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Rete Scuole LSS A.S. 2016/2017 Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto

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Rete Scuole LSSA.S. 2016/2017

Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto

TROVIAMO UNA SOLUZIONE

…dalle polveri alle soluzioni

III Circolo Didattico, Sesto FiorentinoSCUOLA PRIMARIA,

Classe terza

Il percorso si colloca all'interno del curricolo verticale del Circolo che, in linea con le Nuove Indicazioni Nazionali, prevede l'acquisizione di una “.. competenza scientifico-tecnologica intesa come possibilità di svolgere.. attività laboratoriali al fine di attivare il pensiero, favorire l'ipotesi risolutiva e non solo la mera conoscenza di formule applicative.”

Tra gli obiettivi per la classe terza consideriamo:

Esplorare e descrivere oggetti e materiali.

Descrivere fenomeni della vita quotidiana legati ai liquidi, al cibo, alle forze e al movimento, al calore, ecc.

Osservare e sperimentare sul campo.

OBIETTIVI

• Sperimentare le proprietà di alcune sostanze.

• Formulare ipotesi sulle trasformazioni di un materiale.

• Acquisire esperienza diretta circa il concetto di trasformazione.

• Elaborare semplici previsioni, anticipazioni, ipotesi.

• Comprendere attraverso un approccio fenomenologico il concetto di soluzione, distinguendolo da quello di miscuglio.

• Acquisire la definizione di sostanza solubile.

METODOLOGIA

Gli alunni effettuano il percorso attraverso queste fasi dell’attività:o Osservazione del fenomeno proposto;o Verbalizzazione per iscritto in modo individuale delle

proprie osservazioni;o Discussione collettiva delle osservazioni individuali e

confronto fra le osservazioni di ciascuno;o Revisione, modifica e integrazione individuale delle

precedenti concettualizzazioni;o Sintesi collettiva, utilizzando il materiale prodotto,

condiviso dai bambini e corretto linguisticamente;

Piastra elettricaBecher

Contenitori di alluminio

Mortaio e pestelloLenti di ingrandimento

LIM

Polvere di marmoSassolini di marmoSolfato di rame

FarinaOlioAcqua

demineralizzataZucchero

Sale grosso e fineCacao in polvere

Cucchiai

STRUMENTI E MATERIALI

AMBIENTE IN CUI SI È SVOLTO IL PERCORSO

Aula

Aula di scienze

TEMPI

Per la messa a punto preliminare, sono stati necessaridue incontri di circa 2 ore, in cui le insegnanti, nelgruppo LSS, hanno visionato i materiali e hannodiscusso le varie fasi con la docente esperta.La progettazione specifica ha richiesto tre incontri di 2ore.Il percorso è stato svolto in circa tre mesi (da gennaio amarzo), dedicando due ore settimanali, per un totale dicirca 30 ore. Per la documentazione sono statenecessarie 20 ore.Al termine del percorso le insegnanti hanno svolto unulteriore incontro di verifica del lavoro svolto.

LE PROPRIETÀ DELLE POLVERI Osservazione delle loro proprietà macroscopiche

La classe è stata suddivisa in piccoli gruppi, ogni gruppo aveva a disposizione alcuni campioni dei materiali( sale grosso e fine, zucchero, polvere di marmo, sassi di marmo).

E’ stato chiesto di osservare il materiale dato, prima a occhio nudo, poi con la lente di ingrandimento e di sintetizzare le osservazioni in una tabella.

Dopo aver letto le osservazioni di ciascun gruppo sono state concordate alcune riflessioni….

…e non sono facili da riconoscere!

È stato poi chiesto di frantumare i materiali OSSERVATI, utilizzando dei mortai.

Successivamente è stata richiesta l’elaborazione scritta dell’esperienza effettuata.

Abbiamo provato a riconoscere le polveri a occhio nudo. E’ stato anche organizzato un gioco in classe, ma non siamo riusciti a individuare quale fosse il materiale frantumato…E’ stata posta allora la domanda:

«COME POTREMMO FARE PER RICONOSCERE LE POLVERI?

Ecco alcuni interventi:

Alessia, Viola, Samuele….: «Possiamo assaggiarle»Diego: «No, non va bene, perché se assaggi il marmo….»

Chiara: «Può essere un veleno!»Marouane: «…oppure una medicina»

E’ stato affrontato il problema delle polveri bianche, ne conosciamo tante e quotidianamente le maneggiamo. E’ stato chiesto , come compito per casa, di fare un elenco di polveri bianche conosciute. Oltre a quelle osservate, sono state individuate:

Lievito per dolci Farina Vanillina Maizena

Bicarbonato Veleno per insettiDetersivo per i panni

Magnesio Borotalco Gesso

Aglio in polvereCipria

E’ stato quindi condiviso e stilato un elenco di comportamenti corretti da seguire, per non confondere le polveri in casa:

• non assaggiarle; • non toccare polveri sconosciute;• tenere separati i cibi dai medicinali e dai

detersivi;• non cambiare i contenitori alle sostanze.

