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PRIMO PIANO I ANNO 8 - NUMERO 3 - MARZO 2018 PERIODICO DI ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO hitechweb.info IL QUOTIDIANO DEL SETTORE TECNOLOGICO ED ENTERTAINMENT Potremmo intitolarlo: “Come ti smonto la Legge Franceschini”. Esi- sterebbe, infatti, un disegno in capo alla direzione generale, nato per su- perare lo stallo prodotto prima dal ritardo nel nominare i cinque saggi che si devono occupare dell’assegna- zione dei contributi selettivi, indivi- duando i progetti candidati a riceve- re la nuova forma di contribuzione prevista dalla riforma voluta dal mi- nistro uscente. Dopo che Pupi Avati ha dato le pro- prie dimissioni poco dopo la nomina e, a quanto ci risulta, altri membri stanno meditando una scelta analo- ga, il direttore generale Nicola Bor- relli in gran segreto avrebbe lavorato con Anica e Cinecittà a, per così dire, una soluzione interna. Lo denuncia una lettera che l’Anac (Associazione nazionale autori cinematografici) ha inviato al Consiglio Superiore del Ci- nema e dell’Audiovisivo. “Gli unici dispositivi che, a quanto pare, hanno cominciato a funzionare, sono quelli del Tax Credit, in particolare quel- li rivolti all’audiovisivo, che hanno consentito la pronta assegnazione di 72 milioni ai prodotti televisivi”, si legge nel testo, che ricorda come i contributi selettivi siano destinati a scattare solo nel 2019. Per il 2018 dunque il settore dovrà sostenersi con i contributi automatici. “Il che renderebbe anche comprensibile che l’Anica, al fine di dare un impulso agli strumenti per l’assegnazione di tali fondi, si stia muovendo al di là del suo ruolo di associazione di cate- goria. Non è detto però che tale atti- vità lobbistica abbia gli esiti positivi sperati. C’è il rischio infatti che for- zature sui bandi messe in atto pro- ducano sulla ripartenza effetti anco- ra più dannosi”, spiega Anac. Cosa sta succedendo? Lo ha spiegato in un’intervista il già citato Pupi Avati. “Per smaltire la gran mole di lavoro era stata prospettata una ‘scrematura degli uffici’ riferiti alla costituzione di gruppi di lavoro che affianchereb- bero gli esperti e si occuperebbero di preselezionare i progetti. I gruppi sarebbero composti da 20 professio- nisti scelti, non si sa come, tra registi, sceneggiatori, produttori, distribu- tori, critici, docenti di cinema, eser- centi, distributori internazionali, or- ganizzati presso l’Istituto Luce e da quest’ultimo remunerati. Il che oltre a non garantire una reale trasparen- za potrebbe causare una raffica di ri- corsi al Tar tale da ritardare sine die l’assegnazione dei fondi”. La soluzione sarebbe stata imma- ginata “nelle stanze di viale Regina Margherita”, ossia di Anica, ed è, come scrive Anac, “priva di qualsi- asi riferimento normativo”. La legge impone infatti che qualsiasi scelta sia fatta dai cinque saggi. Che sono chia- mati a operare perché di chiara fama, non venendo remunerati, e con l’ob- bligo della riservatezza. Anac chiede dunque che “non vi siano scrematu- re, da parte di gruppi di lavoro oc- culti nominati senza trasparenza e privi di linee guida operative”. Una lettera che chiama in causa dunque esplicitamente Anica e il dg Cinema, senza il beneplacito del quale un si- stema del genere sarebbe inconce- pibile. E il ministro, che è stato così bellamente scavalcato? Franceschini, se ci sei batti un colpo... Andrea Dusio Tax Credit: chi, come e quanto L’Europa cresce, l’Italia è al palo Contributi 2017: che casino! Indigo, Lotus e IIF. E ancora: Cattleya, Lux e Wildside. Questa la “classifica” delle società che hanno richiesto il credito d’imposta per i loro film o produzioni televisive nel 2017. Secondo i dati di Media Salles, presentati alla Berlinale, nel 2017 il nostro mercato si posiziona al sesto posto. E siamo superati in modo netto dalla Spagna. Intanto la Russia scalza la Francia. Tutto da rifare. La piattaforma della Direzione Generale Cinema avrebbe infatti subito una “manutenzione” che ha cancellato alcuni dati e ne ha mischiati altri. E così si è perso un anno di tempo. A PAGINA II A PAGINA III A PAGINA IV IL CASO DATI&MERCATI FOCUS ON “COSÌ ANICA VORREBBE SOSTITUIRSI AI CINQUE SAGGI” Una lettera di Anac denuncia la soluzione, “nata nelle stanze di viale Regina Margherita”, per “scremare” i progetti destinati ad accedere ai contributi selettivi. Scavalcando il ministro Dario Franceschini...

