RICKETTSIOSI DEL GRUPPO “SPOTTED FEVER” · della "Spotted Fever" probabilmente da Rickettsia...

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Associazione Microbiologi Clinici Italiani XXXII Congresso Nazionale Firenze 14-17 ottobre 2003 M015 RICKETTSIOSI DEL GRUPPO “SPOTTED FEVER” CONTRATTA IN SUD AFRICA Greco F 1 ., Vallone A 2 ., Apuzzo G 2 ., Vallone G 2 ., Guaglianone L 2 ., Giraldi C 1 .. 1 U.O. Virologia e Microbiologia PO “Annunziata AO Cosenza 2 U.O. Malattie Infettive PO “Annunziata AO Cosenza INTRODUZIONE L’aumento dei viaggi internazionali e il fenomeno delle migrazioni sta influenzando sempre più la diagnostica clinica e microbiologica del paziente con febbre, tanto da rendere prioritaria l’investigazione su un eventuale viaggio internazionale e sulla circolazione degli agenti infettivi nella corrispondente area geografica. (1) Per queste ragioni ci è sembrato utile descrivere il caso clinico relativo ad una donna di 60 anni, giunta di recente alla nostra osservazione per febbre insorta al ritorno di un viaggio in Sud Africa. CASO CLINICO Nel luglio del 2002 abbiamo osservato una donna di 60 anni con febbre continua da 6 giorni e 5 escare (Foto 1e 2) localizzate a livello degli arti superiori, inferiori ed al tronco accompagnate da linfoadenopatia regionale, in condizioni generali buone, sia al momento della prima visita che nei giorni precedenti. La paziente aveva soggiornato in Sud Africa per 20 giorni e i primi sintomi sono comparsi 6 giorni dopo il rientro in Patria. I principali esami emato-chimici hanno mostrato una modesta ipertransaminasemia, un moderato incremento della VES e della S-CRP e linfocitosi relativa. Poichè la sintomatologia clinica suggeriva una possibile infezione da Rickettsia sp. è stata effettuata una ricerca sierologica tramite un test di immunofluorescenza indiretta (Focus USA, Alifax) tendente ad evidenziare la presenza di anticorpi specifici. Tale substrato antigenico utilizza due antigeni separati R.typhy e R.rickettsii che consentono di discriminare, rispettivamente, il gruppo "Typhus Fever" da quello "Spotted Fever". Quest'ultimo comprende anche R.africae, R.akari, R.conorii, R.australis, R.sibirica e altre. Il siero in esame mostrava una positività per IgG (>1/256) e per IgM (>1/50) verso R. rickettsii. Successivamente il siero è stato testato utilizzando l’antigene specifico di R.conorii (IFA Biomerieux) il cui esito è stato negativo. R.conorii è l’agente etiologico della Febbre bottonosa del Mediterraneo, endemica in Italia meridionale, che nella forma anesantematica può essere difficilmente distinguibile dal tifo da zecche africano o African tick bite fever (ATBF). La diagnosi di ATBF, pertanto, è stata posta dall’insieme dei criteri clinici, epidemiologici e laboratoristici. La paziente è stata trattata con doxiciclina 100 mg due volte al giorno per 8 giorni ed è guarita non manifestando alcun segno di malattia anche nel follow up fino a 6 mesi, nel corso del quale gli esami sierologici hanno mostrato una riduzione del titolo anticorpale nei confronti di R. rickettsii e una normalizzazione dei parametri biochimici . CONCLUSIONI Il quadro clinico, le informazioni epidemiologiche, la risposta al trattamento e il risultato dell'esame siero-immunologico hanno permesso di porre diagnosi di rickettsiosi del gruppo della "Spotted Fever" probabilmente da Rickettsia africae. Agente etiologico del Tifo da zecche africano, Rickettsia africae è trasmessa all'uomo dalla puntura di Amblyomma spp. ed è considerata emergente in particolare in Africa sub sahariana .(2,3) Il caso clinico da noi descritto è espressione di una realtà ormai attuale che supera la "regionalizzazione" della patologia infettiva e che sollecita fortemente un continuo adeguamento culturale e tecnologico dei clinici e dei laboratori di microbiologia. BIBLIOGRAFIA 1. Humar A, Keystone J. Evaluating fever in travellers returning from tropical countries. 2. Kelly PJ, Beati L, Mason PR, Matthewman LA, Roux V, Raoult D. Ricckettsia africae sp. Nov., the etiological agent of African tick bite fever. Int J Syst Bacteriol 1996; 46: 611-14 3. Raoult D, Fournier PE, Fenollar F et al. Rickettsia africae, a tick-borne pathogen in travelers to Sub-Saharan Africa. N Engl J Med 2001; 344: 1504-10 Foto 1 Foto 2

