Riccardo Marchina La finestra di Casorati riapre su un...

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CORRIERE DI CHIERI Venerdì 28 ottobre 2016 DINTORNI 3 7 MONCUCCO - Ultimi giorni di Wildlife Photo & Art Tecnologia dietro l'obiettivo per "catturare" la natura DIRIGENTE - Condivisa con Arignano e Mombello Margiotta, segretaria per tre farà base a Moncucco MONCUCCO Modelli di macchine fotografiche e sistemi di stampa ad altissima qualità. Nel fme set- timana, entra nella fase finale W- PA (Wildlife Photo & Art), manife- stazione dedicata a natura, arte e fotografia, che raccoglie mostre, workshop, seminari ed eventi al Castello di Moncucco. Sabato e domenica sarà ancora visitabile la mostra, con i 350 scat- ti dei più importanti fotografi na- turalistici italiani, pluripremiati, e con le opere di famosi illustrato- ri sempre sullo stesso tema. L'in- gresso è Ubero. Non mancheranno i seminari, sempre a partecipazione libera, ma con prenotazione obbligatoria. Per informazioni scrivere a chia- [email protected] o il sito www.wildlifephotoart.org Domani, sabato, in orario 10,30- 12,30, sarà presentata la gamma di macchine fotografiche EOS a cura dei tecnici Canon. Poi, dalle 15 al- le 17, sempre a cura del personale Canon, si parlerà di "hdbook". «E' un sistema di stampa ad alta qua- lità e definizione, finibile dagli uten- ti che intendono crearephotobook», spiega Chiara Cecchinato, tra gli organizzatori. Domenica, in orario 15-16,30, sarà la volta di "Oasis vision" a cu- ra della rivista Oasis. «Saranno proiettate immagini difotografi na- turalistici che collaborano con Oa- s/sw.La cerimonia di chiusura di WPA 2016 è prevista dalle 17 con l'intervento del curatore dell'even- to, l'artista moncucchese Fabrizio Moglia. Nel fine settimana saràpossibi- le acquistare anche "WHTElife", il libro firmato da Moglia e dalla figlia Giulia (25 euro). Circa 240 fo- to di Moglia e 10 acquerelli della figlia, laureata in Illustrazione al- lo IED, Istituto Europeo di Design. I testi, in italiano e inglese, sono di Chiara Cecchinato. «WHITELi- fe è un termine inglese inesistente, ma coniato da noiper rappresenta- re la vita nel bianco, gli animali che passano parte della vita tra neve e ghiaccio - presenta l'autore - Con- tiene immagini che arrivano dal- l'Artico, dalle nostre montagne, pas- sando per Russia, Finlandia, Polo- nia, Canada». Tra gli animali im- mortalati, orsi polari, volpi arti- che, civette delle nevi, ermellini bianchi, lupi, galli cedroni e galli forcelli, camosci e stambecchi». Riccardo Marchina Si chiama Antonina Margiot- ta, è originaria di Castelvetrano in provincia di Trapani e ha 34 anni. E' lei il nuovo segretario co- munale in sostituzione di Giulio Catti, trasferitosi nel Vercellese. Di prima nomina, Margiotta pre- sterà servizio anche ad Arigna- no e Mombello per i prossimi tre anni. Tanto prevede la convenzio- ne, approvata con urgenza la scor- sa settimana. «Nel sodalizio avrebbe dovuto esserci anche Pino d'Asti, ma l'ac- cordo è saltato all'ultimo momen- to, quando alcuni Consigli, come il nostro, avevano già approvato la convenzione", spiega U sinda- co moncucchese Luigi Rigon. Il segretario sarà a Moncucco, Comune capofila, 26 ore alla set- timana. Le restanti 10 saranno di- vise a metà tra gli altri due mu- nicipi. «E'partita bene - dice Ri- gon - In questi giorni stiamo fa- cendo il punto della situazione e stiamo organizzando il lavoro per i prossimi mesi». INAUGURAZIONE PAVAROLO Riapre una fine- stra sulla valle e le