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RICHIEDENTI ASILO,RIFUGIATI E TITOLARI DI PROTEZIONE UMANITARIA nel Mondo, in Italia, in Piemonte e a Torino

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RICHIEDENTI ASILO,RIFUGIATI E TITOLARI

DI PROTEZIONE UMANITARIA

nel Mondo, in Italia, in Piemonte e a Torino

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•Rifugiato (in base alla convenzione di Ginevra del 1951) è colui che è costretto a lasciare il proprio paese a causa di fondati timori di persecuzione per motivi di

razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o per le sue opinioni

politiche, o a causa di conflitti armati o di massicce violazioni dei diritti umani.

•Sfollato è colui che pur essendo stato costretto a fuggire in base alle stesse motivazioni riportate sopra

per i rifugiati, non ha attraversato confini internazionali.•Apolide è colui che non possiede la cittadinanza di

nessun stato.•Il richiedente asilo è colui che è fuori dal proprio

paese ed inoltra una domanda di asilo per il riconoscimento dello status di rifugiato.

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Il titolare dello status di rifugiato

è colui che dopo aver inoltrato domanda di asilo in un paese è stato sentito dalle apposite commissioni territoriali di un

paese e gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Sintetizzando si possono riconoscere 4 requisiti necessari per il

riconoscimento dello status di rifugiato 1) innanzi tutto un rifugiato per essere riconosciuto tale deve

essere fuggito dal proprio paese, averne varcato i confini 2) deve poi possedere un fondato timore di persecuzione,

reale, che lo chiami in causa direttamente 3) la persecuzione che sia stata subita o soltanto temuta deve

avere una delle motivazioni indicate (persecuzione per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza ad un

determinato gruppo sociale o di opinione politica). 4) L’ultimo requisito, che è comunque decisivo, riguarda

l’impossibilità dell’individuo di avvalersi della protezione del proprio paese di origine. Perché non può o non vuole

rivolgersi alle sue autorità. Spesso infatti l’agente di persecuzione può essere il governo o qualcuno da questi non ostacolato. Motivi di persecuzione prima non previsti,

ma ora presi in considerazione, sono quelli relativi all’identità di genere e all’orientamento sessuale della

persona.

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•Il titolare di protezione internazionale è colui che dopo aver inoltrato la domanda di asilo in un

paese è stato davanti alle apposite commissioni territoriali e che pur non avendo avuto lo status di

rifugiato si è visto riconoscere una protezione umanitario o sussidiario. La protezione sussidiaria si

riconosce a chi fugge da conflitti, senza soddisfare i requisiti della definizione di rifugiato, secondo la

convenzione di Ginevra del 1951, ma che se venisse rimpatriato nel proprio paese sarebbe a rischio di vita

per le condizioni di forte instabilità e insicurezza.

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Alla fine del 2007 secondo il rapporto statistico annuale dell’UNHCR “Global Refugees Trend’s”, vi erano 11,4 milioni di rifugiati fuori dal loro paese di origine e 26 milioni di sfollati interni fuggiti a guerre o persecuzioni.

Nel 2006 i rifugiati sempre secondo i dati UNHCR erano stati 9,9 milioni.

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• Paesi di provenienza dei rifugiati nel 2007

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500000

1000000

1500000

2000000

2500000

3000000

3500000

Afghanistan Iraq Colombia Sudan Somalia

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• Paesi che accolgono le popolazioni più consistenti di rifugiati nel 2007 si trovano tutti in Medio Oriente ad eccezione della Germania

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500000

1000000

1500000

2000000

2500000

Pakistan Siria Iran Germania Giordania

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Domande di Asilo nel mondo e in Europa

Secondo i dati dell’UNHCR ci sono stati, nel 2007, 338.350 nuove domande per il riconoscimento dello status di rifugiato nei 51 paesi più industrializzati da loro analizzati di cui 27 appartenenti all’Unione Europea.

