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Camperviaggiare N. 70 3

RICONOSCIUTO DA: GEMELLATO CON:

U.C.A. Unione Club amici

Ivan Perriera Coordinatore Nazionale

[email protected] www.unioneclubamici.com

Comune di Casaleone

Comune di Illasi

Comune di Cerea

Camper Club Riviera Picena

Camper Club Pordenone

Comune di Sanguinetto

ADERISCE A:

Sede:Via Cesare Battisti, 7, 37053 Cerea (VR) Posta presso BALZO NEVA Via A. Verrocchio n° 7, 37053 Cerea Verona

Apertura sede: primo e terzo giovedì del mese, ore 21,00-23,00 Tel. 3420265838 - 3497144392

e-mail [email protected] [email protected] Web site: www.camperclubmarcopolo.com

DIRETTIVO Presidente: Fabrizio Bonatti

Vice presidente sezione Pianura Veronese: Bruna Neva Balzo Vice presidente sezione Valdillasi: Giulio D’Ambrosio

Segretario con delega per i rapporti con l’UCA: Flavio Superbi Tesoriere: Lucio Fraccaroli Responsabile sede: Franco Moretto

Consiglieri: Maria Teresa Ambroso, Sergio Furia, Maria Nodari, Maria Cristina Rizzo, Diana Santangelo, Abramo Venturini

DIRETTORE RESPONSABILE Giorgio Tricarico registrazione n° 1835 r.s. del 05 giugno 2009 Tribunale di Verona

Impaginazione a cura di Anna Landoni

“Camperviaggiare” viene spedito gratuitamente ai soci ed ai club affini

Camping Club Soave

SEZIONE VALDILLASI

Comune di Badia Calavena

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4 Camperviaggiare N. 70

Amatori Traghetti Jadrolinija.

sconto del 20% sui collegamenti maritti-mi Italia - Croazia

Area Sosta Camper L’Alveare dei Pinzi a Saturnia, sconto del 10%

Area Sosta Camper Porto Corsi-ni (RA) sconto 10%

Art of Living di Albi, (Viale del La-voro, San Martino B. A.) sconto 10% su interventi di assistenza, manutenzione, riparazioni, acquisto di accessori, pannel-li solari, modifiche e personalizzazioni dei camper

Autofficina Molinari Manuele a Belfiore, sconti dal 5 al 10%

Automarket Bonometti, sconto del 10% sugli accessori e sugli articoli da campeggio, presentare la tessera presso una qualunque delle sedi

Barbieri Dino Legnago, rivendita gas, prezzi vantaggiosi

Casteltesino camping, sconto 15% a Castello Tesino (TN)

Camping Adriatico, Sottomarina (VE), sconto 10% in bassa stagione, 5% in giugno, luglio e agosto (offerte week-end in bassa stagione, da verificare sul sito del campeggio)

Camping San Francesco, Barcis (PN), sconto 10% in alta stagione, 10 euro al giorno in bassa stagione, facili-tazioni week-end

Centro Revisione Cerea, sconto 10-% su noleggio automezzi

F.lli Giuliari, sconto 10% sui vini, Il-lasi vicino all’area di sosta

Frantoio Bonamini Illasi, sconto 10% sui prodotti de “La bottega del fran-toio”

Mainente Gomme Casaleone, sconto 5% sui materiali in officina

Reale Mutua assicurazioni Ce-rea, prezzi scontatissimi e imbattibili

Rocca Camping Village a Bardo-lino, sconto (20%in bassa stagione e 5 in alta), partenza ore 21 in bassa stagione

LE NOSTRE CONVENZIONI

MARCO POLO CAMPER CLUB

Ecco le agevolazioni per il 2013:

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E con questo fanno 9!! Correva l’anno 2004 quando la fiera del Radicchio di Casaleone si arricchiva di un nuovo even-to: il primo raduno camper legato alla manifestazione inver-nale che conta oggigiorno ben 26 edizioni. Da allora il tra-dizionale appuntamento si ripete con continuità e dà modo a moltissimi camperisti provenienti da molte regioni del nord Italia di incontrare questo nostro prodotto che è dive-nuto negli anni una eccellenza tra gli ortaggi prodotti nella provincia di Verona. Dopo le prime 4 edizioni, nelle quali ci affidavamo ai ristoranti locali per la degustazione del radicchio (impiegato in tutte le portate, dall’antipasto al dolce), si decise di organizzare la cena del sabato sera, in un locale privato (Casa degli Scout) nel quale a cucinare eravamo noi, gruppo dirigente del Marco Polo. L’esperien-za si rivelò ben riuscita fin da subito e la successive edizio-ni del raduno si sono ripetute con la stessa formula di suc-cesso. Non solo, ma il locale ci permetteva di proseguire, dopo la degustazione del radicchio, con un intrattenimento danzante, che ci faceva concludere la serata in allegria. Sia-mo arrivati all’edizione 2013 con lo stesso spirito di sem-pre: dare il massimo di noi stessi per organizzare con suc-cesso il raduno. Posso dire che come Presidente ho trovato

grande disponibilità tra i com-ponenti del direttivo e i soci a dare una mano e insieme ad altri amici, ci siamo trovati quest’anno in 30 persone a ge-stire l’evento e in particolare la cena del sabato sera. Questa è la forza del gruppo, che mi sento di ringraziare di cuore, soprattutto per la coesione che ha dimostrato in tutti i fran-genti della manifestazione, riuscita ottimamente a parere di tutti i partecipanti. Un ringraziamento va fatto all’ammini-strazione comunale di Casaleone, al Sindaco Andrea Gen-nari, all’Assessore Alfredo Boniotto e al Consigliere dele-gato Gianpietro Santinato che hanno seguito il nostro radu-no con interesse e disponibilità, concedendoci tutto l’aiuto possibile, onorandoci con la loro presenza durante la cena del sabato sera. Ci sono sempre stati vicini anche tutti gli altri soggetti organizzatori della fiera, la Coldiretti con il suo presidente Domenico Lorenzetti, la CO.VA.PAC con il presidente Pierluigi Soave e non per ultimo l’amico Tiziano Vighini che ha collaborato in modo fattivo dandoci una mano anche dal punto di vista logistico.

