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Sommario
LEGENDA 5
1 Il territorio nella gestione strategica dell’erogazione dei servizi
sanitari e sociosanitari 7 1.1.1 Premessa 7 1.1.2 Considerazioni culturali 7 1.1.3 I costi 7 1.1.4 Gli strumenti organizzativi dell’integrazione 8
2 L’integrazione Ospedale Territorio e ambito Sociosanitario: la riorganizzazione sociosanitaria del territorio a favore della
continuità delle cure e della messa a regime della rete ospedaliera 9
2.1 Il ruolo del Distretto 10 2.1.1 Ricognizione dello stato attuale 10 2.1.2 Configurazione dei distretti a tendere 10 2.1.3 Le funzioni sociosanitarie del distretto 12
2.2 Azioni di riorganizzazione del Distretto 14
2.3 Cure primarie 14 2.3.1 Ricognizione stato attuale dell’assistenza primaria 14 2.3.2 Implementazione della rete delle cure primarie 16 2.3.3 Strumenti per l’integrazione delle cure primarie e la continuità assistenziale 16 2.3.4 Azioni di riorganizzazione delle AFT e UCCP 20 2.3.5 Casa della Salute 20
2.4 Azioni di riorganizzazione delle Case della Salute (CdS) 22
2.5 Indirizzi ed azioni per la programmazione 22 2.5.1 Distretto 22 2.5.2 UCCP 22 2.5.3 Le Case della Salute 23 2.5.4 Altre disposizioni per la programmazione ed il monitoraggio degli interventi 24
3 Piano di riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione
dell’assistenza territoriale e distrettuale 25
3.1 Modello di governo della rete territoriale 25 3.1.1 Strumenti di Governo della rete territoriale 25 3.1.2 Modello di presa in carico 26
3.2 Prestazioni specialistiche 29
3.3 Classificazione delle strutture per intensità assistenziale 30 3.3.1 Offerta Regionale di assistenza territoriale extraospedaliera 30 3.3.2 Classificazione delle strutture per Intensità assistenziale (Mattone 12) 32 3.3.3 Azioni di riorganizzazione delle strutture per intensità assistenziale (Mattone 12) 34
3.4 Residenzialità Anziani 35 3.4.1 Ricognizione dello stato attuale 35 3.4.2 Definizione del fabbisogno 36
3
3.4.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità anziani 40
3.5 Semiresidenzialità Anziani 41 3.5.1 Ricognizione dello stato attuale 41 3.5.2 Definizione del fabbisogno 41 3.5.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della semiresidenzailità anziani 41
3.6 Residenzialità Disabili 43 3.6.1 Ricognizione dello stato attuale 43 3.6.2 Definizione del fabbisogno 44 3.6.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità disabili 48
3.7 Riabilitazione estensiva extraospedaliera 50 3.7.1 Ricognizione dello stato attuale 50 3.7.2 Definizione del fabbisogno 50 3.7.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della riabilitazione estensiva extraospedaliera 53
3.8 Residenzialità e semiresidenzialità Dipendenze patologiche 54 3.8.1 Ricognizione dello stato attuale 54 3.8.2 Definizione del fabbisogno 55 3.8.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità e semiresidenzialità per le
dipendenze patologiche 56
3.9 Residenzialità per persone affette da HIV/ AIDS 57 3.9.1 Ricognizione dello stato attuale 57
3.10 Residenzialità Salute Mentale 58 3.10.1 Ricognizione dello stato attuale 58 3.10.2 Definizione del fabbisogno 59 3.10.3 Principi – indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità Salute Mentale 63
3.11 Semiresidenzialità Salute Mentale 64 3.11.1 Ricognizione dello stato attuale 64 3.11.2 Definizione del fabbisogno 64 3.11.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della semiresidenzialità Salute Mentale 65
3.12 Residenzialità Autismo e Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) 66 3.12.1 Strutture residenziali per i disturbi del comportamento alimentare 67 3.12.2 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità Autismo e DCA 68
3.13 Semiresidenzialità Autismo e Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) 69 3.13.1 Strutture semiresidenziali per Autismo 69 3.13.2 Strutture semiresidenziali per DCA 69 3.13.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della semiresidenzialità Autismo e DCA 69
3.14 Assistenza Domiciliare 70 3.14.1 Ricognizione dello stato attuale 70 3.14.2 Definizione del fabbisogno 70 3.14.3 Principi – indirizzi – criteri per lo sviluppo della rete di Assistenza Domiciliare 72
3.15 Sintesi prossime azioni da svolgere per l’attivazione del piano assistenza
territoriale programmato 72
3.16 Assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale per minori 74 3.16.1 Ricognizione dello stato attuale 74 3.16.2 Definizione del fabbisogno 75
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3.17 Percorso regionale di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG)
nell’ambito della residenzialità extraospedaliera per la salute mentale 76 3.17.1 Principali riferimenti normativi 76 3.17.2 Il percorso regionale per il superamento degli OPG 76
3.18 Percorsi di cura a forte integrazione ospedale territorio 79 3.18.1 Reti Terapia del Dolore e Cure palliative 79 3.18.2 Rete Hospice 79 3.18.3 Rete cardiologica: percorso patologie croniche 79 3.18.4 Rete neurologica: percorsi patologie croniche (es. Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale
Amiotrofica, Demenza, ecc) 79 3.18.5 Rete materno – infantile 79
Allegato 1 Offerta pubblica e privata accreditata di prestazioni di assistenza territoriale 80
Allegato 2 Sintesi fabbisogno programmato per ASP 95
Allegato 3 Cronoprogramma delle attività 100
Allegato 4 Cartine 106
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LEGENDA
Di seguito si riporta, in ordine alfabetico, la legenda degli acronimi e delle abbreviazioni utilizzate nel testo del documento.
LEGENDA ACRONIMI E ABBRVIAZIONI
AFT Aggregazioni Funzionali Territoriali
AA.SS. Aziende Sanitarie
ACN Accordo Collettivo Nazionale
AD Assistenza Domiciliare
ADI Assistenza Domiciliare Integrata
AIR Accordo Integrativo Regionale
ASP Azienda Sanitaria Provinciale
CAPT Centri Assistenza Primari Territoriali
CCNL Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro
CdS Case della Salute
CP-A Casa Protetta Anziani
CP-D Casa Protetta Disabili
CUP Centro Unico di Prenotazione
CURAP Centrale di Continuità delle Cure Primarie
DA Direttore Amministrativo
DAA Direzione Aziendale Allargata
DCA Disturbi del Comportamento Alimentare
DCA Decreto del Commissario ad ACTA
DG Direttore Generale
DGR Delibera di Giunta Regionale
DL Decreto Legislativo
DM Decreto Ministeriale
DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
DPGR Decreto del Presidente della Giunta Regionale
DS Direttore Sanitario
DSM Dipartimento di Salute Mentale
FAR Modello Flusso Informativo NSIS che rileva i dati e le attività di Assistenza residenziale e semiresidenziale
FESR Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
FLS21 Modello Flusso Informativo NSIS che rileva le attività di assistenza sanitaria di base relative alla guardia medica, alla farmaceutica convenzionata e all’assistenza domiciliare integrata.
GdL Gruppo di Lavoro
ICF International Classification of Functioning, Disability and Health: classificazione internazionale del funzionamento, disabilità e della salute
ISTAT Istituto Nazionale di statistica
LEA Livelli Essenziali di Assistenza
LFE Licenza Finale d’Esperimento
LG Linee Guida
MCA Medico di Continuità Assistenziale (ex Guardia Medica)
MMG Medico di Medicina Generale
NPI Neuropsichiatria Infantile
NSIS Nuovo Sistema Informativo Sanitario nazionale
OMS Organizzazione Mondiale della Sanità
OPG Ospedali Psichiatrici Giudiziari
PA Percorsi Assistenziali
PAI Piano Assistenziale Integrato
PAT Programma delle Attività Territoriali distrettuali, previsto dal D. L.vo 502/92
PDTA Percorsi Diagnostici Terapeuti Assistenziali
PdZ Piano di Zona (di cui alla Legge 328/2000)
PL Posti Letto
PLS Pediatra di Libera Scelta
PO Programma Operativo
POR Programma Operativo Regionale
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LEGENDA ACRONIMI E ABBRVIAZIONI
PPI Punto di Primo Intervento
PRI Piano Riabilitativo Individuale
PUA Punto Unico di Accesso
RECC Riabilitazione Estensiva Ciclo Continuativo
REMS Residenze per l'Esecuzione della Misura di Sicurezza
RIA 11 Modello flusso informtivo NSIS che rileva i dati e le attività di assistenza riabilitativa ambulatoriale e domiciliare degli istituti o centri di riabilitazione ex art. 26 L. 833/78(RIA 11)
RSA - A Residenza Sanitaria Assistita Disabili
RSA -D Residenza Sanitaria Assistita Anziani
RSA -M Residenza Sanitaria Assistita Medicalizzata
SAI Specialisti Ambulatoriali Interni
SerT Servizi per le Tossicodipendenze
SI Sistema Informativo
SIAD Modello Flusso Informativo NSIS che effettua il monitoraggio dell'Assistenza Domiciliare
SIND
Modello Flusso Informativo NSIS che rileva le caratteristiche e la tipologia di dipendenza, la sostanza d'abuso e le prestazioni erogate ai pazienti presi in carico dai SERT e dalla strutture residenziali dedicate ai tossicodipendenti (comunità).
SISM Modello Flusso Informativo NSIS che rileva le caratteristiche dei pazienti con problemi psichiatrici presi in carico, la diagnosi e la tipologia di prestazioni sanitarie e sociosanitarie erogate.
SLA SclerosiLateraleAmiotrofica
SM Sclerosi Multipla
SSN Servizio Sanitario Nazionale
SSR Servizio Sanitario Regionale
STS 24 Modello Flusso Informativo NSIS che rileva i dati e le attività di Assistenza sanitaria semiresidenziale e residenziale
SVaMA Scheda di Valutazione Multidimensionale dell’Anziano
SVaMDI Scheda di Valutazione Multidimensionale del Disabile
UCCP Unità Complesse di Cure Primarie
UO Unità Operativa
UVM Unità di Valutazione Multidimensionale
VM Valutazione Multidimensionale
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1 Il territorio nella gestione strategica dell’erogazione dei servizi sanitari e sociosanitari
1.1.1 Premessa
Nella nostra cultura sanitaria ospedalocentrica, si pensa che tutte le prestazioni sanitarie vengano erogate in ospedale. Quest’ultimo dovrebbe essere utilizzato solo per le acuzie, come previsto dalla rete ospedaliera di cui al DCA 64/2016, demandando il resto alla prevenzione e al territorio.
Non a caso per raggiungere i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) (DPCM del 29 novembre 2001 e s.m.i) la spesa prevista è del
44% per l’attività ospedaliera; 51% per l’attività distrettuale (medicina di base 7%, Farmaceutica 11,78%, Specialistica 13,30%, Territoriale 18,92%); 5% per la prevenzione.
In Calabria la spesa è così suddivisa secondo il modello LA 2013:
41,95 % per l’attività ospedaliera; 52,97 % per l’attività territoriale; 5,07 % per la prevenzione.
Il modello LA non riporta una classificazione dei costi reali da momento che, come è a tutti noto, l’attività territoriale è del tutto insufficiente e la prevenzione è ancora allo stato embrionale come emerge dalla valutazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), L’elevata percentuale della Prevenzione in particolare per la parte relativa agli screening oncologici è dovuta solo al costo del personale in numero fortemente ridondante.
Le migliori realtà italiane sono riuscite a ridurre la spesa ospedaliera sotto il 40% a vantaggio di quella territoriale sopra il 55%. Poche raggiungono il 5% per la prevenzione.
1.1.2 Considerazioni culturali
La situazione attuale nasce dalla storia dell’assistenza nei secoli, che non è il caso di ripercorrere, ma anche da quelle famiglie che curavano, meglio dire assistevano, i malati cronici in casa.
La diffusione delle malattie croniche e di quelle neurodegenerative impone un approccio culturale diverso.
Una persona affetta da acuzie entra in ospedale dal quale esce (quasi sempre) dopo poche ore, giorni, settimane. Invece un malato di Alzheimer è tale 24 h al giorno e 365 gg all’anno, rischiando di far ammalare i familiari che lo assistono. Ecco perché è indispensabile sviluppare la sanità territoriale integrandola con quella ospedaliera e con l’attività sociale, chiunque eroghi quest’ultima.
Tanto più si sviluppa la sanità territoriale tanto più si migliora non solo la salute degli individui, ma anche la qualità della vita di un’intera popolazione, nel nostro caso quella calabrese.
1.1.3 I costi
Se si spende bene nella sanità territoriale, si riduce la spesa ospedaliera.
Analogamente, se non addirittura in maggiore misura, se si “investe” in prevenzione si riduce la spesa sanitaria tout-court, ospedaliera e territoriale.
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Ovviamente ogni Azienda Sanitaria Provinciale (ASP) deve sapere governare l’intero processo Prevenzione, Territorio - Ospedale- Territorio con grande avvedutezza onde evitare il proliferare di costi da un lato senza analoga o, ancor meglio maggiore, riduzione dall’altro.
A tal fine, come peraltro per i percorsi assistenziali, il management aziendale deve dotarsi di adeguati strumenti organizzativi.
1.1.4 Gli strumenti organizzativi dell’integrazione
Viene istituita la Direzione Allargata Aziendale (D.A.A.). La stessa è composta da:
Direttore Generale (DG), Direttore Sanitario (DS), Direttore Amministrativo (DA) + Direttore Dipartimento della Prevenzione, Direttori dei Distretti, Staff della Direzione.
L’istituzione della D.A.A. non comporta l’insorgenza di nuovi oneri a carico del S.S.R..
La D.A.A. si riunisce una volta al mese e verifica il grado di raggiungimento degli obietti aziendali relativi:
- alla Prevenzione (ad es. screening oncologici, vaccinazioni, etc.) - al Territorio (ad esempio rapporti con Medici di Medicina Generali (MMG) e Pediatri di Libera Scelta
(PLS), Salute Mentale, Dipendenze, etc.); - ai costi (relativi al budget, quelli delle strutture private, etc.).
Viene redatto un verbale della riunione firmato dal DG ed inviato al Dipartimento della Salute e alla Struttura Commissariale.
Figura 1: Direzione Aziendale Allargata
DAA
OSPEDALE TERRITORIO PREVENZIONE
DG
DA
DS
DISTRETTO 3
DISTRETTO 2
DISTRETTO 1
DIP. PREVENZIONE
STAFF
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2 L’integrazione Ospedale Territorio e ambito Sociosanitario: la riorganizzazione sociosanitaria del territorio a favore della continuità delle cure e della messa a regime della rete ospedaliera
La riorganizzazione della rete ospedaliera definita con il DCA n. 64/2016, in linea con gli standard quantitativi, strutturali, tecnologici e qualitativi previsti dal Regolamento Nazionale, consente di recuperare risorse da destinare anche alla rete territoriale. Quest’ultima, in modo integrato con quella ospedaliera e dell’emergenza urgenza, anche con la sperimentazione del modello di Casa della Salute, rappresenta una reale innovazione organizzativa in quanto rende possibile lo sviluppo di un modello effettivo di presa in carico del paziente integrata e continuativa, fornendo una qualificata risposta ai bisogni assistenziali complessi anche delle persone affette da patologie croniche. Nell'ambito della c.d. “zona sociosanitaria”, mediante la gestione integrata assicurata dal Distretto, trovano risposta ai bisogni sociosanitari le popolazioni con profili di salute classificati in base alla complessità delle patologie croniche e, quindi, a rischio di ospedalizzazione per le loro complicanze. Centrale è il ruolo delle cure primarie che, riorganizzate per Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT) e Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP), come previsto dal Patto per la Salute e dalla L. 189/2012, assicurano nelle 24 ore la piena presa in carico del paziente, in collaborazione con gli specialisti (ospedalieri e territoriali). Tutto ciò avviene attraverso la programmazione dei percorsi di prevenzione e di intervento sociosanitario già a livello delle strutture più prossime al singolo cittadino, le AFT e le UCCP, che utilizzano protocolli/strumenti condivisi a livello regionale, validati e verificati attraverso le linee e gli strumenti organizzativi del Distretto e sotto la responsabilità del Direttore . La definizione e la contestualizzazione dei Percorsi Diagnostici Terapeuti Assistenziali (PDTA) rivolti alle cronicità e/o ai percorsi riabilitativi o profili integrati di cura, induce le varie componenti professionali che operano nei percorsi assistenziali dell'ospedale e del territorio, ad assicurare concretamente un efficace rapporto interprofessionale, con un maggiore apporto di competenze a favore dell’assistito. In tale contesto, l'approccio “d'iniziativa” tende a ridurre in modo significativo l'accesso al Pronto Soccorso ed il ricorso inappropriato all’ospedale, luogo del trattamento esclusivo per le acuzie. Nella Zona/Distretto, infine, è resa possibile un'interazione fra il sociale, di rilevanza sanitaria e assistenziale, erogato dai Comuni, con il sociosanitario assicurato dalle ASP aumentando così la capacità di risposta, specie, ma non solo, per la domiciliarità, come hanno dimostrato le varie esperienze di equipe/servizio sociale unificato, già realizzate in altre realtà. Per le equipe territoriali del S.S.R l’obiettivo a regime sarà pertanto
quello di operare non solo con budget integrati ma principalmente con strumenti operativi integrati.
Nei paragrafi successivi si delineano i principali indirizzi (tenuto conto anche della normativa regionale vigente) sulla base dei quali articolare i processi di riorganizzazione del distretto e delle cure primarie e quindi definire il documento organico di attuazione della rete territoriale che descriva ed integri i servizi lungo tutto il percorso assistenziale (dai PUA e dal MMG, alla residenzialità o alla domiciliarità).
Al fine di promuovere una più adeguata programmazione delle prestazioni, anche sulla base dell’intensità assistenziale (in linea con quanto previsto dalla classificazione contenuta nel Mattone12), i paragrafi successivi definiscono altresì la programmazione dell’offerta territoriale sulla base:
del fabbisogno appropriato di posti letto e di prestazioni, espresso in funzione della popolazione da
assistere presso le strutture residenziali e semiresidenziali destinate ai malati cronici non
autosufficienti, ai disabili, alle persone con disturbi psichiatrici, ai minori e alle persone con
dipendenze, articolato per intensità assistenziale;
del fabbisogno appropriato, espresso in funzione della popolazione da assistere e l’organizzazione
delle cure domiciliari sanitarie e sociosanitarie, anche questa articolata per intensità e complessità
dell’assistenza.
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2.1 Il ruolo del Distretto
2.1.1 Ricognizione dello stato attuale
Di seguito, si rappresenta l’attuale organizzazione dei distretti della Regione Calabria. Si evidenzia che le Aziende hanno provveduto a formulare le proposte degli atti aziendali sulla base delle Linee Guida (LG) di cui al DCA n. 130/2015;
Tabella 1: Ricognizione dell’organizzazione attuale dei distretti della Regione Calabria
Sono evidenziati in rosso e corsivo i distretti con bacino di popolazione inferiore a 120.000 abitanti
2.1.2 Configurazione dei distretti a tendere
Il numero dei distretti delle ASP dovrà essere ridefinito prendendo a riferimento il parametro di circa 120.000 abitanti (così come definito dal DCA 130/2015: L’incremento ulteriore del numero dei Distretti si determina ogni 70.000 abitanti aggiuntivi.Ove le zone sociali risultino diversamente articolate, queste dovranno comunque afferire ad un solo distretto.
Tabella 2La tabella riporta il numero massimo di Distretti attivabili, di norma, per singola Azienda Sanitaria
Azienda Popolazione
Numero Distretti massimi
programmati
Numero Comuni
Cosenza 717.535 6 155
Crotone 174.328 1 27
Catanzaro 363.707 3 80
Vibo Valentia 163.068. 1 50
Reggio Calabria 557.993 4 97
Totale 1.976.631 15 409
Le attività sono erogate nell'ambito dei distretti sanitari, a seconda dell'assetto organizzativo aziendale, sia attraverso servizi direttamente gestiti dai distretti, sia attraverso servizi forniti da altre articolazioni organizzative che si coordinano con i distretti o i dipartimenti del territorio per definire le modalità di erogazione più idonee (Dipartimento di Prevenzione, Dipartimento Salute Mentale, Dipartimento delle Dipendenze, Dipartimento interaziendale Materno - infantile).
2013 - Situazione attuale organizzazione distretti
Azienda Denominazione distretto
N comuni per
distretto Popolazione
Cosenza Cosenza - Savuto 37 145.774
Jonio Nord 22 100.218
Jonio Sud 15 90.088
Pol l ino - Esaro 28 100.559
Ti rreno 33 135.056
Va l le Crati 20 142.586
Totale ASP 201 155 714.281
Crotone Cirò Marina 11 40.138
Crotone 11 104.555
Mesoraca 5 26.973
Totale ASP 202 27 171.666
Catanzaro Catanzaro 16 88.427
Catanzaro Lido 15 72.569
Lamezia Terme 21 125.774
Soverato 28 72.946
Totale ASP 203 80 359.716
Vibo Valentia Serra San Bruno 19 32.620
Tropea 16 50.829
Vibo Valentia 15 78.803
Totale ASP 204 50 162.252
Reggio Ca labria Locride 42 129.696
Reggio Ca labria 1 13 136.393
Reggio Ca labria 2 11 130.601
Ti rrenica 30 153.633
Totale ASP 205 97 550.323
Totale Regione Calabria 409 1.958.238
11
Nell'ambito dei distretti sanitari operano le Case della Salute (CdS), le quali, laddove coincidenti con la sede del Distretto, ove possibile,diventeranno la sede unica dello stesso. Le CdS sono gestite, per quanto riguarda gli aspetti igienici e organizzativi e di facility management da un responsabile di sede, senza incarico di struttura complessa, che risponde direttamente al direttore del distretto.
Il distretto costituisce il centro di governo oltre che di organizzazione e di erogazione di servizi, il polo di integrazione sanitaria e socio-sanitaria, il punto di riferimento unico per il cittadino per l’accesso a tutti i servizi sanitari e sociosanitari dell’Azienda.
Esso assume il ruolo di committenza e quindi di valutazione e di gestione dei servizi territoriali (ruolo di produzione).
Tra le funzioni di committenza e valutazione si richiamano: l’analisi e la valutazione dei bisogni di salute; il governo dei consumi di prestazioni indirette, farmaceutiche, specialistiche ambulatoriali ed ospedaliere, attraverso l'attività di orientamento del cittadino e l'integrazione effettiva dei servizi erogati ai diversi livelli di assistenza dalle ASP.
Per quanto riguarda la funzione di erogazione di servizi, i distretti coordinano la medicina convenzionata (medicina generale, continuità assistenziale, pediatria di libera scelta, specialistica ambulatoriale) assicurandone l’integrazione effettiva nell'organizzazione distrettuale, finalizzata ad una appropriata erogazione dei LEA; erogano l’assistenza domiciliare; garantiscono l’erogazione dell’assistenza semiresidenziale e residenziale; erogano servizi e interventi che rientrano nel livello di assistenza distrettuale, avvalendosi di operatori e di unità operative proprie, oppure attraverso rapporti convenzionali con operatori o organizzazioni esterne; garantiscono la tutela della salute in ambito penitenziario (DPCM 1 aprile 2008); garantiscono l’integrazione con i servizi afferenti all’età evolutiva e all’area materno infantile.
Per l’erogazione e la gestione delle suddette attività il distretto è articolato in strutture tra cui deve essere ricompresa la struttura di Cure Primarie che eroga i seguenti servizi: rete della residenzialità e semiresidenzialità anziani, disabili e riabilitazione; assistenza medica primaria (medicina/pediatria di famiglia); continuità assistenziale; specialistica ambulatoriale; cure palliative; assistenza domiciliare.
Come già indicato nelle Linee Guida per gli Atti Aziendali di cui al DCA n. 130/2015, la scelta del modello di governo dei servizi territoriali dipende dalla vastità del territorio su cui l'Azienda esercita le sue funzioni. In particolare, si prevedono modalità organizzative e di coordinamento in relazione del numero di distretti previsti per Azienda.
Di seguito, si riportano le caratteristiche principali del modello organizzativo per il coordinamento del distretto così come individuate dal DCA n. 130/2015, rimandando alle Linee Guida per gli Atti Aziendali per le ulteriori strutture e connessioni del modello organizzativo delle Aziende Sanitarie.
Funzioni di coordinamento
Coordinamento dei distretti:il livello organizzativo ottimale per uno sviluppo coerente con le specificità territoriali dei servizi è costituito dai distretti che, però, considerata la vastità territoriale e, quindi, la complessità, necessitano di un coordinamento interdistrettuale, al fine di garantire un'uniformità di azioni e di garanzie assistenziali. Tale coordinamento dei distretti è assegnato a livello della Direzione Aziendale e coinvolge tutti i Direttori di Distretto;
Obiettivi del coordinamento: salvo specifiche attività delegate a singoli distretti con apposito atto dal Direttore generale, le finalità del coordinamento sono:
rendere omogenee, efficaci ed efficienti le procedure di erogazione dei servizi e degli interventi territoriali nell'ambito aziendale;
raccordare le attività interdistrettuali, favorendone la compatibilità e la congruità sul territorio aziendale;
garantire il collegamento con le altre strutture aziendali (Ospedale e Dipartimento di Prevenzione);
monitorare l'attività e la gestione dei distretti, nonché la gestione della Medicina Convenzionata (MMG, PLS, SAI, MCA).
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Coordinamento del distretto: è affidato al Direttore del Distretto con il supporto del Comitato di Coordinamento delle Attività Distrettuali in ogni distretto, composto dai responsabili delle strutture del distretto, un rappresentante degli MMG, uno dei PLS ed uno dei SAI.
Figura 2: Funzione di coordinamento dei distretti.
2.1.3 Le funzioni sociosanitarie del distretto Il Distretto contribuisce a migliorare lo stato di salute della comunità attraverso il governo e la gestione di una rete integrata di servizi socio-sanitari assicurando competenza, disponibilità e prontezza di risposta nel più ampio rispetto della dignità della persona umana e dei suoi primari diritti di salute. Le attività assistenziali del distretto scaturiscono dalla definizione dei bisogni di salute della comunità (diagnosi di comunità) che non può prescindere dal rispetto dei seguenti principi:
salute da stato a processo: condizione, quindi, cui si perviene attraverso un percorso influenzato da molteplici determinanti (individuali, sociali ed ambientali);
dall’individuo alla comunità: la salute è il risultato del rapporto tra persona e collettività;
dalla prevenzione della malattia alla promozione della salute: promozione del benessere in ragione dei diversi determinanti di salute attraverso una visione multisettoriale e multidisciplinare.
La comunità deve quindi essere intesa nella prospettiva nuova di responsabilizzazione collettiva (community governance) e, conseguentemente, di programmazione partecipata nell’affermarsi della centralità della dimensione territoriale. L’integrazione, declinata nei suoi tre livelli (istituzionale – organizzativo – professionale) deve trovare adeguato fondamento già nella fase di analisi e valutazione dei bisogni di salute attraverso un processo complessivo e condiviso. L’analisi deve essere integrata da dati demografici,epidemiologici e sociali di ogni territorio distrettuale (Profilo di Salute), in considerazione che solo il 30% della salute dipende dalla Sanità (OMS), mentreil 70% dipende invece da altri determinati di salute quali gli stili di vita, l’ambiente, la cultura, l’economicità. Ai distretti spetterà anche l’attività di coordinamento e di raccordo tra le strutture sanitarie e socio-sanitarie La programmazione distrettuale, strettamente interconnessa con quella sociale (Piano di Zona), deve assumere la connotazione di una programmazione partecipata.
Direttore Distretto Direttore Distretto
Distretto 1 Distretto 3
Direzione Sanitaria Aziendale
Comitato di coordinamento
Responsabili strutture distretto
Rappresentanti MMG
Rappresentanti PLS
Rappresentanti SAI
Comitato di coordinamento
Responsabili strutture distretto
Rappresentanti MMG
Rappresentanti PLS
Rappresentanti SAI
Direttore Distretto
Comitato di coordinamento
Responsabili strutture distretto
Rappresentanti MMG
Rappresentanti PLS
Rappresentanti SAI
Distretto 2
Direzione Aziendale
13
Alla fase di rilevazione ed analisi dei bisogni di salute della comunità distrettuale dovrà quindi seguire la fase di vera e propria programmazione integrata (PAT
1 – PdZ) dei servizi in termini di univocità dell’accesso al sistema
curante. Il distretto nell’ambito del processo di riorganizzazione, dovrà puntare sulla implementazione dei Punti Unici di Accesso (PUA) al fine di realizzare una più omogenea presa in carico dei pazienti. Il complessivo sistema d’accesso ai servizi sociosanitari integrati che si vuole qui prevedere è, in altri termini, costituito da una rete di front office, cui viene attribuita la funzione di prima decodifica e di orientamento della domanda e da un back office che svolge, invece, la funzione di presa in carico integrata dei bisogni assistenziali così per come definiti in esito al processo di valutazione multidimensionale. Il Distretto assicura le funzioni di erogazione dei servizi, così per come derivate dalla programmazione di livello nazionale, regionale ed aziendale e recepite in seno al PAT, attraverso una responsabilità gerarchica sulle strutture a questo deputate. Per questo motivo al Distretto, è conferita, per il tramite delle sue articolazioni organizzative, la funzione di produzione connessa alle aree operative ad esso afferenti per garantire i livelli essenziali di assistenza propri del livello distrettuale. Il Distretto orienta la propria programmazione e le relative attività ispirandosi al modello della ComunityOrientedPrimary Care, definibile come l’erogazione dell’assistenza primaria ad una comunità specifica congiunta con lo sforzo sistematico di identificare e affrontare i maggiori problemi di salute di tale comunità mediante un’efficace modificazione dei servizi di assistenza primaria, SULLA BASE DEL MODELLO DEFINITO
NEI PARAGRAFI SUCCESSIVI. Snodo cruciale della riorganizzazione territoriale è rappresentato dalla integrazione della medicina generale con le altre professioni che operano nell'ambito delle attività distrettuali [ integrazione professionale] nonchè con le articolazioni organizzative del distretto medesimo e delle articolazioni territoriali del Dipartimento di Prevenzione (DP), Dipartimento Salute Mentale, Dipartimento delle Dipendenze, Dipartimento Materno - infantile (interaziendale) [integrazione organizzativa]. Al fine di facilitare e migliorare il processo di fidelizzazione della medicina generale agli obiettivi di salute, elemento di particolare importanza è rappresentato dagli ambulatori per percorso patologico e delle fragilità che, peraltro rappresentano un importante strumento di integrazione professionale con gli specialisti ambulatoriali ed organizzativo con i servizi distrettuali. In estrema sintesi, il distretto garantisce, nel rispetto degli atti di programmazione di livello regionale – aziendale – distrettuale, l’erogazione delle prestazioni definite nell’ambito del PAT ed afferenti alle seguenti aree funzionali che afferiranno alle specifiche Unità Operative (U.O.). Area delle cure primarie (compresa la sanità penitenziaria):
assistenza sanitaria di base (medicina generale – pediatria di libera scelta - continuità assistenziale)
assistenza specialistica assistenza domiciliare assistenza semiresidenziale - residenziale assistenza riabilitativa anziani e disabili assistenza termale
Area dei servizi:
assistenza farmaceutica assistenza protesica servizi amministrativi CUP assistenza sociale
1 Nell’ambito delle risorse assegnate, in relazione agli obiettivi di salute della popolazione di riferimento e coerentemente con gli indirizzi della programmazione regionale, il Distretto definisce il Programma delle attività territoriali-distrettuali (PAT): tale Programma è aggiornato ogni anno contestualmente alla definizione del bilancio, ed è redatto secondo i criteri e le modalità di cui all’art. 3-quater del D.Lgs. n. 502/1992 e s.m.i.
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Area cure palliative e terapia del dolore cure palliative terapia del dolore
2.2 Azioni di riorganizzazione del Distretto
Le azioni di riorganizzazione del distretto si sostanziano in:
- Approvazione di tutti gli atti aziendali da parte della Struttura Commissariale entro 30 giorni dalla proposta degli atti aziendali.
- Avvio e implementazione dei nuovi assetti organizzativi aziendali entro il 31 dicembre 2016.
2.3 Cure primarie
2.3.1 Ricognizione stato attuale dell’assistenza primaria
Modelli organizzativi medicina generale
I modelli organizzativi attuali della medicina generale nella Regione Calabria sono caratterizzati dalla capillarizzazione degli ambulatori convenzionati, per garantire una facile accessibilità alle fasce più deboli della popolazione e, nonostante il recente sviluppo di forme associative più complesse, dalla persistenza di forme associative semplici che, pur rappresentando un’evoluzione rispetto al tradizionale modello del medico singolo, non consentono di esplicare la massima potenzialità dell’integrazione interprofessionale e interstrutturale.
I dati relativi alla percentuale di popolazione copertanell’anno 2013 dalle varie tipologie di forme associative consentono di evidenziare la seguente situazione:
Forma associativa semplice: 32,1% MMG, 64,8% PLS;
Medicina di rete: 11,8% MMG, 14,8% PLS;
Medicina di gruppo: 15,8% MMG, 12,0% PLS
Forma associativa di tipo misto: 8,4% MMG
Tabella 3: Percentuale di adesione a forme associative dei MMG e PLS per singola ASP
E’ evidente che dai dati rilevati emerge una tendenza all’adesione alle forme associative in maniera diversificata nelle diverse AA.SS. con superamento, in taluni casi, dei limiti percentuali previsti dall’AIR vigente (DGR 580 /2006 -CAPO II punto 7.1 Forme associative della medicina generale).
% adesione a forme associative dei MMG per ASP % adesione a forme associative degli PLS per ASP
% Ass.
Semplice
% Ass.
Rete
% Ass.
Gruppo
% Ass.
mista
% Ass.
Semplice
% Ass.
Rete
% Ass.
