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Riconoscimenti per l’impegno sociale

IL RICONOSCIMENTO

ALLA DITTA GALDINI E DONGHI

IL RICONOSCIMENTO ALLA FAMIGLIA SAVERI

PER IL SOSTEGNO ALLE ATTIVITÀ DEI GRUPPI AIDO DI BRESCIA

IL PROF. MARIO ZORZI RICEVE IL PREMIO SOLIDARIETÀ

AIDO - MEDAGLIA D’ORO PER L’IMPEGNO SOCIALE

IL RICONOSCIMENTO CONSEGNATO

ALLA SIGNORA BATTAGLIA DELLA SCAB SPA

LA MEDAGLIA D’ORO AIDO PER L’IMPEGNO SOCIALE

CONSEGNATA A ROSARIO MAIORCA (PRIMO A SINISTRA)

IL RICONOSCIMENTO A MARA GALEAZZI

PRIMA BALLERINA DEL ROYAL BALLET DI LONDRA

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Continua incessante il nostro impegnoper promuovere la cultura della donazioneCarissimi,leggendo questo “Speciale AIDO Brescia”, in molti si chiederanno il perché di que-sta iniziativa editoriale e di tante altre , che l’AIDO, come ha fatto per il passato,mette in campo anche nel 2008. La risposta può sembrare banale: promuovere lacultura della donazione degli organi, dei tessuti e delle cellule. Questa è la finalitàche ha illuminato chi ha fondato l’AIDO; lo prevedono lo Statuto associativo e lalegge 91/99 che regola la raccolta del consenso alla donazione degli organi degliItaliani. Anche se le motivazioni più importanti sono queste, ce ne sono altre chehanno convinto il Consiglio e l’Assemblea Provinciale a pianificare il “Progetto diComunicazione/Informazione strutturato, permanente e adattabile nel tempo”.Nella nostra Provincia, durante il 2007, non c’è stato l’incremento sperato delnumero dei donatori così come è avvenuto nel resto del Paese. Si registra invece uncalo piuttosto preoccupante che deve far riflettere tutti: Istituzioni Internazionali,Nazionali, Regionali, Provinciali eComunali, Centro Nazionale Trapianti,Aziende Ospedaliere, Associazioni diVolontariato impegnate nella donazioneOrdine dei Medici, mondo civile e scienti-fico , singoli cittadini ecc..Nessuno può rimanere indifferente aldramma di chi, iscritto nelle liste di attesaper un trapianto (oltre 10.000 in Italia ealcune centinaia nella nostra Provincia),ogni giorno vive il dramma dell’attesa opeggio ancora non riesce a sopravvivere.Un Paese civile non lo può tollerare. Chi afferma che nel nostro Paese non si èfatto nulla per incrementare il numero deidonatori e dei trapianti, dice una falsità.Molto è stato fatto invece, ma molto rima-ne ancora da fare. Insieme dobbiamocompiere uno sforzo maggiore; diversa-mente, il destino di molti nostri concitta-dini è segnato tragicamente.Il problema non è di facile soluzione. Anzi. Nessuno ha la bacchetta magica, matutti abbiamo l’intelligenza e il buon senso per capire che se vogliamo concretamen-te dare speranza a chi, non certo per scelta sua, si trova nella necessità di avere biso-gno di un organo per continuare a vivere, è:- necessaria una solidarietà collettiva, richiamata dalla legge 91/99;- indispensabile una maggior disponibilità da parte di tutti a donare i propri orga-ni, quando la vita termina ;- necessario che il Servizio Sanitario Nazionale e la Regione Lombardia, perquanto ci riguarda, diano gli strumenti indispensabili affinché le AziendeOspedaliere, i Coordinatori d’area dei prelievi e dei trapianti e gli operatori sani-tari, possano lavorare secondo scienza e coscienza. Lo abbiamo detto più volte, moltoè stato fatto. Ora, però,se vogliamo fare il necessario salto di qualità, dobbiamoincrementare gli investimenti in strutture, ricerca e personale; attivare le commis-sioni, anche itineranti, per l’accertamento della morte laddove non ci sono ecc.;- importante che anche le Cliniche Private accreditate, in grado di procedere al pre-

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L’INCONTRO CON IL PREFETTO DI BRESCIA

DOTT. FRANCESCO PAOLO TRONCA

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lievo degli organi, si attivino;- intollerabile che alcune Aziende Ospedaliere (cosiddette di periferia), in grado diprocedere al prelievo degli organi perché dotate di strutture ed attrezzature previstedalla legge, non procedano in tale direzione. Una loro maggior attenzione al pro-blema sicuramente aiuterebbe ad incrementare notevolmente il numero dei donatorie ad avvicinare il nostro Paese ai parametri della Spagna e auspicatidall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che sono di circa 40 donatori permilione di abitanti;- indispensabile che l’ASL non si limiti alla raccolta dei consensi o dei dissensi alladonazione degli organi, ma riprenda quel ruolo di stimolo, di proposizione e diinformazione che alcuni anni fa la contraddistinse;- di vitale importanza che i Medici di Medicina generale, come prevede la legge,informino i loro pazienti, che esprimersi sulla donazione degli organi è un doveredi ogni cittadino e che il trapianto è una terapia salvavita. In sintesi, solo agendo con determinazione in queste direzioni possiamo trovare legiuste sinergie di intervento che possano garantire, a chi ha la sfortuna di averebisogno di un trapianto, il “Diritto alla salute per tutti i Cittadini Italiani” sanci-to dalla Costituzione. L’AIDO, come sta facendo da sempre, dà il proprio contributo attraverso l’attua-zione di quanto prevedono le proprie finalità statutarie e rispettosa della Leggecerca di interpretarla nel migliore dei modi, ma auspica altresì che altri soggettiIstituzionali e non , che la stessa legge coinvolge direttamente, facciano altrettanto.Pensare che solo ed esclusivamente attraverso una costante, martellante ed incisivacampagna di informazione, sia possibile risolvere il problema , è utopistico e fuor-viante. Ci vuole dell’altro. Noi saremo sicuramente vigili, attenti e pronti al tempo stesso a segnalare eventua-li ritardi o inadempienze da parte di chi ha l’obbligo e il dovere di intervenire.Dopo questo preambolo che interessa il livello nazionale e regionale, veniamo allanostra provincia che, come abbiamo detto, non ha avuto l’incremento sperato delnumero dei donatori , nonostante l’intenso lavoro svolto e l’impegno del nostroCoordinatore dei Prelievi e dei Trapianti, Dr. Ottorino Barozzi.Nonostante ciò, alcuni segnali positivi sul piano operativo, molto importanti e chepertanto ci fanno sperare in un futuro migliore , ci sono stati. Ad esempio:- è notevolmente aumentato il numero delle donazioni, dei prelievi e dei trapiantidi cornee presso l’A.O Spedali Civili di Brescia e la Poliambulanza;- per la prima volta nella storia della Medicina Bresciana , l’Ospedale di GardoneVal Trompia, struttura periferica degli Spedali Civili di Brescia, ha effettuato ilprelievo dell’osso da donatore vivente e si sta pensando alla possibilità di istituireuna banca dell’osso e dei tessuti;- è continuato l’intenso lavoro nel settore dei trapianti di rene;- è in fase di avanzata discussione la possibilità di costituire una commissione iti-nerante per l’accertamento della morte. Una volta attiva consentirebbe alle Clinicheprivate accreditate il prelievo degli organi;- sono stati organizzati, dal nostro Coordinatore d’area dei prelievi e dei trapian-ti, dall’Azienda Ospedaliera degli Spedali Civili di Brescia e dal GS. Vita per laVita, dei corsi con giornate formative specifiche per Capo Sala, InfermieriProfessionali, Medici di Medicina di Base e Specialisti.Sul piano operativo della promozione della cultura della donazione e dell’incre-mento del numero degli associati all’AIDO e della costituzione di nuovi gruppi,l’attività della Sezione Provinciale è stata molto intensa. Ricordiamo in particola-re:- il “Progetto di comunicazione/informazione strutturato e permanente modifica-bile nel tempo” è in fase di avanzata attuazione (siamo pronti per le trasmissionitelevisive, la cartellonistica e la distribuzione dello “Speciale AIDO Brescia”;

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- il programma delle “Giornate Nazionali per la Donazione e il Trapianto diOrgani”, proposto dall’A.O. Spedali Civili, ed organizzato al suo interno, ha vis-suto una esperienza pregnante di solidarietà, con la cerimonia del “Minuto di silen-zio per la Vita”; - la “Giornata provinciale del Donatore” organizzata in modo eccellente dal grup-po di Prevalle, ha visto una notevole partecipazione dei famigliari dei donatori edi persone trapiantate;- la nascita di nuovi gruppi, unita all’adesione di oltre millecinquecento nuovi soci;- i tantissimi incontri con gli studenti e con la gente svoltisi in diversi comuni escuole della provincia dove si è parlato non solo di donazione ma anche di preven-zione e comportamenti di vita che possono contribuire a prevenire alcune patologieche portano al trapianto;- il Congresso scientifico internazionale organizzato dal G. S. Vita per la Vita;- l’organizzazione della giornata di informazione per gli studenti universitari dimedicina;- l’ottimo rapporto consolidato con il nostro Coordinatore d’area dei Trapianti dr.Barozzi, con l’Amministrazione Provinciale, con la direzione dell’AziendaOpedaliera Spedali Civili, con l’Università, con le Istituzioni in genere, con lastampa ecc.;- le tantissime manifestazioni sportive, ricreative e culturali organizzate dai grup-pi comunali;- la costante ed assidua presenza agli Spedali Civili delle nostre volontarie che conil loro impegno riescono a contattare moltissime persone;- la sistemazione dell’anagrafe dei soci ed il loro inserimento nel SIA (ServizioInformativo AIDO);- il pareggio amministrativo raggiunto grazie ai contributi di privati, dellaProvincia, del Centro Servizi per il Volontariato, da quanto versato dall’AIDORegionale della Lombardia quale quota parte per le adesioni a “PrevenzioneOggi”, dai contributi straordinari di alcuni gruppi comunali, dalla scelta fatta datutti i Consiglieri Provinciali di lavorare per l’Associazione senza chiedere il rim-borso spese previsto; e potremmo continuare.Purtroppo, tutto ciò non basta. Alcune carenze le registriamo, nonostante il nostroimpegno:- non riusciamo ad organizzare al meglio la segreteria provinciale perché non tro-viamo volontari/e disponibili a dedicare alcune ore alla settimana del loro tempo;- la mancata partecipazione alla vita associativa di moltissimi presidenti dei grup-pi;- il mancato versamento da parte dei gruppi dei contributi associativi ecc..Quali sono ora le nostre aspettative per il 2008 appena iniziato? La prima e la piùimportante è l’incremento del numero dei donatori attraverso l’attività di prelievonegli Ospedali di Provincia e nelle Cliniche Private accreditate. Poi l’aumento delnumero delle adesioni all’AIDO, la costituzione di nuovi gruppi Comunali, laripresa dell’attività di informazione da parte dell’ASL e dei Medici di MedicinaGenerale. Come faremo? Continuando con maggior impegno nelle nostre attività,stimolando le Istituzioni e chi è preposto per legge a promuovere la cultura delladonazione nel nostro Paese. L’AIDO non è mai stata e mai lo sarà contro qualcu-no, ma con. Se però sarà necessario, nel solo ed esclusivo interesse di chi, speranzo-so, attende un trapianto di organi, segnalerà all’opinione pubblica ritardi ed ina-dempienze.