EDITORIALE

Il valore del gruppo di Fabrizio Bonatti

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Fiera del radicchio di Casaleone Un fine settimana in tono minore

I NOSTRI RADUNI di Fabrizio Bonatti

Riportiamo la descrizione dei luoghi visitati durante il raduno. Gli ospiti sono stati premurosamente guidati dal vice presidente del nostro club, Neva Balzo e dal marito Lucio Fraccaroli.

Riseria Villa Boschi di Isola della Scala:

la storia La villa prende il nome dalla località su cui sorge, una zona che in epoca medievale era incolta e boschiva. Fu costruita per la famiglia dei conti Mu-rari Brà, di antica nobiltà e legata alla professione notarile, che qui aveva possedimenti già dal XIV secolo. I Murari Brà furono tra le famiglie che diedero un fortissimo impulso alla bonifica della zona e all’introduzione della coltura del riso. Nei pressi della Villa si erge infatti una pila da riso, risalente al Seicento e perfettamente conservata: è la più antica esistente a Isola Della Scala. Nel 1729 i fratelli Brà chiesero l’erezione di un oratorio pubblico intitolato alla Beata Vergine della Concezione e a San Zeno. Il grazioso edificio, di gusto ancora ba-roccheggiante, si trova nel giardino alberato della villa. Fin dai primi tem-pi della loro presenza ai Boschi, i Murari Brà vi avevano eretto una casa dominicale, ma è nella seconda metà del Settecento che la struttura assunse il suo aspetto attuale. Nel 1747 Gia-como Brà e il mastro murario Messer Angelo Brumello del Tresto stipula-rono un contratto che attestava i lavo-

Così anche quest’anno eravamo pronti con la massima organizzazione, ma tutto non è andato per il verso giusto. Il nono raduno del Radicchio di Casaleone è stato funestato da un episodio luttuoso che ha gettato tutti noi nello sconforto. Era tardo pomeriggio, fuori vi era una pioggia battente e, mentre la maggior parte degli ospiti erano impegnati nelle escursioni, noi orga-nizzatori eravamo nei locali della casa degli Scout a compiere gli ulti-mi preparativi per la cena. Giorgio aveva preferito rimanere con noi, mentre la moglie e la figlia erano con i tanti suoi amici del camper Club Vignola a visitare Villa Dionisi di Cerea e la riseria Villa Boschi di Isola della Scala. Giorgio è uscito dal salone degli scout intorno alle cinque del pomerig-gio e dopo quaranta minuti è stato trovato esanime a terra, vicino al suo camper. Purtroppo, dal malore che lo ha colpito al momento del suo ritrovamento, si presume sia passato troppo tempo. Dato l’allarme, i soccorsi sono stati immediati, ma l’incessante opera di rianimazione non ha impedito a Giorgio di lasciarci per sempre. La composta disperazione della moglie e della figlia ha contagiato tutti, dai suoi amici di Vignola a tutti noi che lo conoscevamo molto poco. Ma Giorgio era “uno di noi”!, con le nostre stesse passioni, la voglia di viaggiare con il suo camper per scoprire luoghi nuovi, fare nuove conoscenze e perché no, anche belle amicizie. Se n’è andato in una fredda sera d’inverno sul parcheggio dove aveva sistemato la sera pri-ma il suo camper, con tante aspettative per la festa che lo aspettava. Di fronte a una tragedia simile ci siamo chiesti se valeva la pena di continuare il raduno (in primis gli amici di Vignola). Poi abbiamo pen-sato che avremmo fatto un torto a Giorgio a fermare la manifestazione, anche se le motivazioni c’erano tutte per farlo! Dopo un breve consulto, abbiamo convenuto, con l’assenso dei fami-gliari, che il raduno doveva continuare anche in onore di Giorgio. Ov-viamente il tradizionale intrattenimento danzante del dopo cena non è stato effettuato, per rispetto dell’amico Giorgio e anche perché lo stato d’animo di tutti non permetteva l’allegria che ha sempre animato i no-stri raduni. Alla moglie di Giorgio, ai figli, agli amici di Vignola va tutta la mia vicinanza e di tutti i soci del Camper Club Marco Polo.

Villa Boschi di Isola della Scala

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ri di ristrutturazione del complesso: il Brunello si impegnava a costruire il palazzo secondo uno dei disegni da lui esibiti al signor Brà, mirando a conferirgli il segno aggiornato di dimora lussuosa confacente al rango della famiglia. Il nuovo edificio doveva infatti dare visibilità all’affermato prestigio sociale ed economico del casato dei Brà, attraverso lo stile archi-tettonico allora in voga. Nell’Ottocento il complesso entrò a far parte del latifondo dei conti Monga. Passò poi nelle mani di vari proprietari, che lo spogliarono di gran parte delle suppellettili e decorazioni.