Gruppo
ASP Cosenza 40,6% 10,7% 14,4% 4,0% ASP Cosenza 62,9% 12,7% 19,0%
ASP Crotone 44,2% 6,9% 14,3% 0,0% ASP Crotone 59,5% 11,4% 4,0%
ASP Catanzaro 15,0% 33,3% 13,5% 18,0% ASP Catanzaro 61,8% 0,0% 15,7%
ASP Vibo Valentia 22,5% 10,3% 13,2% 4,6% ASP Vibo Valentia 59,7% 27,5% 0,0%
ASP Reggio Calabria 31,7% 0,9% 20,5% 11,6% ASP Reggio Calabria 71,6% 23,1% 7,7%
Totale Regione 32,1% 11,8% 15,8% 8,4% Totale Regione 64,8% 14,8% 12,0%
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La Regione ha inoltre intrapreso una sperimentazione delle Unità delle Cure Complesse Primarie (UCCP). Questa è una integrazione tra Medici di Medicina Generale che realizzano una struttura sanitaria attrezzata, informatizzata che si avvale anche della presenza e del supporto di specialisti ambulatoriali, e svolge una funzione di follow-up del pazienti cronici e che infine intercetta gli accessi inappropriati ai Pronto Soccorso della Regione (codici bianchi).
Ad oggi le UCCP sono state attivate e sono operative dal 2013 nelle ASP di Cosenza, nell’ ASP di Catanzaro (2 a Cosenza, 1 Paola, 1 Corigliano, 1 Montalto, 1 Rende, 1 a Lamezia Terme, 1 a Soverato, 1 a Reventino e 3 a Catanzaro); l’operatività in atto dovrà transitare, senza soluzioni di continuità, nei nuovi modelli organizzativi di seguito descritti.
Sulla base degli esiti di queste sperimentazioni è stato possibile individuare le caratteristiche generali del modello organizzativo per indirizzare l’azione programmatoria delle ASP, come di seguito dettagliato.
Casa della Salute
In ottemperanza alla deliberazione n. 740 del 4 Novembre 2009 “Programmazione Regionale Unitaria 2007-2013 – Progetto integrato di sviluppo regionale a valenza strategica – Rete regionale delle Case della Salute” e smi
2 è stato avviata la programmazione di n. 8 strutture sanitarie denominate “Case della Salute”.
Il DPGR n. 18/2010 ha previsto la riconversione di alcuni presidi ospedalieri in Ospedali Distrettuali, poi denominati CAPT (Centri Assistenza Primari Territoriali) con DPGR n. 34/2011.
Il DPGR n. 185/2012 ha definito il “Modello organizzativo e percorso di attuazione delle Case della Salute” ribadendo altresì che “le attività proprie delle Case della Salute, previste dalle Linee Guida Ministeriali, nonché dal POR Calabria FESR 2007/2013, sono ricomprese nelle funzioni assegnate ai CAPT dal DPRG n.18/2010”.
Nella tabella seguente è illustrato il percorso di disattivazione dei presidi e degli studi di fattibilità effettuati.
Tabella 4: Riferimenti normativi Case della Salute
La maggior parte delle strutture ad oggi offre servizi di continuità assistenziale e dell’Area dell’emergenza urgenza (Postazione 118 e PPI), la maggior parte dei servizi dell’Area delle prestazioni specialistiche e della diagnostica (poliambulatorio, punto prelievo e diagnostica per le immagini), diversi servizi dell’Area delle attività di accoglienza, amministrative e di supporto e solo alcuni dell’Area delle attività sociosanitarie (prevalentemente cure domiciliari, riabilitazione ambulatoriale e consultorio). Le funzioni e le attività allo stato già attivate seguono il modello organizzativo delle CdS descritto nel paragrafo relativo alla “Casa della Salute”.
2In particolare, tra i decreti di rimodulazione si cita il DPGR n.135/2011 con cui è stato predisposto l’ultimo aggiornamento dell’elenco dei
siti delle Case della Salute.
Riferimenti normativi
Area ASP Struttura Decreto Decreto cessazione Data cessaz. Studio fattibilità CAPT/CdS
Area Nord 201 Cosenza EX PO Cariati DPGR 135/2011 DPGR 88/2012 01/04/2012 CdS
Area Nord 201 Cosenza EX PO Lungro DPGR 92/2012 01/04/2012 CAPT
Area Nord 201 Cosenza EX PO Mormanno DPGR 85/2012 01/04/2012 CAPT
Area Nord 201 Cosenza EX PO Pra ia a Mare DPGR 135/2011 DPGR 90/2012 01/04/2012 CdS
Area Nord 201 Cosenza EX PO San Marco Argentano DPGR 135/2011 DPGR 74/2011 10/12/2010 DPGR 176-185/2012 CdS
Area Nord 201 Cosenza EX PO Trebisacce DPGR 135/2011 DPGR 87/2012 01/04/2012 CdS
Area Centro 202 Crotone Mesoraca DPGR 135/2011 CdS
Area Centro 203 Catanzaro EX PO Chiaraval le DPGR 135/2011 DPGR 73/2011 31/03/2011 DPGR 162-185/2012 CdS
Area Centro 204 Vibo Valentia EX PO Soriano DPGR 72/2011 27/06/2011 CAPT
Area Sud 205 Reggio Calabria EX PO Oppido Mamertina DPGR 89/2012 31/03/2012 CAPT
Area Sud 205 Reggio Calabria EX PO Palmi DPGR 75/2011 31/03/2011 CAPT
Area Sud 205 Reggio Calabria EX PO Sci l la DPGR 135/2011 DPGR 92/2012 31/03/2012 DGPR 195/2012 CdS
Area Sud 205 Reggio Calabria EX PO Siderno DPGR 135/2011 DPGR 77/2011 31/03/2011 DPGR 161-185/2012 CdS
Area Sud 205 Reggio Calabria EX PO Taurianova DPGR 76/2011 31/03/2011 CAPT
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E’ opportuno evidenziare che gli ospedali riconvertiti,, sono da considerarsi di fatto Case della Salute anche se non sono state ancora integrate/riorganizzate tutte le funzioni previste per gli stessi.
2.3.2 Implementazione della rete delle cure primarie
Lo sviluppo delle forme organizzative della medicina convenzionata (UCCP e AFT) rappresentano una scelta necessaria per coniugare la capacità del sistema di fornire una risposta adeguata ai bisogni dei cittadini con le peculiari caratteristiche oro-geografiche del territorio calabrese, contraddistinte dalla compresenza di aree a forte urbanizzazione, di aree extraurbane e di aree rurali a bassa densità abitativa. Ciò anche in considerazione delle indicazioni contenute nel nuovo Patto per la Salute 2014-2016, sulla base del quale è in atto il processo di contrattazione in merito agli accordi contrattuali nazionali (AA.CC.N.).
Sulla base di quanto sopra esposto e nel rispetto degli AA.CC.NN di Medicina Generale, Pediatria di libera scelta e Specialista Ambulatoriale, della legge 8 novembre 2012, n. 189, di conversione del decreto-legge 13 settembre 2012, n.158, recante disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute ed in coerenza con l’atto di indirizzo per la medicina convenzionata, nonché delle indicazioni contenute nel Patto per la Salute 2014 – 2016, la Regione intende strutturare, nei vincoli del rispetto dell’equilibrio economico imposto dal piano di rientro, la rete delle cure primarie attraverso:
La trasformazione delle forme organizzative attuali fino all’attivazione definitiva delle AFT e/o delle UCCP;
L’attivazione delle UCCP all’interno delle Case della Salute (UCCP del bacino di utenza afferente alla CdS);
L’articolazione delle Case della Salute sulla base delle Linee Guida regionali di cui al DPGR 185/2012;
L’implementazione di sistemi per il governo delle cure primarie e del territorio mediante l’istituzione del ”numero unico del territorio” (116117).
Di seguito, si illustrano le caratteristiche principali degli elementi maggiormente innovativi dell’organizzazione a tendere delle cure primarie. Nel seguito, sono indicate le linee di indirizzo strategico regionale per le proposte attuative delle ASP.
2.3.3 Strumenti per l’integrazione delle cure primarie e la continuità assistenziale
2.3.3.1 CURAP “116.117”
L’ospedale ha costituito negli anni il tradizionale punto di riferimento per tutti i bisogni di salute dei cittadini anche in virtù del fatto che è ben riconoscibile: è in un luogo preciso della città, tutti conoscono come si accede, è aperto h24/365 giorni all’anno ed è dotato di un numero di telefono da chiamare per l’eventuale accesso urgente, il 118. Il Territorio ancora oggi non ha nulla di ciò ed anche per questo non è riconosciuto come una valida alternativa all’Ospedale.
Al fine di poter assicurare la continuità delle cure al di fuori dei percorsi di emergenza, siprevede di attivare una funzione di ricezione delle richieste di assistenza primaria disponibile 24 ore/24, da realizzarsi tramite la riorganizzazione dell’assistenza primaria e un maggior coordinamento tra le reti assistenziali.
In concreto, in linea con quanto previsto dalla Conferenza Stato Regioni nella seduta del 7 febbraio 2013 (Rep. Atti n. 36/CSR), si prevede che ogni ASP sia dotata di una Centrale di Continuità delle Cure Primarie (CURAP) accessibile h24/365 gg all’anno, attraverso la quale raggiungere:
i medici delle Cure Primarie operanti nei presidi territoriali multi professionali (UCCP) durante il giorno;
i medici di postazione territoriale di Continuità Assistenziale negli altri orari;
la Centrale Unica di Prenotazione per le prestazioni ambulatoriali (il CUP);
il Punto Unico di Accesso alla rete integrata dei servizi (PUA) per i bisogni più complessi.
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Tale interfaccia unica costituirà il riferimento unico per i pazienti e le loro famiglie, per gli operatori sanitari e sociali del territorio e per gli operatori dell’Ospedale. Il numero 116 117 (attivo h24 / 365 gg all’anno) consentirà quindi la centralizzazione delle chiamate di cure primarie e dovrà avvalersi, per consentire lo scambio di informazioni sui pazienti, della medesima piattaforma tecnologica del 118. Nelle more dell’istituzione del numero 116.117 a livello nazionale, la Regione sperimenterà in alcune ASP un numero verde che contenga al suo interno il numero 116.117 (esempio: numero verde. 800 116 117).
Azioni di attivazione delle CURAP
Costruire un modello di Centrale Unica di Riferimento per l’Assistenza Primaria (a cura del Dipartimento e dal Gruppo di Lavoro di coordinamento regionale):
- Individuare i target di popolazione/utenti delle CURAP;
- Individuare i percorsi assistenziali funzionanti/funzionali a questo tipo di iniziativa;
- Individuazione dei ruoli.
Operazioni tecniche di predisposizione del servizio:
- Adeguamento della piattaforma tecnologica ed informatica – individuazione di una nuovanumerazione unica per tutti, possibilmente 116.117 in conformità alla normativa europea.
Attivazione CURAP:
- predisposizione di uno specifico protocollo a valenza regionale omogeneo che disciplini i rapportitra 118 e l’Assistenza Primaria dove saranno indicati i rispettivi ambiti di attività e le relativeinterazioni ed integrazioni, nel rispetto delle rispettive autonomie;
- avvio della sperimentazione in alcune ASP di un numero verde che contenga al suo interno ilnumero 116.117, in attesa delle indicazioni nazionali.
Campagna informativa sul nuovo servizio.
Monitoraggio e verifica dei risultati.
2.3.3.2 Unità Complesse di Cure Primarie (UCCP) e Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT)
Al fine di promuovere un modello multiprofessionale/monoprofessionale ed interdisciplinare, la Regione Calabria istituirà le Unita Complesse di Cure Primarie (UCCP) e le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) quali forme organizzative della medicina convenzionata, integrata con personale dipendente del SSN come previsto dal comma 2 dell'art. 1 della legge 189/2012, per l'erogazione delle cure primarie. Esse perseguono obiettivi di salute e di attività definiti dall'Azienda sanitaria e dal Distretto, secondo un modello-tipo coerente con i contenuti che saranno definiti nell’ambito degli ACN, nonché dall’accordo integrativo regionale (AIR).
Inoltre, a norma dell’art.5 comma 9 del Patto della Salute 2014-2016, nel processo di attivazione delle AFT e delle UCCP, coerentemente con quanto sancito dall'Intesa Stato Regioni del 25 luglio 2012, dovrà essere prevista a livello distrettuale una figura medica formata ed esperta sulle tematiche legate alla terapia del dolore.
2.3.3.3 Aggregazioni funzionali territoriali (AFT)
Definizione e Caratteristiche
L’AFT è un’unità organizzativa monoprofessionale che consente il coordinamento dell’attività dei medici e si configura come un sistema di relazioni, tra i vari professionisti che vi partecipano, estremamente flessibile e compatibile con i diversi modelli di erogazione dell’assistenza presenti nel distretto.
Le AFT comprendono al loro interno singoli medici, associati in forma organizzativa che, pur mantenendo il singolo studio, afferiscono alla AFT.Gli studi dei medici possono essere in una sede unica o distribuiti sul territorio di riferimento, tuttavia l’AFT deve comunque indicare una sede di riferimento, presso la quale si svolgono mansioni di coordinamento, condivisione, audit, ecc.. nell’ipotesi di AFT a sede unica, la sede deve
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essere, anche, un luogo unificato di erogazione di servizi della AFT, anche in collaborazione con le UCCP e il distretto di riferimento.
Le AFT saranno rappresentate dall’insieme dei professionisti che hanno in carico il cittadino che avrà esercitato la scelta del singolo medico. Ogni AFT è funzionalmente collegata ad una UCCP. Nell’ambito dell’aggregazione è individuato un referente con compiti di raccordo funzionale e professionale.
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L’AFT partecipa alla realizzazione nel territorio della continuità assistenziale, compresi i percorsi assistenziali, i percorsi integrati ospedale-territorio e le dimissioni protette, per garantire una effettiva presa in carico dell’utente in collegamento con i servizi di presa in carico distrettuale.
L’AFT copre un bacino di utenza riferito a non piùdi 30.000abitanti.
In attesa della definizione dei nuovi ACN della Medicina Generale, le AFT condividono, in forma strutturata, obiettivi e percorsi assistenziali, strumenti di valutazione della qualità assistenziale, linee guida, audit e strumenti analoghi, come previsto dall’art.1 della Legge 189/2012 e dall’art. 5 del Patto per la Salute 2014/2016. Inoltre, l’AFT è coinvolta nella realizzazione dell’assistenza programmata dalle Regioni e dalle Aziende.
Le AFT assicurano i seguenti compiti:
promuovere l’equità nell’accesso ai servizi sanitari, socio-sanitari e sociali, assicurare sul territorio di competenza l’erogazione dei LEA, anche attraverso l’individuazione di percorsi di integrazione tra assistenza primaria e continuità assistenziale;
promuovere la diffusione e l’applicazione delle buone pratiche cliniche sulla base dei principi della “evidencebased medicine”, nell’ottica più ampia della “clinical governance”;
promuovere e diffondere l’appropriatezza clinica e organizzativa nell’uso dei servizi sanitari, anche attraverso procedure sistematiche ed autogestite di “peerreview”;
promuovere modelli di comportamento nelle funzioni di prevenzione, diagnosi, cura, riabilitazione ed assistenza orientati a valorizzare la qualità degli interventi e al miglior uso possibile delle risorse, pubbliche e private, quale emerge dall’applicazione congiunta dei principi di efficienza e di efficacia.
Struttura
La Regione entro 90 giorni dall’approvazione del presente documento fornirà specifici indirizzi alle singole Aziende Sanitarie affinché le stesse, con il coordinamento del settore competente del Dipartimento Tutela della Salute, possano istituire le AFT con apposito provvedimento, tenendo conto della normativa nazionale di riferimento, ed in particolare delle indicazioni contenute nel Patto per la Salute 2014- 2016. Le AFT assistono una popolazione non superiore a 30.000 unità e sono funzionalmente collegate con la UCCP di riferimento.
3Così come previsto dall’art. 26 bis dell’ACN della Medicina Generale del 2009
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2.3.3.4 Unità Complessa delle cure primarie (UCCP)
Definizione
Le UCCP costituiscono forme organizzative complesse, che operano in forma integrata all'interno di strutture e/o presidi individuati dalla Regione, con una sede di riferimento ed eventuali altre sedi dislocate sul territorio.
II carattere multiprofessionale delle UCCP è garantito dal coordinamento tra le diverse professionalità, con particolare riguardo all'integrazione tra la medicina specialistica e la medicina generale.
La UCCP è una forma organizzativa complessa ed è strutturata come un sistema integrato di servizi che concorre alla presa in carico della comunità di riferimento, in continuità con le AFT e i medici di Medicina Generale nonché i Pediatri di Libera Scelta che le compongono, garantendo: l'accoglienza, la collaborazione e l'integrazione tra i professionisti e gli operatori (sanitari, sociosanitari e sociali), la condivisione e l'applicazione dei percorsi assistenziali, l'autonomia e la responsabilità professionale, la valorizzazione delle competenze con chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità, un approccio proattivo e di iniziativa nei confronti dei malati cronici, la partecipazione responsabile dei Medici di Medicina Generale ed dei Pediatri di Famiglia nel governo della domanda e nell'organizzazione dei servizi, alla sostenibilità economica.
La UCCP è parte fondamentale ed essenziale del Distretto ed è inserita nell’area funzionale delle Cure Primarie, integrandosi all'interno della rete dei servizi distrettuali ed aziendali e permettendo una relazione diretta tra l'assistenza territoriale e gli altri nodi della rete assistenziale.
Le attività, gli obiettivi e i livelli di performance della UCCP sono parte integrante del Programma Attuativo Territoriale (PAT) del Distretto. Il grado di integrazione dei componenti è uno degli obiettivi di valutazione dei risultati raggiunti dall’UCCP.
Le UCCP, in continuità con le AFT, hanno come compiti essenziali:
assicurare l'erogazione delle prestazioni territoriali (medicina generale tramite le AFT, assistenza infermieristica, attività territoriale ambulatoriale e domiciliare, attività specialistica, servizi di supporto)
garantire la continuità dell'assistenza mediante l'utilizzo della ricetta elettronica dematerializzata e il continuo aggiornamento della scheda sanitaria individuale informatizzata e del FSE
garantire l'accessibilità all'assistenza territoriale per tutto l'arco della giornata per tutti i giorni della settimana, avvalendosi dei professionisti del ruolo unico della Medicina Generale
garantire la continuità dell'assistenza nelle tre declinazioni (relazionale, gestionale ed informativa), prevedendo l'applicazione di percorsi assistenziali condivisi e l'integrazione informativa tra le componenti della medicina convenzionata e la rete distrettuale ed ospedaliera.
Struttura
La Regione entro 90 giorni dall’approvazione del presente documento fornirà specifici indirizzi alle singole Aziende Sanitarie affinché le stesse, con il coordinamento del settore competente del Dipartimento Tutela della Salute,con apposito provvedimento possano istituire le UCCP tenendo conto della normativa nazionale di riferimento. Di seguito sono elencate le principali caratteristiche di questa forma associativa:
Bacino di utenza: di norma deve essere costituita per un bacino di utenza di 60.000 - 100.000 massimo. In considerazione della conformazione del territorio, della dispersione dei nuclei abitati e della disponibilità di servizi, specie riferite ai collegamenti, saranno valutate articolazioni diverse del bacino d’utenza.
Sede:La UCCP è di norma organizzata in sede unica, pur potendo prevedere sedi accessorie opportunamente collegate attraverso un'adeguata rete telematica, integrata nella rete telematica aziendale e/o regionale. Le strutture e/o i presidi saranno individuati dalle ASP di riferimento con formale provvedimento da sottoporre a preventiva approvazione da parte del Dipartimento Tutela della Salute.
Orari di apertura: viene garantita l’assistenza:
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H24 7/7gg, salvo sia diversamente previsto all’interno degli Accordi Collettivi, I Medici di Continuità Assistenziale, a completamento orario, garantiranno gli orari notturni, prefestivi e festivi, fino ad istituzione del ruolo unico.
Attività assistenziali: assicura l’integrazione delle cure lungo tutto il continuum assistenziale mediante:
Le prestazioni di competenza del MMG, così come definite nel DPCM 29 novembre 2001 (LEA) e disciplinate negli ACN/AIR per la medicina generale;
L’attivazione di ambulatori di patologia dedicati per percorsi patologici e per la fragilità individuati dalla programmazione regionale;
L’attività di assistenza H24 per le basse e medie urgenze anche grazie alla disponibilità, in H12, di servizi diagnostici ed al supporto che potrà essere garantito dagli infermieri e dagli specialisti poliambulatoriali;
L’attiva partecipazione nei processi di continuità delle cure, particolarmente importante per le condizioni di fragilità;
L’adesione alle attività di prevenzione predisposte dall’Azienda.
Coordinamento: tra i componenti dell’UCCP viene designato un coordinatore delle attività clinico-organizzative per il raccordo delle attività della UCCP e con il Responsabile di Sede delle Case della Salute, il livello distrettuale e la ASP.
tra i MMG e MCA che compongono l’UCCP viene designato un coordinatore delle attività clinico-organizzative per il raccordo delle attività della UCCP e con il livello distrettuale e la ASP.
2.3.4 Azioni di riorganizzazione delle AFT e UCCP - Definizione da parte della Regione degli indirizzi da fornire alle singole Aziende Sanitarie affinché le
stesse, con apposito provvedimento possano istituire le AFT/ UCCP, entro 90 giorni dall’approvazione del presente documento. Gli indirizzi indicheranno in particolare le modalità di funzionamento e di sviluppo delle stesse (ad esempio: le modalità di interfacciamento con gli altri servizi del Distretto, gli eventuali budget, le modalità organizzative interne, etc.).
- Definizione delle proposte aziendali da sottoporre ad approvazione preventiva da parte del dipartimento e della Struttura Commissariale, entro 30 giorni dalla data di trasmissione degli indirizzi regionali per l’istituzione delle AFT/ UCCP;
- Avvio delle azioni di implementazione operativa, entro 30 giorni dalla data di approvazione delle proposte da parte aziendali ;
- Avvio delle attività di affiancamento e monitoraggio delle azioni di implementazione da parte del Dipartimento Tutela della Salute, a partire dalla data di avvio delle azioni di implementazione operativa;
2.3.5 Casa della Salute
Definizione
La Casa della Salute (CdS) è un presidio del Distretto, la cui gestione complessiva è affidata all’Unità di Cure Primarie che coordina le attività erogate e cura le interfacce con gli altri dipartimenti. È la sededi accesso e dierogazione dei servizi sanitari, sociosanitari e socio assistenziali rivolti alla popolazione dell’ambito territoriale di riferimento delle Unità Complesse delle Cure Primarie (UCCP).
Il DPGR n.185/2012 identifica le “Linee Guida” per il modello organizzativo ed il percorso di attuazione delle Case della Salute, stabilendo il modello funzionale ed organizzativo “ottimale” di riferimento per la formulazione anche delle analisi costi-benefici.
In virtù anche dell’esigenza, rappresentata nel Programma Operativo 2013-2015, di superare la differenza di nomenclatura tra Casa della Salute e Centro Assistenza Primaria Territoriale, unificandola nel termine unico “Casa della Salute” (CdS), nel seguito si rappresenta il modello di Casa della Salute, in termini di nucleo minimo
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delle attività al fine di consentire l’applicabilità del modello organizzativo già previsto nell’ambito del DPGR n. 185/2012 alla realtà ed ai contesti per cui non risultano essere stati definiti i percorsi di riorganizzazione.
Ciò anche in continuità con il DPGR n. 135/2011che, aggiornando l’elenco dei siti presso cui attivare le Case della Salute, ribadiva altresì che “le attività proprie delle Case della Salute, previste dalle Linee Guida Ministeriali, nonché dal POR Calabria FESR 2007/2013, sono ricomprese nelle funzioni assegnate ai CAPT dal DPRG n.18/2010”.
Ad oggi sono stati già effettuati gli studi di fattibilità per le funzioni ed i servizi nelle CdS di Chiaravalle (CZ), San Marco Argentano (CS) e Siderno (RC), e sono in corso di elaborazione gli studi di fattibilità delle altre 5 CdS definite con il DPGR n.135/2011.
Il modello proposto tiene conto di diverse esigenze della programmazione economico-sanitaria della Regione Calabria:
concentrare progressivamente nelle sedi fisiche degli ospedali dismessi e/o disponibili presso le ASPle attività che oggi trovano diversa collocazione (inclusi gli ambulatori della Medicina Generale ed i punti di Continuità assistenziale ove previsti), al fine di garantire una migliore integrazione assistenziale;
prevedere in coerenza con il fabbisogno della popolazione anche l’integrazione con le attività territoriali residenziali e semiresidenziali.
Tutte le Case della Salute tenderanno verso il modello organizzativo di cui al DPGR n.185/2012.
Il modello organizzativo qui presentato, sintetizza quanto previsto dal DPGR n. 185/2012 per garantire l’integrazione tra cure primarie ed attività distrettuali al fine di realizzare una risposta valida sul territorio ai presidi dismessi ed, in generale, all’ospedale.
Struttura
Il modello organizzativo delle Case della Salute della Regione Calabria prevede l'aggregazione dei Servizi che presentano elementi di contiguità e complementarietà operativa all'interno di 5 Aree funzionali, che afferiranno alle U.O. di riferimento distrettuali e/o Dipartimentali.
Nell'ambito dei distretti sanitari operano le Case della Salute (CdS), le quali, laddove coincidenti con la sede del Distretto, ove possibile, diventeranno la sede unica dello stesso. Le CdS sono gestite, per quanto riguarda gli aspetti igienico - organizzativi e di facility management da un responsabile di sede, non con incarico di struttura complessa, che risponde direttamente al direttore del distretto.
Ai Direttori dell’U.O. di riferimento spetta la responsabilità di gestione delle risorse (umane e tecnologiche) che operano all'interno dei Servizi di loro pertinenza.
La responsabilità di definire e concordare protocolli e procedure operative per l'integrazione dei servizi erogati dalla Casa della salute, con quelli delle altre strutture pubbliche appartenenti alla ASP di riferimento, spetta al Direttore del Distretto, come anche la responsabilità complessiva degli aspetti amministrativi e sanitari della Casa della salute. Per quanto riguarda invece i singoli Servizi, va osservato che essi hanno caratteristiche molto differenti tra di loro sia per il volume di attività che potenzialmente gestiscono, che per il tipo di rapporto contrattuale con il personale afferente. In questa logica il modello organizzativo prevede di base 2 diverse applicazioni:
• servizi a componente organizzativa aziendale; • servizi a componente organizzativa mista.
I primi sono caratterizzati da una prevalenza di personale ad essi assegnato dipendente dell' ASP. I secondi, invece, sono caratterizzati da una prevalenza di personale ad essi assegnato non dipendente dell' ASP ma in convenzione (es. MMG, PLS, MCA, etc).
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Il personale convenzionato opererà nell’ambito delle regole generali di funzionamento ed organizzative definite con il Direttore del Distretto. La descrizione dei servizi presenti all'interno della Casa della Salute e la loro suddivisione nelle 5 Aree funzionali è contenuta nel DPGR 185/2012.
1. Area funzionale - Accoglienza, Accesso e Segretariato Sociale 2. Area Funzionale - Servizi Generali ed amministrativi 3. Area Funzionale - Servizi ed Attività Sociali 4. Area funzionale - Servizi Sanitari 5. Area funzionale Servizi Socio Sanitari
2.4 Azioni di riorganizzazione delle Case della Salute (CdS)
- Definizione del piano operativo di organizzazione e sviluppo delle attuali Case della Salute (ex presidi ospedalieri dismessi - ex CAPT), entro il 31/12/2016;
- Piano di implementazione delle ulteriori CdS, entro il 31/12/2016.
2.5 Indirizzi ed azioni per la programmazione
2.5.1 Distretto
I distretti devono essere organizzati per bacini di circa 120.000 abitanti (così come definito dal DCA130/2015), in considerazione delle funzioni definite nel presente documento.
2.5.2 UCCP
Il presente documento prevede l’attivazione della UCCP per un bacino di utenza compreso tra 60.000 a 100.000 abitanti, in relazione alle condizioni oro geografiche ed alla densità abitativa del territorio.
A tal fine, si identificano le seguenti linee di indirizzo programmatorie:
Attivazione prioritaria delle UCCP all’interno delle Case della Salute già programmate presso gli ospedali dismessi, da valutare in ogni caso alla luce delle esigenze emerse nei vari distretti a causa della particolare struttura orogeografica della Regione: è importante consolidare prioritariamente una risposta assistenziale territoriale alternativa all’ospedale nelle zone dove sono stati disattivati i presidi ospedalieri. Seppure siano ancora in atto i processi di adeguamento strutturale delle CdS ai nuovi servizi previsti, deve essere valutata la possibilità di attivare le UCCP, oltre quelle afferenti alle CdS, in alcune aree ove fossero già disponibili altre strutture. In questo modo, sarà possibile avviare il percorso di cambiamento culturale del paziente verso le cure primarie, implementando campagne mirate di informazione al cittadino.
Individuazione dei servizi e dei relativi bacini di utenza differenziati a seconda del contesto oro-geografico: l’offerta delle cure primarie dovrà trovare risposte diversificate prevedendo diverse soluzioni a seconda delle caratteristiche del territorio su cui andranno ad insistere (urbano/extraurbano/rurale e montano). Considerando anche la risposta dell’utenza all’attivazione delle UCCP, le ASP dovranno presentare una proposta di organizzazione delle cure primarie che valuti:
- La trasformazione delle forme organizzative attuali fino all’attivazione delle AFT nelle zone a bassa densità abitativa (zone rurali e montane);attivazione delle AFT e/o delle UCCP nelle zone a media ed alta densità abitativa (zone urbane e extraurbane);
- Sviluppo di servizi integrativi per il periodo estivo: possibilità di attivare la guardia turistica estiva in corrispondenza delle UCCP nelle zone turistiche, a fronte dell’aumento temporaneo di utenza.
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Le ASP, nella fase di formulazione delle proposte organizzative, dovranno valutare prioritariamente ed inderogabilmente la possibilità e la convenienza economica di attivare UCCP (non ricomprese nelle CdS) mettendo a disposizione:
spazi (studi e ambulatori) della ASP, eventualmente presso la sede del Distretto;
personale della ASP (in particolare amministrativo);
dotazioni tecnologiche.
In ogni caso, le proposte pervenute dovranno essere coerenti con il vincolo del rispetto dell’equilibrio economico regionale.
2.5.3 Le Case della Salute
Il linea con quanto previsto dal PO 2016-2018 il presente documento dispone che, nella fase a regime, sia prevista una Casa della Salute ogni 75 - 120.000 abitanti (con i rapporti più alti nelle aree a maggiore densità abitativa, e quelli più bassi nelle aree a maggiore dispersione territoriale), al fine di garantire un’equilibrata distribuzione sul territorio della totalità dei servizi sanitari e socio-sanitari previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza. In Regione, nella fase a regime, si prevede di costituire n. 20 CdS sia con posti letto che senza posti letto.
A tal fine, si identificano le seguenti linee di indirizzo programmatorie:
Attivazione o messa a regime prioritaria delle Case della Salute nei presidi ospedalieri dismessi: come indicato nel paragrafo precedente, è importante consolidare prioritariamente una risposta assistenziale territoriale alternativa all’ospedale nelle zone dove sono stati disattivati i presidi ospedalieri (si veda anche paragrafo successivo) nei limiti della economicità degli interventi e della rispondenza degli ex presidi ospedalieri ai requisiti di antisismicità.
Integrazione e non sovrapposizione dei servizi: le proposte dei Distretti per l’attivazione dei servizi previsti per le CdS programmate e, in generale, dei servizi della CdS non programmate dovrà tenere conto della sovrapposizione con gli altri nodi dell’offerta (distretto, ospedale per quanto riguarda ad esempio le prestazioni specialistiche, residenzialità,.), anche privata.
Possibilità di concentrare ed integrare le attività del distretto presso la Casa della Salute (sede unica del distretto): l’attivazione delle ulteriori CdS (in sedi non coincidenti con ex presidi ospedalieri)dovrà essere valutata dalle ASP in termini anche di possibilità di concentrazione dei servizi del distretto nella medesima sede fisica (razionalizzazione degli spazi con contestuale integrazione dei servizi).
Passaggio da nodo della rete dell’emergenza/urgenza a nodo della centrale di continuità assistenziale (116.117): se la costituzione di un Punto di Primo Intervento (PPI) nella sede fisica che ha ospitato in passato un Ospedale può consentire una graduale transizione, rendendo meglio comprensibile da parte della popolazione il processo di trasformazione in atto, è tuttavia necessario che questa fase sia ben definita nel tempo, superando rapidamente il periodo di transizione. Infatti, all’interno di strutture orientate alla soluzione dei problemi acuti ed alla presa in carico della cronicità, non è possibile affrontare in sicurezza le emergenze più complesse, che richiedono tecnologie e soprattutto competenze specialistiche integrate ed esperienza che non può essere sviluppata in strutture come le CdS. Le sedi delle CdS potranno invece ospitare una postazione medicalizzata del 118, ove previsto dalla rete emergenza, in modo da conferire il paziente che necessita di cure ospedaliere urgenti nell’ospedale più corretto per il bisogno di salute presentato.
Sviluppo di servizi integrativi per il periodo estivo nella Casa della Salute di Praia a Mare : sulla base dell’esperienza sviluppata con la riconversione dell’ex presidio ospedaliero di Praia a Mare in CdS sono state evidenziate alcune criticità relative al ruolo delle stesse nella rete di emergenza urgenza, in particolare per il periodo estivo quando la viabilità crea non pochi problemi alla circolazione, notevolmente rallentata dal traffico. Pertanto l’attività di programmazione in situazioni analoghe, nel tener conto dei parametri nazionali, è finalizzata alla definizione delle azioni e degli eventuali investimenti da intraprendere al fine di consentire la corretta riorganizzazione della rete e la coperturadell’ambito territoriale afferente all’ex presidio. Modulando la distribuzione dei punti di emergenza ospedaliera ma anche integrando il territorio con un’adeguata rete di postazioni di
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ambulanze ed ancor più di elisuperfici adatte al volo notturno, sarà possibile ampliare la copertura per le patologie tempo dipendenti. Inoltre, particolare attenzione sarà dedicata all’implementazione dei percorsi diagnostico-terapeutici definendo protocolli concordati per le patologie di maggiore complessità e avvalendosi anche della trasmissione di immagini e dati. Sarà altresì organizzato un PPI estivo, da un punto di vista organizzativo integrato al DEA di riferimento che garantisce il servizio.
Potenziamento dei servizi della Casa della Salute di Praia a Mare: al fine di garantire l’assistenza ai cittadini residenti nei territori di confine dovranno essere prioritariamente effettuati gli investimenti necessari all’attivazione di tutti i servizi previsti nel modello organizzativo delle CdS al fine di garantire tempestivamente l’accesso e l’orientamento ai servizi, la continuità dell’assistenza, la gestione delle patologie croniche ed il completamento dei principali percorsi diagnostici. Pertanto, dovranno essere immediatamente resi attivi i programmi di gestione di patologie croniche in particolare del diabete, scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria e insufficienza renale sulla base delle indicazioni contenute nei percorsi a forte integrazione ospedale – territorio. Per i pazienti più complessi o con fragilità sociale dovranno essere attivati i sistemi previsti di chiamata attiva, di monitoraggio, follow up telefonico e counselling infermieristico ambulatoriale e domiciliare, il teleconsulto. Dovrà essere immediatamente attivata la Unità Complesse di Cura Primaria (UCCP) al fine di garantire la gestione infermieristica delle cronicità in modo integrato con i MMG e gli specialisti ambulatoriali.
