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REGIONE LAZIO
AZIENDA UNITA' SANITARIA LOCALE RIETI
Via del Terminillo,42 - 02100 RIETI - Tel.0746 2781
Codice Fiscale e Partita IVA 00821180577
SERVIZIO PRE,VENZIONE N PROTEZIONE
Responsabile Ing. ErmÍnìo Pace
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n Medico competente (Dott. Francesco De Giorgio , #-
ú htrI Rappresentanti Lavoratori per la Sicvrezza (vedasi comunicazione di informazione allegata).
Il Datore di Lavoro (Dott. Rodolfo Gianani)
Il Dirigente Responsabile ( Dott. Valter Rossi )
Il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (Ing. Erminio Pace )
ú Giagno 2012
2
Indice
1. Valutazione del rischio da movimentazione manuale dei carichi e dei pazienti. definizione e
riferimenti normativi pag.3
1.1 Metodi di valutazione del rischio da movimentazione manuale carichi pag.4
1.2 Premessa pag.4
2. Valutazione del rischio da movimentazione manuale dei pazienti presso
la U.O.C. Chirurgia Generale e Oncologica pag.6
3. Valutazione di azioni di trasporto in piano di carichi e di tirare e spingere pag. 9
4. Valutazione del rischio da movimentazione manuale carichi pag.12
5. Conclusioni e indicazioni per il miglioramento della salute e della sicurezza pag.14
Elenco degli allegati
1. Scheda MAPO per la valutazione del rischio da movimentazione manuale dei pazienti.
2. Tabelle Snook e Ciriello per la valutazione del rischio nelle attività di traino-spinta.
3. Procedure: norme di comportamento per l’esecuzione in sicurezza di manovre di traino e spinta ,
Procedura per il trasferimento del paziente dal letto alla carrozzina.
4. Comunicazione di informazione ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
3
1. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI e
PAZIENTI. DEFINIZIONE E RIFERIMENTI NORMATIVI.
D.Lgs 81 del 30 aprile 2008, Titolo VI , Capo I (articoli da 167 a 169, ALLEGATO
XXXIII).
Il titolo VI del D.Lgs 81/08, art. 167 comma 2, lettera a) , definisce le operazioni di
movimentazione manuale dei carichi come quelle di “ trasporto o di sostegno di un carico ad opera
di uno o più lavoratori, comprese le azioni del sollevare, deporre, spingere, tirare, portare o spostare
un carico, che, per le loro caratteristiche o in conseguenza delle condizioni ergonomiche
sfavorevoli, comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico, in particolare dorso-
lombari”.
L’art. 168 individua gli obblighi del datore di lavoro:
“Il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie e ricorre ai mezzi appropriati, in
particolare attrezzature meccaniche, per evitare la necessità di una movimentazione manuale di
carichi da parte dei lavoratori.
1. Qualora non sia possibile evitare la movimentazione manuale dei carichi ad opera dei
lavoratori, il datore di lavoro adotta le misure organizzative necessarie, ricorre ai mezzi
appropriati e fornisce ai lavoratori stessi i mezzi adeguati, allo scopo di ridurre il rischio che
comporta la movimentazione manuale di detti carichi, tenendo conto dell’ALLEGATO
XXXIII, ed in particolare:
a) Organizza i posti di lavoro in modo che detta movimentazione assicuri condizioni di
sicurezza e salute;
b) Valuta , se possibile anche in fase di progettazione, le condizioni di sicurezza e di salute
connesse al lavoro in questione tenendo conto dell’Allegato XXXIII;
c) Evita o riduce i rischi, particolarmente di patologie dorso-lombari, adottando le misure
adeguate, tenendo conto in particolare dei fattori individuali di rischio, delle
caratteristiche dell’ambiente di lavoro e delle esigenze che tale attività comporta , in
base all’Allegato XXXIII;
d) Sottopone i lavoratori alla sorveglianza sanitaria di cui all’art.41, sulla base della
valutazione del rischio e dei fattori individuali di rischio di cui all’allegato XXXIII, ove
applicabili. Negli altri casi si può fare riferimento alle buone prassi e alle linee guida.
