Ricerca-azione matematico

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI ODERZO SCUOLA DELL’INFANZIA DI PIAVON - SCUOLA DELL’INFANZIA DI TRE PIERE Anno scolastico 2013-2014 1.1 Denominazione Progetto PROGETTO: RICERCA – AZIONE UDA: “Piccoli Esploratori in ricerca nel Bosco …” 1.2 Gruppo di Lavoro Le insegnanti: Russo Santa, Zanetti Francesca, Boccato Raffaela, Modolo Doris, Marisa Carpenè, Silvia Salvadori. Collaboratori esterni: Barbieri Giuseppina, Barazza Lina 1.3 Esigenze specifiche che hanno determinato la formulazione del progetto Tema di Ricerca: Prevenzione delle difficoltà di apprendimento Identificazione del Problema: Difficoltà a prestare attenzione Tempi di attenzione brevi Difficoltà di orientamento spaziale secondo i concetti topologici e le relazioni spaziali Difficoltà a valutare e confrontare quantità Difficoltà a classificare secondo più attributi Difficoltà nella comprensione e nell’utilizzo dei termini linguistici specifici Difficoltà di organizzare le fasi di un lavoro Difficoltà nella motricità fine e nella coordinazione oculo- manuale

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ISTITUTO COMPRENSIVO DI ODERZO SCUOLA DELL’INFANZIA DI PIAVON - SCUOLA DELL’INFANZIA DI TRE PIERE

Anno scolastico 2013-2014

1.1 Denominazione Progetto

PROGETTO: RICERCA – AZIONEUDA: “Piccoli Esploratori in ricerca nel Bosco …”

1.2 Gruppo di Lavoro

Le insegnanti: Russo Santa, Zanetti Francesca, Boccato Raffaela, Modolo Doris, Marisa Carpenè,

Silvia Salvadori.

Collaboratori esterni: Barbieri Giuseppina, Barazza Lina

1.3 Esigenze specifiche che hanno determinato la formulazione del progetto

Tema di Ricerca:

Prevenzione delle difficoltà di apprendimento

Identificazione del Problema:

Difficoltà a prestare attenzione Tempi di attenzione brevi Difficoltà di orientamento spaziale secondo i concetti topologici e le relazioni spaziali Difficoltà a valutare e confrontare quantità Difficoltà a classificare secondo più attributi Difficoltà nella comprensione e nell’utilizzo dei termini linguistici specifici Difficoltà di organizzare le fasi di un lavoro Difficoltà nella motricità fine e nella coordinazione oculo-manuale

1.4 Finalità della ricerca

Prolungare i tempi di attenzione per potenziare la memoria a breve e a lungo termine(uditiva e visiva)

Sviluppare l’intelligenza numerica Prevenire le difficoltà di apprendimento del calcolo Potenziare i prerequisiti di calcolo Sviluppare le strategie per la risoluzione di situazioni problematiche Sviluppare la capacità di orientarsi nello spazio Saper utilizzare in modo pertinente i termini linguistici specifici

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Sviluppare la capacità di organizzare il proprio lavoro in termini temporali e spaziali Migliorare la motricità fine e la coordinazione oculo-manuale

