REPUBBLICA ITALIANA Bollettino Ufficiale Regione del ...
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REPUBBLICA ITALIANA
Bollettino UfficialeRegione del Veneto
Anno XLI - N. 29Venezia, martedì 6 aprile 2010
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Anno XLI - Supplemento al n. 2
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 51 del 15 marzo 2010 [4.9]Comune di Jesolo (Ve) - Soc. Iridium Srl - Accordo di Pro-
gramma ''per l'Attuazione organica e Coordinata del programma di riconversione di un parco commerciale in Comune di Jesolo denominato ''Terre di Mare'' e opere di viabilità in variante al piano regolatore generale'' (art. 32 della Lr 35/2001). ........ 10[Urbanistica]
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 54 del 19 marzo 2010 [1.0]Costituzione del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Isti-
tuto Oncologico Veneto (Iov) e nomina del Presidente. ..... 15[Designazioni, elezioni e nomine]
PARTE SECONDA
Sezione prima
DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 50 del 15 marzo 2010 [3.1]Ordinanza Presidente Consiglio dei Ministri n. 3802 del 15
agosto 2009. Determinazione compenso al soggetto attuatore nonché Responsabile Unico del procedimento. ................. 10[Trasporti e viabilità]
Verona, Vinitaly 2010.Vinitaly è un’esposizione fieristica, che si svolge ogni anno presso il Quartiere fieristico di Veronafiere, dedicata ai migliori vini del mondo. La manifestazione si rivolge a un pubblico numeroso, coinvolgendo non solo addetti al settore ma anche appassionati del mondo dell’enogastrono-mia e in generale un pubblico interessato a proposte turistiche legate a itinerari alternativi che coniugano bellezze del territorio e gastronomia. Vinitaly propone, infatti, un giro del mondo in cinque giorni con la degustazione di vini, italiani ed esteri. Quest’anno la manifestazione, giunta alla 44^ edizione, si svolgerà dall’8 al 12 aprile.
(Foto Ettore Galata Rizzardini)
SOMMARIO
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 20102
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DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 55 del 19 marzo 2010 [1.0]Incarico di direttore generale ad interim dell’Ulss n. 14 di
Chioggia. Determinazioni. ................................................. 15[Designazioni, elezioni e nomine]
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 56 del 19 marzo 2010 [3.1]Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
27 novembre 2009 di proroga dello stato di emergenza nel settore traffico e mobilità in Mestre Venezia. Proroga sog-getto attuatore. Compensi Commissario Delegato e soggetti attuatori. .............................................................................. 16[Trasporti e viabilità]
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 57 del 19 marzo 2010 [7.10]Nomina del Presidente e dei membri effettivi e sup-
plenti del collegio dei revisori dei conti dell’ente “Veneto Lavoro”. ............................................................................... 17[Designazioni, elezioni e nomine]
DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE PIANI E PROGRAMMI SOCIO SANITARI
DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE PIANI E PROGRAMMI SOCIO SANITARI n. 161 del 23 novembre 2009Commissione Tecnica per il Repertorio Unico regionale dei
Dispositivi Medici (C.T.R.D.M.). Anni 2008 e 2009. Impegno di spesa. .............................................................................. 17[Sanità e igiene pubblica]
DECRETI DEL DIRIGENTE DEL DISTRETTO BACINO IDROGRAFICO DELTA PO ADIGE
CANALBIANCO
DECRETO DEL DIRIGENTE DEL DISTRETTO BACINO IDROGRAFICO DELTA PO ADIGE CANALBIANCO n. 60 del 22 marzo 2010Lr n. 34/86. Caratterizzazione della fascia costiera mediante
campagna di prelievi ed analisi dei sedimenti in prossimità delle foci fluviali ed in altre zone di accumulo, per il riutilizzo degli stessi per il ripascimento dei tratti in erosione. Affida-mento incarico per prelievo, analisi per la caratterizzazione di sedimenti marini. ............................................................ 18[Consulenze e incarichi professionali]
DECRETI DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO n. 253 del 8 settembre 2009Legge 31.7.2002, n. 179 art. 16 - Programma degli in-
terventi urgenti per il riassetto delle aree a rischio idro-geologico - 4° stralcio. Soggetto attuatore: Unità Periferica Genio Civile di Treviso. “Lavori di realizzazione di una vasca d’espansione per la laminazione delle piene del tor-rente Cervada in Comune di Conegliano (TV)”. Importo complessivo progetto € 1.000.000,00. Prog. n. 587/2004. Af-fidamento incarico professionale al professionista Architetto Alessandro Campana di Bassano del Grappa (VI), per rilievo topografico e frazionamento dell’area oggetto della vasca di espansione. ...................................................................18[Consulenze e incarichi professionali]
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO n. 277 del 29 settembre 2009.Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 e successivo decreto
legislativo 3 agosto 2009, n. 106. Disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Rin-novo contrattuale dell’incarico di medico competente per l’anno 2010. ......................................................................... 18[Consulenze e incarichi professionali]
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO n. 279 del 29 settembre 2009Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 e successivo decreto
legislativo 3 agosto 2009, n. 106. Disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Rin-novo contrattuale dell’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per l’anno 2010. ..................... 19[Consulenze e incarichi professionali]
DECRETI DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DI PROGETTO GENIO CIVILE DI TREVISO
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DI PROGETTO GENIO CIVILE DI TREVISO n. 27 del 8 febbraio 2010D.Lgs 3.4.2006 n. 152 (ex Legge 18.5.1989, n. 183) - Ba-
cino Regionale del fiume Sile e pianura tra Piave e Livenza - Triennio 2001 - 2003 (annualità 2003). Unità di Progetto Genio Civile di Treviso. “Lavori di manutenzione della Alzaia del fiume Sile”. Importo finanziato € 1.032.913,80. Intervento n. 680. “Innalzamento argine in destra idraulica (Via Torre) in Comune di Casale sul Sile. Opere di difesa in Comune di Silea”. 2° stralcio esecutivo - Importo complessivo € 718.165,80. Cup: H79H07000300001. Affidamento inca-rico professionale ai sensi dell’art. 125 comma 11 del D.Lgs 163/2006 relativo all’attività di verifica strutturale - incluse indagini sperimentali propedeutiche alla stessa - del ponte a servizio della centrale elettrica sul fiume Sile in Comune di Silea (TV).....................................................................19[Consulenze e incarichi professionali]
DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE FORMAZIONE
DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE FORMAZIONE n. 178 del 22 marzo 2010Fse 2007-2013. Verifiche sulla natura di PMI dei beneficiari
di sovvenzioni in materia di formazione costituente aiuto di stato. Approvazione risultanze selezione campionaria. ..... 20[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DEMANIO PATRIMONIO E SEDI
DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DEMANIO PATRIMONIO E SEDI n. 280 del 5 novembre 2009D.Lgs. 163/2006 - art. 125. Rilievi impianti termici ed
elettrici nonché della rete fognaria relativi alla sede degli uffici regionali in Venezia Mestre Via Cardinal Massaia 15. Affidamento incarico alla società Areatecnica S.r.l., con sede in Viale Dolomiti n. 24 - 32025 Mas di Sedico (BL) - (omissis), per l’importo complessivo di € 5.422,32 Iva compresa. ..... 20[Consulenze e incarichi professionali]
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 3
Sezione seconda
DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 4115 del 29 dicembre 2009 [3.1]D.lgs n. 267/2000, art. 34. Programma per l’eliminazione
del passaggio a livello al km. 53+525 della linea ferroviaria VI-TV, a servizio della S.P. n. 79 “Delle Cave”-Via Verdi, in Comune di Paese (TV). Ratifica dell’accordo sottoscritto in data 16.09.2009 da Regione del Veneto, la Provincia di Treviso, il Comune di Paese e Veneto Strade Spa. ........................... 20[Trasporti e viabilità]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 561 del 2 marzo 2010 [4.1]Protocollo di intesa tra Regione Veneto, Provincia di
Verona, Comune di Pescantina relativo alla Discarica si-tuata in località Cà Filissine del Comune di Pescantina. Presa d’atto. ......................................................................... 23[Ambiente e beni ambientali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 575 del 9 marzo 2010 [6.1]Comune di Nogarole Rocca (VR) - “Azienda Brutti - Società
agricola semplice”. Autorizzazione alla costruzione ed esercizio di opere, impianti e attrezzature di cui alla Manifestazione di interesse n. 427596/2009 per la valorizzazione energetica delle biomasse di origine animale, nonché della biomassa di origine vegetale dedicata non costituente rifiuto. .............. 23[Energia e industria]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 576 del 9 marzo 2010 [2.3]Approvvigionamento di pubblicazioni per gli Uffici centrali
della Giunta regionale e dell’Ufficio Stampa. Impegno di spesa e assegnazione di budget operativo. Art. 49 Lr 29-11-2001, n. 39. Esercizio 2010. .............................................................. 24[Informazione ed editoria regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 578 del 9 marzo 2010 [2.2]Lr 8.9.1978, n. 49 “Contributi e spese per l’organizza-
zione di mostre manifestazioni e convegni di interesse regionale”. Esercizio 2010 I Provvedimento. ................ 25[Mostre, manifestazioni e convegni]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 579 del 9 marzo 2010 [2.2]Utilizzo di mezzi promozionali per la divulgazione
al grande pubblico di attività e progetti regionali presso gli scali Aeroportuali del Veneto e di altre città italiane. Anno 2010. .......................................................................... 33[Informazione ed editoria regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 580 del 9 marzo 2010 [0.4]Assegnazione di budget operativo per spese per attività
della Comunità di Lavoro Alpe Adria a favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione regionale Relazioni In-ternazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità (Lr 29.11.2001, n. 39). ............................. 33[Organizzazione amministrativa e personale regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 581 del 9 marzo 2010 [9.5]Mostre temporanee da allestire all’interno dei locali della
Sede della Regione Veneto a Bruxelles. ............................. 35[Mostre, manifestazioni e convegni]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 582 del 9 marzo 2010 [9.4]Assegnazione di budget operativo per spese di ospitalità
a favore del Dirigente regionale responsabile della Direzione Sede di Roma per l’esercizio finanziario 2010 (Lr 29.11.2001, n. 39) ................................................................................... 35[Organizzazione amministrativa e personale regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 584 del 9 marzo 2010 [7.0]Avviso comune per la sospensione dei pagamenti delle PMI
nei confronti del sistema bancario del 3.08.2009 sottoscritto da MEF, ABI e associazioni imprenditoriali. Ricognizione degli strumenti agevolativi utilizzati a livello regionale oggetto di applicazione dell’Avviso. .................................................... 36[Secondario, settore]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 585 del 9 marzo 2010 [4.12]Azienda Agricola Brescacin Cinzia. Impianto di produzione
di energia elettrica e termica a biomasse (pollina e vegetali) da 150 kWe in Comune di Cordignano (TV). Autorizzazione. D.lgs 387/2003 - D.lgs 152/2006 - Lr 11/2001. ................... 37[Energia e industria]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 586 del 9 marzo 2010 [2.3]Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio lin-
guistico e culturale veneto. Lr 13.4.2007, n. 8. Esercizio finan-ziario 2010. Festa del popolo veneto 2010. ......................... 38[Cultura e beni culturali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 588 del 9 marzo 2010 [7.13]Adozione del Programma promozionale per il Settore
Primario 2010. Legge regionale 14 marzo 1980, n. 16 e successive modificazioni e legge regionale 4 agosto 2006, n. 15, articolo 1, comma 1. Deliberazione/CR n. 179 del 15 dicembre 2009. .................................................................... 38[Agricoltura]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 589 del 9 marzo 2010 [7.13]Piano esecutivo annuale di promozione turistica 2010.
Manifestazione fieristica BIT Milano 2010. Concessione contributo per iniziative di comunicazione e promozione dell’offerta turistica regionale. Dgr n. 96 del 26.1.2010. Legge regionale 4.11.2002, n. 33. ..................................................44[Turismo]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 590 del 9 marzo 2010 [9.2]Collaborazione con il Tribunale di Sorveglianza di Ve-
nezia per la progettazione e realizzazione di un sito web nell’ambito della Società dell’Informazione. ....................45[Informazione ed editoria regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 591 del 9 marzo 2010 [9.2]Intesa Regione del Veneto - Lr 26 ottobre 2007, n.31 e
Provincia Autonoma di Trento L.P. 16 novembre 2007, n.21. Accordo di Programma per il completamento della dorsale in fibra ottica della Provincia Autonoma di Trento attraverso il collegamento con i comuni di confine in Provincia di Belluno e Vicenza. Modifica dell’Accordo di Programma. ............. 45[Informatica]
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 592 del 9 marzo 2010 [9.2]Sviluppo di nuove funzioni e di servizi di cooperazione
applicativa evoluta. ............................................................. 45[Informatica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 593 del 9 marzo 2010 [4.10]Direttiva 92/43/Cee, art.6, Dpr 8 settembre 1997, n. 357,
art.5; Dgr n. 740 del 14 marzo 2006. Approvazione dello studio per la Valutazione di Incidenza relativo al progetto definitivo “interventi di ripristino morfologico ambientale e di riqualifi-cazione idrodinamica dell’area dei canali Cenesa-Boer-Siletto in Laguna Nord” nel Comune di Venezia. ......................... 46[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 594 del 9 marzo 2010 [4.10]Progetto Legge 21.12.01 n 443 (c.d. “Legge Obiettivo”)
- Primo Programma Nazionale Infrastrutture Strategiche. Direttiva 92/43/Cee, art.6, Dpr 8.09.97, n. 357, art.5; Dgr n. 740 del 14.03.06. Approvazione delle Valutazioni di Inci-denza relative all’“Ampliamento della A4 con terza corsia - Tratto Quarto d’Altino (progr. Km 10+950) - San Donà di Piave (progr. Km 29+500) - Progetto Definitivo” e al-l’“Ampliamento della A4 - Nuovo Casello Autostradale di Meolo - Progetto definitivo”. ............................................................ 46[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 596 del 9 marzo 2010 [4.3]Rd 1775/1933. Derivazioni d’acqua superficiali e sotter-
ranee. Disposizioni varie. ................................................... 47[Demanio e patrimonio]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 597 del 9 marzo 2010 [4.3]D.lgs275/1993 art.10. Piano di Tutela delle Acque - Art.40
Norme Tecniche di Attuazione. Denunce pozzi. Disposizioni varie. ................................................................................... 48[Demanio e patrimonio]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 598 del 9 marzo 2010 [6.3]Interventi di riqualificazione ambientale e di migliora-
mento boschivo, affidati in esecuzione al Servizio Forestale regionale di Padova. Individuazione del funzionario re-sponsabile del processo di spesa e assegnazione dei budgets operativi. ............................................................................. 49[Foreste ed economia montana]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 599 del 9 marzo 2010 [6.3]Interventi di riqualificazione ambientale e di sistemazione
viabilità silvo-pastorale affidati in esecuzione al Servizio Forestale regionale di Treviso. Individuazione del funzio-nario responsabile del processo di spesa e assegnazione dei budgets operativi. .............................................................51[Foreste ed economia montana]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 600 del 9 marzo 2010 [6.3]Interventi di sistemazione idrogeologica affidati in ese-
cuzione al Servizio Forestale regionale di Belluno. Indivi-duazione del funzionario responsabile del processo di spesa e assegnazione dei budgets operativi. ................................ 55[Foreste ed economia montana]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 601 del 9 marzo 2010 [6.3]Intervento di sistemazione della viabilità silvo-pastorale
affidato in esecuzione al Servizio Forestale regionale di Verona. Individuazione del funzionario responsabile del processo di spesa e assegnazione del budget operativo......................... 57[Foreste ed economia montana]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 602 del 9 marzo 2010 [4.1]Dgr n. 4163 del 30/12/2003 “Interventi da finanziare con
la quota di competenza regionale del tributo previsto dalla L. 28/12/1995, n. 549. Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. Annualità 2003. Tabella B, primo riparto”. Rinnovo termini e modifica dell’oggetto del finanziamento concesso al Bacino Padova 3. .............................................60[Ambiente e beni ambientali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 603 del 9 marzo 2010 [8.2]Variazione al bilancio di previsione 2010 ai sensi dell’
articolo 22 comma 2 lett. a) della Lr 29/11/2001, n. 39. (prov-vedimento di variazione n. 3) // Vincolate. ........................60[Bilancio e contabilità regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 604 del 9 marzo 2010 [8.2]Variazione al bilancio di previsione 2010 ai sensi dell’arti-
colo 22 della Lr 29/11/2001, n. 39. Modifica della ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base del documento allegato al bilancio di previsione 2010 ai sensi dell’articolo 9 della Lr 39/2001. (Provvedimento di variazione n. 5) // Competenza. ....................................................................... 65[Bilancio e contabilità regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 605 del 9 marzo 2010 [0.4]Assegnazione di budget operativo per spese di ospi-
talità e di rappresentanza a favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni internazionali, Coo-perazione internazionale, Diritti umani e Pari opportunità (Lr 29.11.2001, n. 39). .......................................................... 70[Ospitalità e rappresentanza]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 606 del 9 marzo 2010 [0.4]Collaborazione della Regione del Veneto con la Com-
missione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) per l’anno 2010. Articolo 19 Lr n. 55/1999. ...................................................................... 71[Mostre, manifestazioni e convegni]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 609 del 9 marzo 2010 [8.3]Autorizzazione di budget operativi per l’esercizio finan-
ziario 2010 (art. 49, Lr 39/2001) per le attività di supporto alle politiche fiscali e finanziarie e di gestione attiva del debito regionale. .............................................................71[Bilancio e contabilità regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 610 del 9 marzo 2010 [6.3]Approvazione dello schema di disciplinare relativo alle
modalità di attuazione dell’intervento di “Elettrificazione dei comprensori turistici di Campolongo in Comune di Rotzo (VI) e di Monte Verena in Comune di Roana (VI)”. Lr 13/1999; Dgr n. 4081/2008 e Dgr n. 4173/2009. ................................ 73[Programmazione]
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 5
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 612 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a costituirsi in giudizio nel ricorso, con
sospensiva, avanti il Tar Veneto proposto da Hotel Laura Christina Srl già Oasi - Organizzazione Alberghi Svaghi Itinerari di Bruno Nicolodi & C. Sas c/Regione Veneto per l’annullamento della deliberazione della Giunta regionale n. 3644 del 30.11.2009. Ratifica decreto del Presidente della Giunta regionale n. 36 del 25.02.2010. ............................... 73[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 613 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti la
Corte d’Appello di Venezia promosso con atto di citazione in riassunzione da Zamberlin Sergio c/ Regione Veneto ed altri. ................................................................................ 73[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 614 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il Tar per il
Veneto nel ricorso promosso da Cecchin Gianmatteo e Zen Gina c/ Regione del Veneto e altri per l’annullamento, tra l'altro, della Dgr n. 2895 del 29.12.2009 di ratifica dell'approvazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomunale (Pati) dei Comuni di Campo San Martino, Cittadella, Galliera Veneta, Fontaniva, Tombolo. ........................................................... 73[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 615 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso ex art. 700
c.p.c. (Rg n. 409/10) promosso avanti il Tribunale di Venezia - sezione lavoro da Rossi Cesare ed altri c/ Regione Veneto ed altri. ................................................................................ 73[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 616 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg
n. 235/10 promosso avanti il Tribunale di Treviso da Ipab Opere Pie d’Onigo contro la Regione Veneto ed altri. .................. 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 617 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg
n. 3538/09 avanti il Tribunale di Padova - sezione lavoro in materia di indennizzo ex lege 210/92. ................................ 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 618 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg
n. 3625/09 avanti il Tribunale di Padova - sezione lavoro in materia di indennizzo ex lege 210/92. ................................ 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 619 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg
n. 512/09 promosso avanti il Tribunale di Treviso - sez. lavoro in materia di indennizzo ex lege 210/92. Ratifica del Dpgr n. 39 del 25.2.2010. ................................................................. 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 620 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg
n. 869/09 promosso avanti il Tribunale di Treviso - sezione lavoro in materia di indennizzo ex lege 210/92. ................. 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 621 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere in giudizio nella causa Rg
n. 2569/09 promossa avanti il Tribunale di Rovigo da Casa di Cura S. Maria Maddalena contro la Regione Veneto ed altri. ................................................................................ 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 622 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti la Commis-
sione Tributaria provinciale di Venezia promosso da Bettagno Laura contro la Regione del Veneto per l’annullamento, previa sospensiva, dell’avviso di accertamento e di irrogazione imme-diata delle sanzioni n. 000971982009/TA, riguardante l’omesso pagamento della tassa automobilistica per l’anno 2007. .... 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 623 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione alla costituzione in numero due ricorsi
avanti il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche pro-posti da Silvia Sas di Zecchin Silvia Antonia & C. contro il Consorzio di Bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba e nei confronti della Regione Veneto ed altri relativamente al progetto per la sistemazione dello scarico di Salvarosa a monte della confluenza nel Fiume Zero in Comune di Castelfranco Veneto. ........................................................... 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 624 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione alla costituzione nel giudizio avanti il
Tar Veneto proposto da Virgin Radio Italy Spa c/ Regione del Veneto per l’annullamento del provvedimento n. 268 del 15.12.2009 con il quale la Regione Veneto ha intimato di ri-muovere l’impianto radiofonico di Roncà. Ratifica Dpgr n. 37 del 25.02.2010. .................................................................... 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 625 del 9 marzo 2010 [12.0]Costituzione di parte civile nel procedimento penale
n. 13018/07 Rgnr avanti il Tribunale di Venezia - sezione di-staccata di Mestre. .............................................................. 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 626 del 9 marzo 2010 [12.0]Dgr n. 1326 del 7.05.2004 di autorizzazione a resistere in
giudizio nel ricorso avanti il Tar Veneto proposto da S.I.I.T. Sas c/ Regione del Veneto per l'annullamento del provvedimento del direttore del Genio civile di Venezia n. 257 del 29/7/2003, con il quale è stato revocato il contributo già concesso alla ricorrente con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 1350 del 13/5/1991. Modificazione. ................................. 74[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 627 del 9 marzo 2010 [12.0]Non costituzione in giudizio in numero due ricorsi in ap-
pello avanti il Consiglio di Stato proposti da Bibione Mare Spa e Comune di San Michele al Tagliamento per l’annullamento della sentenza Tar Veneto n. 3658 del 25.11.2008. ............. 75[Affari legali e contenzioso]
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 628 del 9 marzo 2010 [12.0]Ricorso avanti il Tar Veneto proposto da Artuso Ro-
berto ed altri c/ Regione Veneto ed altri. Non costituzione in giudizio. .............................................................................. 75[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 629 del 9 marzo 2010 [12.0]Ricorso avanti il Tar Veneto proposto da Elemedia Spa
c/ Comune di Baone e Regione Veneto. Non costituzione in giudizio. .............................................................................. 75[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 630 del 9 marzo 2010 [12.0]Ricorso avanti il Tar Veneto proposto da Radio Studio
105 Srl ed altri c/ Comune di Baone e Regione Veneto. Non costituzione in giudizio. ..................................................... 75[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 632 del 9 marzo 2010 [6.3]Legge regionale 24 gennaio 1992, n. 6. Interventi per la
prevenzione e l’estinzione degli incendi boschivi. Realizzazione attività programmate da attuarsi prioritariamente nell’anno 2010 . ................................................................................... 75[Foreste ed economia montana]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 637 del 9 marzo 2010 [5.5]Protezione Civile. Individuazione definitiva dei territori
colpiti dagli eventi eccezionali del 10-14 agosto, 29 agosto e 2-3 settembre, 13-17 settembre 2009 ai sensi della Lr 4/1997 “Interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali”, riconosciuti con dichiarazione dello “stato di crisi” rispettivamente n. 211, 212 e 213 del 7 ottobre 2009 ......... 76[Protezione civile e calamità naturali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 638 del 9 marzo 2010 [5.0]Ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3621
del 18 ottobre 2007, avente ad oggetto "Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della regione Veneto nel giorno 26 settembre 2007". Anticipazioni finanziarie della Regione per oneri connessi al funzionamento della gestione Commissariale. Anno 2010. .......................................................................... 77[Protezione civile e calamità naturali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 639 del 09 marzo 2010 [1.7]Acque minerali naturali e acque di sorgente: Controllo
ufficiale delle acque destinate all’imbottigliamento, ai sensi del Regolamento (CE) n. 178/2002 e Regolamenti (CE) n. 852/2004 e n.882/2004 - adozione linee guida regionali e strumenti operativi per il controllo ufficiale. ..................... 77[Acque]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 640 del 9 marzo 2010 [5.3]Accordo di programma finalizzato alla riqualificazione
urbanistica, ambientale e sociale del complesso di Via Anelli, in Comune di Padova (DDgr 22.05.2007, n. 1518 e 21.10.2008, n. 3074). Autorizzazione all’Ater di Padova all’acquisto diretto di immobili e concessione del contributo. ........................ 107[Enti regionali o a partecipazione regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 643 del 9 marzo 2010 [4.10]Premio Urbanistica e pianificazione territoriale dedicato
a Luigi Piccinato. Nomina del Comitato Scientifico. ....... 107[Designazioni, elezioni e nomine]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 644 del 9 marzo 2010 [4.10]Rete Metrex (Rete delle Regioni e delle Aree Metropolitane
Europee) - Rinnovo adesione Anno 2010. ........................ 107[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 647 del 9 marzo 2010 [4.10]Piano Territoriale regionale di Coordinamento. Avvio
iniziativa di valorizzazione dei “borghi dell’identità locale veneta”. Costituzione gruppo di lavoro. ........................... 108[Designazioni, elezioni e nomine]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 648 del 9 marzo 2010 [1.3]Azioni regionali per il Coordinamento di progetti obiet-
tivo per aree omogenee di intervento. ............................108[Sanità e igiene pubblica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 649 del 9 marzo 2010 [1.3]DgrV n. 293 del 10.02.2009 “Programma attuativo degli
articoli 12 e 12 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229. -Esercizio finanziario 2007 - Ap-provazione ed autorizzazione all’attuazione del Programma strategico: “Genetics, Endophenotype, Treatment: Under-standing early Psychosis (GET UP). Predittori e correlati biologici ed ambientali dell’efficacia di interventi psicosociali specifici sui pazienti all’esordio psicotico e i loro familiari: uno studio randomizzato controllato nei servizi psichiatrici italiani”. Approvazione modifiche al progetto “Contra-bass - COgnitive Neuroendophenotypes for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS”. .................................................................... 110[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 650 del 9 marzo 2010 [1.3]Progetto Collaborativo CDC - MMG -Veneto Alzheimer
sulla demenza di Alzheimer. .............................................111[Sanità e igiene pubblica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 651 del 9 marzo 2010 [1.3]Progetto Obiettivo Regionale per la Tutela della Salute
Mentale - triennio 2010-2012: (Lr n. 5/1996, Dgr n. 105/CR del 14/07/2009). ..................................................................113[Sanità e igiene pubblica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 652 del 9 marzo 2010 [1.5]Sistema Informativo regionale - area Sanità. Rinnovo li-
cenze “Oracle database Enterprise Edition” e “Partitioning” - anni 2010 e 2011. ............................................................ 137[Informazione ed editoria regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 653 del 9 marzo 2010 [1.0]Programma d’azione comunitario in materia di sanità pub-
blica (2008-2013) decisione n. 1350/2007/CE del 23/10/2007. Presentazione proposte anno 2010. .................................. 137[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 7
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 654 del 9 marzo 2010 [1.4]Accordo Conferenza Permanente Stato Regioni e Pro-
vince Autonome - Repertorio Atti n. 115/CSR del 20 marzo 2008 - Art. 11, c. 2: revisione delle tariffe di rimborso per le attività associative e di raccolta associativa recepite con Dgr n. 3223/08. ......................................................................... 138[Sanità e igiene pubblica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 655 del 9 marzo 2010 [1.4]Accordo Interregionale per l’attività di lavorazione plasma
e produzione emoderivati. Compensazione economica emo-derivati anno solare 2009; compensazione economica Fattore VIII anno solare 2008; conguagli compensazioni economica Fattore VIII anno plasma 2006. ........................................ 138[Sanità e igiene pubblica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 656 del 9 marzo 2010 [1.4]Dgr n. 2905 del 29 settembre 2009 di istituzione del
Programma regionale sviluppo del sistema regionale per la sicurezza del paziente /sviluppo del modello organizzativo per la gestione della sicurezza del paziente. Approvazione del piano di attività e del preventivo di spesa per il primo anno di attività. .............................................................................. 143[Sanità e igiene pubblica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 657 del 9 marzo 2010 [1.6]Sistema Informativo regionale per la Prevenzione nei luo-
ghi di lavoro (Sirp) Protocollo di intesa per la collaborazione tra Regione del Veneto e Veneto Lavoro. Approvazione. ....... 143[Sanità e igiene pubblica]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 658 del 9 marzo 2010 [7.4]Programma Operativo regionale 2007-2013, parte Fesr.
Asse 1. Linea di intervento 1.2. “Ingegneria finanziaria”. Azione 1.2.1 “Sistema delle garanzie per investimenti nell’in-novazione e per l’imprenditorialità”. Approvazione integrazioni Dgr n. 1442 del 6 giugno 2008. ........................................ 143[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 659 del 9 marzo 2010 [7.0]Fondo Unico regionale per lo sviluppo economico e le
attività produttive. Proposta di ripartizione per l'anno 2010. Deliberazione Cr n. 33 del 23 febbraio 2010. ................... 143[Secondario, settore]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 660 del 9 marzo 2010 [9.6]Approvazione avviso pubblico per ricerca immobiliare in
Vicenza. ............................................................................ 144[Demanio e patrimonio]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 661 del 9 marzo 2010 [9.6]Dgr n. 3817/2009: Cassa di Colmata A. Approvazione
schema di contratto di compravendita per l’acquisto del terreno di proprietà del Demanio dello Stato, identificato al Nuovo Catasto Terreni del Comune di Mira al foglio n. 44, mappale n. 206................................................................................. 145[Demanio e patrimonio]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 662 del 9 marzo 2010 [9.3]Concessione proroghe alla Provincia di Venezia ed al Co-
mune di Cinto Caomaggiore del termine per la presentazione
progetti inerenti il parco di interesse locale dei fiumi Reghena, Lemene e dei laghi di Cinto. ............................................. 145[Enti regionali o a partecipazione regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 663 del 9 marzo 2010 [9.1]Attribuzione budget anno 2010 spesa per lavoro straor-
dinario. ...........................................................................146[Organizzazione amministrativa e personale regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 665 del 9 marzo 2010 [5.2]Articolo 36 Legge regionale n. 1/2004 s.m.i. Adeguamento
e realizzazione di strutture, impianti e arredi nel settore socio sanitario. Riparto 2010. .................................................... 147[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 666 del 9 marzo 2010 [5.2]Art. 25 Lr 9/2005. Strutture innovative per la disabilità.
DgrV. n. 3828 del 13.12.2005. Assegnazione delle risorse di-sponibili per l’esercizio 2010. ........................................... 273[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 667 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strut-
ture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accreditamento del Centro Servizi Comunità Alloggio per persone con disabilità “Casa Famiglia San Benedetto” con sede in San Benedetto di Lugana di Peschiera del Garda (VR) - Associazione “La Nostra Casa” Onlus con sede in San Benedetto di Lugana di Peschiera del Garda (VR). ................................................ 293[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 668 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle
strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accreditamento del Centro Servizi Comunità Alloggio per persone con disabilità Rosa Blu con sede organizzativa in Chirignago (VE) -Società Coop. Soc. O.n.l.u.s. La Rosa Blu con sede legale a Mestre. ................................................................. 293[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 669 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strut-
ture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accreditamento del Centro Servizi per persone anziane non autosufficineti “Ma-donna del Vaiolo” con sede in Taglio di Pò - Consorzio Isola di Ariano per i Servizi Sociali (C.I.A.S.S.) con sede legale a Corbola (RO). .................................................................... 293[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 670 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strut-
ture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accreditamento del Centro Servizi per persone anziane non autosufficienti e Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti del Centro residenziale per anziani Giovanna Maria Bonomo di Asiago (VI) - Fondazione Opera Immacolata Concezione (Oic) Onlus con sede legale a Padova. ................................................. 294[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 671 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strut-
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ture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accreditamento del Centro Servizi per persone anziane non autosufficienti Villa Don Gino Ceccon con sede organizzativa in Farra d’Alpago (BL) - Parrocchia S.Lucia Vergine e Martire, con sede legale in S. Lucia di Piave (TV). ................................................. 294[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 672 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strut-
ture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accreditamento isti-tuzionale del Servizio Ambulatoriale per Persone Tossicodi-pendenti e Alcoldipendenti - Serd - Via Arino, 4 - Dolo (VE) dell’Azienda Ulss n. 13 - Mirano. ..................................... 294[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 673 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle
strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accredita-mento istituzionale del Servizio Ambulatoriale per Per-sone Tossicodipendenti e Alcoldipendenti - Serd - Via Ca-stellantico n. 8 - Mirano (VE) dell’Azienda Ulss n. 13 di Mirano (VE). .................................................................... 294[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 674 del 9 marzo 2010 [1.1]Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strut-
ture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: procedimento di autorizzazione all’esercizio e di accreditamento di strutture partecipanti alla Sperimentazione ex Dgr 84/2007: Comunità Terapeutica Diurna - Servizio Semiresidenziale - Via Pacinotti n. 16/18 - Verona dell’Azienda Ulss 20. ............................ 295[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 678 del 9 marzo 2010 [1.1]Autorizzazione regionale all’alienazione di cui al punto
1 della Dgr n. 757 del 11 Marzo 2005 esecutiva dell’articolo 45, comma 1, della legge regionale 9 settembre 1999, n. 46. Ipab “Centro Residenziale per Anziani D. Sartor” di Castel-franco V.to (TV). .............................................................. 295[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 679 del 9 marzo 2010 [1.1]Autorizzazione regionale all’alienazione di cui al punto
1 della Dgr n. 757 del 11 Marzo 2005 esecutiva dell’articolo 45, comma 1, della legge regionale 9 settembre 1999, n. 46. Ipab “G. Bisognin” di Meledo di Sarego (VI). ................. 295[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 680 del 9 marzo 2010 [1.1]Autorizzazione regionale all’alienazione di cui al punto
1 della Dgr n. 757 del 11 Marzo 2005 esecutiva dell’articolo 45, comma 1, della legge regionale 9 settembre 1999, n. 46. Ipab “Residenza per Anziani” di Oderzo (TV). ............... 296[Servizi sociali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 683 del 9 marzo 2010 [1.1]Incarico all’Azienda Ulss n. 15 di Cittadella (PD) per la
presentazione di un progetto di formazione-accompagna-mento per la costruzione dei piani di zona 2011/2015 (Dgr n 1560/2006, Dgr n. 3702/2006, Dgr n. 157/2010). ........... 297[Consulenze e incarichi professionali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 686 del 9 marzo 2010 [0.1]Approvazione del Piano operativo annuale degli interventi
dell’Intesa tra la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento relativo all’annualità 2010 e approvazione modifica dei Piani operativi relativi alle annualità 2008 e 2009 (Lr 26 ottobre 2007, n. 31)............................................................ 297[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 687 del 9 marzo 2010 [4.12]Riconversione a carbone centrale termoelettrica di Porto
Tolle. Aggiornamento Protocollo d’intesa. Approvazione e Sottoscrizione. .................................................................. 298[Ambiente e beni ambientali]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 688 del 9 marzo 2010 [6.2]Reg. (Ce) n. 479/2008 Art. 12. Misura “Vendemmia verde”.
Dm 23 dicembre 2009. Disposizioni integrative. ............. 298[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 690 del 9 marzo 2010 [12.0]Autorizzazione a intervenire ex art. 105 Cpc nella causa
civile proposta avanti il Tribunale di Bologna per mancato pagamento di prestazioni professionali. ........................... 298[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 691 del 9 marzo 2010 [12.0]Non costituzione in numero 6 giudizi avanti il Tar per il
Veneto e il Consiglio di Stato promossi c/Regione del Veneto ed altri in materia di urbanistica. ..................................... 298[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 692 del 9 marzo 2010 [12.0]Tentativo obbligatorio di conciliazione avanti la Direzione
provinciale del Lavoro di Vicenza ex artt. 36 e ss. del D.lgs n. 80/1998 proposto da Slaviero Bruno. ........................... 298[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 693 del 9 marzo 2010 [9.3]Contributi annuali agli Enti Gestori di Parchi Regio-
nali. Esercizio 2010 capitolo 51050. Erogazione acconto. Lr 16.08.1984, n.40, art.28. ............................................... 299[Enti regionali o a partecipazione regionale]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 846 del 15 marzo 2010 [1.0]Interventi umanitari urgenti di carattere sanitario nei con-
fronti della popolazione di Haiti colpita dal sisma del 12 gen-naio 2010: ricovero di tre pazienti pediatrici presso l’Azienda Ospedaliera di Padova. ..................................................... 299[Sanità e igiene pubblica]
(La dicitura fra parentesi quadre riportata in calce agli oggetti individua la materia. I codici numerici fra parentesi quadre riportati in testa agli oggetti individuano la Struttura regio-nale di riferimento. Si elencano di seguito i codici utilizzati nel presente Bollettino, ndr).
[0.1] Direzione programmazione[0.4] Direzione relazioni internazionali, cooperazione inter-
nazionale, diritti umani e pari opportunità[1.0] Segreteria regionale sanità e sociale
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 9
[1.1] Direzione servizi sociali[1.3] Direzione piani e programmi socio sanitari[1.4] Direzione servizi sanitari[1.5] Direzione risorse socio sanitarie[1.6] Direzione prevenzione[1.7] Unità di progetto sanità animale e igiene alimentare[2.2] Direzione comunicazione e informazione[2.3] Unità di progetto attività culturali e spettacolo[3.1] Direzione infrastrutture[4.1] Direzione tutela ambiente[4.3] Direzione difesa del suolo[4.9] Direzione urbanistica[4.10] Direzione pianificazione territoriale e parchi[4.12] Unità complessa tutela atmosfera[5.0] Segreteria regionale lavori pubblici[5.2] Direzione edilizia a finalità collettive[5.3] Direzione edilizia abitativa[5.5] Unità di progetto protezione civile
[6.1] Direzione agroambiente e servizi per l’agricoltura[6.2] Direzione produzioni agroalimentari[6.3] Direzione foreste ed economia montana[7.0] Segreteria regionale attività produttive istruzione e for-
mazione[7.4] Direzione industria[7.10] Direzione lavoro[7.13] Direzione promozione turistica integrata[8.2] Direzione ragioneria e tributi[8.3] Direzione risorse finanziarie[9.1] Direzione risorse umane[9.2] Direzione sistema informatico[9.3] Direzione enti locali, persone giuridiche e controllo atti[9.4] Direzione sede di Roma[9.5] Direzione sede di Bruxelles[9.6] Direzione demanio, patrimonio e sedi[12.0] Avvocatura regionale
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PARTE SECONDA
CIRCOLARI, DECRETI, ORDINANZE E DELIBERAZIONI
Sezione prima
DECRETI DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 50 del 15 marzo 2010
Ordinanza Presidente Consiglio dei Ministri n. 3802 del 15 agosto 2009. Determinazione compenso al soggetto attuatore nonché Responsabile Unico del procedimento.[Trasporti e viabilità]
Il Presidente
- Premesso che con proprio decreto in data 31 luglio 2009 il Presidente del Consiglio dei Ministri, nel ravvisare la sus-sistenza delle condizioni di cui all’art. 2, lett. C), della Legge 24/02/1992, n. 225, ha dichiarato, fino al 31 luglio 2010, lo stato di emergenza determinatosi nel settore del traffico e della mobilità nel territorio delle province di Treviso e Vicenza;
- Vista la successiva Ordinanza n. 3802 del 15.08.2009 avente ad oggetto “Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l’emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nel territorio delle province di Tre-viso e Vicenza” con la quale il Presidente del Consiglio dei Ministri, d’intesa con la Regione del Veneto, ha nominato il Segretario Regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Ing. Silvano Vernizzi, Commissario Delegato per l’emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nell’area interessata dalla realizzazione della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta;
- Considerato che, come espressamente previsto nella suc-citata Ordinanza, il Commissario Delegato dovrà provvedere al completamento di tutte le iniziative finalizzate alla sollecita realizzazione delle opere relative alla “Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta”;
- Ricordato che, per l’espletamento delle proprio funzioni, il Commissario Delegato si avvale, fra l’altro, dell’opera di due soggetti attuatori, di cui uno,nella persona dell’Ing. Giuseppe Fasiol avente anche le funzioni di Responsabile Unico del Procedimento;
- Rilevato che l’art. 1, comma 4, della citata Ordinanza n. 3802 del 15.08.2009 prevede, fra l’altro, che il compenso spettante ai soggetti attuatori, da porre a carico del bilancio della Regione, venga determinato con provvedimento del Presidente della Regione del Veneto;
- Valutati, ai fini della determinazione dei compensi di cui al precedente punto, gli elevatissimi livelli di responsabilità e di poteri, anche derogatori la legislazione vigente, facenti capo al Commissario Delegato ed il conseguente elevato grado di competenze tecniche ed amministrative richiesto ai soggetti attuatori, considerato che l’Ordinanza n. 3802/2009 prevede che a quest’ultimi possono essere affidati specifici settori di intervento;
- Ritenendo di procedere alla determinazione del com-penso del soggetto attuatore nonché Responsabile Unico del Procedimento, già operante dal 07/09/2009, in considerazione delle specifiche responsabilità e alle funzioni a lui attribuite;
decreta
1. di determinare, ai sensi dell’art. 1, comma 4, dell’Or-dinanza n. 3802 del 15.08.2009 il seguente compenso:
- € 40.000,00 annui lordi al soggetto attuatore e Responsa-bile Unico del Procedimento ing. Giuseppe Fasiol a decorrere dalla data di nomina e fino alla data di revoca dello stato di emergenza dichiarato per l’area interessata dalla realizzazione della Superstrada a pedaggio Pedemontana Veneta, (31.07.2010), salvo proroga. Spettano, altresì, i rimborsi spese viaggio per eventuali missioni con i criteri previsti per i dirigenti della Regione del Veneto;
2. di dare atto che i compensi di cui al precedente punto 1), definiti su base annua, dovranno essere proporzionalizzati in base al periodo temporale di durata dell’incarico di cui trattasi;
3. di dare atto che i compensi di cui al presente provve-dimento vengono corrisposti, in deroga al regime giuridico della onnicomprensività della retribuzione di cui all’art. 24 del Dlgs n. 165/2001;
4. di demandare al Dirigente Regionale della Direzione Infrastrutture ed al Dirigente Regionale della Direzione Risorse Umane, per quanto di rispettiva competenza, la predisposizione dei conseguenti atti, ivi compresa l’assicurazione dei relativi impegni di spesa.
Giancarlo Galan
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 51 del 15 marzo 2010
Comune di Jesolo (Ve) - Soc. Iridium Srl - Accordo di Programma ''per l'Attuazione organica e Coordinata del programma di riconversione di un parco commerciale in Comune di Jesolo denominato ''Terre di Mare'' e opere di viabilità in variante al piano regolatore generale'' (art. 32 della Lr 35/2001).[Urbanistica]
Il Presidente
Premesso che la società “Iridium Srl”, titolare nel Comune di Jesolo del parco commerciale denominato “Terre di Mare”, ancora con nota del 18/12/2008 inviata all’amministrazione comunale si è dichiarata disponibile ad abbandonare la pro-pria iniziativa commerciale e a riconvertire il comparto di proprietà come da progetto urbanistico già illustrato all’am-ministrazione medesima;
Tale progetto, a fronte della realizzazione di una iniziativa commerciale di circa 200.000 mc e 12.500 mq. di superficie di vendita, già definitivamente autorizzata sotto il profilo sia edilizio che commerciale, e già in corso di realizzazione, pre-vede un ridimensionamento dell’intervento e la modifica della destinazione del comparto in residenziale/direzionale;
La proprietà interessata ha in particolare evidenziato la
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 11
assentibilità dell’iniziativa mediante accordo di programma da sottoscriversi da tutti i soggetti interessati ai sensi e agli effetti dell’art. 32 della Lr 35/2001, a valere anche quale variante al vigente strumento urbanistico;
L’amministrazione comunale, accogliendo la richiesta della proprietà interessata, con nota del 28/01/2009 ha richiesto alla Regione Veneto la convocazione di una conferenza di servizi preliminare per verificare la sussistenza dei presupposti per l’applicazione della sopra richiamata disposizione della Lr 35/2001;
Con nota del 14/05/2009 la società Iridium Srl, facendo se-guito a quanto già rappresentato nel corso di informali incontri con le amministrazioni comunale e regionale, ha confermato e meglio precisato la propria disponibilità ad assumere a pro-pria cura e spese la realizzazione del raccordo tra il canale Cavetta e la rotonda di via Mocenigo in corrispondenza di piazza Torino, come da relazione e planimetria allegate alla suddetta nota;
La Regione Veneto ha condiviso le richieste del Comune di Jesolo e della proprietà interessata e con nota del 10/06/2009 ha attivato la procedura;
Nella conferenza di servizi a tal fine convocata e tenutasi il 15/06/2009 si è formalmente ed espressamente riscontrato l’interesse regionale all’approvazione della proposta di ricon-versione dell’area, nonché riconosciuta la sussistenza dei pre-supposti per l’applicazione dell’art. 32 della Lr 35/2001;
La Regione Veneto ha conseguentemente disposto la pro-secuzione della avviata procedura di cui all’art. 32 della Lr 35/2001 convocando la conferenza di servizi per la disamina dell’intervento proposto;
Si è quindi tenuta la successiva ulteriore conferenza di servizi istruttoria del 30/6/2009, nell’ambito della quale si sono evidenziati il generale interesse pubblico alla realizzazione dell’intervento proposto e quello regionale alla nuova viabilità dallo stesso prevista;
Nella ancora successiva conferenza di servizi del 5 agosto 2009 è stato approvato uno schema di accordo di programma ai fini dell’adozione e pubblicazione della variante urbanistica;
Effettuata tale pubblicazione e inviate le pubblicazioni a tutti gli interessati, lo schema di Accordo è stato sottoposto all’esame della Giunta regionale del Veneto, che lo ha approvato con deliberazione n. 71 del 19/01/2010, delegando per la sotto-scrizione il Dirigente regionale della Direzione Urbanistica;
Lo stesso schema è stato sottoposto all’esame del Consi-glio Comunale nella seduta del 20/11/2009, che si è espresso positivamente con Deliberazione n. 123;
Il geom. Bruno Beghetto, nominato Amministratore Unico dell’Iridium Srl, con tutti i poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione (verbale dell’ordine del giorno del 10 luglio 2008), ha dichiarato di aver visto lo schema di accordo e di sottoscriverlo nella sua veste di Amministratore Unico della società Iridium Srl sopracitata;
Infine è stata convocata la conferenza di servizi decisoria in data 04/02/2010, che si è pronunziata sulle osservazioni pervenute e si è positivamente espressa in ordine all’intervento, differendone la definitiva approvazione alla successiva seduta dell’11/02/2010 per la necessità di completare la documenta-zione relativa alla Vinca;
Visto che la procedura di pubblicazione e deposito si è re-golarmente svolta e che a seguito della stessa sono pervenute osservazioni debitamente contro dedotte dal Comune con Dcc
n. 123 del 20/11/2009 e in sede di conferenza decisoria; Visto l’esito della conferenza di servizi a carattere de-
cisorio tenutasi in data 11.02.2010 previa acquisizione della documentazione relativa alla Vinca;
Visto che l’accordo di programma tra la Regione Veneto e il Comune di Jesolo (Ve) e la società Iridium Srl per l’attua-zione del Programma è stato sottoscritto in data 11 .02.2010 (Allegato A);
Preso atto altresì che ai sensi della Lr n. 35/2001 l’approva-zione dell’Accordo di Programma con decreto del Presidente della Giunta Regionale comporta le conseguenti variazioni dello strumento urbanistico;
Vista la legge regionale 29 novembre 2001, n. 35;
decreta
1. ai sensi e per gli effetti dell'art. 32 della legge regionale Veneto 29 novembre 2001, n. 35, l'Accordo di programma sot-toscritto in data 11 febbraio 2010, allegato al presente decreto (Allegato A), tra la Regione Veneto e il Comune di Jesolo (Ve) e la società Iridium Srl, per l’attuazione organica e Coordinata del Programma di riconversione di un parco commerciale in Comune di Jesolo denominato “Terre di Mare” e opere di via-bilità in variante al piano regolatore generale, è esecutivo;
2. di disporre, per le finalità di cui all'articolo 32 della legge regionale Veneto 29 novembre 2001, n. 35, la pubblicazione del presente decreto con l'allegato Accordo di programma nel Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto.
Giancarlo Galan
Allegato A
Accordo di programmaai sensi dell’art. 32 della legge regionale Veneto 29
novembre 2001, n. 35Per l’attuazione organica e coordinata del Programma di
riconversione di un parco commerciale in Comune di Jesolo
Tra
Regione Veneto (d’ora in avanti, per brevità, anche “Regione” o “Ente regionale”), cf 8007580279, con sede in Venezia, San Marco - Palazzo Ferro Fini, nella persona di Vincenzo Fabris - Dirigente pro-tempore della Direzione Ur-banistica domiciliato per la carica presso la sede della Regione Veneto, il quale dichiara di agire esclusivamente in nome, per conto e nell’interesse del suddetto Ente, giuste delibera-zioni di Giunta regionale n. 2137 del 29 luglio 2008 e n. 71 del 9/1/2010
e
Comune di Jesolo (d’ora in avanti, per brevità, denominato anche “Comune”), cf 00608720272, con sede a Jesolo in via S. Antonio n. 11 nella persona del Sindaco Francesco Calzavara, nato a Jesolo il 18/9/1964, domiciliato per la carica presso la sede del Comune, che interviene, agisce e sottoscrive nella sua qualità di Sindaco, in rappresentanza e nell’esclusivo interesse del Comune di Jesolo, giusta deliberazione del Consiglio co-munale n. 123 del 20/11/2009
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.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
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e
Iridium Srl con sede legale: Via Diego Valeri 5, 35131 Padova, iscritta al Registro delle Imprese di Padova numero iscrizione, codice fiscale e partita Iva: 01682080153, nella per-sona del geom. Bruno Beghetto nato a Cittadella il 10/2/1940 residente per la carica a Padova in via Valeri n. 5, in qualità di amministratore unico e legale rappresentante
Premesso1. ProcedimentoLa società “Iridium Srl”, titolare nel Comune di Jesolo
del parco commerciale denominato “Terre di Mare”, ancora con nota 18/12/2008 inviata all’amministrazione comunale si è dichiarata disponibile ad abbandonare la propria iniziativa commerciale e a riconvertire il comparto di proprietà come da progetto urbanistico già illustrato all’amministrazione medesima.
Tale progetto, a fronte della realizzazione di una iniziativa commerciale di circa 200.000 mc e 12.500 mq. di superficie di vendita, già definitivamente autorizzata sotto il profilo sia edilizio che commerciale, e già in corso di realizzazione, pre-vede un ridimensionamento dell’intervento e la modifica della destinazione del comparto in residenziale/direzionale.
La proprietà interessata ha in particolare evidenziato la assentibilità dell’iniziativa mediante accordo di programma da sottoscriversi da tutti i soggetti interessati ai sensi e agli effetti dell’art. 32 della Lr 35/2001, a valere anche quale variante al vigente strumento urbanistico.
L’amministrazione comunale, accogliendo la richiesta della proprietà interessata, con nota 28/1/2009 ha richiesto alla Regione Veneto la convocazione di una conferenza di servizi preliminare per verificare la sussistenza dei presup-posti per l’applicazione della sopra richiamata disposizione della Lr 35/2001.
Con nota 14/05/2009 la società Iridium Srl, facendo seguito a quanto già rappresentato nel corso di informali incontri con le amministrazioni comunale e regionale, ha confermato e meglio precisato la propria disponibilità ad assumere a propria cura e spese la realizzazione del raccordo tra il canale Cavetta e la rotonda di via Mocenigo in corrispondenza di piazza Torino, come da relazione e planimetria allegate alla suddetta nota.
La Regione Veneto nella conferenza di servizi a tal fine convocata e tenutasi il 15/06/2009 ha formalmente ed espres-samente riscontrato l’interesse regionale alla approvazione della proposta di riconversione dell’area, nonché riconosciuto la sussistenza dei presupposti per l’applicazione dell’art. 32 della Lr 35/2001.
La Regione Veneto ha conseguentemente disposto la pro-secuzione della avviata procedura di cui all’art. 32 della Lr 35/2001 convocando la conferenza di servizi per la disamina dell’intervento proposto.
Alla data odierna si sono tenute le seguenti conferenze di servizi istruttorie:- in data 15/6/2009- in data 30/6/2009- in data 5/08/2009
e
sono seguite le conferenze di servizi decisorie:- in data 4/2/2010
i cui verbali per quanto occorra vengono qui integralmente richiamati.
Nella conferenza di servizi del 5 agosto 2009 è stato formu-lato uno schema di accordo di programma ai fini dell’adozione e pubblicazione della variante urbanistica.
Nella conferenza di servizi del 5/8/2008, tenuto conto delle osservazioni e proposte emerse in quella sede e dei pareri per-venuti, è stato approvato lo schema di accordo di programma definitivo che è stato sottoposto all’esame della Giunta re-gionale del Veneto, che lo ha approvato con deliberazione n. 71 del 19/1/2010 delegando per la sottoscrizione il Dirigente regionale della Direzione Urbanistica.
Lo stesso schema è stato sottoposto all’esame del Consiglio Comunale nella seduta n. 123 del 20/11/2010 che lo ha adottato, delegando il Sindaco alla sua sottoscrizione.
Infine si è tenuta l’ultima conferenza di servizi decisoria in data 4/2/2010.
2. ContenutiSi rende necessaria la modificazione delle norme di attua-
zione del vigente piano regolatore generale, al fine di prevedere la destinazione residenziale/direzionale in luogo di quella a parco commerciale attualmente prevista e contrassegnata con la sigla Zto “D2.1” Parchi commerciali”.
Le vigenti Norme Tecniche di Attuazione del Prg preve-dono infatti tale specifica destinazione che l’art. 18 bis così regolamenta:
“sono definiti Parchi Commerciali ai sensi dell’art. 10 della Lr. 15/04 le aree all’interno degli ambiti di progettazione uni-taria o piani di lottizzazione denominati “Frova” approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 61 del 02.04.2004, “Piazza Torino” approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 123 del 13.08.2004.
All’interno di detti ambiti oggetto di piano attuativo appro-vato è possibile realizzare, mantenendo le superfici commer-ciali (oggetto di specifiche licenze commerciali già rilasciate) approvate, una grande struttura di vendita fino ad una quota massima del 40% sempre di superficie di vendita, esercizi di vicinato fino ad una quota massima del 10% e medie strutture per la restante parte.
Per dette aree non è consentito l’aumento di superficie di vendita.
Per l’area “Capannine - Cattel” già soggetta a schema pro-gettuale di lottizzazione approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 59 del 02/04/2004, valgono le stesse percentuali sopraindicate anche in caso di aumento della superficie di vendita a seguito dell’approvazione definitiva del progetto di piano attuativo.
Ogni modificazione relativa ai parchi commerciali è re-golata dalle norme di cui alla Lr. 15/2004: le modifiche della superficie di vendita esistente, devono essere accompagnate da uno studio della viabilità dell’area con verifica funzionale dei nodi per un’idonea organizzazione delle intersezioni viarie e degli svincoli d’immissione sulla rete stradale interessata”.
La nuova configurazione della destinazione urbanistica determina invece la realizzazione di un comparto costituito dalla realizzazione di un sistema insediativo identificato in uno o più corpi di fabbrica con l’assetto e le caratteristiche architettoniche indicati nella allegata scheda di variante e da sviluppare mediante piano attuativo.
L’Accordo si caratterizza per il coinvolgimento di una plu-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 13
ralità di soggetti pubblici e del soggetto privato proprietario delle aree, con l’assunzione da parte di quest’ultimo delle opere pubbliche a corredo dell’intervento di riqualificazione; che il medesimo si impegna a realizzare integralmente entro termini prefissati con adeguate garanzie.
3. ValutazioniIl beneficio pubblico individuato in termini patrimoniali si
incentra prioritariamente nella realizzazione e acquisizione di nuove opere viarie di interesse regionale e comunale.
Risponde altresì all’interesse pubblico la riqualificazione dell’area del fabbricato esistente in quanto detto complesso si colloca come porta di accesso alla città, in sintonia sia con la vocazione turistica e la ricerca di pregevoli soluzioni archi-tettoniche che caratterizzano il Comune di Jesolo, sia con il nuovo assetto viario sovracomunale in corso di definizione e realizzazione.
La riconversione del manufatto, la sua riconfigurazione dal punto di vista architettonico e la mancata attivazione del parco commerciale avrà sicuramente riflessi positivi sul terri-torio sotto il profilo economico, in specie per quanto riguarda l’equilibrio della rete commerciale oggi caratterizzata da una eccessiva incidenza delle c.d. grande distruzione rispetto alle tradizionali attività di vendita al dettaglio.
Quanto al beneficio del soggetto privato interessato lo stesso è evidenziato nella allegata scheda di variante alle Nta del Prg.
Le Parti riconoscono conseguentemente l’interesse pubblico dell’intervento in parola ed in particolare:
A) Sotto il profilo urbanistico - territoriale:a. convengono sulla necessità di realizzare contestualmente le
opere pubbliche e le opere private previste dal programma e a tal fine approvano la riconversione della destinazione di zona dell’ambito denominato “Terre di Mare” indivi-duato nelle vigenti Norme Tecniche di Attuazione del Piano Regolatore all’art. 18 bis come “Zto D2.1 Parchi commerciali”;
b. prendono atto degli impegni in tal senso assunti dal “propo-nente”, in particolare di realizzazione delle opere previste ai successivi articoli;
c. convengono che la struttura viaria principale, secondo le indicazioni contenute nel progetto preliminare redatto dal “Proponente”, per un importo complessivo di circa € 5 milioni (a cui si aggiungono opere minori e complementari legate alla sistemazione della viabilità comunale) sia coe-rente con l’assetto territoriale risultante dalla pianificazione urbanistica generale ed attuativa in vigore e contribuisca a migliorare anche dal punto di vista della sicurezza la mo-bilità complessiva nella zona per l’accesso verso il centro urbano.
B) Sotto il profilo dei servizi alla collettività:a. riconoscono l’interesse per quanto riguarda la realizzazione
del comparto e della relativa viabilità. In tal senso sia la parte residenziale - direzionale, con una limitata previsione di commerciale, di servizio al territorio circostante che le opere pubbliche viarie, si confermano di particolare uti-lità sotto il profilo della riqualificazione dell’area e come sostegno alla circolazione dei flussi, una volta integrata detta viabilità con il collegamento alla Sp42. Si da altresì
atto che Regione e Comune si sono riservati per quanto di rispettiva competenza di approvare separatamente i pro-getti definitivi ed esecutivi delle opere pubbliche secondo la normativa vigente.Rilevato che è necessario che il programma, rispondendo
al pubblico interesse, trovi attuazione integrale, contestuale e coordinata.
Fatto presente che gli obiettivi su indicati sono tra loro in-scindibilmente connessi, in quanto rispondenti ad un unitario disegno urbanistico e viabilistico.
Tutto ciò premesso da considerarsi parti integranti e sostanziali del presente
atto approvano il seguente
Accordo di programma
Art. 1 - OggettoIl presente Accordo di Programma, che autorizza le opere di
seguito elencate, è sottoscritto ai sensi e per gli effetti dell’art. 32 della Lr 29.11.01, n. 35 e sostituisce ad ogni effetto le intese, i pareri, le autorizzazioni, le approvazioni, i nulla osta e ogni altro provvedimento da rendersi da parte delle Amministrazioni che lo sottoscrivono e previsti da leggi regionali.
Art. 2 - Variante urbanisticaIl “Proponente” ha prodotto al Comune di Jesolo una
proposta di variante urbanistica, meglio individuata negli allegati sub Tav. A.1.1 “Zone significative - Individuazione su Prg vigente” e Tav. A.1.2 “Zonesignificative - Proposta di Variante” e Relazione di variante con allegata Relazione - Variante alle Nta - Asseverazione Idraulica - Attestazione Valutazione di non incidenza, al presente atto da farne parte integrante e sostanziale.
Il cambio di destinazione d’uso comporterà il versamento degli oneri di urbanizzazione e costo di costruzione al Co-mune di Jesolo nelle misure previste dalle vigenti normative e secondo quanto di seguito concordato.
Art. 3 - Realizzazione del raccordo tra rotonda di via To-rino e canale Cavetta
Il “Proponente” si impegna a riorganizzare la viabilità di accesso al complesso residenziale - direzionale mediante la realizzazione del raccordo tra via Mocenigo, viabilità alle spalle di piazza Torino e il canale Cavetta come da progetto prelimi-nare allegato sub costituito dai seguenti elaborati tecnici:- Relazione tecnico illustrativa- Relazione di Sreening- Relazione di variante con allegato Quadro economico- Tav 001 Corografia assetto viario generale in scala 1:10000- Tav 002 Inquadramento generale in scala 1: 5000- Tav 003 Planimetria generale 1° lotto in scala 1: 2000- Tav 004 Profilo asse principale in scala 1: 200 - 1: 2000- Tav 005 Sezioni tipo e particolari in scala 1: 100- Tav 006 Inquadramento lotto 1° su base catastale in scala
1:5000- Tav 007 Individuazione del tracciato sulle aziende agricole
in scala 1: 2000- Tav A.1.1 Zone significative - Individuazione su Prg vigente
in scala 1: 5000 - Tav A.1.2 Zone significative - Proposta di Variante in scala
1: 5000
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Tale progetto dovrà essere approvato dagli enti competenti e realizzato a cura e spese del proponente Iridium senza alcuno scomputo dagli oneri di urbanizzazione.
Il “Proponente” si impegna a produrre i progetti definitivo ed esecutivo per l’approvazione del Comune e della Regione.
Art. 4 - Riqualificazione urbana ed architettonica.Il “Proponente” si impegna a dare corso al progetto di ri-
qualificazione urbana e architettonica dell’intero compendio immobiliare secondo le linee guida contenute nella proposta progettuale approvata in conferenza di servizi. A tal proposito si impegna a presentare il piano attuativo e il progetto edilizio, così come anticipato in sede di conferenza di servizi, che sa-ranno approvati dal Comune di Jesolo.
Il “Proponente” si impegna inoltre a procedere, una volta ottenuti i relativi permessi a costruire e realizzare quanto pro-posto e presentato all’Amministrazione comunale.
Art. 5 - Approvazione della variante urbanisticaCon il presente accordo di programma:
a) si approva la variante al Prg costituita dai seguenti elaborati tecnici, allegati al presente atto da farne parte integrante e sostanziale, anche finalizzata all’approvazione del pro-getto per la realizzazione del raccordo tra la rotonda di via Mocenigo posta alle spalle di piazza Torino e il canale Cavetta:- Relazione di Variante- Scheda variante Nta- Appendice alle Norme Tecniche di Attuazione con
allegato quadro economico- Asseverazione delle non necessità di redigere studio
di compatibilità idraulica- Attestazione relativa alla necessità o meno di effettuare
la Valutazione di incidenza- Tav A.1.1 Zone significative - Individuazione su Prg
vigente in scala 1: 5000 - Tav A.1.2 Zone significative - Proposta di Variante in
scala 1: 5000b) si da atto che il progetto preliminare per il raccordo tra la
rotonda di via Torino e il canale Cavetta è costituito dai seguenti elaborati tecnici, di cui al precedente art. 3.- Relazione tecnico illustrativa- Relazione di Sreening- Tav 001 Corografia assetto viario generale in scala
1:10000- Tav 002 Inquadramento generale in scala 1: 5000- Tav 003 Planimetria generale 1° lotto in scala 1:
2000- Tav 004 Profilo asse principale in scala 1: 200 - 1:
2000- Tav 005 Sezioni tipo e particolari in scala 1: 100- Tav 006 Inquadramento lotto 1° su base catastale in
scala 1:5000- Tav 007 Individuazione del tracciato sulle aziende
agricole in scala 1: 2000
Art. 6 - Obblighi a carico del “Proponente”Il “proponente” si impegna a:
1. Corrispondere al Comune gli oneri di urbanizzazione se-condaria ed il costo di costruzione derivanti dal cambio di destinazione d’uso del fabbricato indicato nella variante
al Prg;2. Realizzare a propria cura e spese il raccordo (progetta-
zione dell’opera, realizzazione, collaudo, direzione lavori e coordinamento per la sicurezza). Il costo dell’opera ammonta a complessivi € 6.201.890,55 (comprensivi del costo per la realizzazione del 1° lotto del 2° stralcio della circonvallazione nord di Jesolo e di alcune opere minori legate alla viabilità comunale);
Tale importo non può essere portato a scomputo degli oneri di urbanizzazione anzidetti. I lavori devono essere collaudati e consegnati finiti all’Ente
gestore prima del rilascio della prima agibilità afferente l’im-mobile oggetto degli interventi.
3 - Riqualificazione urbana ed architettonica.Il “Proponente” si impegna a presentare al Comune, per
l’approvazione, il progetto urbanistico ed edilizio, così come già anticipato in sede di conferenza di servizi e ciò entro e non oltre 12 mesi dalla sottoscrizione del presente accordo.
Art. 7 - Obblighi a Carico del ComuneIl Comune si impegna a:
1. approvare il piano attuativo e i progetti edilizi nei tempi tecnici a ciò necessari;
2. approvare il progetto preliminare, definitivo ed esecutivo delle opere pubbliche dinanzi citate.
Art. 8 - Opere di urbanizzazione cedute al Comune e co-stituzione di servitù d’uso pubblico gratuita e perpetua
Il “Proponente” si impegna a sottoscrivere una nuova convenzione urbanistica a modifica delle precedenti conven-zioni a rogito del Notaio Bordieri n. 81447 del 26/7/2005 e al fine di regolamentare l’esecuzione dell’intervento oggetto del presente accordo.
Art. 9 - Vigilanza Il soggetto incaricato alla vigilanza e al controllo è indivi-
duato nella figura del Comune di Jesolo al quale sono attribuite le seguenti competenze:a) vigilare sulle piena, sollecita e corretta attuazione del-
l’accordo di programma nel rispetto degli obblighi sopra enunciati, accordano eventuali proroghe motivate;
b) applicare le penali previste dalla convenzione di cui al precedente art. 8.
Art. 10 - CauzioneIl “Proponente” costituirà, all’atto della sottoscrizione
della convenzione di cui al precedente art. 8 idonea garanzia finanziaria per l’adempimento degli oneri derivanti dal presente Accordo di Programma.
Tale importo di garanzia sarà diminuito al momento del versamento della seconda rata dei corrispettivi sopra indicati e, nel corso di esecuzione dei lavori della bretella, in misura pari al valore delle opere eseguite fino al raggiungimento dell’importo di garanzia minima valutato in € 50.000,00, previa attestazione del direttore dei lavori sui singoli stati di avanzamento. Tale garanzia sarà svincolata completamente al collaudo definitivo. La polizza fideiussoria di cui al presente articolo deve preve-dere espressamente la rinuncia al beneficio della preventiva escussione del debitore principale e la sua operatività entro 15 giorni a semplice richiesta scritta dal Comune.
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Art. 11 - Norme finali e transitorieLa mancata attuazione del presente Accordo nei termini
previsti comporterà la decadenza della variante urbanistica di cui agli artt. 2 e 5 che precedono con ripristino della pre-vigente destinazione.
Il presente accordo di programma, composto di n. 13 pagine, sarà reso esecutivo con Decreto del Presidente della Giunta Regionale del Veneto ai sensi dell’art. 32 - comma 4 - della Lr n. 35/01 e sarà pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto.
Letto, confermato e sottoscritto in data 11 febbraio 2010.
Il Presidente della Regione Veneto o suo delegatoVincenzo Fabris
Il Sindaco del Comune di JesoloFrancesco Calzavara
Il Proponente - Iridium SrlBruno Beghetto
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 54 del 19 marzo 2010
Costituzione del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto Oncologico Veneto (Iov) e nomina del Presi-dente.[Designazioni, elezioni e nomine]
Il Presidente
Premesso che con legge regionale 22 dicembre 2005, n. 26 è stato istituito l’Istituto Oncologico Veneto (Iov), ente dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia am-ministrativa, tecnica, patrimoniale e contabile;
Premesso che l’articolo 1, comma 4, della suddetta Lr 26/2005 prevede che la Regione del Veneto promuova il ri-conoscimento dello Iov quale Istituto di ricovero e cura a ca-rattere scientifico (Irccs), ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 16 ottobre 2003, n. 288, relativo al riordino della disciplina degli Irccs;
Considerato che il Ministero della Salute ha riconosciuto il carattere scientifico dell’Istituto Oncologico Veneto - Ospedale Busonera e Palazzina della Radioterapia - Istituto con perso-nalità giuridica di diritto pubblico, con sede legale in Padova, Via Gattamelata, 64, per la disciplina di “Oncologia”;
Considerato che l’articolo 3 della Lr 26/2005 prevede che i componenti del Consiglio di Indirizzo e Verifica dello IOV sono nominati dal Consiglio regionale e vengono scelti tra soggetti di provata competenza scientifica, onorabilità e rappresentativi dell’intero sistema sanitario regionale e universitario;
Vista la deliberazione n. 21 del 9 febbraio 2010 con la quale il Consiglio regionale del Veneto ha provveduto alla nomina dei cinque componenti del Consiglio di Indirizzo e Verifica dello Iov, come di seguito indicato:
Ancona Ermanno, nato a Padova il 22 febbraio 1940; Grigoletto Eligio, nato a Campolongo Maggiore (Ve) il 17 agosto 1934;
Paccagnella Adriano nato ad Albignasego (Pd), 28 di-cembre 1944;Foresta Carlo, nato a Lecce il 23 luglio 1951; Paccanaro Claudio, nato a Zermeghedo (Vi) il 19 aprile 1952;Acquisita la nota del Signor Presidente del Consiglio
Regionale del Veneto, prot. n. 2881 dell’11 marzo 2010, con la quale si comunica che gli interessati hanno dichiarato di accettare l’incarico conferito ai sensi del’art. 12 della legge regionale 22 luglio 1997, n. 27;
Considerato che l’articolo 3, comma 4, della Lr 26/2005, prevede che il Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dello Iov è nominato dal Presidente della Giunta regionale tra i componenti del Consiglio stesso;
Da ultimo, trattasi di correggere un errore materiale con-tenuto nell’11^ capoverso del Dpgr n. 282 del 31.12.2009, so-stituendo le parole “delle Aoui” con le parole “degli Irccs”.
decreta
1. di costituire il Consiglio di Indirizzo e Verifica del-l’Istituto Oncologico Veneto (Iov), composto dai signori:
Ancona Ermanno, nato a Padova il 22 febbraio 1940; Grigoletto Eligio, nato a Campolongo Maggiore (Ve) il 17 agosto 1934; Paccagnella Adriano nato ad Albignasego (Pd), 28 di-cembre 1944;Foresta Carlo, nato a Lecce il 23 luglio 1951; Paccanaro Claudio, nato a Zermeghedo (Vi) il 19 aprile 1952;2. di nominare il Prof. Ermanno Ancona, nato a Padova
il 22 febbraio 1940, Presidente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’Istituto Oncologico Veneto (Iov);
3. di correggere un errore materiale contenuto nell’11^ capoverso del Dpgr n. 282 del 31.12.2009, sostituendo le parole “delle Aoui” con le parole “degli Irccs”.
Il presente decreto sarà notificato per l’accettazione al-l’interessato a cura della Segreteria Regionale alla Sanità e Sociale.
Giancarlo Galan
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 55 del 19 marzo 2010
Incarico di direttore generale ad interim dell’Ulss n. 14 di Chioggia. Determinazioni.[Designazioni, elezioni e nomine]
Il Presidente
Premesso che con decreti presidenziali n. 260 del 31.12.2007, n. 353 del 30.12.2008 e n. 281 del 31.12.2009 è stato conferito, a decorrere dal 1^ gennaio 2008 e quindi prorogato annual-mente l’incarico interinale di direttore generale dell’Ulss n. 14 di Chioggia al dr. Antonio Padoan;
Considerato che dopo l’ultimo decreto, n. 281 del 31.12.2009 , che ha prorogato il suddetto incarico fino al 31.12.2010, sono intervenuti rilevanti fatti riferiti alla costruzione del nuovo ospe-dale di Chioggia, documentati come di seguito indicato:
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201016
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http://bur.regione.veneto.it
• La nota n. prot. 0000741 del 15.1.2010 con la quale il dr. Antonio Padoan chiede al Presidente della Regione di formalizzare l’impegno per la realizzazione dell’opera in questione e l’ammontare del contributo, così come previsto dall’articolo 142, comma 4, del Dlgs 163/2006;
• La delibera n. 6 del 26.1.2010 con la quale il Consiglio Co-munale di Chioggia ha individuato l’area agricola situata a sud dell’area produttiva D3P/7, in via Margherita, tra Cà Lino e Sant’Anna, quale sito idoneo per la localizzazione del nuovo Polo Ospedaliero di Chioggia;
• La decisione della Commissione Regionale per l’Investi-mento in Tecnologia ed Edilizia (Crite), che nella seduta del 2.2.2010 ha preso atto della dichiarata intenzione dell’Ulss n. 14 e del Consiglio Comunale di Chioggia di pervenire alla realizzazione in project financing del nuovo ospedale e ha espresso il nulla osta alla prosecuzione nelle ulteriori fasi dell’iter amministrativo e, in particolare, richiede la presentazione di una ipotesi di fattibilità nella quale siano definite le caratteristiche, i contenuti e le soluzioni tecniche proposte, nonché le ipotesi di costo e di finanziamento della nuova struttura;
• La nota n. prot. 73899/50.00.02.06.00 del 9.2.2010 con la quale il Segretario Regionale alla Sanità e al Sociale ha comunicato al direttore generale dell’Ulss n. 14 di Chioggia la decisione assunta dalla Crite;Considerato, quindi, alla luce dei suddetti atti, che ap-
pare indubbio che il direttore generale incaricato ad interim della direzione dell’Ulss n. 14 di Chioggia, oltre agli ordinari e normali compiti, dovrà dare avvio a tutte le incombenze necessarie al fine di predisporre quanto determinato dalla decisione della Crite;
Considerato che ne consegue che il direttore generale ad interim dell’Ulss n. 14 di Chioggia dovrà farsi carico di tutta la procedura per la temporalità che sarà necessaria e programmata per la realizzazione del nuovo ospedale di Chioggia;
Ne consegue, alla luce delle considerazioni sopra svolte, che appare indispensabile integrare il decreto n. 281 del 31.12.2009, come segue:
prorogando fin d’ora l’incarico ad interim attribuito dal de-creto n. 281 del 31.12.2009 fino al 31.12.2010, in analogia con la scadenza temporale prevista per l’incarico attribuito al dr. Antonio Padoan di direttore generale dell’Ulss n. 12, fino al 31.12.2012;
Visti i decreti presidenziali n. 260 del 31.12.2007, n. 353 del 30.12.2008 e n. 281 del 31.12.2009;
Vista la delibera n. 6 del 26.1.2010 del Consiglio Comunale di Chioggia;
Vista decisione della Commissione Regionale per l’Investi-mento in Tecnologia ed Edilizia (Crite) 2.2.2010;
Vista la nota n. prot. 73899/50.00.02.06.00 del 9.2.2010 del Segretario Regionale alla Sanità e al Sociale;
decreta
1) L’incarico ad interim di direttore generale dell’Ulss n. 14 di Chioggia affidato al dr. Antonio Padoan, con decreto n. 281 del 31.12.2009, è implementato con le funzioni e i compiti necessari per avviare le procedure necessarie per la realizzazione del nuovo ospedale di Chioggia ed è pertanto prorogato, in analogia con la scadenza temporale prevista per l’incarico attribuito al dr. Antonio Padoan di direttore generale dell’Ulss n. 12, fino al 31.12.2012.
Il presente decreto sarà notificato all’interessato a cura della Segreteria Regionale alla Sanità e al Sociale.
Giancarlo Galan
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 56 del 19 marzo 2010
Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 27 novembre 2009 di proroga dello stato di emergenza nel settore traffico e mobilità in Mestre Venezia. Proroga soggetto attuatore. Compensi Commissario Delegato e soggetti attuatori.[Trasporti e viabilità]
Il Presidente
• Premesso che con decreto in data 28 febbraio 2003 il Presidente del Consiglio dei Ministri, nel ravvisare la sus-sistenza delle condizioni di cui all’art. 2, lett.c), della legge 24/02/1992, n. 225, ha dichiarato, fino al 1 marzo 2004, lo stato di emergenza determinatosi nel settore del traffico e della mobilità in Mestre Venezia alla luce dei continui blocchi della circolazione veicolare che si verificano sull’intera area limitrofa al nodo di Mestre;
• Vista la successiva Ordinanza n. 3273 del 19 marzo 2003 avente ad oggetto ”Disposizioni urgenti di protezione civile per fronteggiare l’emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilità nella località di Mestre - Comune di Venezia” con la quale il Presidente del Consiglio dei Ministri, d’intesa con la Regione del Veneto, ha nominato il Segretario regionale alle Infrastrutture e mobilità Ing. Silvano Vernizzi Commissario Delegato per l’emergenza socio - economico - ambientale deter-minatasi nel settore del traffico e mobilità in Mestre Venezia;
• Ricordato che, per l’espletamento delle proprie funzioni, il Commissario Delegato si avvale dell’opera di due soggetti attuatori, nominati, rispettivamente, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione civile e dalla Regione del Veneto;
• Richiamato il proprio decreto n. 551 in data 15/05/2003 con il quale è stato individuato, quale soggetto attuatore di no-mina regionale il Dirigente Regionale Ing. Giuseppe Fasiol;
• Richiamato il proprio decreto n. 30 del 10.02.2009, con il quale è stata prorogata la nomina del Soggetto Attuatore; con il medesimo decreto sono stati altresì confermati i compensi da corrispondere al Commissario Delegato e ai soggetti attuatori dal 1.1.2009 al 30.11.2009 sulla base di quanto già definito con i decreti n. 552 del 15.05.2003, n. 60 del 02.03.2004, n. 124 del 15.04.2005, n. 107 del 23.05.2006, n. 65 del 30.03.2007 e n. 83 del 22.04.2008;
• Considerato che con Dgr n. 2452 del 09.08.2005 l’Ing. Giuseppe Fasiol è stato nominato Commissario Straordinario per l’Attuazione dell’Intesa Generale Quadro nel settore dei Trasporti;
• Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data 27.11.2009 con il quale, da ultimo, è stato prorogato, ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 5, comma 1, della Legge 24.02.1992, n. 225, lo stato di emergenza determinatosi nel settore del traffico e della mobilità nella località di Mestre Venezia fino al 30.11.2010;
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 17
decreta
1) di confermare fino al 30 novembre 2010, quale sog-getto attuatore di nomina regionale di cui all’art. 1, comma 3, dell’Ordinanza n. 3273 del 19/03/2003, il Commissario Straordinario per l’Attuazione dell’Intesa Generale Quadro nel settore dei Trasporti, Ing. Giuseppe Fasiol;
2) di confermare, quanto ai compensi da corrispondere al Commissario Delegato e ai soggetti attuatori per il periodo dicembre 2009-novembre 2010, gli importi già fissati con propri decreti n. 552 del 15/05/2003, n. 60 del 02/03/2004, n. 124 del 15.04.2005, n. 107 del 23.05.2006, n. 65 del 30.03.2007, n. 83 del 22.04.2008 e n. 30 del 10.02.2009;
3) di dare atto che i compensi di cui al presente prov-vedimento vengono corrisposti, ai sensi dell’art. 2, comma 5, della citata Ordinanza n. 3273 del 19/03/2003, in deroga al regime giuridico della omnicomprensività della retribuzione di cui all’art. 24 del DLgs n. 165/2001;
4) di dare atto che la spesa di cui al presente provvedi-mento trova copertura nei capitoli del bilancio di previsione del corrente esercizio finanziario;
5) di demandare ai Dirigenti Regionali delle Direzioni Risorse Umane e Infrastrutture l'assunzione dei conseguenti atti.
Giancarlo Galan
DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIO-NALE n. 57 del 19 marzo 2010
Nomina del Presidente e dei membri effettivi e sup-plenti del collegio dei revisori dei conti dell’ente “Veneto Lavoro”.[Designazioni, elezioni e nomine]
Il Presidente
Visto l’art. 16 della legge regionale 13 marzo 2009 n. 3 che prevede che il collegio dei revisori dei conti dell’ente stru-mentale regionale “Veneto Lavoro” è nominato dal Presidente della Giunta regionale, su proposta della Giunta, scegliendoli tra i revisori contabili iscritti nel registro di cui all'articolo 1 del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n. 88;
Visto che la il citato articolo prescrive che il collegio dei revisori dei conti in questione è costituito dal Presidente, da due membri effettivi e da due membri supplenti;
Vista la deliberazione della Giunta regionale n. 685 del 9 marzo 2010 di proposta di nomina del collegio in parola;
Vista l’istruttoria svolta dalla Direzione regionale lavoro;Ritenuto di dover procedere alla nomina del collegio in
oggetto;
decreta
di nominare i seguenti candidati per l’espletamento delle funzioni di revisori dei conti dell’ente strumentale “Veneto Lavoro:- in qualità di presidente il Sig. Piccoli Massimo;- in qualità di membro effettivo il Sig. Fontana Paolo;- in qualità di membro effettivo il Sig. Reato Lauro;
- in qualità di supplente il Sig. Tomietto Mauro;- in qualità di supplente la Sig,ra Zarantonello Tiziana.
Giancarlo Galan
DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE PIANI E PROGRAMMI SOCIO SANITARI
DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE PIANI E PROGRAMMI SOCIO SANITARI n. 161 del 23 novembre 2009
Commissione Tecnica per il Repertorio Unico regionale dei Dispositivi Medici (C.T.R.D.M.). Anni 2008 e 2009. Impegno di spesa.[Sanità e igiene pubblica]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
1. Di impegnare, per le motivazioni citate in premessa, la somma di € 12.000,00 sul capitolo 3002 del bilancio di previ-sione per l'anno 2009, che presenta la dovuta disponibilità;
2. Di liquidare, per gli anni 2008 e 2009, un gettone di presenza, pari a euro 75,00, per la partecipazione ad ogni sin-gola riunione oltre alle spese di viaggio, se dovute, sulla base di idonea documentazione (biglietti ferroviari, pedaggi autostra-dali, ecc.) ai sotto elencati componenti della Commissione:• dott.ssa Barzan Daniela - Farmacia Interna - Ospedale di
Mirano (VE)• dott. Berti Giovanni - Farmacia Interna - Ospedale di
Oderzo (TV)• dott. Bisetto Francesco - dirigente medico con competenza
organizzativa e sui DRG’s• dott. Buja Gianfranco - Cardiologo esperto aritmologo
- Azienda Ospedaliera Padova• dott. Castoro Massimo - Direzione Sanitaria, Azienda
Ospedaliera di Padova• dott.ssa Di Lenardo Elisabetta - Farmacia Interna - Azienda
Ospedaliera di Padova• dott. Genna Michele - Chirurgia Generale - Azienda Ospe-
daliera Verona• prof. Gerosa Gino - Cardiochirurgo - Azienda Ospedaliera
di Padova• dott.ssa Ghirlanda Giovanna - Dirigenza Medica Ospedale
Policlinico, Azienda Ospedaliera Verona• dott. Mantovan Roberto - Cardiologo esperto aritmologo
- Azienda Ulss n. 9 Treviso• dott. Olmeda Antonio - Ortopedia e Traumatologia, Azienda
Ospedaliera di Padova• dott. Pizzirani Ernesto - Anestesia e Rianimazione, Ospe-
dale di Camposampiero PD• prof. Rebba Vincenzo - Esperto di Economia Sanitaria
- Università degli Studi di Padova• dott.ssa Scroccaro Giovanna - Farmacia Interna - Azienda
Ospedaliera di Verona• dott. Ing. Udilano Angelo - Ingegnere Clinico, Azienda
Ospedaliera di Padova
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201018
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• prof. Vassanelli Corrado - Cardiologia Clinica, Azienda Ospedaliera Verona
• dott. Veraldi Gianfranco - Chirurgia Vascolare, Azienda Ospedaliera Verona
Renato Rubin
DECRETI DEL DIRIGENTE DEL DISTRETTO BACINO IDROGRAFICO DELTA PO ADIGE
CANALBIANCO
DECRETO DEL DIRIGENTE DEL DISTRETTO BACINO IDROGRAFICO DELTA PO ADIGE CANALBIANCO n. 60 del 22 marzo 2010
Lr n. 34/86. Caratterizzazione della fascia costiera mediante campagna di prelievi ed analisi dei sedimenti in prossimità delle foci fluviali ed in altre zone di accumulo, per il riutilizzo degli stessi per il ripascimento dei tratti in erosione. Affidamento incarico per prelievo, analisi per la caratterizzazione di sedimenti marini.[Consulenze e incarichi professionali]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
1 - È affidato alla Società Lab Control srl di San Martino di Venezze (RO), l’incarico dell’effettuazione di prelievi e analisi per la caratterizzazione dei sedimenti marini per l’importo di € 15.732,90 ed € 3.146,58 per Iva al 20%;
2 - È approvato l’allegato schema di contratto di prestazione d’opera con la Ditta incaricata;
3 - Alla spesa complessiva di € 18.879,48 si farà fronte con i fondi già impegnati con decreto della Direzione Difesa del Suolo n. 580 del 29.12.2005 sul cap. 51054 - esercizio finanziario 2005;
4 - Il presente decreto verrà pubblicato nel sito internet della Regione Veneto - sezione consulenze e collaborazioni;
5 - Il presente decreto verrà pubblicato all’albo di questa struttura per giorni 10 decorrenti dalla data d’adozione, ai sensi dell’art. 2 della Lr 43/1993, e nel sito internet della Regione.