colline. Ma non è una finestra qual- siasi: è quella del laborato- rio di Felice Casorati, in via del Rubino, cui l'artista si affacciava per trarre spun- to per molte sue opere. Un laboratorio che, grazie alla convenzione firmata tra Co- mune e gli eredi Casorati, o- ra diventerà un laboratorio e un museo. Il primo passo è stato mos- so sabato, con l'inaugurazio- ne della mostra "Felice Ca- sorati: opere grafiche". Si potrà visitare fino a fine no- vembre, il sabato in orario 16,30-19,30, e la domenica 11- 13,30 e 15,30-18. A dicembre e gennaio sarà inoltre visi- tabile su appuntamento (in- gresso libero, per informa- zioni www.casorati.pavaro- lo.net, e-mail museocasora- [email protected]). «In questo modo abbiamo realiz- zato il sogno di nostro padre Francesco - sorridono Nata- lia, Chiara e Giulia, nipoti di Felice - Ci teneva a che il laboratorio tornasse a vive- re». Un obiettivo raggiunto grazie all'impegno combina- to di Comune e Archivio Ca- sorati, col contributo della Compagnia di San Paolo. «Debuttiamo con una espo- sizione: abbiamo seleziona- to 26 opere grafiche, realiz- zate negli anni Quaranta e Cinquanta - descrive Fran- cesco Poli, curatore della mostra - Vogliamo così mo- strare un aspetto meno cono- sciuto del maestro, proponen- do un'ampia retrospettiva». Tra le opere esposte, dieci litografie del 1946 della car- tella "Numerus Censura Pondus", in cui compaiono molti dei soggetti più noti presenti nei dipinti. Poi le litografie incise per illustra- re "Le Grazie, Carme di U- go Foscolo", per la "Collezio- ne del Bibliofilo" (Torino, 1946), e le sei litografie ispi- rate a "Paul Valéry, Canti- que des Colonnes" (Torino, 1959). Inoltre si potrà cono- scere un giovane Felice Ca- sorati, nel 1921 illustratore di libri per bambini, e una rara stampa litografica a co- lori raffigurante il paesag- gio di Pavarolo degli anni Cinquanta ("Campi", 1954): è lo stesso panorama che i visitatori potranno ricono- scere affacciandosi alle fine- stre dello studio. «Per meglio conoscere il le- game tra i Casorati e il no- stro paese, inoltre, Fabrizio Galatea ha realizzato un vi- deo con interviste a Felice Ca- sorati e a suo figlio France- sco, ad amici e a persone di Pavarolo», segnala il vice- sindaco Eleonora Benvenu- to. E aggiunge l'assessore La finestra di Casorati riapre su un sogno Il laboratorio del pittore diventa fucina d'arte Si parte con una mostra delle opere grafiche Laura Martini: «Non ci limi- teremo a fare un museo. Co- sì come aveva già avviato Claudio Bertinetti, nostro sindaco prematuramente scomparso, vorremo trasfor- mare il laboratorio Casora- ti in una fucina per giovani talenti artistici». Interviene Poli: «Il labo- ratorio dovrà trasformarsi in un attrattore di cultura, e anche in un volano per il tu- rismo. Potremo dire di aver avuto successo quando qui approderà il pr imo pullman di cinesi». La "Pavarolo dei Casora- ti" si potrà scoprire grazie alle passeggiate che l'asso- PAVAROLO «Quelle travi del per- golato le ho messe su io...». Mas- simino Ravizza si appoggia a un tavolo del giardino di Casa Ca- sorati, in attesa dei discorsi per l'inaugurazione dello spazio e- spositivo in via del Rubino. In capo un cappello floscio di velluto bianco portato sulle 23, sul volto un sorriso tanto che non gli si darebbero i 94 anni che ha: in continuazione c'è chi si avvicina per salutarlo. Perché in quel giardino Mas- simino è di casa. Ha conosciu- to tutti: Felice Casorati il "pro- fessore" , sua moglie Daphne, gli altri famigliari, i