L’art. 169 prescrive al datore di lavoro l’obbligo di assicurare ai lavoratori l’informazione, la
formazione e l’addestramento :
1. Tenendo conto dell’Allegato XXXIII, il datore di lavoro:
4
a) Fornisce ai lavoratori le informazioni adeguate relativamente al peso ed alle altre
caratteristiche del carico movimentato;
b) Assicura ad essi la formazione adeguata in relazione ai rischi lavorativi ed alle modalità di
corretta esecuzione delle attività;
2. Il datore di lavoro fornisce ai lavoratori l’addestramento adeguato in merito alle corrette
manovre e procedure da adottare nella movimentazione manuale dei carichi.
Norme ISO
ISO 11228- 1: Ergonomics — Manual handling — Lifting and carrying
ISO 11228- 2: Ergonomics — Manual handling — Pushing and pulling
ISO 11228- 3: Ergonomics — Manual handling — Handling of low loads at high frequency
Norme UNI EN
UNI EN 1005-2 : Sicurezza del macchinario; Prestazione fisica umana: movimentazione manuale di
macchinario e di parti componenti il macchinario.
1.1 METODI DI VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE
MANUALE CARICHI.
Per la valutazione del rischio da movimentazione manuale di carichi, il Servizio Prevenzione e
Protezione della ASL di Rieti applica i metodi di valutazione sotto indicati.
RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE … METODO APPLICATO
PAZIENTI (aree di DEGENZA) M.a.p.o.(Movimentazione e Assistenza Pazienti Ospedalizzati)
PAZIENTI (aree di NON DEGENZA: servizi, day hospital,
ambulatori)
Metodi EPM (Unità di ricerca Ergonomia, Postura e
Movimento. Dipartimento di Medicina Preventiva, del Lavoro e
dell’Ambiente- Clinica del Lavoro “Luigi Devoto” Milano).
CARICHI Metodo NIOSH
1.2 PREMESSA
La U.O.C. Chirurgia Generale D’Urgenza e Oncologica è il risultato del recente accorpamento
(10 aprile 2012, come risulta dalla nota prot. 1159 del 4 aprile 2012, a firma del Direttore Medico
del P.O. di Rieti) delle due Unità Operative preesistenti (Chirurgia Generale e D’Urgenza e
Chirurgia Generale e Oncologica) la struttura può essere valutata con il metodo M.A.P.O.
(Movimentazione e Assistenza dei Pazienti Ospedalizzati). La presente valutazione prende in
considerazione esclusivamente gli aspetti ambientali di interesse per le attività di movimentazione
del paziente. Tutti gli altri aspetti strutturali saranno oggetto di una specifica valutazione del rischio
a cura del personale dedicato del Servizio Prevenzione e Protezione.
5
La scheda M.A.P.O. per la valutazione del rischio prende in considerazione una serie di fattori di
rischio, indicati nella tabella A.
Tabella A - fattori di rischio – mapo index
ELEMENTI DI RISCHIO
OSSERVATI
FATTORI e PARAMETRI CORRISPONDENTI
CARICO ASSISTENZIALE
NC/OP
PC/OP
Per la descrizione del carico assistenziale occorre rilevare le seguenti
informazioni: numero di letti; numero e tipo di operatori in organico nel
reparto e numero di operatori addetti alla movimentazione manuale di
pazienti nei tre turni; tipologia dei pazienti e manovre di movimentazione
manuale abitualmente effettuate.
NC/OP è il rapporto tra pazienti NC (non collaboranti) ed OP (operatori che
effettuano movimentazione manuale pazienti nei tre turni)
PC/OP è il rapporto tra pazienti PC (parzialmente collaboranti) ed OP
(operatori che effettuano movimentazione manuale pazienti nei tre turni)
FS (FATTORESOLLEVATORI)
La valutazione del solleva-pazienti riguarda da un lato la sufficienza
numerica in relazione al numero dei pazienti totalmente non collaboranti e
dall’altro l’adeguatezza alle esigenze del reparto. Per “sufficienza numerica”
si intende la presenza di 1 sollevatore
ogni 8 pazienti totalmente non collaboranti (NC).Inoltre si considera
“inadeguato alle esigenze del reparto” un sollevatore che:
- non può essere utilizzato per il tipo di pazienti abitualmente presenti in
reparto;
- in cattivo stato di manutenzione
- che non può essere utilizzato per le caratteristiche dell’ambiente di lavoro.
