Riflessione sul vangelo del giorno
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RIFLESSIONE SUL VANGELO DI OGGI
Venerdì 11 Maggio
Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita
per i propri amici.Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi
comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il
suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre
mio l’ho fatto conoscere a voi.Non voi avete scelto me, ma io ho
scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro
frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo
conceda. Questo vi comando: che vi amiate
gli uni gli altri».
Il comandamento che ci dai, Gesù, per rimanere nel tuo amore è una parola
semplice, che impegna però quotidianamente tutte le nostre forze.
“Che vi amiate gli uni gli altri come io vi ho amati”. Dovrò continuare a guardare te, tenere il mio sguardo fisso su di te,
per accorgermi del tuo amore, e prenderlo a regola di tutti i miei
rapporti con i tuoi discepoli. Amarci gli uni gli altri: accogliere l’amore dei
fratelli che ti ubbidiscono, lasciarmi amare e servire da loro come tu ti sei lasciato amare dal Padre! E poi donare
l’amore gratuito, piegarmi a lavare i
piedi, ascoltare e rispondere, servire solo per amore tuo. Tu ci hai amati senza badare al nostro grazie, ci hai
amati quando eravamo peccatori, ci hai amati lasciandoti deridere e colpire e
mettere a morte. Ci hai amati riversando su di noi l’amore del Padre, amore senza confini! Per noi hai dato la vita, perché noi, attraverso la tua morte potessimo conoscere l’amore di Dio che
ci salva. Il tuo amore è il più grande, completo, perfetto. Ci hai trattato da veri amici. L’amicizia, per essere tale, deve essere corrisposta: tu ci chiedi di fare ciò che hai detto, di amarci gli uni
gli altri, e saremo tuoi amici. Non ci chiedi di sviluppare sentimenti o particolari gesti nei tuoi riguardi,
ma di amarci tra noi: questo ritieni amore per te!
Da parte tua già ci consideri amici tuoi: non ci dai ordini, ma ci manifesti i voleri
del Padre, ci riveli quanto tu come Figlio unico hai ricevuto. Non ci vuoi
servi, esecutori di ordini come
macchine, ma ci vuoi figli, come tu sei figlio del Padre. La nostra amicizia
verso di te è questa, diventare figli con te, esserti a fianco nella tua obbedienza
d’amore al Padre.Noi non abbiamo fantasia nell’amare:
dobbiamo imparare, e impariamo da te. Tu ci hai scelto: noi non ti avremo mai
scelto. Ci saremmo limitati ad ammirarti, a pregarti, ad adorarti. Tu invece ci hai scelti: hai posato il tuo
sguardo su di me, mi hai visto debole, peccatore, ignorante, degno solo di
disprezzo. Hai detto “questi è mio”, e hai fatto di me un tuo amico, hai cominciato a manifestare la tua
sapienza e la tua potenza nella mia debolezza. Mi hai dato degli incarichi da
svolgere a nome tuo, mi hai reso capace delle tue opere d’amore, di pronunciare le tue parole sante che
portano frutto, il frutto dello Spirito e la salvezza delle anime.
Tu hai costituito i dodici, li hai uniti in modo indivisibile!
E ancora mi hai dato la promessa che il Padre ascolta le mie richieste, le
richieste che gli rivolgerò nel tuo nome, cioè nel desiderio di esserti obbediente e di darti gloria. Il frutto dell’esser tuo
discepolo viene dal Padre: a lui lo chiediamo!
Gesù, ti ringrazio. Grazie che hai scelto e costituito i Dodici come portatori dello
Spirito Santo in molti modi e senza misura! Grazie che hai scelto anche me ad essere tuo amico, partecipe del tuo esser figlio del Padre, e hai costituito
anche me come segno dell’amore eterno!
Riconoscerò che sempre tutto è dono del Padre, che è così buono da
ascoltare la mia e la nostra voce! Amerò i tuoi fratelli come miei fratelli, accetterò il loro amore e il loro servizio come tuo dono; per la tua gloria, mio
Signore e mio Dio!