Ricerche Sulla Vegetazione Dell'etruria Marittima

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This article was downloaded by: [Princeton University] On: 27 August 2014, At: 14:48 Publisher: Taylor & Francis Informa Ltd Registered in England and Wales Registered Number: 1072954 Registered office: Mortimer House, 37-41 Mortimer Street, London W1T 3JH, UK Giornale botanico italiano: Official Journal of the Societa Botanica Italiana Publication details, including instructions for authors and subscription information: http://www.tandfonline.com/loi/tplb19 Ricerche Sulla Vegetazione Dell'etruria Marittima Dott. Ezio Tongiorgì Published online: 14 Sep 2009. To cite this article: Dott. Ezio Tongiorgì (1936) Ricerche Sulla Vegetazione Dell'etruria Marittima, Giornale botanico italiano: Official Journal of the Societa Botanica Italiana, 43:4, 785-830, DOI: 10.1080/11263503609438744 To link to this article: http://dx.doi.org/10.1080/11263503609438744 PLEASE SCROLL DOWN FOR ARTICLE Taylor & Francis makes every effort to ensure the accuracy of all the information (the “Content”) contained in the publications on our platform. However, Taylor & Francis, our agents, and our licensors make no representations or warranties whatsoever as to the accuracy, completeness, or suitability for any purpose of the Content. Any opinions and views expressed in this publication are the opinions and views of the authors, and are not the views of or endorsed by Taylor & Francis. The accuracy of the Content should not be relied upon and should be independently verified with primary sources of information. Taylor and Francis shall not be liable for any losses, actions, claims, proceedings, demands, costs, expenses, damages, and other liabilities whatsoever or howsoever caused arising directly or indirectly in connection with, in relation to or arising out of the use of the Content. This article may be used for research, teaching, and private study purposes. Any substantial or systematic reproduction, redistribution, reselling, loan, sub-licensing, systematic supply, or distribution in any form to anyone is

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Ricerche Sulla VegetazioneDell'etruria MarittimaDott. Ezio TongiorgìPublished online: 14 Sep 2009.

To cite this article: Dott. Ezio Tongiorgì (1936) Ricerche Sulla Vegetazione Dell'etruriaMarittima, Giornale botanico italiano: Official Journal of the Societa BotanicaItaliana, 43:4, 785-830, DOI: 10.1080/11263503609438744

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Dott. EZlO TONGlORCil

RICERCHE SULLA VEGETAZIONE DELL’ ETRURIA nlARITTihlA

S 0 hl hl A R I 0 Introduzionc . . . . . . . . . . . . . . . . . . .

I - Trs-iertini della Regione di Nassa I lar i t t imn . . . . . . I1 - Sedinienti lacustri clel Bacino delln Ghirlarids (JIassa Nnrittimn)

111 - Travcrtini di Bsgni delle Galleraic (Alto Bacino delln Cecilia) . IV - Travertini di Bagni di Cnsciann (Bncino dcll’ Em) . . . . . 1- - Tnfi (ti Focc T’crdc ( A g o Pontino) . . . . . . . . .

V I - Tufi del Litornlo d i Setturio (Agro Pontino) .. . . . . . 1’11 - Livelli torbosi del Canale Jfnssolini (Agro Pontino) . . . .

UII proasiino contr i luto, oltro all’ illustrazione di nnor i gincimcnti, conterrh i segnenti capitoli : - Correlarione rlei gliaciiiioiti fossiiifcri; - Concliisioiii fito,qeografichc e paleocliiiinticlie cledotte do110 stiidio della f l o m

qimttrnnria t7el l ‘Ehrin nzarittiiiio.

Lo studio paleobotmico della storia della vegetazioiie di una deier- minata regione ci poiie di frorite ad tin caso particolare del dificile problrina delle relazioni fra elinia e vcgetazione. Nella formulazione attunle cli questo prohlcriia si urta contro la necessith di dover consi- cierare un determillato popolairieiito come stahilizzato iiellc coiirlizioni corrispoiideriti a1 rnomeiito del riliwo per far corrispondere ad esso un dcterminato iiisienie di coiidizioiii climatichc. Dispoiiendo iiirece dei dati d i 1111 certo iiutnero di orizzoiiti fossiliferi in serie stratigrafica

(”) DnIl’Istituto Botanic0 della I<. UniversitP di Pisa, dirctto dal Prof. r l r X W T 0

{Nuovo Clornale Botanico Itallano, n. s., Vol. XLIII, ti. 4, 1936

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si potr i piii convenienteniente considerarc una serie d i variazioni cli- matiche corrispondenti ad una serie cli variazioni osservate nella vege- tazione di qiiella regione. Sari senipre pih facile, ed avrh una mag- giore giustificazione, il ricorioscerc l’analogia - e anchc I’uguagliatiza -- di due variazioni cosi considerate chc noti quella di due popolanienti, per i quali lion si pub prescitidere da fattori storici ed evolutiri difficil- rnente apprezzabili.

Nelle riostre regioni, in cui la difierenziazioiie altinietrica ha un’im- porLin7a quasi esclusiva, in queste variazioni si potr i sempre rico- noscere uno spostamento dei liniiti altiriictrici delle singole biocore. I3 certo che UII aumento di piovosith o una diminuzione di tempe-

ratura avraiiiio come coiiseguenza un abbassamento, e viceversa una diiniiiuzione d i piovositd o un auniento d i teniperatura avranno conic conseguenza un innalzamento dei liiniti altimetrici, tali per;, per I’in- fluenza di questi soli fattori climatici, da noii alterare sensibilrnente l’ampiezza dei singoli piani d i vegetnzione : gli elernenti di eiascutia biocora invaderanno m a parte del territorio della biocora adiacente creandovi uii consorzio degradato che molto rapidarnente si evolvcr; verso il tipo della biocora invadente in mod0 che in breve tenipo risul- t e r i spostata la quota d’optinzztn~ di ciascun piano.

‘I‘uttvia t? bcn difficile che le condizioni teoriche corrispondenti ad una variazione di questo genere si realizzino da sole : ad uiia varia- zione della teniperatura media corrisponde una variazione di umi- dith dell’arin; una variazione della piorosith media, p. es. in senso negativo, pub essere risentita dalla vegetazione tanto d i piii in quanto si riflette su di un minimo stagionale o niensilc, ecc.

In linea d i niassinia, nicntre la piovosita e la teniperatura di un dato period0 potranno, con opportune riserre, essere valutate sulla guida delle esigenze ecologiclie delle singole specie, l’insienie della regeta- zione, specialmente considerato nelle sue oscillazioni altimetriche, ci dar; piuttosto 1’ indicazione delle variazioni di altri fattori climatici, quali la distribuzionc regolare o stagionale della piovositi, la pre- seiiza d i piccoli o forti scarti intorno alla media termica, In forte o scars;~ uiniditd dell’aria, la riccliezza o poverth d’acqua del terreno, ecc., che ncl complesso determinano la caratteristica oceanica o continentale d i un dato tipo di clima. Nella vegetazione, in questo caso, si risenti- raiino variazioni dei limiti altimetrici per cui, pur rnodificandosi d i poco la quota d’optimum di alcuni piani, questi si estcnderanno o si ridurranno tanto in senso acropeto quanto e specialmente in senso basipeto a danno dei piani adiacenti. Vi 6 per6 una difierenza notevolc fra i caratteri clella vegetazione dei piaiii che subiscoiio un’espansione

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in t in pcriodo oceanico e quelli viceverm clic si estendono in 1111 period0 a carattere climatic0 continentale. I primi som notevolinerite oniogenei e solamente con l’acccntuarsi delle condizioni oceaniclie, tendono a delimitarsi in essi tanti orizzonti quante sono Ic specie ad esigenze eco- logiche diverse capaci di assurnere il significato di doininante. Tanto queste specie quanto lc accornpagnatrici sono gerieralmente esclusive di cinscun piano. Nelle nostre regiorii debbono essere prese in consi- derazione tre biocore altirnetricamente sovrapposte, siinboleggiatc dai segueriti climax :

- I,auritum (foresta mediterranea) ;

- Fagetuni (foresta tiiontana) ;

- Alpineturn (pascolo ipsofilo).

Le specie proprie a ciascuna di queste tre biocore interferiscorio fra di esse in aree di tensione in corrispondenza delle quali ciascuna specie partecipa a dei consorzi fortemente influeimti clai fattori ecologici ed edafici (NEGRI ( I ) ) . 113 a determinare il carattere di piano di vegeta- zione intervengono specie piii o meno caratteristiche anche se no11 sono capaci di determinare una copertura molto estesa. I1 NECRI, che ha accuratamente illustrato in varie occasioni il carattere continen- tale del clima in queste aree di tensione, pui, notare che esso, ncl piano subtnontano, a favorendo In contemporanea invasione di specie scroter- miche nelle numerose stazioiii adatte, non soltanto consente I’affinnca- mento cli tipi biologici e di fitocenosi fortemente eterogene, ma sopra- tutto facilita la diffusione pih o ineiio abbondante secondo il momento elimatico, appunto d i questo coniponentc serotermico (steppico) clie fini- sce con l’assumere una posiziorie pih o meno pernianente domiriatricc della fisonornia del paesaggio D ; nello siesso rnodo come nell’orizzonte degli arbusti contorti considerato come area di tensione fra la forestn moritaiia (piano niontano) e iI pascolo ipsofilo (piano acuniinnle) Q la localizzazione di qualche tipo fisionoiiiicaiiiente importante per la de- terniinazione del psesaggio d i questo orizzonte comunemente iiidicato come subalpino quale ad esernpio l’intrs ~irontaira, P. Cciirbm, Alrrrrs miitor rielle Alpi, -4 Zitus s ~ ~ ~ z z ~ c o I c ~ z s in Corsica, ecc., pur assumendo un’importanui fisionomica corrispoiidente a quella clie le querce o il

( I ) KEGRI G., 1934. - Riccrclre siilla distrihitzioite alliiirrtrim (Idlo zvegt-tn- zioftc irr l id in . Ittlrodrr~io?ze. (Nuovo Giornnle Botanic0 Itaiiano, n. s., To]. S L I , PI’- 327-3641.

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castagiio presentano per l’orizzonte submontano, noii altcra il carattere fondamentnle d i niescolanza intixila di s p ~ c i c ad esigenzc sostanzial- rnciite diverse, clie presenta quest’5ltra area d i tensione n (1).

Un periodo a carattcrc cliniatico continentale vcdr;i, in conclusione, la difhsione dellc zone di regetazione caratterizmtc dai consorzi seguenti e In dispersione in essi degli elenienti dei piarii forestali tipici :

- niacchia mcditerranca costiera ;

- querceto e castagneto-brugtiicra ;

- p inch di Piizzis Alzigo.

UII esenipio particolar~nente riotcvolc a quts to proposito ci P offerto dall’analisi pollinica delle torbiere postglaciali, che ci CIA tcstimonianza di due. periodi nella storia della regetazione, il primo dei quali i. carat- tcrizxato da uii innalzaniento (lei Iiniiti altimetrici chc ci inostra diret- tamente sovrapposte la pineta subalpilia e il querceto niisto, clie stori- caniente s i succedono 1’um all’altro, nor1 separati da un pcriodo di vege- tazioiie domixiata dalle specie delln foresta montana. 8 evidentc che il carattcre doininante le coridizioni climatiche di questo periodo i. dato da iiiia forte contineritalitri. L’innalmrnento del limite altirnetrico di separnziorie fra la pineta subalpina e il querceto niisto pui, esscre spie- gato con un auniento d i continentalit5 solamente se accompagnato o ahneno in parte dipendente da iin auniento di temperatura. I a varia- zione di quest’ultimo fattore cliniatico dew necessariamente cssere am- messa a prefcrenza anche di una forte climinuzione dclla piovosith media certamcnte gi,l bassa alla fine dell’ultinio periodo glaciale per poterci render conto clelle condizioni cli vita del querceto oltre i 1300 uietri a1

( I ) I tcrmini L ~ z t ~ r c f ~ ~ m e Qzrercefrm sono assunti provvisoriamentc come cor- ricpondcnti rispcttivanicntc a l la facics mczofila +montana e pedemontana, e alla fncies continentale di trnnsizione sottostantc nlln forcsta montana.

Qucste in realti fanno parte di un’unicn biocora, capace di assumere lc due facie3 estremc realizzando iina grnnde rarietk di cenosi.

L’csamc delln v-cgetazione dcll’ultinio pcriodo pliocenico, continunto con quell0 dei pcriodi a clirna pih oceanico del quaternario, offrirh nrgonicnto, ncllc conclusioni della presente Xemoria, alla dcterminnzionc dei singoli orizzonti di qucjta biocora. La stessa dcterrninazionc non i: poisibilc in basc all’esame della vegctnzionc attunlc, pcr la nicscolnnza che in qucsta biocora i: determinata dnl clirna della rcgionc mediterrnnea, il qualc i: cnratterizzato nel suo complesjo da un’elevata continentnlith idricn.

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Lago Baccioli (CiiiARUGi (0) e a Campotosto (MARCHETTI (2)). Ricerche successive porteranno certamente α completare i P quadro della diffe-renziazionc altinietrica della vcgetaziouc di questo periodo con due piaui estremi, I'uno particolarmente sviluppato all'inizio c I'altro alia fine di esso, e confrontabili con gli orizzonti nivale e di maccliia lit¬ torale della vegetazione attuale. Gli elemenli della Λ-egetazione pede-moutana, niontana ο cacuminale, pur niancando le biocore ad essi corri-spondenti hanno certamente approfittato nel querceto e nclla pineta subal-pina di condizioni edaficlie particolari per prendere parte a fitocenosi in cui possono auche aver conser\'ato il significato di dominante, che ne han­no perniesso la conservazione in condizioni di relitto. Le zone di tensione della vegetazione attuale conservano ancora alcune di queste fonnazioni eterotrope, alcune delle quali debbono essere interprctate come veri lembi di una difiusione glaciale sopraffatta da un lungo periodo di clima con-tinentale.

F ra le tre biocore a carattere oceanico che abbiamo preccdenteniente considerato, la piu favorita nella conservazione dci propri eleinenti nelle condizioni particolari del primo periodo della storia post-glaciale e stato certamente il Fagetum, per la sua posizione intermedia tra il quer­ceto e la pineta subalpina. Ben poche cenosi del Lauretum debbono invece aver trovato Ic condizioni favorevoli alia loro conservazione in un periodo in cui la pineta subalpina giungeva fino al livello del mare (Alassaciuccoli - ÜARCHETTI Ε TOXGIORGI (3)). Questo spiega il fatto che, mentre la foresta montana di faggio e di abcte corrispondente alia quota delle torbiere appenniniche studiate domina la seconda metä dei diagrammi pollinici, I'orientamento del clima in senso oceanico da essa testimoniato non ha nemmeno oggi ricostituito ad una quota piu basse le facies del Lauretum, quali ci appaiono da alcune florule quater-narie, ma ha fatto sentire la sua influenza sulla vegetazione con una diffusione degli elementi piu mesofili conservatisi nel querceto ο propri di esso.

(1) CIIIARUGI Α . , 1936. — RiccTche •sulla vegetazione dclVEtruria Maritiiina. I. - Cicli foresiali -posiglaciaU iicll'Afpcnnvw Etriisco attraverso I'analhi folU-nicn di torbe e depositi lactistri fresso VAlpe delle Tre Potcnse e il M. Rondi-naio. (Xuovo Giorn. Bot. It., η. s.. Vol. X L I I I , pp. 3-61, Tav. I).

(2) MARCHETTI M . , 1936. — Ricerche sulla vegetauonc dclVEiruria Marit­iiina. VI - Analisi follinica della torbiera di Campotosto {Appcnnino Ahruzzese). (Nuovo Giorn. Bot. It., η. s.. Vol. .XLII, pp. 831-871).

(3) ]\[.\RCIIETTi M . e TOXGIORGI E . , 1936. — Ricerche sulla vegetauonc del-I'Etruria Marittijna. VII - Una lorha glaciale del Lago di Massaciuccoli {Ver-silia). (Nuovo Giorn. Bot. It., η. s.. Vol. X L I I I , pp. S72-8S4, Tav. X.XI).