Il Presidente Aido ProvincialeLino Lovo

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Il Congresso Scientifico Internazionale: l’idea, la costruzione, la realizzazioneNell’ottobre scorso, dall’11 al 14, Coccaglio ha vissuto un evento mondiale.Infatti, in quei giorni sono convenuti nel nostro paese le maggiori figuresanitarie e dell’associazionismo che lavorano nel settore trasfusionale e delladonazione del sangue e nel settore dei trapianti e della donazione degli orga-ni, provenienti da tutti i continenti per partecipare al Congresso ScientificoInternazionale “La donazione di organi, tessuti, cellule e sangue nel mondo:esperienze a confronto”.L’evento è stato organizzato da Gruppo Sportivo “Vita per la Vita” graziead una brillante e lungimirante idea del suo Presidente, il Cavalier LinoLovo.Il tutto è iniziato così:nella serata del rientro dalla Marcia della Solidarietà, avvenuta in Cina nel-l’agosto 2006, Lino ancora prima di salutarmi mi dice: “L’anno prossimo fac-ciamo il congresso internazionale a Coccaglio”. Di primo acchito penso aduna battuta, ma poi, conoscendo Lino, realizzo che ciò che mi ha comunica-to è già una realtà.Costruiamo con tutti i volontari (del soccorso, del gruppo sportivo “Vita per

la Vita”, dell’AIDO, del centro d’ascol-to “Aiutaci ad Aiutarti”, del Centro perl’Autonomia) pian piano il congressocon ansia e preoccupazione, unite allacertezza di essere chiamati a creare unevento molto grande e molto speciale.Iniziamo il lavoro nel gennaio 2007,prendendo contatti con i relatori ita-liani e stranieri, con le autorità istitu-zionali (regionali, provinciali e comu-nali), con l’Università degli Studi diBrescia, con le massime personalitàdell’AVIS e dell’AIDO nazionali,regionali e provinciali. Tutti rispondo-no tempestivamente aderendo conentusiasmo all’iniziativa. Ciò ci rin-

cuora e rinfranca e ci permette di superare le difficoltà intercorse consen-tendoci di arrivare al giorno d’inizio.L’11 ottobre inizia, nella mattinata, con la visita ufficiale all’AziendaOspedaliera Spedali Civili di Brescia, rappresentata dalla dottoressa MirellaMarini del centro trasfusionale, dal dottor Ottorino Barozzi coordinatorearea bresciana dei trapianti, dal dottor Silvio Sandrini responsabile del set-tore ospedaliero dedicato ai trapiantati di rene, dal dottor Brugaletta dellaDirezione Sanitaria, che accolgono i relatori stranieri e dopo un breve incon-tro che illustra come gli Spedali Civili lavorano nei due settori, ci guidanoin visita nei reparti dove si svolgono queste importanti attività.Subito dopo il signor Prefetto, nell’incontro che ci ha riservato, ha rilevatol’importanza della donazione ed ha espresso la volontà di mantenere altal’attenzione su questo delicato argomento.Dopo la tappa ristoratrice alla sede provinciale dell’AIDO, in Brescia, e unapausa culturale al Museo Santa Giulia, è avvenuto l’incontro tra il nostrosindaco dottor Luigi Lotta e i relatori stranieri nella Sala Consigliare del

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APERTURA PRECONGRESSUALE ORGANIZZATA DAL LIONS CLUB

MONTORFANO FRANCIACORTA DI COCCAGLIO

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Comune di Coccaglio. In quella sede, Lino Lovo con tutti i presenti ha postole basi per ricostituire l’OMIDOT (Organizzazione Mondiale InformazioneDonazione Organi e Tessuti) che potrà, in futuro, permettere il reciprocoaiuto tra tutti i paesi del mondo.La giornata termina con la conferenza precongressuale, tenutasi all’HotelTouring ospiti del Lions Club Montorfano Franciacorta, grazie alla volontàdel suo presidente signor Giovanni Pagani. Alla fine dei saluti, portati daivertici del Lions Club, l’introduzione del cav. Lino Lovo e della dottoressaCamilla Vezzoli, presidente provinciale AVIS Brescia abbiamo aperto i lavo-ri scientifici con le relazioni del prof. Cristiano Martini, direttore del dipar-timento di Neuroscienze dell’Ospedale “A. Manzoni” di Lecco presidente delNord Italia Transplant e Coordinatore regionale dei prelievi e dei trapiantidi organi e tessuti della Lombardia, e della dottoressa Maria Angela Bertoli,dirigente responsabile del Centro Trasfusionale A.O. Mellino Mellini diChiari.Il prof. Cristiano Martini ha posto l’accento sulla gratuità del trapianto,segno di gran moralità, e sul momento di difficoltà che la donazione d’orga-ni sta vivendo. In Italia, dove si registrano 21 donatori per milione d’abi-tanti, ma soprattutto in Lombardia, il livello medio delle donazioni è in calo.I dati ci mostrano che siamo il terzo paese donante organi in Europa e laLombardia è la regione con meno donatori rispetto a tutte le regioni che lacircondano; basti solo pensare che la Toscana, la regione italiana più gene-rosa, ha una media di donazione pari a 45 donatori per milione di abitanti.La situazione, nella donazione di sangue è nettamente migliore, dice la dot-toressa Maria Angela Bertoli, infatti, può affermare che siamo autosuffi-cienti grazie ad un dono costante e capillare che però deve mantenere que-sto livello, necessario per consentire sia le attività cliniche sia le attività chi-rurgiche, trapianto compreso.I relatori sono stati moderati dal Cav. Leonida Pozzi, presidente regionaledell’AIDO, e dal dottor Vincenzo Saturni, presidente regionale dell’AVIS.Dopo il saluto ai presenti della dott.ssa Vezzoli, presidente dell’AVIS pro-vinciale di Brescia, del signor Paolo Bontempi, presidente della SezioneAVIS di Coccaglio, e la breve relazione della dottoressa Lina Rebuffoni, neo-laureata con una tesi sulla donazione e trapianto di organi, la chiusura dellaserata è stata affidata al dottor Luc Noel, coordinatore del Gruppo “proce-dure cliniche” e responsabile dei trapianti dell’Organizzazione Mondialedella Sanità, che ha esortato tutti a far crescere il valore della donazione“dobbiamo guardare negli occhi la realtà del malato ed individuare i porta-bandiera della solidarietà. Facciamo crescere la solidarietà per una crescitapiù serena e giusta della comunità”.Venerdì 12 ottobre, nel pomeriggio, poco prima dell’apertura ufficiale delcongresso, Lino Lovo ha riunito tutti i volontari nella Sala Operativa dellaCasa della Solidarietà, per le ultime precisazioni. La tensione riempiva lastanza rendendosi palpabile. Il momento era arrivato!Rapidamente ognuno occupa posto nella sede affidata, chi all’accoglienzadegli ospiti, chi all’interno della “Casa”, chi nella Sala delle Firme.Alle ore 16.30 le autorità invitate, il presidente della Provincia di Bresciadottor Alberto Cavalli, il sindaco di Coccaglio dottor Luigi Lotta, il presidedella Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Brescia professorLorenzo Alessio, il parroco di Coccaglio don Giovanni Gritti, il direttoregenerale del Consorzio Italiano Alluminio dottor Gino Schiona portano iloro saluti. Al termine della cerimonia d’apertura il presidente nazionaledell’AIDO dottor Vincenzo Passarelli presenta ed introduce la lettura magi-

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strale del dottor Luc Noel, rappresentante dell’Organizzazione Mondialedella Sanità, dal titolo “I trapianti nel mondo: lo stato dell’arte”. Il dottorNoel disegna un panorama dove la realtà non è rosea. Infatti, se da un latoil mondo occidentale presenta, pur nelle difficoltà di rispondere a bisognimolto grandi, un’organizzazione che si basa sulla solidarietà e sul dono, dal-l’altro il mondo extra-occidentale è ancora alle prese con la mercificazionedel corpo; gli organi vengono venduti per poter vivere.Alle ore 18.00 si da inizio alla cerimonia di premiazione di due grandi per-sonalità del mondo scientifico il professor Mario Zorzi, già presidente nazio-nale dell’AVIS, e il professor Rosario Maiorca, professore ordinario diNefrologia dell’Università degli Studi di Brescia, conferendo loro la“Medaglia d’oro all’impegno sociale”, riconoscimento dovuto per la loroassidua, competente ed innovativa attività svolta sia in ambito scientifico sianel campo del volontariato.Sono stati maestri, consiglieri e spronatori tracciando e percorrendo la stra-da della donazione per raggiungere l’obiettivo di cui oggi godiamo i risulta-ti.La consegna del premio “Hanno reso famoso Coccaglio nel mondo” a MaraGaleazzi, Prima Ballerina del Royal Ballet di Londra, ha fatto vibrare lecorde dell’emozione, già peraltro molto tese per tutto quello che prima ave-vamo vissuto e sentito. Questa donna esile ma forte e determinata, ha rice-vuto con gioia incontenibile la targa di riconoscimento ed il bel quadrodonato dal pittore Renato Rubagotti, accompagnata da un applauso scro-sciante ed interminabile.La parte principale dei lavori congressuali si è svolta sabato 13 ottobre pres-so la Sala Moretto dell’Hotel Touring. Grazie ad un lavoro preciso e puntuale, unito ad una levataccia, alle 6.30 era-vamo tutti operativi, i lavori scientifici iniziano.Non mi dilungo sul resoconto della giornata, poiché viene ampiamenteriportato nella rivista. Mi preme, invece, sottolineare l’importante messag-gio che tutti ci siamo portati a casa, il cosiddetto “Take Home Message”come dicono gli anglosassoni. “Nonostante la strada percorsa, il divario tra il mondo occidentale ed ilmondo extraoccidentale è ancora troppo grande, basti pensare che in Africa5 bambini su 10 e 4 puerpere su 10 muoiono perché manca il sangue e chevi sono parti al mondo dove gli organi vengono venduti o addirittura si ucci-de una persona per prelevarne gli organi. Le tecniche chirurgiche e le curedopo il trapianto ci consentono una buona qualità di vita, tuttavia dobbiamocontinuare la ricerca, perché se con le cellule, tra qualche anno, potremoricostruire la cartilagine, passerà molto tempo prima che le stesse possanocreare un organo. Per quanto riguarda le cellule staminali, l’impiego nellariparazione di altri organi ed apparati risulta più lontano. È, quindi, fonda-mentale che ognuno di noi s’impegni affinché la cultura della donazione delsangue e degli organi si sviluppi sempre di più”La convinzione che la strada della cooperazione e della condivisione di idea-li e di risorse era stata tracciata ci è stata confermata dalle parole di LucNoel, che chiudendo i lavori della giornata ha spronato tutti i presenti acreare situazioni analoghe in tutti i paesi per consentire un lavoro semprepiù capillare ed etico.Ci siamo lasciati tenendoci per mano e promettendoci il massimo impegnonel sensibilizzare sempre di più i nostri connazionali su questi temi.

La Responsabile della Segreteria Scientifica del CongressoDottoressa Emanuela Facchi

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“La nostra esperienza”Volontari e volontarie che hanno collaboratoQuando ci hanno proposto di entrare a far parte dell’organizzazione delCongresso Scientifico Internazionale sulla donazione del sangue, organi,tessuti e cellule, abbiamo accettato con entusiasmo, ma con qualche timore.Ci sentivamo delle volontarie/i alle prese con qualcosa di totalmente nuovo.E non riuscivamo ad immaginare cosa avrebbe significato in termine diimpegno e responsabilità. Man mano che si avvicinava il giorno delCongresso, venivamo sopraffatte/i da mille paure e dubbi, ma nello stessotempo eravamo motivate/i e determinate/i a portare a termine nel miglioredei modi il nostro incarico. Seguire le Segreterie Scientifica, Organizzativa,Logistica e preparare le presentazioni dell’evento non è stato una cosa dapoco,soprattutto per chi come noi nella vita quotidiana fa tutt’altro. È stataun’impresa titanica riuscire a eseguire tutti gli incarichi che i vari responsa-bili giorno dopo giorno ci assegnavano e cambiavano, ma non ci siamo maiscoraggiate/i. Con il tempo la nostra forza è stato il sentirci sempre piùunite/i nella collaborazione, aiutandoci a vicenda, sostenendoci nei momen-ti cruciali. Il nostro motto era:”Non dobbiamo mollare”. Capivamo che losforzo era grande per tutti, ma lo scopo lo era ancora di più. La “GrandeImpresa” doveva lasciare un segno indelebile a tutti ed un punto di parten-za per altre esperienze.Arrivato il fatidico giorno, ci sentivamo pronte/i , e allo stesso tempo entu-siaste/i: il lavoro di tutti stava per prendere finalmente corpo. Le giornatesono state faticose, ma ricche di emozioni e scoperte.Conoscere persone di nazionalità diverse, con esperienze e problematichedifferenti, ci ha arricchito e ci ha spronate/i a credere ancora di più nell’o-perato dei volontari/e a supporto delle strutture che operano per migliora-re la condizione di vita delle persone che ne hanno bisogno.Ringraziamo di cuore i responsabili del Congresso per la fiducia che hannoriposto in noi, per la bellissima opportunità e ricca esperienza, che sicura-mente non dimenticheremo mai.L’evento ci ha dato molto lavoro e responsabilità, ci ha unite/i, creandoanche una since-ra amicizia tratutti noi, buonabase per altreinteressanti eproficue espe-rienze.

