Ricomincio

40
C C C C Ricomincio la regola delle quattro c SALVATORE BORRELLI

description

La convivenza, il matrimonio, possono essere vissuti come un ordigno pronto a esplodere in qualsiasi momento, oppure come una rivelazione, comunque un’esperienza deflagrante. Solamente la valutazione soggettiva e serena di ognuno potrà produrre nuove prospettive alla convivenza. Sono gli eventi del vivere quotidiano che colorano o sbiadiscono il vissuto, lo rendono profumato o fetido, esaltante o piatto, piacevole o fastidioso.

Transcript of Ricomincio

Page 1: Ricomincio

CCC

C

ricomincio

la regola delle quattro c

conoscere per capire

correggere per crescere

Salvatore BorrelliLa convivenza, il matrimonio, possono essere vissuti come un ordigno pronto a esplodere in qualsiasi momento, oppure come una rivelazione, comunque un’esperienza deflagrante.

Solamente la valutazione soggettiva e serena di ognuno potrà produrre nuove prospettive alla convivenza. Sono gli eventi del vivere quotidiano che colorano o sbiadiscono il vissuto, lo rendono profumato o fetido, esaltante o piatto, piacevole o fastidioso.

In questo breve saggio - inteso come un viatico per la coppia da consultare nei momenti critici - sono esposti criteri semplici ma fondamentali per una buona convivenza, che potrebbero costituire il fulcro intorno a cui incentrare valutazioni e comportamenti per tentare di afferrare quella felicità che ci appare sempre più lontana. E la regola delle quattro “C” cui si fa riferimento - conoscere per capire, correggere per crescere - è la strada per una vera Rivelazione del Terzo Millennio, che intende mettere ordine tra la concezione “androcentrica” e quella “ginocentrica,” tutta da scoprire e valutare.

Il mio intento è dare un contributo alla causa ponendo sul tavolo alcune domande e riflessioni, perché la coppia e la famiglia non hanno in sé basi solide che aiutino a superare le insidie che nascono nella convivenza.

Perché i due generi, femminile e maschile, sono in un perenne naturale conflitto? Perché il dialogo e la tolleranza scemano fino a svanire col trascorrere della convivenza?

Né la fede, né i dogmi, tanto meno le verità assolute possono rispondere a questi interrogativi senza fallire. Solo la ragione può, timidamente, fornire spunti di riflessione per condurre all’idea di Ricomincio: per continuare a sbagliare, ma sempre un po’ meno…

Salvatore Borrellinato a Pignataro Maggiore,in provincia di Caserta.Entra come giovane volontario nell’Aeronautica svolgendovicarriera militare per venti anni.Laureato in Medicina e Chirurgia, Specialista in Patologia Clinica, è Medico di Famiglia nonché Ufficiale Medico di Croce Rossa.Consegue il Magisteroin Scienze Religiose.Presidente dell’AssociazioneCulturale Calabria Punta d’Italia, organizza incontri formativi perla coppia e la famiglia. Ha fondato il Premio alla meridionalità TerrONE. Propenso alla poesia e alla pittura, ha ideato la tecnica pittorica denominata Fusione Cromatica Emozionale.Nel 2007 ha pubblicato Il Silenziodel Peccato, Mediapress Editrice.Nel 2009 ha scritto, diretto einterpretato il film - documentario Lacrime Mute - In viaggio tra iGreci di Calabria.

€ 10,00

Page 2: Ricomincio
Page 3: Ricomincio

ricomincio

la regola delle quattro c

Salvatore Borrelli

Page 4: Ricomincio

StampaArti Grafiche Iiriti

© 2010Copyright Iiriti EditoreVia del Torrione, 3189125 Reggio CalabriaTel. 0965.811278www.iiritieditore.com

ISBN 978-88-6494-023-6

Page 5: Ricomincio

Alla mia Musa ispiratrice

Page 6: Ricomincio
Page 7: Ricomincio

7

Indice

SinoSSi ......................................................................................pag. 9

Prefazione .............................................................................. » 15di Luigi Gueli

introduzione ........................................................................ » 19di Antonino Monorchio

Capitolo I Due generi, due cervelli ............................................ » 27

Capitolo II Bibbia e Darwin: la vita umanaconnaturata nel corredo genetico ................ » 41