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Sianio d i fronte ad uii fatto interessnntissimG c degno di costituire iino dci fondanienti d i una classificssione in grantli periodi della storia dell3 vegetazione quaternaria : cinscuna crisi continentale clle giungn c dissociare gli elernenti dellc biocbre fondamentali 6 la caiisa del costi- tuirsi, durante una successiva ripresa ocennicrl del clinia, di nuove associazioni clie danno alle biocore stesse una nuova fxies . Questo feno- meno i. tanto pih importante in quanto si fa riscntire in rcgioni, come le nostre, che lianno costituito in varie ocmsioni centri di rifugio e di diffusione di alcune specie ed 6 tanto pifi censibile se 6 accompagnato p. es. da crisi terrniclie, quali quelle glaciali, tali da rendcre diflicile la persistenzi anche in condizioni d i relitto di tutti gli elementi di alctiIie biocorc.

Queste circostanze si sono certaniente vcrificate in uiia o pi& fasi posteriori alla prima acme vurmiana, ma i n iiessun periodo precedente all’ultirna glaciazione abbianio testiiuonianze cosi sicurc e concordanti.

Le condizioni necessarie alla forniazione del loess, invero, c cio? pe- riodi d i inondazione alternnti 3 periodi d i clinia sufficienteinente secco per permcttere a1 vciito di riprenderc il limo, noti csigono xiecessaria- mentc t31i estremi di continenthlitA da c i a r e un anibietite di tundra o di steppa, ma sono tali da essere risentiti, e anche fortementc, dal- I’assetto dtimetrico della vegetazione. Ora a1 complesso del locss reccnte fanno r ixontro il complesso dcl loess antico chc 6 attribuito a varic fasi di uua glaciaziorie precedente nll’ultima - la rissiana -, diversi loess prerissiani ed un loess antichissimo sul vcrwite settcntrionale delle alpi, attribuito dall’Elir:~~, (1) ad una glaciazione preccdcnte rtl Gunz - la danubiana.

La fauna esclusiva della stcppa c della tundra s i 6 invece larganicnte diffusa in Europa solarncntc in un’epoca corrispondente all’indiistria magda1eni:ina : la Saiga tarhrica p. es. ha raggiunto allorn le coste deI- 1’Atlantico e 1’Inghilterra. I n giacimenti piii antichi si trovano solo e sempre come elemento subordinato le specie meno legate a questo ani- bicnte, per la diffusionc del!e quali h s t a ammettere una certa conti- iiuitj di distretti lion coperti da foresta, in gran parte specie discen- dcnti da un ceppo p!ioceiiico superiore o pleistocenico antico e x quel- l’epoca abhs tanxt diffuse in Europa.

In favore di una profonda difier~nza tra Ic condizioni climatiche (lei periodo n-urmiano e quellc di tutto il periodo plcistoccnico precedeute

( I ) EBERI. n., 1930. - Die EiSEPi t f t i jOlge i)ir ?rbrdlichrii Alfietiztorlniide. Ihr Abliiiif, ihre Chrotrologir .:if Griiiide dcr Azifiin?zi;teir im Eereiclz des Lech iftid

Zllergletscliers. .!So pp., 19 fig., 2 tabl., I cartc. Augsburg.

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ad esso stanno aiichc le conclusioni che possiarno ricavare dalla coil- siderazionc di uii iiuinero notevolc di specie vegetali che in Itqljn hanno trovato condizioni ndatte alla loro vita in tutto jl periodo precedente all’ultima glnciazio~ic e solo durante di essa si sono estinte nelle no- stre regioni.

Sulla b35e delle indicazioiii climatiche ofierte dalla paleontologia il ];ORNOS (1 ) lion riescc a ricoiioscere che un solo periodo, corrispondeiitc 3113 piii recente glaciazione, come climatolo~icar~ie~ite tliffcrcnziato e ri- torlia percii, a l sistemn monoglaciale del DE XORTILLET (2).

Senza giuiigere a questa posizione estrenia lo STEIILIK (31, che am- Inette come dimostrata I’esistenza d i due periodi intcrglacinli precc- denti a1 Wuriii, considera quest’ultinio come uti avvenimento (( im- prCvu et unique 1) : u L’6poque glacinire dont iious coristatons les effets daiis la repartition de bien des organismes actuels, c’est e lk et sou- vcnt plus spC-cialcincnt sa phase de d6crue D. Bgli quiiidi conclu- de c La ciirve d u clixnat pleistoche, tnnt qu’elle se riiaiiifeste d a m I’histoire des inanimifPres, n’h qu’un seul sommet fortement marqub ; c’cst celui qui correspond au IViirmicn. Nous n’avons apportC h la courbe de DE ~ L O R T I L L E T que des niodifications relativeiiient faibles pour I‘adaptcr 5 1’6tat actuel dcs nos connaissances ; faisoris pr6cCdcr Ie grand bombement par un ou deus autres plus petits et elle rendra fidi-lement ce que nous apprenci la documentation palcontologique D .

Ripreridendo le considerazioni svolte precedentcmente in base alla distribuzionc altinietrica dclla vegetazione attuale e limitandoci per ora a1 piano inedio di transizione (Querceturn) che, per la su3 posizione Iia avuto un’importanza fondamentale iiella storia delln vegetazioiie dcllc nostrc regioni, dobbiamo notare che il cnrattere coiitincntale at- tribuito ad esso 6 sufliciente alla sua valutazione riel periodo attuale e riella storia postglaciale, ma non ci rende coiito del suo significato nella storia della vegetazione dell’intero periodo quateriiario. Ancora oggi, in condizioni di esposizione particolarmente opportune, ~ S S O coinprende fi tocenosi, quali quelle dominate dal Carpinus, a caratterc mesofilo. La flora colchica attuale occupa uiia rcgione Ie cui coiidizioni climatiche

( I ) KORMos TH., 1914. - Die fi?zylogeirrlische r r d foogeographisrhe Dedczi- iring $rrigZacinZer Faziiten. (Verhandlungen der I<. K. Zoologisch-botanischen Gc.:. in Ji-ien).

( 2 ) DE ;\IORTII.LET G., 1sS3. - La l’rg~ristoriP1ie-i~trf~~iii lP tic t?’haiiti:le. (Biblio- th+c des Sciences contcmporaines).

( 3 ) DVEOIS A. ct STEIILIS H. G., 1032-33. - LIZ gro t f e de Coieirrhcr, siaiioi: mtisie‘rictztre. ( 1 1 t h . de la SOC. Pale‘ont. Suisse).

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$on0 dominate (la uria forte c costmite urnidit& mentre la temperatura inyernale ed estivs si p i , allontanarc nnche coiisiderevoltiieiitc dalln media. L’individualit5 dclla flora attunle della regime colchica t: dimo- strata da alcuni neondcmismi, ma Ic sue relazioiii con la flora meclitcr- rana e con nlcuiic formnzioni clell’Europa tempcrata sono evidentis- sime. I dnti paleobotanici fanno ravricinare questn flora a quclla lar- garnente difiiisa in tutta 1’Europa meridionale alla fine del Pliocene c

Giinr Mindet Riss V(um

Giinz-Mindcl hlindel- Riss Riss-Wiirm

ST EHLIN d Mindel-Riss Ri $5- WU rrn

Glxiale antico G l x h l e reccnfe

a1 priiicipio del Quaternario, Qucst’ultima compreiide elementi pih o meno banali che oggi si ritrovano iielle facies mesofile del Qucrceturn, cd elementi pih sensibili la niaggior partc dci qudi hanno largamcllte partecipato alla costituzione del Fagetuni c in particolnr niodo del Lau- return. Sciim scendtre in dettagli sulla storia c su lk relazioiii di que- sti piani di vegetazione, che troveranno un hog0 pih adeguato a1 ter- mine dell’illustrazione dei giacinienti presi in csaine, possiaino rilevare clie, esseridosi la differcnziazione altiinetrica di questa flora manifestata riel corso del Quaternario, noxi sarli la rariazionc altirnetrica dei piaiii di vegctazione a ofirirci, per la pi6 aiitica flora pleistocenica, un sensi- bile indicatorc climatico, inn piuttosto il costituirsi e l’aft’ermarsi dei piani stessi.

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SULL,I I’EGETAZIONE DELL’ ETKURld ~ V ~ ~ R l T T ~ 4 1 ~ ~ l - T‘. 793

Considerazioni analoglie faiino pelisare acl unn differciiziazioile della f a m a lie1 corso del Pleistoccne. A h essc 11011 ci autorizzzno ad ade- rire senz’nltro a110 sclien~a rnorioglncialista sostenuto dal KORMOS ; ci fnnno iiivcce pensare piuttosto alln nccessith di sensibili crisi clinia- ticlie, attraverso le quali si sia giuiiti a quella dificreiiziaziorie che ci fa npparire tanto particolari lc conclizioni climaticlie dell’iiltin~a gl3- ciazioiie.

La base fondainentale per la datazionc della maggior partc dei dati presi in esame, e per il loro ordiiiamcnto cronologico, ci sar; offerta dal critcrio stratigrclfico con riferimento ai livelli marini.

Le Srandi possibilitri d i questo inetodo riposano sul riconosciniento di vasti niovinieiiti ncgativi dclla linea di r im, In cui esisteriza 2 pro-

Fig. 2. - Schemn dellx costrazione teoricn della serie scdimeninria plio-. ccnica e clei cicli quaternari. dimostrnnte I’origine delle terrnzze marine e di iina pianurn costiera (da A. C. BLASC).

vata da diversi fatt i e considerazioni, non solo d i ordine stratigrafico o morfologico, ma anche p. es. dalla distrihuzioiie della fauna mammn- logica (UOVLS (1)).

I periodi di eniersione individualizzano diverse serie stratigraficlie con scdimenti esclusivanieiite coiltilientali iielle terrazze fluviali, di origine contitientale e marina iiei depositi costieri. Per questi ult i~ii i tipicamente si haiirio : - sedirnenti contineiitali che danrio origine a vaste pianure co-

stiere sopralluvionate e che possono raggiungerc in breve tempo spes-

( I ) BOULE N., I ~ G G - I ~ I ~ . - Les Grolies de Gri ix~ld i . JIonaco.

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sori notcrolissinii in inodo anchc da contrastare in alcuni casi e per un certo tempo all’invasione clcl mare trasgressivo ; - coiigloriierato di base corrispondeiite alla sornmersione dclla

pianura ; - argille corrispondcnti a1 massimo del livello di bssc ; - sabbie; - gliiaie e infine depositi subaerei denotanti a mono a maiio uiia

facies senipre meno profoncla, cioP l’attuarsi della h e regressira a1 cui

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- 63 - 120

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Fig. 3. - Sclieiiia dclla costruzione teorica della seric sedimcn- tnria pliocenica o dei cicli quaternnri , dirnostranto 1’ origiric cielle terrazze flmiali presso la foce di un fiumo ((1% A. C. BLASC).

niassiriio corrisponde uii period0 di predominaiite erosione clie lascia nor- malniente incompleta la serie stmtigrafica. ICecenteniente A. C. BLASC (1)

ha iiiesso in rilievo la possibiliti della conscrvazione della seric com- pleta di sedinienti iielle pianure costierc notatido anchc come iri quc- ste P possibile clie sia conservata la testimonianza di eventuali oscil- lazioni iiiterinedic tra quelle che lianno lasciato la loro traccia nelle ter- razze marine e fluviali. Qucste infatti, come ha osservato lo GIGSOUX ( 2 !

a cui si deve I n cliiara csposizione e la larga appliczione del concetto di ciclo seditnentario nello studio dei depositi quaternhi, dehbono ne- cessarianiente corrispondere a niassimi decrescenti dcl lirello d i base, e possoiio quindi rappresentarci il fenomeno delle oscillazioni della linea di riva quaternaria coil una sesiiplificazione clie iion corrisponde alla realti dei fatti.

Dalla iiota del RLAKC sono riportate le figg. 2 e 3, in cui lo u schema della costruzione teorica della seric sedimentaria pliocenica e dei cicli se-

( I ) BLXNC A. C., 1934. - Lo studio strclligrnfico di pin)lic cosfiere. (Buli.

(2) GIGNOUY hI,. 1913. - Les formalions rirnriirrs f l i o r&~ir s rf qriniertrnires de dclla SocietL Gcnlogica Italians, 1701. LIV).

Pltnlie drr Sitd et dr In Sirilie. Lyon.

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I111eiitari D dello GICKOUS C esteso dalla sola considerazioiie delle ter- raZze marine anchc a quclla delle piaiiure costicrc c del letto di un fiunle in corrispondcnza della sua foce.

ESSO it fondato sulla seguerite successione chc si pub assurnere per dinlostrata nelle nostre rcgioni : - pcriodo mnriwo calabviazio, i cui sedinienti sono in concordanza

stratigrafica con quelli pliocenici. Questi ultinii, con la successione dclle ssbbie gialle dell’ Astinno alle argille azzurrc del Piacenziano, e con 1% successione delle faune corrispondentc alla variazione d i facies, dim+ strmio l’inizio di 1.111 moviinento ncgativo della linea di riva clie, nel- 1’1hlia settentrionale, culniina direttamentc con le alluvioni villafran- chiane ; - cttiersiotze pvesiciliaiia, che per vari clementi dew essere giudi-

cata d i notevolissirna entith ; in ogiii modo, pur non potelidole assegnare UII valore preciso, supcriore alle emersioni seguenti ; - p v i o d o t rnsgressizv sicilinizo, culminante con una linea di riva

ad una quota media d i So m. ; - etitcrsioiio j~re / i r~c tz iu i iu , per cui il GIGSOUS arntnette iin valore

appena inferiore alla quota d d marc attuale ; - firriotlo t rasgrcssi~o tirreiziaiio, culniinante con uria linea di riva

ad una quota media d i 30,ni. circa; - mers io irc posttirrctziaizu, per la quale si pu6 assumere un valore

cli IOO metri circa ; - tmsgrcssiotic atlirnlc, clie semhra trovare una notevole corrispon-

denza riel qnndro che il D u ~ o r s (1930) (1) ha dato della trasgressione fi ail d ria ria.

I. - Trnrartiiii dolln Iiegione di JInssa Jlarittiinn.

I1 LOTTI ( 2 ) dri la seguerite descrizionc del coniplesso travcrtinoso della regione di Alassa Marittima, riferibile a1 Quaternario antico :

Una grande coperta se ne osserva sull’altipiano ove i.. fabbricata parte della citt;. I1 suo zpessore enorme, che a luoghi oltrepassa certamente i 100 m., ap- parisce manifesto nel suo niargine occidentale ove E tagliato a picco o in dirupi inacccssibili. La roccia travertinosa, presso la estremith orientalc della coperta,

( I ) DCBOIs G., 1930. - Tdderlir de Z’Eiirofie $’midrieme. (Livre Iub. Sac. Gt:ol. de France).

( 2 ) LOTTI B., iSg;. - Descrizioiie geologico-lliiirerariir dei diiiCorni di Afawn iilnriftiiim in T O S C C Z ~ Z . (3Iemoric descrittive del la Carta Geologica d’Italia, Vol. 1’111, Roma), Vedi anche: LOTTI D., rgro. - Grologin della Toscunn. (Ibid., Vol. SI I I ) .