Iraq 42.247 Fed. Russa 18.781

Cina 17.141Serbia 15.366

Pakistan 14.262 Somalia 11.487Messico 9.545

Afganistan 9.309 Iran 8.627

Sri Lanka 7.548

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Rifugiati e Richiedenti asilo in Italia e a Torino

• La procedura per il riconoscimento della protezione internazionale in Italia si basa sull’art 1 della legge 39/90 (legge Martelli) così come modificato dalla legge n. 189/200(legge Bossi/Fini). Tale normativa è stata successivamente integrata da altri atti normativi, anche se in Italia non esiste ancora oggi una legge organica dedicata all’asilo.

• Le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale sono passate nei primi mesi del 2008 (grazie al decreto legislativo n.25, del 28 gennaio 2008, entrato in vigore il 2 marzo 2008) da sette a 10.

Prima erano sede di Commissioni territoriali le sette seguenti città: Roma, Milano, Gorizia, Foggia, Crotone, Siracusa, Trapani)

Ora lo sono anche queste tre città: Torino, Bari, Caserta.• I richiedenti asilo che passano davanti alle Commissioni territoriali

possono vedersi negato lo status di rifugiato, o riconosciuto lo status di rifugiato che gli dà diritto secondo la convenzione di Ginevra del 1951 al rilascio di un permesso di soggiorno di 5 anni, sempre rinnovabile.

Ma anche possono vedersi riconoscere una protezione umanitaria o sussidiaria. La protezione umanitaria porta al rilascio di un permesso di soggiorno di validità di un anno, rinnovabile, mentre la protezione sussidiaria, (che è stata inserita con un Decreto legge n. 251, del 19 novembre 2007, entrato in vigore il 19 gennaio 2008) che gli dà diritto a un permesso di soggiorno con validità di tre anni, rinnovabile.

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In Italia nel corso del 2007 sempre secondo i dati dell’UNHCR ci sono state 14.050 domande, cosa che ha portato l’Italia a

diventare l’ottavo tra i paesi industrializzati per numero di domanda di asilo. Rispetto al 2006 il numero di domande è

cresciuto del 36%.La maggior parte dei richiedenti asilo nel 2007 proveniva dal

continente africano, ma molti erano fuggiti anche da stati Europei e dall’Asia

Nel 2008 le richieste di asilo erano già 30.913 il 31 ottobre.

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Eritrea

NigeriaSerbia-Montenegro

Costa d'Avorio

Somalia

Afghanistan

Eritrea

Nigeria

Serbia- Montenegro

Costa d'Avorio

Somalia

Afghanistan

2260

663

13361100

982

757

I principali paesi di origine dei richiedenti asilo in Italia nel 2007 sono stati:

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Aprendo tre nuove commissioni nel 2008 del totale di domande presentate nel 2007 che erano 14.050 è stato possibile analizzare con le 10 Commissioni territoriali 13.509 domande, di cui il 10% circa ha avuto come esito il riconoscimento dello status di rifugiati Il 47% ha avuto diritto a una protezione

umanitaria e il restante 36% si è visto negare ogni tipo di status. Il restante 7% sono casi in cui il

richiedente era irreperibile per il colloquio con la commissione ma anche in cui la sua richiesta veniva

attribuita ad un altro paese europeo in base al decreto di Dublino.

Le domande di asilo politico presentate nel corso del 2007 alla Questura di Torino sono state 326.

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Sistema Protezione Richiedenti

Asilo e

Rifugiati

Questo sistema è stato istituito dalla legge n. 189/2002 ed è costituito dalla rete degli enti locali che, per la realizzazione di progetti di accoglienza e integrazione, accedono nei limiti delle risorse disponibili, al “Fondo nazionale per le politiche e i servizi

d’asilo”. A livello territoriale gli enti locali, con il prezioso supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di

“accoglienza integrata” che superano la sola distribuzione di vitto e alloggio prevedendo in modo complementare anche

misure di orientamento legale e sociale, nonché la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico. E’ un

sistema di accoglienza che ha coinvolto tutto il sistema nazionale.

