RICCARDO LICATA, Percorsi del segno (Opere scelte 1953-2010)

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RICCARDO LICATA Percorsi del segno (Opere scelte 1953-2010)

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Il catalogo della mostra personale del maestro Riccardo Licata alla Simboli Art Gallery di Firenze (23 marzo - 30 aprile 2013)

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RICCARDO LICATAPercorsi del segno

(Opere scelte 1953-2010)

Si potrebbe credere che ciòche accade non sia il frutto dellacasualità, ma sia dovuto ad unimperscrutabile destino giàscritto. Oppure, in alternativa,si potrebbe pensare che gli av-venimenti accadano a causa diforze misteriose che aiutano afar incontrare animi simili. Inquesto modo era inevitabileche, prima o poi, la strada diRiccardo Licata, artista che hafatto del segno e del simbolo untratto distintivo della sua poe-tica, e quella della Simboli ArtGallery, galleria fiorentina cheporta con orgoglio nel proprionome un riferimento esplicito aquell'immaginario di simboli ar-cani, si sarebbero incontrate.

Ed ecco, quindi, realizzarsiper questo inizio di primaveraa Firenze, proprio negli spazidella Simboli Art Gallery, unamostra personale di RiccardoLicata, in cui è presentata unaselezione di circa quaranta di-pinti (olii su tela e tecnichemiste su carta applicate a tela)– tutti carichi di quei segni liricie di quei simboli misteriosi chehanno reso celebre l'opera del-l'artista –, dalla prima metàdegli anni Cinquanta fino ai piùrecenti della prima decade deglianni Duemila, alcuni dei qualiesposti per la prima volta alpubblico in questa occasione.

Nato a Torino nel 1929,dopo un breve soggiorno pari-gino, Licata ha vissuto a Romadal 1935 al 1945, per poi tra-sferirsi nel 1946 a Venezia,dove si è formato artistica-mente, e che diventerà, insiemea Parigi, una delle due città incui ancora oggi il pittore vive elavora. È, infatti, nella città la-gunare che Licata, intorno al1948-49, approda ad un perso-nale linguaggio artistico: unastrattismo segnico fortementeinfluenzato dal linguaggio mu-

sicale che, sebbene abbia subitoevoluzioni e cambiamenti dalpunto di vista stilistico nelcorso della sua lunga attivitàartistica, nelle sue linee gene-rali egli non ha più abbando-nato.

Come è noto, il particolarelinguaggio espressivo di Licataè una sorta di alfabeto compo-sto da simboli misteriosi e datratti grafici – che in alcuni casipossono anche coincidere –,che egli stesso definisce come"lettere immaginarie". Sitratta, infatti, di una scritturagrafico- pittorica, ispirata alritmo e alla battuta musicale,che serve all'artista per trasfe-rire sulla superficie ciò che eglisente, avverte, percepisce inquel momento determinato. Inuna video-intervista di metàdegli anni Novanta, Licata, ri-badendo ancora una volta l'in-tima connessione della suapittura con la musica, ha defi-nito i suoi peculiari segni comela trascrizione grafica, precisae solidificata, dei gesti com-piuti dal maestro d'orchestradurante un concerto. È, quindi,una scrittura dell'esistenzadell'artista, in cui i segni trac-ciati sono puri significanti,mentre i simboli sono carichi diun significato che il pittorestesso, attraverso una propriainaccessibile ed arbitraria deci-sione, ha affidato loro. Perquesto motivo a noi non è datala possibilità di conoscere inpieno il significato di quei sim-boli misteriosi, dei quali pos-siamo soltanto sentire l'intimapoesia.

Il linguaggio di Licata, comesi diceva, ha subito varie evo-luzioni e cambiamenti nel corsodel tempo. Negli anni Cin-quanta, infatti, i suoi dipinti,oltre ad essere energicamenteinfluenzati dalla musica, erano

sospinti da una forte tensioneverso soluzioni architettonichee dinamiche di impronta spazia-lista. Negli anni Sessanta le sueopere acquistano una caricaemotiva quasi espressionista,divenendo più liriche. Ma ènegli anni Settanta che il lin-guaggio di Licata si evolve inmaniera decisiva. Da questomomento in poi, infatti, l'arti-sta compie molti viaggi in variluoghi del mondo; viaggi che fi-niscono per influenzare in unmodo inedito le sue opere. Egliinizia ad intendere il viaggio,con il suo carico di esperienze,ricordi, immagini ed emozioni,come un'apertura, una possibi-lità nuova per la pittura. La sua"scrittura" segnica non è piùsoltanto influenzata dal lin-guaggio musicale, ma cominciaa mettersi in rapporto con lanatura, i luoghi, le atmosferevisitati e vissuti. Nei taccuini daviaggio, Licata trascrive con isuoi segni l'emozione pulsanteche i luoghi gli trasmettono. Eglisi interessa di luoghi dove è piùforte la presenza archeologica,come se fosse alla ricerca delleorigini ancestrali dei proprisegni misteriosi. Ed ecco chequest'ultimi non sono più sol-tanto i segni lirici dei suoiesordi, ma diventano anchesimboli arcani ed arcaici, nuovigeroglifici densi di vita. In unarecente video-intervista rila-sciata durante la sua mostrapersonale a Malta nel 2011,egli ha affermato: "Ho comin-ciato disegnando la musica e poiraccontando gli avvenimenti ele emozioni".