Fabio Galiazzo
DECRETI DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO n. 253 del 8 settembre 2009
Legge 31.7.2002, n. 179 art. 16 - Programma degli in-terventi urgenti per il riassetto delle aree a rischio idro-geologico - 4° stralcio. Soggetto attuatore: Unità Periferica Genio Civile di Treviso. “Lavori di realizzazione di una vasca d’espansione per la laminazione delle piene del tor-
rente Cervada in Comune di Conegliano (TV)”. Importo complessivo progetto € 1.000.000,00. Prog. n. 587/2004. Affidamento incarico professionale al professionista Ar-chitetto Alessandro Campana di Bassano del Grappa (VI), per rilievo topografico e frazionamento dell’area oggetto della vasca di espansione.[Consulenze e incarichi professionali]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
1. Si affida al professionista Arch. Alessandro Cam-pana di Bassano del Grappa (Vi), (omissis), l'incarico per rilievo topografico finalizzato alla ricostruzione ed alla materializzazione dei limiti di proprietà dei mappali e relativo frazionamento dell’area interessata dai lavori di “Realizzazione della vasca di espansione per la lami-nazione delle piene del torrente Cervada nel Comune di Conegliano (Tv)”.
2. E’ approvato lo schema di Convenzione, debitamente sottoscritto per accettazione dal professionista Arch. Ales-sandro Campana, regolante i rapporti tra Amministrazione Regionale e la Società in ordine all’espletamento dell’incarico in argomento, allegato al presente Decreto.
3. La responsabilità dell’incarico viene assunto dal me-desimo, Arch. Alessandro Campana.
4. Agli oneri derivanti dall’espletamento dell’incarico, pari complessivamente a € 14.932,80 (di cui competenze € 12.200,00 + CNPAI 2% € 244,00 + IVA 20 % sul totale € 2.488,80), si farà fronte con i fondi previsti nell’apposito capitolo di bilancio regionale, da impegnarsi con successivo decreto del Dirigente della Direzione Difesa del Suolo.
5. La relativa convenzione verrà stipulata dal Direttore dell’Ufficio del Genio Civile di Treviso.
Adriano Camuffo
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO n. 277 del 29 settembre 2009.
Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 e successivo decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106. Disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Rinnovo contrattuale dell’incarico di medico competente per l’anno 2010.[Consulenze e incarichi professionali]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
Articolo 1. E' rinnovato per l’anno 2010 l’incarico alla dottoressa Marisa Fagnoni con Studio Medico in Treviso, nata a Quarrata (PT) in data 27.09.1951 - (omissis) - e resi-dente a Villorba(TV) in via De Gasperi, 1, iscritta all’Albo
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 19
dei Medici Chirurghi della Provincia di Treviso al n. 1743, Specialista in Medicina del Lavoro, quale Medico compe-tente, secondo quanto previsto dagli artt. 2 e 38 del D.Lvo 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per la Provincia di Treviso, per l’importo complessivo di € 12.150,00.
Articolo 2. E' impegnata la suddetta spesa di € 12.150,00 (eurododicimilacentocinquanta/00) sul capitolo 100484 del bilancio di previsione per il 2009 ” Spese per la gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro e per la gestione della qualità (D.L.vo 19.09.1994, n. 626)”, che presenta sufficiente disponibilità, fondi assegnati con deliberazione della Giunta Regionale n. 534 del 03.03.2009.
Articolo 3. E’ approvato l’allegato schema di conven-zione aggiuntiva, predisposto ai sensi dell'art. 17 della Lr 30/1984.
Articolo 4. Il presente decreto verrà pubblicato mediante affissione all'Albo Regionale dell’Unità Periferica del Genio Civile di Treviso per la durata di giorni dieci, ai sensi dell'art. 2 della Lr 01.09.1993, n. 43.
Adriano Camuffo
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ PERIFERICA GENIO CIVILE DI TREVISO n. 279 del 29 settembre 2009
Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81 e successivo decreto legislativo 3 agosto 2009, n. 106. Disposizioni in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. Rinnovo contrattuale dell’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione per l’anno 2010.[Consulenze e incarichi professionali]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
Articolo 1. E’ rinnovato per il periodo 01.01.2010 - 31.12.2010 all’ing. Paolo Pizzaia, nato a Treviso(TV) in data 28.06.1973 - (omissis) e residente a Treviso (TV) in via Zecchette, 24 iscritto all'Ordine degli Ingegneri di Treviso al n. 2200, l’incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, se-condo quanto previsto dagli artt. 2 e 32 del D.Lvo 81/2008 e successive modifiche ed integrazioni, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro per la Provincia di Treviso, per l’importo complessivo di € 20.196,00.
Articolo 2. E' impegnata la suddetta spesa di € 20.196,00 (euroventimilacentonovantasei/00) sul capitolo 100484 del bilancio di previsione per il 2009 ” Spese per la gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro e per la gestione della qualità (D.L.vo 19.09.1994, n. 626)”, che presenta sufficiente disponibi-lità, fondi assegnati con deliberazione della Giunta Regionale n. 534 del 03.03.2009.
Articolo 3. E’ approvato l’allegato schema di convenzione aggiuntiva, predisposto ai sensi dell'art. 17 della Lr 30/1984.
Articolo 4. - Il presente decreto verrà pubblicato mediante affissione all'Albo Regionale dell’Unità Periferica del Genio
Civile di Treviso per la durata di giorni dieci, ai sensi dell'art.2 della Lr 01.09.1993, n. 43.
Adriano Camuffo
DECRETI DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DI PROGETTO GENIO CIVILE DI TREVISO
DECRETO DEL DIRIGENTE DELL’UNITÀ DI PROGET-TO GENIO CIVILE DI TREVISO n. 27 del 8 febbraio 2010
D.Lgs 3.4.2006 n. 152 (ex Legge 18.5.1989, n. 183) - Ba-cino Regionale del fiume Sile e pianura tra Piave e Livenza - Triennio 2001 - 2003 (annualità 2003). Unità di Progetto Genio Civile di Treviso. “Lavori di manutenzione della Alzaia del fiume Sile”. Importo finanziato € 1.032.913,80. Intervento n. 680. “Innalzamento argine in destra idraulica (Via Torre) in Comune di Casale sul Sile. Opere di difesa in Comune di Silea”. 2° stralcio esecutivo - Importo com-plessivo € 718.165,80. Cup: H79H07000300001. Affidamento incarico professionale ai sensi dell’art. 125 comma 11 del D.Lgs 163/2006 relativo all’attività di verifica strutturale - incluse indagini sperimentali propedeutiche alla stessa - del ponte a servizio della centrale elettrica sul fiume Sile in Comune di Silea (TV).[Consulenze e incarichi professionali]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
1. Si affida all’ing. Filippo Casarin con sede a Mestre - Venezia Via Silvio Trentin, 5/B, codice fiscale (omissis), l'incarico di effettuare le “Attività di verifica strutturale del ponte prospiciente la Conca di Silea”.
2. E’ approvato lo schema di Convenzione, debitamente sottoscritto per accettazione dall’ing. Filippo Casarin, regolante i rapporti tra l’Amministrazione Regionale e il Professionista in ordine all’espletamento dell’incarico in argomento, allegato al presente Decreto.
3. Agli oneri derivanti dall’espletamento dell’incarico, pari complessivamente a € 19.571,76 (€ 15.990,00 + CNPAIA 2% € 319,80 + IVA 20 % sul totale € 3.261.96) si farà fronte con i fondi previsti sul capitolo 51081 del bilancio regionale, già impegnati con decreto del Dirigente della Direzione Difesa del Suolo n. 176 dell’8.7.2009.
4. La relativa convenzione verrà stipulata dal Dirigente dell’Unità di Progetto Genio Civile di Treviso.
5. Il presente provvedimento dovrà essere pubblicato sul sito web istituzionale dell’amministrazione regionale, ai sensi del comma 54 dell’art. 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
6. Il presente decreto verrà pubblicato mediante affissione all’Albo di questo Ufficio per 10 giorni ai sensi dell’art. 2 della Lr 1.9.1993 n. 43.
Alvise Luchetta
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201020
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it
DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE FORMAZIONE
DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE FOR-MAZIONE n. 178 del 22 marzo 2010
Fse 2007-2013. Verifiche sulla natura di PMI dei be-neficiari di sovvenzioni in materia di formazione costi-tuente aiuto di stato. Approvazione risultanze selezione campionaria.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
1) di approvare le risultanze del campionamento che è stato realizzato con riferimento alla DGR 1009/2008 e in conformità alla metodologia esposta in premessa, i cui risul-tati sono evidenziati nei seguenti allegati, parti integranti e sostanziali del seguente provvedimento:- Allegato A “Progetti campionati”- Allegato B “Aziende PMI dei progetti campionati”
2) di riservarsi la possibilità di verificare anche domande non rientranti nel campione suddetto, procedendo in maniera mirata ovvero con casualità nel caso di necessità di incremento del campione estratto.
Santo Romano
Allegato (omissis)
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DECRETI DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DEMANIO PATRIMONIO E SEDI
DECRETO DEL DIRIGENTE DELLA DIREZIONE DE-MANIO PATRIMONIO E SEDI n. 280 del 5 novembre 2009
D.Lgs. 163/2006 - art. 125. Rilievi impianti termici ed elettrici nonché della rete fognaria relativi alla sede degli uffici regionali in Venezia Mestre Via Cardinal Massaia 15. Affidamento incarico alla società Areatecnica S.r.l., con sede in Viale Dolomiti n. 24 - 32025 Mas di Sedico (BL) - (omissis), per l’importo complessivo di € 5.422,32 Iva compresa.[Consulenze e incarichi professionali]
Il Dirigente
(omissis)
decreta
1. di prendere atto della necessità addivenire alla effet-tuazione dei rilievi degli impianti termici ed elettrici nonché della rete fognaria dei sottoservizi per consentire l’allesti-
mento dei locali destinati ad ospitare la sede del Centro di documentazione sulle tecnologie per l’osservazione del ter-ritorio presso gli uffici regionali siti in Venezia Mestre alla via Cardinal Massaia 15;
2. di incaricare, con successiva predisposizione e stipula del relativo disciplinare di incarico, lo studio Areatecnica S.r.l con sede in Mas di Sedico (BL), Viale Dolomiti n. 24 - (omissis), alla effettuazione dei rilievi di cui al punto 1), come da preventivo riportato in premessa (Allegato A), che costituisce parte integrante del presente provvedimento;
3. di impegnare per il servizio cui al punto 1), la somma complessiva di € 5.422,32 iva compresa, sul capitolo 100630 del bilancio di previsione per l’anno 2009, avente ad oggetto “Lavori di manutenzione straordinaria, ristrutturazione re-cupero su beni immobili, demaniali o patrimoniali nonché su locali ed uffici sedi regionali”;
4. di provvedere al pagamento della somma di cui al punto 4) sulla base di idonea documentazione contabile e previo accertamento del lavoro svolto da parte del compe-tente Ufficio Patrimonio Immobiliare di questa Direzione Regionale;
5. il presente provvedimento dovrà essere pubblicato sul sito web istituzionale dell’amministrazione regionale, ai sensi del comma 54 dell’art. 3 della legge 24 dicembre 2007, n. 244.
Gian Luigi Carrucciu
Sezione seconda
DELIBERAZIONI DELLA GIUNTA REGIONALE
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 4115 del 29 dicembre 2009
D.lgs n. 267/2000, art. 34. Programma per l’eliminazione del passaggio a livello al km. 53+525 della linea ferroviaria VI-TV, a servizio della S.P. n. 79 “Delle Cave”-Via Verdi, in Comune di Paese (TV). Ratifica dell’accordo sottoscritto in data 16.09.2009 da Regione del Veneto, la Provincia di Treviso, il Comune di Paese e Veneto Strade Spa.[Trasporti e viabilità]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di ratificare l’Accordo sottoscritto in data 16.09.2009 dalla Regione del Veneto, dalla Provincia di Treviso, dal Co-mune di Paese (TV) e da Veneto Strade Spa per l’eliminazione del passaggio a livello al km. 53+525 della linea ferroviaria VI-TV, a servizio della S.P. n. 79 “Delle Cave”-Via Verdi, in Comune di Paese (TV) con opere viarie sostitutive, il cui testo viene allegato con il titolo “Allegato A” alla presente deliberazione quale sua parte integrante;
2) di dare atto che l’accordo di cui al precedente punto 1) comporta l’onere complessivo di € 7.540.000,00 a carico
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della Regione del Veneto, di cui € 1.049.868,77 per spese di progettazione e direzione dei lavori al lordo degli oneri fiscali e previdenziali, oltre che per altre spese generali connesse dell’intervento, ed
3) € 6.490.131,23 per opere e lavori da attuarsi a cura della Regione del Veneto;
4) di impegnare, ai sensi dell’art. 42, comma 1°, della Lr 29.11.2001, n. 39, l’importo di € 7.540.000,00 sul cap. 45322, denominato “Contributi per l’eliminazione di passaggi a livello e per l’adeguamento di sottopassi ferroviari” per l’annualità 2009, che presenta sufficiente disponibilità;
5) di dare atto, sulla base del progetto agli atti della Direzione Infrastrutture, il cui quadro economico di spesa viene riportato nelle premesse, che per l’attuazione dell’in-tervento in argomento viene prevista:- l’aggiudicazione delle opere e la consegna delle aree e
del cantiere entro il mese di ottobre 2011;- ultimazione lavori e la messa in esercizio delle opere
entro il mese di dicembre 2012;6) di dare altresì atto che sono state attivate le pro-
cedure per la realizzazione dell’intervento medesimo, che dovrà essere concluso nei termini previsti dall’art. 54 della Lr 07.11.2003, n. 27;
7) di incaricare la Direzione Infrastrutture di provvedere alle successive attività inerenti e conseguenti l’attuazione del programma approvato con il presente provvedimento sulla base dell’accordo allegato, accertando, in particolare, il rispetto della tempistica individuata con il presente atto e la relativa adeguata assunzione degli obblighi finan-ziari da parte di ciascun soggetto firmatario dell’accordo stesso.
Allegato A
Accordo ai sensi dell'art. 34 del d.lgs. 18.08.2000, n. 267tra
Regione del Veneto, provincia di Treviso,Comune di Paese (Tv), veneto strade Spa
per l'attuazione del programma di eliminazione del passaggio A livello alla progressiva km. 53+525 della linea
ferroviaria Vi-Tv, A servizio della Sp n. 79 “delle cave”- Via Verdi, in Comune di Paese.
L'anno duemilanove, oggi sedici del mese di settembre (16.09.2009), presso la sede della Giunta Regionale del Veneto, in Venezia, Palazzo Balbi
i Signori• Renato Chisso, nato a Quarto d’Altino (VE) il 28.07.1954,
domiciliato per la carica come in appresso, il quale interviene nel presente atto in rappresentanza della Regione del Veneto, con sede in Venezia - Dorsoduro 3901, C.F. 80007580279, nella sua qualità di Assessore alle Politiche della Mobilità e delle Infrastrutture;
• Leonardo Muraro, nato a Mogliano Veneto (TV) il 08.08.1955, domiciliato per la carica come in appresso, il quale interviene nel presente atto per conto ed in legale rappresentanza della Provincia di Treviso, con sede in Treviso in via Cesare Battisti, 30, C.F. 8008870265, nella sua qualità di Presidente della Provincia stessa;
• Francesco Pietrobon, nato a Treviso il 08.06.1956, do-
miciliato per la carica come in appresso, il quale interviene nel presente atto per conto ed in legale rappresentanza del Comune di Paese (TV), con sede in Via Sen. Pellegrini, 4, codice fiscale n. 00389950262, nella sua qualità di Sindaco del Comune stesso;
• Silvano Vernizzi, nato a Rovigo il 13.12.1953, domiciliato per la carica come in appresso, il quale interviene nel presente atto per conto ed in legale rappresentanza di Veneto Strade Spa con sede legale in Mestre-Venezia in Via Sansovino, 5, codice fiscale n. 03345230274, nella sua qualità di Amministratore Delegato della Società stessa;
premesso che• in data 24.05.1996 è stata sottoscritta dalla Regione del
Veneto e dalle Ferrovie dello Stato Spa una convenzione per la definizione di un programma comune per la progressiva eliminazione dei passaggi a livello ricadenti nel territorio della Regione del Veneto;
• il territorio del Comune di Paese risulta interessato dall’at-traversamento di n. 8 passaggi a livello sulla linea ferroviaria Vicenza - Treviso, di cui n. 5 pubblici siti alle progressive km 50+036, 50+713, 52+241, 52+876 e 53+525 e n. 3 privati alle progressive km 51+417, 52+435 e 52+964;
• l’aumento del traffico ferroviario sulla linea ferroviaria Vicenza - Treviso e le rinnovate modalità di sicurezza di funzionalità dei passaggi a livello applicate ad una vasta area del Veneto, unitamente all’aumento generalizzato del traffico veicolare ed alle maggiori esigenze di permeabilità delle aree separate fisicamente dalla linea ferroviaria, hanno evidenziato la necessità di provvedere alla realizzazione di interventi di viabilità sostitutiva dei sopra citati passaggi a livello;
• gli Enti preposti all’organizzazione dei diversi livelli della viabilità ed all’assetto del territorio hanno individuato, quale prioritaria, la realizzazione di viabilità sostitutiva del passaggio a livello alla progressiva km. 53+525 della linea ferroviaria Vicenza-Treviso, a servizio della S.P. n. 79 “Delle Cave” - Via Verdi - , in Comune di Paese;
• l’intervento proposto dalla Regione del Veneto, in col-laborazione con la Provincia di Treviso e con il Comune di Paese, prevede la costruzione di un sottopasso ferroviario veicolare e ciclopedonale e di viabilità di raccordo in nuova sede, in parte in affiancamento all’attuale SP n. 79, con col-legamento alla SR 53 con rotatoria idonea alla eliminazione dell’attuale semaforizzazione dell’incrocio di via Verdi e della stessa SR 53, per l’importo di spesa stimato in complessivi € 7.540.000,00 al netto delle spese di acquisizione delle aree necessarie.
L’intervento valutato tiene conto della impossibilità di provvedere alla chiusura del passaggio a livello in argomento durante l’esecuzione dei lavori, non essendo individuabili viabilità alternative alla S.P. n. 79 praticabili senza notevoli oneri a carico degli Enti preposti e grave disagio al regime viabilistico per una vasta area circostante;
• l’art. 34 del D.Lgs. n. 267/2000 stabilisce, tra l’altro, che per la definizione e l'attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione, l'azione integrata e coordinata di comuni, di province e regioni, di amministrazioni statali e di altri soggetti pubblici, o comunque di due o più tra i soggetti predetti, il Pre-sidente della regione o il Presidente della provincia o il Sindaco, in relazione alla competenza primaria o prevalente sull'opera o sugli interventi o sui programmi di intervento, promuove la
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conclusione di un accordo di programma, anche su richiesta di uno o più dei soggetti interessati, per assicurare il coordi-namento delle azioni e per determinarne i tempi, le modalità, il finanziamento ed ogni altro connesso adempimento.
concordano:
Art. 1 - Riferimento alle premesse.Le premesse di cui sopra fanno parte integrante del pre-
sente accordo.
Art. 2 - Oggetto dell'accordo.La Regione Veneto, la Provincia di Treviso, il Comune di
Paese e Veneto Strade S.p.A., per le motivazioni esposte nelle premesse, convengono di procedere, nell'ambito del programma di interventi per la eliminazione dei passaggi a livello nel territorio regionale, alla realizzazione delle opere sostitutive del passaggio a livello alla progressiva km. 53+525 della linea ferroviaria Vicenza-Treviso, a servizio della S.P. n. 79 “Delle Cave” - Via Verdi, in Comune di Paese, impegnandosi ad at-tivare ogni iniziativa di propria rispettiva competenza per la celere realizzazione dell’intervento stesso.
Art. 3 - Descrizione dell’intervento.L’ipotesi progettuale, preliminarmente assentita dagli Enti
interessati nelle sue linee generali, prevede la realizzazione di un sottopasso ferroviario veicolare e ciclopedonale in affianca-mento ad ovest all’attuale passaggio a livello e la realizzazione della viabilità di raccordo in nuova sede a partire, a sud, con rotatoria dalla Via A. Toscanini fino raccordarsi, a nord, alla SR n. 53 con rotatoria, come da elaborato grafico, meramente descrittivo, denominato “Allegato A” allegato al presente atto quale sua parte integrante.
Le principali caratteristiche tecniche dell’intervento ipotiz-zato, suscettibile di verifiche da parte dei soggetti interessati, vengono individuate come segue:- tratto di nuova viabilità sostitutiva del corrispondente tratto
della S.P. n. 79 - via Verdi con tipologia corrispondente a “Strada di categoria E - Urbana di quartiere - intervallo di velocità 40-60 Km/h” della lunghezza di ml. 900 circa al netto degli sviluppi delle rotatorie e dei raccordi, di cui ml. 500 circa in nuova sede e ml. 400 di adeguamento e/o modifica dell’attuale piattaforma stradale;
- sezione della viabilità principale ml. 8, 00, di cui ml. 0,50 di banchina asfaltata per lato, oltre a marciapiede e/o pista ciclopedonale;
- modificazione dell’attuale incrocio tra la S.P. n. 79 - via Verdi e la S.R. 53 - Via Postumia con realizzazione di ro-tatoria con quattro innesti stradali e di diametro esterno non inferiore a ml 50;
- lunghezza della viabilità secondaria o sostitutiva di accessi privati ml. 350 circa, di piattaforma variabile in funzione dell’utilizzo;
- caratteristiche geometriche del sottopasso ferroviario: altezza netta non inferiore a ml. 5,00 sul piano veicolare; larghezza complessiva netta ml. 12,50, di cui ml. 0,75 per marciapiede di soccorso e ml. 2,50 per pista ciclopedonale rialzata rispetto al piano veicolare; pendenza massima delle rampe 8%.Costo complessivo stimato dell’intervento € 7.540.000,00
al netto delle spese di acquisizione delle aree necessarie.
Art. 4 - Quote di cofinanziamento ed oneri.L’importo di € 7.540.000,00, al lordo delle spese di progetta-
zione e direzione dei lavori e al netto delle spese di acquisizione delle aree, necessario al finanziamento dell’intervento di cui al precedente art. 3, viene finanziato dalla Regione del Veneto.
Il Comune di Paese provvederà a propria cura e spese al-l’acquisizione delle aree necessarie all’intervento e a metterle a disposizione per la realizzazione delle opere, nei termini seguenti:- le aree ricadenti all’interno del Piano urbanistico attuativo
dell’area “ex Montini” tramite l’attuazione convenzionale dello strumento urbanistico medesimo;
- le rimanenti aree tramite la procedura di cui al D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, per l’importo stimato di € 360.000,00.La Regione del Veneto promuoverà la sottoscrizione di
un accordo integrativo del presente atto con il quale Rete Ferroviaria Italiana S.p.A. comparteciperà alla realizzazione dell’intervento sopra descritto non richiedendo oneri connessi al rallentamento dei treni per l’esecuzione delle relative opere, analogamente a quanto stabilito in precedenti interventi e sulla base dell’accordo del 24.05.1996, sopra citato.
Art. 5 - Progettazione delle opere.La Regione del Veneto provvederà a propria cura e spese,
in accordo con gli Enti firmatari il presente accordo, alla reda-zione della progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell’intervento di cui al precedente Art. 3.
Art. 6 - Avvio del procedimento e pubblicità della confe-renza di servizi.
Il Comune di Paese provvederà a comunicare agli interes-sati, ai sensi degli artt. 7 e 8 della L. n. 241/1990, l’avvio del procedimento di approvazione del progetto delle opere di cui al precedente art. 3, sulla base della documentazione progettuale all’uopo fornita dalla Regione del Veneto. Il Comune stesso, inoltre, provvederà alle pubblicità relative alla convocazione della Conferenza di Servizi, di cui al successivo art. 7, con le modalità previste dall'art. 9 del D.P.R. n. 554/1999.
Art. 7 - Approvazione dei progetti.Il Comune di Paese assume l’incarico di attivare le pro-
cedure per la convocazione di apposita Conferenza di Servizi per l’approvazione del progetto definitivo dell’intervento in ar-gomento, ai sensi della normativa vigente, cui parteciperanno tutti gli Enti ed organi tenuti ad esprimersi sul progetto stesso, ed al fine di acquisire gli atti d'intesa, i pareri, i nulla osta e le autorizzazioni prescritte dalle norme vigenti.
Successivamente alla conclusione della Conferenza di Servizi, la Regione del Veneto ed il Comune di Paese, sotto-scriveranno, per quanto occorra, un accordo di programma ai sensi dell’art. 34 del D.Lgs. n. 267/2000 ed ai sensi dell’art. 7 della Lr n. 11/2004, finalizzato alle modificazioni degli stru-menti urbanistici comunali necessarie per la realizzazione delle opere di cui al precedente art. 3.
Art. 8 - Acquisizione delle aree ed espropriazioni.Il Comune di Paese provvederà ad approvare il progetto
definitivo dell’intervento in parola, adeguato alle risultanze della citata Conferenza di Servizi, all’uopo trasmesso dalla Regione del Veneto, dichiarandone la pubblica utilità anche
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ai fini dell’acquisizione delle aree interessate. Il Comune me-desimo provvederà alle acquisizioni temporanee e permanenti delle aree necessarie alla esecuzione delle opere in argomento, attivando le procedure di cui al Dpr n. 327/2001.
Successivamente all’ultimazione dei lavori le aree acquisite dal Comune interessate da viabilità regionale e provinciale saranno trasferite ai rispettivi Enti, i quali provvederanno all’esercizio della viabilità di competenza ed alle attività di manutenzione della stessa.
Art. 9 - Appalto delle opere - direzione dei lavori - collaudo.La Regione Veneto provvederà ad affidare in appalto le tutte
le opere di cui al precedente Art. 3 e provvederà ad ogni attività connessa con l’esecuzione dei lavori, fino al loro completamento funzionale ed al collaudo. Il collaudatore o la commissione di collaudo sarà nominata dalla Regione del Veneto conforme-mente alla normativa regionale vigente in materia.
Art. 10 - Definizione dei rapporti.Con separato atto la Provincia di Treviso, Veneto Strade
S.p.A. e il Comune di Paese definiranno, anche Rete Ferro-viaria Italiana S.p.A., ogni rapporto connesso e conseguente alla realizzazione dell’intervento di cui all'art. 3 per quanto attiene la proprietà dei sedimi, le manutenzioni ed i sottoser-vizi, in sostituzione e/o integrazione di precedenti pattuizioni tra le Parti. Analogamente, Veneto Strade Spa la Provincia di Treviso ed il Comune di Paese provvederanno, con separato atto, alla definizione di ogni rapporto inerente la menzionata rotatoria di raccordo della S.P. n. 79 con la S.R. n. 53.
Art. 11 - Richiamo alla normativa nazionale e regionale.Per quanto non espressamente indicato nel presente ac-
cordo si rinvia alla legislazione nazionale e regionale vigente in materia.
Art. 12 - Controversie.Qualora insorgessero controversie in ordine all'interpreta-
zione ed esecuzione del presente accordo, le Parti ne propor-ranno la soluzione in via giurisdizionale, qualora non venisse ritenuta accettabile la soluzione amministrativa preliminar-mente proposta dal Presidente della Giunta Regionale.
- Art. 13 - Approvazione.Il presente accordo, per divenire esecutivo, resta subordi-
nato all’approvazione e/o ratifica dei rispettivi organi compe-tenti di Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Paese e Veneto Strade Spa .
Si invoca per quest'atto l'applicazione dell'art. 16, tab. alle-gato "B" del D.P.R. 26.10.1972, n. 642 - (esenzione del bollo).
Per
La Regione del Veneto Renato Chisso
La Provincia di Treviso Leonardo Muraro
Il Comune di Paese Francesco Pietrobon
Veneto Strade Spa Silvano Vernizzi
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 561 del 2 marzo 2010
Protocollo di intesa tra Regione Veneto, Provincia di Verona, Comune di Pescantina relativo alla Discarica situata in località Cà Filissine del Comune di Pescantina. Presa d’atto.[Ambiente e beni ambientali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di approvare lo schema di “Protocollo di intesa tra Re-gione del Veneto, Provincia di Verona e Comune di Pescantina relativo alla discarica situata in località Cà Filissine del Comune di Pescantina”, parte integrante del presente provvedimento (allegato A), nel quale vengono definiti gli obblighi in capo al Comune di Pescantina e alla Provincia di Verona, in relazione alle somme da utilizzare per il trattamento del percolato della discarica per rifiuti non pericolosi sita in località Cà Filissine del Comune di Pescantina.
2. Di autorizzare l’assessore alle Politiche per l’Ambiente Giancarlo Conta alla sottoscrizione del protocollo di cui al precedente punto, prendendo atto altresì che il presente prov-vedimento non comporta alcuna spesa a carico regionale.
3. Di trasmettere il presente provvedimento alla Provincia di Verona, al Comune di Pescantina.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 575 del 9 marzo 2010
Comune di Nogarole Rocca (VR) - “Azienda Brutti - So-cietà agricola semplice”. Autorizzazione alla costruzione ed esercizio di opere, impianti e attrezzature di cui alla Mani-festazione di interesse n. 427596/2009 per la valorizzazione energetica delle biomasse di origine animale, nonché della bio-massa di origine vegetale dedicata non costituente rifiuto.[Energia e industria]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare le premesse che costituiscono parte inte-grante e sostanziale del presente provvedimento;
2. di autorizzare l’“Azienda Brutti - Società agricola semplice” (Cuaa 00431610237), con sede legale e operativa in via Muri, n. 2/c - Comune di Nogarole Rocca (VR), ai sensi dell’articolo 12 del decreto legislativo n. 387/2003, alla costru-zione e all’esercizio di un impianto per la produzione di biogas proveniente dalla cofermentazione anaerobica di:
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- biomassa di origine zootecnica aziendale (liquame di suino) e extra-aziendale (effluenti zootecnici comprendenti letame/liquame di coniglio e di suino);
- biomassa vegetale dedicata (Produzioni Agricole Energe-tiche o PAE), ovvero residuale ottenuta dalla coltivazione su terreni propri e in affitto, o acquistata sul mercato, alle condizioni previste dall’articolo 1, comma 423, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 “Produzione e cessione di energia elettrica e calorica da fonti rinnovabili agroforestali ottenute dalle produzioni vegetali provenienti prevalentemente dal fondo effettuate da imprenditori agricoli”;3. di autorizzare, altresì, la medesima Società agricola
di cui al punto 2. alla produzione di energia tramite l’installa-zione di un motore endotermico (Marca Jenbacher modello J 312 GS-221), alimentato da biogas proveniente dall’impianto di cui al precedente punto 1, della potenza termica nominale unitaria di 1,301 MW associato a un generatore di energia elettrica (Marca Stamford modello HCL 634 H2) di potenza elettrica in uscita pari 0,526 MW;
4. di autorizzare, sulla base del progetto presentato alla Regione del Veneto da parte dell’”Azienda Brutti - Società agricola semplice” e dell’assenso espresso in sede di Confe-renza di servizi decisoria del 20 gennaio 2010 (progetto alle-gato alle note protocollo n. 427596/48.24 del 30 luglio 2009, n. 701871/48.24 del 16 dicembre 2009, n. 32589/48.24 del 20 gennaio 2010, e n. 85478/48.24 del 15 febbraio 2010), la costru-zione e l’esercizio delle opere, impianti e attrezzature elencati ai precedenti punti 2 e 3, da realizzarsi su terreni censiti al catasto del Comune di Nogarole Rocca (VR), nella sezione unica, foglio n. 14, mappali n. 88-94-100-111;
5. di autorizzare la medesima Azienda agricola di cui al punto 2. alla costruzione e all’esercizio di una linea elettrica connessa con l’impianto di produzione di energia nel tratto compreso tra il cogeneratore e la “cabina di consegna”, da realizzarsi su terreni censiti al catasto del Comune di Noga-role Rocca (VR), nella sezione unica, foglio n. 14, mappale n. 95, 100, 106, 107, 124, come risulta dagli elaborati al progetto allegato alle note protocollo n. 427596/48.24 del 30 luglio 2009, n. 701871/48.24 del 16 dicembre 2009, n. 32589/48.24 del 20 gennaio 2010, e n. 85478/48.24 del 15 febbraio 2010;
6. di autorizzare la medesima Azienda agricola alla co-struzione e all’esercizio di un impianto di ossidazione biologica con nitrificazione e denitrificazione della frazione liquida del digestato (frazione organica in uscita dal processo di cofer-mentazione anaerobica), da ubicarsi nel Nogarole Rocca (VR), foglio n. 14, mappali n. 100-106-107-109-110, sulla base delle medesime risultanze della Conferenza di servizi decisoria del 20 gennaio 2010, come risulta dagli elaborati al progetto alle-gato alle note protocollo n. 427596/48.24 del 30 luglio 2009, n. 701871/48.24 del 16 dicembre 2009, n. 32589/48.24 del 20 gennaio 2010, e n. 85478/48.24 del 15 febbraio 2010;
7. di autorizzare la società “ENEL Divisione Infrastrut-ture e Reti - Macroarea Territoriale Nordest/Sviluppo Rete Triveneto” (P. Iva 05779711000), con sede legale in Mestre-Venezia, via G. Bella, n. 3, alla costruzione ed esercizio del-l’impianto di rete connesso alla rete elettrica esistente, sulla base delle medesime risultanze della Conferenza di servizi decisoria del 20 gennaio 2010, da realizzarsi su terreni censiti al catasto del Comune di Nogarole Rocca (VR), nella sezione unica, foglio n. 14, mappale n. 95, 100, 106, 107, 124, come risulta dagli elaborati al progetto allegato alle note proto-
collo n. 427596/48.24 del 30 luglio 2009, n. 701871/48.24 del 16 dicembre 2009, n. 32589/48.24 del 20 gennaio 2010, e n. 85478/48.24 del 15 febbraio 2010;
8. di approvare la costruzione e l’esercizio della microrete di teleriscaldamento a servizio della termostatazione delle vasche adibite al processo di fermentazione anaerobica e del riscaldamento delle strutture agricole-produttive, per una potenza termica utile di 550 kW (pari a 2249 MWh/anno), da ubicarsi su terreni censiti al catasto del Comune di Nogarole Rocca (VR), nella sezione unica, foglio n. 14, mappali n. 100-106-107-111 come risulta dagli elaborati al progetto allegato alle note protocollo n. 427596/48.24 del 30 luglio 2009, n. 701871/48.24 del 16 dicembre 2009, n. 32589/48.24 del 20 gennaio 2010, e n. 85478/48.24 del 15 febbraio 2010;
9. di approvare l’allegato A al presente provvedimento, che ne costituisce parte integrante e sostanziale, nell’ambito del quale sono riportate le prescrizioni, di ordine tecnico e ammi-nistrativo, per la costruzione e l’esercizio degli impianti, delle opere e infrastrutture di cui ai precedenti punti 2, 3, 5, 6, 7 e 8;
10. di comunicare alla Società richiedente nonché alle Amministrazioni pubbliche, Enti e Società interessati, la con-clusione del procedimento amministrativo avviato su istanza presentata da “Azienda Brutti - Società agricola semplice.” (CUAA 00431610237), con sede legale e operativa in via Muri, n. 2c - Comune di Nogarole Rocca (VR);
11. di autorizzare il Dirigente della Direzione regionale Agroambiente e Servizi per l’Agricoltura, a conclusione dell’istruttoria tecnico-amministrativa prevista dalla Dgr n. 398/2009 per le Manifestazioni di interesse che richiedono il finanziamento delle opere e impianti ammissibili, di inclu-dere eventualmente l’istanza presentata da “Azienda Brutti - Società agricola semplice” nell’ambito del “Parco progetti regionale degli investimenti interaziendali ed aziendali” per il possibile finanziamento previsto dal Fondo di rotazione per le agrienergie approvato, in attuazione dell’articolo 58 ter della Lr n. 40/2003, con Dgr n. 1713/2009.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 576 del 9 marzo 2010
Approvvigionamento di pubblicazioni per gli Uffici centrali della Giunta regionale e dell’Ufficio Stampa. Im-pegno di spesa e assegnazione di budget operativo. Art. 49 Lr 29-11-2001, n. 39. Esercizio 2010.[Informazione ed editoria regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di confermare le direttive già impartite con Dgr n. 3821 del 20 ottobre 1998 ("Direttive per l'approvvigionamento di pubblicazioni per gli uffici");
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2) di procedere all'impegno nel Capitolo 5140 delle spese dell'esercizio 2010 ("Spese per l'acquisto di libri, riviste ed altre pubblicazioni") demandando alla Direzione Ragioneria e Tributi l’apposizione del visto e autorizzando l’assegnazione di un budget operativo di € 30.000,00= per l’acquisto di giornali e riviste per le necessità informative dell’Ufficio Stampa, e dei componenti della stessa, intestato alla dr.ssa Maria Teresa De Gregorio, Dirigente regionale della Unità di Progetto Attività Culturali e Spettacolo in qualità di titolare e alla dr.ssa Adriana Bergamo in servizio presso l’Ufficio Stampa della Giunta regionale come sostituto, autorizzandoli altresì ad emettere buoni di prelevamento dell’importo massimo giornaliero di € 2.500,00= per far fronte a pagamenti o rimborsi diretti;
3) di far obbligo ai Dirigenti come sopra individuati di produrre i rendiconti nei modi e tempi previsti dall’art. 49 della L. R. 29 novembre 2001, n. 39 e di trasmetterli, per il controllo di regolarità contabile, alla Direzione Ragioneria e Tributi e, per la definitiva approvazione dei medesimi, alla struttura regionale gerarchicamente sovra ordinata (nella fattispecie il Segretario regionale alla Cultura);
4) di demandare al Segretario regionale della struttura gerarchicamente sovra ordinata a quella di appartenenza del titolare del budget operativo, nella fattispecie al Segretario re-gionale alla Cultura, l’individuazione con proprio atto del nuovo Dirigente titolare subentrante e dell’eventuale suo sostituto, qualora si determinino avvicendamenti in corso di esercizio dei Dirigenti titolari di budget operativi, al fine di consentire la prosecuzione della gestione amministrativa e contabile dei budget assegnati;
5) di incaricare il medesimo Dirigente regionale di dare esecuzione al presente provvedimento, anche adottando i de-creti di liquidazione ove necessari.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 578 del 9 marzo 2010
Lr 8.9.1978, n. 49 “Contributi e spese per l’organiz-zazione di mostre manifestazioni e convegni di interesse regionale”. Esercizio 2010 I Provvedimento.[Mostre, manifestazioni e convegni]
ILa Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di concedere agli Enti di cui agli allegati (Allegati A e B) che costituiscono parte integrante del presente provvedimento, i contributi a fianco di ciascuno indicati, quantificati in ragione del disavanzo tra entrate e uscite come previsto in sede di presenta-zione delle richieste di contributo per un totale di € 787.550,00 da imputarsi sul cap. 3402 del bilancio di previsione 2010;
2. Di demandare a decreto del Dirigente regionale della Direzione Comunicazione e Informazione l’impegno della spesa di cui al punto 1;
3. Di modificare per i motivi espressi in premessa, l’alle-gato A della deliberazione n. 3847 del 15.12.2009 dando atto che il beneficiario del contributo di € 9.000,00, per l’iniziativa “Festival dei Matti” non è la Fondazione Claudio Buziol bensì la Cooperativa Sociale Onlus Con-Tatto;
4. Di dare atto che ogni contributo sarà liquidato in unica soluzione, dietro presentazione - entro il 31 dicembre 2011- di rendiconto, corredato dalla documentazione prevista dalla deli-berazione della Giunta regionale n. 202 del 7.2.2006;
5. Di dare atto che qualora dalla documentazione inviata al momento della rendicontazione, si evinca che l’ammontare della spesa non superi di almeno il 50% il valore del contributo regionale, con decreto del Dirigente regionale della Direzione Comunicazione e Informazione sarà proporzionalmente ridotto il contributo.
Allegato A
Lr n. 49/78 “Contributi e spese per l’organizzazione di mostre, manifestazioni e convegni di interesse regionale”Esercizio finanziario 2010
Soggetti privatiPROVINCIA DI BELLUNO
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
ASD DI PROMOZIONE SOCIALE AL.BEL.PONT (Alpago-Belluno-Ponte nelle Alpi)(PONTE NELLE ALPI)C.F. 01077310256
"Officina delle arti" musical "Una sorpresa inaspettata".
Realizzazione di un Musical ad opera del prof. Massimo Ferigutti, noto artista e do-cente.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.500,00
ARTISTICO GHIACCIO FELTRE A.S.D.(FELTRE)C.F. 91009310250
VIII Trofeo Città di Feltre. Manifestazione di pattinaggio artistico di figura con la par-tecipazione delle associazioni giovanili di pattinaggio.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 1.000,00
ASD GIOVANILE PIZZOCCO(SANTA GIUSTINA)C.F. 00984540252
Memorial Matteo Da Lan. Torneo di calcio giovanile. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE SAN VITO BLUES & SOUL (SAN VITO DI CADORE)C.F. 92015290254
San Vito Blues & Soul Festival. Rassegna internazionale di musica blues e soul.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201026
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http://bur.regione.veneto.it
ASSOCIAZIONE CULTURALE ARTE NUOVA(BELLUNO)C.F. 93034360250
8 marzo 2010 Poesia e musica. Manifestazione musicale con la lettura di poesie.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 1.500,00
CIRCOLO CULTURA E STAMPA BELLUNESE - SOCIETÀ COOPE-RATIVA SOCIALE (BELLUNO)C.F. 00736340258
Teatro Ragazzi. Rassegna di teatro e cultura in lingua originale per le scuole.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
CIRCOLO CULTURALE BELLU-NESE (BELLUNO)C.F. 00216860254
XXI^ Ed. Concerti in villa - Concerti nelle chiese e negli antichi ospizi XV Ed - Itinerari d'Arte II^ Ed.
Serie di concerti per animare l'attività estiva.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
FONDAZIONE TEATRI DELLE DOLOMITI(BELLUNO)C.F. 93038170259
Arte nel territorio. Progetto di collaborazione e valorizzazione delle istanze artistiche e culturali del terri-torio di appartenenza.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 30.000,00
LA GOCCIA - GRUPPO ATTIVITA' VOLONTARI E DONATORI(FONZASO)C.F. 01029900253
Giornate di promozione alla dona-zione di sangue.
Torneo nazionale di calcio per donatori di sangue Fidas per sensibilizzare i giovani alla donazione di sangue.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
PRO LOCO DI SEDICO (SEDICO)C.F. 80003120252
Carnevale di Sedico 2010. Unica manifestazione car-nevalesca in provincia di Belluno.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
UNIONE SPORTIVA FELTRESE PREALPI ASD(FELTRE)C.F. 00638020255
Un secolo di attività al servizio della comunità locale: sfilata.
Sfilata lungo le vie di Feltre coinvolgendo varie società sportive del Bellunese.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
TOTALE: € 73.000,00
PROVINCIA DI PADOVA
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
ASSOCIAZIONE CULTURALE ARCHITETTANDO (CITTADELLA)C.F. 03239010287
"Equivivere" per un'architettura sostenibile.
Ciclo di conferenze e ras-segna di opere di Architet-tura.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE EXPERIMENTA (LIMENA)C.F. 92136790281
Circuito risonanze 2009 - 2010. Concorso musicale, concorso letterario e rassegna di docu-mentari.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE FESTIVAL DELLE CITTA' IM-PRESA(PADOVA)C.F. 92213700286
Festival delle Città Impresa edizione 2010.
Festival che attraverso un sistema di rete culturale con-nette le varie città e imprese.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 40.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE LA GIUDECCA ONLUS (PADOVA)C.F. 92137320286
Progetto di Promozione Teatrale "Lettera 22" 2010.
Progetto di promozione e dif-fusione della cultura teatrale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
ASSOCIAZIONE GIOACCHINO DA FIORE(ALBIGNASEGO)C.F. 92176420286
Recital di poesia "Il Veneto attra-verso la voce dei suoi poeti".
Recital di letture e poesie. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 550,00
ASSOCIAZIONE NAZIONALE BERSAGLIERI - SEZ. S. MAR-TINO DI LUPARI (PD)(SAN MARTINO DI LUPARI)C.F. 90010450287
Raduno Regionale del Veneto dei bersaglieri in congedo.
Inaugurazione di un mo-numento al bersagliere a S. Martino di Lupari, in ricordo dei 60 anni dall'eccidio di propri concittadini durante la ritirata tedesca nella II guerra mondiale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
ASSOCIAZIONE NOVENTA CUL-TURALE (NOVENTA PADOVANA)C.F. 92195980286
Ciclo di seminari e conferenze di cul-tura generale anno 2010/2011.
Serie di incontri/seminari con visite guidate a località individuate.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 9.000,00
ASSOCIAZIONE "SPORT E' SA-LUTE"(ALBIGNASEGO)C.F. 92182100286
Convegno "Sport è salute" 9^ Ed: Sport in montagna: una sana attività motoria per tutti.
Evento su tematiche legate alla conservazione e sviluppo di ambienti e tradizioni.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
CIRCOLO DI CULTURA CINE-MATOGRAFICA "EFFETTO CINEMA" (PADOVA)C.F. 92115340280
Cineforum Effetto Cinema - XI Edi-zione - Una nuova stagione di cinema di qualità, di approfondimento cultu-rale e di convivialità.
Cineforum per valorizzare e promuovere il cinema di qualità.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 27
COMITATO PROVINCIALE PRO LOCO DI PADOVA(CAMPOSAMPIERO)C.F. 91000440028
Tradizione, devozione, ambizione - Ed. nazionale 2009 - 2010.
Concorso per il restauro del-l'architettura.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
FONDAZIONE GIORDANO EMILIO GHIRARDI ONLUS (PIAZZOLA SUL BRENTA)C.F. 92026330289
Giornata di studio "Le installazioni multimediali interattive. Conser-vazione e fruizione della liuteria elettronica tra tradizione ed innova-zione".
Confronto dialogico sulla sperimentazione del settore delle opere artistiche multi-mediali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
LABORATORIO LIRICO DEL VENETO "G. MARTINELLI - A.PERTILE"(MONTAGNANA)C.F. 91021180285
Concorso lirico internazionale 8^ Ed. G.Martinelli - A. Pertile.
Fasi eliminatorie del concorso lirico.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 15.000,00
ORCHESTRA GIOVANILE DEL VENETO (SELVAZZANO DENTRO)C.F. 92073610286
International Music Meeting 2010 XX Ed.
Incontro musicale e culturale tra orchestre.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
PAINT YOUR LIFE COLORA LA TUA VITA(CERVARESE SANTA CROCE)C.F. 92221140285
Colora le tue emozioni tra i Colli Euganei.
Concorso letterario e foto-grafico.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 1.000,00
PRO LOCO CAMPOSAMPIERO(CAMPOSAMPIERO)C.F. 80030670287
Vivi Camposampiero. Serie di eventi di musica, teatro, cinema, promozione della lettura, intrattenimento popolare.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
TOTALE: € 126.550,00
PROVINCIA DI ROVIGO
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
ADRIA SHOPPING (ADRIA)C.F. 00927660290
Epifania 2010. Promozione e rivitalizzazione del centro storico di Adria.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 6.000,00
CO.FI.PO. CONSORZIO FIERISTI POLESANO(ROVIGO)C.F. 00889760294
La piazza dei sapori - X^ edizione. Promozione prodotti polesani e della tradizione agro-ali-mentare italiana.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
TOTALE: € 13.000,00
PROVINCIA DI TREVISO
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
ACCADEMIA EUROPEA DELLE ARTI (POVEGLIANO)C.F. 94124480263
Artisti d'Europa a Treviso 2010. Esposizione di opere di circa 30 artisti provenienti da di-versi paesi europei.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.000,00
ARTEFICIOLinea ASSOCIAZIONE ARTISTICA E SOCIO-CULTU-RALE(PONZANO VENETO)C.F. 04346580261
Progetto Cuvart 2010. Serie di manifestazioni cul-turali ed espositive dedicate all'arte contemporanea.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
ASSOCIAZIONE COMPAGNIA TEATRALE TREMILIONI (CONEGLIANO)C.F. 02498060264
"Amnesie e questioni minime" Veneti a confronto tra teatro, poesia, narra-tiva e tradizioni rurali.
Serie di appuntamenti tra teatro, poesia e tradizioni rurali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE ANAGOOR (CASTELFRANCO VENETO)C.F. 90008850266
Pop Mnemosyne. Progetto per un festival di teatro contemporaneo.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE PROSPETTIVE (DOSSON DI CASIER)C.F. 94103150267
Floreali 2010. Mercato florovivaistico e con-ferenze sulla storia contadina della comunità locale, su temi naturalistici e paesaggistici.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.500,00
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI - GRUPPO DI ARCADE (ARCADE)C.F. 92001870267
Parole attorno al fuoco - XV edi-zione.
Concorso letterario sul tema: "Genti, soldati e amanti della montagna: storie e problemi di ieri e di oggi".
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
ASSOCIAZIONE NAZIONALE CARABINIERI SEZIONE DI TRE-VISO(TREVISO)C.F. 94006740263
Viaggio culturale in occasione del raduno nazionale.
Serie di visite culturali in oc-casione del Raduno nazionale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201028
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http://bur.regione.veneto.it
ASSOCIAZIONE VENETO JAZZ (VEDELAGO CAVASAGRA)C.F. 90001920264
Pomeriggi letterari alla Fenice. Incontri con scrittori nazio-nali che presentano le loro opere letterarie.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
CENTRO RICREATIVO ANZIANI(TREVISO)C.F. 94000790264
Una vita più attiva nella terza età. Serie di iniziative ludico-cul-turali a favore degli anziani.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
COMITATO INCONTRI DI CI-NEMA E TELEVISIONE (CONEGLIANO)C.F. 01796350260
Mostra "Cima da Conegliano - una visione".
Mostra dedicata a Giovan Battista Cima.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
CORO LUCA LUCCHESI (MOTTA DI LIVENZA)C.F. 95000140269
41° Maggio musicale del Giubileo - Il canto della Vergine Maria attraverso la storia della cristianità.
Evento per promuovere le "arti in movimento" - danza, letteratura, musica -.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
ENTE FIERA BESSICA(LORIA)C.F. 02209740261
XXIII Mostra delle piante ornamen-tali e dei prodotti del vivaismo.
Manifestazione floro - vivai-stica.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
PRO LOCO DI CASTELFRANCO VENETO (CASTELFRANCO VENETO)C.F. 00302470265
Premio Letterario "Annamaria Ca-stellano" Libri per Ragazzi 5^ Ed. 2009 - 2010.
5^ edizione del Premio libri per ragazzi.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
PRO LOCO DI FONTE(FONTE)C.F. 00899310262
Attività a Fonte: 19^Fonte in Fiore, 6^ Mostra delle attività produttive, 2^ Ed. Profumi di Primavera e 1^ Mercatino Fonte Bio.
Iniziative atte a promuovere prodotti tipici locali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
TOTALE: € 73.500,00
PROVINCIA DI VENEZIA
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
ACCORDI - ASSOCIAZIONE CULTURALE DI PROMOZIONE SOCIALE (PORTOGRUARO)C.F. 03301740274
Stabat Mater di F. Poulenc. Ciclo di concerti corali. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
A.C.D. ROBEGANESE FULGOR SALZANO(SALZANO)C.F. 90079240272
15° Torneo Città di Robegano. Torneo di calcio per bambini dagli 8 ai 12 anni.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
ASSOCIAZIONE L' OFFERTA MUSICALE (VENEZIA)C.F. 02506980271
Autunno musicale 2010. Ciclo concertistico autunnale composto da 7 appuntamenti.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
ASSOCIAZIONE CORO SANTA CECILIA MUSICULTURA (PORTOGRUARO)C.F. 03473100273
Concerti primavera - estate 2010. Promozione di musica corale di largo respiro e di grande impegno professionale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE CIRCOLO 1554 (MIRANO)C.F. 03385120278
11^ Rassegna Ubi Jazz 2010. Rassegna di musica jazz con la partecipazione di composi-tori di fama nazionale ed in-ternazionale. Proposti anche workshop.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 18.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL PORTICO (PORTOGRUARO)C.F. 92029190276
Autorincontrano - non è mai troppo tardi:percorsi di lettura e scrittura creativa.
Serie di incontri formativi con letture, analisi di testi e discussioni.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE PANTAKIN DA VENEZIA (VENEZIA)C.F. 02817660273
"E ritornammo sul cammino". Progetto culturale - teatrale. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
ASSOCIAZIONE NAZIONALE ARTIGLIERI D''ITALIA FEDE-RAZIONE PROVINCIALE DI VENEZIA (CEGGIA)C.F. 93027420277
Raduno regionale in occasione del-l'inaugurazione del Monumento alla patrona Santa Barbara.
Raduno regionale artiglieri. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
ASSOCIAZIONE PRO LOCO POR-TOGRUARO(PORTOGRUARO)C.F. 92002700273
Arte postale - Mail Art (Limite - scambio -segno).
Progetto di arte postale. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 29
ASSOCIAZIONE "PRO SENEC-TUTE"(SPINEA)C.F. 90005450276
Gite socio-culturali alla scoperta delle Tre Venezie.
Evento per far conoscere il territorio delle tre Venezie e la sua storia agli anziani del territorio.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
AVIS COMUNALE DI CON-CORDIA SAGITTARIA - ONLUS(CONCORDIA SAGITTARIA)C.F. 92019670279
"Io ci metto la testa". Giovani e sicu-rezza stradale.
Convegno e attività collegate per la sensibilizzazione dei ragazzi delle scuole, oratori e gruppi vari sul tema della guida sicura.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
CAMERA PENALE VENEZIANA "ANTONIO POGNICI"(VENEZIA)C.F. 80016600274
Convegno Nazionale sull'Esame In-crociato nel processo penale .
Prestigioso convegno che prevede la stesura di un proto-collo d'udienza di rilevanza nazionale tra magistrati e avvocati.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
C.I.V.A.T.U.R.S. (MESTRE)C.F. 90112610275
Percorsi Culturali - Naturalistici - Storici - Artistici.
Progetto per intrattenere Gruppi per adulti e anziani e persone diversamente abili.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 13.000,00
COMITATO FESTA COUNTRY (S.DONÀ DI PIAVE)C.F. 93031880276
Festa country 2010. Evento che rivitalizza il centro di Noventa con vari appuntamenti.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
CONFCOMMERCIO ASCOM POR-TOGRUARO (PORTOGRUARO)C.F. 83002590277
Musiche e balli nelle terre dei Dogi. Intrattenimenti musicali e danzanti in più punti della città.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
CONFCOMMERCIO ASCOM VE-NEZIA(VENEZIA)C.F. 94017150270
Mestreuropa 2010 Terza edizione. Mercato Europeo del Com-mercio Ambulante.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
CONFESERCENTI PROVINCIALE DI VENEZIA(VENEZIA)C.F. 82010600276
La piazza che vorrei. Concorso di pittura (tele, mu-rales, disegni, manifesti, graf-fiti) destinato agli alunni delle scuole dell'infanzia e primarie del comune di Mirano.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
CORO CITTÀ DI PORTOGRUARO (PORTOGRUARO)C.F. 92001960274
Concerto per organo e orchestra di fiati.
Esecuzione opera inedita del Maestro Giuseppe Russolo.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
CORO MONTE PERALBA(SAN DONÀ DI PIAVE)C.F. 84006840270
Scambio culturale della tradizione corale con altre regioni italiane e paesi stranieri.
Serie di concerti aventi come scopo lo scambio culturale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
FAI - FONDO PER L'AMBIENTE ITALIANO SEZ. VENETO(VENEZIA)C.F. 80102030154
"Giornata FAI di Primavera" - 18^ edizione.
Valorizzazione e tutela dei beni artistici, architettonici e ambientali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
FENICE - ASSOCIAZIONE PER LA CURA E LA RIABILITAZIONE DEI DISTURBI ALIMENTARI - ONLUS(PORTOGRUARO)C.F. 92028740279
2^ forum nazionale sui disturbi del comportamento alimentare - Evento musicale.
Spettacolo musicale gratuito con particolare riguardo alla popolazione scolastica.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
FILARMONICA DI MIRANO - BANDA CITTADINA(MIRANO)C.F. 90019130278
50° fondazione orchestra berlinese Spandauer Blasorchester.
Invito a partecipare con la banda cittadina ai festeggia-menti per il 50^ dell'orchestra berlinese Spandauer Blasor-chester.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
FONDAZIONE DI VENEZIA(VENEZIA)C.F. 94020300276
Open Vasiliev iniziative culturali collaterali al Seminario di pedagogia della scena.
Serie di incontri, laboratori, lectio magistralis in colla-borazione con i due Atenei cittadini.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
"MISTRAL" ASSOCIAZIONE CULTURALE, ARTISTICA, TEA-TRALE EUROPEA (CAVARZERE VE)C.F. 91014390271
Cavarzere ....in lirica 6^ Ed. 2010. Rappresentazione dell'Opera lirica "Nabucco di G.Verdi".
Rassegna di musica lirica. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
ORCHESTRA FILARMONICA DEL GRAN TEATRO LA FENICE(VENEZIA)C.F. 94067300270
Stagione sinfonica dell'orchestra . Serie di eventi per promuo-vere la musica con partico-lare riferimento al genere sinfonico.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
ORCHESTRA SINFONICA GIO-VANILE DI SPINEA (SPINEA)C.F. 90132810277
Concerto di Capodanno 2010. Concerto. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201030
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PARROCCHIA S.M.ASSUNTA (S. MICHELE AL TAGLIA-MENTO)C.F. 83003110273
Bibione guarda all'avvenire IV^ Ed. Serie di opportunità culturali offerte ai turisti ospiti a Bibione.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 23.000,00
POLISPORTIVA VISINTINI (MARGHERA)C.F. 94002060278
Marghera in piazza con la ginnastica ritmica-artistica.
Esibizione delle allieve e mo-stra fotografica.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
PRO LOCO DI QUARTO D'AL-TINO(QUARTO D'ALTINO)C.F. 93001870273
Mostre in piazza. Manifestazione folkloristica per promuovere lo sviluppo artistico e culturale locale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
PRO LOCO MIRANO(MIRANO)C.F. 90073980279
Fiori a Mirano 2010 - XXXII edi-zione.
Mostra mercato del settore florovivaistico.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
PRO LOCO SALZANO (SALZANO)C.F. 90021980272
Rassegna storica, folcloristica e gastronomia "del masaro" all'interno della Sagra di S. Bortolo.
Promozione dell'allevamento e la gastrononia del masaro, razza autoctona in via di estinzione, attraverso la ri-scoperta di antiche usanze e tradizioni popolari.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
UNITALSI SOTTOSEZIONE IN-TERAZIENDALE TRIVENETA(VENEZIA MARGHERA)C.F. 04900180581
Giornata del barelliere e della sorella. Gita socio culturale per favo-rire l'aggregazione e il senso di appartenenza all'associa-zione.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
TOTALE: € 241.000,00
PROVINCIA DI VERONA
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTOACCADEMIA MONDIALE DELLA POESIA (VERONA)C.F. 93166640230
Giornata Mondiale della Poesia dedi-cata a Tonino Guerra.
Serie di eventi dedicati al grande poeta Tonino Guerra.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 20.000,00
A.N.A. ASSOCIAZIONE NA-ZIONALE ALPINI SEZIONE DI VERONA(VERONA)C.F. 80010800235
90° Anniversario della Sezione di Verona 1920/2010.
Incontri, esibizione coro alpini, assemblea annuale e sfilata mezzi in dotazione alla Protezione Civile.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
ASSOCIAZIONE GRUPPI CORALI VERONESI (VERONA)C.F. 80053750230
VI Mostra della coralità. Esposizione di opere musicali e produzioni corali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
ASSOCIAZIONE IL GARDA IN CORO (MALCESINE)C.F. 03076870231
2° Concorso internazionale corale per cori di voci bianche Il Garda in coro.
Concorso che prevede la par-tecipazione di cori di bambini con repertorio di canto sacro e profano.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.500,00
COMITATO FESTA MADONNA DI S. TOMASO (ORTI DI BONAVIGO)C.F. 03517590232
Festa Madonna di San Tomaso. Fiera di interesse locale. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
ISTITUTO INTERNAZIONALE PER L'OPERA E LA POESIA (VERONA)C.F. 93127510233
Festival Internazionale di Poesia 2010.
Festival dedicato alla poesia in lingua spagnola.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 15.000,00
TOTALE: € 54.500,00
PROVINCIA DI VICENZA
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTOASSOCIAZIONE AMICI DEL MUSEO DEI CUCHI DI CESUNA(ROANA)C.F. 03174580245
Cuchi e Vini Veneti. Allestimento di una mostra sulla ceramica sonora veneta.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
ASSOCIAZIONE AMICI DEL RENE DI VICENZA (AARVI) - ONLUS (VICENZA)C.F. 95067340240
Concerto AARVI - Banda dei Ca-rabinieri.
Concerto di grande rilievo artistico.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
ASSOCIAZIONE CULTURALE FUORI BIENNALE(VICENZA)C.F. 03216070247
Innov (e) tion Valley. Progetto di mappatura del Veneto delle realtà creative e innovative in vari settori: moda, architettura, design, arte, tecnologia ecc..
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 40.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 31
ASSOCIAZIONE "MARCELLA POBBE" PREMIO LIRICO INTER-NAZIONALE(LONGARE)C.F. 95101460244
Premio lirico internazionale "Mar-cella Pobbe" 5^ Ed.
Iniziativa per promuovere e valorizzare la figura della grande cantante lirica vicen-tina.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
ASSOCIAZIONE RANCURARTE(THIENE)C.F. 93027620249
Teatrotraipiedi Festival itinerante dell'altovicentino.
Festival itinerante. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 1.500,00
CENTRO ECUMENICO EUGENIO IV(VICENZA)C.F. 95012620241
6° Convegno intereligioso "La terra, casa di tutti".
Incontro religioso per un'inte-grazione culturale tra le varie religioni.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
GRUPPO CORALE BOLZANO VICENTINO(BOLZANO VICENTINO)C.F. 95007350242
I 40 anni del Gruppo corale di Bol-zano Vicentino.
Festeggiamenti per i 40 anni di attività della corale con ini-ziative canore e culturali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.500,00
PARROCCHIA SAN CARLO - VILLAGGIO DEL SOLE(VICENZA)C.F. 95017850249
50 Anni del sole. Manifestazione per favorire l'integrazione socio-culturale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.000,00
PRO LOCO DI MONTICELLO CONTE OTTO(MONTICELLO CONTE OTTO)C.F. 95031530249
"Acque di falda, acque di super-ficie: situazione attuale e prospettive future".
2° Convegno per approfondire i temi dell'ambiente e dell'in-quinamento di superficie.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 4.000,00
PROLOCO DI MONTEGALDELLA (MONTEGALDELLA)C.F. 02546270246
Inni di gioia con le campane: "La musica siamo noi".
Concorso campanario in oc-casione del 30° anniversario di attività.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 500,00
TERRITORIO E VITA ORG(ROSA')C.F. 91031290249
Campagna di informazione sanitaria primo comparto 2010.
Incontri informativi gratuiti in materia socio - sanitaria.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.500,00
TOTALE: € 72.000,00
ALTRE REGIONI
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTOANED ASSOCIAZIONE NAZIO-NALE EMODIALIZZATI ONLUS(MILANO)C.F. 80101170159
XVII Giochi nazionalidializzati e XX Giochi nazionali Trapiantati.
Manifestazione sportiva con la partecipazione di persone in trattamento dialitico e tra-piantati di organi e tessuti.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
ASSOCIAZIONE DEGLI STU-DIOSI DI FILOSOFIA DI LINGUA FRANCESE(BOLOGNA)C.F. 91152050372
XXXIII Congresso de l'A.S.P.L.F. "L'Action penser la vie - "agir" la pensèe.
Congresso internazionale. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
TOTALE: € 11.000,00
TOTALE: € 664.550,00
Allegato B
L.R. n. 49/78 “Contributi e spese per l’organizzazione di mostre, manifestazioni e convegni di interesse regionale”Esercizio finanziario 2010
Soggetti pubbliciPROVINCIA DI BELLUNO
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
COMUNE DI CIBIANA DI CA-DORE(CIBIANA DI CADORE)P.I. 00206240251
Celebrazione trentennale dei Mu-rales.
Serie di iniziative per cele-brare e promuovere il patri-monio artistico lasciato da 54 artisti.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
COMUNE DI PUOS D'ALPAGO(PUOS D'ALPAGO)C.F. 00208410258
Artisti in Alpago - Ex tempore. Evento per promuovere l'Alpago nei suoi vari aspetti paesaggistici, culturali, reli-giosi attraverso l'arte pittorica e fotografica.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 1.000,00
COMUNE DI SANTO STEFANO DI CADORE (S. STEFANO DI CADORE)C.F. 00184890259
Vita nelle vie e vita nei boschi 2010. Evento per promuovere la valorizzazione del patrimonio culturale , paesaggistico e delle risorse naturali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201032
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COMUNE DI SAPPADA(SAPPADA)C.F. 00207190257
Sappada Giardino di Campioni Olim-pici e non.
Mostra con esposizione di 40 nuove opere che evidenziano i risultati ottenuti dai Campioni sappadini.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 15.000,00
COMUNE DI SEDICO(SEDICO)C.F. 00176800258
Festa di primavera. Valorizzazione dei prodotti agro-alimentari e florovivai-stici dell'area bellunese.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.000,00
COMUNE DI SOVRAMONTE (SOVRAMONTE)C.F. 00161060256
"Voglio la neve, eccentrica espres-sione poetica dell'assurdo".
Mostra d'arte contemporanea. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 8.000,00
ISTITUTO STATALE D'ISTRU-ZIONE SUPERIORE POLO DI FELTRE(FELTRE)C.F. 82000990257
Tavola rotonda "Innovazione nei percorsi socio-assistenziali e sosteni-bilità programmatica nelle rinnovate esigenze della persona".
Tavola rotonda su tematiche di grande attualità e interesse.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 1.000,00
TOTALE: € 45.000,00
PROVINCIA DI PADOVA
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
COMUNE DI CAMPOSAMPIERO(CAMPOSAMPIERO)C.F. 80008970289
Premio Camposampiero 2010. XX Ed.
Principale manifestazione culturale e di aggregazione cittadina.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 3.000,00
ISTITUTO NAZIONALE DI FI-SICA NUCLEARE LABORATORI NAZIONALI DI LEGNARO (LEGNARO)C.F. 84001850589
Sperimentando 9^ Ed. Mostra Scientifica interattiva Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
I.T.G.S. "G.B. BELZONI - G. BOAGA"(PADOVA)C.F. 80012080281
Anniversario del 140° dalla fon-dazione dell'Istituto Tecnico per geometri G.B. Belzoni di Padova. Convegno: "L'I.T.G. Belzoni: 140 anni di attività didattica, ma non li dimostra".
Giornata seminariale con un convegno sui temi della scuola e presentazione di un libro/ricerca.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
UNIVERSITA' DI PADOVA FA-COLTA' DI AGRARIA CORSO DI LAUREA INTERFACOLTA' IN SCIENZE E CULTURA DELLA GASTRONOMIA E DELLA RISTO-RAZIONE(PADOVA)P.I. 00742430283
Convegno "Cibo, cucina e tavola nel Rinascimento italiano, con un omaggio a Giorgione".
Incontro internazionale su gastronomia ed arte.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
TOTALE: € 27.000,00
PROVINCIA DI ROVIGO
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
AMMINISTRAZIONE COMU-NALE CITTA' DI ADRIA (ADRIA RO)C.F. 81002900298
Concorso musicale internazionale "Città di Adria" - 1^ Edizione -Se-zione Pianoforte.
Concorso Musicale. Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
COMUNE DI PAPOZZE (PAPOZZE)C.F. 81001580299
La Festa nel parco 2010. 3^ Edizione del Concorso di pittura.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.000,00
COMUNE DI PORTO VIRO(PORTO VIRO)C.F. 01014880296
Le Giornate del Tartufo del delta del Po 5^ Ed.
Evento per valorizzare le tipi-cità locali.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 10.000,00
TOTALE: € 17.000,00
PROVINCIA DI VENEZIA
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTO
CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE ISMAR ISTITUTO DI SCIENZE MARINE(VENEZIA)C.F. 80054330586
39° Congresso Internazionale della Commissione Internazionale per l'Esplorazione Scientifica del Mar Mediterraneo CIESM.
Congresso triennale con scambio di pareri di esperti scientifici a livello interna-zionale.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 15.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 33
LICEO ARTISTICO STATALE DI VENEZIA(VENEZIA)C.F. 80010640276
Portraits, Artistic People - New Edi-tion and Anthological Exhibition.
Presentazione della mono-grafia antologica ed esposi-zione di dipinti di uno dei più insigni maestri della pittura italiana.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 7.000,00
PROVINCIA DI VENEZIA(VENEZIA)C.F. 80008840276
XXVIII Festival Internazionale dei Cori .
Festival per promuovere la musica dialettale veneta ed italiana presso le comunità venete all'estero.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
UNIVERSITA' CA' FOSCARI DI VENEZIA DIPARTIMENTO DI STATISTICA(VENEZIA)C.F. 80007720271
"Strategie e strumenti di valorizza-zione nelle filiere alimentari".
Convegno annuale della Siea Soc. Italiana di Economia Agro-alimentare
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 5.000,00
TOTALE: € 32.000,00
PROVINCIA DI VICENZA
SOGGETTO PROPONENTE INIZIATIVA DESCRIZIONE GIUDIZIO CONTRIBUTOCOMUNE DI PIOVENE ROC-CHETTE(PIOVENE ROCCHETTE)C.F. 83000930244
Centenario della Ferrovia Asiago - Piovene Rocchette.
Celebrazione del centenario dell'inaugurazione del ser-vizio di trasporto ferroviario con mostre commemorativa ed espositiva.
Positivo e conforme ai criteri di cui alla deli-berazione n. 202 del 7 febbraio 2006
€ 2.000,00
TOTALE: € 2.000,00
TOTALE: € 123.000,00
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 579 del 9 marzo 2010
Utilizzo di mezzi promozionali per la divulgazione al grande pubblico di attività e progetti regionali presso gli scali Aeroportuali del Veneto e di altre città italiane. Anno 2010.[Informazione ed editoria regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di autorizzare, per le motivazioni di cui alle premesse del presente provvedimento, la realizzazione di interventi di comunicazione afferenti la promozione pubblicitaria di attività e progetti di interesse regionale mediante l’utilizzo di monitor collocati all’interno degli scali aeroportuali del Veneto e delle maggiori città italiane quali: Venezia-Marco Polo,
2. Treviso-Canova, Milano-Linate, Milano-Malpensa e Bergamo-Orio al Serio per un periodo di quattro mesi dal 15 marzo fino al 15 luglio 2010 e per la somma di € 50.000,00 oltre Iva alla Società ICMoving Channel S.r.l, con sede a Vicenza, concessionaria esclusiva per la raccolta pubblicitaria del cir-cuito denominato “ICMoving Channel” come da dichiarazione rilasciata dalla medesima Società e agli atti della Direzione Comunicazione e Informazione.
3. Di demandare al Dirigente regionale della Direzione Comunicazione e Informazione l’esecuzione del presente prov-vedimento e l’adozione del decreto di impegno della spesa di cui al precedente punto 1. sul capitolo 3426 “Spese per l’atti-vità di informazione della Giunta regionale” del bilancio di previsione in corso che presenta sufficiente disponibilità.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 580 del 9 marzo 2010
Assegnazione di budget operativo per spese per attività della Comunità di Lavoro Alpe Adria a favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione regionale Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità (Lr 29.11.2001, n. 39).[Organizzazione amministrativa e personale regionale]
Il Presidente della Giunta regionale, On. Dott. Giancarlo Galan, riferisce quanto segue.
La Regione del Veneto intende confermare la sua adesione alla Comunità di Lavoro Alpe Adria nel corrente anno 2010 e garantire, oltre al supporto alla partecipazione regionale alle riunioni della Commissione Dirigenti e dell’Assemblea Plenaria, il normale svolgimento delle riunioni del Gruppo di esperti Patrimonio culturale in Alpe Adria e del Gruppo Progetto Relazioni culturali, dei quali la Regione del Veneto ha la Presidenza.
Anche quest’anno i due Gruppi organizzeranno la manife-stazione “FlussiDiversi - Poeti e Poesia in Alpe Adria”, alla sua terza edizione, che mira a sviluppare nell’ambito delle Regioni di Alpe Adria la mutua conoscenza delle più significative voci poetiche espresse ed il peculiare ruolo educativo della poesia, specchio e lettura della modernità.
Alle attività predette potrebbe aggiungersi l’organizza-zione, in Veneto e nel territorio di Alpe Adria, di manifestazioni, convegni e riunioni dei Gruppi di Alpe Adria, in relazione allo sviluppo delle attività degli stessi che, comunque, rientrano nel quadro della partecipazione della Regione alla Comunità.
Alla Direzione regionale Relazioni internazionali, Coo-perazione internazionale, Diritti umani e Pari opportunità compete l’attivazione di tutti gli adempimenti amministra-tivo-contabili connessi e conseguenti alle attività richiamate, con particolare riguardo ai pagamenti verso e all’estero, che la natura di tali iniziative potrebbe comportare.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201034
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Considerato che la legge regionale n. 39 del 29.11.2001 in materia di bilancio e contabilità regionale, all’articolo 49, contempla la facoltà da parte della Giunta regionale di asse-gnare uno o più budget operativi presso il Tesoriere regionale, a favore dei Dirigenti titolari di centri di responsabilità, per dar corso sollecitamente ai pagamenti di spese di natura ope-rativa, qualora non risulti possibile o conveniente ricorrere alla normale procedura di gestione ed erogazione della spesa (Finanziario 2k), si ritiene opportuno che tale facoltà debba essere esercitata anche nei confronti della Direzione regionale Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità.
Si configura quindi la necessità di provvedere all’attivazione di un budget operativo, con oneri a carico del capitolo 3020 “Spese per mostre, convegni, riunioni, pubblicazioni di atti e spese di rappresentanza relative all’attività della Comunità Alpe Adria - Lr 15.12.1981 n. 71”, del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010, per un importo pari ad € 20.000,00 a favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o impedimento del sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, in qualità di Funzionario della predetta Direzione, per poter provvedere, in tempi brevi, al pagamento delle spese inerenti le attività prima citate ed afferenti alle tipologie di spesa di seguito indicate:• servizi di traduzione ed interpretariato, ospitalità alber-
ghiera e rimborsi per spese di viaggio;• forniture a noleggio, allestimenti sale, impiantistica, ampli-
ficazione, registrazione, trascrizione e stampa atti, ospitalità per tecnici e altro personale necessario per l’allestimento e la logistica;
• beni per omaggi;• ingressi a musei e servizi di guida turistica, accoglienza
e intrattenimento;• ospitalità per partecipanti a iniziative di scambio culturale
o di ambito giovanile;• ospitalità per delegazioni e relatori;• compensi e rimborsi per spese di viaggio a relatori non
istituzionali;• affitto per sedi in ambito regionale, nazionale ed estero,
nell’ambito del territorio della Comunità di Lavoro Alpe Adria e dell’Unione Europea;
• servizi di ristorazione presso sedi regionali, nazionali ed estere, nell’ambito della Comunità di Lavoro Alpe Adria e dell’Unione Europea, e sedi convenzionate con la Regione del Veneto;
• servizi fotografici ed audiovisivi;• stampa materiali informativi;• servizi di trasporto;• servizi congressuali;• materiali di consumo;• imprevisti.
L’utilizzo del budget operativo avverrà attraverso ordinativi di pagamento e buoni di prelevamento da emettersi presso gli sportelli del Tesoriere regionale.
Il Dirigente titolare di budget operativo, o in caso di assenza o impedimento il suo sostituto, è autorizzato all’emissione di buoni di prelevamento fino all'importo massimo di € 5.000,00 per prestazione, al fine di provvedere al pagamento in contanti di spese minori.
Per il pagamento di spese di importo superiore ad € 5.000,00 per prestazione il Dirigente regionale della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità provvederà con proprio decreto.
Per la rendicontazione della spesa effettuata con il budget operativo assegnato, il Dirigente titolare del Budget opera-tivo, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o impedimento il sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, dovrà attenersi alle disposizioni recate dai commi 5 e 6 dell’articolo 49 della legge regionale 29.11.2001, n. 39.
In particolare entro 30 giorni dalla chiusura del budget operativo il Dirigente titolare dovrà predisporre il consuntivo delle spese sostenute e lo invierà, corredato dei documenti giustificativi in originale, alla Direzione Ragioneria e Tributi, dandone contestualmente comunicazione al Dirigente regio-nale della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità responsabile della verifica, con l’invio di una copia del rendiconto.
La Direzione Ragioneria e Tributi effettuerà il controllo di regolarità contabile, previsto dall’articolo 36, 2° comma della Lr n. 39/2001, anche in relazione al rispetto degli adempimenti e dei termini stabiliti nel provvedimento di assegnazione, emet-tendo un parere attestante la regolarità, ovvero individuando le eventuali anomalie emerse dal controllo, dandone comuni-cazione al Dirigente regionale responsabile della verifica.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento
La Giunta regionale
- Udito il relatore il quale dà atto che la Struttura compe-tente ha attestato l’avvenuta, regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale;
- Vista la Lr n. 6 del 4 febbraio 1980 e successive integra-zioni e modificazioni;
- Vista la Lr n. 71 del 15 dicembre 1981;- Vista la Lr n. 39 del 29 novembre 2001;- Vista la Dgr n. 1052 del 18 marzo 2005;
delibera
1. di autorizzare, per le finalità individuate in premessa, il budget operativo pari ad € 20.000,00 in favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o im-pedimento al sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, in qualità di Funzionario della predetta Direzione per il pagamento delle spese afferenti alle tipologie di spesa indicate in premessa;
2. di imputare la somma di € 20.000,00 a carico del capitolo 3020 “Spese per mostre, convegni, riunioni, pubblicazioni di atti e spese di rappresentanza relative all’attività della Comu-nità Alpe Adria - Lr 15.12.1981 n.71”, del Bilancio regionale di previsione per l’esercizio finanziario 2010 che presenta sufficiente disponibilità, demandando alla Direzione Ragio-neria e Tributi l’apposizione del visto di regolarità contabile e di assunzione dell’impegno di spesa, ai sensi dell’articolo 43 della Lr n. 39/2001;
3. di autorizzare il Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazio-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 35
nale, Diritti Umani e Pari Opportunità, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o impedimento al sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, ad effettuare pagamenti in con-tanti per un importo massimo di € 5.000,00 per prestazione mediante ricorso a buoni di prelevamento;
4. di autorizzare il Dirigente regionale della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità a liquidare mediante propri decreti le spese di importo superiore ad € 5.000,00 per prestazione;
5. di far obbligo al Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazio-nale, Diritti Umani e Pari Opportunità, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o impedimento al sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, di produrre il consuntivo delle spese nei modi e tempi previsti dall'articolo 49 della Lr n. 39/2001 e di trasmetterlo, per il controllo di regolarità conta-bile, alla Direzione Ragioneria e Tributi e, per la sua definitiva approvazione, al Dirigente regionale della Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità;
6. di demandare al Dirigente regionale della Struttura gerarchicamente sovra ordinata a quella di appartenenza del Titolare del budget operativo, l’individuazione con proprio atto del nuovo Dirigente titolare subentrante e dell’eventuale suo sostituto, qualora si determinino avvicendamenti in corso d’esercizio del Dirigente titolare del budget operativo attivato con il presente provvedimento, al fine di consentire la prose-cuzione dell’attività amministrativa e contabile del budget assegnato.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 581 del 9 marzo 2010
Mostre temporanee da allestire all’interno dei locali della Sede della Regione Veneto a Bruxelles.[Mostre, manifestazioni e convegni]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di approvare le iniziative culturali dettagliate nelle premesse al presente atto, da realizzarsi presso i locali della Direzione Sede di Bruxelles.
2) di incaricare il Dirigente della Direzione Sede di Bru-xelles, alla sottoscrizione della convenzione tra la Regione Veneto e la “Thetis spa” (all. A) che forma parte integrante del presente provvedimento.
3) di autorizzare il Dirigente della Sede di Bruxelles di concerto con la Segreteria regionale Cultura ad assumere tutti gli atti necessari per dare attuazione al presente provvedimento.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 582 del 9 marzo 2010
Assegnazione di budget operativo per spese di ospi-talità a favore del Dirigente regionale responsabile della Direzione Sede di Roma per l’esercizio finanziario 2010 (Lr 29.11.2001, n. 39).[Organizzazione amministrativa e personale regionale]
Il Presidente della Giunta regionale, On. Dott. Giancarlo Galan, riferisce quanto segue:
com'è noto, la Direzione Sede di Roma riveste un ruolo di primaria importanza come centro di riferimento per incontri, riunioni, e convegni a livello regionale, interregionale, nazio-nale e internazionale.
Nell'ambito dell'attività sopra descritta, alla suddetta Direzione compete, pertanto, l'attivazione di tutti gli adem-pimenti amministrativo-contabili connessi e conseguenti all'attività di supporto, di ospitalità e di rappresentanza, di seguito elencati:• Realizzazione di convegni, conferenze, seminari, incontri
di lavoro ed incontri promozionali, comportanti spese per affitto sale, spese per noleggio impianti audio/video, di amplificazione e registrazione, spese per eventuali servizi di interpretariato, rimborsi spese a relatori e collaboratori esterni, spese di stampa e diffusione degli atti connessi all’attività convegnistica, spese di ristorazione e spese per omaggistica di modico valore;
• Spese di rappresentanza, ospitalità e relazioni pubbliche in rapporto ai fini istituzionali della struttura nonché spese per eventuali servizi fotografici;
• Spese di trasporto compreso le spese di autonoleggio con autista ed altri servizi compreso taxi per il personale di-pendente se espressamente autorizzato;Con riferimento a quanto previsto dall'art. 49 della Lr
n. 39/2001, si ravvisa la necessità di autorizzare un budget operativo di Euro 100.000,00 (diconsi centomila) a favore del Dirigente regionale della Direzione Sede di Roma Dr. Paolo Bellieni, ed in caso di sua assenza o impedimento a favore della Francesca Dalla Costa, Funzionario responsabile della posizione Organizzativa Logistica della Sede, a carico del capitolo 3472 dell'esercizio in corso "Spese per l'attività isti-tuzionale della Sede di Roma" per poter provvedere, in tempi brevi, al pagamento delle spese sopra citate.