FS assume valori compresi tra 0,5 e 4:
Sollevatori assenti o inadeguati+insufficienti FS =4
Sollevatori insufficienti o inadeguati FS=2
Sollevatori presenti+sufficienti +adeguati FS=0,5
FA (FATTORE AUSILI MINORI) Si considerano “ausili minori” le attrezzature che riducono il numero o il
sovraccarico indotto da alcune operazioni di spostamento parziale del peso
del paziente (telo ad alto scorrimento, transfer disc, cintura ergonomica).
Si considerano sufficienti quando la dotazione del reparto comprende un
telo ad alto scorrimento più almeno due altri tipi di ausili minori.
Quando gli ausili minori non risultano presenti o sufficienti il valore
attribuito è pari a 1.Quando gli ausili minori sono sufficienti+adeguati FA
assume valore 0,5.
FC (FATTORE CARROZZINE) La valutazione delle carrozzine e/o comode considera i due aspetti della
sufficienza numerica in relazione al numero di pazienti non autosufficienti e
della presenza di requisiti ergonomici. Si intende per sufficienza numerica la
presenza di un numero di carrozzine pari almeno alla metà dei pazienti non
autosufficienti del reparto.
Il valore del Fattore Carrozzine (FC) viene individuato integrando i due
aspetti valutati (numerosità e requisiti ergonomici).
Tale fattore varia da 0,75 a 2
Famb (FATTORE AMBIENTE) Famb “fattore ambiente” riassume il punteggio medio qualitativo
osservato rispetto all’ambiente. La scheda di rilevazione dedica al fattore
ambiente 3 sezioni che prevedono l’analisi di: bagni per l’igiene del
paziente, bagni per WC, camere di degenza.
Per ogni sezione sono state individuate alcune caratteristiche di
inadeguatezza cui corrisponde un punteggio che va da 0,5 a 2. Laddove le
caratteristiche osservate siano adeguate il valore assegnato sarà 0.
Per ogni sezione (bagni, WC, camere) si calcola il punteggio medio di
“inadeguatezza” delle singole sezioni (PMB, PMW, PMC).
La somma dei Punteggi Medi delle tre sezioni costituisce il Fattore
Ambiente che viene suddiviso in tre categorie di range equidistanti,
6
espressione rispettivamente di bassa,media, alta inadeguatezza. Il valore del
fattore ambiente varia da 0,75 a 1,5.
FF (FATTORE FORMAZIONE)
Formazione del personale
FF “fattore formazione” Formazione del personale sulla movimentazione manuale di carichi e
pazienti. Assume diverso valore (da 0,75 a 2) in base al livello di
formazione effettuata (formazione adeguata, solo informazione, formazione
non effettuata).
L’indice di rischio MAPO viene calcolato dopo aver individuato i valori dei fattori di rischio sopra riportati,
utilizzando la seguente formula
MAPO INDEX : (NC/OP X FS + PC/OP X FA)X FC X FAMB X FF
FASCIA VERDE .La fascia verde corrisponde ad un livello dell’indice MAPO compreso tra 0 e 1,5,in cui il rischio è
praticamente trascurabile.
FASCIA GIALLA. Valori dell’indice MAPO compresi fra 1,51 e 5 rappresentano un’esposizione che può comportare
un aumento delle patologie a carico del rachide lombosacrale e per tale motivo si ritiene utile attivare la formazione, la
sorveglianza sanitaria e la programmazione di interventi di bonifica medio-lungotermine.
FASCIA ROSSA .Valori dell’indice MAPO superiori a 5 (area rossa), indicano un’esposizione significativa pertanto è
necessario attivare programmi di formazione e sorveglianza sanitaria specifica nonchè predisporre ed attuare un piano
per la rimozione dei fattori di rischio a breve termine.