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706 TOKGIORGI

sfunia gradatamente in niarne ,cd nrgille che vengono ut i l i~zate per fabbricare laterizi e racchiudono qunlche ozso di marnmifero indeterniinabilc, coma di cervo, ecc.

c i Tanto le argillc qunnto il travertino, chc in quezto punto i: quasi totalmente compost0 di Characcac, vcngono ricoperti da uno strnto di conglomcrato cemen- tato dalla stessa niatcria travertinosa e quindi nianifestamcnte formntosi a1 se- guito immediato del travertino. 1Cs;o congloncrato i: costituito nelln rnassima pnrtc dn ciottoli di calcare rctico e di d i x p r o r o s o , roccic chc non ccistono nf- fntto su poggio isohto di Alassa, bcrisi nei nionti a Sord, da C F E O separati per, niezzo della depressionc de l la Ghirlanda. Qucsto fatto autorizza n concludere che la separazionc del niontc di Massa dalle alturc settentrionali si opcrb in epoca recentissima.

i c Un’altra niass:i di tracertino esistente prcaso i l Poggio a1 hlontonc, due chi- lonietri circa ad ,Es t dclla citth, a1 di 15 dclla pik volte citatn deprcssionc dclla Ghirlanda, e ad un l i~-el lo di 40 ni. p i t basso, ha tutta I’apparenza di esscre stata un tempo riunita a quella d i hlassa. Xd essa faniio xgui to vari altri piccoli Icrnbi, un poco pih a Sud s u i due lati del torrcntc Zanca. l‘erso Est, a un livello ancora p i t basso, sulla destra dclla Carsia conipariscono lc due estese e potenti masse d i travcrtino d i Pianizzoli e della Leccetclla.

t i A Kord di Nassa, a1 di 1ri delln valle dclln Sata, nel Monte Arsenti, si ha invece unn massa di travertino ad 1111 livello di roo metri p i t elevato. I1 lembo principale ne cuoprc esattamentc In sornrnirh, mentre altri pih piccoli, manifesta- mentc isolatisi in epoca posteriore per dcnudazionc, trovansi lateralnierrtc ad E s t c ad Ovcst.

(( Un’estesa coperta di questo terreno compnrisce n poca distanza presso le Bruscoline, cd un’altra molto pih piccola presso Schrggiolnia, alle falde del Monte Arsenti ; ma non vedesi chiaramente chc possano csserc riguardate come collegate u n tempo con la massn principale dcl wrtice.

c i E pure da riferirsi n quest0 stesso gruppo d i travertini un piccolo lenibo presso il poderc dcgli Altini a S.O. di Massa iiella depressionc dclle Vcnellc.

ii Considerata in complesco la distribuzionc di questc masse sparse di traver- tino, r;i direbbe quasi chc un tempo e s c abbinno dovuto formare unn soln co- perta, la qunlc sarebbe discesa dal XIontc Arscnti verso S.E., passando pel Poggio di l lassa. Ma come conciliare qucstn idea colla presente orogrnfia e colla altirnctria rclativa di una pnrte d i tali lembi? E come ainmettere la esistenzn di copiosr sorgenti calcarifere sulla c h i n del hlontc Arsenti che t il punto culmi- nante dei dintorni di Afassa? Alla prima obbiezione pub ecserc risposto chc i Iembi d i travertino d i Monte Arsenti e quclli delle Bruscoline e degli Altini trovansi appunto nel margine esterno dell’area d i clrpressione Aronna-Venelle- Snta, che stendesi in sernicerchio da S.O. a Xord intorno a1 Poggio di JIassa, e che, per conseguenza, dovendosi ritenere una tale area d i depressione come ef- fetto di uno sprofondamcnto nvvenuto certamcnte in epoca quatcrnnria it natu- rnle clie tali trovanci attualmcntc e sepnrati da quell0 di 3Iassa per la interpo- sizione dclla detta area di sprofondamento, e dispostti in modo chc i p i t pros- einii nlla depressione siano i p i t bassi.

((Per cih che concerne la secoiida obiezione possianio osccr\.are chc la stcssa difFicoltL incontrasi nello aminettcre la ezistenza di sorgenti calcarifere, pur sem- pre copioce, sulle alture isolate del Monte Arsenti e di Jtassa.

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u Sia come vuolsi dcl refto, che vi ha di ccrto si b che l’origine dci travcrtini massctani, considerata i n posizione della maggior pnrte di essi su alturc isolate, restercbbc inesplicata coll’nttuale orografia > I .

L’illustrazione delln flora dei travcrtini anticlii della regione di Mas- 53. Jlarittirnn costituisce il foiidnmcnto dclla 111 e IV inemorin delle (( Contributioiis h la Flore Fossile Itnlieiiiie N di CH. TH. G.IIJDIX et C. STROZZI. 11 ricco ed intcressante ninteriale proviene dalk localit5 in- dicate ncll’clenco seguente, in cui sono riportatc le deterniiiiazioiii di GAUDIS, contrasscgtiando con uii t- le specie sicuramente contcnipora- nec perch4 riscoiitrate dall’A. sn iin niedesimo escmplare, e sono state aggiunte lc specie ricotiosciutc dal RISTORI (1886) iielle stesse localith. Un prossimo contributo n quest3 seric di ricerche coiiterrri la revisioiie del inaterink delle collezioni Strozzi conservato riel hluseo Geologic0 d i Firenze, n o n c h ~ l’illustrazionc del ninteriale app3rtcnente ad altre col- Iezioni e iioii mcora stuciiato, conscrvato nello stesso Museo.

+Thuia Saviana Gaudin. t-liquidrimhnr curopaciim A. Br. + Juglans paviaefolia Gaudin ( = Pa-

via Ungcri Gaudin) +Acer Pseudoplatanus I,. var. pnu-

cidcntata Gaudin +Hedera Helix L. ? Platanus nceroides ? Cypcrites Dancoiiae Gaudin

Qucrcus pyrenaica Ii-ilIci. (=Q. Me- neghini Gaudin)

1) pyrenaica var. ~lobulata BE- rcnger

IT Thomasii Tcnorc )) roburoidcs BCrengrr

var. strict3 11 brutia Tenorc I I apcnnina Loisl.

~’OCCIO X hlOSTOSls .

+Thuia Snviana Gaudin -1-Betula prisca Ett. +Rhamnus ducalis Gaudin + Juglans paviaefolia Gaudin +\‘itis vinifera L. (=\‘. .L\usoniac I 1,aurur nobilis I..

-6Quercus Ilex I.. var. graeca I SS6)

+Cercis siliquastrum L. Planera Ungeri Ett. Ficus Carica I,. Cratnegus myracnntha Pers.

Gaudin) Accr Sis~nontlae Gaudin (KISTORI

PEROI,I,A. +Thuin Saviana Gaudin + Juglan: pnviaefolia Gaudin +Ccrcis siliquastrum I-. +Laurus zp. Pcriploca gracca 1..

hccr campestre L. Querciis scnsilifolin 1Iartyn Quercus Cerris L.

Acer Sisniondae Gaudin Crataegus Aria I*. var. pcrollana

Gaudin

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79s T OXC I ORG I

1’RAT.I.

+‘I’huia Saviana Gaudin +Accr I’seudoplatanus L. m r . pau- Liquidambar europaeiini A. Br.

+Pianera Ungeri Ett. Pcrsea spccio;a H. (RISTORI 18% u) +Viburnum Tinus L.

Eel hfuseo Geologic0 delln R. Universitzi di Pis3 sono conscrvati alciini escinplari di travcrtino con ixnpronte d i foglie che portano I’in- dicazione di provenicriza : Bfassa Marittima-Cava della Castclliiia. 15 ho potuto riconoscere le seguenti specie :

CORYLUS AVELLASA L. (Tnv. X, figg, I, 6). - Foglie brevcniente picciolate, larganientc obovate, appeiia’ inegualnierite cordate alla base ; inarginc itiegualinente 2-seghettato a dcnti acuti ; ncrvatura pennata con ncrvi secondari (8 ca.) uscenti ad angolo acuto, quelli basali legger- mentc divaricati, con rnmi diretti in fuori e verso la base in nuinero decrescente d3 questa alla met; circa della foglia ; reticolatura evidente e lassa con setti priniari kggcrmcnte arcuati subparalleli deliinitanti maglie rethngolari.

LIQUIDAJIB.AI< EURoP.\EU31 A B r . (Tav. Is, fig. 3 ; T ~ V . x, fig. j). - Foglie paliriatifide graridi con cinque lobi bcn distinti acuti ; in un eseni- plare iiotevolinente stretti 3113 base e lunganiente acurninati ; lobo me- diano assolutamente indiviso ; nngolo alla base rnolto aperto, angoli fra i lobi acutissimi ; niargine denticolato. Kervatura palmata con cinque nervi primari, nervi secondari arcuato-congiunti evidenti solo nei lobi, in alcuni casi con una verruca all’ascella.

OSS. - Gli esernplari descritti per il camttere del loho mediano indi- viso e per la presenm di verruclie all’ascella delle nervature, sembrc- rcbbero iridicare una maggiore nffinitj con le fornie riventi amcricane (L. styraciflita L. s. s.). hIa questi caratteri proposti dallo S c ~ r s ~ r - UER (1906) lion sernbrano clic avere 1111 significato di cnratteri iriedi ed as- solutaniente irisufIicicnti 3 distinguere queste forme da quelle asiaticlie (L. oriciztalis Mill.) (ROEHSE 1906, Ho~~rnor : 1914). La specie fossile rniocenica seriibra evolversi regolarniente vcrso forme chc non differi- scono dalle viventi ; tuttavia credo opportuno conservare nella determi- nazione il noinc dell3 specie tcrziaria gi?i adottata dnl GAUDIN, partico- larulerite adatto a indicare i legami tra le forme oggi viventi nell’Ame- rica e nell’Asia niinore.

FICUS C.WICA L. (Tav. IX, fig. 2). - Foglie a contorno largarnen- te ovato, proforidarrieiite 3-lobnte, niargine subinticro. Nervatura pal- niiiiervia con nervature secondarie arcuate e nervature terziarie forniante m a rete bell eridente a niaglie larghe.

Carpinus orientalis Lam.

cidentatn Gaudin Ficus Caricn I..

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SULLtl VEGETAZZONE DELL’ ETRURI.4 AlARI2”TZJIrl - V. 799

UL?.IUS ~ I O S T . 4 S d Stokes (Tav. x, figg. 2, 3). - Foglie ovali grandi lurlghe alnieno cm. 10 doppiatnente seghettate a denti ben imrcati ma poco iiumerosi. Xerso prirnario robusto ; quelli secondari nurnerosi, si possono vnlutnre a circa I G , sono spesso hiforcati nclla nietd superiore della foglia, inentre presentano uno due o piii r a n i diretti verso la base nclla rneth inferiore. All’ascella dei n&vi secondari e spcsso dellc lor0 rairiificazioiii si vede la traccia di un ciuffo di peli.

PERSI:.i SFI:CIOS.I H. (Tav. IT;, figs. I, 4 ; Tav. S, fig. 4). - Foglie coriacee elitticlie cccezionalmente obovate, a nervo inediano fortenicnte mnrcfito, riervi secondari poco numerosi e arcuati, reticolaturn evidente.

OSS. - 11 d o r e sisteinatico della Yersea speciosa H. 5 tutt’altro chc eviderite : ho adottato il riferimento a1 tip0 dell’HEER a110 scopo di fa- cilitare I’ordinamento di materiale e la raccolta dei dati, sui quali spero di poter fondare una revisione critica.

11. - Sotlitricnti lactistri dcl llncino clclla Gliirlaridn (JInssa XInriltiain).

La regione circostante il Poggio di Nassa 6 occupata cla vaste de- pressioni la cui origine 6 certarnente carsica, connessa con la fornia- zione di raste cavith sotterranee prodottc dalle acquc. I travertini di Nassa e quelli in forniazione attuale prcsso Valpiana e nella coma delle Venelle sono i testiinorii dcll’iiitensiti di questa azione in etA diversissixtie.

I sedimcnti che rieinpiono le piii antichc di queste depressioni non dhnno un’indicazione sufficiente a11n datazionc dello sprofondamento chc le ha determinate. L’unico dato di U I certo interesse a quest0 proposito deriva dal ritrovamcnto di alcune ossa e denti di R1ziizc)cerox e l m - xcus Falc. (GIOLI (1)) a1 fondo di una cavitri puteiforrne ncl conglo- lncrato della depressione del Gabellino tra Prata e Boccheggiano.

Ai niargini di alcuni bacini, e particolarnieiite nella parte orientalc dcl bacino della Ghirlanda, si osservano, fortemente iuclinati, alcuni strati di argille ligiiitifere e di sedimenti calcari che il LOTTI ( 2 ) crede di dovcre ascrivere a1 pliocene Iacustre. In quest’ultima localith, presso il podere Bcllavista, egli ha rilesato la serie seguentc (dal basso all’alto) :

I. - Strati di lignite siloide alternanti con argille carboiiiose a M e - lanopsis Alaroccnria Chernii. e altre concliiglie di molluschi d’acqua termale ;

2 . - Calcari friabili, pure a Jfelallopsis;

( I ) GIOLI G., 1S90- - Sopra alcmzi resli di A’rinoceros e i r t ~ s c ~ t s Falr. r i rzvrmf i a Z’rafa press0 Alussn .Ua~iffivza. (Proc. verbali dclln Societ: Toscnna di Scienze Naturali, 1701. VII, 2 mnrzo IS^?).

( 2 ) LOTTI B., 1S93. - OP. r i t .

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800 'r 0 S G I 0 HG I

3. - Argille torbose con iniprotite vegctali ; 4. - Calcari giallastri sottilmcnte stratificati, con impronte di fusti

j. - -4rgille con strati di vegetali e strohili di coiiifere ; 6. - Sabbie e ciottoli i n strati niolto potenti.

e frutti di Cliarncec ;

Tsuc.4 CIIIARTXII nov. sp. (Tar. XI, figg. I, 2, 3, 4, 7 ; 'I'm. XIIJ figg. 5, 6 , 7, S, 9, 10). - Strobili srssilrs obowto-obloiigi, basi rofiiri-

d u f i , npire attcii irati ncufi, 15-2; 1 ~ 2 1 1 1 . loizgi, 10 i i i ~ i i . totiic f inr te iiifc- Tiore l a t i ; sqziaiiiis sicbqiradratis 9 i i z i i i . Zotigis, 7 i i z t i t . I d i s , basi pliis mii i tm'e air) iczrlntis, (zfiicc rot t i ridat is, i r r f c g e ~ ~ i i i i is, dorsci coiwcsis, Zoii-

gitziditialitci iriiiizttc st riatis iiiterdziiii qiioqzic siilcc7ti.c. Srriiitta 3 i ~ r i i z . loiiga. PoZliiia sfilincrica 1-el miiiitiic elypsoidea; csiiia 01 i i n ta , i h C J istata ;

iiirngiiic iiisidcrifi iiifer 'I' s 11 g n ni a xi1 c r i c a ii a ni (Mil!.) Farxvcll et T s u g a m d i v e r s i f o 1 i a ni dlns i i i z .

Folin 10-13 m t i z . loiiga, ad 2 i i i i i i . l a f a , ititegerviiria, recta ilcl pair- lisficr falcnfa, nfiice ?-otiitrdata, i i i ia basi arzgirstata, b r e r i f c r p c t i o h f u , fmgiiia sirpcriorc longitudinnliter st rinta.

Ligt i i i~~i tmclicidibus cirtiz aurcolis iiiio ordine dispositis traitsacrse lntis coiistriicttitii ; radiis ~ i tcd i i l lar ih~is zrsqire nd ~lccciiz ccllzrlas cotisti- fzitis tirro ordiirc dispositas.

E T s u g a e u r o p a e a Alcnzel, strobilis scssilibirs, apicc (if-

fetzi ido, sqziaiiiis strbqiindratis atqiic sciilptis trinsiiiic diflerl. PROVESIESZ;\ - Etruria Marittima : Bacino delln Ghirlanda, prcsso

Xlassa Narittima - Pliocene?

La lignite siloide dcllo strato 1 P costituita esclusivanieiite da legiio di Tszigtz CIiinrirgii, gli strati argillosi j e 5 della serie rilevata dal LOTTI presso il podere Bellnvista coiitengono abbondantissimi resti di questa specie. Uiin facies dello strato 5 P costituita da 1.111 congloinerato 6i piccoli ciottoli silicei cementati ha calcare, iiisieme a uiin grande quan- t i t i di lcgtii e di coiii di questa specie di Tstrgn.

L'abbondnnza clel niateriale P tale clie da due decinictri cubi c i rm di argilla si P potuto ricasare oltre un ceiitinaio di corii perfettameiite conservati.

Questo mi ha perniesso di verificare la costanzi dri caratteri difie- reriziali assunti fra In Tss~~ga Chiariigii c la Tsicga curopnm hlenzcl ( 1 )

( I ) ~ I E S Z E I . P., 1913. - Beitrag m r Flora dcr :\'ifi~Crrheiiiircheii Brortitfialileii- formztioii . (Jahrbuch dcr Koiiiglich Preussischcn Gcologischcn I.aiidesanstaIt, Bd. SSSIV, Ted la, pp. 1-9SJ Taf. 1-7, Berlin). Cfr. pp- x - 2 3 , Taf. 3, fig. 14.