L'utilizzo del budget operativo sarà realizzato attraverso ordinativi di pagamento e buoni di prelevamento, da trarsi presso gli sportelli del Tesoriere regionale ed eventualmente mediante l’utilizzo di carta di credito, secondo le modalità indicate dalla Dgr n. 2529 del 28 settembre 2001.
Il Dirigente titolare di budget operativo è autorizzato al-l'emissione di buoni di prelevamento fino all'importo massimo di Euro 2500,00 al fine di provvedere al pagamento in contanti di minute spese.
Per la rendicontazione della spesa effettuata con il budget operativo assegnato, il Dirigente responsabile dovrà attenersi alle disposizioni recate dai commi 5 e 6 dell'art. 49 della Legge regionale 29.11.2001, n. 39.
Il rendiconto suddetto sarà trasmesso alla Direzione regio-nale Ragioneria e Tributi per il controllo di regolarità contabile di competenza, come previsto dal comma 2 dell'art.36 della citata Lr n.39/2001, quale complemento necessario per la de-finitiva approvazione del rendiconto con atto della Struttura
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201036
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regionale gerarchicamente sovraordinata (nella fattispecie la Segreteria regionale Affari Generali).
Tutto ciò premesso, il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
- Udito il relatore, il quale dà atto che la Struttura compe-tente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
- Vista la Lr 4.2.1980, n. 6 e successive modificazioni;- Vista la Lr 29.11.2001, n. 39;
delibera
1) Di autorizzare un nuovo budget operativo pari ad Euro 100.000,00 (diconsi centomila euro) presso il Teso-riere regionale in favore del Dirigente regionale respon-sabile della Direzione Sede di Roma dr. Paolo Bellieni ed in caso di sua assenza o impedimento a favore della D.ssa Francesca Dalla Costa, Funzionario responsabile della po-sizione Organizzativa Logistica della Sede, con impegno della spesa a carico del capitolo di bilancio 3472 " Spese per le attività istituzionali della Sede di Roma" dell'eser-cizio in corso, che offre sufficiente disponibilità per prov-vedere al pagamento di spese operative e di rappresentanza citate in premessa;
2) Di dare atto che l'utilizzo del budget operativo sarà realizzato attraverso ordinativi di pagamento e buoni di pre-levamento da trarsi presso gli sportelli del Tesoriere regionale ed eventuale carta di credito, autorizzando a tal fine il Diri-gente regionale titolare di budget operativo, all'emissione di buoni di prelevamento fino ad un importo massimo di Euro ,00.=, allo scopo di provvedere al pagamento in contanti di minute spese;
3) Di far obbligo al Dirigente regionale, come sopra individuato, di produrre il consuntivo delle spese nei modi e tempi previsti dall'art. 49 della Lr 29.11.2001 n. 39 e di trasmetterlo, per il controllo di regolarità contabile, alla Direzione Ragioneria e Tributi e per la definitiva appro-vazione del medesimo alla Struttura regionale gerarchi-camente sovraordinata (nella fattispecie la Segreteria Affari Generali);
4) Il Dirigente della Direzione Sede di Roma provvederà ad impegnare ed a liquidare con proprio atto le spese atti-nenti all’attività istituzionale dell’Ufficio diverse da quelle di cui al punto 1) con imputazione al medesimo capitolo;
5) Di demandare al Segretario regionale degli Affari Generali il compito di individuare con proprio atto il no-minativo del dirigente, nell’eventualità di una sostituzione qualora si determinino avvicendamenti in corso di eser-cizio, previa redazione da parte del titolare uscente di un verbale di consegna riepilogativo della gestione operata dal medesimo.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 584 del 9 marzo 2010
Avviso comune per la sospensione dei pagamenti delle PMI nei confronti del sistema bancario del 3.08.2009 sottoscritto da MEF, ABI e associazioni imprenditoriali. Ricognizione degli strumenti agevolativi utilizzati a livello regionale oggetto di applicazione dell’Avviso.[Secondario, settore]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di prendere atto dell’Avviso comune sottoscritto in data 3 agosto 2009 tra il Ministro dell'economia e delle finanze, il Presidente dell'ABI e le Associazioni dei rappresentanti delle imprese per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio, nonché della successiva integrazione sottoscritta in data 23 dicembre 2009;
2. di prendere atto che, in virtù dell’integrazione al-l’Avviso Comune di data 23 dicembre 2009, la sospensione temporanea del pagamento della quota capitale delle rate o dei canoni relativi ad operazioni di mutuo o di leasing a favore delle PMI e nei confronti del sistema creditizio viene estesa anche ai finanziamenti e alle operazioni creditizie e finanziarie con agevolazione pubblica, nella forma del con-tributo in conto interessi e/o in conto capitale;
3. di approvare l’elenco di cui all’Allegato A “Strumenti finanziari assistiti da agevolazione pubblica cui si applica l’Avviso comune per la sospensione dei pagamenti alle PMI nei confronti del sistema bancario”, che individua gli stru-menti agevolativi utilizzati a livello regionale rientranti nel campo di applicazione dell’Avviso comune;
4. di stabilire che il suddetto elenco potrà essere inte-grato qualora si individuino ulteriori strumenti agevolativi cui estendere l’applicazione dell’Avviso comune;
5. di incaricare la Segreteria regionale Attività Produt-tive, Istruzione e Formazione a trasmettere l’elenco di cui all’Allegato A al Ministero dell’economia e delle Finanze - Dipartimento del Tesoro.
Allegato A
Strumenti finanziari assistiti da agevolazione pubblica cui si applica l’Avviso comune per la sospensione dei pagamenti alle PMI nei confronti del sistema bancario.• Legge 25 luglio 1952, n. 949 “Provvedimenti per lo sviluppo
dell'economia e l'incremento dell'occupazione” (finanzia-menti alle imprese artigiane) e Legge 21 maggio 1981, n. 240 “Provvidenze a favore dei consorzi e delle società consortili tra piccole e medie imprese nonché delle società consortili miste”. (leasing) - contributi in conto interessi attualizzato.
• Legge 28 novembre 1965 n. 1329 “Provvedimenti per l'acquisto di nuove macchine utensili” (Legge Sabatini). Incentivi alle imprese.
• Legge regionale 13 settembre 1978, n. 52 “Legge forestale regionale”. Fondo Forestale Regionale.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 37
• Legge regionale 14 marzo 1980, n. 16 “Disciplina delle manifestazioni fieristiche e iniziative regionali di promo-zione economica”.
• Legge regionale 20 marzo 1980, n. 19 “Interventi a favore dei consorzi - fidi tra le piccole e medie imprese del set-tore secondario del Veneto”. Piano di supporto finanziario straordinario, a sostegno delle piccole e medie imprese del Veneto che hanno eseguito o stanno eseguendo interventi nel territorio veneto (DGR 2491 del 4 agosto 2009).
• Legge 27 febbraio 1985, n. 49 “Provvedimenti per il credito alla cooperazione e misure urgenti a salvaguardia dei livelli di occupazione” - Titolo I - Istituzione e funzionamento del fondo di rotazione per la promozione e lo sviluppo della cooperazione.
• Legge regionale 22 giugno 1993, n. 16 “Iniziative per il decentramento amministrativo e per lo sviluppo economico e sociale nel Veneto orientale”- art. 4 ter “Interventi per lo sviluppo del settore turistico - ricettivo della Venezia orientale”.
• Legge regionale 6 settembre 1993, n. 48 “Interventi per finanziamenti agevolati alle imprese artigiane”, art. 4 “Forme di intervento a favore delle imprese artigiane”.
• Legge regionale 7 aprile 1994, n. 18 “Interventi a favore delle imprese ubicate nel territorio dei comuni della pro-vincia di Belluno ai sensi dell’art. 8 della Legge 9 gennaio 1991, n. 19 “Norme per lo sviluppo delle attività econo-miche e della cooperazione internazionale della regione Friuli-Venezia Giulia, della provincia di Belluno e delle aree limitrofe””.
• Legge 27 ottobre 1994, n. 598 “Conversione in legge con modificazioni del D.L. 29 agosto 1994, n. 516, recante provvedimenti finalizzati alla razionalizzazione dell’inde-bitamento delle società per azioni interamente possedute dallo Stato, nonché ulteriori disposizioni concernenti l’Efim ed altri organismi”.
• Legge regionale 10 aprile 1998, n. 16 “Interventi regio-nali a favore della qualità e dell’innovazione nei settori del commercio, del turismo e dei servizi e modifiche alla legge regionale 28 gennaio 1997, n. 3”.
• Legge regionale 18 gennaio 1999, n. 1 “Interventi regio-nali per agevolare l'accesso al credito nel settore del com-mercio”.
• Legge regionale 24 dicembre 1999, n. 57 “Interventi regio-nali per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile veneta”, art. 3 e successive modificazioni apportate con Legge Regionale 16 agosto 2007, n. 21 “Collegato alla Legge Finanziaria 2006“ artt. 2, 3 e 4. Strumenti agevolativi per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile.
• Legge regionale 20 gennaio 2000, n. 1 “Interventi per la promozione di nuove imprese e di innovazione dell’impren-ditoria femminile”. Strumenti agevolativi per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile.
• Legge regionale 9 febbraio 2001, n. 5 “Legge finanziaria 2001”, art. 23 “Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati alle piccole e medie imprese”.
• Legge regionale 17 gennaio 2002, n. 2 “Legge Finanziaria regionale per l’esercizio 2002”, art. 21 “Fondo di rotazione per la concessione di finanziamenti agevolati alle imprese artigiane”.
• Legge regionale 4 novembre 2002, n. 33 “Testo unico delle leggi Regionali in materia di turismo”. Artt. 101 - 103.
Finanziamenti agevolati a piccole e medie imprese.• Legge regionale 12 dicembre 2003, n. 40 “Nuove norme
per gli interventi in agricoltura” artt. 57, 58 e 58 ter. Fondi di rotazione Settore primario.”
• Legge regionale 30 gennaio 2004, n. 1 “Legge finanziaria regionale per l'esercizio 2004”, art. 36 e Legge Regionale 25 febbraio 2005, n. 9 “Legge finanziaria regionale per l'eser-cizio 2005, art. 25. Contributi in conto capitale ed in conto interessi finalizzati all’adeguamento e alla realizzazione di strutture, impianti e arredi nel settore socio-sanitario e di strutture per servizi innovativi alla disabilità.
• Legge regionale 13 agosto 2004, n. 15 “Norme di pro-grammazione per l’insediamento di attività commerciali nel Veneto”.
• Legge regionale 18 novembre 2005, n. 17 “Normativa sulla cooperazione nella Regione del Veneto”. Interventi regionali a sostegno delle cooperative.
• DOCUP Ob. 2 Regione del Veneto, periodo di program-mazione 2000/2006 - Mis. 1.2 “Fondo di Rotazione per l’Artigianato”.
• DOCUP Ob. 2 Regione del Veneto, periodo di Program-mazione 1997-1999 - Mis. 5.2 “Fondo di rotazione per il Polesine”.
• POR Ob. CRO - parte FESR Regione del Veneto - periodo di programmazione 2007-2013 - Azione 1.2.3. Fondo di Rotazione per il finanziamento agevolato degli investimenti innovativi delle PMI.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 585 del 9 marzo 2010
Azienda Agricola Brescacin Cinzia. Impianto di pro-duzione di energia elettrica e termica a biomasse (pollina e vegetali) da 150 kWe in Comune di Cordignano (TV). Auto-rizzazione. D.lgs 387/2003 - D.lgs 152/2006 - Lr 11/2001.[Energia e industria]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Le premesse costituiscono parte integrante del presente provvedimento;
2. Di autorizzare l’Azienda Agricola BRESCACIN CINZIA, con sede in Cordignano (TV), Via Dei Campardi n. 20 alla costruzione ed esercizio dell’impianto di cogenerazione alimentato a pollina con potenza elettrica pari a 150 kW e potenza termica pari a 850 kW nel rispetto delle prescrizioni indicate nel parere della CTRA n. 3653/2009 di cui all’alle-gato A del presente provvedimento e di quelle espresse nella conferenza di servizi decisoria del 2.02.2010 relative all’ob-bligatorietà, da parte della Ditta proponente, di trasmettere al Comune di Cordignano e agli Enti coinvolti nel procedimento autorizzativo i pareri favorevoli della Ulss e dei Vigili del Fuoco competenti per territorio;
3. Di provvedere alla pubblicazione del presente atto sul Bollettino Ufficiale della Regione Veneto e di trasmetterne copia alla Società Estense Servizi Ambientali Spa, al Comune
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201038
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di Cordignano (TV), alla Provincia di Treviso, all’Arpav, all’U.P. Energia, alla Direzione Agroambiente, all’Agenzia delle Dogane - U.T.F. competente per territorio e al Gestore Servizi Elettrici.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 586 del 9 marzo 2010
Tutela, valorizzazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto. Lr 13.4.2007, n. 8. Esercizio finanziario 2010. Festa del popolo veneto 2010.[Cultura e beni culturali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
- di approvare il piano di iniziative illustrate in premessa ed attivate direttamente della Regione, da attuarsi in occasione della Festa del Popolo veneto del 25 marzo 2010, in applica-zione della Legge regionale 13 aprile 2007, n. 8;
- di impegnare la somma complessiva di € 171.500,00 a favore dei seguenti soggetti, per l’importo a fianco di ciascuno indicato, con imputazione al capitolo 100958 “Tutela, valoriz-zazione e promozione del patrimonio linguistico e culturale veneto (Lr 13.4.2007, n. 8)” del bilancio di previsione 2010:
La Piccionaia - I Carrara -Teatro Stabile di Innova-zione di Vicenza
€ 55.000,00
Fondazione AIDA - Teatro Stabile di Innovazione di Verona
€ 48.000,00
Gruppo Gli Alcuni - Teatro Stabile di Innovazione di Treviso
€ 16.000,00
Associazione Culturale Veneto Nostro di Fossò (VE) € 12.000,00
Amministrazione provinciale di Belluno € 5.000,00
Amministrazione provinciale di Padova € 7.000,00
Amministrazione provinciale di Rovigo € 2.000,00
Amministrazione provinciale di Treviso € 10.000,00
Amministrazione provinciale di Verona € 7.000,00
Amministrazione provinciale di Vicenza € 9.500,00
Totale € 171.500,00
- di incaricare il Dirigente regionale dell’Unità di Progetto Attività culturali e Spettacolo dell’esecuzione del presente provvedimento, definendo, con propri atti le modalità di at-tuazione delle iniziative;
- di dare atto che i beneficiari dovranno documentare la realizzazione delle attività relative al finanziamento concesso entro il 31.12.2011;
- di inviare, per quanto stabilito dall’art. 1, comma 173, della
Legge 23 dicembre 2005, n. 266, il presente provvedimento alla Sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti per il Veneto.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 588 del 9 marzo 2010
Adozione del Programma Promozionale per il Settore Primario 2010. Legge regionale 14 marzo 1980, n. 16 e successive modificazioni e legge regionale 4 agosto 2006, n. 15, articolo 1, comma 1. Deliberazione/CR n. 179 del 15 dicembre 2009.[Agricoltura]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di adottare, ai sensi di quanto previsto dall’articolo 12 della Legge regionale n. 16/1980 e successive modificazioni ed integrazioni, il Programma Promozionale per il Settore Primario 2010, quale strumento regionale per la promozione e la valorizzazione delle produzioni agroalimentari venete in Italia e all’estero.
2. Di stabilire che le iniziative, le misure da intraprendere e le attività, ivi compresi i mercati di riferimento, le produzioni agroalimentari interessate e le dotazioni di spesa per ciascuna azione individuata dal Programma sono quelle indicate all’Al-legato A al presente provvedimento, che ne costituisce parte integrante e sostanziale.
3. Di provvedere con successivi atti deliberativi ai fini della realizzazione di ciascun intervento.
Allegato A
Programma promozionale per il settore primarioAnno 2010
Legge regionale 14 marzo 1980, n. 16, articolo 12
Indice
1. Premesse2. Attività promozionali realizzate nel corso del 20093. Strumenti regionali complementari al Programma promo-
zionale 20104. Gli obiettivi del Programma promozionale 20105. Le schede-progetto e le procedure del Programma promo-
zionale 2010Scheda-progetto 1: iniziative di promozione commerciale
dell’agroalimentare veneto sui mercati esteri
Scheda-Progetto 2: Iniziative fieristiche e promozionali in Italia
Scheda-Progetto 3: Sostegno a iniziative di promozione dei prodotti tipici e di qualità
Scheda-Progetto 4: Iniziative di comunicazione e di valo-rizzazione agroalimentare
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 39
1. PremesseLa promozione delle imprese venete sui mercati nazionali ed
esteri e la valorizzazione dei prodotti e dell'immagine comples-siva del comparto agroalimentare, unitamente alla promozione integrata del territorio sotto il profilo produttivo, ambientale e culturale, sono obiettivi che la Regione Veneto ha perseguito e continua a perseguire, nell'ambito delle funzioni istituzionali ad essa attribuite concernenti più in generale lo sviluppo eco-nomico del territorio ed il sostegno alle imprese venete.
Lo strumento normativo principale di tale politica di pro-mozione è stato fino ad oggi la legge regionale del 14 marzo 1980 n. 16, la quale, alla luce delle modifiche apportate dall’art. 1 della legge regionale 4 agosto 2006, n. 15 “Disposizioni di riordino e semplificazione normativa - Collegato alla legge finanziaria 2006 in materia di agricoltura, foreste, economia montana e caccia” stabilisce che la Giunta regionale stessa, sentita la competente Commissione consiliare, approvi annual-mente il Programma Promozionale del Settore Primario, con l’individuazione e il coordinamento, in riferimento all’anno successivo, di tutte le iniziative della Regione e degli enti, aziende ed agenzie dipendenti, corredato delle previsioni di spesa per gruppo omogeneo di iniziative.
Con l’approvazione della Legge regionale n. 33/2004 "Disciplina delle attività regionali in materia di commercio estero, promozione economica e internazionalizzazione delle imprese venete", la Regione Veneto, anche alla luce del mu-tato scenario legislativo, istituzionale ed economico in cui si collocano la promozione e l'internazionalizzazione delle imprese, ha ritenuto di individuare uno strumento nuovo per la programmazione, il coordinamento e la gestione delle at-tività di promozione economica e internazionalizzazione dei diversi settori dell'economia regionale, incluso il comparto del primario, prevedendo a tale scopo l'istituzione di una Società consortile di capitali senza fini di lucro a prevalente parteci-pazione pubblica, quale soggetto realizzatore delle attività individuate dalla legge medesima.
Peraltro la stessa Legge regionale n. 33/2004, nell'approvare l’abrogazione parziale dell'articolo 12 della Legge regionale n. 16/1980, ha mantenuto inalterata la possibilità - limitatamente alla promozione del settore primario - di operare, come per il passato, sulla base di programmi annuali approvati dalla Giunta regionale, secondo le procedure previste dalla Lr 15/2006.
Ora, poiché allo stato attuale non è ancora stata avviata l’operatività della società stessa, e stante la necessità di poter programmare ed attuare le attività di promozione istituzionale del settore primario, si ritiene opportuno procedere ad approvare anche per il 2010, secondo le procedure previste all’articolo 12 della L. r n. 16/1980, il Programma Promozionale 2010 per il settore primario.
Il Programma prevede l’importo complessivo di €. 2.000.000,00, - derivante dal bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010 - approvato con Lr 12/2010 - con riferimento al capitolo di spesa n. 30020 ("Iniziative regionali per promozione economico-fieristica del settore primario - Lr 14/3/80 n.16").
2. Attività promozionali realizzate nel corso del 2009Le principali attività promozionali realizzate nel corso del
2009 dalla Regione attraverso il Programma promozionale del settore agroalimentare sono riconducibili ai seguenti filoni di intervento:
a) Iniziative di promozione commerciale sui mercati esteri a favore delle imprese venete
Nel corso del 2009 sono state realizzate o avviate iniziative e progetti finalizzati a favorire l’inserimento commerciale o il consolidamento sui mercati esteri delle imprese venete operanti nel settore agricolo e agroalimentare, ed in particolare:- la partecipazione istituzionale a manifestazioni fieristiche
estere, anche in collaborazione con ICE e Centro Estero Veneto delle Camere di Commercio: Fruit Logistica (Ber-lino), ANUGA (Colonia), London Wine Fair (Londra), WorldFood (Mosca);
- la realizzazione di iniziative autonome di promozione (presentazione prodotti veneti e degustazioni guidate, azioni di promozione e comunicazione verso il trade e la ristorazione) a supporto delle aziende venete, in collabo-razione con I.C.E;
- l’avvio dei progetti “L’agroalimentare veneto e il suo terri-torio in Nord-America”, in concomitanza con la presenza istituzionale della Regione Veneto alle celebrazioni del Columbus Day 2009 - e “L’agroalimentare veneto e il suo territorio in Russia”.
b) Organizzazione e/o sostegno a manifestazioni fieri-stiche e promozionali in Italia e nel Veneto- Fiere o manifestazioni, organizzate in Italia, autonoma-
mente e/o in collaborazione con il Sistema Camerale, finalizzate prevalentemente a supportare iniziative di pro-mozione commerciale delle imprese venete nei confronti degli operatori (buyers, distributori, ristoratori, ecc,): Tuttofood Milano e Vinitaly Verona
- Manifestazioni orientate prevalentemente alla promozione e alla valorizzazione dell’immagine dell’agroalimentare veneto, fra cui Cheese a Bra, I Primi d’Italia a Foligno, Caseus Veneti.La Regione ha inoltre sostenuto, attraverso la concessione
di contributi, la realizzazione di manifestazioni organizzate sul territorio veneto, di profilo sia nazionale e/o regionale (Mostra Nazionale Spumanti 2009 di Valdobbiadene, Anteprima No-vello 2009 Verona, Concorso nazionale Vini di Pramaggiore, Sapori d’Italia (Longarone), Flormart e Fiera Campionaria 2009 (Padova) sia a carattere locale finalizzate alla promo-zione e alla valorizzazione sul territorio dei prodotti tipici e tradizionali veneti.
c) Iniziative di promozione integrata del territorioSi tratta di iniziative promozionali specifiche a carattere
integrato, che sono state realizzate nel corso del 2009 in coordinamento con il settore turismo, mirando a favorire la fruizione integrata del territorio in chiave eno-turistico-ga-stronomica e culturale.
Fra queste, la partecipazione della Regione a Fieracavalli, l’organizzazione dell’evento di promozione della carne ve-neta (“Griglie roventi”), oltre all’organizzazione della prima edixzione di “Veneto tra la terra e il cielo”, manifestazione regionale itinerante di promozione delle eccellenze produt-tive Venete, abbinata alla promozione degli aspetti turistici e culturali del territorio.
d) Azioni a carattere informativo-promozionale dirette ai consumatori
Il programma promozionale 2009 ha, fra le altre azioni,
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promosso la realizzazione di iniziative e/o progetti finalizzati a favorire la conoscenza, presso i consumatori e gli enoturisti, nonché presso gli operatori, dei principali prodotti tipici ve-neti, con particolare riguardo ai prodotti a denominazione di origine, dei relativi territori e dei percorsi enogastronomici ad essi collegati, unitamente alle tematiche legate alla produzione ed al consumo corretto degli stessi, ed in particolare:- attività di comunicazione a carattere istituzionale, realiz-
zate attraverso il circuito delle emittenti televisive regionali finalizzate a promuovere l’immagine dell’agroalimentare veneto, anche in connessione con il territorio e la sua tra-dizione storico-culturale, integrate anche con iniziative realizzate dalla struttura regionale competente attraverso i mezzi della carta stampata (riviste specializzate);
- iniziative di promozione del circuito delle fattorie didat-tiche ed iniziative collaterali di comunicazione del circuito stesso.Sono inoltre stati incentivati, secondo quanto previsto
dal Programma, alcuni progetti finalizzati a favorire la cosid-detta “filiera corta”, ovvero il ravvicinamento - anche sotto il profilo commerciale - fra la fase della produzione e quella del consumo.
3. Strumenti regionali complementari al Programma promozionale 2010
Il programma promozionale rappresenta il più importante strumento operativo e finanziario per la realizzazione e il coordinamento, da parte della Regione, delle proprie attività istituzionali di promozione collettiva dei prodotti agroali-mentari e del settore primario. Accanto al Programma, ed in stretta sinergia con questo, è però prevista l'attivazione da parte della Giunta regionale di altre iniziative nel campo della promozione e dell'informazione sui prodotti agricoli e agroalimentari che interesseranno tutte le principali filiere produttive di importanza regionale, e che si integreranno in maniera sinergica con le azioni del Programma, andandole ad integrare e a potenziarne l’efficacia.
In particolare, si fa riferimento ai seguenti progetti/attività:
a) Piano esecutivo annuale di promozione turisticaNell’ambito delle linee-progetto in cui è articolato il
Piano, un ruolo strategico - sotto il profilo operativo e delle risorse finanziarie - è assegnato alle iniziative di promozione integrata con l’agroalimentare, che mirano a promuovere le risorse turistiche del territorio veneto attraverso il veicolo dei prodotti agroalimentari e dei percorsi enoturistici, che rappresentano una delle motivazioni più importanti per la domanda turistica.
La recente approvazione del “marchio ombrello” dei prodotti agroalimentari certificati del Veneto rappresenta un ulteriore passo verso la sempre più stretta integrazione fra turismo e prodotti di qualità dell’agroalimentare veneto, per cui diventa importante realizzare azioni di promozione integrata che valorizzino anche le iniziative di conoscenza e valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti attraverso le associazioni agrituristiche e di ristoratori presenti nel Veneto che sono i primi avamposti del rapporto con i turisti.
b) Attuazione operativa della Misura 133 “Informazione e Promozione” del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 (2° Bando)
La misura, contenuta nell’ambito del PSR 2007-2013 ap-provato dalla Commissione UE prevede la realizzazione di azioni orientate all’incentivazione di attività di informazione ai consumatori e di promozione sul mercato dei prodotti agri-coli e dei prodotti alimentari di qualità, ottenuti nel territorio regionale, così articolate:- Attività di informazione, riguardanti iniziative finalizzate
ad accrescere il livello di conoscenza dei prodotti da parte dei consumatori, mettendone in rilievo le caratteristiche e i vantaggi in termini di proprietà alimentari, sicurezza, metodi di produzione, aspetti nutrizionali e sanitari, sto-rico-tradizionali ed enogastronomici (aiuto pari al 70% della spesa ammissibile).
- Attività di promozione suddivise in:- attività pubblicitarie riguardanti iniziative intese a indurre
gli operatori economici o i consumatori all'acquisto di un determinato prodotto, compreso il materiale divulgativo distribuito direttamente ai consumatori allo stesso scopo e le azioni pubblicitarie realizzate nei punti di vendita. (aiuto pari al 50% della spesa ammissibile).
- attività promozionali in senso lato riguardanti iniziative realizzate a sostegno delle fasi di progettazione, ideazione e commercializzazione dei prodotti, non specificatamente destinata a indurre i consumatori all’acquisto di un determi-nato prodotto (aiuto pari al 60% della spesa ammissibile).Le iniziative riguardano soggetti a carattere associativo
che attuino programmi di informazione e promozione a be-neficio delle seguenti categorie di prodotti: prodotti ottenuti con metodo biologico, prodotti Dop e IGP, prodotti a specialità tradizionale garantita, vini a denominazione d’origine, prodotti a marchio regionale ai sensi della Lr n.12/2001.
Nel corso del 2010 troverà applicazione - attraverso le fasi amministrative dell’istruttoria e della concessione degli aiuti - il 2° bando relativo alla misura 133 - con uno stanziamento di 4 milioni di euro -, e ciò consentirà anche di integrare le azioni di comunicazione e promozione istituzionale previste dal Programma attuate dalla Giunta con azioni analoghe svolte attraverso soggetti terzi (Consorzi di Tutela, Associazioni, Consorzi e Cooperative).
c) Iniziative di informazione e promozione sui mercati dei paesi terzi dei vini a denominazione di origine controllata nell’ambito delle misure previste dall’OCM del settore vitivi-nicolo
Il regolamento (Ce) del Consiglio n. 479/2008 relativo alla riforma dell’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, e il successivo regolamento di applicazione n. 555/2008 della Commissione, prevedono l’attivazione di misure di informa-zione e promozione dei vini italiani a denominazione di origine protetta sui mercati dei paesi terzi. A tale scopo è previsto che una quota pari al 70% delle risorse programmate per la rea-lizzazione della misura nel periodo dal 2009 al 2014, di entità progressivamente crescente, siano utilizzate dalle Regioni per progetti riguardanti soggetti e denominazioni regionali, mirati a promuovere la conoscenza delle denominazioni stesse sui mercati dei paesi terzi (Usa, Giappone, Russia, Cina, ecc.).
Nel corso del 2009 la Regione ha provveduto ad attivare le procedure amministrative per la concessione degli aiuti (oltre 3,4 milioni di euro) previsti per l’annualità 2009-2010, attraverso un bando con il quale sono stati individuati i se-guenti soggetti: Enti del sistema camerale, Consorzi di tutela
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e loro Unioni, imprese singole e raggruppate in Associazioni Temporanee di Impresa, mentre un analogo bando verrà atti-vato nel corso dell’anno 2010, contribuendo a promuovere in maniera determinante le produzioni vinicole venete in alcuni dei più importanti mercati mondiali di consumo (Usa, Canada, Giappone, Russia, ecc.).
d) Interventi per lo sviluppo e la promozione delle Strade del vino e dei prodotti tipici del Veneto (Lr 17/2000).
Le iniziative di incentivazione delle Strade - istituite nel Veneto con Lr 17/2000 allo scopo di coordinare in maniera integrata l'offerta enogastronomica e turistico-culturale delle aree vitivinicole e di produzione dei prodotti tipici - sono di importanza strategica in quanto i percorsi enoturistici sono in grado di intercettare l'interesse dei rilevantissimi flussi di visitatori italiani e stranieri che interessano annualmente il Veneto.
e) Interventi per la promozione e la valorizzazione delle produzioni lattiero casearie di qualità (Lr 9/2005)
È proseguita l’attività di finanziamento di progetti finaliz-zati a favorire lo sviluppo e la promozione di marchi di qualità nel settore delle produzioni lattiero-casearie, allo scopo di concorrere alla valorizzazione sul mercato e al miglioramento delle condizioni di commercializzazione delle stesse.
f) Iniziative di valorizzazione dei prodotti agricoli locali (art. 16 della legge regionale 3 febbraio 2006, n. 2)
Tale strumento di promozione prevede che, al fine di promuovere lo sviluppo e la commercializzazione dei pro-dotti agricoli e agroalimentari locali di qualità ottenuti da piccole e medie imprese nell'ambito del territorio regionale e di valorizzare, sotto il profilo socio-culturale, ambientale e turistico, le relative aree di produzione, la Giunta regionale incentivi, nella misura massima del 75 per cento della spesa ammissibile, azioni a carattere divulgativo, informativo e pro-mozionale di tali prodotti e del loro utilizzo anche alimentare realizzate da parte di enti pubblici, con particolare riguardo agli enti territoriali.
g) Iniziative a carattere informativo-promozionale per promuovere presso consumatori e operatori, in Italia e al-l’estero, la conoscenza del nuovo termine di designazione del vino ottenuto dal vitigno Tocai Friulano
Nel corso del 2010 verranno completate le azioni di in-formazione, promozione e comunicazione previste dal Pro-gramma di cui al Dm n. 11147 del 22.12.08 - per un importo complessivo di € 1.000.000,00 finanziato al 90% dal Ministero delle Politiche Agricole - finalizzato a promuovere, nell’arco del periodo 2009-2010, la conoscenza dei nuovi termini di designazione del vino ottenuto dal vitigno Tocai Friulano, in particolare Tai (bianco e Rosso) e Lison Classico.
4. Gli obiettivi del Programma promozionaleGli obiettivi specifici che il programma promozionale si
pone per il 2010 vengono di seguito sinteticamente elencati:a) Aumentare il grado di notorietà sul mercato regionale e
nazionale, oltre che estero, dei prodotti veneti di qualità, in grado di dare un’immagine positiva e trainante per l’intero comparto (prodotti Dop e IGP, viniDocg e DOC, prodotti ottenuti con metodo biologico, prodotti agroali-
mentari tradizionali, prodotti tutelati da marchio regionale di qualità o altro marchio compatibile con la normativa comunitaria);
b) Favorire l’azione di penetrazione e di radicamento sui mer-cati esteri e su quello nazionale delle aziende e dei prodotti agroalimentari regionali, attraverso azioni e progetti che coinvolgano in modo sinergico le istituzioni pubbliche ed i privati.
c) Favorire la realizzazione di azioni coordinate e sinergiche con i programmi promozionali degli altri settori (settore secondario, turismo e cultura), anche allo scopo di creare un' immagine unificante, con effetti sinergici, delle pro-duzioni "made in Veneto".
d) Realizzare sinergie fra la valorizzazione delle produzioni agroalimentari e la valorizzazione delle risorse turistiche e storico-culturali della Regione, attraverso modalità di fruizione integrata del territorio.
e) Sensibilizzare il consumatore veneto attraverso azioni di informazione finalizzate a far crescere il grado di cono-scenza delle produzioni agroalimentari venete, favorendo lo sviluppo di corretti comportamenti alimentari e di con-sumo, a beneficio del comparto produttivo regionale, ed in particolare:- promuovere nelle nuove generazioni di cittadini-con-
sumatori il consumo di produzioni agroalimentari di qualità, ed in particolar modo quelle regionali;
- rafforzare o mantenere, attraverso il comportamento alimentare, il legame con il territorio e con la sua storia e tradizione culturale;
- favorire l’approccio diretto fra consumatori-cittadini e realtà rurale, attraverso lo sviluppo e l’incentivazione di progetti e percorsi di “filiera corta”.
5. Le schede-progetto e le procedure del Programma promozionale
In considerazione di quanto richiesto dalla Lr 16/80 in me-rito all’individuazione di gruppi omogenei di iniziative e alla relativa previsione di spesa, e consentire anche un’ attuazione e una valutazione più efficace delle azioni, le iniziative previste dal programma promozionale 2010 vengono articolate, secondo una metodologia progettuale consolidata, per schede-progetto, ciascuna delle quali ricomprende una o più iniziative omogenee, accomunate da obiettivi specifici, modalità di attuazione, sog-getti coinvolti e procedure amministrative.
Il costo indicato per la realizzazione delle azioni di cia-scuna scheda-progetto è di tipo previsionale: pertanto, in fase di attuazione operativa del programma, e allo scopo di garantire la maggiore elasticità ed efficacia dello stesso, la Giunta regionale potrà apportare variazioni compensative fra una scheda-progetto e l’altra, nonché tra le diverse iniziative ricomprese in ciascuna scheda-progetto.
Ai sensi dell’articolo 4 della legge regionale n. 1 del 1997, spetta al Dirigente regionale responsabile della Direzione la gestione tecnica, finanziaria ed amministrativa delle iniziative previste dal presente Programma.
In ordine alle eventuali modifiche tecnico-finanziarie al presente Piano, vengono previsti i seguenti criteri e condizioni operative:- qualora si rendessero necessarie compensazioni finanziarie
fra le diverse schede-progetto del Programma, ovvero l’in-troduzione di nuove iniziative - direttamente riconducibili
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agli obiettivi di ciascuna scheda progetto - tali variazioni saranno formalizzate con provvedimento della Giunta regionale;
- le eventuali variazioni della spesa per singole iniziative nell’ambito della stessa scheda-progetto, resesi necessarie a seguito di una definitiva valutazione tecnico-economica delle stesse, ferma restando la spesa complessiva approvata dalla Giunta regionale con il presente Piano per singola scheda-progetto, possono essere autorizzate del Diri-gente regionale della struttura competente con proprio decreto.
- nel caso di introduzione di nuove iniziative non ricondu-cibili agli obiettivi stabiliti per ciascuna scheda-progetto, si procederà all’adozione di variazioni al Piano, sentita la competente Commissione consiliare;Relativamente alla partecipazione a manifestazioni fie-
ristiche o ad altre iniziative promozionali in paesi esteri, sono autorizzate, sulla scorta e secondo le modalità di cui alla vigente normativa, su proposta del Dirigente regionale della competente Direzione, le trasferte all’estero del per-sonale regionale per l’assolvimento delle esigenze tecnico-organizzative e/o istituzionali connesse all’attuazione delle iniziative previste dal programma promozionale nel limite massimo di tre unità con qualifica funzionale che sarà indi-viduata di volta in volta in relazione al tipo e alle esigenze organizzative dell’iniziativa, ivi compresa la partecipazione del Dirigente stesso.
Programma Promozionale settore primario 2010 - quadro di sintesi
N. Scheda progetto
Titolo scheda-progetto Spesa prevista(€)
1 Iniziative di promozione commerciale del-l'agroalimentare veneto sui mercati esteri
430.000,00
2 Iniziative fieristiche e promozionali in Italia 580.000,00
3 Sostegno a iniziative di promozione dei pro-dotti tipici e di qualità
670.000,00
4 Iniziative di comunicazione e di valorizzza-zione agroalimentare
320.000,00
Totale 2.000.000,00
Scheda-Progetto n. 1Iniziative di promozione commerciale dell'agroalimentare
veneto sui mercati esteri
Le iniziative ricomprese nella presente scheda-progetto riguardano in particolare:a) progetti di promozione sui mercati esteri a carattere
integrato, riguardanti cioè una pluralità di iniziative coordinate, anche plurisettoriali, promosse e realizzate dalla Regione autonomamente o nell'ambito di accordi di programma definiti con altri soggetti pubblici (Ministeri, ICE, Società Buonitalia, Sistema camerale, ecc.), o enti ed organismi interessati alla promozione sui mercati stranieri (Enti fieristici, Associazioni imprenditoriali, Consorzi export, ecc.).
b) fiere o manifestazioni, organizzate sia all’estero che in Italia, finalizzate prevalentemente a supportare inizia-
tive di promozione commerciale delle imprese venete nei confronti degli operatori (buyers, distributori, ristoratori, ecc,).Per quanto riguarda i progetti di promozione integrata, le
azioni previste, da implementare in maniera coordinata nella realizzazione dei diversi progetti, possono riguardare:→ la partecipazione a fiere settoriali con collettive regio-
nali→ le iniziative collaterali a supporto della partecipazione
delle aziende venete e/o del sistema veneto→ le manifestazioni autonome (workshops) organizzate, sia
in Italia e sia all'estero, al fine di promuovere i contatti commerciali fra le imprese venete e gli operatori esteri
→ la presentazione di prodotti veneti e degustazioni guidate rivolte a giornalisti, opinion leader e operatori di settore
→ le azioni di merchandising presso la grande distribuzione e verso catene di vendita specializzate
→ le azioni di comunicazione verso il trade (newsletter, ar-ticoli redazionali su stampa specializzata);
→ le missioni di operatori (buyers) e giornalisti stranieri nel veneto;
→ le azioni promozionali e formative verso la ristorazione estera
→ le azioni di informazione e formazione degli operatori veneti.Per quanto riguarda le fiere o le manifestazioni interna-
zionali, si ritiene di privilegiare la partecipazione a fiere di carattere settoriale, di grande rilevanza in termini di notorietà e presenza di operatori, ed interessanti soprattutto anche se in maniera non esclusiva i mercati europei tradizionali (Germania, Gran Bretagna, Francia), nei quali la presenza autonoma degli operatori veneti si è consolidata nel tempo.
Le attività previste nell'ambito della presenza istituzionale alle fiere e alle altre manifestazioni promozionali in programma, potranno comprendere:- Partecipazione a carattere istituzionale con allestimento
stand;- Iniziative collaterali a supporto della partecipazione delle
aziende venete e dell'immagine del sistema veneto;- Iniziative promozionali e di comunicazione a favore dei
prodotti tipici;- Presentazione prodotti veneti e degustazioni guidate rivolte
a giornalisti, opinion leader e operatori di settore;- Azioni di comunicazione verso il trade (newsletter, articoli
redazionali su stampa specializzata).Per quanto riguarda i mercati-obiettivo delle iniziative
estere, sulla base delle linee direttrici per la promozione sui mercati esteri del "sistema Italia" elaborate dal Ministero per lo Sviluppo Economico, ed in considerazione dei trends delle esportazioni agroalimentari italiane e venete, delle iniziative di promozione commerciale all’estero attivate dalla Regione negli anni passati, nonché di quelle attualmente in corso, si individuano le seguenti tipologie di aree-mercato su cui orien-tare le iniziative progettuali per il periodo 2010-2011:- Nuovi mercati: Cina, Area del Sud-Est Asiatico, Russia e
Paesi dell'area baltica, Europa dell'Est- Mercati da consolidare: U.S.A. e Giappone- Mercati tradizionali: Germania, Gran Bretagna, Nord-
Europa.
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Iniziative Settore interessato Spesa prevista(€)
1) Attuazione Accordi di Programma Regione Veneto-Ministero per lo Sviluppo Economico e altri accordi con ICE: programmazione 2010-2011 delle azioni integrate di promozione sui mercati esteri.Accordi di programma: le azioni progettuali, cofinanziate al 50% dallo Stato, saranno oggetto di apposito provvedimento di approvazione da parte della Giunta regionale, assunto sulla base degli indirizzi generali, nazionali e regionali, sopra indicati e dei risultati delle azioni progettuali in corsoPrincipali iniziative e aree-obiettivo:- Gran Bretagna: London and Wine Spirits;- Russia: WorldFood;- Altre manifestazioni sul mercatoUSA e sui mercati asiatici, nell’ambito della programmazione interregionale coordinata da ICE2) Azioni di studio, progettazione e sperimentazione di modelli o “format” finalizzati a favorire e supportare, anche mediante iniziative-pilota, la creazione sui mercati esteri di punti di vendita e/o reti commerciali dei prodotti veneti, fortemente identificati attraverso il marchio ombrello dei pro-dotti certificati del Veneto
Ortofrutticolo, vitivinicolo, lat-tiero-caseario, carni trasformate, biologico
Prodotti Dop e IGP, Vini Doc eDocg, prodotti ottenuti con metodo biologico, prodotti tradizionali
180.000,00
60.000,00
3) Fruit logistica (Berlino - febbraio 2011) Ortofrutticolo 120.000,004) Altre manifestazioni fieristiche e eventi promozionali sui mercati europei ed extraeuropei da sviluppare in collaborazione con Centro Estero, ICE e/o altri enti ed organismi regionali, anche in sinergia con iniziative di promozione turistica e culturale attivabili attraverso il PEA 2010, fra cui:- Altre fiere ed eventi promozionali in Germania (Prowein 2010, Biofach 2011);- Iniziative di sensibilizzazione in collaborazione con Centro Estero presso buyers e opinions leader
in Corea, Giappone e India;- Workshop in Veneto con buyers di settore USA e Germania, in collaborazione con Centro Estero.
Vino e agroalimentare 70.000
Costo totale iniziative Scheda-Progetto: € 430.000,00
Scheda-Progetto n. 2
Iniziative fieristiche e promozionali in Italia
La scheda-progetto riguarda la partecipazione a fiere o a iniziative promozionali, sul territorio nazionale, realizzate dalla Regione in forma diretta o in collaborazione con Enti pubblici (Province, Centro Estero, Camere di Commercio) o Enti fieri-stici. Il Programma 2010 prevede la partecipazione a:- Fiere o manifestazioni, organizzate in Italia, finalizzate
prevalentemente a supportare iniziative di promozione commerciale delle imprese venete nei confronti degli operatori (buyers, distributori, ristoratori, ecc,).
- Manifestazioni orientate prevalentemente alla promozione e alla valorizzazione dell’immagine dell’agroalimentare veneto.
Le attività previste nell'ambito della presenza istituzionale alle fiere e alle altre manifestazioni promozionali in pro-gramma, comprendono:
- Partecipazione a carattere istituzionale con allestimento stand
- Iniziative collaterali a supporto della partecipazione delle aziende venete e dell'immagine del sistema veneto
- Iniziative promozionali e di comunicazione a favore dei prodotti tipici
- Presentazione prodotti veneti e degustazioni guidate rivolte a giornalisti, opinion leader e operatori di settore
- Azioni di comunicazione verso il trade (newsletter, articoli redazionali su stampa specializzata)
Iniziative Settore interessato Spesa prevista(€)
1) Vinitaly Verona 2010 Vitivinicolo 340.000,002) Salone del Gusto Torino 2010 Prodotti agroalimentari 50.000,003) Fieragricola Verona 2010 Settore dei servizi
all’agricoltura e di sup-porto al mondo rurale
50.000,00
4) Altre manifestazioni nazionali finalizzate alla promozione e alla comunicazione dei prodotti agroalimentari (Cibus, Primi d’Italia, Salone della Pasta, altri)
Agroalimentare di qualità
50.000,00
5) Iniziative fieristico-promozio-nali realizzate nel 2010 da Pado-vaFiere a favore della Regione Veneto, nell’ambito delle prin-cipali manifestazioni fieristiche del settore organizzate dall’Ente (Tecnobar & Food, Flormart, Fiera campionaria, altre manife-stazioni)
Agroalimentare e prodotti tipici, florovi-vaismo
70.000,00
6) Iniziative fieristico-promo-zionali realizzate nel 2010 da Longarone Fiere a favore della Regione Veneto:- Sapori d’Italia 2010
Prodotti agroalimen-tari
20.000,00
Costo totale iniziative Scheda-Progetto: € 580.000,00
Scheda-Progetto n. 3
Sostegno a iniziative di promozione dei prodotti tipici e di qualità
La scheda-progetto riguarda azioni di sostegno indiretto - mediante contributi - alla realizzazione di manifestazioni a carattere locale o comunque realizzate in Veneto, finalizzate a promuovere la conoscenza e la valorizzazione delle produzioni tipiche presso gli operatori ed i consumatori.
Iniziative Settore/iinteressato/i
Spesa prevista(€)
1) Sostegno a manifestazioni e a iniziative regionali individuate, or-ganizzate e gestite da enti fieristici o organismi consortili e associativi:Iniziative di promozione del settore vitivinicolo- Mostra Nazionale Spumanti 2010-
Valdobbiadene- Concorso nazionale Vini 2010 -
Enoteca di Pramaggiore
Vitivinicolo20.000,0030.000,00
Manifestazioni zootecniche e cuni-cole realizzate dalle Associazioni Allevatori del Veneto
Produzioni zootecniche e lat-tiero-casearie
50.000,00
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201044
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2) Iniziative di sostegno alle mani-festazioni promozionali a carattere locale promosse da enti pubblici e associazioni
- Sostegno a iniziative promozio-nali locali o interprovinciali, di parti-colare interesse per la Regione ai fini della valorizzazione delle produzioni agricole e agroalimentari regionali tipiche e di qualità (approvazione bando regionale).
Prodotti agroa-limentari tipici e tradizionali
400.000,00
3) Sostegno all’iniziativa progettuale “Caseus Veneti in Tour”: iniziative di promozione in Italia dei formaggi veneti di eccellenza presso la ristora-zione e la grande distribuzione orga-nizzata da Aprolav in collaborazione con Consorzi di Tutela Dop
Lattiero-caseario 100.000,00
4) Sostegno all’organizzazione del VIII International Terroir Congress (Soave - giugno 2010)
Vitivinicolo 60.000,00
5) Iniziative di supporto ad attività di comunicazione enoturistica e ga-stronomica a carattere istituzionale: attività di approvvigionamento di vini e prodotti agroalimentari e ser-vizi connessi, in occasione di eventi promozionali di interesse regionale.
Vino e prodotti agroalimentari
10.000,00
Costo totale iniziative Scheda-Progetto: € 670.000,00
Scheda-Progetto n. 4
Iniziative di comunicazione e di valorizzazione agroalimentare
La scheda-progetto riguarda la realizzazione, in forma diretta da parte della Regione, o attraverso la collaborazione con altri soggetti a carattere istituzionale (es. Aziende ASL, Istituti Scolastici Alberghieri, altri soggetti idonei) di progetti e iniziative finalizzati, da un lato ad aumentare il livello ge-nerale di informazione dei consumatori veneti, e dall’altro ad orientare i consumi attraverso azioni di sensibilizzazione e di valorizzazione delle produzioni agroalimentari di qualità. Si continuerà inoltre a favorire l’approccio diretto della scuola al mondo rurale attraverso azioni di promozione e sviluppo del circuito delle fattorie didattiche.
Sempre nell’ambito delle attività di orientamento ai con-sumi, potranno essere favorite - anche in sinergia con le ini-ziative di valorizzazione de prodotti locali previste dall’art. 16 della Lr 2/2006 - azioni finalizzate a promuovere l’intensifica-zione degli scambi diretti fra produttori agricoli e consumatori, in grado di favorire strategie di riduzione della distanza fra luoghi di produzione e luoghi di consumo, nella logica della cosiddetta “filiera corta”.
Iniziative Spesa prevista(€)
Iniziative di comunicazione a carattere istituzionale promosse e realizzate dalla Giunta regionale attraverso l’utilizzo, anche a carattere integrato, di:- circuito delle emittenti televisive regionali- circuito della carta stampata
80.000,00
Azioni di informazione, promozione e comunicazione previste dal Programma di cui al Dm n. 11147 del 22.12.08, finalizzate a promuovere, nell’arco del periodo 2009-2010, la conoscenza dei nuovi termini di designa-zione del vino ottenuto dal vitigno Tocai Friulano, in particolare Tai (bianco e Rosso) e Lison Classico (quota cofinanziamento regionale):
100.000,00
Attività di promozione dell’educazione alimentare e di orientamento ai consumi- Iniziative di sensibilizzazione all’educazione al gusto e
alla conoscenza dei prodotti regionali presso le scuole e la popolazione
- Iniziative di educazione alimentare e orientamento ai consumi in collaborazione con le ASL e con gli istituti Alberghieri del Veneto
- Iniziative, anche a carattere pilota, finalizzate a promuo-vere l’intensificazione degli scambi diretti fra produttori agricoli e consumatori, favorendo strategie di riduzione della distanza fra luoghi di produzione e luoghi di con-sumo, nella logica della cosiddetta “filiera corta”
50.000,00
Attività di informazione e sensibilizzazione finaliz-zata a promuovere la conoscenza del progetto regionale "Fattorie didattiche" presso stampa, operatori scolastici e popolazione, nonché ad accrescere il livelli di qualità del circuito stesso- Iniziative di promozione del Progetto in occasione di
fiere regionali e nazionali;- Iniziativa "Fattorie Didattiche Aperte 2010"- Attività di aggiornamento delle fattorie- Attività di monitoraggio del circuito delle fattorie didat-
tiche
90.000,00
Costo totale iniziative Scheda-Progetto: € 320.000,00
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 589 del 9 marzo 2010
Piano esecutivo annuale di promozione turistica 2010. Manifestazione fieristica BIT Milano 2010. Concessione contributo per iniziative di comunicazione e promozione dell’offerta turistica regionale. Dgr n. 96 del 26.1.2010. Legge regionale 4.11.2002, n. 33.[Turismo]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) Di approvare, per le motivazioni e le argomentazioni indicate nelle premesse, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, la concessione a favore del Consorzio di promozione turistica Dolomiti c.f 00839810256 di un contributo pari a € 200.000,00 quale sostegno finanziario per le spese sostenute per l’organizza-zione e la realizzazione del piano di attività di comunicazione - presentato con nota n. 65162 del 4 febbraio 2010 a nome e per conto di tutti Consorzi di promozione turistica del Ve-neto - finalizzate a promuovere, in occasione di BIT 2010, il territorio regionale e la sua offerta turistica, ai sensi della Lr 33/2002 e della Dgr n. 96 del 26 gennaio 2010, con cui è stato adottato il Piano esecutivo annuale di promozione turistica per l’anno 2010.
2) Di prevedere che il piano di attività di comunicazione di cui al punto 1., oggetto del sostegno finanziario regionale, è articolato come segue :a) Attività di comunicazione nei confronti dei media prima,
durante e dopo la manifestazione: ricerca di contenuti innovativi da presentare da parte dei Consorzi di promo-zione turistica, realizzazione di cartelle stampa, attività di preparazione prima della BIT nei confronti degli opinion leaders e della stampa; realizzazione di conferenze stampa
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 45
dedicate ai principali temi turistici del Veneto e alla pre-sentazione di iniziative turistico-culturali in programma nel 2010 nel Veneto; attività di Ufficio Stampa con orga-nizzazione di interviste, press briefing, gestione relazioni con i media locali, nazionali e internazionali; diffusione dei comunicati stampa; attività di ufficio stampa nei mesi successivi alla BIT attraverso un presidio continuativo dei media per favorire la conoscenza delle opportunità turistiche del Veneto.
b) Progettazione e organizzazione di eventi giornalieri di grande impatto presso lo stand anche con il coinvolgimento di testimonial e di atleti veneti vincitori di medaglia nelle competizioni mondiali di vari sport, nonché di personaggi dello spettacolo e della cultura. I tematismi oggetto degli eventi sono: Dolomiti Patrimonio mondiale Unesco; le Ville Venete e Misteri e leggende del Veneto; Venezia 2020; le Spiaggie del Veneto; la Cultura e gli eventi culturali: il piano prevede la presenza dei testimonial, di un presen-tatore e la documentazione degli eventi stessi attraverso un servizio fotografico.
c) Realizzazione di servizi televisivi da parte delle televisioni locali e realizzazione di redazionali su riviste di settore.
d) Messa in opera di adeguata attrezzatura video e audio per favorire la realizzazione degli eventi e per la diffusione di video istituzionali dedicati ai settori turistici de Veneto (Led Barco mt 3,13 * 2,24; monitor lcd 40” con pc incor-porato; Plasma 50”; cabina di regia; diffusori per copertura dell’audio su tutto lo stand e radiomicrofoni; fari teatrali su americana).3) Di incaricare il Dirigente della Direzione Promozione
Turistica Integrata della gestione tecnica, finanziaria ed am-ministrativa dei procedimenti derivanti dalla presente delibe-razione, prevedendo che il contributo in parola sia liquidato al soggetto beneficiario in un’unica soluzione, successivamente alla presentazione, entro novanta giorni dalla notifica della presente, di dettagliata relazione tecnica e rendicontazione delle spese sostenute.
4) Di impegnare la somma di € 200.000,00 al capitolo di spesa n. 100186 “promozione in Italia e all’estero dell’imma-gine turistica regionale” del bilancio di previsione 2010 che presenta sufficiente disponibilità.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 590 del 9 marzo 2010
Collaborazione con il Tribunale di Sorveglianza di Venezia per la progettazione e realizzazione di un sito web nell’ambito della Società dell’Informazione.[Informazione ed editoria regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare la collaborazione con il Tribunale di Sor-veglianza di Venezia per la progettazione e realizzazione di un sito Web nell’ambito della società dell’Informazione, secondo quanto espresso nel presente provvedimento ;
2. di affidare l' incarico di sviluppare - dal punto di vista: funzionale, tecnologico, prestazionale e di sicurezza - e di realizzare il progetto sopra descritto alla Direzione Sistema Informatico che provvederà a tutti i relativi adempimenti e potrà richiedere ed acquisire dal Tribunale di Sorveglianza i necessari elementi conosciti ed integrativi.;
3. di dare atto che le attività oggetto della presente colla-borazione saranno realizzate senza oneri a carico del Tribunale di sorveglianza;
4. di dare altresì atto che successivi sviluppi della presente collaborazione, finalizzati alla realizzazione di nuovi progetti saranno oggetto di specifici accordi tra le parti.
5. di dare mandato al Dirigente regionale della Direzione Sistema Informatico affinché provveda con propri motivati decreti all’adozione di tutti gli atti necessari per dare corso alla collaborazione sopra citata.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 591 del 9 marzo 2010
Intesa Regione del Veneto - Lr 26 ottobre 2007, n.31 e Provincia Autonoma di Trento L.P. 16 novembre 2007, n.21. Accordo di Programma per il completamento della dorsale in fibra ottica della Provincia Autonoma di Trento attraverso il collegamento con i comuni di confine in Provincia di Belluno e Vicenza. Modifica dell’Accordo di Programma.[Informatica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, l’Accordo di Programma (Allegato A) parte integrante e so-stanziale del presente atto, nella nuova formulazione;
2. di dare autorizzare il Segretario regionale agli Affari Generali ad apportare all’Accordo di Programma ogni modifica e/o integrazione ritenuta necessaria nell’interesse regionale.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 592 del 9 marzo 2010
Sviluppo di nuove funzioni e di servizi di cooperazione applicativa evoluta.[Informatica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201046
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1. di approvare, per le motivazioni indicate in premessa, lo sviluppo dei servizi strategici di cooperazione applicativa evoluta nell’ambito dei servizi alla persona, delle relazioni con l’impresa ed il sistema del lavoro, come descritto in narrativa, in linea con quanto già stabilito nel “Piano di svi-luppo informatico e telematico del Veneto” (Dgr n. 56 del 18/01/2002), nel successivo “Piano di Sviluppo della Società veneta dell’Informazione” (Dgr n. 2386 del 9 agosto 2002), nonché all’interno delle “Le Linee Guida progettuali per lo Sviluppo della Società della Informazione del Veneto 2007-2010” (Dgr n. 2569 del 7 agosto 2007), anche potendosi avvalere del Contratto Quadro “Servizi di interoperabilità evoluta e cooperazione e sicurezza applicativa con fornitura di risorse professionali a supporto, in favore delle pubbliche amministrazioni, nell’ambito del Sistema Pubblico di Con-nettività - SPC” (lotto 2) sottoscritto tra il CNIPA ed il RTI costituito tra Almaviva ed EDS;
2. di dare atto che, per la realizzazione delle predette attività, la relativa spesa andrà contenuta complessivamente entro un valore massimale pari a quattro milioni di euro, da ripartirsi in tre annualità, e che la programmazione e realiz-zazione delle attività e l’adozione delle conseguenti iniziative di spesa saranno subordinate all’effettivo reperimento delle risorse nei bilanci 2010, 2011 e 2012;
3. di incaricare il Dirigente della Direzione Sistema In-formatico alla predisposizione degli opportuni provvedimenti per l’attuazione esecutiva del progetto di sviluppo dei servizi strategici di cooperazione applicativa evoluta.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 593 del 9 marzo 2010
Direttiva 92/43/Cee, art.6, Dpr 8 settembre 1997, n. 357, art.5; Dgr n. 740 del 14 marzo 2006. Approvazione dello studio per la Valutazione di Incidenza relativo al progetto definitivo “interventi di ripristino morfologico ambientale e di riqualificazione idrodinamica dell’area dei canali Cenesa-Boer-Siletto in Laguna Nord” nel Comune di Venezia.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di approvare lo studio per la Valutazione di Inci-denza, Selezione Preliminare (Screening), relativo al pro-getto “interventi di ripristino morfologico ambientale e di riqualificazione idrodinamica dell’area dei canali Cenesa-Boer-Siletto in Laguna Nord” nel Comune di Venezia, se-condo quanto espresso nell'allegato parere (Allegato A) del Segretario regionale all'Ambiente e Territorio, espresso in data 15.02.2010, che costituisce parte integrante del presente provvedimento;
2) di trasmettere il presente provvedimento al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti - Magistrato alle Acque di Ve-nezia e al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione per la Protezione della Natura;
3) di prendere atto che il presente provvedimento costi-tuisce adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione Europea.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 594 del 9 marzo 2010
Progetto Legge 21.12.01 n 443 (c.d. “Legge Obiettivo”) - Primo Programma Nazionale Infrastrutture Strate-giche. Direttiva 92/43/Cee, art.6, Dpr 8.09.97, n. 357, art.5; Dgr n. 740 del 14.03.06. Approvazione delle Valutazioni di Incidenza relative all’“Ampliamento della A4 con terza corsia - Tratto Quarto d’Altino (progr. Km 10+950) - San Donà di Piave (progr. Km 29+500) - Progetto Definitivo” e all’“Ampliamento della A4 - Nuovo Casello Autostradale di Meolo - Progetto definitivo”.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di approvare gli studi per la valutazione di Incidenza, Selezione Preliminare (Screening), relativi al “Progetto Legge 21 dicembre 2001 n 443 (c.d. “Legge Obiettivo”) - Primo Pro-gramma Nazionale Infrastrutture Strategiche - Ampliamento della A4 con terza corsia Tratto Quarto d’Altino (progr. Km 10+950) - San Donà di Piave (progr. Km 29+500) - Progetto Definitivo” e al “Progetto Legge 21 dicembre 2001 n 443 (c.d. “Legge Obiettivo”) - Primo Programma Nazionale Infrastrutture Strategiche Ampliamento della A4 - Nuovo Casello Autostradale di Meolo - Progetto Definitivo”, secondo quanto espresso e con le prescrizioni riportate nell'allegato parere (Allegato A) del Segretario regionale all'Ambiente e Territorio, espresso in data 2 marzo 2010, che costituisce parte integrante del presente provvedimento;
2) di trasmettere il presente provvedimento al Commis-sario delegato per l’Emergenza della mobilità riguardante la A4 (tratto Venezia - Trieste) ed il raccordo Villesse - Go-rizia, presso la sede di Via Lazzaretto Vecchio n 26, 34123 - Trieste;
3) di prendere atto che il presente provvedimento co-stituisce adempimento degli obblighi derivanti dall'appar-tenenza dell'Italia all'Unione Europea.
Allegato (omissis)
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 47
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 596 del 9 marzo 2010
Rd 1775/1933. Derivazioni d’acqua superficiali e sot-terranee. Disposizioni varie.[Demanio e patrimonio]
L’Assessore alle politiche dell’Ambiente, Giancarlo Conta, riferisce quanto segue.
Fin dall’anno 2001, la Regione del Veneto ha assunto la titolarità delle funzioni di gestione dei beni del demanio idrico e, in particolare, quelle attinenti le derivazioni d’acqua sia superficiale che sotterranea, tramite pozzi.
Nell’organizzazione normativa e procedurale del settore, la Regione ha già provveduto tramite numerosi provvedimenti legi-slativi e amministrativi a determinare le disposizioni necessarie, anche di natura finanziaria, per lo svolgimento delle funzioni assegnate. Ciò nonostante, emerge ancora la necessità di sciogliere alcune questioni, finora non affrontate, che al momento fanno insorgere negli Uffici istruttori dubbi o incertezze operative.
A tal fine, quindi, e necessario adottare le seguenti dispo-sizioni.
Rateizzazione canoni pregressiCon Dgr1997/2004 era stata prevista la possibilità da parte
degli utenti di corrispondere i canoni di concessione relativi ad annualità pregresse in forma rateale, stabilendo che detta facoltà potesse essere esercitata fino al 31.12.2005.
Al riguardo, tenuto conto del persistere delle condizioni che a suo tempo avevano suggerito di adottare il provvedimento, si ritiene opportuno disporre in via definitiva e senza limiti temporali di validità che:- il versamento della somma costituente il recupero di ca-
noni pregressi, previa comunicazione del concessionario al Genio civile, può essere effettuato anche in forma rateale, fino a un massimo di 5 rate annuali da corrispondere nel-l’anno successivo a quello in cui è pervenuta la richiesta di pagamento;
- il versamento rateale è ammesso solo per importi superiori a € 2.000,00.Prelievi abusivi - art.96 comma 6 D.lgs 152/2006 - art.17
Rd 1775/1933L’art. 96 D.lgs152/2006 prevedeva la possibilità, per i
prelievi d’acqua sprovvisti di autorizzazione, di presentare domanda di concessione in sanatoria entro il 30.6.2006. In mancanza di questa, il prelievo abusivo è sottoposto alla procedura sanzionatoria di cui all’articolo 17 comma 3 del Rd 1775/1933 che comprende, tra l’altro, la “cessazione del-l’utenza abusiva”.
Detta disposizione, ancorché riguardante tutte le deriva-zioni d’acqua, superficiali e sotterranee, trova maggiore ap-plicazione nel settore dei pozzi, dove il fenomeno del prelievo abusivo d’acqua, da sempre, assume particolare consistenza.
Pertanto, con specifico riferimento ai prelievi di acqua sot-terranea tramite pozzi, corre l’obbligo disporre quanto segue:1) Per cessazione dell’utenza s’intende la sigillatura del pozzo
atta a impedire il prelievo d’acqua. La sigillatura del pozzo è disposta dal Genio civile ed è eseguita a cura e spese del proprietario.
2) È fatta salva la facoltà riconosciuta all’Autorità idraulica - Genio civile regionale, di consentire la continuazione del prelievo nelle circostanze previste nel medesimo articolo 17 comma 3.
3) Una volta proceduto alla sigillatura del pozzo e all’appli-cazione della sanzione, la stessa struttura regionale può ammettere la presentazione di una domanda di concessione per la riattivazione del pozzo, che è avviata a istruttoria secondo la normativa vigente. L’accoglimento della do-manda di concessione è subordinato alla dimostrazione da parte del proprietario, mediante idonea documentazione, che il pozzo realizzato non sia di pregiudizio per la qualità e integrità degli acquiferi.
4) Nel caso in cui si accerti che il pozzo realizzato pregiu-dica l’integrità e la qualità degli acquiferi, il Genio civile dispone la demolizione del pozzo mediante cementazione, a cura e spese del proprietario.Manutenzione pozziÈ pratica comune, per tutti gli utenti di pozzi, procedere
con regolare frequenza alla manutenzione delle opere realiz-zate, al fine di garantire la continuità della portata prelevata e l’integrità del manufatto.
Detti interventi però, non essendo soggetti ad autorizza-zione, sono eseguiti senza darne comunicazione all’Autorità competente e ciò, spesso, determina l’insorgere di dubbi, so-prattutto negli Uffici regionali, sulla reale natura dei lavori.
È necessario, pertanto, istituire l’obbligo che ogni intervento di manutenzione a carico di un pozzo esistente sia preventi-vamente comunicato al Genio civile almeno 30 giorni prima dell’inizio dei lavori. In difetto, la stessa struttura regionale, ove informata dei lavori, ne dispone l’immediata sospensione per le verifiche del caso.
Domande di riconoscimento e preferenziali - art. 4 Rd 1775/1933.
A seguito del Dpr238/99, tutte le acque, superficiali e sot-terranee sono state dichiarate appartenenti al demanio pubblico e, conseguentemente, è stata data facoltà, per le utilizzazioni in atto al 10.8.99, momento di entrata in vigore del decreto, di presentare domanda di riconoscimento o concessione pre-ferenziale ai sensi dell’articolo 4 Rd 1775/1933.
Sono pertanto affluite agli Uffici regionali numerose domande del tipo sopra indicato, sulle quali è stata avviata l’istruttoria secondo i criteri e le modalità stabilite dalla vigente normativa, sia statale che regionale. In particolare, con suc-cessivi provvedimenti della Giunta regionale e da ultimo con Dgr 3759/2007, è stato prorogato fino al 31.12.2009 il diritto dell’utenza a continuare l’esercizio delle derivazioni d’acqua dipendenti dalle domande di cui sopra.
Ora, per una larga parte delle domande, è tuttora in corso il procedimento volto al rilascio della concessione. Inoltre, per dette utilizzazioni, sussiste per l’utente il diritto alla conces-sione, ai sensi del citato art.4 Rd 1775/1933.
Ciò posto, è necessario autorizzare la continuazione del-l’esercizio delle derivazioni d’acqua dipendenti dalle domande di riconoscimento o concessione preferenziale di cui all’articolo 4 Rd 1775/1933, fino al provvedimento finale di concessione emesso dal competente Genio civile.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 33, comma 2, dello statuto, il quale dà atto che le strutture competenti hanno attestato l’avvenuta,
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201048
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regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compati-bilità con la vigente legislazione regionale e statale
Visto il Dpr 238/99Visto il D.lgs 275/1993;Visto il Rd 1775/1933;Vista la Lr 1/2004;Visto il D.lgs152/2006Visto il Piano di Tutela delle Acque
delibera
3. di approvare le disposizioni di cui in premessa, riguar-danti le derivazioni d’acqua pubblica.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 597 del 9 marzo 2010
D.lgs275/1993 art.10. Piano di Tutela delle Acque - Art.40 Norme Tecniche di Attuazione. Denunce pozzi. Disposizioni varie.[Demanio e patrimonio]
L’Assessore alle Politiche dell’Ambiente Giancarlo Conta, riferisce quanto segue.
Fin dall’anno 2001, la Regione del Veneto ha assunto la titolarità delle funzioni di gestione dei beni del demanio idrico e, in particolare, quelle attinenti le derivazioni d’acqua sia superficiale che sotterranea, tramite pozzi.
Nell’organizzazione normativa e procedurale del settore, la Regione ha già provveduto tramite numerosi provvedimenti legislativi e amministrativi, a fissare le disposizioni neces-sarie, anche di natura finanziaria, per lo svolgimento delle funzioni assegnate. Ciò nonostante, emerge ancora la necessità di assumere nuove determinazioni su talune questioni, finora non affrontate, che al momento fanno insorgere negli Uffici istruttori regionali dubbi o incertezze operative.
In particolare, è necessario definire le modalità con cui trattare le denunce pozzi che gli utenti dovevano inviare agli Uffici regionali in ottemperanza dell’articolo 10 del D.lgs275/1993.
L’art. 10 del D.lgs275/93 prevedeva l’obbligo di denuncia dei pozzi esistenti entro 12 mesi dall’entrata in vigore del decreto, termine poi più volte prorogato fino al 31.12.2007, giusta art.2 Legge 17/2007. Lo stesso articolo stabiliva altresì che detta denuncia era finalizzata ad attivare presso gli Uffici competenti la procedura di cui all’articolo 103 del Rd 1775/1933 e cioè accertare la quantità d’acqua prelevata e procedere con gli adempimenti conseguenti.
In sostanza, la norma aveva il duplice scopo di fare emer-gere i pozzi esistenti che non erano stati segnalati agli Uffici competenti ai sensi del Rd 1775/1933 e di avviare gli stessi pozzi a regolarizzazione sia amministrativa che finanziaria.
Negli anni successivi al 1993, in ossequio alla norma, sono pervenute alla Regione decine di migliaia di denunce di pozzi ma, solo per una parte di queste, hanno fatto seguito altre comunicazioni da parte dell’utente (domanda di ricono-scimento, domanda di concessione preferenziale, domanda di concessione ordinaria) che hanno determinato l’avvio della relativa istruttoria. Per moltissimi pozzi, invece, il dichiarante, dopo la denuncia ex art.10 D.lgs275/93, non ha inviato alcuna
ulteriore istanza o comunicazione (se non la ripetizione della denuncia stessa) e, pertanto, per detti pozzi la denuncia figura quale unico atto depositato presso gli Uffici regionali.
Peraltro, l’elevatissimo numero di denunce ha messo in difficoltà gli Uffici che comprensibilmente non hanno potuto avviare alcuna attività istruttoria in assenza di disposizioni superiori su criteri e modalità con cui affrontare in maniera efficace l’enorme massa di documenti presentati.
Sul punto è intervenuto anche il Piano di Tutela delle Acque recentemente approvato, che, all’articolo 40 delle Norme Tec-niche di Attuazione, stabilisce che in tutto il territorio regionale possono essere assentiti i prelievi d’acqua sotterranea connessi alle denunce pozzi ex art.10 D.lgs275/93 e che la denuncia, ove non seguita da domanda di concessione, tiene luogo della do-manda di concessione di derivazione d’acqua. Su quest’ultima, inoltre, devono essere avviati gli adempimenti previsti dal Rd 1775/1933, richiedendo in particolare la documentazione di cui all’articolo 7 dello stesso regio decreto.
Ora, vista la specifica norma del Piano di Tutela, dovendo dare corso all’istruttoria sulle denunce presentate, è necessario dare luogo alle seguenti disposizioni operative:- I pozzi oggetto di sola denuncia ex art. D.lgs275/93, sono
avviati alle procedure di cui all’articolo 103 Rd 1775/1933 e agli adempimenti conseguenti. La denuncia vale come domanda di concessione di derivazione d’acqua.
- Qualora la denuncia riguardi un pozzo per gli usi domestici di cui all’art.93 Rd 1775/1933, si applicano le corrispondenti specifiche disposizioni.
- Sulle denunce pozzi ex art.10 D.lgs275/93 non si procede alle pubblicazioni di cui all’articolo 7 Rd 1775/1993.
- I competenti uffici regionali del Genio civile eseguono l’istruttoria sulla base delle previsioni del Rd 1775/1933 e delle disposizioni contenute nel Piano di Tutela delle Acque - art. 40 Norme Tecniche di Attuazione. A tal fine, richiedono la prescritta documentazione tecnica, anche in riferimento all’art.7 del citato regio decreto.
- L’istruttoria può essere eseguita per gruppi di pozzi con lo stesso uso e ricadenti nello stesso Comune.
- Tenuto conto che il parere dell’Autorità di Bacino di cui all’articolo 96 D.lgs152/2006 è riferito alle “domande per nuove concessioni e utilizzazioni” mentre le denunce ex art.10 D.lgs275/93 riguardano utilizzazioni di acqua sot-terranea da tempo esistenti, detto parere non è dovuto.
- Ai sensi dell’articolo 96 comma 7 del D.lgs152/2006, i canoni demaniali di derivazione d’acqua sono dovuti a decorrere dal 10.8.1999.
- Per i pozzi la cui istruttoria ha esito negativo, il Genio civile regionale dispone la cessazione dell’utenza. In tal caso, comunque sono dovuti i canoni demaniali a decorrere dal 10.8.99 e fino alla cessazione dell’utenza.
- Per le denunce pozzi presentate oltre il 31.12.2007, il pre-lievo è da considerarsi senza titolo e il Genio civile procede ai sensi dell’articolo 17 Rd 1775/1933.Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-
vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
Visto il D.lgs 275/1993;Visto il Rd 1775/1933;Visto il Piano di Tutela delle Acque;
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 49
delibera
1. di approvare le disposizioni di cui in premessa, riguar-danti le denunce pozzi di cui all’articolo 10 D.lgs275/1993;
2. di trasmettere il presente provvedimento alle strutture regionali del Genio civile per la puntuale applicazione.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 598 del 9 marzo 2010
Interventi di riqualificazione ambientale e di miglio-ramento boschivo, affidati in esecuzione al Servizio Fore-stale regionale di Padova. Individuazione del funzionario responsabile del processo di spesa e assegnazione dei bu-dgets operativi.[Foreste ed economia montana]
L'Assessore alle Politiche dell'ambiente, Giancarlo Conta, riferisce quanto segue.
Da parte di numerosi Enti, tipicamente Comunità Mon-tane e Comuni, ma anche altri Enti Pubblici o para-pubblici, sono affidati ai Servizi Forestali Regionali svariati interventi di miglioramento boschivo, di viabilità di interesse rurale, di mantenimento del verde ambientale, di difesa idraulica, di recupero paesaggistico ed ambientale, etc.
I suddetti interventi sono eseguiti dai Servizi Forestali Regionali in economia, con la forma dell'amministrazione di-retta, impiegando le proprie maestranze ed utilizzando i fondi che l’ente delegante versa alla Regione sull’apposito capitolo di entrata del bilancio regionale (cap. 9835).
La Giunta regionale con deliberazione n. 5177 del 3/11/1994 ha disciplinato l’affidamento ai Servizi Forestali Regionali dei suddetti interventi, determinandone la tipologia, le modalità ed i criteri procedurali di accoglimento.
Quanto sopra, al fine di consentire, ai Servizi Forestali Regionali, di poter operare all’interno di un ambito di com-petenze istituzionalmente definito; in un contesto normativo e regolamentare certo che trova i propri principali riferimenti nella Lr 13/09/1978, n. 52 “Legge Forestale regionale”, nella Lr 15/01/1985, n. 8 “Riorganizzazione delle funzioni forestali” e nella correlata, vigente normativa di settore, anche nazionale.
In applicazione della citata Dgr n. 5177/94, gli Enti dele-ganti di cui all’allegato prospetto, parte integrante del presente provvedimento, con proprie deliberazioni esecutive, hanno stabilito di procedere alla realizzazione degli interventi eviden-ziati, prevedendo di avvalersi del Servizio Forestale regionale di Padova nonché impegnandosi a versare anticipatamente le somme necessarie per l’esecuzione delle opere.
Da parte del Servizio Forestale regionale di Padova con nota prot. n. 523698 del 24.09.2009, n. 40637 del 25.01.2010 e n. 95166 del 19.02.2010, verificata la compatibilità degli interventi proposti con la citata normativa e con la Dgr n. 5177/94, è stata espressa la disponibilità all’esecuzione dei lavori summenzionati.
Gli Enti deleganti provvederanno, pertanto, a versare al tesoriere regionale, - Unicredit Banca Spa - IBAN IT41V0200802017000100537110, sul c/c intestato alla Regione del Veneto - Servizio Tesoreria, entrata per conto terzi -, specificandone la causale, le somme riportate nell’allegato A, colonna importo totale, parte integrante della presente deliberazione.
Le somme di cui all’allegato A, colonna componente lavori, corrispondenti agli oneri per l'esecuzione degli interventi sopra specificati, saranno introitate nel capitolo n. 9835, del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2010 determinando conse-guentemente, un impegno di pari importo nel correlato capitolo di spesa n. 92020 - uscite per conto terzi ai sensi dell’art. 42, comma 4 della Lr 29/11/2001 n. 39.
Le somme di cui all’allegato A, colonna componente ma-nodopera, relative alle maestranze impegnate nella esecuzione in diretta amministrazione degli interventi in parola, saranno accertate e introitate al capitolo 100267 introiti diversi, dando atto che la spesa corrispondente alla componente manodopera trova copertura sui fondi già impegnati al capitolo 100696 del-l’esercizio corrente in attuazione di quanto disposto dalla
Dgr 23/02/2010, n. 449 in forza dell’art. 42 della Lr 29/11/2001, n. 39.
Degli avvenuti suddetti versamenti, gli Enti medesimi daranno immediata comunicazione alla competente Dire-zione Foreste ed Economia Montana e al Servizio Forestale regionale di Padova.
Ciò posto, per consentire l’operatività del Servizio Fore-stale regionale di Padova in ordine alla progettazione e alla realizzazione dei lavori affidatigli si rende necessario proce-dere alla assegnazione dei budgets operativi di spesa, meglio evidenziati nell’allegato A, colonna componente lavori, presso il Tesoriere della Regione, a favore del funzionario respon-sabile del processo di spesa dr.ssa Righele Miria, Dirigente del Servizio Forestale regionale di Padova, ovvero del suo sostituto dr.ssa Schergna Emanuela, ai sensi dell’art. 49 della Lr 39/2001, anche mediante apposito prelevamento in contanti fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
Resta inteso che il funzionario responsabile del processo di spesa nonché responsabile del procedimento potrà ricorrere all'ordinaria procedura di erogazione della spesa mediante l’adozione di appositi atti che individuino i creditori e prov-vedano alla liquidazione delle somme ad essi dovute.
Il funzionario responsabile del processo di spesa è tenuto, ai sensi dell’art. 49, comma 6, della
Lr 39/2001, a predisporre lo specifico consuntivo delle spese sostenute nell’utilizzo dei budgets operativi assegna-tigli, nonché alla trasmissione del medesimo alla Direzione Ragioneria e Tributi.
Gli Enti deleganti sono tenuti a versare le somme necessarie alla realizzazione degli interventi delegati entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Padova.
Le attività di progettazione, direzione lavori e contabilizza-zione relative agli interventi di cui al presente provvedimento danno titolo a percepire gli incentivi di cui all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006. I corrispondenti oneri troveranno capienza nell’ambito dell’accantonamento previsto all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006, al lordo degli oneri previdenziali, assistenziali e fiscali a carico della amministrazione regionale.
All’impegno di tale corrispettivo si provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progetta-zione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
Il Servizio Forestale regionale di Padova procederà al-l'ultimazione delle opere affidategli nonché all’esaurimento della relativa procedura di spesa entro il 31/12/2012, dando atto che in tale data si esaurisce la disponibilità dei budgets
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operativi assegnati al Dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Padova.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all'appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 33 - II comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compati-bilità con la vigente legislazione regionale e statale.
Vista la Lr 13/09/1978, n.52.Vista la Lr 15/01/1985, n.8.Vista la Dgr n.5177 del 3/11/1994.Vista la Lr 29/11/2001 n. 39.Visto l'art. 92 del D.lgs 12/04/2006, n. 163.Visti i provvedimenti degli Enti deleganti.Vista la Dgr n. 449 del 23/02/2010.Viste le note del Servizio Forestale regionale di Padova
prot. n. 523698 del 24.09.2009, n. 40637 del 25.01.2010 e n. 95166 del 19.02.2010.
delibera
1. Di disporre l’assegnazione dei budgets operativi indicati nell’allegato A, colonna componente lavori, parte integrante della presente deliberazione, per un importo complessivo di € 21.510,00 presso il Tesoriere, ai sensi e per gli effetti degli artt. 49 e seguenti, della Lr 29/11/20.1 n. 39, a favore del funzio-nario responsabile del processo di spesa dr.ssa Righele Miria, dirigente del Servizio Forestale regionale di Padova, ovvero del suo sostituto dr.ssa Schergna Emanuela, anche mediante apposito prelevamento in contanti, fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
2. Di individuare il quadro economico di spesa relativo alla esecuzione degli interventi delegati al Servizio Forestale regionale di Padova, di cui al punto precedente, secondo la seguente ripartizione:
a) componente lavori (lavori e oneri fiscali) € 21.510,00
b) componente manodopera (salari e oneri operai forestali)
€ 60.465,26
c) per accantonamento ex art. 92 D.lgs n. 163/06 € 1.604,74
Totale € 83.580,00
3. Di assumere l’impegno di spesa di € 21.510,00 di cui alla lettera a) componente lavori del precedente punto 2), imputando la relativa spesa al capitolo n. 92020/2010 - uscite per conto terzi - del bilancio di previsione della Regione del Veneto per l’anno in corso, nonché di accertare il medesimo importo al correlato capitolo d’entrata n. 9835.
4. Di accertare e di introitare le somme di cui alla lettera b) componente manodopera del precedente punto 2) al Cap. n. 100267 - introiti diversi - dando atto che le medesime risultano già impegnate al
Cap. n. 100696/2010 in attuazione di quanto disposto dalla Dgr 23/02/2010, n. 449.
5. Di dare atto che all’impegno del restante importo pari a € 1.604,74, di cui alla lettera c) del precedente punto 2), si
provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progettazione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
6. Gli Enti deleganti sono tenuti a versare nel bilancio regionale le somme necessarie alla realizzazione degli inter-venti delegati entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Padova.
7. Il Servizio Forestale regionale di Padova procederà alla ultimazione delle opere affidategli nonché all’esaurimento delle relative procedure di spesa entro il 31/12/2012, dando atto che in tale data si esaurisce la disponibilità dei budgets ope-rativi assegnati al Dirigente del Servizio Forestale regionale di Padova.
8. Di far obbligo al dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Padova dr.ssa Righele Miria di produrre il consuntivo delle spese nei modi e nei tempi previsti dall’art. 49 della Lr 39/2001 e di trasmetterlo per il controllo di regolarità conta-bile alla Direzione Ragioneria e Tributi, la quale lo invierà corredato del parere di competenza alla Direzione Foreste ed Economia Montana per la definitiva approvazione.
9. Si dà atto, in ogni caso, che il funzionario responsabile del processo di spesa dovrà emettere ordinativi di pagamento nei limiti delle somme effettivamente versate dagli Enti dele-ganti, nonché di osservare le disposizioni di cui agli artt. 44 e seguenti della Lr 39/2001 in merito a liquidazione e ordinazione della spesa.
10. Le eventuali economie di spesa relative alla realizza-zione degli interventi saranno oggetto di restituzione agli Enti deleganti.
(segue allegato)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 599 del 9 marzo 2010
Interventi di riqualificazione ambientale e di siste-mazione viabilità silvo-pastorale affidati in esecuzione al Servizio Forestale regionale di Treviso. Individuazione del funzionario responsabile del processo di spesa e assegna-zione dei budgets operativi.[Foreste ed economia montana]
L’Assessore alle Politiche dell’ambiente, Giancarlo Conta, riferisce quanto segue.