Le volontarie i volontari

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ALCUNI VOLONTARI DELL’ORGANIZZAZIONE

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Il Consorzio Imballaggi AlluminioCIAL, Consorzio Imballaggi Alluminio, opera all’interno del sistema Conai,creato per garantire il riciclo e recupero degli imballaggi immessi al consu-mo nel nostro Paese.Si tratta di un sistema che oggi raccoglie circa 1.400.000 imprese che pro-ducono e utilizzano imballaggi e che si basa ed è caratterizzato dai principidella responsabilità socio-ambientale d’impresa.È evidente da questo punto di vista l’importanza del ruolo del sistema nellagestione di un interesse di tipo pubblico come quello della salvaguardiaambientale e delle risorse naturali e della valorizzazione, attraverso il rici-clo, di importanti quantità di materiali.Oltre a svolgere questo fondamentale compito assieme alle amministrazionicomunali e agli operatori del settore il Conai e i Consorzi dei sei principalimateriali di imballaggio (carta, plastica, vetro, acciaio, alluminio e legno)svolgono anche un ruolo di grande interesse pubblico attraverso le azioni dicomunicazione e sensibilizzazione per la creazione e lo sviluppo nel nostroPaese di una diffusa cultura ecologica e della sostenibilità ambientale.In questo contesto CIAL ha elaborato un progetto in grado di coniugarecontemporaneamente e in modo molto efficace i temi alla base del proprioimpegno: dimensione sociale e tutela ambientale, con un’ulteriore valenzapositiva di tipo solidale.Il progetto, denominato Raccolta Solidale, ha avuto origine proprio qui aCoccaglio grazie ad una collaborazione con il “Gruppo Sportivo Vita” per laVita” che risale ormai a quasi 20 anni fa.Grazie, infatti, alle prime esperienze avviate con l’associazione e il suo prin-cipale promotore Lino Lovo, attraverso la raccolta dell’alluminio è statogarantito un importante beneficio economico a sostegno delle iniziative chel’associazione ha avviato nel corso di tutti questi anni, fino a quella che èforse la più importante opera realizzata a Coccaglio: La Casa dellaSolidarietà.Da questa importante esperienza avviata con il Gruppo Sportivo Vita per laVita nasce quindi nel 2003 Raccolta Solidale. Da allora CIAL collabora conAssociazioni volontaristiche di varia natura presenti su tutto il territorionazionale che, a fronte degli imballaggi di alluminio recuperati, ricevono dalConsorzio un corrispettivo per le attività di raccolta e sensibilizzazionerivolte ai cittadini.La collaborazione tra CIAL e il mondo del volontariato rappresenta oggiuno dei sistemi più interessanti per la promozione e lo sviluppo di una cul-tura di sostenibilità ambientale, coerente con la salvaguardia dell’ambientee delle sue risorse naturali, che assume un valore ancora maggiore per il finesociale che la caratterizza.A quattro anni dal lancio del progetto a livello nazionale, nel giugno di que-st’anno abbiamo sentito la necessità di fare il punto della situazione e dirilanciare presso tutte le onlus l’iniziativa con l’obiettivo di affermare il pro-getto “Raccolta solidale” sviluppando l’alleanza con il mondo del volonta-riato per:* sensibilizzare i cittadini;* generare nuovi canali di raccolta;* incrementare la quantità e la qualità dei materiali raccolti;* contribuire concretamente alla crescita del benessere e al miglioramentodella qualità della vita;sono evidenti i vantaggi che derivano da tale collaborazione

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Per CIAL la partnership con il non profit consente di:* Avere maggiore capacità di penetrazione all’interno di un determinato ter-ritorio attingendo al capitale sociale delle anp* Ottenere incremento di notorietà e ritorni positivi di immagine* Attuare una duplice strategia diSocial Responsibility: favorendo laraccolta dell’alluminio aiutando le anpa realizzare la propria mission e arric-chendo la “welfare society”* Produrre risorse quali conoscenza efiducia* Svolgere la propria attività anchetramite anp facendo così ricorso alla“filiera sussidiaria”Per le ANP la partnership con CIALconsente di:* Sostenere una causa rilevante sia dalpunto di vista sociale (educazioneambientale) sia dal punto di vista eco-nomico (recupero di materiali da rein-serire nel ciclo produttivo)* Reperire risorse finanziarie utili alraggiungimento delle proprie finalitàistituzionali come “impresa sociale”* Scambio reciproco di valorialità emanagement* Notorietà e visibilità operativa all’in-terno del proprio territorio di apparte-nenzaIn sintesi sono quattro i benefici fon-damentali di Raccolta Solidale che nedecretano la validità e il successo cre-scente:Benefici socialiI fondi ottenuti attraverso la raccoltaverranno re-investiti a fini socialmen-te utiliBenefici ambientaliGrazie all’iniziativa si incrementano le attività rivolte alla tutela dell’am-biente e delle risorse naturaliBenefici economiciIl riciclo dell’alluminio permette di risparmiare il 95% dell’energia necessa-ria per produrlo partendo dalla materia primaBenefici occupazionaliLo sviluppo di attività di raccolta produce una crescita occupazionale(conclusioni)Il lavoro svolto finora, grazie alla collaborazione tra CIAL e il GruppoSportivo “Vita per la Vita” ha prodotto grandi e importanti risultati, evi-denti e concreti, ma siamo certi che altri e ancora più significativi obiettiviriusciremo a raggiungere nei prossimi anni per garantire un contributo cre-scente alla ricerca e al miglioramento della qualità della vita di tutti noi.

Il DirettoreGino Schiona

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LA TORRE DI PISA REALIZZATA CON LE LATTINE IN ALLUMINIO

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Il Centro Servizi VolontariatoCos’è?Il Centro Servizi per il Volontariato è un organismo previsto dall’art 15 dellalegge sul volontariato n. 266/91 ed ha lo scopo di sostenere, promuovere e valo-rizzare il volontariato. Viene finanziato attraverso fondi regionali costituiti daquote versate dalle fondazioni bancarie. Il Centro Servizi è una risorsa a disposi-zione di tutti i volontari, punto di riferimento per le esigenze e le problematicheemergenti nel mondo del volontariato.Cosa fa?Consulenza nella costituzione di associazioni e nella progettazione. Assistenzalegale, fiscale, contabile, del lavoro, assicurativa e per la privacy.Formazione per i volontari e le loro associazioni. Organizzazione di corsi di for-mazione dai contenuti motivazionali e tecnici. Valutazione dei percorsi formativiorganizzati direttamente dal Centro Servizi o in collaborazione con le organiz-zazioni di base.Comunicazione, rapporti con i mass media, informazioni, notizie, documentazio-ne e dati sulle attività di volontariato locale e nazionale.Promozione delle attività delle organizzazioni di volontariato, sostegno di inizia-tive e progetti di intervento. Organizzazione di convegni e di iniziative di aggior-namento. Prevenzione. Lo Zingarelli definisce questo termine come l’ “attuazione dei prov-vedimenti più adeguati a impedire che si manifesti qualcosa di dannoso o perico-loso”. Declinare nella vita di tutti i giorni questo concetto è invece come volerdelineare un modo di vivere, di comportarsi, di operare con lo sguardo rivolto alfuturo. Non sono poche le realtà di volontariato che hanno fatto propria questamissione e che quotidianamente si impegnano in tal senso. È ormai nota a tuttil’importanza della prevenzione in campo oncologico; prendere la malattia intempo, poter combatterla fin dal manifestarsi dei primi sintomi, può valere la vita.I volontari, in questo caso, entrano in gioco per la loro funzione di accompagna-tori delle persone in difficoltà nelle case di cura e negli ospedali, per poter effet-tuare i necessari esami. Altre volte diventano attori della prevenzione in primapersona: alcune associazioni hanno effettuato infatti negli ultimi anni screeninggratuiti, ambulatori “itineranti” nelle piazze ed altre manifestazioni atte a sensi-bilizzare la popolazione su questo tema.Associazioni come l’Avis, l’Aido, l’Ail e molte altre, fanno della prevenzione laloro bandiera: donare una parte di sé per creare una “banca” a cui, chi è in condi-zione di bisogno, possa attingere;tale gesto si può spingere fino alla donazione degli organi.La prevenzione non interroga però il campo del volontariato solamente riguardoal tema della malattia in senso stretto; alcune organizzazioni di volontariato sonoattive nel campo della salvaguardia ambientale. Prevenire i mali del pianeta(anche se in molti casi siamo ormai alla cura) vuol dire prevenire anche i nostrimali, i mali che le generazioni future sarebbero costrette ad ereditare dal nostrouso smodato delle risorse energetiche. Il concetto di prevenzione può essere effi-cacemente associato a tantissimi temi cui il volontariato bresciano si occupa: pen-siamo ai minori, all’emarginazione, a piaghe sociali quali la droga e l’alcolismo, aiproblemi connessi all’immigrazione. Tutti settori in cui prevenire, in prima bat-tuta attraverso l’informazione e l’educazione civica, è fondamentale.Per vivere, come dicevo all’inizio, guardando in modo consapevole ai giorni avenire.

Dr. Gianpietro Briola

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Il saluto del Presidente della Provinciaal convegno scientifico di CoccaglioDesidero ringraziare il gruppo «Vita per la vita», l’amico presidente Aido,Lino Lovo, salutare le autorità, gli ospiti, la comunità medica e scientificanazionale ed internazionale. Il convegno è un patrimonio concreto, costruitodalla generosità e dalla tenacia del volontariato di Coccaglio. Motore di questa grande risorsa che produce iniziative di livello, rimane –credo - la marcia «Vita per la vita», che nel corso di trent’anni anni e più haportato i volontari ai quattro punti cardinali del pianeta: a Roma, Capo Norde New York, Atene, Pechino e Mosca, sempre a testimoniare la fraternità chelega popoli diversi nell’unico scopo di promuovere la vita e la sensibilità neiconfronti delle donazioni.Se in tante occasioni la meta del gruppo è stato l’intero globo, questo conve-gno consente agli amici di Coccaglio di accogliere proprio qui, nel nostro ter-ritorio, l’intero mondo scientifico.Il dono che viene fatto alla comunitàbresciana è davvero importante. Nonsolo questa iniziativa consente di farcrescere la ricerca scientifica e di diffon-dere i benefici della scienza medica; sol-lecita anche a coltivare e accrescere l’a-more per gli altri, a diffondere il mes-saggio della solidarietà nei confronti dichi ha bisogno.Prepararsi al dono dei propri organi,dei tessuti e del sangue è di formidabileimportanza. Per molti costituisce la dif-ferenza tra la vita e la morte. Per tutti èin grado di assicurare la migliore qua-lità dell’esistenza. Per il donatore signi-fica combattere tabù radicati nella sto-ria dell’uomo, ma anche impegnarsiquotidianamente a praticare la sobrietàdi vita e a garantire la correttezza sani-taria dei comportamenti quotidiani.È merito soprattutto della caparbietà del messaggio dei volontari se la comu-nità bresciana può dirsi orgogliosa di essere ai vertici, in Italia e in Europa, pernumero di donatori di organi e di sangue.Sappiamo bene che bisogna fare di più. Sono convinto che uno degli aspettipositivi, dei tanti effetti benefici di un convegno scientifico puntuale e straor-dinariamente attuale come quello ospitato a Coccaglio, saprà promuovere unamaggiore sensibilità nei confronti della cultura della donazione. Le istituzionicivili sono dunque al fianco di quanti si spendono per diffondere tutto ciò, per-ché donare è un gesto che può ridare speranza e dignità a tante persone sof-ferenti. Siamo colmi di gratitudine per chi ha promosso l’evento e per chi vipartecipa, nella certezza che si compie un altro passo avanti verso la fraternitàcompiuta. Ne nasceranno certo migliori rapporti tra comunità diverse, uniteperò da un unico obiettivo in grado di moltiplicare impegni e servizi.

Presidente della Provincia di BresciaAlberto Cavalli

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IL SALUTO DEL PRESIDENTE ALBERTO CAVALLI

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Saluto dell’Assessore al Volontariato,Associazionismo e Sport della Provincia di BresciaLe iniziative del Gruppo Sportivo “Vita per la Vita” sono ammirevoli almenoquanto lo spirito che anima questa associazione nelle sue finalità. Questa cir-costanza è però ancora più singolare perché è occasione unica di vedere ilnostro territorio teatro d’eccezione di un evento prestigioso come il“Congresso Scientifico Internazionale” che si caratterizza per il notevole valo-re delle tematiche trattate e per l’alto profilo dei partecipanti.È motivo di orgoglio per la provincia ospitare un evento capace di convoglia-re energie, aprirsi al confronto e allo scambio di esperienze e conoscenze.Merita il nostro apprezzamento chi dimostra l’adesione appassionata ad unmodello di solidarietà che stimola e richiede l’aggiornamento e il perfeziona-mento per riuscire a migliorarsi, migliorando sé stessi e, insieme, la società.L’Assessorato che rappresento trova in questi momenti un esempio e uno sti-molo importante per il prezioso settore dell’associazionismo e del volontaria-to, sensibile e permeabile, ricco di risorse e molto vitale.Questa iniziativa è anche celebrazione dei momenti più significativi dell’atti-vità del Gruppo che sono caratterizzati da tanta laboriosità e impegno nelsapere sempre guardare positivamente intorno a sé, nel sapere cogliere e tra-durre i bisogni. E con lo stesso impeccabile impegno il Gruppo sa coniugareil tema della disabilità che da sempre è al centro della nostra attenzione.Nel porgere i miei più vivi complimenti al Presidente Lovo ed ai suoi stretticollaboratori per le grandi doti organizzative, auguro alla manifestazione unosplendido successo. A nome di tutti i Bresciani porgo il benvenuto ai parteci-panti dal congresso che, sono certo, saprà essere accolto con entusiasmo,apprezzato e tesaurizzato come merita.Molto cordialmente