Villa Dionisi di Cerea: la storia Villa Dionisi costituisce una delle più interessanti testimonianze artistiche del Settecento veronese. Raccoglie infatti, oltre a quadrature di un pittore e architetto interessante come Giuseppe Montanari, affreschi e quadri dei Marcola, presenti nella villa fin dal 1743 con il capostipite Giovan Batti-sta (1704 – 1776). L’attività di tutti gli artisti che ivi operarono risulta ampiamente documentata dalle memorie del marchese Gabriele Dionisi, che permettono di rilevare la presenza anche di Taddeo Taddei e Giuseppe Gru. La villa iniziata nel 1741, era già terminata – ad eccezione della loggia – nel giugno del 1742 e già in quello stesso anno viene eseguito l’affresco sul soffitto del salone con l’Incoronazione di un personaggio della famiglia Dionisi. All’intorno, entro ovali, i ritratti degli appartenenti alla fami-glia. Nel luglio del 1742 viene commissionata al Montanari la decorazione del soffitto dello scalone: qui, entro una elabora-ta e pesante cornice sono racchiuse in blocco compatto tre figure, l’Astronomia, la Musica e l’Agricoltura, circondate da putti. L’alcova, progettata sembra per i brevi soggiorni del fratello diacono Giovanni Jacopo, si rivela un autentico gioiello archi-

tettonico dell’interno: la finezza del disegno e della decorazione a stucco, l’uso accorto delle linee dolcemente curve dell’arco e delle para-ste che delimitano l’area del letto, il luminoso cromatismo delle pareti dove il bianco si as-socia a colori tenui, le figure dei santi entro tondi e le graziose testine sui capitelli, tutto è perfettamente studiato sì da creare un mirabi-le effetto unitario. La biblioteca, un tempo sala di lettura, studio e archivio della famiglia Dionisi raccoglie oggi una collezione di libri sul mobile. Il piano nobile della villa è sede della Fonda-zione Aldo Morelato. Il fulcro dell’attività della Fondazione è costituito dell’Osservato-rio sull’Arte Applicata nel Mobile, che svolge attività di ricerca e di promozione. La Fonda-zione Aldo Morelato, con il suo Osservatorio, si propone dunque di diventare un’importan-te risorsa per lo sviluppo di un’area di produ-zione del mobile d’arte o che ad esso fa rife-rimento, uno dei poli più importanti per la lavorazione del mobile in Italia, un distretto fondamentale per l’economia della pianura veronese.

La cena alla casa degli Scout

Il pranzo della domenica

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RADICCHIO IN FESTA – CASALEONE 1-2-3- FEBBRAIO 2013 LE RICETTE PER UN PRANZO COMPLETO A BASE DI RADICCHIO,

DALL’ANTIPASTO AL DOLCE

ANTIPASTO - FOGLIE DI RADICCHIO CON CAPRINO E OLIVE Ingredienti per 4 persone: radicchio, 2 formaggi caprini, 200 gr. di olive nere o verdi, 50 gr. di pinoli, sale, pepe e olio di oliva quanto basta Preparazione: tritare le olive e i pinoli, amalgamare in una ciotola il caprino, aggiungere l’olio, il sale, il pepe con le olive i pinoli tritati. Mettere l’impasto sulle foglie di radicchio e servire.

PRIMO PIATTO - PENNE AL RADICCHIO E SPECK Ingredienti per 4 persone: 350 gr. di penne, 80 gr. di speck, 100 gr. di radicchio, ½ cipolla, 50 gr. di burro, 50 gr. formag-gio grattugiato, uno spicchio di aglio, vino rosso, olio e sale quanto basta. Preparazione: per cominciare, lavare il radicchio con cura e scottarlo in acqua bollente per 20 minuti, dopodiché tagliare a pezzetti. In una padella antiaderente preparare un fondo di burro, a cui unire la cipolla tagliata finemente e lo spicchio d’aglio schiac-ciato, dunque unire il radicchio e lasciare cuocere per circa 5 minuti. Bagnare ancora il radicchio nella padella con il vino rosso e lasciare sfumare, nel frattempo mettere a bollire una pentola per cuocere la pasta. Ora mettere a rosolare lo speck in una padella con l’olio, finche non è leggermente dorato, dopodiché unire il contenuto della padella con il radicchio e mescolare bene. Una volta che la pasta sarà cotta e scolata, unirla al sugo di speck e radic-chio e lasciare mantecare per 2-3 minuti a fiamma bassa, aggiungendo il parmigiano grattugiato. Servire preferibilmente su piatti da portata larghi, guarnendo con dei ciuffi di radicchio fresco, a lato, e fare un’ulteriore aggiunta di parmigiano.

SECONDO PIATTO - FILETTO DI MAIALE CON RADICCHIO ROSSO E MONTE VERONESE Ingredienti per 4 persone: un filetto di maiale da 600 gr. un cuore maturo di radicchio rosso, 100 gr. di formaggio monte veronese tagliato a fettine sottili, fettine di guanciale stagionato (80 gr) e fettine di pancetta nostrana (80 gr.).

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Preparazione: sbollentare in acqua calda le foglie di radicchio e lasciare raffreddare, aprire il filetto di maiale a libro e poi stenderlo con un batticarne, adagiarvi sopra delle fettine di pancetta nostrana, delle fettine di monte veronese e il radicchio precedentemente preparato, chiudere il tutto fino a formare un rotolo e avvolgerlo con delle fettine sottili di guanciale; poi legarlo con dello spago da cucina. All’interno di una casseruola fate rosolare dello scalogno con un filo di olio extravergine di oliva, aggiungere dell’alloro e del rosmarino e fate poi rosolare il filetto da tutte le parti, aggiungendo del vino bianco, lasciandolo poi sfumare; copritelo con il coperchio e cuocetelo a fuoco medio per circa un’ora rigirandolo ogni tanto. A cottura ultimata, lasciatelo raffredda-re, tagliatelo a fette alte un dito e servitelo in un bel letto di radicchio rosso con il suo sugo di cottura.

DOLCE Ingredienti: 250 gr. di farina, 110 gr. di burro, 100 gr. di zucchero, un uovo intero più un tuorlo. Una bustina di vanillina, un cucchiaino scarso di lievito, un vasetto di marmellata di radicchio da 350 gr. Preparazione: amalgamare, con l’aiuto delle mani, la farina con il burro ammorbidito a temperatura ambiente, in una terri-na. Aggiungetevi di seguito lo zucchero, le uova, la vanillina ed il lievito. Impastare ora con le mani fino ad ottenere una palla di pasta omogenea e consistente. A questo punto dovete spianare i ¾ dell’impasto ottenuto su un foglio di carta da forno con un mattarello, cercando di arrotondarlo alla misura della tortiera. Stendete quindi l’impasto spianato nella tortiera facendolo aderire ai bordi e versatevi di seguito la marmellata di radicchio. Con la pasta rimasta formate dei rotoli del diametro di circa ½ cm, che disporrete, ordinatamente a reticolo, sulla marmella-ta stesa. Non dimenticate, a questo punto, di rigirare i bordi liberi dell’impasto spianato sulla superficie della torta.