E’ stata quindi posta questa domanda:

La riflessione individuale ha fornito alcuni spunti: potremmo annusarle…toccarle…sentirne il peso…nessuna di queste ipotesi sembrava utile.E’ stata allora proposta un’altra esperienza:

Proviamo a riscaldare le tre polveri e vediamo come si comportano. Se si comporteranno in modi diversi potremo di nuovo riconoscerle.

Occorrente:Polvere di sale, di zucchero, di marmo;Piattini di metallo; Spatola: Piastra elettrica.Mettiamo in ogni piattino la punta di spatola di una polvere.Mettiamo i piattini sulla piastra.

Elena: «… la polvere di zucchero inizia a fare fumo, si sente un odore dolce e la polvere si scioglie e diventa marrone scuro un po’ rossetto.»

Alessandro: «… la polvere di sale e di marmo non cambiano, diventano un po’ gialline….lo zucchero diventa scuro, diventa caramello»

Daniel : «… si sente odore di caramello..»

Cosa accade?«Scrivi cosa osservi nel comportamento delle tre polveri

durante il riscaldamento.» I bambini hanno rappresentato individualmente l’esperienza e hanno scritto le loro riflessioni.

Proponiamo adesso un’altra esperienza.Proviamo a mischiare le polveri con l’acqua.

Occorrente:

Mettiamo, con la spatola, un po’ di ciascuna polvere in un bicchiere trasparente con l’acqua demineralizzata.

Cosa accade?Facciamo scrivere individualmente le osservazioni.

Tutti i bambini hanno colto la differenza fra l’acqua con il marmo e l’acqua con lo zucchero e il sale.(Questa esperienza è stata ripetuta più volte per i bambini assenti)

Ecco le osservazioni individuali:

… nelle osservazioni individuali spesso sono state utilizzate le parole: sciogliere, sciogliersi, sciolto.

Vengono discusse collettivamente le osservazioni individuali e vengono scritte sul quaderno i comportamenti osservati:

LO ZUCCHERO SI DIVENTA LIQUIDO, MARRONE SCURO E PROFUMA.

IL SALE E LA POLVERE DI MARMO DIVENTANO GRIGIASTRI, MA NON POSSIAMO DISTINGUERLI L' UNO DALL' ALTRO.

Se riscaldiamo le polveri sulla piastra elettrica:

Se mescoliamo le polveri con l’acqua demineralizzata:

IL SALE E LO ZUCCHERO SPARISCONO.

LA POLVERE DI MARMO RESTA SUL FONDO DEL

BICCHIERE E L' ACQUA DIVENTAVA OPACA

(LATTIGINOSA).

Questa prima parte del lavoro svolto viene sintetizzata nelle due successive schede, che ogni alunno incolla sul quaderno.

Abbiamo studiato 3 sostanze in forme diverse:

Lo zucchero semolatoIl sale grossoIl sale fineLa polvere di marmoI sassolini di marmo

Abbiamo osservato le sostanze a occhio nudo e con la lente e abbiamo notato che hanno caratteristiche diverse perciò possiamo riconoscerle.Poi le abbiamo ridotte in polvere con il mortaio e ci siamo accorti che le sostanze erano molto simili e non potevamo riconoscerle.Allora abbiamo cercato un nuovo modo per poterle distinguere di nuovo.

Abbiamo fatto due esperienze:

1-Mettere le polveri su una piastra elettrica per riscaldarle.2-Metterle in acqua.

1° esperienza:Abbiamo messo le polveri su tre piattini di metallo Le abbiamo appoggiate sulla piastraAbbiamo osservato che.

1- lo zucchero diventa liquido marrone scuro e profuma.2- il sale e la polvere di marmo diventano grigiastri ma non possiamo

distinguerli l' uno dall' altro.

2° esperienza:Abbiamo messo le polveri in acqua demineralizzata.

Abbiamo osservato che:

1 il sale e lo zucchero sparivano

2 la polvere di marmo restava sul fondo del bicchiere e l' acqua diventava

opaca (lattiginosa).

CONCLUSIONI:

CON IL RISCALDAMENTO DELLE POLVERI POSSO

RICONOSCERE SOLTANTO LO ZUCCHERO; METTENDO LE

POLVERI NELL’ACQUA POSSO RICONOSCERE SOLTANTO

LA POLVERE DI MARMO. LA POLVERE CHE NON DIVENTA

CARAMELLO E CHE NON FA DIVENTARE L’ACQUA OPACA È

IL SALE.