Da parte di numerosi Enti, tipicamente Comunità Mon-tane e Comuni, ma anche altri Enti Pubblici o para-pubblici, sono affidati ai Servizi Forestali Regionali svariati interventi di miglioramento boschivo, di viabilità di interesse rurale, di mantenimento del verde ambientale, di difesa idraulica, di recupero paesaggistico ed ambientale, etc.
I suddetti interventi sono eseguiti dai Servizi Forestali Regionali in economia, con la forma dell’amministrazione di-retta, impiegando le proprie maestranze ed utilizzando i fondi che l’ente delegante versa alla Regione sull’apposito capitolo di entrata del bilancio regionale (cap. 9835).
La Giunta regionale con deliberazione n. 5177 del 3/11/1994 ha disciplinato l’affidamento ai Servizi Forestali Regionali dei suddetti interventi, determinandone la tipologia, le modalità ed i criteri procedurali di accoglimento.
Quanto sopra, al fine di consentire, ai Servizi Forestali Regionali, di poter operare all’interno di un ambito di com-petenze istituzionalmente definito; in un contesto normativo e regolamentare certo che trova i propri principali riferimenti nella Lr 13/09/1978, n. 52 “Legge Forestale regionale”, nella Lr 15/01/1985, n. 8 “Riorganizzazione delle funzioni forestali” e nella correlata, vigente normativa di settore, anche nazionale.
In applicazione della citata Dgr n. 5177/94, gli Enti dele-ganti di cui all’allegato prospetto, parte integrante del presente provvedimento, con proprie deliberazioni esecutive, hanno stabilito di procedere alla realizzazione degli interventi eviden-ziati, prevedendo di avvalersi del Servizio Forestale regionale di Treviso nonché impegnandosi a versare anticipatamente le somme necessarie per l’esecuzione delle opere.
Da parte del Servizio Forestale regionale di Treviso con note prot. n. 12158 del 12.01.2010, n. 12177 del 12.01.2010, n. 20246 del 14.01.2010, n. 36068 del 22.01.2010 e n. 38740 del 25.01.2010, verificata la compatibilità degli interventi proposti con la citata normativa e con la Dgr n. 5177/94, è stata espressa la disponibilità all’esecuzione dei lavori summenzionati.
Gli Enti deleganti provvederanno, pertanto, a versare al tesoriere regionale, - Unicredit Banca Spa - IBAN IT41V0200802017000100537110, sul c/c intestato alla Regione del Veneto - Servizio Tesoreria, entrata per conto terzi -, specificandone la causale, le somme riportate nell’allegato A, colonna importo totale, parte integrante della presente deliberazione.
Le somme di cui all’allegato A, colonna componente lavori, corrispondenti agli oneri per l’esecuzione degli interventi sopra specificati, saranno introitate nel capitolo n. 9835, del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2010 determinando conse-guentemente, un impegno di pari importo nel correlato capitolo di spesa n. 92020 - uscite per conto terzi ai sensi dell’art. 42, comma 4 della Lr 29/11/2001 n. 39.
Le somme di cui all’allegato A, colonna componente ma-nodopera, relative alle maestranze impegnate nella esecuzione
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in diretta amministrazione degli interventi in parola, saranno accertate e introitate al capitolo 100267 introiti diversi, dando atto che la spesa corrispondente alla componente manodopera trova copertura sui fondi già impegnati al capitolo 100696 dell’esercizio corrente in attuazione di quanto disposto dalla Dgr 23/02/2010, n. 449 in forza dell’art. 42 della Lr 29/11/2001, n. 39.
Degli avvenuti suddetti versamenti, gli Enti medesimi daranno immediata comunicazione alla competente Dire-zione Foreste ed Economia Montana e al Servizio Forestale regionale di Treviso .
Ciò posto, per consentire l’operatività del Servizio Fore-stale regionale di Treviso in ordine alla progettazione e alla realizzazione dei lavori affidatigli si rende necessario procedere alla assegnazione dei budgets operativi di spesa, meglio evi-denziati nell’allegato A, colonna componente lavori, presso il Tesoriere della Regione, a favore del funzionario responsabile del processo di spesa dr. Graziottin Arduino, Dirigente del Servizio Forestale regionale di Treviso, ovvero del suo sosti-tuto p.a. Dal Cin Ingrid, ai sensi dell’art. 49 della Lr 39/2001, anche mediante apposito prelevamento in contanti fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
Resta inteso che il funzionario responsabile del processo di spesa nonché responsabile del procedimento potrà ricorrere all’ordinaria procedura di erogazione della spesa mediante l’adozione di appositi atti che individuino i creditori e prov-vedano alla liquidazione delle somme ad essi dovute.
Il funzionario responsabile del processo di spesa è tenuto, ai sensi dell’art. 49, comma 6, della
Lr 39/2001, a predisporre lo specifico consuntivo delle spese sostenute nell’utilizzo dei budgets operativi assegna-tigli, nonché alla trasmissione del medesimo alla Direzione Ragioneria e Tributi.
Gli Enti deleganti sono tenuti a versare le somme necessarie alla realizzazione degli interventi delegati entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Treviso.
Le attività di progettazione, direzione lavori e contabilizza-zione relative agli interventi di cui al presente provvedimento danno titolo a percepire gli incentivi di cui all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006. I corrispondenti oneri troveranno capienza nell’ambito dell’accantonamento previsto all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006, al lordo degli oneri previdenziali, assistenziali e fiscali a carico della amministrazione regionale.
All’impegno di tale corrispettivo si provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progetta-zione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
Il Servizio Forestale regionale di Treviso procederà al-l’ultimazione delle opere affidategli nonché all’esaurimento della relativa procedura di spesa entro il 31/12/2012, dando atto che in tale data si esaurisce la disponibilità dei budgets operativi assegnati al Dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Treviso.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 33 - II comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta
regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compati-bilità con la vigente legislazione regionale e statale.
Vista la Lr 13/09/1978, n.52.Vista la Lr 15/01/1985, n.8.Vista la Dgr n.5177 del 3/11/1994.Vista la Lr 29/11/2001 n. 39.Visto l’art. 92 del D.lgs 12/04/2006, n. 163.Vista la Dgr n. 449 del 23.02.2010.Visti i provvedimenti degli Enti deleganti.Viste le note del Servizio Forestale regionale di Treviso
prot. n. 12158 del 12.01.2010, n. 12177 del 12.01.2010, n. 20246 del 14.01.2010, n. 36068 del 22.01.2010 e n. 38740 del 25.01.2010.
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1. Di disporre l’assegnazione dei budgets operativi indicati nell’allegato A, colonna componente lavori, parte integrante della presente deliberazione, per un importo complessivo di € 75.386,76 presso il Tesoriere, ai sensi e per gli effetti degli artt. 49 e seguenti, della Lr 29/11/20.1 n. 39, a favore del funzionario responsabile del processo di spesa dr. Graziottin Arduino, dirigente del Servizio Forestale regionale di Treviso, ovvero del suo sostituto p.a. Dal Cin Ingrid, anche mediante apposito prelevamento in contanti, fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
2. Di individuare il quadro economico di spesa relativo alla esecuzione degli interventi delegati al Servizio Forestale regionale di Treviso, di cui al punto precedente, secondo la seguente ripartizione:
a) componente lavori (lavori e oneri fiscali) € 75.386,76
b) componente manodopera (salari e oneri operai forestali)
€ 174.964,64
c) per accantonamento ex art. 92 D.lgs n. 163/06 € 3.603,31
Totale € 253.954,71
3. Di assumere l’impegno di spesa di € 75.386,76 di cui alla lettera a) componente lavori del precedente punto 2), imputando la relativa spesa al capitolo n. 92020/2010 - uscite per conto terzi - del bilancio di previsione della Regione del Veneto per l’anno in corso, nonché di accertare il medesimo importo al correlato capitolo d’entrata n. 9835.
4. Di accertare e di introitare le somme di cui alla lettera b) componente manodopera del precedente punto 2) al Cap. n. 100267 - introiti diversi - dando atto che le medesime risultano già impegnate al
Cap. n. 100696/2010 in attuazione di quanto disposto dalla Dgr 23/02/2010, n. 449.
5. Di dare atto che all’impegno del restante importo pari a € 3.603,31, di cui alla lettera c) del precedente punto 2), si provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progettazione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
6. Gli Enti deleganti sono tenuti a versare nel bilancio regionale le somme necessarie alla realizzazione degli inter-venti delegati entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Treviso.
7. Il Servizio Forestale regionale di Treviso procederà alla ultimazione delle opere affidategli nonché all’esaurimento delle relative procedure di spesa entro il 31/12/2012, dando atto
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che in tale data si esaurisce la disponibilità dei budgets ope-rativi assegnati al Dirigente del Servizio Forestale regionale di Treviso.
8. Di far obbligo al dirigente del Servizio Forestale re-gionale di Treviso dr. Graziottin Arduino di produrre il con-suntivo delle spese nei modi e nei tempi previsti dall’art. 49 della Lr 39/2001 e di trasmetterlo per il controllo di regolarità contabile alla Direzione Ragioneria e Tributi, la quale lo invierà corredato del parere di competenza alla Direzione Foreste ed Economia Montana per la definitiva approvazione.
9. Si dà atto, in ogni caso, che il funzionario responsabile del processo di spesa dovrà emettere ordinativi di pagamento nei limiti delle somme effettivamente versate dagli Enti dele-ganti, nonché di osservare le disposizioni di cui agli artt. 44 e seguenti della Lr 39/2001 in merito a liquidazione e ordinazione della spesa.
10. Le eventuali economie di spesa relative alla realizza-zione degli interventi saranno oggetto di restituzione agli Enti deleganti.
(segue allegato)
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 55
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 600 del 9 marzo 2010
Interventi di sistemazione idrogeologica affidati in esecuzione al Servizio Forestale regionale di Belluno. Individuazione del funzionario responsabile del processo di spesa e assegnazione dei budgets operativi.[Foreste ed economia montana]
L’Assessore alle Politiche dell’ambiente, Giancarlo Conta, riferisce quanto segue.
Da parte di numerosi Enti, tipicamente Comunità Mon-tane e Comuni, ma anche altri Enti Pubblici o para-pubblici, sono affidati ai Servizi Forestali Regionali svariati interventi di miglioramento boschivo, di viabilità di interesse rurale, di mantenimento del verde ambientale, di difesa idraulica, di recupero paesaggistico ed ambientale, etc.
I suddetti interventi sono eseguiti dai Servizi Forestali Regionali in economia, con la forma dell’amministrazione di-retta, impiegando le proprie maestranze ed utilizzando i fondi che l’ente delegante versa alla Regione sull’apposito capitolo di entrata del bilancio regionale (cap. 9835).
La Giunta regionale con deliberazione n. 5177 del 3/11/1994 ha disciplinato l’affidamento ai Servizi Forestali Regionali dei suddetti interventi, determinandone la tipologia, le modalità ed i criteri procedurali di accoglimento.
Quanto sopra, al fine di consentire, ai Servizi Forestali Regionali, di poter operare all’interno di un ambito di com-petenze istituzionalmente definito; in un contesto normativo e regolamentare certo che trova i propri principali riferimenti nella L.R.13/09/1978, n. 52 “Legge Forestale regionale”, nella L.R.15/01/1985, n. 8 “Riorganizzazione delle funzioni fore-stali” e nella correlata, vigente normativa di settore, anche nazionale.
In applicazione della citata Dgr n. 5177/94, gli Enti dele-ganti di cui all’allegato prospetto, parte integrante del presente provvedimento, con proprie deliberazioni esecutive, hanno stabilito di procedere alla realizzazione degli interventi eviden-ziati, prevedendo di avvalersi del Servizio Forestale regionale di Belluno nonché impegnandosi a versare anticipatamente le somme necessarie per l’esecuzione delle opere.
Da parte del Servizio Forestale regionale di Belluno con note prot. n. 54518 del 01.02.2010 e n. 82586 del 12.02.2010, verificata la compatibilità degli interventi proposti con la citata normativa e con la Dgr n. 5177/94, è stata espressa la disponi-bilità all’esecuzione dei lavori summenzionati.
Gli Enti deleganti provvederanno, pertanto, a versare al tesoriere regionale, - Unicredit Banca Spa - IBAN IT41V0200802017000100537110, sul c/c intestato alla Regione del Veneto - Servizio Tesoreria, entrata per conto terzi -, specificandone la causale, le somme riportate nell’allegato A, colonna importo totale, parte integrante della presente deliberazione.
Le somme di cui all’allegato A, colonna componente lavori, corrispondenti agli oneri per l’esecuzione degli interventi sopra specificati, saranno introitate nel capitolo n. 9835, del bilancio regionale per l’esercizio finanziario 2010 determinando conse-guentemente, un impegno di pari importo nel correlato capitolo di spesa n. 92020 - uscite per conto terzi ai sensi dell’art. 42, comma 4 della Lr 29/11/2001 n. 39.
Le somme di cui all’allegato A, colonna componente ma-nodopera, relative alle maestranze impegnate nella esecuzione in diretta amministrazione degli interventi in parola, saranno
accertate e introitate al capitolo 100267 introiti diversi, dando atto che la spesa corrispondente alla componente manodopera trova copertura sui fondi già impegnati al capitolo 100696 del-l’esercizio corrente in attuazione di quanto disposto dalla
Dgr 23/02/2010, n. 449 in forza dell’art. 42 della Lr 29/11/2001, n. 39.
Degli avvenuti suddetti versamenti, gli Enti medesimi daranno immediata comunicazione alla competente Dire-zione Foreste ed Economia Montana e al Servizio Forestale regionale di Belluno.
Ciò posto, per consentire l’operatività del Servizio Fore-stale regionale di Belluno in ordine alla progettazione e alla realizzazione dei lavori affidatigli si rende necessario procedere alla assegnazione dei budgets operativi di spesa, meglio evi-denziati nell’allegato A, colonna componente lavori, presso il Tesoriere della Regione, a favore del funzionario responsabile del processo di spesa dr. Pierantonio Zanchetta, Dirigente del Servizio Forestale regionale di Belluno, ovvero del suo sostituto dr. Da Roit Sisto, ai sensi dell’art. 49 della Lr 39/2001, anche mediante apposito prelevamento in contanti fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
Resta inteso che il funzionario responsabile del processo di spesa nonché responsabile del procedimento potrà ricorrere all’ordinaria procedura di erogazione della spesa mediante l’adozione di appositi atti che individuino i creditori e prov-vedano alla liquidazione delle somme ad essi dovute.
Il funzionario responsabile del processo di spesa è tenuto, ai sensi dell’art. 49, comma 6, della
Lr 39/2001, a predisporre lo specifico consuntivo delle spese sostenute nell’utilizzo dei budgets operativi assegna-tigli, nonché alla trasmissione del medesimo alla Direzione Ragioneria e Tributi.
Gli Enti deleganti sono tenuti a versare le somme necessarie alla realizzazione degli interventi delegati entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Belluno.
Le attività di progettazione, direzione lavori e contabilizza-zione relative agli interventi di cui al presente provvedimento danno titolo a percepire gli incentivi di cui all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006. I corrispondenti oneri troveranno capienza nell’ambito dell’accantonamento previsto all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006, al lordo degli oneri previdenziali, assistenziali e fiscali a carico della amministrazione regionale.
All’impegno di tale corrispettivo si provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progetta-zione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
Il Servizio Forestale regionale di Belluno procederà al-l’ultimazione delle opere affidategli nonché all’esaurimento della relativa procedura di spesa entro il 31/12/2012, dando atto che in tale data si esaurisce la disponibilità dei budgets operativi assegnati al Dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Belluno.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 33 - II comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201056
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l’avvenuta regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione regionale e statale.
Vista la Lr 13/09/1978, n.52.Vista la Lr 15/01/1985, n.8.Vista la Dgr n.5177 del 3/11/1994.Vista la Lr 29/11/2001 n. 39.Visto l’art. 92 del D.lgs 12/04/2006, n. 163.Vista la Dgr n. 449 del 23.02.2010.Visti i provvedimenti degli Enti deleganti.Viste le note del Servizio Forestale regionale di Belluno
prot. n. n. 54518 del 01.02.2010 e n. 82586 del 12.02.2010.
delibera
1. Di disporre l’assegnazione dei budgets operativi indicati nell’allegato A, colonna componente lavori, parte integrante della presente deliberazione, per un importo com-plessivo di € 141.938,80 presso il Tesoriere, ai sensi e per gli effetti degli artt. 49 e seguenti, della Lr 29/11/20.1 n. 39, a favore del funzionario responsabile del processo di spesa dr. Pierantonio Zanchetta, dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Belluno, ovvero del suo sostituto dr. Da Roit Sisto, anche mediante apposito prelevamento in contanti, fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
2. Di individuare il quadro economico di spesa relativo alla esecuzione degli interventi delegati al Servizio Forestale regionale di Belluno, di cui al punto precedente, secondo la seguente ripartizione:
a) componente lavori (lavori e oneri fiscali) € 141.938,80
b) componente manodopera (salari e oneri operai forestali)
€ 82.174,00
c) per accantonamento ex art. 92 D.lgs n. 163/06 € 4.387,20
Totale € 228.500,00
3. Di assumere l’impegno di spesa di € 141.938,80 di cui alla lettera a) componente lavori del precedente punto 2), imputando la relativa spesa al capitolo n. 92020/2010 - uscite per conto terzi - del bilancio di previsione della Regione del Veneto per l’anno in corso, nonché di accertare il medesimo importo al correlato capitolo d’entrata n. 9835.
4. Di accertare e di introitare le somme di cui alla let-tera b) componente manodopera del precedente punto 2) al Cap. n. 100267 - introiti diversi - dando atto che le medesime risultano già impegnate al
Cap. n. 100696/2010 in attuazione di quanto disposto dalla Dgr 23/02/2010, n. 449.
5. Di dare atto che all’impegno del restante importo pari a € 4.387,20, di cui alla lettera c) del precedente punto 2), si provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progettazione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
6. Gli Enti deleganti sono tenuti a versare nel bilancio regionale le somme necessarie alla realizzazione degli inter-venti delegati entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Belluno.
7. Il Servizio Forestale regionale di Belluno procederà alla ultimazione delle opere affidategli nonché all’esaurimento delle relative procedure di spesa entro il 31/12/2012, dando atto che in tale data si esaurisce la disponibilità dei budgets
operativi assegnati al Dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Belluno.
8. Di far obbligo al dirigente del Servizio Forestale re-gionale di Belluno dr. Pierantonio Zanchetta di produrre il consuntivo delle spese nei modi e nei tempi previsti dall’art. 49 della Lr 39/2001 e di trasmetterlo per il controllo di regolarità contabile alla Direzione Ragioneria e Tributi, la quale lo invierà corredato del parere di competenza alla Direzione Foreste ed Economia Montana per la definitiva approvazione.
9. Si dà atto, in ogni caso, che il funzionario responsabile del processo di spesa dovrà emettere ordinativi di pagamento nei limiti delle somme effettivamente versate dagli Enti dele-ganti, nonché di osservare le disposizioni di cui agli artt. 44 e seguenti della Lr 39/2001 in merito a liquidazione e ordinazione della spesa.
10. Le eventuali economie di spesa relative alla realizza-zione degli interventi saranno oggetto di restituzione agli Enti deleganti.
(segue allegato)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 601 del 9 marzo 2010
Intervento di sistemazione della viabilità silvo-pasto-rale affidato in esecuzione al Servizio Forestale regionale di Verona. Individuazione del funzionario responsabile del processo di spesa e assegnazione del budget operativo.[Foreste ed economia montana]
L’Assessore alle Politiche dell’ambiente, Giancarlo Conta, riferisce quanto segue.
Da parte di numerosi Enti, tipicamente Comunità Mon-tane e Comuni, ma anche altri Enti Pubblici o para-pubblici, sono affidati ai Servizi Forestali Regionali svariati interventi di miglioramento boschivo, di viabilità di interesse rurale, di mantenimento del verde ambientale, di difesa idraulica, di recupero paesaggistico ed ambientale, etc.
I suddetti interventi sono eseguiti dai Servizi Forestali Regionali in economia, con la forma dell’amministrazione di-retta, impiegando le proprie maestranze ed utilizzando i fondi che l’ente delegante versa alla Regione sull’apposito capitolo di entrata del bilancio regionale (cap. 9835).
La Giunta regionale con deliberazione n. 5177 del 3/11/1994 ha disciplinato l’affidamento ai Servizi Forestali Regionali dei suddetti interventi, determinandone la tipologia, le modalità ed i criteri procedurali di accoglimento.
Quanto sopra, al fine di consentire, ai Servizi Forestali Regionali, di poter operare all’interno di un ambito di com-petenze istituzionalmente definito; in un contesto normativo e regolamentare certo che trova i propri principali riferimenti nella Lr 13/09/1978, n. 52 “Legge Forestale regionale”, nella Lr 15/01/1985, n. 8 “Riorganizzazione delle funzioni fore-stali” e nella correlata, vigente normativa di settore, anche nazionale.
In applicazione della citata Dgr n. 5177/94, l’Ente delegante di cui all’allegato prospetto, parte integrante del presente prov-vedimento, con propria deliberazione esecutiva, ha stabilito di procedere alla realizzazione dell’intervento evidenziato, prevedendo di avvalersi del Servizio Forestale regionale di Verona nonché impegnandosi a versare anticipatamente le somme necessarie per l’esecuzione dell’opera.
Da parte del Servizio Forestale regionale di Verona con nota prot. n. 64293 del 04.02.2010, verificata la compatibilità dell’intervento proposto con la citata normativa e con la Dgr n. 5177/94, è stata espressa la disponibilità all’esecuzione del lavoro summenzionato.
L’Ente delegante provvederà, pertanto, a versare al tesoriere regionale, - Unicredit Banca Spa - IBAN IT41V0200802017000100537110, sul c/c intestato alla Regione del Veneto - Servizio Tesoreria, entrata per conto terzi -, specificandone la causale, la somma riportata nell’allegato A, colonna importo totale, parte integrante della presente deliberazione.
La somma di cui all’allegato A, colonna componente la-vori, corrispondente agli oneri per l’esecuzione dell’intervento sopra specificato, sarà introitata nel capitolo n. 9835, del bi-lancio regionale per l’esercizio finanziario 2010 determinando conseguentemente, un impegno di pari importo nel correlato capitolo di spesa n. 92020 - uscite per conto terzi ai sensi del-l’art. 42, comma 4 della Lr 29/11/2001 n. 39.
La somma di cui all’allegato A, colonna componente mano-dopera, relative alle maestranze impegnate nella esecuzione in diretta amministrazione dell’intervento in parola, sarà accertata
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201058
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e introitata al capitolo 100267 introiti diversi, dando atto che la spesa corrispondente alla componente manodopera trova copertura sui fondi già impegnati al capitolo 100696 dell’eser-cizio corrente in attuazione di quanto disposto dalla
Dgr 23/02/2010, n. 449 in forza dell’art. 42 della Lr 29/11/2001, n. 39.
Dell’avvenuto suddetto versamento, l’Ente medesimo darà immediata comunicazione alla competente Direzione Foreste ed Economia Montana e al Servizio Forestale regionale di Verona.
Ciò posto, per consentire l’operatività del Servizio Fore-stale regionale di Verona in ordine alla progettazione e alla realizzazione del lavoro affidatogli si rende necessario proce-dere alla assegnazione del budget operativo di spesa, meglio evidenziato nell’allegato A, colonna componente lavori, presso il Tesoriere della Regione, a favore del funzionario respon-sabile del processo di spesa dr. Tancon Damiano, Dirigente del Servizio Forestale regionale di Verona, ovvero del suo sostituto dr. Bacchini Massimo, ai sensi dell’art. 49 della Lr 39/2001, anche mediante apposito prelevamento in contanti fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
Resta inteso che il funzionario responsabile del processo di spesa nonché responsabile del procedimento potrà ricorrere all’ordinaria procedura di erogazione della spesa mediante l’adozione di appositi atti che individuino i creditori e prov-vedano alla liquidazione delle somme ad essi dovute.
Il funzionario responsabile del processo di spesa è tenuto, ai sensi dell’art. 49, comma 6, della
Lr 39/2001, a predisporre lo specifico consuntivo delle spese sostenute nell’utilizzo del budget operativo assegna-togli, nonché alla trasmissione del medesimo alla Direzione Ragioneria e Tributi.
L’Ente delegante è tenuto a versare le somme necessarie alla realizzazione dell’intervento delegato entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Verona.
Le attività di progettazione, direzione lavori e contabiliz-zazione relative all’intervento di cui al presente provvedimento danno titolo a percepire gli incentivi di cui all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006. I corrispondenti oneri troveranno capienza nell’ambito dell’accantonamento previsto all’art. 92 del D. Lgs. 163/2006, al lordo degli oneri previdenziali, assistenziali e fiscali a carico della amministrazione regionale.
All’impegno di tali corrispettivi si provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progetta-zione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
Il Servizio Forestale regionale di Verona procederà al-l’ultimazione dell’opera affidatagli nonché all’esaurimento della relativa procedura di spesa entro il 31/12/2012, dando atto che in tale data si esaurisce la disponibilità del budget operativo assegnato al Dirigente del Servizio Forestale re-gionale di Verona.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 33 - II comma dello Statuto, il quale dà atto che la struttura competente ha attestato l’avvenuta
regolare istruttoria della pratica anche in ordine alla compati-bilità con la vigente legislazione regionale e statale.
Vista la Lr 13/09/1978, n.52.Vista la Lr 15/01/1985, n.8.Vista la Dgr n.5177 del 3/11/1994.Vista la Lr 29/11/2001 n. 39.Visto l’art. 92 del D.lgs 12/04/2006, n. 163.Vista la Dgr n. 449 del 23.02.2010.Visto il provvedimento dell’Ente delegante.Vista la nota del Servizio Forestale regionale di Verona
prot. n. 64293 del 04.02.2010.
delibera
1. Di disporre l’assegnazione del budget operativo indicato nell’allegato A, colonna componente lavori, parte integrante della presente deliberazione, per un importo com-plessivo di € 125.000,00 presso il Tesoriere, ai sensi e per gli effetti degli artt. 49 e seguenti, della Lr 29/11/20.1 n. 39, a favore del funzionario responsabile del processo di spesa dr. Tancon Damiano, dirigente del Servizio Forestale regionale di Verona, ovvero del suo sostituto dr. Bacchini Massimo, anche mediante apposito prelevamento in contanti, fino al limite massimo giornaliero di € 5.000,00=.
2. Di individuare il quadro economico di spesa relativo alla esecuzione dell’intervento delegato al Servizio Forestale regionale di Verona, di cui al punto precedente, secondo la seguente ripartizione:
a) componente lavori (lavori e oneri fiscali) € 125.000,00
b) componente manodopera (salari e oneri operai forestali)
€ 150.428,50
c) per accantonamento ex art. 92 D.lgs n. 163/06 € 3.225,82
Totale € 278.654,32
3. Di assumere l’impegno di spesa di € 125.000,00 di cui alla lettera a) componente lavori del precedente punto 2), imputando la relativa spesa al capitolo n. 92020/2010 - uscite per conto terzi - del bilancio di previsione della Regione del Veneto per l’anno in corso, nonché di accertare il medesimo importo al correlato capitolo d’entrata n. 9835.
4. Di accertare e di introitare le somme di cui alla lettera b) componente manodopera del precedente punto 2) al Cap. n. 100267 - introiti diversi - dando atto che le medesime risultano già impegnate al Cap. n. 100696/2010 in attuazione di quanto disposto dalla Dgr 23/02/2010, n. 449.
5. Di dare atto che all’impegno del restante importo pari a € 3.225,82, di cui alla lettera c) del precedente punto 2), si provvederà mediante contestuale provvedimento di nomina del gruppo di progettazione e direzione lavori da parte del dirigente della Direzione Foreste ed Economia Montana.
6. L’Ente delegante è tenuto a versare nel bilancio regio-nale la somma necessaria alla realizzazione dell’intervento delegato entro trenta giorni dalla richiesta effettuata in tal senso dal Servizio Forestale regionale di Verona.
7. Il Servizio Forestale regionale di Verona procederà alla ultimazione dell’opera affidatagli nonché all’esaurimento delle relative procedure di spesa entro il 31/12/2012, dando atto che in tale data si esaurisce la disponibilità del budget operativo assegnato al Dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Verona.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 59
8. Di far obbligo al dirigente del Servizio Forestale regio-nale di Verona dr. Tancon Damiano di produrre il consuntivo delle spese nei modi e nei tempi previsti dall’art. 49 della Lr 39/2001 e di trasmetterlo per il controllo di regolarità conta-bile alla Direzione Ragioneria e Tributi, la quale lo invierà corredato del parere di competenza alla Direzione Foreste ed Economia Montana per la definitiva approvazione.
9. Si dà atto, in ogni caso, che il funzionario responsabile del processo di spesa dovrà emettere ordinativi di pagamento nei limiti della somma effettivamente versata dall’Ente dele-gante, nonché di osservare le disposizioni di cui agli artt. 44 e seguenti della Lr 39/2001 in merito a liquidazione e ordina-zione della spesa.
10. Le eventuali economie di spesa relative alla realiz-zazione dell’intervento sarà oggetto di restituzione all’Ente delegante.
(segue allegato)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 602 del 9 marzo 2010
Dgr n. 4163 del 30/12/2003 “Interventi da finanziare con la quota di competenza regionale del tributo previsto dalla L. 28/12/1995, n. 549. Tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi. Annualità 2003. Tabella B, primo riparto”. Rinnovo termini e modifica dell’oggetto del finanziamento concesso al Bacino Padova 3.[Ambiente e beni ambientali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di confermare in capo al Consorzio Obbligatorio per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani - Bacino Padova 3 (PD) il contributo allo stesso già concesso con Dgr n. 4163 del 30/12/2003 ed ammontante a complessivi € 100.000,00, a fronte della realizzazione dei due centri di raccolta di rifiuti urbani di Battaglia Terme e Solesino, il tutto per le motivazioni e secondo le modalità realizzative espresse in premessa;
2. di considerare come rinnovato a tutto il 10/02/2010 il termine per la presentazione dei documenti giustificativi dell’effettiva spesa sostenuta e della dettagliata relazione illu-strativa degli interventi realizzati, documentazione che si dà atto essere pervenuta alla Direzione Tutela Ambiente entro il medesimo termine;
3. di dare atto che la liquidazione della somma indicata al punto 1) sarà effettuata a partire dalla corrente annualità, compatibilmente con la disponibilità di cassa del corrispon-dente capitolo di spesa;
4. di comunicare il presente provvedimento al Consorzio Obbligatorio per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani - Bacino Padova 3, Via Rovigo n. 69, 35042 - Este (PD).
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 603 del 9 marzo 2010
Variazione al bilancio di previsione 2010 ai sensi dell’ articolo 22 comma 2 lett. a) della Lr 29/11/2001, n. 39. (provvedimento di variazione n. 3) // Vincolate.[Bilancio e contabilità regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di apportare al bilancio di previsione 2010 la variazione secondo quanto riportato dagli allegati A) e B) che costituiscono parte integrante del presente provvedimento e di assegnare i capitoli di nuova istituzione ai dirigenti titolari di centri di responsabilità;
2. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono ar-chiviate tutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimento alla presente deliberazione;
3. di comunicare al Consiglio regionale la variazione sud-detta ai sensi dell’articolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilità n. 39/2001.
(segue allegato)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 61
Allegato A
giunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n.
STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA
del
2012COMPETENZA
2011COMPETENZA
2010CASSA
2010COMPETENZA
Cap. 100085
Upb: E0021
Centro di Responsabilità:
0,000,00-114.671,23-114.671,23ASSEGNAZIONE DEL FONDO NAZIONALE PER LEATTIVITA' DELLE CONSIGLIERE E DEI CONSIGLIERI DIPARITA' (ART.9, D.LGS 23/05/2000, N. 196)
TRASFERIMENTI CORRENTI PER LA REALIZZAZIONE DIINTERVENTI NEL MERCATO DEL LAVORO
DIREZIONE LAVORO
Cap. 100489
Upb: E0017
Centro di Responsabilità:
0,000,001.774.261,001.774.261,00ASSEGNAZIONE STATALE PER LA REALIZZAZIONE DELPROGETTO DI RIUSO N. 252 "ESCAPE" (DELIBERA CNIPA08/05/2009, N. 41)
ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER I SERVIZI SANITARI
DIREZIONE RISORSE SOCIO SANITARIE
Cap. 100491
Upb: E0017
Centro di Responsabilità:
0,000,00940.000,00940.000,00ASSEGNAZIONE STATALE PER LA REALIZZAZIONE DELPROGETTO "PRENOTAZIONE ON LINE (CUP ON LINE)"(CONV. DIPARTIMENTO INNOVAZIONE E TECNOLOGIE(DIT) E REGIONE VENETO DEL 15/03/2006)
ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER I SERVIZI SANITARI
DIREZIONE RISORSE SOCIO SANITARIE
Cap. 100493
Upb: E0171
Centro di Responsabilità:
0,000,0025.000,0025.000,00TRASFERIMENTI DA ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHEPER IL COFINANZIAMENTO DI PROGETTI INTERREGIONALIDI SVILUPPO DEI SISTEMI TURISTICI LOCALI (L. 29/03/2001,N. 135)
TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE DA ALTRE REGIONIE DA ENTI DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI
DIREZIONE TURISMO
Cap.(CNI)
100495
Upb: E0166
Centro di Responsabilità:
0,000,0035.871,7035.871,70ASSEGNAZIONE DA UNITED NATIONS DEVELOPMENTPROGRAMME (UNDP) PER LA REALIZZAZIONE DELPROGETTO "MIGRANTS' S.T.E.P. - SUPPORTING TOOLSFOR ECONOMIC PROJECT" (GRANT AGREEMENT DEL29/10/2009, N. SE-297)
TRASFERIMENTI CORRENTI DA ALTRI SOGGETTI
DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI, COOPERAZIONEINTERNAZIONALE, DIRITTI UMANI E PARI OPPORTUNITÀ
Pag. 1 di 3
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201062
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
http://bur.regione.veneto.itgiunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n.
STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA
del
2012COMPETENZA
2011COMPETENZA
2010CASSA
2010COMPETENZA
Cap.(CNI)
100497
Upb: E0032
Centro di Responsabilità:
0,000,008.103,488.103,48ASSEGNAZIONE DA KAROLINSKA INSTITUTED PER LAREALIZZAZIONE DEL PROGETTO "ENGENDER -INVENTARIO DI BUONE PRATICHE IN EUROPA PER LAPROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITA' PERL'ACCESSO AI SERVIZI SANITARI" (GRANT AGREEMENT26/10/2009, N° 2008-130)
ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER PROGRAMMICOMUNITARI
SEGRETERIA REGIONALE SANITÀ E SOCIALE
Cap.(CNI)
100498
Upb: E0032
Centro di Responsabilità:
0,000,00176.011,56176.011,56ASSEGNAZIONE COMUNITARIA PER LA REALIZZAZIONEDEL PROGETTO "PET-MED" (GRANT AGREEMENT N°ENPI/2009/211-806 DEL 22/11/2009)
ALTRI TRASFERIMENTI CORRENTI PER PROGRAMMICOMUNITARI
DIREZIONE SEDE DI BRUXELLES
Cap.(CNI)
100499
Upb: E0165
Centro di Responsabilità:
0,000,00356.611,75356.611,75ASSEGNAZIONE DALLA REGIONE TOSCANA PER LAREALIZZAZIONE DEL PROGETTO "PROGRAMMA SEENET:UNA RETE LOCALE PER LA COOPERAZIONE TRA ITALIA ESUD EST EUROPA" (CONVENZIONE TRA REGIONE DELVENETO E REGIONE TOSCANA DEL 25/11/2009, N. 2511)
TRASFERIMENTI CORRENTI DA ALTRE REGIONI E DA ENTIDELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI
DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI, COOPERAZIONEINTERNAZIONALE, DIRITTI UMANI E PARI OPPORTUNITÀ
Cap.(CNI)
100502
Upb: E0074
Centro di Responsabilità:
0,000,00372.633,98372.633,98ASSEGNAZIONE STATALE PER LA CONCESSIONE DI AIUTIDE MINIMIS A FAVORE DELLE IMPRESE AGRICOLEDANNEGGIATE DALLA MALATTIA PERONOSPORA DELLAVITE (ART. 4, D.L. 03/11/2008, N. 171 - D.M. 02/12/2009, N.28354)
ALTRI TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE PERL'AGRICOLTURA
DIREZIONE PRODUZIONI AGROALIMENTARI
Pag. 2 di 3
giunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n.
STATO DI PREVISIONE DELL'ENTRATA
del
2012COMPETENZA
2011COMPETENZA
2010CASSA
2010COMPETENZA
Cap.(CNI)
100503
Upb: E0082
Centro di Responsabilità:
0,000,003.568.423,003.568.423,00ASSEGNAZIONE STATALE PER L'ATTUAZIONE DEL 3°PROGRAMMA DEL PIANO NAZIONALE DELLA SICUREZZASTRADALE (ART. 32, L. 17/05/1999, N. 144 - D.M. 27/12/2007,N. 20712)
TRASFERIMENTI IN CONTO CAPITALE PER ILMIGLIORAMENTO DELLA VIABILITA'
DIREZIONE INFRASTRUTTURE
0,000,007.142.245,247.142.245,24SALDO ENTRATA
Pag. 3 di 3
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 63
Allegato B
giunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n. del
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA COMPETENZA2010
CASSA2010
COMPETENZA2012
COMPETENZA2011
Cap. 080030
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0189
FONDO DI RISERVA DI CASSA (ART.19, L.R. 29/11/2001, N.39)
FONDO DI RISERVA DI CASSA
DIREZIONE RAGIONERIA E TRIBUTI
0,00 7.072.801,43 0,000,00
Cap. 100243
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0244
SPESE PER L'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTODELL'UFFICIO REGIONALE DELLA/DEL CONSIGLIERA/E DIPARITÀ (D.LGS 23/05/2000, N. 196)
POLITICHE DEL LAVORO
DIREZIONE LAVORO
-17.200,68 -17.200,68 0,000,00
Cap. 100640
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0244
TRASFERIMENTI ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PERL'ISTITUZIONE ED IL FUNZIONAMENTO DEGLI UFFICIPROVINCIALI DELLA/DEL CONSIGLIERA/E DI PARITÀ(D.LGS 23/05/2000, N. 196)
POLITICHE DEL LAVORO
DIREZIONE LAVORO
-97.470,55 -97.470,55 0,000,00
Cap. 101427
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0140
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO DI RIUSO N. 252"ESCAPE" (DELIBERA CNIPA 08/05/2009, N. 41)
OBIETTIVI DI PIANO PER LA SANITÀ
DIREZIONE RISORSE SOCIO SANITARIE
1.774.261,00 0,00 0,000,00
Cap. 101429
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0140
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "PRENOTAZIONE ONLINE (CUP ON LINE)" (CONV. DIPARTIMENTOINNOVAZIONE E TECNOLOGIE E REGIONE VENETO DEL15/03/2006)
OBIETTIVI DI PIANO PER LA SANITÀ
DIREZIONE RISORSE SOCIO SANITARIE
940.000,00 0,00 0,000,00
Cap.(CNI)
101433
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0234
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO EUROPEO "PET-MED"(GRANT AGREEMENT N° ENPI/2009/211-806 DEL22/11/2009)
AZIONI A SOSTEGNO DELLE RELAZIONI ECONOMICHE,SOCIALI E CULTURALI A CARATTERE INTERNAZIONALE
DIREZIONE SEDE DI BRUXELLES
176.011,56 176.011,56 0,000,00
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http://bur.regione.veneto.itgiunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n. del
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA COMPETENZA2010
CASSA2010
COMPETENZA2012
COMPETENZA2011
Cap.(CNI)
101434
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0013
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "PROGRAMMA SEENET:UNA RETE LOCALE PER LA COOPERAZIONE TRA ITALIA ESUD EST EUROPA" (CONVENZIONE TRA LA REGIONE DELVENETO E LA REGIONE TOSCANA DEL 25/11/2009, N.2511)
DIRITTI UMANI, COOPERAZIONE E SOLIDARIETÀINTERNAZIONALE
DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI, COOPERAZIONEINTERNAZIONALE, DIRITTI UMANI E PARI OPPORTUNITÀ
356.611,75 0,00 0,000,00
Cap.(CNI)
101486
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0234
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "MIGRANTS' S.T.E.P. -SUPPORTING TOOLS FOR ECONOMIC PROJECTS" (GRANTAGREEMENT N. SE-297 DEL 29/10/2009 TRA U.N.D.P. EREGIONE DEL VENETO)
AZIONI A SOSTEGNO DELLE RELAZIONI ECONOMICHE,SOCIALI E CULTURALI A CARATTERE INTERNAZIONALE
DIREZIONE RELAZIONI INTERNAZIONALI, COOPERAZIONEINTERNAZIONALE, DIRITTI UMANI E PARI OPPORTUNITÀ
35.871,70 0,00 0,000,00
Cap.(CNI)
101487
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0140
REALIZZAZIONE DEL PROGETTO "ENGENDER -INVENTARIO DI BUONE PRATICHE IN EUROPA PER LAPROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITA' PERL'ACCESSO AI SERVIZI SANITARI" (GRANT AGREEMENTN° 2008-1306 DEL 26/10/2009 TRA KAROLINSKAINSTITUTET E REGIONE DEL VENETO )
OBIETTIVI DI PIANO PER LA SANITÀ
SEGRETERIA REGIONALE SANITÀ E SOCIALE
8.103,48 8.103,48 0,000,00
Cap.(CNI)
101488
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0040
CONCESSIONE DI AIUTI DE MINIMIS A FAVORE DELLEIMPRESE AGRICOLE DANNEGGIATE DALLA MALATTIAPERONOSPORA DELLA VITE (ART. 4, D.L. 03/11/2008, N.171 - D.M. 02/12/2009, N. 28354)
INTERVENTI STRUTTURALI NEL SETTORE DELLECOLTURE
DIREZIONE PRODUZIONI AGROALIMENTARI
372.633,98 0,00 0,000,00
Cap.(CNI)
101489
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0136
ATTUAZIONE DEL 3° PROGRAMMA DEL PIANO NAZIONALEDELLA SICUREZZA STRADALE (ART. 32, L. 17/05/1999, N.144 - D.M. 27/12/2007, N. 20712)
INTERVENTI STRUTTURALI PER LA VIABILITA' REGIONALE,PROVINCIALE E COMUNALE
DIREZIONE INFRASTRUTTURE
3.568.423,00 0,00 0,000,00
Pag. 2 di 3
giunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n. del
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA COMPETENZA2010
CASSA2010
COMPETENZA2012
COMPETENZA2011
Cap.(CNI)
101495
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0076
PROGETTI INTERREGIONALI DI SVILUPPO DEI SISTEMITURISTICI LOCALI (L. 29/03/2001, N. 135)
INTERVENTI DI QUALIFICAZIONE, AMMODERNAMENTO EPOTENZIAMENTO DELLE IMPRESE TURISTICHE E DEGLIALTRI SOGGETTI OPERANTI NEL COMPARTO DELTURISMO
DIREZIONE TURISMO
25.000,00 0,00 0,000,00
SALDO USCITASALDO USCITA 7.142.245,24 7.142.245,24 0,000,00
Pag. 3 di 3
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 65
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 604 del 9 marzo 2010
Variazione al bilancio di previsione 2010 ai sensi del-l’articolo 22 della Lr 29/11/2001, n. 39. Modifica della ri-partizione in capitoli delle unità previsionali di base del documento allegato al bilancio di previsione 2010 ai sensi dell’articolo 9 della Lr 39/2001. (Provvedimento di varia-zione n. 5) // Competenza.[Bilancio e contabilità regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di apportare al bilancio di previsione 2010 la variazione secondo quanto riportato dall’allegato A) che costituisce parte integrante del presente;
2. di apportare le variazioni alla ripartizione in capitoli delle unità previsionali di base del documento allegato al bilancio di previsione 2010 secondo quanto riportato dall’al-legato B) che costituisce parte integrante del presente prov-vedimento;
3. di dare atto che presso la Direzione Bilancio sono ar-chiviate tutte le documentazioni e gli atti che fanno riferimento alla presente deliberazione;
4. di comunicare al Consiglio regionale la variazione sud-detta ai sensi dell’articolo 58, comma 5, della legge regionale di contabilità n. 39/2001.
(segue allegato)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201066
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Allegato A
giunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n. del
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA COMPETENZA2010
CASSA2010
COMPETENZA2012
COMPETENZA2011
Cap. 005010
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0017
RETRIBUZIONI LORDE DEL PERSONALE REGIONALE (L.R.10/01/1997, N. 1 - ART.20, L.R. 09/02/2001, N. 5)
ONERI PER IL PERSONALE
DIREZIONE RISORSE UMANE
-25.000,00 -25.000,00 0,000,00
Cap. 005190
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0019
SPESE CONTRATTUALI ED ONERI DIVERSI A CARICODELLA REGIONE
DIFESA LEGALE, ATTIVITA' LEGISLATIVA ECONTRATTUALE
DIREZIONE AFFARI GENERALI
25.000,00 25.000,00 0,000,00
Cap. 040701
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0080
SPESE PER L'ESERCIZIO DEI COMPITI E DELLE FUNZIONICONFERITE ALLA REGIONE IN MATERIA DI EDILIZIAABITATIVA (ART.61, D.LGS 31/03/1998, N. 112 - ART.6, L.R.09/02/2001, N. 5)
INTERVENTI PER PROGRAMMI DI EDILIZIA ABITATIVAPUBBLICA
DIREZIONE EDILIZIA ABITATIVA
-33.500.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 045738
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0125
INFORMAZIONE ALL'UTENZA SULLE DIVERSE FORME DIMOBILITÀ (ART.27, L.R. 09/02/2001, N. 5)
STUDI, PROGETTAZIONI ED INFORMAZIONE PER ITRASPORTI
DIREZIONE INFRASTRUTTURE
24.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 045780
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0128
SERVIZI FERROVIARI INTEGRATIVI (ART.9, C.3, LETT.B),D.LGS 19/11/1997, N. 422 - ART. 41, L.R. 27/02/2008, N. 1)
TRASPORTO SU ROTAIA E SFMR
DIREZIONE MOBILITÀ
-24.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 072019
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0175
FINANZIAMENTO DELLE INIZIATIVE IN MATERIA DIOBBLIGO DI FREQUENZA DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE(ART.68, C.1, LETT.B),C), C.3, L. 17/05/1999, N. 144)
FORMAZIONE PROFESSIONALE
DIREZIONE FORMAZIONE
-2.890.400,00 0,00 0,000,00
Pag. 1 di 3
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 67
giunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n. del
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA COMPETENZA2010
CASSA2010
COMPETENZA2012
COMPETENZA2011
Cap. 100097
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0122
INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILE A VALERE SUITRASFERIMENTI DAL FONDO REGIONALE (ART. 138, L.23/12/2000, N. 388)
EMERGENZE SUL TERRITORIO
U.P. PROTEZIONE CIVILE
-2.500.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 100345
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0183
COFINANZIAMENTO REGIONALE DI INTERVENTI PREVISTINEI PATTI TERRITORIALI ED IN ALTRI STRUMENTI DIPROGRAMMAZIONE NEGOZIATA E DECENTRATA (L.R.06/04/1999, N. 13)
FINANZIAMENTO INTESE ISTITUZIONALI DI PROGRAMMA EPATTI TERRITORIALI
DIREZIONE PROGRAMMAZIONE
-2.875.284,24 0,00 0,000,00
Cap. 100654
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0122
TRASFERIMENTI PER INTERVENTI DI PROTEZIONE CIVILEA VALERE SUI TRASFERIMENTI DAL FONDO REGIONALE(ART. 138, L. 23/12/2000, N. 388)
EMERGENZE SUL TERRITORIO
U.P. PROTEZIONE CIVILE
2.500.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 100767
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0205
STRUMENTI AGEVOLATIVI PER LO SVILUPPODELL'IMPRENDITORIA FEMMINILE (L.R. 20/01/2000, N. 1)
INTERVENTI STRUTTURALI A SOSTEGNODELL'IMPRENDITORIA
DIREZIONE INDUSTRIA
-2.500.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 100793
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0119
AZIONI DI PROTEZIONE CIVILE A VALERE SUITRASFERIMENTI DEL FONDO REGIONALE (ART. 138, L.23/12/2000, N. 388)
RICERCHE, STUDI E PIANI DI PREVENZIONE DELLAPROTEZIONE CIVILE
U.P. PROTEZIONE CIVILE
500.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 100893
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0119
ATTIVITA' DEL "CENTRO FUNZIONALE MULTIRISCHI" AVALERE SUI TRASFERIMENTI DAL FONDO REGIONALE(ART. 138, L. 23/12/2000, N. 388)
RICERCHE, STUDI E PIANI DI PREVENZIONE DELLAPROTEZIONE CIVILE
U.P. PROTEZIONE CIVILE
-500.000,00 0,00 0,000,00
Pag. 2 di 3
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201068
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http://bur.regione.veneto.itgiunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n. del
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA COMPETENZA2010
CASSA2010
COMPETENZA2012
COMPETENZA2011
Cap. 100916
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0237
FONDO DI ROTAZIONE PER L'ULTERIORE FINANZIAMENTODI PROGRAMMI COMUNITARI NEGLI ANNI 2007-2013 (ART.41, L.R. 05/02/1996, N. 6)
FINANZIAMENTO PROGRAMMI COMUNITARI 2007-2013
DIREZIONE PROGRAMMI COMUNITARI
5.375.284,24 0,00 0,000,00
Cap. 101381
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0080
PROGRAMMA REGIONALE DELL'EDILIZIA RESIDENZIALEPUBBLICA 2007/2009 (DELIBERA CONSIGLIARE DEL28/10/2008, N. 72)
INTERVENTI PER PROGRAMMI DI EDILIZIA ABITATIVAPUBBLICA
DIREZIONE EDILIZIA ABITATIVA
33.500.000,00 0,00 0,000,00
Cap. 101399
Upb:
Centro di Responsabilità:
U0175
REALIZZAZIONE DELLA CAMPAGNA STRAORDINARIA PERLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE ESICUREZZA SUI LUOGHI DI LAVORO (ACCORDO20/11/2008, N. 226 - ART. 11 C. 7 D.LGS. 09/04/2008, N. 81)
FORMAZIONE PROFESSIONALE
DIREZIONE FORMAZIONE
2.890.400,00 0,00 0,000,00
SALDO USCITASALDO USCITA 0,00 0,00 0,000,00
Pag. 3 di 3
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 69
STATO DI PREVISIONE DELLA SPESA
giunta regionale - 8^ legislatura
Dgr n. del
Upb: U0197 ONERI MATURATI PER ESECUZIONE DI OPERE PUBBLICHE REGIONALI
2010COMPETENZA
2010CASSA
2011COMPETENZA
2012COMPETENZA
Cap. 080400
Centro di Responsabilità:
SPESE PER MAGGIORI ONERI MATURATI PERL'ESECUZIONE DI OPERE PUBBLICHE DI COMPETENZAREGIONALE (L.R. 14/09/1994, N. 48)
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI
-24.195,41 0,00 0,00 0,00
Cap. 100624
Centro di Responsabilità:
TRASFERIMENTI ALLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE PERMAGGIORI ONERI PER L'ESECUZIONE DI OPEREPUBBLICHE DI COMPETENZA REGIONALE (L.R. 14/09/1994,N. 48)
DIREZIONE LAVORI PUBBLICI
24.195,41 0,00 0,00 0,00
Upb: U0244 POLITICHE DEL LAVORO
2010COMPETENZA
2010CASSA
2011COMPETENZA
2012COMPETENZA
Cap. 100897
Centro di Responsabilità:
AZIONI PER LE ATTIVITÀ DEL NODO REGIONALE DELLABORSA NAZIONALE CONTINUA DEL LAVORO E DELLABORSALAVOROVENETO (ART. 28, L.R. 13/03/2009, N. 3)
DIREZIONE LAVORO
304.000,00 0,00 0,00 0,00
Cap. 101314
Centro di Responsabilità:
FONDO PER LE ANTICIPAZIONI AI LAVORATORIBENEFICIARI DI AMMORTIZZATORI SOCIALI (ART. 32, L.R.13/03/2009, N. 3)
DIREZIONE LAVORO
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201070
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 605 del 9 marzo 2010
Assegnazione di budget operativo per spese di ospi-talità e di rappresentanza a favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazionale, Diritti umani e Pari oppor-tunità (Lr 29.11.2001, n. 39).[Ospitalità e rappresentanza]
L’Assessore alle Relazioni Internazionali Marialuisa Cop-pola, riferisce quanto segue.
L’evoluzione delle competenze attribuite alla Regione nell’ambito delle attività di rilievo internazionale, la sua cre-scente partecipazione a Programmi di sviluppo e cooperazione decentrata con partner regionali e statuali esteri ed anche in collaborazione con Istituzioni ed Agenzie internazionali, l’intensificarsi delle iniziative di incontro, scambio e promo-zione della cultura e dell’economia veneta, cui il Governo della Regione intende garantire indirizzo, coordinamento e sostegno anche finanziario, hanno determinato il conseguente, progressivo incremento dell’attività della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazionale, Diritti umani e Pari opportunità.
Ne consegue che alla suddetta Direzione compete, pertanto, anche l’attivazione di tutti gli adempimenti amministrativo-contabili connessi e conseguenti alle frequenti visite di dele-gazioni straniere presso la Regione Veneto e di delegazioni regionali all’estero.
Considerato che la Legge regionale n. 39 del 29.11.2001, in materia di bilancio e contabilità regionale, all’articolo 49, contempla la facoltà da parte della Giunta regionale, di assegnare uno o più budget operativi presso il Tesoriere re-gionale, a favore dei Dirigenti titolari di centri di responsa-bilità, per dar corso sollecitamente ai pagamenti di spese di natura operativa, qualora non risulti possibile o conveniente ricorrere alla normale procedura di gestione ed erogazione della spesa, si ritiene opportuno che tale facoltà debba essere esercitata anche nei confronti della Direzione Relazioni in-ternazionali, Cooperazione internazionale, Diritti umani e Pari opportunità.
Si configura pertanto la necessità di provvedere all’attiva-zione di un budget operativo, per un importo pari a € 60.000,00 a favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazionale, Diritti umani e Pari opportunità, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o impedimento del sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, in qualità di Funzionario della predetta Direzione, per poter provvedere, in tempi brevi, al pagamento delle spese di ospitalità e di rappresentanza, conseguenti alla visita di delegazioni straniere presso la Regione del Veneto e di delegazioni regionali all’estero ed afferenti alle tipologie di spesa di seguito indicate:• ospitalità alberghiera per delegazioni e relatori;• servizi di traduzione ed interpretariato;• forniture a noleggio, allestimenti sale, impiantistica, am-
plificazione, registrazione;• beni per omaggi effettuati nel corso di visite istituzionali di
delegazioni estere nel Veneto e di delegazioni istituzionali venete all’estero;
• ingressi a musei e servizi di guida turistica, accoglienza e intrattenimento;
• servizi di ristorazione per colazioni di lavoro per delega-zioni presso ristoranti;
• servizi a buffet presso la sede di Palazzo Balbi ed altre sedi regionali e convenzionate con la Regione del Veneto;
• servizi fotografici ed audiovisivi;• stampa materiali informativi;• servizi di trasporto;• Visti e tasse doganali;• acquisto pubblicazioni specialistiche;• acquisto beni di consumo;• imprevisti.
Gli oneri di cui al presente provvedimento faranno ca-rico al capitolo 100343 “Spese organizzative, logistiche, di trasporto e di rappresentanza per le attività internazionali degli Organi regionali”, del Bilancio regionale di previsione per l’esercizio finanziario 2010.
L’utilizzo del budget operativo avverrà attraverso ordi-nativi di pagamento e buoni di prelevamento da emettersi presso gli sportelli del Tesoriere regionale.
Il Dirigente titolare di budget operativo è autorizzato all’emissione di buoni di prelevamento fino all'importo mas-simo di € 5.000,00, per prestazione al fine di provvedere al pagamento in contanti di spese minori.
Per il pagamento di spese di importo superiore ad € 5.000,00 per prestazione il Dirigente regionale della Dire-zione Relazioni Internazionali, Cooperazione Internazionale, Diritti Umani e Pari Opportunità provvederà con proprio decreto.
Per la rendicontazione della spesa effettuata con il budget operativo assegnato, il Dirigente titolare del Budget operativo, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o impedimento il sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, dovrà attenersi alle disposizioni recate dai commi 5 e 6 dell’articolo 49 della legge regionale 29.11.2001, n. 39.
In particolare entro 30 giorni dalla chiusura del budget operativo il Dirigente titolare dovrà predisporre il consuntivo delle spese sostenute e lo invierà, corredato dei documenti giustificativi in originale, alla Direzione Ragioneria e Tributi, dandone contestualmente comunicazione al Dirigente regio-nale della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazionale, Diritti umani e Pari opportunità responsabile della verifica, con l’invio di una copia del rendiconto.
La Direzione Ragioneria e Tributi effettuerà il con-trollo di regolarità contabile, previsto dall’articolo 36, 2° comma della Lr n. 39/2001, anche in relazione al rispetto degli adempimenti e dei termini stabiliti nel provvedimento di assegnazione, emettendo un parere attestante la regola-rità, ovvero individuando le eventuali anomalie emerse dal controllo, dandone comunicazione al Dirigente regionale responsabile della verifica.
Il relatore conclude la propria relazione e propone al-l’approvazione della Giunta regionale il seguente provve-dimento.
La Giunta regionale
- Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione, ai sensi dell’art. 33, secondo comma, dello Sta-tuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 71
- Vista la legge n. 131/2003;- Vista la Lr n. 6/1980 e successive integrazioni e modifi-
cazioni;- Vista la Lr n. 39/2001;- Vista la Dgr n. 1052 del 18 marzo 2005;
delibera
1. di autorizzare, per le finalità individuate in premessa, il budget operativo pari ad € 60.000,00, in favore del Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazionale, Diritti umani e Pari opportu-nità, Dott.ssa Maria Elisa Munari, ed in caso di sua assenza o impedimento del sostituto Dott.ssa Ornella Campesato in qualità di funzionario della predetta Direzione, per il paga-mento delle spese afferenti alle tipologie di spesa indicate in premessa;
2. di imputare la somma di € 60.000,00 a carico del capitolo 100343 “Spese organizzative, logistiche, di tra-sporto e di rappresentanza per le attività internazionali degli Organi regionali”, del Bilancio regionale di previsione per l’esercizio finanziario 2010 che presenta sufficiente disponibilità, demandando alla Direzione Ragioneria e Tributi l’apposizione del visto di regolarità contabile e di assunzione dell’impegno di spesa, ai sensi dell’articolo 43 della Lr n. 39/2001;
3. di autorizzare il Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazio-nale, Diritti umani e Pari opportunità, Dott.ssa Maria Elisa Munari, o in caso di sua assenza o impedimento il sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, ad effettuare pagamenti in con-tanti per un importo massimo di € 5.000,00 per prestazione mediante ricorso a buoni di prelevamento;
4. di autorizzare il Dirigente regionale della Direzione Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazio-nale, Diritti umani e Pari opportunità a liquidare mediante propri decreti le spese di importo superiore ad € 5.000,00 per prestazione;
5. di far obbligo al Dirigente vicario pro-tempore della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione internazio-nale, Diritti umani e Pari opportunità, Dott.ssa Maria Elisa Munari ed in caso di sua assenza o impedimento al sostituto Dott.ssa Ornella Campesato, di produrre il consuntivo delle spese nei modi e tempi previsti dall'articolo 49 della Lr n. 39/2001 e di trasmetterlo, per il controllo di regolarità con-tabile, alla Direzione Ragioneria e Tributi e, per la definitiva approvazione del medesimo, al Dirigente regionale della Direzione Relazioni internazionali, Cooperazione interna-zionale, Diritti umani e Pari opportunità;
6. di demandare al Dirigente regionale della Struttura gerarchicamente sovra ordinata a quella di appartenenza del Titolare del budget operativo, l’individuazione con proprio atto del nuovo Dirigente Titolare subentrante e dell’eventuale suo sostituto, qualora si determinino avvicendamenti in corso d’esercizio del Dirigente titolare del budget operativo attivato con il presente provvedimento, al fine di consentire la prosecuzione dell’attività amministrativa e contabile del budget assegnato.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 606 del 9 marzo 2010
Collaborazione della Regione del Veneto con la Com-missione europea per la democrazia attraverso il diritto (Commissione di Venezia) per l’anno 2010. Articolo 19 Lr n. 55/1999.[Mostre, manifestazioni e convegni]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di dare atto che le premesse costituiscono parte inte-grante e sostanziale del presente provvedimento;
2. di confermare la partecipazione della Regione del Ve-neto all’organizzazione delle quattro sessioni di lavoro della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto programmate a Venezia per l’anno 2010;
3. di partecipare alle spese sostenute dal Consiglio d’Europa (Segretariato della Commissione europea per la democrazia attraverso il diritto) per l’organizzazione di atti di ospitalità, colazioni di lavoro, coffee-break e trasferimenti dei partecipanti alle successive tre sessioni di lavoro della Commissione programmate a Venezia per l’anno 2010, per la somma di € 20.000,00;
4. di impegnare l’importo di € 20.000,00 a favore del Consiglio d’Europa, 67075 Cedex, Strasbourg - Francia con imputazione a carico del capitolo 100343 “Spese organizza-tive, logistiche, di trasporto e di rappresentanza per le attività internazionali degli organi regionali” del Bilancio regionale di previsione per l’esercizio finanziario 2010, che presenta la necessaria disponibilità;
5. di liquidare la predetta somma di € 20.000,00 a favore del Consiglio d’Europa, mediante accredito bancario Società Generale Strasbourg - codice IBAN FR 7630003023600015001718672, Codice Swift SOGEFRPP, il quale dovrà rendicon-tarne l’utilizzo entro il termine massimo del 31 marzo 2011, provvedendo, entro il medesimo termine, alla restituzione dell’importo eventualmente non utilizzato;
6. di incaricare il Dirigente della Direzione relazioni in-ternazionali, operazione Internazionale, Diritti Umani e Pari opportunità di apportare eventuali variazioni e/o integrazione all’iter del procedimento in termini non sostanziali, qualora le stesse dovessero rendersi necessarie;
7. di trasmettere copia del presente atto alla Sezione re-gionale di controllo della Corte dei Conti.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 609 del 9 marzo 2010
Autorizzazione di budget operativi per l’esercizio finan-ziario 2010 (art. 49, Lr 39/2001) per le attività di supporto alle politiche fiscali e finanziarie e di gestione attiva del debito regionale.[Bilancio e contabilità regionale]
L’Assessore alle Politiche di Bilancio, Marialuisa Coppola, riferisce quanto segue.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201072
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L’articolo 49 dell’ordinamento contabile regionale (legge regionale 39/2001) regola il budget operativo quale strumento di gestione particolarmente utile quando non sia possibile o conveniente ricorrere alla normale procedura della spesa.
Il budget operativo, riferito ad un solo capitolo di spesa e assegnato ad un dirigente titolare, è da questi gestito diret-tamente in quanto liquida le spese ed emette gli ordinativi di pagamento su apposite posizioni di conto aperte presso il Tesoriere regionale, osservando le disposizioni sulla liquida-zione e sul pagamento delle spese stabilite dalla stessa legge di contabilità.
L’approvazione della legge 5 maggio 2009, n. 42, recante “Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attua-zione dell'articolo 119 della Costituzione”, ha segnato l’inizio di un’importante stagione di riforma della finanza regionale che porterà al definitivo superamento di una struttura delle entrate regionali in gran parte costituita da trasferimenti ed assegnerà un ruolo fondamentale alle entrate tributarie.
La piena attuazione del nuovo articolo 119 della Costi-tuzione, dovrebbe inoltre sancire il definitivo superamento dell’assetto binario della finanza delle autonomie locali e la sostituzione con un sistema di relazioni finanziarie “a cascata” Stato-Regioni-Enti locali in cui la Regione assumerà un ruolo fondamentale di coordinamento della finanza territoriale.
Aumenterà quindi sempre di più la responsabilità regionale nella gestione delle proprie risorse così come la possibilità di incidere attraverso la politica fiscale sul tessuto socio-econo-mico della nostra Regione.
In un assetto di finanza pubblica interessato da importanti cambiamenti, inoltre, rilevanti sono le innovazioni che stanno intervenendo in tema di ricorso e gestione attiva del debito e di altre modalità di finanziamento degli investimenti regionali e di interventi finanziari in settori del welfare prima preclusi alla competenza regionale, quale per esempio il sostegno alla previdenza complementare.
La Direzione Risorse finanziarie si occupa, tra l’altro, della previsione e del monitoraggio della finanza regionale, della elaborazione delle politiche fiscali regionali, della va-lutazione degli impatti economico-finanziari di proposte di investimenti e dell’indebitamento regionale, attuando una gestione attiva del debito.
Poiché il quadro di finanza regionale è in continua evolu-zione e la Regione è spesso chiamata ad un’attività propositiva, si ritiene indispensabile il potenziamento degli strumenti atti a mantenere un costante aggiornamento.
Per espletare in maniera sempre più efficace le attività sovraesposte ed implementare la gestione dell’indebitamento, appare opportuno assicurare alla Direzione Risorse finanziarie, per il corrente anno, la possibilità di utilizzare strumenti di gestione dinamici in grado di meglio rispondere alle diverse esigenze esposte. Si tratta della facoltà di autorizzare diretta-mente spese che rientrano tutte nella classificazione di “acquisto di beni e servizi” secondo il codice Siope e che quindi indivi-duano costi che saranno intercettati attraverso il rendiconto con le procedure in essere sulla contabilità economica.
I suddetti budget operativi vengono costituiti al fine di provvedere, in tema di politiche finanziarie regionali e di indebitamento:1) alle spese per attività seminariale, per giornate di studio
e di approfondimento, per riunioni, per affitto spazi, com-preso il noleggio delle relative attrezzature audio/video;
2) alle spese per ospitalità, per compensi e rimborsi a rela-tori, nonché altre minute spese di cancelleria e materiali di consumo, connesse alle attività sopra descritte;
3) all’acquisto di materiale di supporto all’implementazione delle politiche, finanziarie, fiscali e di indebitamento (es. riviste economiche, abbonamenti a quotidiani, riviste te-lematiche, collegamenti internet a banche dati finanziarie, libri di testo, software, ecc.), al fine di espletare in maniera sempre più efficace le attività di informazione e aggiorna-mento.Pertanto, con riferimento a quanto previsto dal già citato
art. 49 della Lr 39/2001, si ravvisa la necessità di autorizzare, al fine di realizzare le iniziative delle Direzione Risorse fi-nanziarie, un budget operativo di € 50.000,00 a carico del capitolo 100833, “Attività di analisi a supporto delle politiche fiscali e di indebitamento (art. 2, Lr 03/02/1998, n. 3)”, ed un budget operativo di € 25.000,00 a carico del capitolo 80502, “Spese connesse all’emissione di prestiti obbligazionari re-gionali ed alla gestione attiva del debito”, a favore del dott. Antonio Strusi, Dirigente della Direzione Risorse finanziarie, per poter provvedere in tempi brevi al pagamento delle spese che si rivelassero necessarie.
L’utilizzo dei budget operativi sarà realizzato attraverso ordinativi di pagamento e buoni di prelevamento, da trarsi presso gli sportelli del tesoriere regionale ed eventualmente mediante utilizzo di carta di credito, secondo le modalità in-dicate dalla Dgr 2529 del 28/09/2001. Il Dirigente titolare di budget operativo è autorizzato all’emissione di buoni di pre-levamento fino all’importo massimo di € 2.000,00, al fine di provvedere al pagamento in contanti di spese minute. Per la rendicontazione della spesa effettuata con il budget operativo assegnato, il Dirigente responsabile dovrà attenersi alle dispo-sizioni recate dai commi 5 e 6 dell’art. 49 della Lr 39/2001.
Il rendiconto suddetto sarà trasmesso alla Direzione Ra-gioneria e Tributi per il controllo di regolarità contabile di competenza, come previsto dal comma 2 dell’art. 36 della citata Lr 39/2001, quale complemento necessario per la de-finitiva approvazione del rendiconto con atto della struttura regionale gerarchicamente sovraordinata (nella fattispecie la Segreteria regionale Bilancio e Finanza).
Il Relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
• Udito il relatore, incaricato dell’istruzione dell’argo-mento in questione ai sensi dell’articolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
• Visti gli artt. 36, 44, e 49 della Lr 29/11/2001, n. 39;• Visto l’art. 1, comma 79 della legge 30/12/2004, n. 311;• Ravvisata la necessità, l’opportunità e la convenienza ad
accogliere la proposta del relatore;
delibera
1) di autorizzare un budget operativo pari a € 50.000,00 (diconsi euro cinquantamila) presso il Tesoriere regionale in favore del dott. Antonio Strusi, Dirigente della Direzione Ri-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 73
sorse finanziarie, impegnando tale cifra a carico del capitolo 100833 “Attività di analisi a supporto delle politiche fiscali e di indebitamento (art. 2, Lr 03/02/1998, n. 3)” del Bilancio di previsione 2010, approvato con Legge regionale n. 12 del 16 febbraio 2010, che presenta sufficiente disponibilità, per sostenere spese classificate come “acquisti di beni e servizi” nella codificazione SIOPE per attività riconducibili ai compiti della Direzione Risorse finanziarie e della Segreteria Bilancio e Finanza;
2) di autorizzare un budget operativo pari a € 25.000,00 (diconsi euro cinquantamila) presso il Tesoriere regionale in favore del dott. Antonio Strusi, Dirigente della Direzione Ri-sorse finanziarie, impegnando tale cifra a carico del capitolo 80502 “Spese connesse all’emissione di prestiti obbligazio-nari regionali ed alla gestione attiva del debito” del Bilancio di previsione 2010, approvato con Legge regionale n. 12 del 16 febbraio 2010, che presenta sufficiente disponibilità, per sostenere spese classificate come “acquisti di beni e servizi” nella codificazione SIOPE per attività riconducibili ai compiti della Direzione Risorse finanziarie e della Segreteria Bilancio e Finanza;
3) di dare atto che l’utilizzo dei budget operativi sarà realizzato attraverso ordinativi di pagamento e buoni di prele-vamento da trarsi presso gli sportelli del Tesoriere regionale ed eventuale carta di credito, autorizzando a tal fine il Dirigente regionale titolare di budget operativo all’emissione di buoni di prelevamento fino ad un importo massimo giornaliero di € 2.000,00, allo scopo di provvedere al pagamento in contanti di spese minute;
4) di far obbligo al Dirigente regionale, come sopra individuato, di produrre i relativi consuntivi delle spese nei modi e tempi previsti dall’art. 49 della Lr 29.11.2001, n. 39 e di trasmetterli, per il controllo di regolarità contabile, alla Direzione Ragioneria e Tributi;
5) di demandare al Segretario regionale della Segre-teria Bilancio e Finanza, gerarchicamente sovra ordinato alla Struttura di appartenenza del Titolare dei Budget Operativi, l’individuazione con proprio atto del nuovo Dirigente Titolare subentrante e dell’eventuale suo sostituto, qualora si determi-nino avvicendamenti in corso d’esercizio dei Dirigenti titolari di Budget Operativo, al fine di consentire la prosecuzione della gestione amministrativa e contabile dei budget assegnati.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 610 del 9 marzo 2010
Approvazione dello schema di disciplinare relativo alle modalità di attuazione dell’intervento di “Elettrificazione dei comprensori turistici di Campolongo in Comune di Rotzo (VI) e di Monte Verena in Comune di Roana (VI)”. Lr 13/1999; Dgr n. 4081/2008 e Dgr n. 4173/2009.[Programmazione]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di approvare lo schema di disciplinare, di cui al-
l’Allegato“A”, parte integrante del presente provvedimento, che disciplina le modalità di attuazione dell’intervento di “Elettrificazione dei comprensori turistici di Campolongo in Comune di Rotzo (VI) e di Monte Verena in Comune di Roana (VI)”, tra Comune di Rotzo (VI) e Regione del Veneto.
2. Di demandare al dirigente regionale della Direzione Foreste ed Economia Montana la sottoscrizione del predetto disciplinare, nonché l’assunzione dei conseguenti provvedi-menti amministrativi, in conformità a quanto disposto con Dgr n. 4081 del 30/09/2008 e con Dgr n. 4173 del 29.12.2009.
3. Di dare atto che il contributo di € 943.000,00 accordato al Comune di Rotzo (VI) risulta confermato a seguito della sottoscrizione del suddetto disciplinare.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 612 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a costituirsi in giudizio nel ricorso, con sospensiva, avanti il Tar Veneto proposto da Hotel Laura Christina Srl già Oasi - Organizzazione Alberghi Svaghi Itinerari di Bruno Nicolodi & C. Sas c/Regione Veneto per l’annullamento della deliberazione della Giunta regionale n. 3644 del 30.11.2009. Ratifica decreto del Presidente della Giunta regionale n. 36 del 25.02.2010.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 613 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a costituirsi nel giudizio avanti la Corte d’Appello di Venezia promosso con atto di citazione in riassunzione da Zamberlin Sergio c/ Regione Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 614 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio avanti il Tar per il Veneto nel ricorso promosso da Cecchin Gianmatteo e Zen Gina c/ Regione del Veneto e altri per l’annullamento, tra l'altro, della Dgr n. 2895 del 29.12.2009 di ratifica dell'ap-provazione del Piano di Assetto del Territorio Intercomu-nale (Pati) dei Comuni di Campo San Martino, Cittadella, Galliera Veneta, Fontaniva, Tombolo.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 615 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso ex art. 700 c.p.c. (Rg n. 409/10) promosso avanti il Tribunale
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201074
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di Venezia - sezione lavoro da Rossi Cesare ed altri c/ Re-gione Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 616 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg n. 235/10 promosso avanti il Tribunale di Treviso da Ipab Opere Pie d’Onigo contro la Regione Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 617 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg n. 3538/09 avanti il Tribunale di Padova - sezione lavoro in materia di indennizzo ex lege 210/92.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 618 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg n. 3625/09 avanti il Tribunale di Padova - sezione lavoro in materia di indennizzo ex lege 210/92.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 619 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg n. 512/09 promosso avanti il Tribunale di Treviso - sez. la-voro in materia di indennizzo ex lege 210/92. Ratifica del Dpgr n. 39 del 25.2.2010.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 620 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso Rg n. 869/09 promosso avanti il Tribunale di Treviso - sezione lavoro in materia di indennizzo ex lege 210/92.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 621 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere in giudizio nella causa Rg n. 2569/09 promossa avanti il Tribunale di Rovigo da Casa di Cura S. Maria Maddalena contro la Regione Veneto ed altri.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 622 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a resistere nel giudizio avanti la Com-missione Tributaria provinciale di Venezia promosso da Bettagno Laura contro la Regione del Veneto per l’annulla-mento, previa sospensiva, dell’avviso di accertamento e di irrogazione immediata delle sanzioni n. 000971982009/TA, riguardante l’omesso pagamento della tassa automobili-stica per l’anno 2007.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 623 del 9 marzo 2010
Autorizzazione alla costituzione in numero due ricorsi avanti il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche pro-posti da Silvia Sas di Zecchin Silvia Antonia & C. contro il Consorzio di Bonifica Pedemontano Brentella di Pederobba e nei confronti della Regione Veneto ed altri relativamente al progetto per la sistemazione dello scarico di Salvarosa a monte della confluenza nel Fiume Zero in Comune di Castelfranco Veneto.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 624 del 9 marzo 2010
Autorizzazione alla costituzione nel giudizio avanti il Tar Veneto proposto da Virgin Radio Italy Spa c/ Regione del Veneto per l’annullamento del provvedimento n. 268 del 15.12.2009 con il quale la Regione Veneto ha intimato di rimuovere l’impianto radiofonico di Roncà. Ratifica Dpgr n. 37 del 25.02.2010.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 625 del 9 marzo 2010
Costituzione di parte civile nel procedimento penale n. 13018/07 Rgnr avanti il Tribunale di Venezia - sezione distaccata di Mestre.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 626 del 9 marzo 2010
Dgr n. 1326 del 7.05.2004 di autorizzazione a resistere in giudizio nel ricorso avanti il Tar Veneto proposto da S.I.I.T. Sas c/ Regione del Veneto per l'annullamento del provvedimento del direttore del Genio civile di Ve-nezia n. 257 del 29/7/2003, con il quale è stato revocato il contributo già concesso alla ricorrente con decreto del Presidente della Giunta regionale n. 1350 del 13/5/1991. Modificazione.[Affari legali e contenzioso]
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 75
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 627 del 9 marzo 2010
Non costituzione in giudizio in numero due ricorsi in appello avanti il Consiglio di Stato proposti da Bibione Mare Spa e Comune di San Michele al Tagliamento per l’annullamento della sentenza Tar Veneto n. 3658 del 25.11.2008.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 628 del 9 marzo 2010
Ricorso avanti il Tar Veneto proposto da Artuso Ro-berto ed altri c/ Regione Veneto ed altri. Non costituzione in giudizio.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 629 del 9 marzo 2010
Ricorso avanti il Tar Veneto proposto da Elemedia Spa c/ Comune di Baone e Regione Veneto. Non costituzione in giudizio.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 630 del 9 marzo 2010
Ricorso avanti il Tar Veneto proposto da Radio Studio 105 Srl ed altri c/ Comune di Baone e Regione Veneto. Non costituzione in giudizio.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 632 del 9 marzo 2010
Legge regionale 24 gennaio 1992, n. 6. Interventi per la prevenzione e l’estinzione degli incendi boschivi. Realizzazione attività programmate da attuarsi priorita-riamente nell’anno 2010 .[Foreste ed economia montana]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di approvare le iniziative illustrate in premessa, così come riportate in dettaglio nell Allegato A, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, afferenti alle attività di previsione, prevenzione ed estinzione di incendi boschivi, da realizzare prioritariamente nel corrente anno, in attuazione di quanto previsto dal vigente Piano regionale Antincendi Boschivi;
2. Di dare atto che agli impegni di spesa, nonché al per-fezionamento degli incarichi relativi all attuazione, per stralci
successivi, delle iniziative nel settore dell’Antincendio Bo-schivo, elencate nell Allegato A e gestite direttamente dalla Direzione regionale per le Foreste e l’Economia Montana - Servizio Antincendi Boschivi, si provvederà con appositi decreti del Dirigente responsabile della Direzione regionale per le Foreste e l´Economia montana; il termine per l’esecuzione di tali iniziative è fissato al 31/12/2010;
3. Di dare atto che le risorse necessarie per le attività con-dotte dai Servizi Forestali Regionali e dalle Organizzazioni di Volontariato, nonché le modalità e i termini per la conclusione delle relative procedure di spesa, saranno individuati dalla Giunta regionale con successivo provvedimento.
Allegato A
Attività di prevenzione ed estinzione di incendi boschivi.Elenco iniziative programmate da attuarsi prioritariamente
nell’anno 2010.
- addestramento del personale dipendente e volontario me-diante specifici corsi di formazione supportati da eserci-tazioni pratiche di campagna;
- potenziamento squadre specializzate AIB dei Servizi Fo-restali Regionali;
- acquisizione dotazioni di sicurezza, dotazioni di protezione individuale, divise, abbigliamento tecnico e presidi sanitari di primo soccorso;
- acquisizione e manutenzione di attrezzature individuali e di squadra;
- acquisizione e manutenzione di automezzi di pronto inter-vento ed allestimento degli stessi con specifiche dotazioni per l’uso in situazioni di emergenza, nonché con attrezza-ture antincendio;
- pagamento spese di funzionamento delle squadre di pronto intervento AIB dei Servizi Forestali Regionali, compreso il vettovagliamento per il personale impiegato nelle emer-genze e reintegro materiali di consumo;
- pagamento listini paga operai forestali impiegati in attività di prevenzione ed estinzione di incendi boschivi;
- spese di funzionamento connesse all’attività delle unità cinofile di ricerca e soccorso dell’Unità Periferica Servizio Forestale Regionale di Belluno e dell’Unità Periferica Ser-vizio Forestale Regionale di Treviso;
- rimborso oneri assicurativi, relativi alle polizze di cui agli articoli 4 e 7 della L. 266/1991, stipulate dalle Organizza-zioni dei Volontari AIB convenzionate con la Regione del Veneto;
- acquisizione e manutenzione di dotazioni informatiche, sistemi e dispositivi di elaborazione, archiviazione e tra-smissione dati;
- acquisizione di software e relative licenze d’uso, di sistemi di informazione geografica computerizzata e di carte tematiche digitali per la gestione delle informazioni (dati, immagini, ecc.) riguardanti l’antincendio boschivo, inclusi eventuali corsi di formazione per il personale regionale e volontario;
- pagamento oneri connessi all’acquisizione di sistemi e dispo-sitivi di telecomunicazione (apparati radio ricetrasmittenti, telefonia fissa e cellulare, ecc.), monitoraggio e di allarme;
- pagamento oneri connessi ad interventi di ordinaria e
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straordinaria manutenzione delle apparecchiature antin-cendi boschivi impiegate nell’attività;
- acquisizione di strumentazioni per l’osservazione e l’av-vistamento di incendi boschivi, nonché di materiali docu-mentali quali foto aeree e prodotti di telerilevamento;
- acquisto di attrezzature tecniche per riprese fotografiche, video o cinematografiche e relativi dispositivi di proiezione o riproduzione, visiva o cartacea;
- acquisto di pellicole fotografiche e cinematografiche, sviluppo, stampa e duplicazione delle medesime, al fine di aggiornare l’archivio documentale regionale in tema di incendi boschivi,
- acquisto strumentazione per rilievi topografici e restitu-zioni cartografiche, nonché cartografia per l’aggiornamento dell’archivio cartografico;
- pagamento oneri assicurativi, canoni e concessioni mini-steriali;
- pagamento oneri afferenti all’impiego di mezzi aerei an-tincendio;
- contributi alle organizzazioni di volontari AIB legalmente riconosciute, per concorrere alle spese di funzionamento e per l’acquisto di mezzi ed attrezzature speciali AIB;
- prosecuzione campagna informativa per la prevenzione del rischio di incendio;
- spese connesse alla realizzazione, alla stampa ed alla diffusione di pubblicazioni inerenti gli incendi boschivi, con particolare riguardo alla prevenzione dei medesimi ed alla riduzione del rischio di infortuni per gli operatori del settore;
- ricomposizione ambientale e paesaggistica, con tecniche di ingegneria naturalistica, di aree boscate danneggiate da incendi e da fattori naturali di natura biotica;
- interventi selvicolturali e di manutenzione ambientale per la riduzione del rischio di incendio,
- adeguamento viabilità di servizio, ai fini di prevenzione ed estinzione di incendi boschivi;
- interventi rivolti alla realizzazione e manutenzione di opere finalizzate alla prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi, a cura dei Servizi Forestali Regionali;
- sviluppo e taratura modelli di previsione del rischio di incendio nel territorio veneto;
- aggiornamento banca dati statistici per l’analisi del feno-meno degli incendi boschivi nel Veneto;
- studi e consulenze fornite da esperti nel settore dell’antin-cendio boschivo, o ad esso riconducibile, da istituti di ricerca, Università e altri organismi pubblici operanti nel settore;
- acquisto libri, manuali, pubblicazioni e riviste specializzate nel settore dell’antincendio boschivo, necessari per studi connessi alla redazione ed applicazione del piano regionale antincendi boschivi e per l’aggiornamento del personale addetto alle operazioni antincendio;
- adeguamento dotazioni tecniche e logistiche del Centro Operativo Regionale Antincendi Boschivi, incluso even-tuale materiale di consumo per l’alimentazione ed il fun-zionamento delle apparecchiature tecnologiche;
- programmazione e svolgimento di una esercitazione a carattere regionale con il coinvolgimento di tutte le istitu-zioni a diverso titolo interessate nelle attività di previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 637 del 9 marzo 2010
Protezione Civile. Individuazione definitiva dei ter-ritori colpiti dagli eventi eccezionali del 10-14 agosto, 29 agosto e 2-3 settembre, 13-17 settembre 2009 ai sensi della Lr 4/1997 “Interventi a favore delle popolazioni colpite da calamità naturali”, riconosciuti con dichiarazione dello “stato di crisi” rispettivamente n. 211, 212 e 213 del 7 ot-tobre 2009.[Protezione civile e calamità naturali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di individuare, ai sensi dell’art. 106 della Lr 11/01, la delimitazione geografica definitiva dei territori colpiti dagli eventi calamitosi verificatisi nei giorni dal 10 al 14 agosto, il 29 agosto, nei giorni 2 e 3 settembre, nonchè dal 13 al 17 settembre del 2009, così come indicato nell’allegato A del presente provvedimento;
2. di individuare quali criteri per l’accertamento, l’asse-gnazione e la liquidazione di eventuali contributi per il ristoro dei danni ai privati conseguenti agli eventi meteorici eccezionali sopra descritti quanto stabilito nella Lr 4/97 e specificato nella circolare n. 14/2002 del Presidente della Giunta regionale;
3. Il Dirigente dell’Unità di Progetto Protezione Civile è incaricato degli atti amministrativi conseguenti al presente provvedimento.