L’Assessore allo Sport e VolontariatoAlessandro Sala

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I MAESTRI SPIEDATORI DEL GRUPPO AIDO DI COCCAGLIO

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Il saluto del Sindaco di Coccaglio A nome dell’Amministrazione Comunale, mio personale e certo di inter-pretare i sentimenti di tutta la comunità, rivolgo alle autorità, aiDirigenti AIDO e AVIS nazionali, regionali e provinciali, ai Presidentie rappresentanti delle Associazioni di volontariato, ai delegati e relato-ri partecipanti al Congresso Scientifico Internazionale, il più calorososaluto di benvenuto.Rivolgo al Gruppo Sportivo “Vita per la Vita” di Coccaglio, e in parti-colare al suo Presidente Cav. Lino Lovo, il più sentito ringraziamentoper avere proposto Coccaglio come sede di un evento scientifico di talerilevanza, contornato da tanti altri eventi istituzionali e sociali chedaranno notorietà e lustro alla nostra Comunità.Costituisce certamente motivo di orgoglio per Coccaglio poter ospitareiniziative come queste che vedono protagonisti personalità di prestigiointernazionale nel mondo della scienza e dirigenti di organismi divolontariato aventi compiti e ruoli di primaria importanza e responsa-bilità.Per questo, in questi tre giorniguarderemo a voi con grande rispet-to per il vostro valore ma anche conattesa e speranza perché ci auguria-mo che le vostre conoscenze scienti-fiche, le vostre esperienze, masoprattutto i vostri convincimentipiù profondi in ordine al valoreassoluto della donazione, possanotradursi in azioni che rappresentinouna possibilità concreta di vita equindi di futuro per tante personeche sono in attesa della nostra gene-rosità.Un ulteriori motivo di soddisfazioneper noi è rappresentato dal fatto chel’apertura del Congresso si tenga inquesta splendida “Sala delleFirme”della “Casa della SolidarietàVita per la Vita”.La Casa è stata inaugurata nel 2005, pensata e voluta fortemente dalGruppo Volontari del Soccorso di Coccaglio.È stata realizzata in meno di tre anni, grazie al fattivo concorso delleespressioni istituzionali ed associative, non solo della comunità ma,fattoaltamente significativo, ancor più grazie alla generosità di tanti cittadi-ni.Nella casa hanno trovato sede tutte le più importanti Associazioni divolontariato che a Coccaglio svolgono qualificate attività nell’ambitodel sociale e dei servizi alla persona. Oltre al Gruppo Volontari delSoccorso, promotore dell’iniziativa, qui hanno sede l’A.V.I.S., il GruppoComunale AIDO “P. Mombelli”, con tutto il suo bagaglio di tradizioni,di disponibilità e di significativa attività, il Gruppo Sportivo “Vita perla Vita”, un gruppo che ha portato in giro per il mondo con la “Fiaccola”ardente il messaggio della solidarietà e in particolare la cultura delladonazione come gesto d’amore verso gli altri, l’Associazione Girasole,

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LUIGI LOTTA - SINDACO DI COCCAGLIO

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gli Alcolisti in trattamento e la Protezione Civile.Ma in questi giorni viene utilizzata forse per lo scopo più importanteper cui è stata realizzata: su un tema tanto importante come quello delladonazione, la casa sarà sede di fermento di idee, di confronto di espe-rienze, di proposte fondate sulla passione professionale ma soprattuttosulla passione umana e civile.Viene utilizzata per coltivare e diffondere valori fondanti di una societàche voglia dirsi davvero civile, quali sono sicuramente il valore dellasolidarietà e della donazione.Tutte le città e anche paesi piccoli come Coccaglio possono essere raffi-gurati e letti attraverso le cartoline.Coccaglio può averne di significative: il Monte Orfano a testimoniare lesue bellezze naturali; la vecchia Pieve, il Castello o la Chiesetta di SanPietro a testimoniare l’importanza della sua storia; ma ora ha anchequesta Casa della solidarietà ”Vita per la Vita” a testimoniare l’animapiù autentica della sua gente, l’anima solidale che la porta ad amare ipropri figli e ad avere cura di loro.Vorrei concludere questo mio breve saluto con un impegno. Il Comuneche qui rappresento, grazie anche alla vostra testimonianza e al vostroesempio, troverà nuova energia per continuare con tenacia anche infuturo a compiere al meglio il suo dovere. Penso anche il dovere innan-zitutto nell’osservare quello che la legge in materia di trapianto diorgani e di tessuto lo obbliga a fare: collaborare in tutti i modi possibi-li alla promozione di iniziative atte a diffondere in generale la culturadella donazione. E state certi che nella prossima occasione in cui parleròai ragazzi delle scuole durante l’iniziativa in atto da alcuni anni nelmese di maggio, parlerò di voi, di quanto ho visto e sentito a questo con-gresso.Per questo rinnovo il più vivo ringraziamento e auguro un buono e pro-ficuo lavoro.

Il SindacoLuigi Lotta

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INCONTRO NELLA SALA CONSIGLIARE DEL COMUNE DI COCCAGLIO DEI DELEGATI STRANIERI PER LA RIORGANIZ-

ZAZIONE DELL’OMIDOT (ORGANIZZAZIONE MONDIALE INFORMAZIONE DONAZIONE ORGANI E TESSUTI)

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L’intervento del Parroco di CoccaglioLa prima pagina della sacra Scrittura ebraico-cristiana, il 1° capitolo dellaGenesi, è composto secondo un particolare genere letterario, che non è quel-lo del resoconto descrittivo di storia o di cronaca, bensì è esposizione in ter-mini simbolici di una profonda riflessione, alla luce della fede, sul senso del-l’uomo nel mondo, in rapporto a sé, ai suoi simili e a Dio. Questa pagina cioffre un’affermazione che sta al di sopra di ogni genere letterario ed è posta afondamento di quella particolare visione della realtà che caratterizza il pen-siero cristiano: al momento di dare esistenza al genere umano Dio dice:“Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza” (Gn. 1, 26; cfr. 1,27).In questo modo viene affermata la grandezza della dignità dell’uomo e la suasuperiorità rispetto ad ogni altra creatura; nel medesimo tempo, viene posto ilfondamento di quella stessa superiore dignità.Giovanni ci fa compiere il passo in avanti quando, nel NT, ci dice che questoDio, a cui immagine e somiglianza l’uomo è stato fatto, è Amore (1Gv. 4, 8.16).Ne consegue che chi non ama il fratel-lo, non può dire di amare Lui né di aver-lo conosciuto per davvero nel profondodella sua intima essenza, che è, appun-to, l’Amore. La prima enciclica diBenedetto XVI ce lo ha ricordato inmodo magistrale: Deus Charitas est.Il termine “charitas” include la dimen-sione oblativa dell’amore inteso comegratuito dono di sé.L’humus religioso fondato in questaduplice affermazione (l’uomo, immagi-ne di Dio - che è amore) ha favorito ealimentato il sorgere dell’atteggiamen-to di solidarietà che nella donazione diorgani trova una sua peculiarissimaforma di espressione. Nel rispetto dellealtre fedi religiose come anche delleeventuali scelte areligiose, che fosserorappresentate in seno a questa spettabi-le Assemblea, non intendo rivendicare alla fede cristiana l’esclusività della cul-tura della donazione e della solidarietà; semplicemente affermo che da noi èstata principalmente questa fede la fonte di ispirazione di tale cultura.Non è un caso che l’AIDO (Associazione Italiana Donatori di Organi) sia statafondata in questa terra lombarda, più precisamente nella città che di essa rap-presenta il cuore geografico, la vicina Bergamo; non è ignoto che i promotoridelle varie associazioni locali legate alla donazione (AVIS, AIDO e Gruppi col-legati sotto il significativo motto “Vita per la vita”) abbiano ricevuto la loroformazione umana e di fede negli ambienti del nostro Oratorio, reso a queltempo una formidabile fucina di riflessione, discussione, coscientizzazione eproposta dalla figura del compianto don Remo Tonoli, ben presente nel ricor-do dei Coccagliesi, e dai suoi collaboratori.Nemmeno il logo che fa da emblema del Gruppo “Vita per la vita” è stato scel-ta casuale; anch’esso rimanda alle radici cristiane dell’impegno nella solida-rietà del medesimo Gruppo: vi riconosciamo il riferimento al grandioso affre-sco con cui, nella Cappella Sistina, il sommo Michelangelo ha raffigurato la

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IL SALUTO DEL PARROCO

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creazione dell’uomo a immagine e somiglianza di Dio. La vita di cui l’uomo è reso partecipe per gratuito amore (charitas) è fatta peressere donata e condivisa nello spendersi per gli altri.La solidarietà con cui Dio, nell’Incarnazione, si rende partecipe della vita del-l’uomo, chiama l’uomo stesso a fare come ha fatto Lui: “Dio ci ha amato perprimo, così siamo chiamati ad amarci gli uni gli altri come Lui ha amato noi”(cfr. 1Gv. 4, 19; 4, 11). Quanto ho appena ricordato, senza contraddire il carattere laico del presentecongresso, giustifica il mio saluto alle LL.SS. in quanto responsabile dellalocale Parrocchia.Ringrazio perciò il cav. Lino Lovo per avermi invitato e mi associo volentierial saluto del sig. Sindaco, dott. Luigi Lotta, nel porgere a Loro tutti il mio ben-venuto. La nostra Comunità è orgogliosa di ospitare questo congresso da cuipossono nascere nuove idee e nuovi impegni, un rinnovato stimolo a fare beneil bene.La Parrocchia è lieta di accogliere le LL. SS. per il concerto d’onore nella sera-ta di domani e per la celebrazione conclusiva di domenica mattina.Colgo l’occasione per esprimere i miei rallegramenti e la mia ammirazione perle persone che con lungimiranza, tenacia e impegno hanno realizzato questoCongresso e per ringraziare quanti hanno contribuito a renderlo possibile.

Il Parroco di Coccagliodon Giovanni Gritti

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SOPRA: LA SANTA MESSA, SOTTO: UN MOMENTO DEL CORTEO

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Riflessioni del dott. Gianni Baratti responsabile della Segreteria OrganizzativaUn conto è partecipare ai Convegni, ben altro doverli concretamente e perso-nalmente organizzare sino al particolare apparentemente più piccolo. Hoespresso una considerazione banale? Probabilmente sì. La situazione che vede-va il Presidente Lovo provenire da una lunga quanto onorata militanza lavora-tiva nel Servizio Sanitario Nazionale; così come lo scrivente, addirittura inposizione di elevata responsabilità gestionale, sino al pensionamento avvenutotre anni fa. Senza contare poi che la responsabile della segreteria scientifica ènientemeno che primario medico, attualmente in servizio, in una qualificata econosciuta fondazione privata della provincia di Brescia: ecco, tutto ciò, visto ilcontenuto precipuamente sanitario del Congresso, ci aveva ingenuamente illu-si che non saremmo partiti da zero e che pertanto…L’ingenuità si è palesata immediatamente: infatti, da subito è stato oltremodocomplicato organizzare un Congresso internazionale con 25 coordinatori erelatori provenienti dai quattro Continenti, tanti altri dalle Università diBrescia e Bergamo e rispettive Aziende ospedaliere, altri ancora dalle segrete-rie nazionali e regionali dell’AIDO ed AVIS, 170 discenti fra medici, biologi edinfermieri a cui dare i crediti formativi da ottenere dal Ministero della Salute,grazie ad un nostro complesso lavoro burocratico amministrativo. Non solo, iltutto è stato reso ancor più faticoso dalla personalità notoriamente inquieta evulcanica di Lovo – che il buon Dio lo conservi -, il quale ha magicamente tra-sformato un evento che poteva esaurirsi in un’intensa quanto prestigiosa gior-nata congressuale, in una “cinque giorni cinque” ricca di tanti altri eventi,comunque fra loro e con il Congresso collegati. E qui la logistica, oltre al resto,ci ha fatto temere che, forse, il passo che ci apprestavamo a compiere fossemolto più lungo…Ed invece… ed invece in questo Paese quotidianamente bistrattato all’Estero –ma anche da noi - per alcuni, come dire?, radicati problemi di sistema, che con-tinuano a non farci onore; esiste un’altra Italia, purtroppo non molto conside-rata dal sistema medesimo, che ha fantasia, energia, motivazioni e capacità sem-plicemente incredibili. Come può essere altrimenti definito il decisamente posi-tivo risultato di tutti i cinque giorni, ove si consideri che a concretizzarli non èstata la rete organizzativa, ben testata ed oliata, di una grande SocietàFarmaceutica, o di un’Azienda Ospedaliera, ma bensì un gruppo, a dir poco,variegato di Volontarie e Volontari che nella vita hanno fatto e fanno tutt’altro?Eppure così è stato. Un gruppo splendido, dove le donne sono state le maggio-ri attrici di questa indimenticabile esperienza. Ognuno ha dato il massimo, percinque giorni (senza contare quelli precedenti) c’è stata una dedizione assolutaalla causa ed al perseguimento dell’obiettivo: un classico caso d’aula della scuo-la dirigenti d’azienda (SDA) della Bocconi. E così, oggi, ci si trova paradossal-mente a considerare che “…tutto sommato non è stato poi così difficile come cieravamo pessimisticamente immaginato”. Poi, usciamo dalla falsa modestia econveniamo che è stato ovviamente difficile, eccome! Non poteva, infatti, esse-re che così, viste le premesse. Solo che il tutto è già passato, e che il giudiziounanime sul Congresso internazionale è (abbiate pazienza per la ripetizione)senza ombra di dubbio brillante; allora, i mille problemi incontrati sbiadiscononel ricordo, perché impattano nella piacevolissima, perché gratificante, consta-tazione che ce l’abbiamo fatta! E non ci sembra vero. Invece lo è.