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(;\liocene dclla Eassa VaIlc dcl Keno) : in particolare quest’ultinia spc- tie, descritta su un solo coiio, P caratterizzat,? da strobili pcrluiiculati ovoideo-oblunghi, ottusi sia alla base che all’apice, con 13 ninssiiiia lar- cr]lezza (12 nini.) costante per tutto il terzo tnedio, con squanie &ovate larghc 5-7 inm. striate longiturlinaliiiciite in niodo soitallto niolto iii- (1istitit0.

UII cclrattcrc niolto salicnte della nostra specie i. oficrto dnila sczione trasversale dell’assc del COIIO, chc diriiostra In prcsenza di una niassa d i grosse cc-1Iule sclereiicliimatic~ie che occupa In parte midollare, con uii

’aspetto clie 11011 i. stato descritto in nessuna delle specie vivcnti csanii- 11nte dn qucsto punto di \.ista ed 6 vicino, per quanto piii accetituato, 3 quell0 prcscntato dallo Pscndolarix Rnerizf i f~ri . Ncl tessuto corticalc senibrano essere preseriti c a d i resiiiifcri chc peiietraiio nelle squame.

E stnto possibile eseguire I’annlisi pollinica del scdirncnto, in cui sono contenuti i rcsti niacroscopici clcscritti : I’anaIisi ha dato il polline di T s u g n presente nella proporzione media dell’Soo/, , il ririianente 20‘);

esscrido in parte rapprcsentato da polline apparteiientc a1 genere I’intrs t: da polline a menihrana liscin di 60 p. di diametro, clic iion 6 stat0 pos- sibilc deterininare.

I camtteri del polliiie dell3 ?’sirgo Clziartrgii si ricollegano a quelli descritti dal BAXS (11, dal I<IKC~rI I I ; I~IEB ( 2 ) e dal RUDOI,PIK ( 3 ) in sedi- rnenti terzinri o quatcrnari antichi, confrontandoli per alcuni cxat ter i con Tszrgu aiiicricaiza (Mill.) Far\scll e per altri con la ? ‘ s l i p diwrsifolia Masini. IA prima specie ha granelli di polline subsferoidali o legger- nicnte ellittici, coil csiria spessa e evidentemente reticolato-corrugata su di 1111 lato, chc P probabilrnentc da interpretarsi come lato dorsale, equi- valente cioil alla superficie tlorsnle dci pollini a sacchc dclle Pinacee. La seconda specie ha grmelli di polliiie sferoidali, con esina piii spesscl c corrugato-crestata su quasi tutta la supcrficie. I pollini fossili, rissontrati dai succitati -4a. e da me, si avvicinano iicIIa maggior parte dei casi a quelli di Tsirgu dii*cvsijolia, ma sono legati da una scrie di tipi di forrrin interinedia a granelli di polline, clie per i loro caratteri sono piuttosto vicitii alla Tsrrga mire) icatrn. Gli Aa. prccedeiiternente citnti concordaiio

b

( I ) BAAS J., 1932. - Eiric friihdiZ;!7*ialc Flora iiit Jlailizrr Bcckrn. (Zeitschr.

(2) iiIRCIIIIEIX1ER F., 193.31. - Uc6fr Tsugafiolleir aiis dtiit Tcrfiiir. (Phntn ,

( 3 ) KVDOLPII K., 193 j. - dlikroflorisiiscle Iltifersrrchiriig terfiiirrr =Iblage- m t g e n iiiz tiordliclicit Boltnicn. (Bciheftc Zuni Botanixhen Centralblatt, Bd. LIV, r i b t . B, pp. z4+jzS, Taf. I-V).

fu r Botanik, Bd. 2 j).

nd. 2 2 , pp. ’71-179).

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riel corisiderarli appartciienti ad uti gruppo cli forme diverse dalle due specie con cui C possibilc il confronto. I1 mntcridc da me raccolto con- fcrmn quest0 modo di wdere e periiictte cli dcscrivcrc conic cntit>i niio-m In specie o iina delle speck curopee, d ie prcscntano qucsti cnratteri 1121 loro polline.

1.0 studio dclla po~izionc del genere Tsitglr nell’ambito dcllc I’inncec t l i ori- gine ad una scrie di considerazioni, i cui punti fondamentali si po;ono cosi rins- s 11 111 r re.

L’nssenza di canali rcsinifex i ncl lcgno secondario (anrlic in qucllo dell’asse del cono), In xiinncanza di tracheidi nei raggi niidollari, In pre>ewa nella radice di un c,innlc resinifero midollarc riavvicinano Tsitgu ail un gruppo tli gcncri costituito dn L‘eJriis, Pscrtrlolarit, Kclelceria, dbies (\‘.AS TIEGI~EJI (I), JEF- FREY (2)’ ecc.). Considerando i tipi privi tli canali rejiniferi ncl legno de- rivati rispctto n quclli che prescntano quest0 carattcre, i gcncri Ccdrics (chc nel legno traumatic0 diffcrcnzia in alcuni casi anche canali resiniferi orizzontali c occasionnlmente li possicdc ncl legno dell’asse dcl cono) ed -1bics (che in 31- cuiic specie li posjiede ncll’asse dcl con0 e xiel lcgno del prinio nnno tlri rami piii vigorosi) dcbhono occupare in questo gruppo una posizione bnsale. D’altra parte Tsitga, con un nuniero basso di cellulc midollari nella regionc ipocotilarc, 5 da ritcncrsi rccentc rispetto alnieno ai genrri Cedriir ed .16ics studiati ila quest0 punto di vLtn, che nc prcsentano invcce un numero piuttosto elcvato (IIESSERI) (3). In favore di una posizione piuttosto clevata dcl geiierc Tsirgn, sta anche il fatto che in csso ei hnnno canali resiniferi corticali solo nellc faglic e nrll’asse dcl cono, mcntrc mancnno negli assi vcgetativi, dovc sono prescnti nei generi Abirs c Cedriis.

’r‘uttavia non si pub ammettere per il genere Tsttgn iina posizione elevata in un gruppo filctico Cedrzc.7, Pseirdolnrix, /icfeZrcri,z, rlbirs. I)a questi generi si nllontana p e t diversi carattcri di notevole irnportanza : persistcnza delle squaine sull’assc dcl cono, semi piccoIi n parcte sottile, polline privo di sacche acrifcre. Pcr il prinio carattere Tsiign si ricollega a1 gruppo costituito dai generi Piiiiis,

L m i x , Psetidolsirga, Picca; per i carattcri del jcmc rizpettivamcnte x Picfu, Larix e f’ssci~dofsir.qa (l’ala del cenie, pure c s e n d o conuatn con esso, ne ricopre la sola parte superiore e quindi si riavvicina alla condizione di ala a tenaglia, chc E comune ai generi P i i i i r s c Cedrits); per il terzo carattere la devinzione si nianifcsta nell’amhilo stesso del genere Tsitgiz : la 9’. Palloiii~zri~z (Jeffr.) Engelin.,

( I ) VAN TIEGHEM 31. IW., iS91. -- Stritcfztre et offinifis dcs dbirs E L drs gei i r fs Zrs plris zvisiris. (Bull. SOC. Uot. de France, Vol. 3S, pp. 4oG-415).

\’ax ‘I lEGIlE11 &I. €‘If., 1891. - siir In s f r i ~ c f t ! r f prirriairc ct /fS uffiiiilis &S

Pins. (Journ. de Uotanique, Toni. V, pp. ~ S I - ~ S S ) . (2) JEFFREY E. C., ryj . - The com$arniize niirzforiiy aiid fhylogeny of Ihc

Conifcralcs. Part. 2 : The rI6iefiiirar. (Memoirs of thc Boston Society of Xatural History, Vol. 6, 11. I , pp. 37, PI. 1-7).

(3) ~ I E S S E R I A,, 193j. - Ricerchc s i t l h morfologia dellu ~ l a i i l r t l o iirlle Corii- fcr17c. Le Pirrncme. (Suovo Giornale Botanic0 Ital. n. s., Vol. SLII, pp. zGi-363, Tav. IS).

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che oggi costituiscc da sola ]a Sezionc Hespcropcitce (Nord-America pacifica: dalFAlaska alia California), ha pollinc dotato di sacchc acriferc, mentre tutte le rimanenti specie riunite nella sezioiie Eutsuga richianiano per l'aspctto del loro polline quelle dei gcneri Larix e l'seudotsttga.

Un particolarc interessc a questo proposito avrcbbe, qualora fosse dimostrato il riferimento sicuro al gcnere TsiigUj il ritrovamcnto nellc formazioni coceniche del Green River di un pollino fossile dotato di sacche aerifere atrofiche descritto dal W O D E H O U S E sotto il nome di Abietipites antiquus (i).

-I.c considerazioni prcccdenti mi fanno propenderc per attribuire al genera Tsitgii una posizione piuttosto isolata per la sua difterenziazione basale da un tipo priniitivo delle Pinacee, il che non esclude che possa avere raggiunto, indi-pendentemente dalla linea filetica dei gcneri Cedrtis, Pseudolarix, Kelcleeria, Abies, una organizzazione notevolmente elevata.

La posizione filogcnetica basale del genere T"«!^«. autorizza ad attribuire ad essa una distribuzione molto antica, con I'individualizzazione di serie di specie peculiari dei diversi settori continentali deH'cmisfero boreale.

I ritrovanieiiti di specie fossili di TsxKga in Europa completano il quadro della distribuzione geografica circumboreale di questo genere (fig. 4), che ha dato nel bacino Mediterraneo specie, quali la Tsiiga Chia-ritgii, che per l'abbondanza e l'esclusivitä del materiale appaiono come piante di alta importanza forestale tali da costituire nella regione di Massa Jilarittiraa una formazione pura, che e persistita per un tempo notevolmente lungo.

Si puo cosi a s s u n i e r e per dimostrata la presenza in Europa di un an-tico stock, che sembra essersi evoluto in situ. Da questo punto di vista Tattribuzione alia Tsttga ainericaua (Mill.) Farwell {syn. cana­densis Carr.) dei legni della flora interglaciale dei dintorni di Rakow K o z L O W S K . A (2) sulla base della doppia puuteggiatura delle loro tra-cheidi nieriterebbe di essere confermata.

P i x u s sr . (Tav. XI , figg. 5, 6). — Insieme al polline di Tsuga Chia-riigii e presente, nella proporzione del 1 3 % , polline di Pinns che ri-chiama nell'aspetto il polline delle specie vivcnti appartenenti al gruppo del P . nigra, col quale coincide per le dimension! (μ 8o). Sacche subsfe-riche, con doppia reticolatura.

(1) W O D E H O U S E R. P. , 1933. — Tertiary pollen. II. The oil shales of the Green River formation. (Bull, of the Torrey Botanical Club, Vol. 60 , n. 7, pagg. .479-524)-

(2) K O Z L O U ' S K A .Ë., 1923. — Flora iniedzylodo^ccozi'a z. pod Rahou'a. (La flore interglaciaire des- environs dc Rakφw). (.Acta Societatis Botanicorum Poloniae, Vol. I, pp. 213-232).

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T ~ s u s BICCATA I,. (Tav. SII, fi‘gg. 3, 4). - Semi subelissoidali, leg- germente cornpressi nella partc apicalc. Lutighezza dcl seine : 5 nim. ; larghezza : inm.

T.\sus SP. (Tav. SIT, figg. I , 2 ) . - Semi subelissoidali, pi6 alluii- gati di quelli del T a m s baccata, c meno conipressi nella parte apicalc. Lunghezza del seme : 8 niin. ; larghezzn : 4 mm.

Oss. - Eon P possibile decidere se riferirc questi grossi semi di Tasso ad una varieta del Taxiis baccnta L., oppure ad una specie di- versa da quella. La prima ipotesi 2 appoggiata dnll’esistenza di vcirietrl e di rame culturali prorviste di semi che per In forma e per le dimen- sioni si avvicinano n quelli in esinie (quelli del ‘ l ‘ a m ~ s baccata f . fnst i - giafa p, es: differiscono da essi solarncnte per la forma triangolare o quadrangolare delln cicatrice basale). L a seconda ipotesi potrcbbc essere ronvaiidata dall’esistenm nella flora quaternaria dell’Europa d i una specie hen distinta da quella attualnicrite vivente (7’. linttiiigeizsis Wett.).

POTASIOGETOS PEKFOLI.\TA L. (Tav. X I , figg. 14, 15). - Semi obliquaniente cuneato-obovati con wrenn veritrale rnolto coiivessa distin- tanientc mucronati sul prolungamento del margine dorsale ; quest’ul- tirno coniprcsso ; embrione arcuato spiralc.

CARPISUS SP. (Tav. X I , fig. 13). - Aclieni coniprcssi a coil- torno subtriangolare, costati longitudinalmente.

DF,TERSIISAXD.\ (Tav. SII, figg. XI, 12). - Due acheni, lunghi ri- spcttivnrnente mm. 2,5 e mm. 4, di forma cuneato-compressa.

111. - Tr:tyortini di Ilngni tlollo Cnllernio (A Ito Ilnciiio dolln Ccchin).

La formazione dei travertini in questa localith P in relnziotie con uiia sorgente termale ancora nttiva. I oarnpioni raccolti proretigono dalla base di una cam tagliata nella met i superiore d i uc grosso banco di travertini, indiperidentc e situato ad uiia quot:i piii alta della sorgente attuale. .

I1 GAUDIS (1) ha illustrato d i questa stessa localitri iinpronte di Fagirs s i l ra f ica L., Ficus CaItica L., Qiirrcus Ccrris I;. var. obf i i sa fa , F m x i w s Oriizrs L., V i t i s v ini feya L. (= 17. r l zmmiae Gaudin). DaI confront0 coil la flora dei travertini di Mnssa questo A. ha ricavato la convinziorie clie questa localith a pourrait bien Ctre un peu plus jeune,

( I ) GAunrs C. T. ct STRDZZI C., 1800. - Coizlribzrlio~rs 2 la Flore fnssile ita- Zit-mre. Quatr i tme hfdrnoire. TraueifLis 7nscatrs. (Estratto da : Nouveaus m& moires de la SociCtC helvetiquc, Tom. SSVIII) .

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SD’LLrl 1’EGETIZZfO~VE DELL’ ETRUKfA J f A R/TTZAlil - T’. 607

car ellc pr6serite un beaucoup moins grand nonibre d’esptkes 6tcintcs et lie se relie aus autres quc par la Vitis Azrsoiziac D. Q u c s h considera- zioiie 5 picnaniente confermnta dall’esame delle bellissime impronte, in cui ho potuto riconoscerc le seguenti specie :

V r m VISIFISXA L. (’J‘av. XITI, fig. 2). - Foglia cordata, palmata lobata con cscavazione b s a l e profonda, e lobi dentati. L e nervature ter- ziaric partono da quel!e secondarie a notevole distanza dalla base.

SMILAX JIAURITANICA Poir. (?) (’l‘av. 911, fig. r7). - Foglia sub- cordata con escarazione basale, per quanto i. possibilr giudicare poco profoncln c iiiolto aperta. Margini convessi. Trc sole nervature visibili : le due latcrali niolto ravvicinate a quella centrale.

0s. - I1 carattere del margine convesso richiania forteniente l’aspctto della Siiiilax excclsn.

Popo~,~is SIGRA I,. (’I’av. S I I I , fig. 9). - Foglie cuneate alla base, lungamentc ocuininate con niargiiii dentnto-crenulati.

ACEIZ CAMPESTRE L. (’l’av. XII, fig. IS). - Foglia a 5 lobi ottusi : i mediani con margine lobulato. Per quanto troncato il lobo mcdiatio appare, come negli esempfari descriiti da G.%uinx nei travertini di Pe- rolla, alquanto stretto in confronto a quelli laterali.

CARPIXUS BETULUS I,. (l’av. XII, fig. 20’21). - Foglie breremcnte picciolnte, ovato-oblunghc, doppianiente seghettate. Circa I I nervature pennatc. Brattee fruttifere con lobi Iaterali ben distinti e quello me- cfiatio lungo pi6 d i due volte quelli laterali. Achcnio conipresso con tre coste per faccia.