Capitolo III L’uomo e la donna .......................................................... » 49

Capitolo IVParlare della coppia,capire la famiglia e la società ............................. » 63

Capitolo V Strumenti per una “magnifica”relazione di coppia ......................................................... » 75

Page 8: Ricomincio

8

Capitolo VI Donna e uomo rimuginano ................................... » 83

Capitolo VII Conoscere per capire .................................................... » 91

Capitolo VIII Siamo il nostro cervello .......................................... » 101

Capitolo IX Ricomincio ............................................................................ » 111

Capitolo X Rapporto di coppia:“magnifica” esistenza ............................................... » 117

PoStfazione .......................................................................... » 127di Giovanni Nucera

Page 9: Ricomincio

9

SInoSSI

In un precedente testo, ho utilizzato la tecnica della narrazione fantastica per impu-tare la fallacia dell’uomo a un danno geneti-co imposto da un comando divino.

In Ricomincio, affronto la questione che riguarda le differenze cerebrali - organiche e psichiche - che distinguono il genere maschi-le e femminile.

Il lavoro prende spunto dallo studio pub-blicato a febbraio del 1995 dalla rivista Na-ture in cui due scienziati americani dell’Uni-versità di Yale sostengono che dal punto di vista neurologico i centri nervosi degli emi-sferi cerebrali dell’uomo sono separati, men-tre nella donna sono uniti.

Una caratteristica organica che, come svi-lupperò nel testo, porta a stabilire una supe-riorità del genere femminile.

Page 10: Ricomincio

10

Prontamente, il pensiero corre all’antropo-logia “duale” di Edith Stein, che sostiene l’esi-stenza di due specie: specie virile, specie mulie-bre. Maschile e femminile. La donna e l’uomo condividono l’uguaglianza in quanto esseri umani. Entrambi, però, sono differenti perchè il loro corpo è strutturato in modo diverso, così alcune funzioni fisiologiche particolari.

Dal punto di vista teologico, la Stein so-stiene che “tutta la vita del corpo è diversa perché il rapporto dell’anima con il corpo è differente.”

Le considerazioni sviluppate su questo tema nascono da un’analisi personale che prende le mosse da osservazioni scientifiche ma viene esposta in stile discorsivo e con di-versi esempi.

Mentre “l’istinto” fa sì che il maschio e la femmina si attraggano, la psiche, invece, fa in modo che il loro essere e agire siano espressione di una diversa attività cerebrale, azioni neurochimiche affascinanti e natura-

Page 11: Ricomincio

11

li che scongiurano l’estinzione della specie. Un’armonia composta da istinto, attrazione, neurochimica, ragione e affetto per apparte-nersi il più a lungo possibile come coppia.

Le osservazioni proposte sono il punto di vista privilegiato di un uomo che è sposo, pa-dre e medico; lo scopo è aiutare non solo i giovani che si apprestano a vivere l’esperien-za di coppia a riconoscere le cause che posso-no determinare il reciproco allontanamento, ma anche le coppie costituite, le famiglie e, di conseguenza, facilitare la convivenza civile tra individui.

Sono giunto alla conclusione che mol-te coppie arrivano alla separazione perché ignorano le naturali diversità di genere.

Biologicamente, il maschio ha circa cin-quanta geni in meno rispetto alla femmina; ha i due emisferi cerebrali separati, i centri nervosi (che caratterizzano quello che noi siamo) non sono uniti tra loro, come inve-ce è nella donna. Questo comporta (per sua

Page 12: Ricomincio

12

natura e non per scelta) il non riuscire a fare più cose contemporaneamente, a non ricor-dare con facilità; al contrario, la donna il più delle volte non riesce a dimenticare. Lui è pragmatico, lei trascendente. Sono distin-ti anche nella virilità: quella maschile, so-matica; la femminile, spirituale. Il maschio, anche sforzandosi, non riesce a cogliere i particolari; la donna, invece, in un attimo ne memorizza un ampio numero. Dati oggetti-vi che, interpretati senza conoscenza, fanno scattare in ognuno forme di allontanamento e incomprensioni.

L’esistenza di due tipi di violenza - quella maschile, con percosse e maltrattamenti fisici (virilità somatica), quella femminile, col di-sprezzo, l’inganno e il linguaggio provocato-rio (virilità spirituale) -, porta a riflettere su chi sia la “parte debole” della coppia.

