1 RESISTENZA AL FUOCO VERIFICA AL FUOCO DELLE STRUTTURE IN C.A.
RESISTENZA AL FUOCO DEI COLLEGAMENTI DI STRUTTURE IN ACCIAIO_Crosti_Verona
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VERONA, ITALY, 21 NOVEMBRE 2013
RESISTENZA AL FUOCO DEI COLLEGAMENTI
DI STRUTTURE IN ACCIAIO
Chiara Crosti“Sapienza” University of Rome,
Structure of Next Generation – Energy harvesting and ResilienceSpin-off di Ricerca – www.stronger2012.com
Persone
Progettazione, adeguamento e ottimizzazione
Valutazione di Resilienza
Sostenibilita’ e Recupero Energetico
Modellazione numerica avanzata
Approccio ingegneristico alla progettazione di stru tture in caso di incendio
Ingegneria Forense
Attivita’
Crollo di capannoni a seguito del sisma, Maggio 2012
CASE HISTORY
Crollo di capannoni a seguito del sisma, Maggio 2012
CASE HISTORY
U10-W
[*] National Transportation Safety Board , “Collapse of I-35 W Highway Bridge, Minneapolis, Minnesota, August 1, 2007” Accident Report, NTSB/HAR 08/03 PB 2008-916213, Washington D.C. 20594. 2008.
I-35W Bridge, 1 Agosto 2007, Minnesota
WORLD TRADE CENTER 5, September 11 th, 2011
World Trade Center 5 Failure Analysis, Kevin J. LaMalva, Jonathan R. Barnett, Ph.D. and Donald O. Dusenberry, P.E
CASE HISTORY
DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
[email protected] - [email protected]
DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
[email protected] - [email protected]
DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
[email protected] - [email protected]
DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
NTC 2008
Cap. 1 – Oggetto“Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni, per quantonon espressamente specificato nel presente documento, ci si può riferire a normative dicomprovata validità e a altri documenti tecnici elencati nel Cap. 12. In particolare quellefornite dagli Eurocodici con le relative Appendici nazionali costituiscono indicazioni dicomprovata validità e forniscono il sistematico supporto applicativo delle presentinorme.”Cap. 12 – Riferimenti tecnici“Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono coerenticon i principi alla base della stessa , le indicazioni riportate nei seguenti documenti:- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendici
Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN;- Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta Ufficialedell’Unione Europea;
- Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.”
[email protected] - [email protected]
DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
1. Introduction2. Basis of Design3. Connections made with bolts, rivets or pins4. Welded connections5. Analysis, classification and modeling6. Structural joints connecting H or I sections7. Hollow section joints
UNI EN 1993-1-8
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DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
[email protected] - [email protected]
DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
CLASSIFICAZIONE DEL NODO SECONDO UNI EN 1993-1-8:2005
•Joint stiffness:•Rigid;•Semi-rigid;•Pinned.
•Joint strength:•Full strength;•Partial strength;•Pinned.
•Joint ductility:•Continuos;•Semi-continuos;•Simple.