tanti artisti to- rinesi che salivano a Pavarolo per cercare un po' di frescura e chiacchierare d'arte. Quando ha conosciuto Caso- rati? Lavoravo alla Savigliano, e in più alla Fert Cinema dove aiu- tavo a "tirare i fili": piccoli la- vori da elettricista, insomma. Stavano girando "Piccolo mon- do antico", diretto da Mario Sol- dati. Un giorno mi dicono che c'era da girare una scena in ca- sa di un artista. Lì ho visto Ca- sorati per la pri- ma volta. Poi c'è stata la guerra, di mezzo. Era appena finita, e mia moglie Anna va a fare la dome- stica dai Casorati. E' stata lei a tirare dentro anche me. All'epo- ca facevo il taxista, ma dai Ca- sorati andavo volentieri se c'e- rano lavoretti da fare: il primo impianto elettrico in questa ca- sa l'ho fatto io. E poi ero a dispo- ciazione Sapereplurale or- ganizza domenica, e poi il 6, 13 e 20 novembre (partecipa- zione gratuita, ritrovo alle 11 in piazza del Campanile, non occorre prenotazione). L'itinerario tocca i punti del paese legati alla teorici dei Casorati, e la visita all'espo- sizione in via del Rubino. RICORDI !N MANO Nessun quadro ma la terra di casa Il prato di casa Casorati è tornato ad animarsi. Qui sotto, la nipote Natalia tra le grafiche del nonno Felice •sizione se c'era qualcuno da ac- compagnare con l'auto Viaggi brevi e viaggi lunghi. Certo: una volta mi hanno fat- to andare fino a Brisighella, per far accoppiare la cagnetta di Francesco. Era un Cirneco del- l'Etna, per trovarne altri biso- gnava andare in un alleva- mento specia- lizzato in pro- vincia di Ra- venna. Lei ha trascor- so una vita con i Casorati. Un quadro di Felice ce l'ha? No, nemmeno uno. Ricordo quando il professore stava già male, gli avevano già amputato una gamba: un giorno disse a mia figlia Teresa "Vieni, che ti faccio un quadro". Ma l'infer- miera che lo curava lo portò via: "No, professore, che prima deve finire il quadro per il professor Dogliotti", che l'aveva operato. Così lei non ha nemmeno un ricordo? In realtà, quando vendetti la licenza del taxi, il professore mi aveva dato un suo terreno qui a Pavarolo, ed ero riuscito a far- mi la casa: per cui un bel ricor- do ce l'ho. In più il professore mi ha regalato una sua tavoloz- za. E Francesco Casorati le ha donato dei quadri? Francesco sì, ma io a mia vol- ta poi li ho regalati ad altri. Lei ha conosciuto anche Daphne, moglie di Felice e mamma di Francesco. Era una donna stupenda, di- ceva sempre sì. Quando è man- cato Felice stava male: France- sco mi ha chiesto che la portas- si in giro, per svagarla un po'. A lei piacevano i quadri di Casorati? Sì, perché erano diversi dal- la solita pittura figurativa a cui ero abituato. Ma prima di arri- vare al suo stile anche il profes- sore era un figurativo: ne ricor- do uno ("Meriggio", 1923, ndr) con due donne nude, una mes- sa di schiena... Com'era il professore nei giorni di Pavarolo? Molto alla buona. Dipingeva parecchio e alla sera, se non c'e- rano altri a disposizione, vole- va che giocassi a carte con lui. Io a quell'ora ero mezzo addor- mentato, a carte non mi è mai piaciuto giocare. Insomma, vin- ceva sempre lui. Però ho il so- spetto che qualche volta baras- se... «A carte vinceva sempre lui» Massimino Ravizza, una vita al servizio dei Casorati Sarà volano per il turismo Aspettiamo anche i cinesi assieme al sindaco Eleonora Benvenuto e all'assessore Laura Martini. Qui di fianco Massimino Ravizza, autista e uomo di fiducia del grande pittore Un internio dell'abitazione e, accanto, le sorelle Casorati