Allegato A
Individuazione definitiva dei territori colpiti dagli eventi calamitosi eccezionali verificatisi:
dal 10 al 14 agosto 2009il 29 agosto ed i giorni 2 e 3 settembre 2009
dal 13 al 17 settembre 2009ai sensi della lett. b) art. 106 della Lr 11/2001
Eventi dei giorni dal 10 al 14 agosto 2009 Decreto n. 211 del 7 ottobre 2009 del Presidente della Regione del Veneto di “dichiarazione Stato di Crisi “
Comuni individuati: Cadoneghe (PD) Gazzo (PD) Saletto (PD) Fiesso d’Artico (VE) Altavilla Vicentina (VI) Breganze (VI) Carrè (VI) Fara Vicentino (VI) Foza (VI) Lugo di Vicenza (VI) Malo (VI) Valli del Pasubio (VI) Zugliano (VI)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 77
Eventi del 29 agosto e dei giorni 2 e 3 settembre 2009 Decreto n. 212 del 7 ottobre 2009 del Presidente della Regione del Ve-neto di “dichiarazione Stato di Crisi “
Comuni individuati: Merlara (PD) Badia Polesine (RO) Castelmassa (RO) Castelnovo Bariano (RO) Orsago (TV) Castagnaro (VR) Terrazzo (VR) Villa Bartolomea (VR) Bassano del Grappa (VI) Cassola (VI) Mossano (VI) Schiavon (VI) Valli del Pasubio (VI)
Eventi dei giorni dal 13 al 17 settembre 2009 Decreto n. 213 del 7 ottobre 2009 del Presidente della Regione del Veneto di “dichiarazione Stato di Crisi “
Comuni individuati: Cibiana di Cadore (BL) Perarolo di Cadore (BL) Agna (PD) Anguillara Veneta (PD) Arzergrande (PD) Borgoricco (PD) Cadoneghe (PD) Campodarsego (PD) Candiana (PD) Legnaro (PD) Noventa Padovana (PD) Ospedaletto Euganeo (PD) Piove di Sacco (PD) Polverara (PD) Ponte San Nicolò (PD) Pontelongo (PD) Saletto (PD) Sant’Angelo di Piove di Sacco (PD) Saonara (PD) Vigodarzere (PD) Vigonza (PD) Adria (RO) Frassinelle Polesine (RO) Pettorazza Grimani (RO) Rosolina (RO) Fonte (TV) San Zenone degli Ezzelini (TV) Villorba (TV) Campolongo Maggiore (VE) Camponogara (VE) Cavarzere (VE) Chioggia (VE) Dolo (VE) Fossò (VE) Pianiga (VE) San Donà di Piave (VE) San Michele al Tagliamento (VE) Santa Maria di Sala (VE)
Strà (VE) Vigonovo (VE) Arcole (VR) Valeggio sul Mincio (VR) Veronella (VR) Altavilla Vicentina (VI) Chiampo (VI) Lusiana (VI) Mussolente (VI) Posina (VI)
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 638 del 9 marzo 2010
Ordinanza del presidente del Consiglio dei Ministri n. 3621 del 18 ottobre 2007, avente ad oggetto "Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi meteorologici che hanno colpito parte del territorio della regione Veneto nel giorno 26 settembre 2007". Anticipazioni finanziarie della Regione per oneri connessi al funzionamento della gestione Com-missariale. Anno 2010.[Protezione civile e calamità naturali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di confermare, al fine di garantire un più agevole ed efficace funzionamento della gestione commissariale, la colla-borazione della Regione del Veneto in favore del Commissario delegato individuato dall'Ordinanza citata, già prevista con Dgr n. 4441 del 28.12.2007;
2. di mettere a disposizione della gestione Com-missariale, in forma di anticipazione finanziaria da parte della Regione Veneto, le risorse destinate a fronteggiare gli oneri di funzionamento della medesima per l’anno 2010, stimati in 500.000,00 Euro, da imputarsi al capitolo di spesa n. 92020 "Uscite per conto di terzi", prevedendo al corrispondente capitolo di entrata n. 9835 "Entrate per conto di terzi", la restituzione per pari importo di detta an-ticipazione, secondo i termini da stabilirsi in accordo con il Commissario delegato;
3. di impegnare la somma di Euro 500.000,00, per le fina-lità di cui al precedente punto 3), con imputazione al capitolo di spesa n. 92020 "Uscite per conto di terzi" e di accertare contestualmente la medesima somma al correlato capitolo di entrata n. 9835 "Entrate per conto di terzi" del bilancio di previsione per l’esercizio 2010.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 639 del 09 marzo 2010
Acque minerali naturali e acque di sorgente: Controllo ufficiale delle acque destinate all’imbottigliamento, ai sensi del Regolamento (CE) n. 178/2002 e Regolamenti (CE)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201078
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n. 852/2004 e n.882/2004 - adozione linee guida regionali e strumenti operativi per il controllo ufficiale.[Acque]
L’Assessore Marialuisa Coppola, di concerto con l’As-sessore alle Politiche della Mobilità e Infrastrutture, Renato Chisso, riferisce quanto segue.
Le “acque minerali naturali e le acque di sorgente”, rive-stono a livello regionale una significativa rilevanza produttiva, economica e sanitaria, per la presenza nel territorio regionale di numerose imprese.
I requisiti igienico sanitari ed autorizzativi sono riferiti alle sotto riportate norme quadro:- Legge Regionale 10 ottobre 1989 n.40, che stabilisce le
procedure amministrative per l’autorizzazione alla ricerca, alla coltivazione e all’apertura di uno stabilimento di im-bottigliamento;
- Decreto Legislativo 25 gennaio 1992, n.105 e successive modifiche ed integrazioni e Decreto Legislativo n.339 del 4 agosto 1999, che stabiliscono le norme sanitarie in materia di utilizzo e commercializzazione delle acque minerali naturali e acque di sorgente;
- Circolari del Ministero della Salute 13 settembre 1991 n. 17 e 12 maggio 1993 n.19, recanti procedure per il cam-pionamento, la metodologia analitica, la frequenza dei controlli microbiologici e chimico fisici da svolgersi a cura delle strutture regionali competenti e degli operatori del settore alimentare.Inoltre, in attuazione alla legislazione comunitaria, in ma-
teria di sicurezza alimentare, Regolamento (CE) n. 178/2002, devono essere altresì considerati: - Regolamento (CE) 29 aprile 2004, n. 852 entrato in vigore il
1 gennaio 2006, che stabilisce le norme generali in materia di igiene dei prodotti alimentari destinate agli operatori del settore alimentare;
- Regolamento (CE) 29 aprile 2004, n. 882 che stabilisce le norme per i controlli ufficiali intesi a verificare la confor-mità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute ed il benessere degli animali;
- Decreto Legislativo 6 novembre 2007, n. 193 “ attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei regolamenti comunitari nel medesimo settore.Nello specifico, la regolamentazione comunitaria costi-
tuisce di fatto un "testo unico" in materia alimentare, con particolare riferimento al comparto della produzione, trasfor-mazione e distribuzione, attribuendo e definendo ruoli distinti per l’Autorità Competente (AC) e l’Operatore del Settore Alimentare (OSA).
In particolare l’art. 1 del Regolamento (CE) n.852/2004 attribuisce la responsabilità principale per la sicurezza alimen-tare all’operatore del settore alimentare, inteso come la persona fisica e giuridica tenuta a garantire nell’ambito dell’impresa sotto il proprio controllo, che gli alimenti soddisfino i requisiti della normativa; a tal fine gli operatori del settore alimentare sono tenuti all’applicazione generale di procedure basate sui principi del sistema HACCP, unitamente all’applicazione di procedure di corretta prassi igienica.
In materia di controlli ufficiali il Regolamento (CE) n.882/2004, fissa le regole generali per l’Autorità Competente preposta a verificare il rispetto della normativa da parte degli
operatori del settore alimentare. A tal fine l’Autorità competente predispone un piano di controllo ufficiale, proporzionato alla valutazione del rischio dell’impresa, utilizzando procedure documentate, personale debitamente formato e tecniche ap-propriate quali: monitoraggio, sorveglianza, verifica, audit, ispezione, campionamento e analisi.
Per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla nuova legislazione comunitaria del “Pacchetto Igiene”, la Regione del Veneto, Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare (U.P.S.A.I.A.) ha avviato i seguenti provvedimenti:- Delibera della Giunta Regionale n. 1041 del 11 aprile
2006: “Recepimento degli Accordi tra il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome recanti: Linee Guida ai fini della rintracciabilità degli alimenti e dei mangimi, e di gestione operativa del sistema di allerta di cui al Regolamento CE n.178/2002, nonché Linee Guida applicative sull’igiene dei prodotti alimentari e sull’igiene dei prodotti di origine animale di cui ai Regolamenti (CE) nn. 852-853/2004”;
- Decreto Dirigente Regionale n. 292 del 23 maggio 2007 e n. 507 del 7 novembre 2007: “ Controlli Ufficiali in ma-teria di alimenti destinati al consumo umano e mangimi, nonché classificazione degli stabilimenti di produzione di alimenti in base alla valutazione del rischio”;
- Delibera della Giunta Regionale n.3710 del 20 novembre 2007 e succ. Decreto Dirigente Regionale Unità di Progetto, Sanità Animale e Igiene Alimentare. n.140 del 5 marzo 2008 ”Modalità di Riconoscimento e Registrazione delle strutture di produzione, lavorazione, deposito, distribu-zione, vendita e somministrazione alimenti”;
- Decreto Dirigente Regionale n. 174 del 1 dicembre 2009 “Dgr 1041/2006 – Allegato B: Aggiornamento “Linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta per alimenti destinati al consumo umano".Le norme summenzionate sono applicabili anche alla
produzione e immissione sul mercato delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente.
Tutto ciò posto, fermo restando quanto previsto dalla Legge Regionale n. 40/89 e dai Decreti Legislativi n. 105/92 e n.339/99 e successive modifiche ed integrazioni, nella more di specifiche disposizioni da emanarsi a cura del Ministero della Salute, si rende necessario, a livello regionale, una revisione dei piani di controllo ufficiale disciplinati dalle Circolari Ministeriali n. 17/1991 e n. 19/1993 per favorire l’omologazione ai principi ed ai criteri fissati dalla intervenuta legislazione comunitaria in materia di sicurezza alimentare.
A tal fine, l’Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare, ha istituito un apposito gruppo di lavoro con la Direzione Regionale Geologia e Attività Estrattive, i Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione delle Aziende Ulss del Veneto in cui insistono stabilimenti di acque minerali naturali e di acque di sorgente e l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione del Veneto (ARPAV) il quale ha elaborato:- Linee Guida Regionali su controllo ufficiale delle acque
minerali naturali e di acque di sorgente destinate all’im-bottigliamento di cui all’Allegato A;
- Strumenti operativi per il controllo ufficiale presso le imprese di imbottigliamento di acqua minerale naturale e acqua di sorgente di cui all’Allegato B costituito dalle Schede B1, B2, B3, B4, B5, B6 e B7.Considerato che i documenti di cui agli Allegati A e B
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 79
garantiscono l’applicazione di modalità operative e gestionali uniformi e coerenti tra le Autorità Competenti nell’esercizio del controllo ufficiale, nonché di funzionamento del sistema di allerta a tutela della salute pubblica e degli obblighi derivanti dalle normative vigenti in materia.
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta Regionale il seguente provvedimento:
La Giunta regionale
Udito il relatore, il quale dà atto che la struttura compe-tente ha attestato l’avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;
Visto l’art. 117, comma 3 della Costituzione;Visto l’art. 8, comma 6 della Legge 5.giugno 2003, n.131;Visto la L.R. 10.ottobre1989 n.40;Visto il D.Lgs. 25.gennaio1992 n.105 e succ. mod. e in-
tegrazioni;Visto il D.Lgs. 4 agosto 1999 n.339; Visto il Regolamento (CE) del 28 gennaio 2002 n.178; Visto il Regolamento (CE) del 29 aprile 2004 n.852; Visto il Regolamento (CE) del 29 aprile 2004 n.882;Visto il D.Lgs. 6 novembre del 6 novembre 2007 n.193; Vista la Delibera Giunta Regionale del Veneto del 11
aprile 2006 n.1041;Visto il Decreto Dirigente Regionale, Unità di Progetto
Sanità Animale e Igiene Alimentare del 23 maggio 2007 n.292 e successivo del 7 novembre 2007 n.507;
Vista la Delibera Giunta Regionale del Veneto 20 novembre 2007 n.3710;
Visto il Decreto Dirigente Regionale Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare 1 dicembre 2009 n.174.
delibera
1. di approvare il documento di cui all’Allegato A, parte integrante del presente provvedimento, recante “Linee Guida Regionali su controllo ufficiale delle acque minerali naturali e di acque di sorgente destinate all’imbottigliamento”;
2. di approvare il documento di cui all’Allegato B, parte integrante del presente provvedimento, recante “Strumenti operativi per il controllo ufficiale presso le imprese di imbot-tigliamento di acqua minerale naturale e di acqua di sorgente”, costituito dalle Schede B1, B2, B3, B4, B5, B6 e B7
3. di demandare ai Servizi Igiene degli Alimenti e Nu-trizione delle Aziende Ulss del Veneto, in collaborazione con l’Arpav, le attività disciplinate dagli Allegati di cui ai punti 1 e 2;
4. di incaricare la competente Unità di Progetto Sanità Animale ed Igiene Alimentare all’emanazione, con propri atti, di eventuali variazioni e/o integrazioni di carattere tecnico gestionale che si rendessero necessarie agli Allegati A e B di cui ai punti 1. e 2.;
5. di richiedere la pubblicazione integrale del presente provvedimento sul Bur. della Regione del Veneto per oppor-tuna pubblicità dell’atto.
Allegato A
Linee Guida Regionali sul controllo ufficiale delle acque minerali naturali e di acque di sorgente destinate
all’imbottigliamento
Componenti gruppo di lavoro:
Dott.ssa Cherin Evelina - Regione Veneto: Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare
Ing. Zanette Doriano - Regione Veneto: Direzione regio-nale geologia e attività estrattive
Dott. Mazzetto Giovanni - Arpav (PD)Dott. Chiesa Edoardo - Aulss n° 4 Alto Vicentino (VI)Dott. Coin Paolo - Aulss n° 21 Legnago (VR) Dott. Rebesan Franco - Aulss n° 5 Ovest Vicentino (VI)Dott. Zordan Michele - Aulss n° 13 Mirano (VE)
1. Finalità e Campo di applicazione
2. Definizioni
3. Strutture Regionali Competenti3.1 autorità competenti regionali3.2 altre strutture regionali
4. Concessioni e Autorizzazioni4.1 rilascio del permesso di ricerca4.2 riconoscimento della risorsa mineraria4.3 rilascio della titolarità della concessione4.4 autorizzazione all’apertura ed all’esercizio dello sta-
bilimento di imbottigliamento4.5 autorizzazione al confezionamento dell’acqua mine-
rale naturale e acque di sorgente in contenitori diversi dal vetro
4.6 modifica nominativo direttore sanitario
5. Controllo ufficiale5.1 strumenti operativi per il controllo ufficiale 5.2 campionamento matrice acqua
5.2.1 fonte/miscela5.2.2 bottiglia5.2.3 deposito/punto vendita
5.3 campionamento matrice contenitori5.4 metodologia di campionamento5.5 trasporto dei campioni e personale competente al pre-
lievo5.6 giudizio di accettabilità
5.6.1 valutazione dell’incidenza di misura5.6.2 parametri microbiologici5.6.3 parametri fisico-chimici
6. Autocontrollo
7. Sistema di allerta
8. Riferimenti normativi 8.1 comunitari8.2 nazionali8.3 regionali
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1. Finalita’ e campo di applicazione
Il presente documento contiene linee guida e procedure relative all'organizzazione dei controlli ufficiali sulle acque minerali naturali e acque di sorgente destinate all’imbotti-gliamento, incluso l’impiego di acqua minerale naturale nella produzione di bevande e prodotti derivati, in attuazione alla vigente normativa comunitaria in materia di sicurezza alimen-tare, in particolare al Regolamento (CE) n.178/2002 e succes-sivi Regolamenti (CE) attuativi n.852/2004 e n.882/2004; si propone pertanto di: ▪ descrivere le modalità di autorizzazione alla produzione
di acque minerali naturali e di sorgente▪ descrivere le modalità del controllo ufficiale sulle acque
minerali naturali e di acque di sorgente▪ garantire una omogeneità di intervento tra le Strutture
Regionali competenti al controllo ufficiale▪ applicare le procedure del sistema di allerta per gli ali-
menti nello specifico per le acque minerali naturali e di sorgente.
2. Definizioni
Ai fini del presente provvedimento si applicano le seguenti definizioni:1. le definizioni previste dal Regolamento (CE) n.
178/2002;2. le definizioni previste dal Regolamento (CE) n. 852/2004
e successive modifiche ed integrazioni;3. le definizioni previste dal Regolamento (CE) n. 882/2004
e successive modifiche ed integrazioni;4. le definizioni previste dagli allegati alla D.G.R. n. 1041
del 11 aprile 2006;5. le definizioni previste dal D.Lgs n. 105/1992;6. le definizioni previste dal D.Lgs n. 339/1999;7. le definizioni previste dal D.Lgs n. 31/2001
si applicano altresì le seguenti definizioni:- acqua minerale naturale: acqua che, avendo origine da
una falda o giacimento sotterraneo, proviene da una o più sorgenti naturali o perforate e che ha caratteristiche igieniche particolari e proprietà favorevoli alla salute (art. 1 D.Lgs n.105/1992)
- acqua di sorgente: acqua destinata al consumo umano, allo stato naturale e imbottigliata alla sorgente, che avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, proviene da una o più sorgenti naturali o perforate (art. 1 D.Lgs. n. 339/1999)
- acqua destinata al consumo umano (potabile): acqua rispon-dente ai requisiti minimi fissati nella Direttiva 98/83/CE del Consiglio del 3 novembre 1998, direttiva recepita a livello nazionale con D.Lgs. 2 febbraio 2001, n. 31e D.L.gs. del 2 febbraio 2002 n.27
- stabilimento di imbottigliamento di acqua minerale e di acqua di sorgente: stabilimento autorizzato all’apertura ed esercizio con provvedimento regionale, con modalità di cui al titolo III, della Lr 10 ottobre 1989, n.40
- linea di imbottigliamento: insieme di macchine dedicate a compiere una determinata funzione (lavatrici, sciacquatrici, soffiatrici del contenitore, riempitrici, tappatrici, etichet-tatrici, fardellatrici, pallettizzatrici, fasciatrici, ecc), colle-gate tra loro mediante nastri trasportatori. Caratteristiche
principali sono la capacità produttiva presunta (espressa in bottiglie/ora), il formato, il materiale del contenitore e le condizioni ambientali di lavorazione (atmosfera con-trollata)
3. Strutture regionali competenti
3.1 Autorità Competenti
3.1.1 Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimen-tare (U.P.S.A.I.A)
Struttura sanitaria che, ai sensi dell’art.2 del D.Lgs. 6 novembre 2007, n.193, svolge in ambito regionale funzioni di autorità competente centrale (ACR).
Ai fini dell’applicazione del Regolamento (CE) n.178/2002 e successivi regolamenti applicativi, n. 852/2004 e n. 882/2004, assicura compiti di indirizzo generale e di coordinamento delle attività in capo alle Az. ULSS del Veneto; rappresenta il punto di contatto con gli Assessorati alla Sanità delle Re-gioni e Province autonome di Trento e Bolzano nonché del Ministero della Salute, in campo della sicurezza alimentare (Nodo Regionale).
3.1.2 Aziende Unità Locali Socio Sanitarie: Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione (Az.ULSS- SIAN):
Struttura sanitaria che, ai sensi dell’art.2 del D.Lgs. 6 novembre 2007, n.193, svolge in ambito di propria competenza territoriale funzioni di autorità competente (AC).
Ai fini dell’applicazione dei Regolamenti (CE) n.178/2002, n.852/2004 e n. 882/2004 e del D. Lgs.193/2007, in materia di acque minerali naturali e di acque di sorgente assicura il rispetto agli obblighi derivanti dalle normativa specifica e da appositi atti di indirizzo/linee guida regionali.
3.2. Altre Strutture
3.2.1 Direzione Regionale Geologia e Attività EstrattiveStruttura regionale individuata dalla Giunta Regionale
del Veneto con funzioni amministrative e preparatorie di atti legislativi in materia di autorizzazioni alla ricerca, alla colti-vazione e all’utilizzo e successivi rinnovi delle concessioni minerarie, in attuazione alla Lr n. 40/1989.
3.2.2 Regione del Veneto : Agenzie Regionali per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto (ARPAV) - Dipartimento Regionale Laboratori - Servizio Laboratori Provinciali
Strutture di laboratorio istituite per assicurare l’esecu-zione delle analisi microbiologiche, chimiche e fisiche sui campioni prelevati durante i controlli ufficiali, in materia di acque. Rappresentano i Laboratori pubblici istituiti ai sensi della Lr n. 32/1996.
4. Concessioni e autorizzazioni
L’utilizzo della risorsa acqua minerale naturale e di acqua di sorgente per l’imbottigliamento è soggetto a una serie di provvedimenti di competenza della Giunta Regionale del Veneto, in attuazione della Legge regionale 10.10.1989, n. 40, “Disciplina della ricerca, coltivazione e utilizzo delle acque minerali e termali” così sintetizzati:
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 81
4.1. Rilascio del permesso di ricerca
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201082
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4.2. Riconoscimento della risorsa mineraria
4.3. Rilascio della titolarità della concessione
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 83
4.4. Autorizzazione all’apertura e all’esercizio dello stabilimento di imbottigliamento
4.5. Autorizzazione al confezionamento dell’acqua minerale naturale e di acque sorgente in contenitori diversi dal vetro
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201084
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4.6. Modifica nominativo direttore sanitario
NOTA: Il procedimento di autorizzazione regionale di cui al punto 4. soddisfa gli obblighi di registrazione di una impresa del settore alimentare di cui al Regolamento (CE) n. 852/2004 secondo le modalità previste dalla DGRV n. 3710/2007 e successive modifiche ed integrazioni. Sarà compito del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’Az.ULSS territorialmente competente provvedere all’inserimento della ditta nell’anagrafe regionale.
5. Controllo ufficiale
ll controllo ufficiale della produzione di acque minerali naturali e di acque di sorgente è effettuato da personale tec-nico e sanitario dei Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione delle Az.ULSS del Veneto con le tecniche previste dal Regolamento (CE) n. 882/2004, che comprendono: monitoraggio, sorve-glianza, verifica, audit, ispezione, campionamento ed analisi, nonché quanto previsto dalla normativa specifica di settore
5.1. Strumenti operativi per il controllo ufficiale
La pianificazione e programmazione del controllo ufficiale è basata sulla categorizzazione del rischio delle imprese ali-mentari così come previsto in particolare dall’articolo 3 del Regolamento (CE) n.882/2004. Tale regolamento stabilisce che i controlli ufficiali siano eseguiti periodicamente in base a una valutazione del rischio e con una frequenza appropriata.
La Regione del Veneto, Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare, per ottemperare alle previsioni del so-praccitato articolo, con propri decreti, DDR. n.292/2007 e n.507/2007 ha predisposto strumenti specifici per i controlli ufficiali che sono: • procedura per la categorizzazione del rischio delle imprese
alimentari; • registro dei controlli;
• check-list di verifica requisiti strutturali-gestionali, di condizioni igieniche operative e di tracciabilità;
• scheda di non conformità.Sulla base di quanto già disciplinato a livello regionale, in
via generale per gli alimenti, in Allegato B, viene definita la modulistica specifica per il controllo ufficiale degli stabilimenti di imbottigliamento di acque minerali naturali e di acque di sorgente. Per la classificazione in categorie di rischio delle imprese alimentari, nonché per i controlli ufficiali diversi da quelli effettuati tramite campionamento e analisi, si utilizzano le procedure previste dai DDR n. 292/2007 e n.507/2007.
5.2.Campionamento Matrice Acqua
Per i controlli ufficiali tramite campionamento e analisi, anche in base a quanto previsto dal D.L.gs. n.105 del 25 gen-naio 1992 e dal D.L.gs. n.339 del 4 agosto 1999 in materia di utilizzazione e commercializzazione delle acque minerali naturali e di acque di sorgente, sono definite le seguenti fre-quenze di controllo:
5.2.1 Fonte/miscela a) acqua proveniente da pozzo: almeno un’analisi annuale.b) acqua proveniente da sorgente: 2 analisi per anno, distri-
buite nell’arco temporale. Qualora le sorgenti scaturiscano dallo stesso acquifero è sufficiente un’analisi annuale per singola sorgente.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 85
c) in caso di utilizzo di acque provenienti da più captazioni, è prevista almeno un’analisi annuale aggiuntiva della mi-scela.I parametri da ricercare nel controllo ufficiale sono definiti
all’Allegato B, Scheda B5.In caso di acque di sorgente i punti di prelievo devono :
1) essere collocati in luoghi di facile accesso, per garantire una regolare manutenzione ed essere privi di pericolo per gli operatori;
2) consentire un agevole campionamento.
5.2.2 BottigliaIn fase di prima applicazione, qualora non sia stata ancora
definita la classe di rischio dello stabilimento, il campiona-mento e analisi per ogni singola linea di imbottigliamento è mensile.
Una volta definita la classe di rischio la frequenza di campionamento e analisi, per ogni singola linea di imbotti-gliamento, sarà la seguente:
categoria 1 - ogni 6 mesi;categoria 2 - ogni 3 mesi;categoria 3 - ogni 2 mesi;categoria 4 - ogni mese.Ai sensi dell’art. 28 del Regolamento (CE) n. 882/2004, i
costi per le analisi eseguite oltre la frequenza prevista per la categoria 2, sono attribuibili alle Imprese Alimentari autoriz-zate all’imbottigliamento.
I parametri da ricercare nel controllo ufficiale sono definiti in Allegato B Scheda B5 eventualmente integrati dai parametri riportati in etichetta e quelli specifici derivanti dal processo di imbottigliamento (per es. sanificanti).
5.2.3 Deposito/Punto venditaLa frequenza delle attività di campionamento e analisi sono
definite dal Piano Regionale Integrato dei Controlli (PRIC) di cui al Decreto del Dirigente Regionale UPSAIA. n.227 del 23 marzo .2007 e successive modifiche ed integrazioni, sia per le acque minerali naturali e di acque di sorgente che per i materiali a contatto.
5.3. Campionamento Matrice Contenitori
Il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Az.ULSS competente effettua, se del caso, i controlli sui contenitori definendo le frequenze minime, tenendo conto anche di quanto stabilito nello specifico decreto regionale di autorizzazione del materiale. Vanno considerate e sottoposte a verifica tutte le tipologie di contenitori presenti in stabilimento (PET, cartone politenato, ecc.).
5.4. Metodologia di Campionamento.
Le operazioni di campionamento rivestono importanza non inferiore a quella dell’analisi vera e propria e possono talvolta condizionarne il risultato: è quindi necessario attenersi alle modalità di prelievo e conservazione dei campioni definite dalle procedure impartite dai laboratori ufficiali competenti per le determinazioni analitiche.
Tutti i campioni prelevati devono essere etichettati in modo chiaro con tutte le indicazioni necessarie alla loro identifica-zione, che andranno riportate sul verbale di accompagnamento
integrate con le indicazioni minime riportate nel fac-simile in Allegato B, Scheda B6 e Scheda B7.
5.5. Trasporto dei campioni e personale competente al prelievo.
I campioni di acqua minerale naturale o di acqua di sor-gente non confezionata da sottoporre alle analisi microbiolo-giche, chimico-fisiche devono essere trasportati secondo le procedure operative stabilite dai laboratori ufficiali a cui sono destinati i campioni.
I campioni microbiologici pervenuti in laboratorio devono essere sottoposti ad analisi prima possibile ed al massimo entro 24 ore dal prelievo.
I prelievi di acqua minerale naturale o di acqua di sorgente non confezionata, imbottigliata o dei contenitori sono eseguiti dal personale del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione dell’Az.ULSS territorialmente competente.
5.6. Giudizio di accettabilità
5.6.1 Valutazione dell’incertezza di misura. Per incertezza di misura si intende l’intervallo intorno al
risultato di una misurazione che si stima possa comprendere una gran parte della distribuzione dei valori ragionevolmente attribuibili al misurando. Di consuetudine l’intervallo di incer-tezza è calcolato in modo tale da contenere al proprio interno il valore "vero" del misurando con una probabilità del 95 %.
In attesa di una definizione da parte del legislatore delle regole decisionali da utilizzarsi nell'analisi di conformità, in presenza di espressione di incertezza di misura, provvisoria-mente si effettua l'analisi di conformità per confronto diretto tra quantità misurate ed i rispettivi valori limite, trascurando l'intervallo di incertezza eventualmente associato alle misure, sia che tali valori limite siano espressi come "Limite Massimo Ammissibile" sia come "Limite Minimo di Rendimento Ri-chiesto".
5.6.2 Parametri microbiologiciI parametri minimi obbligatori, espressi come valori in 250
ml di acqua, per la valutazione di accettabilità microbiologica sono i seguenti con la relativa interpretazione:
(segue tabella)
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coliformi StreptococchiFecali
ClostridiSolfito -riduttori
PseudomonasAeruginosa
StaphylococcusAureus
1^ ISTANZA1°
Replica2°
Replica1°
Replica2°
replicaUnica
SeminaUnica
SeminaUnica
Semina
- - - - - - - Accettabile
+ - - - - - - Rinvio 2° istanza
+ + - - - - - Non accettabile
- - + - - - - Rinvio 2° istanza
- - + + - - - Non accettabile
- - - - + - - Rinvio 2° istanza
- - - - - + - Non accettabile
- - - - - - + Non accettabile
+ - + - - - - Non accettabile
+ - - - + - - Non accettabile
- - + - + - - Non accettabile
coliformi StreptococchiFecali
ClostridiSolfito -riduttori
PseudomonasAeruginosa
StaphylococcusAureus
2^ ISTANZA
1°Replica
2°Replica
1°Replica
2°replica
UnicaSemina
UnicaSemina
UnicaSemina
- - - - - - - Accettabile
+ - - - - - - Non accettabile
- - + - - - - Non accettabile
- - - - + - - Non accettabile
- - - - - + - Non accettabile
- - - - - - + Non accettabile
Nel giudizio di accettabilità per il parametro Coliformi si tiene conto della provenienza dei coliformi stessi, che pos-sono derivare dal tratto gastro-intestinale umano e animale o essere di origine ambientale; in tutti i casi si deve arrivare all’identificazione del germe: la presenza di coliformi fecali non è accettabile, mentre per quelli di origine ambientale, il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Az.ULSS compe-tente per territorio stabilisce il requisito di accettabilità sulla base della valutazione del rischio.
5.6.3 Parametri fisico-chimici 1. Il giudizio di accettabilità di tipo fisico-chimico dell’acqua
minerale naturale e di acqua di sorgente è espresso in base al rispetto delle seguenti condizioni: a) assenza di materiali in sospensione sia di natura orga-
nica che inorganica e in generale assenza di alterazioni delle caratteristiche organolettiche;
b) non superamento dei limiti massimi ammissibili dei parametri indicati nell’art. 6, comma 1, del D.M. n. 542/1992 e successive modifiche ed integrazioni;
c) non rilevazione delle sostanze di cui all’art. 6, comma 2, del D.M. 542/1992, ricercate con metodiche aventi i limiti minimi di rendimento di cui al D.M. 542/1992 e successive modifiche ed integrazioni.
2. Il solo scostamento (in positivo o in negativo) dalle tolle-ranze sotto indicate non costituisce presupposto per l’emis-sione del giudizio di non accettabilità, ma eventualmente per l’aggiornamento anticipato delle analisi riportate in etichetta. Questo può essere disposto nel caso in cui si verifichino le condizioni indicate di seguito:
a) scostamento della conducibilità oltre il 15% e della con-centrazione di almeno un parametro oltre le tolleranze indicate nel successivo punto b).In questo caso la Ditta, prima di procedere all’aggior-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 87
namento dei dati analitici in etichetta, dovrà monitorare la composizione dell’acqua per almeno 12 mesi, con frequenza almeno trimestrale, salvo diversa valutazione da parte delle autorità sanitarie competenti; b) variazione di almeno 3 parametri oltre le tolleranze indi-
cate nello schema seguente:1) per concentrazioni inferiori a 1 mg/L +/-75 %2) per concentrazioni comprese tra 1 mg e 3 mg/L +/-50%3) per concentrazioni comprese tra 3 mg e 10 mg/L +/-254) per concentrazioni comprese tra 10 mg e 20 mg/L +/-20%5) per concentrazioni superiori a 20 mg/L +/-15 %
In questo caso, prima di procedere all’aggiornamento dei dati analitici in etichetta, è necessario monitorare la compo-sizione dell’acqua con tempi che possono essere ridotti anche a tre mesi e con frequenze dei controlli aumentate fino a cadenze settimanali per comprendere e controllare il fenomeno, salvo diversa valutazione da parte delle autorità sanitarie competenti.
6. Autocontrollo
L’operatore del settore alimentare (OSA) autorizzato al-l’utilizzo di acqua minerale naturale e di acque di sorgente provvede all’elaborazione del piano di autocontrollo previsto ai sensi dell’art. 5 del Regolamento (CE) n. 852/2004. L’OSA applica quanto indicato nel piano di autocontrollo e lo tiene a disposizione presso lo stabilimento di produzione.
In caso di superamento dei limiti fissati per ciascun punto critico di controllo, l’operatore del settore alimentare deve attuare tutte le azioni correttive previste dal proprio piano finalizzate alla valutazione del prodotto ed al ripristino della corretta prosecuzione del processo.
La perdita di controllo del punto critico non implica l'automatica comunicazione del fatto all'autorità sanitaria competente salvo i casi previsti dall’articolo 19 del Regola-mento (CE) n.178/2002.
L’operatore del settore alimentare informa in ogni caso il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Az. ULSS nei seguenti casi:a) qualora si verifichi un inconveniente non previsto dal
piano o comunque non sia possibile utilizzare una delle misure correttive previste per tale inconveniente, anche se il prodotto non è stato ancora commercializzato;
b) come previsto al sopraccitato articolo 19, qualora si rilevi una non conformità che possa far supporre la possibilità di avere, nel prodotto già posto in commercio, la presenza di corpi estranei, sostanze o microrganismi tali da poter dar luogo a rischi per la salute del consumatore a seguito del consumo di tale prodotto imbottigliato. Nella fattispecie di cui alla precedente lettera a) l’opera-
tore del settore alimentare individua gli opportuni interventi finalizzati a ripristinare la conformità igienico-sanitaria della produzione e provvede alla distruzione o utilizzazione per fini diversi dal consumo umano del prodotto imbotti-gliato; procede inoltre a una revisione dell'autocontrollo al fine di impedire il ripetersi della non conformità; l'autorità competente (AC) verifica e valuta la congruità delle azioni intraprese dall’OSA.
Nella fattispecie di cui alla lettera b), pur essendo ne-cessario effettuare le stesse operazioni di cui al punto pre-cedente, la ditta si attiva affinché il prodotto imbottigliato
e distribuito venga ritirato nel tempo più breve possibile; l'autorità competente verifica la corretta e completa esecu-zione dell’operazione.
La valutazione dell'autocontrollo è effettuata da parte dell'autorità competente nel rispetto dell’autonomia del-l’impresa alimentare di adottare le procedure che ritiene più idonee ai fini della sicurezza e della salubrità del prodotto imbottigliato. L’AC verifica l'adeguatezza delle procedure adottate per l'autocontrollo, accertando che esse consentano di garantire effettivamente la sicurezza e la salubrità del pro-dotto imbottigliato, in funzione dei punti critici individuati, nonché del rispetto delle regole previste da tale sistema.
I tempi di adeguamento stabiliti dall'AC, pur tenendo conto delle singole realtà aziendali, sono correlati all'entità del rischio connesso con l'attività in questione.
7. Sistema di allerta
Il sistema di allerta viene attivato nei seguenti casi:1. quando nell’acqua sono superati i limiti dei parametri
tossici previsti nell’autorizzazione ministeriale; 2. quando nell’acqua sono superati i limiti di sicurezza ali-
mentare fissati dalle normative vigenti in quanto applicabili alle acque minerali;
3. qualora le sostanze anomale riscontrate nell’acqua rappre-sentino un grave rischio per la salute del consumatore con riferimento all’art. 14 del Reg. CE 178/2002.A seguito di:
1. analisi su campione ufficiale;2. analisi in autocontrollo;3. non conformità in autocontrollo che influiscono sul pro-
dotto;4. di segnalazione o reclamo da parte del consumatore finale;
L’AC per il luogo di segnalazione/reclamo effettua un’in-dagine epidemiologica per valutare l’origine e l’entità del pericolo e procede, se del caso, al campionamento ufficiale del prodotto.
5. riscontro di irregolarità in caso di confezione non integra. Fatti salvi eventuali aspetti penali, l’attivazione dell’allerta deve avvenire a seguito dei risultati analitici conseguenti all’effettuazione di un campionamento ufficiale sul lotto, o, qualora questo non fosse disponibile su altri lotti, pre-ferendo quelli prodotti in stretta concomitanza di tempo con il lotto oggetto dell’allerta.Sono escluse dal sistema di allerta le frodi commerciali o
le irregolarità relative alla composizione chimica dell’acqua e/o alla relativa etichettatura che non rappresentino un rischio attuale o potenziale per il consumatore.
L’AC per sede dello stabilimento oggetto dell’allerta valuta l’opportunità di effettuare campioni su lotti diversi, quando dalle indagini risulti che il pericolo non sia stato controllato con sufficiente certezza.
Le Ditte produttrici hanno l’obbligo di mantenere attivo un sistema di tracciabilità che consenta di tradurre i dati su programmi informatici di uso corrente per la trasmissione all’AC entro gli stretti tempi tecnici.
I prodotti ritirati/richiamati di norma devono essere de-stinati alla distruzione salvo diversa valutazione da parte dell’AC; in ogni caso sono vietati i trattamenti finalizzati alla reimmissione al consumo umano.
Fatte salve le valutazioni in tema di violazioni amministra-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201088
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http://bur.regione.veneto.it
tive e penali, le irregolarità che non rappresentino un rischio anche potenziale per il consumatore e che sono legate alla composizione dell’acqua e all’etichettatura, vanno segnalate al Nodo Regionale ed al Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione dell’Az.ULSS del Veneto territorialmente competente per lo stabilimento di imbottigliamento.
8. Riferimenti normativi
Numerosi sono i riferimenti normativi generali e specifici a livello comunitario, nazionale e regionale; di seguito si citano quelli più significativi per la disciplina delle acque minerali naturali e di sorgente:
8.1. Norme Comunitarie
- Direttiva n. 80/777/CE del 15 luglio 1980 (G.U.C.E. L 229 del 30/08/1980)
“ravvicinamento delle legislazioni degli stati membri sull’utilizzazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali”
- Direttiva n. 96/70/CE del 28.10.1996 (G.U.C.E. L 299 del 23.11.1996)
“modifica la direttiva 80/777 CE in materia di ravvici-namento delle legislazioni degli stati membri sull’utiliz-zazione e la commercializzazione delle acque minerali naturali”
- Direttiva n.98/83/CE del 3 novembre 1998 (G.U.C.E. L330/32 del 05.12.1998)
“concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano”
- Direttiva n.2003/40/CE del 16 maggio 2003 (G.U.C.E. L126/34 del 22.05.2003)
“che determina l’elenco, i limiti di concentrazione e le indicazioni di etichettatura per i componenti delle acque minerali naturali, nonché le condizioni di utilizzazione dell’aria arricchita di ozono o per il trattamento delle acque minerali naturali e delle acque sorgive”
- Regolamento (CE) n.178/2002 del 28.01.2002 (G.U.C.E. L31/1 del 01.02.2002)
“che stabilisce i principi e i requisiti generali della legi-slazione alimentare, istituisce l’autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare”
- Regolamento (CE) n.852/2004 del 29.04.2004 (G.U.C.E. L139/1 del 30.04.2004)
“che stabilisce le norme generali in materie di igiene dei prodotti alimentari”
- Regolamento (CE) n.882/2004 del 29.04.2004 (G.U.C.E. L 165/1 del 30.04.2004)
“relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la confor-mità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali”
- Regolamento (CE) n.1935/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 ottobre 2004 (G.U.C.E. L 338 del 13.11.2004)
“riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e abroga le direttive n.80/590/CE e n.89/109/CE)
8.2. Nazionali
- Legge n.497 del 16 luglio 1916 (G.U. 11/8 n. 189) “ disposizioni varie sulla sanità pubblica”; si configura
primo atto legislativo in materia di produzione e vendita di acque minerali in Italia
- Regio Decreto n. 1924 del 28 settembre 1919 (G.U. n.254 del 25.10.1919)
“approvazione del Regolamento per l’esecuzione del capo IV della L. n. 947/1916 contenente disposizioni circa le acque minerali e gli stabilimenti termali, idroterapici, di cure fisiche ed affini”
- Decreto Ministero della Sanità 20 gennaio 1927 “istruzioni per la utilizzazione e il consumo delle acque
minerali”- Regio Decreto n. 1265 del 27 luglio 1934 (T.U.LL.SS.)
(G.U. n.186 del 9.08/1934) “artt. 199 - 200 - 201- 248”- D.C.G. 7 novembre 1939 (G.U. n.276 del 28.11.1939) “disposizioni concernenti le acque minerali”- Decreto Ministero Sanità, 21 marzo 1973 (G.U. n.104 del
20.04.1973) “ disciplina igienica degli imballaggi, recipienti, utensili,
destinati a venire in contatto con le sostanze alimentari o con sostanze d'uso personale"
- Decreto Presidente Repubblica n. 391 del 26 maggio 1980 (G.U. n.216 del 16.09.2003)
“disciplina metrologica per confezionamento”- Circolare Ministero della Sanità n. 17 del 13 settembre 1991 “analisi microbiologiche di acque minerali naturali”- Decreto Ministeriale del 26 marzo 1991 (G.U. n.84 del
10.04.1991) “norme tecniche di prima applicazione del decreto del Pre-
sidente della Repubblica 24 maggio 1988, n.236, relativo all’attuazione della direttiva CE n.80/778 concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, ai sensi dell’art.15 della legge 16 aprile 1987, n.183”
- Decreto Legislativo n. 105 del 25 gennaio 1992 (G.U. n.39 del 17.02.1992)
“attuazione della Direttiva 80/777/CE relativa alla utiliz-zazione e alla commercializzazione delle acque minerali naturali”
- Decreto Ministero Sanità n. 542 del 12 novembre 1992 (G.U. n.8 del 12.01.1993)
“regolamento recante i criteri di valutazione delle carat-teristiche delle acque minerali naturali”
- Decreto Ministero Sanità del 13 gennaio 1993 (G.U. n.14 del 19.01.1993)
“metodi di analisi per la valutazione delle caratteristiche microbiologiche e di composizione delle acque minerali naturali e modalità per i relativi prelevamenti dei cam-pioni”
- Circolare Ministero Sanità n. 19 del 12 maggio 1993 “analisi chimiche e chimico-fisiche di acque minerali na-
turali”- Decreto Ministero Sanità n. 585 del 20 agosto 1996 (G.U.
n.271 del 19.11.1996) “modifica all’art.16, punto 4 del Decreto del Ministero
della Salute n. 542 12/11/1992”- Decreto Ministero Sanità 21 febbraio 1997 (G.U. n.56 del
8.03.1997)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 89
“revisione dei riconoscimenti relativi alle acque minerali naturali”
- Decreto Ministero Sanità 8 luglio 1997 “ regolamento recante i criteri di valutazione delle caratteri-
stiche delle acque minerali naturali”- Decreto Legislativo n. 339 del 4 agosto 1999 (G.U. 231 del
01.01.1999) “disciplina delle acque di sorgente e modificazioni al decreto
legislativo 25.01.1992 n°105 concernente le acque minerali naturali in attuazione della Direttiva n. 96/70/CE”
- Decreto Legislativo n. 31 del 2 febbraio 2001 (G.U. 52 del 03.03.2001)
“attuazione della direttiva 98/83/CE relativa alla qualità delle acque destinate al consumo umano”
- Decreto Ministero Sanità 31 maggio 2001 (G.U. 147 del 27.06.2001)
“modificazioni al Decreto 12 novembre 1992, concernente il regolamento recante i criteri di valutazione delle carat-teristiche delle acque minerali naturali”
- Decreto Legislativo n. 181 del 23 giugno 2003 (G.U. n.167 del 21.07.2003)
“attuazione direttiva 2003/40/CE concernente l’etichetta-tura e la presentazione dei prodotti alimentari nonché la relativa pubblicità”
- Decreto Ministero Salute 11 settembre 2003 (G.U. n.22 del 02.10.2003)
“attuazione della Direttiva 2003/40/CE nella parte relativa all’etichettatura delle acque minerali e delle acque di sor-gente”
- Decreto Ministero Salute 29 dicembre 2003 (G.U. n.302 del 21.12.2003)
“attuazione della Direttiva 2003/40/CE nella parte relativa ai criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali naturali di cui al decreto 542/1992 e s.m, nonché alle condizioni di utilizzazione dei trattamenti delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente”
- Decreto Ministero Attività Produttive 24 marzo 2005 (G.U. n.78 del 05.04.2005)
“Gamme delle acque minerali naturali e delle acque di sorgente destinate alla somministrazione”
- Circolare Ministero Salute del 17 dicembre 2007 “revisione della circolare n.80 del 08.11.1980 recante “in-
dicazioni per la conduzione delle sperimentazioni cliniche delle acque minerali naturali”
- Intesa tra il Governo, le Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, rep. Atti 204/CSR del 13 novembre 2008 (G.U. n.287 del 09.12.2008)
“linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta per alimenti destinati al consumo umano”
- Decreto Legislativo n.193 del 6 novembre 2007 (G.U. n.261 del9.11.2007- Suppl. Ord. N.228)
“attuazione della direttiva 2004/41/CE relativa ai controlli in materia di sicurezza alimentare e applicazione dei re-golamenti comunitari nel medesimo settore”
- Decreto Legislativo n.194 del 19 novembre 2008 (G.U. n.289 del 11.12.3008; rettifica G.U. n.83 del 9.04.2009; rettifica G.U. n. 102 del 5.05.2009)
“disciplina delle modalità di rifinanziamento dei controlli ufficiali in attuazione del Regolamento CE n.882/2004”
8.3. Regionali
- Legge Regionale n. 40 del 10 ottobre 1989 (BUR n.58 del 13.10.1989)
“ disciplina della ricerca, coltivazione e utilizzo delle acque minerali e termali”
- Delibera della Giunta Regionale n. 3710 del 20 novembre 2007 e s.m. i (BUR n.108 del 18.12.2007)
“modalità di riconoscimento e registrazione delle strutture di produzione, lavorazione, deposito, distribuzione, vendita e somministrazione alimenti”
- Decreto Dirigente Regionale, Unità di Progetto S.A.I.A. n. 292 del 23 maggio 2007 (BUR n.53 del 12.06.2007)
“controlli ufficiali in materia di alimenti destinati al con-sumo umano e mangimi, non ché classificazione degli sta-bilimenti di produzione di alimenti in base alla valutazione del rischio: programmazione e istruzioni operative”
- Decreto Dirigente Regionale, Unità di Progetto S.A.I.A n. 507 del 7 novembre 2007 (BUR n.100 del 20.11.2007)
“D.D.R. 292/2007: controlli ufficiali alimenti destinati al consumo umano e mangimi, nonché classificazione degli stabilimenti di produzione di alimenti in base alla valuta-zione del rischio: programmazione e istruzioni operative. Integrazione (allegato M)”
- Decreto Dirigente Regionale, Unità di Progetto S.A.I.A n.140 del 5 marzo 2008 (BUR n.75/S del 9.09.2008)
- “Delibera della Giunta Regionale 20 novembre 2007, n.3710: “D.G.R. del 11 aprile 2006, n.1041: Modalità di Ricono-scimento e Registrazione delle strutture di produzione, lavorazione, deposito, distribuzione, vendita e sommini-strazione alimenti. Modalità ed integrazione allegati”
- Decreto Dirigente Regionale, Unità di Progetto S.A.I.A n.174 del 1 dicembre 2009 (BUR n.17/S del 23.02.2010)
- “DGR 1041/2006 - Allegato B: Aggiornamento “Linee guida per la gestione operativa del sistema di allerta per alimenti destinati al consumo umano”
Allegato B
Strumenti operativi per il controllo ufficiale presso le imprese di imbottigliamento di acqua minerale naturale e
acque di sorgente:
Scheda-B1: Registro dei controlli ufficiali Scheda-B2: Check-list requisiti strutturali e gestionali
(Punto 13 del registro dei controlli ufficiali) Scheda-B3:Check-list per il controllo delle condizioni igie-
niche operative (Punto 14 del registro dei controlli ufficiali) Scheda-B4:Check-list rintracciabilità acque minerali na-
turali e acque di sorgente (Punto 15 del registro dei controlli ufficiali)
Scheda-B5: Ricerca parametri fisico-chimici e microbio-logici
Scheda-B6:Verbale di prelievo campioni ufficiali acque minerali naturali o acque di sorgente: alla FO
NTE o MISCELA Scheda-B7:Verbale di prelievo campioni ufficiali acque
minerali naturali o acque di sorgente: all’imbottigliamento
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201090
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
http://bur.regione.veneto.it
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Linea/reparto
1.Igiene opere di presa, adduzione e serbatoi
2.Igiene del personale
3.Igiene delle lavorazione
4.Idoneità del processo produttivo
5.Materie prime e ingredienti
6.Prodotti semilavorati
7.Prodotti finiti
8.Rifiuti
9.Documentazione materie prime
10.Quantitativi in entrata e uscita
11.Trasporto prodotti
12.Risultati registrazioni autocontrollo
13.Requisiti strutturali e gestionali (CL)
14.Condizioni igieniche operative (CL)
15.Rintracciabilità dei prodotti (CL)
16.Audit di buone prassi igieniche
17.Audit di procedure basate su HACCP
18.Campioni ufficiali all’imbottigliamento
19.Campioni ufficiali alla fonte/miscela
20.Campioni ufficiali su segnalazione
21.Altri campioni ufficiali
22.N° verbale apertura Non Conformità
23.Eventuale sequestro
24.Data di chiusura Non Conformità
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4.Idoneità del processo produttivo
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6.Prodotti semilavorati
7.Prodotti finiti
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11.Trasporto prodotti
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19.Campioni ufficiali alla fonte/miscela
20.Campioni ufficiali su segnalazione
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20.
23.
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Linea/reparto
1.Igiene opere di presa, adduzione e serbatoi
2.Igiene del personale
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4.Idoneità del processo produttivo
5.Materie prime e ingredienti
6.Prodotti semilavorati
7.Prodotti finiti
8.Rifiuti
9.Documentazione materie prime
10.Quantitativi in entrata e uscita
11.Trasporto prodotti
12.Risultati registrazioni autocontrollo
13.Requisiti strutturali e gestionali (CL)
14.Condizioni igieniche operative (CL)
15.Rintracciabilità dei prodotti (CL)
16.Audit di buone prassi igieniche
17.Audit di procedure basate su HACCP
18.Campioni ufficiali all’imbottigliamento
19.Campioni ufficiali alla fonte/miscela
20.Campioni ufficiali su segnalazione
21.Altri campioni ufficiali
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Firma OSA:
Trattamento non conformità (prodotto, processo)(2):
Data prevista per il completamento:
Firma OSA:
Data effettiva di chiusura della non conformità:
Firma OSA:
Verifica da parte dell’Autorità Competente(3):
Esito: AC attuata AC non attuata
Data: Firma Addetto al Controllo Ufficiale:
Scheda – B2 - CHECK- LIST REQUISITI STRUTTURALI E GESTIONALI (Punto 13 del registro dei controlli ufficiali)
DATI ANAGRAFICI
Ditta ______________________________________________________ P.IVA _______________________________
Rappresentante legale ___________________________________ Cod. fiscale _______________________________
SEDE STABILIMENTO Comune ________________________________________Provincia __________________
Via ___________________________________________________________ n.______________.
SEDE LEGALE _________________________________________________________________________________
N. registrazione ____________________________________________
TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ AUTORIZZATE _________________________________________________________
Verifica effettuata da _______________________________________________ qualifica ______________________
data della verifica _______________________________________
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201094
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
http://bur.regione.veneto.it
1. SORGENTE E OPERE DI CAPTAZIONE SI NO N.A. Non conformità/varie Riferimentonormativo
La sorgente è protetta contro ogni pericolo di inquinamento
D.Lgs 105/1992 art.6 comma 1
le opere di adduzione sono adeguatamente protette
i serbatoi sono lontani da fonti di contaminazione D.L.gs. 105/1992; Reg. 852/2004
la captazione, le canalizzazioni ed i serbatoi sono realizzati con materiali adatti all'acqua minerale naturale, in modo da impedire qualsiasi modifica chimica, fisico-chimica e batteriologica di tale acqua
D.Lgs 105/1992 art.6 comma 1
è consentita un'adeguata manutenzione e pulizia/disinfezione
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2a)
è definita un'area di tutela D.Lgs 105/1992 art.6 comma 1 generali punto 2c)
esiste uno studio di dettaglio, effettuato da un geologo relativo al bacino idrogeologico, che sia comunque corredato da un rilievo litologico e idrogeologico, comprendente la ricostruzione della falda nei suoi elementi idrogeologici, nei suoi elementi tettonico-strutturali, nonché dei dati relativi alle perforazioni eseguite e alle eventuali campagne geofisiche effettuate esiste la planimetria a scala 1:5.000 con l'indicazione del perimetro della concessione e della zona di protezione idrogeologica della sorgente
L. R. Veneto 40/1989 art 13 comma 1
è installato in luogo accessibile, sulla condotta di adduzione, comunque prima degli impianti di utilizzazione, misuratori automatici della temperatura, della conducibilità e dei volumi è installata in luogo accessibile nonché in posizione idonea, nell'ambito della concessione, strumentazione per la misura delle precipitazioni atmosferiche, della pressione barometrica e delle temperature di minima e di massima è previsto l’invio ogni sei mesi al dipartimento competente in materia di acque minerali i risultati delle rilevazioni effettuate ai sensi del punto precedente sono previste a cura di istituti universitari o laboratori autorizzati dal Ministero della Sanità analisi batteriologiche e chimico-fisiche di controllo ogni anno
L. R. Veneto 40/1989 art 17 comma 1
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 95
2. STRUTTURA STABILIMENTO SI NO N.A. Non conformità/varie Riferimento normativo
D.L.gs. N. 105/1992, Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2a)
L'area adiacente lo stabilimento è opportunamente pavimentata in modo da evitare la formazione di polvere?
Le condizioni di pulizia sono idonee Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 1
Schema, progettazione, costruzione, ubicazione e dimensioni idonee
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2
consentono un'adeguata manutenzione e pulizia/disinfezionelo spazio di lavoro è sufficiente per svolgere le operazioni in condizioni di igiene
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2a)
sono presenti zone in cui si potrebbe accumularesporcizia
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2b)
sono presenti materiali con potenziali effetti tossici sull'alimento la struttura è stata concepita per evitare la formazione di condensa e muffela struttura consente una buona prassi di igiene alimentare
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2c)
la struttura consente una buona protezione contro la contaminazione la struttura consente di attuare la lotta contro gli animali infestanti
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2c)
Sono disponibili servizi igienici in numero adeguatosono costruiti in modo da non immettere direttamente nei locali di lavorazione
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 3
sono presenti un numero sufficiente di lavabiadeguatamente collocati e segnalati dotati di comando non manuale approvvigionati con acqua corrente calda e fredda muniti di erogatore di detergente ed asciugamani a perdere
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 4
sono presenti installazioni adeguate adibite a spogliatoi
sono raggiungibili dall'esterno evitando il passaggio attraverso i locali di lavorazione con numero sufficiente di armadi a doppio scomparto
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 9
areazione adeguata che eviti il flusso d'aria da zona contaminata a zona pulita
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 5
illuminazione adeguata Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 6
gli impianti di scarico sono progettati e costruiti in modo da evitare il rischio di contaminazione. qualora i canali di scarico siano totalmente o parzialmente scoperti il flusso d'acqua procede dalla zona pulita verso quella sporca.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 8
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201096
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
http://bur.regione.veneto.it
3. REQUISITI SPECIFICI APPLICABILI AI LOCALI DI LAVORAZIONE SI NO N.A. Non conformità/varie Riferimento
normativo
Pavimenti impermeabili, lavabili e disinfettabili
mantenuti in buone condizioni
con pozzetti a sifone muniti di griglia
con pendenza ed incanalamento delle acque
Reg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 1a)
Pareti lisce, impermeabili, lavabili, disinfettabili
mantenute in condizioni adeguate
Reg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 1b)
Soffitti facilmente pulibili
costruiti in modo da evitare l'accumulo di sporcizia costruiti in modo da ridurre la formazione di condensa e muffe costruiti in modo da evitare la caduta di particelle
Reg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 1c)
Le finestre e le altre aperture sono costruite in modo da impedire l'accumulo di sporcizia
Reg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 1d)
Porte lavabili, disinfettabili Reg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 1e)
Attrezzature in materiale lavabile e disinfettabile e non assorbente resistenti alla corrosione
non tossiche
Reg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 1f)
in buone condizioni di manutenzione Reg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 1f)
Opportune attrezzature per la pulizia e disinfezioneReg. 852/2004 All. II Capitolo II requisiti specifici punto 2
vengono indicati, identificati e/o etichettati i prodotti utilizzati e le loro diluizioni
CAC: 4.3.1; 6.1.2; 6.2 - ASR: all. II comma 3.1
disponibilità ed applicazione di un piano di pulizia e disinfezione, sia per gli interventi ordinari sia per quelli straordinari
Reg. 852/2004 all. II cap.I comma 1; comma 2 punto a);
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 97
4. REQUISITI APPLICABILI ALLE ATTREZZATURE SI NO N.A. Non conformità/
varie Riferimentonormativo
Sono disponibili planimetrie dettagliate per leLinee di imbottigliamento
Reg. 852/2004 All. II Capitolo I requisiti generali punto 2
Tutto il materiale, l’apparecchiatura e le attrezzature che vengono a contatto con l’acqua sono:
Reg. 852/2004 All. II Capitolo V requisiti applicabili alle attrezzature
efficacemente puliti e, se necessario, disinfettati. Reg. 852/2004 All. II Capitolo V requisiti applicabili alle attrezzature punto 1°)
la pulizia e la disinfezione avvengono con una frequenza sufficiente ad evitare ogni rischio di contaminazione;
Reg. 852/2004 All. II Capitolo V requisiti applicabili alle attrezzature punto 1°)
costruiti in materiale tale da rendere minimi i rischi di contaminazione;
Reg. 852/2004 All. II Capitolo V requisiti applicabili alle attrezzature punto 1b)
mantenuti in buono stato e sottoposti a regolare manutenzione
Reg. 852/2004 All. II Capitolo V requisiti applicabili alle attrezzature punto 1b)
Apparecchiature installate in modo da consentire un’adeguata pulizia delle stesse e dell’area circostante
Reg. 852/2004 All. II Capitolo V requisiti applicabili alle attrezzature punto 1d)
munite di ogni dispositivo di controllo necessario per garantire gli obiettivi del regolamento.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo V requisiti applicabili alle attrezzature punto 2
5. IGIENE PERSONALE SI NO N.A. Non conformità/varie
Riferimentonormativo
Il personale addetto mantiene uno standard elevato di pulizia personale indossa indumenti adeguati, puliti e, ove necessario, protettivi.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo VIII Igiene personale punto 1
È presente una procedura per la rilevazione e gestione negli addetti di malattie trasmesse con gli alimenti
Reg. 852/2004 All. II Capitolo VIII Igiene personale punto 2
6. ETICHETTATURA SI NO N.A. Non conformità/varie
Riferimentonormativo
La denominazione dell'acqua minerale naturale ed il nome della sorgente ed il luogo di ubicazione è conforme al riconoscimento?
D.L.gs. 105/1992 art 9
la composizione analitica è conforme al riconoscimento? riporta: - la data in cui sono state eseguite le analisi ed il laboratorio - il contenuto nominale - il titolare del riconoscimento - il termine minimo di conservazione - informazioni circa eventuali trattamenti la eventuale denominazione commerciale rispetta i principi di altezza e larghezza stabilita per legge la eventuale denominazione commerciale non contiene nomi di località da indurre in errore il luogo di utilizzazione la descrizione di eventuali effetti sulla salute sono rispondenti al riconoscimento l'aggiornamento delle analisi viene eseguito secondo i termini di legge
D.L.gs. 105/1992 art 11
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 201098
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7. REQUISITI APPLICABILI AI PRODOTTI ALIMENTARI SI NO N.A. Non conformità/varie Riferimento
normativo L'impresa alimentare non accetta materie prime o ingredienti, se contaminati, o presumibilmente contaminati, da parassiti, microrganismi patogeni o tossici, sostanze decomposte o estranee in misura tale da rendere il prodotto finale inadatto al consumo umano.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo IX Requisiti applicabili ai prodotti alimentari punto 1
Le materie prime e gli ingredienti immagazzinati sono opportunamente conservati in modo da evitare un deterioramento nocivo e la contaminazione.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo IX Requisiti applicabili ai prodotti alimentari punto 2
In tutte le fasi di produzione, imbottigliamento e distribuzione l’acqua è protetta da qualsiasi forma di contaminazione che può renderla inadatta al consumo umano.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo IX Requisiti applicabili ai prodotti alimentari punto 3
Sono state predisposte procedure adeguate per controllare gli animali infestanti e per impedire agli animali domestici di accedere allo stabilimento
Reg. 852/2004 All. II Capitolo IX Requisiti applicabili ai prodotti alimentari punto 4
8. REQUISITI APPLICABILI AL CONFEZIONAMENTO E ALL'IMBALLAGGIO DI PRODOTTI ALIMENTARI
SI NO N.A. Non conformità/varie Riferimentonormativo
I materiali di cui sono composti il confezionamento e l’imballaggio potrebbero essere una fonte di contaminazione.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo X Requisiti applicabili al confezionamento e all'imballaggio di prodotti alimentari punto 1
I materiali di confezionamento sono immagazzinati in modo tale da non essere esposti a un rischio di contaminazione.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo X Requisitiapplicabili al confezionamento eall'imballaggio di prodotti alimentari punto 2
Le operazioni di confezionamento e di imballaggio sono effettuate in modo da evitare la contaminazione dei prodotti. è garantita l’integrità dei recipienti e la loro pulizia.
Reg. 852/2004 All. II Capitolo X Requisiti applicabili al confezionamento e all'imballaggio di prodotti alimentari punto 3
sono stati autorizzati i contenitori diversi dal vetro L. R. Veneto 40/1989 art 44 esistono accertamenti relativi a prove di cessione per i contenitori diversi dal vetro
L. R. Veneto 40/1989 art 44 comma 2
Data di controllo
Ora di controllo
Firma dell’Addetto al Controllo Ufficiale Firma del Responsabile dello Stabilimento
……………………………………………………….. ………………………………………………
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 99
Scheda – B3 – CHECK-LIST CONTROLLO CONDIZIONI IGIENICO OPERATIVE (Punto 14 del registro dei controlli ufficiali)
DATI ANAGRAFICI
Ditta ______________________________________________________ P.IVA _______________________________
Rappresentante legale ___________________________________ Cod. fiscale _______________________________
SEDE STABILIMENTO Comune ________________________________________Provincia __________________
Via ___________________________________________________________ n.______________.
SEDE LEGALE _________________________________________________________________________________
N. registrazione ____________________________________________
TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ AUTORIZZATE _________________________________________________________
Verifica effettuata da _______________________________________________ qualifica ______________________
data della verifica _______________________________________
Locali di produzione SI NO N.A. Non conformità/varie
Pavimenti puliti
Pareti e porte pulite
Soffitti puliti e assenza ragnatele
Lavandini puliti e
dotati di carta asciugamani a perdere
Attrezzature del locale pulite
Piani di lavoro puliti
Materiale per pulizie e disinfezione sotto controllo
Porte di accesso all’impianto regolarmente chiuse
Locali di arrivo/spedizione SI NO N.A. Non conformità/varie
Pavimenti puliti
Pareti e porte pulite
Soffitti puliti e assenza ragnatele
Linea imbottigliamento SI NO N.A. Non conformità/varie
Accessibilità / ispezionabilità
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010100
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in condizioni igieniche idonee
Registrazione dei controlli per sanificazione
Registrazione degli eventi (analisi, cambio lotto, ecc.)
Sistemi di controllo in funzione
Altri locali SI NO N.A. Non conformità/varie
Locali deposito prodotti in condizioni idonee Magazzini deposito materiale di confezionamento e imballaggio in condizioni idonee Spogliatoi e bagni SI NO N.A. Non conformità/varie
Pavimenti puliti
Pareti e porte pulite
Soffitti puliti e assenza ragnatele
Esterno armadietti puliti Assenza di indumenti da lavoro all’esterno degli armadietti Bagni adeguatamente puliti
dotati di carta igienica
Antibagni puliti
con lavandini puliti e
dotati di carta asciugamani a perdere
cestino coperto dotato di pedale e pulito
Personale SI NO N.A. Non conformità/varie
Abbigliato in modo appropriato
Abbigliamento pulito
Calzature appropriate e pulite Adeguato mantenimento delle condizioni igieniche personali Adeguata igiene delle attrezzature personali Adeguati percorsi per il raggiungimento della zona di produzione
Data di controllo
Firma dell’Addetto al Controllo Ufficiale Firma del Responsabile dello Stabilimento Ora di controllo
.……………………………………………………….. ………………………………………………
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 101
Scheda B4 - CHECK-LIST RINTRACCIABILITA’ ACQUE MINERALI NATURALI E ACQUE DI SORGENTE
(Punto 15 del registro dei controlli ufficiali)DATI ANAGRAFICI
Ditta ______________________________________________ P.IVA ________________________________
Rappresentante legale ________________________________ Cod. fiscale ____________________________
SEDE STABILIMENTO: Comune ________________________________ Provincia _______________________
Via _________________________________________________________ n. ______
SEDE LEGALE _______________________________________________________________________
N. REGISTRAZIONE_________________________________________________________________________
TIPOLOGIE DI ATTIVITÀ AUTORIZZATE______________________________________________________________
Verifica effettuata da _______________________________________ qualifica________________
data della verifica _________________
Documento Rintracciabilità SI NO N.A.
visionato/osservazioni 1. È presente una procedura per l'individuazione dei destinatari di tutti i prodotti2. Il sistema di etichettatura/identificazione in adozione è considerato sufficientemente efficace ai fini della rintracciabilità ed in vista dell'eventuale attivazione di procedure di ritiro/richiamo3 La procedura in adozione contempla la presenza di un sistema di registrazione o archiviazione delle informazioni minime in entrata4. La procedura in adozione contempla la presenza di un sistema di registrazione o archiviazione di documenti, che colleghino le informazioni relative a quanto in entrata con il fornitore5. La procedura in adozione contempla la presenza di un sistema di registrazione o archiviazione delle informazioni minime relative all’alimento in uscita6. La procedura in adozione contempla la presenza di un sistema di registrazione o archiviazione di documenti che colleghino le informazioni relative a quanto in uscita con il/i cliente/i7. Sono presenti sufficienti informazioni (ragione sociale, sede legale, sede stabilimento, recapito, ecc.) relative ai fornitori/clienti al fine di poterli contattare in maniera efficace ed immediata in caso di non conformità ai requisiti di sicurezza alimentare di quanto ricevuto o ceduto8. Le informazioni relative all'alimento conferito contemplano il «quantitativo» e sono considerabili sufficienti in relazione all’attivazione di un efficace azione di ritiro/richiamo
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010102
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Documento Ulteriori informazioni: SI NO N.A.
visionato/osservazioni 9. Sono state adottati sistemi di registrazione o archiviazione di documenti atti a mantenere definita la provenienza dei materiali (PET, PE) e additivi (azoto, anidride carbonica)10. Esiste un sistema/procedura che permetta di collegare i materiali (PET, PE) e additivi (azoto, anidride carbonica) in entrata con il prodotto in uscita (rintracciabilità interna) al fine di individuare con precisione il prodotto oggetto di intervento e contenere e rilevare il quantitativo di prodotto in caso di ritiro/richiamo
Documento Ritiro e richiamo dei prodotti SI NO N.A. visionato/osservazioni
11. Sono presenti procedure per il ritiro delle acque imbottigliate ritenute non conformi ai requisiti di sicurezza alimentare12. Nelle procedure per il ritiro sono presenti gli aspetti riguardanti:· Immediata identificazione del prodotto soggetto al ritiro (lotto); · Immediata identificazione dell'ambito di commercializzazione e
quantità commercializzata · operatività del ritiro (immediatezza) · Immediata informazione all’autorità competente sui motivi del
ritiro · La collaborazione di tutti i soggetti della filiera produttiva · La collaborazione con le autorità competenti riguardo i
provvedimenti volti ad evitare o ridurre i rischi provocati dall’alimento che hanno fornito
· L' informazione efficace, accurata e tempestiva dei motivi che hanno reso necessario il richiamo di prodotti non rispondenti ai requisiti di sicurezza alimentare
Gestione degli alimenti ritirati/richiamati Documento
Comunicazioni di rischio/prodotto alle autorità competenti SI NO N.A. visionato/osservazioni
13. Informare immediatamente l’Az.ULSS competente dei motivi del ritiro e degli interventi messi in atto al fine dì evitare dei rischi per il consumatore14. Mettere a disposizione dell’Az.ULSS competente tutte le informazioni richieste ed utili ai fini della valutazione della congruità delle misure adottate15. Collaborare con le Az.ULSS competenti riguardo i provvedimenti volti ad evitare o ridurre i rischi provocati dal prodotto che hanno fornito16.Collaborare nelle campagne d'informazione e richiamo di prodotti non rispondenti ai requisiti di sicurezza alimentare
Documento Revisione del sistema di rintracciabilità SI NO N.A.
visionato/osservazioni 17. Il sistema di rintracciabilità è sottoposto a revisioni
Data di controllo
Ora di controllo
Firma dell’Addetto al Controllo Ufficiale Firma del Responsabile dello Stabilimento
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 103
Scheda – B5 – RICERCA PARAMETRI FISICO-CHIMICI E MICROBIOLOGICI
A. Parametri da ricercare alla fonte/miscela
Dalle analisi chimico e fisico-chimiche deve risultare la determinazione dei seguenti parametri:
- Temperatura alla sorgente - Concentrazione di ioni idrogeno (pH) - Conduttività elettrica a 20°C - Residuo fisso a �80°C - Azoto ammoniacale - Nitrati- Nitriti- Cloruri- Solfati- Fosforo totale - Fluoruri- Borati- Ossidabilità – Kubel - Sodio- Potassio- Calcio- Magnesio - Durezza totale (°F) - Metalli: alluminio, antimonio, arsenico, bario, cadmio, cromo, ferro, manganese, mercurio, nichel,
piombo, rame, selenio, stronzio, zinco - Idrocarburi Policiclici Aromatici: benzo(a)pirene, benzo(b)fluorantene, benzo(g,h,i)terilene,
dibenzo(a,h) antracene, indeno (�,2,3-cd) pirene - Antiparassitari pesticidi, erbicidi - Composti organoalogenati: cloroformio, clorodibromometano, diclorobromometano, tricloroetilene,
tetracloroetilene.Dalle analisi chimiche deve inoltre risultare la determinazione dei seguenti parametri il cui limite massimo ammissibile è a fianco riportato; tali parametri si riferiscono a sostanze di origine naturale che non devono derivare da una eventuale contaminazione della fonte:
- Antimonio 0.0050 mg/l - Arsenico totale 0.0�0 mg/l - Bario �.0 mg/l- Cadmio 0.003 mg/l - Cromo 0.050 mg/l - Rame � mg/l - Cianuri 0.0�0 mg/l CN) - Fluoruri 5.0 mg/l (�.5 mg/l per acque destinate
all’infanzia)- Piombo 0.0�0 mg/l - Manganese 0.50 mg/l - Mercurio 0.00�0 mg/l - Nichel 0.020 mg/l - Nitrati (NO3) 45 mg/l (�0 mg/l per acque destinate
all’infanzia)- Nitriti (NO2) 0.02 mg/l - Selenio 0.0�0 mg/l
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010104
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Nelle acque minerali naturali non devono essere presenti le seguenti sostanze o composti, rilevabili con metodi che abbiano limiti di rilevabilità inferiori a quelli sottoriportati (tali limiti saranno riesaminati alla metodologie analitiche):
- Tensioattivi anionici (MBAS) 50 µg/l - Oli minerali-idrocarburi disciolti o emulsionati �0 µg/l - Benzene 0.500 µg/l - Idrocarburi Policiclici Aromatici totali 0.05 µg/l - Benzo(a)pirene 0.003 µ/l - Benzo(b)fluorantene 0.006 µ/l - Benzo(k)fluorantene 0.006 µ/l - Altri 0.006 µ/l - Antiparassitari in totale 0.5 µg/l - Antiparassitari per componente separato 0.0� µg/l - Composti organo alogenati (non compresi nella voce precedente) 0.5 µg/l - Poli Cloro Bifenili (per singolo componente) 0.05 µg/l
Dalle analisi biologiche deve risultare:
- Assenza dei coliformi accertata su semina in due repliche - Assenza dei streptococchi fecali accertata su semina in due repliche - Assenza di staphylococcus aureus accertata su unica semina - Assenza di spore di clostridi solfito riduttori accertata su unica semina - Assenza di pseudomonas aeruginosa accertata su unica semina - Determinazione della carica microbica a 20° C dopo 72 ore e a 37° C dopo 24 ore
B. Parametri da ricercare alla bottiglia
Dalle analisi chimico e fisico-chimiche deve risultare la determinazione dei seguenti parametri:
- Concentrazione di ioni idrogeno (pH) - Conduttività elettrica a 20°C - Azoto ammoniacale - Nitrati- Nitriti- Cloruri- Solfati- Sodio- Potassio- Calcio- Magnesio - Durezza totale (°F).
Dalle analisi biologiche deve risultare:
- Assenza dei coliformi accertata su semina in due repliche - Assenza dei streptococchi fecali accertata su semina in due repliche - Assenza di staphylococcus aureus accertata su unica semina - Assenza di spore di clostridi solfito riduttori accertata su unica semina - Assenza di pseudomonas aeruginosa accertata su unica semina - Determinazione della carica microbica a 20° C dopo 72 ore e a 37° C dopo 24 ore
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 105
Scheda - B6 – VERBALE DI PRELIEVO CAMPIONI UFFICIALI ACQUE MINERALI NATURALI O ACQUE DI SORGENTE ALLA FONTE O MISCELA
(D.Lgs.25.�.�992 n°�05, D.M. �2.��.�992 n° 542 e successive modifiche, L.R. 40/89 e D.M. 29.�2.2003, Reg.CE n.882/2004 )
Reg. Verb. n°_________ VERBALE n°_________ del ___/___/___
Ditta (n° registrazione …………………………..)………………………………………………………………………..Sede Stabilimento ……………………………………………………………………………………………………Legale Rappresentante ………………………………………………………………………….………………………… Nato a …………………………………………………….. il ……./……./…………… Residente a ………………………………………………………………………………..…..
L’anno ……….. il giorno ……..… del mese di ……………………………….. alle ore …….………… Il sottoscritto personale ispettivo del S.I.A.N ………………………………………...........................congiuntamente a ...........………………………………………………………………………………….........................................................................................................................................................................................................................................................
si è presentato presso lo stabilimento di produzione Acque Minerali ……………………………………………….., dopo essersi qualificati e dichiarati i motivi della loro visita , con la presenza del Sig……...……………........................ nato a ………………………………….… il …./…./….. e residente a …………………………………………..… i n Via ……………………., in qualità di …………………………………………, hanno presenziato al prelievo, effettuato da .................................................., di n° ….. campioni di acqua minerale e precisamente:
Dati al Prelievo
FONTE/MISCELA Profondità M
Temperatura Acqua °C
Precipitazioni precedenti le 24 ore
Precipitazioni precedenti le 48 ore
No si mm …… no si mm …….
Condizioni meteorologiche Temperatura aria
Per l’analisi batteriologica: ..........L suddivisi in n° ...........aliquote Per l’analisi chimica: ..........L suddivisi in n° ...........aliquote
Detti campioni vengono posti in cassette refrigerate per il trasporto presso il laboratorio ove verrà eseguita l’analisi.
Il presente verbale viene redatto in n°……copie di cui ........ viene/vengono consegnata al Sig.………………………., dopo fattagliene lettura e al quale viene comunicato che il titolare e/o legale rappresentante o il proprio tecnico di fiducia possono presenziare alle operazioni d’analisi il cui inizio è fissato alle ore ………. del giorno ……/……./……. presso il Servizio Laboratorio Provinciale dell’ ARPAV di ………………………… in via ……………………………. a ……………………………………. (tel. ………………..) Dichiarazione della parte Sig:………………………………. In qualità di ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..……………
La Parte I Verbalizzanti ……………………………………… …..………………………… ……………………………………… …..…………………………
ARPAV-DAP ____ Serv. Laboratori Ricevuto il …………….. ore .….. Accettato il …………… ore …... Firma ………..…………………………
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010106
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Scheda - B7 – VERBALE DI PRELIEVO CAMPIONI UFFICIALI ACQUE MINERALI NAUTRALI O ACQUE DI SORGENTE ALL’IMPIANTO DI BOTTIGLIAMENTO
(D.Lgs.25.1.1992 n°105, D.M. 12.11.1992 n° 542 e successive modifiche, L.R. 40/89 e D.M. 29.12.2003, Reg.CE n.882/2004 )
Reg. Verb. n°_________ VERBALE n°_________ del ___/___/___
Ditta (n° registrazione ………………………………) ……………………………………………………………………Sede Stabilimento …………………………………..………………………………………………………………… Legale Rappresentante ……………………………………………………...………………………………….………… Nato a …………………………………………………….. il ……./……./………………..…………… Residente a ………………………………………………………………………………..…………………….
L’anno ……….. il giorno …….....… del mese di …………………………………………….. alle ore …….………… Il sottoscritto personale ispettivo del S.I.A.N ………………………….…………………………………...........................si è presentato presso lo stabilimento di produzione Acque Minerali ……………………………………………….. dopo essersi qualificati e dichiarati i motivi della loro visita , con la presenza del Sig……...……………........................ nato a ………………………………….… il …./…./………. e residente a …………………………………………..… i n Via ……………………., in qualità di …………………………………………, hanno effettuato il prelievo di un campione di acqua minerale all’impianto di imbottigliamento e precisamente:
CATENA DI IMBOTTIGLIAMENTO n ° _____________________________________________________________
Per l’analisi batteriologica: n° 2 aliquote da 3 L e n° 2 aliquote da un litro Per l’analisi chimica: n ° 4 aliquote da un litro cadauna.
Le aliquote contrassegnata con i n° ……….. vengono consegnate alla ditta. Detti campioni vengono trasportati presso il laboratorio ove verrà eseguita l’analisi.
Il presente verbale viene redatto in n°……copie di cui ........ viene/vengono consegnata al Sig.………………………., che ha / non ha firmato dopo fattagliene lettura e al quale viene comunicato che il titolare e/o legale rappresentante o il proprio tecnico di fiducia possono presenziare alle operazioni d’analisi il cui inizio è fissato alle ore ………. del giorno ……/……./……. presso il Servizio Laboratorio Provinciale dell’ ARPAV di ………….. in via ……….a ………………….. (tel. ………………..)
Dichiarazione della parte Sig:………………………………. In qualità di ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..…………… ……………………………………………………………………………………………………………………………….Dichiarazioni dei prelevatori: ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
La Parte I Verbalizzanti ……………………………… ………………………………… ……………………………… …………………………………
ARPAV-DAP ____ Serv. Laboratori Ricevuto il …………….. ore .….. Accettato il …………… ore …... Firma ………..……………………………………..
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 107
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 640 del 9 marzo 2010
Accordo di programma finalizzato alla riqualificazione urbanistica, ambientale e sociale del complesso di Via Anelli, in Comune di Padova (DDgr 22.05.2007, n. 1518 e 21.10.2008, n. 3074). Autorizzazione all’Ater di Padova all’acquisto diretto di immobili e concessione del contributo.[Enti regionali o a partecipazione regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di concedere all’Ater di Padova il finanziamento di euro 1.400.000,00, a valere sul finanziamento alla medesima già assentito con precedente Dgr n. 3074 del 21.10.2008, per l’acquisto diretto da privati e dal Tribunale di Padova di complessivi n. 40 alloggi ubicati nell’ambito del com-plesso immobiliare “Serenissima” in via Anelli del Comune di Padova;
2. di ridurre il finanziamento alla suddetta Azienda assentito con la citata Dgr n. 3074/2008, per l’acquisto di alloggi dal Comune di Padova, ad euro 1.250.000,00;
3. di incaricare il Dirigente regionale della Direzione per l’Edilizia Abitativa nel procedere alla rettifica dell’im-pegno della spesa di cui al precedente punto 2., già assunto con d.d.e.a. n. 254 del 23.10.2008 ed alla erogazione del contributo, previa acquisizione di idonea documentazione comprovante l’avvenuta compravendita degli immobili og-getto del presente provvedimento.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 643 del 9 marzo 2010
Premio Urbanistica e pianificazione territoriale dedi-cato a Luigi Piccinato. Nomina del Comitato Scientifico.[Designazioni, elezioni e nomine]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di nominare, per i motivi indicati in premessa, com-ponenti del Comitato Scientifico del Premio per l’urbanistica e la pianificazione territoriale dedicato a Luigi Piccinato, le seguenti persone:- Ing. Roberto Casarin- Segretario regionale all’Ambiente
e Territorio;- Prof. Avv. Marino Breganze - Docente universitario, esperto
di diritto urbanistico;- Prof. Bruno Dolcetta - Professore Ordinario della facoltà
di architettura dell’Istituto Universitario di architettura di Venezia;
- Dott. Arch. Renzo Gonzato - componente della Federazione regionale degli Ordini degli architetti del Veneto;
- Prof. Vittorio Pollini - titolare del corso di Tecnica Urbani-
stica del C.C.L. dell’Università di architettura, Urbanistica e rilevamento di Padova;
- Arch. Francesco Sbetti - Componente dell’Istituto Nazio-nale di Urbanistica, sez. regionale del Veneto;
- Arch. Romeo Toffano - Dirigente Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi;2. di dare atto che il Comitato Scientifico dura in carica
3 anni, a decorrere dalla data di adozione del presente atto, come previsto dall’art. 2 del Regolamento del Premio, appro-vato con Dgr n. 1262/2002 e n. 1848/2004;
3. di corrispondere ai componenti esterni del Comitato scientifico una indennità di partecipazione, prevista nella misura di € 110,00.= a seduta, ai sensi dall’art. 187 della Lr 10.6.1991 n. 12, nonché il rimborso delle spese sostenute nella misura prevista dalla normativa vigente per i dipendenti della Regione con qualifica dirigenziale e gli oneri di parcheggio, allorquando le riunioni si svolgano nel centro storico della città di Venezia;
4. di dare atto che la spesa di funzionamento del Comitato Scientifico - presunta in €. 3.500,00 - troverà imputazione al cap. 3002 del bilancio dell’esercizio in corso, e sarà impegnata con decreto del Dirigente regionale responsabile della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi che provvederà all'esatta quantificazione dell’importo;
5. di incaricare la Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, a svolgere le funzioni di Segreteria del Premio nella persona della Sig.ra Francesca Franzin.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 644 del 9 marzo 2010
Rete Metrex (Rete delle Regioni e delle Aree Metropo-litane Europee) - Rinnovo adesione Anno 2010.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di rinnovare - per l’anno 2010 - l’adesione alla rete Metrex (The Network of European Metropolitan Regions and Areas) con sede a Glasgow;
2) di incaricare la Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi quale struttura tecnica di riferimento per la realiz-zazione di quanto previsto dalla presente delibera, dando mandato al Dirigente della stessa, di provvedere - con ap-posito decreto - all’impegno della somma di € 7.000,00.=, da imputarsi nel cap. 3030 del bilancio dell’esercizio 2010, ove è stata opportunamente prevista;
3) di indicare nella Direzione Pianificazione Terri-toriale e Parchi la struttura tecnica di riferimento per la elaborazione di studi e proposte, con il compito anche di verificare la congruità di atti e documenti predisposti dal Comitato Metrex con la pianificazione territoriale regionale vigente.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010108
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 647 del 9 marzo 2010
Piano Territoriale regionale di Coordinamento. Avvio iniziativa di valorizzazione dei “borghi dell’identità locale veneta”. Costituzione gruppo di lavoro.[Designazioni, elezioni e nomine]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di autorizzare l’avvio del progetto di valorizzazione dei “borghi dell’identità locale veneta” con le finalità descritte in premessa;
2. di incaricare il Segretario all’Ambiente e Territorio di costituire il gruppo di lavoro addetto alla realizzazione dell’iniziativa, d’intesa con la Segreteria Settore Primario e la Segreteria Attività Produttive Istruzione e Formazione;
3. di incaricare il Dirigente della Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi, in quanto responsabile della redazione del Ptrc e già promotore di iniziative di valorizzazione del territorio, di sovrintendere le fasi del progetto;
4. di dar mandato al Dirigente della Direzione Pianifica-zione Territoriale e Parchi all’impegno - con apposito decreto - della somma di euro 15.000,00=, imputandola al cap. 7006 del bilancio dell’esercizio in corso.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 648 del 9 marzo 2010
Azioni regionali per il Coordinamento di progetti obiettivo per aree omogenee di intervento.[Sanità e igiene pubblica]
L'Assessore alle Politiche Sanitarie, Ing. Sandro Sandri, riferisce quanto segue.