Dr. Gianni Baratti

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Notizie dai Gruppi ComunaliGruppo di PrevallePer la nostra Sezione Provinciale la “Giornata del donatore” è la cerimonia piùimportante e significativa, che da oltre dieci anni, puntualmente alla fine di otto-bre, viene organizzata. È l’occasione per ricordare tutti coloro che hanno saputo

dire sì alla vita donando i propri organi.Quest’anno è toccato al Gruppo diPrevalle ospitare l’importante appunta-mento; e come hanno sempre fatto inprecedenza tutti i gruppi ha saputo ospi-tare, nella bellissima sala consigliare delPalazzo Comunale, le oltre cento perso-ne intervenute, con grande signorilità.La presenza del Sindaco, del Parroco, dimolti famigliari dei donatori, di trapian-tati, di tutto il Consiglio Provinciale e dimolti labari dei gruppi comunali, ha datoancor più lustro e significato alla cerimo-nia. Al gruppo di Prevalle il grazie ditutta l’AIDO.

Gruppo di Bagnolo MellaIl nostro gruppo, come tutti del resto, pur con difficoltà di ogni genere, riescea fare ogni anno una buona attività. Molte le iniziative delle quali ci piace ricor-dare quelle che abbiamo organizzato in occasione delle Giornate nazionali perla donazione e il trapianto degli organi, e delle Giornate per l’informazione. Inquest’ultima occasione, oltre a distribuire l’Anthurium in piazza, presso ilCentro “Mons. Ugo Baccaglioni” abbiamo organizzato un Concerto di Musciaclassica con la partecipazione dell’orchestra “Virtuosi della Fisarmonica”. Èstato un grande successo che ha arricchito tutti coloro che vi hanno partecipa-to. Tutto ciò ci è di stimolo per continuare, ma approfittiamo dello spazio con-cessoci per lanciare un appello ai nostri concittadini: il prossimo anno c’è il rin-novo delle cariche associative. L’AIDO ha bisogno di nuove leve. Un ricambioè auspicabile e utile all’Associazione. Con ciò non vogliamo dire che noi vecchimolliamo. Anzi, saremo sempre al fianco di chi vorrà gestire il nuovo ciclo delnostro Gruppo.

Il presidenteArcangelo Bazzini

Gruppo di GussagoContinua senza soste il cammino del rinato gruppo AIDO di Gussago. Dallacostituzione del nuovo direttivo avvenuta lo scorso 11 marzo, numerose sono leiniziative che hanno visto i membri dell’organizzazione in prima linea per pro-muovere una sempre più efficace informazione sul delicato argomento della dona-zione degli organi. È in questa prospettiva che sabato 24 novembre si è svolta unariuscita conferenza sul tema: “Il valore dell’Aido oggi e gli stili di vita”. I cittadi-ni hanno potuto farsi anche un’idea dell’associazione grazie agli stand organiz-zati nella piazza del paese nei mesi di Maggio, Settembre, Ottobre.

Il presidente Piovani Alberto

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LA GIORNATA DEL DONATORE DI PREVALLE

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Il Gruppo Sportivo Vita per la VitaTerminati i lavori del Congresso Scientifico Internazionale “La donazione degli organi,dei tessuti, delle cellule e del sangue: esperienze a confronto”, il Gruppo Sportivo “Vitaper la Vita” è gia al lavoro per l’organizzazione della 34ª Marcia della Solidarietà. Il periodo è quello tradizionale di ferragosto. Il percorso, in via di definizione, prevede:-dieci tappe di circa 50/60 chilometri al giorno suddivise in due semitappe :partenza almattino verso le ore 9,30, arrivo della prima semitappa alle ore 12,00, ripartenza alle ore16.00 e arrivo alle ore 19,00 della seconda semitappa;-soste in ogni comune per incontrare le autorità locali, le associazioni di volontariato ela gente e per distribuire il materiale informativo delle associazioni che patrocinano lamanifestazione (AIDO, AVIS, FRATRES, FIDAS , CSV ecc.);-la partecipazione (libera a tutti) di 40/50 persone tra podisti, ciclisti e addetti all’orga-nizzazione;-il riposo notturno in scuole o palestre (chi partecipa deve portarsi il sacco a pelo o unlettino da campeggio);-la formazione di una carovana formata da 12/13 automezzi;-l’assistenza e l’aiuto delle associazioni divolontariato, delle AmministrazioniComunali e delle forze dell’ordine per risol-vere tutti i problemi logistici;-che l’organizzazione metta a disposizione ladivisa della marcia: magliette e calzoncini,scuole o palestre per il riposo notturno e perla sosta colazione/pranzo e cena.Nei prossimi giorni ci sarà un incontro pre-liminare con i responsabili delleAssociazioni di Volontariato dell’Abruzzo edel Molise, Regioni nelle quali si svolgerà lamarcia dal 4 al 15 agosto. Sarà una marciamolto più breve rispetto alle precedenti edi-zioni. Infatti ogni marciatore/tedoforo, ognigiorno, sarà impegnato a portare la“Fiaccola”, alternandosi con gli altri, percirca 7/8 Km. Per favorire la partecipazione a questa sin-golare esperienza, che coniuga sport e soli-darietà, l’organizzazione ha deciso di contenere al minimo il contributo di partecipazio-ne in euro 200,00 per ogni singolo partecipante.Per costituire una squadra di podisti/tedofori tutta bresciana, l’AIDO Provinciale e ilGruppo Aido di Coccaglio sono disponibili a sostenere economicamente la loro parte-cipazione. La grossa novità della Marcia del 2008 è rappresentata dall’inserimento diuna giornata di riposo e turistica, per consentire a tutti i partecipanti di visitare le IsoleTremiti. Anche quest’anno come per le precedenti edizioni, l’obiettivo principale dellamarcia è la diffusione della cultura della donazione degli organi, del sangue e delle soli-darietà senza frontiere.Per il prossimo anno si pensa ad un ritorno in Calabria, Basilicata e Puglia, mentre peril 2010, il programma prevede di portare la “Fiaccola” in Australia ad incontrare i figlidegli emigranti di Coccaglio e di Rovato che agli inizi del 1900 lasciarono i loro paesi ela loro Patria per andare alla ricerca della fortuna nel grande continente dei canguri,delle pecore merinos e delle canne da zucchero.Per informazioni visitare il sito www.vitaperlavita.com oppure telefonare al3355477413 o allo 030/7722815 ore pasti.

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LA MARCIA DELLA SOLIDARIETÀ

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Riflessioni del Presidente del Comitatoorganizzatore del Congresso ScientificoQuando, al rientro dalla Marcia del 2006, che aveva portato la “Fiaccola” inCina, abbiamo pensato di organizzare un Congresso ScientificoInternazionale sulla donazione del sangue, degli organi, dei tessuti e dellecellule, per mettere a confronto esperienze da tutto il mondo. Eravamo con-vinti della bontà della proposta e coscienti dei consistenti impegni, anche diordine economico, che avremmo dovuto affrontare, ma nessuno di noi osavapensare che tutto si sarebbe svolto nel migliore dei modi e che avremmoottenuto risultati qualitativi e quantitativi così importanti, significativi eprestigiosi. La partecipazione di esperti, scienziati e uomini di Associazioni in rappre-sentanza di tutti i Continenti ha ripagato dello sforzo e dell’impegno i ses-santa volontari/e che, con grande professionalità e soprattutto cuore, hannocostruito l’importante appuntamento.A Loro va il più sentito ringraziamento da parte di chi lo ha ideato, di chi hapartecipato e di chi ha assicurato le risorse finanziarie.Lasciare perdere un patrimonio di esperienze così importante, significhe-rebbe vanificare nel nulla il tutto.Per coltivare quanto è stato seminato nella tre giorni di Coccaglio, e racco-glierne i frutti, il Gruppo Sportivo Vita per la Vita è già al lavoro per orga-nizzare un altro incontro, ovviamente non dello stesso impegno, tra i rap-presentanti dei Paesi e dei Continenti presenti al Congresso.Sarà una sola giornata di lavoro. L’obiettivo è la riorganizzazionedell’Organizzazione Mondiale dei Donatori di Organi, Tessuti e Cellule.L’appuntamento è fissato per il prossimo mese di ottobre in occasione dellaconsegna del 2° Premio “Hanno reso famoso Coccaglio nel mondo”.

Il PresidenteCav. Lino Lovo

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L’INCONTRO PRESSO GLI SPEDALI CIVILI DI BRESCIA

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Dieci settimane di informazione televisivaA partire da martedì 11 marzo, ogni mar-tedì, alle 20,20, dopo il telegiornale diTeletutto, per dieci settimane il tema delladonazione di organi sarà al centro delle tra-smissioni che avranno ospiti medici, clinici,ricercatori, chirurghi, politici con responsa-bilità nel settore sanitario, presidente dellaProvincia e sindaci insieme con altre perso-nalità della medicina o testimoni dell’impe-gno sociale. L’intento è quello di aggiunge-re un ulteriore tassello alla sempre piùcapillare e incisiva campagna dell’AIDOnella diffusione della cultura della donazio-ne. Le puntate termineranno in occasionedella Giornata Nazionale per la Donazionedi Organi, dell’11 maggio.

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L’ARRIVO DEL X TROFEO AIDO - GARA DI AUTO STORICHE

ORGANIZZATA DAL GRUPPO AIDO DI GARDONE VAL TROMPIA

MOMENTI DELLA MARCIA

LAMEZIA TERME (CZ) - AMANTEA (CS)

LA SALA CON GLI OSPITI

LA PRESENZA DELL’AIDO ALL’OUTLET DI RODENGO SAIANO (BS)

Successo oltre ogni aspettativaper la manifestazione di auto storicheOttimo esito per la decima edizione del Trofeo AIDO MonicaGiovannelli Gran Premio Annalisa Gnutti, manifestazione perauto storiche organizzata in collaborazione con il Gruppo AIDOdi Gardone Val Trompia. Vincitore assoluto è stato proclamatol’equipaggio n° 7, Fortin-Pilé, che nella classifica determinata dalcoefficiente 1.57 ha fissato il punteggio delle penalità a 151.Sotto l’attenta regìa del direttore di gara Sergio Zini, dopo labenedizione degli equipaggi da parte del parroco di Gardone ValTrompia, don Francesco, il via è stato dato dal Presidente dellaProvincia di Brescia, Alberto Cavalli. Comuni e comunità mon-tane hanno accolto il passaggio degli equipaggi su tutto il per-corso in modo festoso e ammirato. Molto interessante anche ilrisultato sportivo, visto che fra i primi cinque il distacco è risulta-to di soli 27 centesimi di penalità. Soddisfatto il comitato orga-nizzatore, presieduto dal campione italiano di regolarità RobertoVesco, perché sono stati ottenuti i due obiettivi prefissati: diffon-dere il messaggio di solidarietà dell’AIDO attraveso l’organizza-zione di una manifestazione sportiva di alta qualità e di granderichiamo.