Ognuno è responsabile delle conseguenze provocate dalla propria virilità. Queste due categorie - la virilità somatica e la spirituale

Page 13: Ricomincio

13

relativamente al genere maschile e femminile -, non differiscono nel risultato finale: sono entrambe responsabili di violenza e provoca-no nell’altro ferite profonde.

Un dato statistico è inconfutabile: più del 90% delle coppie è malata e un’elevata per-centuale si separa nei primi cinque anni di vita coniugale, portandosi dietro disagi che difficilmente si superano.

Ricomincio è uno strumento per la media-zione familiare, la riconciliazione e la con-cordia generale. Anche l’ambiente di lavoro, di studio o di svago, in cui quotidianamente possiamo ritrovarci, potrà trovare utili spunti e quindi fruire di benefici sicuri da quanto si andrà a dire.

Lo scopo ambizioso del testo è fornire le conoscenze che possano favorire il dialogo e le soluzioni per la mediazione offerta dal vaccino delle quattro C: Conoscere per Ca-pire, Correggere per Crescere, l’antidoto per una vera Rivelazione del Terzo Millennio, che

Page 14: Ricomincio

14

intende mettere ordine tra la concezione “an-drocentrica” e quella “ginocentrica”, tutta da scoprire.

La riflessione spazia su più fronti: da una parte si mettono in luce gli aspetti che crea-no l’unione all’interno della coppia, dall’altra s’individuano nuovi strumenti per compren-dere le diversità che geneticamente esistono, per aiutare la coppia a trovare la strada che conduca a una felice convivenza.

Le ricadute benefiche di ciò, si estendono anche in ambito giudiziario, “liberando” i tri-bunali da un eccessivo carico di lavoro pro-dotto sia da cause per contenzioso che dalle pressanti richieste di separazioni e divorzi.

Page 15: Ricomincio

15

PREFAZIonE

Il saggio realizzato da Salvatore Borrelli dal titolo emblematico Ricomincio affronta l’eterno e mai risolto problema della coppia e quindi della famiglia, attualizzandola ai tem-pi odierni, inquadrandola in particolare dal punto di vista “cerebrale” umano.

L’autore affronta quindi il tema delle stes-se motivazioni che costituiscono le fonda-menta della sofferenza della convivenza in generale nell’attuale momento storico.

E “scopre”… la superiorità genetica del-la donna, derivante appunto dalla differenza cerebrale della stessa rispetto all’uomo, e ciò in quanto la donna esercita il suo ruolo pre-dominante all’interno delle mura domestiche: “in casa si respira l’umore della mamma” e “in casa si fa quello che decide la donna”.

Il saggio va poi segnalato soprattutto

Page 16: Ricomincio

16

come contributo a quanto attiene all’eterno problema della coppia all’interno della fami-glia, che torna a costituire il nucleo fondante della nostra società – ammesso che l’abbia mai perduto – nucleo che torna sotto i riflet-tori della politica e che rimane al centro della visione della Chiesa.

Ma il nodo centrale è l’adeguamento di tale nucleo nell’attuale momento storico.

Borrelli, che è anche medico di base, ri-scopre tale problematica affrontandola an-che dal punto di vista della sua professione, e rivela quindi, da questa particolare prospet-tiva, la superiorità della donna.

Ma quale la soluzione prospettata per ren-dere più agevole questa difficile comprensio-ne tra uomo e donna all’interno della coppia?

“Parola” nel senso di comunicazione ver-bale e “dialogo” costituiscono le coordinate indispensabili della soluzione intravista, per evitare di giungere innanzi a Tribunali sempre più intasati da “ coppie che scoppiano”, con

Page 17: Ricomincio

17

evidenti gravi ricadute psicologiche non solo personali ma anche sulla famiglia coinvolta, e per non cedere innanzi alle incomprensioni che nascono in tutti i rapporti di coppia.

E in tali rapporti “il più bravo è uno sola-mente, chi ha sbagliato di meno”, il che co-stituisce un assioma valido per tutte le attivi-tà umane, non solo all’interno di una coppia, sempre più spesso dimenticato.