Modello Organizzativo: il modello organizzativo interno alla Casa della Salute dovrà essere sviluppato in coerenza con quanto stabilito dalle linee guida per la predisposizione degli atti aziendali DPGR 93/2012 e dal DPGR 185/2012 (Linee guida regionali per la Casa della Salute) e le disposizioni nazionali in materia.
2.5.4 Altre disposizioni per la programmazione ed il monitoraggio degli interventi
Al fine di identificare gli ambiti presso cui attivare le AFT, le UCCP e le Case della Salute, le ASP dovranno far pervenire entro il 31/12/2016, una proposta di riorganizzazione da sottoporre all’approvazione della Struttura Commissariale, previa istruttoria del Dipartimento, contenente:
Analisi dell’offerta (tipologia di attività svolta per sede, spazi coinvolti e volumi di attività erogati) comprendente l’indicazione della collocazione fisica dei punti di erogazione;
Descrizione delle attività programmate per sede (con articolazione del relativo fabbisogno programmato), con indicazione delle possibilità di razionalizzazione dei punti di erogazione;
Cronoprogramma di attuazione.
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3 Piano di riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione dell’assistenza territoriale e distrettuale
3.1 Modello di governo della rete territoriale
3.1.1 Strumenti di Governo della rete territoriale
In assenza di un reale governo dei servizi della rete territoriale ogni investimento, progettuale ed economico, rischia di essere vanificato e di non apportare reali miglioramenti nei servizi resi ai cittadini e previsti dalla riorganizzazione della rete territoriale.
L’obiettivo regionale prioritario è il governo della Rete territoriale che sarà perseguito anche attraverso lo sviluppo dei percorsi assistenziali a livello distrettuale e l’utilizzo di strumenti di valutazione standardizzati. I percorsi assistenziali domiciliari, territoriali, semiresidenziali e residenziali prevedono l’erogazione congiunta di attività e prestazioni afferenti all’area sanitaria e all’area dei servizi sociali in linea con quanto sancito dall’Accordo della Conferenza unificata (Art. 8 del DL n. 281/1997) relativamentealle linee di indirizzo volte a garantire omogeneità nei processi di integrazione istituzionale, professionale e organizzativa delle suddette aree. Le Aziende Sanitarie Provinciali garantiscono l’accesso unitario ai servizi sanitari e sociali per la presa in carico della persona e la valutazione multidimensionale dei bisogni, sotto il profilo clinico, funzionale e sociale sulla base del modello regionale di presa in carico sotto descritto.
Al fine di promuovere una più adeguata distribuzione delle prestazioni assistenziali, il presente piano di riorganizzazione definisce la programmazione dell’offerta territoriale sulla base:
del fabbisogno di posti letto e di prestazioni, espresso in funzione della popolazione da assistere presso le
strutture residenziali e semiresidenziali destinate ai malati cronici non autosufficienti, ai disabili, alle persone
con disturbi psichiatrici, ai minori e alle persone con dipendenze, articolato per intensità assistenziale;
del fabbisogno, espresso in funzione della popolazione da assistere e l’organizzazione delle cure domiciliari
sanitarie e sociosanitarie, articolato per intensità e complessità dell’assistenza.
In considerazione del modello di presa in carico regionale sopra descritto, con successivo atto saranno emanate le linee guida regionali per la definizione:
della durata dell’assistenza nei diversi setting di erogazione (domiciliare, territoriale ambulatoriale,
semiresidenziale o residenziale) e nei relativi livelli di intensità assistenziale;
dei requisiti minimi qualificanti di erogazione delle prestazioni sanitarie e sociosanitarie da aggiornarsi anche
in relazione al numero ed alla tipologia del personale impiegato;
delle modalità di integrazione operative e tecnologiche per garantire la continuità tra livello territoriale e
livello ospedaliero di assistenza (dimissioni protette);
delle modalità di integrazione operative e tecnologiche nelle UVM di tutte le professionalità, anche al fine di
garantire una gestione integrata delle risorse impiegate nel progetto assistenziale;
delle modalità operative di integrazione ed erogazione degli interventi sanitari, sociosanitari e sociali che i
servizi sanitari territoriali e i servizi sociali si impegnano a garantire in modo integrato, secondo quanto
previsto per le rispettive competenze dal DPCM 29 novembre 2001 e successive modifiche e integrazioni.
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3.1.2 Modello di presa in carico
Strumenti di valutazione multidimensionale standardizzati per tipologia di assistenza
Allo stato emergono criticità di fondo del SSR calabrese, relativamente alla debolezza del sistema di presa in carico dei bisogni assistenziali complessi. Appare del tutto evidente la necessità di rimodulazione (e di omogeneizzazione) delle attività distrettuali. Il Distretto rappresenta, difatti, un sistema di doppia cerniera deputato, da una parte, a garantire continuità nei processi di cura con l'ambito ospedaliero di assistenza (continuità assistenziale), dall'altro a concretizzare l'integrazione con la componente sociale, di estremo rilievo per completare un adeguato sistema di cure primarie (uno dei problemi di fondo del sistema di cure calabrese è proprio l'inappropriata medicalizzazione dei bisogni assistenziali). L’assetto organizzativo disegnato nel paragrafo 1.1 “Il ruolo del Distretto” assegna il ruolo di committenza (definizione dei bisogni assistenziali della comunità e di programmazione) e di gestione dei servizi (produzione) al Distretto. Tale scelta, appare, allo stato, l'unica perseguibile proprio nella prospettiva di dover riaggregare i tasselli di un modello assistenziale territoriale ancora vincolato a logiche prestazionali e, quindi, caratterizzate dalla frammentazione (e dalla conseguente mancanza di una prospettiva univoca) delle unità di produzione. Detta scelta organizzativa deve essere accompagnata dalla definizione di un appropriato e coerente modello di approccio alla mission distrettuale che la Regione Calabria ha già delineato con il DPGR n°12/2011 (Approvazione linee guida sul sistema di cure domiciliari e accesso ai servizi territoriali). Il modello è in linea con il Kaiser Permanent'sriskstratification model in quanto, a fronte di un accesso univoco al sistema curante (a) che si presenta così aggregato e non più disperso (processo di de frammenting care) attraverso la creazione di una rete di Punti Unici di Accesso (PUA) di livello distrettuale, segue una fase di valutazione multidimensionale (b) attraverso lo strumento della scheda standardizzata regionale SVAMA per gli anziani (DPGR-CA n. 36 del 21/03/2014), SVAMDI/ICF per i disabili (DCA n. 71 del20/10/2014). La scheda di valutazione SVAMA sarà sostituita entro 12 mesi con la scheda InterRAI. La responsabilità dei processi di presa in carico, anche in dimissione protetta, è in capo al Direttore del Distretto.
Alla fase di valutazione segue la definizione di un Piano Assistenziale Personalizzato (c) - PAI - e quindi la garanzia di personalizzazione dei processi di cura che, rappresentando il presupposto di un adeguato care management e case management (intensità di cura coerente con i bisogni così per come esitati alla valutazione multidimensionale), consentono di collocare quei bisogni secondo una perfetta logica di appropriatezza di livello (ADI, assistenza semiresidenziale, residenziale, riabilitazione estensiva). Del tutto evidente appare come, a fronte del modello organizzativo descritto, il modello assistenziale proposto debba necessariamente sottendere una logica di processo assistenziale e di concreta presa in carico dei bisogni assistenziali, di seguito sinteticamente rappresentata:
a) accesso al sistema curante (PUA)
b) valutazione multidimensionale
c) definizione di un piano personalizzato di assistenza (appropriatezza di livello) con definizione della tipologia
di interventi assistenziali, delle figure professionali coinvolte, del sottoambito di cura, della durata
dell'intervento assistenziale a connotazione:
domiciliare
semiresidenziale / residenziale
riabilitativa
Il modello assume la connotazione di circolarità e di continuità (interna al sistema) in quanto la definizione della durata del PAI presuppone una fase di rivalutazione (d) e, quindi, di prosecuzione, rimodulata dalla dinamicità della valutazione (a garanzia della dinamicità dei bisogni), eventualmente attraverso il passaggio da un setting di cura ad un altro. Vengono, altresì, gettate le basi per garantire anche continuità tra livello territoriale e livello ospedaliero di assistenza, attraverso l'adesione della dimissione ospedaliera alla medesima logica di accesso - valutazione multidimensionale - definizione PAI che precedono la dimissione grazie alla definizione/condivisione di specifici processi (dimissioni protette). Alla luce degli atti di programmazione già esistenti (DPGR n°12/2011), nel dettagliare ulteriormente il macroprocesso, è possibile definire le professionalità e l'organizzazione necessarie a garantire il corretto funzionamento del modello proposto.
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Il Punto Unico di Accesso rappresenta una vera e propria rete integrata costituita da una serie di front office diffusi sul territorio distrettuale (condivisi con i Comuni di riferimento) strettamente correlati ad un unico back office di livello distrettuale, cui compete la complessiva governance del sistema di accesso. Le figure professionali necessarie per garantire le attività del back office sono di seguito individuate:
responsabile medico
infermiere professionale
assistente sociale
amministrativo
Strettamente correlata all'attività di accesso è quella di valutazione multidimensionale, garantita da un'Unità di valutazione multiprofessionale, caratterizzata da una composizione minimale (medico di distretto - MMG/PLS dell'assistito - infermiere professionale - terapista della riabilitazione - assistente sociale - geriatra) che si arricchisce, in ragione della natura del bisogno valutato, delle altre figure specialistiche necessarie (psichiatra, neuropsichiatra infantile, fisiatra, psicologo, etc.). La proceduralizzazione delle dimissioni protette passa attraverso la definizione di un percorso flessibile, da definire anche in ragione delle singole realtà operative, ma comunque ricollegabile al complessivo impianto processuale.
a) Fase dell'accesso. L'ospedale (direzione sanitaria di presidio) accoglie le richieste di accesso alle procedure di
dimissioni che pervengono dai reparti entro un termine stabilito dalla data presunta di dimissione e le inoltra
al PUA del distretto competente per territorio. Il reparto attiva la segnalazione compilando la scheda sanitaria
SVAMA.
b) Fase della valutazione multidimensionale/definizione PAI. La valutazione avviene nel reparto di degenza
integrando le professionalità dello stesso reparto (medico - infermiere) con quelle dell'UVM distrettuale al
fine di definire (grazie al completamento della SVAMA) il PAI.
Sistema Informativo
Il progetto regionale, di informatizzazione territoriale, segue nel suo impianto, la logica di processo descritta nel paragrafo precedente, proponendo un modulo di accesso ai servizi (PUA), un modulo dedicato alla valutazione multidimensionale ed uno relativo ai servizi di erogazione. La disponibilità dello stesso strumento informativo, esteso agli ospedali, facilita la comunicazione ospedale - territorio e, quindi, gli automatismi procedurali. Il sistema informativo regionale, con la finalità di creare un sistema informativo dedicato alla sanità territoriale, si ispira alla logica di processo delineato con il DPGR n°12/2011, estendendola ai differenti tasselli assistenziali afferenti a tale livello di assistenza. Il sistema, strutturato in differenti moduli a governance distrettuale e tutti interconnessi, trova il suo "esordio" logico nel modulo Punto Unico di Accesso (PUA) che consente, nella sua componente front office, la formalizzazione della richiesta di assistenza. L'informazione, una volta gestita a livello di front office, è pronta per essere lavorata nella componente back office del medesimo modulo PUA. Si tenga presente che i front office, disseminati sul territorio distrettuale tanto da costituire una vera e propria rete (territorializzazione dell'accesso al sistema curante), fanno comunque riferimento ad un back office di livello distrettuale. Strettamente interconnesso al modulo PUA è il modulo UVM (unità di valutazione, anch'essa di livello distrettuale) che gestisce la fase di valutazione multidimensionale. A valle del nucleo centrale PUA - UVM sono presenti i moduli di gestione dei diversi servizi che garantiscono i differenti sub livelli assistenziali:
modulo ADI (da cui si genera il flusso SIAD)
modulo ADP (assistenza domiciliare programmata)
modulo Residenzialità (da cui si genera il flusso FAR)
modulo Salute Mentale (da cui si genera il flusso SISM)
modulo Consultori
modulo Neuropsichiatria Infantile
modulo Cure Palliative
modulo NAD
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La dimissione protetta diventerà parte integrante del sistema, creando un front office ospedaliero, finalizzato a garantire l'accesso al sistema dei pazienti ricoverati e da dimettere, interconnettendo così l'ospedale al back office distrettuale. Progetto Sistema Informativo Assistenza Territoriale /SIAT) – Flow chart
Sistema Informativo Assistenza Territoriale
(SIAT)
PUA UVM
ADI
RESIDENZIALITA'
CSM
CONSULTORIO
NPI
CURE PALLIATIVE
Case Management
Care Management
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3.2 Prestazioni specialistiche
Rete dei laboratori
Relativamente alla riorganizzazione dei laboratori si rimanda al DCA 112/2016.
Il documento definisce:
- Il fabbisogno di prestazioni; - la nuova rete di offerta pubblica ed il relativo fabbisogno di personale; - la nuova rete di offerta privata e le relative modalità di aggregazione; - il modello informatico per la gestione della rete.
Rete trasfusionale
Relativamente alla rete trasfusionale si rimanda al DPGR-CA n. 58 del 26/06/2014 di riorganizzazione della rete trasfusionale, successivamente ratificato dal Commissario ad Acta c on DCA n. 61 del 07/10/2014.
Specialistica ambulatoriale
Il fabbisogno di prestazioni di specialistica ambulatoriale ai fini della riorganizzazione dell’offerta sulla base della nuova organizzazione delle cure primarie prevista dal presente documento, sarà definito con successivo atto.
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3.3 Classificazione delle strutture per intensità assistenziale
3.3.1 Offerta Regionale di assistenza territoriale extraospedaliera Il Manuale regionale di “Autorizzazione e Accreditamento istituzionale e di eccellenza degli erogatori pubblici e privati dei servizi e prestazioni sanitarie e socio-sanitarie territoriali” di cui al Regolamento 13/2009, successivamente rivisto con DCA 81/2016, prevede le seguenti tipologie di assistenza:
Ai fini dell’analisi dell’attuale offerta di assistenza, nelle tabelle seguenti viene evidenziata:
a) la valenza di ogni singola struttura sanitaria (100% quota Fondo Sanitario) o socio sanitaria (% quota Fondo
sociale e % quota Fondo Sanitario);
b) l’attuale offerta assistenziale regionale privata accreditata suddivisa per singola tipologia di utenza.
Le schede di cui all’offerta pubblica e privata attivata è contenuta nell’allegato 1..
Tabella 5: Analisi tipologia assistenza: valenza sanitaria e sociosanitara e relativa tariffa regionale vigente.
TIPOLOGIA STRUTTURA
F. San F. Soc.
% %
Residenza Sanitaria Assistenziale Medicalizzata Struttura sanitaria 100
Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani Struttura sociosanitaria a 70 30
Casa Protetta per anziani Struttura sociosanitaria a 50 50
Residenza Sanitaria Assistenziale per disabili Struttura sociosanitaria a 70 30
Casa Protetta per disabili Struttura sociosanitaria a 40 60
Riabilitazione ciclo continuativo (Compresi Autismo e DCA) Struttura sanitaria 100
Riabilitazione ciclo diurno Struttura sociosanitaria 70 30
Riabilitazione Ambulatoriale individuale Struttura sanitaria 100
Riabilitazione Ambulatoriale piccolo gruppo Struttura sanitaria 100
Riabilitazione Domiciliare Struttura sanitaria 100
- Hospice (residenziale)
- Residenza Sanitaria Assistenziale Medicalizzata (RSA-M)
- Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani (RSA)
- Nucleo demenze
- Casa Protetta per anziani (CP)
- Residenza Sanitaria SLA
- Residenza Sanitaria Assistenziale per disabili (RSA-disabili)
- Casa Protetta per disabili (CP-disabili)
- Riabilitazione estensiva ciclo continuativo (compreso Autismo) (RECC)
- Riabilitazione estensiva Ambulatoriale individuale
- Riabilitazione estensiva Ambulatoriale piccolo gruppo
- Riabilitazione estensiva ciclo diurno
- Riabilitazione estensiva ciclo diurno Autismo
- Riabilitazione estensiva ciclo diurno DCA
- Riabilitazione estensiva Domiciliare
- Residenze psichiatrica ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale - Residenze psichiatrica socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria - Residenza psichiatrica socio sanitaria ad elevata integrazione sociale (gruppo appartamento) - Trattamento residenziale per persone dipendenti da sostanze di abuso - Trattamento semiresidenziale per persone dipendenti da sostanze di abuso
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TIPOLOGIA STRUTTURA
F. San F. Soc.
% %
Residenza Sanitaria SLA Struttura sanitaria 100
Residenze psichiatrica ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale Struttura sanitaria 100
Residenze psichiatrica socio-sanitarie ad elevata integrazione sanitaria Struttura sanitaria 100
Residenza psichiatrica socio sanitaria ad elevata integrazione sociale Struttura sanitaria 100
Tossicodipendenza residenzialità (terapeutica) Struttura sanitaria 100
Tossicodipendenza residenzialità (pedagogica) Struttura sanitaria 100
Tossicodipendenza semiresidenzialità (terapeutica) Struttura sanitaria 100
Tossicodipendenza semiresidenzialità (pedagogica) Struttura sanitaria 100
Tabella 6: Offerta attuale di assistenza territoriale extraospedaliera privata accreditata
TIPOLOGIE DI UTENZA TIPOLOGIA DI STRUTTURA
Strutt. PL
PRESTAZIONI/DIE
Ciclo diur.
Amb. sing.
Amb. grup. Domic.
Num Num Num Num Num Num
Anziani Residenza Sanitaria Assistenziale Medicalizzata 5 104
Anziani Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani 38 1.378
Anziani Casa Protetta per anziani 29 1.100
Disabili Residenza Sanitaria SLA 1 15
Disabili Residenza Sanitaria Assistenziale per disabili 8 236
Disabili Casa Protetta per disabili 7 302
Disabili Centri di Riabilitazione Estensiva (ciclo continuativo, diurno, ambulatoriale, domiciliare) 52 492 265 1.797 52 484
Salute Mentale Residenza Psichiatrica ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale 13 194
Salute Mentale Residenza Psichiatrica sociosanitaria ad elevata integrazione sanitaria 8 127
Salute Mentale Residenza Psichiatrica sociosanitaria ad elevata integrazione sociale Gruppo Convivenza 1 6
Salute Mentale Centri di Riabilitazione Estensiva Autismo 1 10 10 18
Salute Mentale Centri di Riabilitazione Estensiva DCA 1 10 18 18
Salute Mentale Centro Diurno Psichiatrico 1 20
Tossicodipendenza Tossicodipendenza (Serv. Terapeutico riabilitativo; Serv. Terapeutico Pedagogico) 24 462 94
TOTALE 189 4.426 399 1.833 52 502
* I dati riportati in tabella fanno riferimento all’Allegato A del Regolamento 13/2009 “Registro delle strutture sanitarie e socio-sanitarie private accreditate definitivamente nella Regione Calabria”.
Dalla tabella sopra riportata emerge un sistema di offerta regionale caratterizzato da numerose piccole strutture con un totale di n. 4.426 posti letto, n. 399 prestazioni diurne e n. 2.387 prestazioni/die. L’offerta è distribuita in n. 189 strutture.
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3.3.2 Classificazione delle strutture per Intensità assistenziale (Mattone 12)
L'obiettivo del Mattone 12 consiste nel definire una base informativa comune per le prestazioni residenziali e semiresidenziali su cui costruire un sistema di classificazione omogeneo a livello nazionale, per la rilevazione delle prestazioni erogate a favore di soggetti non autosufficienti e non assistibili a domicilio: anziani, disabili fisici, psichici e sensoriali e pazienti psichiatrici in fase di lungodegenza.
Il Mattone 12 individua pertanto modelli organizzativi uniformi ai quali siano riferibili le singole prestazioni e/o attività ai fini della costruzione di un flusso informativo delle prestazioni residenziali e semiresidenziali, adeguato ad alimentare in modo coerente l’NSIS.
Per una corretta definizione delle prestazioni residenziali e semiresidenziali il Mattone 12 procede pertanto ad una classificazione dei “nuclei erogativi” basata sulle loro caratteristiche tecnico-organizzative, individuando i “codici di prestazione”.
Le seguenti tabelle riportano la classificazione dei “nuclei erogativi” contenuta nel Mattone 12.
Tabella 7: – Classificazione per tipologia di prestazione
Prestazioni residenziali per anziani
Codice
Prestazione Tipologie di prestazioni
R1
Trattamenti erogati in Unità d’offerta Residenziali intensive a persone non autosufficienti ad alto grado di intensità assistenziale, essenziale per il supporto alle funzioni vitali ed in particolare: ventilazione meccanica, ossigenoterapia continua, nutrizione enterale o parenterale protratta,trattamenti specialistici ad alto impegno (riferiti a persone in condizione di stato vegetativo o coma prolungato, persone con gravi insufficienze respiratorie, persone terminali etc.).
R2 Trattamenti erogati in Unità d’offerta Residenziali a persone non autosufficienti con elevata necessità di tutela sanitaria: cure mediche e infermieristiche quotidiane, trattamenti di recupero funzionale, somministrazione di terapie e.v., nutrizione enterale, lesioni da decubito profonde, etc).
R2D Trattamenti erogati a persone con demenza senile nelle fasi in cui il disturbo mnesico è associato a disturbi del comportamento e/o dell’affettività (Unità d’offerta Residenziali).
R3 Trattamenti erogati in Unità d’offerta Residenziali di lungoassistenza e di mantenimento, anche di tipo riabilitativo, erogati a persone non autosufficienti con bassa necessità di tutela sanitaria (Unità d’offerta Residenziali di Mantenimento).
SR1 Trattamenti Semiresidenziali – trattamenti di riabilitazione e di mantenimento per anziani erogati in unità d’offerta o in centri diurni.
SR2 Trattamenti Semiresidenziali Demenze – trattamenti di cure estensive per persone con demenza senile che richiedono trattamenti di carattere riabilitativo, riorientamento e tutela personale erogati in unità d’offerta o in centri diurni.
Prestazioni Residenziali di Riabilitazione Estensiva
Codice Prestazione Descrizione
RR1 Prestazioni di Riabilitazione Estensiva in Regime di Post-Acuzie per il completamento di programmi terapeutici già avviati in forma Intensiva o rivolti a persone che non sopportano programmi di tipo intensivo - ( Linee Guida: art. 2.2. comma a/1)
RR2
Prestazioni di Riabilitazione Estensiva erogate nell’ambito di programmi a lungo termine in cui l’intervento riabilitativo sia necessario per contrastare la progressione di patologie invalidanti cronico-evolutive attraverso interventi prolungati e/o a cicli. - ( Linee Guida: art. 2.2. comma a/2 )
33
Prestazioni residenziali per disabili
Codice Prestazione Descrizione
RD1
Prestazioni di assistenza residenziale ad elevata integrazione sanitaria erogate in nuclei dedicati a persone non autosufficienti gravi o con responsività minimale che necessitano di cure medico/infermieristiche complesse per il supporto a funzioni vitali. - (DPCM 29.11.2001, Allegato 1.C. punto 9, disabili, livello a) ).
RD2
Prestazioni di assistenza residenziale ad elevata integrazione sanitaria, con terapia riabilitativa, attività psico-educative e socio-relazionali erogate in nuclei specializzati a persone non autosufficienti, in età evolutiva, affette da minorazioni plurisensoriali. - (DPCM 29.11.2001, Allegato 1.C. punto 9, disabili, livello a) ). Le prestazioni di questo tipo sono connotate dalla stretta integrazione tra le attività assistenziali e riabilitative e quelle psico-educative e didattiche.
RD3
Prestazioni di assistenza residenziale ad elevata integrazione sanitaria, con terapia riabilitativa, attività psico-educative e socio relazionali erogate in nuclei specializzati a persone non autosufficienti in età evolutiva affetti da disturbi del comportamento o da patologie di interesse neuropsichiatrico - (DPCM 29.11.2001, Allegato 1.C. punto 9, disabili, livello b) ). Le prestazioni di questo tipo sono connotate dalla stretta integrazione tra le attività assistenziali e riabilitative e quelle psico-educative e didattiche.
RD4
Prestazioni di assistenza residenziale ad elevata integrazione sanitaria erogate in nuclei dedicati a persone non autosufficienti ad alto grado di intensità assistenziale (disabili gravi) che necessitano di assistenza continuativa per lo svolgimento delle attività quotidiane. - (DPCM 29.11.2001, Allegato 1.C. punto 9, disabili, livello c)/gravi ).
RD5
Prestazioni di assistenza residenziale e socializzazione erogate in nuclei dedicati a persone non autosufficienti prive di supporto familiare che conservano parziali ambiti di autonomia. - (DPCM 29.11.2001, Allegato 1.C. punto 9, disabili, livello c) privi di sostegno familiare).
Prestazioni Residenziali e Semiresidenziali Psichiatriche
Codice
Prestazione Tipologie di prestazioni
SRP 1 Trattamenti terapeutico riabilitativo a carattere intensivo
SRP 2 Trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo
SRP 3 Strutture residenziali psichiatriche per interventi socio riabilitativi
La tabella seguente riporta invece le tipologie di strutture residenziali (di cui al Regolamento 13/2009), (ri)classificate sulla base di quelle previste dal Mattone 12 e la relativa rivalutazione della compartecipazione alla spesa per le prestazioni sociosanitarie e della ripartizione della stessa tra fondo sociale e fondo sanitario.
Tabella 8: Classificazione attuali tipologie di strutture residenziale sulla base del Mattone 12
TIPOLOGIA RESIDENZIALE
Progetto mattone F. San F. Soc.
Classificazione % %
Residenza Sanitaria Assistenziale Medicalizzata Struttura sanitaria R1 100
Hospice Struttura sanitaria R1 100
Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani Struttura sociosanitaria R2 50 50
Nuclei Alzheimer Struttura sanitaria R2D 50 50
Casa Protetta per anziani Struttura sociosanitaria R3 50 50
Riabilitazione ciclo continuativo Struttura sanitaria RRE1 - RRE2 100
Residenza Sanitaria SLA Struttura sanitaria RD1 100
Autismo Struttura sanitaria RD3 100
Residenza Sanitaria Assistenziale per disabili Struttura sociosanitaria RD4 70 30
Casa Protetta per disabili Struttura sociosanitaria RD5 40 60
Residenza psichiatrica ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale Struttura Sanitaria SRP 1
100
Residenza psichiatrica socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria Struttura Sanitaria SRP 2 100
Residenza psichiatrica socio- sanitaria ad elevata integrazione sociale Struttura Sanitaria SRP 3 100
Per una corretta classificazione dei “nuclei erogativi” basata sulle caratteristiche tecnico-organizzative prevista dal Mattone 12, si è reso necessario aggiornare i requisiti specifici delle strutture territoriali extraospedalierecontenuti nel Regolamento Regionale n.13/2009.
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Le tipologie di assistenza previste nel nuovo Regolamento attuativo della Legge Regionale 24/2008, approvatocon DCA 81/2016, sono quelle indicate nell’articolo 3 comma 2 della suddetta Legge Regionale.Persiste pertantola necessità, già rilevata nel Regolamento 13/2009, di rivalutare il ruolo delle “Case protette” per anziani e per disabili riclassificate rispettivamente con i seguenti codici di prestazione e le seguenti caratteristiche:
- Case Protette per Anziani – Codice prestazione R3: trattamenti erogati in Unità d’offerta Residenziali di lungoassistenza e di mantenimento, anche di tipo riabilitativo, erogati a persone non autosufficienti con bassa necessità di tutela sanitaria (Unità d’offerta Residenziali di Mantenimento).
- Case Protette per Disabili – Codice prestazione RD5: prestazioni di assistenza residenziale e socializzazione erogate in nuclei dedicati a persone non autosufficienti prive di supporto familiare che conservano parziali ambiti di autonomia. (DPCM 29.11.2001, Allegato 1.C. punto 9, disabili, livello c) privi di sostegno familiare).
Sono inoltre in corso di approfondimento i “nuclei erogativi” previsti per l’autismo dal nuovo Regolamento (DCA 81/2016).
Relativamente infine alla rivalutazione della compartecipazione alla spesa per le prestazioni sociosanitarie e la relativa ripartizione della stessa tra fondo sociale e fondo sanitario, la Struttura Commissariale ha inviato al Consiglio Regionale la proposta di Legge che tiene conto dei rilievi osservati dai Ministeri, in particolare per quanto riguarda la tipologia delle Case protette ed i relativi criteri di compartecipazione alla spesa.
3.3.3 Azioni di riorganizzazione delle strutture per intensità assistenziale (Mattone 12)
Verifica e aggiornamento delle tipologie di assistenza contenute nel nuovo Regolamento Regionale attuativo della Legge Regionale 24/2008, entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento.
Definizione dei piani di adeguamento delle strutture pubbliche e private previste nella nuova programmazione, entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento.
Avvio, un ciclo di verifica su tutte le strutture sanitarie pubbliche e private della configurazione risultante dalla nuova programmazione. Il ciclo di verifica delle strutture si concluderà entro la tempistica prevista dalla nuova normativa regionale in materia.
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3.4 Residenzialità Anziani
3.4.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
Le strutture residenziali per anziani in Calabria sono così articolate: - Residenza Sanitaria Assistenziale Medicalizzata (R.S.A./M.), corrispondente al codice prestazione R1 (Mattone
12). - Residenza Sanitaria Assistenziale (R.S.A.), corrispondente al codice di prestazione R2 (Mattone 12). - Casa Protetta (C.P.), corrispondente al codice di prestazione R3 (Mattone 12).
L’offerta di assistenza per anziani non autosufficienti, ad oggi in Regione Calabria, presenta le seguenti caratteristiche:
- assoluta prevalenza di erogatori privati rispetto al pubblico; - assenza di assistenza semiresidenziale per anziani.
La tabella seguente riporta i posti letto attuali pubblici e privati articolati per tipologia di assistenza e Azienda Sanitaria Provinciale, oltreché gli ulteriori posti letto programmati nella Case della Salute e già rilevati all’interno del P.O.
Tabella 9: Totale offerta Residenzialità Anziani
ASP Abitanti > 65
Offerta Accr DPGR 1/2011
Offerta Pubblica Attivata CdS
Offerta Totale attivata
X 1.000 anziani
Offerta Programmata
CdS
Totale Offerta
X 1.000 anziani
(A) (B) (C=A+B) (D) (E=C+D)
Cosenza 142.139 946 70 1.016 7,1 183 1.199 8,4
Crotone 30.658 383
383 12,5 - 383 12,5
Catanzaro 70.538 823
823 11,7 - 823 11,7
Vibo V. 31.928 61 20 81 2,5 - 81 2,5
Reggio C. 107.661 369
369 3,4 40 409 3,8
Totale 382.924 2.582 90 2.672 7,0 223 2.895 7,6
Di seguito si rappresenta il dettaglio dell’offerta attivata e quella programmata (di cui alla tabella n. 9) suddivisa per intensità assistenziale.
Tabella 10: Offerta attuale attivata per intensità assistenziale - Residenzialità Anziani
Asp Abitanti > 65
Offerta accreditata RSAM R1
Offerta accreditata RSA R2
Offerta accreditata
Offerta Accr. DPGR 1/2011
Offerta Pubblica Attivata
RSAM R1
Offerta Pubblica
Attivata RSA
Offerta Pubblica Attivata
CP
Offerta Pubblica attivata Totale
Offerta Totale
attivata CP R3 RSA R2 R3
Cosenza 142.139 64 529 353 946 70 0 0 70 1.016
Crotone 30.658 0 150 233 383 0 0 0 0 383
Catanzaro 70.538 0 462 361 823 0 0 0 0 823
Vibo V. 31.928 0 32 29 61 0 20 0 20 81
Reggio C. 107.661 40 205 124 369 0 0 0 0 369
TOTALE 382.924 104 1.378 1.100 2.582 70 20 0 90 2.672
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Tabella 11: Ulteriore offerta programmata per intensità assistenziale Residenzialità Anziani
Asp Abitanti
>65
Offerta Pubblica
Progr. CdS RSAM R1
Offerta Pubblica
Progr. CdS Offerta
Progr. CdS Offerta
Pubblica Prog. Totale RSA R2 R3
Cosenza 142.139 125 58 0 183
Crotone 30.658 0 0 0 0
Catanzaro 70.538 0 0 0 0
Vibo V. 31.928 0 0 0
Reggio C. 107.661 40 0 0 40
TOTALE 382.924 165 58 0 223
3.4.2 Definizione del fabbisogno
L’offerta attuale, valutata sulla base dei dati di attività rilevati nelle singole ASP, è pari a 7,0 posti letto per 1.000 abitanti anziani; a questi si aggiungono ulteriori 0,6 pl posti letto per 1.000 ab. anziani programmati all’interno delle Case della salute determinando un totale attuale pari a 7,6 pl per 1.000 ab. anziani. Allo stato si rilevano criticità di completezza del modello ministeriale STS 24; si è reso, pertanto, necessario calcolare tale indice (pari a 7,0 posti letto per 1.000 abitanti anziani) sulla base dei dati di attività verificati per singola ASP.
La dotazione programmata con DPGR 18/2010 garantirebbe ad oggi, a livello regionale, uno standard pari a 8,9 posti letto per 1.000 abitanti anziani. I parametri di programmazione adottati individuano un volume complessivo di posti letto inferiore rispetto a quello fissato per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza, quantificato nella “Griglia LEA”, derivante da uno standard di posti letto residenziali/posti letto equivalenti semiresidenziali pari a 10 per 1.000 abitanti over 65anni (rispetto ad uno scostamento minimo pari a 6).
Inoltre, allo stato attuale, non esistono riferimenti condivisi a livello nazionale per l’articolazione del parametro individuato per la classificazione delle prestazioni per intensità di cura (come indicato nel Mattone 12).
