cui effet-tuare gli interventi di bassa-mediacomplessità per ridurre le lunghis-sime liste di attesa, un centro didiagnostica per immagini pesanteanche innovativo in un settore cosìimportante per le diagnosi on co -logiche e cardiovascolari che sonoquelle più frequenti e temibili,oltre la PMA. Se invece si sceglie, auspicabil-mente, di mantenere un Ospedaledi base e non di prossimità, in de -roga alle disposizioni ministerialibisogna farlo funzionare bene, inefficacia e sicurezza. Altrimenti, ri -peto ancora, meglio fare scelte

Germania, come tutti gli organi diinformazione hanno riportato, ol -tre che per una fragilità maggioredella nostra popolazione anziana el’assenza di un piano pandemico,come hanno dichiarato i più e -sperti epidemiologi. Questo incisoper dire che il mantenimento diun piccolo ospedale con serviziefficienti non è una farneticazionema un’ idea supportata da esempiconcreti e funzionali, utile se usatocon intelligenza, avvedutezza e in -tegrato in rete. Certo, lì siamo inGermania e qui in Italia, con tuttele profonde differenze di risorsedisponibili.Per tornare ai nostri problemi lo -cali, negli anni passati abbiamogià rivisto l’organizzazione dellachi rurgia d’urgenza e complessatrasferendola all’ospedale di riferi-mento. Io penso che sia stata unabuona decisione quella di istituireun’area di week surgery di chirur-gia generale e ortopedia program-mata. Però al trasferimento dellachirurgia complessa al centro nonc’è stato il controbilanciamentodel trasferimento della chirurgiasemplice programmata in perife-ria che avrebbe permesso un mi -glior funzionamento dell’uno edel l’altro con un risparmio in ter -mini economici visto che da unaanalisi di contabilità analitica, aparità di intervento chirurgico,quello effettuato in un piccolo o -spe dale costa meno in quanto ico sti fissi di una struttura più pic -cola sono minori, se, naturalmen-te, i volumi di attività vengonoman tenuti adeguati. Se il campani-lismo non deve giustamente esiste-re, deve valere per tutti! Lo stessovale per il capitale tecnologico.Che senso ha avere il robot perl’ortopedia e la chirurgia pro -grammata e non poterlo usare ousarlo a singhiozzo? Il rapportocosto-utilità è ampiamente negati-vo. Se manca il turnover di chirur-ghi, ortopedici ed anestesisti ed ilsupporto di una terapia subinten-siva è difficile se non impossibileeffettuare una attività minimamen-te sufficiente dal punto di vista

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comunque diverse dall’ospedaledi prossimità. Ne va della sicurez-za dei cittadini e degli operatorico stretti ad esercitare in una or ga -nizzazione che li espone a disguidio persino errori indipendente-mente dalle proprie capacità ecom petenze. D’altra parte qualeme dico o infermiere, già poco at -tratto dal punto di vista economi-co, sarebbe invogliato a venire ala vorare in una struttura che nonga rantisce parametri adeguati aduna assistenza moderna? Qua lun -que specialista serio e competentesi sentirebbe mortificato e quindisceglierebbe altri lidi. Se in pas -sato, e in parte tuttora, abbiamo

avuto l’onore di avere professioni-sti capaci che molti ci invidiavanoè perché si riusciva a garantireuna organizzazione sufficiente-mente sicura nell’ambito di unaefficiente rete ospedaliera. Orasinceramente non si capisce comesi possa potenziare un ospedaleriducendo i servizi!A me dispiace molto di essere do -vuto andare in pensione in un mo -mento così critico dopo 40 anni diservizio nella Valdichiana. Un O -spe dale di Base, che ho visto econ tribuito a far nascere, puòsicuramente ancora essere utilenel far funzionare una Rete Ospe -daliera integrata con una Me di -

Ospedale della Fratta, il suo destino nelle nostre manida pag.1

cina Territoriale che ha sempre di -mostrato la sua efficienza, ma cheha bisogno anch’essa di esserepotenziata come l’attuale pande-mia ha dimostrato. Nel post-covidbisognerà investire anche sui pic -coli ospedali, che abbiano ruolispe cifici, altrimenti avremo strut-ture di eccellenza in un desertoassistenziale per i bisogni primarisanitari fondamentali più diffusi diuna popolazione con indice dianzianità elevato. Io mi auguroche il nostro ospedale possa conti-nuare a dare il suo contributofondamentale come Ospedale diBase e non di Prossimità, come hafatto fin dalla sua inaugurazione, il4 ottobre del 2005, assicurandoquelle attività che ha sempre avutoe sempre hanno dato buoni risul-tati (pronto soccorso, anestesia,medicina, cardiologia con terapiasubintensiva, chirurgia, ortopedia,PMA, laboratorio, radiologia, dia -lisi, centro trasfusionale, endosco-pia e gli altri servizi di supporto) eche potrebbero continuare a

funzionare semplicemente assicu-rando il necessario ed indispensa-bile fisiologico turnover di medicied infermieri e quindi senza costiaggiuntivi. Se questo non fossepos sibile, al posto di vivacchiare inuna pericolosa insicurezza, me -glio trovare soluzioni alternative etrasformarlo in una struttura terri-toriale di eccellenza di riferimentoprovinciale integrata con le casedella salute esistenti e con l’ospe-dale di comunità, per dare serviziefficienti ad una popolazione cheinvecchia e ha bisogno di piùrisorse per la salute. Questo è unmomento storico per la sanità siaa livello nazionale che locale e, sesaranno messe a disposizionerisorse, come i fondi straordinarieuropei, bisognerà essere prota-gonisti. Passato questo triste pe -riodo io penso che la questionesa nità della Valdichiana dovrà es -sere centrale nelle discussioni edecisioni di politica sanitaria. Un caro saluto.

Franco CosmiDel resto, se anche il Vate,in una “magica” seradalle parti di Fiesole,eb be modo di definiregli olivi “i fratelli olivi”

quel miracolo si è ripetuto al Pog -getto di Camucia: i fratelli olivi sondiventati, nell’intenzione e nell’o-perare del Comitato, i “fratelli”tutti, specie i più bisognosi, quellisu cui - come purtroppo noto - laPandemia da COVID-19 si è abbat-tuta con più virulenza. Ed a questi“fratelli” gli olivi del Poggettohanno voluto offrire quanto è statoloro possibile, a che il Natale 2020non sia ricordato solo per le soffe-renze e le privazioni.

Ma, molto più semplicemente,con il presente titolo abbiamo vo -luto rappresentare lo "spirito" el’intento progettuale dell’iniziativache il Comitato Cittadino “Il Pog -getto” di Via P. Pancrazi in Ca mu -cia ha messo in essere, in collabo-razione col il Punto Vendita

“COOP Centritalia” di Camucia ela Parrocchia “Cristo Re” di Ca -mu cia. Infatti, in data 21 Dicem -bre, il citato Comitato ha conse-gnato al Parroco di Camucia, donAldo Manzetti, una consistentequantità di generi alimentari diprima necessità - riso, biscotti,latte, tonno, legumi, ecc. - dadistribuire alle famiglie bisognosedel territorio, a cura e gestionedella locale Caritas, il cui numerosembra purtroppo implementarsisempre di più.

L’impegno finanziario occorsoall’acquisto dei citati prodotti è ilprovento del “lavoro” dei compo-

nenti del Comitato, che da alcunianni ha stipulato una Convenzionecol Comune di Cortona per la cura“dei beni comuni” e, segnata-mente, dell’oliveto che popola ilPog getto, realizzando uno dei pun -ti panoramici più suggestivi di Ca -mucia affacciato sulla Val di chia na.A tale generoso contributo inopere e impegno, si è aggiuntol’al trettanto lodevole finanziamen-to da parte del citato Punto Ven -dita COOP Centritalia, grazie alqua le si è provveduto ad “arricchi-re” l’offerta con l’acquisto di uncongruo numero di Panettoni na -ta lizi.

Il gesto vuole - deve - essere

un seppur modesto contributo adal leviare, ove possibile, lo stato didi sagio e di necessità in cui sem -bra versino numerose famiglie delno stro territorio, ancor più resoama ro e dolente per il periodo di“fe sta” che ci circonderà nei pros -simi giorni. E, del resto, la Pan de -

mia da COVID-19 non ha fatto al -tro che accrescerere tale disagio etale “sofferenza” colpendo in mo -do più significativo i ceti familiaripiù deboli e più disagiati.

Piace, in questa sede, infinerin graziare il Punto Vendita“COOP Centritalia” di Camucia,spe cie nelle persone del Direttoredel suo Staff, e il Parroco di Ca -mucia, che hanno messo a dispo-sizione del Comitato collaborazio-ne attiva e proficua al fine del rag -giungimento dell’obiettivo che ilCo mitato si era dato.

Il Comitato cittadino“Il Poggetto” di Camucia

PRONTA INFORMAZIONEFARMACIA DI TURNO

Turno settimanale e notturnodal 28 dic. al 3 gennaio 2021Farmacia Chiarabolli (Montecchio)Venerdì 1 gennaio 2021Farmacia Chiarabolli (Montecchio)

Domenica 3 gennaio 2021Farmacia Chiarabolli (Montecchio)Turno settimanale e notturnodal 4 al 10 gennaio 2021Farmacia Centrale (Cortona)

GUARDIA MEDICACamucia, Casa della Salute 0575/30.37.30

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Il “cuore” dell’olio

Page 3: Ringraziamo il dott. Cosmi per il suo “preciso” intervento ...

Giacomo Debenedetti eRenata Orengo s’incon-trarono una sera d’in -verno del 1915 al TeatroRegio di Torino: lei, di

nobile famiglia, aveva solo dodicianni ma s’innamorò subito di lui,studente al Politecnico con già al -l’e poca amicizie fondamentaliqua li Gobetti, Soldati, Saba e Mon -tale. Quell’incontro fu una sintesidi quella che sarebbe stata la lorovita insieme: cultura, curiosità pertutte le cose, socialità. Ma anche

difficoltà, incomprensioni, delu -sio ni cocenti. La casa dalle fi ne -stre sempre accese di Anna Folli(Neri Pozza, narrativa) ricostrui-sce la vita di Giacomo Debene -detti, intellettuale, letterato, criticoe scrittore del ‘900 tratteggiandoun ampio affresco di storia e so -cietà, da quell’incontro “fatale” ateatro, che culminerà nel matri-monio, ai giorni bui e difficili dellaguerra, passando attraverso le vi -cissitudini professionali di Gia co -mo, uomo dalle molteplici dotima anche condizionato da difficiliscelte professionali non semprecoronate da successo. Sempre unpas so dietro al marito, Renata O -ren go con la sua vivissima intelli-genza e con la sensibilità acuitadal non facile carattere del con -sorte, sarà la sua compagna e lasua ombra, il suo riferimento e,dopo, la custode della sua me mo -ria. Le finestre della loro esistenzarimarranno sempre aperte, comel’immagine evocata dal titolo dellibro, per guardare fuori e con -sentire a chi è fuori di vedere den -tro, con un senso di ospitalità in -tellettuale straordinario.

Il bel libro di Anna Folli dàam pio spazio a quella parentesicortonese resa possibile per i De -be nedetti dall’amico Pietro Pan -crazi che, nei giorni durissimi del -l’avanzare delle truppe alleate edel passaggio del “fronte”, fornìloro l’opportunità di un rifugionel l’ospitale villa Baldelli di Ce -gliolo portandoli via da Roma e daben più gravi pericoli: “Cortona -scrisse Giacomo nel suo diario -ci diede l’aria libera, un agevoleriparo, la fraterna complicitàdei suoi abitanti”.

E così Renata nelle pagine diquello che per tutti diventerà “Ildiario del Cegliolo”: “…mi sonoalzata prestissimo; dalle finestrevedevo il prato ancora vaporan-te nell’alba…Mi sono lavata conl’acqua già fredda come ghiac-cio, ho infilato le grandi scarpesenza tacco che danno un’anda-tura risoluta e semplice (che co -sa significherà tutto questocambiare abitudini?)..”.

I Debenedetti s’incontravanospes so con l’amico Pancrazi nellasua residenza del Sodo: nella bi -blioteca di Pietro aveva preso vita

in quei giorni difficili un cenacololetterario e con loro c’erano i Pa -v olini, Nino Valeri, Vittore Branca.Ma giungevano anche il farmaci-sta, il parroco, il preside. Le di -scussioni si animavano, la co no -scenza veniva scambiata e la guer -ra pareva più lontana.

Sono gior ni di un’intensitàfortissima, anche quelli di Nataletrascorsi nella villa di Cegliolovicino ai grandi camini accesi, conemozioni indimenticabili: AnnaFolli le rievoca utilizzando spessole dirette parole dei pro tagonisti.Sono scene come di affresco: legrandi sale, il fuoco, il cenacolodei letterati e poi anche i bambiniche giocano e che ascoltano poi -ché Gia como Debe ne detti spessosi fa insegnante e coinvolge neisuoi racconti.

Ma gli eventi prendono il so -pravvento: ci sono pericoli, biso -

gna scappare in montagna, stareattenti fino a quella campana chea luglio suonando dà il segnaledella liberazione. Arrivano glialleati, invadono il giardino e ilprato comportandosi come sefossero loro a portare la civiltàproprio lì, in Toscana, che dellaciviltà è stata la culla per secoli.Ma è l’ora di tornare a Roma,lasciare Cortona, cercando di ri -costruire la normalità troncatadalla guerra: era l’inverno del1944. Così scrive Gia como conacume profetico: “..vogliamo an -siosamente sapere chi siamo,che cosa ci è crollato dietro lespalle, quale civiltà futura si siaannunziata tra la polvere deicataclismi…”. Quanta corri-spondenza c’è tra tali parole e ilno stro tempo! Questa frase po -trebbe essere stata scritta oggi, daqualcuno che sapesse farlo. L’i -scrizione al Partito Co muni sta, neldopoguerra, portò a Giacomocritiche non entusiastiche con evi -dente riferimento al suo stile divita non propriamente coerente:soprattutto quell’ostentazione del -la tessera che spesso tirava fuori

di tasca per esibirla, come ricordal’editore Mario Andreose, causavacommenti. Non cambiò opinionenemmeno dopo i fatti di Ungherianel 1956. Sembra quasi, a co no -scerlo tra queste righe, che cer -casse una qualche certezza in unimpegno che forse non era deltutto nelle sue corde.

Il capitolo che riguarda questasua “svolta” è del resto titolato“Un comunista immaginario”.

Alberto Moravia, cui lasciamola conclusione, così lo definì: “Eraun personaggio delicato, elegan-te, colto, sottile e intelligente cheil destino aveva fatto nascere inun’epoca poco adatta, brutale emercantile. Egli era consapevoledi questo contrasto ed era ap -punto questa consapevolezza aconferire alla sua civiltà uncarattere un po' straziante”.

Isabella Bietolini

L’ETRURIA N. 23 CULTURA

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31 dicembre 2020

In questa puntata della Rubrica cioccuperemo di una figura direligioso molto singolare chepercorse in sostanza il camminoinverso rispetto ai tanti personaggiche fin qui abbiamo visto: Rojnel,infatti, dall’estero giunse a Cortonae qui dimorò fino alla fine. Fu un“missionario” di semplicità epovertà, ma fu anche studioso dibotanica e medicina naturale: dilui, per sintetizzare gli oltrevent’anni di vita trascorsi qui,potremo dire che pregò, studiò evisse di carità finendo per rappre-sentare un esempio di ascetismo efrugalità. La sua dimora fu l’Eremo diMartignone, poco più che unagrotta, a Teccognano, vicino allaChiesa di Sant’Angelo. I documentiche lo riguardano risultano custo-diti nella Biblioteca comunale manotevole memoria della sua vita èpossibile rintracciarla tangibil-mente proprio nella chiesa diSant’Angelo che, oltre a custodiresotto il vetusto pavimento le suespoglie, custodisce anche un’epi-grafe che ne commemora la figu -ra. Giovanni Battista era nato aDieppe, in Francia, il 12 dicem-bre 1709. Per lunghi anni militònell’esercito francese al serviziodel Re: poi, e qui le congetture sisprecano, la sua esistenza subì unradicale mutamento. Abbandonatol’esercito, lasciata anche la terranatale, egli trovò rifugio in Italiaove rimase fino all’ultimo dei suoigiorni. I documenti attestano che nel1746 ottenne l’autorizzazione avestire l’abito del Terzo OrdineFrancescano dopo che erano stateaccertate e valutate le sue attitudi-ni e “l’integrità morale e probità divita”. Dunque, non era un fuggiti-vo, un uomo di dubbia fede, né unreprobo scacciato dalla sua terracome qualcuno aveva ipotizzato.Visse a Velletri per tre anni inqualità di custode di una chiesa inquesto agendo con “cura, diligen-za e vigilanza”. Poi, finalmente,giunse a Cortona. Si pensa che aquesta scelta l’abbia convintoanche la conoscenza, effettuataforse in Francia, con il patriziocortonese Filippo Venuti: del restol’amicizia, ed in certi frangentidella sua vita, la protezione deiVenuti non mancò mai al religiosofrancese. Il Vescovo di CortonaLuigi Gherardi, con documentoproprio datato 25 giugno 1750, lonominò Eremita custode dell’Ora -torio di San Girolamo a Marti -gnone imponendogli l’obbligo diassistere con “..tutta la debitafedeltà et attenzione alla custo-dia dell’Oratorio,…gli concedia-mo licenza di poter questuarepel suo sostentamento per

questa Città…”. Vita grama, si potrebbe dire,considerato che l’eremo era pocopiù che una spelonca: ma comun-que si trattava di una scelta cuiGiovan Battista non venne maimeno. Se si esclude un breverientro in Fran cia nel 1752 (perragioni mai appurate ma probabil-mente legate alla famiglia) Rojnelrimase a Teccognano fino allamorte. Nel 1755 il LuogotenenteCommis sa rio della città di Cortonagli concesse l’ulteriore permessodi “..poter questuare per suosostentamento entro i limiti diMontanare, Terontola e S.Eu se -bio con che osservi le regole per iRomiti, e coll’obbligo di render-ne conto ogni anno..”: questopermesso fu regolarmente rinno-vato fino al 1774, anno dellamorte, segno inequivocabile delcomportamento probo e frugaledell’eremita. Che rendiconto maiavrà potuto stilare il pover’uomo?Cosa mai avrà raccolto nellecampagne povere della secondametà del ‘700 dove la carestiaspesso dilagava insieme alle epide-mie? Chissà! Eppure la vita diGiovanni Battista fu piena diinteressi: si dedicò allo studiodella botanica e della medicinanaturale, condividendo questointeresse con l’amico FilippoVenuti e con l’Abate Mat tia Moneti,parroco di San t’Angelo. Il Venutiebbe in animo di fondare, in colle-gamento con la già operanteAccademia Etrusca, una SocietàBotanica: e di questa furono socisia Rojnel che Moneti. Una vita dascienziato, quindi, in coerenza conquel secolo che tra le tante coseannoverò anche il fiorire dellabotanica, le scienze naturali, laricerca dell’evidenza scientifica. Dopo oltre vent’anni passati astudiare, pregare e mendicare, il12 ottobre 1774 Rojnel si spense:la famiglia Venuti, proprietariadella Villa nel cui perimetro eral’eremo, gli dette rifugio nei suoiultimi giorni, strappandolo aquella grotta fredda che per luiaveva costituito l’unico tetto. IlMarchese Ben venuto Venuti ci dànotizia in una lettera che il poveroeremita aveva redatto un testa-mento lasciando le sue sostanze inparte ai familiari in parte allapopolazione di Sant’An gelo conl’obbligo di costituire una dote perla giovane più povera. I suoi in -dumenti li assegnò ad un com -patriota che viveva a Cor tona. Vissedi carità, lasciò le sostanze fatico-samente accumulate ad altripoveri ed in silenzio sparì dalcontesto in cui con garbo si eramosso per tanto tempo. Non fu un“missionario” nel senso clas sicodel termine, ma di certo lo fu persingolarità e modestia.

Dopo S. Basilio, proseguendo ilno stro percorso nella descrizionedelle opere situate all'interno dellaBasilica, sotto la statua di SantaMargherita che si trova in unagran de nicchia posta in alto nellaparete destra del transetto, latovalle, analizziamo le altre figurescolpite nel 1580 dal bravo corto-nese Ascanio Covatti detto il Fran -ciosino. La prima figura di sinistraci mostra Maria Santissima in pre -ghiera con il rosario tra le mani,mentre nella seconda abbiamoSanta Caterina D'Alessandria conla palma del Martirio.Nell'arte e nelle apparizioni, so -prattutto nell’arte occidentale, laMa donna viene rappresentataspes so in statue e dipinti mentretiene in mano un rosario. È un’im-magine popolare, confermata a -che dalle apparizioni di Lourdes eFa tima dove in entrambe le oc -casioni la Vergine Maria è ap -parsa, appunto, con un rosario inmano.

La Madonna del Rosario è unadelle tradizionali, più celebri edimportanti raffigurazioni nellequa li la Chiesa cattolica veneraMa ria: la Vergine è rappresentatacon una veste azzurra e una co ro -na del Rosario tra le mani. Si trattadi un'immagine particolarmentefrequente nella devozione dopo laControriforma (epoca del rilievodi Covatti) la cui iconografia è

ripresa da quella, più antica, dellaMadonna della Cintola.La Madonna è un grande maestro,e come ha detto Papa Francesconel 2013, “il Rosario è unascuola di preghiera, il Rosario èuna scuola di fede!”.L'altro rilievo raffigura Santa Ca te -rina d'Alessandria tanto cara aSanta Margherita. che, nel 1288, siimpegnò per ricostruire la Basilicadedicandola a Sant’Egidio, San Ba -silio e, appunto, a Santa Caterinad’Alessandra. La Santa è anche ricordata nelLau dario di Cortona, un mano -scritto del 1250 che raccoglie testie musiche di alcune laude. Sitratta del Codice cortonese 91,ori ginariamente appartenuto allaConfraternita di Santa Maria delleLaude in Cortona e rappresenta lapiù antica raccolta laudistica,corredata di notazione musicale,che sia giunta sino a noi. In parti-colare le laude sono così suddivi-se: le prime sedici sono dedicate

alla Madonna e costituiscono ungruppo unitario e compatto, la di -ciassettesima è dedicata a SantaCaterina d'Alessandria. Anche all'interno della chiesa ab -biamo trovato il bel quadro di Pie -tro Barocci che raffigura la mar -tire. Da ricordare che anche ilno stro Pietro Aretino ha scritto illi bro “Vita di Caterina vergine emartire” (1540).