Ricomincio – e il titolo è, come detto, em-blematico – si contraddistingue per una scrit-tura scorrevole e accessibile a tutti e dovreb-be piacere soprattutto alle donne, poste al centro di questa difficile convivenza, logorata anche da elementi esterni alla stessa.

E dovrebbe servire a sensibilizzare il per-sonale che opera sul campo per l’aiuto e l’as-sistenza alla famiglia.

Luigi Gueli Presidente della Corte d’Appello

di Reggio Calabria

Page 18: Ricomincio
Page 19: Ricomincio

19

InTRoDUZIonE

“Chi è l’uomo perché te ne ricordi ed il fi-glio dell’uomo perché te ne curi? Lo hai fatto poco meno di un angelo, di gloria e di onore lo hai coronato.” (Salmo 8,5-6)

Perciò Salvatore Borrelli comincia da se stesso. Come un appartenente alla specie uomo, al genere maschile, che, per amare ha bisogno di conoscere se stesso. Non vuole es-sere un angelo né recitare questo ruolo.

Per poterlo fare - ciò vale per tutti gli uo-mini maschi - ha necessità di incontrare e condividere la vita nello specchio della don-na, la propria consorte, femmina dell’uomo.

In un “per sempre” attraverso la media-zione reciproca. La mediazione dell’altro. Che è poi il “per sempre” dell’amore a cui tutti aspiriamo e di cui tutti hanno paura.

Quale paura?

Page 20: Ricomincio

20

Quella di vedersi così come si è, fino a che non intervenga la morte che pone limite alla ricerca di ogni temuta verità.

Perché, molto umanamente, “l’amore è dare quello che non si ha a qualcuno che non lo vuole”.

Così Jacques Lacan.Perciò i coniugi, in particolare, senza sa-

perlo si difendono e si offendono: l’uno ha paura dell’altro.

Ma il problema di Salvatore Borrelli, me-dico di base, è quello dell’armonia della cop-pia nell’amore. Non gli è certamente estraneo il passo paolino che recita: “Chi ama la pro-pria moglie ama se stesso”. (Ef. 5,33)

Tuttavia - ma non in chiave di assolutiz-zazione inconciliabile, portiamo con noi ed in noi l’umana natura, il nostro patrimonio ge-netico – dice Borrelli – c’è l’invito evangelico ad amare i propri nemici.

Ad amare la moglie e, reciprocamente, ad amare il marito.

Page 21: Ricomincio

21

Affiora a questo punto il conflitto, secon-do me tanto più presente, acuto e violento quanto più i coniugi sono differenziati. Il matrimonio è il luogo elettivo dello scontro fra conviventi.

Ma quanto più i conviventi sono differen-ziati tanto più sono intelligenti, narcisisti, competitivi e reciprocamente ostili.

La convivenza, anche se difficile, ci ripor-ta al cuore, anzi a tutto il corpo.

Non solo al cervello, preso in conside-razione privilegiata da Salvatore Borrelli. Basti pensare non al fatto che l’uomo ha un corpo, ma piuttosto che l’uomo è il suo corpo.

E se il dialogo è uno scambio di veri-tà condivise, e perciò scambio benevolo fra uguali, il corpo, nella condizione coniugale, è strumento privilegiato dello scambio inef-fabile di ciò che, con termine abusato, chia-miamo amore.

Il dialogo in ogni convivenza ha inizio con

Page 22: Ricomincio

22

la fruizione e il congiungimento dei corpi dei contraenti il rapporto.

Solo in seguito diventerà o potrà diventare “dia-logos” in senso più strettamente etimo-logico.

Non è certamente l’ostilità della discussio-ne competitiva e senza sbocco.

Ora, per giungere ad una condizione sem-pre più elevata di buona convivenza, è neces-sario che i contraenti mettano da parte le ini-ziali tendenze idealizzatorie dell’innamora-mento, non tanto con tolleranza ottimistica, che è attesa di un meglio dato per sicuro, ma con pazienza, che è fornita dalla speranza, e accettino di soffrire.

E ciò vuol dire affrontare e subire insie-me il disagio dell’incombente presenza del tempo.