Sulla scorta di quanto precedentemente detto, il Dipartimento ha intrapreso un percorso che ha permesso, attraverso la rivalutazione dei pazienti e l’analisi dell’offerta attuale nei diversi setting assistenziali, di rivalutare il fabbisogno stimato con DPGR n. 18/2010 e di articolarlo per livello di intensità assistenziale.
Metodologia di analisi della domanda
Ai fini della valutazione del fabbisogno appropriato di prestazioni, è stata effettuata una rivalutazione dell’utenza presente nelle strutture. In particolare, le Unità di Valutazione Multidimensionali delle Aziende Sanitarie hanno rivalutato gli ospiti mediante l’utilizzo dello strumento standardizzato di valutazione S.V.A.M.A., ufficialmente adottato nella Regione con DPGR-CA N.36/2014. Sono state, altresì, rilevate le liste di attesa per singola ASP.
La ricognizione ha consentito di rilevare i reali bisogni assistenziali dell’utenza e conseguentemente l’appropriatezza dei ricoveri.
Analisi dei dati
I dati ricevuti dalle AASSPP consentono di avere una visione dettagliata dei profili assistenziali dei pazienti presenti nelle strutture residenziali per anziani. La rivalutazione per livelli di intensità assistenziale si è svolta nel periodo maggio/luglio 2014 .
La tabella n. 12 riporta il dettaglio dei pazienti anziani ricoverati in strutture residenziali secondo il profillo
assistenziale rilevato dalle UVM con la scheda SVAMA.
37
Tabella 12: Profili assistenziali dei pazienti anziani rivalutati
ASP
N. pz con profilo da struttura RSA / RSA-M
N. pz con Profilo
da struttura Casa Protetta
N. pz con Profilo
da struttura Socio Assistenziale Totale
Cosenza 383 393 80 856 Crotone 139 160 49 348 Catanzaro 258 323 83 664 Vibo Valentia 30 27 57 Reggio Calabria 105 183 15 303
TOTALE 915 1.086 227 2.228
% 41% 49% 10% 100%
Dei 2.228 anziani valutati il 41% sono utenti con profilo sanitario da struttura Residenza Sanitaria Assistita e
Medicalizzata (RSA e RSAM), il 49% con profilo socio sanitario da struttura con più bassa tutela sanitaria (CP) e il 10%
sono utenti con profilo da struttura Socio Assistenziale. Tali evidenze, seppur rappresentative di un periodo
temporale limitato e condizionate dalla breve esperienza nell’utilizzo dello strumento di valutazione standardizzato,
permettono una visione macro dell’attuale realtà e la rilevazione delle attuali criticità di governo della presa in carico
da parte delle ASP.
Di seguito si riportano i dati relativi all’appropriatezza per singola ASP:
ASP di Cosenza - utenti rivalutati 856: ricoveri appropriati pari al 70%; inappropriati pari al 30%;
ASP di Crotone - utenti rivalutati 348: ricoveri appropriati pari al 84%; inappropriati pari al 16%;
ASP di Catanzaro - utenti rivalutati 664: ricoveri appropriati pari al 67%; inappropriati pari al 33%;
ASP di Vibo Valentia- utenti rivalutati 57: ricoveri appropriati pari al 100%;
ASP di Reggio Calabria -pazienti rivalutati 303: ricoveri appropriati pari al 58%; inappropriati pari al 42%;
Totale pazienti rivalutati- 2.228: Ricoveri appropriati: 70 %; Ricoveri non appropriati 30%.
L’inappropriatezza rilevata è da intendersi come non aderenza dell’offerta assistenziale della struttura al livello di
gravità della persona. Ad esempio: pazienti con necessità assistenziali “da RSA” (classificazione della prestazione R2)
sono risultati ricoverati in CP (classificazione della prestazione R3) e viceversa.
Tabella 13: Assistenza residenziale anziani – analisi appropriatezza
Assistenza residenziale per Anziani e Demenze
TOTALE PAZIENTI ANZIANI RICOVERATI RSA; RSA-M; CP 2.228
Totale pazienti in ricovero appropriato 1.565
Percentuale pazienti in ricovero appropriato 70%
Graf. 1 - Assistenza residenziale anziani – analisi appropriatezza
0
500
1000
1500
2000
2500
Totale pazienti Anziani ricoverati in RSA; RSA-M; CP
Totale pazienti in ricovero
appropriato
Assistenza Residenziale Anziani
38
L’analisi ha altresì riguardato la verifica dell’offerta attuale per tipologia di assistenza/livelli di intensità assistenziale. La tabella seguente riporta il dettaglio delle percentuali sul totale dell’offerta (privata accreditata e pubblica attivata e programmata) di posti letto per intensità assistenziale (R1; R2; R3) per singola ASP.
Tabella 14: Analisi offerta attuale pubblica e privata attivata e pubblica programmata per tipologia/intensità assistenziale
Asp Abitanti
> 65 Offerta attivata e progr.
RSAM R1 Offerta attivata e progr.
RSA R2 Offerta attivata e progr.
CP R3 Offerta Totale
Cosenza 142.139 259 587 353 1199
Crotone 30.658 0 150 233 383
Catanzaro 70.538 0 462 361 823
Vibo V. 31.928 0 52 29 81
Reggio C. 107.661 80 205 124 409
TOTALE 382.924 339 1.456 1.100 2.895
% 12% 50% 38% 100%
L’attuale offerta pubblica e privata (di cui alla tabella n. 14) risulta pressoché in linea con le percentuali di ripartizione del fabbisogno sulla base dei livelli assistenziali riportati nel successivo paragrafo “nuovo fabbisogno residenzialità anziani”.
La ripartizione del fabbisogno sulla base dei livelli di intensità tiene conto delle evidenze emerse dall’analisi di appropriatezza e dei correttivi ritenuti necessari per il potenziamento dei livelli a maggiore tutela sanitaria. Ciò in relazione all’obiettivo regionale di riduzione dei ricoveri inappropriati degli anziani nelle discipline mediche e in considerazione del trend di diminuzione del ricorso all’assistenza residenziale da parte dell’anziano non autosufficiente. Tale fenomeno, confermato dalla sensibile riduzione delle liste di attesa, è condizionato dalla necessità di permanenza in famiglia dell’anziano fragile in quanto fonte di reddito. Nei prossimi anni si ritiene che ricorreranno al ricovero quasi esclusivamente persone con alto livello di compromissione e di gravità dello stato di salute.
Commenti
La rivalutazione degli ospiti presenti nelle strutture, come si è visto, ha fatto emergere un alto indice di appropriatezza seppur differenziato tra i diversi territori: si va dal 100% di appropriatezza nell’ASP di Vibo Valentia al 57% dell’ASP di Reggio Calabria. Non si evidenziano particolari criticità nelle liste di attesa.
Nell’ASP di Vibo Valentia, dove si registra un indice di appropriatezza pari al 100%, emerge una carenza di offerta di pl che, da una parte induce al ricovero di pazienti a più alta complessità e quindi con maggiore necessità di assistenza, dall’altra non soddisfa la domanda per tutti i livelli assistenziali. Nelle AASSPP di Cosenza e di Catanzaro, dove si registra un indice di appropriatezza pari a circa il 70%, emerge una discreta gestione del paziente con processi di presa in carico e di valutazione in ingresso non sempre accompagnati da chiare ed efficaci regole di governance. Le stesse criticità,sia pure più rimarcate si riscontrano nell’ASP di Reggio Calabria, con un indice di inappropriatezza pari al circa il 40%, si registra una carenza di regole di governance.
Il completamento della rete di assistenza extraospedaliera territoriale per gli anziani, vedrà la sua attuazione con la definitiva realizzazione delle Case della Salute e attivazione dei moduli di residenzialità programmati.
Relativamente alla verifica dell’offerta attuale per tipologia di assistenza/livelli di intensità assistenziale emergono alcune criticità da affrontare ai fini del riequilibrio dell’offerta evidenziate nel successivo paragrafo.
Infine, ai fini della definizione del fabbisogno si è ritenuto opportuno confrontare l’attuale programmazione regionale di cui al DPGR 18/2010 con i parametri della Griglia LEA.
La tabella riporta l’offerta attuale privata e pubblica attivata e la programmazione effettuata per le Case della Salute, già censita nel Programma Operativo (Programma 14).
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Tabella 15: Fabbisogno residenzialità anziani e demenza – Griglia LEA vs DPGR 18/2010
Nuovo fabbisogno Residenzialità anziani
Da quanto sopra analizzato, si ritiene che il fabbisogno da programmare ai fini della soddisfazione della domanda appropriata è pari a 8.9 pl per 1.000 abitanti over 65 anni.
L’articolazione del fabbisogno per intensità assistenziale è stato definito sulla base dei seguenti criteri:
- analisi dell’offerta appropriata attuale
- modello di definizione di struttura efficace ed efficiente, elaborato in collaborazione con l’Agenas
Adottando tali criteri si ipotizza che il fabbisogno complessivo programmato(pari a n. 3.410pl) debba essere così ripartito:
- 17% di posti letto in R1 (RSA - M)
- 50% di posti letto in R2 (RSA) di cui 36% di posti letto in R2D (Nuclei per demenze)
- 33% di posti letto in R3 (CP)
Tabella 16: Fabbisogno residenzialità anziani e demenza suddiviso per intensità assistenziale
Asp Abitanti anziani
Fabbisogno programmato
X 1.000 anziani RSAM R1 RSA R2
CP R3
Totale fabbisogno
programmato
Offerta attuale attivata e
programmata Totale
Delta vs offerta attuale
Cosenza 142.139 1.250 8,8 213 625 413 1.250 1.199 51
Crotone 30.658 310 10,1 53 155 102 310 383 (73)
Catanzaro 70.538 630 8,9 107 315 208 630 823 (193)
Vibo V. 31.928 280 8,8 48 140 92 280 81 199
Reggio C. 107.661 940 8,7 160 470 310 940 409 531
TOTALE 382.924 3.410 8,9 580 1.705 1.125 3.410 2.895 514
Relativamente al fabbisogno di residenzialità anziani e demenze articolato per intensità assistenziale (di cui alla tabella 16) emergono le seguenti criticità da affrontare nelle singole AASSPP ai fini del riequilibrio:
- nell’ASP di Cosenza si rende necessario ridurre moduli di R1 (RSAM), aumentare moduli di R2 (RSA)e di R3 (CP);
- nell’ASP di Crotone si rende necessario ridurre l’offerta di R3 (CP) e attivare moduli di R1 (RSAM) allo stato inesistenti;
- nell’ASP di Catanzaro si rende necessario ridurre l’offerta di moduli di R2 (RSA) e R3 (CP) e attivare moduli di R1 (RSAM);
- nell’ ASP Vibo Valentia si rende necessario l’incremento di offerta per tutti di livelli di intensità, ed in particolare di moduli di residenzialità R1 (RSA-M) attualmente assenti;
Fabbisogno Residenzialità Anziani e Demenze
ASP Abitanti PL da
Parame
tro
Griglia
LEA
Fabbiso
gno
DPGR
18/2010
X 1.000
anziani
DPGR
18/2010
Offerta
Accr
DPGR
1/2011
Offerta
Pubblic
a
Attivata
Offerta
Totale
(1)
X 1.000
anziani
Delta vs
Griglia
LEA
Delta vs
DPGR
18/2010
Offerta
propos
ta CdS
Offerta
Totale
(2)
X 1.000
anziani
Delta vs
Griglia LEA
Delta vs
DPGR
18/2010
Cosenza 142.139 1.421 1.250 8,79 946 70 1.016 7,15 405 234 183 1.199 8,44 222 51
Crotone 30.658 307 310 10,11 383 - 383 12,49 (76) (73) 0 383 12,49 (76) (73)
Catanzaro 70.538 705 630 8,93 823 - 823 11,67 (118) (193) 0 823 11,67 (118) (193)
Vibo V. 31.928 319 280 8,77 61 20 81 2,54 238 199 0 81 2,54 238 199
10 Reggio Calabria 107.661 1.077 940 8,73 369 - 369 3,43 708 571 40 409 3,80 668 531
Totale 382.924 3.829 3.410 2582 90 2.672 1.157 738 223 2.895 934 515
X 1.000 anziani 10 8,9 6,7 0,2 7,0 3,0 1,9 0,6 7,6 2,4 1,3
1 2
Standard x
1.000 over
65 anni
40
- nell’ASP di Reggio Calabria si rende necessario l’incremento di offerta per tutti di livelli di intensità.
3.4.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità anziani
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della rete della residenzialità anziani, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
lo sviluppo delle strutture sanitarie (RSA-M) deveprevedere una quota dei posti letto riservata a ricoveri temporaneida dimissioni ospedaliere (max 45-60 gg. di degenza). Tali strutture svolgonoinfatti un ruolo importante nel processo di continuità assistenziale che segue la dimissione ospedaliera, e quindi di strutture intermedie;
all’interno delle RSA (R2) dovranno essere attivati prioritariamente i moduli rivolti a pazienti con demenza in considerazione della percentuale di fabbisogno programmato;
eventuali nuovi servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Dimensionamento delle strutture:
favorire una dimensione minima complessiva delle strutture sufficiente ai fini dell’efficienza organizzativa (preferibilmente nel range di 40 min – 60 max P.L.);
assegnazione di più moduli: possibilità di previsione di più moduli (preferibilmente ciascuno di almeno 20 P.L.) di diverso livello di assistenza nelle strutture al fine di favorire al massimo i percorsi assistenziali.
Distribuzione territoriale:
Per le tipologie “generali” di strutture residenziali (RSA anziani) favorire la massima distribuzione territoriale;
Per le tipologie di residenzialità a vocazione specialistica (es. Nuclei demenze) e RSA-M favorire la collocazione baricentrica, nei centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili;
in considerazione della presenza di un’offerta consolidata e specializzata nelle singole Aziende Sanitarie Provinciali, l’eventuale riequilibrio dei posti letto, in via transitoria, potrà avvenire anche con accordi di collaborazione tra Aziende viciniori.La soluzione proposta di “compensare” i posti letto tra ASP confinanti permette, di colmare le carenze attuali senza ridurrel’offerta in eccesso in modo repentino. Contestualmenteè però necessario avviare il percorso di riconversione degli stessi e nel lungo periodo bilanciare l’offerta dei posti letto nelle zone carenti.
Appropriatezza organizzativa:
favorire l’assegnazione di nuovi posti letto in strutture che abbiano presentato nell’anno precedente:
- processi di presa in carico e sistema di valutazione dei pazienti in ingresso controllato dal Distretto e condiviso con le strutture ospedaliere di riferimento;
- maggior coerenza fra la tipologia dei pazienti ospitati e la tipologia di assistenza; - percentuale di pazienti dimessi a domicilio (strutture intermedie) (> 50%).
Distribuzione dell’offerta nelle strutture ospedaliere riconvertite:
priorità di assegnazione del nuovo fabbisogno nelle Case della Salute.
41
3.5 Semiresidenzialità Anziani
3.5.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
Ad oggi non è presente nella realtà calabrese un’offerta di semiresidenzialità dedicata all’assistenza per anziani non autosufficienti e/o per persone affette da demenze. Ai fini della definizione di un corretto fabbisogno in un’ottica di percorso assistenziale, emerge la necessità di programmare specifici moduli di semiresidenzialità rivolti agli anziani parzialmente non autosufficienti e non autosufficienti che necessitano di prestazioni di carattere assistenziale, relazionale e sanitario che non possono essere soddisfatte interamente dal nucleo familiare o dai servizi domiciliari, al fine di favorire il recupero dell’autonomia e il mantenimento nel proprio contesto abitativo, migliorare e sviluppare le capacità residue, nonché fornire un supporto ai nuclei familiari.
3.5.2 Definizione del fabbisogno Ai fini della definizione del fabbisogno, in assenza di dati epidemiologici certi, si è ritenuto opportuno fare riferimento ai parametri utilizzati da alcune Regioni italiane le quali prevedono, per ciascun livello di intensità di assistenza (SR1/SR2), un fabbisogno pari 0,7 posti per 1.000 abitanti >65. Tali parametri sono stati condivisi con il Centro Regionale di Neurogenetica.
Il fabbisogno complessivo programmato ai fini della soddisfazione della domanda appropriata di assistenza agli anziani è pari a 10.3 pl per 1.000 abitanti over 65 anni (di cui 8.9 pl residenziali e 1.4 posti semiresidenziali), in linea con il parametro fissato per la verifica dei Livelli Essenziali di Assistenza, quantificato nella “Griglia LEA”, pari a 10 pl per 1.000 abitanti over 65 anni (rispetto ad uno scostamento minimo pari a 6).
La tabella seguente riporta il fabbisogno di posti in assistenza semiresidenziale da attivare, suddivisi per ciascuna ASP e calcolato utilizzando i parametri sopra indicati.
Tabella 17: Fabbisogno semiresidenzialità anziani e demenza suddiviso per aziende
ASP Abitanti >65
Fabbisogno Fabbisogno
programmato anziani SR1
programmato demenze SR2
Cosenza 142.139 99 99 Crotone 30.658 21 21 Catanzaro 70.538 49 49 Vibo V. 31.928 22 22 Reggio Calabria 107.661 75 75
Totale 382.924 268 268
X 1.000 ab. > 65 0,7 0,7
I moduli semiresidenziali, preferibilmente non inferiori di 20 P. L., potranno essere previsti all’interno delle strutture residenziali sociosanitarie per anziani o realizzati in specifiche strutture semiresidenziali.
3.5.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della semiresidenzailità anziani
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della semiresidenzialità anziani, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
eventuali nuove prestazioni/servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Dimensionamento delle strutture:
assegnazione di più moduli: possibilità di previsione di più moduli (residenziali e semiresidenziali) di diverso livello di intensità nella stessa struttura.
42
Distribuzione territoriale:
favorire la collocazione baricentrica dell’’offerta di moduli di semiresidenzialitànei centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili.
I requisiti specifici relativi alla semiresidenzialità anziani sono stati definiti con DCA 81/2016.
43
3.6 Residenzialità Disabili
3.6.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
Le strutture residenziali per disabili in Calabria sono così articolate: - SLA (Altre gravi patologie neurodegenerative) corrispondente al codice prestazione RD1 (Mattone 12). - Residenza Sanitaria Assistenziale Disabili (R.S.A-D.) corrispondente al codice prestazione R2 (Mattone 12). - Casa Protetta Disabili (C.P.-D) corrispondente al codice prestazione R3 (Mattone 12).
La tabella riporta i posti letto attuali articolati per tipologia di assistenza e Azienda Sanitaria Provinciale.
Tabella 18: Offerta attuale Residenzialità Disabili
ASP Abitanti Offerta Accr DPGR 1/2011
Offerta Pubblica Attivata
Totale offerta attivata x 1000
abitanti
Offerta Programmata CdS
Totale offerta x 1000
abitanti
(A) ( B) (C=A+B) (D) (E=C+D)
Cosenza 714.281 401 401 0,6 96 497 0,70
Crotone 171.666 213 213 1,2 - 213 1,24
Catanzaro 359.716 261 40 301 0,8 18 319 0,89
Vibo V. 162.252 - - - 10 10 0,06
Reggio C. 550.323 170 170 0,3 20 190 0,34
TOTALE 1.958.238 1.045 40 1.085 0,55 144 1.229 0,63
Di seguito si rappresenta il dettaglio dell’offerta attivata e di quella programmata (di cui alla tabella n. 18) suddivisa
per intensità assistenziale.
Tabella 19: Offerta attuale attivata per intensità assistenziale - ResidenzialitàDisabili
ASP Abitanti
RECC RSA CP Offerta Accr
DPGR 1/2011
(A)
Offerta Pubblica Attivata
RSA
Offerta Pubblica
Attivata CP
Offerta Pubblica attivata
Offerta Totale
RRE1 RRE2 RD4 RD5 RD4 RD5 Totale
(B) (C=A+B)
Cosenza 714.281 194 86 121 401 0 0 0 401
Crotone 171.666 56 42 115 213 0 0 0 213
Catanzaro 359.716 107 88 66 261 10 30 40 301
Vibo V. 162.252 0 0 0 0 0 0 0 0
Reggio C. 550.323 150 20 0 170 0 0 0 170
TOTALE 1.958.238 507 236 302 1.045 10 30 40 1.085
NOTE:
* (1) La tabella contiene la Riabilitazione estensiva a ciclo continuativo (RECC) esclusivamente per il calcolo del tasso per 1.000 ab. dell’offerta residenziale disabili, in coerenza con quanto previsto dalla griglia LEA.
* (2) Nella RECC è compresa la RECC SLA il cui modulo di n. 15 pl è presente nella provincia di Catanzaro.
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Tabella 20: Ulteriore offerta programmata per intensità assistenziale - ResidenzialitàDisabili
Asp
Offerta Pubblica
Progr. CdS
Offerta Pubblica
Progr. CdS
Offerta Pubblica
Progr. CdS
Offerta Pubblica
Progr.
Abitanti RECC
RRE1 - RRE2 RSA RD4
CP RD5 Totale
Cosenza 714.281 96 0 0 96
Crotone 171.666 0 0 0 0
Catanzaro 359.716 18 0 0 18
Vibo V. 162.252 10 0 0 10
Reggio C. 550.323 20 0 0 20
TOTALE 1.958.238 144 0 0 144
3.6.2 Definizione del fabbisogno
La dotazione di offerta attuale, valutata sulla base dei dati di attività rilevati nelle singole AASSPP, è pari a 0,55 posti letto per 1.000 abitanti; a questi si aggiungono ulteriori 0,08pl posti letto per 1.000 abitanti programmati all’interno delle Case della salute determinando un totale attuale pari a 0,63pl per 1.000 ab.Allo stato si rilevano criticità di completezza del modello ministeriale STS 24/RIA11 il quale restituisce una dotazione pari a 0,47 posti letto per 1.000 abitanti. Si è reso, pertanto, necessario calcolare tale indice (pari a 0,55 posti letto per 1.000 abitanti) sulla base dei dati di attività verificati per singola ASP.
Con DPGR n. 18/2010 la Regione ha definito un fabbisogno complessivo di posti letto per la residenzialità disabili pari a 1.230 posti letto, di cui 420 posti letto per case protette ed RSA e 810 posti letto per strutture di riabilitazione estensiva a ciclo continuativo (RECC). La dotazione attualmente programmata garantirebbe ad oggi, a livello regionale, uno standard pari a 0,63 posti letto per 1.000 abitanti.
Se si considerano i parametri individuati per la verifica del rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza nella “Griglia LEA” per l’assistenza territoriale ai disabili (congiuntamente per la riabilitazione estensiva), si identifica quale riferimento un indice di fabbisogno di posti letto residenziali pari a 0,55 posti letto per 1.000 abitanti.
Occorre, precisare che, allo stato attuale, non esistono riferimenti condivisi a livello nazionale per l’articolazione del parametro individuato per la classificazione delle prestazioni per intensità di cura.
Sulla scorta di quanto precedentemente detto, la Regione ha intrapreso un percorso che ha permesso, anche attraverso la rivalutazione dei pazienti e l’analisi dell’offerta attuale nei diversi setting assistenziale, di rivalutare il fabbisogno stimato con DPGR n. 18/2010.
Metodologia di valutazione della domanda
Ai fini della valutazione della domanda di prestazioni, analogamente alla metodologia seguita per la riqualificazione dell’assistenza residenziale per gli anziani, è stata effettuata una rivalutazione dell’utenza presente nelle strutture. In particolare, le Unità di Valutazione Multidimensionali delle Aziende Sanitarie hanno rivalutato gli ospiti mediante l’utilizzo dello strumento standardizzato di valutazione S.V.A.M.A. Ciò in quanto la scheda più specifica per le persone con disabilità, ossia la S.V.a.M.D.I. è stata adottata successivamente con Decreto del Commissario ad acta, n. 71, solo in data 20 ottobre 2014.Sono state altresì rilevate le liste di attesa per singola ASP.
La ricognizione ha consentito di rilevare una stima dei reali bisogni assistenziali dell’utenza e conseguentemente l’appropriatezza dei ricoveri.
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Analisi dei dati
I dati ricevuti dalle AASSPP consentono di avere una visione dettagliata dei profili assistenziali dei pazienti presenti nelle strutture residenziali per disabili. La rivalutazione per livelli di intensità assistenziale si è svolta nel periodo marzo/giugno 2014 .
La tabella n. 21 riporta il dettaglio dei pazienti disabili ricoverati in strutture residenziali secondo il profillo assistenziale rilevato dalle UVM con la scheda SVAMA.
Tabella 21: Profili assistenziali dei pazienti disabili rivalutati
ASP
N. pz con profilo da struttura
RSA D
N. pz con profilo da struttura
Casa Protetta
N. pz con profilo da struttura
Socio Assistenziale Totale
Cosenza 19 111 12 142
Crotone 36 37 10 83
Catanzaro 58 56 3 117
Vibo Valentia 0 0 0 0
Reggio Calabria 5 3 8
TOTALE 118 207 25 350
% 34% 59% 7% 100%
Ai fini dell’analisi è da considerare che, allo stato attuale, una parte dei posti letto per disabili è utilizzata per pazienti psichiatrici in quanto il Regolamento di attuazione della L.R n. 24/2008 per l’autorizzazione e l’accreditamento prevede la possibilità di trattamento di pazienti psichiatrici in Casa Protetta per disabili “fino ad approvazione di Linee Guida Regionali in materia di salute Mentale”. Le Linee Guida regionali sono state approvate con DPGR n. 31/2013 ed allo stato, non essendo stata ancora avviata la riorganizzazione della rete di assistenza territoriale, tali pazienti risultano, in alcuni casi, ancora in carico presso strutture per disabili.
Dei 350 disabili valutati, il 34% sono utenti con profilo sanitario da struttura Residenza Sanitaria Assistita (RSA-D e), il
59% con profilo socio sanitario da struttura con più bassa tutela sanitaria (CP-D) e il 7% sono utenti con profilo da
struttura Socio Assistenziale. Tali evidenze, seppur rappresentative di un periodo temporale limitato e condizionate
dalla breve esperienza nell’utilizzo dello strumento di valutazione standardizzato, permettono una visione macro
dell’attuale realtà e la rilevazione delle attuali criticità di governo della presa in carico da parte delle ASP.
I pazienti rivalutati sono stati n. 350. Di seguito si riportano i dati relativi all’appropriatezza per singola ASP:
- ASP di Cosenza – utenti rivalutati 142: ricoveri appropriati pari al 38%; non appropriati pari al 62%;
- ASP di Crotone - utenti rivalutati 83: ricoveri appropriati pari al 53%, non appropriati i pari al 47%;
- ASP di Catanzaro - pazienti rivalutati 117: ricoveri appropriati pari all’84%; non appropriati i pari al 16%;
- ASP di Reggio Calabria - utenti rivalutati n. 8: ricoveri appropriati pari al 63%; non appropriati pari al 37%;
- Nell’ASP di Vibo non sono presenti strutture per disabili.
Totale pazienti rivalutati: 350 (Ricoveri appropriati: 57 %; Ricoveri non appropriati 43%).
L’inappropriatezza rilevata è da intendersi come non corrispondenza dell’offerta assistenziale della struttura al livello
di gravità della persona, ad esempio: pazienti con livello di assistenza da “RSA D” (classificazione della prestazione
RD4) ricoverati in CP (classificazione della prestazione RD5) e viceversa.
46
Tabella 22: Assistenza residenziale disabili – analisi appropriatezza
Assistenza residenziale per Disabili
TOTALE PAZIENTI disabili Ricoverati in strutture res. San.eSoc. Sanitarie 350
Totale pazienti in ricovero appropriato 201
Percentuale pazienti in ricovero appropriato 57%
Graf. 2: Assistenza residenziale disabili – analisi appropriatezza
L’analisi ha altresì riguardato la verifica dell’offerta attuale per tipologia di assistenza/livelli di intensità assistenziale. La tabella seguente riporta il dettaglio delle percentuali sul totale dell’offerta di posti letto per intensità assistenziale (RRE1 – RRE2; RD4; RD5) per singola ASP.
Tabella 23: Analisi offerta attuale pubblica e privata attivata e pubblica programmata per tipologia/intensità assistenziale
Asp Abitanti
Offerta attuale e progr. RECC
RRE1 - RRE2
Offerta attuale e progr. RSA RD4
Offerta attuale e progr. CP
RD5 Offerta Totale
Cosenza 714.281 194 86 121 401
Crotone 171.666 56 42 115 213
Catanzaro 359.716 107 98 96 301
Vibo V. 162.252 0 0 0 0
Reggio C. 550.323 150 20 0 170
TOTALE 1.958.238 507 246 332 1.085
%
46% 23% 31% 100%
L’attuale offerta pubblica e privata (di cui alla tabella n. 23) risulta pressoché in linea con le percentuali di ripartizione del fabbisogno sulla base dei livelli assistenziali riportati nel successivo paragrafo “nuovo fabbisogno residenzialità disabili”.
La ripartizione del fabbisogno sulla base dei livelli stimati di intensità tiene conto delle evidenze emerse dall’analisi di appropriatezza e dei correttivi ritenuti necessari, finalizzati al potenziamento dei livelli a maggiore tutela sanitaria ed al contestuale investimento nelle cure domiciliari. L’obiettivo fondamentale rimane infatti la promozione delle autonomie e la riduzione del ricorso alla istituzionalizzazione.
0
50
100
150
200
250
300
350
400
Totale pazienti Disabili ricoverati in strutture res. San.e Soc. Sanitarie
Totale pazienti in ricovero appropriato
Assistenza Residenziale per Disabili
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Commenti
Analizzando il dato nelle singole ASP emerge un sensibile indice di in appropriatezza, seppur non omogeneo nei diversi territori. La maggiore criticità si riscontra nell’ASP di Cosenza, dove l’indice di inappropriatezza è molto elevato (pari al 62%). Non si evidenziano particolari criticità nelle liste di attesa.
Dall’analisi dei dati, si evidenzia che i pazienti avrebbero necessità di una minore tutela sanitaria, ossia risulta un livello di gravità inferiore rispetto all’attuale setting di ricovero. Da ciò consegue, da una parte, un evidente spreco di risorse, dall’altra un’offerta assistenziale inadeguata che rischia di penalizzare l’utente, incentivandone i livelli di dipendenza a fronte di una possibile maggiore autonomia.
Complessivamente si rileva la necessità che venga implementata la rete di assistenza territoriale per i disabili, anche con la realizzazione di strutture alternative a quelle socio-sanitarie: si fa riferimento alle comunità alloggio, ai centri socio riabilitativi, ma anche alle strutture alternative alla famiglia, dette del “dopo di noi”, strutture realizzate e pensate per essere il più possibile simili alla dimensione familiare, capaci di supportare gli ospiti nella misura necessaria a garantire loro una vita indipendente. Sempre nel campo socio assistenziale, dovrebbero essere incentivate residenze più strutturate, con una maggiore presenza di personale addetto all’assistenza, naturalmente rivolte ai disabili adulti, non assistibili a domicilio.
Relativamente alla verifica dell’offerta attuale per tipologia di assistenza/livelli di intensità assistenziale emergono criticità da affrontare ai fini del riequilibrio evidenziate nel successivo paragrafo.
Infine, ai fini della definizione del fabbisogno si è ritenuto opportuno confrontare l’attuale programmazione regionale di cui al DPGR 18/2010 con i parametri della Griglia LEA.
La tabella riporta l’offerta attuale privata e pubblica attivata e la programmazione effettuata per le Case della Salute, già censita nel Programma Operativo (Programma 14).
Tabella 24: Fabbisogno residenzialità disabili – Griglia LEA vs DPGR 18/2010
Nuovo fabbisogno Residenzialità disabili
Da quanto sopra evidenziato, si ritiene che il fabbisogno da soddisfare coincida con il parametro utilizzato dal DPGR 18/2010, pari 0,63 pl per 1.000 abitanti.
L’articolazione del fabbisogno per intensità assistenziale è stato definito sulla base dei seguenti criteri:
- analisi dell’offerta appropriata attuale; - modello di definizione di struttura efficace ed efficiente, elaborato dal Dipartimento in collaborazione con
l’Agenas.
Adottando tali criteri si ipotizza che il fabbisogno complessivo programmato(pari a n. 1.230pl) debba essere così ripartito: - 45% di posti letto in RRE1 – RRE2 (RECC)
-3% di posti letto in RD1 (SLA/altre gravi patologie neurodegenerative)
- 27% di posti letto in RD4 (RSA - D)
- 25% di posti letto in RD5 (CP - D)
ASP Abitanti PL da
Parametro
Griglia LEA
Fabbisogno
DPGR
18/2010
X 1.000
ab
Offerta
Accr DPGR
1/2011
RSA
(RD4;RD5)
Offerta
Accr DPGR
1/2011
RECC
(RRE1;
RRE2)
Offerta
Pubblica
Attivata
Offerta
Totale
(1)
* 1.000
ab
Delta vs
Griglia LEA
Delta vs
DPGR
18/2010
Offerta
progr.
CdS
(RECC-
RRE1;
RRE2)
Offerta
Totale
(2)
* 1.000
ab
Delta vs
Griglia
LEA
Delta vs
DPGR
18/2010
Cosenza 714.281 393 430 0,6 207 194 - 401 0,6 (8) 29 96 497 0,7 (104) (67)
Crotone 171.666 94 110 0,6 157 56 - 213 1,2 (119) (103) 0 213 1,2 (119) (103)
Catanzaro 359.716 198 230 0,6 154 107 40 301 0,8 (103) (71) 18 319 0,9 (121) (89)
Vibo V. 162.252 89 110 0,7 0 0 - - 0,0 89 110 10 10 0,1 79 100
Reggio C. 550.323 303 350 0,6 20 150 - 170 0,3 133 180 20 190 0,3 113 160
Totale 1.958.238 1.077 1.230 538 507 40 1.085 (8) 145 144 1.229 (152) 1
X 1.000 abitanti 0,55 0,63 0,27 0,26 0,02 0,55 0,00- 0,07 0,07 0,63 (0,08) 0,00
1
Standard x
1.000 abitanti
0,55
Fabbisogno Residenzialità Disabili 2
48
Tabella 25: Fabbisogno residenzialità disabili suddiviso per intensità assistenziale
Asp Abitanti Fabbisogno
programmato * 1.000 ab.