>5 esposizione alta
1,51 – 5 esposizione medio /alta
< 1,5 esposizione trascurabile/lieve
2. VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE PAZIENTI
PRESSO LA U.O.C. CHIRURGIA GENERALE D’URGENZA E ONCOLOGICA.
Il sopralluogo per l’aggiornamento della valutazione del rischio è stato effettuato in data 30/05/2012
Attualmente l’organico1 della U.O.C. Chirurgia Generale d’Urgenza e Oncologica consta di 12
infermieri professionali (di cui 1 “giornaliero” ) 1 ausiliario e 2 O.S.S. (di cui 1 part-time, afferente
al S.A.P.S.)
Tabella B- organico U.O.C. Chirurgia Generale d’Urgenza e Oncologica
Caposala:
Suor Marina
Suor Gloria
Infermieri
professionali:
1.
Maggi Norma
Boccacci Sonia
Paone Raffaella
Petrucci Rosa
Imperatori Antonietta
1 Ai fini della presente valutazione del rischio sono presi in considerazione solo gli operatori “addetti” alla
movimentazione manuale dei pazienti, pertanto, dal computo del personale, resta escluso il personale medico.
7
Fusacchia Sabrina
Campanelli Anna Rita
Misseri Angelo
Faraglia Rosanna
Tofani Orietta
Galves Katia
Brignola Cinzia
O.S.S.
Ausiliari
Martini Lorella
Romagnoli Vanessa
Salvi Teresa
La struttura consta di 18 posti letto, distribuiti in 4 camere a 4 letti ed 1 camera a 2 letti.
Il numero di operatori presenti nei 2 turni è così distribuito:
mattino: 2 infermieri , 1 ausiliario
pomeriggio : 2 infermieri, 1 ausiliario
notte: 2 infermieri
La tipologia dei pazienti è pediatrica, adulta e geriatrica . La media giornaliera di pazienti non
autosufficienti (N.A.) è stata stimata in 17 unità /die, inquadrabile in maggioranza come pazienti
P.C. (parzialmente collaboranti)2 (14 unità/die). I pazienti non collaboranti (N.C.)
3 sono invece in
media circa 3 unità /die.
Le manovre di trasferimento effettuate sono prevalentemente le seguenti:
- Trasferimento letto-barella e viceversa
- Trasferimento letto-carrozzina
- Trasferimento verso il cuscino
- Trasferimento letto-poltrona
- Igiene del paziente
Il metodo applicato (allegato 1 – scheda Mapo) individua un indice di rischio numerico, che
consente di classificare il rischio in tre livelli e prende in considerazione i fattori di seguito elencati
e descritti.
2 Per paziente parzialmente collaborante si intende il paziente che può sfruttare una residua capacità di movimento
come ad esempio:emiplegico, paraplegico,paziente in fase di recupero funzionale ecc..)
3 Per paziente non collaborante si intende il paziente che non può aiutare il movimento né con gli arti superiori né con
gli arti inferiori (es. tetra paretico, anziano allettato, paziente in anestesia generale, in coma, paziente che oppone
resistenza alla mobilizzazione)
8
Il FATTORE SOLLEVATORI (FS)
Al fattore sollevatori è stato assegnato il punteggio 0,5 corrisponde alla “presenza + sufficienza
numerica. Il sollevatore in dotazione alla struttura viene regolarmente utilizzato dagli operatori
soprattutto per il passaggio del paziente dal letto alla poltrona e per lo svolgimento delle operazioni
di cambio letto.
FATTORE AUSILI MINORI
Il FATTORE AUSILI MINORI (FA) assume valore 0,5 che corrisponde ad ausili “sufficienti +
adeguati ”. La struttura ha a disposizione 4 teli ad alto scorrimento, 1 tavola a scorrimento e 2
barelle regolabili in altezza. La caposala segnala che sarebbe comunque utile una ulteriore tavola a
scorrimento, ausilio già ben utilizzato all’interno della struttura, essendo particolarmente indicato
per il trasferimento dei pazienti chirurgici.
FATTORE CARROZZINE
Il FATTORE CARROZZINE (FC) assume valore 1 che corrisponde alla “insufficienza numerica”.
