RIAPRE IL MUSEO DIOCERIAPREIL MUSEO … · dell'edificio e di ampliamento della superficie...

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8 AD USO INTERNO E GRATUITO NUMERO Anno II DICEMBRE 2007 Dopo un accurata cernita del materiale giuntaci in redazione è venuto fuori che uno dei problemi primari che incombe sul nostro quartiere è: . Mi chiedo: come si può pensare di raggiungere la perfezione della bene amata “CITTA' DEL SOLE” descritta dal filosofo Campanella (mi sovviene in questo momento un famoso slogan abbastanza pubblicizzato nel centro storico in un particolare momento del paese “CENTRO STORICO: PERLA DEL MEDITERRANEO”) quando poi non si riesce a trovare una soluzione al problema sopra citato? “L'IGIENE PUBBLICA” Segue a pag. 5 RIAPRE IL MUSEO DIOCESANO, MA... RIAPRE IL MUSEO DIOCESANO, MA...

Transcript of RIAPRE IL MUSEO DIOCERIAPREIL MUSEO … · dell'edificio e di ampliamento della superficie...

8AD USO INTERNO E GRATUITO NUMERO Anno II DICEMBRE 2007

Dopo un accurata cernita delmateriale giuntaci in redazione èvenuto fuori che uno dei problemiprimari che incombe sul nostroquartiere è:

.Mi chiedo: come si può pensare diraggiungere la perfezione della beneamata

“CITTA' DEL SOLE”descritta dal filosofo Campanella(mi sovviene in questo momento unfamoso slogan abbastanzapubblicizzato nel centro storico in unparticolare momento del paese“CENTRO STORICO: PERLA DELMEDITERRANEO”) quando poinon si riesce a trovare una soluzioneal problema sopra citato?

“L'IGIENE PUBBLICA”

Segue a pag. 5

RIAPRE IL MUSEO DIOCESANO, MA...RIAPRE IL MUSEO DIOCESANO, MA...

GLI AUGURI DEL VESCOVO PER IL SANTO NATALE

Il Natale non muta: è la presenza viva di Gesù Cristo, nato a Betlemme più di duemila annitrascorsi e sempre presente in noi e nella storia del genere umano, che è stato già redento, ma che non è ancoratotalmente consapevole di esserlo.

Per noi cristiani il Natale è crescita in Cristo. Per cui dobbiamo chiederci: siamo di Cristo neipensieri, nei sentimenti, nelle azioni? ( )

Con l'incarnazione del Logos, secondo mistero principale della nostra fede, abbiamo ricevuto la partecipazione dellavita divina, così come ci illustra l'apostolo Pietro in 2Pt 1,3-7: «

».Dio si è fatto in tutto simile a noi eccetto il peccato, per farci come Lui.I cristiani celebrano il Natale nella vita e non in una semplice cornice fatta di luminarie, leccornie, incontri che lasciano

il tempo che trovano.Lo celebrano nella divina liturgia, che ha il suo centro nella santa Messa, dove convengono per essere nutriti dal «

». È lì la vera Betlemme, che significa « ». Da lì nasce la vera gioia che si esprime nellariconciliazione, nella condivisione, nella fraternità festosa.

L'augurio per il santo Natale 2007, che rivolgo a tutti, cristiani e uomini di buona volontà, è che ciascuna persona si aprala mistero del Dio-bambino accogliendolo come fecero Maria e Giuseppe, i pastori e i magi, con profonda adorazione, vivasperanza, gioioso annuncio di salvezza.

Annunciamo a tutti con la vita, che si lascia possedere dallo Spirito, il natale del Signore Gesù, speranza unica delmondo!

Auguri e BuonAnno!

cf. Fil 2,5 ss

La sua potenza divina ci ha fatto dono di ogni bene per quantoriguarda la vita e la pietà, mediante la conoscenza di colui che ci ha chiamati con la sua gloria e potenza. Con queste ci hadonato i beni grandissimi e preziosi che erano stati promessi, perché diventaste per loro mezzo ,essendo sfuggiti alla corruzione che è nel mondo a causa della concupiscenza. Per questo mettete ogni impegno per aggiungerealla vostra fede la virtù, alla virtù la conoscenza, alla conoscenza la temperanza, alla temperanza la pazienza, alla pazienza lapietà, alla pietà l'amore fraterno, all'amore fraterno la carità

Panevivo disceso dal cielo casa del pane

Arcivescovo

partecipi della natura divina

Giovan Battista Pichierri

Carissimi, anche quest’anno rischiamo difermarci alla dimensione esteriore del Nataleperdendo la sua fecondità interiore. Mentre

ricordiamo l’evento dell’Incarnazione del Figlio di Dionella nostra natura umana, celebriamo nel donodell’Eucarestia la presenza permanente del Signore inmezzo a noi fino al suo ultimo avvento.Presenza che costantemente ci sospingenel cammino della vita cristiana ad una“nuova conversione”, attraverso laquale accogliere il Cristo nella propriaesistenza con una disponibilitàmaggiore.Ogni volta che celebriamo l’Eucarestiasui nostri altari e tutte le volte cheapriamo il cuore al Cristo che viene per sottometterglila nostra volontà, i nostri progetti e offrirgli tutta lanostra persona torna a realizzarsi il Mistero del SantoNatale.Il dono che il Padre fa all’umanità, attraverso suoFiglio, sollecita noi a donare tutto di noi alla regalità diGesù Cristo: la condivisione e la solidarietà

dell’Emmanuele con le povertà di questa umanitàimpegna noi a non rimanere indifferenti dinnanzi acoloro che chiedono un gesto d’amore che puòriaccendere la speranza in un momento di buioesistenziale. Il dono di sè che Gesù fa sulla croce perredimerci e donarci la vita divina ci interpella a nonvivere per noi stessi ma per Colui che ci chiama a

seguirlo senza riserve, affinchè la nostratestimonianza sia profezia di un mondonuovo.Allora Signore vieni nella nostra fragileesistenza, molte volte disorienta da tantepromesse vane, bussa ancora alla porta delnostro cuore e suscita una nuovaconversione al mistero del tuo Amore che

ci insegni nella notte della vita terrena con gioia, avegliare, gridando a tutti il desiderio di essereposseduti da ciò che non passa e non delude... Il TuoAmore.Vi auguro di tuffarvi e di perdervi in questo Amore.Buon Natale!