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MERCATO ITALIA

Nonostante il primo bimestre 2018, sul mercato italiano dei videogiochi, non sia stato scoppiettante – l’assenza di new release trainanti non è una no-vità – l’andamento registrato comples-sivamente da Db-Line è decisamente positivo. La storica società di distribu-zione nei settori gaming, toys e con-sumer electronics - guidata da Marco Salmini (nella foto) – ha incasellato un incremento del fatturato nell’ordi-ne del 15% sullo stesso periodo 2017 a quota 7,1 milioni di euro e si pre-para ai mesi clou mettendo in campo progetti e iniziative. Per cominciare, si deve registrare una rilevante new entry nella compagine aziendale: dallo scor-so 1° febbraio, a guidare la direzione commerciale è Antonio Marcella. Si rafforza così la struttura, in un’ottica di ampliamento delle attività. “L’ingresso di Antonio Marcella nel nostro team è un chiaro segnale di un nuovo percor-so strategico intrapreso, sia guardando al consolidamento e al potenziamento delle nostre storiche attività, sia alla loro espansione, puntando su nuove oppor-tunità di business”, ha dichiarato Marco Salmini. “In un mercato che continua a cambiare velocemente, Db-Line sta completando il suo processo di struttu-razione e intende proporre modelli di business razionali, efficaci e incisivi. Vo-gliamo, insomma, valorizzare tutti i ca-nali operativi, disegnando per ciascuno una proposta mirata e calibrata”.

Uno dei canali strategici e centrali per Db-Line è quello del retail specia-lizzato. Sia per quel che concerne le insegne della Gds, sia relativamente alle catene, con particolare attenzione ai partner di GamePeople. Il network

conta complessivamente 70 punti ven-dita, frutto anche delle recenti nuove aperture. E proprio agli affiliati si rivol-ge una delle novità messe in cantiere dalla società di distribuzione. Stiamo parlando del progetto di ‘Digital Signa-ge’. “Ormai siamo alla definizione degli ultimi dettagli”, evidenzia Marco Salmi-ni. “La nostra iniziativa, che prenderà il via proprio sulla rete dei nostri partner diretti in maniera progressiva, una vol-ta completati gli ultimi test, punta sulla creazione di contenuti multimediali ca-paci di attrarre i clienti, fornendo non soltanto una mera elencazione delle of-ferte commerciali, o delle opportunità allestite dal punto vendita. Punta, piut-tosto, sulla disponibilità e sulla fruizio-ne di contenuti multimediali e su filma-ti dedicati ai prodotti. In modo tale che sia possibile dare visibilità ai medesimi. Il tutto realizzato in stretta collaborazio-ne con i publisher nostri fornitori. In determinate aree di mercato c’è voglia di conoscere e apprendere informazio-ni mediante un contatto diretto con i ri-venditori e all’interno degli store. Con il nostro progetto di ‘Digital Signage’

vogliamo contribuire a rendere più di-namica l’interazione con i clienti”.

Del resto, è notevole (innanzitutto numericamente) lo spettro di forniture messe in campo da Db-Line, con oltre 20mila referenze disponibili e trattate. Che hanno prodotto un fatturato 2018 di 52,6 milioni di euro (in rialzo del 5,6% rispetto ai 49,7 milioni di euro del 2017), frutto di un’esperienza profes-sionale maturata sul campo in quasi 30 anni di attività in ambito distributivo, sperimentando anche nuove formule. Tra queste vale la pena ricordare anche la modalità in ambito B2B della distri-buzione digitale dei contenuti riservata sempre ai rivenditori. “Anche questo servizio, che ormai abbiamo varato da oltre un anno e mezzo, continua ad essere implementato e genera soddisfa-zioni”, conclude Marco Salmini. “Con la distribuzione digitale dei contenuti garantiamo, attraverso una serie di facili passaggi sul web e su un’apposita piattaforma, un e-commerce B2B che consente di accedere all’approvvigio-namento di contenuti nel segno della fruibilità. È stato il frutto di un lungo lavoro, che continuiamo ad aggiornare al fine di rendere sempre più efficace il servizio ai nostri clienti. Si tratta di una formula comoda e pratica quella che abbiamo pensato, poiché assicura an-che ampie garanzie ai rivenditori che ne fanno uso. Bastano davvero alcuni semplici click, una procedura di accre-ditamento smart e poi non resta che fruire del servizio. Il nostro obiettivo è creare, anche mediante questa piatta-forma, una relazione di business mo-derna, incisiva, ma soprattutto concreta e affidabile”.

Db-Line scommette sul retailRiflettori puntati sulla società di distribuzione guidata da Marco Salmini.Antonio Marcella alla direzione commerciale. Prosegue il processo di affiliazione della catena GamePeople. In rampa di lancio il progetto ‘Digital Signage’ per i punti vendita.A cura di Riccardo Colletti

breaking news

E’ andata in scena dal 9 all’11 marzo la 25esi-ma edizione di Cartoomics, la manifestazione fieristica ludico-culturale più importante del nord Italia. La kermesse si è rivelata un’edizione ricca di novità e sorprese. Lo spazio espositivo si è strutturato su ben tre padiglioni, per un totale di 45mila metri quadrati: ai padiglioni 16 e 20 si è infatti aggiunto, rispetto allo scorso anno, il 12, dove sono stati collocati Cosplaycity e il Palco Cosplay, una sezione dell’area Action, le aree Fantascienza, Cinema & Home Video con la Movie Time Machine, e le nuove Horror, Western e Kids. Nell’area Cinema, per la prima volta, ha avuto luogo una sezione dedicata all’home vi-deo con i maggiori distributori del settore e l’Ho-me Video Village, che ha ospitato gli UniVision Days – memorie del cinema, visioni del futuro. Promossi dall’Associazione Univideo – Unio-ne Italiana Editoria Audiovisiva Media Digitali e Online, con il contributo degli Associati Univi-deo e del giornalista e critico Marco Spagnoli, responsabile editoriale della manifestazione. Nell’area Fumetti (Pad. 16) ha debuttato Cartoo-mics University che ha presentato un ricco pro-gramma di lezioni di fumetto, cinema, musica, sceneggiatura, marketing e giornalismo. Non sono mancati l’area Action col l’Umbrella Italian Division, l’area Fantascienza, l’area Games e l’area Lego. Per quest’ultima, la 25esima edizio-ne di Cartoomics ha ottenuto l’importante rico-noscimento di ‘evento supportato’ direttamente dalla casa madre di Billund (Danimarca).

