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Protezione Passiva
Resistenza al Fuoco
Materiali da Costruzione
Compartimentazioni
Distanze di Sicurezza
15/03/2016
INDICE
Protezione passiva
Resistenza al fuoco
Materiali da costruzione
Distanze di sicurezza
Compartimentazioni antincendio
Reazione al fuoco
15/03/2016
15/03/2016
RESISTENZA AL FUOCO
La resistenza al fuoco delle strutture rappresenta il
comportamento al fuoco degli elementi che hanno funzioni
strutturali nelle costruzioni degli edifici, siano esse funzioni
portanti o funzioni separanti
In termini numerici la resistenza al fuoco rappresenta
l’intervallo di tempo, espresso in minuti, di esposizione
dell’elemento strutturale ad un incendio, durante il quale
l'elemento costruttivo considerato conserva i requisiti
progettuali di stabilità meccanica, tenuta ai prodotti della
combustione e isolamento termico
15/03/2016
CLASSI R.E.I.
Il DM 30/11/1983 "Termini, definizioni generali e simboli
grafici di prevenzione incendi" definisce:
• la stabilità R è l'attitudine di un elemento da costruzione
a conservare la propria resistenza meccanica sotto
l'azione dell'incendio
• la tenuta E è la capacità di un elemento da costruzione di
non lasciar passare (né tantomeno produrre) fiamme,
vapori o gas caldi dal lato esposto a quello non esposto
• l'isolamento I è l'attitudine di un elemento costruttivo a
ridurre, entro determinati limiti, la trasmissione del calore
Le classi di resistenza al fuoco previste dal DM 16/2/2007
sono le seguenti (espresse in minuti):
15, 20, 30, 45, 60, 90, 120, 180, 240, 360.
15/03/2016
NORMATIVA
RESISTENZA AL FUOCO
Per oltre 45 anni, la circolare n. 91 del 14 settembre 1961 ha
costituito l’unico strumento progettuale in grado di affrontare il
tema connesso alla resistenza al fuoco delle costruzioni.
La circ. n. 91/61 è stata abrogata e sostituita dai nuovi decreti
che recepiscono le norme europee:
• il DM 9/3/2007 "Prestazioni di resistenza al fuoco delle
costruzioni nelle attività soggette al controllo del Corpo
nazionale dei vigili del fuoco"
• il DM 16/2/2007 "Classificazione di resistenza al fuoco di
prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruzione".
15/03/2016
ACCIAIO
Sebbene l’acciaio sia un materiale con il pregio dell’incombustibilità
che alle alte temperature non rilascia fumi e gas tossici, è anche un
eccellente conduttore di calore.
Ciò comporta che, quando una membratura metallica viene esposta
all’azione del fuoco, la sua temperatura interna tende ad aumentare
rapidamente e quando raggiunge un valore variabile solitamente tra
i 500°C ed i 650°C in funzione dello schema statico e del livello di
carico applicato, si verifica il collasso strutturale.
15/03/2016
RIVESTIMENTI IGNIFUGHI
Relativamente al trattamento delle strutture, particolari
rivestimenti come le vernici intumescenti, realizzano una
azione protettiva sulle strutture dove sono applicate, ottenendo
un grado di resistenza al fuoco determinato sperimentalmente.
Caratteristica delle vernici intumescenti è di rigonfiarsi,
schiumando, generando così uno strato coibente ed isolante,
quando sono investite dalla fiamma o da alta temperatura.
Altri prodotti a base cementizia vengono miscelati con acqua fino
a formare un impasto omogeneo e si dividono in due categorie:
• “pastosi” a base di vermiculite e leganti idraulici
(cemento, gesso, ecc.) – possono essere spruzzati con
intonacatrici a presa diretta o a preimpasto
• “fibrosi” a base di lana minerale idrosolubile e cemento –
vengono spruzzati con apposite intonacatrici “cardatrici” che
spezzano le fibre prima della miscelazione.
15/03/2016
RIVESTIMENTI IGNIFUGHI
Rivestimento con vernice intumescente Rivestimento con prodotto a base cementizia
15/03/2016
CALCESTRUZZO ARMATO
Il buon comportamento al fuoco di queste strutture è dovuto all’azione
protettiva esercitata dal calcestruzzo (un materiale incombustibile
caratterizzato da un’elevata inerzia termica) nei confronti delle barre
d’acciaio dell’armatura le quali, non essendo direttamente esposte alle
fiamme, si mantengono a temperature relativamente basse conservando
così la propria capacità portante.