Poiché ciò che serve è conoscersi ed ave-re ciascuno meno paura di sè, vale la pena entrare nell’opacità luttuosa di una perdi-ta che è, per entrambi, anticipazione di un

Page 23: Ricomincio

23

salutare e salvifico apprendimento. Una necessaria e benefica dolenzìa psichica che favorisce la sostituzione della pervasiva ostilità con l’amore che vuole godere della condizione di piena libertà del dono. Os-sia, paradossalmente, di un vero dono, non dono senza reciprocità e pertanto esente da rassicurazioni. Ciascuno vicino a se stesso nell’armonia di una convivenza nella conti-nua e creativa novità.

Non, dunque, un amore curvo, “amor cur-vus”, come i medievali definivano l’odio, ma il dismettere l’abito di ogni comportamento difensivo.

Non più risentimento, rabbia cronica per-meata di narcisismo traboccante, ma un be-nevolo e affettuoso incontro con l’altro.

Dove, in particolare e in maniera elettiva?Nell’ambito delle differenze, il luogo

dell’alterità “sempre nuova”, come dice Jac-ques Prévert in una bella poesia dedicata all’amore.

Page 24: Ricomincio

24

Infatti, nessuno può amare un altro se continuamente non lo rinnova e lo ricrea.

Se lui o lei stessa non si rinnova e si ricrea.Se Dio è per antonomasia creativo, anche

l’uomo, il maschio dell’uomo, e la sua donna, sua consorte, devono esserlo.

Devono imparare a giocare perché il gioco libera dal risentimento e introduce nella pie-nezza liberante della novità.

Tutto ciò per una conoscenza sempre più profonda “come in uno specchio”, anche se imperfettamente.

Nel tempo non più subìto ma vissuto come gioia.

Complimenti dunque a Salvatore Borrelli che ha intrapreso la via della fatica letteraria per dire a se stesso, e per estensione a tutti noi, di avere il coraggio di ricevere e dare amore.

Anche se, tornando alla molto realistica e tuttavia colpevolizzante definizione di Jac-ques Lacan, “ l’amore è dare quello che non si ha a qualcuno che non lo vuole”.

Page 25: Ricomincio

25

Ma ci consola il fatto che Dio, l’Onnipo-tente, “ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per usare a tutti misericordia”. (Rm 11,32)

Con tanto affetto a Salvatore Borrelli

Prof. Antonino MonorchioPsichiatra

Page 26: Ricomincio
Page 27: Ricomincio

27

CAPITolo I

Due generi, due cervelli

La diversa anatomia cranio-cerebrale nei due sessi determina comportamenti propri delle rispettive differenze.

La difformità della costituzione psico-so-matica è frutto della combinazione dei geni, testimoni del percorso storico dell’individuo. I dati scientifici oggi in nostro possesso, ri-velano che i centri nervosi dei due emisferi cerebrali del maschio sono anatomicamente separati, ognuno con compiti e funzioni di-stinti, come ricetrasmittenti non collegate tra loro da ponti radio.

Dal punto di vista anatomico, i centri nervosi degli emisferi cerebrali della donna comunicano tra loro, determinano uno scam-bio di energia e il simultaneo impiego di più

Page 28: Ricomincio

28

centri nervosi, come ricetrasmittenti dotate di ponti radio comunicanti.

Il genere femminile ha una fisicità e una natura comportamentale proprie, che non corrispondono minimamente a quelle del maschio, e i due emisferi cerebrali, quindi, “lavorano” avvalendosi di propri centri ner-vosi: comunicanti tra loro nella femmina, au-tonomi nel maschio.

La realtà cerebrale dei due sessi è il primo dato oggettivo da cui non si può prescindere: l’uomo e la donna hanno due cervelli diversi per natura!

Una realtà cruda e semplice, da sempre fonte di problemi.

Recentemente sono stati pubblicati degli studi che rilevano l’importanza della riso-nanza magnetica applicata all’attività ce-rebrale allo scopo di evidenziare le funzioni dei centri nervosi in presenza di stimoli. Sor-prendentemente, l’attività cerebrale risulta diversa nei due generi.

Page 29: Ricomincio

29

La femmina non penserà, ragionerà e si comporterà mai come un maschio, e vicever-sa: una realtà cerebrale e neurormonale che non vuole essere certamente discriminatoria, una tra le tante prerogative trasmesse di ge-nerazione in generazione attribuibile all’im-perfezione dell’umanità.

