Riflessione sul vangelo di ogg2

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RIFLESSIONE SUL VANGELO DI OGGI LUNEDI’ 30 APRILE Dal Vangelo secondo Giovanni In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua

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RIFLESSIONE SUL VANGELO DI OGGI

LUNEDI’ 30 APRILE

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi

non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore

ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina

davanti a esse, e le pecore lo

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seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo

seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce

degli estranei».Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa

parlava loro.Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri

e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno

entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare,

uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e

l’abbiano in abbondanza».

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C’è una sola porta per accedere alla salvezza, e questa porta è il Cristo. Maulè (Gv 10,1) cui egli dà accesso

non designa primariamente il recinto delle pecore, ma soprattutto

l’atrio del tempio (Es 27,29; 2Cr 6,13; 11,16; Ap 11,2), il luogo santo di Israele. Per la porta che è il Cristo,

entra nel luogo santo il vero pastore, mentre il ladro e il brigante

cercano di introdursi per vie secondarie, di soppiatto, e una volta

dentro fanno strage.

Possono essere ravvisati in personaggi dell’epoca di Gesù ma, al di là di questi, rappresentano i

falsi messianismi di tutti i luoghi e di tutti i tempi: tutte le realtà, cioè,

che promettono salvezza e prosperità ma nel momento della

crisi (un miracolo non avvenuto, una situazione non prevista) si

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sottraggono abbandonando a se stessi i loro adepti. La vita non si

trova in queste allettanti promesse, ma nella severa proposta evangeli-

ca. E nella donazione di Gesù, e nell’adesione alla sua vita, che si

apre la porta dell’eternità. Possiamo esserne certi: Il Signore è il mio

pastore, non manco di nulla... (Sal 23,1).