UNI EN 1993-1-8:2005
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DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA RESISTENZA
UNI EN 1993-1-8:2005
ripristino diresistenza
a cerniera
M, FULL STRENGTH
0.25*M, FULL STRENGTH
a parzialeripristino
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DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
STIFFNESS/RESISTANCE Full-strength Partial-strength Pinned
Rigid Continuos Semi-continuos *
Semi-rigid Semi-continuos Semi-continuos *
Pinned * * Simple
UNI EN 1993-1-8:2005
CLASSIFICAZIONE SECONDO LA DUTTILITA’
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DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
L’interpretazione da fornire a questa nuova classificazione dipende anche dal tipo dianalisi che si vuole condurre. Difatti, nel caso di un’analisi elastica globale, le unichecaratteristiche rilevanti per la modellazione sono quelle di rigidezza; viceversa se stiamoeffettuando un’analisi rigido-plastica ci interessano principalmente le resistenze; infine,in tutti gli altri casi, sia la rigidezza che la resistenza governano il modo in cui il nododovrebbe essere modellato. La tabella seguente riassume la casistica presentata:
UNI EN 1993-1-8:2005
CLASSIFICAZIONE SECONDO I TIPI DI ANALISI
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DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
Lorenzo Conversano-Valutazione dell’influenza delle connessioni semi-rigide nell’analisi globale delle strutture in acciaio
ϕCd
Sj,ini
Sj,ini = rigidezza rotazionale iniziale
Mj,R = momento flettente resistente
ϕCd = rotazione ultima
Mj,R
Nodo Modello Curva caratteristica momento-rotazione
Per rappresentare il comportamento di un nodo si fa riferimento al diagrammamomento-rotazione da cui è possibile effettuare delle valutazioni riguardanti laresistenza, la rigidezza e la duttilità; in funzione della tipologia di connessione.
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DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
Il metodo che fornisce la più accurata conoscenza del comportamento dei nodi consistenell’effettuare test sperimentali ; tuttavia, nella pratica di progettazione questa tecnica èantieconomica, il che la rende adatta per lo più a propositi di ricerca. L’uso dei datisperimentali disponibili in letteratura è principalmente rivolto, più che alla progettazione,alla validazione di modelli che mirano alla previsione del comportamento dei nodi apartire dalle sue proprietà geometriche e meccaniche. I modelli per la previsione delcomportamento dei nodi si dividono in cinque categorie:
•test sperimentali;•modelli empirici;•modelli analitici;•modelli agli elementi finiti;•modelli meccanici.
Detti anche modelli a molla, i modelli meccanici si basano sulla simulazione delnodo/collegamento con un insieme di componenti rigide e flessibili.
MODELLAZIONE DEL NODO
METODO DELLE COMPONENTI
“Goverdhan data bank”, “Steel connection data bank”, “SERICON data bank”
Polimonio di Frye e Morris
4 parametri di Richard e Abbott
DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
METODO DELLE COMPONENTI A TEMPERATURA AMBIENTE
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DEFINIZIONI E ASPETTI NORMATIVI
CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO L’AZIONE DEL FUOCO
CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO L’AZIONE DEL FUOCO
METODO APPENDICE D, EUROCODICE
CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO L’AZIONE DEL FUOCO
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
K
T [C]
ElementiBulloniSaldatureResistenza a taglio
Resistenza portanteResistenza a trazione
Kb
ESEMPIO NUMERICO
COLLEGAMENTO TRAVE COLONNA
Bulloni M20 8.8
Acciaio trave e colonna: S355Acciaio piatto: S275
Piatto di giunto: 260x150x8
356x171x51 UB356x171x51 UB
305x305x198 UC
ESEMPIO NUMERICO
Beam-to-column joints with bolted end-plate connect ions
VE,d= 127.6 KNME,d (L/2)= 382.66 KNm
[email protected] - [email protected]
Temperatura ambiente
VE,d= 72.3 KNME,d (L/2)= 217 KNm
In caso di incendio
APPROCCIO TRADIZIONALE
�La resistenza del collegamento deve soddisfare quanto prescritto nel EC3 parte 1-8
ESEMPIO NUMERICO
[email protected] - [email protected]
La resistenza a taglio del giunto e’ basata sulla resistenza a taglio della bullonatura, la resistenza a taglio della flangia di estremita’, la resitenza a rottura per meccanismi ditipo “block shear” e la capacita’ portante della flangia di estremita’.
Resistenza a taglio bullonatura 700 KN
Resistenza a taglio della flangia d'estremita' 270 KN
Resistenza a rottura per "block shear" 320 KN
Capacita’ portante 294 KN
VE,d / 2 < Rmin a taglio 63.8 KN < 270 KN
OK!
