Resistenza a Taglio Terreni
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RESISTENZA AL TAGLIO DEI TERRENI A
GRANA GROSSAIl comportamento meccanico dei terreni sabbiosi funzione del
grado di addensamento.
DENSA
DENSA
SCIOLTA
SCIOLTA
Durante le fase di rottura, i singoli
grani di un campione di sabbia sciolta
si spostano dalla loro configurazione
iniziale per raggiungere un assetto pi
denso e pi stabile. Lindice dei vuoti
iniziale si riduce progressivamente col
procedere delle deformazioni fino adun valore critico ecrit corrispondente ad
uno stato ultimo raggiunto il quale il
materiale pu continuare a deformarsi
senza variazioni di volume e
resistenza (stato critico). La curva
sforzi-deformazioni di tipo
incrudente.Nel caso di una sabbia densa, le
deformazioni avvengono con un
aumento di volume. La resistenza
maggiore di quella di una sabbia
sciolta e la curva sforzi-deformazioni
di tipo rammollente. Una volta
superato il valore di picco si ha unagraduale perdita di resistenza,
imputabile ad una diminuzione del
grado di mutuo incastro delle
particelle per effetto della dilatazione
verificatasi, fino al raggiungimento di
un valore ultimo (stato critico) che si
mantiene costante con ledeformazioni.
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DENSA
SCIOLTA
DENSA
SCIOLTADENSA
SCIOLTA
DENSA
SCIOLTA
o stato ultimo (stato critico) raggiunto dalla sabbia indipendente
al valore di densit relativa iniziale ed il valore di resistenza finale
nico.
Talvolta, ci non viene confermato dalle prove di
aboratorio a causa principalmente di difficolt inerenti
lla determinazione dei vari parametri a grandi
deformazioni. A causa delle condizioni non pi uniformi
rodotte dalla rottura del provino (rottura che pu
erificarsi in genere con uno scorrimento lungo un piano
en definito nel caso di sabbie dense e con uno
panciamento nel caso di sabbie sciolte) tali
determinazioni risultano poco attendibili nelle prove
riassiali, mentre lapparecchio di taglio diretto si presta
meglio per lo studio del comportamento a grandi
deformazioni). In virt del comportamento rammollente o
dilatante di una sabbia densa si possono distinguere una
esistenza di picco ed una resistenza critica a volume
ostante.
Vale la pena sottolineare che quando viene raggiunta la condizione di
tato critico, le deformazioni del provino avvengono in condizionitazionarie, senza cambio di volume e di stato tensionale.
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Dal modello elaborato da Taylor nel 1948 per spiegare il
fenomeno della dilatanza si evince che la resistenza al taglio
dipende dallattrito interno fra i grani, che si mobilita nel
corso di movimenti relativi tra le particelle e dal loro grado di
mutuo incastro:
Considerando una prova di taglio diretto:
Tdx - N dy = N dx
LAVORO
ESTERNO
LAVORO
INTERNO(ATTRITO)
T / N = + dy / dx
COEFF.
ATTRITO
DILATANZA
n assenza di dilatanza (punto B dy/dx = 0 volume costante
(T / N)max = + (dy/dx) max = tg cv + (dy/dx) max
n condizioni di picco (punto A dy/dx = max):
T / N = = tg cv
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Analoghe considerazioni possono essere fatte considerando
una prova triassiale (Schofield e Wroth, 1968):
qdS + p dv =M p dS
LAVORO
ESTERNO
LAVORO
INTERNO
(ATTRITO)
q / p = - dv / dS
COEFF.
ATTRITODILATANZA
La costante M ha il significato di un coefficiente di attrito che esprim
il valore ultimo (di stato critico) del rapporto q / p quando
annullano le variazioni di volume, ed legata a cv nel caso di provdi compressione dalla relazione:
=
cv
cv
6 senM
3 sen
Le relazioni ottenute esprimendo un bilancio energetico nel caso del
prova di taglio diretto e nel caso della prova triassiale son
equivalenti alla relazione ottenuta da Rowe (1962) partend
dallesame delle condizioni di equilibrio di un insieme di particelle:
+=
cv v1
3 cv 1
1 sen d 1
1 sen d
Questa relazione esprime in modo sintetico uno degli approcci pi
largamente usati per predire il comportamento dei terreni sabbios
noto in letteratura come Teoria della dilatanza (Rowe, 1962).
r
r
a
a
( )
a r
a r
v a r
s a r
2p' tensione media
3
q tensione deviatorica
2 deformazione volumetrica
2deformazione distorsionale
3
+=
=
= +
=
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Quanto esposto permette di analizzare il comportamento
rammollente di una sabbia densa mediante considerazioni
energetiche.
Un classico esempio analogico pu chiarire come mai un campione
di sabbia, compresso su tutte le facce, tenda ad aumentare di volume,evidenziando come ci sia dovuto alleffetto combinato della
porosit del campione e dellincompressibilit dei grani.