Lo spessore di ricoprimento delle armature (comunemente denominato
copriferro) gioca quindi un ruolo fondamentale nella resistenza al fuoco di
queste strutture.
15/03/2016
LEGNO LAMELLARE
È noto che il legno è un materiale combustibile, questo però non
significa che le strutture di legno non possiedano resistenza al fuoco
e che siano più vulnerabili rispetto alle strutture di acciaio o di
calcestruzzo armato specie se precompresso.
Nel legno, meglio se lamellare per l'assenza di fessurazioni, la
combustione avviene lentamente a causa del ritardo opposto dallo
strato carbonizzato e il cedimento avviene per riduzione della
sezione non per decadimento delle caratteristiche meccaniche.
15/03/2016
DISTANZE DI SICUREZZA
15/03/2016
DISTANZE DI SICUREZZA
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- - - 15 15
15 15 30 15
- - 30
30 30 30 30
- 30 9
30 30 30 30 30 9
30 30 30 30 30 9
9
9 15
60 30 30 30 60 15
120 60 60 60 90 30
15
30 60
30 30
60 60
100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
75 75 75 75 75 75 75 75 90 100
100 100 100 100 100 100 100 100 100 100
90 90 90 90 90 90 90 90 90 90
* * * * * 90 120
* 120 -
60 60 60 60 60 60 60 60 60 90 75 100 100 90
15 15 15 15 15 60 60 60 90 90 100 100 100 90
15 15 15 15 15 60 60 60 90 90 100 100 100 90
15
60 - 60 - -
30 * La distanza è
reperibile in
apposita tabella
(distanze tra
serbatoi)
- Non è richiesta
una distanza
minima
DISTANZE TRA UNITA’ DI
PROCESSO
Le distanze sono
espresse in metri
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COMPARTIMENTAZIONI
Le compartimentazioni delle strutture edilizie sono elementi
costruttivi aventi caratteristiche di resistenza al fuoco
predeterminate che vengono realizzate (o installate) in funzione
delle esigenze di protezione incendi e comprendono:
• partizioni orizzontali (solai)
• partizioni verticali (pareti divisorie)
• porte e serrande
Le compartimentazioni realizzano il contenimento della
propagazione dell’incendio in un’area circoscritta e permettono:
• alle persone di raggiungere senza pericoli luoghi sicuri;
• la limitazione dei danni da incendio alle strutture, ai
macchinari e alle merci.
15/03/2016
PARETI TAGLIAFUOCO
Riportiamo qui di seguito un’utile tabella tratta dalla vecchia
circ. n. 91/61, ma che offre una rapida indicazione delle
caratteristiche tagliafuoco delle pareti in funzione del materiale
e dello spessore
15/03/2016
PARETI TAGLIAFUOCO
Il DM 16/2/2007 opera, per quanto riguarda le pareti tagliafuoco,
una distinzione fondamentale tra:
• murature non portanti (muro non soggetto ad alcun carico
fatta eccezione per il suo peso proprio);
• murature portanti (muri progettati per sopportare un carico
applicato).
La valutazione tabellare della resistenza al fuoco è fornita solo
per le murature non portanti.
15/03/2016
PARETI TAGLIAFUOCO
Tabelle tratte dal DM 16/2/2007
D.4.1 Murature di blocchi di laterizio D.4.2 Murature di blocchi di calcestruzzo
15/03/2016
SIGILLATURA PASSAGGIO
CAVI E TUBI
Per mantenere l’integrità del muro tagliafuoco è necessario
sigillare i passaggi di tubazioni o cavi elettrici con materiali di
adeguata resistenza al fuoco.
15/03/2016
PROTEZIONI DELLE
APERTURE
Per una completa ed efficace compartimentazione, i muri
tagliafuoco non dovrebbero avere aperture, ma ciò non è sempre
possibile dovendo:
• consentire il passaggio di persone e merci tra aree adiacenti
(per esempio tra un magazzino materie prime e un reparto di
produzione).
• realizzare canalizzazioni di ventilazione che attraversano
separazioni orizzontali o verticali
E’ pertanto necessario proteggere le aperture con porte e
serrande aventi la medesima resistenza al fuoco della parete che
possano chiudersi in caso d’incendio.
15/03/2016
NORMATIVA
PORTE TAGLIAFUOCO
DM 21/6/2004 "Norme tecniche e procedurali per la
classificazione di resistenza al fuoco ed omologazione di
porte ed altri elementi di chiusura".