La struttura ha in dotazione 2 carrozzine e 2 comode, tutte in buono stato. La metodologia applicata
individua la sufficienza numerica delle carrozzine-comode quando queste sono in numero pari ad
almeno il 50% dei pazienti non autosufficienti. In questo caso quindi dovrebbero essere presenti ben
8 carrozzine /comode, che sarebbero tuttavia poco gestibili visti gli spazi attualmente a
disposizione.
FATTORE AMBIENTE
Il FATTORE AMBIENTE (Famb) assume un punteggio di inadeguatezza medio, pari a 1,25. Tale
fattore prende in considerazione 3 aspetti: camere di degenza, bagni per igiene del paziente, bagni
con WC. Per quanto riguarda le camere di degenza, gli spazi di manovra sono adeguati nelle
camere a 4 letti, più ristretti nella camera a 2 letti. Per quanto riguarda i bagni, si rilevano spazi
angusti all’interno dei bagni centralizzati (ad esclusione del bagno per disabili) . 4
FATTORE FORMAZIONE
Il FATTORE FORMAZIONE (FF) assume valore 1, perché pur essendo stata effettuata, risale agli
anni 2002-2007 , pertanto deve essere aggiornata.
Il Servizio Prevenzione e Protezione ha programmato la realizzazione dei corsi di formazione e
addestramento , che saranno effettuati presumibilmente entro l’anno.
4 Come precisato in premessa, la presente valutazione prende in considerazione esclusivamente gli aspetti ambientali di
interesse per le attività di movimentazione del paziente. Tutti gli altri aspetti strutturali saranno oggetto di una specifica
valutazione del rischio a cura del personale dedicato del S.P.P.
9
CALCOLO DELL’INDICE DI RISCHIO
MAPO INDEX : (NC/OP X FS + PC/OP X FA)X FC X FAMB X FF= 1,55
La U.O. Chirurgia Generale e Oncologica del P.O. Rieti presenta un indice di rischio pari a 1,55
quindi si colloca nella fascia di rischio medio.
3) VALUTAZIONE DI AZIONI DI TRASPORTO IN PIANO DI CARICHI E DI TIRARE E
SPINGERE
Per la valutazione del rischio collegato alle azioni di traino e spinta è stato utilizzato il metodo
“Snook e Ciriello” (1991).
Questa metodologia si basa su studi di tipo psico-fisiologico che partono dalla scomposizione del
movimento complessivo in azioni elementari che sono:
- di FORZA INIZIALE (SPINTA O TRAINO) -forza necessaria per mettere in movimento il
peso costituito ad esempio da una carrozzina/comoda, più il paziente;
- di MANTENIMENTO per guidare la carrozzina/comoda lungo il tragitto prestabilito;
La valutazione del rischio prende in considerazione i seguenti parametri:
- Forza di spinta o traino necessaria per far muovere il carrello inizialmente e poi durante la
traslazione (il dato, espresso in Kg, si ricava mediante un apposito dinamometro applicato
dal valutatore in spinta o trazione)
- Frequenza delle azioni
- Altezza da terra della presa
- Distanza di spostamento
- Genere (maschile o femminile)
Sono inoltre disponibili delle indicazioni sui carichi massimi raccomandati per le azioni di
trasporto in piano che non possono essere valutate con il metodo Niosh.
>5 esposizione alta
1,51 – 5 esposizione medio /alta
< 1,5 esposizione trascurabile/lieve
10
I valori limite sono forniti in funzione dei vari parametri caratteristici e si riferiscono a quei valori
che proteggono il 90% delle rispettive popolazioni adulte, sane , maschili e femminili.
Individuata la situazione che meglio rispecchia il reale scenario lavorativo in esame , in relazione
alla popolazione maschile o femminile, si estrapola il valore raccomandato (di peso o forza) e
rapportandolo con il peso o la forza effettivamente azionati, ponendo questa al numeratore si ottiene
un indicatore di rischio analogo a quello ricavato con la procedura di analisi di azioni di
sollevamento.
I valori di carico raccomandati per le azioni di spinta e traino e di trasporto in piano sono indicati
nelle tabelle allegate (allegato 2).
La quantificazione delle forze effettivamente applicate richiede il ricorso ad appositi dinamometri
da applicare alle reali condizioni operative.