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Associazione Microbiologi Clinici Italiani XXXII Congresso Nazionale Firenze 14-17 ottobre 2003

M015

RICKETTSIOSI DEL GRUPPO “SPOTTED FEVER” CONTRATTA IN SUD AFRICA

Greco F1., Vallone A2., Apuzzo G2., Vallone G2., Guaglianone L2., Giraldi C1.. 1U.O. Virologia e Microbiologia PO “Annunziata AO Cosenza 2U.O. Malattie Infettive PO “Annunziata AO Cosenza

INTRODUZIONE L’aumento dei viaggi internazionali e il fenomeno delle migrazioni sta influenzando sempre più la diagnostica clinica e microbiologica del paziente con febbre, tanto da rendere prioritaria l’investigazione su un eventuale viaggio internazionale e sulla circolazione degli agenti infettivi nella corrispondente area geografica. (1) Per queste ragioni ci è sembrato utile descrivere il caso clinico relativo ad una donna di 60 anni, giunta di recente alla nostra osservazione per febbre insorta al ritorno di un viaggio in Sud Africa.

CASO CLINICO Nel luglio del 2002 abbiamo osservato una donna di 60 anni con febbre continua da 6 giorni e 5 escare (Foto 1e 2) localizzate a livello degli arti superiori, inferiori ed al tronco accompagnate da linfoadenopatia regionale, in condizioni generali buone, sia al momento della prima visita che nei giorni precedenti. La paziente aveva soggiornato in Sud Africa per 20 giorni e i primi sintomi sono comparsi 6 giorni dopo il rientro in Patria. I principali esami emato-chimici hanno mostrato una modesta ipertransaminasemia, un moderato incremento della VES e della S-CRP e linfocitosi relativa. Poichè la sintomatologia clinica suggeriva una possibile infezione da Rickettsia sp. è stata effettuata una ricerca sierologica tramite un test di immunofluorescenza indiretta (Focus USA, Alifax) tendente ad evidenziare la presenza di anticorpi specifici. Tale substrato antigenico utilizza due antigeni separati R.typhy e R.rickettsii che consentono di discriminare, rispettivamente, il gruppo "Typhus Fever" da quello "Spotted Fever". Quest'ultimo comprende anche R.africae, R.akari, R.conorii, R.australis, R.sibirica e altre. Il siero in esame mostrava una positività per IgG (>1/256) e per IgM (>1/50) verso R. rickettsii. Successivamente il siero è stato testato utilizzando l’antigene specifico di R.conorii (IFA Biomerieux) il cui esito è stato negativo. R.conorii è l’agente etiologico della Febbre bottonosa del Mediterraneo, endemica in Italia meridionale, che nella forma anesantematica può essere difficilmente distinguibile dal tifo da zecche africano o African tick bite fever (ATBF). La diagnosi di ATBF, pertanto, è stata posta dall’insieme dei criteri clinici, epidemiologici e laboratoristici. La paziente è stata trattata con doxiciclina 100 mg due volte al giorno per 8 giorni ed è guarita non manifestando alcun segno di malattia anche nel follow up fino a 6 mesi, nel corso del quale gli esami sierologici hanno mostrato una riduzione del titolo anticorpale nei confronti di R. rickettsii e una normalizzazione dei parametri biochimici .

CONCLUSIONI Il quadro clinico, le informazioni epidemiologiche, la risposta al trattamento e il risultato dell'esame siero-immunologico hanno permesso di porre diagnosi di rickettsiosi del gruppo della "Spotted Fever" probabilmente da Rickettsia africae. Agente etiologico del Tifo da zecche africano, Rickettsia africae è trasmessa all'uomo dalla puntura di Amblyomma spp. ed è considerata emergente in particolare in Africa sub sahariana .(2,3) Il caso clinico da noi descritto è espressione di una realtà ormai attuale che supera la "regionalizzazione" della patologia infettiva e che sollecita fortemente un continuo adeguamento culturale e tecnologico dei clinici e dei laboratori di microbiologia.

BIBLIOGRAFIA 1. Humar A, Keystone J. Evaluating fever in travellers returning from tropical countries. 2. Kelly PJ, Beati L, Mason PR, Matthewman LA, Roux V, Raoult D. Ricckettsia africae sp. Nov., the etiological agent of African tick bite fever. Int J Syst Bacteriol 1996; 46: 611-14 3. Raoult D, Fournier PE, Fenollar F et al. Rickettsia africae, a tick-borne pathogen in travelers to Sub-Saharan Africa. N Engl J Med 2001; 344: 1504-10

Foto 1

Foto 2