Cartoomics: grande successo per la 25esima edizione

That’s Entertainment a rischio chiusura

Margherita Bonalumi

Mediastore Italia - n°3 - Marzo 2018

Db-Line, sempre attenta alle novità tec-nologiche, ha voluto investire su un poten-te mezzo di informazione e marketing de-dicato ai propri clienti: il servizio di ‘Digital Signage’, una forma di comunicazione che si basa sulla visualizzazione di contenuti digitali, come immagini e video, su monitor.

Il servizio ‘Digital Signage’ è un’opportu-nità per avere informazioni sempre aggior-nate e contenuti programmati negli orari scelti e mirati al target di riferimento: l’o-biettivo principale è catturare l’attenzione del cliente, aumentare la sua permanen-za nel negozio fino a indurlo all’acquisto. Db-Line sarà “regista” dell’intero servizio grazie allo sviluppo di una piattaforma che permetterà la trasmissione dei contenuti e dei palinsesti dalla sede dell’azienda va-resina direttamente ai monitor presenti nei punti vendita. A oggi, il sistema di ‘Digital Signage’ proposto da Db-Line è in fase di definizione, seguirà poi una fase beta su alcuni punti vendita per verificare il corretto funzionamento.

Entrato nel team di Db-Line da oltre un mese e alla gui-da della direzione commerciale, Antonio Marcella (nel-la foto), 55 anni, vanta una lunga esperienza in ambito commerciale, maturata in oltre 30 anni di lavoro sia nei beni di largo consumo, sia – negli ultimi 10 anni, nel set-tore entertainment videoludico e dell’elettronica di consumo. Con una particolare attenzio-ne al mondo dell’audio. “Con orgoglio e passione ho aderito al progetto di Marco Salmini, perché Db-Line è una società solida, storica, che ha voglia di innovare e sperimentare sen-za perdere il suo Dna anche in una fase di cambiamento come quella che stiamo viven-do”, ha dichiarato Antonio Marcella. “La convergenza delle tecnologie e dei mercati richiede una dinamica commerciale ben ponderata, snella, flessibile ma so-prattutto ideata nel segno della prossimità con i partner retailer, che significa essere altrettanto vicini ai consuma-tori. Ascoltando le loro richieste e dimostrando di essere capaci di soddisfarle. Nel tempo e con continuità”.

Db-Line apre le porte al ‘Digital Signage’

Antonio Marcella: il profilo

Marco Salmini

Un pezzo importante del retail specializzato britannico è a rischio: la catena That’s Enter-tainment, che opera su territorio Uk con 29 punti vendita, commercializzando Dvd, Blu-ray, vide-ogame e Cd, è attualmente oggetto di un’atten-ta revisione da parte del suo braccio corporate, Entertainment Magpie Ltd. L’insegna è stata fondata nel 2007 e occupa tuttora più di mille persone. La clientela è stimata in 4,5 milioni di utenti registrati negli store. “Nello scenario peg-giore potremmo trovarci costretti a dismettere tutti i negozi a partire dal mese di maggio”, si legge in una nota della company, che intende invece continuare a operare nella stessa area di business, ma attraverso l’e-commerce, me-diante il portale Decluttr.com, che a oggi è for-temente focalizzato sull’utenza statunitense, e che è controllato da Lego Company. “Mentre le vendite online e l’ingrosso sia nel Regno Unito che a livello internazionale hanno continuato a crescere, registrando anno su anno un incre-mento medio del 25%, il fatturato che deriva dalla commercializzazione del packaged me-dia nelle superfici retail ha fatto registrare un calo del 20% nell’ultimo anno, il che significa che i costi fissi che impongono i punti vendita sono sempre più difficili da assorbire”, continua la nota, che parla di un “impatto molto grave” in merito alla ricaduta che potrebbe avere la deci-sione di sospendere le attività retail, con riferi-mento in primis alla forza lavoro.

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ANNO 8 - NUMERO 3 - MARZO 2018 PERIODICO DI ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV DIRETTORE RESPONSABILE: ANGELO FRIGERIO

hitechweb.infoIL QUOTIDIANO DEL SETTORE TECNOLOGICO ED ENTERTAINMENT

Potremmo intitolarlo: “Come ti smonto la Legge Franceschini”. Esi-sterebbe, infatti, un disegno in capo alla direzione generale, nato per su-perare lo stallo prodotto prima dal ritardo nel nominare i cinque saggi che si devono occupare dell’assegna-zione dei contributi selettivi, indivi-duando i progetti candidati a riceve-re la nuova forma di contribuzione prevista dalla riforma voluta dal mi-nistro uscente.