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15 Alice del Colle

15 AlessandriaProvincia

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Le nazioni presenti nelle domande di accoglienza a Torino del 2007, secondo i dati della Prefettura di Torino, sono

state le seguenti:

100

25

19

11

74 3

12 Nigeria

Repubblica Democratica delCongo

Costa d'Avorio

Afghanistan

Congo

Sudan

Somalia

Altre nazioni

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Di cui 85 donne e 96 uomini.L’età è compresa tra i 18 e 25

anni

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I minori non accompagnati richiedenti asilo: un fenomeno in espansione

Nel corso del 2007 si è registrato un costante aumento di segnalazioni di casi di minori e di relative riprese in

carico dell’accoglienza. Ci sono stati nel 2007, 295 segnalazioni di minori non accompagnati, di cui 195 sono stati inseriti nello SPRAR di questi il 54% proviene dall’Afganistan, il 12% dalla

Somalia, il 10% dall’Eritrea il 5% dalla Costa D’avorio e il 4% dall’Etiopia. Il 96% è di maschile e il 4% di sesso

femminile.Nella provincia di Torino Ci sono stati 21 minori accolti di

cui 15 maschi e 6 femmine. I ragazzi tutti afgani e le ragazze tutte provenienti dalla Nigeria.

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Minori 2007

14%

12%

6% 5%

54

Afghanistan

Somalia

Eritrea

Costa d'avorio

Etiopia

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Il tavolo di lavoro sul rifugio a Torino

Sul territorio torinese è la presenza di una rete di realtà diverse (istituzioni pubbliche, privato sociale e associazionismo) che già da diversi anni collaborano tra di loro per offrire servizi e percorsi di accoglienza ai richiedenti asilo e rifugiati. Questa rete, già esistente e formalizzata come Coordinamento provinciale rifugiati e profughi nel 1999, nel tempo si è consolidata e trasformata. Attualmente le diverse realtà sono raccolte intorno al tavolo di lavoro sul rifugio composto tra gli altri da: Comune di Torino, Prefettura, Questura, Cooperativa progetto Tenda, Migranti-Caritas, Servizio rifugiati e Migranti della Chiesa Valdese, Associazione Alma Terra. Asai, Croce Rossa Italiana, Associazione la tenda, Comune di Chiesa Nuova, Associazione Somalia, Casa di Carità, ASGI, Centro Frante Fanon, ARCI, SPAR Ivrea (Cooperativa Mary Poppins) Associazione Mosaico, Cooperativa Talea, Gruppo Abele, Amnesty International, Cooperativa il Riparo, Sermig, Casa del mondo.

Il tavolo si riunisce approssimativamente ogni mese, cercando di affrontare sia quadro generale di intervento con le sue le direttive nazionali, ma anche di fare un lavoro di supervisione e riflessione sulle singole persone inserite nei diversi percorsi di accoglienza e accompagnamento nonché di apprendimento della lingua italiana o di formazione professionale o inserimento lavorativo.

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I servizi per i richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione

umanitaria attivi all’Ufficio Pastorale Migranti

L’ufficio Migranti (della diocesi di Torino) situato in via Ceresole 42 fa parte del tavolo per il rifugio di Torino e fornisce i seguenti servizi ai rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione sussidiaria, concordati con il Comune di Torino:

1) Marche da Bollo (di 14,62) per le diverse pratiche burocratiche legate al rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno o alla pratica della richiesta di rifugio, da gennaio a dicembre del 2008 sono state fornite nei nostri uffici 380 marche da bollo.

2) Fotografie formato tessera anche necessarie per le diverse pratiche e procedure collegate ai rifugiati, ai richiedenti asilo e ai titolari di un visto umanitario e nel corso del 2008 ne sono state date a più di 1200 persone.

3) I corsi di Italiano. I rifugiati i richiedenti asilo e i portatori di una protezione umanitaria, possono poi iscriversi e frequentare i corsi di italiano delle nostre scuole. Nel 2008 sono stati 342 a fronte di 748 iscritti così suddivisi:

40 con lo status di rifugiato (di cui 3 donne e 37 uomini) 145 richiedenti asilo (di cui 3 donne e 115 uomini) 157 titolari di un permesso umanitario (di cui 18 donne e 139 uomini)Il loro numero è cresciuto da luglio quando a Torino ha cominciato ad essere attiva laCommissione Territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiatoDa settembre 2008 a dicembre 2008 su 362 iscritti 205 sono stati rifugiati, richiedentiasilo e portatori di un permesso umanitario cioè il 57% totale degli iscritti.