Don Mauro Camero

… E DEL NOSTRO PARROCO

Natale 2007

“AUGURI PER UNA NUOVA CONVERSIONE”

Partendo dal basso, la prima fascia è moltosemplice e non contiene decorazioni; è lo , il regnodei morti sul quale è sospesa la terra sin dalla suacreazione: Sheol

(Gb 26,6-7). Dunque chi vuoleentrare nel tempio di Dio deve tenerea mente che se non sarà pronto adaccogliere la Parola sarà condannatoa divenire un nulla nello .

Nel secondo giro, sostenutoda due semplicissime e finic o l o n n i n e , c a m p e g g i a l apersonificazione della Terra, fertile efeconda: è rappresentata come una fanciulla gravida evestita di una tunica aderente e sottile, col capo avvoltoin un turbante, in piedi sulla rosa dei venti e che regge inmano un lungo ramo rigoglioso di foglie che si snoda pertutta la fascia. Simili rappresentazioni con lo stessosignificato sono contenute in una miniatura dell'della cattedrale di Bari (risalente al XI secolo) e su unamensola scolpita nella terza torre del(XIII secolo).

Riprendendo a percorrere gli archi che ornanol'entrata della cattedrale, il terzo è immagine del cielo.Un unico nastro scandito da quindici medaglionipercorre tutta la fascia e in alcuni appaiono simbolizodiacali di origine islamica. A margine, sulla destra, edunque andando in senso antiorario, un medaglione nelquale è raffigurato il sole suggerisce l'ininterrottaciclicità dei mesi e delle costellazioni zodiacali. Seisoliamo le tre decorazioni circolari centrali, lerimanenti sono dodici, come i mesi dell'anno, e abbellitecon motivi vegetali e con elementi tratti dal mondoanimale e umano. Subito dopo il sole, due cerchiraffiguranti due uccelli con teste di cane simboleggianoil segno zodiacale del cancro, nel cui periodo cade ilsolstizio d'estate e il giorno raggiunge la sua massimaestensione; tre cerchi dopo, escludendo quello del sole,si trova il segno della bilancia, col richiamoall'equinozio d'autunno; contando ancora altre cinqueformelle, in una più grande, troviamo raffigurato ilsegno del capricorno, metafora del solstizio d'inverno e

del periodo incui ricade lanotte più lungad e l l ' a n n o ;infine dopo altrit r e t o n d it r o v i a m o i ls e g n odell'ariete, che

indica l'equinozio di primavera. Seguendo, dunque,l'avvicendarsi delle costellazioni, il ciclo dell'annorappresentato nell'archivolto va da maggio ad aprile; mapiù che seguire una corretta sequenza dei mesi, si intende

costruire una figura ben precisa: ilpunto dove confluiscono gli assi cheparto dai solstizi e dagli equinozi è latesta del Cristo benedicente, nelluogo in cui abbiamo idealmentecollocato la lunetta della

. È il ciclo delle stagioni a dareal mondo terreno il suo ritmo vitale,per questo il portale viene arricchitodi questi elementi, ad iniziare dalcancro, segno che rimanda all'ideadel trionfo di Cristo sulle tenebre del

peccato e della morte. In quanto ai tre tondi che avevamoisolato essi giocano un ruolo fondamentale: sonomanifestazione di Dio nel tempo in forma Trinitaria:un'aquila (simbolo della paternità di Dio, ripreso dallamitologia greca) un uomo che reca sulle spalle un pesce(la parola pesce è un acrostico, cioè una parola compostadalle iniziali di altre parole; nel nostro caso, la parolapesce si traduce , e sta per

, Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore),un neutro elemento vegetale, che richiama lo Spirito. Èdunque risolto il problema dei tre medaglioni, iconedella Trinità che regna su ieri, oggi e sempre.

L'ultima fascia presenta, in tutta semplicità, unintreccio di giunchi scandito da foglie penzolanti. È unmotivo acquatico che ha il compito di rappresentare leacque celesti, destinate a filtrare sulla terra in forma dipioggia:

(Gn 1,6-8).Danilo Boccassini

(fine seconda parte)

Per una bibliografia minima: Margherita Pasquale,

, in“Studi in onore di Michele D'Elia. Archeologia, Arte,Restauro e Tutela Archivistica”, Matera-Spoleto 1996,pp. 122-129; Id., , Bari 1987 (Ied. 1979).

Sheol

«Lo [il regno dei morti] è nudo davantia Dio; l'oltretomba non gli ènascosto. Dio stende la volta del cielonel vuoto e sospende la terra sulnulla»

Sheol

Exultet

Castel del Monte

TraditioLegis

ICHTHYS esous ristoseou ios oter

«Dio disse: “Vi sia una grande volta. Dividala massa delle acque.” E così avvenne. Dio fece unagrande volta e separò le acque si sotto dalle acque disopra. Dio chiamò la grande volta Cielo»

Unapagina di pietra. Il significato del portale dellaCattedrale di Bisceglie. Note di iconologia romanica

La Cattedrale di Bisceglie

I ChTh Y S

Alcune notizie storiche sulla Concattedrale S. Pietro, della nostra città

LA CATTEDRALE E LA CULTURA DEL POPOLO

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Il 14 e il 15 Dicembre l'Arcivescovo Mons. GiovanBattista Pichierri, alla presenza del sindaco avv.Francesco Spina, dell'assessore al Centro Storico on.