La casa dalle finestre sempre accese

Piazza Signorelli, 16 - 52044 Cortona (Ar) - Tel./Fax 0575-62.984

La vita di Giacomo Debenedetti nel libro di Anna Folli edito da Neri Pozza Camilli

di Isabella Bietolini

Religiosi cortonesi nel mondoGiovanni Battista Rojnel (1709-1774)Eremita, botanico e studioso di medicina

Uno sguardo ai tesori della nostra terra

di Olimpia Bruni

Basilica di S. Margherita:Maria Santissima e S. CaterinaD’Alessandria nei rilievi marmorei

Maria SS e S. Caterina

Giacomo, Renata, Elisa e Antonio nel 1939, ripresi nella terrazza di viaSant’Anselmo all’Aventino.

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L’ETRURIA N. 23 CULTURA 31 dicembre 2020

Infatti, nelle ultime pennellatedel l’ultimo capitolo, la bella pennadi Spartaco Mencaroni trova ilmes saggio felice e positivo di undomani che si affida allo sgambet-tio del bimbo Gianrico, delle suemanine che sfogliano i petali vellu-tati di una delle rose piantate sullatomba del soldato di ventura Er -don. Ma, soprattutto, nell’annun-cio della nuova vita che Teresapor ta in grembo e che Burqan ac -coglie con un lungo bacio d’a mo -re, mentre i petali delle rose diTeo dosia, sfogliati dal vivace bam -bino di Marco,volteggiano nell’a-ria limpida di un cielo che, nell’e-state 1352, finalmente, annunciaserenità, pace e prosperità, dopotanta violenza e lutti.

Insomma, la storia immagina-ta e raccontata dal nostro giovaneconcittadino Spartaco Mencaroni,oggi stimato medico ospedalieroin quel di Lucca, facendoci riper-correre i tormentati anni della Bi -sanzio e dintorni del periodo1346-1352, può davvero aiutarci a

Sicurezza Ambiente e sul LavoroToscana - Umbria

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ritrovare la strada del “ricomin-ciare a vivere” in questo nuovotempo di “nuova peste”, dove lenostre città, i nostri villaggi sitrovano, ancora una volta, im -mersi nella nebbia del giudiziofinale, delle risposte umane alnostro dove andare e cosa fare.

Un’ultima considerazione: laprotagonista femminile Teodosia,figura dell’amore terreno, inalcuni momenti della narrazione ,come quello del colloquio traMar co e l’anziano sacerdote Gio -van ni Berengario nell’antichissimabasilica di Bisanzio, fa pensaread una rivisitazione laica, in chia -ve moderna, della vita di SantaTeodosia da Costantinopoli, pa tro -na degli ammalati e martirizzatanel 729 per l’amore di Gesù Cri -sto.

Per saperne di più: SpartacoMencaroni, L’ombra delle rose,Intermedia Edizioni 2020, ISBN:978-88-6786-270-2, acquistabilein libreria ed online.

Ivo Camerini

S’intitola “L’ombra delle ro -se” ed è un romanzo sto ri -co uscito circa un mese faper i tipi di Intermedia Edi -zioni. Ha già avuto buoni,

positivi riscontri di critica e di at -tenzione sulla stampa e nei social.E’ un testo molto articolato, a nar -razione lenta ed insieme rapida,che si dipana per oltre quattrocen-to pagine quello pubblicato nelmese di novembre 2020 dal gio -vane medico cortonese SpartacoMencaroni.

Il nostro giornale lo ha pre -sentato ai lettori in anteprima già ilprimo novembre scorso. Ora, do -po averlo letto e gustato con pia -cere, allo stesso modo di quandoda ragazzi si andava alle veglie in -vernali della nostra società conta-dina toscana di una volta, cerchia-mo di darne una essenziale recen-sione che ci auguriamo possa in -vogliare altri lettori ad acquistarlo.Soprattutto, a leggerlo in questotor mentato tempo di pandemiaCovid-19 e a farne regalo ad amicie parenti per un 2021, che, sen -z’altro, sarà di svolta e di ripresadella nostra vita sociale e civile,nonostante le rigide briglie tiratedel neoliberismo capitalista.

L’intricata, avventurosa ed ap -

passionante vicenda di due gio va -ni mercanti italiani (Marco e Duc -cio) del Milletrecento che, a ri -schio della vita, tentano di far for -tuna andando alla conquista delmi tico Oriente, disvelato in Ge no -va, proprio sul finire del 'Du -gento', dal Milione di Marco Polo,percorre tutte le pagine di un r -manzo, che affascina ed inchiodail lettore ad un racconto, che me -scola sapientemente verità storicae finzione narrativa, riproponendogli insegnamenti di quei valoriumani, come l’amicizia e l’amorefa miliare che l’odierno imperativodel profitto e della violenza vor -rebbe sradicare anche dall’ombradelle rose.

Valori che questo romanzo diSpartaco Mencaroni invece re cu -pe ra e diffonde come opera edu -cativa contemporanea a partiredalle pagine in cui ci introducenell’oasi della tenuta di “RosaOmbrosa”, dove l’amore di Marcoe Teodosia trova il suo nido edinsieme la svolta per la ripresa diun cammino che, dall’estate 1347,punterà ad attraversare le monta-gne della Georgia orientale e, conl’aiuto dei "soldati di ventura"Erdon e Burqan, aprirsi la stradadell’Asia.

Di quell’Asia, cioè, sognata daidue mercanti tramite il libroscritto da Rustichello da Pisa (sot -to dettatura del grande viaggiatoreveneziano Marco Polo e, nei primidecenni del Trecento, un verobest-seller per i giovani italiani diallora) e che ora, negli anni dimetà XIV secolo, avevano co no -sciu to e calpestato, commercian-do tra guerre, avventure,combatti-menti e generando amore, amici-zia, fede in Dio e futuro nel giardi-no di Rosa ombrosa. Un giardinodove la bella e sensuale Teodosia,mamma del piccolo Gianrico e a -man te cortese, si erge a figurafem minile di armonia umana e difuturo sociale e civile.

All’ombra delle rose dei giar -dini di una tenuta agricola sullafrontiera del Mar Nero con ilmon do nuovo del Gran Khan cheavanza verso l’occidente, la storiad’amore di Marco e Teodosia, am -bientata nella cornice teatrale diuna grande civiltà al tramonto, simescola con quella di Teresa eBur qan.

Cento anni faLe origini dell’Etruria

Nel trentesimo anniversario dellanascita, i redattori di un secolo favollero ricordare ai lettori le originidel nostro antico giornale. Dal l’E -tru ria del 2 gennaio 1921. “Il de si -derio di possedere un giornale perla diffusione fra il popolo dei piùelementari principi educativi escien tifici e per la registrazione deifatti e degli avvenimenti di maggiorinteresse, desiderio che perfino ino stri antichi padri sentirono ed ef -fettuarono nei loro acta diurna,non si era ancora manifestato inmez zo all’apatica popolazione cor -to nese fino allo scorcio del sec. XIX.Proprio in questo periodo di tempooccorse alla mente dei nostri con -cittadini Sigg. Ezio Cosatti, Ugo Bi -stacci, Icilio Nibbi e Silvio Passerini,giovani di singolare intelligenza, lageniale idea della fondazione di unperiodico. Se non che, fra le altredif ficoltà, specialmente di caratterefinanziario, due seri ostacoli si pre -sentarono, fin da principio e si op -posero all’effettuazione della ideava gheggiata dagli iniziatori dellastampa cortonese. Prima di tutto bi -so gnava trovare una tipografia adat -ta a pubblicare il giornale, in se con -do luogo era necessario dare algior nale stesso un titolo ed un pro -gramma che non urtassero controla suscettibilità dei cittadini. Risolto,do po non lievi sforzi e tentativi, il

problema della pubblicazione, mer -cé l’aiuto del sig. Emilio Alari, che,in quei giorni appunto, apriva inCor tona una piccola tipografia, re -stava l’altro ostacolo non menopreoccupante e difficoltoso del pro -gramma e del titolo. A questo pro -posito vari furono i pareri e lunghefu rono le discussioni fra i neo-gior -nalisti. I nomi di “Eco del popolo” edi “Risveglio” parvero pericolosiper un giornale che doveva viverenel la città dei tredici conventi. Confine tatto pensò allora il Sig. Ugo Bi -stacci di scegliere una denomina-zione più arcaica e perciò più con -veniente alle vecchie idee dei corto-nesi. Trovò infatti il nome di “E tru -ria”, che, proposto ai compagni, fuac cettato ad unanimità. Così anchel’altro ostacolo era superato Ora bi -

sognava fissare il programma. Ri -spetto a questo però gli assennatigio vani, consci della importantemis sione della stampa in mezzo alpo polo, si misero ben presto d’ac -cordo. Fari riconoscere l’errore,punire il vizio, tributare le meritatelodi ai buoni ed ai volenterosi, raffi-nare lo spirito dei cittadini parve aifondatori il più utile e bel program-ma che potesse essere svolto. Ban -do quindi ai dibattimenti politici, aidiscorsi veementi contro personeed istituzioni, ai pettegolumi e adogni altra sorta di eccessi, causenon ultime della rovina dei periodi-ci. Fedele a questi suoi nobili fini ilprimo giornale cortonese, uscitoalla luce il 17 gennaio 1892, ha po -tuto sopravvivere fino ad oggi, suotrentesimo anno di vita e di lavoro,spettatore imperturbato del tristenaufragio di altri fogli pubblici, ve -nuti su con propositi litigiosi e conprogrammi esclusivamente politici.Noi dunque, o cortonesi che avem -mo nell’Etruria la sincera divulgatri-ce dei nostri piccoli trionfi nel cam -po degli studi e del lavoro, che du -rante la guerra lontani, trovammoin lei la benevola consolatrice delno stro animo stanco dai lunghimesi di trincea, ammiriamo, nel suogiorno natalizio, il fermo carattere el’eroico sforzo di questo giornaleche, in mezzo a difficoltà, perduti i

suoi più valenti collaboratori, dasettimanale divenuto temporanea-mente quindicinale, pur tira avanti ere siste. Ad esso giungano i nostrisensi di gratitudine e l’augurio dipiù lunga vita”.

Mario Parigi

Conosciamo bene Mas si -mo Magurano, che ormaida anni crea eventi d'Artee cura mostre di grandevalore. L'ha fatto nel no -

stro territorio e lo fa anche nel re -sto d'Italia, proponendo eventid'indubbia qualità, l'ultimo quellocon protagonista l'Armata di Ter -racotta cinese, in esposizionepres so l'Outlet Valdichiana. Nel2021 Magurano sarà menzionatoquale uno dei migliori curatori dimostre italiani.

“La notizia che io venga inseri-to, assieme ad altri naturalmente,tra i Curatori migliori o più attiviitaliani per il 2021, mi ha coltodavvero di sorpresa e di questoov viamente ne sono felice. Si cu -ramente in questi anni non ho la -vorato pensando che un giornopotessi ricevere onorificenze disettore, ma ho voluto e cercato dimigliorarmi costantemente”, affer -ma Magurano, che attualmente stacurando gli eventi legati al Nataledi Montevarchi: “Sono orgogliosodi aver curato il Natale presso lacittà di Montevarchi per questo2020, che è in fase (finalmente) dichiusura. Il risultato mi ha sorpre-so, perché a lavoro ultimato epresentato ci siamo accorti di averil primato per il Natale Digitale piùlungo e completo di tutto il territo-rio regionale toscano.” Nono stan -te le complicazioni del periodoquindi Magurano ha portato a ca -sa ottimi risultati e anche un libro:“La storia dell'Arte dal caffè dellamattina al bicchiere della staffa”,pubblicato da Bertoni Edi tore, incui, in modo originale e fresco,riassume, nell'arco di poco più dicento pagine, la Storia dell'Arte,partendo dagli arbori e giungendoalla prima metà del Novecento.Per concludere, se condo il cura -tore, questo periodo porterà a net -ti cambiamenti: “Non credo che

questo cambiamento sarà imme -diato ovviamente, ma è probabileche dopo tutto la variabile, nonsolo estetica, delle proposte cultu-rali sarà diversa o stravolta. Certo,dovremo affrontare tutto con cal -ma e rispettando le basi, che sonoormai ferme da sessanta anni adeccezione di rari esperimenti, maquesta sarà la direzione. L'evo -luzione non ci deve spaventare!”

L'argomento credo sia davverocomplesso, ma non difficile da af -frontare.

La cultura non è mai stata pri -maria in Italia, perché da tutticonsiderata scontata. Uno dei mo -tivi di questo comportamento “di -stratto” è che noi nasciamo e cre -sciamo in uno dei Paesi più bellidel mondo, che tanto ha dato allacultura globale, basti pensare alpatrimonio che l'Italia detiene,questo però paradossalmente ciha reso pigri nel cercare altre enuove soluzioni, che sono oramaifondamentali in un'epoca in cuiinnovarsi è assolutamente neces-sario.

In tutti i Paesi civilizzati vi èuna corsa consapevole alla riqua-lificazione dei territori ed eccel-lenze di cui si dispone, creandouna sorta di “competizione di of -ferta”, noi non siamo certi ridotti“male”, ma sicuramente il pri -mato è un ricordo lontano.

Mi auguro che la tragedia chestiamo attraversando crei nuovispunti di riflessione dai quali ri -partire e discutere.

Indipendentemente da comela si possa pensare, cambierà ilmodo di fare cultura, che sia essoconcepito in senso pubblico o pri -vato.

Non credo che questo cambia-mento sarà immediato ovviamen-te, ma è probabile che dopo tuttola variabile, non solo estetica, del -le proposte culturali sarà diversa ostravolta. Certo, dovremo affronta-re tutto con calma e rispettando lebasi, che sono ormai ferme dasessanta anni ad eccezione di rariesperimenti, ma questa sarà ladirezione.

L'evoluzione non ci deve spa -ventare!

Stefano Duranti Poccetti

Il cortonese Massimo Magurano, tra i migliori curatori di mostre italiane

Basso Medioevo, commercio, guerra, amore e peste all’Ombra delle RoseLa intricata, ma appassionante, vicenda di due giovani mercanti italiani alla conquista dell’Oriente nel magmatico XIVsecolo della grande crisi economica, sociale e civile dell’Europa medioevale, nel nuovo romanzo di Spartaco Mencaroni

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L’ETRURIA N. 23 TERRITORIO 31 dicembre 2020

- Al Sindaco di Cortona sig. Lu -ciano Meoni - All'Amministratore Delegatodella soc. Bonifiche dei TerreniFerraresi dott. Federico V chioni

E' con vivo piacere che vedo,che da qualche mese si stan noattivando lavori di ristrutturazionedi alcune case coloniche nel l'A -zien da delle Bonifiche dei TerreniFerraresi a Santa Caterina, inparticolare in località Bu tur niolo,che è un caratteristico pog gettoattorniato da migliaia di olivi, dovesarebbe stato bello aver col lo catol'ospedale di Santa Mar ghe rita a

Carissimo Mauro,il 15 dicembre 2010, esattamente10 anni fa, ci hai lasciato. Ri cor -diamo benissimo quel giorno cosìtri ste, anche se si dice che il tem -po è galantuomo ed attenua il do -lore.

Anche quest’anno è arrivatoNatale e la tua Cortona è tutta il -luminata e al tramonto offre unospettacolo fantastico: vie, vicoli,giardini, balconi, vetrine si accen-

dono mostrando tutti i colori del -l’arcobaleno.

Nella piazza del municipio tro -neggia un grande albero tutto pie -no di stelline colorate. Poi ci sononel sottofondo musiche natalizie eproiezioni sulle facciate del Co -mune, della torre, dei musei.

Però in giro si vedono pochepersone tutte munite obbligatoria-mente di mascherine per proteg-gersi da un terribile nemico, ilcoronavirus, che ha ucciso con lasua virulenza milioni di persone intutto il mondo.

Anche Cortona non è stata in -denne ed alcune famiglie cortone-si hanno perduto i loro cari.

Quindi questo Natale non ècome gli altri, è piuttosto triste.

Caro Mauro il tuo ricordo èsempre vivo nei nostri cuori. Aiu -taci a trovare la forza di superarequesto terribile momento.

Con l’Amore e l’affetto di sem -pre.

Anna Maria, Gabriella,Francesco e tutti i tuoi cari

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Fratta. La società ha già effettuato del -

le operazioni di trasformazionedelle antiche abitazioni dei conta-dini ed anzi, in località Granai, haoperato una qualificazione certa-mente interessante perchè qui, inuna leopoldina opportunatamenterecuperata, ha posto la sede ce n -tra le amministrativa ed ha ubicatoal cuni magazzini e stazioni di ven -dita dei tanti prodotti che la so -cietà produce sui molti ettari cheha a disposizione.

La società della Bonifica deiTer reni Ferraresi continua nel re -

cupero di questi fabbricati, attra-verso una specifica società deno -minata appunto "Società delleLeopoldine", che ha contraddistin-to e qualificato il territorio gestitoda questa antica società. Mi hacolpito vedere questi notevoli egloriosi edifici avvolti da impalca-ture che vogliono significare l'av -vio per la salvaguardia di moltastoria dell'intera Val di Chia na ma,in particolare, della "mia" carafrazione di Santa Caterina.

Ho seguito, con vivo interesse,in vari appuntamenti conferenzialimolti passaggi che hanno portatoalla concreta realizzazione di qu e-sti interventi di ristrutturazione.Ho visionato, con avidità, mappe,car tine e disegni dove venivanopro poste modifiche di interventodelle varie case contadine ed inverità pensavo che nulla si stessefa cen do in concreto, fino aquando non ho visto delle tubatu-re piazzate per lavori operativi.

Molti anni fa proposi alla pre -cedente amministrazione comuna-le di Cortona di organizzare un in -contro con la dirigenza della so -cietà delle Bonifiche. Il progetto,che era stato avviato e condivisoanche da molti cittadini, sindacati,istituti scolastici, nel lontano 1996,era quello di far ristrutturare equindi far "vivere o rivivere", in uncasa leopoldina, il Museo dellaCiviltà Contadina.

La riqualificazione di moltecase leopoldine è stata ed è operaimportante ma, ovviamente questesono state "stravolte" ed usate persvariati utilizzi: agriturismi, caseprivate. Se dall'esterno la leopoldi-na fa ancora bella mostra di se,internamente tutto è stato trasfor-mato.

Al comitato, che allora sorse,ed a me in modo particolare, in -teressava il recupero di una casaleopoldina per riqualificarla conlo scopo di poterla mostrare alpubblico nella sua funzione origi-nale cioè rivivere come era allorala stalla, l'erbaio, la cantina, ilgranaio, la loggia, la cucina, lecamere, il colombaio e tutti gliannessi quali: la concimaia, laporcilaia, i silos per il foraggio, lestufe per il tabacco, le capanne,fossero recuperate e ri portate alleloro antiche funzioni.

Ovviamente tutte le stanze an -drebbero arredate in modo origi-nale. Ciò sarebbe possibile, e laco sa è ancora fattibile, perchèmolte persone, anche del nostroco mu ne, hanno in serbo diversima te riali che potrebbero trovareposto nella casa colonica. Va dettoche que sti materiali corrono il

rischio, a breve, di scomparire perl'u sura del tempo e perchè èsempre più difficile trovare ade -guati ed idonei spazi per conser-varli.

Sarebbe interessante associarea questa proposta anche l'ottima-le conservazione o il re cu peroattraverso il restauro di tantaoggettistica, di alcuni particolaripezzi come il carro agricolo,oggettistica della cantina, le molte-plici attrezzature per il lavoro dell'aia, della cantina e dei campi. Percompletare il progetto si protebbecreare uno spazio anche perrealizzare una "scuola artigianale"che, attraverso l'opera di maniesperte, sappia mantenere e, inqualche caso, restaurare la tradi-zionale og gettistica contadina.

Abbiamo sul nostro territoriouna qualificata scuola l'Istitutopro fessionale: "Angelo Vegni" aCentoia che ha delle specificitàche potrebbero essere coniugatecon il museo, parlo in particolaredella gastronomia. Non vado aspe cificare tutti i risvolti che po -trebbero sorgere nel contestodell'at tività museale e quella delristoro. Lascio a tutti ampia visionedegli sviluppi che potrebbero sor -gere. In alcune località italiane èstato fatto un interessante investi-mento sulla musealità della civiltàcontadina e molte città hannocreato i presupposti per risponde-

re alla proposta che andiamofacendo. Recuperando questestrutture e gli oggetti a questacorrispondenti, si va anche versola valorizzazione della nostrastoria.

Vero è che proprio nel nostrocomune fa bella mostra di sé il"Mu seo dei Borghi" in localitàCen toia, dove è collocata tantaoggettistica che ci ricorda il nostropassato, ma è anche vero che sequesto materiale fosse disposto ecatalogato nei luoghi specifici sa -rebbe veramente una cosa eccel-lente.

Infine anche per la stessa So -cietà delle Bonifiche e per il no -stro Comune, un museo della Ci -vil tà Contadina così espresso sa -reb be una interessante risorsa euna tappa per un percorso tu -ristico e di valorizzazione del terri-torio. L'idea quindi di recuperareuna leopoldina a questo fine larimando a chi può darci unarisposta positiva: l'Ammi ni stra zio -ne Co mu nale di Cortona, la Di ri -genza delle Bonifiche dei TerreniFer ra resi, diversamente il un mioso gno che è nel cassetto, quicontinuerà a restare.

Ivan Landi

www.infermieredomiciliare.come-mail: [email protected]. Montanare, 50H - 52044 Cortona Arezzo

un Museo della civiltà contadina

Beppe Vinciarelli chef del ristorante “al Paradiso”

Purtroppo il 10 dicembrese ne è andato un altropezzo della nostra Cor to -na. E’ venuto a mancarea 86 anni “Beppe Vin cia -

relli” ex Capo cuoco del famosoristorante “Toni no”.

Beppe è rimasto per 30 anniim merso nel suo lavoro sempretra pentole e tegami. La sua cucina

era abbastanza variegata, ma neisuoi menù trionfavano specialitàcortonesi come ad esempio, pap -pardelle al cinghiale e soprattuttobistecche alla brace.

In giovane età Beppe, nativo diMon sigliolo, aveva praticato ad di -rittura il mestiere di ciabattino, manel tempo libero mediante dispen-se studiava l’arte culinaria.

Dopo circa 6 lustri come“pri mario” (reparto-cucina), ilno stro uomo una volta in pensio-ne, insieme al figlio Enzo, aprì invia Roma il ristorante “Il Cac -ciatore”. Naturalmente anche inque sta nuova alternativa ebbe isoliti successi, dovuti anche allacollaborazione della moglie Vitto -ria specializzata nella preparazio-ne degli antipasti.

Inoltre per noi del G.C. PedaleLento quella di Vinciarelli è statauna perdita molto grave soprattut-to quando organizzavamo le no -stre tradizionali cene. Beppepresso la “Capanna del Taucci”sita in via di Mezzo che porta aFratta, elaborava i più impensati egustosi menù.