Dopo che Pupi Avati ha dato le pro-prie dimissioni poco dopo la nomina e, a quanto ci risulta, altri membri stanno meditando una scelta analo-ga, il direttore generale Nicola Bor-relli in gran segreto avrebbe lavorato con Anica e Cinecittà a, per così dire, una soluzione interna. Lo denuncia una lettera che l’Anac (Associazione nazionale autori cinematografici) ha

inviato al Consiglio Superiore del Ci-nema e dell’Audiovisivo. “Gli unici dispositivi che, a quanto pare, hanno cominciato a funzionare, sono quelli del Tax Credit, in particolare quel-li rivolti all’audiovisivo, che hanno consentito la pronta assegnazione di 72 milioni ai prodotti televisivi”, si legge nel testo, che ricorda come i contributi selettivi siano destinati a scattare solo nel 2019. Per il 2018 dunque il settore dovrà sostenersi con i contributi automatici. “Il che renderebbe anche comprensibile che l’Anica, al fine di dare un impulso agli strumenti per l’assegnazione di tali fondi, si stia muovendo al di là del suo ruolo di associazione di cate-goria. Non è detto però che tale atti-vità lobbistica abbia gli esiti positivi sperati. C’è il rischio infatti che for-zature sui bandi messe in atto pro-

ducano sulla ripartenza effetti anco-ra più dannosi”, spiega Anac. Cosa sta succedendo? Lo ha spiegato in un’intervista il già citato Pupi Avati. “Per smaltire la gran mole di lavoro era stata prospettata una ‘scrematura degli uffici’ riferiti alla costituzione di gruppi di lavoro che affianchereb-bero gli esperti e si occuperebbero di preselezionare i progetti. I gruppi sarebbero composti da 20 professio-nisti scelti, non si sa come, tra registi, sceneggiatori, produttori, distribu-tori, critici, docenti di cinema, eser-centi, distributori internazionali, or-ganizzati presso l’Istituto Luce e da quest’ultimo remunerati. Il che oltre a non garantire una reale trasparen-za potrebbe causare una raffica di ri-corsi al Tar tale da ritardare sine die l’assegnazione dei fondi”.

La soluzione sarebbe stata imma-

ginata “nelle stanze di viale Regina Margherita”, ossia di Anica, ed è, come scrive Anac, “priva di qualsi-asi riferimento normativo”. La legge impone infatti che qualsiasi scelta sia fatta dai cinque saggi. Che sono chia-mati a operare perché di chiara fama, non venendo remunerati, e con l’ob-bligo della riservatezza. Anac chiede dunque che “non vi siano scrematu-re, da parte di gruppi di lavoro oc-culti nominati senza trasparenza e privi di linee guida operative”. Una lettera che chiama in causa dunque esplicitamente Anica e il dg Cinema, senza il beneplacito del quale un si-stema del genere sarebbe inconce-pibile. E il ministro, che è stato così bellamente scavalcato? Franceschini, se ci sei batti un colpo...

Andrea Dusio

Tax Credit: chi, come e quanto

L’Europa cresce, l’Italia

è al palo

Contributi 2017:

che casino!Indigo, Lotus e IIF. E ancora: Cattleya, Lux e Wildside. Questa la “classifica” delle società che hanno richiesto

il credito d’imposta per i loro film o produzioni televisive nel 2017.

Secondo i dati di Media Salles, presentati alla Berlinale, nel 2017 il nostro mercato si posiziona al sesto posto.

E siamo superati in modo netto dalla Spagna. Intanto la Russia scalza la Francia.

Tutto da rifare. La piattaforma della Direzione Generale Cinema avrebbe infatti subito una “manutenzione” che

ha cancellato alcuni dati e ne ha mischiati altri. E così si è perso un anno di tempo.

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IL CASO DATI&MERCATI FOCUS ON

“COSÌ ANICA VORREBBE SOSTITUIRSI

AI CINQUE SAGGI”Una lettera di Anac denuncia la soluzione,

“nata nelle stanze di viale Regina Margherita”, per “scremare” i progetti destinati ad accedere ai contributi selettivi.

Scavalcando il ministro Dario Franceschini...

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ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV NUMERO 3 - MARZO 2018

II III

La Francia scende in campo in difesa delle sue startup. Bru-no LeMaire, ministro dell’Eco-nomia del governo di Parigi, ha annunciato che citerà in giudizio i colossi americani della tecnolo-gia Apple e Google per pratiche commerciali sleali ai danni degli sviluppatori transalpini di app. Nel mirino ci sono i contratti imposti dai colossi della tecno-logia agli sviluppatori francesi che commercializzano i propri software sulle due piattaforme Google Play di Alphabet e App Store di Apple. Ai microfoni del-la radio Rtl, LeMaire ha infatti detto di essere stato informato che entrambe le società avreb-bero imposto in maniera unila-terale modifiche contrattuali e

prezzi agli sviluppatori. Termini contrattuali che il ministro non ha esitato a definire ‘abusivi’, an-nunciando l’intenzione di chie-dere una sanzione per 2 milioni di euro. A seguito dell’annuncio del ministro, la Dgccrf, l’autorità francese contro le frodi ai con-sumatori, ha confermato l’avvio di un’azione legale contro i due gruppi statunitensi.

Non si è fatta attendere la ri-sposta di Google, che attraverso la portavoce Mathilde Mechin ha assicurato di agire in conformità alle leggi francesi. Al di là della retorica della difesa dei piccoli Davide francesi contro i potenti Golia statunitensi, però, la vicen-da non è che l’ultimo capitolo in ordine cronologico di una guer-

ra a tutto campo ingaggiata da più parti, nel Vecchio Continen-te, contro i colossi tech america-ni – Google e Apple, ma anche Facebook e Amazon, ormai noti con l’acronimo di Gafa, dalle ini-ziali dei loro nomi. Uno scontro che vede in prima fila proprio la Francia di Emmanuel Macron. Il presidente francese è infatti uno dei maggiori sponsor e promo-tori del progetto di legge volto a introdurre una corporate tax valida in tutti i Paesi dell’Unione europea, con l’obiettivo di armo-nizzare il quadro fiscale nei Paesi dell’Eurozona. Una battaglia che il presidente sta portando avanti su entrambi fronti, quello interno e quello europeo.