La mostra alla Simboli ArtGallery di Firenze ripercorre letappe fondamentali degli ultimisessant'anni della lunga e fer-vida attività artistica di Licata.Tra le opere più rappresentativeche si potranno ammirare in

esposizione – di formato vario,e quasi tutte accomunate dallamancanza di titoli –, si segna-lano, tra quelle storiche: unatecnica mista su carta del 1953,connotata da un grafismo se-gnico deciso; una delicata tec-nica mista su carta applicata atela del 1963; una tecnicamista su carta del 1966, carat-terizzata dalla presenza disegni dai contorni sfaldati e li-quidi. Degli anni Settanta si ri-cordano almeno due tecnichemiste su carta del 1972, dallascrittura segnica elegante e so-bria. La tecnica mista su cartadel 1980, invece, è formata daben cinque livelli orizzontali discritture immaginarie. Del1999 è una bellissima tecnicamista su carta, caratterizzatadalla presenza di eleganti eslanciati segni e simboli chesembrano quasi alludere a pre-senze arboree. Per quanto ri-guarda gli olii su tela, sitroveranno in mostra alcuni si-gnificativi esempi, anche digrande formato, per la maggiorparte appartenenti alla sua ul-tima stagione artistica, com-presa tra gli anni Novanta e laprima decade degli anni Due-mila, tra cui se ne ricordano al-meno tre di grandi dimensioni:uno del 2004, dai colori accesie decisi; un altro del 2007,composto da varie tonalità diblu contaminate anche da segniincisi; ed infine l'ultimo, del2010, tutto giocato sulle deli-cate tonalità del color sabbia.

Opere, quelle di Riccardo Li-cata, allo stesso tempo delicatee forti che raccontano, comefossero le pagine preziose di unlibro a noi caro, il viaggio crea-tivo di un animo attento e sen-sibile, capace di annotare confreschezza, attraverso segni esimboli arcani, le emozioni delvivere.

I segni e i simboli di Riccardo Licata Emanuele Greco - Critico e Storico dell’Arte

Opere

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In copertina:Senza titolo, 2010. Olio su tela, 60x80 cm. (particolare)

1 - Senza titolo, 1953. Tecnica mista su carta applicata a tela, 14x16,5 cm.2 - Senza titolo, 1963. Tecnica mista su carta applicata a tela, 12,5x18 cm.3 - Senza titolo, 1964. Tecnica mista su carta applicata a tela, 10,5x13 cm.4 - Senza titolo, 1966. Tecnica mista su carta applicata a tela, 13,3x16,8 cm.

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5 - Senza titolo, 1968. Tecnica mista su carta applicata a tela, 15,5x13 cm.6 - Senza titolo, 1969. Tecnica mista su carta applicata a tela, 15,5x13 cm.7 - Senza titolo, 1972. Tecnica mista su carta applicata a tela, 12,3x16,5 cm.8 - Senza titolo, 1972. Tecnica mista su carta applicata a tela, 12,3x16,5 cm.9 - Senza titolo, 1979. Tecnica mista su carta applicata a tela, 13,5x19,5 cm.10 - Senza titolo, 1979. Tecnica mista su carta applicata a tela, 13,5x19,5 cm.11 - Senza titolo, 1980. Tecnica mista su carta applicata a tela, 13,5x19,5 cm.12 - Senza titolo, 1980. Tecnica mista su carta applicata a tela, 13,5x19,5 cm.13 - Senza titolo, 1980. Tecnica mista su carta applicata a tela, 13,5x19,5 cm.14 - Senza titolo, 1980. Tecnica mista su carta applicata a tela, 13,5x19,5 cm.

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15 - Senza titolo, 1990. Tecnica mista su carta applicata a tela, 16x13 cm.16 - Senza titolo, 1991. Tecnica mista su carta applicata a tela, 16x13 cm.17 - Senza titolo, 1992. Tecnica mista su carta applicata a tela, 16x13 cm.18 - Senza titolo, 1997. Tecnica mista su carta applicata a tela, 33x23,5 cm.

19 - Senza titolo, 1999. Tecnica mista su carta applicata a tela, 27x38,5 cm.20 - Senza titolo, 1999. Tecnica mista su carta applicata a tela, 27x38,6 cm.21 - Senza titolo, 1999. Tecnica mista su carta applicata a tela, 27x38,6 cm.22 - Senza titolo, 2004. Olio su tela, 70x100 cm.