Una azione di impulso della Regione è costituita dai Progetti Obiettivo, previsti dai Piani SS regionali, per specifiche aree di salute pubblica, con lo scopo di avviare azioni pilota e, succes-sivamente, codificare i risultati ritenuti di efficacia e qualità.
Il P.O. prevede le seguenti fasi: individuazione dell'obiettivo, definizione dei modelli gestionale ed erogativo, attuazione, finanziamento, monitoraggio e verifica.
Per migliorare l'intervento regionale, è fondamentale pre-vedere il ruolo di una specifica cabina di regia, con il compito di coordinare le varie fasi del processo di implementazione del P.O.
Nello specifico delle Cure primarie gli interventi program-mati dalla Regione, sotto indicati, necessitano di una strategia complessiva per non ridurre l’efficacia delle azioni previste, in una dimensione operativa di forte integrazione Ospedale/Territorio. Questo approccio organico può emergere solo dal coinvolgimento di tutti i soggetti che operano in tale contesto, con l’obiettivo di coordinare le iniziative secondo piani attuativi condivisi dalle diverse aree professionali interessate.
Si ritiene, in questa fase di avvio del sistema, di attribuire i relativi compiti tecnici di raccordo degli obiettivi di progetto, alla Commissione regionale Cure Primarie.
P.O. Cure Primarie (sintesi)Oggi, l’assistenza territoriale si trova davanti a sfide im-
portanti e difficili da realizzare: l’attuazione della rete assi-stenziale e l’informatizzazione dell’intero sistema. Vi sono, in proposito, due nuove condizioni, entrambe codificate nel-l’ACN per la medicina convenzionata del 29 luglio 2009: le aggregazioni funzionali territoriali e l’obbligo della completa informatizzazione degli studi medici.
La prima, ha lo scopo di costituire la rete assistenziale verticale/orizzontale della medicina convenzionata (continuità delle cure), superando il concetto del medico che opera da solo nel proprio studio, per modelli organizzativi che premino le diverse tipologie di medici in associazione con riferimento ad un determinato bacino territoriale di assistiti. La seconda, per attivare flussi informativi indispensabili alla gestione in-tegrata del paziente e all’interazione professionale tra medici di continuità assistenziale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali interni, medici ospedalieri e del distretto.
Il modello Veneto è costruito sulla base dei principi della gestione integrata del paziente e della continuità delle cure. Le azioni di sistema sono la programmazione, il governo e il monitoraggio e verifica, per dare risposte concrete a bisogni di salute quali:• la gestione del paziente fragile e anziano sopra i 75 anni,
tramite un’apposita valutazione della fragilità, ripetuta nel tempo,
• la gestione dei problemi della cronicità, con specifico ri-ferimento al diabete e all’ipertensione, secondo modelli di gestione propri del I livello,
• la gestione del paziente oncologico terminale secondo mo-dalità di presa in carico conformi alle indicazioni regionali, in forte connessione con le unità di cure palliative,
• la gestione della prevenzione e valutazione del rischio cardio-vascolare con particolare attenzione all’alto rischio cardio vascolare,
• la riqualificazione della residenzialità intermedia compresi i letti di sollievo,
• il potenziamento della prevenzione realizzata tramite gli screening collettivi e la promozione di stili di vita vir-tuosi.La presa in carico mediante l’applicazione di PDTA
(percorsi diagnostico terapeutici assistenziali) condivisi con la medicina specialistica e ospedaliera, l’individuazione di modelli organizzativi sempre più evoluti, l’appropriatezza, l’informatizzazione, la formazione e, soprattutto, la valorizza-zione del patrimonio professionale del medico convenzionato costituiscono gli elementi di qualità del sistema Veneto per le cure primarie.
P.O. Cure palliative (sintesi)Con la Lr 7/2009, il Consiglio ha emanato linee d’indirizzo
per l’assistenza dei malati gravi e in stato di terminalità. Da questa discende che ad ogni malato sia sempre garantito il trattamento antalgico come soglia minima di offerta, cui si aggiungono altre prestazioni palliative, fino ad un livello di maggior competenza e complessità, come la cura in hospice, mano mano che i problemi si fanno più complessi e di diversa impronta. In particolare, la Regione conta sulla costruzione dei Nuclei di Cure Palliative, che fungono da gestori di tutte le risorse disponibili e da referenza unica per il malato e la sua famiglia.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 109
I nuclei s’inseriscono, come modalità di lavoro, nel con-testo della multidimensionalità, come approccio naturale e professionale per far fronte alla sofferenza dei malati. La multidimensionalità e il lavoro pluridisciplinare non sempre sono stati ancora pienamente interiorizzati nei servizi, ma la tendenza al lavoro d’équipe diventa sempre più necessaria per essere appropriati nell’assistenza ai malati più impegnativi. E nel lavoro d’équipe un ruolo importante possono svolgerlo anche le associazioni di volontariato e di tutela del malato.
Per altro, le cure per questi malati stanno proponendo at-teggiamenti e comportamenti professionali per “buone cure”. E questo è un’opportunità di ricerca e di sperimentazione per tutto il sistema sociosanitario, a cui attingere per sviluppare la politica dei servizi.
Solo così si arriva al momento di decisioni importanti, talora difficili, con adeguati elementi di conoscenza che consentono le scelte più opportune per "quel paziente”, in “quel momento”, in “quella situazione”. Le cure palliative assumono quindi un valore paradigmatico per molte altre dimensioni assistenziali e terapeutiche, perché vi prevale l’attenzione alla globalità delle persone, alla loro qualità di vita, al rispetto delle loro convin-zioni e dei loro contesti relazionali, ai loro desideri.
In questa prospettiva, la puntuale misurazione dei risultati e la loro analisi, non solo tra tecnici, ma anche con i beneficiari delle cure, rappresentano un preciso elemento di garanzia del fornitore del servizio e un atto di rispetto verso il cittadino ammalato e la sua famiglia, in una fase molto delicata della loro vita.
È necessario implementare l’utilizzo costante di strumenti di valutazione, soprattutto orientati alla misura della qualità di vita, perché questo genera elementi di miglioramento delle per-formance professionali e gestionali, nonché fornire dati precisi da sottoporre al giudizio della comunità e del programmatore istituzionale. In questa visione, la più ampia propensione alla qualità, intesa come ambizione del sistema d’offerta e varia-zione della tutela del malato, assume connotati fortemente etici, consapevoli che essa assume significati diversi in rapporto alle differenti prospettive di colui che dà un giudizio e del quale spesso riflette la visione della sofferenza.
P.O. Prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito (sintesi)
Epidemiologia della malattiaIl diabete mellito, insieme alla tubercolosi e alla malaria,
è un’emergenza sanitaria in tutto il mondo, così come recen-temente stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, WHO),In accordo con questa decisione le Nazioni Unite hanno adottato il 20.12.2006 la risoluzione n. 61/225 che sottolinea quanto importante sia che tutti i Paesi del mondo si impegnino in programmi di informazione e divulgazione sul diabete e in progetti che mirino alla sua prevenzione, ad una diagnosi tempestiva e ad ottimizzare il suo trattamento per prevenirne le complicanze croniche.
Il diabete è molto comune: nel Veneto, dove vivono circa 5 milioni di persone, compresi i cittadini di altra nazionalità, si stima che siano presenti circa 250 mila individui che ab-biano avuto una diagnosi di diabete (diabete noto). Accanto a questi, si stima che siano presenti circa 125 mila persone che hanno la malattia senza saperlo (diabete ignoto). Circa il 95% dei casi di diabete noto e virtualmente tutti i casi di diabete ignoto sono inquadrabili come diabete tipo 2, dei quali però
circa il 5%, se adeguatamente valutati, sarebbero inquadrabili come varietà di diabete monogenico o secondario. Circa il 5% dei casi di diabete noto sono inquadrabili come di tipo 1, in alcuni casi ad insorgenza tardiva (Lada). Nel Veneto, i nuovi casi di diabete tipo 2 sono circa 20 mila per anno e quelli di diabete tipo 1 circa 200 per anno.
Elementi costitutivi del Progetto:• rientra nella programmazione regionale• la patologia ha una notevole rilevanza sociale e sanitaria• l’approccio è quello della rete assistenziale• le azioni riguardano soprattutto l’integrazione degli inter-
venti ospedale/territorio• le strategie sono definite, per i medici convenzionati, anche
nel Progetto Cure primarie• il progetto obiettivo ha lo scopo di definire protocolli ope-
rativi per aumentare l’efficacia e l’efficienza degli interventi del SSSR
• in una logica di intensità assistenziale per una presa in carico globale del paziente nella continuità delle cure ospedale territorio.
Indirizzi• Dgr n. 1575 del 26 maggio 2009, Cure primarie• Dgr n. 3578 del 24 novembre 2009, Appropriatezza• Dgr n. 3821 del 9 dicembre 2009, Cooperative sociali• Dgr n. 3818 del 9 dicembre 2009, Coordinamento forma-
zione• Dgr n. 3494 del 17.11.09, Riparto fondo sanitario regio-
nale• AACCNN del 29 luglio 2009• Dgr n. 3485 del 17.11.09. Progetto obiettivo prevenzione,
diagnosi e cura del diabete mellito• Lr 7/2009, Linee d’indirizzo per l’assistenza dei malati
gravi e in stato di terminalità.
Finanziamenti assentiti• Patti aziendali, € 30.000.000 (MG, PLS, SAI),• UTAP, € 18.500.000,• Forme associative, € 32.000.000,• Formazione continua, € 900.000,• Appropriatezza, € 15.000.00,• Progetto Obiettivo Diabete, euro 5.000.000,• Progetto Obiettivo Cure Palliative, euro 5.000.000.
Commissione tecnica regionale cure primarie
Direttori Generali delle Aziende SanitarieDr. Pavesi GiovanniDr. Adriano MarcolongoDr. Bortolo SimoniDr. Valerio AlbertiDr. Alessandro Dall’OraDr. Claudio DarioDr.ssa Daniela CarraroDr Sandro Caffi (AUIV)
Direttori SanitariDr. Daniele DonatoDr.ssa Cristina Beltramello
Direttore SocialeDr. Alessandro PigattoDirigenti Regionali
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010110
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Dr. Renato RubinDr. Francesco PietrobonDr. Tiziano ZenereDr. Michele MaglioDr. Pietro Stellini
Segretario regionale Sanità e SocialeDr. Giancarlo Ruscitti, Presidente
OOSS firmatarie delle pre intese di cui alla Dgr 1575/2009,
Comitato Unitario Pensionati Lavoro Autonomo del Veneto (Cupla)
Unione regionale Titolari Farmacia - Federfarmaveneto
Il relatore conclude la propria relazione e propone all’appro-vazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.
La Giunta regionale
Udito il relatore incaricato dell’istruzione dell’argomento in questione ai sensi dell’art. 33, 2° comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l’av-venuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la legislazione regionale e statale.
Visti: Dgr n. 1575 del 26 maggio 2009, Cure primarieDgr n. 3578 del 24 novembre 2009, AppropriatezzaDgr n. 3821 del 9 dicembre 2009, Cooperative socialiDgr n. 3818 del 9 dicembre 2009, Coordinamento formazioneDgr n. 3494 del 17.11.09, Riparto fondo sanitario regionaleAACCNN del 29 luglio 2009Dgr n. 3485 del 17.11.09. Progetto obiettivo prevenzione,
diagnosi e cura del diabete mellitoLr 7/2009, Linee d’indirizzo per l’assistenza dei malati
gravi e in stato di terminalità.
delibera
1. di approvare gli indirizzi, sopra descritti, per le “Azioni regionali per il coordinamento di progetti obiettivo per aree omogenee di intervento”.
2. di affidare alla Direzione regionale Piani e Programmi Socio Sanitari la gestione tecnica della Commissione regionale Cure Primarie.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 649 del 9 marzo 2010
DgrV n. 293 del 10.02.2009 “Programma attuativo degli articoli 12 e 12 bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, come modificato ed integrato dal decreto legislativo 19 giugno 1999, n. 229. -Esercizio finanziario 2007 - Approvazione ed autorizzazione all’attuazione del Programma strategico: “Genetics, Endophenotype, Treat-ment: Understanding early Psychosis (GET UP). Predittori e correlati biologici ed ambientali dell’efficacia di inter-venti psicosociali specifici sui pazienti all’esordio psicotico e i loro familiari: uno studio randomizzato controllato nei servizi psichiatrici italiani”. Approvazione modifiche al progetto “Contrabass - COgnitive Neuroendophenotypes
for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS”.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di considerare le premesse parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;
2. di prendere atto, per le motivazioni espresse in pre-messa, delle modifiche approvate dal Ministero della Salute e apportate al Programma Startegico “Genetics, Endophe-notype, Treatment: Understanding early Psychosis (GET UP). Predittori e correlati biologici ed ambientali dell’efficacia di interventi psicosociali specifici sui pazienti all’esordio psico-tico e i loro familiari: uno studio randomizzato controllato nei servizi psichiatrici italiani” in relazione al progetto “Contra-bass - COgnitive Neuroendophenotypes for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS” che prevedono l’individuazione del nuovo Desti-natario Istituzionale Regione Veneto - Azienda Ospedaliera di Verona, confermando il dr. Paolo Brambilla quale responsabile scientifico del progetto medesimo;
3. di prendere atto che il Programma Strategico, a se-guito delle modifiche di cui al precedente punto 2. e descritte in dettaglio in premessa, risulta così strutturato e finanziato:
Regione Veneto - Piano - Psychosis: Early Interven-tion and Assessment of Needs and Outcome. Euro 760.000,00
Regione Emilia Romagna - Trumpet - TRaining and Understanding of service Models for Psychosis Early Treatment.
Euro 760.000,00
Irccs - Centro S.Giovanni di Dio - FBF Brescia - Guitar - Genetic data Utilization and Implementa-tion of Targeted drug Administration in the clinical Routine.”
Euro 665.000,00
Regione Veneto - Contrabass - COgnitive Neuroen-dophenotypes for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS.
Euro 665.000,00
4. di delegare il Segretario regionale Sanità e Sociale alla stipula della convenzione, secondo lo schema tipo approvato con DgrV n. 293 del 10.02.2009, con l’Azienda Ospedaliera di Verona quale nuovo Destinatario Istituzionale del progetto “Contrabass - Cognitive Neuroendophenotypes for Treatment and RehAbilitation of psychoses: Brain imaging, inflammAtion and StresS”, ai sensi della Lr n. 1/1997, che concorre, insieme agli altri progetti, alla realizzazione del Programma Strategico ammesso a finanziamento dal Ministero della Salute;
5. di rinviare a successivo Decreto del Dirigente regionale della Direzione Piani e Programmi Socio Sanitari l’impegno dell’importo di Euro 399.000,00, corrispondente al 60% del finanziamento complessivo assegnato dal Ministero della Sa-lute al Programma Strategico, a carico del capitolo di spesa 101215 del bilancio di previsione 2010, previa regolarizzazione contabile dell’importo medesimo sul capitolo indicato, che sarà erogato all’Azienda Ospedaliera di Verona;
6. di autorizzare il Dirigente regionale della Direzione Piani e Programmi Socio-Sanitari a dare attuazione al sud-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 111
detto progetto adottando gli atti necessari compreso l’impegno delle somme derivanti dal finanziamento statale e le relative liquidazioni.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 650 del 9 marzo 2010
Progetto Collaborativo CDC - MMG -Veneto Alzheimer sulla demenza di Alzheimer.[Sanità e igiene pubblica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di ritenere le premesse parte integrante ed essenziale del presente atto;
2. di approvare le modalità, sopra descritte, per l’attua-zione del Progetto con il quale si intende sperimentare un modello di collaborazione permanente tra CDC, Medici di Medicina Generale e Distretto, finalizzato a facilitare la presa in carico del paziente e la continuità assistenziale, definire un programma di monitoraggio dell’assistenza al paziente con demenza sul territorio, avviare una rilevazione epidemiologica regionale sul problema demenza;
3. di attribuire il coordinamento per la gestione del Progetto al Coordinamento regionale per la Medicina Con-venzionata di Assistenza Primaria che si avvale, nel caso, di un Comitato scientifico composto dei soggetti a vario titolo coinvolti e nominato dalla Direzione piani e programmi socio sanitari;
4. di prendere atto che il costo complessivo del Progetto è di euro 69.048,80 (Allegato A, che costituisce parte inte-grante ed essenziale del presente atto); il finanziamento sarà gestito dal Coordinamento regionale per la Medicina Con-venzionata di Assistenza Primaria, attraverso l’Azienda Ulss n.9, e, trattandosi di formazione dei MMG, le spese saranno coperte con le economie di gestione derivanti da assegnazioni regionali iscritte nel bilancio dell’Azienda n. 9 e dalla stessa certificate.
(segue allegato)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010112
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 651 del 9 marzo 2010
Progetto Obiettivo Regionale per la Tutela della Salute Mentale - triennio 2010-2012: (Lr n. 5/1996, Dgr n. 105/CR del 14/07/2009).[Sanità e igiene pubblica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di considerare le premesse parte integrante e sostan-ziale del presente provvedimento;
2. Di approvare il documento allegato “Allegato A”, inti-tolato “Progetto Obiettivo regionale per la Tutela della Salute mentale (2010-2012), quale parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;
3. Di incaricare il Segretario regionale alla Sanità e al Sociale di costituire con proprio provvedimento, coordinando le competenti Direzioni regionali, il gruppo di lavoro finalizzato alla predisposizione delle linee di indirizzo regionali illustrate in premessa;
4. Di disporre la pubblicazione integrale del presente provvedimento nel Bur. nei modi e termini di rito.
Allegato A
Progetto obiettivo regionaleper la tutela della salute mentale
(2010-2012)
Sommario
1) Premessa: dalle strutture agli utenti2) La definizione del problema: la necessità di salute men-
tale3) L’obiettivo dei percorsi: il “valore” ricercato nella salute
mentale4) Il modello organizzativo: Il Dipartimento di Salute Men-
talea. Definizioneb. Regolamento, struttura e funzionic. Le strutture del DSM
i. Generalità sulle struttureii. La rete delle struttureiii. Comunità alloggio a riabilitazione estensiva
d. Formazione e aggiornamento nel DSMe. L’organizzazione in equipef. Interventi di emergenza e urgenzag. I LEA (livelli essenziali di assistenza) per la salute
mentale5) Organizzazione, soggetti, contesti
a. DSM, Distretto sociosanitario e sistema delle cure primarie
b. Le famigliec. La rete socialed. Il rapporto con gli utenti
e. Ruolo e funzioni delle Cliniche Universitarief. Ruolo e funzioni della Facoltà di Psicologiag. La ricerca clinicah. La Carta dei Servizi sociosanitarii. Il Sistema Informativoj. La integrazione con le altre aree
i. Dipendenze ii. Disabilitàiii. Psicologia e Psichiatria di consultazione e colle-
gamentoiv. Sanità penitenziariav. Età Geriatricavi. Disturbi del Comportamento Alimentarevii. Infanzia e Adolescenza
k. L’integrazione con le Cliniche Private6) Verifiche e indicatori
ALLEGATO: Salute Mentale nell’Infanzia e Adolescenza
LegendaElenco degli impegni della Giunta regionale
Premessa
Il percorso compiuto nel settore della tutela della salute mentale nel Veneto in questi 9 anni ha portato alla necessità di aggiornare il Progetto Obiettivo Regionale in vigore (DGR n. 4080/2000). In questi anni sono emersi nuovi bisogni che, rela-tivamente a taluni problemi (ad es. la psicogeriatria, i disturbi di personalità, i disturbi del comportamento alimentare), hanno assunto una dimensione rilevante nella richiesta formulata ai Servizi, e si è posta di definire con maggiore chiarezza i rapporti di collaborazione con la tutela della salute mentale nell’infanzia e adolescenza (SMIA), i SERT, i Distretti sociosanitari e il sistema delle cure primarie. Inoltre, nel corso di questi anni vi è stata la costruzione di un rapporto privilegiato con il privato sociale, che va meglio delineato in una logica di coprogettazione, partnership ed integrazione. Infine, vi è una realtà ospedaliera ove il ricovero in SPDC (servizio psichiatrico di diagnosi e cura) rappresenta una parte modesta di una complessità che vede un ruolo im-portante dei ricoveri in ambito privato e per i ricoveri con DRG psichiatrico in strutture di specialità non psichiatria: questo pone il problema del rapporto di integrazione con il privato e di una presenza diversa della psichiatria nell’ospedale generale.
D’altra parte, vi è stata una disomogeneità in molti ambiti organizzativi, che evidenzia la necessità di un modello più definito ed unitario:• nella costituzione e definizione dei Dipartimenti di Salute
Mentale (DSM);• nella utilizzazione delle risorse assorbite dai letti delle
strutture private convenzionate; • nella realizzazione delle strutture e nella definizione delle
risorse.I dati regionali mostrano poi una disomogeneità:
• nei criteri di presa in carico;• nell’approccio diagnostico;• nell’uso delle conoscenze convalidate e condivise nella
costruzione dei percorsi;• nella descrizione che i servizi stessi danno del loro ope-
rare.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010114
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Vi è anche la necessità di dotarsi di strumenti agevoli che integrino il Progetto obiettivo regionale, permettendo di dise-gnare con accuratezza singoli aspetti, definendo cornici precise ma modulabili sulle esigenze locali e facilmente aggiornabili. Integrato con questo, vi è la necessità di disegnare un modello di strutture base, comuni a tutte le Aziende Ulss e strutture per problemi specifici, da attivare in sede locale e soprattutto in ambito di più Aziende Ulss, individuando anche nuovi modelli per un rapporto ed una integrazione fra Aziende Ulss.
Vi è, infine, la necessità di tracciare nuovi percorsi. La cen-tralità strategica della salute mentale risiede infatti nella presa in carico della persona nel contesto del suo territorio e nella capacità di modulare sulla persona le opportunità riabilitative e terapeutiche. Si rende necessario favorire e consolidare sul territorio, a fianco dei Servizi formali, la presenza di una rete informale caratterizzata dall’insieme delle relazioni (familiari, parentali, amicali, di vicinato, di auto-mutuo-aiuto) che gra-vitano e che si intrecciano attorno agli utenti. L’impegno tera-peutico-riabilitativo richiede, in questo senso, ad integrazione di risposte formali già collaudate, l’introduzione di strumenti molto flessibili, immersi nella vita quotidiana delle persone, caratterizzati dalla definizione partecipata dei bisogni, dal-l’autopromozione e dall’autocontrollo. Ciò significa allargare il bagaglio teorico-strumentale-organizzativo già in possesso dei Servizi e degli altri soggetti che operano nell’area della riabilitazione alla cultura e alla pratica del lavoro di rete, con l’impiego di una gamma d’interventi e prestazioni fra loro col-legati che utilizzino sia strumenti di tipo istituzionale-formale, che legami deboli di natura informale. Il lavoro terapeutico-riabilitativo diviene, in tal modo, attrezzato a fornire una rete di percorsi integrati che permetta al paziente di progredire in maniera evolutiva a seconda dei propri bisogni.
Appare necessario uno spostamento del focus da una pro-grammazione centrata sulle strutture, che rischia di descrivere modelli standardizzati di risposta, ad una centrata sugli utenti, intendendo con questa definizione non solo i pazienti, ma i familiari e la comunità coinvolta, che mira a poter fornire ri-sposte specifiche a problemi specifici. Questa diversa attenzione riformula la necessità di adeguare le risorse ai bisogni. Un tale mutamento di prospettiva indica le modalità con cui attuare pienamente in fase preventiva, curativa e riabilitativa, una piena integrazione della dimensione sanitaria e sociale nella tutela della salute mentale. In una logica di questo tipo si parte dai bisogni, si definisce l’obiettivo, si analizzano le risorse con attenzione ad evidenziare ciò che aumenta valore in riferimento all’obiettivo e cosa lo diminuisce e, infine, si misurano i risultati.
La definizione del problema: la necessità di salute mentale
La conoscenza dei tassi di incidenza e prevalenza delle patologie psichiatriche è una delle componenti fondamentali della programmazione e pianificazione dei servizi. È solo di-sponendo di queste informazioni, infatti, che chi deve decidere l’allocazione delle risorse può prendere decisioni che vadano incontro ai reali bisogni della popolazione. Conoscere i tassi reali, tuttavia, richiede la realizzazione di complessi e costosi studi di popolazione, per questo motivo la maggior parte delle analisi epidemiologiche di cui disponiamo si riferiscono alla prevalenza ed alla incidenza di casi trattati nei servizi psichia-trici. Bisogna, quindi, tenere conto del fatto che una certa parte di persone con disagio psichico non chiedono aiuto ai servizi
specialistici, in parte vengono trattate nella medicina di base o in ambito privato ed in parte rimangono fuori dal sistema sanitario. La percentuale di persone con disagio psichico che non arrivano ai servizi (unmet need) è diversa a seconda delle patologie, possiamo infatti aspettarci che per la schizofrenia questa percentuale sia piuttosto ridotta mentre sia elevata per i disturbi affettivi ed ansiosi. Naturalmente, la prevalenza e l’in-cidenza, trattate dai servizi, dipendono in parte dalla presenza di disturbi nella popolazione generale ed in parte dall’offerta di servizi e dalla loro qualità. Offerta, qualità ed accessibilità determinano la capacità di attrazione dei servizi psichiatrici e la loro possibilità di rispondere in maniera adeguata ai bisogni.
Ampie e recenti revisioni della letteratura internazionale sull’epidemiologia della schizofrenia, ci dicono che dovremmo aspettarci circa 0,15 nuovi casi ogni 1.000 abitanti per anno ed una prevalenza di circa 3,3 casi l’anno. Queste revisioni hanno trovato solo 3 studi condotti in Italia su questo argo-mento. Per quanto riguarda i disturbi affettivi, possiamo fare riferimento allo studio multicentrico internazionale ESEMED: secondo i risultati di questo studio, in Italia, ci sono ogni anno 35 persone su 1.000 che soffrono di un qualche disturbo dell’umore e 51 su 1.000 che hanno disturbi ansiosi. I tassi rilevati in Italia dallo studio ESEMED sono tra i più bassi rispetto a quelli degli altri paesi europei. Per quanto riguarda il Veneto, studi condotti con il Registro Psichiatrico dei Casi di Verona Sud hanno rilevato nel 2003 una incidenza trattata per tutte le psicosi (compresa la schizofrenia) di circa 0,3 casi per 1.000 abitanti, di 2,17 per i disturbi affettivi e di 0,8 per le nevrosi ed i disturbi somatoformi; la prevalenza trattata era rispettivamente di 2,23, 5,41 e 1,83 casi per 1.000 abitanti. Dati di prevalenza analoghi non sono invece disponibili per quanto riguarda i disturbi psicopatologici dell’infanzia e del-l’adolescenza. La Regione promuove quindi iniziative atte allo loro rilevazione e al loro monitoraggio longitudinale fino all’interfaccia con l’età adulta.
Il Rapporto 2007 sulla tutela della salute mentale nel Ve-neto riporta nel dettaglio i dati relativi ai flussi informativi del settore che vengono riassunti di seguito.
Utenza e prestazioni: Nel 2007 sono stati trattati a livello territoriale un totale di 59.800 utenti (13 x 1.000 ab.). A livello regionale, la prevalenza trattata aumenta progressivamente fino a un massimo di 18 utenti per mille abitanti intorno a 50 anni. Il ricorso ai servizi territoriali risulta maggiore nelle femmine in ciascuna fascia di età: ogni 5 pazienti trattati, 3 sono femmine. Per quanto riguarda le prestazioni, sono state rilevate 1.170.000 prestazioni e 238.000 giornate di presenza in strutture residenziali e semiresidenziali.
I disturbi mentali trattati appartengono prevalentemente alla categoria dei disturbi affettivi, seguiti dalle psicosi schizo-freniche e dai disturbi d’ansia, somatoformi e della personalità. Con l’età aumenta progressivamente la quota di popolazione in trattamento per disturbi affettivi, mentre per il gruppo ‘ansia, disturbi somatoformi e della personalità’ tende a ridursi. La prevalenza di pazienti con schizofrenia e disturbi correlati si mantiene elevata dai 30 ai 70 anni con valori superiori a 3 per mille. Circa il 40 per cento dei pazienti è stato segnalato ai servizi di psichiatria territoriale dal proprio medico curante. Negli altri casi si tratta soprattutto di richiesta del paziente medesimo o di auto invio da parte dell’equipe curante.
Assistenza ospedaliera: La assistenza ospedaliera per disturbi psichiatrici vede il coinvolgimento di diverse spe-
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cialità. Nel corso degli anni si è evidenziata una diminuzione dei ricoveri che ha riguardato il pubblico ed il privato. Si è evidenziata con gli anni anche una maggiore appropriatezza della specialità di ricovero. Le diverse Aziende Ulss mostrano tassi molto diversi di ospedalizzazione
Vi sono stati anche 18.600 ricoveri con DRG psichiatrico solo il 50% è avvenuta negli SPDC psichiatrici per un totale di 141.000 giornate di degenza, mentre il 24% ha riguardato strutture private di specialità psichiatrica (per un totale di 145.000 giornate) ed il restante 26% aree in prevalenza pub-bliche di altre specialità (66.000 giornate, 29000 in ambito pri-vato e 37.000 pubblico). Una parte rilevante di questi pazienti non giungerà a contatto con la struttura pubblica, anche per patologie per le quali l’approccio di comunità viene ritenuto il più utile. Dal 2000 sono almeno 20.000 i pazienti dimessi con diagnosi psichiatrica che non hanno avuto contatto con i Servizi delle Ulss per la salute mentale. Questo riporta alla complessità del bisogno di salute mentale, ove i bisogni non coincidono né con le domande in generale, né ancora meno con quelle che pervengono ai servizi pubblici.
Strutture: In totale, sono attive 337 strutture per la salute mentale, di cui 111 residenziali: il 73% è rappresentato da strut-ture a gestione diretta delle Aziende Ulss. La gestione delle strutture “ambulatoriali” è per la quasi totalità della struttura pubblica, mentre la presenza del privato convenzionato si concentra sulle strutture residenziali (37%) e sulle strutture semiresidenziali (31%). Per quanto riguarda l’assistenza ospe-daliera, sono disponibili 805 posti letto “psichiatrici” in 40 strutture ospedaliere (16,2 p.l. x 100.000 ab.).
Personale: Alla data del 31 dicembre 2007 risultavano operare presso i 21 Dipartimenti Salute Mentale del Veneto 2.981 operatori complessivi (ovvero 2.744 operatori equiva-lenti), dei quali quasi l’80% (2.288 operatori complessivi, ovvero 2.174 operatori equivalenti) sono dipendenti Ulss. La figura professionale maggiormente rappresentata è quella dell’infermiere (47%), seguita dagli OTA/OSS (24%), dai me-dici (13%), dagli educatori (6%), dagli psicologi (3%) e dagli assistenti sociali (3%).
E’ necessario poter quantificare e qualificare le richieste di un territorio attraverso un sistema informativo adeguata-mente sviluppato e pienamente integrato nella rete informa-tiva Regionale, che consenta di monitorare i dati relativi a tutte le possibili agenzie di aiuto legate alla salute mentale. Tale sistema deve poter descrivere le esigenze generali di un territorio e il loro modificarsi nel tempo, rendendo conto di esigenze mirate, quali:a. adolescenti con problematiche psichiatriche importanti;b. pazienti che necessità di un supporto per crisi o pronta
accoglienza;c. pazienti con provvedimenti sostitutivi dell’OPG (ospedale
psichiatrico giudiziario);d. pazienti ex OP (ospedale psichiatrico) o pazienti anziani
con storia lesiva di patologia e scarsa rete di supporto;e. disturbi del comportamento alimentare;f. situazioni a alta sofferenza ma basso indice di compro-
missione funzionale, che potrebbero vivere con disagio le attuali strutture ambulatoriali;
g. situazioni di anziani che possano interessare la psichia-tria;
h. condizioni di doppia diagnosi.
L’obiettivo dei percorsi: il “valore” ricercato nella salute mentale
La visione: la salute e il benessere mentale sono fondamen-tali per la qualità della vita e la produttività degli individui, delle famiglie e delle comunità
La missione: fornire consulenza, assistenza e trattamento alle persone, alle famiglie e alla popolazione in generale per migliorare il benessere e la funzionalità delle persone, metten-done in evidenza i punti di forza e le risorse, rafforzandone la resistenza e stimolando i fattori di protezione esterni
I valori condivisi: 1) adeguato utilizzo delle risorse. Questo concetto riguarda
più aspetti:a. adeguata assegnazione alla salute mentale all’interno
della spesa sanitaria complessiva;b. adeguata assegnazione delle risorse fra le varie linee
di intervento nell’ambito della salute mentale;c. utilizzo delle risorse che tenga conto delle effettive
necessità di un bacino di utenza e che venga ottimiz-zato attraverso una eccellenza organizzativa, una adesione a prassi di comprovata efficacia, una attenta valutazione di processi e risultati.
2) servizi accessibili alle persone, ossia servizi realmente inseriti nella comunità locale, in grado di adattarsi ad una domanda sempre più attenta ed in evoluzione;
3) empowerment degli utenti, riconoscendo il ruolo di prota-gonista dell’utente nei processi di terapia e riabilitazione che lo coinvolgono, la sua partecipazione alla definizione degli obiettivi, degli strumenti, il suo essere interlocutore fondamentale nella organizzazione e nel funzionamento dei servizi;
4) efficacia degli interventi, attenta valutazione dei processi e dei risultati, con attenzione anche agli strumenti orga-nizzativi;
5) attenzione alle “zone grigie”, in particolare:a. salute mentale dell’infanzia e adolescenza; b. lungo assistenza;
6) centratura dei servizi sulla persona e non sulla logica delle strutture:a. garantendo il coinvolgimento delle persone in tutte le
fasi del percorso diagnostico-terapeutico-riabilitativo, sostenendo la loro capacità di scelta e di decisione e acquisendo il consenso informato circa gli obiettivi e i metodi di trattamento;
b. assicurando una risposta, per quanto possibile, com-prensiva e individualizzata ai bisogni di salute men-tale della persona, anche nei casi più complessi, con comorbilità non psichiatrica o in condizione di grave disagio psico-sociale;
c. mantenendo la continuità della presa in carico, anche con un atteggiamento proattivo, per tutto il tempo ne-cessario e valorizzando la relazione operatori-utenti;
d. favorendo l’accessibilità ai servizi, in termini di sede, orari e disponibilità degli operatori, e la tempestività di intervento;
e. garantendo un livello adeguato di risorse per far fronte ai bisogni di salute mentale della popolazione e una distri-buzione delle risorse equa e basata su criteri espliciti;
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f. favorendo gli interventi che hanno prove di efficacia nella pratica dei servizi e mantenendo negli stessi l’orientamento comunitario;
g. attivando le risorse comunitarie per l’integrazione delle persone con disturbo mentale e lottando contro lo stigma e il pregiudizio;
h. promuovendo la partecipazione degli utenti e dei fami-liari alla definizione degli obiettivi e al miglioramento dei servizi, rendendo conto agli stessi dei risultati e valutandone la soddisfazione;
7) attenzione alla cultura e alle identità etniche di prove-nienza;
8) promozione delle progettualità innovative e della ricerca scientifica nella pratica dei servizi.
La strategia:Il modello operativo adottato è quello dell’organizzazione
dipartimentale, articolata in una rete integrata di servizi se-condo una logica di psichiatria di comunità: il compito del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) è la promozione della salute mentale e la cura di ogni forma di malattia mentale, nei tempi necessari per concludere il trattamento, privilegiando la prevenzione e la cura personalizzata ed operando altresì primariamente sul territorio.
Accanto alla rimozione degli elementi psicopatologici che ostacolano una vita soddisfacente del paziente, spesso, specie nelle patologie croniche, che costituiscono una realtà importante per i servizi , è necessario costruire un nuovo equilibrio, nuove possibilità di adattamento soddisfacente alla vita, nonostante il perdurare di aspetti psicopatologici: un orientamento che tiene conto della recovery e non solo della guarigione, con una attenzione agli aspetti complessivi della qualità della vita. In maniera parallela, emerge il concetto di una relativa indipendenza fra malattia mentale e compromis-sione delle abilità sociali, ove hanno un ruolo determinanti diverse rispetto alla malattia, che ribadiscono la centralità di interventi a carattere psicosociale. L’obiettivo dei percorsi, accanto agli esiti clinici, tiene conto anche di aspetti quali la qualità della vita e la soddisfazione da parte del paziente e dei suoi familiari.
Il ruolo del DSM si allarga in una presa in carico della salute mentale, ove la clinica psichiatrica viene integrata in una tutela della qualità della vita e in tutti gli aspetti relativi alla inclusione sociale e ai diritti della persona. La dimensione della salute mentale appare così come un valore sociale da promuovere e sostenere in tutti gli ambiti connessi, come la prevenzione, il superamento dei pregiudizi, l’inserimento nel mondo del lavoro, la piena costruzione di una salute che non può essere tale senza salute mentale.
Tale obiettivo rappresenta il “valore” ricercato in quella logica di produzione di salute mentale che deve aiutare a co-struire servizi su base razionale. Questo valore, esplicitazione operativa della missione, è il termine di riferimento costante che condiziona la valutazione della operatività durante il per-corso. Un tale obiettivo distingue gli interventi che aggiungono valore in questa direzione e che vanno pienamente sostenuti e quelli che non portano valore aggiunto e semplicemente vanno orientati diversamente. Un approccio di questo tipo guida la definizione dei percorsi, siano essi terapeutici o riabilitativi:1) indicando la negoziazione e le condivisione come elementi
centrali del percorso, intesa come:
a. condivisione con il paziente di legittimi obiettivi sul-la base delle sue richieste e di eventuali bisogni che emergono
b. condivisione con i familiari quando siano attivamente coinvolti nel problema
c. coinvolgimento della rete sociale formale ed informale2) ponendo, nelle patologie croniche (intendendo con questo
patologie che compromettano in maniera grave e continua-tiva la quotidianità, assorbendola in maniera invalidante nel mondo patologico), una attenzione particolare sulle potenzialità residue, che sono quelle che condizionano un possibile soddisfacente adattamento, oltre che sulla sintomatologia.
3) richiedendo una forte integrazione fra le parti, ma anche una particolare attenzione alle competenze e all’esigenza di confini chiari.Sono necessari criteri comuni relativi alla appropriatezza
della presa in carico, alle prassi operative attuate nei percorsi e all’equità nella distribuzione delle risorse necessarie al rag-giungimento di tali obiettivi, criteri in cui gli stili dei vari DSM e degli stessi servizi sono diversi.
Il modello organizzativo: Il Dipartimento di Salute Mentale (DSM)
DefinizioneLe varie esperienze in ambito di salute mentale maturate
in questi anni nella Regione Veneto hanno sancito che il mo-dello operativo attuato finora, cioè una organizzazione dipar-timentale articolata in una rete integrata di servizi secondo la logica di psichiatria di comunità, è quello che risponde meglio ai bisogni di salute mentale di una determinata popolazione di riferimento. Pertanto, si riafferma la specifica identità del DSM - dipartimento strutturale transmurale, dotato di auto-nomia tecnico-organizzativa, collocato a livello territoriale con attività ospedaliera, che si interfaccia con il coordinamento dei distretti - nelle integrazioni funzionali con tutti i numerosi soggetti coinvolti nell’ambito della salute mentale, anche con l’obiettivo di sviluppare nuovi scenari che siano in grado di intercettare e dare risposta alle nuove problematiche emergenti, integrando le risposte preventive, terapeutiche, riabilitative, di reinserimento sociale e i diversi ambiti di intervento in una prospettiva di promozione della salute e di prevenzione dello stigma.
Il DSM rappresenta il riferimento ed il garante clinico per la salute mentale e si estrinseca nella organizzazione unitaria e coerente delle varie articolazioni strutturali e funzionali in cui si esprime la presa in carico dei bisogni di salute mentale di una popolazione. Pertanto, opera per la prevenzione, la cura e la riabilitazione di ogni forma di disagio mentale, privile-giando interventi personalizzati e intervenendo primariamente sul territorio, nell’ambito della comunità. Il DSM opera altresì per la promozione della salute mentale con iniziative che coin-volgono attivamente la cittadinanza
Il DSM è formalmente istituito in tutte le Aziende Ulss della Regione Veneto per coordinare sotto un’unica direzione le attività territoriali ed ospedaliere, pubbliche e private con-venzionate dell’assistenza psichiatrica di uno specifico bacino d’utenza. Il DSM comprende una o più Unità Operative Com-plesse (UOC), relative ad una popolazione di 100.000-120.000
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abitanti, possibilmente coincidenti con uno o più distretti socio-sanitari e che prevedono il completo sviluppo e l’integrazione degli interventi ambulatoriali, residenziali, semiresidenziali ed ospedalieri.
Ogni UOC ha una direzione unica, di cui sono definiti i poteri gestionali, le responsabilità e i rapporti con la Direzione strategica dell’Azienda Ulss. A capo di ogni UOC viene posto, su nomina del Direttore generale dell’Azienda Ulss, un diri-gente medico psichiatra, in armonia con la normativa vigente, che ha il compito di organizzare, sovraintendere e coordinare dall’interno, l’attività dell’èquipe che dirige. Il DSM, che si configura come strutturale e trans-murale, è diretto da un medico apicale psichiatra, nominato dal Direttore generale dell’Azienda Ulss in analogia agli altri direttori di dipartimento, che conserva comunque la responsabilità clinica di una delle UOC che compongono il DSM.
Regolamento, struttura e funzioni Entro 90 giorni dall’approvazione del presente Progetto
Obiettivo, viene emanato dalla Giunta regionale un docu-mento che norma caratteristiche, strutturazione, definizione del budget e regolamento-tipo del DSM. In tale documento saranno normati:1) caratteristiche del DSM e definizione della missione;2) obiettivo economico di Budget (almeno 5% del bilancio
aziendale) con le modalità del suo calcolo e delle spese che ad esso concorrono (in ogni caso non saranno imputate le spese relative agli ex OP);
3) modalità con cui elaborare e sviluppare le strategie di intervento dipartimentale;
4) governance del DSM con attribuzioni, compiti e funzioni del Direttore;
5) definizione, composizione e compiti degli organi costituenti il DSM, in particolare:a. staff di DSM con funzioni di supporto tecnico-scien-
tifico-organizzativo;b. Consiglio di DSM, con funzioni di indirizzo, program-
mazione e verifica;c. Assemblea di DSM;
6) caratteristiche delle UOC, in termini di risorse, organiz-zazione e strutturazione, e rapporto con il DSM nel suo complesso;
7) rapporto con la componente universitaria o con la azienda integrata, ove presente;
8) modalità di partecipazione alla progettazione, al monito-raggio e alla valutazione delle attività del DSM, da parte del personale, degli utenti, dei familiari, del privato sociale e del volontariato;
9) modalità di partecipazione alla stesura del Piano di Zona e all’attuazione degli obiettivi in esso specificati;
10) nucleo di valutazione per il miglioramento continuo di qualità;
11) funzione delle strutture private e convenzionate nel ri-spondere alle esigenze del DSM;
12) modalità con cui la spesa per le strutture private viene identificata ed il rapporto che costruisce con il budget del DSM. Nel suddetto provvedimento regionale verranno definiti
anche quali aspetti e con che margini siano da adattarsi alle singole realtà locali, gli strumenti con cui verrà monitorata la sua applicazione e i tempi della sua revisione, ai fini di ren-
derlo uno strumento elastico in grado di adeguare il DSM alle modifiche che il tempo renda necessarie.
Inoltre, con apposito provvedimento entro 90 giorni dall’ap-provazione del presente Progetto Obiettivo la Giunta regionale definirà nel dettaglio le modalità di quantificazione, nonché di monitoraggio, della quota del bilancio aziendale destinato alla salute mentale, ossia quali attività e quali costi rientrano nell’obiettivo del 5%.
Infine, preso atto dell’eterogenea dotazione di personale dei DSM e in relazione all’attività svolta in gestione diretta e alla nuova organizzazione dei servizi prospettata dal presente Progetto obiettivo, si rimanda ad un aggiornamento entro 90 giorni dall’approvazione del presente Progetto Obiettivo del provvedimento di Giunta sugli standard organizzativi in ap-plicazione della L.R. 22/2002 la determinazione dei parametri minimi del personale dei DSM, con particolare riferimento al personale dirigente.
Le strutture del DSMUna organizzazione della salute mentale orientata alla
persona richiede una flessibilità di risorse che supera una concezione delle strutture quali unica offerta a cui il paziente deve adattarsi. Anche problemi simili pongono richieste e necessità diverse che segnano in maniera forte la efficacia dei possibili interventi e la disponibilità di utenti ad accettarli. I criteri devono tener presente le condizioni individuali di un possibile divenire individuale terapeutico e riabilitativo.
Generalità delle struttureUna attenzione agli obiettivi descritti richiede che le strut-
ture abbiano alcuni requisiti di base, che includono:a. definizione chiara del loro ambito di utilizzo e della loro
applicabilità alle diverse situazioni, da cui discendono l’or-ganizzazione interna e le risorse necessarie, programmate dal DSM in accordo con le indicazioni regionali;
b. particolare attenzione agli interventi validati secondo la letteratura internazionale: a tal fine la Giunta Regionale costituisce entro 90 giorni dall’approvazione del presente Progetto obiettivo una specifica commissione con lo scopo di definire un elenco delle pratiche comprovate e condivise: interventi diversi vanno ritenuti a carattere sperimentale e devono seguire il relativo iter; l’informazione e la forma-zione degli operatori avverrà pertanto tenendo presente questo criterio e verrà incentivata in questo senso;
c. attuazione della valutazione di esito e di processo dei percorsi generali e dei singoli interventi, secondo metodo-logie ed indicatori individuati dalla Regione con apposito provvedimento;
d. individuazione delle strutture che, attraverso una artico-lazione per dipartimenti e per aree interdipartimentali, possano rispondere quanto più possibile alle tipologie specifiche degli utenti e dei loro problemi;
e. dimensioni territoriali maggiori della singola Azienda Ulss, con un ricorso a strutture interdipartimentali, da realiz-zarsi con progetti specifici finanziati inizialmente dalla Regione, per quelle strutture che hanno una specificità ed una connotazione particolare: il riferimento territoriale su cui si basa il modello di psichiatria di comunità è attua-bile con una continuità che non si identifica con la stretta localizzazione geografica di taluni interventi specifici;
f. centralità del CSM (centro di salute mentale) come il luogo
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originario per tutti i possibili percorsi, creandolo come uno spazio organizzativo centrale cui possono essere collegati luoghi a diversa accessibilità anche al di fuori delle strut-ture psichiatriche (poliambulatori di distretto), evitando l’eventuale articolazione di strutture specialistiche in sede locale.A tale scopo si individuano la necessità di:
g. risorse di base, in termini di strutture e di personale co-mune a tutte le Aziende Ulss, come definite nel presente Progetto obiettivo regionale e esplicitate in forma esecu-tiva nei provvedimenti attuativi della LR n. 22/2002 in materia di autorizzazione all’esercizio e accreditamento: tale dotazione deve permettere una risposta alle necessità poste dai LEA (livelli essenziali di assistenza);
h. risorse aggiuntive da distribuirsi per condizioni mirate sulla base di una programmazione locale valutata in sede regionale: a tal fine la Regione attua una valutazione della situazione epidemiologica esistente, del territorio e dei suoi fattori di rischio, includendo anche i dati che emergono dal costituendo flusso dati dei servizii che si occupano di SMIA e dei SerT.
La rete delle struttureLa rete delle strutture comprende:A. strutture comuni a tutti i DSM, che vanno intese quali
dotazioni essenziali ed inderogabili;B. strutture specifiche da attivare secondo una logica inter-
dipartimentale;C. strutture disponibili per la salute mentale attraverso pre-
cise modalità di integrazione con il privato, in grado di rispondere alle necessità indicate nella programmazione regionale e locale.L’UOC, per poter svolgere le attività indispensabili, deve
poter avvalersi della disponibilità locale delle seguenti strut-ture:1) un Centro di Salute Mentale (CSM) con attività ambula-
toriali svolte sulle 12 ore nei giorni feriali e per almeno 6 ore nei giorni prefestivi: il CSM svolge anche attività domiciliare e socio-ambientale, e costituisce il centro ope-rativo e organizzativo di tutta l’UOC, garantendo anche il collegamento con la medicina di base, il servizio di continuità assistenziale ed il SUEM;
2) un Day-Hospital Territoriale (DHT), quale area per presta-zioni diagnostico-terapeutico-riabilitative a breve-medio termine, che richiede un regime residenziale diurno;
3) almeno un Centro Diurno (CD) con finalità terapeutico/educativo/ riabilitative e propedeutiche al lavoro;
4) un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC) con funzioni di ricovero in regime di degenza ordinaria e di Day Hospital Ospedaliero (DHO), con ricettività tendenziale di un posto letto ogni 10.000 abitanti (per un massimo di 16 posti letto per 100.000 abitanti);
5) almeno una Comunità Terapeutica Residenziale Protetta (CTRP), anche mista, ogni 100.000 abitanti, dotata di mas-simo 14 posti. Nella tipologia della CTRP si distinguono due moduli: - ad alta attività assistenziale; - ad attività assistenziale intermedia.
6) due o più Comunità Alloggio (CA), anche miste, a prote-zione differenziata, con un accoglimento massimo di 10 persone; le CA avranno, numero e caratteristiche rapportate all’esigenza della popolazione servita, con verifica perio-
dica annuale, e avranno una intensità socio-assistenziale elevata, ospitando pazienti nell’ambito di programmi assi-stenziali personalizzati e per periodi di tempo prolungati, con verifiche predefinite e rinnovabilità degli stessi;
7) almeno due Gruppi Appartamento Protetti (GAP) per due-quattro persone, con assistenza socio-sanitaria di adeguata intensità;
8) una Comunità Alloggio di tipo estensivo: nuova unità di offerta da regolamentare;
9) servizi innovativi e sperimentali (ambulatoriali, semi-residenziali o residenziali)l limitatamente a patologie di particolare rilevanza o gravosità. Nella distribuzione delle strutture appare importante evi-
tare la riproposizione di situazioni neomanicomiali. L’SPDC, il DHO, il CSM, il DHT, il CD e la CTRP sono strutture sani-tarie, mentre le CA e i GAP sono strutture a gestione mista, integrate tra sanitario e sociale. Questo assetto organizzativo può essere variato dal Direttore Generale in rapporto a par-ticolari specificità della programmazione locale, su proposta motivata del responsabile del DSM approvata dal Consiglio di DSM e previa notificazione alla struttura regionale competente dell’Assessorato alle Politiche sanitarie: tali variazioni vanno comunicate anche alle Società Scientifiche Psichiatriche venete accreditate, che esprimeranno motivate considerazioni sulle modifiche attuate e sulla congruità dei risultati. Le strutture dovranno possedere i requisiti e gli standard per autorizza-zione ed l’accreditamento ai sensi dei relativi provvedimenti applicativi della LR 22/2002.
Il DSM per i casi, per i quali non sussiste di norma alcuna prevalente competenza psichiatrica (ad es. disabili, anziani, tossicodipendenti, ecc.) e siano assistiti da altri servizi sociali e sanitari in regime di residenzialità, garantisce l’apporto di consulenza e non di presa in carico.
La Comunità Alloggio a riabilitazione estensiva L’evoluzione clinica delle psicosi varia in seguito alla
gravità della malattia e dei fattori ambientali che interven-gono nel corso della vita. Alcuni pazienti hanno nel corso degli anni una remissione clinica sufficiente a consentire loro di condurre un’esistenza pressoché normale. In altri casi, la malattia si stabilizza e permette di conservare un sufficiente grado di integrazione sociale, pur permanendo dei sintomi che richiedono cure costanti e un durevole sostegno da parte dei Servizi del DSM. Infine, nei casi più gravi la malattia può evolvere verso la cronicizzazione con un grado più o meno elevato di deficit cognitivo e di perdita dell’autonomia: in ta-lune situazioni la causa del peggioramento è la insorgenza di gravi malattie organiche. La quasi totalità dei pochi pazienti appartenenti a quest’ultimo gruppo è in carico da anni ai Servizi psichiatrici territoriali pubblici e/o privati e molti di loro sono ospiti lungodegenti delle CTRP, ove spesso hanno raggiunto una stabilizzazione clinica ma non un recupero delle abilità individuali e sociali sufficiente da consentirne la dimissione e il reinserimento nel contesto sociale e familiare.
Le Strutture Residenziali intensive attualmente previste ed operative in Veneto, le CTRP e le CA, erogano programmi ad alta intensità riabilitativa orientati al recupero delle abilità individuali, sociali e relazionali. La loro missione è di ripri-stinare l’autonomia della persona, offrono attività e realizzano percorsi terapeutici particolarmente orientati alla attivazione dei pazienti, finalizzati alla dimissione e al rientro nella so-
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cietà. La durata della permanenza nella Comunità, sia pure variabile da caso a caso, è comunque a termine. A causa di tutte queste qualità specifiche le strutture riabilitative intensive sono inadeguate al trattamento della cronicità psichiatrica che richiede invece trattamenti specialistici in grado di contrastare il deterioramento, di mantenere la stabilizzazione clinica nel lungo periodo e quindi meno intensivi e attivanti.
Alla luce di tutte queste considerazioni si osserva la neces-sità di ampliare la gamma di offerta delle Strutture Residen-ziali per utenti psichiatrici prevedendo l’apertura di Comunità Alloggio estensive (CA-Es) che siano in grado di realizzare trattamenti specialistici riabilitativi ed assistenziali, individua-lizzati e prolungati. La disponibilità di posti nelle Strutture Residenziali (SR) estensive permetterà altresì di garantire le dimissioni e il turn-over nelle CTRP e nelle CA Intensive (CA-In), consentendo ai nuovi utenti di usufruire a loro volta della risorsa Comunità Terapeutica intensiva. Si sta constatando, infatti, che la permanenza di numerosi ospiti nelle CTRP e nelle CA-In sia troppo lunga se non lunghissima. Dall’analisi dei dati della ricerca Progres Veneto 2006 questo fatto emerge con evidenza ed è confermato anche da ricerche eseguite su scala nazionale. Quindi considerata la rilevanza riabilitativa e terapeutica delle Comunità Terapeutiche è di grande utilità avere a disposizione dei posti per la riabilitazione intensiva senza lunghe liste d’attesa.
Per tutte le considerazioni presentate si ravvisa l’esigenza di istituire una nuova tipologia di SR a valenza sia sanitaria che sociale, con il compito di programmare e attuare in collabo-razione con il DSM e il Distretto Socio-Sanitario dei percorsi di cura a medio/lungo periodo per i pazienti psichiatrici che necessitano di riabilitazione e lungoassistenza specialistica psichiatrica. Questa nuova tipologia di CA fornirà assistenza sia sanitaria che sociale, intervenendo prevalentemente sulle abilità di base al fine di migliorare l’autogestione della vita quotidiana e la conservazione delle abilità precedentemente conseguite in altri contesti riabilitativi, dovrà quindi pro-muovere interventi di risocializzazione e gruppali strutturati. Verrà favorito altresì il coinvolgimento del volontariato e delle associazioni.
Si ritiene pertanto necessario che le CA estensive attuino interventi sanitari e sociali con prevalenza sanitaria terapeu-tica sia specialistica psichiatrica che di medicina generale. Gli interventi verranno erogati da un’équipe multi professionale. E’ prevista la formazione del personale e dei criteri di verifica della qualità dei servizi.
Caratteristiche principali:- la gestione può essere delegata a Cooperative del Privato
Sociale o Enti di Pubblica Assistenza autorizzati e accreditati con consulenza specialistica psichiatrica a cura del DSM;
- l’inserimento dell’utente avviene su proposta del DSM dopo valutazione della UVMD, alla quale partecipano anche il Medico di Medicina Generale, il DSS e il Comune;
- viene sottoscritto all’ingresso un contratto terapeutico condiviso da tutti gli attori: utente, familiari, DSM e CA ospi-tante;
- l’inserimento dell’utente avviene su proposta del DSM dopo valutazione della UVMD, che rappresenta il necessario strumento di integrazione socio-sanitaria; alla UVMD par-tecipano anche il Medico di Medicina Generale e i Servizi sociali del Comune;
- l’accoglienza dell’ospite avviene di intesa fra la CA
ospitante e il DSM dopo la stesura di un Progetto Terapeutico Individualizzato (PTI) condiviso. La collaborazione fra CA e DSM proseguirà durante la permanenza nella struttura e prevede la effettuazione di verifiche periodiche del PTI;- il trattamento comporta la effettuazione di attività ria-
bilitative di base, interventi di intrattenimento in sede e fuori sede, interventi di risocializzazione e di sostegno ai programmi personalizzati, partecipazione ad attività comunitarie e di gruppo;
- l’équipe che gestisce la CA è multiprofessionale ed è composta da: psicologo, educatore, infermiere, operatori sociosanitari, assistente sociale, tecnico della riabilitazione psichiatrica, secondo dei parametri n°-utenti/n°-operatori da definire con successivi criteri di autorizzazione e accre-ditamento. Si prevede la consulenza periodica e regolare del Medico di Medicina Generale;
- la presenza del personale è prevista per 24 ore al giorno con maggiori interventi nelle ore diurne per consentire lo svolgimento delle attività riabilitative;
- è programmata la costituzione di una Unità di Valutazione dell’andamento della gestione della comunità della quale fanno parte oltre al gestore e al DSM anche il Distretto Socio Sanitario (DSS) e le Associazioni dei familiari;
- numero di posti letto: fino ad un massimo di 12, estendibile fino a 20 su documentato progetto.Per quanto riguarda i destinatari dell’intervento e i criteri
di ammissione, sono da considerarsi diagnosi elettive: - schizofrenia e psicosi schizofreniche, sindromi affettive
gravi, gravi disturbi di personalità. La malattia deve essere severa e persistente e accompagnata da scarsa autonomia personale e sociale;
- eventuale comorbilità con una malattia organica grave. L’età al momento dell’ingresso è superiore ai 40 anni.
Sono esclusi i pazienti affetti da demenza, ritardo mentale medio o grave.
Formazione ed aggiornamento nel DSMA cura del responsabile del DSM, è predisposto un piano
annuale di formazione ed aggiornamento del personale, che va ricondotto al piano di formazione aziendale, congruente con le finalità del DSM e gli obiettivi delle singole équipe. La formazione del personale sarà diretta a migliorare sempre più le competenze professionali e la qualità delle prestazioni, ad ampliare la cultura etica nelle pratiche dei servizi e a miglio-rare il lavoro di equipe.
E’ predisposto altresì, con le medesime modalità, un piano di informazione, educazione e formazione sanitaria specifica per la popolazione residente, gli utenti, i familiari e per le reti sanitarie e sociali locali.
Il DSM elabora un progetto formativo rivolto anche agli operatori del privato sociale, che preveda percorsi formativi possibilmente accreditati ECM sia su obiettivi aziendali che su specifici aspetti della professione. In modo analogo vanno progettati attraverso modalità integrate, momenti formativi comuni con gli operatori delle strutture private acrreditate.
La formazione degli operatori deve tenere conto per la sua programmazione:a. delle linee operative del DSM;b. degli ambiti specifici di attività dell’operatore;c. degli interessi specifici dell’operatore.
Per i detti piani va riservata adeguata frazione del budget
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dipartimentale (almeno 1%) e deve essere nominato nel DSM un responsabile della formazione ed aggiornamento. Per ogni progetto formativo elaborato andranno specificati e definiti gli obiettivi e prevista una valutazione finale, da parte dei par-tecipanti, sulla pertinenza ed utilità del progetto medesimo: tali iniziative e valutazioni vanno riportate nella relazione dipartimentale annuale. Il finanziamento di tale progetto formativo può prevedere la compartecipazione alla spesa del privato coinvolto nei percorsi formativi.
Il DSM concorda modalità di supervisione al proprio interno per le situazioni per situazioni filtrate attraverso una griglia concordata (ad es., pazienti in trattamento da un certo tempo, pazienti che hanno avuto un certo numero di ricoveri).
Nella attribuzione del personale alle diverse équipe psi-chiatriche, andrà garantita, congiuntamente sia da parte del responsabile dell’équipe destinataria, sia da parte della direzione generale assegnante, la massima formazione e qualificazione di ogni professionista di qualunque livello.
Nella formazione va considerato che il contatto umano è una delle principali vie mediante le quali è possibile una attività e una relazione terapeutica con il malato mentale e l’ambiente in cui vive, ed essendo altresì in psichiatria la componente umana, più che la strumentale, ad incidere significativamente nella buona pratica clinica psichiatrica di cura e tutela della salute mentale.
L’organizzazione del lavoro in equipeViene favorita una modalità di lavoro partecipata, con
adeguata condivisione delle informazione e degli apporti all’interno delle equipe, garantendo l’effettivo apporto di tutti gli operatori in fase di progettazione, esecuzione e va-lutazione, operando il superamento della frammentazione. La tipologia standard di lavoro è il team di lavoro multi professionale in cui viene divisa l’equipe: tale modalità garantisce una modalità partecipata e facilita la necessaria referenza per utenti, familiari ed istituzioni. E’ cura del DSM che i carichi di lavoro vengano adeguatamente distribuiti, utilizzando i dati del sistema informativo a questo scopo. Si sottolinea l’importanza della condivisione in atti centrali quali la diagnosi e la definizione della ipotesi di trattamento, proprio in quanto atti che chiedono la massima attenzione e condivisione, che vanno indirizzati quali processi di equipe e non atti individuali.
Il modello unitario e multiprofessionale bio-psico-sociale deve essere sempre garantito nella diagnosi e nella cura dei pazienti in ogni servizio della salute mentale. Vanno altresì garantite e promosse tutte le iniziative di integrazione nella comunità e di inserimento lavorativo dei pazienti con poten-zialità.
Interventi di emergenza e urgenzaI servizi orientati alla persona progettano i propri in-
terventi in maniera strettamente coerente con le necessità dell’utenza. Per gli interventi di emergenza/urgenza questo significa rispondere a taluni principi generali, che vanno poi declinati nelle situazioni locali attraverso specifici protocolli e che includono:1) l’appropriatezza dell’intervento: è cioè necessario che
adeguati filtri possano individuare in maniera agevole le situazioni dove l’intervento del DSM appare pertinente ed efficace. Questo può essere attuato solo con una col-
laborazione con i MMG (medici di medicina generale), con il servizio di continuità assistenziale e con il DEA, per una attenta valutazione della effettiva natura e delle competenze coinvolte nella situazione di acuzie. Questo aspetto di una valutazione generale di base appare an-cora più importante nelle situazioni non già conosciute dal Servizio, per evitare situazioni tutt’altro che rare di coinvolgimento improprio;
2) la collaborazione e l’integrazione degli interventi: occorre predisporre le condizioni perché nelle situazioni ove emerge una competenza complessa (situazioni di confine, doppie diagnosi) siano prontamente disponibili tutte le competenze necessarie, senza funzioni vicarianti (anche temporanee) del DSM che rischiano di essere non speci-fiche, non complete e di conseguenza disfunzionali;
3) la qualità dell’intervento: come è necessario garantire l’appropriatezza, così è altrettanto importante che vi sia una corretta gestione dell’acuzie psichiatrica con la possibilità di accedere a tutte le informazioni necessarie alla comprensione del problema e a tutti gli strumenti necessari per affrontarlo, individuati da una corretta formazione del personale e da una piena attuazione delle strutture del DSM;
4) la continuità dell’intervento: è necessario che l’équipe nel suo insieme, anche nelle situazioni di acuzie, offra la continuità progettuale per le situazione prese in carico e le basi per una sua costruzione nelle situazioni di nuovo accoglimento;
5) la piena copertura degli interventi: occorre prevedere interventi attivi 24 ore su 24 per l’intero anno solare, in coordinamento con il DEA (servizio 118) e con il servizio di continuità assistenziale e con il MMG, secondo pro-tocolli di intesa operativa necessariamente predefiniti a livello di DSM;
6) la tempestività: è necessario che i protocolli prevedano l’attivazione rapida di quanto necessario per la valuta-zione della situazione, gli interventi urgenti, l’eventuale trasporto del paziente o il suo ricovero;
7) l’integrazione con la comunità: è necessario sviluppare una piena collaborazione con l’ambiente ove il paziente vive, anche attraverso interventi psicoeducazionali, in maniera che la individuazione delle situazioni acute in ambito familiare o della comunità sia tempestiva e faci-litata;
8) la chiarezza delle procedure nei trattamenti senza con-senso, utilizzando strumenti e modalità definite e con-solidate; in questo senso è importante il riferimento alla DGR n. 847 del 31 marzo 2009 - “Linee Guida Regionali per i Dipartimenti di Salute Mentale in materia di Trat-tamento Sanitario Obbligatorio (TSO) e Accertamento Sanitario Obbligatorio (ASO)”-
9) la programmazione: occorre infine che le attività siano programmate in modo che gli ambiti dell’attività urgente e programmata siano distinti e non interferiscano reci-procamente in modo negativo.E’ necessario che entro sei mesi dall’approvazione del
presente Progetto obiettivo, ogni DSM definisca le modalità con cui affronta l’emergenza/urgenza e sviluppi specifici pro-tocolli con il DEA, con il servizio di continuità assistenziale e con i MMG per una corretta gestione che tenga conto dei principi indicati.
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I LEA (livelli essenziali di assistenza) per la salute mentaleI LEA prevedono solo ciò che è effettivamente esigibile in
quanto riconosciuto “essenziale” per il percorso di cura o di salute del singolo individuo che si rivolge ai servizi di salute mentale. È auspicabile e necessario abbandonare il modello basato sul concetto di prestazioni e pensare invece a un ap-proccio sulla singola persona e che individui una sequenza di processi o di livelli all’interno di ogni singolo progetto tera-peutico riabilitativo.
I seguenti percorsi, che saranno oggetto di specifico ap-profondimento entro 90 giorni dall’approvazione del presente Progetto Obiettivo con apposito provvedimento di Giunta regionale, sono definiti come sequenza di processi che ven-gono a costituire l’intervento nel singolo caso e devono essere garantiti su tutto il territorio regionale, da parte dei DSM, a prescindere dal grado di sviluppo dei servizi e dei modelli organizzativi che li contraddistinguono.
Percorso di 1° livello: Prima visita e valutazione (consul-tazione)
Si tratta di interventi specialistici rivolti a tutte le persone, al di sopra dei 18 anni di età, inviate dal MMG o dal Pronto Soc-corso e anche a coloro che si propongono ad un accesso diretto al CSM. La modalità non si limita alla visita specialistica, ma implica una valutazione psico-diagnostica multidimensionale (bio-psico-sociale). Gli interventi vengono garantiti di norma in ambito ambulatoriale e comunque in strutture del DSM; possibili anche valutazioni a domicilio laddove opportuno o indispensabile (situazioni conflittuali, di non accettazione, disabilità fisiche, problematiche familiari complesse, ecc.). Vengono stabilite delle priorità in relazione all’acuzie e alla severità, in senso non solo clinico ma anche psicosociale (con eventuali liste d’attesa differenziate). Una richiesta ordinaria prevede una risposta entro 7 giorni. Va garantito un accesso diretto e una accoglienza della domanda almeno dalle ore 08.00 alle ore 20.00 dal lunedì al venerdì e dalle 08.00 alle 14.00 il sabato e i prefestivi. Se l’intervento è richiesto dal Pronto Soccorso, il Medico di Guardia del P.S. può attivare uno psi-chiatra reperibile 24 ore su 24. La risposta avviene nel minor tempo possibile secondo quanto definito dalla normativa. In caso di richiesta urgente del MMG, la risposta avverrà entro le 24 ore dalla presentazione della richiesta al CSM compe-tente per territorio. In caso di richiesta ordinaria da parte del MMG o del Paziente, la risposta avverrà entro 7 giorni dalla richiesta. Vengono coinvolti nell’intervento i dirigenti psichiatri e psicologi oltre che gli infermieri. Prevede il rinvio al MMG o l’accesso al 2° livello, con programmi di collaborazione con il sistema delle cure primarie. Per la prestazione è previsto il pagamento del ticket per i non esenti.
Percorso di 2° livello: Presa in carico per trattamento (specialistico), psichiatrico/psicoterapeutico o entrambi con possibile rinvio al MMG.
Per coloro cui è stato indicato di proseguire un trattamento dopo la prima visita (1° livello) è previsto un ventaglio di trattamenti: visite ambulatori e/o domiciliari, psicoterapie individuali, familiari o di gruppo, coinvolgimento informato dei familiari, a seconda del progetto formulato e concordato con il richiedente. Gli interventi possono avvenire a domicilio, presso gli ambulatori, CSM, ecc. La presa in carico deve poter avvenire entro 7 gg. dal termine del 1° livello. Gli interventi coinvolgono diverse figure professionali, dirigenti psichiatri e/o psicologi, un operatore di riferimento per la persona (la
presa in carico può essere anche solo individuale). Va consi-derata l’opportunità di informare della decisione di interrom-pere il trattamento o dell’effettiva interruzione, il medico di medicina generale, i caregivers e le figure di supporto sociale della persona.
Percorso di 3° livello: Percorsi terapeutico riabilitativi ad alta o intermedia intensità assistenziale da realizzarsi presso strutture residenziali o semiresidenziali dotate di èquipe mul-tiprofessionali: CTRP ad alta intensità assistenziale; CTRP ad intensità assistenziale intermedia; DHT; CD.
Includono percorsi terapeutici, di riabilitazione e restitu-zione sociale per situazioni di disturbo psichiatrico rilevante: tali percorsi sono attivati anche in modo precoce rispetto al-l’esordio e la durata è definita in relazione al bisogno anche per lunghi periodi di tempo.
Percorso di 4° livello: Percorsi ad alta integrazione socio-sanitaria.
Tali percorsi devono essere garantiti utilizzando anche ri-sorse aggiuntive rispetto a quelle attribuite alla salute mentale. Sono rivolti a persone che necessitano di trattamenti terapeutici e socio-riabilitativi residenziali: pazienti non autosufficienti, che necessitano di una soluzione abitativa e lavorativa e ancora di tutela sanitaria, ma anche persone che richiedono trattamenti residenziali prolungati a valenza socio-sanitaria a causa del cronicizzarsi della patologia psichiatrica che può accompa-gnarsi a comorbilità con patologie organiche. I trattamenti vengono erogati da èquipe multiprofessionali presso strutture come CA e GAP. Per quanto riguarda la quantità e la qualità delle risorse necessarie è obbligatorio prevedere delle risorse aggiuntive a quelle sanitarie per quei casi che non soddisfano più i criteri della specializzazione (intensiva-estensiva), cioè per i casi che soddisfino i criteri della “lungoassistenza”. Inoltre, è necessario definire dei protocolli in cui siano individuate le finalità, i destinatari, le modalità operative in cui si evidenzi l’aspetto del cofinanziamento. Le finalità devono riguardare l’inclusione sociale nelle sue declinazioni lavoro-casa-relazioni sociali. Possono anche essere presi in considerazione progetti sperimentali in favore di pazienti psichiatrici finalizzati alla riabilitazione e alla completa autonomia sociale, lavorativa, abitativa e cofinanziati con fondi aggiuntivi a carico del privato sociale con forte vocazione di imprenditorialità. Lo scopo è quello di introdurre flessibilità nei percorsi di assistenza, at-traverso modelli operativi di collaborazione pubblico/privato e convenzioni con soggetti non istituzionali.
Organizzazione, soggetti, contesti
DSM, distretto sociosanitario e sistema delle cure primarieOccorre sottolineare il concetto di continuità, come ade-
guato completamento della condivisione, fra l’operatività psichiatrica e la dimensione del distretto, con particolare riferimento ai MMG. La organizzazione Dipartimentale dei servizi per la salute mentale si basa sul principio della vocazione territoriale dei servizi integrati nella comunità. L’articolazione del CSM all’interno della realtà dei distretti socio sanitari (DSS) prevede punti di contatto con tutte quelle attività che sono legate anche nel contenuto alla tutela della salute mentale in generale degli individui e delle loro fami-glie. Si articola infatti funzionalmente con l’insieme della organizzazione dei servizi del territorio e con il DSS e in
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particolar modo con i diversi servizi specialistici e unità ope-rative che caratterizzano gli interventi territoriali nell’ambito della risposta globale ai bisogni di salute della popolazione. Pur nella reciproca autonomia organizzativa il DSM e i DSS condividono infatti aspetti importanti quali la presenza nel territorio, la necessità di una relazione stretta con la comunità e in generale gli attori sociali di questa. E’ pertanto necessario definire le interfacce con le peculiari problematiche distrettuali e del territorio in generale.
Il modello generalizzabile individuato dalla Regione Ve-neto per garantire l’unitarietà delle fasi di progettazione e di esecuzione è la formulazione e l’adozione dei Piani di Zona nei quali vengono a coordinarsi con gli interventi sanitari, non solo i servizi ad alta integrazione sociosanitaria ma anche le più generali politiche sociali dei comuni. Il Piano di Zona costituisce il principale momento locale con cui viene data, nel rispetto delle tipicità locali e delle dimensioni di bisogno originali del territorio, realizzazione alle politiche formulate a livello regionale ed è lo strumento che costruisce, sviluppa e garantisce l’integrazione organizzativa e professionale tra servizi, tra istituzioni pubbliche e private. Al Piano di Zona è attribuito il ruolo di dare risposte ai problemi delle persone e delle comunità locali in quanto modello partecipato di pro-grammazione delle attività e degli interventi, di realizzazione e di valutazione degli stessi, di messa in rete delle risorse, di responsabilità in ordine ai risultati. E’ necessario, pertanto, far confluire all’interno del Piano di Zona la rete dei servizi che costituisce il sistema esistente, nel quale rientra anche la programmazione dell’area salute mentale, alla cui costruzione contribuiscono i soggetti terzi interlocutori del DSM (Comuni, Privato Sociale, Associazioni di Volontariato, Associazioni dei Familiari, MMG, ecc.). Tale lavoro di rete permette una reale collocazione territoriale degli interventi di cura nella loro va-lenza sanitaria e sociale. I Piani di Zona, in particolare, devono recepire specifici accordi tra le Aziende Ulss e i Comuni sui percorsi facilitanti del reinserimento sociale e lavorativo delle persone nella comunità.
Il Distretto deve rappresentare la struttura che agisce da interfaccia, sia per l’introduzione dei percorsi di presa in carico e di continuità dell’assistenza in ambito psichiatrico nei Patti aziendali con la Medicina Convenzionata, sia per il monitoraggio dei protocolli condivisi e la programmazione delle attività sul territorio nonché coordinando l’intervento nei casi complessi, ossia tutte quelle condizioni in cui pur essendo presente una importante psicopatologia vi sono altri elementi determinati sul piano socio-sanitario che ritengono necessaria una valutazione e una programmazione degli interventi multi professionale e quindi da parte di diversi servizi. Riferimento per la valutazione e la programmazione degli interventi multi-professionali e distrettuali nei casi complessi è, coerentemente alla normativa regionale, l’unità valutativa multiprofessionale distrettuale (UVMD) operante in ogni Azienda Ulss. In questo ambito rientrano i trattamenti protratti come individuazione di pazienti “cronici fragili”, con caratteristiche, esigenze e reti di supporto specifiche.
Vi è anche da costruire una migliore collaborazione con i Medici di Continuità Assistenziale, che sono una risorsa im-portante per situazioni di emergenza/urgenza. Questa colla-borazione può essere migliorata da una maggiore integrazione “sul campo” e da una collaborazione in sede formativa.
Emerge la necessità di definire con attenzione il rapporto
con i MMG che hanno un ruolo centrale nella appropriatezza degli invii ai CSM e nella continuità di gestione dei pazienti. Il ruolo del MMG è particolarmente rilevante nella individua-zione dei casi “a rischio”, nella richiesta di interventi precoci rispetto a esordi psicopatologici, nella azione di indirizzo e sostengo a paziente e famiglie, nella gestione delle urgenze. Molte patologie di pertinenza psichiatrica, richiedono una presa in carico da parte dei servizi del DSM, ma molte pos-sono essere gestite e risolte con una integrazione con il MMG curante dell’assistito per una presa in carico “condivisa”. In molte situazioni poi la collaborazione con il MMG è centrale sia per la sinergia degli interventi sia per la gestione degli aspetti somatici della salute del paziente. I rapporti di collaborazione con i MMG debbono essere sviluppati attraverso protocolli, tenendo presente tre elementi:a. sportello per i MMG;b. consulenza telefonica per eventuali urgenze;c. rapporto forte dato di una organizzazione della equipe in
team di lavoro, che finisce per raccordarsi principalmente con i MMG che lavorano su quello specifico territorioI MMG stanno sempre più sviluppando potenzialità nella
salute mentale - ad esempio i corsi di counseling - e con cui è importante stabilire rapporti fondati di collaborazione. Il loro ruolo viene ulteriormente sottolineato per quanto riguarda le “dimissioni protette” dal CSM. Il DSM deve infine rappre-sentare un riferimento per la Medicina Convenzionata (MMG, PLS, CA) per l’attività di formazione e aggiornamento su tematiche condivise.
Le famiglieVa sviluppato un rapporto costruttivo con le famiglie, che
riesca a includere pienamente le loro potenzialità collabora-tive nel progetto di lavoro. L’equipe collabora con i familiari con varie modalità, in rapporto alle condizioni imposte dalla privacy: si considera che i confini della privacy siano posti dall’effettivo coinvolgimento operato dal paziente stesso nei confronti dei familiari e da una valutazione della reale con-sapevolezza del paziente circa la propria situazione e le sue ricadute familiari, nel rispetto della normativa vigente. Le modalità di coinvolgimento della famiglia, nella presa in ca-rico del paziente grave, vengono esplicitate in forma scritta nel progetto terapeutico personalizzato (PTP), motivando adegua-tamente l’eventuale decisione di un mancato coinvolgimento e garantendo comunque la continua attenzione al problema e alle sue possibili revisioni. Sono comunque da promuovere tutte le possibili forme di collaborazione anche per accogliere segnalazioni e problemi dai familiari e fornire supporto di conoscenze senza alterare la privacy.
Il supporto ai familiari non può esprimersi come mera assistenza, né come risposta sociale, ma si deve declinare su vari livelli:- informativo-psicoeducativo, sia a domicilio, sia nelle di-
verse sedi dell’UOC;- terapeutico, ove necessario;- di collegamento alle varie e diverse agenzie territoriali
(consultorio, Comune, ufficio collocamento).Il DSM indicherà le specificità operative che nascono dal
pieno riconoscimento del ruolo che i singoli familiari e le As-sociazioni esercitano in ambito collaborativo ed attivo. Fin dal primo contatto con il servizio sono determinanti le modalità di ascolto e di accoglimento, di informazione e valutazione della
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richiesta della famiglia e dell’utente. La chiarezza di risposte, spiegazioni e proposte, l’esplicitazione dei criteri di presa in carico, di definizione e di verifica dei piani terapeutico-riabi-litativi sono strumenti essenziali per costruire collaborazione e corresponsabilità in un rapporto di fiducia
Di fatto emerge che le difficoltà familiari sorgono in parti-colare: nelle situazioni di crisi, con pazienti non consenzienti al trattamento terapeutico o riabilitativo e nella gestione di cronicità lunghe e/o marcate da gravi disabilità. Perciò, oltre ai percorsi psicoeducazionali su aspetti generali vanno defi-nite e fatte conoscere alla famiglia linee guida su come gestire tali situazioni e definire il rapporto col referente, indicato dal Servizio per la gestione del problema.
Alla famiglia del paziente psichiatrico è necessario garan-tire informazioni su:- malattia e interventi terapeutici e riabilitativi in un mo-
dello psicoeducativo; - sintomi premonitori della crisi;- linee operative dedicate alle emergenze; - percorsi previdenziali e assistenziali, con particolare atten-
zione all’amministrazione di sostegno (protezione anche patrimoniale del malato);
- disponibilità a livello distrettuale di servizi di segretariato sociale;
- sostegno psicoterapeutico; - gruppi di auto mutuo aiuto;- esistenza di Associazioni di tutela della salute mentale
accreditate. Il servizio, infatti, riconosce il ruolo delle Associazioni di
familiari e/o di utenti e della loro rappresentanza negli ambiti istituzionali previsti dalla vigente normativa, con esse colla-bora e si attiva - con modalità condivise e concordate - per farle conoscere, innanzitutto - ma non solo - a quanti utiliz-zano i servizi psichiatrici, quali ulteriori spazi autonomi di formazione, informazione, scambio e proposta. E’ opportuno valutare progetti ove la famiglia che accoglie al suo interno e assiste il malato (inserimento omofamiliare) goda di servizi e interventi (su comprovata necessità, anche di supporto eco-nomico) corrispondenti a quelli a sostegno dell’inserimento eterofamiliare.
E’ importante pensare alla famiglia come un sistema al-largato. In questo senso è opportuno tenere conto non solo dei genitori, ma anche dell’ambito dei fratelli, che possono aiutare a completare il quadro comprensivo e supportivo e possono anche aiutare a progettare secondo piani longitudinali a più lunga distanza nel tempo. Anche per questi è utile favorire la nascita di gruppi di auto mutuo aiuto di sostegno. Appare altresì necessario supportare l’implementazione di reti terri-toriali e di percorsi atti a sostenere la realizzazione di progetti di vita del paziente psichiatrico alternativi alla permanenza in famiglia.
La Famiglia e le reti fra famiglie possono essere consi-derate anche risorsa attiva, come dimostrano le esperienze di questi anni di inserimento eterofamiliare supportato di persone che necessitavano di un percorso riabilitativo, che non abbisogna obbligatoriamente l’utilizzo di una struttura residenziale. Pur non disponendo di una numerosità di casi di grande rilevanza, gli esiti di tale esperienze sembrano essere positivi e molto interessanti dal punto di vista della qualità del percorso riabilitativo. Tali forme di inserimento, successivo ad adeguata selezione e formazione delle famiglie, e normato
da una progettualità da parte del DSM, possono quindi costi-tuire un supporto importante ed alternativo ai classici percorsi residenziali. Va attivata una banca dati regionale che permetta di valutare gli esiti e definire gli standard di tale proposta riabilitativa.