Il “nostro Beppe” era per tuttiesempio di generosità, onestà edisposizione.

Adesso, in un fantomatico im -maginario, lo vediamo sempre in -daffarato in cucina ed è naturaleche sia lo chef del Ristorante “alPA RADISO”.

Danilo Sestini

Ricordando Mauro

Brevidal territorio

a cura di Laura Lucente

Arezzo

Foiano

C.Fiorentino

MontepulcianoChianciano

12 dicembre – CortonaRocambolesco incidente a Ossaia di Cortona. Un’auto è letteralmenteentrata nella sala di un’abitazione della frazione. Le cause sono in corso diaccertamento da parte delle forze dell'ordine. L’uomo che era alla guida del mezzo è stato preso in carico dai sanitaridel 118 per le cure del caso. Sul posto anche i Carabinieri di Cortona.

19 dicembre – ArezzoUna truffa romantica ordita ai danni di ignare donne pronte a pagare purdi salvare un amore. Dietro ai messaggi sentimentali c'era però una vera epropria organizzazione criminale. La Guardia di finanza di Torino ha arrestato 14 nigeriani e un italiano, tuttiuomini, residenti nelle province di Torino, Arezzo, Aosta. Quattroindagati hanno l'obbligo di firma, mentre altre 50 persone sono statedenunciate a piede libero. Nell'operazione le Fiamme gialle torinesihanno sequestrato beni per 1.4 milioni di euro. L'accusa principale èquella di aver truffato donne di tutto il mondo con false promesse dimatrimonio. Secondo quanto emerso dalle indagini, gli uomini adescavano le donne,residenti in Europa, Asia e Nord America, in siti di incontri on line, conl'obiettivo di intrecciare relazioni sentimentali a distanza. Una voltaconquistata la loro fiducia - anche con promesse di matrimonio, richiede-vano loro denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconduci-bili, ad esempio, ad una ingiusta detenzione in carcere oppure a gravimalattie dei propri figli. Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si spacciavano peragenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneripetroliferi, militari impegnati all’estero, così rafforzando sia la costanteimpossibilità di incontrare le vittime, sia le improvvise necessità di soldi.In un caso una donna ha versato a uno dei truffatori 500mila euro con unsingolo bonifico. Un'altra, nel corso degli anni, si è fatta spillare un milione e 300 milaeuro. Ci sono poi casi meno onerosi, in cui la vittima ha perso soloqualche migliaio di euro. Alcune delle persone raggirate sono risultatecosì coinvolte da arrivare a vendere le proprietà di famiglia e ad indebitar-si per soddisfare le sempre più pressanti richieste di denaro dei truffatori.

21 dicembre – Cortona Ancora un incidente stradale ieri mattina nell’incrocio di via Dei Morinella frazione cortonese di Camucia. Due auto si sono scontrate e nell'ur-to una delle due si è ribaltata. Nell'impatto è rimasto ferito uno dei conducenti. Si tratta di un uomo di40 anni residente a Camucia. Sul posto sono accorsi i sanitari del 118oltre ai Vigili del fuoco del distaccamento di Tavarnelle e la polizia munici-pale di Cortona. I soccorritori hanno riscontrato sul ferito alcuni traumi eper questo hanno disposto il suo trasporto in codice giallo con l'ambulan-za infermierizzata all'ospedale delle Scotte di Siena.L’incrocio è stato spesso teatro di incidenti di questo tipo. Nei prossimimesi il Comune ha disposto la realizzazione di una rotatoria per renderlomeno pericoloso.

22 dicembre – CasentinoLe sue intenzioni non sono state comprese subito anche se, di fatto, il suofine era molto semplice: lasciare la sua dolce metà a bocca aperta.Peccato però che nel mettere in atto la super sorpresa lui, giovanissimocasentinese, è stato scambiato per un ladro tanto che sono dovuti interve-nire i carabinieri di Bibbiena. Il curioso episodio si è registrato nella giornata di ieri a Talla. A lanciarel'allarme è stato il proprietario di casa che, sul proprio smartphone, haricevuto un messaggio con tanto di immagini e riprese video dove unindividuo con piumino, borsone e paraorecchie si muoveva furtivamentenei pressi dell'abitazione. I carabinieri di Bibbiena hanno raggiunto il luogo segnalato tentando dicoglierlo con le mani nel sacco. Ma, una volta arrivati sul posto, hannoscoperto che il presunto malvivente altri non era che un giovane che stavalasciando fuori dall’abitazione una sorpresa per la propria amata. "La fulminea indagine dei Carabinieri - spiegano da Bibbiena - rassicuravail proprietario dell’abitazione e garantiva la buona riuscita della sorpresa".

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L’ETRURIA N. 23 TERRITORIO 31 dicembre 2020

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Capodanno era ormai alle porte econ lui il tradizionale concertocon canto finale.Tutti gli anni il gallo Novello de -liziava tutti con i suoi splendidi a -cuti, omaggiando così il bel pa e -sino che lo aveva adottato. Era ar -rivato qualche anno addietro, conla sua compagna, la Raspo lona, edera subito divenuto una celebrità.Era però un po’ vanesio, ossia,viveva un po’ tra le nuvole ed eramolto pieno di sé. Così di buonmattino si alzò, si affacciò dallapor ta del pollaio e partì per in to -nare la sveglia, come tutte le mat ti -ne. Ma dalla sua gola non uscìneanche un suono. Provò e ri pro -vò, ma niente; non riusciva più acantare. Con la voce roca corsedal la Raspolona, ma anche lei nonpoté far altro che constatare ilterribile evento. Che fine avrebbefatto il canto di Capo danno? Insieme, Novello e Raspolona an -darono da Doc e anche lui rimasemalissimo; non c’era altro chechie dere aiuto al Tuttù. Sì, il Tuttùera molto amico di un altro gallo,Piselloski, un galletto francese diorigine polacca che viveva nellafattoria di Woff. Aveva un caratteredifficile ma era molto più dedito allavoro del suo collega, Novello.Co sì Doc e Novello si re caronoalla casa garage del Tuttù e gli rac -contarono tutto. Il Tuttù allorachia mò Woff. Insieme si recaronoal pollaio controllato da Piselloski.Lui se ne stava là, con le sue bellepiume bianche che gli coprivanoanche le zampette. Controllava chele galline razzolassero in posti si -cu ri e che non facessero assem-bramenti davanti alla porta delleceste dove venivano deposte leuova. Appena vide arrivare Woff eil Tuttù, con un cenno mandò legalline dentro il pollaio, poi simise dinnanzi alla porta ad aspet-tarli. Woff lo salutò e lui risposecon un potente chicchirichì; passòla parola al Tuttù che gli spiegòl’ac caduto e gli presentò la richie-sta da parte di Doc e di Novello. Ilgalletto ascoltò attentamente, poirimase in silenzio guardando aterra. Alzò lo sguardo e disse chelo avrebbe potuto fare, solo aduna condizione, che fosse Novelloin persona a chiederglielo. E’ già,perché fra lui e Novello non scor -reva buon sangue. Piselloski appe -na arrivato in paese a cercar la vo -ro aveva fatto la sua conoscenza e

non era stata una esperienza pia -cevole. Novello lo aveva umiliato,ma non in una gara di canto,bensì in combattimento. Novello era molto più grande ePiselloski non si arrendeva mai,ma se non fosse arrivato Woff glisa reb be andata male. AdessoNovello aveva bisogno di lui,perché a cantare era bra vis simoanche il piccolo Pisel lo ski. Il Tuttùtornò da Doc, gli raccontò che ilpiccoletto era disposto a so stituireNovello ma ad una con dizione.Decisero di andare insieme daNovello, per cercare di convincer-lo. Appena sentita la ri chiesta diPiselloski, Novello andò su tutte lefurie e per la rabbia si chiuse nelpollaio. Al Tuttù allora venne uncolpo di genio; avrebbe chiamatola sua amica Befana, lei di certoaveva un po’ di spirito per le festenatalizie e sarebbe riuscita aconvincerlo. Provò a contattareBab bo Natale per farsi dare il nu -mero di telefono della Befana, malui era già in ferie. Non ci fu bi -sogno di fare altro, la Befana loaveva già sentito e con la sua sco -pa giunse alla casagarge in un ba -le no. Scese dalla scopa e poi por -se al Tuttù una piccola ampolla,con dentro ancora un po’ dispirito delle feste, dicendogli cheavrebbe funzionato solo se i duefossero stati vicini. Fu fissato un incontro tra i duegalletti a casa del Tuttù, in terrenoneutrale. Per obbligarli ad esserepresenti chi non si fosse presenta-to sarebbe stato considerato unfifone. Colpiti nel l’orgoglio, i duegalletti si presentarono senzaguar dandosi negli occhi, dandosile spalle. Il Tuttù tirò fuori dalla cassettinalaterale la piccola ampolle e la co -sparse nell’aria. Come per magial’atmosfera cambiò d’improvviso, idue galletti si voltarono lentamen-te e finalmente si strinsero le alifacendo pace. I canti di Capodanno era salvi e idue galletti, ormai indivisibili ami -ci, si scambiarono consigli e sug -gerimenti, proprio come avrebbedovuto essere.Novello diresse l’orchestra e Pi -selloski cantò in maniera impec-cabile. Quello fu ricordato come ilpiù bel Capodanno di sempre e ilpaese ebbe due rivali in meno.

Emanuele [email protected]

Le favole di EmanueleLa storia a puntate

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Mai come quest’anno letradizioni per le festenatalizie riscuotonoat tenzione. Calze ap -pe se al camino, nastri

rossi e campanelli benauguranti,vischio e agrifoglio richiamano unpassato di gioia cui ci piace colle-gare le nostre speranze di un 2021all’insegna della serenità e dellasalute. Tra tante usanze tipichedel la nostra zona, il ceppo di Na ta -le è di sicuro uno degli elementipiù presenti nella storia non sol -tanto della Valdichiana ma anchedi numerosi altri Paesi, pur con ledovute varianti.

Tutto questo, anche se oggidel ceppo permane poco più diuna debole traccia nel dolce aforma di tronchetto presente sumolte tavole. In passato infatti ilceppo, ossia un grosso tronco dilegno, veniva lasciato bruciare nelcamino di famiglia, simbolo delfocolare domestico, per tutte lenotti delle feste natalizie dalla Vi -gilia fino all’Epifania e una voltaconsumatosi le sue ceneri eranosparse nei campi come fertilizzan-te. La tradizione del ceppo sem brad’altro canto risalire al XII secoloan che se le sue origini sono si cu -ramente più antiche come atteste-rebbero il legame tra il focolarenatalizio e l’altare domestico de -dicato agli antenati e l’usanza diaccendere falò volti ad allontanarei tristi presagi del solstizio d’inver-no.

Con l’avvento del Cri stia -

nesimo l’abitudine si è caricata dinuovi significati: il ceppo servireb-be infatti a scaldare Gesù Bambinoe per questo va lasciato arderedalla Natività fino all’Epifania.

In Valdichiana il ceppo di Na -tale si è nel tempo caricato diulteriori connotazioni e riti: incam pagna la sua accensione eraaccompagnata da preghiere, fila -strocche o canzoncine recitate daibambini della casa e chiamate“Ave Maria del Ceppo” e semprein Valdichiana il tronco era ritenu-to portatore di doni soprattuttoprima dell’arrivo in Italia dell’al-bero di Natale e di Babbo Natale.

Il ceppo era allora addobbatocon candele e dolcetti che veniva-no poi donati ai bambini della fa -miglia.

A volte addirittura il ceppo sipresentava ai piccoli la sera dellaVigilia impersonato da uno degliadulti di casa e donava dolci aibambini buoni, cipolle e carbonea quanti si erano comportati male.In alternativa, i bambini dellecam pagne mettevano un fantocciofuori dalla finestra con un cesto easpettavano che il ceppo durantela notte vi deponesse i doni.

In contesti rurali il ceppo as -sume allora i connotati di BabboNatale e della Befana, con il suoruolo di giudice del comporta-mento dei piccoli e connotati inparte magici.

Un aspetto che merita riconsi-derare e riscoprire.

E.Valli

Nel presepe della chiesadi Monsigliolo quest’an-no si è annidato il male,non nel senso me ta fo ri -co del peccato da redi -

mere ma della malattia, la nostramalattia, il Covid-19 che ci ferisce eci uccide. Non poteva essere altri-menti, d’altronde. A gennaio 2020scrivendo del presepe vivente diPietraia auspicavo che i presepi siag giornassero e, in luogo di rico -struzioni parafilologiche (ovverofalse) di antichi mestieri e situazionidi vita inattuali, immettessero i verimali del nostro mondo: povertà ma -

teriali e morali, droga, malattie emarginalità. Purtroppo la storia hadato a tutti l’occasione di interpreta-re fin troppo appropriatamentequesta possibilità. E così, sulle assidi fondo della capanna del presepiodi Monsigliolo - che, secondo l’in -tuizione del mai dimenticato amicoMario Bonomelli, sta rannicchiatosotto l’altare come in una cuccialiturgica -, è quest’anno ben visibilela stampa di una foto che tutti co -nosciamo per averla vista nei gior -nali e in tivù, quella del medico co -per to di maschera e camice che ab -braccia il povero uomo malato conla testa canuta che si aggirava sper -duto nel corridoio di un ospedale. Il

medico ha raccontato che, guardan-do quell’anima in pena, non trovòaltro da fare se non abbracciarlo,l’unica cura che potesse sommini-stragli in quel momento, e probabil-mente la più efficace. Quella foto ècircolata in tutto il mondo e è diven-tata un simbolo della condizioneumana: la sofferenza di un uomoche si spegne nella condivisioneemotiva e fisica di un altro uomo.Sulla strada di ghiaia che spartisce ilpresepio e porta alla mangiatoia,quella che nei passati Natali era per -corsa da pastorelli stupiti che canta-vano le lodi, quest’anno, a Monsi -

gliolo, i realizzatori hanno ancheposto le pietre d’inciampo di unamascherina e di uno stetoscopio.Strumenti medici per monitorare lasalute del corpo umano, nell’annoin cui è stata messa a repentaglio edè stata più insicura e vulnerabile.Sono simbologie che non ci saràbisogno di spiegare. Sono compren-sibili e toccano sensibilità e cordeprofonde che tutti abbiamo. Potre -bero perfino riuscire a estrarre ilNa tale da un involucro di troppozuc chero per restituirlo a una spe -ranza che ci piacerebbe riassumerecosì: ogni gesto d’amore genera unNatale interiore ininterrotto.

Alvaro Ceccarelli

Tempo di Natale, tempo di ricordi

Non è mai troppo tardiHo fatto visita al presepedell'amico Patrizio Sor -chi nella chiesa di Cri -sto Re a Camucia. Suun semplice tavolino

Pa trizio ha ri prodotto la chiesacon il suo campanile e davanti, suun lato ha ubicato un albero chevoleva rappresentare quel te na celeccio che stanzia davanti allachiesa. Ai piedi della piccolapianta un mini presepe ma cheraccoglie tutto il sacro significatodella nati vità. La strutturazionedel l'intera opera è gradevole per -chè è curata nei particolari estrappa al visitatore viva ammira-zione.

Patrizio negli anni scorsi, inun edificio adiacente alla chiesa,aveva sempre preparato, con curaminuziosa di particolari, un pre -sepe che veniva visitato da molticittadini. Il presepe presentava ac -cor gimenti elettrici ed elettroniciche davano musicalità e movimen-to a tutte le scene della natività, la

vita campestre e la pastorizia.Que st'anno, anche per osservarele ordinanze sanitarie, Patrizio ha"trasportato" il suo presepe all'in-terno della chiesa.

Qualcosa però è cambiato: neilocali usati precedentemente vi erauna spaziosità ed una valorizzazio-ne della tecnica propria di Sorchi,quest'anno tutto è stato riprodottoin modo più rac colto, più sempli-ce. La semplicità non ha significa-to facilità di costruzione, anzi aquanto ho sentito da Patriziovorrebbe "disfare" il campanile ecostruirne uno più rispondente.Per me va bene così, è importantee significativo il suo im pegno, lasua volontà creativa che si sposabenissimo con la sua sensibilità efede religiosa.

Bravo Patri per questo im pe -gno che ti viene da lontano, daquan do costruivi il presepe condon Ferruccio Lucarini, in quellachiesa ai piedi delle nostre colline,in quel di San Pietro. Ivan Landi Davanti all'ingresso cen -

trale della Casa della Sa -lute a Camucia da qual -che giorno ho visto benpiazzato un gazzebo che

può accogliere alcuni cittadini chedevono attendere di entrare perespletare le proprie richieste sani -tarie. Non è nulla di eccezionalema, per lo meno, quando piove ofarà più freddo vi sarà un sicuroriparo, è un "punto di attesa"abbastanza efficiente ed utile perla cittadinanza. La domanda chemi è sorta spontanea è per chènulla si fa presso l'ufficio po staleche ha già un piccolo antingressoe con qualche protezione, puòessere ampliato anche nell'adia-cente porticato. Perchè non si èpredisposto nulla all'ufficio co -munale dell'Urp presso la stazioneferroviaria, e perchè an cora, doveè possibile, nulla è stato predispo-sto presso gli ingressi molto fre -quentati delle banche, le farmacie,gli uffici dei sindacati? Le lamenta-le e le segnalazioni sono agli orec -chi di tutti, ma è possibile chenessuno veda e soprattutto ...prov veda? Eppure mi pare che sia -

no stati nominati personaggi chedovrebbero segnalare queste sen -sibilità altrimenti lo facciamo daqui da questo giornale che ascoltae registra le cose positive maanche quelle negative di unacomunità.

Questa sensibilità è stata coltadalla nostra Usl ed allora facciamotesoro dei suggerimenti atti a mi -gliorare la vita e sostenere i citta-dini a superare i molti disagi chespecialmente oggi ci colpiscono.

Per queste migliorie non ci vo -gliono notevoli impegni di spesa,né credo autorizzazioni per l’usodel suolo pubblico. Manca sempli-cemente la volontà di andareincontro a semplici ed elementariesigenze delle persone ed in parti-colare di quelle anziane che, conl'avvicinarsi delle stagioni fredde,sono più esposte ai rischi.

Speriamo, con tutto il cuore,che qualcuno legga e che soprat-tutto qualcosa si faccia e, come di -ceva l'amato maestro romano Al -berto Manzi nella sua famosa tra -smisione televisiva andata in ondadal 1960 al 1968, "Non è maitrop po tardi". I. Landi

Il Tuttù senza fari e la sorpresa dei canti di Capodanno

CAMuCIA

Il Presepe di Patrizio: semplice ma ... significativo

MONSIgLIOLO

Nel Presepe entra la sofferenza del nostro tempo

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L’ETRURIA N. 23 TERRITORIO 31 dicembre 2020

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“In un momento particolare,una serietà particolare”

Nei giorni scorsi Paolo Molesini,Presidente di Assoreti (la Con -findustria del Risparmio Ge -stito) in occasione della presenta-zione al mercato del “Rap portoEumetra” sul risparmio delle fa mi -glie italiane, ha giustamente sotto-lineato l’importanza della consu-lenza come “guida” per la crescitadel nostro Paese. Lo ha fatto, so -prattutto, focalizzando l’osserva-zione sul contributo dato, in ter -mini di rendimento, ai Portafogligestiti in una cornice di Consu -lenza Finanziaria.Soprattutto è stato evidenziato cheesiste un costo della “noncon sulenza”, misurato dalla dif -fu sa presenza sul mercato di Por -tafogli inefficienti, scarsamentediversificati e non finalizzati perobiettivi di investimento ed oriz -zonti temporali; le caratteristicheche sono proprio alla base dellapianificazione finanziaria e patri-moniale. Senza contare i danni -ancor più significativi - che deriva-no dal cosiddetto “fai da te” e dal -la gestione “emotiva” del propriorisparmio in condizioni di incer-tezza, simile a quella che stiamosperimentando a causa dell’attualepandemia, ma che già si eranoverificate più volte nel corso deglianni precedenti, seppur per causediverse. Osservazioni che sono confermatedal dibattito sull’eccessiva massadi liquidità che giace sui conticorrenti delle famiglie (ed anchedi molte aziende), segno eloquen-te di una situazione di spiazzamen-to rispetto al futuro, anche prossi-mo, che francamente è difficile dabiasimare. Tutto ciò conferma quanto siacorretto affermare l’importan-za della “mission” svolta daque sta categoria professionale,per valorizzare e capitalizzare lapiù importante risorsa di cui di -spone l’Italia cioè il risparmio na -zionale, mediante la gestione per -

sonalizzata dei singoli risparmiato-ri, soprattutto nel delicato passag-gio di trasformazione in investitori,utile alla crescita del Paese, contri-buendo a rendere più robusti - ose non altro meno fragili - i Por ta -fogli delle famiglie. Se poi tuttoquesto contribuisce anche allacre scita del PIL ed alla stabilitàfinanziaria delle finanze pubbli-che, l’obiettivo è ancora più auspi-cabile. Proprio l’insorgere della pande-mia ha dimostrato, nella ge -neralità dei casi, l’inadegua-tezza nella gestione della ri -sorsa “risparmio”, di fronte airischi presenti e futuri che si scari-cano sulla sfera della salute, dellaprotezione del reddito e del lavoro- come mai prima d’ora -soprat-tutto nelle fasce di popolazioneche, pur risparmiando, sono lepiù esposte a questi rischi. Dovremmo coniugare la gestionedella finanza personale in terminidi “gestione del rischio”, sia in -dividuale che familiare. Questocom porterebbe benefici, non soloper chi la pone in essere, maanche per la collettività, attraversol’utilizzo di forme di protezionedai significativi danni economicicausati da rischi “estremi” (comela perdita del lavoro, o il suo ri -dimensionamento) destinando iri sparmi a tale scopo, utilizzandogli strumenti finanziari o assicura-tivi più adatti. Senza contare il prezioso contri-buto che questa professione puòdare sul versante previdenziale, inmodo specifico per i più giovani.Esempi di “economia mista”, chevede la coesistenza di un ruolopubblico, necessario e prevalente,affiancato da una gestione mo -derna ed efficiente del risparmioprivato: in questo senso, quellodel Consulente Finanziariopuò essere (anche) un vero epro prio ruolo “sociale”.

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CORTONA La Compagnia del Piccolo Teatro

Alimenta il Battito del Cuore di Cortona

Via di Tolletta, 24 (angolo via G. Monaco) - 52100 ArezzoCell. 335 5902719 - email [email protected]

Dott. Daniele Fabiani

Il 4 dicembre si è serenamen-te spenta, alla rispettabile etàdi 98 anni, Disma Vanni ved.Sciurpi, nata in terra fiorenti-na, a Montaione, e mercata-

lese d’adozione sin dal 1956. Conla sua scomparsa, Mercatale hacon dolore perduto, come si suoldire, la nonna del paese, quellacioè fra le sue esistenti personevenuta al mondo prima d’ogni al -tra.