Oss. - L’insienie di questi caratteri non lascia dubbio sull’attribu- zione specifica a1 Cnrfiiilii.7 Uct i i l i is nnzichi! a1 C. orinztnlis citato dal GAUDIX per la stessa localiti.

FICUS C.IRICA I,. (Tav. S I I , fig. 19). - Foglie a contorno larga- meiite 017at0, profondamente j-lobate ; inargiiie subinterno. Nervatura rilcvata, evidentissinia, con i nervi sccondari arcuati.

FRAXIXVS ORSUS I,. (Tav. XII, fig. 16). - Xlcune foglioliiie stac- cate. Sarnara bislungo-Ianceolata (3s mm.) largamente alnta all’apice.

LAURUS XOBILIS L. (Tav. XIII, fig. 8). - Due fraimnenti di foglie arrotoiidate alla base (a contorno probabilmente ovato-oblungo). Con la prima nervatura secondaria non niolto accentuata , vicino a1 margine. All’ascella delle nervature secondarie ? evidente una verrum.

PERIPLOCA GRAI.:C.\ I,. (Tav. XIII, fig. 3). - Foglia o~-a;?tn, lunga- mente acuminata , rotondata alla base ; margine interissimo ; nervature secondarie alternativaiiieiite pih grosse e piG sottili : le prime manten- gono uriu certa individualitri fino a1 margiiie della foglia lungo il quale si riuniscono in una nervatura continua.

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OSS. - FRAXCISI ( 1 ) clie ha studiato le condizioni ecologiche della Pcrii,loccz graecn I,. sul litorale ’l‘oscnno ha potuto concludere chc x ..... il rigoglio della sua vegetazione, I’aspetto dei consorzi in cui essa oggi vi- ve, la sua sensibilit3 di frontc all’azionc antropica scmbrano escludere I’ipotesi delh sua rececte introduzione c depongono in favorc dcl suo iiidigenato D . L’esarne dclle esigenze ecologiclie e clella distribuzione geografica hanno portato 1’A. a considerare questa specie un elemento colchico, c( niediterranco in ceiiso storico D cioP riel limite dei confini gici segnati da E:SGLEK a talc tip0 di vegetazione.

La Ycrifiloca gracca I,. era giA nota allo stat0 fossile nel giaciiiiento niolto piG aiitico d i Pcrolla (lfassn Xarittinia), dov’i. stata conferinatn [!a FRAKCISI co~ i l’esame dcll’escniplare autotipo. La scopcrta di questa spe- cie riel giacinierito delle GaIleraic conferma In sua diffusione e la su3 pcrsistenza nella flora quaternaria della Toscana.

QUERCUS CEBRIS L. (Tav. SIII, figg. I, 7). - Foglie o‘nlu~~ghe pennato lobate a lobi stretti.

Qui:r,cus ROBUE I,. (’I’m. XIII, figg. 4?, 5, 6). - Foglie ovato- oblutighe, sinuatelobate, a lobi rotondati.

IT, - Travortirii rli Ilagni di Cascinnn (Ihcino dcll’ Ern). I travertini riella regione dei Bagni cli Casciana hnnno uno sviluppo

notevole: il BOKKI (21, che ha dato UII rilicvo geologic0 della regione, cita tre hanchi distinti : il primo, su cui i. costruito il paese di Bagui di Casciniia, 6 in relazione con la sorgente terrnale attuale per quan- to questa s i manifesti oggi nella parte inferiore del banco; un al- tro, rnaggiore del primo, segue i l pendio dclle collirie di Fichino da S. hfartino ad Acquaviva : iicssiiiia sorgente attuale 6 in relazione con questo banco, ma slcuiie cavit; crateriformi che si osservano iiella parte pi& elevata e niedia di esso stmino a rappresentare le anticlie sorgenti terinali che lmnno dato origiiie a1 trarertino ( I ~ ’ f ~ C H I . l R t ) I , lettera a1 Prof. lliiiiati ; BORRI) ; il term presso Reggeto tra la Zolfaiiaia e il Iiiguardio, P considcrato do1 BOKKI come connesso in origine a1 se- condo. Ncssun elemento permette per ora di datare con certezza l’epoca di forniazione del travertino, 1 x 1 $ da teiiersi preseiite il fatto clie qucst’ultirno senihra essersi deposto in un’epoca in cui ia valle del

( I ) FRAKCISI E. e PARDI-RICCADOSXI I>.’ 1936. - Ricerclir s i i l h vcgrtnziom d~IZ’Etr~[ r in Afnrittiiiin. IV - Ecologiti c sigiiificafo dells Pcriplnca gr‘zecu L. szrl Litorale TOSCJI~O. (Suovo Giorn. Uot. It., 11. s., Vol. SLII I , pp. 167-196)

(2) RORRI C . , 1913. - SidLi costi t irzio~e geoiogicrr dci tcrreiii di B a p i d i CCI- sciaj:cz. (hIemorie della SOC. Toscnna di Scienze Satural i , pp. 239-2S5, Tav. \’I).

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Chsciana, pur non nvendo raggiunto la morfologia attuale, era g i i iiicisa e che d’altra parte l’Era, die ricevc le acque clel Casciana, a1 suo sboc- co nella pianura pisana ha incisc sedinienti di ciottoli del wrrucano, chc raggiungono s u l k pendici dei tiionti Livornesi In quota media di 80 me- tri e clie sono probabilinente da rifcrirsi ad una fase dcl period0 tra- sgressivo siciliano. La presenza di fossiIi vegetali xiel trnvertino di Bagni di Casciana

era gi9 nota a1 GAUDIN !I), che vi ha dcscritto il F a p s silvatica e l’ticcr PsL’tcdofihtuiIi(s var. fiaucidciitafn, c a1 P\ISTORI (21, che ha citato per questa localit; Cykcritcs Aiiconiuiiiis, Ulr~tus camfiestyis, Curfiiitzts orieittalis, senza per6 figurare 112 descrivcre gli esemplari.

Particolarrneiite iiiteressante i. l’indicazione della presenza del Fagus silvrztica, clie io non 110 ritrovato e clie provicne ccrtamente da un livello diverso da quclli in cui 110 raccolto i niiei esemplari. I1 Cypcrites An- coiziaiiiis 5 uiia fornia clie ha un valore puraitieiite descrittivo, e no11 i. improbahile clic il RISTORI abbia descritto sotto questo nome alcune impronte nia1 determinabili di Phrnguzitcs clie si trovano frequentementc nci travertini di queste localitri. Carpiiiiis oiisiztalis 2 pure un’indica- zione inolto dubbin : nei \ -x i livelli da inc esaminati 11011 110 riscon- trato clie Cnrfiiiztis Brttrliis tipico e alcutie itnprontc di foglie molto piccole d i Ost ryn caipiiiifoliu.

Gli escmplari da me raccolti provengono dallc localitri Pictraia riella parte $1 elevata dcl paese, (la alcune cave prcsso il rnarginc superiorc dello stesso banco presso la IocalitA fl il Ferroiic 1) e infine dal banco isolato presso Reggeto.

Sarrr,As NAURITAXICA Poir. (Tav. XIV, fig. 8). Pietraia. - Fo- glia cordata con 5 nerrature principaii.

Cfr. SMILAX TARCION~I Gaudin. (Tav. SIV, fig. 7). Pietraia. - Foglia ellittica a t tenuah alla base coil iiinrgitic iiitero, percorsa da tre nervature priiicipali (nspetto della foglia : coriaceo).

POPULUS NIGKA I,. (‘I‘av. XV, fig. 2). I1 Ferrone. - Foglie a contorno subtriangolare, arrotoridatc alla bnse con inargine zeghettato- crrnulato.

JUGLASS cfr. REGIA L. (Tav. SIV, fig. 6). Pictraia. - Foglio- line isolate con 9-10 neryature Iaterrtli riunite da iiervi sottili che for- iiiaiio inaglie rettangolari ; niarginc intcro.

( I ) G.IVDIs C. T. ct STROZZI C . , ISGO. - OP. cit. ( 2 ) RISTORI, 1556. - Conlribzifo (rllu flora fosrile drl Vc;ldnrno srrperiarc. (Atti

de l ln SOC. Toscnnn di Scicnzc Xatur., RIcmorie, Vol. V I I , pp. ~ ~ j - ~ g o ) .

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6.10 TONGIORGI

CARPISUS DETULUS I,. (3hv. SIV, fig. 9). Pietrain. (Tav. W, Fig. 5). I1 Ferrone. - Foglie ovato-oblunghe doppiamente seghet- Lite, con la reticolntura forniaxite iina superficie ondulato-bollosa. Lobo niediaiio di brattee fruttifere.

OSTKYA CARPISIFOLIA Scop. (Tav. XIV, fig. 2). Pietraia. (Tav. XIV, fig. 5). Reggeto. - Foglic ovato-oblunglle acuniinate con reticolatura non detcrminante una superficic ondulato-bollosa ; nervature seconda- rie dcl paio inferiore con nervature tcrziarie dal lato esterno.

QUERCUS ROUUR L. (l’nv. XV, fig. I). I1 Ferrone. - Foglie obo- vato-oblunghe penriatifide coil lacinie lobulate.

LAURUS SOUILIS L. (Tav. XLV, fig. I): Fietraia. - Foglie lunga- inente lanceolate ondulate al margiiie con reticolatura evidentissixna.

PERSEA cfr. SPECIOS.~ 13. (Tav. XZV, fig. I). Pictraia. - Foglie coriacee cllittiche Q nervo mediano fortemente marcato, nervi secondari poco numerosi evideriteincntc biforcati a un ccntimetro circa dal mar- gine della foglia con la ramificazione superiore piG marcata dell’infe- riore. Rcticolatura abbastanza evidente ma molto minuta e uniforine.

PERSEA IKDICA Sprcng. (Tav. XI’, fig. 6). Ferrone. - Foglia a contorno Ianceolato-ovale a ntargine iiitero ; riervatura centralc bcn mar- cata ; nervature secondarie (12 ca) irregolarmente peniiatc e arcuate ; re- ticolatura evideiite a maglie irregolari.

CLEMATIS VxcARrx nov. sp. (Tnv. SIT, fig. 3). I1 Fcrrone. - Fo I in o bmta t a, sz 1 i n i i I n pa rt c n t t cti zt a t a, 1 iz a rgit i c ii r 1 cge rr i i t I o, t 1.i b z r s iz c r- vis praccipiiis pracdi ta; dirobirs ucrvis ad latcrn pel-tilicittibus vnric czrrrentibtis e qiiibirs ~ a n i i p r o d w x i ! f u r mcdiiiiti m r o z m wvocatitcs.

Iiitcr v igcn tc s spccics C. iritcgrifoliatii L . prncsertiiti iiobis coin- ? I 1 Pmorat.

PROVESIEKZA. - Etruria Narittitna : Travertini di Bagrii di ‘ Ca- sciana (Pim). - Quaternario meilio.

Foglia interissima obovata, probabilmente attexitiata nella parte su- periore ; nervature prixicipali tre : le due Iaterali perdono presto la lor0 individualith, hanno un decorso spezzato ; da esSe si staccano a1 terzo inferiore dei ranii che si ricollegano alla iiervatura centrale e numerosi rami abbastanm ben marcati verso I’esterno ; questi ultinii deternii- I ~ I O una rete lassa e irregolare.

La Clcmntis Vaccnrii presenta evidentissime analogie con la Cle- i i int is in fcgr i fo l ia L. (Keg. Danub. ; Russia med. mcrid. ; Cauc. ; As. hfin. ; Siberia ; e in Italia rariss. nel Friuli orient. ad Aquileia, Palazzal c Ronchi) : differisce da questa specie per il minore grado di indivi- dualit; delle nervature laterali, per il nuniero di queste (2 nella Clema- t i s Vnccari i , 4 nella C. itttegl-ifolia).

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ACIX PSEUDOPI,ATASUS I,. (Tav; XV, fig. 7, 8). I1 Ferrone. - Foglie d i grandi dimensioni a 5-7 nervature principali con escavazione basale profonda ; 5 lobi abbastanza profoiidamente divisi ; margine a denti poco nurnerosi e niolto ottusi.

Oss. - I1 GAUDIS ha descritto nei travertini d i Massa Marittima e in quelli cli Bngni di Casciana questa forma a denti poco numerosi e ottusi come una varieti fiazrcidciztutu GAUDIS : P difficilc stabilire il rslore sistematico di questa varieti : provvisoriamente essa pub essere coiifrontata con A tcr Psetrdpplutniziis L. var. villositiii (J. et C. Presl).

ACER Jio?;srE:ssur..muii L. (Tat.. XV, fig. 4u, 4b). I1 Ferrone. - Foglie piccole a tre lobi subuguali interi ottusi lungamente picciolate.

DETERMINASD.X (Tav. SV, fig. 3). I’ietraia. - Foglia obovata lariceolata con la niassima larghezza a1 terzo superiore a rnargine cre- nulato- dentato ; nervatura principale bell marcata’ (nervature secoudarie non visibili).

V. - Tirfi di I’oco Vordo (dgro Poatino).

Alcune trivellazioni eseguite nel tratto Borgo Sabotino-Foce Verde hanno raggiunto a 15 m. circa delle marile azzurre 11011 fossilifere di grande potenza ricoperte da sabbia grigia marina fossilifera.

Nei campioni estratti dal sondaggio non G presente alcuria specie ciratteristica, tuttavia queste formazioni sono verosimilmente da ricol- legare agli affioramenti di rnarne e sabbie con Plicatirla e.Broccliin del litorale di Nettuno (circa 7 Km. a Nord-Orest).

Ad esse si sovrappone un tufo vulcaiiico litoide compatto grigio gial- lastro.

Nella stessa regiorie lo scavo del canale bIussolini ha inciso uno strato d i tufo chc prcsenta gli stessi caratteri di quello raggiunto con la t r ivel lhone. Esso contiene solaniente fossili vegetdi rappresentati da abboridaiiti filliti e legni calcarizzati. I n alcuni punti 2 pih giallastro e terroso, in altri grigio verdastro e piii compitto ma a questa differenza di aspctto no11 corrisponde apparenteinente alcuna differenza di flora.

I1 banco di tufo in superficie 6 perforato da litodonii e ricopcrto da un conglomerato niariiio del tip0 della panchina, per 10 pic1 forternelite cementato, ma in alcuni punti iiicocrentc.

La fauna contenuta in questo strsto mnrino comprende alcune. delle specie tirreniane pi21 caratteristiche (Stroiizbits bttboiziiis Link., coiius tcstzrdiiturius AIsrt.).

La florula del tufo comprende lc seguenti specie :

TAXUS B.V.XATA L. (Tav. XVI, fig. 5). - Raiiietti coil foglie di- s t i c h , lineari, mucronate, con una nervatura longitudinale ben mar-

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c a b . Le foglie so110 pocliissimo falcate o diritte; l’apice delle foglie i. ncuto.

R~rscus ACUI.E.ITUS I,. (Tav. SVI, fig. 3). - Cladodi ovato-oblun- ghi, larghi 12 mm., terniinati in UII iiiucroiie pungente.

SMILAX POSTISA nov. sp. (Tav. SVI, fig. 6 ; Tav. SVIL, fig. I, 2, 3, 4, j, 6) . - Folio cordijoniiia, bus i altc iizcisa, quirrquc ~icrz’is nrczt dispositis. Iiattri crussi mgulati, freqtrcitfiblrs aciileis 7-S 1 i i i ) z . basi kt is prncdi t is.

PROVEXIESZA. - Agro Poiitiiio : Tufi di Foce Verde. - Quaternario mcdio.

Foglie cordate, coil escavazione hnsale profondn ma notevolriiente aper- ta. Rami angolosi piit o ~iieno rigidi, coil aculci ahbondanti; qucsti lunghi oltre uii centimetro c larghi alla base 7-8 ixirn., diritti ; nodi molto grossi con cirri inscriti sopra la base del picciolo. Fasci con due grossi vasi opposti e tnlora UII terzo ixiteriiiedio oricntato verso la pa rk cri- brosa c la niassa sclerenchin~atica principle dcl fascio ; qucst’ultinia tende ad abbracciare il fascio stcsso.