RECC RRE1 RRE2
SLA RD1
RSA RD4
CP RD5
Totale fabbisogno programmato
Offerta attuale e programmata
Totale Delta vs offerta
Cosenza 714.281 430 0,60 194 13 116 108 430 497 (67)
Crotone 171.666 110 0,64 50 3 30 28 110 213 (103)
Catanzaro 359.716 230 0,64 104 7 62 58 230 319 (89)
Vibo V. 162.252 110 0,68 50 3 30 28 110 10 100
Reggio C. 550.323 350 0,64 158 11 95 88 350 190 160
TOTALE 1.958.238 1.230 0,63 554 37 332 308 1.230 1.229 145
Relativamente alla verifica dell’offerta attuale per tipologia di assistenza/livelli di intensità assistenziale emergono criticità da affrontare ai fini del riequilibrio:
- nell’ASP di Cosenza si rende necessario attivare moduli di RD1 (SLA / altre patologie neurodegenerative) e incrementare moduli di RD4 (RSA) diminuire moduli di RD5 (CP).
- nell’ASP di Crotone si rende necessario ridurre l’offerta di RD5 (CP), di RD4 (RSA) e di RRE1-RRE2 (RECC). L’offerta di RD1 (SLA/patologie neurodegenerative), potrà essere soddisfatta dall’ASP di Catanzaro nel cui territorio è già attivo un modulo di n. 15 pl;
- nell’ASP di Catanzaro si rende necessario ridurre l’offerta di moduli di RD4 (RSA) e RD5 (CP) e prevedere un leggero aumento di moduli di RECC. L’Asp di Catanzaro assorbe il fabbisogno di RD1 (SLA/patologie neurodegenerative) delle Aziende di Crotone e Vibo Valentia;
- nel’ ASP Vibo Valentia si rende necessario l’incremento di offerta per tutti di livelli di intensità. L’offerta di RD1 (SLA/patologie neurodegenerative)potrà essere soddisfatta dall’ASP di Catanzaro nel cui territorio è già attivo un modulo di n. 15 pl;
- nell’ASP di Reggio Calabria si rende necessario l’incremento di offerta per tutti di livelli di intensità.
3.6.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità disabili
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della rete della residenzialità disabili, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
lo sviluppo delle strutture sanitarie di Riabilitazione Estensiva a Ciclo Continuativo RECC (RRE14 – RRE2) deve obbligatoriamente prevedere tempi di ricovero massimi. Tali strutture svolgono un ruolo importante nel processo di continuità assistenziale che segue la dimissione ospedaliera e sono pertanto in grado di offrire risposte ai pazienti recanti esiti di una patologia acuta (ictus cerebrale, interventi chirurgici maggiori, etc.) che necessitano di intervento riabilitativo di durata massima prevedibile non superiore a 60 giorni. Le stesse strutture devono anche essere in grado di accogliere pazienti provenienti dal domicilio a seguito di riacutizzazione di patologia cronica o degenerativa progressiva che necessitano di intervento riabilitativo di durata massima prevedibile non superiore a 60 giorni. Tali ricoveri sono rinnovabili per una sola volta;
eventuali nuovi servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo;
49
Dimensionamento delle strutture:
favorire una dimensione minima complessiva delle strutture sufficiente ai fini dell’efficienza organizzativa (preferibilmente non meno di 40 e non più di 60 P. L.);
assegnazione di più moduli: possibilità di previsione di più moduli di diverso livello di assistenza nella stessa struttura al fine di favorire i percorsi assistenziali.
Distribuzione territoriale:
per le tipologie “generali” di strutture residenziali (RSA disabili) occorre favorire la massima distribuzione territoriale;
per le tipologie di residenzialità a vocazione specialistica è necessario favorire la collocazione baricentrica, nei centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili;
in considerazione della presenza di un’offerta consolidata e specializzata nelle singole AASSPP, l’eventuale riequilibrio dei posti letto potrà avvenire anche con accordi di collaborazione tra ASP viciniori.La soluzione proposta di “compensare” i posti letto tra ASP confinanti permette, di colmare le carenze attuali senza ridurre l’offerta in eccesso in modo repentino. Contestualmente è però necessario avviare il percorso di riconversione degli stessi e nel lungo periodo bilanciare l’offerta dei posti letto nelle zone carenti.
Appropriatezza organizzativa:
occorre favorire l’assegnazione di nuovi posti letto in strutture che abbiano presentato nell’anno precedente:
- processi di presa in carico e sistema di valutazione dei pazienti in ingresso controllato dal Distretto e, ove necessario, condiviso con le strutture ospedaliere di riferimento;
- maggior coerenza fra la tipologia dei pazienti ospitati e la tipologia di assistenza;
- percentuale di pazienti dimessi a domicilio (strutture intermedie) (> 50%).
Distribuzione dell’offerta nelle strutture ospedaliere riconvertite:
priorità di assegnazione del nuovo fabbisogno nelle Case della Salute.
50
3.7 Riabilitazione estensiva extraospedaliera
3.7.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
Le strutture di Riabilitazione estensiva extraospedaliera di cui al Manuale regionale di autorizzazione e accreditamento sono così articolate:
- Riabilitazione estensiva a ciclo continuativo - Riabilitazione estensiva a ciclo diurno - Riabilitazione estensiva Ambulatoriale individuale - Riabilitazione estensiva Ambulatoriale piccolo gruppo - Riabilitazione estensiva Domiciliare
Ai fini del calcolo del fabbisogno di residenzialità disabili, la Riabilitazione a ciclo continuativo (RECC) è stata inserita nella tabella n. 25.
La tabella seguente riporta le prestazioni attuali articolate per tipologia di assistenza e Azienda Sanitaria Provinciale (ASP).
Tabella 26: Offerta attuale Riabilitazione estensiva extraospedaliera
ASP Abitanti Riabil. Ciclo diur.
Prestazioni Riabil. e Amb. sing.+ picc. gruppo
Prestazioni
Riabil. Domic.
Prestazioni Totale offerta attuale
Prestazioni
/ab/anno /ab/anno /ab/anno /ab/anno
Cosenza 714.281 23.200
0,03 195.170
0,27 89.610
0,13 307.980
0,43
Crotone 171.666 - - 61.480
0,36 34.800
0,20 96.280
0,56
Catanzaro 359.716 17.400 0,05 71.340
0,20 5.220
0,01 93.960
0,26
Vibo Valentia 162.252 - - 21.750
0,13
-
- 21.750
0,13
Reggio C. 550.323 36.250
0,07 216.630
0,39 10.730
0,02 263.610
0,48
Totale 1.958.238 76.850 0,04 566.370 0,29 140.360 0,07 783.580 0,40
NOTA: Il calcolo delle prestazioni/ab/anno è stato effettuato sulla base del numero di prestazioni/die accreditate per 290 giorni.
3.7.2 Definizione del fabbisogno
La dotazione di offerta attuale, valutata sulla base dei dati di attività rilevati nelle singole ASP, è pari a 0,40 prestazioni/abitante/anno.
L’attuale programmazione regionale, di cui al DPGR n. 18/2010, definisce il fabbisogno di prestazioni di riabilitazione extraospedaliera adottando quale standard il valore medio della Regione Calabria (0,42 prestazioni/ab/anno, di cui 0,28 per ambulatoriale, 0,074 per domiciliare e 0,071 per ciclo diurno). Per quanto riguarda l’offerta semiresidenziale (a ciclo diurno), si ritiene utile prevedere la possibilità di attivare, sempre nell’ambito delle 0,071 prestazioni/ab/anno, fino al 20% di prestazioni socio-riabilitative semiresidenziali.
Metodologia di valutazione della domanda
Ai fini della valutazione del fabbisogno appropriato di prestazioni, è stata effettuata una rivalutazione dell’utenza presente nelle strutture. In particolare, le Unità di Valutazione Multidimensionali delle Aziende Sanitarie hanno rivalutato gli ospiti mediante l’utilizzo di una scheda appositamente definita. Sono state altresì rilevate le liste di attesa per singola ASP.
51
I pazienti rivalutati sono stati 3.722 di cui:
• ASP di Cosenza: n. 1.093
• ASP di Crotone: n. 599
• ASP di Catanzaro: n. 280
• ASP di Reggio Calabria: n. 1.104
• ASP di Vibo Valentia: n. 173
Analisi dei dati
I dati ricevuti dalle AASSPP, seppur rappresentative di un periodo “limitato”, hanno parzialmente consentito una valutazione dei profili assistenziali dei pazienti e una macro lettura degli obiettivi definiti nei programmi riabilitativi. La rivalutazione per tutte le tipologie di erogazione si è svolta nel periodo luglio / ottobre 2014
Dall’analisi dei dati emerge un’offerta disomogenea, caratterizzata da un alto indice di inappropriatezza. In particolare, emergono le seguenti macro criticità:
- un’offerta indifferenziata rispetto a quelli che sono i bisogni specifici dell’utenza. In particolare emerge una mancanza di diversificazione dell’offerta riabilitativa per le diverse fasce di età;
- assenza di indicatori di appropriatezza organizzativa nella fase di presa in carico, che permettano la valutazione ex ante del setting riabilitativo appropriato;
- frequente assenza di appropriatezza dell’obiettivo principale all’interno dei piani di trattamento (ad esempio dai dati emergono spesso obiettivi di “mantenimento” associati a quelli di “miglioramento”);
- frequente assenza di multidisciplinarietà degli interventi, assimilabili pertanto a trattamenti specialistici. Particolarmente alto, da questo punto di vista, è l’indice di inappropriatezza delle prestazioni domiciliari.
Tali criticità sono in parte imputabili alla mancata definizione di linee guida regionali per la presa in carico multidisciplinare riabilitativa (la Regione allo stato ha solo recepito le indicazioni nazionali, con DPGR n.163 del 18/09/2012) ma anche alla scarsa omogeneità negli strumenti e processi di governo da parte delle UVM aziendali. Il Dipartimento ha già istituito uno specifico gruppo di lavoro, impegnato nella definizione della rete dell’assistenza riabilitativa, al fine di adeguare la realtà regionale agli indirizzi nazionali e definire il modello regionale di presa in carico, cosi come previsto nel P.O. - Programmi 13 “Reti assistenziali per intensità di cura“ e 14.8.3 “Strumenti di valutazione multidimensionali standardizzati per anziani e disabili”.
Considerate le criticità emerse dall’analisi dell’appropriatezza, ai fini della definizione del fabbisogno si è reso necessario utilizzare i dati esclusivamente per una macrolettura dei risultati. Il fabbisogno è stato, pertanto, determinato utilizzando i parametri di cui alla griglia LEA e quelli definiti dal DPGR 18/2010, corretti per tipologia di utenza.
Nuovo fabbisogno Riabilitazione estensiva extraospedaliera
Da quanto sopra evidenziato, si ritiene che il fabbisogno da soddisfare sia pari a 0,42 prestazioni/ab/anno, così ripartito:
- 0,071 per ciclo diurno;
- 0,28 per prestazioni ambulatoriali;
- 0,074 per prestazioni domiciliari.
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Tabella 27 Fabbisogno Totale - Riabilitazione estensiva extraospedaliera
ASP Ab
Fabbisogno Totale
Totale offerta attuale
(Prest./anno)
Prestazioni /ab/anno
Delta vs
fabbisogno 0,425
Cosenza 714.281 303.569 307.980
0,43 (4.411)
Crotone 171.666 72.958 96.280
0,56 (23.322)
Catanzaro 359.716 152.879 71.920
0,20 80.959
Vibo Valentia 162.252 68.957 18.270
0,11 50.687
Reggio C. 550.323 233.887 258.970
0,47 (25.083)
TOTALE 1.958.238 832.251 753.420
0,38 78.831
Le tabelle seguenti riportano il fabbisogno totale di riabilitazione estensiva extraospedaliera (di cui alla tabella n. 27)
suddiviso per tipologia: ciclo diurno, ambulatoriale e piccolo gruppo, domiciliare. Si evidenzia che le previsioni relative
alla Riabilitazione Estensiva a Ciclo Continuativo (RECC) sono inserite nel paragrafo 2.6 “Residenzialità
extraospedaliera per disabili”.
Tabella 28: Fabbisogno riabilitazione estensiva ciclo diurno
ASP Abitanti Fabbisogno
Offerta attuale Riabilitazione
Ciclo diur. (Prest./anno)
Prestazioni/ab/anno Delta vs
fabbisogno
0,071
Cosenza 714.281 50.714 23.200 0,032 27.514
Crotone 171.666 12.188 - - 12.188
Catanzaro 359.716 25.540 17.400 0,048 8.140
Vibo Valentia 162.252 11.520 - - 11.520
Reggio C. 550.323 39.073 36.250 0,066 2.823
Totale 1.958.238 139.035 76.850 0,039 62.185
Tabella 29: Fabbisogno riabilitazione estensiva ambulatoriale e di piccolo gruppo
ASP Abitanti
Fabbisogno
Offerta attuale Riabilitazione
Amb. sing. + picc. gruppo
(Prest./anno)
Prestazioni/ ab/anno
Delta vs fabbisogno
0,28
Cosenza 714.281 199.999 195.170 0,27 4.829
Crotone 171.666 48.066 61.480 0,36 (13.414)
Catanzaro 359.716 100.720 49.300 0,14 51.420
Vibo Valentia 162.252 45.431 18.270 0,11 27.161
Reggio C. 550.323 154.090 211.990 0,39 (57.900)
Totale 1.958.238 548.307 536.210 0,27 12.097
53
Tabella 30: Fabbisogno riabilitazione estensiva domiciliare
ASP Abitanti Fabbisogno
Offerta attuale Riabilitazione Domiciliare
(Prest./anno)
Prestazioni/ab/anno Delta vs
fabbisogno
0,074
Cosenza 714.281 52.857 89.610 0,13 (36.753)
Crotone 171.666 12.703 34.800 0,20 (22.097)
Catanzaro 359.716 26.619 5.220 0,01 21.399
Vibo Valentia 162.252 12.007 - 12.007
Reggio C. 550.323 40.724 10.730 0,02 29.994
TOTALE 1.958.238 144.910 140.360 0,07 4.550
3.7.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della riabilitazione estensiva extraospedaliera
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della rete della riabilitazione estensiva extraospedaliera, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
eventuali nuove prestazioni/servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo;
Dimensionamento delle strutture:
assegnazione di più moduli: possibilità di previsione di più moduli di riabilitazione di diverso livello di intensità nella stessa struttura.
Distribuzione territoriale:
in considerazione della presenza di un’offerta consolidata nelle singole ASP, l’eventuale riequilibrio delle prestazioni potrà avvenire anche con accordi di collaborazione tra ASP viciniori. La soluzione proposta di “compensare” i posti letto tra ASP confinanti permette, di colmare le carenze attuali senza ridurre l’offerta in eccesso in modo repentino. Contestualmente è però necessario avviare il percorso di riconversione degli stessi e nel lungo periodo bilanciare l’offerta dei posti letto nelle zone carenti.
Appropriatezza organizzativa:
favorire l’assegnazione di nuove prestazioni in strutture che abbiano presentato nell’anno precedente:
- processi di presa in carico e sistema valutazione degli utenti controllato dal Distretto;
- maggior coerenza fra la tipologia utenti presi in carico e la tipologia di prestazione.
54
3.8 Residenzialità e semiresidenzialità Dipendenze patologiche
3.8.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
Allo stato attuale, l’offerta dei servizi residenziali e semiresidenziali pubblici e privati per soggetti con dipendenza patologica è così strutturata:
- Servizio Pedagogico riabilitativo (Regime residenziale e semiresidenziale) - Servizio Terapeutico riabilitativo (Regime residenziale e semiresidenziale)
Emerge un’offerta erogata solo da strutture private accreditate. Si tratta di strutture che non rispondono ai molteplici bisogni della popolazione assistita, la quale richiede risposte maggiormente diversificate.
La tabella seguente riporta i posti letto attuali, articolati per tipologia di assistenza e Azienda Sanitaria Provinciale (ASP). Ai fini dell’analisi, sono stati inoltre considerati i dati relativi ai posti letto e le prestazioni contrattualizzate dalle ASP per l’anno 2013.
Tabella 31: Offerta attuale Residenzialità Dipendenze
ASP Abitanti
Offerta Accr DPGR 1/2011
Pl contrattualizzati
anno 2013 Offerta Pubblica
Attivata Offerta Totale
(C=A+B) (A)
(B)
Cosenza 714.281 137 90 0 137
Crotone 171.666 50 26 0 50
Catanzaro 359.716 136 62 0 136
Vibo V. 162.252 43 13 0 43
Reggio C. 550.323 96 64 0 96
Totale 1.958.238 462 255 0 462
Tabella 32: Offerta attuale Semiresidenzialità Dipendenze
ASP Abitanti Offerta Accr DPGR 1/2011
Pl contrattualizzati
anno 2013
Offerta Pubblica
Totale Attivata
Offerta Totale (C=A+B)
(A)
(B)
Cosenza 714.281 0 0 0 0
Crotone 171.666 10 7 0 10
Catanzaro 359.716 44 5 0 44
Vibo V. 162.252 0 0 0 0
Reggio C. 550.323 40 31 0 40
Totale 1.958.238
94
43
0
94
NOTA: nel Programma Operativo 2013-2013 erano stati programmati complessivamente n. 53 pl nelle Case della Salute. Sulla base degli approfondimenti effettuati circa l’appropriatezza organizzativa, di cui ai requisiti strutturali e organizzativi di accreditamento, si ritiene opportuno non prevedere tale tipologia di assistenza all’interno delle Case della Salute.
55
3.8.2 Definizione del fabbisogno
Metodologia di valutazione della domanda
Per quanto riguarda l’attività di valutazione della domanda i dati sono stati forniti dai Servizi per le Tossicodipendenze (SerT). Gli utenti che accedono alle strutture hanno età diversa, compresa tra i 18 ed i 60 anni, con picchi percentuali maggiori nella linea mediana. Il più delle volte hanno una scolarità bassa e gravi problematiche di carattere familiare e sociale. La quasi totalità abusa di più sostanze (poliassuntori). Altrettanto frequente il fenomeno dell’alcool dipendenza. Nella fase di raccolta dei dati si è ritenuto inoltre opportuno fornire una griglia di rilevazione ai servizi territoriali, finalizzata a far emergere specifiche richieste di assistenza residenziale e semiresidenziale, eventualmente non soddisfatte, per le diverse tipologie di utenza, quali:
- Madre - bambino o coppie
- Comorbilità psichiatrica
- Alcoldipendenti
Sono stati richiesti i dati relativi ad un triennio (anni 2012-I semestre 2014). Dalla rilevazione effettuata, emerge una domanda per le diverse tipologie di utenza, nel triennio, come di seguito specificata:
Tabella 33: dati rilevazione della domanda per tipologia di assistenza
Tipologie di utenza N. richieste Anno 2012
N. richieste Anno 2013
N. richieste I Semestre 2014
Madri - bambino e coppie 4 1 1 Comorbilità psichiatrica 34 39 24 Alcoldipendenti 50 49 26
TOTALE 88 89 51
L’articolazione delle diverse tipologie di utenza sarà inserita nella definizione del fabbisogno.
E’ infine da tenere in considerazione la problematica relativa alla ludopatia, non inserita nella griglia di rilevazione perché attualmente non ufficialmente in carico ai servizi. Il gioco patologico d’azzardo rappresenta sempre più una dipendenza in forte espansione nella nostra Regione, la quale dalle ultime stime si pone al secondo posto dopo la Campania, tra le regioni dove maggiore è il numero di giocatori a rischio dipendenza. L’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza della ludopatia operata con DL 13 settembre 2012, n. 158 impone la definizione di una modalità di risposta adeguata da prevedere nell’ambito dei servizi per l’assistenza alle persone con dipendenza patologica. In tal senso saranno attivati specifici percorsi assistenziali nell’ambito dei Servizi e dei Centri diurni programmati nel presente documento.
Analisi dei dati
Nel territorio calabrese l’offerta di servizi per le persone con dipendenze patologiche non è sufficientemente diversificata da poter rispondere in maniera adeguata alle specifiche domande di assistenza.
Analizzando nel dettaglio l’offerta, emerge un forte scollamento tra il numero dei posti letto accreditati e il numero di quelli contrattualizzati. Inoltre, l’offerta di posti letto contrattualizzati nelle diverse Aziende è notevolmente disomogenea. Il mancato acquisto di tutte le prestazioni, potenzialmente erogabili, crea di fatto una carenza nell’offerta assistenziale che risulta, pertanto, inadeguata al reale fabbisogno. Tutto ciò penalizza particolarmente le persone sottoposte a regime di esecuzione penale esterna,dal momento che tale misura, se i posti fossero sufficienti, potrebbe essere eseguita presso le comunità terapeutiche, in alternativa al carcere.
56
Nuovo fabbisogno di residenzialità e semiresidenzialità
Relativamente all’analisi effettuata ed alla necessità di differenziare l’offerta esistente, si ritiene di poter confermare il parametro previsto dal DPGR 18 pari a 0,25 x 1000 abitanti.
Tabella 34: Fabbisogno residenzialità Dipendenze
Standard ASP Abitanti PL programmati PL attuali Delta vs
fabbisogno
Standard x 1.000 ab. Cosenza 714.281 179 137 42 0,25 Crotone 171.666 43 50 (7) Catanzaro 359.716 90 136 (46) Vibo V. 162.252 41 43 (2) Reggio Calabria 550.323 138 96 42
Totale 1.958.238 490 462 28
X 1.000 abitanti 0,25 0,24 0,01
Il fabbisogno complessivo di residenzialità programmato, in via sperimentale, prevede l’attivazione di specifici moduli per le seguenti tipologie di assistenza:
- Comorbiltà Psichiatrica: n. 2 moduli di 15 pl.
- Alcoldipendenti n. 2 moduli di 15 pl.
Per quanto riguarda il fabbisogno di semiresidenzialità si definisce il parametro pari a 0,06 X 1000 abitanti.
Tabella 35: Fabbisogno semiresidenzialità Dipendenze
Standard ASP Abitanti PL programmati PL attuali
Delta vs
fabbisogno
Standard x 1.000 ab. Cosenza 714.281 43 0 43
0,06 Crotone 171.666 10 10 0
Catanzaro 359.716 22 44 -22
Vibo V. 162.252 10 0 10
Reggio Calabria 550.323 33 40 -7
Totale 1.958.238 117 94 24
Nella riorganizzazione dell’offerta, ai fini del riequilibrio tra Aziende dovranno essere previsti specifici moduli di semiresidenzialità/Centri diurni nelle aree sprovviste (ASP Cosenza e ASP di Vibo Valentia).
3.8.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità e semiresidenzialità per le dipendenze patologiche
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della residenzialità e semiresidenzialità per le dipendenze patologiche, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
eventuali nuovi servizi e/o prestazioni devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Dimensionamento delle strutture: favorire una dimensione minima complessiva delle strutture sufficiente ai fini dell’efficienza
organizzativa.
57
Assegnazione di più moduli: possibilità di previsione di più moduli di diverso livello di assistenza nella stessa struttura al fine di
favorire i percorsi assistenziali. Distribuzione territoriale:
per le tipologie “generali” di strutture residenziali favorire la massima distribuzione territoriale; per le tipologie di residenzialità a vocazione specialistica favorire la collocazione baricentrica, nei
centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili; in considerazione della presenza di un’offerta consolidata nelle singole ASP, l’eventuale riequilibrio
dei posti letto/prestazioni potrà avvenire anche con accordi di collaborazione tra ASP viciniori. La soluzione proposta di “compensare” i posti letto tra ASP confinanti permette, di colmare le carenze attuali senza ridurre l’offerta in eccesso in modo repentino. Contestualmente è però necessario avviare il percorso di riconversione degli stessi e nel lungo periodo bilanciare l’offerta dei posti letto nelle zone carenti.
Appropriatezza organizzativa:
favorire l’assegnazione di nuovi posti letto e/o prestazioni in strutture che abbiano presentato nell’anno precedente:
- processi di presa in carico e sistema di valutazione dei pazienti in ingresso controllato dai Servizi di riferimento;
- maggior coerenza fra la tipologia dei pazienti ospitati e tipologia di assistenza.
3.9 Residenzialità per persone affette da HIV/ AIDS
3.9.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
Ad oggi i dati epidemiologici relativi alla Calabria non risultano particolarmente attendibili per una reale stima del fabbisogno. Tale difficoltà è legata a due fattori in particolare: da un lato la grande presenza di “sommerso”, lo stigma che ancora la malattia porta con sé e le remore a sottoporsi al test HIV, dall’altro l’assenza di offerta di servizi territoriali. Ad oggi pertanto non sono disponibili posti letto residenziali e/o semiresidenziali accreditati. Storicamente è presente una struttura residenziale, gestita da un ente privato non lucrativo, nel territorio dell’ASP di Reggio Calabria per 18 pl. Nella stessa ASP è presente inoltre, dal 1999, un servizio di cure domiciliari, rivolto esclusivamente a due pazienti, affidato ad un Ente privato non lucrativo, in convenzione.
Analisi dei dati
Gli ultimi dati disponibili sono quelli forniti dal Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità. In particolare i dati, relativi al 2013, evidenziano come stabile il numero delle nuove diagnosi HIV, così come stabile è il numero di casi di AIDS. Elemento rilevante è la diminuzione di decessi in persone con AIDS, dovuta evidentemente alle terapie antiretrovirali. Al contempo lo stesso COA ribadisce come la maggior parte delle persone con AIDS non ha effettuato terapie antiretrovirali, evidenziando come, una maggiore offerta di cura, potrebbe consentire una ulteriore importante diminuzione dei decessi. Nel 2013 l’incidenza delle nuove diagnosi HIV è pari a 6 nuovi casi ogni 100.000 abitanti, mentre per le nuove diagnosi di AIDS conclamato si ha un’incidenza pari ad 1,9 nuovi casi per 100.000 residenti. Forte è la presenza di stranieri, pari al 24%.
58
Nuovo fabbisogno di residenzialità
In termini assoluti, il COA segnala dal 2009 al 2013 in Calabria 170 nuove diagnosi di infezione di HIV, pari allo 0,8% dei nuovi casi in Italia, per una incidenza di quasi 2 nuovi casi su 100.000 abitanti.
In termini prospettici si rende necessario prevedere una struttura residenziale per n.15 pl, accompagnata e supportata dall’attività domiciliare, volta in particolare all’assunzione della terapia antiretrovirale ed alle cure specifiche delle patologie correlate, con particolare riferimento all’accompagnamento per le esigenze quotidiane.
In tal senso si ritiene opportuno, nei prossimi mesi, strutturare idonee linee guida che definiscano requisiti e modalità operative di gestione dei servizi.
3.10 Residenzialità Salute Mentale
3.10.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
L’assistenza residenziale psichiatrica viene attualmente erogata in tre tipologie di strutture: 1. Residenza ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale con presenza di operatori nelle 24 h; 2. Residenza socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria, con presenza di tutor nelle 24 h; 3. Residenza Psichiatrica socio-sanitaria ad elevata integrazione sociale - Gruppo di Convivenza.
Nelle tabelle seguenti sono riportati i posti letto pubblici e privati accreditati nelle diverse tipologie, presenti nelle singole Aziende Sanitarie Provinciali (ASP).
Tabella 36: Totale Offerta Residenzialità psichiatrica
ASP
Popolazione
PL accreditati
PL Pubblici attivati
Totale
di età ≥18 anni
offerta attuale
x 10.000 abitanti
Cosenza 598.895 169 0 169 2,8
Crotone 138.534 10 0 10 0,7
Catanzaro 299.446 100 48 148 4,9
Vibo V. 133.317 8 0 8 0,6
Reggio C. 451.949 30 0 30 0,7
Totale 1.622.141 317 48 365
2,3
Di seguito si rappresenta il dettaglio dell’offerta attivata (di cui alla tabella n. 36) suddivisa per intensità assistenziale. La Tabella riporta, inoltre, il totale dei pl contrattualizzati dall’ASP di Reggio Calabria in strutture a gestione mista pubblica-privata istituite dopo la chiusura dell’Ospedale Psichiatrico di Reggio Calabria e allo stato regolate da un contratto ponte, in attesa del riavvio delle procedure per gli accreditamenti. Tali strutture sono gestite per le prestazioni sanitarie dal Dipartimento di Salute Mentale (DSM) dell’ASP di Reggio Calabria con personale medico ed infermieristico dello stesso, mentre alla gestione privata sono demandati i servizi alberghieri e le prestazioni di assistenza con operatori tecnici assistenziali.
59
Tabella 37: Offerta attuale attivata per intensità assistenziale e posti letto a gestione mista pubblico privata - Residenzialità Psichiatrica
3.10.2 Definizione del fabbisogno
La dotazione di offerta attuale, valutata sulla base dei dati di attività rilevati nelle singole ASP, è pari a 2,3 posti letto per 10.000 abitanti di età>18 anni; a questi si aggiungono ulteriori 1,6 posti letto per 10.000 abitanti di età>18 anni, presenti nelle strutture a gestione mista pubblico-privato. La dotazione attualmente programmata con DPGR 18/2010 prevede ad oggi, a livello regionale, uno standard pari 2.0 posti letto per 10.000 abitanti con età >18 anni.
Sulla scorta di quanto precedentemente previsto dalle Linee Guida di cui al DPGR 31 del 7/03/2013, la Regione ha intrapreso un percorso che ha permesso, attraverso la rivalutazione dei pazienti e l’analisi dell’offerta attuale nei diversi setting assistenziali, di rivedere il fabbisogno stimato con DPGR n. 18/2010 e di articolarlo per livello di intensità assistenziale.
Metodologia di analisi della domanda
Ai fini della valutazione della domanda di prestazioni, è stata effettuata una rivalutazione dell’utenza presente nelle
strutture. In particolare, le Unità di Valutazione Multidimensionale, integrate con personale del Dipartimento di Salute
Mentale, delle Aziende Sanitarie hanno effettuato la valutazione del profilo psicopatologico e dei bisogni assistenziali
di tutti i soggetti inseriti in strutture residenziali. La ricognizione ha consentito di rilevare i reali bisogni assistenziali
dell’utenza e conseguentemente l’appropriatezza dei ricoveri.La valutazione dei pazienti è stata effettuata nei primi
mesi del 2014.
Analisi dei dati
Complessivamente le UVM hanno valutato n. 595 pazienti degenti nelle strutture residenziali psichiatriche private
accreditate e nelle strutture residenziali pubbliche, queste ultime istituite dopo la chiusura dell’Ospedale Psichiatrico
di Girifalco (CZ), oltre ai pazienti degenti nelle strutture residenziali psichiatriche a gestione mista pubblico – privato,
presenti nel territorio dell’ASP di Reggio Calabria.
Più precisamente sono stati valutati:
ASP di Cosenza – utenti rivalutati 152: ricoveri appropriati pari al 89%; inappropriati pari al 11%;
ASP di Crotone- utenti rivalutati 10: ricoveri appropriati pari al 100 %;
ASP di Catanzaro- utenti rivalutati 151: ricoveri appropriati pari al 85%; inappropriati pari al 15%;
ASP di Vibo Valentia – utenti rivalutati 8: ricoveri appropriati pari al 100%;
ASP di Reggio Calabria - pazienti rivalutati 274: ricoveri appropriati pari al 68%; inappropriati pari al 32%;
Totale pazienti rivalutati - 595: Ricoveri appropriati: 76%; Ricoveri non appropriati 24%.
Sono stati, inoltre, valutati n. 133 utenti psichiatrici degenti nelle Case Protette per disabili (poiché la legge regionale
24/2008 prevede la possibilità di trattamento di pazienti psichiatrici in casa protetta per disabili fino all’approvazione
di linee guida regionali in materia di salute mentale) presenti nell’ASP di Cosenza e di Crotone. Più precisamente, sono
stati valutati nell’ASP di Cosenza n. 57 utenti psichiatrici e nell’ASP di Crotone n. 76 utenti psichiatrici.
A B C (A+B+C)
Cosenza 598.895 96 77 6 179 0 0 179 3,0
Crotone 138.534 10 0 0 10 0 0 10 0,7
Catanzaro 299.446 60 40 0 100 20 20 8 48 0 148 4,9
Vibo V. 133.317 8 0 0 8 0 0 8 0,6
Reggio C. 451.949 20 10 0 30 0 258 288 6,4
Totale Regione 1.622.141 184 127 6 327 20 20 8 48 258 633 3,9
Pl accreditati
Elev intensità
assistenziale
Pl accreditati
ad elevata
integrazione
Gruppi
app.
Totale PL
accreditati
Popolazione
di età ≥18
anni
x 10.000
abitanti
di età ≥18
anni
Totale PL
Pubblici
Totale PL a
gestione mista
pubblico - privato
Pl pubblici
Elev intensità
assistenziale
Pl pubblici ad
elevata
integrazione
Gruppi
app. Toatale PL
60
Tabella 38: Assistenza residenziale psichiatrica – analisi appropriatezza
Assistenza Residenziale Salute Mentale
Totale pazienti Psichiatrici ricoverati in strutture Residenziali Psichiatriche Private, Pubbliche a gestione Mista
595
Totale pazienti in ricovero appropriato 452
Percentuale pazienti in ricovero appropriato 76%
Nota: Nella Tabella non sono stati inseriti i n. 133 utenti psichiatrici presenti nelle Case Protette per Disabili.
Graf. 3: Assistenza residenziale psichiatrica – analisi appropriatezza
Dei 595 pazienti valutati, 452 necessitano di trattamento riabilitativo psichiatrico residenziale, mentre 143 dovranno
essere trasferiti in strutture residenziali per disabili o per anziani: La tabella n. 39 riporta il dettaglio dei pazienti
ricoverati in strutture psichiatriche da trasferire in altre strutture per singola ASP:
Tabella 39: Pazienti psichiatrici da trasferire in altre strutture residenziali
ASP
N. pz Strutture anziani
N. pz. Strutture disabili Totale
Cosenza 3 14 17
Crotone - -
Catanzaro 10 12 22
Vibo Valentia - -
Reggio Calabria 56 48 104
TOTALE 69 74 143
Il numero complessivo di utenti psichiatrici presenti sia nelle strutture residenziali psichiatriche (n. 595), sia che impropriamente degenti nelle Case Protette per disabili (n. 133), è pari a n. 728.
L’analisi ha, altresì, riguardato la verifica dell’offerta attuale per tipologia di assistenza/livelli di intensità assistenziale. La tabella seguente riporta il dettaglio delle percentuali sul totale dell’offerta di posti letto per intensità assistenziale (SRP1; SRP2; SRP3 ) per singola ASP.