Francesca Radaelli

WEB: E I FRANCESI CHE S’INCAZZANO...

Milano – Il film Marvel Black Panther conquista il pubblico di tutto il mondo con un incasso globa-le di oltre un miliardo di dollari. Nelle sale italia-ne dal 14 febbraio, il film che vede protagonista il supereroe africano introdotto in Captain America: Civil War ha registrato un incasso di oltre 6 mi-lioni di euro. Creato da Stan Lee e Jack Kirby, il personaggio di Black Panther apparve per la prima volta nel 1966 sulle pagine dei fumetti Marvel ne I Fantastici Quattro (Vol. 1) n. 52, divenendo pre-sto uno dei più amati da parte degli appassionati, abbattendo diversi confini razziali e culturali. Di-retto da Ryan Coogler, da sempre un grande fan di questo supereroe, Black Panther vede il ritorno di Chadwick Boseman nei panni di T’Challa. Al suo fianco il pubblico troverà l’attore Michael B. Jor-dan, l’attrice premio Oscar Lupita Nyong’o, Danai Gurira, Martin Freeman, Daniel Kaluuya, la can-didata all’Oscar Angela Bassett, il premio Oscar Forest Whitaker e Andy Serkis.

Roma – Uscirà nelle sale italiane il 29 marzo 2018 grazie a 102 Distribution il film di animazione Mol-ly Monster di Ted Sieger, Matthias Bruhn e Michael Ekbladh. Nata dalla penna del disegnatore Ted Sieger e protagonista della celebre serie tv animata in onda su Rai YoYo, Molly Monster è una simpatica mostriciatto-la che vive con i genitori a Mostrolandia, un tranquillo paese fatto di colline, vulcani, geyser e buffi abitanti. Molly Monster ora arriva anche sul grande schermo in un lungometraggio animato che promette di conquista-re, grazie alle sue coloratissime illustrazioni e al suo stile fumettistico, il cuore di grandi e piccini. Grazie alla collaborazione di Rai Yo-Yo e 102 Distribution, il film verrà presentato in anteprima nazionale a Roma domenica 25 marzo alle ore 14.30 presso il parco di-vertimenti del cinema e della tv Cinecittà World.

Milano – Adler Entertainment torna dalla 68esi-ma edizione del festival internazionale del cinema di Berlino con due acquisizioni: il survival thriller Black Water: Abyss e l’animazione Monster Family 2. Se 47 Metri aveva fatto leva sulla paura dell’acqua e de-gli squali, con Black Water: Abyss – previsto in usci-ta nel 2019 – sarà la volta dei coccodrilli. Promette infatti tanta tensione il film ambientato nelle foreste del Nord Australia, in cui quattro amici si troveranno intrappolati in grotte allagate e minacciati da un bran-co di pericolosi e affamati alligatori. Dopo il fortunato primo capitolo Adler porterà inoltre nuovamente sullo schermo le avventure della famiglia Wishbone, che ha conquistato bambini e famiglie lo scorso ottobre. Nel nuovo film Monster Family 2 – previsto per il 2020 – un anno dopo aver salvato il mondo da Dracula, i Wi-shbone, devono ancora una volta mettere da parte le loro piccole incomprensioni quotidiane e trasformarsi nuovamente in mostri per salvare i loro cari. Questa volta dovranno sconfiggere una cattivissima cacciatrice di mostri.

Black Panther incassa un miliardo di dollari nel mondo

102 Distribution: Molly Monster approda sul grande schermo

Due nuove acquisizioni per Adler Entertainment

a cura di Margherita Bonalumi

BREAKING NEWSIL CASO DATI & MERCATI

Quali sono le società che nell’ultimo anno han-no usufruito in maniera maggiore del Tax Credit? Mentre l’esito del voto pone più di un interrogativo sulla legge di riforma voluta dal ministro dei Beni culturali Dario Franceschini (uscito battuto a Ferra-ra nell’uninominale, ripescato nel proporzionale e però destinato a sperare, data l’improbabilità di una conferma, che il castello di norme e riforme non sia spazzato via da chi arriverà al Mibact tra poche set-timane) siamo entrati in possesso in maniera esclu-siva di un elenco dov’è riportato il credito d’impo-sta richiesto per ciascun film e prodotto televisivo dalle imprese. Si tratta di un ranking dove vengono indicati gli importi dei crediti complessivamente ri-chiesti, società per società. La classifica è stata sti-lata - secondo quanto ci ha riportato la nostra fonte - sommando le cifre domandate per ciascun film, ed è comprensiva del numero di titoli su cui è spalmata la richiesta. In sostanza si tratterebbe di una estra-polazione del database esistente presso la direzione generale Cinema del Mibact. Le cifre che compaiono sono trasparenti sino al decimale di euro, ma abbia-mo preferito arrotondarle, non avendo visionato di-rettamente le tabelle.