MARMELLATA DI RADICCHIO Ingredienti: 1 kg di radicchio rosso semilungo, succo di un limone, 500 gr. di zucchero Preparazione: tagliare il radicchio a fettine, lavarlo, metterlo in una pentola di acciaio sul fuoco e lasciar appassire per 15-/20 minuti. Togliere il radicchio dal fuoco, scolarlo dall’acqua di cottura, rimetterlo nella pentola con zucchero e succo di limone. Lasciare bollire il tutto per circa un’ora e poi invasare la marmellata calda. Mettere in luogo buio e fresco a raffreddare.

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Quando si devono scegliere i luoghi da visitare per il capo-danno si pensa o alla montagna o alle grandi città, come club avevamo proposto alcuni piccoli paesi delle Marche come Corinaldo, Jesi, Osimo, Castelfidardo… Ma iniziamo dalla partenza nella giornata di lunedì 31 dicem-bre 2012. Poco meno di tre ore ci separano da Fano, la prima delle nostre mete, lasciamo la nebbia e il ghiaccio prima di Bologna e accogliamo il sole che da un po’ non vedevamo nelle nostre zone. L’A.A. scelta è in viale Kennedy (senso unico impostare nel navigatore v.le Kennedy angolo via Giu-seppe Tomassoni avanzare 50 mt circa) dove sulla sinistra il parcheggio è misto a macchine, ma tranquillo a cinque minuti dal centro. La città conta 64.342 abitanti e il centro storico pedonale circondato per due terzi da mura fatte da conci di pietra arenaria che vanno dall’arco di Augusto alla quattro-centesca Rocca Malatestiana, è caratterizzato da case a mat-toncini. Ceniamo in compagnia e aspettiamo la mezzanotte con il brin-disi al caldo del camper, guardando dalla finestra la macchina accanto luccicare dal ghiaccio e una famiglia che fa volare due lanterne in cielo… abbiamo sempre qualche cosa da chie-dere, buoni propositi da fare o qualcuno da ricordare, quando l’anno finisce e ne inizia uno nuovo. Che bello passeggiare in riva al mare con un bellissimo sole il primo giorno dell’anno, qui troviamo la spiaggia divisa in due, una parte con ghiaia e una parte con sabbia. L’antico cen-tro ci accoglie con le luci del tardo pomeriggio, la piazza dove svetta la torre del Palazzo della Ragione e sotto il porticato il Teatro della Fortuna, seguendo le antiche mura ritorniamo al

camper. Mercoledì mattina percorsi i 38 Km. che ci separano da Corinaldo, troviamo nel parcheggio segnalato accanto alla chiesa il mercato, passiamo quindi in via Lepri presso gli impianti sportivi, anche questo vicino al centro. Il paese conta 5.152 abi-tanti, anche questo cinto da mura, lunghe ininterrottamente per 912 metri e tra le meglio conservate delle Marche. La scali-nata appena passate le mura, passa in mezzo alle case e a metà vi è un pozzo legato alla storia della contesa della polenta, rievocazione storica che si svolge il terzo fine settimana di luglio, con sfilate in costumi d’epoca, giocolieri, gare con l’-arco ecc. Le stradine medioevali del centro sono un sali-scendi continuo, essendo il paese sulla cima di una collina (203 mt. s.m.) piacevoli e caratteristiche. Appena fuori dal centro abitato c’è la casa natia di S. Maria Goretti. Nel pomeriggio passiamo da Chiaravalle, ma l’area attrezza-ta segnalata in via Giuliani è un parcheggio non facile da tro-vare con molti sensi unici, così quando parcheggiamo alle 17 manca il sole e l’abbazia è troppo buia per essere visitata. Proseguiamo per Jesi, che dall’800 era famosa con l’appella-tivo di “Milano delle Marche” per le sue importanti tradizioni industriali, facilmente arriviamo alla A.A. vicina al centro, collegata con una scalinata o ascensore. Siamo passati ad un centro decisamente più grande (40.740 abitanti) e i vari mo-numenti indicano l’importanza storica del luogo. La mattina