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I rifugiati, richiedenti asilo e titolari di protezione umanitaria nelle realtà occupate

di via Paganini e Corso Peschiera-Il Coordinamento di Associazioni

I posti all’interno dello SPAR o anche quelli più numerosi di accoglienza dei diversi territori locali italiani sono comunque insufficienti rispetto al numero di domande di asilo presentati nelle diverse città. A Torino ad esempio a dicembre del 2008 la lista di attesa di persone richiedenti che aspettano di rientrare in qualche programma di accoglienza e di accompagnamento sono più di 240.Il fenomeno degli edifici occupati dai richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria, nato nella città di Roma già nel 2004-2005 dopo essersi diffuso anche a Milano e Firenze sta crescendo anche a Torino.

Dopo l’occupazione di Via Paganini dell’anno scorso dove le persone erano circa 80 e più che altro somale, adesso si sta portando avanti anche l’occupazione dei locali della ex-clinica San Paolo in corso peschiera, le persone occupanti sono più di 300 e che provengono da Somalia (circa l’80%) Eritrea, Etiopia e Sudan.

Un Comitato di solidarietà ai rifugiati e Migranti ha cercato di affiancare e supportare i rifugiati da quando è sorto il fenomeno sia nella risoluzione dei problemi legati alla sopravvivenza(cibo, vestiti, acqua, riscaldamento, luce e gas) sia nelle azioni politiche verso il governo e le istituzioni pubbliche locali per la richiesta del soddisfacimento dei diritti più elementari di queste persone quali diritto alla residenza, alle cure medico sanitarie, alla possibilità di cercare un lavoro o essere inseriti in percorsi di apprendimento linguistico orientamento e formazione professionale.

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Le risposte da parte delle istituzioni pubbliche hanno tardato a venire, così all’inizio di Dicembre 2008 e’ nato anche un Coordinamento di Associazioni del terzo settore Torinese che sta cercando assieme al Comitato di lenire le difficoltà alimentari, di condizioni abitative dei rifugiati e nello stesso tempo di mediare con le istituzioni per capire quale risposte si possano dare senza ulteriori indugi a queste persone.

Migranti (assieme ad altre 30 associazioni) fa parte del Coordinamento delle Associazioni per cercare di aiutare i rifugiati, i richiedenti asilo e i titolari di protezione umanitaria che si trovano al momento in Via Peschiera assieme alla Caritas ha stanziato fondi per acquistare dei sacchi a pelo per tutti.

Inoltre assieme alle altre associazioni Migranti sta andando agli incontri con le istituzioni pubbliche locali e anche pensando iniziative sia per sensibilizzare la popolazione della città verso i disagi in cui si trovano a vivere le persone al momento presenti in Corso peschiera sia per denunciare le gravi carenze del nostro sistema di rifugio che a fronte della tutela teorica dei diritti dei rifugiati continua a non avere mezzi e strumenti necessari per confrontarsi con un fenomeno che viene fatto passare come emergenziale ma che è invece strutturale ai gravi squilibri di ripartizione delle ricchezze e a scelte politiche di tagli economici fatte proprio nei settori dove le persone sono le più vulnerabili e hanno meno capacità e voce per far valere i loro diritti.