Francesco Amoruso e di altre autorità civili edecclesiastiche, ha riaperto al pubblico il Museo DiocesanoSezione di Bisceglie, dove sono terminati i lavori diampliamento, finanziati dalla Regione Puglia edall'Arcidiocesi nell'ambitodell'Accordo di Programma QuadroSistema Musei.Nell'occasione è stata firmata laconvenzione tra l'Arcidiocesi ed ilComune di Bisceglie nella quale i dueEnti si impegnano a destinare a sede delMuseo le rispettive quote di proprietàdell'immobile Palazzo Vescovile evecchio Seminario e a garantirnel'apertura al pubblico.Venerdi 14, con l'intervento delMagnifico Rettore prof. CorradoPetrocelli e della prof. Ida MariaCatalano, è stato inaugurato il nuovolaboratorio di restauro, che sarà gestito in convenzione conil Dipartimento Interateneo “M. Merlin” di Fisicadell'Università degli Studi di Bari.Seguirà, alla presenza del prof. Attilio Petruccioli, Presidedella Facoltà di Architettura del Politecnico di Bari e deiproff. D'Amato, Perfido, De Simone e Carabellese,l'inaugurazione della mostra dei lavori di rilievoarchitettonico realizzati dagli studenti della Facoltà diArchitettura nel Centro Storico di Bisceglie, nell'ambito delprogetto di collaborazione avviato tra il Museo Dicesano, ilPolitecnico di Bari ed il Comune diBisceglie.Sabato 15, dopo la S. Messa in Cattedrale(ore 18.30) celebrata dall'Arcivescovo, alleore 19.30, alla presenza dei rappresentantidelle Istituzioni Pubbliche, delleA s s o c i a z i o n i C u l t u r a l i e d e l l eConfraternite, è stato presentato daldirettore del Museo, dott. Giacinto LaNotte, il progetto attuato di recuperodell'edificio e di ampliamento dellasuperficie espositiva con l'allestimento diuna nuova sezione dedicata agli ex votopreziosi provenienti dai Tesori delle Chiesedelle Confraternite.Il progetto ha compreso anche la realizzazione, al serviziodella comunità cittadina, di una sala conferenze, della salamultimediale e dell'archivio-biblioteca, che diventerannostrutture essenziali per la divulgazione della conoscenza delnotevole patrimonio storico artistico custodito nel Museo.Seguirà la visita guidata al Museo.I cittadini potranno ammirare una secolare strutturarinnovata e attrezzata per accogliere i visitatori, gli studiosi,i disabili e quanti si lasceranno affascinare dalla bellezzadelle opere d'arte ivi custodite.

Il primo impatto con il Palazzo Vescovile, conservatosinell'assetto voluto dal vescovo Pompeo Sarnelli, vissuto aBisceglie dal 1692 al 1724, è con l'imponente scalinatarealizzata a tre ordini di quattro arcate nell'anno 1700 earricchita dal lapidario lungo le rampe con frammentilapidei scolpiti recuperati sul territorio della nostra Città.Il primo piano ospita i locali del laboratorio di restauro, gli

uffici e una deliziosa cappella,adibita a sala per mostre temporanee.Al secondo piano il Museocomprende tre sezioni: quella deidipinti allestita nell'appartamentoprivato del Vescovo, decorato con isoffitti lignei dipinti del 1696, quelladedicata ai gioielli e quella dedicataal Tesoro Capitolare ed al corredodecorativo della Cattedrale.Molto suggestivo è l'ingresso dove èesposto il ritratto del vescovoSarnelli, iniziatore della raccolta diarte sacra nel Palazzo Vescovile, chesembra accogliere i visitatori come

un buon padrone di casa, per introdurli nell'ampio saloneche fa da straordinaria cornice ad alcune delle più importantipale d'altare, tra le quali si ricorda “L'incoronazione dellaVergine” opera firmata e datata Paolo De Matteis 1714,proveniente dalla chiesa di Santa Croce.Il salone immette direttamente nella cappella privata delvescovo, dove è stata ricostruita l'ambientazione di unpiccolo oratorio con sedie d'epoca, un inginocchiatoio e unatoccante ceroplastica raffigurante il Cristo Crocifisso. Sullepareti sono esposti un crocifisso ligneo del '500 e dipinti

provenienti dalle chiese delPurgatorio, di San Nicolò e dallacappella di villa Veneziani-Santonio.La terza sala è l'originario studio,che racchiude i ritratti di arcivescovidi Trani, come mons. De Franci e divescovi nativi di Bisceglie, comemons. Ventura, Consiglio, Bruni eTodisco Grande. L'esposizione dialcuni dipinti in cattivo stato dic o n s e r v a z i o n e i n t e n d esens ib i l izzare i c i t tad in i acontribuire al loro restauro.

L'ultima sala ospita dipinti cari alla tradizione popolarelocale, “I Santi Martiri” e “L'ultima cena” (XVIII sec.)provenienti dalla chiesa di S. Croce e una bellissima copiasettecentesca della “Madonna della Misericordia”.Particolarmente interessanti e ricche di curiosità sono le salededicate agli ex voto: della Madonna Addolorata, di SantaLucia, dei Santi Martiri, di San Domenico e della Madonnadella Misericordia.Gli ex voto preziosi, donati alle chiese e alle confraterniteper una grazia ricevuta, sono la testimonianza del culto

Segue a pag. 5

RIAPERTO IL MUSEO DIOCESANO

Stipulata la convenzione tra il Comune di Bisceglie e l’Arcidiocesi

popolare strettamente legato alla pratica dell'intercessioneper ottenere un miracolo o l'esaudirsi di un desiderio. Laloro esposizione museale permette la ricostruzione di unricco campionario di stili e di mode nelle foggie dei gioiellipresenti nei ceti popolari e medi a partire dal XIX secolo.Nella prima sala, oltre ai tradizionali ex voto anatomici, sipossono ammirare alcuni gioielli di epoca borbonica,insieme a spille, orecchini, bracciali, collane, anelli e orologidi epoche successive.La seconda sala è dedicata ai gioielli borghesi esposti inmodo accattivante grazie all'accostamento con abiti antichiprovenienti da collezione privata.La terza sala è dedicata alla sposa e ai gioielli sentimentali.Nella quarta sala ci sono i gioielli simbolici, prediletti dallecredenze popolari, come spille a forma di forbici per tagliarele “malelingue”.L'ultima sala è dedicata ai gioielli in stile liberty, agli ex votomarinareschi e ai gioielli maschili donati in occasione diguerre.Il valore di questi pezzi non è solo dal punto di vistamateriale, ma essi rappresentano un mondo di affettività, uncommovente legame tra le persone e Dio fatto di speranze edi preghiere.Nella prima sala della sezione dedicata alla Cattedrale sonoesposti gli argenti sacri del Tesoro Capitolare.Gli oggetti più antichi sono: l'evangeliario miniato della