Il suo trasferimento qui da noiavvenne cinque anni dopo il suomatrimonio, celebrato a Montaio -ne nel ’51 con un nostro conterra-neo graduato nell’Arma, il sig. Pie -tro Sciurpi, conosciuto a Subbianodove egli, reduce da lunga prigio-nia in Africa Orientale, prestavaallora servizio. Stabilitasi, dopo il

pensionamento di Pietro, nellanuova residenza di Mercatale, lacoppia aveva già Annamaria diquattro anni, la figlia che rallegra-va la loro unione e per la qualeintesero e seppero collaborare in -tensamente.

Per Disma non fu dif ficileinserirsi in questo nuovo am -biente, la sue insite doti di intelli-genza e interesse verso ogni me ri -tevole apprendimento la resero inbreve tempo disinvolta concittadi-na, bene accolta e stimata dall’in-tera comunità. La fine educazioneunita alla signorilità delle sue ma -niere erano tuttavia da lei resesempre nella loro evidente natura-lezza, con pura semplicità e spon -tanea modestia.

Fra i suoi primi desideri ma -ni festò quasi subito anche quellodi non limitare i propri impegnialle sole faccende domestiche, madi aiutare ancor più la famigliacon qualche diversa occupazione,tanto che il lavoro non le mancò eben condotto per vari anni in unaazienda artigianale nel vicino terri-torio di Lisciano Niccone. Ma inun brutto giorno del 1969 il suoPietro, uscito per un breve girettoin macchina con un amico, nonpoté fare ritorno a casa: unamorte improvvisa lo aveva strap-pato ai suoi cari.

Disma e Annamaria restaronosole. Annamaria aveva allora 17anni, frequentava il liceo quasigiunta alle soglie dell’università;per la madre e ancor più per glistudi della figlia l’avvenire si eratristemente oscurato. Ma l’intelli-genza e l’avvedutezza di Disma,

Nelle prime ore del 7 di -cembre scorso l’interopaese è stato dolorosa-mente scosso dallascon volgente, incredi-

bile notizia della improvvisa scom -parsa, avvenuta nel corso dellanotte, di Leonardo Brecchia, 73anni, persona a tutti familiare e datutti benvoluta. La gente di Mer -catale, appreso il luttuoso avveni-mento, non ha esitato ad accorre-re e dare aiuto e sostegno alla mo -glie, prof. Silvana Domenichini,rimasta sola in casa fino all’arrivodella figlia Chiara, residente colmarito e la sua piccola Maria aUmbertide.

Rivedo ancora Leonardo nellasua età giovanile con i suoi moltiinteressi tecnologici rivolti special-mente ai motori, agli strumentielet tronici, al suo aeroplanino te -le guidato ora qua ora là a volteg-giare sul cielo della valle. Nel 1973si era sposato e l’anno successivoera felicemente divenuto padre diChiara, oggi laureata in materieletterarie come la madre e do cen -te nelle scuole medie superiori.

Circa in quegli anni lui avevaaperto un fornito negozio di pro -dotti alimentari zootecnici, bengestito e con una vendita che glirecava quella soddisfazione che sadare un lavoro piacevole e gratifi-cante. Con l’andare del tempo, pe -rò, iniziò ad accusare grave intol-leranza sia al contatto che alla vi ci -nanza con quei prodotti zootecni-ci, sino al punto di doverne ces sa -re la vendita e chiudere il negozioper non mettere a grave rischio lasua salute.

Per Leonardo e la sen sibilitàdel suo carattere quella obbligatarinuncia fu cosa di im menso scon -forto; essa veniva a spez zargli an -che il quotidiano rap porto dialogi-co con tanta gente, sia nella bot -tega quanto nella piaz za antistante,che teneva desto il suo spirito elieto il suo umore. Fu co me chiu -dersi in se stesso tro vando unica,plausibile e confortevole alternati-va nella famiglia e nel la distrazio-ne, in primo tempo, dell’hobbyorticolo in un suo pos sedimento aLisciano Niccone.

Di lui rimarrà in tutti il vivoricordo di persona accurata, parti-colarmente stimata per l’onestà, lalealtà, l’amore per la famiglia e ilrispetto per gli altri. Molta perciòla gente all’ultimo saluto con leese quie celebrate il giorno del -l’Immacolata nella chiesa di Mer -catale da don Morgan.

Alla moglie, alla figlia, al ge ne -ro Emmanuele, alla nipotina Ma -ria e agli altri congiunti rinnovol’amichevole espressione del miocordoglio assieme quello de L’E -tru ria.

Mario Ruggiu

In questo sconsolato momen -to desidero sottolineare co -me il gruppo delle Donne ede gli Uomini della Com pa -gnia del Piccolo Teatro di

Cor tona alimentino con forza ilBattito del Cuore della loro Co mu -nità.

I Soci nei giorni 19 e 20 Set -tembre u.s. hanno organizzato lapri ma edizione della ”Estem po ra -nea di pittura Marco Noc chia” cheha visto partecipare 32 concor-renti provenienti da varie regioniitaliane.

Per volontà del Consiglio Di -rettivo del Piccolo e per espressovolere della famiglia Nocchia,spon sor della manifestazione, ilgiorno 17 dicembre u.s. le operepre miate sono state donate al Co -mune di Cortona e alla Banca Po -polare di Cortona, nello specificola prima classificata del pittore An -tonio Altieri e la terza di Car mineAn tonio Mazziale al Comune, men -tre la seconda di Mauro Del Ve -sco vo alla Banca Popolare di Cor -

Le luminarie natalizie sullevie e le piazze di Merca ta -le, allestite con l’aiuto e -co nomico del Co munedai ragazzi della Pro Loco

Val di Pierle, hanno avuto ve ra -mente l’effetto di sollevare lo spi -rito triste dato dalla grave emer -

tona.Presenti alla piccola cerimo-

nia il Presidente del Piccolo Fer -dinando Fanfani e il Tesoriere del -l’associazione Osvaldo Cuc ci nielloche hanno consegnato i quadri alSindaco Luciano Meoni e al ViceSindaco e Assessore alla CulturaFrancesco Attesti e al Direttore Ge -nerale della Banca Popolare diCortona Roberto Calzini che licon serveranno e esporranno al -l’interno degli uffici.

Ancora una volta si sottolineacome il Consiglio Direttivo delPiccolo Teatro di Cortona insiemeai Soci di adoperino in impegno esensibilità per la Comunità di tuttoil territorio del Comune di Cortonanonostante le grandi difficoltà ca -ratterizzate dalle esigenze orga niz -zative dovute alla pandemia. Alriguardo si ringraziano gli spon -sors per la fiducia accordata.

Piccole ma sempre Signifi ca -tive Iniziative.

Roberta Ramacciotti blogwww.cortonamore.it®

poi la solida volontà e la bravuradi Annamaria seppero superareogni ostacolo fino ad unnabrillante laurea della giovane,conseguita in breve tempo allafacoltà di Lettere.

Da allora il tempo è volato,Annamaria oggi moglie e madre didue figlie e nonna dello splendidoFrancesco, è in pensione dopouna lunga docenza conclusa in unistituto superiore.

La signora Disma, fino a po -chi anni fa quando passeggiava osi recava in chiesa la incontravospesso, ogni volta nella sua or di -nata figura; nello scambiarci ilsaluto c’era sempre il suo delicatosorriso e il gentile parlare lieve-

mente ancora trasparente difiorentino accento.

Da qualche tempo non sivedeva più, amorevolmente accu -dita in casa dalla figlia, dal generoNazzareno Bricchi e nella loropossibilità dalle nipoti Valentina eLucia.

L’estremo saluto alla scompar-sa ha avuto luogo nella chiesa diMercatale il giorno 5 con rito ce -le brato da don Morgan e riverentepartecipazione di molta gente.

Lo scrivente e il giornale L’E -truria porgono ad Annamaria, aNazzareno, alle nipoti e agli altriparenti le loro affettuose condo-glianze.

Mario Ruggiu

Illuminazioni natalizie allestite con arte dalla Pro Locogenza del momento. Una sceno-grafia assai meritevole dei moltis-simi “mi piace” arrivati sui postdei giovani realizzatori, special-mente in merito alla immagineaugurale qui nella foto, costruitacon delicata arte ai giardini delpaese. M.R.

Misericordia di Terontola

Riunione sociale ed auguri nataliziNel pomeriggio di lunedì 21 dicembre 2020, nei locali parrocchiali, si

è svolta l’ annuale riunione della Misericordia di Terontola per il consuetobilancio dell’attività e per gli auguri natalizi dei soci. Nel rispetto dellenorme anticovid, hanno partecipato una trentina di associati e ilGovernatore Leopoldo Franchini ed il parroco don Luca Lazzeri hannopresieduto questa importante assemblea annuale.

Il Governatore Franchini ha brevemente illustrato il bilancio sociale eil programma per il prossimo anno 2021.

Il parroco don Luca Lazzeri si è unito alle parole di Leopoldo facendogli auguri di buon Natale a tutti i soci e, dopo una preghiera a SanSebastiano, patrono delle Misericordie d’Italia, ha impartito la Santabenedizione ai presenti e alle loro famiglie.

Al termine della riunione la terontolese Stefania Mezzetti ha consegna-to ai presenti un omaggio natalizio della propria Azienda Agricola.

Sono intervenuti, con parole di ringraziamento e di saluto, tra gli altri,i soci e volontari: Alfredo Fabbri, Lino Pioppi, Giuliano Roggiolani, MartaSommariva, Giuseppe Zuccherini.

Ivo Camerini

Auguri tra il verde

MERCATALE

Improvvisa, prematura, sconvolgente scomparsa di Leonardo Brecchia Mercatale ha perduto con dolore la signora più anziana, Disma Vanni ved. Sciurpi

Il sindaco Luciano Meoni e il presidente del Piccolo Ferdinando Fanfani

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L’ETRURIA N. 23 ATTUALITÀ 31 dicembre 2020

Via Matteotti, 41/43 - Camucia - Cortona (AR) - Tel. 0575 62285Via Roma, 44 - Passignano S/T (PG) - Tel. 075 827061

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Cortona si scopre deserta. L’In -verno è da pochi giorni iniziato enel suo piccolo centro pochepersone s’incontrano in passeggio.“i Vecchi” stanno in casa, ma laverità è che in pochi la abitano equesta silenziosa realtà che fatanto inquietare i commercianticortonesi e tutto il settore legato alturismo è devastante e comune atutte le piazze d’Italia! In queste apparentemente inaridi-te situazioni ambientali sta nascen-do, inaspettatamente, un nuovosentimento: l’Amore per il proprioterritorio, forse è solo il risvegliodi un qualcosa sopito ma si risco-pre l’originaria Bellezza Italiana!La scopriamo nel dettaglio di uncornicione o nella prospettiva diuna via senza auto, nel timpano inpietra che sovrasta un portonenell’incastro delle pietre nellemura secolari. Prima eravamodisordinatamente in troppi in giroa coprire la magnificenza delnostro Bel Paese.E’ sotto gli occhi di tutti come l’In -dustria del Turismo avesse fodera-to Cortona di uno strato di fintoSplendore. I prosciutti in vetrina ele caciotte in bellavista, buone manon poetiche e in linea col conte-

sto non contribuivano certo arenderle giustizia! Ma come accontentare tutti emettere d’accordo anche icommercianti per accettare diinvestire nel buon gusto? NellaPiazza del Comune i negozipotrebbero sfoggiare le tendecontro i raggi del sole dello stessocolore, magari stampate con icolori cortonesi o con fantasierinascimentali e se lo stesso siestendesse alle vie limitrofel’uniformità restituirebbe elegan-za. Da premiare e incentivare chispende tempo, denaro e fatica.Per citare un esempio: in RugaPiana la titolare de “Il Gioiello” hariportato al suo splendore ilportone antico del suo negozio.Oltre a rispettare il caratterestorico ha donato un elemento diarredo di pregio alla via, pensatese avesse sostituito la chiusura delsuo esercizio con una serranda diacciaio?E poi lancio una Idea. Il Comunepotrebbe commissionare unastatua in bronzo al maestroAndrea Roggi e pensate il soggettopotrebbe essere il Grande eVivente Jovanotti.Perché “aspettare” nel dare unesaltante tributo ad un Artista ePoeta contemporaneo?

Creiamo un Grande Concerto diIdee e realizziamole senza inter-porre i confini partitici.Il Covid insegna che non hapregiudizi di età, sesso e statosociale!Presto il vaccino riaprirà lefrontiere, non facciamoci trovareimpreparati. Abbiamo avuto mesiper pensare, progettare e fare epurtroppo ne abbiamo ancora datrascorrere in protezione.Allora diamoci da fare!Apriamoci a nuove prospettive!Riprendiamo contatti con i nostriartigiani, ridisegniamo gli oggettida esporre in vetrina, proponiamo“di nostro”, diamo spazio alcotone al lino e meno alla plastica.Dobbiamo essere Coraggiosi!“Ma certe cose non si vendonopiù!” Bene se richiamiamo con la“qualità” si presenteranno turistidi qualità! Persone che apprezza-no le materie nobili, che compio-no una scelta quando acquistanoperché l’oggetto è frutto di undesiderio di ammirazione e nonsolo sfoggio di ricchezza o sfogodi frustrazione. Questo è un Processo Importante,Profondo e Radicale che solo unaPandemia può favorire.Cavalchiamo lo stallone imbizzar-rito, domiamolo diventerà uncavallo di razza.Tempo per studiare ne abbiamoavuto, forza dimostriamo l’origina-lità italiana e vendiamola in casanostra. I Politici devono saperspendere i finanziamenti Europeima noi dobbiamo essere in gradodi offrire progetti idonei daproporre e se non saranno all’al-tezza nel rappresentarci adeguata-mente il sistema li eliminerà.Dobbiamo avere Fiducia nelle

nostre capacità già molte AziendeItaliane stanno dando vita consuccesso a nuovissimi progettiideati dai nostri giovani. Peccato non facciano notizia, maesistono!Usiamo i Social per ignorare ilVolgare ed esaltare l’Onesto e ilVolenteroso. Non rispondiamo alleprovocazioni ma partecipiamo acampagne costruttive che pubbli-cizzino la solidarietà e mettano inombra la corruzione e la disone-stà.Nei giorni scorsi percorrevo unastrada parallela all’aeroporto diFiumicino. Prima della pandemia atterravanogli aerei a distanza di un solominuto. Solitamente c’era in ariauna “fila” di aerei in atterraggio,come un infinito treno volante,tristemente non ho scorto nelcielo nemmeno un aereo!Eppure in codesto AssordanteSilenzio sento ribollire il cervellodi molti di Noi. Non scoraggiamo-ci! Per il Nuovo Anno vi Auguro diessere Creativi perché questacondizione ci fa sentire liberi divolare ed è la più bella sensazioneche l’Uomo può catturare persentirsi Vivo!

Roberta Ramacciotti blogwww.cortonamore.it®

at tivista politica, culminata nel2006 con l’elezione a senatricenelle file di Rifondazione Comu ni -sta. Lidia accettò volentieri l’invitopur non avendo mai conosciutoVannuccio Faralli. Lo scoprì attra-verso le parole di Mario Parigi,suo biografo ufficiale, che proce-dette alla ricostruzione dei fattiche portarono alla nascita dellaRe pubblica sunteggiando, insie -me, la lunga vicenda di VannuccioFaralli, che a quella nascita - in -sieme con tanti altri partigiani,Costituenti e politici democratici -contribuì, pagando anche il prezzodel carcere e della tortura. Al mo -mento in cui Lidia ebbe la paroladall’allora assessore Albano Ricciparlò dell’emozione che sentì inquel 2 giugno quando, per la pri -ma volta, lei e le donne italiane, sirecarono alle urne per votare li -beramente e dell’orgoglio che tut -te provarono di poter finalmentede cidere del futuro dell’Italia co -me cittadine con pieni diritti. Parlòancora della sua esperienza distaffetta partigiana e poi del suoimpegno di femminista e di com -battente per la conquista di un’au-tentica parità fra uomini e donnenon solo su una scala nazionalema mondiale, parlò del bene co -mu ne come motore dell’agire insocietà e della sua scelta di aderirealla sinistra perché nei valori diquella parte politica vedeva unostrumento per il miglioramentodel mondo. Erano i giorni del re -ferendum sulla riforma del Senatosecondo il modello Renzi-Boschi.Con la sua abituale schiettezza Li -dia Menapace dichiarò che non sisa rebbe tirata indietro e che a -vrebbe espresso il suo sentimentoin merito. Lo fece dicendo che a -

vrebbe votato no e argomentando-ne le ragioni. Probabilmente lesue dichiarazioni divisero l’udito-rio e le stesse autorità comunalipresenti, Lidia ne era consapevolema fieramente incurante. Ciò cheap pariva in quella donna piccola eminuta, che con difficoltà riuscivaa far emergere la testa dal pianodello scranno, era una eloquenzasen za incertezze, una chiarezza diidee matematica e una volontà diferro. Possedeva una coerenza chenon l’aveva mai abbandonata inoltre nove decenni di vita e checon inflessibile fermezza ribadivaa ogni parola.

La cerimonia finì con la pre -sentazione della medaglia da partedel suo autore Enzo Scatragli econ la distribuzione di un e sem -plare a ogni parente di VannuccioFaralli in ricordo del duplice anni -versario. Mentre il presidente del -l’ANPI Emanuele Rachini svolgevala consegna, in molti, a comincia-re dalla allora presidente del Con -siglio Comunale Lorena Tanganelliche le porse un mazzo di fiori, ini -ziarono a avvicinarsi a Lidia. Siper cepiva in queste persone unaattrazione quasi magnetica perquel la donna e un senso di ri ve -renza per la sua storia nobile e ilsuo carisma. Alcuni le stringevanola mano, altri si complimentavanoo si facevano fotografare insiemecon lei. Avviene che le parole e imodi di certe persone entrino insintonia con la parte migliore dinoi e si saldino a dei valori che ab -biamo dentro senza magari nep -pure saperlo. Ci sono specchio.Così accadde quel pomeriggio e -sti vo con Lidia Menapace a coloroche le si stringevano intorno.

Alvaro Ceccarelli

Quando Lidia venne a Cortona

Con la morte di Lidia Me -na pa ce il Covid ha spentouna donna for midabile eun pezzo della mi gliorestoria italiana. Quando ci

lasceremo questa peste alle spalleci accorgeremo del deserto disolitudine che essa ha prodotto edello scempio che ha arrecato allenostre memorie personali e allamemoria civile del Paese inter-rompendo brutalmente tante vitedi grande valore. Lidia Menapaceera una di queste vite, di lungo

corso con i suoi 96 anni, ma diintatta freschezza intellettuale. Ave -va preferito il cognome del marito,Menapace, rinunciando al suo,Bri sca, perché, certo, le sarà sem -brato profetico e pienamente con -forme alle sue intenzioni e alle suesperanze. Se c’era una cosa cheLidia avrebbe voluto fare sempreera, infatti, parlare e portare paceovunque. Anche quando salì inmontagna con i partigiani cattoliciscelse di non usare mai le armi edopo, nella sua vicenda pubblica,ha detto sempre no alla violenzaarmata e sì alla forza delle idee.

Lidia è morta all’ospedale diBolzano in pochi giorni e senzadeperimento intellettuale, intelli-gente e lucida come sempre erastata, e come i cortonesi la conob-bero il 2 giugno 2016 quando

ven ne in Consiglio Comunale perla commemorazione contempora-nea del 70° anniversario dellaproclamazione della Repubblica edei 125 anni dalla nascita di Van -nuc cio Faralli, cortonese di Mon -si gliolo, antifascista e eletto allaCostituente proprio in quel 2 giu -gno del 1946 nella circoscrizionedi Genova, città di cui fu anchesin daco al momento della Libe -razione. La sezione ANPI di Cor to -na prese la decisione di ricordarei due fatti con il conio di una me -

daglia in bronzo affidata allo scul -tore castiglionese Enzo Scatragli, ilquale raffigurò il volto e la capi -gliatura leonina di Vannuccio Fa -ralli sul recto, gli stemmi delle suedue patrie, Cortona e Genova, sulverso e una scritta commemorati-va sul bordo. Il titolo della confe-renza in cui sarebbe stata presen-tata fu stabilito in “Uomo dellaRepubblica”. Era un titolo checon giungeva due storie e i cui in -tenti, in sala del Consiglio, furonoben illustrati nell’intervento delpresidente dell’ANPI cortoneseEmanuele Rachini.

Come testimone di quel 1946,Ida Nocentini - socia dell’ANPI chela conosceva -, aveva già in prece-denza proposto di invitare LidiaMenapace affinché raccontasse lasua esperienza di Resistente e di

Uaiuto a chi è in diffi-coltà, per il momentoper via telefonica, poi,speriamo, utilizzandoal tri strumenti come la

radio e i social. Si è già avviato ilprogetto di Amici di Francesca“Per Ascoltare..., Capire, Infor ma -re e Aiutare” , rivolto a chiunque,in difficoltà in questo periodo diisolamento, volesse trovare qual -cuno disposto ad ascoltarlo, a ca -pire, a informare e a prestareaiuto.

L’iniziativa si svolge presso lasede di Amici di Francesca, pressoil monastero S. Maria delle Grazie,contiguo alla chiesa del Calcinaio.Qui alcuni volontari sono disponi-bili per ascoltare e confrontarsicon chi ha bisogno. Il numerotelefonico a cui ci si può rivolgereè il 3888657971. L’iniziativa nonri guarda solo il comune di Cor -tona, ma anche i comuni limitrofi.

Nei primi giorni di attività, dal23 novembre al 4 dicembre, visono stati ben diciotto contatti, dicui 5 da Cortona, 1 da CastiglionFiorentino, 3 da Foiano, 3 da Mar -ciano, 6 da altri comuni dellaprovincia.

Ci fa particolare piacere ripor-tare un comunicato comparso, il10 dicembre scorso, nella paginafacebook del Comune di CastiglionFiorentino, che così recita:

“In questo nuovo semi-lock -down, ancora reduci del difficile elungo periodo di isolamento, c’ètutta una categoria di persone chespesso si è sentita abbandonata,non da tutti, però! L’AssociazioneAmici di Francesca, tra le più attive

nel fornire aiuto, sostegno, consu-lenza ed informazione ai malati af -fetti da patologie gravi e comples-se e alle loro famiglie, non si èfermata, ha elaborato un interes-sante progetto di TELESOCIALITA’,una linea telefonica per consentirealle persone, fragili e non, di ge -stire le problematiche psichichelegate alla solitudine ed alla man -canza di socialità. Sarà possibilechiamare, dunque, il numero3888657971 per uno sfogo, uncon fronto e per condividere pen -sieri con Tiziana. ‘L'incontro con isim patici ed orgogliosissimi bis -non ni Tiziana e Marco, di originili vornesi, è stata una inaspettatainiezione di energia.