1.5 Motivazioni e riferimenti

Dalle linee guida per DSA: Area del calcolo scuola dell’infanzia“Uno degli obiettivi più importanti della scuola dell’infanzia è lo sviluppo dell’intelligenza numerica e la prevenzione delle difficoltà di apprendimento del calcolo che si persegue con attività didattiche, rivolte a tutti, miranti a potenziare i prerequisiti di calcolo.Per imparare a calcolare è necessario che il bambino prima sviluppi i processi mentali specifici implicati nella cognizione numerica, nella stima di numerosità e nel conteggio. È importante che l’alunno sia posto nelle condizioni di imparare a distinguere tra grandezza di oggetti e numerosità degli stessi e sia avviato all’acquisizione delle parole-numero con la consapevolezza che le qualità percettive degli oggetti (colori, forme, grandezza ecc..) possono essere fuorvianti essendo qualità indipendenti dalla dimensione di numerosità. Attività, quindi, di stima di piccole numerosità e di confronto di quantità devono essere promosse e reiterate fino a quando il bambino riesce a superarle con sicurezza e a colpo d’occhio.L’acquisizione delle parole-numero dovrà essere accompagnata da numerose attività in grado di integrarne i diversi aspetti: semantici, lessicali e di successione n+1, n-1. Infatti, solo un prolungato uso del conteggio in situazioni concrete in cui il numero viene manipolato e rappresentato attraverso i diversi codici (analogico, verbale e arabico, o anche romano) può assicurare l’adeguata rappresentazione mentale dell’idea di numero. In altre parole, il bambino deve imparare ad astrarre il concetto di quantità numerica al di là delle caratteristiche dell’oggetto contato e a prescindere dalla dimensione e dalle caratteristiche fisiche degli oggetti presi in considerazione.Particolare attenzione didattica va posta anche verso la conquista di abilità più complesse, quali quelle sintattiche di composizione del numero, es. tante perle in una collana, tante dita in una mano, tanti bambini in una classe, di ordinamento di grandezze fra più elementi e di soluzione di piccoli problemi di vita quotidiana utilizzando il conteggio”.

Butterworth (1999): “La capacità di classificare il mondo in termini di numerosità non è come quella di leggere uno scritto alfabetico. Non abbiamo bisogno di impararla, nasciamo già sapendo come fare: fa parte del nostro cervello matematico”.

Camillo Bortolato: “Tutto è semplice e innato. Il calcolo mentale si svolge senza bisogno di numeri e le operazioni sono giochi in cui le quantità sono trattate come immagini da ritagliare e incollare”.L’obiettivo primario del metodo analogico è imparare a conoscere i numeri e ad eseguire i primi calcoli senza preoccuparsi di stabilire che cosa siano i numeri e quale sia il significato delle operazioni matematiche. L’efficacia del metodo consiste nell’annullare il problema della decodificazione e nel dare spazio al linguaggio delle quantità. Il metodo mira dunque a sviluppare una competenza attiva sui numeri e sul calcolo. Con il metodo analogico intuitivo scompaiono i simboli cifrati e compaiono finalmente le immagini, le vere immagini delle quantità, formattate dalle regole del “subitizing” temporale e spaziale. Il subitizing, cioè la visione a colpo d’occhio, arriva ad individuare 3 o 4 oggetti, oltre bisogna

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contare. Questa condizione limite viene superata con l’ordine e la posizionalità delle quantità. Così disponendo le quantità (palline) secondo un ordine prestabilito rientriamo nei canoni del colpo d’occhio (subitizing).

Inoltre, “l’Apprendimento – come sostiene Bruner – è quasi sempre un’attività comunitaria: è il processo per il quale si perviene a condividere la cultura. Non si tratta solo di far sì che il bambino si appropri davvero delle sue conoscenze , ma che se ne appropri in una comunità di persone che condividono il suo senso di appartenenza ad una cultura”. All’interno delle molteplici e differenziate pratiche di interazione sociale ( tra coetanei con uguale o diversa competenza intellettuale , tra adulti ) il bambino ha modo di sperimentare situazioni di conflitto cognitivo , di mettere in discussione le proprie conoscenze , di tentare nuove strutturazioni concettuali e di attivare , così , strategie di livello superiore , di venire opportunamente “sostenuto” in tale processo dall’adulto o dal compagno più competente. In questa prospettiva , la messa a punto di contesti di apprendimento specificamente strutturati per la definizione e l’orientamento di situazioni di conflitto socio – cognitivo svolge una funzione centrale e insostituibile all’ interno di un progetto di promozione dello sviluppo autocostruttivo del sistema cognitivo. L’ impostazione metodologica deve mirare quindi alla costruzione di ambienti di apprendimento che favoriscano una didattica costruttiva e collaborativa, fondata sulla scoperta, sulla riflessione e sulla negoziazione dei significati. Osservare, descrivere, porre domande, formulare ipotesi e verificarle sono le azioni che devono essere stimolate dall’ intervento didattico dell’ insegnante. Ruolo fondamentale riveste la discussione in gruppo e la conversazione in sezione, che oltre a dare valore alle idee spontanee dei bambini favoriscono l’interazione tra pari. La ricerca di nuovi percorsi educativi fondati sulla didattica per competenze ha lo scopo di motivare l’apprendimento dei bambini rendendoli competenti e protagonisti del loro sapere, dando significato alle loro esperienze personali, alle loro conoscenze e al loro linguaggio, favorendo così l’inclusività in “una Scuola di Tutti e per Tutti” ( Milani).