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Riccardo Licata nasce a Torino il 20 dicembredel 1929. Dopo una breve parentesi pari-gina, la sua famiglia si trasferisce a Roma,città in cui vive dal 1935 al 1945. Nel 1946si trasferisce a Venezia, dove l'anno succes-sivo si iscrive al Liceo Artistico. In queglianni studia la cultura della Bauhaus e iniziaa cimentarsi con il mosaico. Conosce gli ar-tisti Giuseppe Santomaso, Emilio Vedova,Alberto Viani, Giulio Turcato e Renato Birolli.Nel 1949 con altri giovani costituisce ungruppo astrattista, denominato Giovani Pit-tori Astratti, con cui inizia ad esporre a Ve-nezia e a Firenze. Nel 1950 si iscriveall’Accademia di Belle Arti di Venezia el'anno seguente tiene nella stessa città lasua prima personale. Partecipa con ungrande mosaico alla Biennale di Venezia del1952 e, l’anno successivo, alla Triennale diMilano.Nel 1957 ottiene una borsa di studio dal go-verno francese per sperimentare l'incisionea colori e le nuove tecniche. Nello stessoanno è chiamato da Gino Severini come as-sistente alla cattedra di mosaico all'Ecoled'Art Italienne de Paris. Nel 1961 è nomi-nato professore di mosaico all'Ecole d'ArtItalienne de Paris, dove ha insegnato fino al1995. Inizia a vivere tra Parigi, frequentan-dovi gli studi di vari artisti, e Venezia dovemantiene il proprio. Gli incarichi prestigiosisi susseguono, così nel 1969 è nominatoprofessore di Arti plastiche alla U.E.R. dellaSorbonne, quindi professore di incisione al-l'Academie Goetz di Parigi e, dal 1972 rico-pre il medesimo titolo alla ScuolaInternazionale di Grafica di Venezia e al-l'Ecole Americaine d'Architecture de Fontai-nebleau. Nel 1963 vince il premio Michetti.Partecipa alle Biennali di Venezia del 1964,1970 e 1972, alla Quadriennale di Roma,alle Biennali di Parigi, di San Paolo, di Tokyo,di Lubiana e di Alessandria d'Egitto.

In questo periodo sviluppa e definisce quelloche diventerà in seguito il suo peculiare lin-guaggio artistico: una sorta di alfabeto com-posto da simboli e tratti grafici, checaratterizzeranno gran parte della sua pro-duzione artistica, ovvero gli olii su tela, letecniche miste, e le serigrafie a tiratura limi-tata. Si tratta di una sorta di scrittura gra-fico-pittorica, che trae ispirazione dallinguaggio musicale, composta da particolarisegni che Licata stesso definisce "lettere im-maginarie".Suoi grandi mosaici sono installati in spazipubblici a Genova (Palazzo dei lavori pub-blici), a Bourgoin-Jallieu, a Sault-lès-Tethel,a Lille (Università), a Perpignan, a Monza(largo di via Italia), e a Reggio Emilia (Ca-mera del Lavoro). Si è occupato anche di scenografie teatrali(Medea di Euripide, nel 1978 al Teatro Co-munale di Treviso) e di balletto (Ichspaltungdi Giuseppe Marotta nel 1980 al Teatro Gol-doni di Venezia).

Sue opere si trovano presso musei d'artecontemporanea di varie città del mondo, tracui: Belluno, Chicago, Firenze, Milano, Mosca,Mulhouse, New York, Parigi, Pescara, Reg-gio Emilia, Stoccarda, Torino, Varsavia, Ve-nezia, Vienna. È presente nella collezionepermanente del Ministero per i Beni e le At-tività Culturali e nella collezione itinerantedell'Istituto Nazionale d'Arte Contempora-nea. Nel corso della sua lunga attività arti-stica, Licata ha tenuto moltissime esposizioninelle più importanti gallerie italiane ed inter-nazionali.Tra le varie mostre più recenti si segnalano:nel 2007 Riccardo Licata. Diari di viaggio-Cahiers de voyage alla Biblioteca NazionaleMarciana di Venezia e alla Biblioteca Nazio-nale Braidense di Milano; nel 2008 RiccardoLicata, Mare nostrum al Museo d'Arte Mo-derna di Mosca. Nel 2009, per gli ottant'annidel maestro, si è tenuta a Roma, presso ilMuseo Nazionale di Palazzo Venezia, Ric-cardo Licata e le stagioni dello Spazialismoa Venezia, una mostra che ha messo a con-fronto il percorso del pittore negli anni '50 e'60 con quello degli altri artisti venezianisuoi contemporanei che aderirono in queglianni alla corrente spazialista. Sempre nel 2009 nel Palazzo Ducale di Ve-nezia è stata ospitata la mostra Riccardo Li-cata. Mosaici e vetri. Nello stesso anno lacittà di Venezia ha ospitato presso la exChiesa di Santa Marta, Porto D'Arti, eventocollaterale alla 53esima Biennale d'arte, incui le opere di Licata sono state esposte in-sieme a quelle di altri sette artisti italiani difama internazionale.

Riccardo Licata - Biografia

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Via di San Giuseppe, 6/R - 50122 - Firenze (Italia) - Tel. +39 055 0502418 +39 349 [email protected] - www.simboliartgallery.com - Orario galleria: 10-13 e 15-20

dal 23 marzo al 30 aprile 2013

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23 - Senza titolo, 2005. Olio su tela, 40x50 cm.24 - Senza titolo, 2007. Olio su tela, 60x80 cm.25 - Senza titolo, 2007. Tecnica mista su carta, 58x76 cm.