Riflessione Metacognitiva finale - gruppo docenti Visciano

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RELAZIONE FINALE CORSO DI AGGIORNAMENTO “MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO” L’esperienza di formazione relativa alle “ Misure di accompagnamento” è stata davvero intensa e stimolante. Il docente, prof. Izzo Corrado, ha saputo coinvolgerci, rendendo tutte le lezioni interessanti ed utili per la nostra attività didattica. Ci è stata data la possibilità di acquisire strumenti di lavoro nuovi e ci siamo potuti confrontare con altre persone di realtà del tutto differenti, cogliendo nuovi spunti e nuove prospettive su situazioni di comune problematicità. Mediante il brainstorming ognuno di noi ha potuto esprimere liberamente le proprie idee senza il timore di essere giudicato. I temi affrontati sono stati molteplici dalle innovazioni, contenute nelle Indicazioni Nazionali del 2012, alla progettazione di un nuovo curricolo verticale transdisciplinare. L’approccio transdisciplinare evidenzia la centralità delle pratiche intellettive o affettive

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RELAZIONE FINALECORSO DI AGGIORNAMENTO “MISURE DI ACCOMPAGNAMENTO”

L’esperienza di formazione relativa alle “ Misure di accompagnamento” è stata davvero intensa e stimolante.Il docente, prof. Izzo Corrado, ha saputo coinvolgerci, rendendo tutte le lezioni interessanti ed utili per la nostra attività didattica. Ci è stata data la possibilità di acquisire strumenti di lavoro nuovi e ci siamo potuti confrontare con altre persone di realtà del tutto differenti, cogliendo nuovi spunti e nuove prospettive su situazioni di comune problematicità. Mediante il brainstorming ognuno di noi ha potuto esprimere liberamente le proprie idee senza il timore di essere giudicato.I temi affrontati sono stati molteplici dalle innovazioni, contenute nelle Indicazioni Nazionali del 2012, alla progettazione di un nuovo curricolo verticale transdisciplinare. L’approccio transdisciplinare evidenzia la centralità delle pratiche intellettive o affettive dell’allievo; in tale prospettiva supera le discipline, sottomettendole alla persona che vogliamo istruire; in questo contesto le discipline non sono ignorate, ma non costituiscono più il punto centrale della preparazione scolastica, bensì forniscono delle occasioni per l’insegnamento. Nelle attività transdisciplinare l’insegnamento diventa un progetto personale dell’allievo, guidato, orientato, incoraggiato dall’insegnante, che è il manager delle situazioni di apprendimento; la partecipazione degli allievi è costante durante l’intero percorso delle attività svolte, che hanno come fondamento il principio di un apprendimento finalizzato ad azioni pratiche, in un contesto reale.

Le attività transdisciplinari hanno come scopo la formazione di competenze a carattere trasversale: capacità di tipo cognitivo, capacità di tipo creativo ( elaborazione di concetti, soluzione di situazioni problematiche ), capacità riflessive ( conoscenza di se stesso, valutazione di sé, capacità di curarsi del proprio corpo e del proprio spirito ), capacità d’interazione sociale ( l’inserimento nelle attività di gruppo, collaborazione), capacità sociali ( percezione dei messaggi, la comunicazione verbale), capacità di muoversi sulla base di valori (assunzione della responsabilità, esercizio di diritti e doveri, tolleranza).Oggi la scuola risulta essere ancora molto lontana da ciò che ci è stato proposto, il tradizionalismo didattico caratterizza l’insegnamento di molti, basta pensare alla “ lezione-monologo” che oggi è sicuramente ancora la più diffusa, così come le modalità di presentare una lezione che per molti insegnanti sono ancora le medesime per tutti, ma l’insegnante deve tener conto che gli alunni hanno caratteristiche diverse vuoi per opportunità culturali di partenza vuoi per uno stile diverso nell’affrontare l’apprendimento vuoi per una differente capacità di comprendere il linguaggio verbale, ecc.Il percorso di insegnamento prescinde, inoltre, dai prerequisiti cognitivi specifici , si dà quindi per scontato che tutti possiedano i livelli di apprendimento richiesti per il tipo di itinerario che si vuole mettere in atto. Il tempo concesso dal docente è uguale per tutti, a dispetto del fatto che ognuno assimila il materiale apprenditivo con i propri ritmi.La valutazione ha un ruolo solamente terminale e serve per accertare se gli allievi si sono adattati alla proposta formativa. Il momento valutativo si limita a giudicare il percorso svolto e penalizza coloro che non si sono adattati ad esso. Due sono i

pilastri che sorreggono il far scuola tradizionale : la trasmissione delle conoscenze e la valutazione degli apprendimenti. Il prodotto finale, considerati l’uniformità della proposta formativa e i diversi profili degli allievi, sarà inevitabilmente non omogeneo.Noi cercheremo da subito di mettere in atto ciò che abbiamo appreso durante il corso, per attuare un cambiamento nel sistema educativo di istruzione finalizzato alla crescita e alla valorizzazione della persona che entra nella Scuola secondaria di Primo e Secondo Grado. Il principio educativo della scuola deve essere la centralità del soggetto che apprende, con la sua individualità e con la rete di relazioni che lo legano alla famiglia e ai diversi ambienti sociali, culturali e territoriali. La scuola, se ancora non lo fa, deve guardare alla persona nella sua identità con i suoi ritmi di apprendimento e le sue peculiarità cognitive ed affettive, per avvicinarla il più possibile alla piena acquisizione delle competenze da raggiungere.

I CORSISTICarbone Maria

Lippiello IdaNapolitano Michele