Per questa sua prerogativa, la donna sur-classa l’uomo in tutto, nel bene e nel male. Anche quando vive uno stato d’ansia, d’in-quietudine, per sua natura cerebrale esprime i suoi sentimenti con durezza e può anche ferire profondamente: la superiorità, anche nella negatività, è rappresentata fisiologica-mente. Anche nel tradimento la donna for-nisce prova della sua “superiorità”, perché quando tradisce, lo fa con tutti i sensi.

Il maschio e la femmina, quindi, natural-mente rappresentano e vivono un conflitto intrinseco, amplificato dalle scarse conoscen-ze delle proprie diversità cerebrali. Due en-tità che, lasciate al loro normale e fisiologico

Page 30: Ricomincio

30

destino, non possono che scontrarsi per soc-combere.

L’esperienza insegna che la conoscenza dei difetti e dei pregi dei due elementi della coppia è proporzionata al tempo che trascor-rono insieme.

Partendo da questa affermazione, appa-re ancora più evidente quanto importante sia avere cognizione delle differenze tra il cervello del maschio e quello della femmina, affinché ci sia una sorta di compensazione nella diversità.

Il principio dei vasi comunicanti aiuta a chiarire meglio il concetto. Il reciproco flusso di esperienze vissute all’interno della coppia, garantisce un buon livello di ascolto e un co-stante equilibrio: solamente quando conosce le proprie differenze, la coppia può crescere in modo costruttivo.

Gli individui che fanno coppia possono es-sere paragonati a due ingranaggi che, se ben assemblati, danno un elevato rendimento con un minimo sforzo e dispendio di energia. Le

Page 31: Ricomincio

31

coppie chiave-serratura, cinghia-puleggia, asse-ruota, corda-carrucola, sono un chiaro esempio di tale dinamismo, che nella convi-venza è quanto mai vitale ottimizzare.

La qualità della convivenza familiare, indispensabile per un’armonia sociale, va sostenuta con ogni mezzo. Per questo, cono-scere le differenze di genere aiuta a crescere con gli altri.

Come si è detto, dal punto di vista neuro-logico i centri nervosi dei due emisferi cere-brali sono separati nel maschio, comunicanti nella femmina e il “cervello maschile” non può agire come il “cervello femminile”. Que-sta differente natura è data dal numero di geni presenti nella coppia cromosomica ses-suale del maschio, che risulta essere inferiore rispetto a quella della femmina.

Durante un incontro con docenti e studenti di una scuola media statale, è stato presenta-to il contenuto di questo saggio. L’argomento ha suscitato notevole interesse e si è parla-

Page 32: Ricomincio

32

to delle differenze somatiche e psichiche nei due sessi, dell’esistenza delle due “virilità”: quella somatica, preponderante nel maschio; quella spirituale, preminente della femmina, concetti cui sono stati attribuiti peculiarità e responsabilità di ruolo. In quella sede, ho voluto precisare che, di norma, la violenza esercitata dal maschio vede l’uso della sua maggiore virilità somatica, quella verso cui è maggiormente portato, mentre la violenza esercitata dalla femmina sta nell’utilizzo del-la sua maggiore virilità spirituale (disprez-zo, inganno, gesti e linguaggio provocatori). I due elementi della coppia, ognuno per la propria parte, sono responsabili delle conse-guenze procurate dal cattivo uso della loro innata, diversa virilità.

L’opinione pubblica, la legge e il vissuto quotidiano mettono talvolta in risalto quella che definisco concezione androcentrica del-la società: una sorta di primato negativo at-tribuito al genere maschile per via della sua

Page 33: Ricomincio

33

forza virile, che sottintende aggressività e violenza. Questa indiscutibile oggettività ha però tenuto ben celata la realtà ginocentrica, anch’essa detentrice di violenza per la sua virilità spirituale. La discussione sul tema dell’incontro ha evidenziato l’importanza di portare alla luce entrambe le realtà (andro e ginocentrica) e le loro implicite conseguenze.

Gli interventi in aula da parte degli stu-denti hanno confermato l’interesse per que-sto tema e il beneficio che si potrebbe pro-durre nell’ambito familiare se fosse accolto senza pregiudizio.

Al termine dell’incontro, i giovani parte-cipanti sono stati nominati “Ambasciatori della concordia familiare”, ponendo al cen-tro della loro mission le quattro colonne poste alla base del vivere civile: famiglia, cultura, politica e attività lavorative.