L'associazione per la qualesvolgono, facendo base nel nostroComune, attività di volontariato, ènotoriamente preziosa e qualifica-ta e certamente con il Covid-19non poteva fermarsi! Un plausosincero a questa importante inizia-tiva, tra l'altro di non facile realiz-zazione, che ben si sposa con ilnostro concetto di distanziamentosoltanto fisico, ma mai sociale’ di -chiara l'Assessore Chiara Cappel -letti con delega al Terzo Settore eCittadinanza Attiva”.

Giusta l’osservazione dell’as-sessore Cappelletti: di questi tem -pi, doveroso il distanziamento fi -sico, per il rispetto della salute ditutti, e specie dei più fragili; mamai distanziamento sociale!

L’associazione si propone diportare avanti l’iniziativa, renden-do periodicamente pubblici i ri -sul tati.

Galeno

La scomparsa di Lidia Menapace

(Capitolo 40)

PolifemoLa catasta, che lasciò cadér de’ legna:n’assordante rumor, squassò l’ambiente,l’uvini entronno e’l masso, ‘na montagna,alzò e chjuse l’uscio, come fusse gnènte.

E 'l gigante: co’r un sol grand’occhjo, nel mentre cendéa ‘l fòco, cé scòrse,che ringuattèti, sé facéa ‘n crocchjo,se girò lento e tutto ‘l collo torse.

Semo Greci, gionti quì per chèso,dacce ospitalità; e’l cibo ‘n natura,che l’ira dei Dei; ‘n té sia dé péso.Io so’ più forte, e d’i Dei ‘n ho paura.

La mi’ nave è afonda: ‘l mèr l’ha ‘n gòlla,cusì Ulisse: giustifeca la sù prisènza.Agguantando, do’ marinèi, lì maciulla,li sbatte più volte ‘n tèrra; eppù fà mènza.

Doppo ‘l pasto umèno: ‘l latte bianco,co’n ghigno béstièle; s’asciugò la bocca,e sul su’ giaciglio, sé stratò dé fianco,do’ né magnò a l’alba e archjuse la ròcca.

(Continua) B. Gnerucci

VERNACOLO

Dobbiamo essere creativi

Foto R.Ramacciotti

Avviato il programma della Onlus “Amici di Francesca”3888657971: un telefono per l’ascolto

“Per ascoltare..., per capire, informare e aiutare”

Lidia Menapace al centro fra Lorena Tanganelli e Mario Parigi

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L’ETRURIA N. 23 ATTUALITÀ 31 dicembre 2020

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Piazza Amendola , 1 (ore ufficio)

IL FILATELICO a cura di Mario Gazzini

Con questa rubrica vorrei infor-mare che è mia logica inserirenel servizio anche informazioniche riguardano le emissionefilateliche attuali di due Statiche si affacciano nel mediterra-neo, come la Città del Vaticano elo SMOM.Infatti questi due Stati hannoun servizio postale autonomocome l'Italia ed un Ufficio filate-

lico che va per la maggiore:infatti il Vati cano nel mese diNovembre u.s. il giorno 10, haemesso due valori in fogliettoper celebrare il 50° anniversariodelle relazioni diplomatiche trala Santa Sede, l'Unione europea

e il Consiglio d'Europa in unprogetto comune politico cheunisce tutti gli Europei al di làdelle diversità.Altre emissioni della medesimadata portano agli onori delricordo quella per i 250 annidella nascita di Ludwig VanBeethoven con due bellissimeemissioni congiunte una conl'Italia per il IX centenario dellaBasilica Catte drale di Volterra edun'altra congiunta con l'Austriaper ricordare il Santo Natale2020 alla luce della pace daBetlemme con due valori ed unfoglietto ed un libretto con 4valori del bozzettista KirstenLubach stampato da Royal JonhEnschede Stamps in Olanda.Tutto materiale qualificato eben riuscito anche dal latotecnico.

Tel. 0575 / 630.650 - e-mail [email protected]

Chiudiamo il 2020 conun’altra intervista, unaltro incontro. Ab bia -mo spaziato dall’arteallo sport, dalla politica

al cinema, dall’università allacultura con un denominatorecomune: Cortona.

Andrea Pecora è un mioami co, un mio collega. Abita aCamucia. La sua storia è diversadalle altre. La sua storia è unadelle tante di questo anno chesalutiamo volentieri.

Parte così…“A me non viene, io sto

atten to, metto sempre la ma -scherina, mi lavo le mani, uso ildisinfettante e sto sempre adistanza da tutti”

E invece…E invece in un attimo mi ci sonotrovato dentro, prima la febbre,poi il respiro affannato, le forzeche se ne vanno e l’inferno dell’o-spedale. Purtroppo, mi rendoconto che di questa malattia, ilcovid, ne può avere piena coscien-za solo chi la vive dentro unospedale, come paziente o comepersonale ospedaliero.

È successo tutto velocementeda sano a malato a contagiato adentro un girone dantesco…Cosa ti passava per la testa?Mi sono trovato dentro a quelloche avevo visto solo nei telegiorna-li, indossavo un casco a ossigeno evedevo accanto persone purtrop-po più sfortunate di me. Personeche cercavano di respirare ma chenon riuscivano a far entrare arianei polmoni. Le mie sicurezze viavia si sgretolavano, anche io po -tevo peggiorare. Cercavo solo dipensare che ce la dovevo fare,dovevo continuare a respirare.

Quando hai avuto paura,quando invece hai detto… L’hoscampata…Ho avuto due momenti di paura: ilprimo quando mi hanno messo ilcasco a ossigeno, lì ho pensato:“Allora sto veramente male”. Ilsecondo qualche giorno dopoessere uscito dalla terapia sub-intensiva: ero in reparto di de -genza, all’improvviso mi è tornatala febbre alta, l’ossigenazione delmio sangue andava peggiorando ese si fosse ancora aggravata sareidovuto tornare in sub-intensiva erientrare nell’inferno del casco.Tutto per colpa di un batterio chemi aveva procurato un’infezione alsangue. Per fortuna, dopo qualchegiorno di antibiotico si è risoltotutto, l’ossigenazione è miglioratae ho potuto mantenere la masche-ra a ossigeno.Quando ho detto l’ho scampata?Ero sul letto, vedo correre verso dime l’infermiera che la mattina miaveva fatto l’emogas, l’emogas èun prelievo di sangue fatto perverificare la funzionalità polmona-re, mi strappa la maschera a ossi -geno dal viso e mi dice “Di questanon ne hai più bisogno ce l’haifatta”. L’ho scampata non l’ho maidetto, ho fatto solo in tempo a diregrazie perché poi ho pianto.

Hai avuto anche un compa-gno di viaggio: con il tuo vicinodi letto non potevate parlareeppure so che avevi un modotutto vostro di comunicare…Era nato uno strano cameratismotra di noi, sconosciuti compagni,che indossavamo il casco a ossige-no. Con il casco si è isolati datutto, dentro si sente solo un granrumore provocato dall’aria cheentra ed esce, è inutile parlare

perché gli altri che lo indossanonon sentirebbero. La mattina ci davamo il buongior-no salutandoci a gesti come si sa -lutano due persone che si incon-trano ai lati opposti di una piazza,alzavamo il pollice della mano perdire va tutto bene e facevamo ilgesto con il pugno per dire all’al-tro dai non mollare!

Mi hai confessato quantofosse importante l’umanità delpersonale ospedaliero. Cosa ti hacolpito in particolare?Per le protezioni che sono costret-ti ad indossare di loro vedevo sologli occhi che, anche nell’emergen-za, erano sempre sorridenti e poila loro assoluta disponibilità, neinostri momenti di abbattimentoc’era sempre da parte loro unaparola o un gesto di conforto. Più di una volta, stringendomi lemani tra le loro, mi hanno detto“Non ti preoccupare ci siamo quinoi”. Persone meravigliose che purtrop-po non potrò mai ringraziare ab -bastanza, perché anche incontran-dole non le riconoscerei.

La tua vicenda personalenon è solo una testimonianzaintima personale, è un insegna-mento…

Mi sentivo quasi invulnerabileperché ero attento a tutto e a tutti,ma purtroppo non è sufficiente.Dobbiamo avere “rispetto” perquesta malattia, perché il contagiodi noi stessi potrebbe diventarecausa della sofferenza di altre per -sone.

Grazie Andrea per questeparole, per aver donato un rac -conto così tuo intimo a me, ailettori: le lacrime, la commozio-ne, la paura, la fratellanza neldolore… Non è una storia diNatale, è la storia degli uomini edi un nemico invisibile, crudele,che non nomina mai per nome,lo faccio io: Coronavirus. È en -tra to nelle nostre vite in modosubdolo per ricordarci di quantosiamo fragili e quanto abbiamobisogno degli altri, di un gesto,di un sorriso.

Andrea è un mio amico, unmio collega, la sua è una storiacome tante, la sua è una storiaspeciale.

Sono convinto che la scienzavincerà il Coronavirus; l’uma-nità ritrovata nel dolore non habisogno di vaccini o coprifuoco:ha bisogno di noi, nessunoescluso.

Albano Ricci

“Quando mi è stato assegnatoil Centro di Ricerca di Cortona damo nitorare, pensavo di trovarmiin un piccolo Ospedale periferico,che poteva apportare solo un pic -colo aiuto per il nostro studio cli -nico, invece mi sono trovata acon frontarmi con uno Speri men -tatore sempre presente ed estre-mamente capace e con il team deisuoi collaboratori sempre attivi epronti a gestire ogni necessità. IlDr. Cosmi ha creato un Centro diRicerca che è stato il più attivonell'arruolare pazienti e che nonha nulla da invidiare (ma proprionulla!) ai Centri di Ricerca Clinicain ambito cardiovascolare di gran -di Ospedali”.

Queste sono state le parole,rotte da una lacrimuccia di nostal-gia, di una Clinical Monitor di unostudio clinico molto importante inambito del trattamento farmacolo-gico dello scompenso cardiacocro nico, al momento della notiziadel pensionamento del Dr. Cosmi.

Arrivato a Cortona il 07 luglio1980 come Aiuto presso la Me -dicina dell'Ospedale, il Dr. Cosmiè cresciuto non solo da un puntodi vista prettamente professionale,ma anche come Scienziato e Spe -ri mentatore, creando e portandoavanti Progetti di Ricerca Clinica inCardiologia, che hanno contribui-to ad aggiornare le Linee Guidacardiologiche ed il modo di fareMedicina in questo ambito.

E' ormai nota la sua intensacollaborazione con l'Istituto di Ri -cerche Farmacologiche Mario Ne -gri di Milano e con il suo Fon da -tore Prof. Silvio Garattini, con iqua li ha partecipato agli studi GIS -

SI, per il trattamento dell'infartomiocardico acuto, l'angina preco -ce post-infartuale, nella fibrillazio-ne atriale e per la valutazione degliomega-3 e delle statine nelloscom penso cardiaco.

Per questo studio il Dr. Cosmiha ricevuto un attestato di meritonegli anni 2003-2004-2005 inquanto “il lavoro svolto in questafase dello studio è un indicatorecerto del livello di eccellenza or -ganizzativa, assistenziale e di ri cer -ca del centro”.

Altra sua proficua collabora-zione è stata con il Centro StudiANMCO (Associazione NazionaleMedici Cardiologi Ospedalieri),partecipando per esempio aglistudi COMPASS (per il trattamentodel la sindrome coronarica cro ni -ca e l'arteriopatia periferica), RE -VEAL (che valutava un farmacoche aumenta il colesterolo HDLdopo l'infarto miocardico) e DAL -GE NE (uno studio pionieristicoper la Medicina di Precisione, chevaluta l'uso di un farmaco in unapopolazione con uno specifico ge -ne a seguito di infarto miocardi-co).

Tutto lo sforzo scientifico èam piamente dimostrato dal fattoche il Dr. Cosmi è autore di più di150 lavori pubblicati su rivistescientifiche nazionali ed interna-zionali.

E' vero che il Dr. Cosmi è an -dato in pensione, ma il Centro diRicerca Clinica da lui creato, nonè stato affatto perso dal nostroOspedale!

Il Dr. Cosmi ha passato il testi-mone alla nuova Sperimentatrice,la Dr.ssa Simona D'Orazio che si èfatta carico di tutti i pazienti arruo-lati negli studi clinici e ne sta ar -ruolando di nuovi. Nuovi studi cli -nici cardiologici sono all'orizzon-te, e la Dr.ssa D’Orazio li porteràsicuramente avanti con la stessapassione che la sta contraddistin-guendo e che sicuramente le èstata anche trasmessa dal suo pre -decessore.

Buon meritato pensionamentoDottore, anche se è indiscutibileche la sua saggezza ci mancherà.

Beatrice MariottoniData Manager Ospedale

Santa Margherita

una storia come tante, una storia speciale

40 anni di Ricerca Clinica in Valdichiana..to be continued!Un lungo, straordinario percorso sotto la guida del dottor Cosmi

Page 10: Ringraziamo il dott. Cosmi per il suo “preciso” intervento ...

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L’ETRURIA N. 23 ATTUALITÀ 31 dicembre 2020

“DALLA PARTE DEL CITTADINO” risponde l’Avvocato

Nel pomeriggio di giovedì17 dicembre 2020, nel -la Chiesa di Cristo Re, aCamucia si sono svolti ifunerali religiosi del ra -

gio nier Vittorio Accioli. Tutta Ca mu cia e tantissimi

cortonesi han no partecipato allaSanta Messa funebre celebrata dalparroco don Aldo Manzetti, cheall’omelia ha ri cordato la figura diVittorio e fat to le condoglianzecristiane ai fa mi liari da parte ditutta la co mu nità camuciese.

Dopo la Santa Mes sa e l’ulti-mo saluto della sua Camucia, Vit -to rio è stato sepolto nel Cimiterodel Calcinaio.

Vittorio Accioli, per tutti i ca -mu ciesi e i cortonesi il “ragionie-re”, ha esercitato il suo mestieredi commercialista proprio in Ca -mu cia per oltre quarant’anni.

Era nato il 26 agosto 1941 e ilsuo babbo era originario della no -stra montagna, precisamente diCasale. E' tornato alla Casa del pa -dre il 16 dicembre 2020.

Vittorio era un grande appas-sionato dei nostri borghi di mon -tagna e d’estate non mancava maidi trascorrervi intere giornate fa -cendo lunghe passeggiate nei bo -schi di Ginezzo e Vallecalda op pu -re, finché fu aperta e funzionante,di cercare refrigerio e serenitànel la spartana piscina della par -roc chia di Tornia, realizzata neglianni 1970 dall’allora parroco esuo amico don Antonio Anderini.

Tutti ricordiamo il suo imman-cabile sorriso, la sua grande si -gnorilità ed educazione quando losi incontrava per strada, la sua altae gentile professionalità di conta-bile e ragioniere di tante genera-zioni ed imprese camuciesi e cor -tonesi.

Negli ultimi anni si era ri tiratonei suoi splendidi agriturismo diSan Pietro a Cegliolo: Il Ca sa le eVilla Baldelli.

Personalmente lo ricordo co -

Gentile avvocato, con i covid sipuò andare presso gli studi le -gali? E in tribunale? O lavorateda remoto? Grazie.

(lettera firmata)Quella degli avvocati è una delleattività non sospese, né come at -tività presso gli studi né in tribuna-le (anche se in realtà la maggiorparte delle udienze sono state evengono tuttora rinviate al 2021,per ora!). Il trasferimento al re -moto può iniziare solo dopo averpredisposto un piano di azionechiaro, degli strumenti adeguati eun metodo per la formazione e ilcontatto con il personale.Per evitare contatti e riunioni nonne cessarie è tuttavia consigliatoutilizzare strumenti informatici, la -voro a distanza, chiamate e video-chiamate. Una volta accertato di avere a di -sposizione il materiale informatico(web cam, programmi di riunionespecifici, auricolari, microfono),occorrerà stilare delle linee guidache descrivano come i collabora-tori ed il personale di segreteriadello studio dovranno operare daremoto, come ad esempio presen-ziare le riunioni, mettendo inguar dia su alcune circostanze epro blematiche tecniche: attivare ilvi deo e non utilizzare il microfonoe gli altoparlanti del computer, lecuffie wireless possono avere pro -blemi di durata della batteria, lecuffie plug-in con microfono sonoun’opzione conveniente per ri dur -re il rimbombo dell’audio. Apparequindi fondamentale assicurarsi latecnologia più adeguata per pren -dere parte a web meeting con col -leghi e clienti. Altro aspetto afferi-sce alla larghezza di banda dellarete Internet domestica, in modoche risulti sufficiente per soddisfa-re l’utilizzo che deriverà dalle ope -razioni da compiere all’internodel lo studio legale virtuale, te nen -do in considerazione che, se in ca -sa ci sono altre persone che utiliz-

lebre per le sue riproduzioni ‘a trat -to’ di opere famose. Dal punto di vista tecnico, infatti, èda notare che la composizione èstata interamente realizzata a trattosu un’unica lastra di rame; anche laparte calligrafata non è prodottacon caratteri tipo grafici ma comple-tamente incisa a bulino.La datazione dell’opera si pone cer -tamente tra il 1798 e il 1805, pe -riodo in cui il Tommasi ricoprì l’in -ca rico di Gran Maestro, periodocom plesso e tormentato per l’Or di -ne di Malta che alla fine, propriogra zie al Tommasi, ottenne il rico -no scimento della propria sovranitàa prescindere dall’esercizio di undominio territoriale. Il testo del so netto fa sicuramenteriferimento a questo periodo e ilgiovane guerriero del disegnopotrebbe essere un idealizzato GranMaestro (perché all’epoca ilTommasi aveva già 67 anni). Lo stemma della famiglia Tom masi èimmortalato nello scudo a destradella dea, che uno dei due ragazzinudi sta realizzando; nelle manidell'altro sono due mazze, probabi-le allusione allo stemma del lafamiglia Venuti, committente del -l’opera. La fortificazione sulla destrapotrebbe essere La Valletta. Insomma una dedica importanteper un personaggio di rango eleva-tissimo che rendono questa incisio-ne un unicum del MAEC.

zano Internet, ciò influirà sulla ve -lo cità. È poi essenziale creare pri -vacy sull’area di lavoro collocandopareti divisorie o librerie, perso-nalizzare la location con piante,immagini o comunque piccolipar ticolari, nonché assicurarsi cheuna fonte di luce, come quella na -turale proveniente da una finestra,risulti disposta dietro la fotocame-ra e puntata sul viso. Le linee gui -da dovrebbero chiarire ogniaspet to del lavoro da remoto, ecia scun membro del team, dallestesse best practice, dovrebbe a ve -re ben chiari i molteplici aspettiche attengono al lavoro domesti-co, traendo da esse la risoluzioneagli invitabili inghippi. Una voltapredisposto l’apparato tecnologicoe i dettagli estetici per funzionarein remoto, si passerà allo step fi -nalizzato a costruire i processi cheil team dovrà seguire e, all’uopo,sarà necessario disporre di unsoftware di gestione operativo.Discorso diverso è quello del la vo -rare da remoto per quanto riguar-da le udienze. In tal caso gli avvo -cati non possono scegliere, lascel ta spetta ai magistrati ed ogniTri bunale ha fatto la propria scel -ta. Alcune udienze vengono trattatein forma scritta (se non è necessa-ria la presenza di testimoni) altreven gono fatte comunque in pre -senza con l’avvertimento di rispet-tare le norme igienico sanitariepreviste (detersione frequente dimani e superfici, mascherine edistanziamento). Per evitare il ri schio di assembra-menti anche du rante l’attesa al -cuni Tribunali han no previsto latrattazione da re mo to, soluzioneche tuttavia richiede mezzi econnessione che non sem presono a disposizione degli uffici percui la soluzione della trattazionedei processi da remoto è stataadottata da pochissimi Tribunali.

Avv. Monia Tarquini [email protected]

Nell’ambito della estremavarietà di oggetti arrivatial museo grazie al lascitoTom masi Baldelli del1933 rientra anche una

incisione allegorica su rame all’ac-quaforte, un oggetto piccolo ma e -stremamente interessante, attual-mente esposto nel “Passaggino”del le Sale Tommasi dove passaspes so inosservato. Vediamolo in -sie me! L’incisione, elegante e cali -brata, ha una struttura tripartita: inalto la parte pittorica, al centro unso netto dedicatorio e in fondo l’in -dicazione di dedicatario, artisti ecommittenza. Come moderni detec-tive, vediamo di capire di cosa sitratta.

La raffigurazione centrale presentaun guerriero inginocchiato di frontead una dea armata; sull’armaturadel guerriero spicca la Croce diMal ta. La dea è seduta su uno spe rone diroccia ed è simile nell’iconografiaalla greca Atena; alle sue spalle è ungrande scudo con una Cro ce diMalta a tutto campo men tre alla suadestra sono due fanciulli intorno aduno scudo araldico. Sul lo sfondo unpaesaggio marino con a sinistra unveliero, contraddistinto anch’essodalla Croce di Malta, e a destra unaroccaforte sul mare. Ma chi sono dunque questi perso-naggi e cosa rappresenta la scena?Fin qui difficile rispondere. L’unicaevidenza sembra essere la Croce diMalta. Vediamo cosa recita il so net -to: Ecco la Figlia di Pietà e Valore /Che presso il santo avello ebbe lacuna. / Essa il sacro vessil t’offre,o Signore / Che non teme il poterdi rea fortuna. / Dei suoi genii lostuol con nuovo ardore / E bronzie brandi sulle rocche aduna, / Edel Pirata vil pinge a terrore / Labian ca croce sulla prora bruna. /Te appella il Precursor dall’altoTem pio / E dal zel della Fé che inte non langue / Nuovo aspetta dico se ordine e esempio. / Quantodir ti vorrei ma il labbro muto /Vo gliono i lacci d’amistà e di san -gue / E d’amico pennel t’offro tri -buto.Ancora poco chiaro? Scopriamo a questo punto la partefinale del testo: A Sua AltezzaEminen tis si ma / il Gran Maestrodi Malta Tom masi / Questa inven-zione pit to rica della celebreAngelica Kauf fman incisa dalrinomato Tom maso Piroli etrattata in poesia dal tantocognito Cav. Gio. Ghe rardo deRossi. Offre e consegna la

Famiglia dei Marchesi Venuti diCortona.Ecco dunque scoperto l’arcano! Sitratta di un’incisione dedicata alcortonese Giambattista Tommasi,Gran Maestro dell’ordine di Malta,da parte dei Marchesi Venuti, di -scendenti di Marcello Venuti fon -datore dell’Accademia Etrusca diCortona.Settantaduesimo Gran Maestro del -l’Or dine Gerosolimitano di San Gio -vanni, detto poi Ordine di Malta, ilnostro Tommasi era nato a Cortonanel 1731 e a quattordici anni eraen trato nell’Ordine. Partito come Ca valiere di Giustiziaebbe un cur sus cavalleresco straor-dinario: Ca pi tano delle Galere(1776), Luo go tenente dei Vascelli(1784; in tale ve ste partecipò anumerosissime crociere sul S.Giovanni Battista, sul S. Zaccaria esul S. Antonio, com battendo controgli Infedeli), Balì Gran Croce diGiustizia (1784) e in fine GranMaestro (1798).Per un personaggio tanto importan-te e ragguardevole (ricordiamo cheun Gran Maestro dell’Ordine diMal ta è a tutti gli effetti un Capo diStato) i Marchesi Venuti non poteva-no che rivolgersi ad artisti di granderilievo come Angelica Kauffman(1740-1807), famosa pittrice di ge -nere e di ritratti oltre che incisore, eTommaso Piroli (1752 ca-1824),disegnatore ed incisore a bulino ce -

Studi legali “virtuali”:gli avvocati possono lavorare a distanza e i tribunali?

me un grande cortonese e ca mu -ciese perbene, sempre disponibilead una chiacchierata civica o fa mi -liare. E’ stato un piacere ed unonore averlo avuto come amico ecome attento e competente con -versatore di tanti argomenti civicie politici.