Cattedrale del XIII sec., una croce astile e uncalice in peltro del XV sec.Altre teche custodiscono calici, pissidi,ostensori lavorati e cesellati dal XVI al XVIIIsec.In questa sala è conservata la Pace in argento con laraff igurazione del la Pietà , r i t rat ta sul l ' invi todell'inaugurazione, che era uno strumento liturgico. Presentenell'inventario della Cattedrale nel 1665, serviva a dare ilsegno della pace alle autorità comunali da parte del vescovodurante la celebrazione delle messe solenni.Uno dei pezzi più appariscenti di questa sezione è la crocepettorale del vescovo Bruni con diamanti e ametiste, cheogni anno, durante la processione, viene apposta sulla statuadi San Mauro.La seconda sala della sezione Cattedrale, infine, raccoglietutte le testimonianze superstiti dell'antico assetto baroccodel nostro Duomo smantellato con la campagna di restauridel 1965-72.Sono qui esposti i confessionali del '700, le tele di NicolaPorta, di cui una è divisa in 6 frammenti, le tele raffiguranti S.Filippo Neri e S. Carlo Borromeo.Le porte del Museo Diocesano stanno per aprirsi, sarà unmomento indimenticabile per quanti tengono alla culturadella nostra Città, ora spetta a noi farne buon uso.

Dott.ssa Irene Frisari

Alcuni lettori tengono apuntualizzare alcune

anomalie: mentre nel paese vi è

periodicamente la disinfestazionedei cassonetti della spazzatura; illavaggio e la pulizia del mantostradale impiegando una squadra diaddetti del settore inclusa unapattuglia di Vigili Urbani; lapresenza di cassonetti per laraccolta differenziata (per laraccolta di indumenti usati, per lebatterie esaurite, e per le medicinescadute), nel centro storico non c’èaltro che:

alcuni cassonetti per la raccoltadella spazzatura collocati a volte inposti sbagliati, e... per essere sicuri

della disinfestazionevengono... direttamentebruciati. Il concettodella

nonesiste; alla pulizia delmanto stradale cipensano: un operatoreecologico e unamacchina che va adistribuire e non tanto araccogliere i rifiuti chegettiamo in terra per lamancanza di cestini; peril lavaggio delle

“chianche” che troviamo in tutto ilcentro storico, ci pensa Dio facendopiovere; dei contenitori per lebatterie esaurite non si conosceneanche la forma.D'accordo per le varie carenze; peròsarebbe conveniente anche che<chi va in giro col proprio caneporti insieme un apposito attrezzopresente sul mercato perraccogliere gli escrementi delproprio animale; che ci si sforzi di

buttare il sacchetto della spazzaturadurante gli orari consentiti; si cerchidi fare, sino a quando non sarannopresenti anche nel nostro centrostorico alcuni cassonetti, la

enon buttare tutto in un unico bidone;che si chiami chi di dovere pergettare gli oggetti ingombranti e nonparcheggiarli in qualche puntooscuro del nostro quartiere. Infine cirivolgiamo ai nostri amministratori,perché non abbiano riservenell'aggiungere nei loro bilanci lespese riguardanti l'

, non farlo andrebbe adiscapito della salute dei presenti edei futuri cittadini del paese.

Concludo invitandovi a dire lavostra continuando a scrivere a:PARROCCHIA SS. MATTEO ENICOLO' OPPURE INCONCATTEDRALE;o inviando delle E-MAIL a

o ancoratelefonate in Redazione al numero3408364813

RACCOLTADIFFERENZIATA

RACCOLTA DIFFERENZIATA

IGIENEPUBBLICA

Rocco Carbone

:[email protected]

NON ABBIAMO TEMPO DA PERDERE…

L’avvento è tempo di attesa, diconversione e di speranza.

Nell’attesa che laNascita di Gesù sirinnovi nei cuori deifedeli, nelle case siallestiscono esi addobbanodi Natale.Il è unaforma di pietàpopolare che,trasmessa di generazione ingenerazione, sostiene la fede delpopolo.“Come è già noto, oltre allerappresentazioni del presepioB e t l e m i t a , e s i s t e n t i f i ndall'antichità nelle Chiese, a partired a l 1 2 0 0 s i è d i f f u s a l aconsuetudine, influenzata senzadubbio dal presepe allestito aGreccio da S. Francesco d'Assisinel 1223, di costruire piccolip r e s e p i n e l l e a b i t a z i o n idomestiche.

La loro preparazione, “in cuisaranno coinvolti particolarmente i

bambini”, divieneoccasione perché ivari membri dellaf a m i g l i a , s ip o n g a n o i ncontatto con ilmistero del Natale,e si raccolgonot a l o r a p e r u nm o m e n t o d i

preghiera o di lettura delle paginebibliche riguardanti la nascita diGesù”. ( Dal direttorio su pietàpopolare e liturgia).Al contrario il segno dell’ diNatale è di origine pagana; risalealla Germania del XVI sec..Una cronaca di Brema del 1570racconta del primo albero decoratocon mele, noci, datteri e fiori dicarta. Altre cronache raccontanodel “Gioco di Adamo ed Eva” che il24 Dicembre si svolgeva nellepiazze e nelle Chiese tedesche, in

cui si allestivano alberi carichi difrutti e simboli dell’abbondanza, arappresentare il paradiso perduto.F o r s e d o v r e m m o r e n d e r e“c r i s t i an i” i nos t r i a lbe r iaddobbandoli come nel passato,con frutta e decorazioni semplici, asostituzione di quelle troppoopulenti che occhieggiano nellevetrine.Non dobbiamo dimenticare che peri Padri della Chiesa, l’albero delpeccato ha dato vita al legno dellacroce dove Gesù ha compiuto lanostra redenzione.L'augurio che io vi faccio è quelloche in ogni famiglia si riscopra ilsenso del Natale, e la realizzazionedel , non sia unaconsuetudine e abitudine, ma unmomento di preghiera che tieneunita la famiglia.Con questi sentimenti vi auguro divero cuore un Santo Natale 2007 eun feliceAnno 2008.

Pietro d'Alba

presepialberi

presepe

albero

Presepio

Guardando il PRESEPE e L'ALBERO…

NATALE

E, nelle tenebreuna luce rifulse...

La strada fu rischiaratae dal mio cuore

ogni paura fu fugata.In quella luce c’era

un bimbo che nascevain una grotta.

Scaldato solo dall’Amoredella mamma e del papà.

E dal fiatodi un asino

e di un bue...Quella Luce eri Tu,

Bambino Gesù.Quella Luce, per l’eternità

sei Tu,Signore Gesù.