Per ciò che riguarda i finanziamenti Tax Credit Cinema, ci risulta che Indigo, la società di Nicola Giuliano, Francesca Cima e Carlotta Calori, abbia domandato un credito d’imposta pari a 6,24 milioni di euro, per tre titoli. Lotus Production, società di Leone Film Group, ha richiesto complessivamente

4,2 milioni, divisi su quattro film. Italian Internatio-nal Film, legata alla famiglia Lucisano e quotata, al pari di Leone, ha domandato un Tax Credit totale di 3,76 milioni di euro, ma su ben sei film. Gli altri im-porti sono minori: Videa 1,87 (un film) Wildside 1,78 (due), Colorado 1,73 (due), Lucky Red 1,6 (tre), con a seguire Groenlandia, 3Zero2Tv, R&C Produzioni e Archimede, tutte sopra il milione di euro.

Le cifre crescono per quanto riguarda la produzio-ne televisiva. Non è mistero che il ministro, all’inter-no del proprio disegno di riforma, volesse andare a sostenere soprattutto il comparto audiovisivo, e al-cune realtà che si muovono tra i due mondi, cinema e Tv, sono state particolarmente reattive nello sfrut-tare le nuove opportunità. Prima di tutte Cattleya, con 9,36 milioni per quattro realizzazioni, cifra che sfiora quella di una realtà specializzata nel prodot-to seriale per il piccolo schermo com’è Lux, che ha domandato 10,2 milioni suddivisi su sei referenze. Terza è Wildside, con 6 milioni tondi tondi (quat-tro produzioni). Quarta è Endemol, con 4,9 milioni e quinta è Palomar, che ha richiesto 4,74 milioni (tutt’e due per quattro prodotti). A seguire 11 marzo, Pu-blispei, Cross, Aurora, Picomedia e Ideacinema, che hanno tutte inoltrato richiesta di accesso al credito per una sola produzione, per importi comunque su-periori al milione di euro. Da notare in tal senso che 11 marzo ha domandato oltre 4 milioni per Il nome della rosa, a cui si aggiunge il milione di Palomar.

Tommaso Stigliani

MoviePassmette il turbo L’Europa cresce,

l’Italia è al paloSecondo i dati di Media Salles, presentati alla Berlinale, nel 2017 il nostro mercato si posiziona al sesto posto. E siamo superati in modo netto dalla Spagna. Intanto la Russia scalza la Francia e si proietta in pole position.

Continua a crescere il consumo di cinema in Eu-ropa. I dati che Media Salles ha presentato alla Ber-linale, e che coprono 36 Paesi nell’area del Vecchio Continente, attestano un incremento del theatrical pari al 2%, con 1328,7 milioni di spettatori a fine 2017, contro i 1302,1 del 2016. Il mercato dell’Eu-ropa Occidentale, che consta di 18 territori, regi-stra una lieve flessione, nella misura dell’1,6%, con 881,2 milioni di biglietti staccati (14 milioni in meno dell’anno precedente). Di contro, l’Europa Orienta-le fa segnare un aumento del 10,1% degli ingressi in sala, che passano da 406,4 a 447,4 milioni di unità (40 milioni in più del 2016).

L’annata 2017 è segnata in generale da una forte disomogeneità tra i risultati dei diversi Paesi, con territori che crescono sino al 6% e altri dove gli spettatori sono diminuiti di più del 10%.

Nei cinque mercati principali, spicca la perfor-mance francese, con il terzo miglior risultato dal 1968 a oggi, nonostante una flessione anno su anno dell’1,8%. Per il nostro Paese, le stime di Media Sal-les riportano un -12%. La Spagna ripete sostanzial-mente il risultato dell’annata precedente, con un decremento dello 0,6%. Con 101,2 milioni di spet-tatori il mercato iberico si posiziona davanti ai 98,5 milioni del nostro, che si dimostra strutturalmente più debole e più legato alle oscillazioni della quota di prodotto nazionale. Positiva l’annata del box of-fice tedesco, che con 122,3 milioni di biglietti stac-cati cresce dell’1%. Il Regno Unito torna a superare la barriera dei 170 milioni di ingressi, guadagnando anno su anno 2 milioni di unità, per un incremento dell’1,4%. La rappresentazione che si ha dei mercati occidentali più consistenti per dimensioni è di un equilibrio nei numeri, inficiato solo dalla contro-performance del nostro botteghino, il solo che abbia

di fatto pagato lo scotto della stagionalità.Viaggia con ben altro passo il mercato cinemato-

grafico dell’Europa Orientale. La Russia raggiunge i 213,6 milioni di spettatori, in virtù di un +9,8%, che le consente di superare la Francia e dunque di-ventare per la prima volta il territorio con il numero di spettatori più alto in assoluto. La Turchia, anche in virtù di un numero consistente di nuove apertu-re, cresce del 22,1% e supera i 70 milioni di spettato-ri: oggi è il settimo mercato, ma consolidando que-sto risultato potrebbe nel giro di tre anni arrivare a minacciare la posizione di Italia e Spagna. E ci sono Paesi come la Serbia dove la crescita è ancora più consistente (+27,7%).

Un dato esclusivo di Media Salles è la dimensione del maggiore incasso di film nazionale per ciascun Paese e il suo posizionamento nel box office, con la quota di spettatori sul totale degli ingressi relativi al prodotto locale. In Francia Raid Dingue ha avuto un’incidenza del 5,8%, posizionandosi al terzo po-sto con 4,5 milioni di spettatori. In Uk Dunkirk si è preso il 15,8%, andando a sua volta a occupare il gradino più basso del podio, in virtù di 7,5 milio-ni di biglietti staccati. In Russia il fantasy Poslednyi Bogatyr ha a sua volta superato i 7,5 milioni di in-gressi, raggiungendo una percentuale del 12,8% del risultato domestico e il secondo posto assoluto al botteghini.