Ho ancora nel cuore unalunga e appassionata conversazio-ne sul treno per Roma di al cunianni fa quando ebbi la for tuna diviaggiargli accanto, mentre si

recava a Roma per una delicataoperazione chirurgica presso ilPoliclinico Gemelli.

Ciao, Ragionier Vittorio! Gra zieper essere stato sempre un amicodella porta accanto, una personafiera ed innamorata di Cortona edella sua montagna.

A Maria Grazia, ad Alessandra,Alessandro, Francesca, Francescoe a tutti i familiari le cristiane con -doglianze del nostro giornale.

Ivo Camerini

Conosciamo il nostro Museo

A cura di Eleonora Sandrelli

Incisione allegorica con sonetto dedicatorio a Giambattista Tommasi, Gran Maestro dell’Ordine di Malta

L’ultimo saluto di Camucia e dei cortonesi a Vittorio Accioli chiamato alla Casa del Padre il 16 dicembre 2020

Ciao, Ragioniere!

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L’ETRURIA N. 23 ATTUALITÀ 31 dicembre 2020

Repubblica, Sergio Matterella. È stato anche documentato l’inte-resse per la storia di Mineo,Rosadi e von Gablenz, da partedelle mas sime autorità tedesche(il Pre si dente della RepubblicaFederale, Frank-Walter Steinmeiere la Can celliera Angela Merkel) edel l’Am basciatore della Germaniain Italia, Viktor Elbling.Con decreto 3108 del 14 dicem-bre 2020, il direttore generaledella Direzione Generale Cinemadel Ministero dei Beni Culturali,ha pubblicato la graduatoria com -pleta dei progetti di scrittura sce -neggiature III sessione 2019.Con immensa emozione e altret-tanta gioia Santino Gallorini eAlberto Negrin hanno constatatoche il Progetto di scrittura di

Cataloghi - Libri - VolantiniPieghevoli - Etichette AdesiveVia dei Mori, 28/B - 52044 Camucia (AR)

Tel. e fax 0575.630600 - [email protected]

La Direzione Generale Ci -ne ma del Ministero deiBeni Culturali ha recente-mente deliberato un fi -nan ziamento per un pro -

getto di sceneggiatura di film TVdedicato agli Eroi della Chiassa:Gianni Mineo e Giuseppe Rosadi,le cui gesta nel 1944 hanno scon -giurato l’ennesima sanguinosastra ge nazista nel territorio are -tino.

Il progetto prevede otto parti da50 minuti l’una per quattro seratetelevisive. Si tratta di una coproduzione italo-

tedesca, con attori di madrelingua,e con riprese ad Arezzo, allaChiassa, ad Anghiari ed in altrelocalità sia italiane che tedesche,in modo da illustrare la vicendadel rapimento del Co lon nelloMaximilian von Gablenz, laimmediata rappresaglia tedesca,che portò alla cattura di centinaiadi ostaggi con la minaccia di unaloro fucilazione e l’azione di Gian -ni Mineo, coadiuvato da GiuseppeRosadi, che portò alla liberazionedel Colonnello e alla salvezza degliostaggi.La richiesta alla Direzione Ge ne -rale Cinema è stata presentatadallo storico aretino Santino Gal -lo rini e dal regista Alberto Negrinnell’ottobre 2019 per un progettodi scrittura di una sceneggiaturadal titolo “Vite in cambio”, come illibro di Gallorini, edito dalle Edi -zioni Effigi, da cui essa è tratta.Assieme alla richiesta c’eranoallegati la sinossi, il soggetto, tuttala documentazione ed i curricula,nonché la ricostruzione dellevicende che avevano portato allaconcessione di una Medaglia alValor Militare a Mineo ed a Rosadida parte del Presidente della

sceneggiatura del film tv “Vite incambio” è arrivato primo.La Commissione di esperti hadecretato un punteggio di 83 puntia “Vite in Cambio” e soltanto altridue progetti hanno superato ilpun teggio minimo di 70 punti,utile per accedere ai finanziamen-ti. E a testimonianza del buon lavorosvolto, il progetto aretino ha su -perato decine di altri elaboratipresentati da sceneggiatori famosi. Oltre alla soddisfazione per questoincredibile risultato è maturata laconsapevolezza che è stato fatto unimportante passo verso la realizza-zione del un film TV sugli Eroidella Chiassa e sul Colonnello vonGablenz.

Santino Gallorini

Già abbiamo ricordato il ruolodella famiglia legata al RistoranteTonino, dal fondatore Antonio, alfiglio Ivan Accordi e a sua moglieAdriana, grande scuola di ristora-zione da essi rappresentata afavore dell’immagine gastronomi-ca di Cortona, in Italia e nelmondo. In parallelo, a quella cucina digamma elevata e innovativa, segui-tava l’opera appetitosa delleTrattorie, prevalenti in via Darda -no, dov’erano curati piatti tipicidella tradizione, toccando vettegustose nella trippa, consumataspecie il sabato, giorno dimercato, da avventori golosi:campagnoli montagnini e cittadi-ni. Oggi, quella geografia culinariasarebbe da aggiornare, con lanascita di tante (troppe?) offerte:dal piatto pronto a pranzo, aproposte di media e più altaelaborazione. Un patrimonio Corto nese attrattivoper turisti forestieri, apprezzatoanche nel circondario Tosco -umbro. Inutile ricordare l’attualestallo economico, dovuto al virus,che speriamo non faccia troppimorti e feriti tra le imprese,sarebbe un impoverimento econo-mico grave per il territorio. La recente scomparsa di Vita -liano Marilli, mi ha fatto ricorda-re come, negli anni Settanta, laristorazione cortonese, e con essal’immagine turistica della Città,fosse in tanta crescita da indurreoperatori capaci, come Vitalianoe Signora, a spostarsi da Chian -ciano (affermato centro termale)a Cortona, nel Ristoran te La Log -getta. Di cui fu promotore PaoloPoccetti, eclettico im pren ditorecon interessi antiquari, altra eccel-lenza locale (allora), impostasinel l’annuale Mostra Antiquariadel Mobile Antico, tra le piùlongeve del settore.Vitaliano, elegante e gentile (dallamelodiosa parlata senese), el’infaticabile sua Signora (dietroun grand’uomo c’è sempre unagran donna), avevano dato allaLogget ta una precisa connotazio-ne, dall’arredo elegante, al menùdai gusti originali, variazioni nuovesul panorama dell’offerta cittadi-na. Mentre la Signora presidiava lacucina, Vitaliano serviva gli avven-tori in sala, suggerendo piatti eabbinamenti enologici, intratte-nendo flemmatico e ironico. E, a tavola, non mancaronooccasioni di approfondire lanostra reciproca conoscenza.Iniziata il giorno in cui i risultatielettorali dissero che potevoessere il prossimo sindaco dellaCittà. Da allora non ci siamo persidi vista. Per quanto mi dedicavo a incon-trare gli operatori turistici, acogliere suggerimenti, e sondarel’economia del settore che stavadiventando l’industria principale:nei bar, ristoranti, alberghi, ostellodella gioventù, agenzie immobilia-ri, agriturismi, e negozi. (Ricordo l’incontro col rappre-sentante dei commercianti, Giu -liano Molesini, per comunicarglila decisione del Comune di appli-care la norma che dava la facoltàai comuni turistici di aprire inegozi anche i giorni festivi, cherispose: “Ufficialmente, devo dirtiche noi siamo contrari!... ma iodomani apro”, era sabato, e ladelibera era efficace dall’indoma-

ni).Con Vitaliano condividevo anchesimpatie politiche di sinistra(allora, molti eravamo comunisti,ogni tanto mi domando: che fineci han fatto fare!?). Mi capitò anche chiedergli ilfavore di trovare lavoro a ungiovane, che sistemò cameriere aChianciano, per dirne la disponi-bilità nell’aiutare gli altri. Stesso altruismo di quandoraccolse l’invito a partecipare, daristoratore, alla “settimanaaretina a Wet tin gen”, ideata dalprof. Karl Huber (che ogni annoportava studenti a Cortona percorsi estivi) e patrocinata dallaProvincia di Arezzo. Si trattava d’un sacrificio, assentar-si dal suo ristorante, portandosidietro aiutanti, per un’intera setti-mana. In appoggio, aderì anche PaoloPoccetti (proprietario dellaLoggetta), esibendosi elegante inabito da chef di sala. Salito aWettingen - per vedere comestesse andando l’organizzazione –,scoprii il piacere di commensalisvizzeri per la ristorazione corto-nese. E una simpatia palpabilealeggiava intorno a Vitaliano ePaolo, stremati dalla fatica, mache non si sottraevano agliimpegni, compreso far giri divalzer con signore eleganti, aconclusione di serate brillanti. Mi piace testimoniare i bei ricordi,da veri gentiluomini, che lasciaro-no Vitaliano e Paolo. Vitaliano e famiglia, imprenditoricoraggiosi e operativi, avviaronopure l’Hotel Sabrina in via Roma,restaurando un immobile, earredandolo con mobili in vecchiostile, col solito gusto elegante dicui erano capaci. Immagino che fu per loro undiscreto impegno economico. La fortuna di Cortona, a queitempi, era una sorta di emulazio-ne a restaurare vecchi immobili,senza stravolgerne i caratteri,adattandoli a nuove funzioni.Come fece il Comune all’ostellodella gioventù, alle case popolaridi via Benedetti e via Roma, e alcentro convegni Sant’A gostino,modelli seguiti da cit tadini eimprenditori come Paolo Alunno,affrontando il progetto di trasfor-mare il gigantesco palazzo Bour -bon di Petrella nel l’Albergo SanMichele. Ma l’inventiva di Vitaliano efamiglia non era finita. (Nonimporta sapere i motivi dei cambidi attività, bensì la periziadimostrata nell’una e nell’altra, ela volontà di affrontare nuovirischi d’impresa). Per ultimo, aprirono il laboratoriodi Pasta fresca in via Dardano.Dove vedevi la Signora Marilliprodurre grandi quantità e varietàdi pasta fresca, e salse da abbinar-ci. Il cerchio era completo. Vitalianoe Signora avevano offerto a Corto -na esempi eccellenti nel destreg-giarsi a tutto tondo nel sistemarecettivo turistico. Il ristorante La Loggetta, l’HotelSabrina, e, non meno importanteper qualità, la Pasta fresca.Gli ultimi saluti con Vitaliano -acciaccato da problemi di salute,ma non abbattuto nello spiritorealistico suo solito - ce liscambiammo, per caso, in un bardi Camucia. Era l’addio a un uomo che avevostimato.

[email protected]

Ricordiamo Evaristo Baracchi

Gente di Cortona

di Ferrucio Fabilli

Vitaliano Marilli, espertoin recezione turistica di qualità

Il progetto di sceneggiatura sul film dedicato agli “Eroi della Chiassa” è arrivato primo nella selezione della Direzione generale Cinema

In Valdichiana, all’ospedaleSan ta Margherita, abbiamoun Ronaldo che segna reti erigori contro il Covid-19, ma,come al solito, i grandi gior -

nali non ne parlano. Ce lo presen-ta però Il Mensile della Valdi -chiana, numero 33, uscito in que -sti primi giorni di dicembre.

Si tratta del primario di Me di -cina del nostro ospedale di Fratta ,dottor Rino Migliacci, che tutti noicon i capelli bianchi ricordiamo,nei suoi anni di studente liceale eduniversitario, come il giovane,forte e decisivo goleador del miti -co Cortona-Camucia .

Oggi, come ci spiega in unlungo e approfondito articolo IlMensile della Valdichiana, Rino èil regista della riconversione, inparte, del suo apprezzato repartodi Medicina Generale in Centroaretino specializzato in cure inter-medie anticovid.

“Ci siamo messi tutti a dispo-sizione, in questo momento cosìgrave di pandemia, per curaretutti”, ci dice il dottor Migliacci,che viene intervistato dal collegagiornalista, assieme al coordinato-re degli infermieri Luciano Peru -gini e alla sua Caposala Tina Frolo.

Cureremo tutti e “possiamoandare avanti fino a quando ce nesarà bisogno”, dice Rino, aggiun-gendo: “abbiamo preso in caricovolentieri, in scienza e coscienzacome fanno tutti i medici, anchepazienti Covid-19. Per coloro chenon ce la fanno si tratta di personemalate che assommano al corona-

virus anche altre patologie com -plesse e che quindi si trovano ri -co verati per assumere terapie pal -liative..lottiamo per tenerli con noiun giorno di più … La mag gio -ranza dei nostri malati però guari-scono e attendono il decorso dellamalattia senza bisogno di partico-lari trattamenti.. Quello che pur -troppo ci fa stare male è la solitu-dine di queste persone. Il no stroreparto era un luogo sa ni tario

aperto e qui da noi i familiarihanno sempre avuto la possibilitàdi stare vicini ai loro cari. Adesso,con il Covid, i malati se ne stannosoli e coloro che se ne vanno, pur -troppo, lo fanno in solitudine. Noiperò offriamo a tutti la possibilitàdi fare videochiamate ai proprifamiliari e anche questo lo ritenia-mo fondamentale anche se ci im -pegna quasi al cinquanta percento della nostra attività”.

Insomma, il nostro piccoloospedale Santa Margherita , che introppi politici hanno bistrattato inquesti ultimi anni e che, di tanto intanto, addirittura lavorano perchiuderlo, sta dando un grandecontributo alla questione sanitariadella pandemia Covid.

Un contributo che porta tantinomi di una grande squadra ca pi -tanata e trascinata al goal dal sem -pre giovane centravanti del Cor to -na-Camucia dei tempi d’oro.

I nomi appunto che vanno daidottori Rino Migliacci ed AmosSal vicchi e dagli infermieri Lu cia -no Perugini e Tina Frolo a tuttiquelli che lavorano con grandeimpegno, sforzo ed abnegazionepersonale al reparto di medicinagenerale della Fratta, Oss compre-si, che non conosciamo, ma che cisono (anche se quasi invisibilidietro i loro scafandri anticorona-virus-sars) e che sono semprepronti a correre, a gettare il cuoreoltre l’ostacolo, a fare di tutto perstrappare una persona, un nostrofratello ammalato, alla morte.

Un grazie di cuore de L’Etruria

tutta a Rino e a tutta la sua squa -dra per questo lavoro straordina-rio fatto “per arginare questa pan -demia”, causata da un virus sco -no sciuto e terribile, che sta mo di -ficando le nostre vite e la nostrasocietà locale e nazionale. Nellafoto di corredo, pubblicata dalMensile della Valdichiana, il dottorRino Migliacci, al centro, tra Lu -ciano Perugini e Tina Frolo.

Ivo Camerini

Rino Migliacci centroavanti anticovidAll’ospedale Santa Margherita di Cortona il reparto di medicina è ormai

un Centro aretino specializzato di cure intermedie contro il coronavirus-sars

A destra Santino Gallorini con Alberto Negrin alla Direzione GeneraleCinema

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L’ETRURIA N. 23 MOMENTI DI RIFLESSIONE 31 dicembre 2020

ni, dove si riuniscono gli Arcieridella Civetta, un presepe compo-sto da sagome ad altezza d’uo -mo, risalente a qualche decen-nio fa.

Dopo tale ritrovamento, èstata subito messa in moto lacatena umana di appartenential Consiglio dei Terzieri, percercare di ricreare le sacre scenein un luogo adatto: il Presepio èattualmente esposto nel cortiledella Chiesa di San Domenico.

Nei prossimi giorni arrive-ranno alcune sorprese nei socialnetwork: quindi vi invitiamo aseguire il Gruppo Storico dellaCit tà di Cortona sui canali uf fi -ciali di Instagram e di Facebook.

In attesa di rivederci prestoin Piazza con le nostre musichee i nostri colori, tutto il GruppoSto rico vi augura un SerenoNatale e un Felice 2021!

Chiara Camerini

In questo particolare anno,in cui sono cambiate le no -stre priorità, il Gruppo Sto -rico cerca di man tenersivi vo nel rispetto delle nor -

me anti-COVID-19 .A seguito della pandemia da

SARS-CoV2, il Natale sarà moltodi verso non solo all’interno delleno stre famiglie, ma anche negliam bienti pubblici: in particola-re per noi del Gruppo Storiconon so no previsti nessuna tom -

Riflessioni di padre Samuele Duranti

I cieli della fede

Lettera a Gesù Bambinobola di Na tale, nessuna cenario nale, nessuno scambio di au -gurio ordinario.

Il Gruppo Storico si è privatodi ciò che lo rende vivo, nelrispetto delle tante vittime, checi sono state e che purtroppocontinuano ad esserci anche inquesta seconda ondata.

In at tesa di tempi migliori,che possano permettere il re -cupero delle nostre attività qualilo sbandierare accompagnatidal rullo dei tamburi e dal suo -no delle chiarine, manteniamovivo il ricordo dei bei momentipas sati insieme e l’atmosfera

Il contributo del gruppo Storico della Città di Cortona al Natale 2020natalizia con l’allestimento delPresepio.

Infatti il Rione San Vincenzo

ha riproposto come da tradizio-ne il Presepe Natalizio presso lastorica sede in Via Guelfa graziesoprattutto all’impegno dei fra -telli Giusti, storici rionali.

Dall’altra parte è poi riemer-so recentemente nella sede delConsiglio dei Terzieri di Via Ghi -

Da sempre al Calcinaio diCortona si distribuisco-no viveri alimentari, mada oltre due mesi il par -ro co don Ottorino Co si -

mi, coadiuvato da Carla Rossi e daaltri volontari, distribuisce ognigiorno “pane quotidiano” ai tantibisognosi, sia italiani sia stranieri.

Lo fa molto volentieri soprat-tutto la sera dopo la Santa Messapomeridiana, perché -mi dice-“da sempre ho visto la celebrazio-ne eucaristica come il momentoalto della vita della mia comunità,che oggi si è molto allargata ai tan -ti che la pandemia ha spinto versola fame ed i bisogni elementari. Dasem pre sono saliti qui al nostroSan tuario tanti fratelli e tante so -rel le che hanno trovato accoglien-za ed un pezzo di pane.

Da quando poi è esploso il Co -vid-19 vengono qui anche tanticor tonesi che si sono ritrovati im -provvisamente nel bisogno e io misono messo a disposizione perridistribuire loro i tanti generi diprima necessità che la Carità ci fapervenire. Sono generi alimentaridi prima scelta e a lunga conserva-zione. Tutti, italiani e stranieri,pos sono venire a prenderne per illoro fabbisogno familiare settima-nale, anche in maniera riservata esingola, basta che mi portino il lo -ro ISEE.

Io, la Carla ed altri volontarite niamo aperta la Chiesa tutte lemat tine e tutti i pomeriggi. Al po -

Segnaliamo molto volentieriun piccolo, spartano Pre -se pe realizzato dalla corto-nese Giovanna Rossi Bian -chi e dai suoi amici all’in-

terno delle “antiche pescaie” diPor ta Colonia in Cortona. Unainiziativa quella di Giovanna e deisuoi friends che ha il duplice si -gnificato di amore al Natale cristia-no e di voler sensibilizzare alcunicittadini cortonesi, per la precisio-ne quelli di "PORTA COLONIA",

per la valorizzazione di luoghicaratteristici della nostra città,come le antiche vasche d’acqua inpietra incastonate nelle muraetrusche.

Subito fuori Porta Colonia, an -dando verso il Torreone, dove ciso no le "antiche pescaie", un luo -go suggestivo ma abbandonato aldegrado, in questi giorni di Natalevi è stato realizzato un piccolo pre -sepe, che resterà aperto per tuttogennaio e che merita una sosta eduna visita non solo dei cortonesi,ma anche di chi si reca nell’anticacittà toscana.

Il Presepe è volutamente so -brio e austero e vuole richiamare

alla essenzialità dell'evento religio-so in un luogo che ha visto a suotempo il lavoro quotidiano fatico-so, ma sereno, delle donne corto-nesi, dai lontani secoli medioevalifin tutto il decennio 1960.

L’iniziativa di Giovanna e deisuoi amici va avanti da alcuni annie viene realizzata anche con loscopo di riconquistare al quotidia-no cittadino contemporaneo que -sto spazio di vita della nostra sto -ria cortonese.

E allora chi passa o entra inCortona, durante questo iniziod’an no nuovo 2021, faccia unabreve sosta davanti a questo singo-lare presepe, non solo per diregrazie a Giovanna e ai suoi amiciper il suo impegno e la sua capa -cità di mandare un bel messaggioreligioso e cristiano anche in que -sti giorni di pandemia Covid, masoprattutto per chiedere al go -verno locale di salvaguardare edare visibilità turistica ad un mo -numento storico del grande, masconosciuto lavoro femminile cor -tonese ed italiano del tempo pas -sato.

Ivo Camerini

me riggio alle sedici c’è anche laSan ta Messa che viene celebratapro prio con un lato del Santuarioormai adibito a piccolo, grandedi scount gratuito ed io sono dav -ve ro lieto di aver sconfitto le co -sid dette “messe secche”. Con di -videre il pane con coloro che nehanno bisogno, come ci ricordaPapa Francesco, è il primo deipre cetti evangelici e quest’annoan che nel nostro Presepe parroc-chiale Gesù Bambino nascerà trapacchi di riso, di pasta e scatola-me a lunga conservazione”.