Le Marche... mare, colline ed accoglienza Una fine dell'anno in ottima compagnia

I NOSTRI VIAGGI di Neva Balzo

Fano, Palazzo della Ragione

Corinaldo, il pozzo della polenta

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seguente, iniziamo incuriositi la visita del centro storico, ci attrae Palazzo Pianetti costruito nella metà del Settecento ed è un capolavoro del rococò italiano. La lunghissima facciata è illuminata da cento finestre, molto interessante la visita alla pinacoteca interna accompagnati da una simpatica guida. Sa-liamo poi verso la piazza principale che sorge sull’antico Foro romano, dove al centro di essa in una tenda imperiale nacque il grande imperatore Federico II di Svevia, il 26 dicembre del 1194, data ricordata oggi con una scritta sulla pavimentazione. Giovedì percorrendo una panoramica strada per circa 117 Km. arriviamo a Castelfidardo, nella segnalata via Lumumba nel parcheggio della croce verde (stretto, pochi posti e non adatto ai camper), ma il museo internazionale della fisarmonica vale-va la pena di essere visto. Il museo si trova nel seminterrato del palazzo comunale e comprende 350 pezzi, iniziando dall’-esemplare del suo primo produttore Luciano Soprani; si rac-conta che avendo dato ospitalità ad una persona in cambio la sera lui suonasse uno strumento simile alla fisarmonica, così ogni notte il Soprani lo smontava per copiarlo fino a riprodur-lo, iniziò così una delle più grandi fabbriche di fisarmoniche. Non pensavo che all’interno dello strumento ci fossero più di 13.000 pezzi. Dopo il tuffo nel passato e visto l’angusto par-cheggio ci spostiamo a Recanati, nella nuova AA di via C. Peruzzi che sostituisce egregiamente la vecchia in via Campo Boario. Sabato mattina visita d’obbligo alla casa del Leopardi, alla torre del passero solitario e al centro storico, ma in una via laterale in fondo alla piazza c’è una macelleria dove fanno un ciauscolo molto buono; consiglio per chi non lo conosce… assomiglia al salame un po’ più morbido e si spalma sul pane caldo, provare per credere. Vicino all’AA, risalendo nella piazza, c’è un panificio che completa ottimamente le nostre esi-genze. Siamo quasi alla fine del viaggio, abbiamo visitato luoghi interessanti, visto belle cose, mangiato sempre bene perché que-sta compagnia ha dei buoni cuochi, ma questa sera vogliamo mangiare pesce e dove se non qui vicino a Cesenatico? Detto, fatto… Cesenatico d’inverno riesce a stupirci con il presepio sulle barche nel canale, è bello di giorno e di sera tutto illumi-nato. Così con una buona cena di pesce di mare concludiamo la giornata e la vacanza, trascorsa all’insegna del sole, di luo-ghi belli, di una buona compagnia, iniziata e finita con il mare. Fano AA V.le Kennedy (misto a macchine, tranquillo, vicino al centro, gratuito) Corinaldo P Via Lepri (vicino impianti sportivi gratuito) Jesi AA Via Zanoni (tranquillo, vicino al centro, gratuito) Castelfidardo P Via Lumumba (piccolo, non tutto in piano) Recanati AA Via Cesare Peruzzi (su cemento, tranquillo, vicino al centro, corrente, gratuito) Cesenatico centro AA S Adriatica 16 (tranquillo, vicino al centro, corrente, gratuito)

Peseggia di Scorzè (Venezia) - Festa dei bisi

Il Marco Polo Camper Club intende organizzare per Sabato 25 e Domenica 26 Maggio 2013, un’uscita alla Festa dei bisi di Peseggia (Scorzè). Il programma ufficiale sarà pronto successivamente; pertanto sarà nostra premu-ra inviarlo per posta elettronica a tutti i soci. Dopo aver ricevuto il programma chi sarà interessato a partecipare, dovrà dare adesione il più presto possibile. Iscrizioni presso il Camper Club ai seguenti numeri telefonici: Fabrizio 339634-6129, Neva 3497144392.

LE NOSTRE USCITE

Cesenatico, presepe sulle barche

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La cooperativa sociale Monteverde ha da sempre creduto nell’attività lavorativa dei Laboratori quale strumento utile per la riabilitazione sociale delle persone con disabilità. In particolare il laboratorio di lavorazione conto terzi, grazie alla colla-borazione con aziende del territorio, permette alle persone con disabilità di sperimentare attività lavorative individuali e di gruppo, migliorando le capacità manuali e psico-fisiche. Crediamo che ogni persona abbia il diritto di esprimere al me-glio se stessa e le proprie potenzialità integrandosi nell’ambiente sociale in cui vive come recita l’art.4 della Costituzione Italiana (La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società). Nel nostro laboratorio, con l’aiuto e il monitoraggio di tutte le fasi lavorative da parte di operatori qualificati nell’assistenza alle persone con disabilità, siamo in grado di svolgere le seguenti lavorazioni: - Assemblaggio meccanico semplice - Insacchettamento - Pesatura con bilance elettroniche e inscatolamento materiali vari - Etichettatura - Confezionamento di gadget o materiale pubblicitario. Il laboratorio di via Fra’ Granzotto, 2 a Tregnago è aperto dal lunedì al venerdì 08,30 -12,00 e 13,00 -17,30. Per maggiori informazioni contatta il responsabile Elia Spada al nu-mero 0457808453 o scrivi all’indirizzo: [email protected]

News dai progetti in corso. Questo Natale ti sei ricordato di Gianmario? Con il vostro aiuto siamo riusciti finora a garantire a Gianmario una vita serena assieme alla sua famiglia. Insieme a voi stiamo facendo la differenza. Grazie a tutte le iniziative che abbiamo realizzato in questi ultimi mesi, abbiamo infatti rag-giunto l’obiettivo di raccogliere i fondi necessari a dare avvio al progetto garantendo quindi a Gianmario i primi 5 mesi di affiancamento! Se vuoi sostenere ancora Gianmario regalandogli un anno di affiancamento e quindi un 2013 sereno con la sua famiglia, vai sul sito www.monteverdeonlus.it/progetto-gianmario A nome della Cooperativa Monteverde, grazie di cuore a tutti coloro che ci hanno finora sostenuto e a chi vorrà continuare a farlo.