In Italia L’ora legale si è fermato al nono posto, con 1,8 milioni di spettatori e una quota del 10,7%, che, se si eccettua l’Olanda, è la più bassa in assoluto di tutti i territori rilevati. A dimostrazione che è dall’andamento del prodotto nazionale, e non dalla stagionalità, che bisogna ripartire se si vuole supe-rare la fragilità endemica del nostro mercato.

Andrea Dusio

Raid Dingue L’ora legale

MoviePass continua a crescere a veloci-tà vertiginosa. Il servizio che gestisce la vendita di biglietti cinematografici su ter-ritorio Usa ha superato a inizio febbraio i 2 milioni di abbonati, a soli due mesi di distanza dal raggiungimento del primo milione di clienti registrati, e punta en-tro la fine dell’anno a raggiungere quota 5 milioni. E vuole arrivare già nel 2018 a controllare una quota del 20% dello ‘sbi-gliettamento’ delle sale, secondo quanto ha spiegato il ceo Mitch Love durante l’Entertainment Finance Forum che si è tenuto il 2 marzo a Hollywood.

MoviePass, che è controllato da Helios and Matheson Analytics, società spe-cializzata in big data, si basa sull’idea di garantire per la cifra mensile di 9,95 dollari l’accesso a una proiezione cine-matografica al giorno ai propri abbonati. La strategia è resa possibile dagli accordi di revenue sharing stretti con alcune ca-tene dell’esercizio con particolare atten-zione per le strutture cineplex. “Il nostro obiettivo è dare nuova energia al setto-re, avvicinando un pubblico che sino a oggi ha per lo più evitato le sale. Il 50% dei nostri abbonati sono millennials, che di fatto avevano abbandonato i cinema anni fa senza più tornarci”. È chiaro però che, per essere profittevole, il business di MoviePass, una volta che il numero di abbonati avrà raggiunto una determina-ta massa critica - quella fissata da Mitch Love o forse una quota più consistente, più vicina agli obiettivi di fine 2018, avrà bisogno di scontistiche consistenti da parte dell’esercizio, a fronte del numero di biglietti che ridistribuisce. Love spie-ga che la logica di MoviePass è quella del gruppo d’acquisto o di un retailer come Costco, anche se poi ha dovuto incassa-re il no di alcuni dei principali circuiti, a partire da AMC, che guarda a MoviePass come un pericolo, anche se Love insiste sul fatto che già ora l’incremento del box office indotto dal nuovo servizio stia pro-ducendo effetti benefici che AMC dovreb-be riconoscere.

Un’altra opportunità di business, che attiene alla mission principale della socie-tà che gestisce il servizio, è la possibilità di generare dati e analisti a partire dalle informazioni che rilasciano gli abbonati. “Sappiamo tutto di loro”, spiega Love, che non a caso ha intitolato il proprio in-tervento al Forum tenuto a Los Angeles: “I dati sono il nuovo petrolio: come li mo-netizzerà MoviePass?”. “Possediamo una quantità enorme di informazioni. Sappia-mo come gli spettatori arrivano al cine-ma, da dove, dove abitano, e dove vanno quando lo spettacolo è finito, anche gra-zie al fatto che le app e il Gps ci consen-tono di tracciare i movimenti dei nostri abbonati. La nostra visione è più ampia della costruzione di una serata al cinema. MoviePass potrà suggerire dove andare a cena dopo la proiezione, ottenendo ma-gari uno sconto. Tutte le altre forme di entertainment hanno già vissuto la loro fase di innovazione. Ci deve passare an-che l’esercizio cinematografico. Almeno a livello di modello di business”.

M.B.

Il servizio, che gestisce la vendita di biglietti cinematografici negli Usa, punta a raggiungere, entro la fine dell’anno, la quota di 5 milioni di iscritti.

TAX CREDIT: CHI, COME E QUANTOIndigo, Lotus e IIF. E ancora: Cattleya, Lux e Wildside. Questa la “classifica” delle società che hanno richiesto il credito d’imposta per i loro film o produzioni televisive nel 2017.

ESCLUSIVA

Page 3: Riflettori puntati sulla società di distribuzione guidata ... · Uno dei canali strategici e centrali . per Db-Line è quello del retail specia- ... breaking news. E’ andata in

ECONOMIA E POLITICA DI CINEMA, WEB, TV

IV

FOCUS ON

NUMERO 3 - MARZO 2018

CONTRIBUTI 2017: CHE CASINO!Le domande sono da aggiornare in molti punti. O meglio: da rifare in tutte le parti significative. La piattaforma della Direzione Generale Cinema avrebbe infatti subito una “manutenzione” che ha cancellato alcuni dati e ne ha mischiati altri. E così si è perso un anno di tempo.

Clamoroso al ministero. La Direzione Generale Cinema ha riaperto di fatto le procedure di valutazione relative ai contributi 2017.