Dato che molti bambini hanno usato le parole sciogliere, sciogliersi, sciolto…Viene suggerita questa riflessione :

Queste alcune delle risposte:

RICCARDO e molti altri

AINETT

ALESSANDRO

Dalle riflessioni di tutti…

Viene adesso introdotto il termine SOLUBILE:

«Una sostanza che dentro l’acqua sparisce, ma l’acqua resta limpida e trasparente è una sostanza solubile»

Molti osservano che nel linguaggio comune…

- Disfare un nodo, un legame, un intreccio, liberando, rendendo indipendenti gli elementi che lo costituivano.

-Liberare persone o animali da legami che ne impediscano il libero movimento.

-Fondere, far passare una sostanza dallo stato solido allo stato liquido.

-Mettere, portare in soluzione una sostanza.

Cerchiamo sul vocabolario il significato di…sciogliere

Abbiamo capito che:NEL LINGUAGGIO SCIENTIFICO SI USA QUANDO UNA

SOSTANZA, CHE VIENE MISCHIATA ALL’ACQUA, SCOMPARE E LASCIA L’ACQUA TRASPARENTE E LIMPIDA.

QUALI SOSTANZE SONO SOLUBILI, CIOÈ SI SCIOLGONO IN ACQUA?

Per far meglio comprendere il concetto di SOLUBILE, è stata proposta un’altra esperienza.

Materiale occorrente:

• Bicchieri di plastica trasparenti e becker;• Cacao in polvere;• farina;• sabbia; • solfato di rame;• sale;• zucchero;• polvere di marmo;• olio; • acqua demineralizzata;• spatola.

Preleviamo una piccola quantità di ciascuna sostanza e mescoliamola con l’acqua.

Rappresentiamo ciò che è successo.

Tutti hanno visto che il sale, lo zucchero e il solfato di rame si sono sciolti nell’acqua e hanno correttamente rappresentato ciò che avevano osservato .

MATERIALE SCIOLTA NON

SCIOLTA

Zucchero x

Sale x

Polvere di marmo x

Solfato di rame x

Cacao in polvere x

Farina x

Olio x

Sabbia x

E completiamo la tabella

Abbiamo visto che il sale, lo zucchero, il solfato di rame si sono sciolti, l’acqua è trasparente e le

sostanze non si vedono più…

…MA DOVE SONO ANDATI A FINIRE?

Ripensiamo quindi al significato di sciogliere…..

Individualmente ciascuno ha ipotizzato…

Miruna:« Anche quando bevi

l’acqua e zucchero non lo vedi, ma c’è.»

Abbiamo utilizziato i becker e la piastra elettrica e abbiamo proposto di riscaldare l’acqua con le sostanze disciolte in essa….

Ciascuno ha scritto le proprie osservazioni.

L’ACQUA HA SCIOLTO IL SALE, IL SOLFATO DI

RAME E LO ZUCCHERO, MA QUANDO L’ACQUA E’

SPARITA LE SOSTANZE SCIOLTE ERANO

TORNATE VISIBILI!

ABBIAMO RIFLETTUTO:

Nelle soluzioni (acqua e sale, acqua e zucchero, acqua e solfato di rame) dopo il riscaldamento, abbiamo riottenuto la sostanza iniziale, cioè la sostanza si è trasformata e la trasformazione è reversibile.

I bambini sono stati invitati a ripensare alle esperienze fatte nei mesi precedenti. E’ stata posta questa domanda:

Ripensa alle esperienze fatte in classe sulla combustione…è una trasformazione reversibile?

La solubilizzazione è una trasformazione reversibile, cioè si può tornare indietro.

In itinere, osservando sul quaderno i testi scritti individualmente dopo ogni osservazione, dalle rappresentazioni e dagli interventi nella discussione, è stato possibile verificare le concettualizzazioni dei bambini.Osservarne la partecipazione e l’impegno è stato un ulteriore strumento di verifica.

VERIFICA DEGLI APPRENDIMENTI

Inoltre, durante la festa di fine anno, i bambini hanno organizzato uno spazio nel quale, attraverso la riproposizione e il racconto di alcune esperienze, hanno dimostrato alle famiglie le competenze acquisite.

RISULTATI OTTENUTI

L’interesse, la partecipazione, l’impegno costante nelle attività e la cura nello svolgere il lavoro sul quaderno, hanno dimostrato quanto questo percorso sia stato motivante. L’attività ha fornito, anche ai bambini solitamente meno attivi, occasioni di partecipazione e di condivisione. Il percorso ha favorito l’arricchimento lessicale e la capacità di argomentare.

VALUTAZIONE DELL’EFFICACIA DEL PERCORSO DIDATTICO SPERIMENTATO IN ORDINE ALLE ASPETTATIVE E ALLE MOTIVAZIONI DEL GRUPPO DI RICERCA LSS

Il gruppo di lavoro, riunito periodicamente, confrontandosi sulle varie fasi del percorso, ha sostenuto le attività svolte in classe, fornendo spunti, approfondimenti e riflessioni sul lavoro svolto dagli alunni.