INIZIATIVE DI SOLIDARIETA’

Laboratori riabilitativi della Monteverde

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Appunti per vivere bene la Toscana alle prese con tanti tanti capolavori

I NOSTRI VIAGGI di Mariangela Di Grezia e Nazzareno Mantovani

Arrivo a San Sepolcro. Area di sosta su asfalto e scarico e carico. Nel pomeriggio visita al paese con in-contro ravvicinato a Piero della France-sca e company. Museo civico, cattedrale con fortuita visita al campanile e chiesa di San Francesco, poi a zonzo per il paese: molto bello. La Verna ovvero il mondo di France-sco, sicuro che è difficile arrivare in paradiso... Specie per il Vegliardo... Ed in più costa con controllo dei VU. Verso Anghiari strada bella ma stretta, percorso rallentato da trattori che in salita significano bestemmie. Il bonus conquistato a La Verna è già consuma-to. La cittadina è bellissima, manchia-mo gli arcieri per un soffio ma acqui-stiamo la partita a scacchi serale. Giret-

to ad Anghiari le cui testimonianze di Pierino (della Francesca) sono notevoli ed entusiasmanti, poi direzione Monterchi per la sua Madonna incinta che è indubbiamente notevole. L'hanno dovuta nascondere dai talebani cristiani del Concilio di Trento, prima, e dai bombardamenti e dai tedeschi poi. La sera arrivo ad Arezzo. Bellissima. La nuova area di sosta gratuita è vicina agli ascensori per la città. Così possiamo girovagare in lungo e in largo per la città sia il pomeriggio (con temporalino annesso) che l'indomani mattina. È una città che non avevamo mai visitato. Siamo stati felicissimi di averla frequentata. Fra l'altro lo scarico del ser-vice è uguale al nostro di Illasi e quindi ci ha agevolato le o-perazioni di "mira" che tutti gli altri "a pozzetto" ci obbligano a fare. Nel pomeriggio del 29 non senza peripezie dovute al tomtom ci ritroviamo a Montepulciano, dove, a causa del mercato dell'indomani mattina (ogni giovedì) dobbiamo parcheggiare nello sterrato sottostante l'area camper. Poco male, un po' di scale in più ma nessun problema. Visitiamo nel pomeriggio Montepulciano: grandiosa. Val di Chiana da una parte e val d'Elsa dall'altra. Vicoli, stradine,

La Verna

Monterchi, la Madonna del parto

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case fiorite da farci morire d'invidia. E poi i nostri amati affreschi. Siamo sempre più amanti dell'essen-zialità povera del 3-400 e rifuggiamo, non senza apprezzarne la grandiosità, come ci accadrà a Pien-za, il tardo 400 e il 500. Vedere affreschi bellissimi, deturpati se non distrutti per far posto alla tomba del notabile di turno, eccle-siastico o meno, urta la nostra povera sensibilità e-stetica. Nella mattinata, dopo la visita al mercato di Monte-pulciano - niente di speciale - giro fino a piazza grande, per vie sconosciute, sosta alla fortezza. Decidiamo di incamminarci verso San Biagio, una delle più monumentali Chiese del rinascimento to-scano. Da non mancare. Al ritorno aspettiamo per mezz'ora il pollicino di Montepulciano, ma niente. Non ci resta di farcela a piedi, comprare un dolce al caffè Poliziano e tornare al camper. Prima però rifornimento di pesce fritto al mercato soprastante.

Nel pomeriggio visita a Pienza, parcheggio per camper situato dopo la “fascista" caserma dei CC. La cittadina è un piccolo capolavoro - da ricordarsi sempre che è nata distruggendo, a parte la chiesa del Francesco (vorrà dire qualcosa?), tutto il preesistente. Comincio a fare dei parallelismi fra la città ideale del Pierino, la voglia auto celebrativa del Pallomeni papa e Brasilia: forse sono fuso. La giriamo in lungo e in largo, impossibilitati a visitare il museo in quanto, ahinoi, chiude alle sei. In serata siamo alla bella area di sosta di San Quirico d'Orcia. Visita a San Quirico d'Orcia... Altro bellissimo pezzo del Senese. Il paese racchiude, oltre alla bellezza intrinseca, data da strade, case, fiori, scorci sulla val d'Orcia, dei piccoli capo-lavori. La collegiata, chiesa con entrate di epoca diversa, e i giardini leonini. Ci siamo beati del cielo terso e del colore del coccio. Per il resto: gambe in spalla e su e giù. Fatto lo scarico e carico, il costo della bella area è di 5 euri per 8 ore, dalle 8 alle 20, ripartiamo per Bagno Vignoni - 5 km. Le terme ci accolgono, dopo aver pranzato, con un cielo grigio e tuonante. In realtà scenderanno solo poche gocce, ma l'in-cipit ci aveva preoccupato perché l'area di sosta posizionata in un'altura raggiungibile attraverso una ripida e sconnessa strada bianca, non ci rassicurava nella sua tenuta ai temporali, come confermavano diari di bordo reperiti in rete. Nulla di tutto ciò. Abbiamo visitato scarpinando le terme e i 4 mulini annessi, scendendo fino alla vasca finale. Bellissime e l'acqua veramen-te calda ci ha rifocillato i piedi.

Montepulciano

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Ripartiti siamo approdati dopo pochi km. A Castiglione d'Orcia. L'area di sosta è occupata da una festa della pro loco e quindi ci dirigiamo a parcheggia-re in un'area decentrata. Visitiamo la rocca che, credo, dopo il monte Amiata, sia il punto più alto per visionare la val d'Orcia. Il paesino si presta ad un'occhiata. Spo-stiamo il camper in un'area più piana e ci apprestiamo alla notte. Notte più che tranquilla e serata a tenta-re di scaricare le foto dalle schede di memoria piene ... Di più. La mattina rifocillati partiamo per i ba-gni di San Filippo. Le immagini che avevamo visto nella guida regalataci da Giorgio ci avevano incuriosito. La realtà le surclassa tutte. Saliscendi d'acqua bianca, verde, tur-chese chiaro, e poi vasche di conteni-mento create dalla natura, spazi che, man mano si scende, offrono scorci dai colori irripetibili e che perfino le mac-chine fotografiche moderne non riesco-no a similare. E il tutto ad una tempera-tura media di 30-40 gradi (esce alla sor-gente a 52). Siamo rimasti senza parole. Ci ha lasciato senza parole anche l'ob-brobrioso hotel termale che hanno co-struito sopra. Ma…. siamo in Italia. Nella tarda mattinata ci siamo diretti verso Abbazia San Salvatore, dove, dopo un giro per il centro medievale - oh! non c'era nessuno in giro alle 12.30 - bello anche se in alcuni scorci spoglio, abbiamo visitato la Abbazia cistercense. La parte sopraelevata ha alcuni partico-lari assai piacevoli, la parte che ci ha rapito ed entusiasmato è la cripta longo-barda.