ZELKOVA CRESATA Spach. (Tau. SVI, fig. 4). - Foglie ovate, sim- metriclie aIln base, con contorno crenato-segIiettate.

1’1~1s VISIFEKA I,. Tav. SW, figg. I c 2). - Legno con zone di accre- scimeiito poco marcate ; vnsi isolati di grandi dinieiisiorii, associati a vasi piii piccoli raramentc gruppi irregolari di vasi ; raggi midollari grandi ; parenchima perivasale evidentc, con pareti trasversali piii dense.

VI. - Trifi dcl litoralo di Nottrino (dgro Pontino).

Le forniazioni quatcrnarie del litorale di Xettuno, iiella lor0 serie ri- costruita da A. C. BLASC (1 ) ci daniio testimonianzn di : - un periodo di mare trasgressivo riferibile a1 Siciliano, rappre-

scntato da Iiiarne azzurre a Isocai-din COJ- I,., con Nussa mzrsivn Brocchi e Nassa seiizistriata Brocchi cfr. mr . Edwuvdsi Fischer ; - un periodo di inare pi6 sottile, corrispondente all’inizio di un

movimento regressivo, rapprcseiitato da sabbie gialle con Plicntntla my- tiliizn Phil. e Brocclzia Iacvis Brone, deposto in serie concordante sullc marue azzurre (Fornacc Alorronese - AIELI ( 2 ) ) ;

( I ) BldrL%~ A. C., 19335. - Dellc f o n ~ i m i o ~ i i qiraternnric di iVettztno c lu loyo correlazioire colt In sfmtigrafia Jcll’t lgro Paiitirio. (Roll. della SOC. Geolog. Ital., Vol. LIV, pp. log-130, Tav. 111-IV).

(2) AlELI I<., iSS.+. - Ceirizi gcologici srtllu cost17 d i rlnzio e I\’cttrozo i.il cleiiro dei iiiollz:scJii filioccnici iui rdrcolii. (Annuario R. Istituto Tecnico, Roma).

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- un period0 d i emersione in cui si 5 iniziata I’incisione dei de- positi della serie prtcedente, senza pcri, che qucsto fenc?nicno ahbia raggiunto in nessun purito una notevole intensitri il clie testirnonia la poca entitri e la breve durata di questa fasc di ctnersioiic (cfr. GIGSOUX; 1913) second0 il quale la linea d i r i m dew a w r c raggiunto una quota poco divcrsa da quella del inare attuale, superandola appena in scnso ne- gatiso) ; - un sccondo pcriodo di niart trasgressiro in cui si P forinato uii

conglomerclto a elcnieriti calcxei e a niinerali vulcanici coil una fauna rnarina die , raccolta in situ ha dato specie d i habitat litorale tutte bmali , ina dalla quale dew provenire certaniente tlno Strombus b tibo- it iiis Lmk. raccolto dal BLASC sulla spiaggia dclle Grottacce insierrie cid altr i fossili derivati dalla deniolizione dei depositi che formano un alto gradirio a breve distanza dal mare. La posiziorie stratigrafica, I’habitat litorale delle specie fossili e In prescnza clello St roirzbirs bubo- iiiiis perniettono l’assegnazione di questn livello niarino a1 pimo tir- reninno.

La stessa fauna s i ritrova, alle Grottacce, in un banco d i tufo che ricopre i l conglomerato. 11 A r m ne P stato condotto a considerare questo come un r a m eseiiipio di tufo deposto in mare. hla il fatto che i mollu- schi in esso contenuti e specialniente i grossi I’cctjr ncu ltrs preseiitano nclla loro cavitri interna una caratteristica concentrazione degli elementi ininerali del conglonierato sottostante fanno pensxc piuttosto che essi siano stati ripresi tiel corso di una successiva fase regressiua durante la quale unn recente a t t ivi t j dei rulcani laziali avrebbe dato origine a: tufo.

Esso P evidente in una zona notevolniente estesa e raggiunge in al- cuni puiiti una notevole potenza quale p. es. s i pu6 osservare nello spaccato della cava di Valle Carnevale dove i l tufo P sovrapposto di- rettnniente alle niariie azzurre. Qucsta localitj. ha per noi un interesse particolare in quanto da ess3 provengono due campiani di legni quasi completamente calcarizzati die mi sono stati cotnunicati dal I ~ . I S C in- sieme ad un piccolo frammento raccolto alle Grottacce, ed altr i frutto di uiia iiostra gita successiva. Ho potutu otteiiere da cssi delle ottime scziorii che mi Iianno perincsso di riconoscere le seguetiti specie :

TILIA EUROPAEA I,., s. 1. (Tav. SVIII, figs. I, a). - Valle Carne- vale. - Zone di accrescimento distiiite da un cercliio continuo di cellule con diarnetro radiale ridotto arent i l’aspetto d i cellule pareiichiriiatiche, e da un allargamento dei dianictro tangenzialc dclle cellule dei raggi midollari. Vmi abbastanza uniformcnieiite distribuiti, nurnerosissimi,

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isolati o riuniti in gruppi di clue (raramente 3-5) a cliametro costante a1 principio e a1 termine della zona di accresciniento con ispcssimento a spirale delle pareti : - fibre-tracheidi costituenti la parte fondamentale notcvolmente

oniogenea. - parenchima legnoso prevaleiiternente metatracheale formante dei

setti perpendjcolari ai r q g i niidollari, talvolta cellule isolate, Non d i rado i vasi sono da UII lato direttarncnte in coiitatto con i setti paren- chirnatici. - raggi niidollari a decorso rettilineo distaiiti in media dieci file ra-

diali di fibre-tracheidi. In sezione tangenziale appaiono larglii 1-4 file cli cellule e sono talora alti 60 e pih cellulc.

Qve~rcus ROBUR L. s. 1. - Grottacce. - Xon P possibile una de- terininazioiie piii prccisa data la cattiva conservazione di questo frani- merito legnoso in cui noii sono visibili se 11011 l’inizio di una zona di accresciniento caratterizzata da una fila di grossi rasi e pochi vasi grada- tamcnte pih piccoli in un tessuto iiotevolmcnte conipatto.

A completare la stratigrafia si hanno i depositi corrispondenti ad un period0 di ernersione e cio; un notevole spessore di lehm clie rico- pre il tufo e costituisce il piano attualc clella regione, residuo d i anti- che dune. Nella parte piii profonda csso ha perA, alle Grottacce, i ca- ratteri di un alios (DE ASGELIS D’OSSAT ( 1 ) ; CONEL (2) ; PRISCIPI b)), e ci d5 qiiindi I’indicazione d i un clima pi6 freddo e sopratutto piii umido clell’attuale, a largo sviluppo forestale durante il quale una maggiore quatitit5 d i humus pub avcre presieduto 3110 spostarnento dci scsquios- sidi ferro-allurninici. Dal lehm provengono due inolari di Eleplzas an t i - quiis Falc. (NEI,I) e numerosissinii r e d cli industria stratificata ; di tipo niousteriano riella parte iiiferiore e paleolitico superiore in quelia su- periore.

Attualmente il mare deniolisce gran parte di questi sedinieiiti dan- doci indizio di una nccelerazionc trasgressiva recente.

( I ) DF. AKGELI D’OSSAT G., 1931. - L’ulios ndls canipngnn ioiiiaiio. (Bollet-

(2) COXEL A, 1933. - Riccrclie sn2l’aZio.c Jdlu a i i a litorarieri roiiium. (Atti

(3) PRIXCIPI P., 1935. - I tcrreiii ngrnri itlzliaiii dcrl fiiiito Ji vista clintatico.

tino Socictj. Gealog. Italiana, Vol. S L I S ) .

Pontif. Accad. dei Suov i Lincei, Vol. LSSSVI).

(L’Italia Agricola, 1’01. LSXII).

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VII. - 1,ivsHi torbosi del C:iiiJo Xrtssolini (ttgro Pontino). Lo scavo del Canale Mussolini durante i lnvori dclla grandiosa boni-

fica dclla Provincin di Littorin ha pcrnicsso di scguire per UII lungo tratto gli strati che ricoprono i sedimeiiti iiiariiii tirreriiaiii riscontrati a Foce Verde. Essi sono s h t i esplorati in ?inn serie d i caiiipagiic con- dottc in collaborazione con il Dott. BUXC (1).

Nello sclicma della stratigrafia di una scarpah del canalc (fig. 5) so- no stati riuiiiti i dati di trc clistiiiti settori, in modo da illustrare la reale successione degli strati. -4cl esso si riferiscono i simlmli adottati nel testo e i numeri dci canipioiii da cui provengono le spwie descritte.

L3 fig. 6 d5 idea dcll’aspctto col qude si prcsentano gli strati sovrap- posti in una delle localit; considerate tiello sclieina della fig. 5.

* * * F - slruto i~znriizo coii fuiriia tirrciziuizu u S t r o III b II s b u b o -

n i 11 s , tulom irzcoereizte, taloru cciiicrrtato i i t paiichine. Esso affiora a quote senipre piii alte fino ad un massimo di cirw.

10 m. in prossirnit& del Ponte d i Giiiffe e Giiaffe. Nella iauna di que- sti livelli si osservano numerosissiiiii esemplari di Pcctirirczr lzrs pilostis L. e Spoizd~*lirs gucdcrofizis 3;. di grandissime dimensioni che lion trovano riscontro iiegli dioramenti incontrati pih a valle. Si tratta probabilincntc di depositi inarini corrispondenti ad un periodo meno recente della fase regressiva del ciclo tirreniano.

La seric scgucntc rilcvata u n chilomctro circa a monte del Pontc di .Borgo Sabotino dimostra i l passaggio dall’ambiente fraricamente marino a depositi di pnlude costiera e poi prcvalentemente alluvionali c subaerci :

dnl basso xll’alto : / - strato marino a Stroiizbrrs (piG d i GO cni.); - sabbia fixiissima verdc azzurra con conchiglie marine in frammcnti

- sabbin grigia con ghiaia e molluschi marini (cm. 15) ; - concrczioni sabbiosc dcl tipo delle poup6es dispostc orizzontalmente ;

(cm. 3 ) ;

( I ) BLWC A. C . , 1935. - Sfrdigraf ia d d Cnizale Afzrssolini ricll’rlgro P o w tiizo. (Atti dclla SOC. ‘i’osc. di Sc. Kat., Proc. Verb., 1‘01. SLIV, seduta dcl 14-3-1935).

BLAKc A. C . , 1935. - Sitlla fmrta pirnterizariii dell’ Agro Poiifiiio. (Atti dclla SOC. Tosc. di Sc,. Xat., Proc. Verb., Vol. XI*IV, X. 5).

BLAXc A. C., 1936. - Ueber die Qtrnrf~rs~ruiigraphie dt-5 Agro Potzfijio zrnd der Zlassa T’ersilia. (Atti del 111 Conpcsso dclla‘ (( International Quartnr Vereinigung )) - INQUA - Vienna. I n cor$o di stampa).

BLAKC A. C . , 1936. - Sirllu strntigrnfra qirateriinria dcll’ Agro I’ontiiio e d r l h bassn Versiliu. (Bollettino della Socict5 Geologica, Vol. LV, f a x . 2 ,

pp, 375-396, Tar. SSI-SXIl7).

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Fig. G . - Stratigrafia del Canale Jlnssolini presso In Briglia 11. Un receiitc scnvo di nllarganiento e di npprofoiidimento del cannlc ha permeso

lo stndio dettagliato delle formazioni torbosc che a i sorrappongoiio a113 spiaggia tirreninna. Alln base della sezioric s i w d e lo strnto innrino n Shonib i t s (strato cliiaro F). Lo strnto che iinmediataineiite lo ricopre (EJ contiene la documeiitn- zione di unn vcgetazioiie B tipo d i macchia mesofita con T’itis c Cornits die co- stituisce l’orizzonte infcriorc del Quercetim. Gli s t ra t i superiori documentano la modificazione progressivn del Quercctunt per abbassamento delle cenosi forestnli iiiontnue all’arviciiinrsi dell’ ultimn glacinzione (strato E, inferiorc : Quercetzcnz, facies i n e d i l a a Cmpinz~v con Corylics, 1 ’ q i r . s sporadico ; strnto XI super. : Q i m -

ce f ion, seinpre pih iiifiltrato di elementi ilel piano niontano, clie divcntnno esclii- sivi nel piano R,, lie1 quale la querce 6 arldiritturn scoinpnrsn). Separato da una lente d i sabbin piii chinra si osserTcr iiifine lo strnto 11, iii cni I’Abies nlba i? ns- solutaniente dominantc (dbietio)?). La serie si continun in alto con gli s t ra t i C,, C , , 1: e A, d i cui nella presente fotogmficr i. risibilc soltznto il priino.

(Fot. A. c. BLARC).

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E,

d ) sabbin con molluschi continentali che verso la parte superiore si fa scmpre pih nrgillosa c! terrnina con uno strato di ghiaia, cristalli di nugitc e molluschi marini in frammenti (cni. 12);

c) argilla scum con tracce di vegetazione (cm. 10);

6) sabbia in qualche punto un PO' argillosrt con abbndant i aranzi d i ve-

a) argiila ncrastrn con tracce di vegetazione (cni. I j) ; getx ione (cm. 20) ;

E, - sabbia vcrdastra con intercalazioni gialle (cm. 70).

* * * E, - subbin n l l l l i ' i O J Z d C forteJileJzfn urriccliitn in elciiicrzti uzrgitici; dc-

Qiiesto teruiiiie della stratigrafia 2 da considerarsi lie1 suo complcsso fiositi paliistri sabbiosi o nrgillosi.

equivalente agli strati E, Ez.

Camp. I (livelli b, d della serie prececlente) : CrrrtR.4 FR.WII,IS Dcsv. (Tat-. SVIII , fig. 3). - Zigoti di forma ovoi-

dalc quasi tronca all'estremiti dis tde, in alcuiii casi tion lontani dalla foriiia cilindrica, 12-14 coste pochissimo rilevate, lunghezza p 665, lar- ghezza p 390.

OSS. - La CIrnra fragilis P priticipalrrrerite specie di acqua hassissima ma si ritrova miche nellc parti marginali di alcuiii laghi e stagni. Fieferisce le acque di torba ed eritn quelle snlate. La sua distribu- ziorie cosmopolita dimostra la poca sensibilita cliruatica di questa specie.

POTAAIOGETOX PERFOLIATA L. ('l'av. SVIII, figg. 4, 5 , 6). - Semi obliquamcnte cuneato-obovati lunghi 2-3 mm., carena vcntrale convessa, distintamente Inucroiiati sul prolungamento del niargiiie dorsale ; que- st'ultimo compress0 ; embrione arcuato-spirale.

TAXUS IJICCATA L. - Piccolo frarnmento di legno in cui sono con- scrvate 3-4 zoiie di accresciniento bcn distitite con tracheidi che in se- zione loiigitudinale prcsetitano uiia evidente struttura a spirale per quarito lion sia beri conservato il caratteristico ispessiniento di questo tipo. Canali rcsiiiiferi t pnrencliima legnoso assenti.

I livelli a, c xion contengono avanzi vegetali determinabili.

* * * E, - Snbbia ricccr d i nvailzi veptal i , fnlora torbosa.

Camp. 2 VITIS YISIFERA L. (Tav. SVIII, f igg . 7, 8, 9 ; f igg . 7 A e R nel te-

sto). - Numerosissimi semi che presentano tutt i i caratteri intermedi

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tra il tipo della fig. 7B (lung. mni. 6, largh. nixn. 3,5, cii f o r m allungata con becco lungo, calaza allungata non niolto grande, rafe evidentissimo

Fig. 7. - IWis cinifera L. (Cannle Xiissolini, strato E,) A ) Senic R becco corto ; B ) Serne n becco lungo. x 4.

lungo e salicnte) e il tipo della fig. 711 (lungh. 111111. 5, largh. nim. 4, corti talora rigonfi con becco corto e troncato, d a z i evidentissima gran- dc e circolarc, rafe piii breve che noti nel tip0 precedetite e no11 salieiite).

Fig. 8. - Vitis vinifern L. (BassaTTersilia, strato mariuo fra -13 o -30 metri). C) Semc R becco lungo; D) Beme n becco corto. x 4.