Lo si legge in una serie di no-tizie pubblicate sul sito del Mi-bact, che hanno per oggetto le domande presentate ai sensi del bando per la scrittura, lo svilup-po e la pre-produzione, la pro-duzione, la distribuzione nazio-nale e internazionale di opere cinematografiche e audiovisive. “A seguito di un intervento di manutenzione sulla piattaforma DGCOL, viene data a tutti gli utenti la possibilità di aggiorna-re alcuni dati relativi al proprio progetto di opera”, si legge nella news. “Per fare questo ogni uten-te che abbia presentato domanda di produzione deve aggiornare l’Anagrafica dell’opera associa-ta alla propria domanda di con-tributo selettivo. Le domande di contributo selettivo, invece, non potranno essere modificate”. In particolare si chiede di aggiorna-re le schede che riguardano as-setto produttivo, piano dei costi, piano finanziario e cast/troupe. “Più nello specifico, si fa pre-sente che la manutenzione della

piattaforma ha previsto una rivi-sitazione delle schede del piano dei costi e del piano finanziario. Si consiglia quindi vivamente agli utenti di prestare particolare attenzione a queste schede e di ricontrollare che tutti i dati pre-cedentemente inseriti siano stati mantenuti e che siano corretti. Per problemi tecnici della piat-taforma DGCOL, non è chiara l’indicazione della linea di inter-vento per cui l’opera concorre”, scrive la direzione cinema. Che è come dire che la piattaforma, come si sussurra da tempo, fa ac-qua da tutte le parti.

Altro che manutenzione. An-drebbe rifatta da capo a piedi. La prova? Oltre ad aggiornare la do-manda, ogni utente dovrà invia-re agli istruttori una mail “espli-citando, per ogni domanda di contributo presentata e adegua-tamente identificata con il relati-vo codice, la scelta di una e una sola delle linee di intervento per cui concorre”. Insomma è saltato tutto. Al punto che la direzione precisa: “La mancata indicazione della linea di intervento per la quale si concorre secondo le mo-dalità e i tempi indicati comporta inevitabilmente la inammissibili-

tà della domanda di contributo”. Un passaggio controverso, per-ché se uno l’indicazione l’ha fatta a suo tempo, e poi la piattaforma è andata in tilt, mica può esse-re obbligato a leggere il sito del Mibact. Non solo, si domanda anche di indicare (nuovamente) il valore del contributo richiesto e il totale dei costi ammissibili di produzione e si pregano, infi-ne, gli utenti di verificare che le informazioni in possesso della Camera di Commercio impresa siano aggiornate.

Un pasticcio enorme, che si aggiunge ai tempi lunghissimi di approvazione della riforma Franceschini. Così a fine prima-vera forse il Mibact sarà messo nelle condizioni di deliberare sui contributi 2017. Il cinema italiano ha perso nel frattempo un anno. E resta sul piatto la questione degli esperti chiamati a screma-re le domande, con chiamata diretta del Mibact, e un profilo evidente di conflitto d’interesse che riguarda alcuni di loro, che ricoprono il ruolo di produttore o distributore in piena attività. I nomi? Prossimamente su queste stesse pagine...

Andrea Dusio

Roma – Ha portato al cinema 130mila spettatori raccogliendo 1.200.000 euro al botteghino. Un risul-tato eccezionale quello raggiunto dal documentario d’arte Caravaggio – L’anima e il Sangue, prodotto da Sky e Magnitudo Film e portato in sala da Nexo Di-gital. Un traguardo pari a quello di un film d’anima-zione come Living Vincent, candidato agli oscar nella categoria Miglior film d’animazione. Sky e Nexo han-no annunciato la replica contemporanea nazionale in programma per il prossimo 27 e 28 marzo.

Roma - Torna Ciak Alice Giovani, il premio nato grazie alla collaborazione con Alice nella Città, sezio-ne indipendente e autonoma della Festa del Cinema di Roma. Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino, A ciambra di Jonas Carpignano, Il ragazzo invisibile - Seconda generazione di Gabriele Salvatores e Tutto quello che vuoi di Francesco Bruni sono fra i 10 i dieci film italiani selezionati da Alice nella Città insieme a Ciak, usciti tra il 1° maggio 2017 e il 30 aprile 2018, e saranno mostrati ai ragazzi nelle scuole che parteci-peranno al progetto educational e quindi inseriti nella library della piattaforma web “Scelte di classe”, ideata e realizzata da Alice nella Città in collaborazione con Fondazione Cinema per Roma e My Movies. I titoli sa-ranno votati fino al 21 maggio dalle scuole, i lettori di Ciak e il pubblico di Alice nella città. Il vincitore rice-verà la targa durante la cerimonia di premiazione dei Ciak d’oro.

Roma - La nuova campagna Cinemadays promossa dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact) in collaborazione con l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive e Multimediali (Anica), partirà ad aprile. La campagna prevede 15 giorni nei cinema italiani aderenti con biglietti al costo di tre euro l’uno, e ad agosto, una settimana dedicata alle anteprime. L’iniziativa è per destagionalizzare le uscite cinematografiche in sala e attirare pubblico nei mesi estivi. I periodi che prevedo-no l’ingresso scontato sono infatti: dal 9 al 12 aprile, dal 9 al 15 luglio e dal 24 al 27 settembre. Inoltre dal 9 al 15 agosto grazie a Cinemadays per sette giorni nel-le sale si terranno proiezioni di anteprime della nuova stagione cinematografica.

Tutte le informazioni riguardo i cinema aderenti saranno disponibili su di un sito internet dedicato che verrà realizzato dal Mibact assieme allo spot che ac-compagnerà l’iniziativa seguendone il calendario.

Caravaggio, il documentario più visto di sempre

Selezionati i 10 film per il premio Ciak Alice Giovani

Cinamadays: ad aprile parte la nuova campagna

a cura di Margherita Bonalumi

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