La virilità “spirituale” di cui è maggior-mente dotata la donna, certamente ha portato cambiamenti nella vita sociale dei Paesi liberi

Page 34: Ricomincio

34

e democratici. La donna, come vedremo det-tagliatamente più avanti, è incline a prendersi cura dell’intero nucleo familiare e, quindi, a considerare “gestibili” non solamente i propri figli, ma anche e soprattutto il partner. Quan-do però non riesce nei suoi buoni propositi, si determina l’oggettivo fallimento che mette a dura prova il reciproco desiderio.

Mi corre l’obbligo di segnalare a questo proposito il numero sempre crescente di don-ne alla ricerca di uomini più giovani, come per dare continuità alla sua innata predispo-sizione all’accudimento e, quindi, alla sua virilità spirituale.

Nella condizione cosiddetta “normale”, vale a dire in una coppia formata dalla don-na più giovane dell’uomo, qualsiasi trasgres-sione è considerata un insulto. Nel caso in-verso, quando la “compagna madre” è più grande del maschio, a concedere molto di più è proprio lei, che giustifica e lascia correre con crescente disponibilità.

Page 35: Ricomincio

35

L’inganno, una qualità della virilità spi-rituale femminile, si esprime maggiormente nelle difficoltà. Quando il rapporto è logora-to, quando i sentimenti e le aspettative della donna non coincidono con il vissuto, la bu-gia e l’imbroglio sono l’arma vincente di cui dispone la femmina. La sua specifica supe-riorità le permette di gestire l’inganno come meglio crede nei confronti del maschio, in-consapevole del raggiro.

Quante volte è capitato di sentire scuse banali ma perfettamente plausibili che modi-ficano il vero significato delle parole, riescono ad estorcere segreti più reconditi, a masche-rare realtà altrimenti inconfutabili.

Il mio ricordo corre ad una mia assistita che con sarcasmo mi confidava quei piccoli ma significativi inganni inflitti al marito che “non capiva niente”: per non andare dalla suocera, che abitava lontano, adduceva il va-lido motivo di salvaguardare i figli da viaggi faticosi e permanenze non prive di difficoltà.

Page 36: Ricomincio

36

Il più bravo è sempre quello che sbaglia di meno.

Per taluni è superfluo ricordare che in ogni ambiente, sia esso domestico, culturale, politico, professionale, chiunque può essere soggetto a sbagliare, non esiste quella perfe-zione che rende anche uno solo incapace di mancare in qualcosa.

Forte di questo assioma, per un buon rap-porto di coppia è opportuno che le virilità - somatica e spirituale - siano reciprocamente tenute sotto controllo.

Io maschio, forte della virilità somatica, ricomincio da me, a conoscere e capire le devastanti conseguenze e le ferite provocate dalla violenza fisica.

Io femmina, forte della virilità spirituale, ricomincio da me, a conoscere e capire le de-vastanti conseguenze e le ferite provocate dal disprezzo, come da parole e gesti castranti, demolitivi, provocatori.

Un passo in questo senso avvia i membri

Page 37: Ricomincio

37

della coppia sulla strada della concordia, della conoscenza reciproca e quindi della crescita.

Quante volte mi sono stati confidati erro-ri commessi in campo sessuale solo perché si ignoravano reciprocamente le naturali diffe-renze fisiche.

La corporeità maschile (virilità somatica) in campo sessuale, è rappresentata dall’ere-zione, uno stato fisico, concreto e visibile che può trovare epilogo con l’oggettiva emissione del seme (orgasmo eiaculazione).

Questa realtà è evidente alla partner e non lascia spazio a dubbi o fraintendimenti, per-chè dell’orgasmo ne condivide tutte le fasi.

Al contrario, l’incorporeità femminile (virilità spirituale) in campo sessuale, non è altrettanto evidente: anch’essa nasce dall’ec-citazione e termina con l’orgasmo, ma non è visibile come l’erezione e l’eiaculazione.

Possiamo chiederci: chi è il più bravo in campo sessuale?