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1.5 Destinatari

I bambini di cinque anni delle sezioni: I – II – IV della scuola dell’ infanzia di Piavon I bambini di cinque anni delle sezioni: I – II della scuola dell’ infanzia di Tre Piere

Il gruppo è costituito da 38 alunni nella Scuola dell’Infanzia di Piavon, di questi:- 27 alunni italiani- 11 alunni stranieri

Il gruppo è costituito da 24 alunni nella Scuola dell’Infanzia di Tre Piere, di questi:- 12 alunni italiani- 12 alunni stranieri

Dall’analisi della situazione iniziale sono emerse le difficoltà indicate nel riquadro 1.3.Gli alunni sono inseriti serenamente nell’ambiente educativo e si osserva un buon adattamento all’organizzazione scolastica. Gran parte degli alunni dimostra una buona autonomia personale, ha instaurato relazioni positive con gli adulti e con i pari. I bambini conoscono le regole di convivenza, ma non sempre le rispettano. Accettano e partecipano favorevolmente a giochi e attività proposte anche se, i tempi di ascolto e di attenzione per la maggior parte degli alunni non sono ancora adeguati all’età. Molti bambini portano a termine il lavoro con sufficiente autonomia operativa e in tempi adeguati. Alcuni invece hanno difficoltà a comprendere le consegne date al gruppo, a mantenere la concentrazione e non sono ancora in grado di organizzare le fasi e i tempi del proprio lavoro nonchè di utilizzare in modo adeguato gli strumenti e i materiali per svolgere l’attività.Buona parte dei bambini si esprime con un linguaggio ricco e appropriato. Altri invece presentano delle difficoltà di comprensione e di produzione linguistica.

1.6 Durata del Progetto

Novembre e da Febbraio a Maggio.

1.7 Competenze, Abilità, Conoscenze e Attività

Vedi UDA: “Piccoli Esploratori in ricerca nel Bosco …”

1.8 Metodologie utilizzate

- Metodo analogico intuitivo di Camillo Bortolato per la percezione delle quantità a colpo d’occhio

- Narrazione- Drammatizzazioni- Problem solving- Gioco

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- Brainstorming- Conversazioni guidate e spontanee- Attività espressive e manipolative- Memorizzazione di canti e filastrocche- Attività di classificazione e di quantificazione- Schede relative alle attività proposte- Gioco motorio- Tutoring

Scelte organizzative:- Lavoro di gruppo- Lavoro individuale

Scelte strumentali:- Giochi strutturati e non- Materiale di facile consumo- Le Dots- La Linea del 10 murale- I dadi- La Linea del dieci individuale

1.9 Indicatori di Qualità- Partecipazione attiva dei bambini- Percezione della realtà anche dal punto di vista della quantità

1.10 MonitoraggioMODALITÀ DI VERIFICA

Valutazione in itinere attraverso:- l’utilizzo di elaborati individuali e di gruppo- l’utilizzo di griglie raccolta dati iniziali e finali- l’osservazione diretta e informale durante i giochi, le attività e le conversazioni- le produzioni grafico- pittoriche- l’esecuzione di consegne

1.11 Risultati ottenuti

I risultati ottenuti sono stati positivi.Gli alunni hanno ampliato i tempi di attenzione, hanno migliorato la memoria a breve e a lungo termine, rispettano le regole e cooperano con più autonomia nel gioco e nel lavoro.La maggior parte dei bambini ha acquisito le abilità richieste.

Oderzo, 30 giugno 2014 Il Gruppo di lavoro

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