Bellissima. È stata ricostruita rispettandone gli originari criteri ed è, davvero, un luogo mistico. Usciti, sotto il diluvio universale siamo corsi al camper spostandolo nel parcheggio adiacente dell'ipercoop. Dopo l'acquisto di generi di conforto e di due nuove schede per le macchine fotografiche digitali, ci dirigiamo verso Monte-fiascone. Ritornare nei posti della mia fanciullezza mi emoziona sempre. Mi rivedo, cavaliere, in sella al mio amato ciucco, in realtà era quello dei dirimpettai del nonno ma mi voleva bene e mi riconosceva. Arrivo all'area di sosta della cantina sociale - elettricità, acqua e scarico, gratuito, per 30 piazzole. Incontriamo una coppia romana che gira un po' il mondo in camper e che è diretta in Polonia. Facciamo un giro al paese sotto acqua, più tardi neb-bia ed infine freddo. Arriviamo fin sulla rocca dei papi, la cupola del Duomo ci si presenta con le nuvole di nebbia che ce la nascondono. Ritorno al camper e cenetta. La prima parte della mattina la passiamo a colazione, scarico ed acquisto alcolici e non solo allo spaccio. Ci dirigiamo verso Marta. Parcheggiamo nel lungo lago e girovaghiamo per il paese. Che emozione rivedere il forno dove nonna Natalina portava a cuocere le sue sei copie di pane, ovviamente disposte rigoro-samente in ordine sull'asse sospesa sulla testa. O le reti stese ad asciugare, e ad impressionare i turisti, nel quartiere dei pe-scatori alla fine della "passeggiata". Troviamo anche una pizzeria aperta che ci offre delle bontà al taglio delle quali approfittiamo. La mattinata si conclude con una visione che ci rallegra. Un pullman di cingalesi (almeno noi li abbiamo identificati così)

Arezzo

Bagno Vignoni

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che fanno il bagno, le donne con i loro bellissimi vesti-ti, allegri e felici con una marea di ragazzini. L'evento non sembra aver provocato nei residenti alcun contrac-colpo. Speriamo. Nel pomeriggio direzione Pitigliano. Il parcheggio camper ci sembra distante dal paese me-dievale e quindi preferiamo avvicinarci al centro usu-fruendo delle indicazioni della guida. Mal ce ne incolse. Strada ripida e curve a gomito, im-possibilità a fermarci ci costringono a bypassare il pae-se. Ci dirigiamo, quindi, verso Sovagna. Il paese medievale è molto bello e lo giriamo invero velocemente. Ci dirigiamo infine verso il duomo: note-vole. Chieste informazioni, scendiamo a piedi verso le sepol-ture etrusche. Ne valeva la pena. Tombe e cave (strade scavate nel tufo) sono spettacolari. I 5 euri di ingresso sono ben spesi. Avremmo potuto scendere anche col camper perché c'è un parcheggio sterrato che, ad essere anche in più cam-per, sarebbe ottimo per bellezza del posto e tranquilli-tà. Finita la visita, ritornati al camper grazie ad un provvi-denziale passaggio d'autostop, ripartiamo per Pitiglia-no via Sorano-Sanquirino. Arrivati nel parcheggio ceniamo. La nottata scorre fre-sca, meglio sarebbe stato adatta al piumino. Dopo la colazione ci incamminiamo verso il centro. Affianchiamo il supermercato Sima, il campo sportivo, scendiamo le scalette ed ecco che ci appare imponente la fiancata tufacea di Pitigliano con l'acquedotto medi-ceo. Poderoso. Cominciamo a dirigerci al palazzo Orsini: chiuso - é lunedì - ed è chiuso anche l'ufficio informazioni: è lu-nedì. Per fortuna è aperto il negozio di pelli ed accessori per cavallerizzi e butteri. Il gestore supplisce alla mancan-

za del pubblico e ci fornisce la pianta della cittadina. Ci appropinquiamo al centro e visitiamo il ghetto dove compriamo pane azzimo e dolci kosher. Entriamo nella "piccola Gerusalemme" visitiamo le cantine, le sale con le vasche della tintura, la bella e piccola sinagoga e il forno che ci fornisce una foto del 1936 che ritrae la comunità ebraica festeggiante l'ingresso nella comunità di una giovi-netta. Quanti dei ripresi saranno passati "in fumo"? La domanda, collegata alle foto dei campi di Auschwitz e di Dachau, ti lascia un buco poderoso nello stomaco. Per fortuna ci rinfranca la storia di questa piccola comunità che, caso unico e raro, è stata difesa alla fine del '700 dalle incursioni di cattolici manigoldi che sotto il nome di "evviva Maria" facevano strage e razzia delle comunità ebraiche ree di avere ap-poggiato i francesi. Gli abitanti di Pitigliano, tanto per non lasciare equivoci ne hanno appesi un po' nella piazza. Per questo la comunità ebraica ha creato una festa apposita di ringraziamento dei concittadini. Visitiamo anche la chiesa di san Rocco ma non ci piace molto anche se ricca di memoria e di simbologie, sia interne che esterne. Girovaghiamo per la città e approdiamo, con piace-re, nella norcineria di via Roma 139 dove acquistiamo delle prelibatezze suine. Ritornati al camper, dopo un ampio giro, pranziamo con gli acquisti appena effettuati. Nel pomeriggio ci dirigiamo verso Grosseto. Arrivati a Marina di Grosseto abbiamo cercato le due aree di sosta di cui avevamo letto. Abbiamo anche valutato l'as-sociata: parcheggio gratuito lungo mare (permesso 8-24) e sosta notturna nel parcheggio camper ad un km circa dal centro lungo la strada per Castiglion della Pescaia, ma la voglia di doccia e di tranquillità era troppo grande. Abbiamo optato per l'Oasi della Maremma: verde, piazzole curate con