La risposta anche qui è la stessa: quello

Page 38: Ricomincio

38

che sbaglia di meno, in altre parole chi ma-nifesta all’altro la propria natura, le emozio-ni, le modificazioni fisiche del proprio corpo. La donna deve imparare ad accompagnare l’uomo nel mondo del piacere femminile, partecipandogli la sua emotività cerebrale e le spasmodiche contrazioni del suo orgasmo, deve saper trasmettere al partner strumenti idonei per fronteggiare, con teneri e accorti gesti, gli esiti del rapporto intimo.

Quando il vuoto del silenzio accompagna i momenti del rapporto sessuale, si comin-ciano a provocare piccole lacerazioni che col tempo generano malintesi.

Nei miei incontri con i pazienti emerge spesso una costante dalla componente fem-minile, e riguarda lo “sfinimento” del ma-schio dopo l’amplesso, un fenomeno alcune volte descritto come ridicolo, altre con pro-fonda sofferenza.

La spossatezza maschile del dopo non è altro che una naturale conseguenza della sua

Page 39: Ricomincio

39

anatomica realtà cerebrale: i centri nervo-si isolati tra loro non permettono un’azione concomitante. La mancata capacità di met-tere in funzione più centri nervosi cerebrali (ricetrasmittenti non comunicanti tra loro), il più delle volte porta la donna a considerare il partner come egoista.

Quando la donna attribuisce il distacco del partner ad altri motivi, utilizza l’espres-sione “pensa solamente a sé”, che nasce dal-la sensazione negativa del ricordo sessuale. «Così come pensando solamente a se stesso si abbandona dopo il rapporto sessuale, conti-nua a pensare a se stesso quando non “capi-sce” che deve aiutarmi».

Page 40: Ricomincio

CC

CC

ricomincio

la regola delle quattro c

conoscere per capire

correggere per crescere

Salvatore BorrelliLa convivenza, il matrimonio, possono essere vissuti come un ordigno pronto a esplodere in qualsiasi momento, oppure come una rivelazione, comunque un’esperienza deflagrante.

Solamente la valutazione soggettiva e serena di ognuno potrà produrre nuove prospettive alla convivenza. Sono gli eventi del vivere quotidiano che colorano o sbiadiscono il vissuto, lo rendono profumato o fetido, esaltante o piatto, piacevole o fastidioso.

In questo breve saggio - inteso come un viatico per la coppia da consultare nei momenti critici - sono esposti criteri semplici ma fondamentali per una buona convivenza, che potrebbero costituire il fulcro intorno a cui incentrare valutazioni e comportamenti per tentare di afferrare quella felicità che ci appare sempre più lontana. E la regola delle quattro “C” cui si fa riferimento - conoscere per capire, correggere per crescere - è la strada per una vera Rivelazione del Terzo Millennio, che intende mettere ordine tra la concezione “androcentrica” e quella “ginocentrica,” tutta da scoprire e valutare.

Il mio intento è dare un contributo alla causa ponendo sul tavolo alcune domande e riflessioni, perché la coppia e la famiglia non hanno in sé basi solide che aiutino a superare le insidie che nascono nella convivenza.

Perché i due generi, femminile e maschile, sono in un perenne naturale conflitto? Perché il dialogo e la tolleranza scemano fino a svanire col trascorrere della convivenza?

Né la fede, né i dogmi, tanto meno le verità assolute possono rispondere a questi interrogativi senza fallire. Solo la ragione può, timidamente, fornire spunti di riflessione per condurre all’idea di Ricomincio: per continuare a sbagliare, ma sempre un po’ meno…

Salvatore Borrellinato a Pignataro Maggiore,in provincia di Caserta.Entra come giovane volontario nell’Aeronautica svolgendovicarriera militare per venti anni.Laureato in Medicina e Chirurgia, Specialista in Patologia Clinica, è Medico di Famiglia nonché Ufficiale Medico di Croce Rossa.Consegue il Magisteroin Scienze Religiose.Presidente dell’AssociazioneCulturale Calabria Punta d’Italia, organizza incontri formativi perla coppia e la famiglia. Ha fondato il Premio alla meridionalità TerrONE. Propenso alla poesia e alla pittura, ha ideato la tecnica pittorica denominata Fusione Cromatica Emozionale.Nel 2007 ha pubblicato Il Silenziodel Peccato, Mediapress Editrice.Nel 2009 ha scritto, diretto einterpretato il film - documentario Lacrime Mute - In viaggio tra iGreci di Calabria.

€ 10,00