ESEMPIO NUMERICO
ESEMPIO NUMERICO
μg = Grado di utilizzo giunto = (VEd /2) / Valore che governa la rottura del giunto = 0.24
μt = = Grado di utilizzo trave = MEd / Mc, Rd = 0.74
APPROCCIO TRADIZIONALE
�Il grado di utilizzo del giunto deve essere minore uguale al massimo grado di utilizzodei due elementi connessi (trave, colonna)
ESEMPIO NUMERICO
[email protected] - [email protected]
356x171x51 UB356x171x51 UB
305x305x198 UC
VE,dVE,d / 2 VE,d / 2
OK!
Temperatura ambiente
•Determinazione dello spessore di protezione antincendio
E’ sufficiente assicurare una protezione anticendio almeno equivalente a quella sceltadalla trave
μt > μg
APPROCCIO TRADIZIONALE
ESEMPIO NUMERICO
[email protected] - [email protected]
• Classe di Resistenza richiesta di 60 min• Protezione passiva al fuoco realizzata con una lastra in gesso applicata su tre lati
Ap/V [1/m] 136ca [J/kgK] 600cp [J/kgK] 1700
dp [m] 0.02λp [W/mK] 0.2ρa [kg/m 3] 7850ρp [kg/m 3] 800
ɸ 0.7854
ESEMPIO NUMERICO
0100200300400500600700800900
1000
0 10 20 30 40 50 60
Tem
pera
tura
( C
)
t (min)
Temperatura del gasTemperatura dell'acciaio protetto
[email protected] - [email protected]
APPROCCIO TRADIZIONALE
0
50
100
150
200
250
300
350
0 100 200 300 400 500
T (oC)
Dis
tan
zad
all
afl
an
gia
infe
rio
red
ell
atr
ave
(mm
)
A
B
C
D
E
F
G
ESEMPIO NUMERICO
A
BC
D
E
FG
TA = 392 oC
TB = 367 oC TC = 354 oC
TD = 334 oC
TE = 314 oC
TF = 294 oC
TG = 281 oC
Temperature
[email protected] - [email protected]
METODO APPENDICE D, EUROCODICE
Le temperature in ogniposizione sono utilizzateper determinare i fattoridi riduzione dei singolielementi componenti ilgiunto
0
0,2
0,4
0,6
0,8
1
1,2
0 100 200 300 400 500 600 700 800 900 1000
K
T [C]
Bulloni
Saldature
A
BC
D
E
FG
TA = 392 oC
TB = 367 oC TC = 354 oC
TD = 334 oC
TE = 314 oC
TF = 294 oC TG = 281 oC
Fattore di riduzione
kA = 1
kC = 0.83
kD = 0.86
kE = 0.89
kF = 0.94
Temperature
ESEMPIO NUMERICO
[email protected] - [email protected]
METODO APPENDICE D, EUROCODICE
Temperatura Ambiente Alte Temp.
Resistenza a taglio bullonatura 700 KN 612 KN
Resistenza a taglio della flangia d'estremita' 270 KN 270 KN
Resistenza a rottura per "block shear" 320 KN 320 KN
Capacita’ portante 258 KN 258 KN
La resistenza a taglio del giunto:
METODO APPENDICE D, EUROCODICE
μg = Grado di utilizzo del giunto = (Ved,ϑ /2) / Valore che governa la rottura del giunto = 0.14
Ved,ϑ = 72.3 KN
La riduzione del carico applicato nel caso di stato limite d’in cendio e’ maggiore dellariduzione delle proprieta’ del materiale dei componenti del collegamento. Tuttavia neicollegamenti che trasferiscono momento e’ piu’ probabile che l’utilizzo del collegamento possaessere maggiore di quello della trave e che per collegamenti non protetti la riduzione dellaresistenza dei componenti del giunto sia maggiore
ESEMPIO NUMERICO
[email protected] - [email protected]
HE 220A
IPE 300
GIUNTO SALDATO
Momento plastico della trave, IPE 300
My,T = Wy * σy = 153.2 kNm
Mu,T = Wpl * σy = 172.1 kNm
Momento plastico della colonna, HEA 220
My,T = Wy * σy = 141.7 kNm
Mu,T = Wpl * σy = 156.3 kNm
Acciaio: S275
ESEMPIO NUMERICO
CALCOLO DELLE RESISTENZE DELLE VARIE COMPONENTI
[email protected] - [email protected]
ESEMPIO NUMERICO
CALCOLO DEL MOMENTO RESISTENTE DEL GIUNTO
M RD = min { Fc,RD; Ft,RD; Vpl,RD } * z = Nc,RD * z = 184 * 0.29 = 53.36 kNm
La resistenza del giunto e’ governata dalla instabilita’ della colonna .