Nella foto di corredo Don Ot -to rino Cosimi, dopo la Messa po -meridiana del 16 dicembre, men -tre si appresta a distribuire i viverialimentari e mi parla della suascelta pastorale di andare oltre le“messe secche”. Davvero un bel -l’esempio sa cerdotale che fa riflet-tere tutti noi, che, per grazia diDio, conosciamo la fame, il biso -gno solo come lontano ricordodella nostra infanzia. Una bellatestimonianza reli giosa e cristianache siamo certi farà riflettereanche tutti coloro che non hannomai conosciuto la fame, il bisognoo che oggi vivono ancora nellabambagia del superfluo e nelcalduccio delle proprie case,mentre fuori infuria la tem pestadella pandemia, il freddo do -loroso delle tante malattie e mor tiprovocate dalla seconda on datadel coronavirus-sars.

Ivo C.

Caro Gesù Bambino,tu sei venuto fra noi,nella povertà e nella semplicità,nell’umanità e nel nascondimento;ti sei mostrato fragile e debole,piccolo e inerme,indifeso e sprovveduto;ci hai portato la fede, la speranza,l’innocenza, la mitezza,la bontà, la pace, il perdono,la luce, la verità, la vita;ci hai additato come cose bellissimele umili realtà di ogni giorno:la casa, la famiglia, l’amore,gli effetti, la maternità, la paternità,il dovere, il sacrificio, il lavoro, la festa.Ma, caro Gesù Bambino,lascia che te lo dica francamente:hai sbagliato tutto, proprio tutto!Evidentemente non ci conosci!Noi non sappiamo che farcenedi un Dio disarmato e debole,povero e umile, piccolo e inerme;noi forti, sicuri, autosufficientinon abbiamo bisogno di queste coseche ci hai portate.A noi non piacciono né la povertà,né l’umiltà, né l’innocenza, né la purezza, né la riconciliazione,né il perdono e tantomeno il silenzioe il nascondimento;a noi non piacciono più di tantoneanche la casae la famiglia, nidi d’amore,focolari d’amore;su ben altre basi abbiamo costruitola nostra società, la nostra storia,la nostra vita; su ben altri pilastri:sulla ricerca del benesseree dello svago,sull’ambizione e l’orgoglio,sull’avidità e l’arrivismo,sulla prepotenza e l’egoismo;queste, sì, che son basiben solide, basiche danno sicurezza e felicitàa noi arteficidi scoperte scientifichee di progresso tecnologico,a noi, ormai autosufficienti,dominatori della terrae del nostro destino...Senonché, accendendola televisione o leggendole cronache dei giornalivediamo ogni giorno pagineinsanguinate di violenze,di delitti e di guerre;ogni giorno siamo costrettia constatare che questa nostrasedicente civiltànon ci rende più tranquilli e sereni,contenti e felici, soddisfatti e appagati:l’economia scricchiola, la violenza aumenta,la corruzione dilaga;tanti nostri fratellisono nella disperazione e nella fame,ed anche noi ci ritroviamodisorientati, spesso sfiduciati e soli,schiacciati da problemi più grandi di noi;

e allora se vogliamo essere onesti,dobbiamo riconoscere che no,non hai sbagliato tu!Siamo noi che sbagliamo tutto!Tu hai ragione, eterna ragione!E se vogliamo edificare una societàe una storia degne dell’uomodobbiamo convincerci che vannocostruiti sulla verità e il rispetto,sulla fratellanza e il perdono,sull’onestà e il lavoro,sulla famiglia e la vita,sulla solidarietà e la giustizia,sulla bontà e il sacrificio,sulla riconciliazione e la pace,sulla gioia e il dono di sé...E così, per forza di cose,ancora una voltasiamo ributtati a te,siamo necessitati a misurarci con il tuo Natale:con la grotta, la paglia, la mangiatoia;e ascoltare e fare nostro il cantodegli angeli:“Gloria a Dio e pace sulla terraagli uomini che Dio ama”!E fare come i pastori e veniread incontrarti:come Giuseppe e Maria,in ginocchio davanti a te!A te, Bambino, fragile, debole disarmato, indifeso.E siamo necessitati a riprenderetutto quello che sbrigativamenteabbiamo abbandonato,tutto quello che ci hai portato,perché così, soltanto così,potremo costruire un mondopiù bello, più giusto, più buono,un mondo pacifico, fraterno, umano: cristiano!E questo ora è possibileperché ora tu sei con noi!Ormai tu sei compromessocon la nostra storia e sei dentro;sei uno di noi, solidale con noi.Tu sei capace di cambiarci,di liberarci, di rinnovare il mondo.Solo che lo vogliamo anche noi,peché tu vuoi servirti di noi.Caro Gesù Bambino,abbiamo infinito bisogno di te;aiutaci a rompere il cerchio del ma leperché il peccato muoia in noi;aiutaci a spezzare il pane del perdonoper seminare la speranza e la gioia,ricordaci la verità di ogni tua parolae donaci di amare le coseche tu hai amate.Fa’ che crediamo che la vendettasi vince solo col perdono,l’odio si vince solo con l’amore,la guerra si vince solo con la pace.Ascoltaci, Dio della vita,Dio della gioia, Dio dell’amore.Caro Gesù Bambino,per te non c’era posto;auguri di trovare postonel nostro cuore, nella nostra vita.Vieni a nascere dentro di noi,e sarà per noi vero Natale.

Nelle “antiche pescaie” di Porta Colonia a Cortonaun piccolo, spartano Presepe che merita sosta e visita

Il Presepe di giovanna & friends

Oltre le “messe secche”, per una Chiesa del “pane quotidiano”

Grazie padre Samuele DurantiPer tanti decenni la rubrica religiosa è stata curata dal nostro caro padreTeobaldo delle Celle di Cortona. Essendo in età avanzata ci ha lasciato maci ha proposto per continuare a curare la stessa rubrica il suo confratellopadre Samuele Duranti che per vari anni è stato puntuale e carico dimomenti di riflessione.Come sempre succede purtroppo ogni inizio ha una fine e così padreSamuele ci ha comunicato che con il numero 23 del 31 dicembre 2020avrebbe cessato la sua collaborazione.Ci ha ringraziato per questo rapporto che è diventato di amicizia.Non possiamo non essergli grati per quanto ha fatto e continuare a starecon lui inviandogli sempre il nostro giornale. Con il primo dell’anno larubrica sarà curata da padre Costanzo Paracchini.

Anche a Cortona i sacerdoti aprono le chiese ai poveri che hanno fame. Il caso del Santuario del Calcinaio dove Don Ottorino Cosimi da oltre due mesi ognigiorno prepara e distribuisce viveri a chi ne ha bisogno, sia italiani sia stranieri

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L’ETRURIA N. 23 ATTUALITÀ POLITICHE 31 dicembre 2020

Considerato che il Comune di Cor -tona ha ricevuto ad oggi oltre 1mi lione e seicentomila euro dalGoverno come risorse per minorintroiti e maggiori spese dovutiall’emergenza Corona Virus.Visto che è notizia di questi giornil’arrivo di ulteriori 139.000 €sem pre dal Governo centrale alComune di Cortona per solidarietàalimentare. Considerata l’assegnazione da par -te del Ministero di ulteriori342.267 euro dell’ultima tranchedi ristoro ai comuni per impostadi soggiorno, Cosap e Imu im mo -bili turistici presuntivamente nonriscossa dai comuni.Visto il cospicuo ritardo e le enor -mi difficoltà con cui l’Am mini -strazione ha portato avanti analo-ghi progetti in precedenza rispettoai pacchi alimentari e al contribu-to di 100.000 € alle imprese an -cora ad oggi neppure liquidato.Visto che il 01 Dicembre 2020sca deva la rata unica della Tari eanche in questo caso non si è pro -ceduto neppure al rinvio dellascadenza dopo non aver ridottoper nulla la tassazione nel 2020nonostante l’emergenza covid.Ricordato che anche nella primafase nonostante i ripetuti appelli ele risorse assegnate dal governonon si è proceduto a riduzioni del -l’IMU per i proprietari degli im -mobili dove operano attività eco -nomiche in crisi per l’emergenzae favorire cosi la riduzione degliaf fitti Dato atto che anche per la ripresaeconomica delle attività del territo-rio non si è proceduto a nessuntipo di incentivo per far si che gliacquisti avvengano nei negozi delterritorio anche tramite piattafor-me on line o buoni sconti comefatto da Comuni a noi vicini.CHIEDE di sapere:- se le risorse in arrivo per laso lidarietà alimentare verrannoutilizzate di nuovo in gran parteper i pacchi alimentari o come

sarebbe più opportuno per i buo -ni spesa.- se è intenzione del l’Am mi -nistrazione visto il non soddisfaci-mento della richiesta complessivadei buoni spesa nella primatranche aggiungere risorse inproprio per garantire la richiestatotale degli aventi diritti.- Se sono stati spesi tutti i prece-denti fondi e con quali modalità didettaglio.- se anche in questo caso si im -piegheranno mesi per utilizzare lerisorse del Governo invece di de -stinarle immediatamente ai cittadi-ni che ne hanno bisogno.- perché non si è proceduto conil rinvio della scadenza della rataunica del 1 dicembre della Tariviste le difficoltà e la chiusura dimolte imprese in questo periododovuto all’emergenza Covid 19.- se è intenzione operare deller iduzioni sull’Imu per gli immobiliutilizzati dalle attività in crisi e co -nomica per l’emergenza Covid alfine di ridurre gli affitti per lestesse attività- se è intenzione nel bilancio2021 inserire ulteriori risorse perle aziende del territorio oltre ai100.000 € ancora ad oggi nonliquidati e comunque formulareper la ripartenza economica deiprogetti seri, condivisi e congruialle esigenze di un Comune im -portante come quello di Cortona.- se è intenzione introdurrenuo ve agevolazioni in materia diCosap, pubblicità data la volontàdi internalizzare tale servizio daparte dell’Amministrazione- come mai non si è proceduto,co me avviene in altri Comuni, aincentivare gli acquisti natalizi neinegozi del territorio attraversopiattaforme on line e buoni acqui-sto e si è rimasti di nuovo com -pletamente assenti davanti a taleproblematica.

Il Capogruppo PDInsieme per Cortona Andrea Bernardini

MARMI - ARTICOLI RELIGIOSI

Terontola di Cortona (Ar)Tel. 0575/67.386Cell. 335/81.95.541www.menchetti.com

Comunicati istituzionali a pagamento

Cortona, il 2021 l’anno dei cantieri e delle frazioni

Le iniziative utili di Rossi e Spensierati Utilizzo risorse del Governo e ripartenza economica

Servizi sociali erogati

E’ Natale

Ampliamento della rete del me ta -no, misure per la sicurezza strada-le ma anche per il tessuto associa-tivo locale. Ecco cosa porterà il2021 alle frazioni del territorio neiprogetti dell'amministrazione co -mu nale di Cortona. La parte piùimportante delle risorse è quellache riguarda l'ampliamento dellarete del metano. Si tratta di un pia -no di investimenti di circa 5 mi -lioni di euro che sarà completatofra il 2024 e il 2026. Tuttavia, iprimi cantieri partiranno nel 2021:il primo lotto riguarderà il paese diPietraia, per il quale è previsto uninvestimento di 850.000 euro; se -guirà la metanizzazione di Centoiaper un importo complessivo di1.107.000 euro. L’ultima fase deila vori riguarderà, in ordine ditempo, l’abitato della Fratticciola(593.000 euro), quello di Pergo(1.900.000 euro), San Pietro aCegliolo (547.000 euro) e Ossaia(300.000 euro).A portare avanti questi cantierisarà Centria, società del gruppoEstra, la grande multiutility che, insintonia con l'amministrazione co -munale, ha deciso di investire ri -sorse significative per portare ilservizio di metanizzazione anchenelle frazioni.Pietraia sarà la prima frazione in -teressata e proprio in questi giorninel paese cortonese sono stati con -segnati i lavori che riguarderannol'intersezione fra la strada provin-ciale numero 33 che con duce alleCapezzine, con la strada comunaledel Ferretto e la strada comunaledel Mulinaccio. In questo incrocio verrà installatoun semaforo di ultima generazioneche garantirà diversi tipi di flussi,ma un altro beneficio per la circo-lazione riguarderà la limitazionedella velocità nel paese e agevole-ranno lo smistamento del traffico.Il risultato sarà quello di un mi -glio ramento della sicurezza strada-le sulla sp 33 di Riccio-Barullo cheattraversa la frazione della Pietraia,fino all'intersezione con la sp Lau -retana in Loc. Capezzine.Si tratta di una percorrenza in te -ressata anche da traffico pesante,a gricolo in collegamento conun’ar teria importante tra l’uscitaPie traia del raccordo Perugia-Bet -

tolle con le frazioni della Pietraia,il Ferretto e San Lorenzo. Comeogni incrocio all'interno di un cen -tro abitato, stiamo parlando di uncon testo critico sul fronte della si -curezza stradale, per questa ra gio -ne l'amministrazione comunale diCortona ha dato priorità stanzian-do la somma di 51mila euro.«Quella della sicurezza stradale èuna priorità per la nostra ammini-strazione - dichiara il sindaco diCortona, Luciano Meoni - abbiamoun vasto reticolo di strade e di ver -se criticità da fronteggiare, proce-diamo per step. Annuncio già daadesso che grazie agli avanzi diamministrazione è in cantiereun'al tra lista di interventi che sa -ranno dettagliati nei prossimi gior -ni».Servizi pubblici per i cittadini dellefrazioni, ma anche investimenti perl'aggregazione sociale. In arrivo cisono nuovi investimenti per Mer -catale, qui il Comune di Cortonaau menta gli investimenti. Dopo lostanziamento per la nuova salapolivalente, adesso a dare un ul -teriore contributo all'amministra-zione comunale c'è la graduatoriaGal che per questo progetto pre -vede un finanziamento di 150 milaeuro. Il risultato sarà che le risorsegià precedentemente previste perMercatale, verranno impiegate peraltre opere sempre per quel terri-torio, si tratterà quindi di un raf -forzamento degli investimenti ri -spetto a quanto già stanziato, oltrealla sala polivalente si potrannofare ulteriori interventi.«Così aumentiamo il nostro im -pegno per un luogo che ha oggetti-vamente bisogno di novità - spiegail sindaco Luciano Meoni - confer-miamo i lavori per la nuova salapolivalente e prevediamo investi-menti per la riqualificazione delcentro abitato e di strutture sporti-ve della frazione».Cortona è finita al terzo posto nellagraduatoria provinciale del Galcon il progetto per la nuova salapolivalente che nascerà al centrodel paese di Mercatale. L'importocomplessivo dell'opera è di quasi215 mila euro ed era già previsto abilancio, adesso grazie al finanzia-mento si liberano nuove risorseper altri investimenti.

Il settore del commercioe quello dei trasporti sono legati adoppio filo e adottare misure cheli favoriscano o che li potenzino,significa gettare le basi per farsitrovare pronti in vista della prossi-ma ripartenza post Covid.In questa ottica bene si inserisco-no le iniziative degli AssessoriPaolo Rossi e Silvia Spensierati delComune di Cortona.La decisione dell’Assessore alleattività produttive Rossi di proro-gare la scadenza per gli adegua-menti previsti dal regolamentocomunale in materia di suolopubblico, e concedere anche peril 2021 il 25% in più di utilizzodello stesso per quelle attività chene possono beneficiare, significasupportare in parte, gli sforzi chele nostre attività commercialistanno facendo per rimanere inpiedi, dopo una crisi di proporzio-ni mondiali che ci ha colto tuttiimpreparati, ed i cui effetti nonsiamo in grado di prevedere perquanto ancora si faranno sentire.La richiesta inviata dall’Assessoreai trasporti Spensierati a quelloregionale Baccelli per aumentarele fermate di due treni regionaliper Firenze, faciliterà la mobilità

non solo dei nostri pendolari, maanche di chi vorrà venire a visitarela nostra città portando beneficioalle attività produttive del territo-rio. Altrettanto importante il risul-tato ottenuto sollecitando la Re -gione affinché Rfi procedesse aduna prima manutenzione ordina-ria di parte della stazione di Ca -mucia, che versava in condizioniin decorose per una città comeCor tona. Questi interventi sono si gnificativiperché la nostra stazione costitui-sce il primo biglietto da vi sita cheviene offerto agli occhi dei visitato-ri che arrivano nel no stro Co -mune, e presentare una sta zioneben tenuta e dotata di tutti glistrumenti di sicurezza e mo bi litàdei viaggiatori, va a tutto van taggiodell’indotto turistico ed eco no -mico locale.Ci sono ancora molte misure daprendere e molte strategie da at -tuare su molti settori ancora infor te crisi e dove saremo chiamatia porre in essere una pianificazio-ne di medio e lungo periodo, ma ilun ghi viaggi iniziano con piccolipas si e le misure dei nostri As -sessori vanno nella direzione giu -sta.

Sostenere il settore del “destination wedding”

Dopo l’ultima seduta del ConsiglioComunale di Cortona ci sono statedelle prese di posizione, da partedelle forze politiche, sui servizisociali erogati. Fermo restando ildiritto delle minoranze di criticaree delle maggioranze di difenderel’operato delle amministrazioni,nes suno può dimenticare la deli -catezza della materia di cui si par -la; per cui ogni affermazione po -trebbe avere delle conseguenze d -rette e non piacevoli sul lavoroquo tidiano degli operatori e delleoperatrici, a diretto contatto congli utenti.Gli impiegati e le impiegate del -l’Ufficio dei Servizi Sociali del Co -mune di Cortona hanno svolto estanno svolgendo un lavoro straor-dinario, come straordinari sono item pi che stiamo vivendo: le pro -blematiche legate al covid 19 e lerelative “complicanze” sul pianoeconomico, hanno proiettato suinostri uffici situazioni mai visteprima, costringendoli a rivedere e

a ripensare tutti gli approcci e leprocedure usati fino a quel mo -mento. Il naturale ricambio do -vuto al pensionamento di figurechiave, coinciso con il cambiodel l’Amministrazione Comunale,ha costretto gli impiegati e leimpiegate, ad un impegno partico-lare per dare continuità ai servizierogati, riuscendoci, a nostroavviso, in maniera encomiabile.Con la nomina del nuovo dirigentee dei funzionari da parte del -l’Amministrazione si è completatoil processo, costituendo un’ottimasqua dra, con il giusto mix di per -sone giovani e di persone esperteche potranno assicurare un lungoperiodo di efficienza ai Servizi So -ciali ed Assistenziali del Comunedi Cortona.

Gruppo di Forza Italia Berlusconi per Cortona Il Consigliere Comunale

Alberto Milani

Il fuoco nel caminetto da' calore dentro al petto!Scoppiettii e scintille mandan cuori a mille a mille!!Allontanan la bufera

che imperversa nella sera!!!Al calduccio potrem staremare estate a sognare!!

Azelio Cantini

della poesia

L'Angeloera arrivato in quel momentoaffacciato sull'Universosembrava un'astronave d'argentoi suoi occhi severi sprigionavanoluce turchese e di rubinogli uccelli se ne accorsero e volarono dritti in un puntoaspettando l'eventoL'Angelo a un tratto discese dal cielo

Caminetto acceso

Annunciazione... (una missione da compiere)

per annunziare a Maria il grandeMisteroche si sarebbe compiuto in Lei poi con volo sicuro si innalzòfino a diventare un punto luminoso...ne era valsa la pena

fare questo viaggio Astrale visto che la cosa più importante

sarebbe statoGESU’....

Jole Crivelli

L’esempio penalizzante penalizzata dalle restrizioni imposte dal Covid

Al calar della sera come d’incanto si accendono le luci...

"Fra gli svariati comparti che la pandemia ha fortemente penalizzato-affermaMarco Casucci, Consigliere regionale della Lega-vi è sicuramente quellorelativo al "destination wedding", ovvero tutta la macchina organizzativa chesi muove quando una coppia di stranieri decide di sposarsi in Italia.""Ovviamente-prosegue il Consigliere-la pandemia ha bloccato questo tipo dieventi e tutti coloro che partecipavano alla realizzazione della cerimonianuziale, stanno subendo, purtroppo, perdite economiche rilevanti." "Uno deiluoghi sicuramente più richiesti-precisa il Consigliere-è la splendida Cortona,dove, dati alla mano, nel 2019 si sono celebrati, complessivamente, oltre 160riti fra civili e religiosi, mentre, al novembre scorso, se ne contano solamenteuna trentina.” "Il wedding-sottolinea il rappresentante della Lega-favorisce,inoltre, anche il turismo, visto che gli sposi ed i loro invitati, molto spesso,poi, si fermano alcuni giorni per godere delle bellezze artistiche locali, di cuila stessa località cortonese abbonda." "Come detto-insiste il Consigliere-lapredetta località aretina era tra le mete preferite in Toscana ed albergatori,ristoratori, fotografi, e fioristi ci hanno, più volte, espresso la loro capibilepreoccupazione per l'azzeramento del fatturato, derivante dall’assenza diquesta tipologia di eventi." "Per cercare di sostenere adeguatamente questosettore della nostra economia-rileva Casucci-abbiamo quindi predispostouna mozione, oggi approvata, in cui invitiamo la Giunta ad evidenziare alGoverno nazionale le palesi difficoltà di un importante comparto che dovrà,pertanto, essere adeguatamente sostenuto economicamente, facendolorientrare nel programma dei ristori, stante il completo stop dell'attivitàlavorativa." "Alla Regione, invece-conclude Marco Casucci-chiedo di valutarela possibilità di prevedere la possibilità di una distribuzione di appositicontributi a fondo perduto.”

Gruppo Lega - Ufficio stampaMaurizio Filippini

I bambini attoniti e silenzio-si…. Guardano dai vetri delleloro finestre con occhi tristi:pensano ai loro nonni soli.La pandemia che ha colpito ilmondo è una maledetta malat-tia infettiva, un mostro invisibi-le che ha stravolto le nostreesistenze provocando sofferen-za, dolore e morte dappertutto.E’ stata capace di chiuderci incasa (i più fortunati) comenessuno aveva mai fatto.Carissime e carissimi cittadini,mai come quest’anno le festivitànatalizie giungono al termine diun periodo di forti preoccupa-zioni e incertezze. A volte cichiediamo quale sia il significa-to reali degli auguri che ciscambiamo. Ci diciamo auguriperché speriamo che qualcosamigliori, che sia più bello, piùpieno di significato per tutti noi.E allora AUGURISSIMI di BUONNATALE e FELICE ANNO NUOVOcarissime e carissimi Cortonesi.