OSS. -- I caratteri dei due tipi potrebbcro essere riferiti rispettiva- rneiitc a quelli della sottospecie sutivn DC. c a quelli della sottospecie

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sil:,c,st ,is Gnielin. Tuttnvia l’insieme del materiale non pui, essere ri- partito in rnaniera sicura t ra le due sottospecie. Un fatto annlogo si verifica per il inateriale provenientc dallo strcito inarino fra -12 c -30 rnetri nel sottosuolo della Bassa Vcrsilia presso il Lago di llassaciuc- coli (fig. S C e D nel testo).

La preseiiza nclla flora quatcrnarin italiana di semi di Vitis presen- tanti i cnratteri deki sottospecie .Faliz‘a era giri stata segnahta dal ?\.I;\TTr- KOLO ( 1 ) per niatcriale raccolto con una trirellazione 3 -70 in. presso Rlessandria. La serie sediincntarin di questa localitd P stata giudicata dal SACCO in parte olocenica c in parte probahilmente pleistocenica per cui ]’A, crede d i poter concludere clie i scini csarninati sono stati deposti verso la metri dell’Era Quaternaria.

I rin\-cnimcnti fossili pih recenti (palafitte della pianurn Padana) si riferiscono invece in tutt i i casi sicuri a scrui appartenenti alla sotto- s p a i c silvcst ,is.

CORSIJS 11.1s L. (Tav. SVIII, figg. 10, 11). - Semi (abbastanza frc- quenti) di forinn elissoidale, lunghezza media mm. 15, largli. inrn. 4-5, a parete spessa con iiiiinerose cavi t j oleifcre itieguali , alcune noterol- rncnte graiicii ; una o due logge.

PRUXUS SPISOS.~ I,. - Alcuni semi subrotondi coinpressi (8-9 inin. di diametro) Ieggermente asirnnietrici con parete spessa rugosa e per- coma da alcune creste.

QUE:KCUS ROIWR I,. suhsp. SE.SSII,II:I.ORA A. DC. - -4Icunc cupule e

C.tRrrsr:s UI.:TULUS I,. - Poclii acheni (vedi camp. succcssivo). franiineiiti. cli ghianda (vedi camp. succcssivo).

* * * E2 - S n b b i a taloru torbosn, ricca d i nz~uirzi vcgetal i , .coiztciiciztc grossi

QUEKCUS R o u u ~ L. subsp. SESSIJ.IFLORA A. DC. - Legno con zone di accrescinierito ben inarcate e vasi formanti un cerchio poroso nella zona prirnaticcia ; vasi tardioi in anipie zone rad id i norrnalniente non rarnificate ; trachcidi distribuite uniformente iiella zona di nccresci- inento ; raggi rnidollari niarcatarnente eterogenei : alcuni rnonoseriati o costituiti da poche file di ccllule, al tr i grandissimi.

froizclzi c fwmiI i c i z t i di legni di :

( I ) S:\CCO F. c MATTIROLO O., 1932. - Senti fossili di vile r i iwemi t i ~teZZ’ilZes- sandrino. (Xtti della Kcnle Xccademin dellc Scienze di Toriiio, \’oL X V I I ) .

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QUERCVS CEHKIS I,. (’rav. S I X , fig. I ) . - Legno con ZOIIC di accrcsciniento ben niarcate ; cerchio poroso dcll:i zona priniaticcia non niolto accentuato ; vasi tardivi di nicdiocrc grandezza disposti spesso second0 linee radiali ; tmcheidi in gruppi irregolari ; raggi inidollari eterogcnei : i pi<i grandi abbastanza frequenti.

Camp. 3. Nella porzione del campione raccolta verso la base dello strato si

trovario nlcuni semi di Vitis viizifcra I,. accornpagnati da semi di Cav- pinus Bctzilirs I,. e da alcuiic gliiandc di Qticrcus Robirr Id. subsp. ses- siliflorn A. DC.

Nelln porziom del canipibne raccolta verso la nicth JeHo strato gIi aclieni di Carpijziis Uct i r l trs L. sono d i gran lunga nutiiericamente pre- valenti sui frutt i di Qucrciis e Coryliis.

Nella porzione dcl campione raccolta verso In parte superiore dello strato gli acheni d i Carpitziis Bcfzilzis I,. sono ancorn nurnericamcnte prevalcnti, compaiono alcutie cupole legnose di Fagis si). aut T a r . , in iiiiinero niiiiore di Fa-giis s iknfica L. tipico, e semi d i Abirs olba Mill..

CARITSUS ~ E T U L U S L. (Tav. XIX, figg. 8,9). - Acheni cornpressi a contorno triangolare-curvilineo costati longitudinalineiite.

QIJEECUS ROWJR I,. subsp. SI.:SSILIFI,OKA A. DC. (’ray. XIS figg. 3 ,

j, 4, 5). - Ghiande senza peduncolo talunc riunite a due o tre su un gros- so e breve peduncolo con legno d i un a n n ~ ; cupola a squarne brevi appres- sate ma in gran parte libere; ghiancla spesso non sviluppata e allora niargine della cupola risvollato all’indentro.

CORYLUS cfr. XASIXA Nill. - Frut t i piccoli oroidei aciiti, d c u n i affatto compressi, a l t r i rnarcataniente coniprcssi specialiiiente riella parte apicale, con due inargini laterali ben distinti prolungantisi in forriia di costa fino alla cicatrice basale.

OSS, - Non 6 possibilc escludere clic tina parte alnieiio del materiale, possa essere riferita a1 C. C o l i r ~ ~ a Id.

FAGUS SILVATIC.A I,. (Tav. XIS, figg. I j, 16, 17). - Acheni trigoni a pcricarpio coriaceo, lunghi 10-13 inin., larglii 5-7 inin. La scarsiti del tnxterialc raccolto non mi perrnettc di tentare u113 repartizione fra qucsta e la specie successiva. Cupole legtiose n quattro valve 11011 rnolto pro- fondainente divise (a! massinio fino a1 terzo inferiorc), lunghe 15 IIIIII.,

larghe alla base 8 mni. troncate all’estremit?t, coperte di emergenze piut- tosto rade, larghc alla base e sviluppate longi tudi~ialrne~~te in fornin di breve costa (negli eseniplari fossili non 4 conservata la parte distale delle einergcnze).

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FAGTJS si’. aut VAR. - Cupole legnose a qunttro valve divise fino quasi alla base, lunghc 3 mm., larglie 3 mm., con larghezza costante fiiio a1 terzo superiore, dn qucsto pilnto attenuate in un apice, ottuso, coperte di eniergerize lion molto espanse alla base (pnrte distale iion conservata nel fossilc).

, ~ B I E S ALILI Mill. - Alcuni semi (vedi Camp. 7).

* * *

E, - Sabbia zlrrdnsfra COJI iittcrcalaeioiti gialIc c iiilclri di ai-gilla, pic- ch iss i ~ i z ( I rl i m a izz i ” L ’ E ~ C ~ a I i .

Questo strato P pnrticolarrnciite sviluppato 3 monte di Briglia 11 dove gli strati E2, E, lion sono rappresentati in iiiodo tipico ma solamerite con l’aspetto del livello E:;: e privi di avanzi vegctali. Esso pui, cor- rispondere cronologicarnente alla porzionc superiore del livello E2 di cui ogni modo rapprcsenterebhe una facies distinta per il diverso aspet- to dcl sccliintnto e per la prcsenza del T a x u s bnrcata I;. ~icll’associnzione wgetale in esso coiiservata.

Camp. 4. CAKI~INUS BETELUS L. - Numerosi acheni.

CORPLUS AVELI..AS.I I,. (T3v. XIS, figg. 6, 7). - Alcuni frutti.

FAGTJS SII.V.ATICA I,. - Aclicni c cupole legnose poco iiunierose.

FAGUS sr. clut V.AR. (Tav. XIX, fig. IS). - Alcutie cupole legnose.

ADIES .ALE.\ A M . - Semi nbbastanza frcquenti.

TAXUS IMCCATA I,. (’I&. SIX, figg. 10, 11, 12). - Numerosi seiiii specialnicnte lie113 porzione basale del campione. Scnii di forina subelis- soiclale lcggermente cotiiprcssi xiella parte apicalc, quest3 appuntita ; parte basale troncatn da unn cicatrice ovale resa pih cvidciite da IIII

margine r i iewto alto alnieno quanto la partc ccntralr: della cicntrice sporgente e hlvolta aiiclie acuininata.

Camp. 5.

Non sono prcsciiti resti vegetali macroscopici. I carattcri del sedi- inento e alcuni granuli di polliiie di Azlics albil Mill. mi fanno propcn- dere a ravi~icinarlo a1 carrip. precedente.

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D - ~ a b b i c l grj‘qia i l l alciiizi piiizfi ulo l fo nrgillosn (jlelE’il~sicjlle ue- rnsf ra).

La potenza di questo strato P niolto variabile da punto a punto lungo il tracciato dcl canale. In alcune localit: esso vicrle dircttamente a con- tatto del tufo vulcaliico litoide G c o dello strato inarino I? : allora alla base di questo strato si ha 11na facies palustre Db (d3 cui prorieile i l Camp. 6 ). h porzione superiore di questo strato (Da) contiene setnpre iiiolti legni e grossi tronchi di A bies t z l h Mill. T u t t i i resti vegetali inacroscopici otteiiuti da questo livello appartengono a questa specie (camp. 7).

Db - C~IIIII . f . Z.ISSICIIEI.L.~ r . i L u s T m I,. subsp.

PEDICELLATA V%lnh. (Fig. g nel tcsto). - A4cl~eni obluiigo rostrati o semilunati compressi ; pedicello subeguale all’ache- nio, questo denticolato sul lato dorsale.

I’oT.AIIoGETOS sp. - Fsaminenti di Fig. 9. - Z~rnichrlliup[llzcrf, is L. semi iion deterniinabili specificamelite. sar. pcrlicell~tn Whlnb. d c h n i in-

rinrEs ACnA ~ i i l l . - ( ~ ~ ~ d i csnlp. sue- granditi 10 volte. (Canale Xnsso- lini, strato Db). cessivo).

”h

?j

Dn - Camp. 7. -ABIES AIJA Mill. (’l’av. SIX, figg. 13, If! ; Tav. SX, figg. I, 2 , 3,

4, 5, 6 ; fig. 10 nel trsto). - Semi cunciformi con niarginc superiore ottuso cd obliquo, lunglii mm. 7-9, Iarglxi mm. 1-5 ricoperti riella faccia ventrale dall’ala persistente, questa ripiegata su l margiiie la- terilk pib corto ricopre s u h faccia dorsak uiia superficic triangolare rilevata ; niargiiie laterale piC lungo non sempre evidente : ~ S S O tende ad esscre spiannto cd 6 anch’esso ricoperto dal iiisrgine ripiegato del- l’ala. La psrtc libera dell’ala per quailto quasi scinpre in frarnnienti 0 anch’essa hen coiiservata nei canipioiii in esanie. Quando $ intera se ne pui, osserva rc 1 a c x a t tcris t ica form n t r im gola re.

Squanie isolate, raramentc frammenti di COIIO conserratisi probabil- rnentc perch; caduti non ancora maturi. Squaine fruttifere cuneate lar- glie e arrotondnte nel loro inargine d ish lc con impronte dell’ala del senie sulla faccia ventrale, ricoperte dalla squntna copritrice sulla fac- cia dorsale. Squalna copritrice saldata a quclla fruttifera aIIa base,

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strett,a, lineare spatolnta, termillante in utia punta rnolto acuta, riel fos- silc sc ne pu6 solo raramentc osscrvare la pnrte estrcmi sporgente tra squania e squama nel punto di copertura e ripiegata verso la base.

Poglie agliiformi 3 sezione quasi triatigolarc per una grossa nerva- tura intcramente sviluppata sulla pagina infcriore (6 norrnalmcnte con- serv-ata la sola porzione terminale).

T 0 S G I OKG I

Fig. 10. - Uno dci grossi tronclii di Abks nlbn Nill. conservati in p a n nmnero nello strnto torboao Dx del Canalo JLussolini. I1 legno, cho mostra lo cerchic m n u a l i assai mznifeste, nvcva a1 mobiento dcllo ECRVO tinn consi- stenzn molle, come In carne d i toiiiio, tnnto che vi si potcva infiggerc facil- mcnte tu t ta la lama di un coltello o d i un’accetta. (Fot. A. C. BIAXG).

Legiio con zone di accrescimento relativamcnte poco niarcate : trachei- di di autunno con lume anipio e non iiiolto ispessite. Canali resiniferi assenti. Raggi niidollari nionoseriati alti fino a 30 ccllule.

Polline di grandi dimensioiii ( p 195) con il granulo relntivaniente pic- colo (p 12s) in confronto alle sacche ; sacche poco divaricate. Frequenti i granuli abcrranti per riduzionc di volunie ed eccczionalc sviluppo del- I’esina.

05s. - f.: iiitercssante il confronto fra i grnnelli di po1li:ie d i questo orizzontc glaciale, che per alcuni caratteri richiama I’aspctto del polline di alcune iazze meridionali del genere A hips, c quelli illustrati dal CHI.+

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RUGI (1936, Tav. I) (1 ) per gli orizzonti pi{l profondi (Figg. 3-4) (2) e pi& superficiali (Figs. 1-2) della torhiern postglaciale dcl lago clel Greppo, riprodotti con lo stesso sistcma ottico a 320 diametri. Colpiscoiio in 1110-

do particolare Ic diniensioni dcl polline di ;ll)irs dcl Canale d i h1usso- lini e la poca divaricazionc delle sacche in relaziorie a1 rapport0 alto tra Ie dimensioni di una sacca c quelle dcl granulo.

Nou 6 iriiprobabile, dato anche il fatto che atcuni d i qucsti caratteri richianiano quelli propri del polliiie di razze meridionali del generc A bits, clie la forrna dell’rl hies ulba, che si i! diffusa durante il glaciate iielle Paludi Poiitine, possn csscre considemta come distinta da quclle attunli c in particolare da qtie1l;i centro-europea.

GESTIASACEARU~I SP. (Tav. SX, fig. 7). - Polline sfcrico, tricol- pato, con reticolatura dcll’csina niolto evidcnte. Diarn. p 65.

* * * C, - Sabbia orrossufa n s ~ r a t i f i c n i i o i i ~ iiiossa cott faii iza.

* * %

C, - Snbbia argillosa grigio ccrdiistra, pic sciirti i ~ r s o la bnse la ctii siiperficic fo i lira t i l e sziolo b m dcfiiiilo coiitcucrifc iiiiiiicmsc coiicrczioiii c crostc cnlcar-cc, fazitin c iiidiisfria di l i p0 ~irtrstci-intio.

* * * B - Siibbie ginlle coil qiialclic iiodrilo calcnrco e l iwl l i nrgillosi alla base.

f * * A - Sabbie arrossafc coil iiotluli fcrriigiiiosi cd indtisil-in dcl paleolitico

sziperior-e, d i tipo grinzoldiairo. In siiperficie si raccolgono industria e ccraniica neo ed eneoliticlie.

Qtiesto strato, chc in alcuni piinti acquista uno spessore di vari me- tri, P da coiisiderarsi cquivalente a quell0 con nnaloghi caratteri del ii- to rde d i Ncttuno.

* * * I dati floristici fouc1ament::li ricavati dallo studio dei livelli torbosi

del Canale Xussolini sono stati rccenterneiite rnessi in relnzione con quelli foriiiti dalla serie fiandriaiia della piariura della Bass3 Versilia

(1) CHI.\RUGI tl., 1936. - op. C i t . (2) Un aspctto identico n questi presenta il polline di Ahies prcsentc in un I i -

dclla nassa l’crsilia. (~ IAKIIETTI 11. e vello torboso a -30 metri ncl sottosuolo ‘rOSGlOfiG1 E., 1936- - op. cil.).

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TOXGIORGI 826

prcsso il Lago di Massaciuccoli in una coniunicazionc presciihta a1 111 Congresso della u Internationalc Quartsr ITcrcinigung (IKQUA) a I‘ieniia (Settcmbrc 1936 - SV) (1 ) .