Giulia Mastrapasqua

Quanne u mèse de decémbreacque e véinde quòse sémbretramendàne ne pertòve,la frascère rescaldòve

e la nònne a le nepìutedòve cìcere arrestìute,bèlle stòrie racchentòvee u presépie preparòve.

'Mbréme mbréme mettà sóttecascetèidde mèzze róttee pe sàupe appeggiòvecarta stracce chè trevòve.

Ch re skàtue de cartìunechè levòve a ognèd'ìunepreparòve re casèiddesàupe o mónte a le provèidde.

Mettà stèlle rentagliòteda la carte de cecculòtesàupe o cèile lisce e bluda do ascènne

E stu cèile azzùrre e schìuretutt'atturne 'mbacce o mìureère carte de fertìune,come la carte de le maccarìune.

Appennà le mandèrénesàupe o ràime de le pénechè u nónne avà pegghiòtesótt'a l'àrue petòte.

E po' 'ndèrre mettà u spécchiepe fò u lòghe, e attùrne u vécchiea pescò, canna' mmàine,fatte de meddéche de pàine.

(1 )

(2 )

(3 )

(4 )

il buon Gesù.

Tra novène e qualche chèndePo' facià la grótta sènde:quatte tàvue acchecchiòte,a 'ne còuste e sganghèròte

e 'na scritte sàupe a chérre

Po' mettà le pressenègge:cchiù lendàine le Rè Mèggee cchiù 'nnènze cu agnéiddele pastóre sénza cappèidde;

e po' stòve l'angioléttechè senàve la treméttee po' curre assà creìusechè cantòve ócchie achìuse.

Stòve la péchere cu àine,u fernàire che re pàinecu presùtte e cu salàime;u ferròre, u falegnàime,

u veccèire, u pesciaióle,u scarpòre che re sóle,a la pómbe lavannàiree do mónte zambugnàire.

Tutt'attùrne na muéne:tanta pàpere e gaddéneu canistre chiéne d'óvee, chiù rète, u ciùcce e u vóve,

la Madonne che la véstetótta bienghe e cèléste,san Geséppe cu bastànechè parà na bregessiàne.

U Bomméne o céntre stòvee assa' se ne presciòvechè la nonne a le nepìuteu presépie avè fernìute.

“Glórie a Ddé e pòce 'ndèrre”

,

(5 )

(6 )

(7 )

(8 )

(9 )

Nicola Gallo

Note:(1) Cassette della frutta. (2) Per lo più scatole di scarpe nuove acquistate inoccasione delle feste. (3) I maccheroni si vendevano sfusi e venivano avvolti incarta dura e liscia di colore blu scuro. (4) Nel periodo natalizio invernale si fa lapotatura degli alberi. Trombetta. (6) Agnello. (7) Macellaio, pescivendolo. (8)Calzolaio con le suole sul deschetto. (9) Lavandaie alla fontana.

(5)

Tra novena e qualche cantopoi faceva la grotta santa:quattro tavole unitestorte e sgangherate

e una scritta su di loro:“

Poi metteva i personaggi:più lontano i Re Magie più avanti con l'agnelloil pastore col cappello;

e poi stava l'angiolettoche suonava la trombettae poi quello assai carinoche cantava con gli occhi chiusi.

Stava la pecora con l'agnellino,il fornaio con il panecol prosciutto e col salame;il fabbro, il falegname,

macellaio, pescivendolo,calzolaio con le suole,alla fontana lavandaiee dal monte zampognai.

Tutto intorno confusione:tante papere e gallineun canestro piene d'uovae più dietro l'asino e il bove,

la Madonna con la vestetutta bianca e celeste,san Giuseppe col bastonesembrava in processione.

Il Bambinello al centro stavae assai gioivaperché la nonna ai nipotiil presepio aveva completato.

Gloria a Dio e pace in terra”.

U presépie de nònónneQuando il mese di dicembre

acqua e vento quasi sempretramontana ci portavail braciere riscaldava

e la nonna ai nipotinidava ceci arrostitibelle storie raccontavae il presepio preparava.

Prima di tutto metteva sottole cassette mezze rottee poi sopra vi appoggiavacarta straccia che trovava.

Con le scatole delle scarpeche toglieva a tutti quantipreparava le casetteai poveri sulle montagne.

Metteva stelle ritagliatedalle carte delle cioccolatesu nel cielo liscio e bluda dove scende il buon Gesù.

Questo cielo azzurro e scurotutto intorno intorno al muroera carta di fortunacome quella dei maccheroni.

Appendeva mandarinisopra i rami dei piniche il nonno aveva presosotto gli alberi potati.

Poi sul ripiano metteva lo specchioa mo' di lago e sul bordo un vecchioa pescare, canna in mano,fatta con la mollica di pane.

Il presepio della nonna (traduzione)

8

Ricordo ancora il primo incontro con gli scritti dellamadre S.Chiara in tema di natale:

Quei 'poveri pannicelli' mi hanno sempre rimandato alleragioni della povertà, di quel 'senza nulla di proprio' che inFrancesco si fa parametro e stile di vita evangelica e inChiara si fa vangelo stesso.C'è un nesso profondo e amabilissimo tra l'incarnazione delnostro Signore Gesù Cristo e la povertà.

Gesù, Carne del Padre, sua immagine e somiglianzaperfetta, si fa carne dell'uomo. Ne veste l'umanità e tutte lesue conseguenze.E Chiara continua:

Tanti di noi conoscono l'episodio del Natale di Greccio cheha meritato a Francesco la fama di ideatore del presepe.Rileggiamo insieme alcuni passaggi dell'evento, introdottoda questa spiegazione che il serafico Padre fa al suo amico:

Il presepe e l'altare…la mangiatoia e l'eucarestia…

(Benedetto XVI)

Descrizione carica di dovizia di particolari per spiegarecon quanto amore Francesco baciasse la Parola fatta

Carne. Un amore che favedere una mirabilevisione al suo amico:

Destarel'amore! Ecco lo scopo diquesta 'pazzia notturna' diF r a n c e s c o . D e s t a r el'amore sopito e sepoltonel cuore dell'uomo, comefosse il volto di quelbambino che giace comemorto nella mangiatoia. Lo stesso biografo lo spiega:

'Dio ha tanto amato il mondo…' Questa certezza ci è data nelmodo più impensabile e inenarrabile: facendosi uno di noi.In Gesù, 'Suo Figlio dato per noi', conosceremol'incommensurabile misura dell'amore del Padre, semmaisaremo capaci di comprenderne e contenere briciole oframmenti.Dio vuole farsi non solo conoscere ('nessuno conosce ilPadre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo vogliarivelare'), ma anche riconoscere ('Chi vede me vede ilPadre'), perché noi abbiamo la prova tangibile einconfutabile della nostra appartenenza totale di figli creati eamati a Sua vera immagine e somiglianza.