AZIONI DI SPINTA (es. carrelli a mano, barelle, letti con ruote, carrozzine/comode)
Le forze massime iniziale e di mantenimento (Kg dinamometrici) raccomandate a seconda del
genere (m o F) , della distanza di spostamento, della frequenza di azione, dell’altezza delle mani da
terra, sono indicate nella tabella 3 (allegato 2).
AZIONI DI TRASCINAMENTO (TRAINO)
Le forze massime iniziali e di mantenimento (KG dinamometrici) raccomandate a seconda del
genere (Maschio o femmina), della distanza di spostamento, della frequenza di azione, dell’altezza
delle mani da terra, sono nella tabella 4 (allegato 2).
Indicatori di rischio
L’applicazione alle singole operazioni di spostamento e traino della metodologia analitica in
esame , fornisce per ciascuna un indicatore di rischio.
Tali indicatori non sono altro che il rapporto tra il peso (la forza) effettivamente movimentato nella
specifica situazione lavorativa e il valore raccomandato per quella azione.
In base ai risultati ottenuti (indicatori) è possibile individuare tutte le attività e quindi le aree dove
sono necessari interventi di bonifica.
11
All’interno della U.O.C. Chirurgia Generale d’Urgenza e Oncologica le attività di traino-
spinta riguardano il trasporto dei pazienti verso i Poliambulatori , la Neurologia e la U.O.C.
Nefrologia e Dialisi. La frequenza di tali attività, svolte sia dagli infermieri professionali che
dagli ausiliari, è di circa 2 volte per turno.
Le misurazioni effettuate con dinamometro5 in altri reparti con attrezzature analoghe (letti di
degenza, barelle, carrozzine e comode ) , ipotizzando 1 azione ogni 30 minuti nell’arco del turno
lavorativo, hanno evidenziato valori dell’indicatore di rischio inferiori a 0,75 (situazione
“accettabile”). Tuttavia si raccomanda di:
non utilizzare ausili vecchi o in non perfetto stato di manutenzione per percorsi superiori a
60 metri;
Ove possibile, dedicare 2 operatori al trasporto del paziente con letto di degenza o con
barella, soprattutto per percorsi lunghi.
Segnalare tempestivamente, ogni volta che se ne presenta la necessità, la presenza di buche e
dislivelli del pavimento e tra ascensori e pavimento;
Mantenere le attrezzature in buono stato, soprattutto per quanto concerne la scorrevolezza
delle ruote.
Seguire le indicazioni fornite dalla procedure “Norme di comportamento per l’esecuzione in
sicurezza di manovre di traino e spinta “ (allegato 3), disponibile sul sito istituzionale della
ASL.6
Laddove possibile effettuare i trasferimenti tramite barella.
5 Dinamometro elettronico MODELLO DIN96E+ , marca CAMI
6 http://www.asl.ri.it/staff/prevenzione/documentazione/pdf/sicurezzaspinta.pdf
L’indice sintetico di rischio è
0,75 (area verde)
La situazione è accettabile e non è richiesto alcuno specifico intervento
L’indice sintetico di rischio è
compreso tra 0,76 e 1,25
(area gialla)
La situazione si avvicina ai limiti, una quota della popolazione può non essere
protetta e pertanto occorrono cautele. Non è necessario un intervento immediato. E’
comunque consigliato attivare la formazione e la sorveglianza sanitaria del personale
addetto. Laddove ciò sia possibile è preferibile procedere a ridurre ulteriormente il
rischio con interventi strutturali ed organizzativi per rientrare nell’area verde .
L’indice sintetico di rischio è
> 1,25 (area rossa)
La situazione può comportare un rischio per quote rilevanti di soggetti e pertanto
richiede un intervento di prevenzione primaria. Il rischio è tanto più elevato quanto
maggiore è l’indice e con tale criterio dovrebbe essere programmata la priorità degli
interventi di bonifica.
L’indice di rischio è maggiore
di 3 (area viola)
Per situazioni con indice maggiore di 3 vi è necessità di un intervento immediato di
prevenzione;
12
4) VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA MOVIMENTAZIONE MANUALE CARICHI .