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PROGETTO PENSATO ALL’INTERNO DEL TAVOLO

DI CO-PROGETTAZIONE Piemonte:Non solo asilo

Presentazione breve del progetto

1.Campo di intervento: Inserimento Socio-Lavorativo2. Beneficiari principali: 230 rifugiati politici e titolari di protezione

umanitaria3.Durata del progetto: 1 anno4.Dara possibile inizio progetto: Febbraio 20095.Data Possibile di fine progetto : Gennaio 20106.Fasi del progetto: Quattro fasi di tre mesi ciascuna7.Fondi da richiedere a: Istituzioni, Fondazioni(Paideia, Agnelli) Opera

Pia Barolo, Fondazioni Bancarie(San Paolo, CRT), raccolta fondi nelle scuole e nelle diverse circoscrizioni, donazioni di privati etc…

8.Budget: costo totale del progetto €. 1.312.000 (qui ci sono anche la parte che ci

mettono le diverse Associazioni del Cordinamento a Torino e nei diversi Comuni di accoglienza €. 432.0000)

costi a carico del progetto €. 880.000 (queste sono le spese che vanno garantite oltre il lavoro delle diverse Associazioni)

di cui €. 280.000 sono fondi già reperiti dalle istituzioni ed €. 600.000 da reperire

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9. Rapporti e Valutazione del progetto: una rendicontazione narrativo e finanziario a fine progetto

10.Risultati attesi dal progetto: Accompagnamento e inserimento lavorativo di 150 rifugiati politici e

titolari di protezione umanitaria sul territorio della Regione Piemonte Accompagnamento e inserimento lavorativo di 80 rifugiati politici e

titolari di protezione umanitaria sul territorio della Citta’ di Torino Progressivo svuotamento dello stabile ora occupato di Corso

Peschiera Identificazione e ristrutturazione di una struttura che rimarrà di

accoglienza per i richiedenti asilo, i rifugiati politici e i titolari di protezione umanitaria a Torino anche dopo la fine del progetto

Rafforzamento e allaragamento della rete mista (Associazioni e Istituzioni) di accoglienza e accompagnamento lavorativo per richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria sul territorio della Regione Piemonte

11.Parters: Ufficio Pastorale Migranti, Gruppo Abele, Alma Terra, Società San Vincenzo de Paoli, Mosaico, Progetto Tenda, Coop Alice, Consorzio Sociale Abele Lavoro, Marypoppins Cooperativa Sociale, Gioc, Cooperativa Orso, Associazione il Nodo, Associazione il Campo, Caritas diocesana Biella, Regione Piemonte, Provincia di Torino.

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Panoramica GeneraleIl Ministero dell’Interno in data 30.05.08 ha decretato che la capacità recettiva

dello SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati) sull’intero territorio nazionale per l’anno 2009 è pari a 3.000 posti[1], di cui 450 riservati alle categorie più vulnerabili. Considerando che alle persone afferenti allo SPRAR sono offerti percorsi della durata di 6 mesi, l’intero sistema , nel corso del 2009, può offrire una risposta ai bisogni di circa 6.000 persone. Occorre considerare, però, che i richiedenti asilo e rifugiati politici o titolari di protezione umanitaria che nel corso del 2008 hanno avanzato richiesta di protezione al governo italiano sono stati più di 31.000 già solo fino ad ottobre.

Alla città di Torino sono stati riservati 50 posti, oltre ai 20 destinati alle persone più vulnerabili. Le risorse e le strutture presenti non riescono e non possono dare una risposta strutturale alle legittime richieste dei richiedenti asilo; l’emergenza generata delle rivendicazioni di quanti non riescono ad essere inseriti nel sistema SPRAR è generata anche dall’insufficienza delle risorse attualmente disponibili sia per le azioni di accoglienza che di accompagnamento lavorativo.

E’ per questa ragione che consideriamo la natura del problema strutturale e non emergenziale e, pertanto, riteniamo indispensabile fare uno sforzo eccezionale consistente nel proporre un percorso di inserimento sociale e lavorativo alle 230 persone rifugiate e titolari di protezione umanitaria che coinvolga tutto il territorio della Regione Piemonte; a tal fine pare imprescindibile identificare un edificio avente capacità recettiva di circa 80 persone (da ristrutturare e attrezzare) quale centro di prima accoglienza sito nella citta’ di Torino

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Introduzione al problema che si vuole affrontare

Alcuni dei rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria che non sono rientrati nello SPRAR, hanno occupato negli anni scorsi degli edifici in alcune delle più grandi città italiane come Roma, Milano e Firenze.