'Un Figlio ci è stato donato!' Si, un Figlio. E' del Padre ed ènostro. Viene dal cielo e vive con noi. E' Sapienza incarnata esi assoggetta all'umano sapere. Può tutto e si mette nellenostre mani. Si fa bambino e ci rende madri, capaci diportarlo in noi, di darlo alla luce, di donarlo

(Chiara d'Assisi)

…E mentre il mondo, questo nostro mondoimpastato di cristianesimo e di benessere, cisfida in concorrenze spietate fatte di luci cheabbagliano e di annunci che imbrogliano,saremo audacemente capaci di pazzie notturnecariche di canti di gioia, di quell'amore che soloda' la vita.

è per amore delSantissimo Bambino, ravvolto in poveri pannicelli

e adagiato nel presepio, e della sua Santissima madre,ammonisco, prego caldamente ed esorto le mie sorelle avestire sempre indumenti vili.

“Mira la povertà di Colui che fu deposto nel presepe eavvolto in poveri pannicelli. O mirabile umiltà e povertàche da' stupore! Il Re degli angeli, il Signore del cielo edella terra, è adagiato in una mangiatoia…O povertàsanta! Te il Signore Gesù Cristo si degnò di abbracciare apreferenza di ogni altra cosa”.

“Se dunque tale e così grande Signore,scendendo nel seno della Vergine, volle apparire nelmondo come uomo spregevole, bisognoso e povero,affinché gli uomini, che erano poverissimi, indigenti eaffamati, divenissero in Lui ricchi…esultate e godetemolto!”

Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e inqualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cuisi è trovato per la mancanza delle cose necessarie a unneonato, come fu adagiato in una greppia e come giacevasul fieno tra il bue e l'asinello…

“IlBambino, adagiato da Maria nella mangiatoia, è l'Uomo-Dio che vedremo inchiodato sulla croce. Lo stessoRedentore è presente nel sacramento dell'Eucarestia.Nella stalla di Betlemme si lasciò adorare, sotto le povereapparenze di un neonato, da Maria, da Giuseppe e daipas tor i ; ne l l 'Os t ia consacra ta lo ador iamosacramentalmente presente in corpo, sangue, anima edivinità, e a noi si offre come cibo di vita eterna”

'Francesco canta con voce sonora il Santo Vangelo, poiparla al popolo con parole dolcissime…quandopronunzia il «Bambino di Betlemme» si riempie la boccadi voce e ancor più di tenero affetto, producendo unsuono come belato di pecora e passando la lingua sullelabbra, quasi a gustare e trattenere tutta la dolcezza diquelle parole'.

'glisembra che il Bambinellogiaccia privo di vita nellamangiatoia e, Francesco,gli si avvicina e lo desta daquella specie di sonnoprofondo'

'ilfanciullo Gesù veniva risuscitato così nel cuore di moltiche l'avevano dimenticato e il ricordo di lui rimanevaimpresso profondamente nella loro memoria'.

. “Si, perché èormai chiaro che l'anima dell'uomo fedele, che è la piùdegna fra tutte le creature, è resa dalla grazia di Dio piùgrande del cielo. Mentre, infatti, i cieli con tutte le altrecose create non possono contenere il Creatore, l'animafedele invece, ed essa sola, è sua dimora e soggiorno”

Sorelle Povere Monastero S.Luigi, Bisceglie

.

UN FIGLIO CI E’ STATO DONATO!

Impossibile, impossibilescrivere qualcosa su don Piero.Mi fa rabbia. Scrivere

vuol dire aver elaborato unpensiero su qualcuno oqualcosa, aver sistematonel deposito della memoriapersonale, il cassetto suscritto: DON PIERO.Impossibile! Infatti tu donPiero, non sei un ricordo...Questa parola mi fa male,offende i miei sentimenti.Tu don Piero non sei unricordo... Tu sei vivo e conme ogni giorno, ancora dipiù... La tua voce è musicache mi fa danzare, è ilrichiamo del mattino... Il tuosorriso, don Piero, è la mia casa, lamia famiglia. Ecco, mi viene piùnaturale, intonare un canto per te:“UBI CARITAS ET AMOR,DEUS IBI EST” uno dei tuoipreferiti, oppure ricorrere al verso,alla poesia. Don Piero non possoscrivere di te, allora lo Spirito cheha guidato tutta la tua vita, possaispirare le mie parole.Mi scuso per lo stile frammentarioe poco elaborato, ma il fiume inpiena dei miei sentimenti e dellemie emozioni, straripa senza alcunordine.-nella sacrestia di S. Domenico,Pasqua 1986. Questo è il nostroprimo incontro. Il tuo sorrisoaperto, accogliente, mi hanno fattasubito sentire a casa e in famiglia.Ho sentito che potevo fidarmi di tee per 21 anni, sei stato la miaguida, un padre sempre disponibilee come un buon padre mi hai presoper mano nel difficile camminodella vita, alla scoperta dei talentiche Dio aveva messo nel miocuore.-accanto a mia madre. Guardo dallafinestra sul corridoio cercandosollievo e di primo mattino, vedoarrivare don Piero, con passo

solerte avviarsi verso leincombenze quotidiane di

Cappellano.Improvvisamente lastanchezza perla notteinsonne, lapreoccupazionesvanisconocomeper

miracolo, il cuore fa un salto digioia come quando da bambinavedevo arrivare mio padre,l’orizzonte si apre e vedo tra glialberi i primi raggi del sole …“Notte, tenebre e nebbia fuggite,entra la luce, viene CristoSignore...”.- Si, don Pierocome sacerdote è veramente statol’immagine di Gesù, del buonPastore. Spesso nelle sue omelie,ringraziava Dio per il grande donodel celibato, dono totale di sè allasua missione.- Caro don Piero,