Per movimentazione manuale carichi di intende il sollevamento, traino, spinta o trasporto di carichi
>3 Kg con frequenza non occasionale.
La procedura di calcolo del limite di peso raccomandato con metodo NIOSH, è applicabile quando
ricorrono le seguenti condizioni:
- Carichi di peso superiore a 3 Kg
- Azioni di movimentazione che vengono svolte in via non occasionale (frequenze medie
di 1 volta ogni ora nella giornata lavorativa tipo)
- Azioni di tipo occasionale ma con valori vicini ai valori di peso massimi consigliati, specie
se comportanti posture incongrue del rachide;
- Sollevamento di carichi svolto in posizione in piedi (non seduta o inginocchiata) in spazi
non ristretti;
- Sollevamento di carichi eseguito con due mani;
- Altre attività di movimentazione manuale (trasportare, spingere, tirare) minimali;
- Adeguata frizione tra piedi (suola) e pavimento (coefficiente di frizione statica >0,4);
- Gesti di sollevamento eseguiti in modo non brusco;
- Carico non estremamente freddo, caldo, contaminato o con contenuto instabile;
- Condizioni microclimatiche favorevoli.
Per ciò che concerne i pesi massimi sollevabili, le Linee Guida del D.Lgs 626/94 avevano
individuato come costante di peso i 20 Kg per le donne ed i 30 Kg per gli uomini maggiorenni.
Il D.Lgs 81/08 (Allegato XXXIII) fa direttamente riferimento alle norme tecniche ISO 11228 (parti
1-2-3) e UNI EN 1005-2 che tuttavia offrono indicazioni differenti in merito alla massa di
riferimento per le lavoratrici ed i lavoratori e chiedono di selezionare un diverso peso iniziale
tenendo conto delle caratteristiche di età, di genere e della percentuale di popolazione da tutelare.
La tabella C mostra i valori di massa di riferimento , ricavati dai dati di letteratura e dalle tabelle
della norma EN 1005-2.
Tabella C
POPOLAZIONE LAVORATIVA MASSA DI RIFERIMENTO
Maschi (18-45 anni)
Femmine (18-45 anni)
25
20
Maschi giovani (fino a 18 anni) ed anziani (oltre 45 anni) 20
Femmine giovani (fino a 18 anni) ed anziane (oltre 45 anni) 15
13
All’interno della U.O.C. Chirurgia Generale e Oncologica , la movimentazione manuale di
carichi può essere considerata trascurabile. Le attività di rifornimento del magazzino (materiale
farmaceutico ecc..) non comportano azioni di sollevamento carichi di frequenza rilevante (almeno 1
volta ogni ora nella giornata lavorativa tipo).7
In ogni caso, si raccomanda a tutti gli operatori di effettuare qualunque attività di movimentazione
di carichi nel rispetto delle seguenti regole.
Per garantire una buona stabilità nella movimentazione manuale di carichi per azioni di
sollevamento è importante:
ALLARGARE I PIEDI per aumentare la base di appoggio
Utilizzare CALZATURE che garantiscano una buona adesione dei piedi al suolo;
Nel caso in cui si debba trasportare il peso sostenendolo con le braccia:
AFFERRARE L’OGGETTO CON ENTRAMBE LE MANI e tenere sempre il peso vicino
al corpo durante il trasporto;
Quando è possibile , RIPARTIRE IL PESO sulle braccia ed evitare di sbilanciarsi su un
lato;
nel caso in cui si sollevi il carico da terra :
PIEGARE LE GINOCCHIA e non la schiena (in modo da NON fare perno sulle vertebre
lombari)
TENERE IL CARICO PIÙ VICINO POSSIBILE AL CORPO, afferrandolo con entrambe le
mani
nel caso in cui si debba spostare il peso lateralmente
(es. dopo aver sollevato un pacco da terra lo stesso viene deposto sul carrello posizionato a
lato):
VOLTARSI LATERALMENTE CON TUTTO IL CORPO, facendo due passi in più, se
necessario, senza effettuare torsioni con il busto. Il peso deve essere sempre tenuto vicino al
corpo;
Inoltre:
nel caso in cui si debba collocare un oggetto in alto:
USARE UNA SCALETTA con gradini a pedata larga e superficie antisdrucciolo;
EVITARE di sollevarsi sulla punta dei piedi (ciò può causare perdita dell’equilibrio),
EVITARE di inarcare la schiena all’indietro (ci potrebbe danneggiare le vertebre lombari)
EVITARE di sostenere il peso sulla punta delle dita (una presa non sicura può far cadere
l’oggetto).