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CORRIERE DI CHIERI Venerdì 28 ottobre 2016 DINTORNI 3 7

MONCUCCO - Ultimi giorni di Wildlife Photo & Art

Tecnologia dietro l'obiettivo per "catturare" la natura

DIRIGENTE - Condivisa con Arignano e Mombello

Margiotta, segretaria per tre farà base a Moncucco

MONCUCCO Modelli di macchine fotografiche e sistemi di stampa ad altissima qualità. Nel fme set-timana, entra nella fase finale W-PA (Wildlife Photo & Art), manife-stazione dedicata a natura, arte e fotografia, che raccoglie mostre, workshop, seminari ed eventi al Castello di Moncucco.

Sabato e domenica sarà ancora visitabile la mostra, con i 350 scat-ti dei più importanti fotografi na-turalistici italiani, pluripremiati, e con le opere di famosi illustrato-ri sempre sullo stesso tema. L'in-gresso è Ubero.

Non mancheranno i seminari, sempre a partecipazione libera, ma con prenotazione obbligatoria.

Per informazioni scrivere a [email protected] o il sito www.wildlifephotoart.org

Domani, sabato, in orario 10,30-12,30, sarà presentata la gamma di macchine fotografiche EOS a cura dei tecnici Canon. Poi, dalle 15 al-le 17, sempre a cura del personale Canon, si parlerà di "hdbook". «E' un sistema di stampa ad alta qua-lità e definizione, finibile dagli uten-ti che intendono crearephotobook», spiega Chiara Cecchinato, tra gli organizzatori.

Domenica, in orario 15-16,30, sarà la volta di "Oasis vision" a cu-ra della rivista Oasis. «Saranno proiettate immagini di fotografi na-turalistici che collaborano con Oa-s/sw.La cerimonia di chiusura di WPA 2016 è prevista dalle 17 con l'intervento del curatore dell'even-to, l'artista moncucchese Fabrizio Moglia.

Nel fine settimana saràpossibi-le acquistare anche "WHTElife", il libro firmato da Moglia e dalla figlia Giulia (25 euro). Circa 240 fo-

to di Moglia e 10 acquerelli della figlia, laureata in Illustrazione al-lo IED, Istituto Europeo di Design. I testi, in italiano e inglese, sono di Chiara Cecchinato. «WHITELi-fe è un termine inglese inesistente, ma coniato da noi per rappresenta-re la vita nel bianco, gli animali che passano parte della vita tra neve e ghiaccio - presenta l'autore - Con-tiene immagini che arrivano dal-l'Artico, dalle nostre montagne, pas-sando per Russia, Finlandia, Polo-nia, Canada». Tra gli animali im-mortalati, orsi polari, volpi arti-che, civette delle nevi, ermellini bianchi, lupi, galli cedroni e galli forcelli, camosci e stambecchi».

Riccardo Marchina

• Si chiama Antonina Margiot-ta, è originaria di Castelvetrano in provincia di Trapani e ha 34 anni. E' lei il nuovo segretario co-munale in sostituzione di Giulio Catti, trasferitosi nel Vercellese. Di prima nomina, Margiotta pre-sterà servizio anche ad Arigna-no e Mombello per i prossimi tre anni. Tanto prevede la convenzio-ne, approvata con urgenza la scor-sa settimana.

«Nel sodalizio avrebbe dovuto esserci anche Pino d'Asti, ma l'ac-

cordo è saltato all'ultimo momen-to, quando alcuni Consigli, come il nostro, avevano già approvato la convenzione", spiega U sinda-co moncucchese Luigi Rigon.

Il segretario sarà a Moncucco, Comune capofila, 26 ore alla set-timana. Le restanti 10 saranno di-vise a metà tra gli altri due mu-nicipi. «E'partita bene - dice Ri-gon - In questi giorni stiamo fa-cendo il punto della situazione e stiamo organizzando il lavoro per i prossimi mesi».

INAUGURAZIONE

PAVAROLO R i a p r e u n a f ine-s t r a su l l a va l le e le col l ine. Ma n o n è u n a f i n e s t r a qual-s ias i : è que l l a del l abora to-r io d i Fel ice Casora t i , in v ia de l R u b i n o , c u i l ' a r t i s t a s i a f f a c c i a v a p e r t r a r r e spun-to p e r m o l t e s u e opere . Un l a b o r a t o r i o che, g r a z i e a l la convenz ione f i r m a t a t r a Co-m u n e e gli e r e d i Casora t i , o-r a d i v e n t e r à u n l a b o r a t o r i o e u n m u s e o .