IL DOTT. SATURNI, PRESIDENTE REGIONALE

AVIS E LA DOTT.SSA VEZZOLI, PRESIDENTE

AVIS PROVINCIALE BRESCIA

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Stralcio dell’attività della sezione provinciale AIDO di Brescia per il 2008Continua il lavoro previsto dal progetto di “Comunicazione/informazionestrutturato, permanente e adattabile nel tempo”. I primi due mesi dell’anno igruppi li dedicano al rinnovo dei loro Consigli Direttivi. Nel contempo conti-nuano gli incontri con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.Nel mese di marzo iniziano le trasmissioni di informazione a Teletutto e aTeleboario; saranno esposti in diversi comuni della Provincia i cartelli infor-mativi, nei Comuni all’ufficio Anagrafe sarà distribuito il materiale informativodell’Aido ed i gruppi AIDO distribuiranno lo “Speciale AIDO Brescia“” di“Prevenzione Oggi”, con l’obiettivo di incrementare il numero degli aderenti.Ad aprile oltre al tradizionale appuntamento con gli studenti di medicina, siterrà l’Assemblea Elettiva per il rinnovo delle cariche associative, prevista persabato 12, alle 15,00 a Bagnolo Mella.A maggio, in occasione delle Giornate Nazionali per la donazione e il trapian-to di organi, patrocinate dal Presidente della Repubblica, oltre al tradizionaleappuntamento con il Raduno di auto d’epoca, organizzato dal Lions ClubMontorfano Franciacorta, sono previste una serie di iniziative di corretta infor-mazione organizzate e concordate con il Coordinatore d’Area dei Prelievi e deitrapianti e la Direzione degli Spedali Civili di Brescia, all’interno della stessaAzienda.Nei mesi di giugno, luglio e agosto sono in programma alcune manifestazionisportive organizzate dai gruppi comunali Aido della provincia: regate veliche,traversata a nuoto del lago di Garda, corsa dei “caratì” e altro ancora.A settembre grande ripresa con la Crostata più lunga del mondo che si svolgeràpresumibilmente sul lungo lago di Salò e appuntamento con la “Corsa per laVita” di auto storiche in Val Trompia.Ad ottobre spiccano su tutto la “Giornata del Donatore” e la “ Giornata nazio-nale AIDO per l’Informazione”A Novembre riprendono gli incontri nelle scuole e nei Comuni per cercare dicostituire nuovi gruppi.Chiudiamo con il mese di dicembre con la presenza AIDO in diverse piazzedella provincia per distribuire materiale informativo. Chiudiamo il mese didicembre con la presenza dell’AIDO in diverse piazze della provincia per distri-buire il materiale informativo e la consegna della Borsa di studio “FrancescoRodella” promossa e sostenuta dall’Associazione Davide e Francesco Rodella.Profittiamo di questo spazio per invitare tutti i nostri Associati a rendersidisponibili a far parte dei direttivi dei gruppi Comunali. Non si chiede un gran-de impegno. Bastano poche ore all’anno per poter svolgere un’opera che puòassicurare a qualcuno la possibilità di vivere.L’AIDO Provinciale è impegnata a costituire in ogni Comune della Provinciaun gruppo AIDO.ABBIAMO BISOGNO DI NUOVI VOLONTARI/E - CHI È DISPONIBILECONTATTI LA NOSTRA SEGRETERIA IN VIA MONTE CENGIO 20, ABRESCIA, O TELEFONI ALLO 030/300108 OPPURE AL 3355477413

ADERIRE A «PREVENZIONE OGGI», È UN MODO INTELLIGENTE PER ESSERE INFORMATO SUL PIANETA

DONAZIONE, PRELIEVIO E TRAPIANTO DI ORGANI E PER FINANZIARE L’ASSOCIAZIONE

Il Consiglio Provinciale dell’AIDOA.I.D.O.-Sezione Provinciale “Laura Astori”-Brescia

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Dall’11 al 14 ottobre aCoccaglio, si è svolto unimportante Convegno scien-

tifico internazionale dal titolo “Ladonazione di organi, tessuti, cellule esangue nel mondo: esperienze a con-fronto”.“Il grande impegno delle associazioni divolontariato ha permesso all’Italia dipassare dal penultimo posto in Europaper numero di trapianti, occupato all’i-nizio degli anni ‘90, all’attuale terzaposizione - ha detto il presidentedell’Aido di BREscia, cav. Lino Lovo,promotore instancabile di manifesta-zioni culturali, sportive, sociali tese

alla sensibilizzazione delle personeper favorire la donazione -. Grazie aivolontari è infatti migliorata la comuni-cazione, è cresciuta l’informazione, si èdata maggiore attenzione agli aspettirelazionali delle persone coinvolte e diconseguenza è aumentata la sensibilitàdegli italiani sul tema”.Tutto ciò è stato poi recepito e riba-dito come messaggio dai relatori,intervenuti al congresso internazio-nale, che hanno sottolineato il valoredel volontariato nell’attività di pro-curement, prelievo e trapianto d’or-gani e tessuti. L’iniziativa, organiz-zata dall’associazione di Coccaglio,

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Esperienze internazionalia confronto

Convegno a Coccaglio

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Gruppo Sportivo “Vita per la Vita”,per ricordare la prima edizione all’e-stero della “Marcia internazionaledella solidarietà” avvenuta aLourdes nel 1987 e la costruzionenello stesso anno del primo monu-mento in lattine di alluminio, si è svi-luppata fra giovedì 11 ottobre edomenica 14, nella Sala Morettodell’Hotel Touring di Coccaglio enella Sala delle Firme della Casadella Solidarietà “Vita per la Vita”.Del comitato organizzatore hannofatto parte le associazioni: GruppoComunale Aido “P. Mombelli”,Gruppo Volontari del Soccorso,Centro di ascolto telefonico “Aiutaci

ad aiutarli” e Centro per l’autonomia“Vita per la Vita”. Tra i partecipantii soci del Lions Club della provinciadi Brescia, autorità locali, direttorisanitari e dirigenti di Aido e Avis. Ilcongresso è iniziato giovedì 11 otto-bre alle ore 21.45 con l’intervento diMaria Angela Bertoli, dirigentemedico del Centro trasfusionaleMellino Mellini di Chiari, sul tema“La donazione di sangue inLombardia”.L’apertura del convegno è avvenuta,giovedì, con l’incontro con ilPrefetto e la visita agli Spedali Civilidi Brescia. Dopo la visita al Museo

Santa Giulia e l’incontro tra le dele-gazioni straniere per la ricostituzio-ne dell’Omidot (Organizzazionemondiale informazione donazioniorgani tessuti), i partecipanti si sonospostati al ristorante hotel Touring,ospiti del Lions Club Montorfano-Franciacorta per la conferenza pre-congressuale.Facendo seguito ai saluti dei verticidel Lions Club e dopo l’introduzionedel cav. Lovo, ha preso la parola dap-prima il presidente regionale Aidocav. Leonida Pozzi (trapiantato difegato e insule pancreatiche diecianni fa) e poi il prof. CristianoMartini, coordinatore regionale alprelievo e trapianto d’organi oltreche presidente del Nord ItaliaTransplant.Molto toccante l’intervento del pre-sidente Pozzi, il quale ha ricordato lasua speciale esperienza: “Con sullespalle un impegno nell’Aido e nelladonazione d’organi di oltre vent’anni,mai mi sarei aspettato di essere chiama-to un giorno per il trapianto. Ognuno dinoi, infatti, pensa sempre che la malattiasia un tema che riguarda gli altri. Inveceuna mattina mi sono svegliato con unaforte emorragia interna. Portato agliOspedali Riuniti di Bergamo, dopoaccurate analisi mi hanno diagnosticatoun epatocarcinoma. Aspettative di vita:pochi mesi. Quello che succede in queimomenti è difficile da raccontare perchésconvolge letteralmente la vita. Cercavodi evitare ai miei familiari la sofferenzadi questa situazione, ma con una figliamedico che mi leggeva dentro anche sol-tanto guardandomi negli occhi era vera-mente difficile. Poiché a Bergamo non sifaceva il trapianto di fegato su adulti,mi recai all’Istituto Tumori di Milanodove trovai nel dott. VincenzoMazzaferro, un giovane ma valentissi-mo chirurgo formatosi negli Stati Uniti.Vissi l’esperienza della lista d’attesacome un lungo travaglio di coscienza.Stavo aspettando, per salvare la miavita, che qualcun altro morisse. Fui aiu-tato - ha proseguito il presidentePozzi - da un padre domenicano che mi

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IL SALUTO DEL PRESIDENTE NAZIONALE AIDO

VINCENZO PASSARELLI IN OCCASIONE

DEL 35º ANNO DI ATTIVITÀ DEL G. S. VITA PER LA VITA

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accompagnò verso una serena accetta-zione del fatto che non ero io a determi-nare la morte, ma che semplicemente erochiamato a ricevere il dono di un’altrapersona dopo la sua morte. Un giorno,mentre ero in ufficio, arrivò la telefona-ta che aspettato e temevo. Fui ricoveratoin sala operatoria alle 23 del 28 luglio ene uscii alle 19 del giorno dopo. Dopoquattro giorni ero in piedi; dopo quat-tordici tornavo a casa e dopo ventitrégiorni ero in giro in macchina. Oggisono al nono anno di nuova vita. Infattiormai festeggio due compleanni, quellotradizionale e quello del trapianto. Mavoglio sottolineare con forza, ed è qui ilsenso della mia testimonianza, che con il

trapianto si torna a vita piena. Dopol’intervento non ho dovuto limitare lemie attività ma anzi, oltre all’impegnodi presidente dell’Aido provinciale diBergamo e regionale della Lombardia,di presidente del Centro servizi volonta-riato di Bergamo, di componente didiversi Consigli o Commissioni sia nel-l’ambito sociale che in quello etico-sani-tario, ho fatto per cinque anni il sindacodi una cittadina di circa undicimila abi-tanti... Questo solo per rassicurare chi miascolta, che il trapianto non costringe poiad una vita dimezzata, tutt’altro.Rinascendo grazie all’intervento mitrovo ad apprezzare la vita come non

l’avevo mai potuto fare prima. Miaccorgo di scoprire ogni giorno la bel-lezza del creato e il profumo intensodella vita. Spesso penso, con infinitagratitudine, alla mia donatrice. La vedonel volto di tanta gente che incontro, lasento presente in ogni gesto di solida-rietà che incontro”.Successivamente è intervenuto ilprof. Cristiano Martini, presidenteNITp e coordinatore regionale aiprelievi e ai trapianti. Parlando dellasituazione in Lombardia, il prof.Martini ha ricordato come si stiaverificando purtroppo una leggeraflessione nelle donazioni e nei tra-pianti. “Ci sono molte regioni che fanno

meglio della Lombardia nelle segnala-zioni. La Rianimazione è il reparto chemaggiormente può contribuire allesegnalazioni ma se abbiamo il quarantaper cento delle Rianimazioni inLombardia in carenza di organico èchiaro che non si può lavorare bene”. Ilmaggior numero di prelievi si verifi-ca dove c’è la migliore organizzazio-ne. Purtroppo, ha proseguito il prof.Martini, anche le “opposizioni” alladonazione sono in aumento. Ci sonomigliaia di persone che potrebberovivere bene grazie al trapianto einvece aspettano in lista d’attesa. LaRegione Lombardia sta cercando di

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fare la sua parte: ha promulgato unaquarantina di atti fra delibere e cir-colari, cerca di sostenere il lavoro deicoordinatori locali. Un lavoroimportante è rappresentato dai corsidi formazione regionali e nazionali,che vengono proposti in continua-zione.La presidente provinciale dellaSezione Avis di Brescia, dott.ssaCamilla Vezzoli, ha preso la paroladopo il prof. Martini. La dott.ssaVezzoli ha illustrato la validità deldono in sé e per sé, nell’elevazionedei valori della solidarietà e dellagratuità.alla dott.ssa Maria Angela Bertoli,

dirigente medico del CentroTrasfusionale di Chiari, è toccato ilcompito di illustrare i dati legatiall’attività dell’Avis, dalla raccoltadel sangue al sostegno delle attivitàmediche e chirurgiche. Ha spiegatocome si stia cercando di incentivarel’etica della formazione e come deb-bano essere curati gli aspetti dellacomunicazione e dei rapporti con idiversi livelli della politica. Le dona-zioni, ha aggiunto, sono sempre statein crescita, con una lieve flessionesolo nell’ultimo anno. In Lombardiacomunque c’è autosufficienza di san-gue; il surplus viene inviato dove c’è

più bisogno.È seguito quindi il saluto del presi-dente della Sezione Avis diCoccaglio, sig. Paolo Bontempi, cheha porto il suo benvenuto ai presen-ti. La parola è poi passata alladott.ssa Rebuffoni, affettuosamentepresentata dal presidente Lovo, neo-laureata in medicina con una tesi sudonazione e trapianti.Gli interventi sono stati chiusi daldott. Luc Noel, Rappresentante dellaOrganizzazione Mondiale dellaSanità. Dopo aver ringraziato perl’invito alla prestigiosa manifestazio-ne e aver espresso il proprio soste-gno all’impegno della donazione edel trapianto di organi, il dott. Noelha sottolineato che ovunque nelmondo dove operano Associazionicome l’Avis e l’Aido, si diffonde ilvalore fondamentale della solidarietàper una crescita più serena e giustadelle comunità.Il giorno seguente, venerdì 12 otto-bre, dopo il tour della “Via del Vino”con breve escursione al lago d’Iseo eil pranzo a Villa Calini, si è tenuto ilseminario “I trapianti nel mondo: lostato dell’arte” di Luc Noel, coordi-natore del Gruppo “Procedure clini-che” e responsabile dei trapiantiWho di Ginevra, al quale hanno par-tecipato le autorità locali. La parteprincipale dei lavori congressuali si èsvolta sabato 13 ottobre. Tre i temicentrali discussi: “I trapianti di orga-ni e la donazione di sangue: La sto-ria e il futuro”, “I trapianti: le tecni-che in uso ed in sperimentazione”, “Il futuro dei trapianti: Gli organiartificiali, le cellule staminali, le pro-blematiche etiche e legislative”.Come relatori sono intervenuti, tragli altri, i professori Stefano MariaGiulini, Francesco De Ferrari eLuigi Caimi dell’Università degliStudi di Brescia, Mario Scalamognadirettore del Nord Italia Transplant,Vincenzo Passarelli, presidentenazionale dell’Aido, GianpietroBriola, vicepresidente vicario nazio-nale dell’Avis, Agassoussi Rynce,