La rete socialeNella logica di operare secondo il modello bio-psico-sociale,
gli elementi della rete socio sanitaria in cui il DSM si colloca mostrano talune collaborazioni formalizzate, altre aperte ai contributi di iniziativa locale, offrendo la massima disponi-bilità alla sperimentazione e alla diffusione dei risultati, ma anche cornici precise in cui operare. L’approccio alla salute mentale secondo un paradigma di rete, come chiave di lettura del contesto sociale, ridefinisce a vasto raggio l’operatività dei servizi della salute mentale, migliorando la loro integra-zione con gli altri soggetti implicati nei servizi alla persona, e implica sviluppo in rete delle risorse ambientali naturali (famiglie, quartiere, volontariato, auto aiuto) e professionali (DSM, cooperazione sociale).
Si è sviluppata, per superare il limite dei servizi formali, la creazione di servizi integrati nella comunità, collocati, cioè, nel luogo dove insorgono i bisogni e dove si alimenta l’intreccio naturale delle risorse umane. Si è costituita e specializzata tipologicamente la “rete formale di supporto comunitario”, a composizione mista pubblico-privato. A sviluppo di ciò, si individua nella cooperazione sociale il soggetto associativo potenzialmente più adatto ad operare sul terreno della promo-zione dei diritti di solidarietà e su quello della erogazione delle prestazioni attraverso le quali tali diritti si concretizzano. Al-l’interno di questo quadro in evoluzione, le prassi usuali legate ai concetti di integrazione e coordinamento vanno superate a favore di nuove modalità che fanno riferimento ad una visione di interazione/condivisione che si fonda sulla condivisione di responsabilità della funzione pubblica (Legge 23/2006 sulla cooperazione sociale).
In ambito sociale, il principio di sussidiarietà orizzon-tale legittima i soggetti della comunità territoriale anche non formalmente costituiti a farsi carico a pieno titolo delle aree problematiche e di sofferenza personale e sociale. La legitti-mazione, che non deriva dal riconoscimento formale di soggetti istituzionali, risiede nell’esercizio stesso della cittadinanza. Va sostenuta, inoltre, la nascita di gruppi di self-help, la creazione di reali momenti partecipativi, di occasioni di assunzioni di responsabilità e potere decisionale degli utenti. Si tratta di favorire una cultura che riconosca la caratterizzazione della rete sociale come “comunità terapeutica riabilitativa allargata”, in grado di operare con caratteristiche relazionali, oltre che formali, strutturate e regolative.
A) Sviluppo di percorsi di inserimento lavorativo Il lavoro permette di determinare il proprio status, di dare
vita ad una rete di relazioni aggiuntiva a quella amicale e pa-rentale e di sentirsi utili ed in grado di contribuire al benessere della comunità. Le strategie includono:- sostenere interventi che favoriscono negli utenti conoscenza
dei percorsi e delle opportunità di ingresso nel mondo del lavoro, attraverso i Centri di Lavoro Guidato (CLG) che accompagnano la persona nell’attività lavorativa;
- attuare l’utilizzo di un approccio di rete per favorire la convergenza fra soggetti istituzionali, del privato sociale e
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del privato economico su obiettivi condivisi di formazione al lavoro e di inserimento lavorativo di soggetti svantag-giati;
- favorire percorsi di inserimento attraverso la legge 68/1999 (Servizio Integrazione Lavorativa, Centri per l’Impiego)
- favorire modalità di inserimento diretto attraverso le altre modalità (ad es., il supported employment) che la lettera-tura internazionale e l’esperienza nazionale hanno indicate come vantaggiose.
B) Sviluppo in rete e sostegno all’abitare autonomoA fianco ed ad integrazione delle strutture residenziali
formalmente definite nei DSM, vanno prese in considerazione, incentivate e sostenute modalità nell’affrontare problemi, quali quelli dell’abitare che si caratterizzano per un buon livello di autonomia e meglio garantiscono il protagonismo dell’utenza, anche con l’apporto di risorse proprie, del privato sociale, delle Aziende Territoriali di Edilizia Residenziale (ATER), della famiglia, favorendo e incentivando le proposte delle famiglie e degli enti che intendono donare o dare in comodato d’uso gratuito abitazioni per gli utenti.
Un approccio al problema della salute mentale orientato alla comunità pone anche la questione di una formazione di “operatori di confine” in grado di operare come interfaccia fra il sistema dei servizi istituzionali/formali e l’area delle reti informali della comunità, facendo interagire i due sistemi e creando connessioni e canali di comunicazione ove possa avvenire uno scambio di risorse.
C) Lotta alla stigma e alla discriminazione:Il DSM prevede nella sua programmazione annuale effi-
caci azioni di contrasto allo stigma sociale, che con modalità anche innovative si pongano come obiettivi:- Promuovere una visione “normalizzata” delle persone con
disturbi mentali; - Superare lo stigma e valorizzare la diversità; - Agire come strumento di accettazione e prevenzione; - Sperimentare strumenti nuovi di interazione, dialogo,
conoscenza;- Costruire la strada per un’etica tollerante ed una pratica
di cittadinanza fondate su nuovi punti valoriali.
Il rapporto con gli utentiIl DSM favorisce la formazione di forme di auto-mutuo-
aiuto (AMA) da parte di utenti e di associazioni di volonta-riato. Il DSM riconosce l’apporto degli utenti alla definizione di iniziative di salute mentale attraverso la presenza di propri rappresentanti di associazioni riconosciute nel Consiglio di Dipartimento.
I Servizi, nelle modalità di intervento nella salute mentale, riconoscono che la mobilitazione delle risorse e la motiva-zione personale dell’utente sono la principale determinante di esito, soprattutto nei percorsi riabilitativi, e che l’utente è portatore di esperienze che vanno considerate insieme ai valori etici e alle evidenze scientifiche. I servizi riconoscono gli utenti quali soggetti di decisione e pongono come centrale il sostegno al protagonismo ed al diritto di scelta degli utenti stessi. Ne sostengono, inoltre, i percorsi per l’acquisizione dei diritti di cittadinanza.
I casi di abbandono della cura devono essere rilevati per assicurare su di essi riflessione formale nel DSM e all’interno
dell’equipe che aveva in trattamento il paziente. L’abbandono della cura sarà comunque tempestivamente comunicato, nel rispetto della privacy, al medico di medicina generale dell’utente nell’ambito di una collaborazione deontologicamente costituita per la ripresa della cura. L’abbandono della cura potrà essere comunicato anche ai familiari individuati già nella presa in carico del paziente, qualora gli stessi ne abbiano fatto esplicita richiesta e il paziente abbia dato formale consenso.
Nei casi in cui il paziente non collabora al trattamento, è necessaria l’attivazione di un progetto esplicito finalizzato a favorire la ripresa del trattamento al fine di garantire il diritto alla terapia: analoga attenzione va rivolta a escludere latenze tra esordio, crisi e presa in carico.
La organizzazione territoriale è uno strumento essenziale di lavoro e non risponde quindi a una logica burocratica, così come le assegnazioni delle referenze terapeutico - riabilitative all’interno della struttura. Vanno pertanto intesi quali strumenti e non quali fini inderogabili, permettendo, in situazioni di difficoltà da parte dell’utente, dei suoi familiari o dello stesso operatore, di valutare la necessità di cambiare gli operatori di riferimento o di mantenerli nel tempo anche a fronte di cambiamenti organizzativi. Il DSM deve prevedere modalità esplicite e codificate nei propri protocolli operativi per rivedere il riferimento utente/operatori quando emergono difficoltà di-sfunzionali nella gestione della relazione terapeutica.
Ruolo e funzioni delle cliniche psichiatriche universitarie Per il ruolo specifico ricoperto dall’Università nell’am-
bito della formazione medica e psichiatrica con le Scuole di specializzazione, le strutture psichiatriche universitarie di Padova e Verona svolgono una parte significativa delle loro funzioni di attività clinica, didattica e di ricerca nell’ambito del Dipartimento di Salute Mentale. Per la definizione della rete formativa prevista dal nuovo ordinamento delle Scuole di specializzazione, le sedi di Padova e Verona si avvalgono della collaborazione con alcune strutture territoriali della Regione Veneto, con cui stabiliscono specifici rapporti di convenzione.
Le strutture psichiatriche universitarie, come le altre strutture cliniche e assistenziali universitarie, trovano la loro collocazione nell’ambito delle Aziende Ospedaliere di Padova e Verona, dove le cliniche psichiatriche universitarie hanno sviluppato anche specifiche attività sovrazonali, quali la con-sultazione psichiatrica e di psicologia clinica nell’ospedale, dedicata anche a pazienti con specifiche patologie mediche e chirurgiche. Nell’ambito di tali strutture sono stati istituiti dalla Regione i centri regionali per i disturbi del comporta-mento alimentare.
L’articolazione del rapporto tra le strutture universitarie e il DSM è regolata, per la parte attinente alla assistenza, da un’apposita convenzione. II personale universitario, insieme al personale non universitario dell’unita operativa a direzione universitaria, assicura la presa in carico e il trattamento della popolazione di uno o più specifici bacini di utenza,. Le dimen-sioni dei bacini e le strutture territoriali assegnate, nonché le funzioni assistenziali assicurate dalle equipe universitarie, dovranno essere, nel rispetto delle intese Università-Regione, congruenti con il regolamento e gli obiettivi del DSM al quale afferiscono, alla pari con le equipe territoriali. Alle strutture Universitarie saranno assegnate risorse congrue, che tengano conto sia della numerosità della popolazione assistita, sia delle
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altre attività svolte in ambito sovraterritoriale (es. psichiatria di consultazione, centri per i disturbi alimentari, ecc.), oltre che delle attività didattiche e di ricerca istituzionali (che assor-bono il 50% dell’orario di lavoro del personale universitario). L’afferenza al DSM da parte della struttura psichiatrica uni-versitaria, non implica una mancata afferenza ai Dipartimenti Assistenziali Integrati dell’Azienda Ospedaliera, all’interno dei quali viene svolta la funzione assistenziale, didattica e di ricerca da parte delle altre strutture universitarie.
La formazione degli iscritti alle Scuole di specializzazione si svolge nelle strutture Universitarie e nelle strutture territo-riali coinvolte nella rete formativa, secondo quanto previsto dai Regolamenti delle Scuole di Specializzazione di Padova e Verona. Le strutture territoriali partecipano alla rete formativa istituita nell’ambito dell’attività delle Scuole di specializzazione in psichiatria, secondo le modalità stabilite dai Consiglio dei docenti delle Scuole stesse. Per la definizione delle attività di formazione ed aggiornamento, i DSM, in particolare quelli coinvolti nella rete formativa, si avvalgono del contributo e dell’esperienza nel campo della formazione e della ricerca, propri delle strutture Psichiatriche Universitarie. Va inoltre riconosciuto il ruolo specifico ricoperto dalla Facoltà di Psi-cologia nella nella formazione clinica psicologica.
Le sedi di Padova e Verona, sono caratterizzate dalla con-testuale presenza dell’Azienda Ulss, dell’Azienda Ospedaliera e dell’Università. Poiché ivi afferiscono numerosi pazienti con patologie di particolare gravità provenienti da altre Aziende Ulss, anche di altre Regioni, che talora manifestano comor-bilità con disturbi psichici che richiedono il trasferimento nel reparto psichiatrico ed il proseguimento del trattamento da parte dei reparti medici e chirurgici ad alta specializzazione sotto forma di consulenza, è necessario prevedere una maggiore disponibilità di posti letto psichiatrici. Tali posti letto pertanto possono essere in numero superiore a 16 per 100.000 abitanti, e comunque non inferiori a 16 per SPDC, anche in presenza di un bacino di utenza che, riferito all’equipe psichiatrica territo-riale di afferenza, sia inferiore a 100.000 abitanti. In ogni caso il numero di tali posti letto andrà rapportato alle prescrizioni di cui all’art. 1 della Legge n. 662/1996.
Ruolo e funzione della facolta’ di psicologiaVa riconosciuto il ruolo della Facoltà di Psicologia nella
formazione clinica psicologica.
La ricerca clinicaIn linea con la crescente integrazione a livello clinico
e di rete formativa fra Cliniche universitarie e DSM nel Veneto, è importante riconoscere, sviluppare e organizzare attività di ricerca clinica in ambito psichiatrico che pos-sono essere svolte a vari livelli di complessità nei DSM, in particolare con riferimento a Ricerche nazionali, Regionali finalizzate, Progetti europei, Progetti in partenariato con Università, IRCSS, Enti pubblici o privati, Fondazioni o Ricerche spontanee.
A tal fine si auspica una maggiore integrazione con i due Atenei veneti, in particolare con le Facoltà di Medicina (Corsi di Laurea a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e delle Pro-fessioni sanitarie) e la Facoltà di Psicologia per programmare ambiti di ricerca di particolare interesse regionale sotto il profilo sia epidemiologico sia clinico.
La carta dei servizi socio-sanitariLa carta dei servizi socio-sanitari presenta l’Azienda Ulss
ad ogni cittadino, dichiarando i principi fondamentali osservati nella erogazione dei servizi socio-sanitari, e descrivendone le modalità di fruizione. All’interno della Carta dei Servizi, la parte relativa al DSM va rivista almeno ogni 3 anni e deve almeno contenere: a) una definizione certa di obiettivi e programmi del DSM; b) una descrizione della organizzazione del DSM nella quale
siano individuate e descritte le responsabilità a rilevanza interna ed esterna, precisando le figure direttive medico specialistiche psichiatriche del DSM e delle équipe che lo compongono;
c) una descrizione delle strutture operative in attività, con indicazione del relativo orario di apertura, del personale in servizio e delle finalità preventive, cliniche, diagno-stiche, terapeutiche e riabilitative, precisando le modalità e procedure di accoglimento, trattamento e dismissione del paziente, dettagliando altresì le modalità di contatto e rapporto con le famiglie dei pazienti.
d) una descrizione delle attività integrate con il servizio socio assistenziale.
Il sistema informativoLa regione ha attivato con DGR 320 del 10/02/1998 la
rilevazione dell’attività territoriale nell’ambito della Salute Mentale. Tale rilevazione è stata progressivamente implemen-tata nel corso degli anni e migliorata negli aspetti relativi alla qualità del dato, al ritorno ai DSM e alla fruibilità del dato in termine di valutazione dei bisogni e programmazione locale e regionale. Assolve al duplice scopo di una rilevazione della domanda di salute mentale e di analisi e monitoraggio della risposta fornita dai servizi. E’ necessario legare alla rileva-zione dei dati relativi agli utenti, la rilevazione informatica dei dati relativi alle strutture, in maniera da avere una fotografia, quanto più possibile in tempo reale, della situazione operativa dei Servizi.
Emerge la necessità di una maggiore completezza di en-trambi gli aspetti, da attuare con una maggiore integrazione con i dati che provengono dalle strutture private e soprattutto con i flussi che provengono dal costituendo sistema informativo relativo alla Neuropsichiatria Infantile e della Adolescenza e a quello relativo ai SerT. Va poi completato il lavoro di integra-zione fra il flusso dei dati territoriali della psichiatria con i dati relativi alle SDO (schede dimissione ospedaliera), alla farma-ceutica e alla mortalità, ottenendo uno strumento più completo e con un alto potere conoscitivo e di programmazione.
La possibilità di accedere ai dati solo in forma aggregata, e i protocolli consolidati in materia di protezione della privacy e criptazione dei dati, costituiscono una adeguata protezione della riservatezza dei dati sensibili per il cittadino.
Un tale sistema regionale richiede uno sviluppo adeguato dei sistemi informatici in sede locale, che mostrano ancora sviluppi e potenzialità di analisi del dato molto diversi nelle singole realtà. E’ necessario che siano comunque in grado di fornire dati di qualità adeguata alla Regione ed in tal senso è necessario che l’Azienda Ulss provveda per la loro implemen-tazione e manutenzione, sviluppandoli come parte integrante dei servizi locali di Information Technology. Parallelamente ed ad integrazione, viene costituito un “patient file” che raccordi
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i vari dati e costituisca una via comune fra servizi, distretto, ospedale e MMG.
L’integrazione con le altre areeSi è nel tempo osservato che i servizi psichiatrici devono
occuparsi di casi che presentano bisogni sociosanitari complessi e che hanno un peculiare rapporto con attività specialistiche proprie della salute mentale, non essendo completamente al-l’interno di esse. Ciò si verifica prevalentemente nei casi in cui si presentano comorbilità in persone con disabilità intel-lettive o in genere cognitive, persone con abuso di sostanze o, in generale, con persone che presentano fragilità dal punto di vista sociale e rilevanti bisogni sociali e/o socio sanitari. In tali situazioni è necessario che l’intervento del DSM sia subordinato ad una chiara e documentata definizione di un programma terapeutico riabilitativo individualizzato, che va definito nell’ambito dei Servizi del Distretto, anche tramite l’UVMD, su diretta responsabilità del Direttore del Distretto e che definisca obbiettivi, sinergie, strumenti e risorse che consentono la realizzazione del programma nel rispetto dei LEA per la salute mentale.
Ai fini di permettere l’intervento specifico del DSM e di contestualizzare il suo apporto alla gestione del caso, è neces-sario che la presa in carico dei casi complessi, che quasi sempre è multiprofessionale, pur nella molteplicità degli attori e nella sinergia di interventi, necessariamente preveda un servizio di riferimento, cui spetta il compito di funzionare da case manager del caso complesso, conseguentemente al bisogno presentato in maniera prevalente. La definizione del progetto deve avvenire a livello distrettuale compresa l’individuazione delle strutture residenziali, semiresidenziali o destinate ad altro genere di interventi necessari alla realizzazione del programma. Per un pieno funzionamento di tale organizzazione vanno elaborati piani di organizzazione settoriali relativi alle aree ed ai ser-vizi della disabilità , della dipendenza, dell’età evolutiva e del decadimento cognitivo, che esplicitino chiaramente percorsi e risorse disponibili in questi ambiti, vista la rilevanza quantita-tiva e qualitativa dei bisogni di cui stiamo trattando.
Di seguito vengono in ogni caso esaminate le specificità che, dal punto di vista della Salute Mentale, alcune di queste aree comportano.
DipendenzeNegli ultimi anni si sono manifestate con sempre maggior
evidenza l’importanza e la diffusione della comorbilità tra disturbi da uso di sostanze psicoattive e disturbi psichiatrici. Per molto tempo nella nostra Regione questo fenomeno ha incontrato difficoltà nell’ attribuzione della competenza tra i Servizi preposti alla cura delle dipendenze patologiche ed i DSM. In seguito è stata riconosciuta come fondamentale la necessità che gli interventi in questo ambito possano proce-dere in modo integrato, garantendo un’unitarietà di visione e di strategia sia per i numerosi ambiti in cui vi sono importanti sovrapposizioni obbligate (prevenzione e promozione della sa-lute, interventi in adolescenza, abuso alcolico, psicogeriatria, psichiatria di liaison), sia per garantire una piena risposta alle necessità cliniche dei soggetti portatori di tali problematiche. Al fine di perseguire l’integrazione è indispensabile il pieno rispetto delle finalità e delle metodiche proprie di ciascun set-tore, secondo quanto le rispettive culture professionali nel corso dei decenni sono venute elaborando. Non solo la Psichiatria
generale dell’età adulta, ma anche le Dipendenze Patologiche hanno maturato una elaborazione teorica specifica delle prassi nel proprio settore, basata anche su prove di efficacia, che allontana qualsiasi ipotesi di imposizione unidirezionale di modelli teorici ed operativi.
La Regione Veneto, preso atto di questa situazione, ha ap-provato la DGR n. 3745 del 5/12/03 con la quale stabiliva che ogni azienda della Regione dovesse dotarsi di un protocollo operativo per l’intervento congiunto in caso di pazienti con Doppia Diagnosi. Questo assieme di interventi ha favorito l’avvio di complessi percorsi di integrazione in merito alla comorbilità che non possono tuttavia ritenersi conclusi, anche in considerazione della diversificazione che si è determinata su questo tema in diverse azienda sanitarie.
Si ritiene indispensabile proseguire nel percorso intrapreso e in particolare:1. promuovere il coordinamento delle azioni di DSM, servizi
che si occupano di salute mentale nell’infanzia e adole-scenza, SerT nell’area del disturbo psichico in età adole-scenziale, ove la diffusione dell’uso di sostanze sembra estremamente estesa, e favorire un reciproco aumento di competenze tra queste tre aree;
2. approfondire la tematica della comorbilità tra disturbi di personalità e abuso di sostanze al fine di individuare dei parametri di riferimento (es. gravità psicopatologica, disabilità, acuzie...) che possano concorrere a stabilire secondo parametri il più possibile oggettivi la necessità di operare prese in carico parallele dei casi tra i DSM e i Dipartimenti per le Dipendenze;
3. affrontare in modo sinergico il tema dei programmi di trattamento ambulatoriali, ospedalieri e residenziali per i gravi disturbi della personalità che presentino anche Di-sturbi da uso di sostanze;
4. coordinare i percorsi formativi;5. definire evidenze e parametri organizzativi di strutture
residenziali riabilitative definite specifiche per pazienti con “ doppia diagnosi”.Al fine di monitorare gli obiettivi sopraesposti la Giunta
regionale costituirà entro 90 giorni dall’approvazione del pre-sente Progetto obiettivo un apposito Gruppo di lavoro integrato regionale con compiti di monitoraggio e consulenza.
Disabilità I Servizi Distrettuali per la Disabilità Adulta promuovono,
coordinano e realizzano interventi per migliorare l’autonomia, le relazioni, le condizioni di vita e l’integrazione sociale dei disabili e delle loro famiglie. Essi operano in maniera inte-grata con gli altri servizi socio-sanitari, con le istituzioni, i soggetti del privato sociale e le associazioni, e si avvalgono di strutture diurne e residenziali per la disabilità adulta e dei Servizi per l’Inserimento Lavorativo.
Questi servizi hanno in carico persone con diversi tipi di disabilità: sensoriale, intellettiva, motoria, relazionale, sia congenite che acquisite, e con bisogni spesso complessi. Le persone con disabilità intellettiva, in particolare, risultano maggiormente a rischio di sviluppare un disturbo mentale ri-spetto alla popolazione generale e frequentemente le cause di tale disturbo non coincidono con l’eziopatogenesi della disabi-lità intellettiva stessa. Nonostante questa evidenza, a tutt’oggi esistono ancora molte difficoltà diagnostiche e mancanza di adeguati strumenti, soprattutto quando la disabilità intellettiva
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è grave o gravissima e le capacità comunicative sono, quindi, fortemente limitate. L’impiego di criteri diagnostici adatti per la popolazione generale, ma inadeguati per le manifestazioni atipiche associate alla disabilità intellettiva, può favorire il disconoscimento di alcune realtà psicopatologiche.
Per migliorare l’integrazione con questa area, si ritiene necessario sviluppare: 1) l’attività di consulenza da parte del DSM ai Servizi Di-
strettuali per la disabilità, per singoli casi o all’interno delle strutture residenziali e semiresidenziali, prevalentemente come indicazioni e supporto agli operatori;
2) percorsi formativi condivisi, in particolare sulla valutazione della persona con strumenti comuni e sulla costruzione di progetti personalizzati;
3) protocolli di collaborazione, anche per eventuale presa in carico comune delle persone con disabilità intellettiva lieve accompagnata a disturbi emotivi e relazionali, per i quali si ritengano necessari interventi specialistici di carattere psichiatrico;
4) il supporto e la consulenza per i percorsi diagnostico tera-peutici relativi ad adulti con disturbi relativi alla condizione postautistica.Il DSM fornisce, inoltre, il supporto al superamento delle
strutture di grandi dimensioni attive nel territorio regionale, in particolare con riferimento agli ospiti di queste che hanno prevalenti bisogni di salute mentale. Le grandi strutture devono, sulla base dei progetti personalizzati degli ospiti, rimodulare la propria offerta di residenzialità in funzione delle unità di offerta previste dal sistema regionale di autorizzazione al-l’esercizio e di accreditamento e considerando la possibilità di realizzare unità residenziali a carattere sovrazonale o regionale per particolari e specifiche necessità assistenziali. Il supporto al superamento delle grandi istituzioni avviene, quando possi-bile, attraverso l’inserimento degli ospiti di queste nelle unità d’offerta adatte dell’Azienda Ulss di provenienza.
Psicologia e Psichiatria di Consultazione e CollegamentoL’Ospedale Generale è una delle sedi più importanti per
le attività diagnostiche e terapeutiche dove si manifestano, nel modo più articolato e diverso, i disturbi psichiatrici: è stato calcolato che il 27% dei pazienti ricoverati in ospedale presenta una diagnosi psichiatrica DSM IV. La depressione maggiore è presente nel 16%-19% di pazienti con malattia coronarica, nel 37 % di pazienti con insufficienza cardiaca, nel 25%-38% di pazienti con cancro, nel 45%-55% di pazienti con malattie neurologiche. Nella popolazione geriatrica, che già presenta una morbidità medica più elevata, la comorbilità psichiatrica è ancora più alta. Ma l’Ospedale Generale è un “territorio” ad alta morbilità non solo a ragione dell’alta prevalenza di disturbi psichiatrici associati alle patologie mediche, ma anche a ragione delle problematiche che emergono da procedure e strumenti diagnostici e da tecniche terapeutiche che negli anni si sono fatti sempre più complessi (si pensi alle indagini radiologiche, alle diagnosi genetiche, ai trapianti d’organo, alla dialisi re-nale, ai complicati schemi terapeutici della chemioterapie, ai problemi sollevati dall’uso di protesi o dispositivi tecnologici di impianto). Tale complessità comporta per il paziente la necessità di confrontarsi con nuove problematiche che inci-dono sostanzialmente sulla qualità della vita e talvolta sono determinanti per la sopravvivenza; per la struttura sanitaria possono esserci notevoli difficoltà nel gestire tali problema-
tiche e nel predisporre adeguata assistenza soprattutto quando diventa necessario affrontare complessi problemi relazionali che possono compromettere la relazione terapeutica.
Da questo punto di vista, la qualità della reazione medico paziente diventa una garanzia irrinunciabile in un quadro di una medicina superspecialistica e altamente sofisticata dal punto di vista tecnologico, nella quale però la dimensione umana non può non trovare una assoluta priorità. L’attenzione ai problemi psicologici, alle relazioni familiari e sociali del paziente sta alla base di quel processo di umanizzazione della medicina che oggi è da più parti invocato. La domanda relativa ai bi-sogni di consulenza psichiatrica e di intervento psicologico in ospedale generale è dunque articolata e consistente e presenta specifiche problematiche che non possono essere sottovalutate. I problemi più frequenti che si presentano alla psichiatria di consultazione possono essere così sintetizzati:1. Gestione di emergenze psichiatriche-psicologiche in con-
dizioni mediche e post-intervento chirurgico e necessità di garantire una risposta rapida e una comunicazione efficace alla richiesta di consulenza urgente.
2. Diagnosi precoce e presa in carico dei problemi di tipo psi-chiatrico presenti in comorbilità con distrubi somatici.
3. Valutazione della situazione familiare e relazionale del paziente e intervento relativo a eventuali problematiche
4. Valutazione dei problemi psichiatrici che possono interfe-rire con la capacità del paziente di esprimere il consenso (o il dissenso) alle cure.
5. Attività di valutazione, formazione e sostegno per il per-sonale medico e infermieristico con interventi a carico delle équipe, sia individuali che di gruppo con l’obiettivo di stimolare le risorse culturali dell’ospedale in merito alla umanizzazione delle cure, al rapporto medico paziente, alla conoscenza delle problematiche psicologiche e psi-chiatriche dei pazienti ricoverati in ospedale
6. Attività di indirizzo e sostegno della fase post-ricovero, per garantire una continuità degli interventi terapeutici: questo richiede un contatto e un invio definito allo specia-lista che seguirà il paziente a livello ambulatoriale (servizi territoriali, altri specialisti).
7. Attività specialistiche legate a problematiche definite come i problemi psicologici e psichiatrici nella gravidanza e nel parto, nei pazienti neurologici, nei pazienti oncologici, nei pazienti trapiantati.Negli ospedali capoluogo di provincia e comunque di di-
mensione superiore a 800 posti letto va prevista la creazione di un Servizio di Psichiatria e Psicologia di Consultazione e Collegamento (SPPCC) cui faccia riferimento tutta la attività di psichiatria psicologia di consultazione e collegamento così come descritta. Il SPPCC è funzionalmente collegato al SPDC nell’ospedale generale, come unità operativa semplice a valenza dipartimentale e al DSM cui questo afferisce; suo obiettivo specifico è garantire l’integrazione e la continuità tra le pre-stazioni ospedaliere e quelle territoriali. Ad esso afferiscono le risorse multi professionali necessarie a tale tipo di attività psi-chiatri: psicologi, infermieri, educatori professionali, terapisti della riabilitazione psichiatrica. Laddove esistono strutture o attività specialistiche di psicologia, esse manterranno le loro funzioni, da svolgere in stretta collaborazione con le attività specialistiche psicologiche, psichiatriche e riabilitative del DSM, in ospedale e nel territorio, ed in collegamento operativo con il SPPCC, ove presente.
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Sanità PenitenziariaCon il DPCM emanato in data 01/04/08 avente per oggetto
“ Modalità e criteri per il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e beni strumentali in materia di sanità penitenziaria”, vengono disciplinate le mo-dalità, i criteri e le procedure per il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale delle funzioni sanitarie, delle risorse finan-ziarie, dei rapporti di lavoro, delle attrezzature, arredi e beni strumentali relativi alla Sanità Penitenziaria, demandando alle Regioni l’espletamento delle funzioni trasferite. Il passaggio delle competenze sanitarie dal Ministero di Giustizia al Ser-vizio Sanitario nazionale ha posto due importanti questioni legate alla salute mentale: • la prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico del de-
tenuto portatore di un disagio psichico, e • gli interventi da attivare rispetto a coloro che vengono
dimessi dagli Ospedali psichiatrici Giudiziari - OPGRelativamente alla salute mentale nel documento delle
Linee guida per gli interventi del Servizio Nazionale a tutela della salute dei detenuti e degli internati negli istituti peni-tenziari, e dei minorenni sottoposti a provvedimento penale del DPCM del 1° aprile 2008, si sottolinea come la metà dei soggetti detenuti sia affetta da disturbi di personalità, e un decimo di questi soffra di serie patologie mentali, quali psicosi e depressione grave. Quasi tutti i detenuti presentano episodi di umore depresso dovuti alla situazione di privazione della libertà e il tasso di suicidi è maggiore fra la popolazione de-tenuta rispetto alla popolazione generale. In molti casi, inoltre vi è una prevalenza di comorbilità per disturbi psichici nei detenuti tossicodipendenti. Si stima che vi sia una prevalenza dei disturbi psichiatrici intorno a 16%. In molti casi il disturbo mentale sopravviene nel corso della detenzione. Per far fronte a questo fenomeno complesso è necessario un programma sistematico di interventi, che includano:• attivare un sistema di sorveglianza epidemiologica, attra-
verso l’osservazione dei nuovi giunti e la valutazione delle condizioni di rischio;
• attivare interventi per l’individuazione precoce dei disturbi mentali, con particolare attenzione ai minori;
• la formazione e l’aggiornamento degli operatori coinvolti, compreso il personale penitenziario
• garantire l’accesso ai percorsi di cura e riabilitazione che sono presenti nel territorio, attraverso la presa in carico con progetti individualizzati. Questo deve avvenire sia all’interno dell’istituto sia all’esterno nel caso in cui il de-tenuto fruisca di misure tratta mentali esterne. Il Servizio di Salute Mentale dell’istituto deve prendere contatti con il servizio del territorio di riferimento del paziente-detenuto al fine di garantire una corretta presa in carico e continuità terapeutica;
• garantire appropriati interventi psichiatrici, psicologici e psicoterapeutici presso ogni istituto penale per i minori, centri di accoglienza e comunità;
• favorire fra i detenuti e i minorenni sottoposti a provve-dimenti penali, la nascita e lo sviluppo di gruppi di auto mutuo aiuto;
• attivare programmi atti a ridurre il rischio suicidario.Per quanto riguarda il problema di coloro che affetti da
disturbi mentali, autori di reati, vengono internati presso gli ospedali Psichiatrici giudiziari , il documento delle Linee di
indirizzo per gli interventi negli OPG e nelle case di cura e custodia, sottolinea la necessità di armonizzare le misure sanitarie e le esigenze di sicurezza, mantenendo costante la collaborazione fra personale sanitario e personale dell’Ammi-nistrazione della Giustizia e la Magistratura.
Si sottolinea inoltre la necessità di creare sezioni organiz-zate e reparti all’interno degli stessi Istituti di pena in grado di accogliere gli imputati e condannati con infermità psichica sopravvenuta nel corso della misura detentiva, in risposta anche al principio di territorialità che è parte integrante dell’ordina-mento penitenziario e che dispone che deve essere favorito il criterio della prossimità alla residenza delle famiglie dei detenuti. Nello stesso modo l’ambito territoriale diventa fon-damentale per poter affrontare i problemi della salute, della cura, della riabilitazione delle persone con disagio psichico, in quanto è possibile creare un efficace collegamento tra i diversi servizi sanitari, le Istituzioni e la comunità, per un corretto progetto di reinserimento sociale.
In una prima fase la responsabilità sanitaria degli OPG passa alle Regioni in cui questi hanno sede.• I DSM su cui insistono gli OPG, in collaborazione con il
personale sanitario dell’istituto provvedono alla stesura di programmi operativi rispetto alla dimissione degli internati che hanno concluso la misura della sicurezza. Le soluzioni devono essere concordate con le Regioni di provenienza e devono prevedere forme di inclusione sociale in collabo-razione con gli Enti locali e i servizi sociali e sanitari di origine.
• Devono essere trasferiti nelle carceri di provenienza i ri-coverati in OPG per disturbi sopravvenuti durante l’esecu-zione della pena, nelle quali sarà stato allestito una sezione specifica per la cura e la riabilitazione.
• Devono essere allestite sezioni specifiche in carcere per l’osservazione di coloro che devono essere sottoposti a un periodo di osservazione e per i quali deve essere predi-sposta una perizia.In una fase successiva, verranno accorpati gli internati
presso l’OPG più vicino alla regione di appartenenza, in modo da permettere di stabilire rapporti di collaborazione con le realtà di provenienza. Il DSM competente territorialmente si dovrà attivare per assumersi la responsabilità della presa in carico, della cura, della riabilitazione e del reinserimento sociale del paziente-internato sottoposto a misura di sicurezza.
La terza ed ultima fase prevede la restituzione ad ogni regione dei propri internati attraverso un programma concor-dato e attuato già all’interno della struttura, in preparazione della dimissione: tale fase è in stand-by in attesa dell’esito delle due precedenti fasi. Diventa fondamentale studiare strutture che permettano collocazioni residenziali a persone con misure detentive o in libertà vigilata.
Età geriatrica L’aumento dell’aspettativa di vita ha favorito l’estendersi
della morbilità psichiatrica a una fascia di popolazione sempre più ampia: se è vero ad esempio che entro il prossimo quin-quennio il numero di anziani ultrasessantacinquenni costi-tuirà il 15-20% della popolazione generale, almeno il 70% di essi presenterà problemi psichiatrici o psicologici. Oggi, un individuo su tre muore oltre gli 85 anni, con una spettacolare progressione che ha visto allungarsi l’età alla morte dai 50 anni degli inizi del secolo fino agli attuali 73. Ciò comporta,
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laddove vi è bassa natalità, l’incremento dell’età media della popolazione, ed il conseguente aumento sia delle patologie degenerative del S.N.C., sia di un’ampia gamma di disturbi psichici che presentano, inoltre, significative modificazioni in termini di presentazione, decorso e prognosi. La longevità collettiva rende quindi indispensabile e prioritario riprogram-mare l’assetto dei sistemi di cura e di assistenza.
In tema di psicopatologia dell’anziano, le persone con disturbi mentali comprendono sia i pazienti psichiatrici che invecchiano che i pazienti che presentano disturbi psichici in età avanzata. Pur non esistendo una stima esatta della distribu-zione dei problemi mentali degli anziani è possibile applicare delle estrapolazioni sulla base di dati provenienti da paesi con politiche sanitarie più avanzate. Gli obiettivi del progetto, in una prima fase, vedono l’allestimento di un ambulatorio-osservatorio psicogeriatrico e la progettazione di procedure di consulenza e programmi di trasferimento di elementi di competenze psichiatriche ad altri operatori (medici, in primis geriatri e neurologi, infermieri, caregivers, volontari, ecc). Tutto ciò appare finalizzato alla costituzione di un gruppo psicogeriatrico multidisciplinare basato sull’integrazione di competenze diverse e complementari, con compiti di identi-ficazione della patologia, di verifica dell’ipotesi diagnostica, di consulenza e collegamento operativo e di progettazione di piani di intervento. Il gruppo viene supportato dal personale di riferimento afferente ai servizi integrati. L’ambito opera-tivo di tale unità, in funzione del livello di prestazione e per successive approssimazioni si articola inizialmente in tre moduli operativi:• livello ambulatoriale e servizio di consulenza: unità di
psicogeriatria, che garantisce un approccio specialistico e multidimensionale alla patologia psicogeriatrica, in re-gime ambulatoriale e con un collegamento costante con i Medici di Medicina Generale.
• livello di studio e realizzazione di progetti di Formazione, Screening, Prevenzione, Ricerca.
• livello di network clinico-assistenziale. Relativamente al quale sono da sottolineare :- la costituzione dello staff operativo ha un valore so-
stanzialmente funzionale;- la sua finalità è da ritenersi distinta da quella dei per-
corsi diagnostico assistenziali previsti dalla normativa regionale in tema di decadimento cognitivo con i quali deve trovare una integrazione in termini di confronto e consulenza;
- lo staff interviene in maniera regolamentata da spe-cifici protocolli dipartimentali presso i centri servizi per anziani per attività di consulenza e supervisione dell’assistenza in tema di bisogni psicopatologici
Disturbi del Comportamento AlimentareI disturbi del comportamento alimentare (DCA) rappre-
sentano una delle problematiche emergenti di maggiore rilievo nell’ambito della salute mentale. Si tratta di disturbi ad eziologia complessa, con importanti manifestazioni psicopatologiche e con alto rischio di complicanze mediche e comorbilità. La loro prevalenza nel Veneto risulta elevata: una ricerca su un campione rappresentativo della popolazione generale di Padova ha stimato che il 10% della popolazione femminile tra 18 e 24 anni soffre o ha sofferto di un disturbo alimentare di rilevanza clinica. Il trattamento richiede una collaborazione tra gli spe-
cialisti di area psichiatrica e psicologica e gli specialisti di area medica. L’anoressia nervosa, tra i disturbi psichiatrici, è quello che presenta i più alti indici di mortalità.La cura psichiatrica costituisce il fondamento del trattamento di ogni paziente e deve essere effettuata in combinazione con altre specifiche modalità di cura, mediche e psicoterapeutiche (APA, 2007). Le attività di prevenzione diagnosi e cura dei disturbi alimentari devono quindi essere considerate come parte integrante delle attività di prevenzione, diagnosi e cura dei Dipartimenti di Salute Mentale. Le caratteristiche cliniche richiedono, per l’implementazione di trattamenti efficaci, non solo il coinvolgimento di diverse figure professionali e diverse discipline, ma lo sviluppo di specifiche competenze e l’acquisizione di una stabile capacità di condividere un progetto terapeutico e di lavorare in modo integrato. E’ essenziale, soprattutto nell’anoressia nervosa, il monitoraggio dei parametri biologici e la possibilità di inter-venire tempestivamente, anche con ricoveri ospedalieri, per la cura delle complicanze mediche. Per tali motivi sono necessari specifici accordi e protocolli di collaborazione con i MMG e con i reparti internistici e ospedalieri.
Il trattamento richiede diverse modalità e diversi livelli di intensità. La maggior parte dei pazienti risponde ad un trattamento ambulatoriale, ma, nell’anoressia nervosa, una percentuale di pazienti, stimabile attorno al 30-40%, non risponde alla terapia ambulatoriale e necessita di trattamento più intensivo in regime di ricovero o in regime residenziale extra-ospedaliero. Tali trattamenti richiedono luoghi dedicati e un’alta specializzazione del personale.
La Regione Veneto, tra le prime in Italia, con la DGR. n. 3540 del 19 ottobre 1999 fissava le linee di un sistema di interventi in materia di disturbi del comportamento alimen-tare. Secondo tale atto di indirizzo veniva delineata l’orga-nizzazione di una rete di servizi per la diagnosi e cura dei DCA attraverso l’attivazione in ogni provincia di un Centro di Riferimento Provinciale per i DCA. Con successive delibere, sono stati approvati i Centri provinciali di Portogruaro (DGR n. 2410/2001), Vicenza (DGR n. 1974/2003), Treviso (DGR n. 371/2005) e i Centri Regionali di Padova (DGR n. 70/2005) e Verona (DGR n. 374/2005). Per l’avvio e il potenziamento della rete, la Regione Veneto ha stanziato un finanziamento, che sarà rinnovato sulla base dell’attività (clinica e di preven-zione) documentata, svolta dai centri.
La Direzione Regionale Piani e Programmi Socio Sanitari della Regione ha istituito il gruppo di lavoro in materia di DCA, come previsto dalla DGR n. 3455 del 30 ottobre 2007; il gruppo è presieduto dal Dirigente del Servizio per la Tutela della Salute Mentale ed è composto dai responsabili dei centri di riferimento Provinciali e Regionali, tra i quali è stato indi-viduato un coordinatore scientifico. Il Gruppo ha la funzione di elaborare un documento di linee di indirizzo nel settore.
Ai presidi ambulatoriali, intra ed extra ospedalieri viene affidata la presa in carico dell’utente con l’inquadramento dia-gnostico e la formulazione delle indicazioni ad un trattamento ospedaliero, residenziale semi-residenziale o ambulatoriale. Sono pertanto necessari contesti di cura modulari, che spazino dall’ambulatorio all’ospedale, passando attraverso ambiti di trattamento intensivo extraospedaliero.
Come altre gravi patologie psichiatriche, i DCA necessitano di momenti di trattamento intensivo ospedaliero e di percorsi riabilitativi in strutture intermedie extra ospedaliere. L’indica-zione ad una ospedalizzazione in reparto internistico si pone
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soprattutto in condizioni di grave denutrizione (IMC < 13) e disidratazione e in presenza di gravi complicanze mediche. In linea di massima le indicazioni ad un trattamento in un SPDC sono limitate a casi di grave comorbilità psichiatrica (es. rischio suicidio) e nei casi in cui sia necessario il ricorso al TSO.
L’esperienza clinica internazionale, così come quella delle strutture presenti nella Regione Veneto, conferma che una presa in carico forte e la disponibilità di percorsi di cura strutturati ed articolati consentono di limitare il ricorso a trattamenti più intensivi e più costosi. La disponibilità di strutture di day hospital e di strutture semiresidenziali riabilitative extrao-spedaliere, tipo centri diurni, in cui sia possibile garantire la permanenza diurna, pasti assistiti, trattamenti individuali e di gruppo e attività riabilitative, si muove in questa prospettiva e garantisce, per i pazienti, la possibilità di mantenere il rapporto quotidiano con la famiglia e con la scuola.
Oltre alle strutture specifiche dei Centri di riferimento per i DCA, le pazienti con disturbi alimentari devono poter usufruire, in casi particolari e con programmi concordati con l’équipe territoriale, delle strutture riabilitative dei DSM (CD, CTRP e GAP).
Nella struttura riabilitativa occorre garantire, compatibil-mente con le condizioni psicofisiche, il diritto allo studio e lo svolgimento di attività scolastiche nel territorio in cui ha sede il centro. La struttura deve prevedere spazi comuni e specifici spazi per lo svolgimento di attività riabilitative di gruppo, di pasto assistito e di studio.
Una stima approssimativa della necessità di posti letto in strutture ospedaliere e/o in strutture residenziali di riabilita-zione intensiva extraospedaliera può essere calcolata tenendo conto che se in Veneto la popolazione femminile tra i 10 e i 29 anni è di 460.134 persone (2007) e la prevalenza dell’AN è stimata al 0.5%, le persone con diagnosi di anoressia sono circa 2300 e 460 casi (20%) necessitano di ricovero (con una stima molto conservativa). Calcolando una durata media di degenza di 3 mesi la necessità per pazienti della Regione Ve-neto è di 115 posti letto intra ed extra ospedalieri, a media ed alta intensità di cura.
Attualmente in Veneto sono utilizzati per ospedalizzazione di lungo periodo (60-90 gg) 50 - 60 posti letto nelle strutture del privato convenzionato (Case di Cura). Una parte di questi letti è utilizzata per pazienti con gravi forme di obesità. Altri 15 letti sono utilizzati nelle strutture pubbliche dedicate alla cura e alla riabilitazione dei DCA e altri 15 nelle strutture residenziali del privato sociale. Si deve segnalare che in tutte queste strutture una parte dei posti letto viene utilizzata anche per pazienti con diagnosi di AN provenienti da altre Regioni italiane.
La carenza di posti letto pubblici dedicati ai trattamenti riabilitativi dei DCA rende complessa, in particolar modo, la risposta alle necessità di pazienti più gravi, con disturbi comportamentali, con comorbilità psichiatrica e con tendenza alla cronicizzazione. Pertanto, nella programmazione dei posti letto per disturbi alimentari da parte della Regione, si deve attribuire priorità a stabilire un equilibrio tra il numero dei letti nelle strutture pubbliche e nelle strutture private, sia sulla base dei costi, sia sulla base di una corretta differenziazione di competenze e specificità cliniche delle diverse strutture.
È necessario definire accuratamente protocolli di collabo-razione tra le strutture di ricovero e la rete dei centri di Rife-rimento per i DCA della Regione, sia per quanto riguarda le
modalità di invio da parte dei centri, sia per quanto riguarda la definizione del programma terapeutico alla dimissione e la presa in carico dei pazienti dimessi da parte dei Centri di Riferimento. Un ulteriore aspetto che merita particolare atten-zione è la necessità di formazione specialistica al trattamento multidisciplinare per il personale medico e paramedico.
Altresì viene ribadita come prioritaria l’indicazione alle aziende sanitarie, contenuta nella DGR n. 3540/99, concernente l’attivazione, a livello di ognuna di esse, di un ambulatorio multispecialistico per la diagnosi ed il trattamento dei DCA.
Infanzia e AdolescenzaLa questione della salute mentale dell’età evolutiva e del-
l’adolescenza, pur presentando aspetti estremamente peculiari dal punto di vista dei bisogni e della complessità organiz-zativa dei servizi, mostra importanti punti di contatto con l’organizzazione dei DSM, in particolare per 1) la necessità di collaborazione e integrazione nella transizione dei soggetti che abbisognano di prosecuzione della presa in carico nella maggiore età per disturbi psicopatologici gravi e 2) per la di-mostrata importanza della diagnosi tempestiva e di un precoce trattamento dei disturbi gravi che si presentano durante l’ado-lescenza, come pure dell’individuazione e del monitoraggio dei precoci segnali di fragilità e della franca psicopatologia. Le evidenze cliniche portano dunque a sollecitare l’organiz-zazione, secondo un’ottica unitaria, di risposte specialistiche e differenziate.
I servizi distrettuali che si occupano dei disturbi neuropsi-chiatrici, dei problemi psicologici e psicosociali dell’infanzia e dell’adolescenza, hanno mediamente in carico dal 6 al 9% della popolazione da 0 a 18 anni, comprese le disabilità cognitive, motorie e sensoriali. Nei percorsi di cura, specie nelle situa-zioni più complesse, risultano fortemente carenti le risposte in particolare qualora 1) sia indispensabile un ricovero per un episodio psicopatologico acuto e 2) sia necessario avvalersi di strutture intermedie per la gestione dei percorsi terapeu-tico-riabilitativi a medio-lungo termine. Per quanto riguarda alcune particolari patologie, occorre prevedere dei Centri specialistici di secondo livello, sia per gli approfondimenti diagnostici e terapeutici, che come riferimento formativo per i Servizi ed altri Enti.
Poiché le risposte diagnostiche e assistenziali più complesse richiedono competenze che non possono essere disponibili ovunque, le specifiche risposte con i percorsi di presa in carico, di cura e di continuità ospedale-territorio, devono configurarsi secondo un gradiente di organizzazione e di complessità, che richiede una programmazione all’interno di un’ area di rife-rimento includente più Aziende Ulss:1) Istituzione di Reparti ospedalieri dedicati al trattamento
di episodi acuti di rilevanza psicopatologica in regime di ricovero (riferimento: 1 PL ogni 100.000 abitanti con ag-gregazioni di max 10 pl collocati in un ospedale generale con presenza di divisione pediatrica e di SPDC). In questo ambito, dovranno essere anche organizzati gli interventi rivolti, secondo modalità congiunte e multiprofessionali, ai soggetti con DCA (in co-morbilità, o meno con disturbi della personalità).
2) Organizzazione, almeno negli ospedali capoluogo di pro-vincia, di un’attività di collegamento e di consulenza per le UOC del Dipartimento Materno-infantile, con interventi rivolti ai soggetti ricoverati e alle famiglie, nonché al per-
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sonale del reparto, rendendo così possibile occuparsi di:i. Disturbi psichici legati ad alterazione organica;ii. Interventi precoci con i nati a rischio e le loro fami-
glie;iii. Conseguenze psicologiche di malattie fisiche;iv. Conseguenze somatiche di comportamenti anomali e
di disturbi psichici (danni da incidenti o da condotte a rischio, danni da condotte suicidarie, autoaggressive, anoressiche, …).
3) Attivazione delle strutture diurne e residenziali necessarie alla realizzazione di percorsi terapeutico-riabilitativi spe-cifici ed efficaci, e in particolare per ogni bacino di riferi-mento, che può includere più Aziende Ulss, di almeno:a) una struttura riabilitativa diurna. Si tratta di Servizi
Semiresidenziali per la riabilitazione dei disturbi psi-chiatrici dell’età evolutiva nelle fasi di post-ricovero o di minore acuzie, specificamente adattati all’età e alle patologie stesse (psicosi, episodi depressivi maggiori, disturbi della condotta, tentativi di suicidio, ma anche disturbi del comportamento alimentare, gravi condi-zioni di disagio socio-ambientale e/o di rischio).
b) una comunità terapeutico-riabilitativa protetta per ado-lescenti (14- 21 anni). Si tratta di Comunità per pazienti maschi e femmine di età compresa dai 14 ai 21 anni, con una ricettività della struttura fino ad un massimo di 12 posti. Sono previste per pazienti affetti da psicopato-logia rilevante (con risorse attivabili attraverso adeguati interventi terapeutico- riabilitativi) e per soggetti in si-tuazione di grave disagio psico-relazionale e/o con gravi disturbi di comportamento, in condizione di precarietà del supporto familiare. Tali strutture residenziali sono finalizzate ad un intervento terapeutico- riabilitativo personalizzato e continuativo e mediamente prolunga-to costantemente monitorato e verificato da un’equipe specialistica e multiprofessionale.
L’ integrazione con le cliniche privateE’ necessario riconoscere il ruolo importante che ha l’ospe-
dalità privata nella salute mentale: questo ruolo è fondamentale sia in termini di risorse impiegate sia nei termini delle proble-matiche affrontate. In termini di risorse, va segnalato che nel periodo 2000 - ottobre 2008 il ricorso alla ospedalità privata nel Veneto ha riguardato il 31,2% di tutte le dimissioni con DRG psichiatrico, con il 45,6 % di tutte le giornate di degenza. Se consideriamo l’ambito delle diagnosi psichiatriche ricoverate nell’area specifica di specialità psichiatrica, abbiamo un 23,8% delle dimissioni, per un 40,8% delle giornate. Tale trend ap-pare in aumento, per cui, se consideriamo il periodo gennaio 2006 - ottobre 2008, questo ultimo dato passa a un 27,1% di dimissioni per un 46,8% di diagnosi. Emerge quindi un ruolo molto importante del privato e un impegno economico parti-colarmente rilevante da parte della Regione in questo ambito della tutela della salute mentale.
L’impiego di risorse da parte dell’ambito privato è reso più rilevante anche dalla diversa durata di degenza nell’am-bito privato: nel predetto periodo 2006 - 2008 abbiamo una degenza media privata di 33 giorni contro un 13,9 nell’ambito della struttura pubblica (2,3 volte). Questo rende ancor più ri-levante gli obblighi di pianificazione della spesa sanitaria da parte della Regione, razionalizzando la spesa sanitaria, al fine di ripartire adeguatamente le risorse finanziarie a disposizione
delle Aziende Ulss; accanto all’obbligo di garantire un sistema aperto e concorrenziale a tutti coloro che dimostrino di avere i requisiti e le capacità per erogare prestazioni sanitarie adeguate, tutelando la libertà di scelta del cittadino, occorre assicurare l’efficienza del sistema garantendone la tenuta finanziaria ed una corretta e funzionale gestione delle risorse disponibili. Una tale attività può sorgere unendo una accurata programmazione ed integrazione delle unità di offerta basata sul monitoraggio della domanda quale emerge da dati epidemiologicamente completi con una accurata valutazione di processi ed esiti, tenendo conto di quanto è ormai assodato circa le migliori prassi operative nell’ambito della salute mentale.
La Regione Veneto, in pieno accordo con le leggi 180/78 e 833/78 ha fatto proprio il modello della psichiatria di comunità collocando i vari momenti all’interno delle “strutture dipar-timentali per la salute mentale comprendenti anche i presidi e i servizi extraospedalieri, al fine di garantire la continuità terapeutica”: questi concetti definiti nell’art 34 della L. 833/78 normano la necessità di un modello che privilegia il momento extraospedaliero, colloca quello ospedaliero all’interno di una organizzazione dipartimentale e definendo la necessità di una continuità terapeutica fra le varie strutture terapeutiche e ria-bilitative, territoriali, residenziali e ospedaliere che formano la rete della salute mentale. Qualunque momento o struttura, preso isolatamente, appare non sufficiente a garantire una piena qualità dell’intervento.
Tale elemento era stato pienamente ripreso nel precedente Progetto Obiettivo Regionale sulla Salute Mentale del Veneto (DGR 4080 del 22/12/2000), nel paragrafo 4.3 “Rapporti con le strutture private” dove si afferma che le strutture private convenzionate non sono da sole in grado di dare una risposta globale alle necessità terapeutiche dei pazienti psichiatrici, e dovranno allora inserirsi nel sistema di rete della équipe psichiatrica pubblica che ha in carico il paziente. Pertanto andranno definiti protocolli di intesa operativa tra DSM e strutture private che prendano in cura pazienti psichiatrici, al fine di rendere il loro intervento integrato alla rete dei servizi dipartimentali pubblici.
Anche le “Linee di indirizzo nazionale per la salute men-tale emanate dal Ministero della Salute in data 18/03/2008, affermano che il DSM deve essere “integrato nelle risorse, pubbliche e degli erogatori accreditati”. e “L’organizzazione dipartimentale deve gestire e coordinare l’azione dei servizi pubblici e privati (privato sociale e privato imprenditoriale) presenti nel territorio di competenza, secondo comuni scopi ed obiettivi”.
Di fatto una mancata integrazione non è senza conseguenze, a fronte di un insieme assodato di conoscenza che sottolinea la necessità di servizi fortemente integrati nei vari momenti (ospedaliero e territoriale, ambulatoriale, semiresidenziale e residenziale). Il ruolo paritario, concorrenziale ed integrato fra pubblico e privato può avvenire solo all’interno di standard omogenei per quanto riguarda strutture e personale. Occorre pertanto definire una forte funzione di coordinamento di tutte le strutture accreditate che si occupano di salute mentale nel territorio di competenza, al fine di integrarne le attività, valo-rizzando le risorse, contribuendo alla razionalizzazione della spesa e costruendo la continuità dell’intervento. Tale integra-zione deve essere sviluppata con un modello di collaborazione e condivisione fra le varie componenti della salute mentale al fine di rendere il loro intervento integrato alla rete dei servizi
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dipartimentali pubblici, valorizzando il ruolo e la identità del privato come soggetto attivo di questa integrazione. A tale scopo è necessario:1) identificare a livello regionale modelli generali di integra-
zione, attraverso appositi tavoli di lavoro con un confronto pubblico-privato;
2) sviluppare protocolli di intesa operativa in armonia con le caratteristiche e i percorsi dei DSM e le strutture private che prendano in cura pazienti psichiatrici;
3) integrare la presenza del privato convenzionato nelle at-tività regionali e locali relative alla programmazione in materia di salute mentale;
4) costruire un sistema condiviso da pubblico e privato di valutazione degli esiti dei trattamenti.
Verifiche e indicatori
Con il Documento relativo a struttura e funzioni del DSM che dovrà essere emanato entro 90 giorni dall’approvazione del presente Progetto obiettivo, la Giunta regionale definisce gli indicatori che dovranno essere comuni a tutti i DSM e gli strumenti per la loro analisi, tenendo conto dei concetti gene-rali qui di seguito esposti.
Perseguendo la risposta e la soddisfazione del bisogno di salute mentale della popolazione servita, i risultati attesi derivanti dall’attività del DSM in toto, devono rappresentarsi come percepibili (in quanto a tempestività e appropriatezza dell’attività), nonché valutabili (in quanto ad efficacia ed ef-ficienza dell’attività stessa). L’attività dei DSM sarà valutata attraverso i seguenti criteri di valutazione: 1. costruzione di percorsi facilitanti l’accesso, con partico-
lare attenzione al carattere di continuità nell’arco delle 24 ore;
2. costruzione di rapporti con istituzioni e rappresentanze della comunità;
3. sviluppo di progetti specifici rivolti ai temi dell’abitare, del lavoro, della vita sociale;
4. sviluppo di attività territoriali specifiche, con particolare riguardo alla natura ed alla dimensione dell’attività domi-ciliare, alla collaborazione ed integrazione con altri servizi sanitari (medici di medicina generale e pediatri di libera scelta) e sociali;
5. garanzia nell’applicazione dei LEA.L’attività dei DSM sarà valutata inoltre attraverso la codi-
fica di progetti specifici relativi a: 1. pazienti gravi non collaboranti;2. fascia adolescenziale;3. popolazione anziana.
L’attività dei DSM, può essere ulteriormente valutata at-traverso alcuni parametri quali: • la documentazione del livello di partecipazione ai progetti
terapeutici;• la documentazione relativa alla qualità percepita;• la partecipazione a momenti istituzionali di programma-
zione e valutazione dei servizi prestati;• le iniziative di informazione e formazione rivolte ad utenti
e familiari;• le iniziative di supporto per l’avvio di forme di auto-mutuo-
aiuto;A tal fine il DSM deve :
• dotarsi di sistemi di rilevazione ed analisi della propria attività, in grado di assolvere a debiti informativi nei con-fronti degli organismi istituzionali e della collettività;
• offrire ai cittadini non solo prestazioni o servizi, ma anche elementi utili per un’analisi dei processi sociali che si accompagnano ai fenomeni patologici oggetto degli interventi;
• garantire costanti processi formativi ed una costante re-visione della propria organizzazione in funzione degli scopi definiti. Riconoscendo come finalità di qualsivoglia progetto di cura la ri-acquisizione, per il paziente, della capacità di esercizio autonomo dei propri diritti, rimane fondamentale valutare l’esito dei percorsi adottati, privi-legiando l’analisi dei temi dell’abitare, del lavoro e delle relazioni sociali secondo criteri condivisi in grado di essere generalizzati;
• effettuare precoci interventi negli esordi, specie all’interno di un rapporto di collaborazione con i MMG;
• studiare il rischio suicidario attraverso: a) la rilevazione dei suicidi e degli atti lesivi degli utenti
in carico; b) il monitoraggio di particolari categorie di popolazione
a rischio, in particolar modo adolescenti e anziani.Il DSM utilizza i dati complessivi di valutazione dei ri-
sultati per ridefinire in accordo con le singole UOC, le meto-dologie operative.
Le modalità di monitoraggio e verifica includono:- uso di strumenti di valutazione validati (HoNOS, VADO)
e confrontabili;- valutazioni generali e periodiche; valutazioni gruppo spe-
cifiche; valutazione di aree come funzionamento sociale, funzionamento cognitivo, autonomia personale, psicopa-tologia;
- PRI: progetto riabilitativo individualizzato scritto, con-diviso e aggiornato;
- valutazione dei bisogni e della soddisfazione di utenti e familiari;
- introduzione dimensione temporale (turn over utenti);- valutazione oltre che di inserimenti lavorativi e ripresa
rete sociale, anche del diverso utilizzo del CD.Le verifiche rispetto all’andamento del percorso da parte
dell’equipe della SSM devono essere continue (è prevista una riunione settimanale) e con una cadenza regolare (circa 3-4 mesi negli inserimenti a più lungo termine): è obbligatorio che vi sia una verifica con i committenti territoriali. Se necessario per la buona articolazione del percorso che il paziente sta attuando nella SSM con altri percorsi in atto (inserimento in strutture residenziali, supporti socio-relazionali da parte dell’assistente sociale del Comune di residenza, psicoterapia individuale o di gruppo, ecc), a queste verifiche possono essere invitate le altre figure istituzionali coinvolte.
Con una cadenza regolare, quando non vi sono motivazioni cliniche e ambientali che lo sconsigliano, è importante che l’equipe della SSM dia una restituzione al paziente e ai familiari dei risultati raggiunti e degli obiettivi ancora da perseguire. Ciò è importante per creare un rapporto di alleanza, partecipazione attiva da parte del paziente e del familiare, per favorire il con-fronto, la motivazione, e la consapevolezza, oltre che a essere un contributo per la comprensione delle dinamiche intrafamiliari. E’ utile, inoltre, che al termine di questo periodo venga compilato uno strumento di valutazione del funzionamento sociorelazio-
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nale e delle abilità pratiche, con il quale attuare una verifica standardizzata dei cambiamenti che il percorso terapeutico riabilitativo nella SSM sarà in grado di attuare. Se gli obiettivi sono stati tutti raggiunti e durante il percorso nella SSM è stato creato un percorso successivo (lavorativo, relazionale, abitativo, ecc.) l’uscita può considerarsi una dimissione. Se gli obiettivi sono stati raggiunti parzialmente ed esistono delle motivazioni cliniche e sociali che ne danno indicazione, il percorso nella SSM può continuare ancora per un periodo con la partecipazione a delle specifiche attività. Una particolare attenzione devono avere le uscite non concordate, cioè i drop out. E’ fondamentale che di fronte a questi eventi si sviluppi una verifica con l’equipe committente, per analizzare insieme le possibili motivazioni, aree di criticità dell’inserimento, e gli elementi che possono essere una costarne nei vari drop out. sia per quanto riguarda le caratteristiche della struttura che dell’utente.
Il CSM promuove la riflessione con gli operatori sui dati quali emergono dal sistema informativo relativamente a pazienti e prestazioni nell’ambito del proprio ambito, nel confronto con eventuali CSM delle altre UO e delle varie Aziende Ulss. Il CSM esamina periodicamente con tutti gli operatori l’anda-mento degli eventi critici del sistema in un dato periodo (suicidi, andamento ricoveri, TSO, drop out) e viene fatta una perio-dica revisione delle situazioni perse di vista, formalizzando in cartella le eventuali decisioni in merito. Nell’ambito delle proprie attività il DSM utilizza gli strumenti di valutazione della soddisfazione dei familiari mediante la somministrazione di un questionario con cadenza biennale e della qualità della vita con cadenza triennale.
Allegato - Salute mentale nell’ infanzia ed adolescenza
La questione della salute mentale dell’età evolutiva e del-l’adolescenza, pur presentando aspetti estremamente peculiari dal punto di vista dei bisogni e della complessità organizzativa dei servizi, mostra importanti punti di contatto con l’organiz-zazione dei Dipartimenti di salute mentale. Infatti:1) le ricerche epidemiologiche e cliniche segnalano sempre di
più l’importanza della diagnosi tempestiva e di un precoce trattamento dei disturbi, in particolare di quelli che esordi-scono durante l’adolescenza, come pure dell’individuazione e del monitoraggio dei precoci segnali di fragilità e della franca psicopatologia già presente in età evolutiva;
2) le evidenze cliniche conducono alla necessità di dare ai singoli disturbi risposte differenziate e specialistiche or-ganizzate secondo un’ottica unitaria.
L’integrazione tra ServiziPer attuare un intervento efficace nel campo della salute
mentale dell’infanzia e adolescenza è necessaria un’azione convergente sul piano sanitario e su quello sociale, che tenga conto delle peculiarità e specificità dei bisogni in questa fase della vita e che contempli quindi:1) un intervento complessivo che comprenda la prevenzione
e l’educazione alla salute;2) un intervento allargato alla famiglia, all’ambiente educa-
tivo-scolastico e alla comunità;3) la reciproca interazione delle varie aree di sviluppo: (mo-
toria, linguistica, intellettiva, cognitiva, psico-affettiva e relazionale);
4) specifica attenzione alle diverse fasce d’età, considerando l’adolescenza come un punto d’arrivo di un continuum evolutivo di sviluppo e di partenza verso una nuova evo-luzione personale;
5) gli alti indici di comorbilità tra i vari disturbi, in diverse e successive fasce d’età.
6) la consistente presenza di persone e famiglie immigrate con i bisogni nuovi tipici di una comunità multietnica.Nell’ambito dei rapporti tra DSM e servizi che si occu-
pano di Salute Mentale della Infanzia e della Adolescenza (SMIA�), nel corso di questi anni sono emersi tre problemi che richiedono prioritaria attenzione: 1) il problema della gestione dell’Urgenza nel territorio, in Ospedale e nei Pronto Soccorso per la gestione di problemi psicopatologici acuti e gravi in soggetti minori; 2) il problema di una continuità di presa in carico per situazioni patologiche che esordiscono in infanzia-adolescenza e coinvolgono l’età adulta; 3) il problema di un riferimento qualificato ed appropriato per le situazioni a) ove emerga il bisogno di specifiche competenze nel supporto ed empowerment della famiglia nelle situazioni proprie della SMIA e b) ove emergano specifiche competenze nel supporto ed empowerment di minori presenti in famiglie con pazienti psichiatrici.1) Il problema delle urgenze e del ricovero va affrontato at-
traverso: a) Tempestiva valutazione delle urgenze psichiatriche
dell’età evolutiva, segnalate dal P.S., dai reparti ospe-dalieri o dagli stessi servizi territoriali, attraverso procedure di integrazione funzionale con il DSM e l’SPDC definite da uno specifico dispositivo aziendale, che garantiscano la pronta disponibilità di uno specia-lista della salute mentale nell’infanzia e adolescenza, la tempestiva attivazione dei Servizi interessati e i successivi percorsi di presa in carico.
b) Integrazione del servizio che si occupa di SMIA nel percorso di gestione dei trattamenti sanitari urgenti senza consenso in età evolutiva,.
c) Protocolli di collaborazione tra servizio che si occu-pa di SMIA e i Reparti ospedalieri per il ricovero dei minori affetti da disturbo psichiatrico compatibile, per età, gravità e eventuale disturbo associato del comportamento, con le strutture e il personale dispo-nibili. Sono qui compresi i disturbi psicopatologici a eziologia organica o collegati a disabilità grave, e le condotte a rischio somatico (TS, autolesione, DCA …)
d) Protocolli DEA-DSM-servizi che si occupano di SMIA per la prima valutazione della situazioni di emergenza e urgenza psichiatrica che abbisognino di ricovero in una struttura ospedaliera più specificamente organiz-zata in grado di svolgere la sua funzione anche per più Aziende Ulss.
2) Emerge la necessità di una continuità delle cure ed una conseguente integrazione funzionale forte fra salute mentale della età adulta e neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, in particolare per le patologie complesse che attraversano le varie età e che all’interno della stessa età
1 N.B. non si tratta di una nuova unità operativa, bensì di una funzione già in parte svolta a livello distrettuale con modalità organizzative diversificate nelle varie realtà locali.
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spesso pongono una molteplicità di problemi assistenziali per i quali non sono sufficienti singoli servizi.
3) a) Per le problematiche adolescenziali, specie per le
situazioni che configurano la necessità di una presa in carico prolungata, oltre il 18° anno di età, appare necessario che anche i DSM identifichino gli ambiti di competenza ed integrazione relativamente a:- Momento preventivo, con una buona comunica-
zione di rete e filtro per l’individuazione dei casi da avviare a consultazione specialistica da parte delle strutture di base: MMG, Scuola e Centri di Ascolto scolastici, consultori.
- Accesso e presa in carico:Collaborazione formalizzata e\o buone pratiche con altri
Servizi e agenzie (DSM, dipendenze patologiche, servizi per la tutela minorile, abuso e maltrattamento ecc), sia per la presa in carico degli utenti che per l’individuazione di strategie di intervento per bisogni emergenti e situazioni di confine.
b) Protocolli dipartimentali specifici che definiscano i percorsi di integrazione con il DSM e con la rete dei Servizi aziendali per la progettazione congiunta delle transizioni dei pazienti che abbisognano di pro-secuzione della presa in carico nella maggiore età per disturbi psicopatologici gravi, puri o in comorbidità. Ogni Azienda Ulss e ogni servizio che si occupa di SMIA debbono essere ordinariamente in grado di gestire adeguatamente in continuità terapeutica la maggior parte dei casi e possono essere sia erogatori che fruitori di specifici percorsi multizonali di valuta-zione e trattamento per le situazioni che abbisognino di risorse dedicate.
c) La presa in carico multiprofessionale e specialistica dei servizi che si occupano di SMIA, specie a fronte di situazioni di particolare complessità e gravità, può richiedere percorsi specifici, che agendo in stretta collaborazione con la rete esistente dei Servizi siano in grado di completare i percorsi terapeutici, preve-dendo le risposte oggi mancanti.
Specificità dei Bisogni Assistenziali in tema di salute mentale in Infanzia e Adolescenza
I Servizi che si occupano dei disturbi neuropsichiatrici, ma anche dei disturbi/problemi psicologici e psico-sociali, dell’infanzia e dell’adolescenza hanno denominazioni e mo-delli organizzativi diversi nelle Aziende Ulss regionali ma sono tendenzialmente inseriti, secondo l’attuale organizza-zione distrettuale, nell’U.O.C. Infanzia, età evolutiva e fami-glia, che comprende anche i Consultori familiari e, in alcuni casi, la Pediatria di comunità e che lavora in rete con gli altri servizi socio-sanitari e con le agenzie sociali ed educative del territorio. In questi servizi operano tipicamente N.P.I., psicologi, assistenti sociali, logopedisti e tecnici della riabili-tazione neuro e psico-motoria, integrati in alcuni casi da altre figure professionali: il modello operativo è quello dell’equipe miltiprofessionale specialistica integrata, caratterizzato dal-l’approccio multidimensionale alla diagnosi e al trattamento. Hanno mediamente in carico dal 6 al 9% della popolazione in età compresa tra gli 0 e i 18 anni del territorio di riferimento, ma con organici e profili professionali molto variabili. I motivi più frequenti di ricorso ai servizi sono disabilità cognitive,
ritardo mentale, disturbi dello sviluppo, disabilità motorie, sensoriali; negli anni è cresciuta l’incidenza nell’epidemiologia dei Servizi dei disturbi della personalità e della condotta e di quelli affettivo-relazionali. I principali interventi svolti da questi Servizi sono:
- diagnosi multidimensionale, presa in carico terapeutica e riabilitativa (cognitiva, logopedica, motoria e psicomo-toria…);
- consulenza ai genitori su problematiche legate allo svi-luppo e interventi di sostegno alla genitorialità;
- integrazione scolastica e sociale dei minori con disabilità neuropsichica in età evolutiva ai sensi della L. 104/ 92;
- attività a carattere preventivo, attraverso iniziative di informazione e formazione rivolte alla popolazione;
- valutazione e sostegno, in collaborazione con il Consul-torio Familiare, di minori in situazioni di tutela.
Nelle realtà locali ove sia avvenuta la delega di competenza da parte dei Comuni svolgono, inoltre, attività di:
- integrazione sociale e sostegno socio-assistenziale di minori e famiglie in situazioni di disagio;
- tutela dei minori su mandato dell’Autorità giudiziaria.I servizi sono per lo più in condizione di assolvere a quei
compiti istituzionali che richiedono interventi erogabili a li-vello ambulatoriale e nell’ambiente di vita (scuola, domicilio) del minore, spesso attraverso la costituzione di percorsi spe-cifici di valutazione e presa in carico dedicati alle patologie più complesse (es. DGS, ADHD, ..): risultano, invece, carenti le risposte che richiedono percorsi diagnostici e terapeutici nelle condizioni di urgenza, per episodi acuti di tipo psicopa-tologico e in particolare qualora sia necessario un ricovero, o quando occorra avviare una presa in carico con la disponibi-lità di strutture intermedie, quali centri diurni o residenziali. Per alcune patologie più gravi e complesse, potrà essere utile l’organizzazione di Centri di secondo livello, con compiti di consulenza per i Servizi e di formazione. La necessità di una presa in carico precoce, intensiva ed estensiva, comporta la necessità di una dotazione organica e un coordinamento strut-turale dei Servizi coerenti con l’impegno necessario.
Le situazioni cliniche che risultano, nell’attuale organiz-zazione, di maggiore impatto perché la presa in carico si con-figura come complessa e richiede strumenti ed opportunità diversificate e flessibili di lavoro, sono:2) casi di Tentato Suicidio (il suicidio è tra le più frequenti
cause di morte degli adolescenti nei Paesi europei) che si verificano su di un terreno dove le situazioni di Maltrat-tamento e Abuso, i Disturbi dell’umore, i Disturbi di per-sonalità o i DCA e le altre forme di Dipendenza, giocano talvolta un ruolo importante,;
3) le crisi psicopatologiche acute, insorgenti a ciel sereno in un soggetto che precedentemente non aveva dato motivi di preoccupazione (esordi di Disturbo bipolare o di Psi-cosi schizofrenica, da differenziare sul piano valutativo-diagnostico dai break-down adolescenziali) oppure, più spesso, in soggetti con precedenti condizioni cliniche di psicopatologia;
4) Disturbi di personalità in adolescenza, particolarmente quando si presentano con un disturbo della condotta, eventualmente associato a fenomeni di aggressività auto od etero diretta.
5) Importanti episodi di ordine depressivo, primitivi o se-condari ;
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 135
6) Disturbi Post-Traumatici da Stress, collegati o meno ad eventuali problemi di tipo organico che abbiano compor-tato ricovero in Pediatria od altro reparto internistico;
7) Tutte quelle situazioni in cui esiste una forte correlazione tra problematica di ordine somatico e assetto psicologico, in quanto conseguenza sul piano psichico di una malattia organica.
8) Disturbi del Comportamento Alimentare, che richiedono cure sui diversi piani in relazione anche ai diversi periodi della malattia, necessitando comunque di una continua-tiva presa in carico della componente psicopatologica e disfunzionale sul piano socio-relazionale.
Organizzazione degli interventi territorialiLa collocazione distrettuale del servizio che si occupa dei
disturbi neuropsichiatrici, ma anche dei disturbi/ problemi psicologici e psicosociali dell’infanzia e dell’adolescenza, in-sieme alla sua integrazione nell’U.O.C. Infanzia, età evolutiva e famiglia, definisce il territorio di competenza e garantisce la possibilità di contatto e di conoscenza con le famiglie e con il loro ambiente di vita, rendendo possibili percorsi diagno-stici, riabilitativi e di cura, che considerino il bambino e il suo ambiente di vita nella loro complessità. Di contro, poiché le risposte diagnostiche e assistenziali più complesse richie-dono strutture e specificità che non possono essere disponibili ovunque, i percorsi di presa in carico, di cura e di continuità ospedale-territorio, devono configurarsi anche in un gradiente di organizzazione e di complessità che richiede una program-mazione in termini di una area di riferimento includente più Aziende Ulss. Si fa qui riferimento a:a. gestione delle urgenze e dei trattamenti di episodi psico-
patologici acutib. gestione dei percorsi riabilitativi e interventi terapeutico
riabilitativi di natura residenziale e semiresidenziale.Questi interventi devono coordinarsi con i servizi terri-
toriali esistenti (Unità Operativa Età Evolutiva; DSM; SERT, Area Disabilità), in un bacino di afferenza vasto, maggiore del solo ambito Ulss.
Si prevedono i seguenti percorsi assistenziali1. Istituzione di Centri di riferimento per aree interUlss per il
trattamento di episodi acuti di rilevanza psicopatologica in regime di ricovero ospedaliero ( riferimento: 1 posto letto ogni 100.000 abitanti con aggregazioni di massimo10 p.l. collocati in un ospedale generale con presenza di divisione pediatrica e di SPDC). In questo ambito, dovranno essere anche organizzati gli interventi rivolti, secondo modalità congiunte e multiprofessionali, ai soggetti con DCA (in co-morbilità o meno con disturbi della personalità), Par-ticolare rilevanza assume l’intervento nei DCA per cui si fa riferimento alla organizzazione dei centri territoriali e alle organizzazioni multi professionali definite nella delibera regionale n. 3455 del 30/10/2007.
2. Attività di collegamento e di consulenza in Pediatria. oltre che per altre U.O. del Dipartimento Materno infantile con interventi rivolti ai singoli ricoverati e alle famiglie, nonché al personale del reparto, in corso di ricovero e di post - ricovero.
3. In tal modo, è possibile coordinarsi con i Reparti di ricovero pediatrico (Pediatria e Patologia neonatale), per occuparsi di:i. Disturbi psichici legati ad alterazione organica;
ii. Interventi precoci con i nati a rischio e le loro fami-glie;
iii. Conseguenze psicologiche di malattie fisiche (tumori, PCI ed altre patologie del SNC e periferico, diabete, fibrosi cistica, …);
iv. Conseguenze somatiche di comportamenti anomali e di disturbi psichici (danni da incidenti o da condotte a rischio, danni da condotte suicidarie, autoaggressive, anoressiche, …).
4. Per quanto riguarda la collaborazione con il DSM, il SerT e i Servizi territoriali per l’età evolutiva , oltre che i passaggi programmatori ed organizzativi, sono definiti momenti condivisi di formazione comune.
5. Sono individuate regolari occasioni di scambio, con al centro i temi comuni: “passaggio dei casi” in carico, per rag-giunta maggiore età o per esigenze di gestione terapeutica; consulenza reciproca per problemi di ordine specialistico; condivisione della presa in carico secondo modalità bi- o pluri-focali; presentazione di situazioni potenzialmente problematiche di minori a seguito di conclamata patologia psichiatrica di uno o dei due genitori; supervisioni comuni, con discussione di casi.
6. Istituzione di percorsi terapeutico riabilitativi quali:
a) Le Semiresidenze All’interno della rete dei servizi che si occupano di SMIA,
si prevedono Servizi con carattere di diurnato, in particolare Servizi Semiresidenziali per la riabilitazione dei disturbi psi-chiatrici dell’età evolutiva nelle fasi di post-ricovero o di minore acuzie, specificamente differenziati per età e patologie(psicosi, episodi depressivi maggiori, disturbi della condotta, tenta-tivi di suicidio, ma anche disturbi della condotta alimentare, gravi condizioni di disagio socio-ambientale e/o di rischio). Essi operano strettamente integrati sia con i Servizi ospeda-lieri e di Day Hospital, sia con i Servizi per l’età evolutiva territoriali e con le Comunità terapeutiche, nel rispetto degli obiettivi di convergenza, integrazione e coerenza di tutti gli interventi in ambito Sanitario e Sociale, assicurando con tale rete diagnostica e di presa in carico, un utilizzo più efficace ed efficiente delle risorse.
I vantaggi di un tale servizio Semiresidenziale sono:- contribuire alla costruzione di un progetto clinico e pe-
dagogico integrato tra Servizi di diverso livello e ruolo istituzionale;
- mettere a disposizione della famiglia un eventuale sostegno educativo;
- evitare il ricovero quando possibile e/o costituire uno spazio protetto dopo la dimissione, riducendo la durata della degenza;
- contribuire a migliorare l’inserimento e l’adattamento del bambino e dell’adolescente nel proprio ambiente di vita.
b) Le Comunità terapeutiche riabilitative protette per adolescenti (14-21 anni)
Si tratta di Comunità per pazienti maschi e femmine di età compresa dai 14 ai 21 anni, con una ricettività della struttura fino ad un massimo di 12 posti. Sono previste per pazienti affetti da psicopatologia rilevante (con risorse attivabili attraverso adeguati interventi terapeutico- riabilitativi) e per soggetti in situazione di grave disagio psico-relazionale e/o con gravi disturbi di comportamento, in condizione precarietà del sup-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010136
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porto familiare. Tali strutture residenziali sono finalizzate ad un intervento terapeutico- riabilitativo personalizzato e conti-nuativo e mediamente prolungato costantemente monitorato e verificato da un equipe multiprofessionale. I vantaggi di tale struttura residenziale sono:- creare un contesto protetto (funzionamento della struttura
sulle 24 ore 7 giorni su 7) in cui poter costruire un per-corso terapeutico personalizzato in un tempo prolungato (massimo due anni) integrato con i diversi Servizi che seguono il caso;
- proporsi talvolta come risposta alternativa al ricovero in situazioni di emergenza a carattere prevalentemente socio-familiare;
- coinvolgere la famiglia, laddove possibile, nel percorso terapeutico dell’adolescente.
- aiutare l’adolescente, una volta superata la fase acuta della psicopatologia, a riprendere o a riformulare una proget-tualità legata alla sua esistenza: concludere un percorso di studi, entrare nel mondo del lavoro, emanciparsi dalla famiglia o da un rapporto vissuto in modo conflittuale ed intrecciare relazioni extrafamiliari positive;
- poter attivare una serie di interventi terapeutici riabilita-tivi personalizzati (grazie all’ attivazione di programmi terapeutici, riabilitativi, educativi e sociali possibili in struttura e con la struttura) in base alla patologia del caso, attraverso il lavoro di un’equipe multiprofessionale, costi-tuita da diverse figure professionali (medico specialista, psicologi/psicoterapeuti, educatori, infermieri, assistenti sociali, operatori socio-sanitari e altre figure della riabili-tazione) che, attraverso uno specifico protocollo di inseri-mento, guiderà gli interventi dall’accoglienza in struttura, alla stesura del progetto terapeutico individuale , fino alla verifica e alla valutazione dell’intero percorso in rete con gli altri servizi e strutture (educative, sociali, sportive, animativo-espressive) del territorio.
Salute mentale e istituzioni giudiziarie: In concomitanza con la ridefinizione complessiva delle
competenze psichiatriche e giudiziarie previste dal DPCM 1° aprile 2008, anche la presa in carico dei minori autori di reato con problemi psicopatologici ospiti degli istituti penali minorili è divenuta una questione emergente: si prevedono risorse supplementari per gli interventi di consulenza e per la collaborazione anche a percorsi di “giustizia riparativa”, anche al di fuori dell’ambito penitenziario.
Bambini in carcere: fino ai 3 anni di età i bambini sono accolti nelle carceri insieme alle madri, e anche queste si-tuazioni, fragili per eccellenza, necessitano di interventi di valutazione e consulenza da parte dei Servizi per la Salute Mentale dell’infanzia e dell’adolescenza.