Il p r i m o pa s so è s ta to mos-so sabato , con l ' i nauguraz io -n e de l la m o s t r a "Fel ice Ca-s o r a t i : o p e r e g r a f i c h e " . Si p o t r à v i s i t a r e f i n o a f i n e no-v e m b r e , i l s a b a t o in o r a r i o 16,30-19,30, e la d o m e n i c a 11-13,30 e 15,30-18. A d i c e m b r e e g e n n a i o s a r à i n o l t r e visi-t ab i l e su a p p u n t a m e n t o (in-g r e s s o l ibero , p e r i n f o r m a -z ion i www.caso ra t i . pava ro -lo.net , e -mai l m u s e o c a s o r a -t ipavaro lo@gmai l . com) . «In questo modo abbiamo realiz-zato il sogno di nostro padre Francesco - s o r r i d o n o Nata-l ia , C h i a r a e G iu l i a , n i p o t i d i Fe l ice - Ci teneva a che il laboratorio tornasse a vive-re». Un obie t t ivo r a g g i u n t o graz ie a l l ' impegno combina-to d i C o m u n e e Arch iv io Ca-s o r a t i , col c o n t r i b u t o de l la C o m p a g n i a d i San Paolo.

«Debuttiamo con una espo-sizione: abbiamo seleziona-to 26 opere grafiche, realiz-zate negli anni Quaranta e Cinquanta - de sc r ive F r a n -c e s c o P o l i , c u r a t o r e d e l l a m o s t r a - Vogliamo così mo-strare un aspetto meno cono-sciuto del maestro, proponen-do un'ampia retrospettiva».

T r a le opere esposte , d iec i l i t o g r a f i e del 1946 del la car-t e l l a " N u m e r u s C e n s u r a P o n d u s " , in cu i c o m p a i o n o m o l t i de i sogge t t i p i ù n o t i p r e s e n t i n e i d i p i n t i . Po i le l i t og ra f i e incise pe r i l lustra-r e "Le Grazie , C a r m e di U-go Foscolo", pe r la "Collezio-n e de l B i b l i o f i l o " (To r ino , 1946), e le se i l i t og ra f i e ispi-r a t e a " P a u l Valéry, Can t i -q u e des C o l o n n e s " (Tor ino, 1959). I no l t r e s i p o t r à cono-sce re u n g iovane Fel ice Ca-so ra t i , ne l 1921 i l l u s t r a t o r e d i l i b r i pe r b a m b i n i , e u n a r a r a s t ampa l i togra f ica a co-l o r i r a f f i g u r a n t e il paesag-g io d i P a v a r o l o d e g l i a n n i C i n q u a n t a ( "Campi" , 1954): è lo s t e s s o p a n o r a m a c h e i v i s i t a t o r i p o t r a n n o r icono-scere a f facc iandos i alle f ine-s t r e dello s tud io .

«Per meglio conoscere il le-game tra i Casorati e il no-stro paese, inoltre, Fabrizio Galatea ha realizzato un vi-deo con interviste a Felice Ca-sorati e a suo figlio France-sco, ad amici e a persone di Pavarolo», s e g n a l a il v ice-s i n d a c o E l e o n o r a Benvenu-to . E a g g i u n g e l ' a s s e s s o r e

La finestra di Casorati riapre su un sogno Il laboratorio del pittore diventa fucina d'arte Si parte con una mostra delle opere grafiche L a u r a M a r t i n i : «Non ci limi-teremo a fare un museo. Co-sì come aveva già avviato Claudio Bertinetti, nostro sindaco prematuramente scomparso, vorremo trasfor-mare il laboratorio Casora-ti in una fucina per giovani talenti artistici».

I n t e r v i e n e Pol i : «Il labo-

ratorio dovrà trasformarsi in un attrattore di cultura, e anche in un volano per il tu-rismo. Potremo dire di aver avuto successo quando qui approderà il pr imo pullman di cinesi».

La " P a v a r o l o dei Casora-t i " si p o t r à s c o p r i r e g raz i e a l le p a s s e g g i a t e che l ' asso-

PAVAROLO «Quelle travi del per-golato le ho messe su io...». Mas-simino Ravizza si appoggia a un tavolo del giardino di Casa Ca-sorati, in attesa dei discorsi per l ' inaugurazione dello spazio e-spositivo in via del Rubino.

In capo un cappello floscio di velluto bianco portato sulle 23, sul volto un sorriso tanto che non gli si darebbero i 94 ann i che ha: in continuazione c'è chi si avvicina per salutarlo.

Perché in quel giardino Mas-simino è di casa. Ha conosciu-to tutti: Felice Casorati il "pro-fessore" , sua moglie Daphne, gli altri famigliari, i tanti artisti to-rinesi che salivano a Pavarolo per cercare un po' di frescura e chiacchierare d'arte. Quando ha conosciuto Caso-rati?