Il blocco rappresenta due parti di un campione di sabbia in contatto
fra loro lungo la superficie ondulata dei granelli. Per semplicit si
assunto che la porosit iniziale fosse nulla.
Sotto lazione della forza orizzontale X, la parte superiore tende a
muoversi, ma, data la rigidezza dei blocchi, solo il tipo di movimento
illustrato possibile, con la creazione di vuoti allinterno del
campione ed un aumento globale del volume, malgrado il
campione sia sottoposto solo a forze di compressione.
Si consideri un parallelepipedo
di legno diviso in due da una
superficie cilindrica ondulata la
cui sezione retta mostrata in
figura.
Data la forma dellatto di moto, almomento dello scorrimento, il
contatto tra la parte superiore ed
inferiore del blocco avverr solo
sulle facce inclinate verso destra.
Su ciascuna di tali n facce agir
una forza verticale Y/n ed unanormale X/n.
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Perch avvenga scorrimento necessario che venga raggiunta la
resistenza limite ad attrito lungo la superficie di scorrimento:
T=Ntg ( = angolo di attrito fra le due superfici in movimento)
La risultante R delle due azioni
tangenziale e normale anche la risultantedelle due forze verticale ed orizzontale per
cui:
X=Ytg (+)
( = inclinazione della faccia rispetto
allorizzontale)
pu essere considerato una propriet mineralogica, mentre (ANGOLO DI DILATANZA) una propriet geometrica legata al
grado di interlocking e quindi alla densit del campione.
Langolo di attrito non rispecchia soltanto lattrito interno fra i grani
(risulta pi appropriata la definizione di angolo di resistenza altaglio). Infatti, la resistenza al taglio dipende, a parit di altri fattori,
dallattrito interno fra i grani, che si mobilita nel corso di movimenti
relativi tra le particelle e dal loro grado di mutuo incastro, crescente
allaumentare della densit relativa.
La dilatanza (e diconseguenza langolo di
resistenza al taglio) cresce
con la densit relativa, ma
diminuisce allaumentare
della tensione efficace
normale sul piano di
rottura.
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Nel 1986, Bolton ha proposto la seguente relazione che permette di
tenere conto dellinfluenza della densit relativa DR e della tensione
efficace media a rottura pf:
P cv m DI
Ove DI un indice di dilatanza espresso dalla seguente relazioneempirica:
R fDI D 10 ln p' 1
Esistono altri fattori oltre alla densit relativa iniziale ed alla
tensione di confinamento che, seppur in maniera minore,
influiscono sulla resistenza di un terreno sabbioso quali
lanisotropia, lOCR (poco influente), 2, la composizione, etc.
Il Criterio di Mohr-Coulomb per un terreno a grana grossa (c=0) si
riduce a :
R=
n tg
Vale la pena sottolineare che la dipendenza dellangolo di
resistenza al taglio dal livello tensionale ha una sua particolarerilevanza nella scelta dei parametri nelle verifiche di stabilit. Se a
bassi livelli di confinamento langolo di resistenza al taglio pu
assumere valori elevati, ad alti livelli (per esempio alla base di un
palo) il valore di picco non pu essere molto diverso dal valore
dellangolo dattrito a volume costante cv.
Con DR espressa in frazione
dellunit e pfin kPa. Il valore
di m dipende dalle condizioni
di deformazione e risulta pari a
3 nel caso assialsimmetrico e
pari a 5 nel caso piano.
Ppiccocv stato critico
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OC
NC (o poco OC
ARGILLE NC
RESISTENZA AL TAGLIO DEI TERRENI A
GRANA FINEI fattori che influenzano maggiormente il comportamento
meccanico di un terreno a grana fine sono il grado di
sovraconsolidazione OCR e le condizioni di drenaggio.Le argille normalconsolidate (o
leggermente OC: OCR
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corrispondenza dello stato critico (per spostamenti relativi dellordin
ei 10 mm o deformazioni di taglio dellordine del 10%) i movimen
elle particelle che ricadono nella zona di taglio sono essenzialment
rbolenti e comportano sia nel caso dellargilla sia nel caso della sabbi
tazioni e scorrimenti fra le particelle.
n corrispondenza di spostamenti
elativi pi elevati le deformazioni
endono a localizzarsi in zone dintense deformazioni distorsionali
d il valore di tensione tangenziale
he largilla pu sostenere
diminuisce. Il valore minimo della
ensione tangenziale che largilla
u sopportare si ottiene per grandi
postamenti relativi e viene detto
esistenza residua.
La resistenza residua associata allo scorrimento laminare delle
articelle argillose, di forma appiattita, che al progredire della
deformazione si allineano parallelamente alla direzione dello
corrimento. Per i terreni come le sabbie le cui particelle sono di forma
rrotondata, la condizione di flusso laminare non pu realizzarsi e la
esistenza residua coincide con quella critica.
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In condizioni residue unargilla rammollente, presenta: c= 0 e R