z = 0.29 m
321184 298
[email protected] - [email protected]
ESEMPIO NUMERICO
MF-S (beam) = 153 kN*m
MF-S (column) = 142 kN*m
M RD (JOINT) = 53.36 kNm < MF-S (column) = 142 kN*m < MF-S (beam) = 153 kN*m
Si realizza un guinto a completo ripristino:
•Inserimento di irrigidimenti per rinforzare la colonna:
•Irrigidimenti orizzontali + Irrigidimento obliquo:
M RD, giunto = Vpl,RD * z = 525* 0.29 = 152 kNm
[email protected] - [email protected]
MF-S (column) = 142 kN*m
MF-S (beam) = 153 kN*m
SOLUZIONE
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
DELLE STRUTTURE SOTTO FUOCO
[email protected] - [email protected]
Trave incernierata all’estremita’
q
DT
Trazione � Effetto catenaria
compression e� II ord. moment
tempo
Tem
pera
tura
Heating phase Cooling phase
Trazione
Compressione
tempo
For
zaas
sial
etr
ave
flashover
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
[email protected] - [email protected]
Trave incernierata all’estremita’
q
DT
Trazione � Effetto catenaria
compressione� II ord. moment
tempo
Tem
pera
tura
Heating phase Cooling phase
Trazione
Compressione
tempo
For
zaas
sial
etr
ave
flashover
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
[email protected] - [email protected]
Trave incernierata all’estremita’
q
DT
Trazione � Effetto catenaria
compressione� II ord. moment
tempo
Tem
pera
tura
Heating phase Cooling phase
Trazione
Compressione
tempo
For
zaas
sial
etr
ave
flashover
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
[email protected] - [email protected]
QUALE E’ IL COMPORTAMENTO DELLE CONNESSIONI IN ACCI AIO SOTTO L’AZIONE DEL FUOCO?
tempo
Tem
pera
tura
Heating phase Cooling phase
Tension
Compression
tempo
For
zaas
sial
etr
ave
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
Local buckling
1
[email protected] - [email protected]
QUALE E’ IL COMPORTAMENTO DELLE CONNESSIONI IN ACCI AIO SOTTO L’AZIONE DEL FUOCO?
tempo
Tem
pera
tura
Heating phase Cooling phase
Tension
Compression
tempo
For
zaas
sial
etr
ave
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
Sheared bolts
[email protected] - [email protected]
QUALE E’ IL COMPORTAMENTO DELLE CONNESSIONI IN ACCI AIO SOTTO L’AZIONE DEL FUOCO?
tempo
Tem
pera
tura
Heating phase Cooling phase
Tension
Compression
tempo
For
zaas
sial
etr
ave Stiff restraint to
horizontal movement
Ductile restraint tohorizontal movement
Dai risultati di tali test e’possibile confermare che larisposta della struttura e’essenzialmente dominata:
•dall’espansione termica;•dal degrado del materiale;•vincoli;
piuttosto che dai carichigravitazionali.