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presidente dell’Associazione donato-ri di sangue volontari del Benin,Ottorino Barozzi, coordinatore delprelievo dell’area bresciana, AndreaRemuzzi, direttore di Bioingegneriadell’Istituto di ricerche farmacologi-che “Mario Negri” di Bergamo,Martino Introna, direttore delLaboratorio di terapia cellulare egenica “G. Lanzani” degli OspedaliRiuniti di Bergamo, EmanuelaFacchi, direttore dell’UnitàOperativa di Medicina Riabilitativadella Fondazione Richiedei diGussago e i medici degli SpedaliCivili di Brescia Roberto Maffeis,Roberto Mangili, Silvio Sandrini,Francesco Semeraro, GiovanniCancarini, Nicoletta Cerri eMirella Marini. La giornata si èconclusa con la tavola rotonda“Le esperienze internazionali aconfronto”, alla quale hannopartecipato delegati di moltipaesi del mondo, tra i qualiAlfred Balzan dell’Associazionedonatori di sangue di Malta,Mazllum Belegu, direttore delCentro trasfusioni di sangue delKosovo, Marianne BreuerKohnen, presidente dell’Entedonatori di sangue volontari delLussemburgo, Ray Debabrata,presidente dell’associazionedonatori di sangue volontari delWest Bengal in India, TuyenNguyen Chi vice segretariogenerale del Dipartimento di reclu-tamento dei donatori di sangue dellaCroce Rossa del Vietnam, MartinMancenido Fuertes, presidente dellaFederazione spagnola dei donatori disangue, Augusto Lauro, consigliereUE e coordinatore Aitr Slovacchia,Renee Vaneese Hawthorne e JanMarek Nowicki rispettivamente pre-sidente e medico di Onelegacy,un’associazione di donatori degliStati Uniti d’America; KrzysztofKedzierski, deputato per gli affariinternazionali della Polonia, KaniaPrzenyslaw, direttore generale dellaCroce Rossa polacca, la francese

Marie Paule Paulet di France Adot ei canadesi David Matas e DavidKilgour, responsabili di associazionidi donatori nei loro rispettivi paesi.La giornata è terminata con un con-certo alla Vecchia Pieve di Coccagliodel coro femminile Asahi di Sendaidel Giappone, diretto dalla maestraNoriko Mitsuzuka, del coro femmi-nile “Luca Marenzio” diretto dallamaestra Angela Fertonani, del coromaschile alpino “Montorfano” diret-to dal maestro Andrea Rosa e deltenore Giuseppe Lancini accompa-gnato dal maestro Donghi. Il conve-gno si è concluso domenica 14 otto-bre con la manifestazione celebrativa

delle attività del gruppo comunaleAido “P. Mombelli” e del Grupposportivo “Vita per la vita”, durante laquale è stata presentata la “Torre diPisa” costruita con lattine in allumi-nio ed è stato inaugurato il“Giardino della vita”. Dopo il corteocon i labari delle associazioni, nellachiesa parrocchiale “Santa Marianascente” è stata celebrata la SantaMessa dal parroco don GiovanniGritti. La chiusura è avvenuta conun apprezzato e applaudito concertodella banda di Coccaglio.

Stefano GervasoniLeonio Callioni

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Il problema dei trapianti nelmondo non è in via di risoluzio-ne. Si deve investire ancora moltosu questo fronte per raggiungere

una condizione eccellente. La situa-zione italiana è migliorata nell’ulti-mo quindicennio, con una lieve fles-sione negli ultimi anni, ma il qua-dro mondiale non è confortante.“Purtroppo la disponibilità di organida cadavere è insufficiente – ha sotto-

lineato Stefano Maria Giulini,docente di chirurgia all’Universitàdi Brescia –, devono essere fatti piùsforzi organizzativi ed economici. Chigestisce la politica sanitaria deveaffrontare le questioni importanti”. Irelatori della prima sessione “I tra-pianti di organi e la donazione disangue: la storia e il futuro” hannomesso in risalto l’importanza dicontinuare a dibattere sul tema deitrapianti perché sembra essere tra-scurato e la flessione delle attivitànegli ultimi anni ne sono una prova.“È entrato nella routine come tantialtri problemi – ha ribaditoFrancesco De Ferrari, direttoredell’Istituto di medicina legaledell’Università di Brescia –, questonon aiuta a migliorare la situazionenazionale ed internazionale”. “Si develavorare di più sui valori dell’integra-zione, della tempestività e della solida-rietà – ha detto Mario Scalamogna,responsabile del Centro interregio-nale di riferimento del NITp -. Soloavendo chiari questi tre punti tutte leparti coinvolte pongono al centro deldibattito il paziente. Dobbiamo cercaredi armonizzare le strategie operative,istituire un sistema informativo perstabilire contatti ed informare. Servonouna struttura e persone credibili perchéi pazienti e i parenti dei donatori sonosoggetti fragili e per decidere devonoaver fiducia nell’ospedale e nei suoimedici. In Italia, per esempio, i daticambiano molto da una regione all’al-tra. Nel nord gli indici di reperimentosono superiori, vicini a quelli dellaSpagna, paese che vanta il primato inEuropa per numero di trapianti”. NelSettentrione c’è più consenso socia-le, questo è il risultato della prezio-sa attività di sensibilizzazione e diaccompagnamento delle associaionie della maggiore professionalità del

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Sessione 1Il bisogno di trapianti è sempre molto elevatoChi ha responsabilità sanitarie deve fare di più

PROF. STEFANO MARIA GIULINI

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personale medico infermieristico.“Il sistema deve essere attento alla sicu-rezza e alla qualità – ha continuatoScalamogna –, il paziente deve sapereche l’intervento che subirà non provo-cherà dei danni. Per accrescere la qua-lità si sta passando alla professionaliz-zazione del personale attraverso per-corsi di formazione e maggiore infor-mazione”. Per Vincenzo Passarelli,presidente nazionale dell’Aido, lacrescita dell’attività trapiantologicapassa attraverso l’integrazione el’armonizzazione dei sistemi nazio-nali. Per questo ha citato il sitowww.transplant-observatory.orgperché sarà il portale dove reperirei dati mondiali ufficiali. “Il problemadei trapianti tocca tutti i paesi – hasottolineato -, emigrare non lo risolve,perché le liste d’attesa sono lungheovunque. In America latina, per esem-pio, il tasso di donazioni è molto basso,grazie alla cooperazione con la Spagnaper la formazione di specialisti del set-tore, paesi come l’Argentina el’Uruguay stanno migliorando. InEuropa l’ingresso nell’Unione diRomania e Bulgaria hanno abbassatomolto la media, la CommissioneEuropea sta però vagliando degliinterventi che dovrebbero incidere posi-tivamente sul sistema. Si parla, infatti,di istituire una carta del donatore chefaciliterebbe il dialogo degli operatoricon le famiglie. C’è, inoltre, la volontàdi unificare i registri nazionali per col-mare i bisogni di un territorio con ilsurplus di offerta di un altro. Tra lealtre proposte: avere un coordinatoredei trapianti in ogni ospedale e unifor-mare sicurezza e qualità degli organida trapiantare”. Su questo ultimotema si è soffermato ancheGianpietro Briola, vicepresidentevicario nazionale dell’Avis, prima dilasciare la parola ad AgassoussiRynce, presidente dell’Associazionedonatori di sangue volontari delBenin che ha illustrato la situazionedelle donazioni nel suo paese. Irelatori hanno chiuso la tavolarotonda evidenziando l’importanza

di evitare la commercializzazionedegli organi e di garantire traspa-renza nella scelta del ricevente.“Nella regione subsahariana – haesordito Agassoussi Rynce – siamoin una fase embrionale della donazionedi sangue. In Benin vivono 8 milioni dipersone, ma non siamo autosufficientinel garantire sangue al sistema sanita-rio. In ambito ginecologico 4 decessi su10 durante i parti sono causati dall’as-senza di sangue. I nostri donatoriinvecchiano e facciamo fatica a reperir-ne di nuovi. Cerchiamo di sensibilizza-re partendo dalle famiglie, ma è unpercorso difficile. In Benin la donazio-ne è gratuita , ma i costi sanitari ci

spingono a chiedere un contributo aibeneficiari, questo però crea diffidenzanei donatori che a loro volta pretendo-no di essere pagati. Questo è uno deitanti problemi che investe il nostrosistema sanitario. Abbiamo anchecarenza di infrastrutture, per questolavoriamo per stabilire partnership conaltri Paesi, ma molto deve essere anco-ra fatto”. Il biologo ha conclusoribadendo il no alla commercializ-zazione degli organi perché oltre atutte le ovvie ragioni etiche e socia-li, alimenta fortemente la crimina-lità nei Paesi africani.

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IL SALUTO DEL PROF. ALESSIO, PRESIDE

DELLA FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA DELL’UNIVERSITÀ

DEGLI STUDI DI BRESCIA, ALL’APERTURA DEL CONGRESSO

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Trapianti, teniche in uso e speri-mentazione. Di questo si è dettonella seconda sessione del con-gresso. Roberto Maffeis, respon-

sabile Prelievi e trapianti di rene dellaIII Divisione di chirurgia generale degliSpedali Civili di Brescia ha confermatoche negli ultimi anni non è cambiato ilmodo di intervenire, ma si sono affinatele tecniche. “Per garantire qualità all’ope-razione – ha sottolineato Maffeis - ci

vuole una intensa attività di controllo sianella fase preparatoria che nella fase opera-toria”, perché la trasmissione di malattieneoplastiche è bassa, ma non nulla.“Durante il trapianto – ha continuato ilmedico – si riduce la temperatura corporeaper non disperdere le energie, gli organidevono però essere trapiantati velocemente.Succede di effettuare doppi trapianti sullostesso paziente, un’operazione che dà ottimirisultati, ma che alimenta il dibattito sullospreco di risorse”. Uno dei tanti temi didiscussione come l’aperta questione sepreferire il prelievo da vivente o dacadavere. “Da vivente è molto importante –ha sottolineato Scalamogna – ma deveessere considerato aggiuntivo e non sostitu-tivo. Nel trapianto di fegato in Europa, peresempio, c’è una degenerazione degli inter-venti da viventi”. “Nel Regno Unito – hacontinuato Maffeis – gli interventi alcuore, che sia battente o fermo, hanno la stes-sa casistica di successo”. Il medico è poitornato sul tema del trapianto di reni: “Avolte gli organi sono lesionati, ma cerchiamodi ripararli e di utilizzarli. Dopo l’inter-vento ci possono essere complicazioni urolo-giche, ma vengono trattate con buon esito”.Silvio Sandrini, responsabile della sezio-ne trapianti dell’Unità operativa nefro-S

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iaSessione 2

Teniche in uso e sperimentazioneNegli ultimi anni altri passi in avanti

DOTT. ROBERTO MANGILI

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logia e Dialisi degli spedali Civili diBrescia ha comunicato dati interessanti:“I primi ospedali in Lombardia a praticarequesti interventi furono nel 1976 ilNiguarda e il Policlinico di Milano. GliSpedali Civili di Brescia iniziarono nel1979 e oggi realizziamo dalle 40 alle 50operazioni all’anno, con una media di 4/5al mese. L’attività è aumentata negli anni’90 ed ha subito una leggera flessione nel-l’ultimo triennio, ma siamo all’undicesimoposto in Italia”. C’è un progressivo invec-chiamento dei donatori, crescono, infat-ti, coloro che hanno un’età superiore aisessant’anni e diminuiscono i giovani,tendenza che vale anche per i riceventi.Nonostante questo dato e la peggiorequalità dei reni donati, i risultati miglio-rano. “È ormai vicina al 100% la probabi-lità di sopravvivenza a un anno dal tra-pianto – ha aggiunto Sandrini -; dopo 5anni dall’intervento, 8 su 10 pazienti hannoancora il rene funzionante, dopo 10 anni, 7su 10”. La percentuale di sopravvivenzacambia da centro a centro, in alcunisupera il 90%, in altri è inferiore al 70%.Gli Spedali Civili di Brescia si attestanoattorno all’81%. Non cambia la percen-tuale di sopravvivenza tra chi effettuaun solo trapianto e chi invece due.“Negli ultimi anni – ha continuatoSandrini – è cresciuto il numero di pazien-ti in follow up e sono cresciute anche le listed’attesa. Brescia è uno dei centri con piùpazienti in attesa. Prima del 2000, però, laprobabilità di essere trapiantato dopo 5 anniera del 60% circa, oggi, dopo 5 anni èdell’85% circa”. In Lombardia ci sono inlista d’attesa oltre 1900 pazienti ed èpurtroppo vero che le complicanzeaumentano ritardando il trapianto. Perquesto tutti gli operatori non devonoabbassare la guardia sul fronte dellasensibilizzazione a donare. “Bisogna rin-graziare le associazioni di volontariato –ha detto Scalamogna – perché sono soprat-tutto loro a rendere partecipe e attento il cit-tadino con attività di sensibilizzazione. Icentri sentono molto la vicinanzadell’Aido”. Francesco Semeraro, diretto-re della Divisione oculisticadell’Università di Brescia ha sottolinea-to il grande sforzo che le strutture devo-

no fare per garantire il follow up deipazienti. Giovanni Cancarini, direttoredella Divisione di Nefrologia degliSpedali di Brescia, ha aggiunto che èsempre più importante il ruolo infer-mieristico per la cura dei pazienti.Roberto Mangili, responsabile delCentro trapianti di cornea dellaDivisione oculistica degli Spedali Civilidi Brescia ha mostrato il filmato di unintervento di trapianto di cornea spie-gando dettagliatamente le fasi dell’ope-razione. “Nel nostro ospedale – ha poi pre-cisato – è aumentato il numero di questitrapianti e si sono ridotti i tempi d’attesa”.