, la tua bella vocemusicale risuona dentro di me...Come faccio a sciogliere quelnodo che mi stringe la gola ecacciare indietro le lacrime?“Canta e cammina come ilviaggiatore, canta per sostenere losforzo, cammina per vincere lapigrizia. Che vuol dire cammina?Progredire nel bene. Cristo èRisorto, Alleluia!” Questo è il tuoconsiglio giuntomi come augurioper la Pasqua 2007. Si, oltre chel’uomo dei miracoli, don Piero tusei l’uomo del cammino, ilviaggiatore che cantando elodando, parte da questa terra,dove non abbiamo stabile dimora,per tornare alla casa del Padre, tua

e nostra vera Patria. Il tuo sorrisonel tuo volto dolce e paffuto comequello di un bimbo, risplendedentro di me di luce imperitura.- Caro don Piero,

, tu ci hai lasciatoun testamento d’amore: “Amatevicome io ho amato voi”. Sonotornata a S. Lorenzo. Tante volteavevo visto Carmela, una personasemplice che ha condiviso con donPiero gli anni della suapermanenza come parroco.L’avevo guardata tante volteintenta nel suo servizio allaparrocchia ma una settimana fa, cisiamo guardate come mai prima esiamo andate l’una incontroall’altra in un saluto inconsueto, ècosì, ora, ogni volta che incontrole persone che sono state a tevicine in questi ultimi anni, comeFrancesco, il coordinatore deigiovani, che sento come unfratello. Ricordo che era unbambino quando ha suonato lemusiche al mio matrimoniocelebrato da te don Piero, e graziea te.Non posso aggiunger altro, tuttosarebbe retorica. Voglio soloringraziare te, don Piero, per tuttiquesti anni, la tua famigliaspecialmente Lucia e Vincenzo e ilSignore che ci ha fatti incontrare.Grazie.

Francesca Lacavalla

Un agnello di pasta di mandorle

In persona Cristi.

in ogniEucarestia

come Gesùnell’ultima cena

Una lunga nottata in ospedale

Ho chiesto, alla carissimaFrancesca, una sua testimonianza,sul caro don Piero.Conoscevo l’impegno e l’attenzionepaterna che ha riversato su di leiguidandola e aiutandola nelpercorso della vita fino almatrimonio.Pertanto la ringrazio per le sueparole qui riportate frutto digratitudine e affetto... nei suoiconfronti.

Sergio Simone

TU NON SEI UN RICORDO... TU SEI VIVO!

Queste promesse fatte da Gesùsono state autenticate dall'autoritàdella Chiesa, in modo che ognicristiano può credere consicurezza alla fedeltà del Signoreche vuole tutti salvi, anche ipeccatori.CONDIZIONIPer rendersi degni della GrandePromessa è necessario:1. Accostarsi alla Comunione. LaComunione va fatta bene, cioè ingrazia di Dio; quindi, se si è inpeccato mortale, bisognapremettere la confessione.2. Per nove mesi consecutivi.Quindi chi avesse incominciato leComunioni e poi perdimenticanza, malattia,ecc. neavesse tralasciata anche una sola,deve incominciare da capo.3. Ogni primo venerdì del mese.La pia pratica si può iniziare inqualsiasi mese dell'anno.

ALCUNI DUBBISE, DOPO FATTI I NOVE PRIMIVENERDÌ CON LE DEBITEDISPOSIZIONI, UNO CADESSEIN PECCATO MORTALE, E POIMORISSE ALL'IMPROVVISO,COME POTREBBE SALVARSI?

Gesù ha promesso, senzaeccezione alcuna, la grazia dellapenitenza finale a tutti coloro cheavranno fatto bene la SantaComunione nel primo venerdì diogni mese per nove mesiconsecutivi; quindi si deve credereche, nell'eccesso della suamisericordia, Gesù dia a quelpeccatore moribondo, la grazia diemettere un atto di contrizioneperfetta, prima di morire.CHI FACESSE LE NOVECOMUNIONI CONL'INTENZIONE DIPROSEGUIRE POI PIÙTRANQUILLAMENTE A

PECCARE, POTREBBE SPERAREIN QUESTA GRANDEPROMESSA DEL SACRO CUOREDI GESÙ?

No di certo, anzi commetterebbetanti sacrilegi, perché accostandosiai Santi Sacramenti, è necessarioavere la ferma risoluzione di lasciareil peccato. Un conto è il timore ditornare ad offendere Dio, e altro lamalizia e l'intenzione di seguitare apeccare.da www.preghiereagesuemaria.it

Sebastiano Marchese

IL PRIMO VENERDÌ DEL MESELITURGIA

LO STUPORE DEL GRATUITO

Quello che avete fatto al più piccolo dei miei fratelli lo avete fatto a me

Sappiamo bene che ciò che facciamonon è altro che una goccia nell’oceano.

Ma se questa goccia non ci fosse,all’oceano mancherebbe...

... E’ sempre stata una frase delVangelo che mi sprona ad essere particolarmente attenta alle situazioni di disagio che vivono i bambinie ragazzi del nostro amato centro storico... Non è che in altre zone della città non ci siano, ma è certo

che noi siamo messi male. Spazi per giocare: zero...; luoghi di ritrovo... zero; per fortuna (?) S. Matteo ha una stanzacon dei calciobalilla che funge da luogo di ritrovo per i bambini, per far trascorrere un’ ora di spensieratezza..., capite

bene che è insufficiente...; bisogna fare di più per migliorare e noi infatti cistiamo prodigando!Circa 5 mesi fa il parroco invitava a mettere a disposizione le propriecompetenze e disponibilità per il restauro e rendere agibili due locali, siti inPendio Campanile, da poter utilizzare come luogo di incontro per i ragazzi...Il lavoro da fare è complesso e quello che è più complicato è che mancano isoldi...Da lodare è il servizio e silenzioso che da alcuni mesi, alcunifratelli della nostra comunità stanno compiendo.. Tanto da creare stupore inmolti che non capiscono che il servizio alla comunità parrocchiale deveessere ... “Fatti, non parole”.ALLORA MI RIVOLGO DIRETTAMENTE A TE CHE STAI LEGGENDO:In questo periodo particolare dell’anno dove tutti cercano di correre ed

affanarsi per acquistare l’ennesimo regalo natalizio,: panettoni, dolciumi.... In grande quantità SE VUOI PUOIanche tu all’acquisto del materiale per il restauro dei questi locali affinchè al più presto possano essere

utilizzati dai ragazzi... Che dite se al posto del dolce comprate un sacchetto di calce, tufi, materiale elettrico...?“

”N.B. Carmela Rocco

GRATUITO

CONCRETO

CONTRIBUIRE

(Madre Teresa di Calcutta)VIENI A RENDERTI CONTO DI CIO’ CHE HAI LETTO.