0 100 200 300 400 500 600 700
Totale pazienti in ricovero appropriato
Assisistenza Residenziale Salute Mentale
61
Tabella 40: Analisi offerta attuale pubblica e privata attivata per tipologia/intensità assistenziale
ASP
Popolazione di età ≥18
anni
Offerta attivata Elevata
intensità assistenziale
Offerta attivata Elevata
integrazione
Offerta attivata Gruppi
app. Offerta Totale
SPR1 SRP2 SRP3 Cosenza 598.895 96 77 6 169
Crotone 138.534 10 0 0 10
Catanzaro 299.446 80 60 8 148
Vibo V. 133.317 8 0 0 8
Reggio C. 451.949 20 10 0 30
Totale Regione 1.622.141 214 147 14 365
% 57% 39% 4% 100%
Nella tabella n. 40 non sono riportati i posti letto a gestione mista pubblico-privata allo stato presenti nel territorio perché, attualmente non accreditati e, pertanto, non identificabili nelle diverse tipologie di assistenza.
L’attuale offerta pubblica e privata attivata non risulta congrua con i bisogni riabilitativi emersi dalla rivalutazione dei pazienti. Il dettaglio delle percentuali sul totale dei pazienti rivalutati è riportato nel successivo paragrafo “nuovo fabbisogno residenzialità anziani psichiatrica”.
Commenti
Analizzando il dato nelle singole Aziende emerge, nelle strutture residenziali psichiatriche, un alto indice di appropriatezza pari al 76%. L’offerta residenziale attuale non appare, però, adeguata ai bisogni riabilitativi emersi: non è ben differenziata la distribuzione dei posti tra i diversi livelli di intensità di cura. In particolare, risulta insoddisfatta la domanda di una minore intensità assistenziale, che viene indirizzata impropriamente verso strutture accreditate per alta intensità assistenziale, maggiormente presenti sul territorio.
Nuovo fabbisogno residenzialità psichiatrica
Alla luce dei dati rilevati il fabbisogno di posti letto da attivare ogni 10.000 abitanti (popolazione di età ≥18 anni della
regione Calabria), è di 3,64.
Tabella 41: Residenzialità psichiatrica - Fabbisogno programmato
ASP
Totale PL accreditati
Totale PL Pubblici
Popolazione di età ≥18 anni
Totale offerta attuale
x 10.000 ab di età ≥18 anni
Fabbisogno progtrammato
(3,64*10000 ab)
Delta VS fabbisogno
Cosenza 598.895 179 0 179 3,0 218 39
Crotone 138.534 10 0 10 0,7 50 40
Catanzaro 299.446 100 48 148 4,9 109 (39)
Vibo V. 133.317 8 0 8 0,6 49 41
Reggio C. 451.949 30 0 30 0,7 165 135
Totale 1.622.141 327 48 375 2,3 591 216
Il fabbisogno programmato tiene conto dei posti letto appropriati delle strutture residenziali psichiatriche a gestione
mista pubblico – privato, presenti nel territorio dell’ASP di Reggio Calabria.
Relativamente alla differenziazione del fabbisogno per livelli di intensità assistenziale occorre preliminarmente fare
alcune precisazioni:
1. attualmente nella Regione Calabria, per come si evince dalla tabella n.40, l’offerta residenziale è rappresentata
essenzialmente da due tipologie di residenze:Residenza ad alto trattamento ed elevata intensità assistenziale con
presenza di operatori nelle 24 h, Residenza socio-sanitaria ad elevata integrazione sanitaria, con presenza di tutor
62
nelle 24 h. Risultano accreditate, ma mai contrattualizzate, solo due Residenze Psichiatriche socio-sanitarie ad elevata
integrazione sociale - Gruppo di Convivenza 14 pl complessivi.
2. I risultati emersi dal lavoro delle UVM, che si basano essenzialmente su una valutazione clinica dei pazienti, non
sempre differenziano l’intensità riabilitativa di cui necessiterebbe la popolazione valutata.
3. Per ottenere una suddivisione dei posti letto più rispondente ai bisogni dei pazienti, si è reso necessario integrare le
risultanze delle UVM con i dati emersi dal progetto regionale denominato “La progettazione di interventi terapeutico
riabilitativi integrati”, finalizzato a migliorare su tutto il territorio regionale l’individuazione, l’assessment, la
valutazione e il trattamento dei bisogni riabilitativi dei pazienti affetti da malattie mentali severe.
Adottando tale criterios’ipotizza che il fabbisogno complessivo programmato (pari a n. 591 pl ) debba essere così ripartito:
- 25% di posti letto in strutture SRP1- Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico
riabilitativi a carattere intensivo
- 35% di posti letto in strutture SRP 2 – Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico
riabilitativi a carattere estensivo
- 40% di posti letto in strutture SRP 3- Strutture Residenziali Psichiatriche Socio-Riabilitative per interventi di
“mantenimento” e supporto sociale
Tabella 42: Fabbisogno articolato per intensità assistenziale
ASP Abitanti Fabbisogno
progr.- Fabb. SRP1 Fabb. SRP2 Fabb. SRP3
Totale Fabbisogno
progr. Offerta attuale
totale
Delta Vsofferta attuale
Cosenza 598.895 218,0 54 76 87 218 179 39
Crotone 138.534 50,0 13 18 20 50 10 40
Catanzaro 299.446 109,0 27 38 44 109 148 (39)
Vibo V. 133.317 49,0 12 17 20 49 8 41
Reggio C. 451.949 165,0 41 58 66 165 30 135
Totale 1.622.141 591 148 207 236 591 375 216
*10.000 ab 3,64
Relativamente al fabbisogno di residenzialità psichiatrica articolato per livelli di intensità assistenziale (di cui alla tabella 41) emergono le seguenti criticità da affrontare nelle singole ASP ai fini del riequilibrio:
- nell’ASP di Cosenza si rende necessario ridurre moduli di SRP1 (Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere intensivo) e di SRP2 (Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo) e aumentare sensibilmente moduli di SRP3 (Strutture Residenziali Psichiatriche Socio-Riabilitative per interventi di “mantenimento” e supporto sociale);
- nell’ASP di Crotone si rende necessario incrementare moduli di SRP2 (Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo) e aumentare sensibilmente moduli di SRP3 (Strutture Residenziali Psichiatriche Socio-Riabilitative per interventi di “mantenimento” e supporto sociale);
- nell’ASP di Catanzaro si rende necessario ridurre l’offerta di moduli SRP1 (Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere intensivo) e di SRP2 (Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo) e aumentare moduli di SRP3 (Strutture Residenziali Psichiatriche Socio-Riabilitative per interventi di “mantenimento” e supporto sociale)
- nell’ ASP Vibo Valentia si rende necessario l’incremento di offerta per tutti i livelli di intensità;
- nell’ASP di Reggio Calabria si rende necessario l’incremento di offerta di moduli di SRP1 (Strutture Residenziali Psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere intensivo) attivare moduli di
63
SRP3 (Strutture Residenziali Psichiatriche Socio-Riabilitative per interventi di “mantenimento” e supporto sociale). In sede di redazione del Piano attuativo della presente programmazione, l’Azienda Sanitaria dovrà fornire soluzioni atte al superamento della gestione mista pubblica privata dell’offerta di residenzialità psichiatrica, in coerenza con quanto previsto nel Piano Nazionale di Azioni per la Salute Mentale del 17/01/2013, nonché dall' Accordo (Rep. Atti n. 116/CU del 17 ottobre 2013 "Le Strutture residenziali Psichiatriche").
L’accreditamento di strutture a bassa intensità riabilitativa, che siano in grado di fornire programmi socio-riabilitativi
ed assistenziali di lungo periodo, consentirebbe un più rapido turn-over nelle strutture terapeutico-riabilitative, un più
rapido inserimento di nuovi utenti senza lunghe liste di attesa, oltre che un contenimento dei costi.
Un ulteriore criticità da correggere nella fase di accreditamento è una distribuzione più omogenea sul territorio
regionale delle diverse tipologie residenziali.
3.10.3 Principi – indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità Salute Mentale
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della residenzialità della Salute Mentale, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate :
eventuali nuovi servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Dimensionamento delle strutture:
favorire una dimensione minima complessiva delle strutture sufficiente ai fini dell’efficienza organizzativa.
Assegnazione di più moduli:
possibilità di previsione di più moduli di diverso livello di assistenza nelle strutture;
per la riorganizzazione dell’offerta nell’ASP di Reggio Calabria bisogna prioritariamente risolvere le criticità relative alle attuali offerta strutture a gestione mista;
in considerazione della presenza di un’offerta consolidata e specializzata nelle singole ASP, l’eventuale riequilibrio dei posti letto potrà avvenire anche con accordi di collaborazione tra ASP viciniori. La soluzione proposta di “compensare” i posti letto tra ASP confinanti permette, di colmare le carenze attuali senza ridurre l’offerta in eccesso in modo repentino. Contestualmente è però necessario avviare il percorso di riconversione degli stessi e nel lungo periodo bilanciare l’offerta dei posti letto nelle zone carenti.
Distribuzione territoriale:
per le tipologie “generali” di strutture residenziali favorire la massima distribuzione territoriale;
per le tipologie di residenzialità a vocazione specialistica favorire la collocazione baricentrica, nei centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili.
Appropriatezza organizzativa:
favorire l’assegnazione di nuovi posti letto in strutture che abbiano presentato nell’anno precedente:
- processi di presa in carico e sistema di valutazione dei pazienti in ingresso controllato dai Servizi di riferimento;
- maggior coerenza fra la tipologia dei pazienti ospitati e tipologia di assistenza.
64
3.11 Semiresidenzialità Salute Mentale
3.11.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale Centri diurni psichiatrici Per come riportato in tabella, nella Regione Calabria sono presenti attualmente n.15 Centri Diurni allocati presso i Centri di Salute Mentale. E’ presente, inoltre, un Centro Diurno privato accreditato e contrattualizzato per 20 posti semiresidenziali nel territorio dell’ASP di Cosenza. I dati di attività, riportati in tabella, sono stati rilevati dal progetto obiettivo “Trattamenti terapeutico riabilitativi integrati” nel corso del 2° semestre 2013.
Tabella 43: Offerta attuale – Centri diurni psichiatrici
ASP
Bacino di utenza (età ≥ 18)
Pop. 1° Gen 2013 dati ISTAT
Numero Centri diurni
pubblici Pazienti Trattati nell’anno 2013 Tasso x 10.000
Cosenza 598.895 8 305 5,1
Crotone 138.534 2 30 2,2
Catanzaro 299.446 4 132 4,4
Vibo Valentia 133.317 1 52 3,9
Reggio Calabria 451.949 - 38 0,8
Totale REGIONE 1.622.141 15 557 3,4
Hanno partecipato alla raccolta dati 13 centri diurni su 15. L’ASP di Reggio Calabria, pur non avendo Centri Diurni, ha partecipato al lavoro, in quanto nei CSM di Gioiosa, Taurianova e Cinquefrondi sono state, comunque, svolte alcune attività riabilitative a ciclo diurno, come le work-experience, che utilizzavano finanziamenti europei. Di seguito si riportano i dati più salienti emersi, utili alla definizione del fabbisogno.
3.11.2 Definizione del fabbisogno
Graf. N.4 – Raggruppamenti diagnostici
Dal grafico n. 4 si evince come la non appropriatezza diagnostica riguardi solo una piccola percentuale di pazienti (12,2%).
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Graf. N.5 Frequenza dei trattamenti
La frequenza dei trattamenti riabilitativi è nel 39% dei casi bi-settimanale e solo nel 13.9% quotidiana (Grafico n. 5). Nuovo fabbisogno - Centri diurni psichiatrici Dai dati disponibili (ossia dal numero di pazienti trattati nell’anno di rilevazione- 2013- e dalla frequenza media dei trattamenti riabilitativi), si può definisce un fabbisogno di 15 posti semiresidenziali ogni 100.000 abitanti. La tabella seguente riporta il numero di centri diurni da programmare per singola ASP.
Tabella 44: Fabbisogno Centri Diurni Psichiatrici
ASP
Bacino di utenza (età ≥ 18)
Pop. 1° Gen 2013 dati ISTAT
Numero Centri diurni pubblici attivi
N. di Centri Diurni previsti dalla
riorganizzazione
Cosenza 598.895 8 6
Crotone 138.534 2 2
Catanzaro 299.446 4 3
Vibo Valentia 133.317 1 2
Reggio Calabria 451.949 - 5
Totale REGIONE 1.622.141 15 18
3.11.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della semiresidenzialità Salute Mentale
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della semiresidenzialità della Salute Mentale, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
eventuali nuovi servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Distribuzione territoriale:
verificare la distribuzione dell’offerta a copertura degli ambiti distrettuali;
favorire la collocazione baricentrica dei Centri diurni nei centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili.
66
3.12 Residenzialità Autismo e Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)
Offerta attuale
In Calabria non esistono dati epidemiologici di incidenza o prevalenza dell’autismo in età adulta checi consentano una programmazione mirata in termini quantitativi. I dati inviati dalle AASSPP risultano poco attendibili per diversi ordini di motivi:
1. metodiche di rilevazione 2. “scomparsa” della diagnosi di Autismo in età adulta
In termini qualitativi, le conoscenze sui bisogni delle persone con disturbi dello spettro autistico ci indirizzano verso una programmazione che preveda strutture, residenziali e semiresidenziali, in grado di assicurare la continuità del percorso assistenziale, in base alla situazione clinica e all’intensità del supporto necessario. Nelle tabelle seguenti sono riportati i posti letto dell’offerta attuale, presenti nelle singole Aziende Sanitarie Provinciali (ASP). Nel Comune di Melito Porto Salvo è presente una struttura residenziale specificamente dedicata all’Autismo dell’età adulta con 10 pl.
Tabella 45: Offerta attuale Autismo – posti letto residenziali
ASP
Popolazione di età ≥18
anni
Offerta Accr DPGR
1/2011 Offerta Pubblica
attivata Offerta Totale
attivata X * 10. 000 abitanti
Offerta Programmata
CdS Offerta Totale
(A) (B) (C=A+B) (D) (E=C+D)
Cosenza 598.895 - - - 0,00 10 10
Crotone 138.534 - - - 0,00 - -
Catanzaro 299.446 - - - 0,00 - -
Vibo V. 133.317 - - - 0,00 - -
Reggio Cal. 451.949 10 - 10 0,22 - -
Totale 1.622.141 10 - 10 0,06 10 10
Nel Programma Operativo erano stati programmati complessivamente n. 30 pl programmati nelle CdS ed in particolare n. 20 pl in CdS dell’Asp di Cosenza e n. 10 pl in CdS dell’ASP di Reggio Calabria. Sulla base degli approfondimenti effettuati si è ritenuto opportuno confermare n. 10 pl in CdS dell’ASP di Cosenza e di non confermare i pl programmati in CdS dell’ASP di Reggio Calabria a fronte di un’offerta già attiva nel territorio di riferimento. Nuovo Fabbisogno In territorio nazionale non esiste una stima epidemiologica dei disturbi dello spettro autistico, le stime sono state rilevate sui casi prevalenti (Piemonte 2/1000, Emilia Romagna 2-4/1000 Fonte Istituto Superiore di Sanità). Ciò ha motivato la scelta di procedere, in via sperimentale di una offerta minima, e quindi di prevedere l’attivazione di 3 strutture residenziali ( con un modulo di 12 pl cadauno) distribuite nelle diverse aree geografiche :
1. Area Nord (ASP Cosenza) : n. 12pl 2. Area Centro (ASP Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia) : n. 12pl 3. Area Sud (ASP di Reggio Calabria) : n. 12pl
67
Tabella 46: Fabbisogno residenzialità autismo
AREA ASP
Abitanti Fabbisogno
x 1000 abitanti 18-30 anni programmato
Nord Cosenza 115.120 12
0,10
Centro
Crotone
116.474 12
0,10
Catanzaro
Vibo V.
Sud Reggio Calabria 92.581 12
0,13
Totale 324.175 36
0,11
Con successivo provvedimento il numero di posti letto potrebbe essere adeguato ai bisogni emergenti e rivalutato il fabbisogno e la rete di offerta.
3.12.1 Strutture residenziali per i disturbi del comportamento alimentare
Offerta attuale
Allo stato attuale, i dati inviati dai Servizi Psichiatrici e di Neuropsichiatria Infantile, relativi ai disturbi del comportamento alimentare, risultano poco attendibili per una realistica stima del fabbisogno. Si ritiene, pertanto, più opportuno, in questa fase, calcolare tale fabbisogno in base ai dati epidemiologici nazionali, così come di riportato nel paragrafo successivo “nuovo fabbisogno”.Nelle tabelle seguenti sono riportati i posti letto dell’offerta attuale, presenti nelle singole Aziende Sanitarie Provinciali (ASP).
Tabella 47: Offerta attuale DCA – posti letto residenziali
ASP Abitanti Offerta Accr DPGR
1/2011 Offerta Pubblica
attivata Offerta Totale
attivata X * 10. 000 abitanti
Offerta Programmata
CdS Offerta Totale
(A) (B) (C=A+B) (D) (E=C+D)
Cosenza 598.895 - - - 0,00 12 12
Crotone 138.534 - - - 0,00 - -
Catanzaro 299.446 - - - 0,00 - -
Vibo V. 133.317 - - - 0,00 - -
Reggio Cal. 451.949 - - - 0,00 12 12
Totale 1.622.141 - - - - 24 24
Nel Programma Operativo erano stati previsti complessivamente n. 30 pl programmati nelle CdS ed in particolare n.20 pl in CdS dell’ASP di Cosenza e 10 pl in CdS dell’ASP di Reggio Calabria. Sulla base degli approfondimenti effettuati si è ritenuto opportuno confermare n. 12 pl in CdS dell’ASP di Cosenza e n. 12 pl in Cds dell’ASP di Reggio Calabria.
Nuovo Fabbisogno
L’attuale programmazione regionale di cui al DPGR 18/2010 prevedeva un’offerta di residenzialità DCA pari a 0,43 pl per 10.000 abitanti (popolazione di età ≥18 anni), per un totale di n. 70 pl.
La popolazione femminile tra i 12 e i 25 anni, età di massima incidenza dei disturbi del comportamento alimentare, in Calabria è di 147.561 (dati ISTAT 2012). Laprevalenza dell’Anoressia Nervosa stimata è dell’0,5%, le persone con diagnosi di anoressia dovrebbero essere, quindi, 737 circa e di queste quelle che necessitano di un ricovero
68
dovrebbero essere circa 147, ossia il 20%. Calcolando una durata media di degenza di 3 mesi, la necessità di posti letto è di circa 36.
Sulla base degli approfondimenti effettuati, in attesa di dati epidemiologici maggiormente rappresentativi, si ritiene opportuno programmare in via sperimentale un’offerta minima di n. 3 moduli di 12 pl residenziali, con livelli di intensità assistenziale diversificati distribuiti per Area geografica :
1. Area Nord (ASP Cosenza) : n. 12pl 2. Area Centro (ASP Crotone, Catanzaro, Vibo Valentia) : n. 12pl 3. Area Sud (ASP di Reggio Calabria) : n. 12pl
Con successivo provvedimento il numero di posti letto potrebbe essere adeguato ai bisogni emergenti e rivalutato il fabbisogno e la rete di offerta.
3.12.2 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della residenzialità Autismo e DCA
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della rete della residenzialità per i disturbi dello spettro autistico e dei disturbi del comportamento alimentare, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
eventuali nuovi servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Assegnazione di più moduli:
possibilità di previsione di più moduli di diverso livello di assistenza nelle strutture.
Distribuzione territoriale:
favorire la collocazione baricentrica delle strutture di offerta nei centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili.
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3.13 Semiresidenzialità Autismo e Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)
3.13.1 Strutture semiresidenziali per Autismo Attualmente è presente in Calabria un centro semiresidenziale accreditato per 28 prestazioni/die di cui n. 10 di riabilitazione diurna e 18/die di riabilitazione ambulatoriale, destinato a pazienti affetti da Autismo in età adolescenziale o adulta . Come già detto in territorio nazionale non esistono stime epidemiologiche dei disturbi dello spettro autistico quindi, anche in questo caso la scelta è stata di procedere in via sperimentale con l’attivazione n. 60 posti semiresidenziali cosi distribuiti : 20 Area Nord; 20 Area Centro , 20 Area Sudn.10 Asp Cosenza; Con successivo provvedimento il numero di posti letto potrebbe essere adeguato ai bisogni emergenti e sarà rivalutato il fabbisogno e la rete di offerta (in linea con la definizione dei percorsi della rete materno - infantile).
3.13.2 Strutture semiresidenziali per DCA Allo stato attuale è presente in Calabria un centro semiresidenziale accreditato per 46 prestazioni/die di cui n. 10 di riabilitazione diurna e 18/die di riabilitazione ambulatoriale, 18 di riabilitazione domiciliare destinato a pazienti affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare in età adolescenziale o adulta, prestazioni accreditate ma non contrattualizzate. Per una presa in carico personalizzata dei pazienti con Disturbo del Comportamento alimentare, è necessario prevedere l’attivazione di strutture semiresidenziali, destinate ai soggetti che non rispondono ai trattamenti ambulatoriali, ma la cui situazione psichiatrico-clinica non è così compromessa da richiedere un trattamento residenziale. Attraverso un’équipe multidisciplinare, il Centro Diurno garantisce interventi terapeutico-riabilitativi e nutrizionali calibrati sul singolo caso, quali ad esempio: trattamenti farmacologici, assunzioni assistite di pasti, educazione alimentare, incontri psicoeducazionali con i pazienti e i loro familiari, riabilitazione nutrizionale. L’attivazione di una simile struttura, oltre che garantire una maggiore flessibilità d’intervento, eviterebbe un numero elevato di ricoveri in reparti medici o residenziali. In via sperimentale saranno attivati n. 30 posti semiresidenziali così distribuiti: n.10 area Nord, n. 10 area Centrale e n.10 area Sud della Regione. Con successivo provvedimento il numero di posti semiresidenziali sarà adeguato alla domanda di trattamento emergente.
3.13.3 Principi - indirizzi - criteri per lo sviluppo della semiresidenzialità Autismo e DCA
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della semiresidenzialità per Autismo e DCA, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate :
eventuali nuovi servizi/prestazioni devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Assegnazione di più moduli:
possibilità di previsione di più moduli di diverso livello di assistenza nelle strutture.
Distribuzione territoriale:
favorire la collocazione baricentrica delle strutture di offerta nei centri a maggiore densità abitativa e facilmente raggiungibili.
70
3.14 Assistenza Domiciliare
3.14.1 Ricognizione dello stato attuale Offerta attuale L'Assistenza Domiciliare (AD) rappresenta uno dei sub livelli assistenziali territoriali (distrettuali) che a tutt'oggi appaiono tra i più critici nel contesto regionale. Ci si ritrova, infatti, di fronte ad uno scenario caratterizzato da una erogazione dell'AD non omogenea nei differenti sottoambiti territoriali con differenze di carattere organizzativo e gestionale, nonostante la Regione abbia da tempo approvato le Linee guida sul sistema di cure domiciliari e accesso ai servizi territoriali (DPGR n°12 del 31 gennaio 2011). Il ritardo di realizzazione dei complessivi processi riorganizzativi della rete territoriale ed il relativo blocco del tournover hanno determinato una parziale applicazione DPGR12/2011 dovuta principalmente alla carenza di personale dedicato (soprattutto afferente al ruolo infermieristico e del comparto in genere). Si è fatto così ricorso al lavoro in regime di straordinario di personale ospedaliero e comunque a forme particolarmente onerose e poco efficaci sotto il profilo della qualità dell'assistenza. Il ruolo assistenziale dell'AD è, viceversa, ritenuto strategico e prioritario nell'ambito dei processi di rimodulazione organizzativa del SSR calabrese anche in ragione della necessità di accompagnare il difficile percorso di traslazione del baricentro assistenziale dall'ospedale al territorio. Alla luce dei dati ISTAT nella Regione Calabria il target di pazienti assistiti in AD dovrebbe essere di 13.698, con specifica ripartizione nei differenti sottoambiti provinciali. L'esame dei modelli FLS.21 relativi all'anno 2013 consente di delineare lo scenario operativo di seguito riportato.
Tabella 48: Casi trattati in AD - anno 2013
ASP Abitanti over 65
Casi Trattati Over 65
% su totale over 65
Scostamento dal target (4%)
Cosenza 142.139 4.784 3.749 2,64% -1,36%
Crotone 30.658 1.682 1.376 4,49% 0,49%
Catanzaro 70.538 3.042 2.649 3,76% -0,24%
Vibo V. 31.928 2.007 1.476 4,62% 0,62%
Reggio C. 107.661 2.183 1.869 1,74% -2,26%
Totale 382.924 13.698 11.119 2,90% -1,10%
Nel quadro più ampio dell’assistenza domiciliare si inscrive anche l’assistenza domiciliare per i pazienti terminali, in merito ai quali si rende necessario evidenziare come non è ancora stato avviato il percorso finalizzato alla creazione di una compiuta rete dedicata alla terminalità, come previsto dalla Legge 38 del 2010. Allo stato attuale emerge infatti che, ad eccezione di qualche esempio di sperimentazione in alcuni ambiti territoriali, le prestazioni domiciliari ai pazienti terminali vengano erogate nell'ambito della più generale AD, senza specificità alcuna. Stando ai dati desumibili dai modelli FSL.21 i pazienti terminali assistiti al domicilio, nell'anno 2013, sono 2.322 e comunque, senza specificità di servizio. Le carenze di personale adeguatamente formato per lo specifico settore consente di rilevare un’evidente limitazione dei servizi domiciliari dedicati alla terminalità.
3.14.2 Definizione del fabbisogno Applicando al contesto regionale i vincoli derivanti dal monitoraggio del rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (Griglia LEA), si individua, come parametro standard, una percentuale di anziani over 65 da trattare in ADI >=4% (con scostamento minimo individuato pari a 3,5%).
Applicando tale parametro alla popolazione al 1° gennaio 2013, si ottiene quale valore target da raggiungere:
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Tabella 49: Fabbisogno ADI Anziani
Fabbisogno ADI anziani ASP
Abitanti over 65 anni
Fabbisogno (n. casi)
Standard x 1.000 ab. over 65 anni
4%
Cosenza 142.139 5.686
Crotone 30.658 1.226
Catanzaro 70.538 2.822
Vibo V. 31.928 1.277
Reggio Calabria 107.661 4.306
Totale 382.924 15.317
Tale parametro deve essere ricalcolato sulla base della popolazione al 1° gennaio di ogni anno.
Processo assistenziale e classificazione dell’Assistenza Domiciliare
Il DPGR n°12/2011 delinea il complessivo processo assistenziale ed al tempo stesso opera la classificazione dell'AD in ragione di due evidenze: 1) continuità del processo di cura, 2) intensità assistenziale valutata in ragione del CIA (coefficiente di intensità assistenziale) al fine di distinguere l'assistenza di natura prestazionale (per es. l'esecuzione di prelievi ematici programmati) da quella più propriamente di domiciliarizzazione dell'assistenza e caratterizzata da un approccio multiprofessionale così per come esitato dalla valutazione multidimensionale. Relativamente a tale obiettivo le linee guida regionali sono coerenti con gli atti di indirizzo nazionale (Mattone 13 - lavori della Commissione Nazionale per la revisione e l'aggiornamento dei LEA - DM dicembre 2008 di istituzione del flusso SIAD). La logica processuale è sinteticamente riassumibile nelle seguenti fasi:
richiesta di assistenza valutazione multidimensionale dei bisogni assistenziali (con l'utilizzo della scheda SVAMA); definizione di un Piano Assistenziale Individualizzato (PAI); erogazione delle prestazioni definite nel PAI per la durata stabilita; rivalutazione al termine del PAI.
La tabella seguente riporta i differenti profili assistenziali, così come definiti nel DPGR n°12/2011.
Tabella 50: Profili assistenziali – Assistenza Domiciliare
Profilo di Cura
Intensità assistenziale
(CIA)
Operatività
del Sevizio
CD prestazionali 5/7 gg
CD integrate I livello Fino a 0,30 5/7 gg
CD Integrate II livello Fino a 0,50 6/7 gg
CD Integrate di III livello > a 0,50 7/7 gg
Cure palliative malati terminali > a 0,80 7/7 gg
Per le prestazioni domiciliari il processo si concretizza secondo le seguenti fasi:
1. la richiesta di assistenza viene esibita c/o il Servizio Aziendale preposto (PUA);
2. la valutazione multidimensionale viene eseguita dell'Unità di Valutazione aziendale;
3. il PAI viene definito, in esito alla valutazione, dalla medesima unità di valutazione;
4. l'erogazione delle prestazioni del PAI avviene a cura del soggetto affidatario del servizio;
5. le rivalutazioni seguono la stessa logica della valutazione iniziale.
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3.14.3 Principi – indirizzi – criteri per lo sviluppo della rete di Assistenza Domiciliare
Il presente paragrafo descrive i principi, gli indirizzi e i criteri per lo sviluppo della rete dell’assistenza domiciliare, fornendo le precisazioni affinché la configurazione e l’attuazione della rete territoriale sia compatibile con i vincoli e le indicazioni di seguito riportate:
eventuali nuove prestazioni/servizi devono essere attivabili con le risorse programmate nel Programma Operativo.
Appropriatezza organizzativa:
favorire l’assegnazione di nuove prestazioni di assistenza tenuto conto dei seguenti criteri:
- processi di presa in carico e sistema valutazione degli utenti controllato dal Distretto;
- maggior coerenza fra la tipologia utenti presi in carico e profilo assistenziale.
Contestualmente all’avvio dei processi di implementazione saranno fornite :
le indicazioni relative al fabbisogno articolato sulla base dei singoli profili assistenziali;
i criteri di accreditamento dei soggetti deputati all'erogazione di Cure Domiciliari, non contemplati nel Regolamento regionale 13/2009 di autorizzazione e accreditamento;
il sistema tariffario correlato alla tipologia (intensità) di cure domiciliari;
gli indicatori di monitoraggio.
3.15 Sintesi prossime azioni da svolgere per l’attivazione del piano assistenza territoriale programmato
Il presente paragrafo descrive le prossime azioni da svolgere per l’implementazione del Piano di riorganizzazione, riqualificazione ed implementazione dell’assistenza territoriale contenuto nel capitolo 2 e riferito alle diverse tipologie di assistenza di seguito elencate:
- residenzialità e semiresidenzialitàanziani (paragrafi 2.4 e 2.5);
- residenzialità disabili (paragrafo 2.6);
- riabilitazione estensiva extraospedaliera(paragrafo 2.7);
- residenzialità e semiresidenzailità per le Dipendenze patologiche (paragrafo 2.8);
- Residenzialità e semiresidenzialità Salute Mentale (paragrafi 2.9 e 2.10);
- Residenzialità e semiresidenzialità Autismo e Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) (paragrafi 2.11 e
2.12);
- Assistenza Domiciliare (paragrafo 2.13).
Prossime azioni da svolgere
Emanazione con decreto del Commissario ad Acta previa istruttoria del Dipartimento delle linee guida regionali per la presa in carico, entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento.
Presentazione, in coerenza con i criteri e gli obiettivi sopra enunciati, dei Piani operativi di riorganizzazione e di implementazione dell’offerta di assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare programmata da parte delle ASP al Dipartimento Tutela della Salute, entro 10giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento. Le proposte dovranno contenere i tempi e le modalità per la concreta attuazione della riorganizzazione.
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Analisi e successiva approvazione con apposito Decreto commissariale, delle proposte di riorganizzazione e implementazione dell’offerta di assistenza residenziale, semiresidenziale ne domiciliare, entro 20giorni dalla data di recepimento della proposta.
Avvio delle azioni di implementazione operativada parte delle AASSPP, successivamente alla negoziazione del budget.
Avvio da parte del Dipartimento Tutela della Salute del monitoraggio dello stato di attuazione della rete con cadenza trimestrale, a partire dalla data di avvio delle azioni di implementazione operativa.
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3.16 Assistenza territoriale residenziale e semiresidenziale per minori
3.16.1 Ricognizione dello stato attuale
Offerta attuale
Ad oggi, non sono presenti nella realtà calabrese posti letto in strutture socio-sanitarie residenziali dedicati all’assistenza per minori. Il Dipartimento ha pertanto provveduto ad avviare un percorso specifico ai fini della valutazione della domanda di assistenza.
La Regione con DGR n. 259 del 1/06/2011 ha recepito l'Accordo sancito in Conferenza Unificata Rep. n.82/CU del 6/11/2009 relativo alle linee di indirizzo per l’assistenza ai minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria e con successivo DDG n. 10291 del 11/07/2012 ha costituito uno specifico gruppo di lavoro composto dai referenti del Dipartimento Tutela della Salute integrato da componenti designati dal Centro per la Giustizia per la Calabria, dal Dipartimento Regionale Lavoro e Politiche Sociali e da rappresentanti del volontariato. Successivamente, con DPGR n. 91 del 19/06/2013 sono state approvate le linee di indirizzo per la presa in carico integrata dei minori sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria ed approvati i requisiti di autorizzazione/accreditamento per la “struttura terapeutica riabilitativa per minori anche sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria”.
Si è pertanto provveduto ad individuare una struttura, di proprietà pubblica (ASP di Cosenza) idonea alla realizzazione di quanto programmato, tramite l’utilizzo di personale dipendente dall’ASP stessa.
I minori che necessitano di assistenza a ciclo diurno o ambulatoriale, vengono presi in carico dai Servizi di neuropsichiatria infantile (NPI). La tabella riporta la ricognizione dei Servizi di NPI presenti presso i singoli distretti delle ASP e i relativi percorsi assistenziali (PA) attivati.
ASP N. strutture Percorsi assistenziali (PA) attivati
Cosenza
Distretto Ionio NORD: 3 centri Distretto di Cosenza:1 centro di NPI e 1 centro di riabilitazione dell'età evolutiva Distretto Media Valle Crati: 2 centri di NPI Distretto Ionio Sud: 3 centri di NPI Distretto Tirreno:3 Centri NPI Distretto Esaro Pollino:1 centro di NPI
Distretto Ionio NORD: PA disturbi autistici PA disturbi dell'apprendimento PA disagi per difficoltà di approccio scolastico degli extracomunitari Distretto di Cosenza : // Distretto Media Valle Crati: // Distretto Esaro Pollino Castrovillari:// Distretto Ionio Sud: // Distretto Tirreno: //
Crotone n. 1 Centro
PA dei disturbi dello sviluppo e dell'apprendimento ; PA delle diagnosi e cura delle patologie neurologiche e psichiatriche acute di elevata complessità; PA per patologie sindromiche ( disturbi autisti e pluriminorazioni); PA per le convulsività e scompenso psicopatologico.
Catanzaro
Distretto di Catanzaro :1 centro di NPI e 1 centro di riabilitazione neuropsichiatrica Distretto di Catanzaro Lido: 1 centro di NPI Distretto di Soverato :1 centro di NPI Distretto di Lamezia Terme:1 centro di NPI
Tutti i Distretti: PA Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD)PA cefalee età evolutive; PA Autismo PA Disturbi specifici dell'apprendimento ( DSA).