LEGENDA
ADHD Attention Deficit Hyperactivity Disorder
AMA Auto-Mutuo-Aiuto
AN Anoressia Nervosa
ATER Aziende Territoriali di Edilizia Residenziale
CD Centro Diurno
CA Comunità Alloggio
CA-Es Comunità Alloggio estensive
CA-In Comunità Alloggio Intensive
CLG Centri di Lavoro Guidato
CSM Centro di Salute Mentale
CTRP Comunità Terapeutica Residenziale Protetta
DCA Disturbi del Comportamento Alimentare
DEA Dipartimento Emergenza ed Accettazione
DGR Delibera di Giunta Regionale
DGS Disturbi Generalizzati dello Sviluppo
DHO Day Hospital Ospedaliero
DHT Day Hospital Territoriale
DPCM Decreto Presidenza del Consiglio dei Ministri
DSM Dipartimento di Salute Mentale
DSM IV Diagnostic and Statistical Manual of mental disorders
DSS Distretto Socio Sanitario
ECM Educazione Continua in Medicina
GAP Gruppi Appartamento Protetti
HoNOS Health of the National Outcome Scales
IMC Indice di Massa Corporea
IRCSS Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico
LEA
Livelli Essenziali di Assistenza
LG Legge Regionale
MMG Medici di Medicina Generale
NPI Neuro Psichiatria Infantile
OP Ospedale Psichiatrico
OPG Ospedale Psichiatrico Giudiziario
OTA/OSS Operatore Tecnico Assistenziale/Operatore Socio Sani-tario
PL Posti Letto
PTI Progetto Terapeutico Individualizzato
SDO Schede dimissione ospedaliera
SERT Servizio per le Tossicodipendenze
SMIA Salute Mentale nell’Infanzia e Adolescenza
SNC Sistema Nervoso Centrale
SPDC Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura
SPPCC Servizio di Psichiatria e Psicologia di Consultazione e Collegamento
SR Struttura Residenziale
SSM Servizio di Salute Mentale
SUEM Servizio Urgenza ed Emergenza Medica
TS Tentativo di Suicidio
TSO/ASO Trattamento Sanitario Obbligatorio /Accertamento Sanitario Obbligatorio
Ulss Unità Locale Socio Sanitaria
UOC Unità Operativa Complessa
UVMD Unità di Valutazione Multidimensionale Distrettuale
VADO Valutazione di Abilità - Definizione di Obiettivi
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 137
Elenco degli impegni della Giunta regionale
Entro 90 giorni dall’approvazione del presente Progetto Obiettivo, la Giunta regionale:
• emana un documento che norma caratteristiche, strut-turazione, definizione del budget e regolamento-tipo del DSM
• definisce nel dettaglio le modalità di quantificazione, nonché di monitoraggio, della quota del bilancio aziendale destinato alla salute mentale
• aggiorna il provvedimento di Giunta sugli standard orga-nizzativi in applicazione della LR 22/2002 determinando i parametri minimi del personale dei DSM, con particolare riferimento al personale dirigente
• costituisce una commissione con lo scopo di definire un elenco delle pratiche comprovate e condivise
• definisce nel dettaglio i percorsi di che vengono a costituire l’intervento nel singolo caso e devono essere garantiti su tutto il territorio regionale
• costituisce un Gruppo di lavoro integrato con compiti di monitoraggio e consulenza in materia di integrazione con l’area delle dipendenze
• definisce gli indicatori di verifica e gli strumenti per la loro analisiInoltre, andranno integrati i provvedimenti applicativi della
Lr 22/2002 definendo requisiti e standard delle nuove unità di offerta previste dal presente Progetto obiettivo:• Comunità alloggio a riabilitazione estensiva• Servizi Semiresidenziali per la riabilitazione dei disturbi
psichiatrici dell’età evolutiva• Comunità terapeutiche riabilitative protette per adolescenti
(14-21 anni)
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 652 del 9 marzo 2010
Sistema Informativo regionale - area Sanità. Rinnovo licenze “Oracle database Enterprise Edition” e “Partitio-ning” - anni 2010 e 2011.[Informazione ed editoria regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di prendere atto di quanto espresso in premessa, che costituisce parte essenziale al presente provvedimento;
2. di autorizzare la Direzione Risorse Socio Sanitarie - Unità Complessa Sistema Informativo Socio Sanitario al rin-novo dei contratti per l’Area Sanità relativi alle licenze “Oracle database Enterprise Edition” e “Partitioning” - comprensive di supporto - per le annualità 2010 e 2011;
3. di dare atto che, per l’acquisizione di quanto indicato al paragrafo precedente, si procederà - ai sensi dell’art. 57, comma 2, lettera b, del D.lgs 163 “qualora, per ragioni di natura tecnica o artistica ovvero attinenti alla tutela di diritti esclusivi, il contratto possa essere affidato unicamente ad un
operatore economico determinato” - con procedure negoziate senza previa pubblicazione di bando con la Ditta Oracle Italia Srl, quale unica azienda in Italia autorizzata a fornire l’intera gamma dei prodotti Oracle nonché il rinnovo del servizio di supporto tecnico “Software Updates Product & Support” per tutti gli anni successivi al primo - come precisato dalla “Di-chiarazione di esclusività” inviata dalla Società Oracle Italia S.r.l con nota prot. n. OSS-MI/REGVE/PRPFME02/TRL del 27/01/2010, agli atti d’ufficio;
4. di dare atto che la spesa complessiva sarà imputata sul capitolo di spesa n. 60059 dei Bilanci regionali 2010 e 2011, nello specifico:• per il rinnovo delle licenze “Oracle database Enterprise
Edition” - comprensive di supporto - è stata stimata una spesa di Euro 83.084,68 per anno;
• per il rinnovo delle licenze “Partitioning” - comprensive di supporto - è stata stimata una spesa di Euro 21.262,48 per anno;5. di delegare al Dirigente della Direzione Risorse Socio
Sanitarie, mediante decreti motivati, le procedure di attivazione e aggiudicazione delle procedure negoziate, nonché ogni altro atto necessario all’attuazione del presente provvedimento, compreso l’impegno di spesa sul capitolo 60059 dei bilanci regionali 2010 e 2011.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 653 del 9 marzo 2010
Programma d’azione comunitario in materia di sa-nità pubblica (2008-2013) decisione n. 1350/2007/CE del 23/10/2007. Presentazione proposte anno 2010.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di considerare quanto espresso in premessa parte in-tegrante ed essenziale del presente provvedimento;
2. di autorizzare la partecipazione della Regione del Ve-neto all’Invito a presentare candidature per il bando progetti di “Salute Pubblica 2010”, nel quadro del Programma d’azione comunitaria in materia di sanità pubblica 2008-2013, con le seguenti proposte di progetti:a) Progetto “EUropean REGions ENforcing Actions against
Suicide - Euregenas” (Le Regioni Europee per le implemen-tazioni di azioni contro i suicidi). Il Progetto è presentato dalla Regione del Veneto in qualità di Leader;
b) Progetto “Improving regional public health and evidence-based management” (Migliorare la Sanità Pubblica re-gionale e la gestione basata sulle prove scientifiche). Il Progetto, presentato dalla dall’Università College Lille-baelt - Danimarca (Leader), vede la Regione del Veneto partecipare in qualità di Partner;
c) Progetto “Sialon II: capacity building in complementing combined and targeted prevention with a meaningful hiv surveillance focusing on prevention needs among msm in european and neighbouring countries” (Sviluppo di
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010138
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capacità per l'implementazione di un sistema integrato di sorveglianza e di prevenzione HIV focalizzato sugli MSM in paesi europei e confinanti). Il Progetto è presentato dalla Regione del Veneto in qualità di Leader;
d) Progetto: “Monitoring Regional Mental Health Promotion Policies - MRMHPP” (Osservatorio regionale di politiche di promozione della salute mentale). Il progetto, presen-tato dall’Escola Nacional de Saude Publica - Portogallo (Leader), vede la Regione del Veneto partecipare in qualità di Partner;
e) Progetto: “European Youth Advocacy and Tobacco Control” (Sensibilizzazione dei giovani cittadini europei contro il consumo di tabacco). Il progetto coordinato da Liverpool Primary Care Trust (Leader), vede la Regione del Veneto partecipare in qualità di Partner;
f) Progetto: “Joint Action on Health and Inequalities” (Azione congiunta sulle ineguaglianze in salute). Il progetto, coordinato da EuroHealthNet (Leader), vede la Regione del Veneto partecipare in qualità di Associate Partner in concertazione con il Ministero della Salute.3. di autorizzare il Segretario regionale Sanità e Sociale
alla sottoscrizione di tutti gli atti connessi alla partecipazione della Regione del Veneto ai progetti di cui al precedente punto;
4. di demandare ai Dirigenti Responsabili delle Direzioni Regionali afferenti alla Segreteria regionale Sanità e Sociale, competenti per le materie trattate nei singoli progetti sopra descritti, l’adozione dei provvedimenti necessari al persegui-mento delle finalità dei progetti stessi.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 654 del 9 marzo 2010
Accordo Conferenza Permanente Stato Regioni e Pro-vince Autonome - Repertorio Atti n. 115/CSR del 20 marzo 2008 - Art. 11, c. 2: revisione delle tariffe di rimborso per le attività associative e di raccolta associativa recepite con Dgr n. 3223/08.[Sanità e igiene pubblica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di riconoscere alle Associazioni e Federazioni dei do-natori quale rimborso per le attività associative e di raccolta la revisione delle tariffe ex Dgr n. 3223/08;
2. di prendere atto che, in applicazione dell' art. 11, c. 2 del dell’Accordo Stato Regioni - Repertorio Atti n. 115/CSR del 20 marzo 2008, i nuovi valori in euro, così come indicati in premessa (Tabella B, Tabella C e Tabella D), sono riferiti alla variazione dell'indice Istat nel periodo 31.12.2008 - 31.12.2009 e corrispondono ad un incremento pari a +1,0%;
3. di stabilire che la decorrenza di tali tariffe ha luogo dal 1° gennaio 2010.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 655 del 9 marzo 2010
Accordo Interregionale per l’attività di lavorazione plasma e produzione emoderivati. Compensazione eco-nomica emoderivati anno solare 2009; compensazione economica Fattore VIII anno solare 2008; conguagli com-pensazioni economica Fattore VIII anno plasma 2006.[Sanità e igiene pubblica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare, per le ragioni esposte in premessa, il documento allegato al presente atto (Allegato A), del quale costituisce parte integrante e sostanziale;
2. di dare mandato al Dirigente regionale della Direzione Risorse Socio Sanitarie di provvedere agli adempimenti con-seguenti, con riferimento all’inserimento degli importi di cui all’Allegato A nella mobilità sanitaria interregionale.
(segue allegato)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 139
Allegato A
pag. 2 /5
ALLEGATOA alla Dgr n. 655 del 09 marzo 2010
ALLEGATO ___A_____ Dgr n. del
TAB. IVCOMPENSAZIONEF IX 500 A.S. 2009
RIMANENZEINIZIALI
LOTTI RIPARTITI CHIUSI
CONSEGNE/ASSEGNAZIONI FL. SCADUTI
2009POSIZIONI (FL.) TARIFFA POSIZIONI (€)
Abruzzo 56 0 56 172,00 9.676,00
Basilicata 17 17 0 172,00 67,00
P.A. Bolzano 4 6 -2 172,00 -383,00
Emilia Romagna 47 150 -103 172,00 -17.691,00
Friuli Venezia Giulia 55 0 55 172,00 9.535,00
Liguria 77 75 2 172,00 304,00
P.A. Trento 23 23 1 172,00 93,00
Valle d'Aosta 10 0 10 172,00 1.736,00
Veneto 87 142 -55 172,00 -9.497,00
Toscana 173 170 3 172,00 527,00
Umbria 33 0 33 172,00 5.633,00
TOTALE 583 0 583 0 0
TAB. VCOMPENSAZIONE
F IX 1.000 A.S. 2009RIMANENZE
INIZIALILOTTI RIPARTITI
CHIUSICONSEGNE 2009 POSIZIONI (FL.) TARIFFA POSIZIONI (€)
Abruzzo 83 36 26 93 344,00 31.987,00
Basilicata 24 12 5 31 344,00 10.672,00
P.A. Bolzano 27 19 25 21 344,00 7.171,00
Emilia Romagna 360 164 478 46 344,00 15.930,00
Friuli Venezia Giulia 151 63 200 14 344,00 4.937,00
Liguria 112 52 30 134 344,00 46.182,00
P.A. Trento 33 14 0 47 344,00 16.322,00
Valle d'Aosta 13 7 0 20 344,00 6.814,00
Veneto 285 191 738 -262 344,00 -90.256,00
Toscana 221 165 601 -215 344,00 -73.962,00
Umbria 48 22 0 70 344,00 24.203,00
TOTALE 1.358 745 2.103 0 0
TAB. VICOMPENSAZIONE
F VIII 1.000 A.S. 2008RIMANENZE
INIZIALILOTTI RIPARTITI
CHIUSICONSEGNE 2008 POSIZIONI (FL.)
VALORE DI SCAMBIO
POSIZIONI (€)
Abruzzo 515 193 907 -199 93,00 -18.507,00
Basilicata 150 58 32 176 93,00 16.368,00
P.A. Bolzano 239 100 231 108 93,00 10.044,00
Emilia Romagna 2.266 850 2.113 1.003 93,00 93.279,00
Friuli Venezia Giulia 967 362 323 1.006 93,00 93.558,00
Liguria 734 264 429 569 93,00 52.917,00
P.A. Trento 211 81 25 267 93,00 24.831,00
Valle d'Aosta 72 34 36 70 93,00 6.510,00
Veneto 2.452 1.029 3.538 -57 93,00 -5.301,00
Toscana 2.274 860 5.944 -2.810 93,00 -261.330,00
Umbria 282 113 528 -133 93,00 -12.369,00
TOTALE 10.162 3.944 14.106 0 0
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010140
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
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ALLEGATOA alla Dgr n. 655 del 09 marzo 2010
ALLEGATO ___A_____ Dgr n. del
TAB. VIICOMPENSAZIONE
F VIII 1.000 A.S. 2009RIMANENZE
INIZIALILOTTI RIPARTITI
CHIUSICONSEGNE 2009 POSIZIONI (FL.)
VALORE DI SCAMBIO
POSIZIONI (€)
Abruzzo 753 240 513 93,00 47.709,00
Basilicata 230 46 184 93,00 17.112,00
P.A. Bolzano 392 336 56 93,00 5.208,00
Emilia Romagna 3.371 3.050 321 93,00 29.853,00
Friuli Venezia Giulia 1.359 531 828 93,00 77.004,00
Liguria 1.026 790 236 93,00 21.948,00
P.A. Trento 320 0 320 93,00 29.760,00
Valle d'Aosta 139 35 104 93,00 9.672,00
Veneto 3.781 4.046 -265 93,00 -24.645,00
Toscana 3.060 5.490 -2.430 93,00 -225.990,00
Umbria 447 314 133 93,00 12.369,00
TOTALE 14.878 0 14.878 0 0
TAB. VIIICOMPENSAZIONE
AT III 1.000 A.S. 2009RIMANENZE
INIZIALILOTTI RIPARTITI
CHIUSICONSEGNE 2009 POSIZIONI (FL.) TARIFFA POSIZIONI (€)
Abruzzo 932 368 2.265 -965 264,00 -254.760,00
Basilicata 283 119 2.139 -1.737 264,00 -458.568,00
P.A. Bolzano 476 193 200 469 264,00 123.816,00
Emilia Romagna 4.093 1.690 2.215 3.568 264,00 941.952,00
Friuli Venezia Giulia 1.748 650 3.249 -851 264,00 -224.664,00
Liguria 1.274 533 3.301 -1.494 264,00 -394.416,00
P.A. Trento 387 156 100 443 264,00 116.952,00
Valle d'Aosta 168 73 200 41 264,00 10.824,00
Veneto 4.972 1.974 5.207 1.739 264,00 459.096,00
Toscana 4.073 1.708 6.889 -1.108 264,00 -292.512,00
Umbria 542 223 870 -105 264,00 -27.720,00
TOTALE 18.948 7.687 26.635 0 0
TAB. IXCOMPENSAZIONE
COMPL. P. A.S. 2009RIMANENZE
INIZIALILOTTI RIPARTITI
CHIUSICONSEGNE 2009 POSIZIONI (FL.) TARIFFA POSIZIONI (€)
Abruzzo 478 182 206 454 172,00 78.088,00
Basilicata 135 60 249 -54 172,00 -9.288,00
P.A. Bolzano 145 95 1.425 -1.185 172,00 -203.820,00
Emilia Romagna 2.102 837 3.578 -639 172,00 -109.908,00
Friuli Venezia Giulia 897 321 203 1.015 172,00 174.580,00
Liguria 616 264 654 226 172,00 38.872,00
P.A. Trento 201 77 300 -22 172,00 -3.784,00
Valle d'Aosta 35 36 345 -274 172,00 -47.128,00
Veneto 2.363 978 2.470 871 172,00 149.812,00
Toscana 1.781 845 2.609 17 172,00 2.924,00
Umbria 274 110 793 -409 172,00 -70.348,00
TOTALE 9.027 3.805 12.832 0 0
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 141
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ALLEGATOA alla Dgr n. 655 del 09 marzo 2010
ALLEGATO ___A_____ Dgr n. del
TAB. X
REGIONI/PP.AA. ALBUMINA IG 2,5g IG 5g FATTORE IX 500 FATTORE IX 1000
Abruzzo 58.401,00-€ 14.750,00€ 21.000,00-€ 9.676,00€ 31.987,00
Basilicata 378.189,00-€ 2.875,00-€ 41.500,00€ 67,00€ 10.672,00
P.A. Bolzano 149.958,00€ 6.500,00-€ 27.500,00-€ 383,00-€ 7.171,00
Emilia Romagna 58.266,00€ 18.688,00-€ 437.125,00€ 17.691,00-€ 15.930,00
Friuli Venezia Giulia 822.015,00€ 7.875,00-€ 645.500,00€ 9.535,00€ 4.937,00
Liguria 337.959,00-€ 11.813,00-€ 123.000,00-€ 304,00€ 46.182,00
P.A. Trento 122.958,00€ 1.875,00-€ 12.500,00€ 93,00€ 16.322,00
Valle d'Aosta 26.298,00€ 438,00€ 117.500,00€ 1.736,00€ 6.814,00
Veneto 276.345,00€ 54.501,00€ 755.250,00-€ 9.497,00-€ -90.256,00
Toscana 406.971,00-€ 7.563,00-€ 32.875,00-€ 527,00€ -73.962,00
Umbria 274.320,00-€ 12.500,00-€ 294.500,00-€ 5.633,00€ 24.203,00
TOTALE 0 0 0 0 0
REGIONI/PP.AA.FATTORE VIII 1.000
(anno 2008)FATTORE VIII 1.000
(anno 2009)AT III 1.000UI COMPL. PROTR. TOTALE NETTO
Abruzzo 18.507,00-€ 47.709,00€ 254.760,00-€ 78.088,00€ -170.458,00
Basilicata 16.368,00€ 17.112,00€ 458.568,00-€ 9.288,00-€ -763.201,00
P.A. Bolzano 10.044,00€ 5.208,00€ 123.816,00€ 203.820,00-€ 57.994,00
Emilia Romagna 93.279,00€ 29.853,00€ 941.952,00€ 109.908,00-€ 1.430.118,00
Friuli Venezia Giulia 93.558,00€ 77.004,00€ 224.664,00-€ 174.580,00€ 1.594.590,00
Liguria 52.917,00€ 21.948,00€ 394.416,00-€ 38.872,00€ -706.965,00
P.A. Trento 24.831,00€ 29.760,00€ 116.952,00€ 3.784,00-€ 317.757,00
Valle d'Aosta 6.510,00€ 9.672,00€ 10.824,00€ 47.128,00-€ 132.664,00
Veneto 5.301,00-€ 24.645,00-€ 459.096,00€ 149.812,00€ 54.805,00
Toscana 261.330,00-€ 225.990,00-€ 292.512,00-€ 2.924,00€ -1.297.752,00
Umbria 12.369,00-€ 12.369,00€ 27.720,00-€ 70.348,00-€ -649.552,00
TOTALE 0 0 0 0 0
RIEPILOGO POSIZIONI COMPENSAZIONE ANNO SOLARE 2009 (€)
RIEPILOGO POSIZIONI COMPENSAZIONE ANNO SOLARE 2009 (€)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010142
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ALLEGATOA alla Dgr n. 655 del 09 marzo 2010
ALLEGATO ___A_____ Dgr n. del
TAB. XI
REGIONI/PP.AA.SPETTANTE ANNO PLASMA
(fl)RIPARTITO ANNI 2007-08-
09 (fl)DELTA (AP-AS)
VALORE DI SCAMBIO
VALORE CONGUAGLI
Abruzzo 1.135 1.117 18 93,00 1.646,00
Basilicata 251 322 -71 93,00 -6.637,00
P.A. Bolzano 498 524 -26 93,00 -2.392,00
Emilia Romagna 4.900 4.889 11 93,00 1.039,00
Friuli Venezia Giulia 1.853 2.043 -190 93,00 -17.682,00
Liguria 1.534 1.529 5 93,00 485,00
P.A. Trento 479 449 30 93,00 2.777,00
Valle d'Aosta 158 168 -10 93,00 -904,00
Veneto 6.039 5.881 158 93,00 14.670,00
Toscana 5.128 5.028 100 93,00 9.320,00
Umbria 620 645 -25 93,00 -2.322,00
TOTALE 22.595 22.595 0 0
TAB. XII
REGIONI/PP.AA.Posizioni anno solare
2009Correzione da conguagli TOTALE FINALE
Abruzzo 170.458,00-€ 1.646,00€ -168.812,00
Basilicata 763.201,00-€ 6.637,00-€ -769.838,00
P.A. Bolzano 57.994,00€ 2.392,00-€ 55.602,00
Emilia Romagna 1.430.118,00€ 1.039,00€ 1.431.157,00
Friuli Venezia Giulia 1.594.590,00€ 17.682,00-€ 1.576.908,00
Liguria 706.965,00-€ 485,00€ -706.480,00
P.A. Trento 317.757,00€ 2.777,00€ 320.534,00
Valle d'Aosta 132.664,00€ 904,00-€ 131.760,00
Veneto 54.805,00€ 14.670,00€ 69.475,00
Toscana 1.297.752,00-€ 9.320,00€ -1.288.432,00
Umbria 649.552,00-€ 2.322,00-€ -651.874,00
TOTALE 0 0 0
RIEPILOGO CONGUAGLI COMPENSAZIONE FATTORE VIII ANNO PLASMA 2006 (€)
RIEPILOGO POSIZIONI DEFINITIVE COMPENSAZIONE ANNO SOLARE 2009 con CONGUAGLI
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 143
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 656 del 9 marzo 2010
Dgr n. 2905 del 29 settembre 2009 di istituzione del Programma regionale sviluppo del sistema regionale per la sicurezza del paziente /sviluppo del modello organizzativo per la gestione della sicurezza del paziente. Approvazione del piano di attività e del preventivo di spesa per il primo anno di attività.[Sanità e igiene pubblica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di approvare il piano di attività ed il relativo preven-tivo di spesa, del programma regionale sviluppo del sistema regionale per la sicurezza del paziente /sviluppo del modello organizzativo per la gestione della sicurezza del paziente, presentati dall’Azienda Ulss 18, di cui all’allegato A parte integrante del presente provvedimento;
2) di confermare che alla liquidazione del finanziamento, pari a 100.000,00 per il primo anno di attività (impegno n. 4010 del bilancio 2009), si provvede con decreto del dirigente regionale della direzione per i Servizi Sanitari, secondo quanto previsto dalla Dgr n. 2905/2009.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 657 del 9 marzo 2010
Sistema Informativo regionale per la Prevenzione nei luoghi di lavoro (Sirp) Protocollo di intesa per la collabo-razione tra Regione del Veneto e Veneto Lavoro. Appro-vazione.[Sanità e igiene pubblica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di approvare il Protocollo di intesa per la collabo-razione tra Regione del Veneto/Direzione prevenzione e Veneto Lavoro, allegato al presente provvedimento come parte integrante del medesimo (All. A);
2) di delegare alla firma del Protocollo in oggetto la Dirigente della Direzione regionale Prevenzione;
3) di demandare a successivi atti la definizione delle azioni da sviluppare per il conseguimento dei suddetti obiettivi, oltre che degli indicatori e degli standard per il monitoraggio.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 658 del 9 marzo 2010
Programma Operativo regionale 2007-2013, parte Fesr. Asse 1. Linea di intervento 1.2. “Ingegneria finanziaria”. Azione 1.2.1 “Sistema delle garanzie per investimenti nell’innovazione e per l’imprenditorialità”. Approvazione integrazioni Dgr n. 1442 del 6 giugno 2008.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di approvare, per i motivi in premessa evidenziati, la modifica dell’articolo 5 delle “Procedure Operative” approvate con Dgr n. 1442 del 6 giugno 2008 “Costituzione e gestione di fondi rischi, da parte di organismi consortili di garanzia, a sostegno delle operazioni di garanzie su finanziamenti per investimenti innovativi e per lo sviluppo dell’imprenditoria-lità, nonché per la patrimonializzazione degli stessi Consorzi”, attraverso la confluenza, per semplificazione, coordinamento e omogeneità, dei criteri “Qualificazione dell’occupazione” in “Adeguatezza dell’organizzazione e della qualificazione del personale rispetto agli obiettivi dell’investimento” e “Qualità progettuale con riferimento alle potenzialità di valorizzazione del servizio/ricerca/innovazione” in “Grado di innovatività dell’operazione o del progetto e delle metodologie” e attraverso l’integrazione nel testo che segue: “Qualora il finanziamento agevolato richiesto non sia superiore a € 500.000,00, l’impresa richiedente potrà presentare il Dossier informativo sottoforma di relazione tecnico-descrittiva del progetto, completa dei preventivi di spesa sulla base del fac-simile predisposto dal Confidi” uniformando l’intervento regionale sulle attività connesse alle azioni di “Ingegneria finanziaria” previste dal POR 2007 - 2013 proponendo una linea di intervento univoca e razionale rispetto alle richieste delle singole imprese.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 659 del 9 marzo 2010
Fondo Unico regionale per lo sviluppo economico e le attività produttive. Proposta di ripartizione per l'anno 2010. Deliberazione Cr n. 33 del 23 febbraio 2010.[Secondario, settore]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010144
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1. di approvare la proposta contenente il piano di riparto delle risorse confluite nel Fondo Unico regionale per lo sviluppo economico e le attività produttive, pari ad € 52.000.000,00, iscritte nel bilancio di previsione 2010 sul capitolo di spesa U023701, nonché la determinazione delle modalità e i criteri di erogazione, così come riportati nell’Allegato A del presente provvedimento;
2. di demandare ai Dirigenti regionali responsabili delle strutture competenti per materia l’emanazione degli atti ne-cessari a dare piena attuazione alle normative finanziate con il presente provvedimento, sulla base delle disposizioni nor-mative e regolamentari in vigore.
Allegato A
Fondo Unico Regionale per lo sviluppo economico e le atti-vità produttive.Proposta di piano di riparto delle risorse stanziate nel Bilancio Regionale 2010.
Legge Settore di attività
Interventi sov-venzionabili
Riparto 2010
L. 1329/1965 (Saba-tini) – contributo in conto interessi per acquisto o loca-zione di macchinari, macchine utensili, impianti tecnici.
Tutti salvo limitazioni ed esclusioni da regolamenti comunitari
Acquisto o lea-sing di macchine utensili o di pro-duzione
10.000.000
L. 83/1989 contributi a consorzi e società consortili per l’export
Commercio estero
Sostegno, esclusi aiuti all'esporta-zione
1.000.000
L. 949/1952, art. 37 – L. 240/1981 contri-buti in conto interessi e operazioni di lea-sing per realizzazione laboratori, macchi-nari, attrezzature e scorte
Artigianato Contributi c/inte-ressi e leasing per investimenti, la-boratori, macchi-nari, attrezzature e scorte
10.000.000
L.R. 1/1999 art. 6 - Fondo di rotazione per gli investimenti delle piccole e medie imprese commerciali
Commercio acquisto aree e immobili, ristrut-turazione
2.000.000
L.R. 15/2004 - Inter-venti per la rivitaliz-zazione del sistema distributivo dei centri storici di minore con-sistenza demografica
Commercio Investimenti in PMI commerciali
2.000.000
L.R. 16/1980 – Ini-ziative di promozione economica e fieristica del settore secondario
Promozione economica e internaziona-lizzazione
Organizzazione e partecipazioni a manifesta-zioni fieristiche e iniziative di promozione eco-nomica in Italia e all’estero
1.000.000
L.R. 8/2003 – Inter-venti regionali a fa-vore dei distretti pro-duttivi ed interventi di politica industriale e locale
Sviluppo distretti pro-duttivi
Sostegno allo sviluppo del si-stema produttivo regionale
9.600.000
Legge 598/1994 – In-novazione e Ricerca
Sviluppo Economico, Ricerca e In-novazione
Investimenti per la ricerca industriale e lo sviluppo compe-titivo
2.000.000
Legge Settore di attività
Interventi sov-venzionabili
Riparto 2010
Contributi per svi-luppo di consorzi fidi tra i titolari di PI - L.R. 19/1980
Industria Consorzi fidi 3.000.000
L.R. 18/1994 - In-terventi a favore di piccole e medie imprese industriali e artigianali e di imprese alberghiere ubicate nel territorio della provincia di Belluno
Industria - area del Bel-lunese
Finanziamenti agevolati PMI provincia Belluno
4.000.000
L.R. 48/1993 e art. 42 L.R. 3/1998 - In-terventi regionali per finanziamenti agevolati alle imprese artigiane
Sviluppo set-tore artigiano
Incremento dei fondi di garanzia e agevolazione re-perimento risorse finanziarie
7.000.000
L.R. 11/2001, art. 34 - Sportello Unico Regionale per l'Inter-nazionalizzazione del Veneto
Promozione economica e internaziona-lizzazione
Spese di funzio-namento SPRINT Veneto
100.000
L.R. 35/1989 - Prov-vedimenti per lo sviluppo dei centri di assistenza all’associa-zionismo artigiano
Artigianato Programmi di sviluppo degli organismi asso-ciativi artigiani
300.000
TOTALE 52.000.000,00
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 660 del 9 marzo 2010
Approvazione avviso pubblico per ricerca immobiliare in Vicenza.[Demanio e patrimonio]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) di autorizzare la ricerca immobiliare nella Provincia di Vicenza e di approvare lo schema di avviso pubblico al-legato A al presente provvedimento e di questo parte inte-grante e sostanziale, incaricando la Direzione regionale De-manio, Patrimonio e Sedi di procedere ad ogni adempimento connesso;
2) di dare mandato al Dirigente regionale della Direzione regionale Demanio, Patrimonio e Sedi del compimento degli atti per l’esecuzione della presente deliberazione formaliz-zando le procedure relative alla pubblicazione dell’avviso pubblico, dando facoltà al medesimo di introdurre ogni ne-cessaria modifica o integrazione agli atti di gara nell’interesse della Regione Veneto interagendo con la Direzione di Avepa per portare a termine la relativa istruttoria;
3) di disporre la comunicazione del presente provvedi-mento alla Direzione di Avepa;
4) di rinviare a successivo provvediemento ogni decisione in merito all’acquisto di propria competenza ad intervenuta
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 145
chiusura della istruttoria, anche ricorrendo allo strumento del leasing immobiliare ovvero a mezzo di società immobiliare regionale totalmente partecipata.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 661 del 9 marzo 2010
Dgr n. 3817/2009: Cassa di Colmata A. Approvazione schema di contratto di compravendita per l’acquisto del terreno di proprietà del Demanio dello Stato, identificato al Nuovo Catasto Terreni del Comune di Mira al foglio n. 44, mappale n. 206.[Demanio e patrimonio]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di dare atto che, in esecuzione della Dgr n. 3817/2009, la Direzione Demanio, Patrimonio e Sedi, con nota prot. n. 691647 del 11.12.2009, ha esercitato il diritto di prelazione, previsto dall’art. 1, comma 437, della legge n. 311/2004, per l’acquisto del terreno di proprietà del Demanio dello Stato, catastalmente identificato al Nuovo Catasto Terreni del Co-mune di Mira al foglio n. 44, mappale n. 206, al prezzo di € 865.000,00;
2. di approvare, per l’acquisto del terreno di cui al punto 1), lo schema di contratto di compravendita (Allegato A) predi-sposto dall’Ufficiale Rogante della Regione Veneto, disponendo che la sottoscrizione dell’atto dovrà essere concordata fra le parti in modo che in pari data venga apposto allo stesso, da parte dell’Agenzia del Demanio, il prescritto visto di appro-vazione per l’esecuzione;
3. di incaricare il Dirigente della Direzione Demanio, Patrimonio e Sedi alla sottoscrizione, in nome e per conto dell’Amministrazione regionale, del contratto di compraven-dita di cui al punto 2), autorizzandolo ad apportare eventuali modifiche e/o integrazioni ritenute opportune nell’interesse regionale;
4. di dare atto che all’impegno e alla liquidazione del prezzo di compravendita e di ogni altra spesa correlata al me-desimo contratto dovrà provvedere, in esecuzione di quanto disposto dalla Dgr n. 3817/2009, la Direzione regionale Progetto Venezia;
5. di dare atto che la liquidazione del prezzo di com-pravendita dovrà avvenire mediante modello F23, in quanto beneficiario del pagamento è lo Stato;
6. di dare atto che, anche in virtù dell’espressa previsione contrattuale contenuta nell’art… dello schema di contratto di compravendita allegato, dal momento del trasferimento in capo alla Regione Veneto della proprietà del terreno di cui al punto 1) si risolverà il contratto di locazione rep. n. 54/2007, attualmente in essere;
7. di disporre che a tutti gli adempimenti amministra-tivo/fiscali conseguenti l’estinzione anticipata del contratto di locazione rep. n.54/2007 dovrà provvedere il Dirigente della Direzione Demanio Patrimonio e Sedi, incaricando altresì il medesimo alla definizione di tutte le posizioni di debito/credito derivanti dal rapporto di locazione;
8. di dare atto che eventuali somme che verranno rim-borsate all’Amministrazione regionale a titolo di canoni di locazione anticipati e non più dovuti dal momento della riso-luzione del rapporto locatizio verranno introitate sul capitolo 8310 “recuperi e rimborsi diversi” del bilancio regionale di competenza;
9. di confermare che, come disposto dalla Dgr n. 3817/2009, una volta acquisita la proprietà del terreno di cui al punto 1), lo stesso dovrà essere formalmente consegnato, me-diante stesura e sottoscrizione di apposito verbale di consegna, alla Direzione regionale Progetto Venezia, che provvederà ad utilizzarlo per la realizzazione dei lavori previsti dal Progetto Integrato Fusina.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 662 del 9 marzo 2010
Concessione proroghe alla Provincia di Venezia ed al Comune di Cinto Caomaggiore del termine per la presen-tazione progetti inerenti il parco di interesse locale dei fiumi Reghena, Lemene e dei laghi di Cinto.[Enti regionali o a partecipazione regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di concedere alla Provincia di Venezia, per le moti-vazioni succitate, la proroga dei termini per la presentazione del Piano Ambientale del parco di interesse locale dei fiumi Reghena, Lemene e dei laghi di Cinto al 31 dicembre 2010;
2. di concedere al Comune di Cinto Caomaggiore, per le motivazioni succitate, un ulteriore differimento dei termini per:a. la conclusione dei lavori di realizzazione di un sentiero
ciclopedonale nell’ambito del territorio del parco di inte-resse locale, fino al 31 dicembre 2010;
b. la presentazione del progetto esecutivo per l’acquisizione di aree di interesse naturalistico ed interventi di rinatu-ralizzazione nell’ambito del parco di interesse locale dei fiumi Reghena, Lemene e dei laghi di Cinto, fino al 30 settembre 2010 e fino al 31 dicembre 2010 per il termine dei lavori di che trattasi;3. di incaricare il Dirigente regionale della Direzione Enti
locali Persone Giuridiche e Controllo Atti degli adempimenti derivanti dalla presente deliberazione.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010146
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 663 del 9 marzo 2010
Attribuzione budget anno 2010 spesa per lavoro straor-dinario.[Organizzazione amministrativa e personale regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare l’elenco dei plafonds di ore di lavoro straordinario assegnati per struttura di cui all’allegato (A) al presente provvedimento che ne forma parte integrante e so-stanziale;
2. di approvare le modalità e i criteri per l’espletamento e la liquidazione delle prestazioni di lavoro straordinario come enunciate in premessa ai numeri 1 - 11;
3. di demandare, nell’ambito dei plafonds stabiliti e delle risorse finanziarie assegnate, al dirigente regionale della Di-rezione risorse umane l’eventuale modifica, qualora risulti necessario, del citato elenco, anche in considerazione dei pro-cessi di delega o trasferimento di funzioni cui venga correlata l’assegnazione delle relative risorse umane.
Allegato A
STRUTTURA monte ore 2010
SEGRETERIA GENERALE DELLA PROGRAMMA-ZIONE
50
Direzione Programmazione 450
Direzione Programmi Comunitari 100
Unità di Progetto Cooperazione Transfrontaliera 150
Direzione Relazioni Internazionali, Cooperazione Interna-zionale, Diritti Umani e Pari Opportunità
800
Direzione Sistema Statistico Regionale 170
Direzione Affari Legislativi 50
Direzione Riforme Istituzionali e Processi di Delega 80
Direzione Attività Ispettiva e Partecipazioni Societarie 380
Direzione Attività Ispettiva e Vigilanza Settore Socio-Sa-nitario
50
Direzione Sicurezza Pubblica e Flussi Migratori 80
Unità di Progetto Sicurezza Urbana e Polizia Locale 50
SEGRETERIA REGIONALE AFFARI GENERALI 100
Direzione Risorse Umane 2.500
Direzione Sistema Informatico 1.200
Direzione Enti Locali, Persone Giuridiche e Controllo Atti 50
Direzione Affari Generali 6.500
Direzione Demanio, Patrimonio e Sedi 4.500
Unità di Progetto Sicurezza e Qualità 1.400
Direzione Sede di Roma 80
Direzione Sede di Bruxelles 50
AVVOCATURA REGIONALE 80
STRUTTURA monte ore 2010
SEGRETERIA REGIONALE BILANCIO E FINANZA 150
Direzione Bilancio 700
Direzione Ragioneria e Tributi 600
Direzione Risorse Finanziarie 180
SEGRETERIA REGIONALE CULTURA 330
Direzione Beni Culturali 200
Direzione Comunicazione e Informazione 450
Unità di Progetto Attività Culturali e Spettacolo 150
SEGRETERIA REGIONALE INFRASTRUTTURE E MOBILITA'
350
Direzione Infrastrutture 590
Direzione Mobilità 330
Direzione Valutazione Progetti e Investimenti 350
SEGRETERIA REGIONALE AMBIENTE E TERRI-TORIO
250
Unità di Progetto Qualità dell'Ambiente del Territorio 50
Direzione Tutela Ambiente 800
Direzione Geologia e Attività Estrattive 240
Direzione Difesa del Suolo 650
Direzione Distretto Bacino Idrografico Piave Livenza Sile 600
Unità di Progetto Genio Civile di TREVISO 1.300
Direzione Distretto Bacino Idrografico Brenta e Bacchi-glione
600
Direzione Distretto Bacino Idrografico Scolante di Ve-nezia, Laguna, Veneto Orientale e Coste
1.500
Unità di Progetto Genio Civile di VENEZIA 1.800
Direzione Distretto Bacino Idrografico Delta Po, Adige, Canalbianco
500
Unità di Progetto Genio Civile di VERONA 1.300
Direzione Progetto Venezia 80
Direzione Urbanistica 500
Direzione Pianificazione Territoriale e Parchi 300
Unità di Progetto Sistema Informativo Territoriale e Car-tografia
50
SEGRETERIA REGIONALE LAVORI PUBBLICI 200
Unità di Progetto Protezione Civile 1.300
Direzione Lavori Pubblici 600
Direzione Edilizia a Finalità Collettive 100
Direzione Edilizia Abitativa 180
SEGRETERIA REGIONALE SETTORE PRIMARIO 650
Direzione Agroambiente e Servizi per l'Agricoltura 1.300
Direzione Produzioni Agroalimentari 700
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura BELLUNO 240
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura PADOVA 240
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura ROVIGO 240
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura TREVISO 240
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura VENEZIA 290
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura VERONA 1.100
Servizio Ispettorato Regionale Agricoltura VICENZA 240
Direzione Foreste ed Economia Montana 850
Unità Periferica Servizio Forestale Regionale BELLUNO 850
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 147
STRUTTURA monte ore 2010
Unità Periferica Servizio Forestale Regionale TREVISO e VENEZIA
550
Unità Periferica Servizio Forestale Regionale PADOVA e ROVIGO
550
Unità Periferica Servizio Forestale Regionale VERONA 450
Unità Periferica Servizio Forestale Regionale VICENZA 900
Direzione Piani e Programmi Settore Primario 250
Unità di Progetto Caccia e Pesca 750
Unità Periferica per i Servizi Fitosanitari 750
SEGRETERIA REGIONALE ATTIVITA' PRODUT-TIVE ISTRUZIONE E FORMAZIONE
100
Direzione per la Promozione Economica e l'Internaziona-lizzazione
300
Direzione Promozione Turistica Integrata 650
Direzione Turismo 350
Direzione Industria 230
Direzione Artigianato 130
Direzione Commercio 300
Direzione Sviluppo Economico Ricerca e Innovazione 150
Unità di Progetto Energia 90
Direzione Formazione 480
Direzione Lavoro 300
Direzione Istruzione 200
SEGRETERIA REGIONALE SANITA' E SOCIALE 350
Direzione Servizi Sociali 400
Direzione Risorse Umane e Formazione Servizio Sociosa-nitario Regionale
80
Direzione Piani e Programmi Socio Sanitari 150
Direzione Servizi Sanitari 150
Direzione Risorse socio sanitarie 150
Direzione Prevenzione 550
Unità di Progetto Sanità Animale e Igiene Alimentare 390
SEGRETERIA DELLA GIUNTA REGIONALE 350
Segreteria Particolare Vice Presidente 700
Segreteria Particolare Assessore Politiche Bilancio 700
Segreteria Particolare Assessore Politiche Mobilità e In-frastrutture
700
Segreteria Particolare Assessore Politiche Sociali 700
Segreteria Particolare Assessore Lavori Pubblici e Sport 700
Segreteria Particolare Assessore Politiche Enti Locali e del Personale
700
Segreteria Particolare Assessore Politiche per il Territorio 700
Segreteria Particolare Assessore Politiche dei Flussi Mi-gratori
700
Segreteria Particolare Assessore Polifiche dell'Ambiente 700
Segreteria Particolare Assessore Politiche Economia, Svi-luppo, Ricerca Innovazione e Politiche Istituzionali
700
Segreteria Particolare Assessore Politiche Sanitarie 700
Segreteria Particolare Assessore Istruzione e Formazione 700
Direzione Attività Istituzionali 400
Gabinetto del Presidente della Regione 1.000
Direzione Rapporti Stato-Regioni 900
STRUTTURA monte ore 2010
Ufficio Stampa della Giunta 600
Giornalisti 1.750
a disposizione Direzione Risorse Umane per eventi impre-visti e calamità naturali nonché per l'applicazione dell'art. 4 del CCDI del 25/07/2002
27.747
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 665 del 9 marzo 2010
Articolo 36 Legge regionale n. 1/2004 s.m.i. Adegua-mento e realizzazione di strutture, impianti e arredi nel settore socio sanitario. Riparto 2010.[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare l’elenco delle domande di finanziamento in conto capitale, suddivise in ammissibili e non ammissibili, di cui all’allegato A della presente delibera;
2. di approvare l’elenco delle domande di finanziamento mediante conto capitale a rimborso in quote costanti annuali ritenute ammissibili di cui all’allegato B della presente de-libera;
3. di approvare l’elenco delle domande di finanziamento in conto capitale ammesse al riparto 2010 di cui all’allegato C della presente delibera;
4. di approvare l’elenco delle domande di finanziamento in conto capitale a rimborso in quote costanti annuali ammesse al riparto 2010 di cui all’allegato D della presente delibera;
5. di incaricare la Direzione Edilizia a Finalità Collettive dell’attuazione di quanto sopra per quanto di competenza.
(segue allegato)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 666 del 9 marzo 2010
Art. 25 Lr 9/2005. Strutture innovative per la disabilità. DgrV. n. 3828 del 13.12.2005. Assegnazione delle risorse disponibili per l’esercizio 2010.[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare l’aggiornamento dell’elenco delle domande ammissibili per l’esercizio 2010, alla luce delle motivazioni illustrate nelle premesse, contenute nell’allegato A della pre-sente delibera;
2. di ammettere a contributo per l’esercizio 2010, alla luce delle motivazioni illustrate nelle premesse, le domande contenute nell’allegato B della presente delibera;
3. di disporre che l’impegno nel bilancio regionale av-venga, con decreto dirigenziale della Direzione Edilizia a Fi-nalità Collettive, dopo l’avvenuta accettazione del contributo da parte dei soggetti beneficiari;
4. di dare atto che l’approvazione dei progetti e la liqui-dazione dei contributi concessi avverrà secondo le procedure definite dalla DgrV. n. 3839/2009; per gli interventi che consi-stono prevalentemente in acquisto di arredi e/o attrezzature si potrà procedere in un’unica soluzione sulla base del certificato di regolare esecuzione e/o di regolare fornitura presentato dal soggetto beneficiario con allegate le pezze giustificative della spesa, previo nulla osta della Direzione Edilizia a Finalità Collettive;
5. di disporre che la Direzione Edilizia a Finalità Collet-tive definisca tutti gli aspetti di dettaglio relativi all’attuazione di quanto disposto con il presente provvedimento definendo anche i tempi e i modi per l’invio della documentazione relativa agli interventi ammessi a finanziamento.
(segue allegato)
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Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 293
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 667 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accredita-mento del Centro Servizi Comunità Alloggio per persone con disabilità “Casa Famiglia San Benedetto” con sede in San Benedetto di Lugana di Peschiera del Garda (VR) - Associazione “La Nostra Casa” Onlus con sede in San Benedetto di Lugana di Peschiera del Garda (VR).[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di accreditare, ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente provvedimento il Centro Servizi Comunità Alloggio per persone con disabilità “Casa Famiglia San Benedetto” con sede operativa in San Benedetto di Lugana di Peschiera del Garda (VR) Via Colombo 10 (37019) - Associazione “La No-stra Casa” Onlus, Località Palazzo 1 (37019) San Benedetto di Lugana di Peschiera del Garda (VR), per un totale di 9 posti.
2. Di stabilire che in sede di rinnovo dell’accreditamento istituzionale saranno verificati i miglioramenti apportati ai seguenti requisiti:• CD-DIS.AC.4.2. È garantita l’esistenza di modalità di
controllo di gestione;• CD-DIS.AC.4.3. È garantita l’esistenza di modalità di
controllo dei risultati.3. Di trasmettere copia del presente atto all’Ente ri-
chiedente, all’Assessorato Politiche Sociali, all’Azienda Ulss 22 di Bussolengo, al Comune di Peschiera del Garda, alla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 22 e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 668 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accredita-mento del Centro Servizi Comunità Alloggio per persone con disabilità Rosa Blu con sede organizzativa in Chiri-gnago (VE) -Società Coop. Soc. O.n.l.u.s. La Rosa Blu con sede legale a Mestre.[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di accreditare, ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente prov-vedimento il Centro Servizi Comunità Alloggio per persone
con disabilità Rosa Blu con sede organizzativa in Chirignago (VE) Via Risorgimento 33 - Società Coop. Soc. O.n.l.u.s La Rosa Blu con sede legale a Mestre (30174) Via Duino 18, per un totale di 10 posti.
2. Di stabilire che in sede di rinnovo dell’accreditamento istituzionale saranno verificati i miglioramenti apportati al requisito “DIS.AC.0.2 - Sono messi in atto strumenti e pro-cedure di rilevazione della soddisfazione dell’utente, della famiglia”;
3. Di trasmettere copia del presente atto all’Ente richie-dente, all’Assessorato Politiche Sociali, all’Azienda Ulss 12 di Venezia, al Comune di Venezia, alla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 12 di Venezia e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 669 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accredita-mento del Centro Servizi per persone anziane non auto-sufficineti “Madonna del Vaiolo” con sede in Taglio di Pò - Consorzio Isola di Ariano per i Servizi Sociali (C.I.A.S.S.) con sede legale a Corbola (RO).[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di accreditare, ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente prov-vedimento, il Centro Servizi per persone anziane non autosuf-ficineti “Madonna del Vaiolo” con sede in Taglio di Pò (RO) Via Roma Vecchia 80 (45019) - Consorzio Isola di Ariano per i Servizi Sociali (C.I.A.S.S.) con sede legale a Corbola (RO) (45019)Via Romea 673, per una capacità ricettiva pari a 48 posti letto di I livello assistenziale.
2. Di stabilire che in sede di rinnovo dell’accreditamento saranno verificati i miglioramenti apportati ai seguenti requi-siti:
CS-PNA.AC.2.2 Lo spazio all’aperto è adeguatamente attrezzato;
CS-PNA.AC.3.1 La struttura agevola al massimo la movi-mentazione verticale di persone e cose, dotandosi di adeguato numero di impianti di movimentazione verticale in relazione al numero di persone anziane e al numero di operatori che lavorano nella struttura;
CS-PNA.AC.4.1 È adottata la programmazione annuale del Servizio;
CS-PNA.AC.4.3. È garantita l’esistenza di modalità di controllo dei risultati;
CS-PNA.AC.4.6. La struttura promuove attività di in-tegrazione con la rete dei servizi sociosanitari e sociali del territorio;
CS-PNA.AC.4.7. La struttura dispone di procedure per l’eventuale inserimento di personale volontario;
CS-PNA.AC.4.9. È adottato il regolamento di partecipa-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010294
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http://bur.regione.veneto.it
zione e coinvolgimento degli ospiti e famigliari previsto dalle normative vigenti;
3. Di trasmettere copia del presente atto all’Ente richie-dente, all’Assessorato Politiche Sociali, all’Azienda Ulss 19 di Adria, al Comune di Taglio di Po, alla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 19 di Adria, e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 670 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strut-ture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accreditamento del Centro Servizi per persone anziane non autosufficienti e Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti del Centro residenziale per anziani Giovanna Maria Bonomo di Asiago (VI) - Fondazione Opera Immacolata Concezione (Oic) Onlus con sede legale a Padova.[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di accreditare, ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente prov-vedimento, i seguenti Centri di Servizi del Centro Residenziale per Anziani Giovanna Maria Bonomo - Fondazione Opera Immacolata Concezione (O.I.C.) O.N.L.U.S, Via Toblino 53 (35142) Padova, per la seguente capacità ricettiva:• Centro di Servizi per persone anziane non autosufficienti:
96 posti letto per persone anziane non autosufficienti di I livello assistenziale;
• Centro Diurno per persone anziane non autosufficienti: 10 posti.2. Di stabilire che in sede di rinnovo dell’accreditamento
istituzionale saranno verificati, per il Centro Diurno per per-sone anziane non autosufficienti, i miglioramenti apportati ai seguenti requisiti:
PA.AC.0.2 Sono messi in atto strumenti e procedure di rilevazione della soddisfazione dell’utente, della famiglia;
CD-ANZ.AC.4.1 È attuata la programmazione annuale del Servizio;
3. Di trasmettere copia del presente atto al Centro di Ser-vizi richiedente, all’Assessorato Politiche Sociali, all’Azienda Ulss 3 di Bassano del Grappa, al Comune di Asiago, alla Con-ferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 3 di Bassano del Grappa, e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 671 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accredita-mento del Centro Servizi per persone anziane non auto-sufficienti Villa Don Gino Ceccon con sede organizzativa
in Farra d’Alpago (BL) - Parrocchia S.Lucia Vergine e Martire, con sede legale in S. Lucia di Piave (TV).[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di accreditare, ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente prov-vedimento, il Centro Servizi per persone anziane non auto-sufficienti Villa Don Gino Ceccon con sede organizzativa in Farra d’Alpago (BL) - Frazione S.Croce del Lago (32016) Via Alemagna 79 - Parrocchia S.Lucia Vergine e Martire, con sede legale in S.Lucia di Piave (TV) (31025) Piazza Beato Frà Claudio n. 13, per una capacità ricettiva pari 40 posti di I livello assistenziale.
2. Di trasmettere copia del presente atto all’Ente Richie-dente, all’Assessorato Politiche Sociali, all’Azienda Ulss 1 di Belluno, al Comune di Farra d’Alpago (BL), alla Conferenza dei Sindaci dell’Azienda Ulss 1 di Belluno e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 672 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accredita-mento istituzionale del Servizio Ambulatoriale per Persone Tossicodipendenti e Alcoldipendenti - Serd - Via Arino, 4 - Dolo (VE) dell’Azienda Ulss n. 13 - Mirano.[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di accreditare, ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente prov-vedimento, il Servizio Ambulatoriale per Persone Tossicodi-pendenti e Alcoldipendenti SERD - Via Arino n. 4 - Dolo, dell’Azienda Ulss 13 - con sede legale in Mirano (VE) - Via Mariutto n. 76 e che la valutazione dei requisiti è stata eseguita sulla scorta del numero dei posti che s’intende accreditare, pari a 400;
2. Di trasmettere copia del presente atto all’Azienda Ulss 13 di Mirano (VE), al Comune di Dolo (VE), e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 673 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: accredi-
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 295
tamento istituzionale del Servizio Ambulatoriale per Persone Tossicodipendenti e Alcoldipendenti - Serd - Via Castellantico n. 8 - Mirano (VE) dell’Azienda Ulss n. 13 di Mirano (VE).[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di accreditare, ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007, per la durata di tre anni dalla data del presente provvedimento, il Servizio Ambulatoriale per Persone Tossi-codipendenti e Alcoldipendenti Serd - Via Castellantico n. 8 - Mirano (VE) dell’Azienda Ulss 13 - Mirano con sede legale in Mirano (VE) - Via Mariutto n. 76 e che la valutazione dei requisiti è stata eseguita sulla scorta del numero dei posti che s’intende accreditare, pari a 300;
2. Di trasmettere copia del presente atto all’Azienda Ulss 13 di Mirano (VE), al Comune di Mirano, e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 674 del 9 marzo 2010
Lr 22/2002 “Autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali”: procedimento di autorizzazione all’esercizio e di accreditamento di strut-ture partecipanti alla Sperimentazione ex Dgr 84/2007: Comunità Terapeutica Diurna - Servizio Semiresidenziale - Via Pacinotti n. 16/18 - Verona dell’Azienda Ulss 20.[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di autorizzare all’esercizio - ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007 - la Comunità Terapeutica Diurna - Servizio Semiresidenziale - Via Pacinotti n. 16/18 - Verona dell’Azienda Ulss 20 di Verona, per una capacità ricettiva totale di 12 posti e per la durata di cinque anni dalla data del presente provve-dimento.
2. Di accreditare - ai sensi della Lr 22/2002 e della Dgr 84/2007 la Comunità Terapeutica Diurna - Servizio Semire-sidenziale - Via Pacinotti n. 16/18 - Verona dell’Azienda Ulss 20 di Verona, per un totale di 12 posti e per la durata di tre anni dalla data del presente provvedimento.
3. Di trasmettere copia del presente provvedimento al-l’Azienda Ulss 20 Ente Gestore della Comunità Terapeutica Diurna di Verona, al Comune di Verona e all’Agenzia regionale Socio Sanitaria secondo quanto previsto dalla Dgr 84/2007.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 678 del 9 marzo 2010
Autorizzazione regionale all’alienazione di cui al punto 1 della Dgr n. 757 del 11 Marzo 2005 esecutiva dell’arti-colo 45, comma 1, della legge regionale 9 settembre 1999, n. 46. Ipab “Centro Residenziale per Anziani D. Sartor” di Castelfranco V.to (TV).[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare l’alienazione patrimoniale richiesta dal-l’Ipab “Centro Residenziale per Anziani D. Sartor” di Castel-franco V.to (TV), come indicato nell’Allegato A.
Allegato A
Num. progr. ex ver-
baleEnte Località
Criterio di alienazione
ex Dgr 2307/2005
note
3Centro resi-denziale per anziani “D.
Sartor”
Castel-franco V.to
(TV)lettera A)
richiesta presentata dal-l’Ipab con nota n. 3359
del 18.11.2009, come in-tegrata con nota n. 162 del 20.1.2010: terreno censito al Foglio 53
mapp. 43 del Catasto Terreni del Comune di Castelfranco V.to (TV),
come da Delibera del Consiglio di Ammi-nistrazione dell’Ipab n. 38/2009, poiché
rientrante nel criterio di cui alla lettera A)
della Dgr n. 2307 del 9 agosto 2005, nel testo novellato con Dgr n. 455 del 28 febbraio
2006. Il ricavato sarà reinvestito nella par-
ziale copertura dei costi per la realizzazione del Centro Diurno socio-sanitario per i malati di Alzheimer ed altre demenze, come pre-
visto dal Piano di Zona dell’Azienda Ulss 8.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 679 del 9 marzo 2010
Autorizzazione regionale all’alienazione di cui al punto 1 della Dgr n. 757 del 11 Marzo 2005 esecutiva dell’articolo 45, comma 1, della legge regionale 9 settembre 1999, n. 46. Ipab “G. Bisognin” di Meledo di Sarego (VI).[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010296
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
http://bur.regione.veneto.it
delibera
1. di approvare l’alienazione patrimoniale richiesta dal-l’Ipab “G. Bisognin” di Meledo di Sarego (VI), come indicato nell’Allegato A.
Allegato A
Num. progr. ex verbale
Ente LocalitàCriterio di alienazione
ex Dgr 2307/2005
note
2.a Ipab “G. Bisognin”
Meledo di Sarego
(VI)lettera C
richiesta presentata dal-l’Ipab con nota n. 2343 del 24.12.2009: terreni censiti al Foglio 28 mapp. 477-623-656-659-710-495-711 e al Foglio 30 mapp. 320-287-379 del Catasto del Comune di Sarego (VI), come da Delibera del Consiglio di Amministrazione del-l’Ipab n. 72/2009, poiché rientrante nel criterio di cui alla lettera C) della Dgr n. 2307 del 9 agosto 2005, nel testo novellato con Dgr n. 455 del 28 febbraio 2006. Trattasi di cessione bonaria a titolo gratuito (relitti stradali) al Comune di Sarego.
2.b Ipab “G. Bisognin”
Meledo di Sarego
(VI)lettera B)
richiesta presentata dall’Ipab con nota n. 42 del 12.01.2010: terreno censito al Foglio 28 mapp. 674 sub 6 del Catasto del Comune di Sarego (VI), come da Delibera del Consiglio di Amministrazione del-l’Ipab n. 2/2010, poiché rientrante nel criterio di cui alla lettera B) della Dgr n. 2307 del 9 agosto 2005, nel testo novellato con Dgr n. 455 del 28 febbraio 2006. Trattasi di permuta con un terreno di proprietà di un confi-nante, dalla quale l’Ipab ricaverà una somma da utilizzare per i lavori di riparazione del tetto dello stabile dell’ente.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 680 del 9 marzo 2010
Autorizzazione regionale all’alienazione di cui al punto 1 della Dgr n. 757 del 11 Marzo 2005 esecutiva dell’articolo 45, comma 1, della legge regionale 9 settembre 1999, n. 46. Ipab “Residenza per Anziani” di Oderzo (TV).[Servizi sociali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di approvare le alienazioni patrimoniali richieste dal-l’Ipab “Residenza per Anziani” di Oderzo (TV), come indicato nell’Allegato A.
Allegato A
Num. progr. ex ver-
baleEnte Località
Criterio di alienazione
exDgr 2307/2005
note
1.a“Resi-
denza per anziani”
Oderzo (TV) lettera B)
richiesta presentata dal-l’Ipab con nota n. 2722 del 24.6.2009, integrata con email del 8.7.2009, nota n. 3728 del 31.8.2009 e nota n. 398 del 29.1.2010 : terreni censiti al Foglio 14 mapp. 49 (parz.) del NCT del Comune di Oderzo (TV), come da Delibera del Consiglio di Ammi-nistrazione dell’Ipab n. 17/2009, poiché rientrante nel criterio di cui alla lettera B) dellaDgr n. 2307 del 9 agosto 2005, nel testo novellato conDgr n. 455 del 28 febbraio 2006. Trattasi di permute con terreni di pari estensione e valore di proprietà di privati, al fine di realizzare la strada di accesso all’eri-genda struttura residen-ziale di proprietà dell’Ipab.L’autorizzazione era stata sospesa dopo gli esami da parte della Commissione tecnica nelle sedute del 9 luglio e del 22 ottobre 2009, in attesa dell’invio della necessaria documen-tazione a completamento dell’istruttoria. Tale docu-mentazione è stata regolar-mente prodotta dall’Ipab.
1.b“Resi-
denza per anziani”
Oderzo (TV) lettera C)
richiesta presentata dal-l’Ipab con nota n. 2722 del 24.6.2009, integrata con email del 8.7.2009, nota n. 3728 del 31.8.2009 e nota n. 398 del 29.1.2010 : terreni censiti al Foglio 14 mapp. 85-86-96-97-98-287-83-49 (parz.) del NCT del Comune di Oderzo (TV), come da Delibera del Consiglio di Ammi-nistrazione dell’Ipab n. 17/2009, poiché rientrante nel criterio di cui alla lettera C) dellaDgr n. 2307 del 9 agosto 2005, nel testo novellato conDgr n. 455 del 28 febbraio 2006. Trattasi di cessioni al Co-mune di Oderzo, effettuate a titolo perequativo.L’autorizzazione era stata sospesa dopo gli esami da parte della Commissione tecnica nelle sedute del 9 luglio e del 22 ottobre 2009, in attesa dell’invio della necessaria documen-tazione a completamento dell’istruttoria. Tale docu-mentazione è stata regolar-mente prodotta dall’Ipab.
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 297
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 683 del 9 marzo 2010
Incarico all’Azienda Ulss n. 15 di Cittadella (PD) per la presentazione di un progetto di formazione-accompagna-mento per la costruzione dei piani di zona 2011/2015 (Dgr n 1560/2006, Dgr n. 3702/2006, Dgr n. 157/2010).[Consulenze e incarichi professionali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto;
2. di realizzare delle azioni di formazione e di accompa-gnamento, da rivolgere ai responsabili territoriali dei servizi e dei tavoli tematici dei piani di zona nonché ai componenti degli uffici di piano delle Aziende Ulss del Veneto, che abbiano come obiettivo la promozione della cultura della programmazione e della valutazione, che sta alla base delle nuove linee guida, nonché il sostegno degli attori del territorio nello sviluppo di un piano di zona coerente con il quadro di riferimento definito a livello regionale;
3. di dare incarico a tal fine all’Azienda Ulss n. 15 di Cit-tadella (PD), in considerazione della particolare competenza e professionalità e del ruolo svolto nell’elaborazione delle nuove linee guida regionali sui piani di zona, di presentare una spe-cifica proposta progettuale destinando alla stessa una somma di € 110.000,00.
4. di rimandare a successivo decreto del Dirigente re-gionale della Direzione per i Servizi Sociali l’approvazione del progetto suddetto, del relativo impegno di spesa nonché la definizione delle modalità di erogazione dell’importo di cui al punto precedente.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 686 del 9 marzo 2010
Approvazione del Piano operativo annuale degli inter-venti dell’Intesa tra la Regione del Veneto e la Provincia Autonoma di Trento relativo all’annualità 2010 e appro-vazione modifica dei Piani operativi relativi alle annualità 2008 e 2009 (Lr 26 ottobre 2007, n. 31).[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Le premesse fanno parte integrante del presente prov-vedimento;
2. di approvare il Piano operativo annuale degli Inter-venti, relativo all’annualità 2010 Allegato A, parte integrante del presente provvedimento,
3. di dare atto che alla copertura finanziaria degli inter-venti si provvederà con successivi atti dei Dirigenti regionali competenti mediante:
• impegno dell’importo di € 2.000.000,00 sul capitolo 101034/U “Fondo regionale di parte investimento per l’attuazione degli interventi previsti dall’Intesa tra la Regione del Ve-neto e la Provincia autonoma di Trento al fine di favorire la cooperazione tra i territori confinanti (Lr 26/10/2007 n. 31)”, del bilancio 2010;
• impegno dell’importo di € 1.430.118,71 sul capitolo 101276/U del bilancio 2010, ove transiteranno le risorse stanziate dalla Provincia Autonoma di Trento, previo accertamento del trasferimento previsto dal Piano;
• impegno dell’importo di € 1.306.709,83 sul capitolo 101270/U del bilancio 2010 per i progetti finanziati con i fondi dell’Azione 5.2.1 “Cooperazione transregionale” del Programma Operativo regionale (POR) parte Fesr;
• impegno dell’importo di € 1.538.016,57sul capitolo 101002/U del bilancio 2010 per i progetti finanziati con i fondi dell’Azione 5.2.1 “Cooperazione transregionale” del Pro-gramma Operativo regionale (POR) parte Fesr;4. di approvare le seguenti modifiche relative ai seguenti
interventi già inseriti nei Piani Operativi 2008 e 2009:• Piano operativo 2008 - “Elettrificazione integrata di area
omogenea sul Monte Baldo, interessante i comuni di Fer-rara di Monte Baldo (VR), Malcesine (VR), Avio (TN) e Brentonico (TN)” che riguarda l’elettrificazione di 10 edifici, tra rifugi e malghe alpine, ricadenti nel territorio del Monte Baldo (parte settentrionale) compreso tra la Provincia Autonoma di Trento e la Regione del Veneto nell’ottica del potenziamento delle infrastrutture. Le mo-difiche riguardano gli interventi da realizzare nel territorio della Provincia Autonoma di Trento e, in particolare nel Comune di Brentonico (TN) nella Malga Bes, in considera-zione della potenza necessaria al suo funzionamento, verrà realizzato un cavidotto al posto del sistema fotovoltaico inizialmente previsto, per garantire maggiore flessibilità in termini di potenza erogabile (anche in considerazione dei fabbisogni futuri) e verrà elettrificata Malga Vignola al posto di Malga Tolghe che, trovandosi in prossimità delle piste sciistiche della Polsa, ha maggiori possibilità di svi-luppo; mentre nel Comune di Avio (TN) verrà realizzato, al posto dei sistemi fotovoltaici inizialmente previsti, un elettrodotto interrato che da loc. Dossoli che servirà le malghe Trembari, Artilone e Artiloncino, in modo tale da garantire una maggiore flessibilità in termini di potenza erogabile (anche in vista di fabbisogni futuri) e il previsto impianto fotovoltaico di Malga Fassole verrà potenziato da 2 KWp a 6 KWp. Il costo totale del progetto rimane invariato;
• Piano operativo 2009 - “Valorizzazione dell’altopiano delle Pale di San Martino tra le province di Trento e di Belluno attraverso il potenziamento dell’offerta turistica nelle valli di Gares di san Lucano nel Primiero”. Le modifiche riguardano la realizzazione di un bivacco al posto del ri-fugio inizialmente previsto in quanto l’approfondimento progettuale effettuato in sede di elaborazione del progetto definitivo ha evidenziato notevoli difficoltà nella realizza-zione dell’edificio e costi di gestione elevati del rifugio. Le risorse liberate grazie al minor costo dell’opera verranno utilizzate per integrare le risorse destinate agli interventi sulle vecchie miniere della Valle di Garès (Bus de Stol e Sass Negher) e sui relativi percorsi d’accesso, rimanendo invariato il costo totale del progetto;
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010298
.it Gli allegati sono consultabili online http://bur.regione.veneto.it.it L’allegato è consultabile online
http://bur.regione.veneto.it
• Piano operativo 2009 - “Realizzazione di un collegamento viario-ciclabile con relative strutture di supporto e ippovia interregionale sui territori dei Comuni di Sovramonte e Lamon (Regione Veneto) e il Comprensorio di Primiero (Provincia autonoma Trento)”. L’intervento riguarda la sistemazione e messa in sicurezza del tratto del percorso ciclabile che inizia in corrispondenza della diga dello Sch-nenèr, proprio in corrispondenza dell’entrata della centrale di Primiero Energia e continua, lungo la vecchia viabilità esistente, fino alla loc. Val di Rosna, all’uscita della galleria “Pulz” per uno sviluppo complessivo di circa 3.7 Km. in fase di progettazione definitiva sono emerse problematiche strettamente legate al particolare assetto territoriale, che hanno comportato notevoli aumenti di costo rispetto al-l’originario quadro economico.Considerato che il finanziamento dell’opera nell’ambito
dell’Intesa e quello della Comunità e dei Comuni di Lamon e Sovramonte non coprono interamente i costi previsti nel pro-getto definitivo, è intenzione del soggetto attuatore procedere per stralci funzionali e precisamente:- stralcio funzionale n. 1: comprende tutte le opere stradali e
le opere di difesa in parete considerate “necessarie” dallo studio geologico nel tratto Pontet- Cortella (a partire dalla diga sino al raccordo tra le due gallerie)
- stralcio funzionale n. 2: comprende tutte le opere stradali e le opere di difesa in parete considerate “necessarie” dallo studio geologico nel tratto corrispondente alla Galleria Val Rosna
- stralcio funzionale n. 3: comprende tutte le opere di com-pletamento in parete. Tali opere fanno riferimento a tutti gli allineamenti paramassi previsti appartenenti alla Cate-goria “integrative” e quindi non assolutamente necessarie per garantire uno standard minimo di sicurezza accettabile per transito ciclopedonale.Le risorse finanziarie attualmente a disposizione sono
sufficienti alla realizzazione dello stralcio funzionale n. 1 per un importo di € 1.849.580,00. L’aumento di costo, pari a € 104.840,00 sarà finanziato con fondi della società del Pri-miero Energia Spa
Rimangono fermi gli originari obblighi di cofinanziamento a carico dei soggetti partner dell’intervento.
Allegato (omissis)
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DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 687 del 9 marzo 2010
Riconversione a carbone centrale termoelettrica di Porto Tolle. Aggiornamento Protocollo d’intesa. Appro-vazione e Sottoscrizione.[Ambiente e beni ambientali]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Le premesse costituiscono parte integrante del pre-sente provvedimento;
2 di approvare il Protocollo d’Intesa (All.A);3. di delegare il Presidente della Giunta regionale alla
sottoscrizione del Protocollo d’Intesa.
Allegato (omissis)
.it L’allegato è consultabile online http://bur.regione.veneto.it
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 688 del 9 marzo 2010
Reg. (Ce) n. 479/2008 Art. 12. Misura “Vendemmia verde”. Dm 23 dicembre 2009. Disposizioni integrative.[Programmi e progetti (comunitari, nazionali e regionali)]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. di stabilire, giusto quanto riportato nelle premesse del presente provvedimento, che l’aiuto forfettario per le superfici sottoposte alla misura “vendemmia verde” e che rispettano i limiti evidenziati in premessa e che abbiano i requisiti riportati all’allegato A della deliberazione n. 234/2010 è determinato in Euro 1.900,00 ad ettaro.
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 690 del 9 marzo 2010
Autorizzazione a intervenire ex art. 105 Cpc nella causa civile proposta avanti il Tribunale di Bologna per mancato pagamento di prestazioni professionali.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 691 del 9 marzo 2010
Non costituzione in numero 6 giudizi avanti il Tar per il Veneto e il Consiglio di Stato promossi c/Regione del Veneto ed altri in materia di urbanistica.[Affari legali e contenzioso]
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 692 del 9 marzo 2010
Tentativo obbligatorio di conciliazione avanti la Dire-zione provinciale del Lavoro di Vicenza ex artt. 36 e ss. del D.lgs n. 80/1998 proposto da Slaviero Bruno.[Affari legali e contenzioso]
.it L’allegato è consultabile online http://bur.regione.veneto.it .it Gli allegati sono consultabili online
http://bur.regione.veneto.it
Bollettino Ufficiale della Regione del Veneto n. 29 del 6 aprile 2010 299
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 693 del 9 marzo 2010
Contributi annuali agli Enti Gestori di Parchi Regio-nali. Esercizio 2010 capitolo 51050. Erogazione acconto. Lr 16.08.1984, n.40, art.28.[Enti regionali o a partecipazione regionale]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1) Di concedere ai soggetti sottoelencati, per le motiva-zioni di cui in premessa, un acconto del contributo per le spese di gestione relativo all’anno 2010, il cui ammontare comples-sivo verrà successivamente determinato, sentita la competente Commissione consiliare:1 - Ente Parco Colli Euganei € 1.066.538,832 - Comunanza delle Regole d’Ampezzo € 349.882,713 - Comunità Montana della Lessinia € 423.810,244 - Ente Parco Fiume Sile € 318.603,045 - Ente Parco Delta del Po € 541.165,18Totale € 2.700.000,00
2) di impegnare la somma complessiva pari a € 2.700.000,00 sul capitolo n. 51050 “Contributi annuali agli Enti di Gestione di Parchi Naturali per spese di impianto e di funzionamento” esercizio finanziario 2010, da corrispondere agli Enti di cui al punto 1) del presente dispositivo, secondo la ripartizione sopra indicata;
3) di autorizzare la Direzione regionale enti Locali, Per-sone Giuridiche e controlli atti alla liquidazione degli importi spettanti ai sopra indicati soggetti beneficiari;
4) di disporre la pubblicazione del presente provvedi-mento nel Bur in base al disposto della Lr 8.5.1989, n. 14, art. 1, comma 1, lett. c).
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE n. 846 del 15 marzo 2010
Interventi umanitari urgenti di carattere sanitario nei confronti della popolazione di Haiti colpita dal sisma del 12 gennaio 2010: ricovero di tre pazienti pediatrici presso l’Azienda Ospedaliera di Padova.[Sanità e igiene pubblica]
La Giunta regionale
(omissis)
delibera
1. Di considerare le premesse parte integrante ed essen-ziale del presente provvedimento;
2. Di approvare l’iniziativa umanitaria urgente di carattere sanitario, descritta in premessa, a favore di tre pazienti pedia-trici, cittadini di Haiti, individuando l’Azienda Ospedaliera di Padova quale struttura sanitaria deputata ai ricoveri e alle indagini diagnostiche necessarie alle cure delle patologie in atto;
3. Di dare atto che gli oneri per gli interventi di cui al punto 2, quantificabili in un importo massimo di euro 35.000,00=, faranno carico al capitolo di spesa n. 60107 del Bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2010 (Lr n. 12 del 16/02/2010);
4. Di incaricare il Segretario regionale della Segreteria Sanità e Sociale di adottare gli atti amministrativi necessari a dare attuazione al presente provvedimento, nonché il relativo impegno e liquidazione delle spese effettivamente sostenute dall’Azienda Ospedaliera di Padova, che avverrà previa presen-tazione di regolare documentazione contabile da trasmettere, entro il 31 giugno 2010, all’Unità Complessa per le relazioni socio sanitarie della Segreteria regionale Sanità e Sociale.
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Il Bollettino Uffi ciale della Regione è suddiviso in quattro parti:1. Parte prima: modifi che dello Statuto, leggi e regolamenti regionali;2. Parte seconda: circolari, ordinanze e decreti (sezione prima); deliberazioni del Consiglio e della Giunta (sezione seconda);3. Parte terza: concorsi, appalti e avvisi;4. Parte quarta: atti di altri enti, testi legislativi aggiornati.Il Bollettino Uffi ciale della Regione esce, di norma, il martedì e il venerdì.La parte terza si pubblica il venerdì, da sola o con altre parti.
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Abbonamento annuale di tipo A: completo euro 160,00Abbonamento annuale di tipo B: non comprende i supplementi euro 135,00Abbonamento annuale di tipo C parte terza euro 80,00
L’importo dell’abbonamento può essere versato, sempre con indicazione della causale:• sul c/c postale n. 10259307 intestato a Regione Veneto – Bollettino uffi ciale – Servizio Tesoreria, Dorsoduro 3901 – 30123 Venezia;• tramite bonifi co bancario a favore della Tesoreria della Regione Veneto, Unicredit Banca Spa, codice IBAN IT41V0200802017000100537110.
L’abbonamento decorre dal primo numero utile successivo alla data di ricezione del bollettino di versamento o del bonifi co bancario.
Su richiesta, compatibilmente con la disponibilità dei numeri arretrati, l’abbonamento può decorrere anche da data antecedente.Il cambio di indirizzo è gratuito. Scrivere allegando l’etichetta di ricevimento della pubblicazione. Per qualsiasi informazione gli abbonati possono contattare l’Uffi cio Abbonamenti:• telefonando ai numeri 041 279 2947, dal lunedì al giovedì ore: 9.00-12.30 e 14.30-16.30; venerdì ore: 9.00-12.30• scrivendo ad uno dei seguenti indirizzi:
- Giunta Regionale del Veneto - Bollettino Uffi ciale - Uffi cio Abbonamenti - Dorsoduro 3901 - 30123 Venezia- fax 041 279 2809- e-mail: [email protected]
VENDITAIl Bollettino Uffi ciale della Regione può essere acquistato direttamente presso:
PADOVALibreria Internazionale Cortina, via Marzolo, 2 VENEZIAtel. 049 656 921 fax 049 875 4728 Regione Veneto, Palazzo Balbi - Dorsoduro 3901e-mail: [email protected] tel. 041 279 2947 fax 041 279 2809 e-mail: [email protected] Pavanello, piazza V. Emanuele II, 2 VERONAtel. 0425 24 056 fax 0425 46 13 08 Libreria Giuridica, via della Costa, 5e-mail: [email protected] tel. 045 594 250 fax 045 801 1464 e-mail: [email protected] (TV)Libreria Canova, via Cavour, 6/B VICENZAtel.-fax 0438 22 680 Libreria Traverso, corso Palladio, 172e-mail: [email protected] tel. 0444 324 389 fax 0444 545 093 e-mail: [email protected]
Una copia (fi no a 176 pagine) : euro 3,00Una copia (oltre le 176 pagine) : euro 3,00 + euro 1,00 ogni 16 pagine in più o ulteriore frazione fi no a un massimo di euro 20,00.Le copie arretrate possono essere acquistate presso le librerie sopra indicate o richieste all’Uffi cio Abbonamenti suindicato.Il prezzo delle copie arretrate, se spedite per posta, è aumentato del 10%.
CONSULTAZIONE
Il Bollettino Uffi ciale della Regione può essere consultato presso la redazione sita a Palazzo Balbi, Dorsoduro 3901, VENEZIA o presso gli Uffi ci Relazioni con il Pubblico con sedi a:
BELLUNO via Caffi , 33 - tel. 0437 946 262PADOVA passaggio Gaudenzio, 1 - tel. 049 877 8163ROVIGO viale della Pace, 1/D - tel. 0425 411 811TREVISO via Tezzone, 2 - tel. 0422 582 278VENEZIA pal.tto Sceriman, Cannaregio 160 - tel. 041 279 2786VERONA via Marconi, 25 - tel. 045/8676636-6616-6615VICENZA Contra’ Mure San Rocco, 51 - tel. 0444 320 438
Il Bollettino Uffi ciale della Regione è disponibile anche in Internet al seguente indirizzo:
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INFORMAZIONI SUL BOLLETTINO UFFICIALEINSERZIONI
INSERZIONI CHE PERVENGONO CON IL SERVIZIO INSERZIONI BUR ONLINE
Modalità e tariffe
Le inserzioni da pubblicare sono trasmesse alla redazione del Bollettino ufficiale in formato digitale utilizzando il servizio telematico “Inserzioni Bur online” che elimina la necessità dell’invio dell’originale cartaceo, annulla i costi e i tempi di spedizione e consente di seguire costantemente lo status delle inserzioni trasmesse. Il servizio è accessibile tramite il sito http://bur.regione.veneto.it, alla voce Area Inserzionisti.Le inserzioni devono pervenire almeno 10 giorni prima della data del Bollettino per il quale si chiede l’inserzione (cioè, entro il martedì della settimana precedente).Gli avvisi e i bandi (di concorso, selezione, gara ecc.) devono prevedere una scadenza di almeno 15 giorni successiva alla data del Bollettino in cui saranno pubblicati, salvo termini inferiori previsti da specifiche norme di legge. Si suggerisce di fissare il termine di scadenza per la presen-tazione delle domande con riferimento alla data del Bollettino (es: entro 30 giorni dalla pubblicazione nel Bur). Il versamento dell’importo pari al costo dell’inserzione va effettuato sul c/c postale n. 10259307 intestato a: Regione Veneto, Bollettino ufficiale, Servizio Tesoreria; Dorsoduro 3901 – 30123 Venezia, con l’indicazione della relativa causale.
• Per ogni pagina di testo fino a 25 righe (massimo 60 battute per riga - 1500 caratteri): euro 25,00 più Iva 20% = euro 30,00• Per ogni file allegato con tabelle, grafici, prospetti, mappe ecc.: euro 5,00 più Iva 20% = euro 6,00 per KB
Esclusivamente per i Comuni con popolazione inferiore ai 3000 abitanti, che utilizzano il servizio “Inserzioni Bur online” sono previste tariffe agevolate pari al 50% di quelle sopra indicate limitatamente alla pubblicazione integrale dello Statuto. Per gli stessi Comuni la pubblicazione dei soli articoli dello Statuto modificati è soggetta al pagamento del costo forfetario di euro 50,00 più Iva 20% = euro 60,00.
Gli avvisi di concorso pubblico per posti presso enti regionali, enti locali e Ulss sono pubblicati gratuitamente, a condizione che il testo relativo, non più lungo di 25 righe (massimo 60 battute per riga - 1500 caratteri), sia trasmesso almeno 10 giorni prima della data di pubblicazione del Bollettino per il quale si chiede l’inserzione, tramite il servizio “Inserzioni Bur online”, utilizzando lo schema redazionale che si riporta qui sotto, compilabile direttamente nel Web:
“Concorso pubblico per titoli ed esami per X posti di .................., Categoria ........., Posizione ...........Requisiti di ammissione: (Titolo di studio, eventuali titoli di servizio) .........................Termine di presentazione delle domande: ...............Calendario delle prove: .............................Prima prova scritta: ...................................Seconda prova scritta: ..............................Prova orale: ...............................................
Per informazioni rivolgersi a: ........................................”
INSERZIONI CHE NON PERVENGONO CON IL SERVIZIO INSERZIONI BUR ONLINE
Modalità e tariffe
I testi da pubblicare devono pervenire in originale cartaceo alla Giunta regionale, Bollettino Ufficiale, Servizio Inserzioni, Dorsoduro 3901 – 30123 Venezia (tel. 041 2792900) e in formato digitale (word o excel) all’indirizzo di posta elettronica [email protected], almeno 10 giorni prima della data del Bollettino per il quale si chiede l’inserzione (cioè, entro il martedì della settimana precedente).La richiesta di pubblicazione, soggetta all’imposta di bollo salvo esenzione, deve riportare il codice fiscale e/o la partita Iva del richiedente e recare in allegato l’attestazione del versamento dell’importo pari al costo dell’inserzione effettuato sul c/c postale n. 10259307 intestato a: Re-gione Veneto, Bollettino ufficiale, Servizio Tesoreria; Dorsoduro 3901 – 30123 Venezia, con l’indicazione della relativa causale.
• Per ogni pagina di testo fino a 25 righe (massimo 60 battute per riga - 1500 caratteri): euro 35,00 più Iva 20% = euro 42,00 • Per ogni pagina contenente tabelle, grafici, prospetti o mappe: euro 70,00 più Iva 20% = euro 84,00
Gli avvisi e i bandi (di concorso, selezione, gara ecc.) devono prevedere una scadenza di almeno 15 giorni successiva alla data del Bollettino in cui saranno pubblicati, salvo termini inferiori previsti da specifiche norme di legge. Si suggerisce di fissare il termine di scadenza per la pre-sentazione delle domande con riferimento alla data del Bollettino (es: entro 30 giorni dalla pubblicazione nel Bur).
Per ulteriori informazioni sulle inserzioni scrivere o telefonare a: Giunta regionale – Bollettino ufficiale – Servizio inserzioni, Dorsoduro 3901 – 30123 Venezia (tel. 041 2792900 – fax 041 2792905 – email: [email protected]) dal lunedì al venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00.
Direzione - RedazioneDorsoduro 3901, 30123 Venezia - Tel. 041 279 2862 - 2900 - Fax. 041 279 2905
Sito internet: http://bur.regione.veneto.it e-mail: [email protected]
Dirigente Franco Denti Responsabile di redazione Toscana Pagan Collaboratori di redazione Valentina Giannetti, Antonella Migliarese, Barbara Molin Abbonamenti Antonio Turrin
Composizione Albonella Crivellari, Maria Levorato, Rosanna RubiniRicerca fotografica Maria Clara MartignonReferente Internet Elisabetta Scaramuzza
Direttore Responsabile Dott. Antonio Menetto
Stampato da Grafica Veneta Spa - Trebaseleghe (PD) su carta ecologica riciclata, prodotta con il 100% di maceri e senza l’uso di cloro o imbiancanti ottici
ISSN 1971 - 7989 Prezzo: euro 12,00