Quando il servizio diventa concreto

a cura di Margherita Lorusso Il Faro... della Speranza!bimestrale

BASILICA CONCATTEDRALES. PIETRO

PARROCCHIA SANTIMATTEO E NICOLO’

AD USO INTERNO E GRATUITO

- Bisceglie -

Responsabile editorialeDon Mauro Camero

:Danilo Boccassini

Don Mauro CameroRocco Carbone

Giuseppe Dell’OlioMargherita Lorusso

Carmela RoccoSergio Simone

Suore del Monastero di S. Luigi

:

Nicola GalloFrancesca LacavallaGiulia Mastrapasqua

CoordinatoreSebastiano Marchese

Visione ed impaginazioneSergio Simone

Dott.ssa Irene Frisari

Tel. 3408364813

Redazione

Ringraziamo

Gesù Bambino ha pianto?

Un giorno i gesuiti che, come tutti sanno, sono ireligiosi della “Compagnia di Gesù”, ed ifrancescani, discutevano se Gesù avesse piantoappena nato.

:Gesù non può aver pianto: era un bambinodivino!

- Gesù ha pianto! Eccome, poveretto!

-Come potete provarlo?

-Semplicissimo! Appena ha aperto gli occhi e havisto a destra un asino e a sinistra un bue, hadetto: “Se è tutta qui la compagnia di Gesù, nonmi resta che piangere!”.

I gesuiti

I Francescani:

I gesuiti:

I francescani:

Il cappone di Natale

Un contadino era solito regalare al parroco un magnificocappone per Natale. Quell’anno, però, per qualche oscuroimprevisto, il regalo tardava ad arrivare.Il parroco manifestò il suo dispiacere alla brava perpetua e,molto sconsolato, si accinse a celebrare la Messa dimezzanotte. Proprio durante la celebrazione, il contadinoconsegna di nascosto il cappone alla donna di servizio. Poichéil parroco non le aveva dato istruzioni sul modo di cucinare ilvolatile, la donna, appena l’ha nelle proprie mani, si precipitain sacrestia e attraverso la porta che separa il locale dallachiesa, fa oscillare il pennuto per comunicare l’evento ed avereistruzioni in merito. Il parroco la vede trionfante agitare ilcappone e comprende immediatamente il problema. Senzainterrompere il rito esplode in un:”Deo gratias” e aggiungebiascicando leggermente la parola: “Mezzo lesso e mezzoarrosto,... per Christum Domino nostro”:

Anche il nostro Giornale sul sito internetdella Diocesi.

Clicca su:www.trani.chiesacattolica.it

Compleanni

DOPOSCUOLA IN... PARROCCHIA,

per i bambini ogni martedì, mercoledì e venerdì dalleore 15.30 alle ore 17.30.

- 24 Novembre,

- 3 Dicembre,

0 Dicembre,

- 30 Dicembre,

- 1 Gennaio,

- 4 Gennaio,

Pina Monopoli

Ester Di Pinto

- 1 Vito Baldini

Cetta Porcelli

Enza Dell’Orco

Caterina Galantino

- 19 Gennaio, Ginetta Sasso

27 Dicembre 2007Auguri a

ROBERTO CASSANELLI

dai suoi cuginettiSebastiano, Luigi. Pasqua, Giuseppe,

Girolamo, Gabriele, Sergio

1 anno1 anno

29 Gennaio 2008ANNIVERSARIO DI SACERDOZIO

Don Mauro CameroDa tutti noi,AUGURI !

23 Domenica

24 Lunedì

- SS. Messe: ore 9; 10.30; 19.00ore 18.00

- Ore 20.15 Catechesi alle famiglie

- SS. Messe: ore 18.30; 23.00- Ore 18.30 S. Messa presieduta dall'Arcivescovo

con la presenza delle autorità civili e militari.- Ore 23.00 Veglia di Natale

ConcattedraleS. Matteo

Concattedrale

25 Martedì

--

27 Giovedì-

28 Venerdì

-30 Domenica

-

31 Lunedì-

--

1 Martedì

NATALE DEL SIGNOREConcattedrale

Santi Innocenti, martiri

San Ruggero, vescovo

S. Matteo

SS. Messe: ore 9.00; 10.30; 12; 19;Ore 13.00 presso S. Matteo,

Ore 17 - 21.30 Adorazione Eucaristica- Ore 17.30Lectio Divina - S. Rosario- Ore 20.30 Lectio Divina -Compieta

SS. Messe ore 9.30; 18.30

SS. Messe: ore 9; 10.30; 12.00; 19.00 (Benedizionedelle Famiglie)

ore 18.00

Ore 17.00 Vespri solenni e canto del Te Deum conl’Arcivescovo e i sacerdoti della zona pastorale diBisceglie

S. Messa ore 18.30Ore 19.30 Preghiera di ringraziamento al termine

dell’anno

PRANZO CARITAS

(patrono principale dell'Arcidiocesi)

Concattedrale

2008

3 Giovedì-

6 Domenica

-

Maria SS. Madre di Dio

S. Matteo

Epifania del Signore

S. Matteo

13 Domenica: ore 20.00 Tombolata dell’A.c.

- SS. Messe: ore 9; 10.30; 12.00;19.00ore 18.00

Ore 19.30 Tombolata parrocchiale(salone della Concattedrale)

SS. Messe: ore 9; 10.30; 19.00( )- ore 18.00

Concattedrale

ConcattedraleBenedizione dei fidanzati

Il direttore responsabile con tutta la

redazione

Augura

un fecondo e sereno Natale.

Il Signore della Vita ci doni Luce e

Speranza, aiutandoci ad essere

Testimoni credibili nelle nostre

famiglie, nella comunità ecclesiale e

nella società.