Torino stessa ha conosciuto nel 2007 l’occupazione di uno stabile in via Bologna dove ad oggi sono ancora presenti circa 70 persone provenienti in maggioranza dal Sudan; da ottobre del 2008 circa 200 persone – provenienti da Somalia, Etiopia, Eritrea e Sudan – hanno occupato la ex-clinica San Paolo sita in corso Peschiera.

La finalità del presente progetto consiste nel tenare di dare una risposta in termini di inserimento sociale e lavorativo a queste persone, creando una forte sinergia tra Associazioni e Istituzioni di tutta la Regione Piemonte, in grado di mettere in gioco e valorizzare energie e risorse inaspettate.

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Obbiettivi del progettoAccompagnamento e inserimento lavorativo di 150 rifugiati

politici e titolari di protezione umanitaria sul territorio della Regione Piemonte

Accompagnamento e inserimento lavorativo di 80 rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria sul territorio della Citta’ di Torino

Progressivo svuotamento dello stabile occupato di Corso Peschiera, tramite la stipula di un accordo con i rifugiati che ora lo occupano

Identificazione e ristrutturazione di una struttura di accoglienza per i richiedenti asilo, i rifugiati politici e i titolari di protezione umanitaria che giungeranno a Torino anche dopo la fine del progetto

Rafforzamento e allaragamento della rete mista (Associazioni, Cooperative e Istituzioni) di accoglienza e accompagnamento lavorativo per richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria sul territorio della Regione Piemonte

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Beneficiari del Progetto:

Diretti: 230 Rifugiati politici e titolari di protezione umanitari

Indiretti: Richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria futuri, che beneficeranno di una nuova struttura di accoglienza nella citta’ di Torino e di una più ampia e rafforzata rete di accompagnamento e inserimento lavorativo attiva su tutto il territorio della Regione Piemonte

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Metodologia e descrizioni delle attività del progetto:

Si intende dare una risposta strutturale e non emergenzialeSi intende partire dalla valorizzazione delle capacità e dei desideri dei richiedenti

asilo e titolari di protezione umanitaria, incrociandola per quanto possibile con le possibilità formative e lavorative del territorio della Regione Piemonte

Si vuole identificare e ristrutturare un edificio sul territorio della città di Torino che possa ospitare almeno 80 richiedenti asilo, rifugiati politici, e titolari di protezione umanitaria

Si suggerisce l’identificazione dell’edificio partendo dalla lista degli immobili sequestrati alle mafie e per la cui ristrutturazione si potrebbe accedere al finanziamento specificatamente previsto dall’art.4 della legge regionale n. 14/2007

Sia nei lavori di ristrutturazione che in una parte dei servizi che sarebbe importare creare all’interno dell’edificio una volta ristrutturato (mensa, lavanderia, workshop di biciclette ect…) sarebbe importante coinvolgere una parte dei rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria

Si intende rafforzare ed allargare la rete mista (Associazioni e Istituzioni) di accoglienza e accompagnamento lavorativo per richiedenti asilo, rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria a tutto il territorio della Regione Piemonte

Allargamento a tutti le Provincie e Comuni del Territorio della Regione Piemonte che aderiranno al progetto dei protocolli specifici riguardanti assistenza sanitaria, domiciliarieta che da’ accesso ai centri dell’impiego e facilitazioni rispetto ai mezzi pubblici

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FEBBRAIO MARZO APRILE

Contattare tutti i comuni della Regione Piemonte sia da parte delle Istituzioni che delle diverse Associazioni del Cordinamento

Censimento delle capacità e dei desideri dei rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria beneficiari del progetto

Scrittura dei progetto definitivi da presentare alle diverse fondazioni per integrare i finanziamenti

Estendere gli accordi stabiliti nei protocolli specifici per i rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria ai comuni e provincie della Regione Piemonte aderenti al progetto

Ricercare una accordo inter-istituzionale (Comune, Provincia, Regione) per semplificare e unificare procedure di presentazione e di rendicontazione dei singoli progetti presentati da parte delle Associazioni capofila dei Comuni disponibili

Identificazione e collocamento dei primi 30 rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria nei comuni che hanno già dato una disponibilità (Condove 3, San Mauro + Murisengo 8 donne con relativi bambini, Ivrea 6, Biella 5, Alba 2, Avigliana 2, Torino 3) Le persone nei comuni di accoglienza dovranno avere una sistemazione abitativa, assistenza sanitaria, cibo, corsi di perfezionamento della lingua e percorsi di inserimento lavorativo, il progetto supporterà le persone per un periodo di sei mesi.