DM 27/1/1999 "Resistenza al fuoco di porte ed altri elementi
di chiusura, prove e criteri di classificazione".
NORMA UNI 9723:1990/A1 "Resistenza al fuoco di porte ed
altri elementi di chiusura".
15/03/2016
PORTE TAGLIAFUOCO
Tipologie di chiusura della porta tagliafuoco
Incernierata A scorrimento orizzontale A srotolamento verticale
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PORTE TAGLIAFUOCO
Meccanismi di chiusura delle porte
Autochiudente con molla
di richiamo A chiusura automatica
comandata da rilevatore di fumo
A chiusura automatica
comandata da elemento
fusibile termosensibile
15/03/2016
PORTE TAGLIAFUOCO
Schemi di funzionamento delle porte a scorrimento orizzontale
Portone dotato di fusibile termico Portone dotato di elettromagnete
15/03/2016
PORTE TAGLIAFUOCO
Alcuni particolari realizzativi
Vista frontale Sezione verticale
Sezione orizzontale
15/03/2016
PORTE TAGLIAFUOCO
Alcuni particolari
Elettromagnete Regolatore di chiusura per evitare
l'accavallamento delle ante 15/03/2016
PORTE TAGLIAFUOCO Tenuta fumo
15/03/2016
IMPORTANTE!
La chiusura automatica delle porte tagliafuoco dovrebbe essere
comandata da fusibili o rilevatori di fumo posti da entrambi i lati del
muro, in modo tale da operare in seguito ad un incendio in una qualsiasi
delle aree suddivise dalla parete tagliafuoco.
15/03/2016
LA PORTA TAGLIAFUOCO E’ UTILE SOLO SE SI CHIUDE!!!!!!
15/03/2016
SERRANDE PER CONDOTTI DI
VENTILAZIONE
15/03/2016
SERRANDE PER PASSAGGI
DI RULLIERE
15/03/2016
15/03/2016
REAZIONE AL FUOCO
La reazione al fuoco di un materiale indica il suo grado di
partecipazione alla combustione in caso di esposizione al
fuoco
La vecchia normativa italiana (DM 26/6/1984) prevedeva per
i materiali la definizione di 6 classi dì reazione al fuoco dalla
classe 0 (materiali non combustibili) fino alla classe 5
(materiali altamente combustibili)
Classi di reazione al
fuoco
0
1
2
3
4
5
-
+
15/03/2016
REAZIONE AL FUOCO
Il nuovo sistema di classificazione europeo, recepito dal DM
10/3/2005 , ha introdotto un sistema di classificazione più
complesso, che parte dalla classe A1 (materiali non
combustibili, equivalente alla classe 0), classificando i
prodotti combustibili con le Classi A2 - B - C - D - E - F con
l’aumentare della loro partecipazione alla combustione
Oltre alla classe di reazione al fuoco vera e propria, sono
attribuiti ai materiali anche livelli di produzione di fumo,
misurati attraverso la sua opacità e indicati con il simbolo s1,
s2, s3 (s = smoke) e l’attitudine a rilasciare gocce o particelle
ardenti indicate con d0, d1, d2 (d = drops).
15/03/2016
Corrispondenza classi europee e classi italiane
(DM 15/3/2005 modificato con DM 16/2/2009)
Impiego a soffitto
Impiego a parete
Impiego a pavimento
15/03/2016
REAZIONE AL FUOCO
Specifiche norme di prevenzione incendi prescrivono per
alcuni ambienti in funzione della loro destinazione d’uso e del
livello del rischio d’incendio l’uso di materiali aventi una
determinata classe di reazione al fuoco.
La classe di reazione al fuoco dipende sia dalla composizione
chimica del materiale sia dalle condizioni di impiego
(posizione, esposizione, messa in opera)
I parametri che determinano la classe di reazione al fuoco di
un materiale sono:
• Infiammabilità
• Sviluppo di calore nell’unità di tempo
• Velocità di propagazione della fiamma
• Gocciolamento
• Produzione di fumo
• Produzione di sostanze nocive
15/03/2016
PANNELLI SANDWICH
I pannelli sandwich costituiti da due fogli metallici con
interposto polistirene o poliuretano espanso sono largamente
utilizzati come elementi costruttivi per pareti e coperture.
Benché siano comodi da installare, abbiano ottime proprietà
isolanti e siano facilmente lavabili, comportano un rischio
d’incendio elevato in quanto il materiale plastico espanso è
altamente infiammabile.
15/03/2016
Grazie dell’attenzione
Domande????
15/03/2016