Ci sono due cose che neanche ilCoronavirus può toglierci:l’AMORE e la SPERANZA. La luce èil simbolo di questi sentimenti,teniamola sempre accesa neinostri cuori.“Siate sempre delle donne e degliuomini in piedi, padroni deivostri pensieri. Fate che la vostravita sia illuminata dalla luce diuna grande e nobile idea: laLIBERTA’” (Sandro PERTINI).La luce è NATALE… auguriamoa tutti di trascorrere questobreve periodo in pace, con unaforte attenzione al bisogno deglialtri meno fortunati di noi.Siamo purtroppo un piccolopartito, senza potere, ma congrandi valori e finchè ci fareteesistere con il vostro sostegno, visaremo sempre vicini alimen-tando la luce non solo dell’amo-re e della speranza, ma anchedella fraternità, solidarietà,onestà e lealtà.

Segreteria PSI Cortonese

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L’ETRURIA N. 23 SPORT 31 dicembre 2020

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I l nuovo anno a Cortona siaprirà anche con l’inaugura-zione del Ristorante “Al toc -co”, in via Benedetti 24, indata 7 Gennaio, quale auspi-

cio di ripresa delle attività com -merciali.

Il ristorante vedrà l’unione im -prenditoriale del titolare, MircoBruni, da anni nella ristorazionecortonese, e di un cuoco cortone-se, Mattia Santiccioli, che ha la -vorato per ben 7 anni nelle cucinelondinesi, tornato appositamentein Italia per unirsi a questo nuovo

progetto: una cucina basata sullamodernità, ma rivisitata rispettan-do i sapori della tradizione to sca -na.

Il nome del ristorante nasceproprio dalla volontà di ricollegar-si alla tradizione delle nostre zone:“si mangia al tocco”.

Per i nostri nonni “il tocco”scandiva in due parti la giornata.Questa espressione indicava l’uni -co e ben riconoscibile suono dellacampana durante le ore diurne.Un rintocco o “ tocco” della cam -pana ricordava infatti l’orario delpranzo: le ore 13.

I lavoratori nei campi sapeva-no che quel suono significava ilrientro presso le proprie case arifocillarsi dopo una mattinata diduro lavoro fisico, per poi ritorna-re con nuove energie a terminarele attività lavorative fino a sera.

Tuttavia il tocco vuole far rife -rimento anche ad un senso di ori -ginalità ed eleganza, che i piattipresentati ai tavoli vorranno dimo -strare.

Con l’augurio che questa nuo -va attività sia da stimolo per tantialtri giovani lavoratori, che riportila tradizione cortonese al centrodi tutte le attività del territorio eche possa esserci una giusta grati-ficazione ai sacrifici dei tanti com -mercianti che hanno affrontato atesta alta questo difficile 2020, ilnostro giornale augura ai due sociun grande: in bocca al lupo!

Chiara Camerini

Saranno ancora due le so -cietà toscane a prendereparte al prossimo campio-nato nazionale di Serie A2di Raffa, il secondo livello

nazionale. Assieme al Circolo Boc -ciofilo Orbetello però non ci saràpiù Montecatini AVIS, bensì Cor -to na Bocce.

Gli aretini infatti hanno rileva-to il titolo dei pistoiesi, che lascia-no la categoria dopo anni in cuisono stati protagonisti del panora-ma boccistico nazionale, arrivan-do anche in A1. La stagione pas -sata era stata problematica sia perOrbetello che per Montecatini,stabili nei bassifondi; poi l’emer-genza sanitaria e la conseguentemancata conclusione dei campio-nati di promozione avevano decre-tato la sospensione delle retroces-sioni.

Se Orbetello è ripartita, Mon -tecatini ha alzato bandiera bianca.

La società esisterà ancora eprenderà parte con i suoi atletialle gare in programma, ma nonal prestigioso campionato, ripar-tendo dalle categorie regionaliinferiori. “Ci risulta impossibile,logisticamente ed economicamen-te, allestire una formazione com -petitiva per questi livelli” ha di -chiarato al quotidiano Il Tirreno ilPresidente montecatinese MorenoZinanni.

A rilevare il titolo sportivo èstata Cortona Bocce, una dellesocietà di maggior rilievo delpanorama toscano sotto il profilosia agonistico che promozionale.Cortona è stata infatti il primoCAB, ovvero centro boccistico di

La notizia, mi ha sorpresoe addolorato, è scompar-so Paolo Rossi, l'eroe delmondiale di calcio 82, ilguizzante, imprevedibile,

rapido e sfuggente per tutti i difen-sori delle aree di rigore. Che diredi Paolo Rossi un giocatore fanta-stico, le cronache sono piene diaggettivi usciti dalle penne dellepiù grandi firme del giornalismosportivo. Una cosa però è inegua-gliabile e irripetibile, l'emozione

che in ognuno di noi è personalis-sima e diversa. Ci sono due avveni-menti che ancora mi danno uncerto indescrivibile “brivido”.

Fin dall'infanzia, mi sonoentusiasmato per le imprese del“Cam pionissimo Fausto Coppi edopo l'ottantadue per i gol diPaolo Ros si rifilati al grandissimoBra sile. Due anni fa, ho visitato ilSantiago Bernabeu ed il suo mu -seo, tempio del Real Madrid.

Speravo tanto di trovarequalche foto che riguardasse quel“mondiale 82”, la squadra Italianatrionfante, ma niente, una grandedelusione, solo coppe e trofei delReal, che peccato.

Grazie Pablito, non solo peressere stato un grande calciatore,ma anche un grande uomo per latua semplicità, la tua schiettezza“tipicamente toscana”. Grazie peressere il campione senza atteggia-menti particolari, per avermiaddolcito alcuni miei pomeriggi“insonni” nell'intervallo del miolavoro fra la mattinata e la notte.

Seguivo e rincorrevo i tuoiscatti, i tuoi guizzi, quando antici-pavi: i vari, Junior e Leandro, Edere Falcao, quel colpo di testa incro-ciando il portiere, oppure quelloscatto fulmineo che ti permettevadi “soffiare” il pallone agli stessigiocatori e di trafiggere Valdis Pe -rez.

E poi ancora in anticipo, il gol

ec cellenza, riconosciuto in To -scana, raggiunta que st’anno dalCircolo Grossetano.

Già partecipante ai campiona-ti nazionali femminili e giovanili,Cortona aveva provato il salto inA2 sul campo l’anno passatoapprodando con una squadra as -sai giovane alla final four regionaleper la promozione, poi mai dispu-tata per l’emergenza sanitaria. “Siè presentata l’occasione e l’abbia-mo colta al volo” dichiara il Pre -sidente di Cortona Bocce Ales -sandro Trenti, che prosegue: “Cidi spiace per Montecatini, realtàstorica del panorama toscano, cheha incontrato diverse problemati-che che gli hanno precluso diproseguire in A2. Cortona Bocce èuna realtà solida e ambiziosa, macon giudizio. Negli anni abbiamoprogettato una crescita a piccolipassi, investendo; ci siamo toltigran di soddisfazioni e abbiamo

ricevuto riconoscimenti a livellogiovanile, femminile e paralimpi-co. Un corpo sociale solido ecoeso, giocatori e tecnici validi epreparati, sponsor che ci suppor-tano e credono in noi, ottimi rap -porti con l’amministrazione e conla politica sportiva, un impiantocon potenzialità: tutto questo ci haconsentito di accettare questanuo va entusiasmante sfida. In par -ticolare ci tengo a ringraziare ilmain sponsor, che darà il nomealla squadra: Briganti Mangimi”.

La dirigenza è ora all’operaper allestire la squadra che saràcomposta da tre validi Under 21cresciuti nel vivaio cortonese e dafigure di maggiore esperienza.

Cortona approda in Serie A2 Ciao “Pablito”più importante, ancora di testa per una grande vittoria, che costringe-va i “Carioca” a fare le valige.

Poi una formalità, sbarazzarsidella Polonia in semifinale. Ancoradue guizzi, senza strafare, masempre puntuale all'appuntamen-to con la palla, che un altro gran -de, Giancarlo Antognoni, calcia lapunizione a scavalcare la difesa edil gioco è fatto.

Nel secondo tempo una galop-pata di Bruno Conti, che il tuo

grande intuito ti spinge a seguire ea raccogliere l'invito in ginocchiopresso il secondo palo, è il due azero.

La finale con i Te deschi,sempre temibili e inquietanti nonparte bene, il rigore sbagliato daCabrini mette un po’ di ansia, maPaolino viene chiamato ad unultimo sforzo. Sei tu ad aprire ledanze ancora di testa su queltirocross di Tardelli.

Se guirà “l'urlo” dello stessoTar delli. “In Tribuna, manifestagioia e sicurezza il nostro Pre si -den te Sandro Pertini incoraggian-do la squadra con la sua insepara-bile pipa”. Il terzo sigillo, comerifinitura, sarà di “spillo Altobelli”

Grazie a tutti e grazie ancora ate caro Paolo.

Bruno G.

Foto d’archivio

Al cinemacon ... giudizio

a cura di Francesca PellegriniI film consigliati da Francesca, sa rannonelle sale cinemagrafiche quan do sa -ranno riaperte al pubblico

Soulquando un’anima si perde23° film d'animazione della Pixar, Soulsegue le vicende di Joe Gardner: uninsegnante di musica che sogna disuonare in un jazz club ma perderà lavita prima che questo si realizzi. Lamorte, tuttavia, non rappresenterà lafine del suo viaggio. Pete Docter, premioOscar per Inside Out, cerca di risponde-re ad alcuni dei più importanti quesiti

sulla vita di ogni essere umano: "Chi siamo e perché siamo sulla Terra? Dadove nascono i nostri desideri e i nostri interessi?".Giudizio: Distinto

ATTuALITà

A Cortona si pensa al futuro

Bocce

Il 7 gennaio 2021 aprirà il Ristorante “Al tocco”

Page 15: Ringraziamo il dott. Cosmi per il suo “preciso” intervento ...

PAGINA 15

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L’ETRURIA N. 23 SPORT 31 dicembre 2020

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Asd Cortona Camucia Calcio Rifondarlo è il sogno di Plari Cardinali per il 2021

Anche per gli arancioni inquesto periodo dell’an-no è tempo di fare un re -soconto. In un anno so -lare così complesso non

si può che fare per tutta l’annata acominciare dal 1 gennaio. Al solitosi faceva a partire dall’inizio dellastagione. In una visione d’insiemeappare chiaro che i programmi egli intenti della società arancioneerano perfettamente in linea conle loro strategie ed i loro obiettivi.All’inizio dell’anno la squadramaggiore aveva qualche problemama poi con l’arrivo di Peruzzi lasituazione si era sistemata.

La squadra arancione si av -viava a disputare le ultime garecon un buon trend di crescita everosimilmente poteva ancoraagganciare i primi posti dellaclassifica o comunque vivere una“tranquilla” salvezza.

Anche i programmi per lesqua dre giovanili erano stati fattiin modo oculato come avvieneormai da anni.

La buona organizzazione dellesquadre e dei tecnici ha dato nellastagione 2019 2020 comunqueottimi frutti.

Molte squadre giovanili sonoarrivate comunque tra i primi po -sti ed i giovanissimi hanno vinto illoro campionato. Nonostante l’in -terruzione dovuta alla pandemiadiciamo che a grandi linee gliobiettivi della società, a parte forsequelli per la prima squadra, eranostati comunque raggiunti.

Certo occorreva una scossaper ripartire con più entusiasmo epiù determinazione.

Questo è puntualmente av ve -nuto con l’arrivo del nuovo tecn coMirko Baroncini e del suo viceSantoni, anche allenatore dellaJuniores.

Tutte le squadre giovanili sonostate ristrutturate a livello di alle -natori, tecnici e responsabili: igiovanissimi di fatto quest’anno di -sputano il campionato Regionale.

Il programma della prepara-zione poi era stato volutamentestudiato perché fosse tutto coordi-nato tra prima squadra e Juniores.

Ci si aspettava e si puntavatanto sulla stagione 2020 2021 edin effetti le prime gare hanno datoottimi responsi.

La prima squadra è arrivataprima alla partenza della coppa edel campionato in perfetto statosia tecnico che fisico.

La cosiddetta amalgama giàdalle prime gare aveva raggiuntoun buon livello ed i ragazzi ave -vano capito e recepito in fretta idettami ed il credo del loro nuovoallenatore.

La compagine ha da subito

gio cato in modo convincente econ buone trame,s anche se è lo -gico, suscettibili di miglioramento.

Così la squadra ha innanzituttopassato il primo turno di coppacon il Lucignano vincendo siaall’andata che al ritorno, meritan-do il passaggio del turno in modoconvincente.

In campionato l’esordio èstato ottimo contro il Pienza conun due a zero che ha fatto ancheintravedere schemi e automatismigià rodati. L’unico neo è stato latra sferta in quel di Castiglion Fio -rentino.

Però in quella occasione lasquadra comunque ha giocatoun’ottima gara.

Ha dominato il primo tempodove poteva essere alla fine invantaggio per tre a zero, sbaglian-do anche un rigore.

Nel secondo tempo poi non èstata all’altezza degli avversari chehanno giocato una partita“sporca”. I goals sono arrivati daazioni un po’ casuali.

Partita comunque efficace ealla fine sono riusciti a vincere.

Quindi nelle quattro partitegio cate di questo campionato lasquadra ha convinto e hadimostrato in poco tempo di avereottime potenzialità e concretezzadi gioco.

Dispiace davvero per l’interru-zione ancora una volta quandoverosimilmente avrebbe potutodare tante soddisfazioni.

La ripartenza è tutta un’inco-gnita, potrebbe avvenire verso iprimi di marzo. Gli allenamentiovviamente ripartiranno prima.

Tanto il rammarico anche perle squadre giovanili che quest’an-no avrebbero puntato decisamentea concretizzare quanto fatto dibuono negli anni precedenti.

Dispiace per i giovanissimi alloro esordio regionale, ma contia-mo che ancora possano farcela adimostrare la loro bravura.

Dalle parole del tecnico Ba -ron cini abbiamo appreso quantorammarico ci sia in questo perio -do nell’ambiente arancione e nonsolo in quello, restare lontano dalcalcio giocato, dagli allenamenti,dallo spogliatoio in generale.

Crediamo che davvero il suosia anche il rincrescimento di tantisportivi che credono ancora nellapurezza e nella efficacia dellosport come strumento per risolve-re i problemi, le incomprensioni erendere il mondo migliore.

Terminando, ci auguriamo peril calcio che questo 2020, porti viamolti dei problemi e il 2021 diasperanza e possibilità infinite pertornare ad una vita “normale”.

R. Fiorenzuoli

È da diverso tempo che Pla ci -do Cardinali, per gli amici Plari(un cortonese doc, figura esem -plare della Cortona intra-moeniaed uno degli ultimi innamorati,sen za se e senza ma, della città diDardano) mi parla dei suoi cin -quanta e passa anni di attività ditennista amatoriale alla Rotondadel Parterre. Mi parla soprattuttodel suo sogno di rifondare il Cir -colo "Tennis Club Cortona", cheda una decina di anni è stato so -stituito dal “Tennis Club Camucia”.Un nome e una ragione socialevista come il fumo negli occhi daPlari e dai suoi amici che pratica-no da una vita i campi del tennis al

Parterre.Recentemente, ho incontrato

nuovamente Plari tra San Do -menico e l’ingresso in Rugapiana.

Plari, sceso di macchina, nonsolo mi ha riparlato del suo amar -cord, cioè del suo “c’era una vol -ta il Tennis Club Cortona”, ma,aperta la macchina, mi ha mostra-to e fatto riprodurre la storica foto

del l’inaugurazione del l’in di -men ticabile circolo spor t ivo cor -tonese benedetto nei primi gior -ni dell’estate 1969 da S.E. Mons.Giuseppe Franciolini. Cioè dall’a-matissimo ultimo vescovo corto-nese, ricordato ufficialmente unmese orsono in Sala del Consigliocomunale e di cui Plari fu giovaneautista volontario negli ultimi diecianni del suo paterno magistero.

La foto è davvero un cimeliostorico e un documento importan-te della Cortona del Secondo No -

ve cento e dei suoi leaders di al -lora.

Infatti, oltre al vescovo Fran -ciolini sorridente in primo piano,si riconoscono il sindaco comuni-sta Italo Petrucci, i leaders dell’op-posizione democristiana EutimioGalinella e Pierluigi Brunori, ilcom mendatore e presidente del -l'A zienda Turismo, Giuseppe Fa vil -li, il maresciallo, il geometra Bat -tisti e la giovane tennista Castaldi,che, con la sua racchetta, fece davalletta della bella cerimonia diinaugurazione.

Tra le tante cose che Plari Car -dinali (classe 1941, dipendente inpensione dell’Ufficio imposte delloStato in Cortona, ma soprattuttocinquantun anni di sport tennisti-co amatoriale e falconiere di lun -go corso sulle sue forti spal le),vuole realizzare nel nuovo anno ,ha un sogno concreto: riportarein vita il “Tennis Club Cortona”.

E, per realizzarlo, chiama araccolta i tanti amici della sua at -tiva e bella gioventù: da Vito CozziLe pri a Marcellini Mauro, da Tor -quato Tenani ai tanti altri di unlungo elenco di cortonesi, che orasarebbe troppo lungo qui nomina-re, ma che Placido Cardinali vor -rebbe di nuovo in campo, ancheper sostenere ed applaudire Leo -nardo Catani.

Cioè il giovanissimo cortonesecampione del tennis italiano che,

in poco più di un anno, è passato,come un fulmine a ciel sereno,dalla Rotonda del Parterre al mil -leseicentesimo posto della classicaAPT 2019, vale a dire del rankingmondiale di questo sport. A Plarigli auguri più sinceri di realizzareil suo nuovo sogno.

Nella foto di corredo: Plari allaguida della sua auto in San Do -menico e la foto storica che, gen -tilmente, mi ha permesso di ripro-durre.

Ivo Camerini

In questo periodo dell’anno si fasempre il resoconto. Fare quel -lo del 2020 risulta particolar-mente complicato. E’ stato unanno vissuto con tante aspetta-

tive, tante emozioni, tante difficoltà,ma che si deve necessariamentechiudere con una vena di ottimismo.Questo il discorso in generale mache si può benissimo riferire ancheallo sport e in questo caso alla palla-volo.

All’inizio del 2020 la societàCortona volley aveva puntato suigiovani. La squadra maschile in par -ticolare stava facendo esperienza erecuperando in classifica quelle po -sizioni che all’inizio non era riuscitaa confermare.

Marcello Pareti assieme al presi-dente Enrico Lombardini avevanoapprontato una squadra con il giustoequilibrio tra esperienza e ottimismodei giovani.

L’entusiasmo stava portando lasquadra, sul finire di febbraio, ad unrecupero in classifica che l’ha vistachiudere poi verso la metà di essa.

Inutile dire però che la stagioneè stata fortemente condizionata dalcongelamento delle gare dal 12 mar -zo in poi. Quando tutto il lavoro fattoin preparazione prima e durantel’anno stava cominciando a dare isuoi frutti, c’è stata l’interruzione.Nonostante questo la squadra haacquisito nella stagione 2019 2020una grande esperienza e maturatoun’autostima e una determinazioneimportanti.

I giovani in rosa, anche gli ultimiannessi, hanno fatto molti progressi.

Quindi l’obiettivo della crescitadel gruppo e della sua maturazione èstato comunque pienamente rag -giunto. Sul finire di campionato leincertezze sono state tante, ma allafine non si è giocato più.

La certezza era comunque chel’e sperienza fatta e le qualità acquisi-te fossero comunque un buonbagaglio per la stagione 2020 2021.

A settembre si è ripartiti quindicon numerosi dubbi ma anche conqualche certezza che però poi non siè concretizzata.

Di fatto i campionati non sonoripartiti nella stagione in corso.

Bisogna dire che la società Cor -tona Volley da parte sua ha fattoquanto necessario e quanto dovutoperché tutto si svolgesse nel massimorispetto delle norme e delle regoleanti Covid.

Ma quella che doveva diventareun po’ la stagione del riscatto e dellarivincita dello sport adesso è più chemai un periodo malinconico; vissutocon nostalgia, genera giorno dopogiorno ulteriori in certezze.

Se è vero che si ripartirà versofebbrai-marzo bisogna essere otti -misti nel crederci. Gli allenamentiquindi dovrebbero ripartire entrogennaio e la determinazione, la forza

e la voglia di allenarsi dovranno es -sere ancora maggiori di quanto loerano prima.

Del resto lo sport dovrebbe in -segnare a superare le difficoltà, an -che le più dure; anche le prove piùdifficili e anche se non sul campo digara quale prova più difficile diquesta?

L’obiettivo della società di farmaturare i giovani e farli crescereora più che mai diventa importante ei più resilienti dovranno dimostrarlosul campo e fuori.

Anche se è difficilissimo bisognacrederci, andare avanti con i propriobiettivi e pensare che tutto torneràad essere come prima, meglio diprima.

Anche il settore femminile gui -dato da Lucia Biancucci ha seguitol’iter di quello maschile.

Le difficoltà sono state tante male ragazze come i ragazzi sono statetenaci, resilienti e vogliose di riscattoe rivincite.

Da una parte il lato sportivo haconsegnato a questa annata unasquadra di serie D che sul finire dellapassata stagione aveva cominciato agiocare una buona pallavolo.

Nonostante le tantissime giovaniinserite nel gruppo, la squadra eracresciuta molto: nelle ultime gareaveva dimostrato di potersi batterecon molte delle concorrenti che nelgirone di andata l’avevano un po’strapazzata.

Anche qui l’esperienza 2020 erastata importante. Si pensava di ripar-tire da quella per fare un’annata an -cora più interessante, invece ancorale squadre sono rimaste ferme; si ècominciato con gli allenamenti manon con il campionato e le incertezzecome per il maschile sono tante sullaripartenza.

L’ulteriore programmazione fattacon un nuovo allenatore dalla societàè stata sospesa, ma certo tutto ilprogetto per il femminile deveandare avanti e continuare appenasarà possibile.

Questo Cortona volley ha puntatoda sempre sui giovani; ne sono la suaforza e la sua essenza. Non può pre -scinderne e siamo certi che sarannoanche quelli che garantiranno ilriscatto di tutto questo periodo unpo’ triste. Dal lato societario poi iproblemi sono innumerevoli. Il pre -sidente Enrico Lombardini con Mar -co Cocci stanno lavorando per cer -care di arginarne molti e di risolverequelli possibili. Certo la federazionedovrà intervenire per dare una manocome succede per altri settori. Non èpensabile che società dilettantistichenon debbano essere aiutate visto illoro alto fine morale e sportivo.

L’augurio è per tutti che questo2020 sia stato un po’ l’anno zero eche nell’anno nuovo si riparta subitocon tutte le attività, sport compresi.

Riccardo Fiorenzuoli

un anno difficile da raccontare un anno controverso C’era una volta il “Tennis Club Cortona”Asd Cortona Volley