Lavoravo alla Savigliano, e in

più alla Fert Cinema dove aiu-tavo a "t irare i fili": piccoli la-vori da elettricista, insomma. Stavano girando "Piccolo mon-do antico", diretto da Mario Sol-dati. Un giorno mi dicono che c'era da girare una scena in ca-sa di un artista. Lì ho visto Ca-sorati per la pri-ma volta. Poi c 'è stata la guerra, di mezzo.

Era appena f in i ta , e m i a moglie Anna va a fare la dome-stica dai Casorati. E' stata lei a t irare dentro anche me. All'epo-ca facevo il taxista, ma dai Ca-sorati andavo volentieri se c'e-rano lavoretti da fare: il pr imo impianto elettrico in questa ca-sa l'ho fatto io. E poi ero a dispo-

c i a z i o n e S a p e r e p l u r a l e or-gan izza d o m e n i c a , e poi il 6, 13 e 20 n o v e m b r e (par tec ipa-z ione g r a t u i t a , r i t r o v o a l le 11 in p iazza del Campan i l e , n o n o c c o r r e p reno taz ione ) . L ' i t i ne r a r io tocca i p u n t i del p a e s e l e g a t i a l l a teorici de i Casora t i , e la v i s i t a al l 'espo-s iz ione in v ia del Rubino .

RICORDI !N MANO

Nessun quadro ma la terra di casa

Il prato di casa Casorati

è tornato ad animarsi.

Qui sotto, la nipote

Natalia tra le grafiche del

nonno Felice

•sizione se c'era qualcuno da ac-compagnare con l 'auto Viaggi brevi e viaggi lunghi.

Certo: una volta mi hanno fat-to andare fino a Brisighella, per f a r accoppiare la cagnet ta di Francesco. Era un Cirneco del-l'Etna, per t rovarne altri biso-

gnava a n d a r e in un alleva-men to specia-lizzato in pro-v inc ia di Ra-venna. Lei ha trascor-so una v i ta con i Casorati.

Un quadro di Felice ce l'ha? No, nemmeno uno. Ricordo

quando il professore stava già male, gli avevano già amputato una gamba: un giorno disse a mia figlia Teresa "Vieni, che ti faccio un quadro". Ma l'infer-

miera che lo curava lo portò via: "No, professore, che prima deve finire il quadro per il professor Dogliotti", che l'aveva operato. Così lei non ha nemmeno un ricordo?

In realtà, quando vendetti la licenza del taxi, il professore mi aveva dato un suo terreno qui a Pavarolo, ed ero riuscito a far-mi la casa: per cui un bel ricor-do ce l'ho. In più il professore mi ha regalato una sua tavoloz-za. E Francesco Casorati le ha donato dei quadri?

Francesco sì, ma io a mia vol-ta poi li ho regalati ad altri. Lei ha conosc iu to anche Daphne, mog l i e di Fel ice e mamma di Francesco.

Era una donna stupenda, di-ceva sempre sì. Quando è man-cato Felice stava male: France-

sco mi ha chiesto che la portas-si in giro, per svagarla un po'. A lei piacevano i quadri di Casorati?

Sì, perché erano diversi dal-la solita pit tura figurativa a cui ero abituato. Ma pr ima di arri-vare al suo stile anche il profes-sore era un figurativo: ne ricor-do uno ("Meriggio", 1923, ndr) con due donne nude, una mes-sa di schiena... Com'era i l pro fe s sore n e i giorni di Pavarolo?

Molto alla buona. Dipingeva parecchio e alla sera, se non c'e-rano altri a disposizione, vole-va che giocassi a carte con lui. Io a quell 'ora ero mezzo addor-mentato, a carte non mi è mai piaciuto giocare. Insomma, vin-ceva sempre lui. Però ho il so-spetto che qualche volta baras-se...

«A carte vinceva sempre lui» Massimino Ravizza, una vita al servizio dei Casorati

Sarà volano per il turismo

Aspettiamo anche i cinesi

assieme al sindaco Eleonora Benvenuto e all'assessore Laura Martini. Qui di fianco Massimino Ravizza, autista e uomo di fiducia del grande pittore

Un internio dell'abitazione e, accanto, le sorelle Casorati