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
[email protected] - [email protected]
Trave semplicemente appoggiata Trave incernierata all’estremita’
q q
DT DT
Trazione � Effetto catenariabowing effect2
Espansione termica impeditaEspansione termica libera1
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
[email protected] - [email protected]
Trave semplicemente appoggiata Trave incernierata all’estremita’
q q
DT DT
Trazione � Effetto catenariabowing effect2
Espansione termica libera1
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
Espansione termica impedita
356x171x51 UB
4 m
CASO A: Cerniera – Carrello
CASO B: Cerniera - Cerniera
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
[email protected] - [email protected]
-1,80
-1,60
-1,40
-1,20
-1,00
-0,80
-0,60
-0,40
-0,20
0,000 400 800 1200 1600
Dy (m)
t (sec)
CASO A
CASO B
Compressione
Trazione
METODO DELLE COMPONENTI A TEMPERATURA ELEVATE
[email protected] - [email protected]
FORZA DI COMPRESSIONE
1
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
METODO DELLE COMPONENTI A TEMPERATURA ELEVATE
[email protected] - [email protected]
FORZA DI TRAZIONE
2
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
UNI EN 1993-1-8:2005
[email protected] - [email protected]
Sotto incendio
a Temperatura ambiente
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
� Le connessioni sono in generale progettate per resistere a forze a temperaturaambiente che sono facilmente calcolabili. Tuttavia e’ stato visto che in condizioni diincendio la risposta strutturale degli elementi strutturali ad esse connesse generauna complessa variazione di forze per le quali le connessioni non sono statecertamente progettate .
� Le strutture dovrebbero essere progettata al fuoco cosi’ come si fa per vento e/osisma.
� La presenza di forza assiale , sia essa di compressione o di trazione , puo’ inficiareil comportamento strutturale del nodo in questione.
[email protected] - [email protected]
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBALE
CONSIDERAZIONI
[email protected] - [email protected]
CONCLUSIONI - RIEPILOGO
RIEPILOGO
ASPETTI NORMATIVI: CONNESSIONI IN ACCIAIONTC2008
EC PART 1-8
ASPETTI NORMATIVI: CONNESSIONI IN ACCIAIO SOTTO FUO COAPPROCCIO TRADIZIONALE
METODO APPENDICE D EC3 PART 1-2
ESEMPI NUMERICI:GIUNTO BULLONATA
GIUNTO SALDATO
INFLUENZA DELLE CONNESSIONI SUL COMPORTAMENTO GLOBA LE DELLE STRUTTURE
TRAVI INCERNIERATETRAVI LIBERE DI MUOVERSI LATERALMENTE
METODO DELLE COMPONENTI (AZIONE INCENDIO)
RINGRAZIAMENTI
Si ringrazia:
•Il gruppo di ricerca www.francobontempi.org ,
•La Fondazione Promozione Acciaio,
•Ing. Piergiorgio Perin per l’utilizzo del codice di calcolo ad elementi finiti Straus7,www.hsh.info
•Metallurgy division of the National Institute of Standard and Technology (NIST) inGaithersburg (MD), in particolare Dr. Dat Duthinh ,
[email protected] - [email protected]
CONCLUSIONI
REFERENCES
• “British Constructional Steelwork Association/Steel Construction Institute (2002) Joint in SteelConstruction: Simple connections”. Steel Construction Institute, Ascot, Publication P212.
• “Guida agli Eurocodici 1,2,3 e 4”. Lennon T., Moore D.B., Wang Y.C., Baley C.G., EPC Editore.
• “Structural Design for Fire Safety”. Buchanan A. H., John Wiley & Sons, 2001.
• “Resistenza al fuoco delle costruzioni”. Ponticelli L., Caciolai M., De Angelis C., UTET 2008.
• “L’ingegneria della sicurezza anticendio e il processo prestazionale”. Marsella S., Nasi L., EPCLibri, 2006.
• The SFPE Handbook of Fire Protection Engineering. Third Edition, NFPA, 2002.
• “Tecnica delle Costruzioni. Basi della progettazione – Elementi intelaiati in acciaio,” Bontempi F.,Arangio S., Sgambi L.,Carocci Editore, 2008.
CONCLUSION