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DOTT. SILVIO SANDRINI

DOTT. ROBERTO MAFFEIS

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La cattiva informazionescientifica e i ritardi nel-l’applicazione delle leggirallentano il processo di

crescita dell’attività medica. Lecritiche sono state sollevate dairelatori intervenuti al dibattito“Il futuro dei trapianti: Gliorgani artificiali, le cellule sta-minali, le problematiche etichee legislative”, moderato da

Ottorino Barozzi, coordinatoredel prelievo nell’area Bresciana,Luigi Caimi, direttore dellaScuola di Biochimica e clinicachimica dell’Università diBrescia e Mirella Marini, diret-tore del Servizio di immunoe-matologia e medicina trasfusio-nale degli Spedali Civili diBrescia. “Ci sono riviste – haesordito Martino Introna,responsabile scientifico delLaboratorio di terapia cellularee genica “G. Lanzani” degliOspedali Riuniti di Bergamo –che producono dati clinici che nonhanno nessuna evidenza. Spesso ècolpa di medici che ne parlano soloper avere attenzione mediatica”.“Troppe informazioni sbagliatecircolano sulla parola “staminali”– ha continuato -. Il termineindica una caratteristica di varitipi di cellule. Ci sono staminalidella cute, del capello, del fegato,dell’embrione, delle cornee. Questeultime per esempio possono ripro-durre in toto la cornea. Perché illoro utilizzo non è diventato pra-tica corrente? Pensate che la catti-S

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iaSessione 3

Le gravi responsabilità di una comunicazioneinadeguata al proprio delicato compito

ING. ANDREA REMUZZI

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va informazione porta gentedisperata a fare viaggi senza sensoin giro per il mondo per farsiiniettare nel corpo cellule stamina-li”. Scalamogna ha poi lanciatouna provocazione: “Non è possi-bile far sì che un organismo auto-revole verifichi l’informazionescientifica?” Introna ha rispostoche aumentare i contributi allaricerca sarebbe un buon inizioper creare un circolo virtuoso.“Deve, però, crescere l’etica com-portamentale dei singoli – haaggiunto Mirella Marini –,medici inclusi”. Nicoletta Cerri,dirigente del Servizio di medi-cina legale degli Spedali Civilidi Brescia, ha evidenziato che lacultura della donazione sidiffonde con l’informazione.“La legge 91 del ’99 si poneva ilfine di promuovere l’informazionetra tutti i cittadini sul tema deitrapianti – ha detto - ed introdu-ceva la dichiarazione di volontà.Nel 2000 è stato inserito il tesseri-no blu, ma a otto anni dall’entratain vigore ha avuto scarsa applica-zione”. Nel sito del Ministerodella Sanità, si osserva che pocopiù di 84.000 persone in tuttaItalia hanno espresso il loroparere sulla donazione d’orga-ni. Indicarlo al momento delprimo rilascio della carta d’i-dentità renderebbe nota lavolontà. “Si sta procedendo sul percorsodella notifica – ha aggiuntoPassarelli – e della espressione divolontà dei cittadini. Un milionedi iscritti all’Aido verranno inse-riti nel sito del Ministero comepersone che hanno notificato lavolontà”.Andrea Remuzzi, responsabiledel dipartimento di Bio-inge-gneria dell’Istituto di ricerchefarmacologiche “Mario Negri”di Bergamo, ha parlato di inge-gneria dei tessuti e di medicinarigenerativa ed ha illustrato i

progressi nella realizzazione dipelle artificiale per la cura del-l’epidermide. “I costi di questiprodotti però hanno rallentatol’applicazione”. L’ingegneria deitessuti ha fatto studi anchesulla riparazione della cartila-gine. “Stiamo valutando – hacontinuato - se tessuti più com-plessi possono essere rimpiazzati,come ad esempio quelli vascolari.Sono ancora ricerche di tipo speri-mentale, ma in futuro è probabileche possano avere utili applicazio-ni”.

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DOTT.SSA NICOLETTA CERRI

DOTT. MARTINO INTRONA

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La giornata si è conclusacon la tavola rotonda “Leesperienze internazionali aconfronto”, durante la

quale sono intervenuti molti dele-gati delle associazioni di volonta-riato di paesi stranieri. Tuttihanno ringraziato il GruppoSportivo “Vita per la vita”, il suopresidente Cav. Lino Lovo e tuttele altre associazioni che hanno

partecipato all’organizzazione delcongresso. Alfred Balzandell’Associazione donatori di san-gue di Malta nel suo interventoha voluto sottolineare i grossiproblemi che affliggono i paesi invia di sviluppo. “Oltre 500.000donne nel mondo muoiono durante ilparto a causa di assenza di sangue –ha detto - questo dato potrebbe esse-re ridotto se fosse disponibile pertutti. Nei paesi in via di sviluppo soloil 25% del sangue disponibile è dona-to gratuitamente, mentre nei paesieuropei ben il 94%. Dobbiamo osta-colare il ciclo dell’offerta in cambiodi soldi e pensare come fare perincentivare ovunque il volontariato”.“In Kosovo la situazione non èmigliore – ha continuato MazllumBelegu, direttore del Centro tra-sfusioni di sangue del Kosovo - è,infatti, carente la donazione volonta-ria. Il motivo è l’arretratezza in cuiviviamo. Per attivare un percorsopositivo i kosovari devono essere sod-disfatti della propria situazionesociale ed economica. Nel 1985 era-vamo sulla strada giusta, il 50% deidonatori erano volontari, ma poiS

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C’è nel mondo tanta terribile sofferenzache con poco si potrebbe cancellare

RENEE VANEESE HAWTHORNE - STATI UNITI

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arrivarono i problemi politici chetutti conoscono. La pulizia etnicadevastò il paese. Dopo la guerra cer-cammo di ricreare una rete efficiente.Nel 1999 solo il 10% dei donatorierano volontari, grazie al nostrolavoro nel 2004 sono saliti al 54%”.Tutt’altra situazione quella delLussemburgo, illustrata daMarianne Breuer Kohnen, presi-dente dell’Ente donatori di san-gue volontari: “Il sistema di gestio-ne del sangue vanta riconosciuti cer-tificati di qualità nel nostro paese.Nel 2007 sono stati eseguiti oltre27.000 prelievi di sangue su oltre13.000 donatori”. Forte sensibilitàpopolare c’è anche in India, “Sonomolti i donatori – ha detto RayDebabrata, presidente dell’asso-ciazione del West Bengal – e incontinua crescita grazie ai program-mi di educazione e al materialeinformativo che distribuiamo.Abbiamo notato, inoltre, che portan-do il prelievo vicino alla gente, sonoaumentate le disponibilità. Per que-sto facciamo raccolta anche in occa-sione di cerimonie sportive”.Tuyen Nguyen Chi vice segreta-rio generale del Dipartimento direclutamento dei donatori di san-gue della Croce Rossa delVietnam ha sottolineato le diffi-coltà del suo paese: “Ogni anno sti-miamo che servano in tutto il territo- S

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iaJAN MAREK NOWICKI - STATI UNITI

DOTT. TUYEN NGUYEN CHI - VIET NAM

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rio oltre 400.000 litri di sangue, manel 2006 solo il 30% era disponibile.Il Primo Ministro ha avviato unprogramma che dovrebbe portareentro il 2010 a maggiori disponibi-lità”. Per Martin MancenidoFuertes, presidente dellaFederazione spagnola dei donato-ri di sangue, la creazione diFundaspe (Fondazione per la pro-mozione delle donazioni nonretribuite), struttura ufficialelegata al Ministero della salute,ha reso il suo paese uno dei piùprogrediti nel mondo in tema didonazioni. Sono, infatti, oltre 2

milioni le persone che donano.Anche in Polonia la situazione èbuona, “il 99% del sangue raccolto èdi donatori volontari – hanno sot-tolineato Krzysztof Kedzierski,deputato per gli affari internazio-nali della Polonia e KaniaPrzenyslaw, direttore generaledella Croce Rossa polacca -, meri-to delle grandi campagne di sensibi-lizzazione e di raccolta che mettiamoin atto. Facciamo spesso raccoltadurante eventi di massa, come concer-ti o manifestazioni sportive e spessoquesto è anche un ottimo canale dicomunicazione vista la presenza deimedia”.“Da quando è partito il piano dicoordinamento dei centri trapianti inSlovacchia – ha detto AugustoLauro, coordinatore Aitr – abbia-mo fatto grandi progressi. Nel 2007abbiamo registrato una crescita del50% del numero di donatori. Siamoin stretto contatto anche con l’Italia”. Renee Vaneese Hawthorne e JanMarek Nowicki rispettivamentepresidente e medico di Onelegacy,associazione di donatori degliStati Uniti d’America, hanno pun-tualizzato che le liste d’attesa cre-scono anche nel loro paese ed èquasi fermo il numero di donatori.Hanno avviato un piano di sensi-bilizzazione familiare soprattuttonelle comunità ispaniche e afroa-mericane dove sono maggiori lebarriere culturali. Molti hannopaura in una morte prematura. “InFrancia – ha detto Monique LeFur Barrau – abbiamo avviato unacampagna per spingere le persone acomunicare ai loro parenti e amici levolontà personali”. I canadesiDavid Kilgour e David Matashanno voluto mettere in risalto igrandi problemi della Cina, dovein tema di trapianti non vengonorispettati i diritti umani e dove ilgoverno viene accusato di uccide-re per avere disponibilità di orga-ni da trapiantare.

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DA SINISTRA: KRZYSZTOF KEDZIERSKI E PRZENYSLAW KANIA - POLONIA

L’INTERVENTO DEL CAV. LEONIDA POZZI

PRESIDENTE REGIONALE AIDO LOMBARDIA

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PATROCÌNIRegione Lombardia

Amministrazione Provinciale di BresciaAmministrazione Comunale di Coccaglio

Università degli Studi di BresciaCentro Nazionale Trapianti del Ministero della SaluteAssessorato al Volontariato della Provincia di Brescia

Ordine dei Medici della Provincia di BresciaConsigilo Nazionale AIDO – RomaConsiglio Nazionale AVIS – Milano

Consiglio Regionale AIDO della Lombardia – BergamoSezione Provinciale AVIS – Brescia

Fondazione Cesare e Pompeo Mazzocchi – CoccaglioCentro Servizi per il Volontariato (Brescia)

Centro Nazionale per il Volontariato – LuccaLions Club Montorfano/Franciacorta – Coccaglio

SOSTENITORI ISTITUZIONALIAmministrazione Provinciale di Brescia

Amministrazione Comunale di Coccaglio

SOSTENITORI PRIVATIFin-Beton srl – Coccaglio (Brescia)

Caseificio San Carlo – Coccaglio (Brescia)Fondazione Cogeme - Rovato

CIAL – Consorzio Imballaggi Alluminio (Milano)Foster Wheeler Italiana SpA – Corsico (Milano)

Dan di De antoni – Coccaglio (Brescia)Galdini e Donghi – Rovato (Brescia)

Fluidmec – BresciaInsab – Coccaglio (Brescia)

Engineering Sistems srl – Coccaglio (Brescia)La Coro Impianti – Ospitaletto (Brescia)

Litotipografia Miniato srl – San Bonifacio (Verona)Meccanica Fratelli Archetti – Coccaglio (Brescia)

Scab SpA – Coccaglio (Brescia)Studio A99 srl – Cazzago San Martino (Brescia)

Azienda Guido Berlucchi – Borgonato di Corte Franca (Brescia)Hotel Ristorante Touring – Coccaglio (Brescia)

La Pubblicità di Gennari – Castenedolo (Brescia)

ASSOCIAZIONI, ENTI ED AZIENDE CHE HANNO COLLABORATO

Parrocchia Santa Maria Nascente – Coccaglio (Brescia)Fondazione Cesare e Pompeo Mazzocchi – Coccaglio (Brescia)

Sezione AVIS – Coccaglio (Brescia)Gruppo di Volontariato attivo “Il Girasole” – Coccaglio (Brescia)

Gruppo Amici dell’Arte – Coccaglio (Brescia)Coro Femminile “Luca Marenzio” – Coccaglio (Berscia)

Coro Alpino Maschile “Montorfano” – Coccaglio (Berscia)Civico Corpo Bandistico – Coccaglio (Brescia)

Coro Femminile Giapponese Asha-Sendai (Giappone)Cine Foto Club – Coccaglio (Brescia)Mille Ponti Viaggi – chiari (Brescia)

Punto Com Elettronica srl – Coccaglio (Brescia)Consorzio della “Via del Vino” – Franciacorta

Tipografia Lovatini – Coccaglio (Brescia)Tipografia Miniato srl – S. Bonifacio (Verona)

Associazione Strada del Franciacorta

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