Vibo Valentia n. 1 centro che gestisce anche n. 1 ambulatorio a Tropea en. 1 ambulatorio a Serra San Bruno
PA di integrazione scolastica degli alunni disabili; PA terapia assistenziale dell'autismo senza presa in carico/ PA ADHD; PA per DSA disturbi specifici dell'apprendimento.
Reggio Calabria
Distretto della locride: 1 centro di NPI/ Distretto della tirrenica nessuna struttura ma due ambulatori coordinati dal distretto/ Distretto Reggio 1 : 1 centro di riabilitazione dell'età evolutiva e 2 centri di NPI Distretto Reggio 2: nessun centro, nessun ambulatorio
Distretto della Locride: PA disturbi specifici dell'apprendimento Distretto della tirrenica : PA disabilità scolastica Distretto Reggio 1: PA per la ADHD; PA per l'autismo formalizzato. Distretto Reggio 2:nessun centro
NOTA: i percorsi assistenziali allo stato attivi nei singoli distretti delle ASP risultano per la gran parte ancora in fase di istituzionalizzazione a livello aziendale.
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3.16.2 Definizione del fabbisogno Relativamente al fabbisogno sono in corso di verifica i dati di attività in termini di volumi e di prestazioni erogate nell’ambito dei diversi percorsi assistenziali attivati. Con successivo atto sarà definito il fabbisogno di cui ai percorsi assistenziali per minori i cui processi organizzativi saranno definiti al livello regionale al fine di uniformare gli approcci e i metodi su tutto il territorio.
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3.17 Percorso regionale di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) nell’ambito della residenzialità extraospedaliera per la salute mentale
3.17.1 Principali riferimenti normativi - Legge 17 febbraio 2012, n. 9 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 22 dicembre
2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri, art, 3ter, in Gazzetta Ufficiale, n. 42 del 20.2.2012;
- DGR 329 del 30 luglio 2012 “Recepimento e sottoscrizione dell’ “Accordo di Programma” tra le Regioni Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata per la realizzazione del programma di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, in attuazione delle indicazioni di cui alle Linee di indirizzo per gli interventi negli ospedali psichiatrici giudiziari e nelle case di cura e custodia (Allegato C, parte integrante del DPCM 1 aprile 2008), agli Accordi 26.11.2009 e 13.10.2011, sanciti dalla Conferenza Unificata, e alla legge 17 febbraio 2012, n. 9”;
- D.M. (Sanità – Giustizia) 1.10.2012, “Requisiti strutturali, tecnologici ed organizzativi delle strutture residenziali destinate ad accogliere le persone cui sono applicate le misure di sicurezza del ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario e dell’assegnazione a casa di cura e custodia”;
- Decreto del Dirigente Generale n. 2126 del 15-2-13 “Istituzione del Sottogruppo Tecnico Regionale per il superamento degli OPG”;
- DPGR n.99 del 9.07.2013 “Programma per la realizzazione di strutture sanitarie extraospedaliere per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari”;
- Decreto Ministero Salute 9 ottobre 2013, recante "Assegnazione alla Regione Calabria delle risorse ripartite dal Decreto Interministeriale 28 dicembre 2012";
- Legge 30 maggio 2014, n. 81 (conversione DL n. 52 Superamento OPG) in GU n. 125 del 31 maggio 2014;
- DPGR - CA n. 60 del 26 Giugno 2014 “Legge 17 febbraio 2012, n. 9, art. 3ter. Programma per la realizzazione di interventi per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Azione 16 P.O. intervento 2.4”;
- DCA n. 61 del 7 Ottobre 2014 “Decreti sottoscritti successivamente alla data di sospensione dalle funzioni dal Presidente pro tempore della Regione Calabria nella qualità di Commissario ad acta - RATIFICA e CONVALIDA”;
- DCA n. 92 del 4 Novembre 2014 “Programma per la realizzazione di strutture sanitarie extraospedaliere per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, ai sensi della legge 17 febbraio 2012, n. 9, art. 3-ter e s.m.i. Approvazione dei progetti preliminari per la "R.E.M.S. di Girifalco" e la "Struttura residenziale di Santa Sofia d'Epiro". P.O. 2013-2015 azione 16.2.4”;
- Accordo in Conferenza Unificata (rep. 17/CU del 26 febbraio 2015) ai sensi del DM 1° ottobre 2012, All. A, concernente disposizioni per il definitivo superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari.
3.17.2 Il percorso regionale per il superamento degli OPG
Il percorso regionale finalizzato al superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari per gli internati calabresi è stato oggetto di significativa attenzione e di un impegno multiprofessionale ormai pressoché triennale. Le dimensioni della problematica non sono traducibili in uno standard (ad esempio una definizione in percentuale rispetto alla popolazione residente), ma risentono in maniera significativa di fattori ed elementi legati alle contingenze proprie del sistema dell’esecuzione penale, nel quale, dal 2008, il SSN è titolare delle funzioni sanitarie.
Gli “utenti” dell’istituzione psichiatrica giudiziaria, anche nell’ambito della residenzialità extrapenitenziaria, sono sostanzialmente da ricondurre a più tipologie: gli internati propriamente detti, prosciolti per infermità totale o parziale di mente, nell’ambito della pena edittale e/o delle sue proroghe, gli infermi ed i minorati psichici, gli osservandi (nell’ambito della procedura di osservazione psichiatrica ex art. 112 comma 1 e 2 del Regolamento di Esecuzione dell’Ordinamento Penitenziario ai sensi del DPR 230/2000) e i sottoposti alla misura dell’internamento “provvisorio”.
La numerosità degli utenti è variabile, nelle diverse tipologie. Il rilevamento, effettuato a richiesta del Ministero della Giustizia nello scorso giugno, ha evidenziato 31 utenti calabresi ristretti negli OPG italiani, la maggior parte a Barcellona Pozzo di Gotto (ME), al cui bacino ai sensi dell’Accordo in Conferenza Unificata rep. 84/CU del 26 novembre
77
2009 afferisce la Regione Calabria. Le più recenti valutazioni stimano intorno a circa 35 persone quelle in atto in OPG4, ma il dato non è costante.
Emerge inoltre la presenza di soggetti internati e circa 100 soggetti in misura di sicurezza provvisoria, ma anche in libertà vigilata e/o licenza finale d’esperimento (LFE) collocati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in strutture psichiatriche residenziali territoriali ad elevata intensità.
Vi sono inoltre due aspetti non secondari del percorso, che questa Regione ha affrontato nell’ambito delle possibilità previste dalla norma e dagli atti ministeriali successivi, legati alle fasi pre- e post- REMS. Il percorso di superamento dell’OPG infatti passa anche dalla risoluzione di due aspetti particolarmente critici: l’istituzionalizzazione in strutture residenziali territoriali della salute mentale di soggetti sottoposti alla misura di sicurezza, in particolare provvisoria, ed il ricorso alle stesse strutture per i soggetti dimessi dagli OPG soprattutto in assenza di stabili legami familiari e/o di adeguato supporto territoriale semiresidenziale.
Tali criticità possono essere affrontate potenziando una corretta gestione intrapenitenziaria del disagio mentale, anche di media portata e curando maggiormente il momento delle dimissioni dall’OPG (futura REMS) facendolo seguire da un reale accompagnamento sul territorio.
Pertanto la Regione Calabria con gli atti in precedenza indicati, ha previsto:
- L’implementazione dei percorsi di salute mentale nell’ambito delle strutture detentive, attraverso due linee strutturali (finanziate sul fondo di parte corrente del programma) di implementazione dei servizi nella Casa Circondariale di Reggio Calabria (sede dal 2005-06 di Sezione Regionale di Osservazione Psichiatrica dedicata ai detenuti del circuito di Media Sicurezza) e nella Casa Circondariale di Catanzaro, nell’ambito delle strutture dell’ex Centro Diagnostico Terapeutico, con la realizzazione di una sezione detentiva di Osservazione (per detenuti di Alta Sicurezza) e Trattamento Psichiatrico (il finanziamento della stessa è stato integrato nel recente Accordo Rep. 3 /CU del 22.1.2015). È inoltre stato definito ed è in fase di formalizzazione una linea funzionale di intervento mediante linee di integrazione carcere-territorio-carcere mediante un documento già elaborato nell’ambito degli Obiettivi PSN 2009, cui seguirà la specifica formazione degli operatori di tutte le ASP regionali.
- La realizzazione della REMS, tramite la ristrutturazione di un padiglione dell’ex complesso c.d. “Monumentale” di Girifalco (CZ) per 40 p.l.
- La rifunzionalizzazione di una struttura residenziale ex art. 20, di proprietà dell’ASP di Cosenza, nel Comune di Santa Sofia d’Epiro, per n. 20 p.l. destinata prioritariamente ai percorsi post-REMS già descritti e per le misure di sicurezza irrogate dall’Autorità Giudiziaria in ambiente non reclusivo.
L’insieme del programma è finalizzato a rendere omogeneo e, ove possibile, deflazionato l’intero percorso.
Il Ministero della Salute con DM 1.10.2012 ha definito negli ambiti tipologici le caratteristiche (i requisiti strutturali, organizzativi e tecnologici) delle REMS, strutture sanitarie pubbliche cui dovrà essere data specifica connotazione nell’ambito della residenzialità psichiatrica, poiché poste in una sostanziale duplicità di funzioni: il trattamento psichiatrico/riabilitativo e l’esecuzione della misura di sicurezza, che pur non essendo una misura di pari livello alla detenzione, ne conserva anche giuridicamente gli aspetti specifici.
La L. 81/2014 non consente ulteriori deroghe alla chiusura degli OPG, per cui è stata definita una fase transitoria che, in Regione Calabria, si fonda essenzialmente sull’avvio della parte intrapenitenziaria del programma e sull’apertura della struttura residenziale di S. Sofia d’Epiro quale REMS “transitoria”, in attesa della ristrutturazione del fabbricato di Girifalco in REMS5. In questo quadro provvisorio, mentre le REMS definitive manterranno natura e gestione pubblica, potrà farsi ricorso al privato accreditato per la temporanea gestione della REMS “transitoria”.
4al 31.1.2015
78
Di conseguenza dovrà essere rimodulato il “Programma di utilizzo dei fondi di parte corrente” prevedendo di sostenere, con questi fondi finalizzati e sino all’avvio della REMS di Girifalco, il costo delle rette presso la struttura residenziale di S. Sofia d’Epiro. A regime i fondi sosterranno i costi della stessa REMS di Girifalco e della fase intrapenitenziaria del percorso, mentre la gestione della struttura di S. Sofia d’Epiro rientrerà nei budget dell’ASP di Cosenza.
In sintesi, quindi sotto il profilo di rete si ritiene necessario prevedere una dotazione aggiuntiva pubblica di 40 p.l. nell’ASP di Catanzaro, sotto la specifica di Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza (R.E.M.S.) in Girifalco, ed una dotazione aggiuntiva finalizzata alle tipologie summenzionate di 20 p.l. nell’ASP di Cosenza presso la residenza di S. Sofia d’Epiro (residenza ad alta intensità assistenziale, in relazione alle specifiche necessità dei pazienti in termini di assistenza e cura, oltre che attività tratta mentali specifiche).
Le strutture intrapenitenziarie, pur avendo una specifica vocazione psichiatrica ed essendo comunque funzionalmente integrate alla rete della psichiatria territoriale, non devono essere considerate nell’ambito della quantificazione dell’offerta di p.l., trattandosi di sezioni detentive specializzate, a gestione pubblica.
Azioni svolte
Dal 24 di ottobre 2016 è stata avviata dal Dipartimento e dall’ASP di Cosenza la REMS “transitoria” di S. Sofia d’Epiro (CS) per 20 P. L. con la presa in carico dei pazienti.
Prossime azioni da svolgere
1) Implementazione della tutela della salute mentale in ambito penitenziario
Rimodulazione per programma di utilizzo dei fondi di parte corrente ex L. 9/2012;
definizione di accordi e protocollo di gestione con il Ministero della Giustizia-Provveditorato Regionale Calabria delle Sezioni presso gli Istituti Penitenziari di Catanzaro e Reggio Calabria;
implementazione delle risorse umane ai sensi della L. 9/2012 (deroga piani di rientro);
formazione anche on the job;
implementazione delle attività di accoglienza e sanitarie.
2) Avvio delle attività presso la REMS regionale di Girifalco (CZ)
Avvio e conclusione delle attività della Commissione di Aggiudicazione dell’appalto dell’opera;
Attività propedeutiche all’avvio dei lavori di ristrutturazione (Appalto, contratto, progettazione esecutiva).
3) Avvio delle attività presso la REMS regionale di Girifalco (CZ)
Attività edili (18 mesi);
definizione di accordi e protocollo con la Prefettura di Catanzaro per la sorveglianza perimetrale;
definizione di protocollo con il Distretto territoriale per le attività sanitarie di competenza;
avvio Procedure di autorizzazione
Definizione dell’assetto gestionale ed organizzativo. Implementazione delle risorse umane ai sensi della L. 9/2012 (deroga piani di rientro);
Formazione anche on the job;
implementazione avvio delle attività di accoglienza e sanitarie.
5ambedue le procedure sono in corso, a cura della AASSPP di Cosenza e Catanzaro.
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3.18 Percorsi di cura a forte integrazione ospedale territorio
3.18.1 Reti Terapia del Dolore e Cure palliative
Relativamente alla “Rete di terapia del dolore hub e spoke ad integrazione territoriale” si rimanda al DCA.n. 36/2015.
Per la rete relativa alle Cure Palliative si rimanda al DCA 77/2015.
3.18.2 Rete Hospice
Relativamente alla rete Hospice si rimanda al DCA 77/2015 successivamente modificato dal DCA 106/2016.
3.18.3 Rete cardiologica: percorso patologie croniche
La definizione del precorso per lo scompenso cardiaco sarà definito con successivo atto da adottare entro 120 giorni dalla data di approvazione del presente decreto.
3.18.4 Rete neurologica: percorsi patologie croniche (es. Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Demenza, ecc)
La definizione dei precorsi per le patologie croniche saranno definiti con successivo atto, da adottare entro 120 giorni dalla data di approvazione del presente decreto.
3.18.5 Rete materno – infantile
La definizione dei precorsi della rete materno – infantile saranno definiti con successivo atto, da adottare entro 90 giorni dalla data di approvazione del presente decreto.
80
Allegato 1 Offerta pubblica e privata accreditata di prestazioni di assistenza territoriale
Offerta pubblica e privata attivata – Residenzialità
Co
dic
e A
zie
nd
a
ASP Distretto Denominazione struttura
Co
dic
e s
tru
ttu
ra
Tio
po
logi
a d
i str
utt
a
Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA (DGR
1/2011) / PUBBLICA
201 COSENZA DSS TIRRENO Villa Adelchi RSAA01 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 60
201 COSENZA DSS TIRRENO San Francesco di Paola RSAA31 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 60
201 COSENZA DSS IONIO SUD RSA Caloveto RSAA30 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 40
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Villa Torano RSAA03 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 55
201 COSENZA DSS COSENZA SAVUTO Villa Silvia RSAA04 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 20
201 COSENZA DSS VALLE CRATI La Quiete s.a.s. di Pasquale Autolitano& C. RSAA05 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 40
201 COSENZA COSENZA SAVUTO Villa Bianca RSAA06 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 34
201 COSENZA COSENZA SAVUTO Villa S. Stefano RSAA07 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 25
201 COSENZA COSENZA SAVUTO San Bartolo s.r.l. RSAA08 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 57
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Sadel CS di Salvatore Baffa s.r.l. RSAA09 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 40
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Villa Igea s.r.l. RSAA35 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 20
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Villa Gioiosa RSAA37 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 30
201 COSENZA COSENZA SAVUTO Casa Albergo S. Carlo Borromeo RSAA39 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 15
201 COSENZA IONIO SUD RSA Rizzo RSAA02 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R1 33
Totale RSA R2 529
201 COSENZA DSS IONIO SUD Caloveto Non attivata RSAM03 Privata Residenza Sanitaria Medicalizzata R1 20
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Sadel CS di Salvatore Baffa s.r.l. RSAM01 Privata Residenza Sanitaria Medicalizzata R1 20
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Villa Gioiosa RSAM05 Privata Residenza Sanitaria Medicalizzata R1 24
Totale RSA-M privata R1 64
201 COSENZA DSS ESARO POLLINO LUNGRO RSA -M Pubblica Residenza Sanitaria Medicalizzata R1 20
81
Co
dic
e A
zie
nd
a
ASP Distretto Denominazione struttura
Co
dic
e s
tru
ttu
ra
Tio
po
logi
a d
i str
utt
a
Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA (DGR
1/2011) / PUBBLICA
201 COSENZA DSS IONIO NORD TREBISACE RSA -M Pubblica Residenza Sanitaria Medicalizzata R1 10
201 COSENZA DSS TIRRENO PRAIA MARE RSA -M Pubblica Residenza Sanitaria Medicalizzata R1 20
201 COSENZA DSS IONIO SUD CARIATI RSA -M Pubblica Residenza Sanitaria Medicalizzata R1 20
TOTALE RSA - M pubblica R1 70
201 COSENZA DSS TIRRENO San Camillo CPA001 Privata C asa Protetta per Anziani R3 25
201 COSENZA DSS ESARO POLLINO San Giuseppe CPA002 Privata C asa Protetta per Anziani R3 60
201 COSENZA DSS IONIO SUD Casa Serena Santa Maria di Loreto CPA003 Privata C asa Protetta per Anziani R3 24
201 COSENZA DSS IONIO NORD S.Pio e Madonna dell’Immacolata CPA004 Privata C asa Protetta per Anziani R3 56
201 COSENZA DSS IONIO NORD Villa Azzurra CPA005 Privata C asa Protetta per Anziani R3 86
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Villa Sorriso s.r.l. CPA006 Privata C asa Protetta per Anziani R3 40
201 COSENZA DSS IONIO NORD Santa Maria CPA007 Privata C asa Protetta per Anziani R3 25
201 COSENZA DSS TIRRENO Villa Adelchi CPA009 Privata C asa Protetta per Anziani R3 19
201 COSENZA DSS IONIO SUD Villa Florensia CPA028 Privata C asa Protetta per Anziani R3 18
Totale CP R3 353
Totale ASP COSENZA
1.016
202 CROTONE DSS MESORACA Centro S. Giuseppe RSAA10 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 46
202 CROTONE DSS MESORACA Santa Rita RSAA11 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 58
202 CROTONE DSS MESORA Villa San Giuseppe RSAA12 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 46
TOTALE RSA R2 150
202 CROTONE DSS MESORACA Giardino s.n.c. dei F.lli G. & A. Oliveti CPA010 Privata C asa Protetta per Anziani R3 47
202 CROTONE DSS CROTONR Savelli Hospital Srl CPA011 Privata C asa Protetta per Anziani R3 56
202 CROTONE DSS CROTONE Villa Ermelinda CPA012 Privata C asa Protetta per Anziani R3 60
202 CROTONE DSS CROTONE San Teodoro s.r.l. CPA013 Privata C asa Protetta per Anziani R3 40
202 CROTONE DSS MESORACA Villa del Rosario s.r.l. CPA014 Privata C asa Protetta per Anziani R3 30
TOTALE CP R3 233
82
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ASP Distretto Denominazione struttura
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Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA (DGR
1/2011) / PUBBLICA
Totale ASP CROTONE
383
203 CATANZARO DSS LAMEZIA S. Maria del Soccorso RSAA13 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 30
203 CATANZARO DSS LAMEZIA Ippolito Dodaro RSAA14 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 20
203 CATANZARO DSS LAMEZIA G.A. 29 s.r.l. Villa Elisabetta RSAA15 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 15
203 CATANZARO DSS LAMEZIA G.A. 29 s.r.l. S. Domenico RSAA33 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 18
203 CATANZARO DSS SOVERATO S. Vito Hospital RSAA16 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 40
203 CATANZARO DSS CZ S. Francesco Hospital RSAA17 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 45
203 CATANZARO DSS SOVERATO S. Maria Del Monte RSAA18 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 18
203 CATANZARO DSS SOVERATO La Ginestra Hospital RSAA19 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 40
203 CATANZARO DSS CZ Casa Amica RSAA20 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 20
203 CATANZARO DSS CZ Madonna di Porto RSAA28 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 60
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Padre G. Moscati RSAA29 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 60
203 CATANZARO DSS SOVERATO Casa della Carità don Nicola Paparo RSAA34 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 20
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO S. Anna Fondazione U.A.L.S.I. - ONLUS RSAA21 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 36
203 CATANZARO DSS CZ Mons. G. Apa RSAA40 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per Anziani R2 40
TOTALE RSA R2 462
203 CATANZARO DSS LAMEZIA Madonna del Rosario CPA015 Privata C asa Protetta per Anziani R3 30
203 CATANZARO DSS LAMEZIA San Francesco di Paola CPA016 Privata C asa Protetta per Anziani R3 40
203 CATANZARO DSS SOVERATO San Domenico CPA017 Privata C asa Protetta per Anziani R3 25
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Fondazione U.A.L.S.I. Mons. A. Stanizzi CPA018 Privata C asa Protetta per Anziani R3 40
203 CATANZARO DSS SOVERATO EBEN - EZER CPA019 Privata C asa Protetta per Anziani R3 42
203 CATANZARO DSS SOVERATO Villa Mariolina CPA020 Privata C asa Protetta per Anziani R3 16
203 CATANZARO DSS CZ Villa S. Elia CPA021 Privata C asa Protetta per Anziani R3 48
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Fondazione Betania ONLUS Mimosa CPA029 Privata C asa Protetta per Anziani R3 60
203 CATANZARO DSS SOVERATO Fondazione Betania ONLUS Casa degli Ulivi CPA030 Privata C asa Protetta per Anziani R3 60
83
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ASP Distretto Denominazione struttura
Co
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Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA (DGR
1/2011) / PUBBLICA
TOTALE CP R3 361
Totale ASP CATANZARO
823
204 VIBO VALENTIA DSS VIBO VALENTIA Madonna delle Grazie RSAA36 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 32
204 VIBO VALENTIA DSS VIBO VALENTIA Moderata Durant Pubblica Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 10
204 VIBO VALENTIA DSS SERRA SAN BRUNO sub modulo Soriano Pubblica Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 10
TOTALE RSA R2 52
204 VIBO VALENTIA DSS VIBO VALENTIA Villa delle Rose S.r.l. CPA022 Privata C asa Protetta per Anziani R3 29
TOTALE CP R3 29
Totale ASP VIBO VALENTIA
81
205 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Villa Vittoria RSAA22 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 40
205 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Universo RSAA23 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 42
205 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Villa Saluss.p.a. RSAA32 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 20
205 Reggio Calabria DSS TIRRENICA Don Loria RSAA27 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 20
205 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Mons. Prof. Antonino Messina RSAA24 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 21
205 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Villa Anja s.r.l. RSAA25 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 40
205 Reggio Calabria DSS REGGIO 2 Villa Serena s.r.l. RSAA26 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale per anziani R2 22
TOTALE RSA R2 205
205 Reggio Calabria Villa Saluss.p.a. RSAM04 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale Medicalizzata R1 20
205 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Villa Anja s.r.l. RSAM02 Privata Residenza Sanitaria Assistenziale Medicalizzata R1 20
TOTALE RSA-M R1 40
205 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Viila Vittoria CPA023 Privata Casa Protetta per anziani R3 28
205 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Universo CPA024 Privata Casa Protetta per anziani R3 22
205 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Emmaus CPA025 Privata Casa Protetta per anziani R3 25
205 Reggio Calabria DSS TIRRENICA Opera San Francesco D’Assisi CPA026 Privata Casa Protetta per anziani R3 24
205 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Casa della Carità CPA027 Privata Casa Protetta per anziani R3 25
84
Co
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a
ASP Distretto Denominazione struttura
Co
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a
Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA (DGR
1/2011) / PUBBLICA
TOTALE CP R3 124
Totale ASP REGGIO CALABRIA
369
Totale REGIONE
2.672
85
Offerta pubblica e privata attivata – Residenzialità DISABILI
Co
dic
e A
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a
ASP Distretto Denominazione struttura Codice
struttura Tiopologia di
strutta Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA
(DGR 1/2011) / PUBBLICA
201 COSENZA DSS TIRRENO Villa Adelchi CRE003 Privata RECC* RRE1- RRE2 12
201 COSENZA DSS TIRRENO Santa Chiara CRE004 Privata RECC* RRE1- RRE2 30
201 COSENZA DSS POLLINO ESARO Don Milani CRE005 Privata RECC* RRE1- RRE2 16
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Villa Torano CRE011 Privata RECC* RRE1- RRE2 40
201 COSENZA DSS IONIO SUD Santa Chiara s.r.l. CRE044 Privata RECC* RRE1- RRE2 20
201 COSENZA DSS COSENZA - SAVUTO Biolife s.r.l. CRE050 Privata RECC* RRE1- RRE2 30
201 COSENZA DSS COSENZA - SAVUTO
Madonna della Catena s.r.l.* (D.P.G.R. N. 20 13/02/2014 DCA N. 89/2014 Subentro e Voltura autorizzazione e accreditamento dalla Casa di Cura "Madonna della Catena s.r.l. in liquidazione" alla società "Clinica Madonna della Catena s.r.l.")
CRE012 Privata RECC* RRE1- RRE2 16
201 COSENZA DSS COSENZA - SAVUTO Villa S. Pio s.r.l. Unipersonale CRE045 Privata RECC* RRE1- RRE2 30
TOTALE RECC 194
201 COSENZA DSS VALLE CRATI La Quiete s.a.s. di Pasquale Autolitano& C. RSAD01 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 20
201 COSENZA DSS IONIO SUD Santa Chiara s.r.l. RSAD04 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 28
201 COSENZA DSS VALLE CRATI Villa Igea s.r.l. RSAD05 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 38
TOTALE RSA 86
201 COSENZA DSS ESARO POLLINO Sant'Antonio CPD001 Privata Casa Protetta per disabili RD5 32
201 COSENZA DSS SAVUTO Borgo dei Mastri Pad. C. D. CPD002 Privata Casa Protetta per disabili RD5 69
201 COSENZA DSS SAVUTO Borgo dei Mastri Pad. F. CPD002 Privata Casa Protetta per disabili RD5 20
TOTALE CP 121
Totale ASP COSENZA 401
202 CROTONE DSS MESORATA Presidio di Riabilitazione Centro San Giuseppe CRE016 Privata RECC* RRE1- RRE2 56
TOTALE RECC 56
202 CROTONE DSS MESORACA Santino Covelli RSAD03 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 42
TOTALE RSA 42
202 CROTONE DSS MESORACA Spirito Santo CPD002 Privata Casa Protetta per disabili RD5 55
202 CROTONE DSS MESORACA Carusa CPD003 Privata Casa Protetta per disabili RD5 60
TOTALE CP 115
Totale ASP CROTONE 213
86
Co
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nd
a
ASP Distretto Denominazione struttura Codice
struttura Tiopologia di
strutta Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA
(DGR 1/2011) / PUBBLICA
203 CATANZARO DSS LAMEZIA TERME G.A. 29 s.r.l. S. Domenico CRE054 Privata RECC* RRE1- RRE2 12
203 CATANZARO DSS SOVERATO San Vito Hospital CRE022 Privata RECC* RRE1- RRE2 20
203 CATANZARO DSS CATANZARO Fondazione Betania ONLUS CRE021 Privata RECC* RRE1- RRE2 40
203 CATANZARO DSS CATANZARO Centro Cilnico S. Vitaliano s.r.l. CRE055 Privata RECC* RRE1- RRE2 20
TOTALE 92
TOTALE RECC SLA (N. 15 PL) Centro Clinico S. Vitaliano s.r.l.
107
203 CATANZARO DSS CZ Casa Sacri Cuori RSAD06 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 40
203 CATANZARO DSS SOVERATO La Rinascita RSAD07 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 30
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO S'anna Fondazione U.A.L.S.I RSAD08 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 18
203 CATANZARO DSS SOVERATO GIRIFALCO PUBBLICA Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 10
TOTALE RSA 98
203 CATANZARO DSS LAMEZIA Il Gabbiano CPD004 Privata Casa Protetta per disabili RD5 46
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Fondazione U.A.L.S.I. Mons. A. Stanizzi CPD005 Privata Casa Protetta per disabili RD5 20
203 CATANZARO DSS SOVERATO GIRIFALCO PUBBLICA Casa Protetta per disabili Rd5 30
TOTALE CP 96
Totale ASP CATANZARO 301
Totale ASP VIBO VALENTIA 0
201 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Villa Vittoria CRE026 RECC* RRE1- RRE2 20
201 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Villa Saluss.p.a. CRE041 RECC* RRE1- RRE2 20
201 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Nova Salus CRE033 RECC* RRE1- RRE2 50
201 Reggio Calabria DSS REGGIO 2 Associazione Piccola Opera Papa Giovanni - Centro di Riabilitazione NADIA VADALA
CRE040 RECC* RRE1- RRE2 20
Reggio Calabria DSS REGGIO 1
Villa S'antagata* (D.P.G.R. N. 30/2014 Trasferimento sede e revoca autorizzazione e accreditamento per 4 posti letto di Riabilitazione Estensiva a Ciclo Continuativo.)
CRE043 RECC* RRE1- RRE2 30
201 Reggio Calabria Associazione Piccola Opera Papa Giovanni - Centro di Riabilitazione Carlo Pizzi
CRE039 RECC* RRE1- RRE2 10
TOTALE RECC 150
205 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Villa Saluss.p.a. RSAD02 Privata Residenze Sanitarie Assistenziali per disabili RD4 20
TOTALE RSA 20
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a
ASP Distretto Denominazione struttura Codice
struttura Tiopologia di
strutta Tipologia Assistenza
INTESITA' ASSISTENZIALE
(CLASSIFICAZIONE MATTONE 12)
OFFERTA PRIVATA
(DGR 1/2011) / PUBBLICA
Totale ASP REGGIO CALABRIA 170
TOTALE REGIONE 1.085
Offerta pubblica e privata attivata – Riabilitazione estensiva extraospedaliera
Co
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a
ASP Distretto DENOMINAZIONE STRUTTURA CODICE
STRUTTURA TIPOLOGIA STRUTTURA Ciclo diur.
Amb. sing.
Amb. grup. Domic.
201 COSENZA DSS TIRRENO
Centro Polivalente di Riabilitazione A.I.A.S. sez. Cetraro ONLUS CRE002 Privata 36 36
201 COSENZA DSS TIRRENO Villa Adelchi CRE003 Privata 35 37
201 COSENZA DSS TIRRENO Santa Chiara CRE004 Privata 36
201 COSENZA DSS POLLINO ESARO Don Milani CRE005 Privata 20
201 COSENZA DSS POLLINO ESARO Riabil Center CRE049 Privata 18
201 COSENZA DSS IONIO SUD A.N.M.I. SISS s.r.l. CRE006 Privata 90 110
201 COSENZA DSS IONIO NORD Centro di Riabilitazione e di FKT delle Terme Sibarite s.p.a. CRE007 Privata 20 36
201 COSENZA DSS IONIO SUD Fisiocenter s.r.l. CRE048 Privata 36
201 COSENZA DSS COSENZA SAVUTO Centro di Riabilitazione A.I.A.S. CRE009 Privata 78
201 COSENZA DSS COSENZA SAVUTO Clinic Service Center s.r.l. CRE010 Privata 60 40
COSENZA DSS COSENZA SAVUTO Costruire il Domani Onlus CRE013 Privata 36
201 COSENZA DSS IONIO SUD Centro di Riabilitazione ANMIC CRE017 Privata 80 50
201 COSENZA DSS IONIO SUD San Lorenzo A/S s.r.l. CRE018 Privata 36
201 COSENZA DSS COSENZA SAVUTO Biolife s.r.l. CRE050 Privata 20 36
201 COSENZA DSS COSENZA SAVUTO A.N.M.I. SISS s.r.l. CRE055 Privata 20 24
201 COSENZA DSS COSENZA SAVUTO Villa S. Pio s.r.l. Unipersonale CRE045 Privata 36 36
Offerta attuale attivata ASP COSENZA (n. prestazioni) 80 673 0 309
202 CROTONE DSS CROTONE Centro di Riabilitazione ANMIC CRE014 Privata 80 60
202 CROTONE DSS MESORACA Villa San Giuseppe CRE015 Privata 36
202 CROTONE DSS CROTONE Starbene s.r.l. CRE019 Privata 36
202 CROTONE DSS CROTONE Sasà Martino CRE052 Privata 24 48
202 CROTONE DSS CROTONE Turano C. & C. s.r.l. CRE053 Privata 36 12
Offerta attuale attivata ASP CROTONE (n. prestazioni) 0 212 0 120
88
Co
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da
ASP Distretto DENOMINAZIONE STRUTTURA CODICE
STRUTTURA TIPOLOGIA STRUTTURA Ciclo diur.
Amb. sing.
Amb. grup. Domic.