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acqua ed elettricità, il tutto a 17 € giorno. Ci sembra giusto concederci qualche giorno di relax. Temporale grosso in mattinata. Occasione per spesa a Castiglion della Pescaia (9 km.). I gestori dell'area di sosta, gentilissimi, ci permettono di uscire senza nessuna formalità o pagamento preventivo. Nel pomeriggio, spuntato il sole, camminata, attraverso la pineta, a Marina di Grosseto. 1/4 d'ora se non si sbaglia strada. Il paese non è niente di entusiasmante ed anche il mare, mosso, non invoglia granché. Ci dirigiamo dopo aver comprato il giornale e salutato la brutta Marina, verso Castiglion della Pescaia, Follonica e poi su a Suvereto. Trovato un parcheggio - come mai dei parcheggi segnalati nel web non troviamo segnali? - lasciamo il camper e attraverso delle scalette raggiungiamo il centro. Il paese è bello, all'ufficio informazioni, vuoto, raggranelliamo una piantina del paese e cominciamo a girarlo. Il palazzo dei giudici, ora Comune, è molto bello. Il complesso della Mole Aldobrandesca è chiuso per restauri. Girovaghiamo per la bella cittadina riflettendo sulle discrepanze storiche fra quello che leggiamo nel libro dei più bei bor-ghi d'Italia e quanto scritto nelle presentazioni esterne ai monumenti. Poi vicino al bellissimo chiostro francescano troviamo un mostro grammaticale che farebbe inorridire tutti gli insegnanti italici. Provvediamo a fotografarlo. Vista la chiusura di alcuni monumenti, andiamo a mangiare uno spuntino in camper. Nel pomeriggio torniamo e troviamo aperta solo la Pieve di San Giusto. Ci fermiamo a parlare con un signore all'interno della chiesa che ci illustra con dovizia di particolari la scoperta e la preservazione dei bei affreschi che sono stati portati alla luce. Ripartiamo e decidiamo di fare una strada che si rivelerà bellissima ma stretta e moltissimo tortuosa. Suvereto - Sassetta - Castagneto Carducci. La strada ci spiega anche il nome del paese. Ci sono moltissime querce sugheraie che competono con il loro rosso vivo con il verde cupo del fogliame del Bosco. Il panorama del percorso è bellissimo anche se può essere ammirato solo dalla navigatrice, il guidatore ha da strombazzare ad ogni curva - leggi sempre - e deve assicurarsi di non mandare a miglior vita i ciclisti che pensano di essere sul Sella e scendono tagliando le curve. A Castagneto, con nostra profonda disapprovazione, non troviamo un buco per fermarci. Segno che non era giornata. Ci dirigiamo quindi a Bolgheri: saranno rimasti i cipressi? La visita ci assicura della loro vita, paghiamo l'obolo al parcheggio, obbligatorio per i camper (0,60 ora - vietata la notte), e

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visitiamo la località. Per la sosta notturna ci dirigiamo a Marina di Castagneto dove ci sono due aree di sosta. Dio stramaledica i navigatori, di tre nemmeno uno ci rende corretta la posizione. Atterriamo nella prima, distante dal mare, lungo un torrente ma piana e, quando arriviamo, quasi vuota, c' è anche lo scarico e il carico. A pagamento? Boh! Gratuito, o almeno, nessuno ci ha chiesto niente. Nella notte nel frattempo si è riempito. Lo scarico è agevole anche se non tutti i camperisti puliscono a dovere dopo averlo fatto.

Ci dirigiamo verso Volterra, Colle val d'Elsa, raggiunta la quale e trovata l'ennesima deviazione, ci spostiamo a Monte-riggioni. L'area di sosta, gestita da Lega Ambiente, è comoda e carina, da tenere presente per la notte. La città murata si erge bella e "affollata". Sono in corso i preparativi per la festa medievale con banchetti, balestre, giostre medievali e concerti in tema ed è tutto un brulicare di ... "furgoni". C''é inoltre una moltitudine di esseri umani, credo che in una giornata normale potrebbe essere apprezzata molto di più. Ritorniamo a Colle val d'Elsa, non senza fatica, causa deviazione, raggiungiamo il parcheggio sotto le mura. Dopo aver pranzato visitiamo la città che si fa apprezzare. Giriamo nelle mura, passiamo per i vicoli "sotterranei" che bene starebbero in una location di film medievali, visitiamo la chiesa e la cripta (con già bella predisposta una bara con carretto porta morto davanti all'altare, restano sempre, fanno parte dell'arredo). Ripartiamo nel tardo pomeriggio per Certaldo che raggiungiamo senza difficoltà. Fermiamo il camper nell'area di sosta segnalata che almeno ha un po' di ombreggiatura. Saliamo attraverso la funicolare (1.50 a testa a/r, tanto l'ultima corsa è alle 1). Girovaghiamo fra i vari vicoli, visitiamo il comune, entriamo nella chiesa annessa e poi nella chiesa che contiene degli affreschi e della sinopie originali del '300. U-sciamo e saliamo sulle mura esterne del castello, ma,... ritorniamo nel cortile e troviamo tutto chiuso. Nel senso che siamo letteralmente chiusi dentro. Facciamo segni scomposti a dei passanti, sono italiani e si rivolgono immediatamente alla custode che provvede a liberarci. A sera decidiamo di concederci una lauta cenetta presso il ristorante, "Antica Fonte". Mangiato bene e senza spendere un patrimonio. Il ritorno al camper e la nottata sono stati tranquilli. Ahimè, l’indomani dobbiamo dirigersi vero la Padania, viaggio di ritorno tranquillo e, alla faccia della giornata da bollino nero, l’arrivo ad Illasi è stato tranquillo.

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