Svuotamento dei primi spazi disponibili nello stabile di Corso Peschiera

Valutare la possibilità di riuscire ad attivare i POR in tutte le provincie coinvolte dal progetto

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MAGGIO GIUGNO LUGLIO

Monitoraggio dei primi 30 inseriti in altri comuni

Identificazione e inserimento di altri 40 rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria in nuovi comuni di accoglienza

Svuotamento progressivo, creazione di spazi liberi nello Stabile di Corso Peschiera

Identificazione di un edificio tra quelli nelle liste dei beni confiscati alla mafia

Scrittura di un progetto specifico per quantificare i costi per la ristrutturazione dell’edificio (i fondi potrebbero arrivare dal finanziamento specificatamente previsto dall’art.4 della legge regionale n. 14/2007)

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AGOSTO SETTEMBRE OTTOBRE

Monitoraggio dei 40 inseriti nel secondo trimestre

Identificazione dei comuni disponibili e inserimento di altri 40 rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria

Svuotamento progressivo, creazione di spazi liberi nello Stabile di Corso Peschiera

Inizio dei lavori di ristrutturazione dell’edificio identificato a cui potrebbero lavorare anche alcuni dei rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria

Continua lo sforzo di trovare percorsi di formazione e inserimento professionale per chi e’ ancora a Torino

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NOVEMBRE DICEMBRE GENNAIO

Monitoraggio dei 40 inseriti nel secondo trimestre

Identificazione dei comuni disponibili e inserimento di altri 40 rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria

Svuotamento progressivo, creazione di spazi liberi nello Stabile di Corso Peschiera

Inizio dei lavori di ristrutturazione dell’edificio identificato a cui potrebbero lavorare anche alcuni dei rifugiati politici e titolari di protezione umanitaria

Continua lo sforzo di trovare percorsi di formazione e inserimento professionale per chi e’ ancora a Torino

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Che cosa possono fare le cittadine e i cittadini che desiderano aiutare i rifugiati?

Possono organizzare raccolte di cibo (generi di prima necessità) e materiale igienico oppure di denaro. Nel caso della raccolta di cibo e di materiale igienico si può contattare Giorgio all’indirizzo [email protected] mentre, nel caso di un versamento, si può usare il cc intestato a Manocchi Michele e Moro Giorgio IBAN IT32S0883301001000150101243. Possono inoltre andare ad incontrare direttamente i rifugiati e le rifugiate così da capire meglio sia le condizioni in cui vivono, sia le storie di cui sono portatori e portatrici.

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Coordinamento di Associazioni

ACLI, ACMOS, Amnesty International Piemonte-Valle D’Aosta, Architettura senza Frontiere ONLUS, ASGI, Associazione Alma Terra, Associazione

Opportunanda, Associazione Sole, Associazione Soomaaliya, Camminare Insieme, Coordinamento

Nazionale Comunità di Accoglienza-Piemonte, CGIL Torino, CISL Torino, Comitato Sankara XX Torino, Cooperativa Alice, Cooperativa il Ponte,

Gruppo Emergency Torino, , Gruppo Abele, Gruppo Arco, Marypoppins Cooperativa Sociale,

Comitato di Solidarietà con i rifugiati e le rifugiate, Servizi per i rifugiati-Chiesa Evangelica Valdese, Società San Vincenzo de Paoli Torino,

Ufficio Pastorale Migranti, Cantieri di Pace, Cooperativa Parella, Progetto Tenda, Mani tese

Torino, Mosaico, Cooperativa Orso.

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Materiale preparato da Ufficio pastorale Migranti Torino

a cura di Cristina Molfetta e Viviana San Vito

Grazie per l’attenzione.