203 CATANZARO DSS LAMEZIA Associazione Comunità Progetto Sud CRE020 Privata 20
203 CATANZARO DSS LAMEZIA Associazione Comunità Progetto Sud CRE020 Privata 10
203 CATANZARO DSS LAMEZIA G.A. 29 s.r.l. S. Domenico CRE054 Privata 30
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Aquasalus Centro di Riabilitazione Estensiva CRE024 Privata 36
203 CATANZARO DSS CATANZARO Fondazione Betania ONLUS CRE021 Privata 20 38 38
203 CATANZARO DSS CATANZARO Centro Cilnico S. Vitaliano s.r.l. CRE055 Privata 20 18 18
Offerta attuale attivata ASP CATANZARO (n. prestazioni) 60 132 38 18
204 VIBO VALENTIA DSS VIBO Casa della Carità CRE025 Privata 57 6
Offerta attuale attivata ASP VIBO VALENTIA (n. prestazioni) 0 57 6
202 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Villa Saluss.p.a. CRE041 Privata 36
203 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Istituto di Cure Medical&Psycology CRE047 Privata 20 18 18
204 Reggio Calabria DSS LOCRIDE Afa centro R.E.U.L CRE046 Privata 55
205 Reggio Calabria DSS TIRRENICA
Centro Ambulatoriale di Psicoterapia, Riabilitazione Logopedica e Psicomotoria CRE027 Privata 36
206 Reggio Calabria DSS TIRRENICA Centro Emmanuele CRE028 Privata 48
207 Reggio Calabria DSS TIRRENICA Riabilia CRE029 Privata 36 19
208 Reggio Calabria DSS TIRRENICA Famiglia Germanò CRE030 Privata 20 36
209 Reggio Calabria DSS TIRRENICA Alfa s.a.s. di Riccardo Tigani CRE031 Privata 36
210 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Centro di Fisiokinesiterapia Bagnarese s.r.l. CRE032 Privata 60
211 Reggio Calabria DSS REGGIO 2 Nova Salus CRE033 Privata 36
212 Reggio Calabria DSS REGGIO 1
Associazione Piccola Opera Papa Giovanni - Centro di Riabilitazione Tripepi Mariotti CRE035 Privata 25 60 8
214 Reggio Calabria DSS REGGIO 2
Associazione Piccola Opera Papa Giovanni - Centro di Riabilitazione Carlo Pizzi CRE039 Privata 5
214 Reggio Calabria DSS REGGIO 1
Associazione Piccola Opera Papa Giovanni - Centro di Riabilitazione Nadia Vadalà CRE040 Privata 10
214 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Casa Serena S. Giovanni Bosco CRE036 Privata 15 80
214 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Villa Betania CRE037 Privata 30 114
214 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Coop. Sociale Skinner s.r.l. Onlus CRE038 Privata 36
214 Reggio Calabria DSS REGGIO 1 Centro Medico e di FKT Dott. P. Crupi CRE042 Privata 36
Offerta attuale attivata ASP REGGIO CALABRIA (n. prestazioni) 125 723 8 37
89
Offerta pubblica e privata attivata – Residenzialità e semiresidenzialità dipendenze patologiche
Co
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ASP Distretto Denominazione struttura Codice struttura Tiopologia di strutta
OFFERTA PRIVATA (DGR 1/2011)
PL Residenziale PRESTAZIONI
Semiresidenziali
201 COSENZA DSS TIRRENO L'ULIVO CTD001 Privata 25
201 COSENZA DSS ESARO POLLINO REGINA PACIS CTD004 Privata 20
201 COSENZA DSS IONIO NORD SAMAN CTD003 Privata 30
201 COSENZA DSS VALLE CRATI REGINA PACIS CTD002 Privata 15
201 COSENZA DSS VALLE CRATI IL DELFINO Eden CTD005 Privata 22
201 COSENZA DSS VALLE CRATI REGINA PACIS CTD036 Privata 25
Totale ASP COSENZA
137
201 CROTONE DSS CIRO'MARINA CENTRO CAST Onlus CTD008 Privata 15
201 CROTONE DSS CROTONE AGORA' KROTON CTD009 Privata 15
201 CROTONE DSS CROTONE CO.RI.S.S. DROGA STOP CTD010 Privata
10
201 CROTONE DSS SAN GIOVANNI IN FIORE EXODUS CTD031 Privata 20
Totale ASP CROTONE
50 10
203 CATANZARO DSS LAMEZIA TERME PROGETTO SUD CTD012 Privata 12 20
203 CATANZARO DSS LAMEZIA TERME PROGETTO SUD CTD033 Privata
203 CATANZARO DSS LAMEZIA TERME MALGRADO TUTTO Brutto Anatroccolo CTD014 Privata 20
203 CATANZARO DSS LAMEZIA TERME MALGRADO TUTTO Brutto Anatroccolo CTD013 Privata 24
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Centro Calabrese Solidarietà Villa Samuele CTD015 Privata 24
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Centro Calabrese Solidarietà Villa Emilia CTD017 Privata 30 15
203 CATANZARO DSS CZ-LIDO Centro Calabrese Solidarietà Villa Arcobaleno CTD036 Privata 15
90
Co
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a
ASP Distretto Denominazione struttura Codice struttura Tiopologia di strutta
OFFERTA PRIVATA (DGR 1/2011)
PL Residenziale PRESTAZIONI
Semiresidenziali
203 CATANZARO DSS CZ PROGETTO SUD CTD018 Privata 11 9
Totale ASP CATANZARO 136 44
204 VIBO VALENTIA DSS VIBO VALENTIA MARANATHA' Centro di prima accoglienza CTD019 Privata 25
204 VIBO VALENTIA DSS VIBO VALENTIA MARANATHA' Casa degli Alberi CTD020 Privata 18
Totale ASP VIBO VALENTIA
43
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO CALABRIA 1 CE.RE.SO. Comunità Archè CTD022 Privata
15
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO CALABRIA 2 CE.RE.SO. Don Tonino Bello CTD023 Privata 15
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO CALABRIA 2 LA CASA del SOLE CTD024 Privata 30
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO CALABRIA 1 EXODUS La Casa di Mimmo CTD026 Privata 20 10
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO CALABRIA 2 Cooperativa sociale C. Genovese CTD029 Privata 8
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO CALABRIA 2 EMMANUEL CTD030 Privata 15
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO CALABRIA 2 Vecchio Borgo CDT032 Privata 8 15
Totale ASP REGGIO C.
96 40
TOTALE REGIONE
462 94
91
Offerta pubblica e privata attivata – Residenzialità Salute Mentale C
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Tip
olo
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OFFERTA PRIVATA (DGR 1/2011)
Offerta Pubblica
N.posti Struttura
Mista Pubblico /
Privato
201 COSENZA VILLA AUGUSTA SRRP04 Privata alto trattam. ed elevata int. Ass 16 201 COSENZA TERRA DEI SEMPLICI SRRP11 Privata alto trattam. ed elevata int. Ass 10 201 COSENZA BORGO DEI MASTRI SRRP20 Privata alto trattam. ed elevata int. Ass 20 201 COSENZA VILLA VERDE SRRP25 Privata alto trattam. ed elevata int. Ass 20 201 COSENZA VILLA DEGLI OLEANDRI SSRP23 Privata alto trattam. ed elevata int. Ass 20 201 COSENZA BORGO DEI MASTRI SRRP22 Privata GRUPPO APPARTAMENTO 6 201 COSENZA LUCIA MANNELLA SRRP16 Privata socio-riabilit. ad elevintegr.soc 10 201 COSENZA BORGO DEI MASTRI SRRP21 Privata socio-riabilit. ad elevintegr.soc 20
201 COSENZA VILLA VERDE SRRP26 Privata socio-riabilit. ad elevintegr.soc 20
201 COSENZA VILLA DEGLI OLEANDRI SRRP24 Privata socio-riabilit. ad elevintegr.soc 20
201 COSENZA Il Giardino dei semplici SRRP01 Privata alto trattam. ed elevata int. Ass 10
201 COSENZA ARIANNA SRRP02 Privata socio-riabilit. ad elevintegr.soc 7 Totale ASP COSENZA
179
202 Crotone VERZINO SOLIDALE SRRP12 Privata alto trattamento ed elevata intensità assit.le 10 Totale ASP CROTONE
10
203 CATANZARO GIRIFALCO
Pubblica alto trattam. Ed elevata int. Ass
20 203 CATANZARO GIRIFALCO
Pubblica socio-riabilit. Ad elevintegr.soc
20
203 CATANZARO GIRIFALCO
Pubblica Gruppo appartamento
8 203 CATANZARO SALUS MENTIS SRRP14 Privata alto trattam. Ed elevata int. Ass 20
203 CATANZARO SALUS MENTIS SRRP15 Privata socio-riabilit. Ad elevintegr.soc 20 203 CATANZARO S. VINCENZO SRRP19 Privata alto trattam. Ed elevata int. Ass 20 203 CATANZARO REDANCIA SUD SRRP03 Privata alto trattam. Ed elevata int. Ass 20 203 CATANZARO S.VINCENZO SRRP18 Privata alto trattam. Ed elevata int. Soc. 20 Totale ASP CATANZARTO
100 48
204 Vibo V. Arcobaleno SRRP13 Privata alto trattam. Ed elevata int. Ass 8 Totale ASP VIBO VALENTIA
8
205 Reggio Calabria ARCHI Pubblico/Privata NON ACCREDITATA*
20
205 Reggio Calabria CASA CORIGLIANO Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
12
205 Reggio Calabria CATONA Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
92
Co
dic
e A
zie
nd
a
ASP
De
no
min
azio
ne
stru
ttu
ra
Co
dic
e s
tru
ttu
ra
Tio
po
logi
a d
i str
utt
a
Tip
olo
gia
Ass
iste
nza
OFFERTA PRIVATA (DGR 1/2011)
Offerta Pubblica
N.posti Struttura
Mista Pubblico /
Privato
205 Reggio Calabria CITTANOVA Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria FONDO VERSACE Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria MAROPATI Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria PIETRA STORTA Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria RAUSEI - A Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria RAUSEI-B Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria SALINE 1 Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria SALINE-2 Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria SALINE Gruppo Appart. Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
6
205 Reggio Calabria SANTELIA Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria VALLONE PETRARA Pubblico/Privata NON ACCREDITATA
20
205 Reggio Calabria CONSORZIO GOEL SRRP08 Privata alto trattam. Ed elevata int. Ass 10 205 Reggio Calabria CONSORZIO GOEL SRRP09 Privata socio-riabilit. Ad elevintegr.soc 10 205 Reggio Calabria LA CHIMERA SRRP17 Privata alto trattam. Ed elevata int. Ass 10
Totale ASP REGGIO CALABRIA
30
258
TOTALE REGIONE 327 48 258
93
Offerta pubblica e privata attivata – Semiresidenzialità Salute Mentale
Codice Azienda ASP
Bacino di utenza (età ≥ 18) Popolazione stimata
1° Gen 2013 dati ISTAT Numero Centri diurni
pubblici Pazienti Trattati nell’anno 2013 Tasso x 10.000
201 Cosenza 598.895 8 305 5,1
202 Crotone 138.534 2 30 2,2
203 Catanzaro 299.446 4 132 4,4
204 Vibo Valentia 133.317 1 52 3,9
205 Reggio Calabria 451.949 - 38 0,8
Totale REGIONE 1.622.141 15 557 3,4
94
Offerta pubblica e privata attivata – Residenzialità Semiresidenzialità Autismo e Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA)
AUTISMO
Prestazioni/die
Co
dic
e A
zie
nd
a
ASP Distretto DENOMINAZIONE STRUTTURA CODICE TIPOLOGIA STRUTTURA
Ciclo cont. Ciclo diur. Amb. sing. Amb. grup. Domic.
201 COSENZA 202 CROTONE
203 CATANZARO Centro Riabilitativo Lucrezia
10 18 204 VIBO VALENTIA
205 REGGIO CALABRIA DSS REGGIO 2 Fondazione Marino per l'Autismo Onlus CRE051 Privata 10 TOTALE REGIONE 10 10 18
DCA
Prestazioni/die
Codice Azienda
ASP Distretto DENOMINAZIONE STRUTTURA CODICE TIPOLOGIA STRUTTURA
Ciclo cont. Ciclo diur. Amb. sing. Amb. grup. Domic.
201 COSENZA
202 CROTONE
203 CATANZARO Centro Riabilitativo Lucrezia CRE057 Privata 10 18
18
204 VIBO VALENTIA
205 REGGIO CALABRIA
TOTALE REGIONE 10 18
18
95
Allegato 2 Sintesi fabbisogno programmato per ASP
ASP COSENZA
ASP AREA TIPOLOGIA DI ASSISTENZA Abitanti area
di riferimento
PL/PRESTAZIONI PRIVATE
ACCREDITATE ATTIVATE
PL/PRESTAZIONI PUBBLICO
ATTIVATE
Offerta Totale
attivata
Offerta pubblica
programmata nelle
Case della Salute
Offerta attuale
attivata e programmata
Standard di fabbisogno regionale
Totale fabbisogno programma
to
Delta vs offerta attuale
a b c=a+b Parametr
o * abitanti d d-c
Cosenza
ANZIANI Residenzialità anziani 142.139 946 70 1.016 183 1.199 8.9
*1000 abitanti over 65 anni 1.250 51
Semiresidenzialità anziani e demenze 142.139 0 0 0 0 0 1,4
*1000 abitanti over 65 anni 198 198
DISABILI
Residenzialità Disabili; Riabilitazione estensiva a ciclo continuativo 714.281 401 0 401 96 497 0,7 *1000 abitanti 430 -67
Riabilitazione estensiva extraospedaliera ( a ciclo diurno, ambulatoriale , domiciliare) 714.281 27.6120 *(1) 0 276.120 0 276.120 0,42 Prestazioni /ab/anno 303.569 27.449
DIPENDENZE
Residenzialità Dipendenze patologiche 714.281 137 0 137 0 137 0,25 *1000 abitanti 137 0
Semiresidenilità Dipendenze patologiche 714.281 0 0 0 0,06 * 1000 abitanti 43 43
SALUTE MENTALE
Residenzialità Psichiatria 598.895 169 0 179 0 179 3,64 *10000 abitanti over 18 anni 218 39
Semiresidenzailità Psichiatria 598.895 8 *(2) 8 8 15 posti ogni 100.000 abitanti over 18 6 -2
Residenzialità Autismo 115.12 0 0 0 12 12 0,10 *1000 abitanti 18/30 anni 12 0
Semiresidenzialità Autismo 115.13 0 0 0 10 10 *1000 abitanti 18/30 anni 10 0
Residenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 598.895 0 0 0 12 12
12 0
Semiresidenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 598.895 0 0 0 10 10 10 0
NOTE: *(1) E' stato inserito il n. di prestazioni/ab/anno *(2) E' stati inserito il n. di centri diurni
96
ASP CROTONE
ASP AREA TIPOLOGIA DI ASSISTENZA Abitanti area di
riferimento
PL/PRESTAZIONI PRIVATE
ACCREDITATE ATTIVATE
PL/PRESTAZIONI PUBBLICO ATTIVATE
Offerta Totale
attivata
Offerta pubblica
programmata nelle Case
della Salute
Offerta attuale
attivata e programmata
Standard di fabbisogno regionale Totale
fabbisogno programmato
Delta vs
offerta attuale
a b c=a+b Parametro * abitanti d d-c
Crotone
ANZIANI Residenzialità anziani 30.658 383 0 383 0 383 8,9
*1000 anziani over 65 anni 310 -73
Semiresidenzialità anziani e demenze 30.658 0 0 0 0 0 1,4
*1000 abitanti over 65 anni 42 42
DISABILI
Residenzialità Disabili; Riabilitazione estensiva a ciclo continuativo 171.666 213 0 213 0 213 0,63 *1000 abitanti 110 -103
Riabilitazione estensiva extraospedaliera ( a ciclo diurno, ambulatoriale , domiciliare) 171.666 86.320 *(1) 0 86.320 0 86.320 0,42 Prestazioni /ab/anno 72.958 -13.362
DIPENDENZE
Residenzialità Dipendenze patologiche 171.666 50 0 50 0 50 0,25 *1000 abitanti 43 -7
Semiresidenilità Dipendenze patologiche 171.666 10 10 0 10 0,06 *1000 abitanti 10 10
SALUTE MENTALE
Residenzialità Psichiatria 138.534 10 0 10 0 10 3,64 *10000 abitanti 50 40
Semiresidenzailità Psichiatria 138.534 2 *(2) 2 2 15 posti / 100.000 abitanti over 18 anni 2 0
Residenzialità Autismo 30.009 0 0 0 0 0 *1000 abitanti 18/30 anni 0
Semiresidenzialità Autismo 30.009 0 0 0 0 0 *1000 abitanti 18/30 anni 0 0
Residenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 138.534 0 0 0 0 0 0 0
Semiresidenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 138.534 0 0 0 0 0 0 0
NOTE: *(1) E' stato inserito il n. di prestazioni/ab/anno *(2) E' stati inserito il n. di centri diurni
97
ASP CATANZARO
ASP AREA TIPOLOGIA DI ASSISTENZA Abitanti area di
riferimento
PL/PRESTAZIONI PRIVATE
ACCREDITATE ATTIVATE
PL/PRESTAZIONI PUBBLICO ATTIVATE
Offerta Totale
attivata
Offerta pubblica
programmata nelle Case
della Salute
Offerta attuale
attivata e programmata
Standard di fabbisogno regionale Totale
fabbisogno programmato
Delta vs offerta attuale
a b c=a+b Parametro * abitanti d d-c
Catanzaro
ANZIANI Residenzialità anziani 70.538 823 0 823 0 823 8.9
*1000 abitanti over 65 anni 630 -193
Semiresidenzialità anziani e demenze 70.538 0 0 0 0 1.4
*1000 abitanti over 65 anni 98 98
DISABILI
Residenzialità Disabili; Riabilitazione estensiva a ciclo continuativo 359.716 261 40 301 18 319 0,63 *1000 abitanti 230 -89
Riabilitazione estensiva extraospedaliera ( a ciclo diurno, ambulatoriale , domiciliare) 359.716 64.480 *(1) 64.480 0 64.480 0.42 Prestazioni /ab/anno 152.879 88.399
DIPENDENZE
Residenzialità Dipendenze patologiche 359.716 136 136 0 136 0,25 *1000 abitanti 90 -46
Semiresidenilità Dipendenze patologiche 359.716 44 44 0 44 0,06 *1000 abitanti 44 44
SALUTE MENTALE
Residenzialità Psichiatria 299.446 100 48 148 0 148 3,64 *10.000 abitanti over 18 anni 109 -39
Semiresidenzailità Psichiatria 299.446 0 4 4 0 4 15 posti ogni 100,000 abitanti over 18 anni 3 -1
Residenzialità Autismo 59.171 0 0 0 0 0 0,10 *1000 abitanti 18/30 anni 10 10
Semiresidenzialità Autismo 59.171 10 *(3) 0 10 0 10 *1000 abitanti 18/30 anni 10 0
Residenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 299.446 0 0 0 0 0 12 12
Semiresidenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 299.446 10 *(3) 0 10 0 10 10 0
NOTE: *(1) E' stato inserito il n. di prestazioni/ab/anno *(2) E' stati inserito il n. di centri diurni *(3) E' stato inserito il n. di prestazioni/die
98
ASP VIBO VALENTIA
ASP AREA TIPOLOGIA DI ASSISTENZA Abitanti area di
riferimento
PL/PRESTAZIONI PRIVATE
ACCREDITATE ATTIVATE
PL/PRESTAZIONI PUBBLICO ATTIVATE
Offerta Totale
attivata
Offerta pubblica
programmata nelle Case
della Salute
Offerta attuale
attivata e programmata
Standard di fabbisogno regionale Totale
fabbisogno programmato
Delta vs offerta attuale
a b c= a+b Parametro * abitanti d d-c
Vibo V.
ANZIANI Residenzialità anziani 31.928 61 20 81 0 81 8,9 *1000 abitanti over 65 anni 280 199
Semiresidenzialità anziani e demenze 31.928 0 0 0 44 44 1.4 *1000 abitanti over 65 anni 44 44
DISABILI
Residenzialità Disabili; Riabilitazione estensiva a ciclo continuativo 162.252 0 0 10 0 10 0,63 *1000 abitanti 110 100
Riabilitazione estensiva extraospedaliera ( a ciclo diurno, ambulatoriale , domiciliare) 162.252 16380 *(1) 16.380 0 16.380 0,42 Prestazioni /ab/anno 68.957 52.577
DIPENDENZE
Residenzialità Dipendenze patologiche 162.252 43 43 43 0,25 *1000 abitanti 41 -2
Semiresidenilità Dipendenze patologiche 162.252 0 0 0 0 0 0,06 *1000 abitanti 10 10
SALUTE MENTALE
Residenzialità Psichiatria 133.317 8 0 8 0 8 3.64 *10.000 abitanti >18 anni 49 41
Semiresidenzailità Psichiatria 133.317 1 *(2) 0 0 1 15 posti ogni 100,000 abitanti over 18 anni 2 1
Residenzialità Autismo 27.294 0 0 0 0 0 0,10 *1000 abitanti 18/30 anni 0 0
Semiresidenzialità Autismo 27.294 0 0 0 0 0 0 *1000 abitanti 18/30 anni 0 0
Residenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 133.317 0 0 0 0 0 0 0 0
Semiresidenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 133.317 0 0 0 0 0 0 0 0
NOTE:
*(1) E' stato inserito il n. di prestazioni/ab/anno
*(2) E' stato inserito il n. di Centri diurni
99
ASP REGGIO CALABRIA
ASP AREA TIPOLOGIA DI ASSISTENZA Abitanti area di
riferimento
PL/PRESTAZIONI PRIVATE
ACCREDITATE ATTIVATE
PL/PRESTAZIONI PUBBLICO ATTIVATE
Offerta Totale
attivata
Offerta pubblica
programmata nelle Case
della Salute
Offerta attuale
attivata e programmata
Standard di fabbisogno regionale Totale
fabbisogno programmato
Delta vs offerta attuale
a b c=a+b Parametro * abitanti d d-c
Reggio Calabria
ANZIANI
Residenzialità anziani 107.661 369 369 40 409 8.9 *1000 abitanti over 65 940 531
Semiresidenzialità anziani e demenze 107.661 0 0 0 0 0 1,4 *1000 abitanti over 66 150 150
DISABILI
Residenzialità Disabili; Riabilitazione estensiva a ciclo continuativo 550.323 170 0 170 20 190 0,63 *1000 abitanti 350 160
Riabilitazione estensiva extraospedaliera ( a ciclo diurno, ambulatoriale , domiciliare) 550.323 232.180 232.180 0 232.180 0.42 Prestazioni /ab/anno 233.887 1.707
DIPENDENZE
Residenzialità Dipendenze patologiche 550.323 96 96 0 96 0.25 *1000 abitanti 138 42
Semiresidenilità Dipendenze patologiche 550.323 40 40 0 40 0,06 *1000 abitanti 33 -7
SALUTE MENTALE
Residenzialità Psichiatria 451.949 30 0 30 0 30 3.64 *10.000 abitanti >18 165 135
Semiresidenzailità Psichiatria 451.949 0 0 0 0 0 15
15 posti ogni 100,000 abitanti over 18 5 5
Residenzialità Autismo 92.581 10 0 10 0 10 0,11 *1000 abitanti 18/30 anni 10 0
Semiresidenzialità Autismo 92.581 0 0 0 0 0 *1000 abitanti 18/30 anni 10 10
Residenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 451.949 0 0 0 12 12 12 12
Semiresidenzialità Disturbi del comportamento Alimentare 451.949 0 0 0 0 0 10 10
NOTE:
*(1) E' stato inserito il n. di prestazioni/ab/anno
*(2) E' stato inserito il n. di Centri diurni
100
Allegato 3 Cronoprogramma delle attività
CAPITOLO OBIETTIVO/INTERVENTO AZIONE DATA
LA RIORGANIZZAZIONE DEL TERRIOTRIO A FAVORE DELLA CONTINUITA' DELLE CURE E DELLA MESSA A REGIME DELLA RETE OSPEDALIERA
IL RUOLO DEL DISTRETTO
Azioni di riorganizzazione del distretto
Aggiornamento delle Linee Guida regionali degli atti aziendali con le disposizioni contenute nel presente documento e con la normativa nazionale vigente.
DCA 130/2015
Approvazione di tutti gli atti aziendali da parte della Struttura Commissariale.
Entro 30 giorni dalla proposta degli atti aziendali da parte delle Aziende
Avvio e implementazione dei nuovi assetti organizzativi aziendali.
In corso
CURE PRIMARIE
Azioni di riorganizzazione delle AFT e delle UCCP
Definizione da parte della Regione degli indirizzi da fornire alle singole Aziende Sanitarie affinché le stesse, con apposito provvedimento possano istituire le AFT/ UCCP-
Entro 90 giorni dall’approvazione del presente documento
Definizione delle proposte aziendali da sottoporre ad approvazione preventiva al Dipartimento Tutela Salute.
Entro 30 giorni dalla data di aggiornamento delle Linee Guida regionali per gli atti aziendali
Avvio delle azioni di implementazione operativa.
Entro 30 giorni dalla data di approvazione delle linee di indirizzo regionali per l’istituzione delle AFT/ UCCP
Avvio delle attività di affiancamento e monitoraggio delle azioni di implementazione da parte del Dipartimento Tutela della Salute.
A partire dalla data di avvio delle azioni di implementazione operativa
Azioni di riorganizzazione delle Case della Salute
Definizione del piano operativo di organizzazione e sviluppo delle attuali Case della Salute (ex presidi ospedalieri)
Entro il 31/12/2016
Studi di fattibilità e piano operativo di implementazione delle ulteriori CdS
Entro il 30/03/2017
Strumenti per l’integrazione delle cure primarie e la continuità assistenziale: CURAP 116117
Costruzione del un modello operativo di CURAP (a cura del Dipartimento e dal Gruppo di Lavoro di coordinamento regionale) con individuazione: dei target di popolazione/utenti delle CURAP,dei percorsi assistenziali
Entro 60 giorni dall’approvazione del presente decreto
101
CAPITOLO OBIETTIVO/INTERVENTO AZIONE DATA
funzionanti/funzionali a questo tipo di iniziativa e dei ruoli.
Operazioni tecniche di predisposizione del servizio: adeguamento della piattaforma tecnologica ed informatica;individuazione di una nuova numerazione unica per tutti (numero 116.117 , in conformità alla normativa europea).
Entro 90 giorni dalla definizione del modello operativo di CURAP
Attivazione CURAP: predisposizione di uno specifico protocollo a valenza regionale omogeneo che disciplini i rapporti tra 118 e l’Assistenza Primaria con indicazione dei rispettivi ambiti di attività e le relative interazioni ed integrazioni, nel rispetto delle rispettive autonomie.
Entro 90 giorni dalla definizione del modello operativo di CURAP
Attivazione CURAP: avvio della sperimentazione in alcune ASP un numero verde che contenga al suo interno il numero 116.117, in attesa delle indicazioni nazionali.
Avvio della sperimentazione entro il 01/03/2017
Campagna informativa sul nuovo servizio.
Avvio della campagna informativa entro il 01/05/2017
Monitoraggio e verifica dei risultati.
Contestualmente all'avvio delle azioni di attivazione delle CURAP
INDIRIZZI ED AZIONI PER LA PROGRAMMAZIONE
Altre disposizioni per la programmazione e il monitoraggio degli interventi
Definizione da parte delle ASP della proposta di riorganizzazione per la definizione degli ambiti presso cui attivare le AFT, UCCP e le Case della Salute, contenente: Entro 90 giorni,
dall’emanazione del presente documento
- Analisi dell’offerta (Tipologia di attività svolta per sede, spazi coinvolti e volumi di attività erogati); comprendente l’indicazione della collocazione fisica dei punti di erogazione;
102
CAPITOLO OBIETTIVO/INTERVENTO AZIONE DATA
- Descrizione delle attività programmate per sede(con articolazione del relativo fabbisogno programmato), con indicazione delle possibilità di razionalizzazione dei punti di erogazione.
- Cronoprogramma di attuazione.
2. PIANO DI RIORGANIZZAZIONE, RIQUALIFICAZIONE E IMPLEMENTAZIONE DELL'ASSISTENZA DISTRETTUALE
MODELLO DI GOVERNO DELLA RETE TERRITORIALE
Strumenti di Governo della rete territoriale: modello di presa in carico e sistema informativo
Emanazione del le linee guida regionali per l'implementazione del modello di presa in carico
Entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento
Definizione nell'ambito del progetto SIGEMONA del modulo informativo integrato per garantire la continuità tra livello territoriale e livello ospedaliero di assistenza (dimissioni protette).
Entro 120 giorni dalla data di approvazione del presente atto.
PRESTAZIONI SPECIALISTICHE
Rete dei laboratori Riorganizzazione della rete pubblica e privata dei laboratori
Si rimanda al DCA n. 112 del 02/11/2016
Rete Trasfusionale Riorganizzazione della rete trasfusionale.
Si rimanda al DCA n. 58/2014
Specialistica ambulatoriale Definizione del fabbisogno di prestazioni di specialistica ambulatoriale
Entro il 31/03/2017
CLASSIFICAZIONE DELLE STRUTTURE PER INTENSITA' ASSISTENZIALE
Azioni di riorganizzazione delle strutture per intensità assistenziale (Mattone 12)
Aggiornamento dei requisiti specifici delle strutture territoriali extraospedaliere sanitarie e sociosanitarie residenziali, semiresideziali, ambulatoriali, domiciliari, riabilitative, per le dipendenze patologiche e della salute mentale contenute di cui al DCA 81/2016.
Entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento.
Aggiornamento con quanto disposto, per la stessa materia, dal DPCM 29 novembre 2001 e dal DPCM 14 febbraio 2001 della Legge Regionale 22/2007, artt. 17 e 18.
Entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento.
Adozione di un provvedimento correttivo alla legge regionale (n°22 del 05/10/2007) in materia di compartecipazione alla spesa per le prestazioni socio sanitarie e della ripartizione della stessa tra fondo
Entro il 28/02/2017
103
CAPITOLO OBIETTIVO/INTERVENTO AZIONE DATA
sociale e fondo sanitario e relativa rivalutazione delle tariffe.
Definizione, all’esito dell’attuazione della nuova programmazione sanitaria regionale, nonché all’esito dell’approvazione dei nuovi requisiti, dei piani di adeguamento delle strutture pubbliche e private previste nella nuova programmazione.
Da concludersi entro la tempistica prevista dalla nuova normativa regionale in materia
Avvio di un ciclo di verifica su tutte le strutture sanitarie pubbliche e private della configurazione risultante dalla nuova programmazione. Il ciclo di verifica delle strutture.
Da concludersi entro la tempistica prevista dalla nuova normativa regionale in materia
SINTESI PROSSIME AZIONI PER L'ATTIVAZIONE DEL PIANO DI ASSITENZA PROGRAMMATO
Prossime azioni da svolgere relativamente al fabbisogno di assistenza residenziale e semiresidenziale programmato per le diverse aree
Emanazione da parte del Dipartimento Tutela della Salute delle linee guida regionali per la presa in carico.
Entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento
Definizione delle le indicazioni operative per lo sviluppo dell’assistenza domiciliare
Entro 30 giorni dall’approvazione del presente documento
Presentazione dei Piani operativi di riorganizzazione e di implementazione dell’offerta di assistenza residenziale , semiresidenziale e domiciliare programmata da parte delle ASP
Entro 10 giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento.
Analisi e successiva approvazione con apposito Decreto commissariale, delle proposte di riorganizzazione e implementazione dell’offerta di assistenza residenziale, semiresidenziale e domiciliare.
Entro 20 giorni dalla data di recepimento della proposta
Avvio delle azioni di implementazione operativa da parte delle ASP.
Successivamente alla negoziazione del budget
Avvio da parte del Dipartimento Tutela della Salute del monitoraggio dello stato di attuazione della rete
Con cadenza trimestrale a partire dalla data di avvio delle azioni di implementazione operativa
104
CAPITOLO OBIETTIVO/INTERVENTO AZIONE DATA
ASSSITENZA RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE PER MINORI
Definizione del fabbisogno
Analisi dei dati di attività in termini di volumi e di prestazioni erogate nell’ambito dei diversi percorsi assistenziali attivati ai fini della definizione del fabbisogno
Entro 120 giorni dalla data di approvazione del presente atto
Definizione dei processi organizzativi dei percorsi assistenziali per minori da parte del Dipartimento Tutela della Salute al fine di uniformare gli approcci e i metodi su tutto il territorio.
Entro 120 giorni dalla data di approvazione del presente atto
PERCORSO REGIONALE DI SUPERAMENTO DEGLI OPG
Avvio delle attività presso la REMS “transitoria” di S. Sofia d’Epiro (CS)
Avvio delle attività di rifunzionalizzazione dell’immobile; definizione di accordi e protocollo con la Prefettura di Cosenza per la sorveglianza perimetrale; definizione del protocollo con il Distretto territoriale per le attività sanitarie di competenza; definizione dell’assetto gestionale ed organizzativo; avvio moduli formativi.
In fase di completamento il percorso d avvio iniziato il Marzo 2015
Avvio delle procedure di autorizzazione/accreditamento ; Implementazione delle attività di accoglienza e sanitarie
Autorizzata e accreditata con DCA 109/2016
Implementazione della tutela della salute mentale in ambito penitenziario
Rimodulazione per programma di utilizzo dei fondi di parte corrente ex L. 9/2012; Definizione di accordi e protocollo di gestione con il Ministero della Giustizia-Provveditorato Regionale Calabria delle Sezioni presso gli Istituti Penitenziari di Catanzaro e Reggio Calabria.
Entro il 31/12/2016
Implementazione delle risorse umane ai sensi della L. 9/2012 (deroga piani di rientro), formazione anche on the job; implementazione delle attività di accoglienza e sanitarie.
Entro il 31/12/2016
Avvio delle attività presso la REMS regionale di Girifalco (CZ)
Avvio e conclusione delle attività della Commissione di Aggiudicazione dell’appalto dell’opera.
Avvio 07/05/2015 Conclusione 14/09/2015
Attività propedeutiche all’avvio dei lavori di ristrutturazione (Appalto, contratto, progettazione esecutiva)
Entro il 30 settembre 2015
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CAPITOLO OBIETTIVO/INTERVENTO AZIONE DATA
Attività edili (18 mesi): definizione degli accordi e protocollo con la Prefettura di Catanzaro per la sorveglianza perimetrale; definizione di protocollo con il Distretto territoriale per le attività sanitarie di competenza; Avvio Procedure di autorizzazione.
Entro il 31 marzo 2017
Definizione dell’assetto gestionale ed organizzativo; Implementazione delle risorse umane ai sensi della L. 9/2012 (deroga piani di rientro), formazione anche on the job;implementazione delle attività di accoglienza e sanitarie.
(da l 1 giugno 2016) Entro il 31 marzo 2017
PERCORSI DI CURA AFORTE INTEGRAZIONE OSPEDALE - TERRITORIO
Reti Terapia del Dolore e Cure palliative
Definizione della Rete di terapia del dolore hub e spoke ad integrazione territoriale
Si rimanda al DCA n. 36 del 06/07/2015
Definizione della Rete per le Cure Palliative
Si rimanda al DCA 77/2015
Rete Hospice Definizione della Rete per le Cure Palliative
Si rimanda ai DCA 77/2015 e 106/2016
Rete cardiologica: percorso patologie croniche Definizione del Precorso per lo scompenso cardiaco
Si rimanda a successivo atto, da adottare entro 120 giorni dalla data di approvazione del presente atto
Rete neurologica: percorsi patologie croniche
Definizione dei Percorsi per le patologie croniche (Sclerosi Multipla, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Demenza, ecc).
Si rimanda a successivo atto, da adottare entro 120 giorni dalla data di approvazione del presente atto
Rete materno – infantile Definizione dei Precorsi della rete materno – infantile.
Si rimanda a successivo atto, da adottare entro 90 giorni dalla data di approvazione del presente atto