7 E’ stato segnalato il sollevamento delle sacche per il lavaggio vescicale (5Kg), tuttavia anche in questo caso la
frequenza di sollevamento è da considerarsi occasionale.
14
Nel sistemare il materiale di magazzino, frazionare sempre il peso aprendo le confezioni di
peso maggiore (es. Scatoloni contenenti soluzione fisiologica , peso circa 10 Kg).
5) CONCLUSIONI E INDICAZIONI PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SALUTE E
DELLA SICUREZZA.
Si individuano le seguenti misure correttive:
1) Aggiornamento delle attività di formazione e addestramento degli operatori, con particolare
attenzione agli aspetti pratici di corretta esecuzione delle manovre di movimentazione
manuale.
2) Diffusione delle seguenti procedure (allegato 3)
- “Norme di comportamento per l’esecuzione in sicurezza di manovre di traino e
spinta”;
- “Procedura per il trasferimento del paziente dal letto alla carrozzina”
3) Acquisizione ausili e attrezzature. Si ritiene opportuno mettere a disposizione la seguente
dotazione di ausili:
1 tavola a scorrimento (materassino con telo rotante).
Riferimenti bibliografici
- D.Lgs 81 del 30 aprile 2008, Titolo VI , Capo I (articoli da 167 a 169, ALLEGATO
XXXIII).
- Ricci, Menoni, Battevi, Cairoli, Floridia, Occhipinti, Colombini. Movimentazione dei
pazienti in ospedale. Dossier Ambiente , supplemento al n. 64 –ottobre 2003
- E.M.Capodaglio, F.Draicchio . La valutazione del rischio da movimentazione dei pazienti
in ospedale. Una proposta integrativa/alternativa. Ergonomia n.3 Settembre 2010
- Linee Guida SIMLII per la prevenzione delle patologie correlate alla movimentazione
manuale dei pazienti
- http://www.epmresearch.org/Default.asp?mn=14&smn=1
15
TABELLA D- INDICAZIONI
PER IL MIGLIORAMENTO DELLA SALUTE E DELLA SICUREZZA
DIPARTIMENTO
PRESIDIO P.O. Rieti UNITA’ OPERATIVA U.O.C. Chirurgia Generale e Oncologica LOCALE TIPO DI INTERVENTO Valutazione del rischio da movimentazione manuale
carichi e pazienti. STATO DI ATTUAZIONE ALLA DATA 06/06/2012
ACQUISTI ATTREZZATURE P DA ATTUARE IN CORSO ATTUATO
Acquisizione dei seguenti ausili:
- 1 tavola a scorrimento (materassino con
telo rotante).
(U.O.C. A.B.S.)
1
X
PROCEDURE-ORGANIZZAZIONE P DA ATTUARE IN CORSO ATTUATO
Diffusione e attuazione delle seguenti
procedure:
- “Norme di comportamento per
l’esecuzione in sicurezza di manovre di
traino spinta”, con particolare
attenzione al traino-spinta di letti e
barelle.
- Procedura per il trasferimento del
paziente dal letto alla carrozzina
(U.O.C. Chirurgia Generale e Oncologica)
1
X
INFORMAZIONE FORMAZIONE P DA ATTUARE IN CORSO ATTUATO
Aggiornare la formazione e l’addestramento sul
rischio da movimentazione manuale dei
pazienti.
(S.P.P.)
1
X
LEGENDA
P=1 INTERVENTI DA ESEGUIRE CON PRIORITA’ ALTA
P=2 INTERVENTI DA ESEGUIRE CON PRIORITA’ MEDIA
P=3 INTERVENTI DA ESEGUIRE CON PRIORITA’ BASSA
ASPP
C.Angeletti
06/06/2012