L’approssimarsi dell’ultima glaciazione, con l’orientnmento del cli- ma in senso oceanico freddo, hn portato ad 1111 abbassanlento dei lirniti altimetrici tale che la regione Pontina i. stata successivamentc occupata dn associazioni wgetali appartcnenti a clue biocore sovrapposte nella distribuzione altimctricn attuale :

--

Qzrcrcctzcur :

- orizzoiite di macchia iiiesofila (strato E,) ; - foresta di Cnvfi i i~zis e QucrcrIs (strato E2 infer.) ; - forcsta di Cuvfiiiitrs con elcriicnti del piano montano (strato E2

super., El).

A bicfztiiz (strato D)

Qucst’ultima associazioiie corrisponde alle condizioiii climatiche dclln prima acme dell’ultima glaciazioiie. Lo studio della serie fiandriana della Bassa Versilia ha dirnostrato clie ad essa sono seguite due nuovc oscil- lazioni glaciali tali da portare in quella regioiie rispettivmnente UII’RS-

sociazionc a Piizzrs illtigo e silvestris e un’associazione ad A bics aIbu appena doininante sul Piit us Alzrgo e P . silvcsf vis.

La lungn e ripetutn presenzz a livello del mare di ccnosi forcstali del piano montnno spiega la frequeriza di elementi microternii iielle pia- nure costiere.

Spicgazionc dcllc Tnvolc IX-XX.

TAVOLA IX. Tmz~erti iri aella regione d i Massa jlfnrittinin.

( C a n dclla Castellina - Ezemplari dcl hluseo Geologico di Pisa).

Fig. I . - Persea speciosa H. N 2. - Ficrrs Carica L. )) 3. - Liqtcidatiibar ~i i rop~er i i i t A. Br. N 4. - Pcrsea speciosa H.

( I ) ‘rOSGIORG1 E., 1936. - T’egeiatioiz t i i d A7ii;ra des letzteii Eisseit riird des Postglazids iir ~lfi t tel i falieir. (Atti del I11 Congresso della u Internntionale Quar- tar Vcrcinigung )I - INQUA - Vienna. In COTSO di stampa).

TOSGIORGI E., 1936. - Lr variaaioni clii;irtichc icsfiiiioriiate dnllo stirdio $aleobofniiico delln srrie Finndriairn riella pianrwa delln Bnssa Versilia press0 iZ Lago d i Afassaciziccoli. (Xuovo Giorn. Bot. It., n. 5.) 1’01. SLII I , pp. 762-704).

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TAIOLA S.

(Cava dclla Castellina - Escmplari dcl ~ I U S C O Gcologico di Pisn). Trmcr f i i : i liella regioiip J i ilZ~rssa 41fariftir~ra.

Fig. I . - Corylirs rlvellniin L. I ) 2 . - U 1 I 1 i t l S 11r011t12l tN Stokcz.

4. - Prrsea spccioslz H. j. - Liqrtidiiurbar citropneiriii A. Br. 6. - Corylits rlzfcllniza I,.

I ) j. - ul!11i l IS ii201?t~71ln Stokes. 1)

))

1)

TAVOLA XI. Scdir)reizti lmtrslri dcl Baciiio delln Ghirlanda (dfussn Alaritfilna).

(Ua inateriale dcllc Collezioni palcobotaniche dell’Istituto Uotanico di Pisa).

Fig. I . - I’szlgn Clrinrzrgii n. sp. Sczionc trasvcrsale del legno sccondario.

11 2 . - Tsiiga Chiarirgii n. sp, Sczione tangcnziale del legno sccondario.

1) 3. - I‘sfrga Chiarzrgii 11. sp. Sezione trasvcrsale dell’asse del cono. 11 4. - Tsirga Clriarugii n. sp. I’ollinc. ( x joo). 11 5. - Piizits sp. (cfr. P. n i g m -4rnold 5. 1.). Polline. ( x jm). )I 6. - Piiztts sp. (cfr. P. iiigrn Arnold s. 1 . ) . Pollinc. ( x 320). 11 7. - Tsilga Chinrirgii n. sp. Polline (diametro maggiorc:

( X 4j).

( x 110).

Sj). ( x 320).

rrti\.0L.4 s I I. Srdiiiiertti Licirstri del flacitro dclla Glrirlnrida (Jlassa i7fmittiina).

(Eseniplari dclle Collezioni palcobotnnichc dell’Istituto Botanico di Pisa).

Fig. 11

1)

11

N

))

1)

II

1)

)) 10. - Tszrga Chiarirgii n. sp. Foglia. ( x 4). 1) 11. - Scme indctcrminnto. ( x 4). 1) I?. - Scnic indctcrminato. ( x 4). 1) 13. - Carfiinxrs s$. tkhenio. ( x 4). 11 14. - Potniriogctoir perfolinta L. Scme. ( x 4). 3 ) I j. - Polai:rogetori pcrfolinfti I.. Scme. ( x 4).

1. - Taxtis zp. Senie. ( x 4). 2 . - l‘nrrrs sp. Seme. ( x 4). 3. - Towits baccaia I . . Seme. ( x 1). 4. - Tnwrrs hacmta L. Senie. ( x 4). j. - Tsirgn Chiarirgii 11. sp. Strobilo. (Grandezza naturalc). G. - Tszrga Chiariigii n. sp. Strobilo. (Grandezra naturale). 7. - l‘sirga O’liaiiigii n. sp. Strobilo. (Grandczza naturale). 8. - ’I’slrga Chinrirgii n. sp. Semc con frammento di ala. ( x 4). 9. - 7’snga Clriarirgii n. sp. Semc con frammento di ala. ( x 4).

Travcrti,ri di Bugiti dellc Galleraie (Alto Baciiio delln Cecim).

Fig. IG. - Fraxiitzrs Orttirs L. Saniara. S e l pezm sono visibili alcuni frarnmenti di foglic di Carfinus Bcfrrlm e di una specie non detcrninabile

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su quest0 solo emriplare clie richiania per alcuni carattcri 12 .Ilyrira ifnliclr Gaiidin. (Istituto I3otanico di I’isn).

Fig. 17. - Si:iikizx uzuiirifutticrt Poir. (?) (Istituto Rotanico di Pi13). ii

11

11

11

16. - Acer cimzpestrc I,. (Istituto Botanlco di I’isa). 19. - Ficus Caricn L. (Istituto Botanico di Pisa). 20. - Ciirpiitzrs Dcfirlris L. Rrattcn fruttifera. (Istituto Bot. di Pisa). 21 . - CrlipI’~iz!s l’clirZ:!s L. (>Iusco Geologico di Pixi).

TAVOLA S I I I . l’rrlvrrfiiii d i /Iugrii J e l l e Gcillerair ( d l f o Bnrirro iiclIm Ccciiia).

Fig. I . - Qiferczis Ccrris L. (JIuseo Geologico d i Pisa). 1) 2 . - T’ifis viiiifzin L. (Istituto Botanico di Pisa). 11 3 . - Z’erifilocn gracca L. (Istituto Botanico di Pisa). 1) J. - Qirrrcirs Rohiir (?) L. ( l lusco Geologico di Pisa). 1) j. - Qiit-rcrrs Robiir L. (>Iuseo Geolog. di Pisa). 11 6. - Qiicrczts Robiir L. (hluseo Geologico di Pisa). 11 7. - Qiicrcus Ccrris L. (,\Iuseo Geologico d i Pisa). 1) 8. - Ltzirrzcs irobilis L. (Istituto Rotanico d i Pisa). 11 9. - Z’opolr!s iii,yrrl L. (Istituto Botanico di Pisa).

rrrf\o~1 XIV. Trciivrfirii di l’irgrri d i Cusciorilz (Bncitio dcZZ’Ertr).

(Esemplnri dellc Collezioni paleobotaniche dell’Istituto Botanico di Pisa).

Fig. I . - Laiirzis xobilis L. Localit3 : Pietraia : 11 2. - Ostryiz carpixifolin Scop. Localits : Pietrain. 11 3. - Indeterminata. Localits : Pietraia. 11 4. - Z’ersm cfr. spcciosn 11. Localits: Pietraia. 3 1 5. - Ostrya carpiirifoliri Scop. Localits : Reggcto. 11 6. - /zfgZaiis cfr. rcgk L. I.ocalit& : Pietraia. 11 7. - Cfr. Siiiilnx Targiotiii Gaudin. L6calitL : Pietraia. 11 s. - SVZi?UX mzzrriiaiiicu Poir. Localit:l: Pietraia. )I 9. - Cnrpiiiirs Beiiilris L. LocalitS : Pietraia.

TXVOIA SV. Trnuerfirii di Btzglzi d i Cizsciliii(i (Bucitio dell’Era).

(Esemplari delle Collezioni paleobotaniche tlell’Istituto Botanico di !&a).

Fig. 11

)I

1)

I1

I . - Qiicrczis Robiir L. Localit:: I1 Ferrone. 2 . - P0p:ilirs nigru L. Localit&: I1 Ferrone. 3 . - Cleurniis Vncc‘zrii n. sp. Localitii : I1 Ferronc. ja , $J. - .4cer Iriorispcssirlntirriiz L. Local i t iv il Ferrone. (Impronta e con-

j. - C~rrfiitiifs l’efitlits L. Lobo niediano d i hrattca fruttifera. Localit> :

6. - ~’crsclz iiidictz Spreng. Locnliti : I1 Fcrrone. 7. -- rlccr Pscicdu~lofaizirs I.. Locnlith : I1 Ferronc. 8. - zlcer PsriidofiZcztrzriiis I.. Localitj. : I1 Ferrone.

troimpronta del medesimo exmplare).

TI Ferrone.

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-

TAVOLA S V I Tnfi di Foce Verde (rlgro I’oiitiiio).

(Esemplari dcllc Collczioxii paleobotaniche dell’Istituto Botanico di Pisa).

Fig. I . - T’itis winifera L. Frammento cli fusto calcnrizzato. 2. - l’itis winifern L. Sezionc trasvcrsale del legno sccondario. ( x dj). 3. - Kirsczrs ncir lcuf i fs L. Cladodi. 4. - Z e l k o m creiinta Spach. Due franimcnti d i foglia: il piii piccolo

j. - Taxi i s buccnlu I.. Rametto con foglie. 6. - Siuilax potztiiia n. sp. Framrnento di foglia.

appartencnte alln formn lanccolata. 1)

TAVOLA S V I I . Tirfi Ji Foce Verde (rlgro Pontir:o).

(Esemplari dellc Collezioni paleobotaniche dell’Istituto Botanico di Pisa).

I. - Siirilus fibiititia n. sp. Sezione trasversale del caule. ( x 45). 2. - Sinilnr poirtitia n. sp. Sezionc trnsvcrsale del caulc. ( x 110). 3. - Siirilax poirtiiia 11. sp. Framrncnto di caule calcarizzato con aculco. 4. - Siniluw porztiita n. sp. Porzione nodale di tin caulc con aculei ag-

1) 5. - Stxilax poutilia n. sp. Framrncnto di caule calcarizzato con porzionc

11 6. - S?nilnx pontiitn n. sp. Ram0 calcarizzato con nculci, ancora coni-

Fig. 3,

11

11

glomcrati.

nodale.

prcso nel tufo.

TAVOLA S\’III. Tirfr J e l Litorale di Neftioio (Agro Pontino).

(Esemplari dcllc Collezioni paleoLotaiiichc dell’Istituto Botanico di Pisa). .!

Fig.

11

I . - Ti& eirrofiaea L. 5. 1. Sezione trasversalc del legno secondario di

a. - Tilia eiiropnea L. s. 1. Sezione tangenziale dcl legno sccondario di u n trorico calcarizzato. ( x ~j).

tronco calcarizznto. ( x I 10).

Livelli forhos i del Carinlc ~llirssoli?ri (Agro Z’oti f i n o ) . (Esemplari dclle Collezioni paleobotaniche dell’Istituto Botanico di Pisa).

Fig. ))

11

3. - ChU712 fragilis Desv. Zigoti. (x34) . (Livello E.). 4l 5, 6. -- Z’otnrrrogeiotr pcrfolicztlz L. Semi. ( x 3). (Livello E.). 7, 6, 9. - J’itis vixifcrn I-. Semi di aspctto pih frequcnte. ( x 2). (Cfr. fig. 7

lie1 testo). (Livello E3). 11

)I

10. - Co7tzirs iiicls L. Semc. ( x 2). (Livello EJ. 1 1 . - Coritzrs iirns L. Sczionc trasversale di un semc. ( x 2). (Livello EJ.

TAWLA S I X . Livelli forbosi del Cutiide :IlzissoZiiii (Agro Poiitiizb).

(Dn materiale dellc Collezioni paleobotanichc dell’Istituto Botanico di Pisa).

Fig. I . - Qriercici Cerris L. Sczione trasvcrsale del legno secondario. ( x 4j). (Livello E2).

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Page 48: Ricerche Sulla Vegetazione Dell'etruria Marittima

630 TOSGIORGI

Fig.

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2. - (?ittvcits I?obitr L. 5ub.p. scssilifior‘z A. DC. Ghianda priva di cu-

3. - @(frci!s Robiir L. subcp. sessiliflora A. DC. Cupula vista dalla base.

j, ‘j. - Qricrcm Robrir L. suhsp. sessiliflora X. DC. Ghiande atrofiche.

6, 7. - Corylrrs A O E ~ L Z ~ Z ~ Z I.. Frutto visto da due lati. ( x I J;). (Livcllo El). S, 9. - Cnrfirziis Bctirlrts I,. Acheni. ( x 3). (Livcllo El). 10, I i J 12. - Tnirts btzccdz I,. Semi visti nelle tre posizioni fondamentali.

( x 3). (Livello El). 13. - f f b i e s d b r z llill . Seme visto dalla fnccia ventrale con la quasi to-

talith dell’ala. ( x 3). ( L i d l o D). 14. - ilbies albn Mill. Seme &to dalln faccia-dorsale. ( x 3). (Livello D). 1 3 . - F~zgrts silvlztico L. Cupola. ( x 1,j). (Livello Eo). 10, 17. - FCZSIIS. Xcheni. ( x 1,s). (Livello E2). IS. - Fogits sp. aut var. Cupola vista daila parte basale. ( x 1:s) . (Li-

pala. ( x 1,j) . (Livello EJ.

( x 1 , s ) . (Livello EJ.

( x ~,j). (Iivello EJ. 11

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vcllo El).

I-XVOLA ss. Lizrelli torbosi dcl Crrnale Lllitssoliiti (Agro Po):iitro).

(Da materiale delle Collezioni paleobotaniche dell’ktituto Botanic0 di Pisa).

Fig. I . - Abies n l b ~ Xlill. Sczione trasversalc del legno secondario. ( x 35).

3. - rlbies rzlba ?Jill. Sezione tangenziale del legno secondario. ( x 110) .

11 3. - Abies nlbn Xlill. Polline visto dal Into dorsale. ( x 320). (Livello D). )) j. - Abies albn Mill. Polline visto di fianco. ( x 320). (Livello D). )> 5. - Abics aZba Mill. Polline atrofico ( x 320). (Lirello D.) 11 6. - Abies nlbn ?Jill. Framniento di cono. ( x I,;). (Lirello D). I I 7. - Grancllo di polline del tipo delle Gentianaceae. ( x 320). (Liv. D).

I1 pollinc di rlbies c7Zbn IIill. E stato fotografato allo stcseo ingrandimento e con lo stesso sistemx ottico usato per le figg. 1-4 della Tacoln I di questo Vo- lume, allegata alla memoria di -4. CHI.IRUGI.

(1.ivcllo D).

(Livello D). 11

S. B. - 1-e figure senza indicazionc dell’ingrandiniento sono riprodotte a gran- dczza naturale.

R I AS S U N T 0.

La presentc memoria costituisce il prinio contributo all’illustrazionc dei fos- sili regetnli di una serie di giximcnti quaternari della Tosdnna c del Lazio i n gran parte nuovi c alla rcvisione e completatnento dell’illustrazione dcl niateriale di giacinicnti clazsici. L’X. si proponc di raccogliere un copioso materiale do- cumcntario, che g l i perrnetta di tracciare le linre fondamentali dclla storin della vcgctazione quaternaria dell’Etruria ltarittima.

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